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2 Introduzione

3 30 anni 3

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6 Come recita lo Statuto, il Consorzio è costituito allo scopo di favorire la valorizzazione e la razionale utilizzazione delle risorse idriche per il perseguimento dello sviluppo economico e sociale nell ambito dei comprensori dei Consorzi elementari, provvedendo agli studi ed alla ricerca per la provvista di acqua destinata all irrigazione. Il Consorzio esplica le funzioni ed i compiti che gli sono attribuiti dalle leggi statali e regionali con particolare riferimento alla bonifica ed all irrigazione, alla difesa del suolo e dell ambiente, alla tutela della qualità delle acque ed alla gestione dei corpi idrici, nonché alla protezione civile. La costituzione del Consorzio è stata sancita con Decreto del Presidente della Repubblica in data 1 Dicembre Aderirono allora i Consorzi di Bonifica Zerpano Alpone - Ronego e Vampadore; aderirono successivamente il Consorzio Monforesto, Bacchiglione Fossa Paltana, Sesta Presa e Pratiarcati di Padova ed i Consorzi Riuniti di Este (Gorzon Inferiore, Lozzo, Cavariega, Brancaglia Superiore, Gorzon Medio e Retratto). Si aggiunsero quindi i Consorzi Liona Frassenella ed Ottoville di Vicenza. La ristrutturazione dei Consorzi di Bonifica disposta con Legge Regionale n. 3/1976 portò alla seguente composizione: Adige-Bacchiglione che aveva assorbito il Fra Adige-Bacchiglione e 2500 ett. dell Euganeo Berico ; Bacchiglione-Brenta che aveva assorbito i Consorzi Pratiarcati e Sesta Presa ; Euganeo che aveva assorbito i Consorzi Euganeo-Berico, Vampadore e per 1000 ett. il Ronego; Riviera Berica che aveva assorbito i Consorzi Ronego, Ottoville e Liona-Frassanella ; Zerpano-Adige-Guà che aveva assorbito il Consorzio Zerpano Alpone e il Tre Chiaviche oltre ad innumerevoli Consorzi di Miglioramento Fondiario e di difesa idraulica. 6

7 Attualmente, ai sensi dell art. 4 della Legge Regionale 8 maggio 2009, n. 12, recante Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio, nonché ai sensi della Deliberazione della Giunta regionale del Veneto n del 4 agosto 2009, la composizione del Consorzio risulta così strutturata: Consorzio di Bonifica Adige Euganeo (che ha riunito i Consorzi Adige Bacchiglione ed Euganeo), con sede ad Este (PD) Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta (che ha riunito i Consorzi Riviera Berica e Zerpano Adige Guà, oltre al Consorzio Medio Astico Bacchiglione), con sede a San Bonifacio (VR) Consorzio di Bonifica Bacchiglione (precedentemente Consorzio Bacchiglione Brenta), con sede a Padova Consorzio Estensione nel comprensorio LEB [ha] Adige Euganeo Bacchiglione Alta Pianura Veneta Totale

8 Comprensorio ha Provincie ricadenti nel comprensorio Verona Vicenza Padova - Venezia Comuni ricadenti nel comprensorio 102 Superficie totale distretti irrigui ha Superficie agricola utilizzata (SAU) ha Superficie irrigata ha Canale adduttore Tratto Adige Guà (Km 16,250) Tratto Guà Bacchiglione (Km 27,713) Tratto area termale (km 4,100) Totale (Km 48,063) Opere di derivazione 43 Opere di regolazione Principali nodo idraulico di Belfiore nodo idraulico di Cologna Veneta scarico nel fiume Bacchiglione Misuratori di portata 8 8

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10 La portata idrica media attualmente concessa al Consorzio e derivata dal fiume Adige attraverso l opera di presa del canale Adige Guà, modulata nel periodo irriguo secondo le necessità, è di 26,5 metri cubi al secondo (mc/s). Inoltre il Consorzio ha una derivazione di 10 mc/s nel periodo invernale (in quest ultimo caso per scopi di vivificazione ambientale). L opera di presa è posta al termine del canale di scarico della centrale idroelettrica ENEL (ex S.A.V.A.) di Zevio (VR). La portata derivabile dal fiume Adige è legata alla portata del fiume che si registra attraverso la sezione idraulica di Boara Pisani, ai fini del rispetto del minimo deflusso vitale (fissato in 80 mc/s) del fiume stesso. La consapevolezza di una disponibilità idrica di concessione inferiore rispetto alle esigenze del comprensorio risulta evidente sia nelle aree agricole sia nei centri urbani. Le aree agricole, caratterizzate da colture specializzate, orticole, vigneti e frutteti soprattutto, hanno registrato un incremento di unità lavorative ed un andamento economico positivo in contrasto con altri settori di attività, risentono, soprattutto negli anni più recenti, in presenza di estese siccità, della difficoltà di irrigazione per la scarsità dell acqua a servizio delle zone a contributo irriguo. Parimenti i centri urbani presenti nel comprensorio risentono considerevolmente della ridotta disponibilità di acqua, soprattutto in estate, in un ambiente nel quale le risorse idriche proprie risultano scarse. La situazione descritta ha imposto all Amministrazione del Consorzio di commissionare uno studio sulla possibilità di un incremento delle portate derivabili dal Fiume Adige rispetto al valore attuale. 10

11 L o p e r a d i p r e s a a B e l f i o r e d A d i g e - V R Venne indicata dai progettisti quale posizione ideale per la realizzazione dell opera di presa la sponda sinistra del canale di scarico in Adige della centrale idroelettrica di Zevio (VR). Più precisamente venne indicata quale posizione ottimale una zona posta circa 170 metri a monte dello scarico, in località Bova di Belfiore d Adige, garantendo tale soluzione maggiori vantaggi rispetto ad un prelievo diretto dal fiume in termini di: stabilità del regime idraulico; ottimali livelli idrici, nel corso del periodo irriguo, per la derivazione senza impiego di sollevamento meccanico; migliore qualità delle acque per l effetto di sedimentazione operato dal canale di scarico della centrale idroelettrica. L opera di presa, nel suo insieme, è costituita dalle seguenti opere: manufatto di imbocco (costituito da tre muri deflettori in calcestruzzo per la regolarizzazione della corrente in ingresso dal canale di scarico della centrale idroelettrica di Zevio (VR); canale di collegamento fra l imbocco e l opera di tenuta e regolazione (a sezione rettangolare, fondo orizzontale, diaframmi laterali e platea di fondo in cemento armato, lunghezza pari a 112 metri e larghezza pari a 14 metri); opera di tenuta e di regolazione (dotata di due paratoie per l interruzione del flusso idrico in entrata e di due paratoie a settore circolare per la regolazione della portata derivata); raccordo fra l opera di tenuta e di regolazione ed il canale Adige Guà (con una lunghezza pari a 27 metri e sezione rettangolare realizzata in cemento armato). L opera di presa è completata da un ponte che ne permette l attraversamento in corrispondenza della sommità arginale sinistra del canale di scarico della centrale idroelettrica di Zevio (VR). Opera di presa e regolazione del canale ex-sava 11

12 L o p e r a d i r e s t i t u z i o n e i n A d i g e L opera nel suo insieme è attualmente costituita da: ponte di servizio (12 campate); soglia di sfioro realizzata con diaframma in cemento armato; rivestimento di fondo, a valle della traversa, con blocchi di calcestruzzo; 9 paratoie piane di regolazione (di dimensioni 6 metri x 2,3 metri, movimentate con moto riduttori elettrici); impianto per il controllo da remoto e l automazione del nodo idraulico di Belfiore. Quest ultimo impianto in particolare è costituito da: 2 idrometri elettronici; rilevatori di posizione delle 9 paratoie della traversa e delle paratoie di tenuta e regolazione dell opera di presa; cabine di comando, locale gruppo elettrogeno e cabina di trasformazione; sistema di comando e controllo a distanza che consente la segnalazione dei dati e delle manovre sulle opere presso la centrale posta presso la sede consortile di Cologna Veneta. L opera sarà presto interessata dai lavori di realizzazione di una centrale idroelettrica. 12

13 I l c a n a l e A d i g e G u à, d a l l o p e r a d i p r e s a a l l o s b o c c o n e l f i u m e G u à Il canale Adige Guà, i cui lavori iniziarono nel 1973 per concludersi nel 1983, è uno dei due adduttori principali che costituiscono il sistema ed ha uno sviluppo complessivo di circa 16,25 chilometri. Il canale ha sezione trapezia, con fondo della larghezza di 9 metri e sponde inclinate tra i 33 ed i 34 gradi rispetto all orizzontale, ed è stato rivestito con lastre prefabbricate in cemento armato precompresso dello spessore di 6 centimetri. La prima parte del canale è stata interessata da un intervento di ristrutturazione, a causa del suo precoce stato di vetustà e dell insufficiente resistenza del sistema di scarico delle sottopressioni idrauliche. Ora il rivestimento è costituito da lastre in cemento armato gettate in opera, dello spessore di 15 centimetri, ed è stato realizzato un più efficace sistema di drenaggio. Il Consorzio inoltre ha già progettato un ulteriore intervento si ristrutturazione per la salvaguardia del canale. Sul canale Adige Guà sono state realizzate le seguenti opere: 27 ponti stradali: garantiscono la continuità di strade private, comunali e provinciali; 19 attraversamenti idraulici a mezzo sifone: realizzati per assicurare la continuità della rete idrografica minore, con passaggi al di sotto del canale Adige Guà; 3 botti a sifone: sottopassano rispettivamente, procedendo da monte verso valle, il torrente Alpone (in Comune di Belfiore d Adige), il canale Zerpano (in Comune di Veronella) ed il fiume Fratta (in Comune di Cologna Veneta); 3 manufatti per lo scarico del canale Adige Guà: sboccano, procedendo da monte verso valle, rispettivamente, nel canale Sarega, nel canale Zerpano, nonché, il principale, nel fiume Fratta. Deviazione by-pass Fibbio-Sarega 13

14 O p e r a i n t e g r a t i v a d i a l i m e n t a z i o n e d e l c a n a l e L E B Nel dicembre del 2004 il Consorzio ha approvato il progetto definitivo dell opera, inserita nell ambito dell Accordo di Programma Quadro Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche; per la gestione dell opera è stata sottoscritta una convenzione congiuntamente con la Regione Veneto ed il Consorzio Aziende Riunite Collettore Acque (A.RI.C.A.). L opera in questione, realizzata dal Consorzio A.RI.C.A., si pone l obbiettivo di realizzare un sistema di adduzione della portata prelevata dal fiume Adige, in alternativa alla derivazione principale. Ciò si giustifica con la necessità di garantire una portata minima al canale LEB in occasione di manutenzioni straordinarie programmate o di altri eventi straordinari che rendessero inutilizzabile la derivazione suddetta mediante la realizzazione di una stazione di pompaggio a valle della centrale, al fine di immettere nel canale LEB una portata sufficiente a garantire gli usi irrigui e le finalità ambientali che il canale ha assunto negli anni per il Veneto centrale, con particolare riferimento alla vivificazione del fiume Fratta. 14

15 S i f o n i Costruiti per garantire il naturale deflusso delle acque nei corsi d acqua minori intercettati dal canale Pedemontano. Per la maggior parte sono stati realizzati secondo due tipologie: sifoni per corsi d acqua minori a regime discontinuo e con portate maggiori o uguali a 100 litri al secondo e sifoni per corsi d acqua minori a regime discontinuo e con portate minori di 100 litri al secondo. M a n u f a t t o d i s c a r i c o n e l f i u m e F r a t t a Quest ultimo è costituito da un opera di derivazione, realizzata in cemento armato, posta sull argine destro del canale. È stata progettata per una portata massima di scarico di 20 mc/s. La portata uscente è regolata dall apertura di due paratoie piane comandate da motori elettrici. L importanza dello scarico nel fiume Fratta si manifesta soprattutto da un punto di vista ambientale, consentendo il miglioramento della qualità delle acque che, a monte, raccolgono i reflui di scarico del complesso industriale conciario del vicentino. In questo modo si contribuisce alla vivificazione del vettore idrico. Inoltre il Consorzio sta collaborando con società impegnate nel settore dell ambiente, delle energie rinnovabili e dell innovazione tecnologica, nello studio e progettazione di impianti idroelettrici utilizzando le esistenti strutture idrauliche in siti dove si evidenziano possibili salti idraulici e continuità delle portate. Proprio presso la derivazione sul fiume Fratta nel 2012 è stata inaugurata la prima centrale idroelettrica. La realizzazione di centrali idroelettriche ha senza dubbio un limitato impatto sull ambiente e si presta ad essere integrata in sistemi di utilizzo plurimo delle risorse idriche. Impianto idroelettrico Fratta 15

16 O p e r a d i s c a r i c o n e l f i u m e G u à E costituita da 2 luci, larghe ciascuna 4,0 metri, presidiate da paratoie piane alte 5,3 metri e consente di controllare la portata scaricata nel fiume nel corso del periodo irriguo. Il manufatto di sbocco è stato realizzato con muri di sostegno e platea di fondo in cemento armato. È inoltre provvisto di gargami per l inserimento di due panconi a chiusura delle due luci di sbocco, ideati per consentire la manutenzione straordinaria o per fronteggiare situazioni di emergenza. È stata realizzata all interno dell argine destro del fiume Guà, in Comune di Cologna Veneta. Attraverso l opera di scarico, il Consorzio, congiuntamente con gli organi tecnici della Regione Veneto, sta valutando la possibilità di deviare le piene del fiume Guà nel canale LEB di piccola portata proveniente dal fiume Guà, in un ottica di difesa idraulica. A seguito di verifiche idrauliche, il canale Leb, in fase non irrigua, potrebbe essere utilizzato per la diversione di acque del fiume Guà: come invaso per circa mc; come scolmatore di piena per circa 30 mc/sec ad altro collettore; per veicolare circa 3 milioni di mc, invasabili in area agricola già individuata, come eventuale futuro bacino di laminazione. 16

17 Confluenza canale LEB fiume Guà Frassine 17

18 Manufatto di sbarramento e regolazione fiume Guà Frassine I m b o c c o n e l l a v a s c a d i c a r i c o e s e d i m e n t a z i o n e L imbocco è costituito da un manufatto in cemento armato a due luci, la chiusura parziale o totale delle quali viene eseguita attraverso la traslazione di due paratoie piane. Ciò permette di regolare le portate in ingresso. Le luci hanno una altezza di 3,7 metri ed una larghezza di 4,0 metri. Come l opera di sbocco nel fiume Guà, è realizzata in murature e platea di fondo in cemento armato ed è completata da gargami per le panconature d emergenza. È stata realizzata all interno dell argine sinistro del fiume Guà, in Comune di Cologna Veneta, nei pressi della sede consortile. Vasca di carico e sedimentazione 18

19 O p e r a d i r e g o l a z i o n e n e l f i u m e G u à Posta trasversalmente al corso del fiume Guà, immediatamente a valle dell imbocco nella vasca di sedimentazione, è costituita da due paratoie piane, larghe entrambe 12 metri, in grado di traslare una rispetto all altra. È stata progettata per resistere alle sollecitazioni provocate da una portata massima di 300 metri cubi al secondo (massima piena registrata nel fiume Guà). La sua funzione prioritaria è quella di garantire in ogni momento, a monte della traversa, la quota idrica necessaria ad immettere nella vasca di carico la portata di volta in volta richiesta. V a s c a d i c a r i c o e s e d i m e n t a z i o n e Si inserisce tra il manufatto di presa dal Guà e l imbocco del secondo adduttore principale del sistema idraulico LEB: il canale sotterraneo denominato Guà Bacchiglione (in quanto lo stesso mette in connessione questi due corsi d acqua) o Pedemontano (in quanto realizzato non lontano dalle pendici dei colli Berici). Le funzioni esercitate dalla vasca possono così riassumersi: sedimentazione delle sabbie più fini (problematica legata alla rilevante componente in termini di trasporto solido presente nelle acque del fiume Adige); data l estesa superficie, capacità di limitare i fenomeni turbolenti all imbocco del condotto interrato Guà Bacchiglione; accesso al condotto sotterraneo per ispezione e manutenzione, attraverso una luce di dimensioni non inferiori a quelle del condotto stesso (5,5 metri X 3,8 metri). Caratteristiche indicative dell opera: quota di fondo delle due vasche costituenti il bacino variabile tra 18,5 e 19,5 metri sul livello del mare e larghezza di 36 metri ciascuna; lunghezza di 70 metri; muri perimetrali in cemento armato di altezza media pari a 4,5 metri. Il bacino è diviso in due settori da una parete centrale fissa, è provvisto di due accessi simmetricamente opposti destinati all ingresso dei mezzi pesanti per la pulizia periodica dai sedimenti. Sulla larghezza complessiva corre una passerella appoggiata su pile in cemento armato, queste ultime dotate di gargamature per l alloggiamento di panconi (con la funzione di rallentare ulteriormente il flusso e consentire una migliore sedimentazione). Attraverso la vasca può scorrere una portata fino a circa 22,5 metri cubi al secondo. 19

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22 Con la realizzazione del canale Pedemontano il Consorzio ha raggiunto lo scopo di alimentare con le acque del fiume Adige tutti i corsi d acqua compresi fra il Guà, il Bisatto ed il Bacchiglione, utilizzando al contempo la rete idraulica come principale struttura per l irrigazione e la vivificazione degli stessi corsi d acqua. Il progetto generale del canale adduttore fra Guà e Bacchiglione per l irrigazione ed il riordino idraulico della pianura del Veneto centrale fu presentato ed approvato dal Consorzio LEB nel La cucitura dell idrografia del Veneto Centrale, fra il fiume Adige ed il fiume Bacchiglione, si proponeva non secondari obbiettivi: freno all esodo delle forze agricole e degli abitanti, soprattutto i più giovani, dalle campagne; recupero delle perdite di produzione agricola per siccità; sviluppo della commercializzazione dei prodotti agricoli, con conseguenti vantaggi generali per l economia. 22

23 Imbocco canale sotterraneo Guà Bacchiglione La realizzazione di una canale sotterraneo con funzionamento in pressione garantiva inoltre indubbi vantaggi, quali un minor impatto sull ambiente naturale ed una minore perdita di terreno agricolo e relativa produzione. Il progetto schematizzava l intervento in due parti principali: costruzione di un canale interrato con funzionamento in pressione, della lunghezza di 18,65 chilometri, dal fiume Guà a Cologna Veneta (VR), al canale Bisatto a Barbarano Vic.no (VI), concepito per una portata massima di 22,5 mc/s; costruzione di un canale sotterraneo con funzionamento in pressione, della lunghezza di 9,063 chilometri, dal canale Bisatto al fiume Bacchiglione, a Cervarese S.ta Croce (PD), concepito per una portata massima di 15 mc/s. La realizzazione dell opera fu suddivisa in tre lotti: fra il fiume Guà e lo scolo Liona, fra lo scolo Liona ed il canale Bisatto, fra il canale Bisatto ed il fiume Bacchiglione. 23

24 C a n a l e P e d e m o n t a n o G u à B i s a t t o Lungo il primo tratto del canale dal fiume Guà allo scolo Liona per una lunghezza di circa 18,7 chilometri, lo scatolare rettangolare costituente il condotto, ha dimensioni interne di 5,5 metri (larghezza) X 3,8 metri (altezza) ed è realizzato in cemento armato a conci di 18 metri. Lo stesso dicasi per il secondo tratto, dallo scolo Liona al canale Bisatto per una lunghezza di circa 7,45 chilometri, eccetto che per le dimensioni dello scatolare che diventano pari a 5,0 metri (larghezza) X 3,3 metri (altezza). In entrambi i casi lo spessore delle pareti è pari a 40 centimetri. Derivazione Ronego 24

25 D e r i v a z i o n i i r r i g u e Nel tratto fra il Guà ed il Bisatto, il condotto Pedemontano interseca vari corsi d acqua, di modesta entità, ma di grande impatto da un punto di vista irriguo e vivificatorio. Le immissioni dal canale Pedemontano riguardano i seguenti vettori: scolo Fossetta roggia Gordon Rio Roneghetto scolo Frassenella scolo Ronego scolo Liona roggia Alonte scolo Gorzon Le derivazioni che interessano i suddetti vettori sono di 4 tipologie, con capacità rispettivamente di 0,5 ; 1,0 ; 1,5 e 2,0 mc/s. Pur avendo caratteristiche differenti, sostanzialmente il funzionamento delle derivazioni è identico. Tutte presentano un collegamento al canale Guà Bacchiglione tramite una o più tubazioni d acciaio interrate. Queste ultime sono intercettate da valvole a farfalla in ghisa sferoidale per dare la possibilità di isolare la parte terminale della tubazione ed effettuare così eventuali manutenzioni. Le stesse sono poi chiuse allo sbocco da paratoie piane in lega di alluminio per consentire le manovre di regolazione della portata uscente. Lo scarico dell acqua derivata avviene in un pozzetto di dissipazione in cemento armato. L acqua viene poi convogliata negli scoli irrigui interessati attraverso una bocca a stramazzo. Derivazione Pradonego 25

26 M a n u f a t t i d i r e g o l a z i o n e e d a c c e s s o Nel tratto descritto, il canale Pedemontano interseca vari vettori (roggia Roneghetto, scolo Ronego, roggia Gordon, scolo Liona, scolo Gorzon). Per motivi di carattere tecnico, lungo il condotto interrato sono stati realizzati dei manufatti che consentono di assolvere ulteriori funzioni, quali: sfiato di eventuali bolle d aria sezionamento del condotto con panconature o paratoie (torrini piezometrici presidiati) accesso al condotto per manutenzione e controllo (pozzetti). Per evitare fenomeni di sovrappressione dovuti al colpo d ariete in occasione di chiusure rapide del condotto interrato, sono stati inseriti torrini piezometrici di sfioro dell onda di perturbazione. Il manufatto è circondato da un canale di raccolta dell acqua di supero per il successivo convogliamento nel condotto sottostante. I pozzetti d accesso fanno parte integrante del condotto interrato. L ingresso avviene tramite portali in lega di alluminio. Lungo il condotto vi sono 2 valvole di sfiato. Hanno la funzione di scaricare l aria presente nel condotto al momento del suo riempimento. Nodo idraulico Ninella Derivazione Roneghetto 26

27 C a n a l e P e d e m o n t a n o B i s a t t o B a c c h i g l i o n e E costituito anch esso da un manufatto scatolare in cemento armato avente sezione interna utile di 5,0 metri X 3,3 metri. Lo spessore della soletta di sommità e quello dei piedritti variano fra i 40 ed i 50 centimetri. la platea di base ha spessore variabile fra i 40 ed i 45 centimetri. Questo tratto finale del condotto interrato ha lunghezza pari a circa 9,0 chilometri e può far defluire fino a 15 mc/s. Nodo idraulico Bisatto 27

28 M a n u f a t t o s u l c a n a l e B i s a t t o E stato realizzato per consentire il sottopasso del canale Bisatto, ed è in grado di alimentare il Bisatto stesso grazie ad un manufatto di derivazione realizzato al di sopra del condotto interrato. Si tratta di un torrino piezometrico provvisto, in corrispondenza della parete che si affaccia sul Bisatto, di una luce regolata tramite una paratoia a ventola in alluminio. Il sifone ha le stesse dimensioni del canale Guà Bacchiglione. L opera di derivazione è dotata di apparecchiature elettromeccaniche che movimentano la suddetta paratoia di regolazione ed un ulteriore sbarramento mobile (di tipologia analoga alla paratoia di regolazione) alloggiato sul fondo del canale Bisatto, in grado di modificarne i livelli di monte. 28

29 M a n u f a t t o s u l R i o B a n d e z z a Opera in conglomerato cementizio che sottopassa il Rio Bandezza con vivificazione del corso stesso tramite un manufatto di derivazione. Manufatto di scarico del canale sotterraneo Guà Bacchiglione M a n u f a t t o ( s b o c c o ) s u l f i u m e B a c c h i g l i o n e Posto in corrispondenza dell argine destro del fiume Bacchiglione in località Montegaldella (VI). L opera è costituita da un manufatto di regolazione con pozzo piezometrico a due camere ognuna presidiata da paratoia piana. Le dimensioni del tratto di sbocco sono le stesse del canale Pedemontano. Tra il pozzo piezometrico e lo sbocco in Bacchiglione percorre una lunghezza di 36 metri. 29

30 Per implementare la propria rete di distribuzione irrigua e di proseguire l attività di vivificazione dei corsi d acqua della rete idrografica minore, il Consorzio ha realizzato la prima parte del collegamento tra il canale Guà Bacchiglione e gli scoli minori del territorio dei Comuni di Abano, Saccolongo, Selvazzano e Teolo (Provincia di Padova). E stata messa in opera, interrata, una tubazione circolare in cemento armato del diametro interno di 1,6 metri. Il progetto ha previsto la posa di 4,1 chilometri di condotta ad elementi prefabbricati, la realizzazione di 4 piccole derivazioni irrigue (potenzialità pari a circa 50 litri al secondo) e la costruzione di un torrino piezometrico al termine della condotta. La portata massima defluente lungo la tubazione sarà pari a circa 2,2 mc/s. L opera di presa è stata realizzata in Comune di Montegaldella (VI), circa 1 chilometro più a monte dello scarico in Bacchiglione, ed è collegata al canale Pedemontano, dal quale viene alimentata, attraverso 4 tubazioni in acciaio sotterranee. Lungo il tracciato della condotta sono stati realizzati 4 pozzetti in cemento armato che la intercettano e ne derivano una limitata quantità d acqua per esigenze irrigue dei terreni agricoli attraversati. Il torrino piezometrico ha la principale funzione di consentire lo sfogo delle perturbazioni dovute a colpo d ariete. Servirà anche da vasca di carico, una volta realizzato un ulteriore tratto di condotta a completamento dell opera principale. 30

31 Il Consorzio dispone di strumenti elettronici per la misurazione della portata che defluisce in alcune delle principali sezioni del sistema idraulico, sia lungo il canale Adige Guà, sia lungo il canale Guà Bacchiglione. Nonostante i due canali abbiano funzionamento idraulico differente (rispettivamente a pelo libero ed in pressione), la tipologia dei dispositivi utilizzati è la medesima (si tratta sostanzialmente di sonde ad ultrasuoni). Il Consorzio è così in grado di conoscere con una certa precisione la distribuzione delle portate nei principali nodi idraulici. In particolare i misuratori sono stati installati presso: l opera di presa a Belfiore - la derivazione Fratta - lo scarico nel Guà - la vasca di carico - le derivazioni Bisatto e Ninella - lo scarico in Bacchiglione. Particolare misuratore di portata a corde foniche 31

32 Misuratore di livello ad ultrasuoni soglia stamazzante E stata realizzata inoltre l installazione dei dispositivi per il telecomando e telecontrollo dei nodi irrigui del sistema idraulico. Il sistema di automazione è costituito da un apparato di teletrasmissione/telecontrollo per la trasmissione di segnali e le ricezioni di comandi per/da posto di comando remoto e da un software per la gestione della derivazione. Le operazioni di teletrasmissione da/per il centro operativo di Cologna Veneta avvengono mediante linea di trasmissione privata (comunicazione attraverso rete GSM e WIFI). I predetti sistemi hanno apportato un significativo miglioramento nella gestione irrigua consortile, un più razionale utilizzo della risorsa idrica e, soprattutto, la possibilità di eseguire le manovre di regolazione in completa sicurezza. 32

33 Particolare sezione scarico Bacchiglione Si è già ampiamente anticipato della funzione del sistema LEB nell ambito della difesa del suolo, ribadita anche nello Statuto del Consorzio. Ne è un esempio concreto la deviazione delle piene dal canale Bisatto al fiume Bacchiglione; la realizzazione di tale sistema ha tratto origine dalla considerazione tecnica circa la possibilità di trasferire parte della portata defluente lungo il canale Bisatto, in occasione di gravosi eventi di piena, nel fiume Bacchiglione. Tali corsi d acqua sono infatti interessati da opere idrauliche facenti capo al canale Guà Bacchiglione. Si tratta di manufatti utilizzati per l immissione di acque a scopo irriguo, ma che possono, altresì, consentire il deflusso in senso contrario: dato il dislivello esistente tra la quota del fondo del canale Bisatto, in località Barbarano Vicentino (VI), e quella del fiume Bacchiglione, in località Cervarese S. ta Croce (PD), nonché la circostanza che in frequenti occasioni tale dislivello esiste pure tra i rispettivi profili di piena, sussiste la possibilità di scolmare parte dei volumi idrici che interessano il canale Bisatto in occasione di eventi meteorici intensi. Le prove tecniche che hanno fatto da premessa alla redazione del progetto del 2006 (i lavori sono stati ultimati nel 2008), hanno evidenziato la capacità del canale Guà Bacchiglione di una portata d acqua fluente nel canale Bisatto per oltre 15 mc/s, con benefici immediati e notevoli per tutta l area a valle di Barbarano Vicentino (comprese le zone dei Comuni di Este, Montegrotto Terme ed Abano, in Provincia di Padova). Il sistema è regolamentato da una convenzione fra il Consorzio, la Regione Veneto ed il Consorzio Alta Pianura Veneta. 33

34 Il nodo idraulico realizzato nei pressi del canale Ninella, in Comune di Montegaldella, è posto a circa 1,5 km a monte dell opera di scarico in Bacchiglione e viene utilizzata per regolare la pressione all interno del tratto terminale del Guà Bacchiglione. Questa funzione è di primaria importanza soprattutto nella fase di avviamento del sistema di connessione tra Bisatto e Bacchiglione. Anche in relazione a tale opera è stata riscontrata la possibilità di laminare le piene in eccesso dello scolo Ninella direttamente nel canale LEB, esclusivamente quando quest ultimo è vuoto, ed il livello idrometrico del fiume Bacchiglione consente lo scarico. L ipotesi progettuale prevede di collegare lo scolo Ninella con il tunnel di accesso al canale LEB tramite tre tubazioni in acciaio del diametro di mm 1000 che dovranno essere provviste di idonee valvole di chiusura. Vista d insieme nodo idraulico Ninella 34

35 Particolare confluenza canale LEB - fiume Fratta Alla primaria funzione irrigua si aggiunge l indubbio beneficio ambientale derivante dall attività del Consorzio che, attraverso la distribuzione d acqua a beneficio dei Consorzi che lo costituiscono, provvede altresì alla vivificazione dei principali vettori intersecanti il sistema idraulico (fra questi il Fratta, il Guà Frassine, il Liona, il Bisatto, il Bacchiglione). Delle acque di irrigazione del Consorzio beneficiano i centri abitati nel periodo estivo; tra questi assume importanza particolare la città di Padova che necessita di un valore di portata d acqua dell ordine di 20/ 22 mc/s. Tale valore dovrebbe essere fornito principalmente in parte attraverso il Canale Brentella a partire dal fiume Brenta, ed in parte attraverso il fiume Bacchiglione nel quale scarica il canale Guà Bacchiglione gestito dal Consorzio. Indagini condotte dall ARPAV in collaborazione con l Ufficio del Genio Civile di Padova hanno posto in evidenza come, in epoca recente, le immissioni dal Canale Brentella in alcuni periodi si siano ridotte fino ad assumere valori nulli. Da una nota trasmessa dal Distretto Idrografico Brenta Bacchiglione Gorzone della Regione Veneto si legge: Come noto, il Consorzio di bonifica di secondo grado LEB ha una concessione di derivazione di acqua dal Fiume Adige per scopo irriguo. La portata prelevata viene immessa nella rete idrografica superficiale per essere veicolata verso i punti di prelievo dei Consorzi di Bonifica elementari. I corsi d acqua interessati da queste immissioni sono principalmente il Fratta, il Frassine, il Bacchiglione ed il Bisatto, con le loro articolazioni. Al riguardo si rileva che durante la stagione irrigua, normalmente il Fratta ed il Frassine hanno portate naturali trascurabili, spesso insufficienti a garantire il minimo deflusso vitale. Il Bisatto, sempre nella stessa stagione, viene alimentato da una derivazione dal Bacchiglione a Longare, ma all altezza dell immissione dell acqua del LEB a Ponte di Nanto la portata risulta trascurabile. Pertanto si può concludere che le portate presenti nei corsi d acqua citati durante la stagione irrigua sono quasi esclusivamente quelle immesse dal LEB 35

36 Negli anni ha assunto particolare rilevanza l attività di vivificazione del bacino del fiume Fratta Gorzone. La zona a monte del bacino è compromessa dai reflui degli impianti di depurazione che interessano il distretto vicentino della concia, che incidono con scarichi continui in corsi d acqua di modesta portata e pessima qualità. Il Consorzio contribuisce con una portata continua sul fiume Fratta alla vivificazione del fiume stesso. Il Consorzio ha aderito inoltre all Accordo di programma quadro Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche, finalizzato alla realizzazione delle condizioni per il riequilibrio del bilancio idrico nel distretto vicentino della concia, per il raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque sotterranee nel medesimo territorio, delle acque superficiali nel bacino del Fratta Gorzone e per il miglioramento del bilancio idrico. Inoltre il Consorzio si è fatto parte attiva per la predisposizione di un progetto denominato Linee guida per il risanamento e la riqualificazione del fiume Fratta Gorzone, con il quale si vogliono risolvere alcuni aspetti non risolti dall Accordo di cui sopra, tra i quali lo stato di diffuso degrado biologico del fiume, determinato anche dalla presenza di sedimenti inquinanti sul letto del fiume stesso e dalla presenza di ulteriori fonti inquinanti all interno del bacino di scolo. 36

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