PERCORSO DI GESTIONE DELL ANALGESIA POST-OPERATORIA REGIONE PIEMONTE - ASL TO2 OSPEDALE TORINO NORD EMERGENZA SAN GIOVANNI BOSCO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PERCORSO DI GESTIONE DELL ANALGESIA POST-OPERATORIA REGIONE PIEMONTE - ASL TO2 OSPEDALE TORINO NORD EMERGENZA SAN GIOVANNI BOSCO"

Transcript

1 A.S.L TO2 Azienda Sanitaria Locale Torino Nord SoSD Sistema Qualità e Gestione del Rischio PERCORSO DI GESTIONE DELL ANALGESIA POST-OPERATORIA Data emissione Pagina 1 di 40 Revisione n REGIONE PIEMONTE - ASL TO2 OSPEDALE TORINO NORD EMERGENZA SAN GIOVANNI BOSCO PERCORSO DI GESTIONE DELL ANALGESIA POST-OPERATORIA S.C. ANESTESIA A DIPARTIMENTO CHIRURGIA SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE SISTEMA QULAITÀ E GESTIONE DEL RISCHIO Dr.ssa Guglielmotti Dr. F. Ferrero Dr.ssa I. Finiguerra Dr.ssa D Alfonso 1

2 INDICE 1. Premessa pag Introduzione pag Obiettivo del progetto pag Percorso operativo pag Costituzione del gruppo di progetto pag Definizione della metodologia di lavoro pag A Analisi della letteratura pag B Condivisione della definizione di dolore post-operatorio e identificazione pag. 6 della popolazione 4.2.C Percorso formativo pag Elaborazione degli strumenti utili al controllo del dolore post-operatorio pag Implementazione degli strumenti pag. 9 Allegato n 1: Brochure informativa pag.10 Allegato n 2: Scheda informativa paziente pag.13 Allegato n 3: Strumenti e metodologia per la rilevazione del dolore post operatorio pag.18 Allegato n 4 Scala analogica numerica pag.19 Allegato n 5: Scala delle espressioni facciali pag.20 Allegato n 6: Scala di Abbey pag.20 Allegato n 7: Protocolli terapeutici per la gestione del dolore, della nausea, pag.21 vomito e delirio post operatorio: 1. Scelta e gestione dei farmaci e delle tecniche pag Impostazione dei protocolli pag.22 o Chirurgia Vascolare: dolore severo pag.23 o Chirurgia Vascolare: dolore moderato pag.23 o Ortopedia e traumatologia: PTA, PTG, osteotomie di tibia, Ricostruzione legamentosa del ginocchio pag.25 o Ortopedia e traumatologia: chirurgia della spalla, correzione alluce valgo pag.26 o Ortopedia e traumatologia: frattura di collo femore, sintesi di fratture, tenorrafie, fissatori esterni, rimozione mezzi di sintesi pag.27 Urologia: dolore severo, prostatectomie, TURP, TURB pag.28 o Chirurgia addominale e toracica: dolore severo pag.29 o Chirurgia addominale e toracica: dolore moderato pag.30 o ORL: dolore medio pag.31 o ORL: dolore moderato pag.31 o Neurochirurgia: chirurgia della colonna e pag.32 chirurgia endocranica o Elastomeri, Protezione gastrica pag.33 o Profilassi nausea e vomito peri-operatori PONV pag.34 o Delirio post-operatorio pag.35 o Flow-chart delirio post operatorio pag.37 o Bibliografia pag.38 Allegato N 8: Flow chart capacità relazionale con il paziente pag39 2

3 1. Premessa La diffusione del controllo e del trattamento del dolore, inteso come esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a un danno tessutale presente o potenziale, o descritto in termini di potenziale danno, rappresenta un obiettivo ormai strategico nella programmazione sanitaria nazionale e regionale. Oggi anche nelle istituzioni più avanzate, il dolore raggiunge una dimensione alla quale non viene riservata adeguata attenzione, nonostante sia stato dimostrato quanto la sua presenza sia invalidante dal punto di vista fisico, sociale ed emozionale; quindi è importante che si arrivi a considerare il dolore un parametro nella valutazione clinica della persona, alla stessa stregua di un parametro vitale come il polso, la temperatura corporea, la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria e come tale registrato e trascritto regolarmente. Nella programmazione d interventi per migliorare la gestione del dolore, particolare importanza assume la creazione di una rete sanitaria nella quale siano adottati strumenti condivisi atti a offrire alla popolazione una risposta qualificata, motivata e omogenea su tutto il territorio regionale. Le indicazioni che scaturiscono dalla pratica medica e infermieristica, orientano a formulare corrette linee guida e standard dell assistenza e del management del dolore. Nel settembre 2000 su indicazione del Ministro della Sanità prof. Umberto Veronesi, è stata istituita una Commissione Ministeriale che elabora un documento sottoposto a revisione con provvedimento legislativo il 24 maggio 2001 Accordo sul documento di Linee Guida inerenti al progetto Ospedale Senza Dolore. Nel 2005 la regione Piemonte ha pubblico le linea guida di indirizzo per l applicazione dell Ospedale senza dolore, che individuano gli standard organizzativi. Finalità specifica delle linee guida è di aumentare l attenzione del personale coinvolto nei processi d assistenza nelle strutture sanitarie italiane affinché siano messe in atto tutte le misure possibili per contrastare il dolore; il COSD è nello stesso tempo motore e garante della realizzazione delle strategie atte a raggiungere quest obiettivo. 2. Introduzione La terapia antalgica in fase post operatoria rientra nel progetto Ospedale senza dolore ed ha come obiettivo la messa a punto di un efficace sistema di monitoraggio e terapia del dolore all interno delle strutture ospedaliere. Il dolore postoperatorio può essere definito come "dolore acuto conseguente a un intervento chirurgico connesso a una lesione tissutale. La sua intensità può variare da moderata a grave e può accompagnare i giorni successivi all intervento. In generale,è un dolore prevedibile e di breve durata, ed è caratterizzato da 3

4 intensità variabile da un soggetto all altro, secondo la sede, tipologia e l invasività chirurgica 1. Variabili di tipo culturale, sociale e personale possono influenzarne il livello di percezione, oltre al forte condizionamento indotto dal trattamento anestesiologico e antalgico intra e soprattutto post-operatorio. In passato il dolore postoperatorio era considerato un evento inevitabile: si riteneva normale che l assistito dovesse tollerare una certa dose di dolore e si rinviava il più possibile la somministrazione che analgesici per il timore di effetti collaterali o di assuefazione ai farmaci. Il trattamento anestetico, chirurgico, l assistenza e l atteggiamento degli operatori nei confronti del dolore, l informazione inadeguata o assente, può determinare nella p.a. paura, incertezza e ansia tali da causare l abbassamento della soglia del dolore, quindi influenzarne l entità e la durata 2. Nonostante le conoscenze acquisite, il dolore postoperatorio è ancora largamente sottovalutato e i fattori che incidono maggiormente sono: l insufficiente conoscenza del problema da parte degli operatori sanitari, l uso inappropriato di presidi e farmaci idonei e la mancata personalizzazione dei trattamenti 3. Il trattamento del dolore postoperatorio deve essere continuo: dopo l anestesia e l analgesia postoperatoria, è necessaria la valutazione, la registrazione e il trattamento del dolore. In base al piano pre-operatorio i pazienti devono essere riesaminati a intervalli frequenti, per determinare l efficacia dell intervento nel ridurre il dolore. Se l intervento è inefficace, bisogna considerare altre cause del dolore, il piano analgesico deve essere rivalutato e bisogna apportare le dovute modifiche 4. Il personale sanitario coinvolto nel processo di gestione del dolore dovrà essere opportunamente formato con il coinvolgimento contestuale di medici, infermieri e OSS allo scopo di chiarire le competenze e i percorsi 5. Nel 2002 è stato costituito il COSD all interno del Presidio ospedaliero S.G. Bosco al fine di migliorare il trattamento del dolore mediante attività di monitoraggio, formazione e coordinamento. Gli obiettivi principali definiti sono stati: migliorare il coordinamento dell azione delle diverse equipe, predisporre progetti di formazione continua del personale sanitario coinvolto nella gestione del dolore, promuovere interventi idonei ad assicurare nella struttura sanitaria la disponibilità di farmaci analgesici e di protocolli di trattamento inerenti a differenti tipologie di dolore. Nel corso dell anno 2009/2010 il COSD ha focalizzato l attenzione sul processo riguardante il dolore postoperatorio all interno dell Ospedale A Veneziani, A Molisso, L Garofolini, La formazione degli operatori nell ospedale senza dolore, FOR Rivista per la formazione, 2004; 61: M Nolli, F Nicosia, La gestione del dolore postoperatorio. Obiettivi, identificazione e organizzazione delle procedure di sviluppo di un programma di terapia del dolore acuto postoperatorio, Minerva anestesiologica, 2000; 66: L B Ready, Practice guidelines for acute pain management in the perioperative setting. A report of the America Society of Anesthesiologists task force on pain management, acute pain section, Anesthesiology 1995; 82:

5 3. Obiettivo del progetto Identificare ed implementare gli strumenti utili al controllo del dolore postoperatorio al fine di migliorare la compliance della persona assistita (p.a.) 4. Percorso operativo 4.1. Costituzione del gruppo di progetto; 4.2. Definizione della metodologia di lavoro: 4.2.A. Analisi della letteratura; 4.2.B. Condivisione della definizione di dolore post-operatorio e identificazione della popolazione 4.2.C. Percorso formativo 4.3. Elaborazione degli strumenti utili al controllo del dolore postoperatorio 4.4. Implementazione degli strumenti 4.1. Costituzione del gruppo di progetto Il gruppo di progetto è stato costituito in modo da essere rappresentativo delle diverse componenti organizzative e delle specifiche competenze: Direttore della SC Anestesia e referente per il controllo del dolore e Presidente del COSD dott.ssa Enrica Guglielmotti; Responsabile Servizio delle Professioni Sanitarie dott.ssa Ivana Finiguerra; Responsabile di Area Chirurgica dr. Leonardo Fuggetta; Responsabile di area medica dott.ssa Paola Simone; Collaboratore Servizio delle Professioni Sanitarie con esperienza in ambito chirurgico CPSE Simonetta Dimichele; Collaboratore Servizio delle Professioni Sanitarie con esperienza in ambito medico CPSI Sara Latona; Dirigente1 livello SC Anestesia A dott.ssa Chiara Bertino Dirigente1 livello SC Anestesia A dott.ssa Raffaella Citro Dirigente1 livello SC Anestesia A dott. Antonio Lazzari Ha inoltre collaborato l infermiera Gloria Raschio, nell ambito del suo progetto di formazione del 1 anno di corso della LScIO Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino, contribuendo alla ricerca bibliografica e stesura iniziale della brochure informativa Definizione della metodologia di lavoro Il gruppo di lavoro ha definito le fasi del progetto, la metodologia da adottare, il calendario degli incontri e le responsabilità dei componenti. 5

6 4.2.A. Analisi della letteratura La ricerca è stata svolta consultando principalmente la banca dati MEDLINE attraverso la piattaforma PUBMED utilizzando la seguente stringa di ricerca: ((( Practice Guidelines as Topic [Mesh] OR Guidelines as Topic [Mesh] OR Health Planning Guidelines [Mesh] OR Guideline [Publication Type] OR Guideline Adherence [Mesh] OR Forms and Records Control [Mesh])) AND Pain, Postoperative [Mesh]) AND Hospitals [Mesh]. Inoltre è stato ricercato materiale inerente le linee guida nazionali, la gestione del dolore postoperatorio, le scale di valutazione e gli strumenti per la registrazione. Sono stati consultati il motore di ricerca Google Scholar e il sito ufficiale del Ministero della Salute per il reperimento di linee guida e decreti legislativi. 4.2.B. Condivisione della definizione di dolore post-operatorio e identificazione della popolazione Al fine di utilizzare un linguaggio comune il gruppo di progetto ha condiviso la definizione di dolore postoperatorio, inteso come dolore persistente nel paziente chirurgico per malattia preesistente, per intervento chirurgico, o per combinazione tra malattia preesistente e procedura chirurgica utilizzata 6. La popolazione identificata riguarda le p.a. adulte sottoposte ad interventi chirurgici in elezione e urgenza. 4.2.C. Percorso formativo Un indagine precedentemente condotta nel 2008 dal COSD relativa alla rilevazione e al controllo del dolore post-operatorio, aveva evidenziato numerose problematiche nel processo di gestione del dolore post operatorio presso le SC di Chirurgia. Il gruppo di progetto ha condiviso l utilità di definire un percorso formativo accreditato ECM. Sono state interessate tutte le SC di chirurgia e coinvolti i medici chirurghi, anestesisti, infermieri e OSS prevedendo 3 incontri di 2 ore con gli operatori con la supervisione di due componenti del gruppo di progetto. La metodologia impiegata è stata quella dell Audit ritenuta particolarmente efficace al fine di: Rilevare l applicazione delle linee guida nell ambito delle strutture coinvolte con particolare riferimento ad identificare: o l operatore che eroga l informazione pre-operatoria alla p.a. in merito al trattamento del dolore post-operatorio; o gli strumenti impiegati per la rilevazione del dolore post-operatorio; o la frequenza della rilevazione del dolore nel post operatorio; o le sedi delle registrazioni dei dati. Identificare le criticità del processo di gestione del dolore post operatorio Identificare le proposte di eventuali azioni correttive 6 6

7 Gli incontri sono stati utili oltre che per rilevare dati inerenti l analisi del tema, anche per fornire informazioni in merito alle linee guida ministeriali e regionale concernenti l ospedale senza dolore, alle tecniche di rilevazione del dolore, alla gestione teorica e pratica dei principali device per il controllo del dolore. Si è condiviso di rivedere il percorso di gestione del dolore acuto postoperatorio e di programmare con cadenza regolare Audit accreditati per la valutazione del dolore postoperatorio. La tabella 1 riassume quanto rilevato nelle Strutture in merito all applicazione delle linee guida; la tabella 2 riassume le criticità rilevate, le azioni correttive proposte e i tempi di applicazione di queste ultime: Tabella 1 - Applicazione delle linee guida nelle S.C. Chirurgiche - SC/SS Operatore che eroga l informazione pre -operatoria Strumenti di rilevazione del dolore post operatorio Frequenza della rilevazione nel post operatorio Chirurgia A Medico anestesista VAS 2 volte standard più al bisogno Sedi della registrazione grafica + cartella infermieristica Ortopedia Chirurgia d Urgenza Chirurgia Vascolare/ ORL/CMF Medico anestesista VAS 2 volte standard più al bisogno Medico anestesista VAS 2 volte standard più al bisogno Medico anestesista VAS 2 volte standard più al bisogno foglio di terapia foglio di terapia foglio di terapia Urologia Medico anestesista VAS 2 volte standard più al bisogno Neurochirurgia Medico anestesista VAS 2 volte standard più al bisogno grafica grafica a parte 7

8 Tabella n 2 - Identificazione delle criticità e proposte di azioni correttive - Criticità Azioni correttive Tempi 1. Revisione/rielaborazione della 1. Ultimata, da applicare scheda informativa in uso; Carenza di informazione alla p.a. in 2. Elaborazione di una brochure 2. Ultimata, da applicare merito alle modalità di rilevazione del dolore e alle tecniche per gestirlo informativa fruibile da tutti coloro che dovranno essere sottoposti ad intervento chirurgico; 3. Identificazione dei referenti per ogni 3. Identificati S.C.; 4. Informazione in ambulatorio 4. Condiviso 5. Informazione in reparto 5. Condiviso Difformità nella modalità di registrazione del dolore Difficoltà nell applicazione di alcuni protocolli di analgesia (terapia dosi fisse/al bisogno, scarsa precisione di alcuni dispositivi es. dosi-flow) Copertura analgesica solo per 24 h., senza prescrizione della dose rescue; La terapia prescritta dall anestesista non viene integrata con la terapia di reparto; Scarsa abitudine a consultare l anestesista in caso di dolore non controllato; Difficoltà a reperire nel postoperatorio il dato della rilevazione del dolore. 6. Scheda unica per la registrazione dei parametri vitali; 7. Rilevare il dolore almeno 2-3 volte die nelle 24 h. 8. Formazione specifica e continua sull utilizzo dei presidi per il controllo del dolore; 9. Stesura di nuovi protocolli per l analgesia che prolungano la durata dell analgesia post-operatoria e prevedono una terapia di supporto e una dose rescue 10. Scheda unica di terapia compilata in C.O. dall anestesista 11. Numero di telefono dedicato per l attivazione dell anestesista di guardia: Scheda unica per la registrazione dei parametri vitali; 6. In fase di elaborazione 7. Condiviso 8. Avviato percorso formativo 9. Ultimato, da applicare 10. Ultimato in fase di applicazione 11. In fase di applicazione 12. In fase di elaborazione Il ciclo di Audit ha consentito di orientare il gruppo di progetto coerentemente alle esigenze operative Elaborazione degli strumenti utili al controllo del dolore post-operatorio Gli Audit hanno evidenziato che l informazione alla p.a. in merito alle tecniche di rilevazione del dolore e alle strategie terapeutiche attuabili, rappresenta un aspetto fondamentale per la gestione del dolore post operatorio. Il gruppo di progetto ha pertanto definito gli ambiti di lavoro: 8

9 Elaborazione di una brochure informativa da erogare in ambulatorio/reparto al momento dell esecuzione degli esami pre operatori (vedi allegato n 1) Revisione e aggiornamento della scheda informativa attualmente in uso, da dare al momento dell esecuzione degli esami preoperatori alla p.a. (vedi allegato n 2) Definizione degli strumenti e della metodologia utili alla rilevazione del dolore post operatorio (vedi allegato n 3) Elaborazione protocolli terapeutici relativi alla gestione del dolore specifici per specialità chirurgica e della nausea, vomito e delirio post operatorio per tutte le Strutture chirurgiche (vedi allegato n 7) Elaborazione di una scheda unica per la registrazione dei parametri vitali da adottare in tutte le SC/SS del Presidio (attualmente in corso di elaborazione verrà allegata successivamente al presente protocollo) 4.4. Implementazione degli strumenti L implementazione degli strumenti ha previsto lo svolgimento di un corso di formazione accreditato ECM rivolto a tutti gli operatori sanitari dell Area Chirurgica prevedendo un incontro di 7 ore ripetuto su 2 edizioni. La metodologia impiegata è stata quella del confronto dibattito, con gli obiettivi: presentazione e confronto in merito agli strumenti e alla metodologia utili alla rilevazione del dolore presentazione e confronto in merito alla revisione e aggiornamento della scheda informativa fornita in occasione dell esecuzione degli esami alla p.a. presentazione e confronto in merito alla brochure informativa da erogare in ambulatorio/reparto presentazione e confronto in merito ai protocolli terapeutici relativi alla gestione del dolore, della nausea, vomito e delirio post operatorio confronto in merito alla scheda unica per la registrazione dei parametri vitali in fase di elaborazione analisi e confronto in merito alle criticità relative alla gestione dei presidi per il controllo del dolore 9

10 ALLEGATO n 1 Brochure informativa Il trattamento del dolore postoperatorio Una guida per i pazienti Presidio ospedaliero San Giovanni Bosco di Torino INSIEME CONTRO IL DOLORE POSTOPERATORIO L intervento chirurgico, cerca di risolvere un problema clinico, ma esso determina inevitabilmente un danno temporaneo a tessuti: è questo danno a procurare il DOLORE POSTOPERATORIO. E normale che si presenti dopo l intervento ma non è normale DOVERLO SOPPORTARE SENZA AUSILIO DI CURE. Dopo l intervento, il medico o l infermiere Le chiederanno più volte durante la giornata, di quantificare il Suo dolore con l aiuto di un apposita scala di misurazione. 10

11 SCALA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI SCALA NUMERICA VERBALE Assenza Dolore Dolore di dolore Moderato Severo PUNTEGGIO: 1 3 Dolore lieve 4 7 Dolore moderato 8 10 Dolore severo SCALA ANALOGICA VISIVA Nessun Dolore Massimo Dolore Lieve Dolore Questa quantificazione è il modo migliore per comprendere l intensità del dolore da Lei percepito e quali farmaci contro il dolore somministrarle. TRATTAMENTO DEL DOLORE: COME PUO ESSERE AFFRONTATO? Il dolore postoperatorio può essere trattato mediante diverse modalità, che riguardano il tipo di farmaci utilizzati e la via di somministrazione. La scelta sarà fatta in base al tipo di chirurgia, alle condizioni proprie del paziente e all esistenza d intolleranze. Le principali vie di somministrazione sono: Endovenosa 11

12 Peridurale Intramuscolare Sottocutanea Orale Durante il colloquio pre - operatorio con l Anestesista, potrà richiedere ulteriori chiarimenti riguardo alle varie tecniche utilizzate. 1.INFUSIONE DI FARMACI ANALGESICI PER VIA ENDOVENOSA E la modalità di somministrazione più diffusa, di facile impiego e consente di variare rapidamente il tipo, il dosaggio e il regime dei farmaci impiegati a seconda della necessità. 2.ANALGESIA CONTROLLATA DAL PAZIENTE (PCA) Si basa sul principio che il dolore sia quantificabile dal paziente. Prevede l impiego di un sistema elettronico di somministrazione del farmaco per via endovenosa, fornito di un pulsante che il paziente, in base alla gravità del suo dolore, potrà premere ogni volta ne sentirà l esigenza. In tal modo egli si auto-somministrerà l analgesico, nella dose impostata dall Anestesista. Non bisogna temere di premere troppo frequentemente il pulsante: l apparecchio prevede un blocco automatico dell erogazione se la ric 3.ANALGESIA PERIDURALE Prevede la somministrazione di farmaci anestetici e analgesici attraverso un sottilissimo tubicino posto nella schiena (zona lombare). Si ottiene così un ottimo blocco dello stimolo doloroso. Se dopo avere letto questo opuscolo avrà ancora dei dubbi, non esiti a rivolgersi ai medici e agli infermieri del Reparto. Potrà ricevere le informazioni e il supporto necessari per ottenere un trattamento adeguato alle sue necessità. Il Comitato Aziendale Ospedale Senza Dolore porta avanti un progetto che prevede la sensibilizzazione e l informazione dei PAZIENTI, dei loro familiari e degli operatori sanitari. Progetto Ospedale senza Dolore 12

13 P.O S.G. BOSCO di Torino Come prepararsi all anestesia ALLEGATO n 2 Scheda informative paziente 1) Avere un colloquio sincero con l anestesista, comunicando le vicende cliniche passate e presenti senza tacere alcun evento, anche se voi sembra inutile o banale. In particolare: - le malattie passate e presenti L anestesista ha bisogno di conoscere tutte le vicende mediche del paziente che deve essere operato perché anche da questo dipende la scelta del momento migliore per eseguire l intervento chirurgico e l anestesia, della tecnica anestesiologica più adatta e del tipo di assistenza da fornire prima e durante e dopo l intervento. Le malattie che più interessano l anestesista riguardano il cuore ( es. infarto, ischemia, ipertensione arteriosa) ed i polmoni (es. asma, enfisema, bronchite cronica, infezioni), ma anche molte altre situazioni sono da valutare ( malattie del fegato, dei reni, diabete mellito, ); - le medicine assunte Devono essere riferiti tutti i farmaci assunti specificando il tipo, la dose giornaliera e la durata dell assunzione. E opportuno che il paziente porti con sé la prescrizione o le confezioni dei farmaci; - gli interventi chirurgici subiti in passato E importante che il medico anestesista conosca alcuni dettagli in merito ad eventuali interventi pregressi, se è stata eseguita anestesia generale o periferica, il tipo di intervento, se ci sono stati problemi dopo l intervento e di che tipo. Vanno riferiti anche eventuali incidenti anestesiologici familiari; - l esistenza di protesi Le protesi più diffuse sono quelle dentarie ( dentiera, ponti, capsule) e quelle oculari ( lenti a contatto). Le protesi mobili devono essere lasciate in consegna alla caposala del reparto o ai familiari poiché le manovre indispensabili all esecuzione dell anestesia generale potrebbero portare alla rottura della protesi o al suo distacco con possibili gravi conseguenze; - l abitudine al fumo I fumatori devono dichiarare con sincerità questa abitudine precisando il numero di sigarette fumate e da quanto tempo. A tutti va rivolto l invito ad astenersi dal fumo giorni prima dell intervento; - raffreddore o influenza Se siete raffreddati o avete qualche banale disturbo senza febbre è opportuno segnalare questa condizione all anestesista; non necessariamente l intervento deve essere rinviato, soprattutto quando è poco impegnativo; - le mestruazioni non costituiscono una controindicazione 13

14 All intervento, salvo che siano molto abbondanti e si accompagnino ad altri disturbi importanti. Questa condizione va segnalata: si valuterà insieme la rilevanza del problema; - gravidanza Lo stato di gravidanza è una condizione di estrema delicatezza che va assolutamente dichiarata implicando il rinvio dell intervento se non è urgente oppure la scelta di nuove strategie anestesiologiche a protezione del feto e della madre; - stimolatore cardiaco permanente ( pace-maker) o defibrillatori impiantabili Ricordatevi di portare con voi in ospedale il cartellino che illustra le caratteristiche dell apparecchio, la data di impianto e l ultimo controllo effettuato. 2) Rispettare le norme di comportamento suggerite dal personale di assistenza: - astensione assoluta dal fumo - l assunzione dei cibi solidi è proibita dalla mezzanotte del giorno precedente all intervento - se l intervento è programmato al pomeriggio è consentita una colazione leggera con thè e fette biscottate - durante la notte precedente all intervento se avete sete potete assumere piccole quantità di acqua naturale; qualsiasi altro liquido ( tè, caffè, latte, bibite, alcoolici) è sconsigliato. - Rossetti e smalti vanno rimossi prima di entrare in sala operatoria - Anelli, bracciali, collane, orologi ed altri oggetti metallici non devono essere indossati e sono da lasciare in custodia ad un familiare - Occhiali e lenti a contatto vanno rimossi e lasciati in custodia alla caposala o ad un familiare 3) Per qualsiasi dubbio o problema non esitate a prendere contatto con il medico anestesista Il servizio di anestesia, nei limiti delle sue competenze, mette a vostra disposizione uno specialista per chiarire qualsiasi dubbio o problema abbiate prima o dopo l intervento; - Prima di entrare in sala operatoria La mattina dell intervento potrà essere somministrato un sedativo per via orale per ridurre l ansia e contribuire al buon svolgimento dell anestesia; - In sala operatoria Dal reparto di degenza sarete trasferiti dentro la sala operatoria dove ha inizio l anestesia vera e propria. Qualsiasi tipo di anestesia richiede che sia inserito un ago in una vena: si tratta di una cannula di plastica attraverso cui saranno introdotti i farmaci necessari all anestesia ed i liquidi persi durante il digiuno oltre a quelli di cui avrete bisogno nel corso dell intervento e nel periodo seguente.verrà anche applicato un bracciale per la misurazione della pressione arteriosa, alcuni elettrodi per il monitoraggio del battito cardiaco ed un piccolo manicotto intorno ad un dito della mano per controllare quanto ossigeno è presente nel sangue. 14

15 Se fosse necessario introdurre un sondino nello stomaco o un catetere vescicale si farà quando sarete addormentati, evitando il fastidio che l esecuzione di tali manovre provoca. In alcuni tipi di intervento di chirurgia maggiore addominale, toracica o ortopedica potrà essere proposto il posizionamento di un catetere peridurale al fine di ottimizzare l esecuzione dell anestesia generale e la gestione del dolore post-operatorio. Questa procedura consente di diminuire in modo efficace il dolore postoperatorio. Si tratta di inserire un sottile tubicino di plastica in vicinanza della zona dove nascono i nervi che interessano la sede dell intervento chirurgico, in regione dorsale; la manovra è eseguita in anestesia locale prima dell inizio dell anestesia vera e propria. L opportunità di questa manovra viene proposta e discussa con il paziente all atto della visita anestesiologica. Come tutte le procedure mediche, anche se condotte con competenza e diligenza, anche questa comporta qualche rischio. Può succedere che al risveglio dall anestesia abbiate la sensazione che le gambe siano un po più pesanti: questo è un effetto senza importanza dell anestetico locale. Si può verificare un abbassamento transitorio della pressione arteriosa e, se vengono utilizzati dei morfinici, una sensazione di vertigine, e lieve nausea. Possono anche essere presenti per qualche giorno dei lievi dolori a livello della sede della puntura. Complicanze più gravi, come convulsioni, arresto cardiaco e danni permanenti sono estremamente rari. In alcuni interventi ortopedici si potrà proporre il posizionamento di un catetere perineurale in corrispondenza di una radice nervosa che interessa la sede dell intervento chirurgico al fine di migliorare la gestione del dolore post-operatorio. Potrà rendersi necessario l incannulamento venoso centrale nel periodo prima dell intervento in caso di interventi chirurgici maggiori e quando sia necessario un prolungato periodo post-operatorio di astensione dal cibo, per la somministrazione della nutrizione parenterale, di liquidi e farmaci, oltre che per un più completo monitoraggio durante l intervento chirurgico. Esistono due categorie di procedure anestesiologiche A) anestesia generale Verrete invitati a respirare ossigeno proveniente da una maschera tenuta a breve distanza dal viso; respirate con naturalezza eseguendo di tanto in tanto un respiro più profondo. Attraverso la vena già incannulata saranno quindi iniettati i farmaci che vi porteranno gradualmente a dormire. A tutte le manovre ora descritte ne seguono altre più complesse che completano l anestesia generale. Al vostro fianco per tutta la durata dell anestesia il medico e gli infermieri ne sorveglieranno il decorso adoperandosi per la migliore riuscita dell intervento; B) Anestesia periferica In questo caso non c è abolizione della coscienza, ma la parte interessata dall intervento chirurgico viene comunque resa insensibile al dolore così che il chirurgo può operare senza che voi avvertiate nulla; - anestesia spinale 15

16 L anestesia si ottiene introducendo un anestetico locale vicino alle radici nervose mediante puntura lombare. Un ago sottile viene introdotto nella schiena lungo la colonna vertebrale; la manovra viene eseguita in anestesia locale, in posizione seduta o distesa sul fianco. Dopo qualche minuto dall introduzione dell anestetico avvertirete una sensazione di formicolio che dai piedi procede verso l alto, fino alla perdita completa della sensibilità e della motilità degli arti e della zona interessata all anestesia. La sensazione di paralisi e perdita di sensibilità sono transitorie e scompariranno entro 4-6 ore. Questo tipo di anestesia può essere eseguita in interventi urologici ( es. resezioni di prostata, vescica, endoscopie, ecc.) ortopedici ( su gamba, piede, ginocchio,ecc.) chirurgia generale (emorroidi, ernia inguinale, varici ecc,) chirurgia vascolare ( by pass arto inferiore,...); - blocco del plesso brachiale - bi-block In questo caso l anestesia della parte interessata viene ottenuta iniettando l anestetico locale in corrispondenza della radice nervosa o del nervo periferico. Queste tecniche di anestesia vengono utilizzate per interventi sull arto superiore ( blocco del plesso brachiale) o in alcuni interventi sull arto inferiore (bi-block). Anche in questi casi è garantita l assoluta insensibilità al dolore durante l intervento chirurgico; è necessaria la collaborazione del paziente perché durante l esecuzione dell anestesia si dovrà localizzare con precisione il nervo interessato e questo potrà provocare movimenti involontari dei muscoli corrispondenti; - La trasfusione di sangue e derivati L intervento chirurgico determina sempre una perdita di sangue, ma nella maggior parte dei casi non è necessaria nessuna trasfusione perché la perdita è piccola e l organismo è in grado in pochi giorni di riformare il sangue perduto. Vi sono però interventi impegnativi nei quali le perdite possono essere più abbondanti; in questi casi può essere necessario disporre di una scorta di sangue da trasfondere. Le sacche di sangue da trasfondere sono sottoposte a rigorosi controlli per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di malattie, soprattutto virali; la più diffusa di queste è l epatite; Ove possibile in interventi di elezione quali protesi d anca o di ginocchio può essere programmato il prelievo di un certo quantitativo del proprio sangue in maniera da poter essere utilizzato in caso di perdite ematiche nel corso dell intervento. La questione verrà discussa con voi nel corso della visita anestesiologica, in modo da poter programmare il predeposito del vostro sangue prima dell intervento in collaborazione con il centro trasfusionale AVIS. Il vostro sangue non sarà utilizzato per nessun altro, ma solo per voi; 16

17 - Uscita dalla sala operatoria Alla fine dell intervento chirurgico e dopo il risveglio dall anestesia generale, sarete dimessi dalla sala operatoria: a giudizio dell anestesista potrete essere ricoverati nella Sala Risveglio, all interno del Blocco Operatorio. Qui saranno controllati la pressione, la frequenza cardiaca, sarà controllato che la temperatura corporea sia normale e che il dolore sia ben controllato. Se sarà ritenuto opportuno utilizzare una tecnica di analgesia controllata dal paziente, vi sarà insegnato l uso del dispositivo con cui la si utilizza. In pratica, avrete la possibilità, se avete male, di schiacciare un bottone che consente che venga somministrata per via venosa una certa quantità di farmaco analgesico. Non abbiate timore di schiacciare troppe volte il bottone, perché il dispositivo è programmato in modo tale da non erogare una quantità di analgesico pericolosa. Avvisate chi vi aspetta in reparto che non deve preoccuparsi se passa un po di tempo prima che ritorniate dalla sala operatoria, perché sarete controllati nella Sala Risveglio: lo facciamo per la vostra sicurezza. Il risveglio dall anestesia generale è accompagnato da alcune sensazioni a volte fastidiose, ma il più delle volte eliminabili attraverso i farmaci; - Il dolore della ferita chirugica L intensità del dolore è molto variabile e dipende dalla sede dell intervento e dal tipo di anestesia eseguita; il dolore costringe all immobilità, impedisce una respirazione tranquilla, rende difficile tossire, disturba il sonno e ritarda il ripristino delle normali funzioni. Verrà fatto ogni sforzo per attenuare il dolore e renderlo tollerabile, anche se non sempre è possibile la sua completa eliminazione; - La nausea e il vomito Compaiono più spesso nelle donne, nei bambini, nei soggetti in sovrappeso, negli interventi chirurgici sull addome superiore e in tutte le operazioni di lunga durata. Già in sala operatoria vengono somministrati farmaci per evitare l insorgenza di tali disturbi e tale prescrizione continua nel periodo post-operatorio. Si consiglia comunque di rimanere a riposo dopo l intervento in posizione supina con il capo appena sollevato, senza muoversi in continuazione e non assumere liquidi per bocca; - Mal di gola Durante l anestesia generale la respirazione avviene attraverso un tubo che l anestesista introduce in trachea quando voi state già dormendo. Al risveglio potrà residuare una lieve irritazione della gola, facilmente tollerabile, che passerà presto; - Difficoltà ad urinare 17

18 E un fenomeno comune che scompare spontaneamente. Se proprio non si riesce ad urinare avvertire il personale di reparto poiché può rendersi necessario l uso del catetere vescicale; - Mal di testa Dopo un anestesia spinale può comparire cefalea, di solito il giorno successivo alla procedura, che poi regredisce spontaneamente; la sua incidenza si è molto ridotta grazie all uso di aghi molto sottili con i quali questo disturbo è divenuto molto più raro che in passato; - Congedo Sperando che la lettura di queste pagine sia stata utile a chiarire almeno in parte i vostri dubbi, ci congediamo augurandovi una pronta guarigione! ALLEGATO n 3 Strumenti e metodologia per la rilevazione del dolore post operatorio Rilevazione del dolore post operatorio 1. Nel caso il paziente conservi intatta la capacità di comunicare è indicato utilizzare la scala numerica verbale e scala analogica visiva (vedi allegato n 4). 2. Per i soggetti più fragili dal punto di vista cognitivo è indicato utilizzare la scala delle espressioni facciali (vedi allegato n 5). 3. Per i soggetti non in grado di comunicare è indicato l utilizzo della scala di Abbey volta ad interpretare i segnali non verbali (vedi allegato n 6). Frequenza delle rilevazioni 4. Nella fase pre operatoria è indicata la rilevazione del dolore con apposita scala (vedi punti 1-2-3), al momento dell ingresso presso la Struttura 5. Nell immediato post operatorio (Sala Risveglio Camera Operatoria) è indicata la rilevazione del dolore con apposita scala (vedi punti 1-2-3). Si dà indicazione di rilevare il dolore postoperatorio, non meno di 2-3 volte die. 18

19 6. Nel caso in cui il dolore sia 4, dovranno essere messe in atto le indicazioni terapeutiche di seguito elencate e le rilevazioni dovranno essere ripetute sino ad abbassamento del valore di VAS < 4. Registrazione dei dati 7. E in corso di elaborazione una scheda unica per la registrazione dei parametri vitali da adottare in tutte le SC/SS del Presidio. In attesa della predisposizione della scheda unica, ogni gruppo professionale dovrà avere cura di registrare le rilevazioni su grafica o sulla documentazione sanitaria. ALLEGATO n 4 Scala Numerica Verbale Assenza Dolore Dolore di dolore Moderato Severo PUNTEGGIO: 1 3 Dolore lieve 4 7 Dolore moderato 8 10 Dolore severo Scala Analogica Visiva Nessun Dolore Massimo Dolore Lieve Dolore 19

20 ALLEGATO n 5 Scala delle espressioni facciali ALLEGATO 6 Scala di Abbey Q 1 VERBALIZZAZIONE/VOCALIZZAZIONE: piagnucolare, gemere, piangere,urlare, linguaggio aggressivo-offensivo assente = 0 medio = 1 moderato = 2 severo = 3 Q 2 ESPRESSIONI DEL VISO:, assente = 0 medio = 1 moderato = 2 severo = 3 Q 3 VARIAZIONI NEL LINGUAGGIO CORPOREO: assente = 0 medio = 1 moderato = 2 severo = 3 Q 4 VARIAZIONI NEL COMPORTAMENTO: assente = 0 medio = 1 moderato = 2 severo = 3 Q 5 VARIAZIONI PARAMETRI FISIOLOGICI: temperatura, polso, pressione fuori dai limiti normali - pallore, rossore assente = 0 medio = 1 moderato = 2 severo = 3 Q 6 VARIAZIONI FISICHE: assente = 0 medio = 1 moderato = 2 severo = 3 TOTALE dolore assente medio moderato severo Cronico Acuto Acuto su Cronico Descrizione del dolore Dimensione sensoriale Dimensione affettiva Impatt o natura del solore (sordo, acuto, urente) sede ed irradiazione intensità effetti di disabilità: 20

21 .. rispetto alla vita di relazione ALLEGATO n 7 Protocolli terapeutici per la gestione del dolore, della nausea, vomito e delirio post operatorio 1. Scelta e gestione dei farmaci e delle tecniche Sono stati seguiti alcuni criteri, validati da linee guida internazionali Prescrizioni a dosi fisse e non al bisogno Impostazione di un farmaco rescue di salvataggio in caso di dolore non controllato Utilizzo di analgesia multimodale mediante l utilizzo di più farmaci sinergici Associare ai morfinici un analgesico non-morfinico, scegliendo, in assenza di controindicazioni, un FANS. Appena possibile utilizzare la via orale Consigliata l infiltrazione della ferita chirurgica con anestetico locale e l utilizzo di blocchi nervosi complementari Anestesia loco-regionale: quando possibile è raccomandato utilizzare un analgesia basata sui blocchi regionali con anestetici locali, abbinata ad analgesia per via ev 21

22 Per l analgesia postoperatoria della chirurgia degli arti superiori utilizzare, in assenza di controindicazioni, blocco interscalenico, sovraclaveare, ascellare Per l analgesia postoperatoria della chirurgia degli arti inferiori è raccomandato utilizzare i blocchi periferici piuttosto che non l anestesia peridurale, in virtù della minore invasività Indicazioni all analgesia con catetere peridurale:chirurgia toracica od addominale maggiore utilizzando anestetico locale e morfinico al fine di migliorare l analgesia e ridurre la durata dell ileo post-operatorio Da valutare con attenzione l utilizzo dei cateteri peridurali dopo chirurgia vascolare periferica 2. Impostazione dei protocolli I protocolli che vengono suggeriti per i vari livelli di dolore nelle varie chirurgie, si basano su un concetto di analgesia multifarmacologica: viene prevista una tecnica od un farmaco definito terapia principale, cui viene affiancata una terapia di supporto. Se il dolore non è ben controllato e la VAS è >4, viene indicato un farmaco rescue o di salvataggio e vengono specificate le modalità di utilizzo dello stesso. Le terapie prescritte sono previste durare 24, 48, 96 ore a seconda della durata prevista di dolore, e viene prevista una terapia di svezzamento. Qualsiasi terapia va ovviamente personalizzata sul paziente. Qualora dopo l utilizzo della dose di salvataggio, il dolore persista elevato (VAS > 5) contattare l anestesista di Guardia (2907) CHIRURGIA VASCOLARE dolore severo: AAA, amputazione, by-pass. 22

23 TERAPIA PRINCIPALE (per 48 ore) Cateterino peridurale (in sala operatoria) con elastomero per 48 ore Oppioide per via spinale (in sala operatoria) e PCA con morfina Morfina ev (in sala operatoria) e PCA con morfina Valutare l infiltrazione della ferita chirurgica TERAPIA DI SUPPORTO (per 48 ore) ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ogni 12 ore (1 dose in sala operatoria) in alternativa Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ogni 8 ore max per 2 giorni (1 dose in sala operatoria) RESCUE: Paracetamolo 1 gr 3-4 volte al giorno (in 20 mn,) TERAPIA DI PROSEGUIMENTO (oltre 48 ore) Paracetamolo 1 gr ogni 6-8 ore + ossicodone 5-10 mg x 2 (se possibile utilizzare la via per os) Paracetamolo 1 gr ogni 8 ore +tramadolo 100mg x 3 (se praticabile la via orale 20 gtt x 3) *protezione gastrica: anti H2 se il paziente è a basso rischio di danno gastrico, inibitori della pompa protonica se ad alto rischio per patologie precedenti o per intervento. CHIRURGIA VASCOLARE dolore moderato :TEA, safenectomie TERAPIA PRINCIPALE: paracetamolo 1 gr x 3 o per 4 (per os o ev) TERAPIA DI SUPPORTO: ketoprofene 100mg max due/die (per os o ev) Ketorolac 30 mg max tre/die per due gg ev Nelle TEA utilizzare con cautela i FANS, considerare il Tramadolo. 23

24 RESCUE: ossicodone 5-10 mg due/die TERAPIA DI PROSEGUIMENTO (oltre le 48 ore): Non prevista, da valutare caso per caso 1. Controllare VAS CHIRURGIA VASCOLARE: protocollo dolore ischemico 2. Se VAS 1-4: paracetamolo 1 gr x3 per os 3. Se VAS 5-7: Paracetamolo 1 gr x3 + ossicodone 5-10 mg x2 Considerare la possibilità di contattare un centro algologico 4. Se VAS 8-10: Paracetamolo 1 gr x3 + ossicodone 20 mg x2 Considerare la possibilità di contattare un centro algologico 5. Se dopo 2 giorni VAS elevata contattare algologo per eventuale posizionamento di cateterino peridurale N.B. Quando si usano i farmaci stupefacenti: avvisare il paziente dei possibili effetti collaterali degli stupefacenti, prescrivere al bisogno un antiemetico (plasil o zofran) ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Protesi totale d anca TERAPIA PRINCIPALE (per 48 ore) Oppioide per via spinale (in sala operatoria) poi Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore O Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 2 gg se narcosi bolo di morfina a fine intervento e Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore max per 3 giorni 24

25 N.B. (il paziente riceve dalla sera dell intervento l indometacina per la prevenzione delle ossificazioni etero topiche), a giudizio dell anestesista Cateterino peridurale ed elastomero (in sala operatoria) TERAPIA DI SUPPORTO paracetamolo 1 gr x3 o x4 RESCUE Tramadolo mg. X3 TERAPIA DI PROSEGUIMENTO (oltre le 48 ore) Paracetamolo codeina per OS Protesi totale di ginocchio e osteotomie di tibia, ricostruzione legamentosa del ginocchio TERAPIA PRINCIPALE (per 48 ore) Oppioide spinale preop e blocco n. femorale single shot Oppioide per via spinale preop e PCA Morfina ev e PCA Iniziare dalla sera precedente o dal mattino dell intervento ossicodone per os 5-10 mg x2 25

26 TERAPIA DI SUPPORTO Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 3 giorni TERAPIA RESCUE Paracetamolo 1 gr ogni 6-8 ore TERAPIA DI PROSEGUIMENTO (oltre le 48 ore) Paracetamolo per os + ossicodone 10 mgx2 per 5-6 gg N.B. Quando si usano i farmaci stupefacenti: avvisare il paziente dei possibili effetti collaterali degli stupefacenti, prescrivere al bisogno un antiemetico (plasil o zofran) Chirurgia della spalla TERAPIA PRINCIPALE (per 48 ore) Blocco interscalenico e PCA con morfina Morfina ev e PCA con morfina TERAPIA DI SUPPORTO Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore 26

27 Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 2 giorni TERAPIA RESCUE Paracetamolo 1 gr ogni 8 ore Iniziare dalla sera precedente l intervento ossicodone per os 5-10 mg x2 TERAPIA DI PROSEGUIMENTO (oltre le 48 ore) da proseguire a domicilio per almeno 4 gg e dopo il controllo in 5 giornata a discrezione del chirurgo Paracetamolo- per OS e ossicodone 10 mgx2 N.B. Quando si usano i farmaci stupefacenti: avvisare il paziente dei possibili effetti collaterali degli stupefacenti, prescrivere al bisogno un antiemetico (plasil o zofran) Correzione alluce valgo-interventi sul piede TERAPIA PRINCIPALE Blocco dello sciatico al poplite in sala operatoria morfina ev e PCA Dalla sera precedente l intervento ossicodone 5-10-mg x 2 TERAPIA DI SUPPORTO (da iniziarsi 6-8 ore dopo il blocco) ketoprofene 100mg max tre/die (per os o ev) o Ketorolac 30 mg max due/die per due gg (ev) TERAPIA RESCUE Paracetamolo 1 gr x3 o x 4 A DOMICILIO Paracetamolo, FANS, ossicodone a giudizio del chirurgo Frattura di collo di femore nell anziano TERAPIA PRINCIPALE Preoperatorio e postoperatorio per 96 ore poi al bisogno Paracetamolo 1gr x3 ev o Coefferalgan xos TERAPIA DI SUPPORTO Tramadolo 50 mg max x3 27

28 Sintesi di fratture TERAPIA PRINCIPALE Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 3 giorni TERAPIA DI SUPPORTO Paracetamolo 1 gr x3 o x 4 TERAPIA RESCUE Tramadolo 100 mg X3 Tenorrafie Sintesi di fratture delle ossa lunghe con fissatori esterni Rimozioni di mezzi di sintesi TERAPIA PRINCIPALE Paracetamolo 1 gr x3 o x4 TERAPIA RESCUE Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 3 giorni UROLOGIA dolore severo: nefrectomie, resezioni renali, surrenectomia, calcolosi renale, linfoadenectomia retroperitoneale. Cistectomie, chirurgia pelvica demolitiva 28

29 TERAPIA PRINCIPALE Cateterino peridurale ed elastomero per 48 ore Oppioidi per via spinale e PCA Morfina ev e PCA TERAPIA DI SUPPORTO Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 3 giorni TERAPIA RESCUE Paracetamolo 1 gr x3 Prostatectomie, TURP TERAPIA PRINCIPALE (per 48 ore) Oppioidi per via spinale e paracetamolo TERAPIA DI SUPPORTO ketoprofene 100 mg max tre/die (per os o ev) o Ketorolac 30 mg max due/die per due gg (ev) TERAPIA RESCUE Considerare Tramadolo Cistoscopie, TURB, biopsie prostatiche, uretrotomia, uretroscopia operativa, chirurgia perineale TERAPIA PRINCIPALE Paracetamolo 1 gr per tre o Ketorolac 30 mg x 3 max per 2 gg CHIRURGIA ADDOMINALE E TORACICA dolore severo: duodenocefalo, gastrectomia, resezioni coliche per via laparotomia, lobectomie e resezioni polmonari 29

30 TERAPIA PRINCIPALE per Cateterino peridurale con elastomero per 96 ore Morfina ev bolo a fine intervento e PCA Cateteri sottocutanei, sottofasciali, sub pleurici posizionati dai chirurghi a fine intervento con elastomero *considerare sempre infiltrazione della ferita o infiltrazione dei m. retti o dei n. intercostali TERAPIA DI SUPPORTO Ketoprofene 100 mg. x 2 o Ketorolac 30 mg x3 max x 3gg ev TERAPIA RESCUE Paracetamolo 1 gr x3 o x 4 TERAPIA DI PROSEGUIMENTO A canalizzazione avvenuta valutare caso per caso dolore severo: epatectomia, resezioni coliche laparoscopiche. Colecistectomie open 30

31 TERAPIA PRINCIPALE PER ore Morfina ev bolo a fine intervento e PCA Cateteri sottocutanei, sottofasciali, sub pleurici posizionati dai chirurghi a fine intervento con elastomero *considerare sempre infiltrazione della ferita o infiltrazione dei m. retti o dei n. intercostali TERAPIA DI SUPPORTO Paracetamolo 1 gr x3 o x 4 (valutare funzionalità epatica) TERAPIA RESCUE Ketoprofene 100 mg. Max x 2 (valutare coagulazione) Ketorolac 30 mg x3 max x 3 ev (valutare coagulazione) Tramadolo mg x 3 TERAPIA DI PROSEGUIMENTO Paracetamolo 1 gr x3 o x 4 valutando funzionalità epatica Tramadolo mg x 3 dolore moderato: Tiroidectomie, toracoscopie, colecistectomie laparoscopiche, appendicectomie TERAPIA PRINCIPALE per 48 ore Valutare bolo di morfina a fine intervento Tramadolo 100 mg in sf 100 ml a fine intervento poi 100mg x3 TERAPIA DI SUPPORTO Paracetamolo 1g r x3 o x 4 TERAPIA RESCUE TERAPIA DI SUPPORTO Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 3 giorni ORL 31

32 dolore medio: Laringectomie, TERAPIA PRINCIPALE per 48 ore Valutare bolo di morfina a fine intervento Tramadolo 100 mg in sf 100 ml a fine intervento poi 100mg x3 TERAPIA DI SUPPORTO Paracetamolo 1g r x3 o x 4 TERAPIA RESCUE Ketoprofene 100 mg in sol fis 100 ml ogni 12 ore Ketorolac 30 mg in sol fis 100 ml ogni 8 ore max per 3 giorni ORL dolore moderato: Laringoscopie, tonsillectomie TERAPIA PRINCIPALE Paracetamolo 1 gr x3 o x 4 Bambini TERAPIA PRINCIPALE Paracetamolo 40 mg/ dose carico poi 30 mg/kg ogni 6 ore Tramadolo 1-2 mg/kg ogni 8 ore NEUROCHIRURGIA 32

33 Chirurgia della colonna Chirurgia a bassa intensità di dolore: microdiscectomie Paracetamolo da 1 gr. ogni 6-8 ore Ketoralac 30 mg ogni 8 ore per max 3 giorni in alternativa Chirurgia a media intensità di dolore: decompressioni semplici con o senza stabilizzazione Paracetamolo 1 g 30 minuti prima della fine intervento Tramadolo 100 mg associato al Ketoralac 30 mg ed all Ondansetron 4 mg sempre 30 minuti prima della fine intervento A seguire Tramadolo 300 mg associato al Ketoralac 90 mg ed all Ondansetron 8 mg nelle 24 ore Chirurgia ad elevata intensità di dolore: decompressioni complesse con stabilizzazione Paracetamolo 1 g 30 minuti prima della fine intervento associato a Morfina 4 10 mg A seguire PCA: Morfina 1 mg ogni minuti Se dolore: Paracetamolo 1 g CHIRURGIA ENDOCRANICA Chirurgia a bassa intensità di dolore: evacuazione ematomi sottodurali cronici, derivazioni ventricolari esterne, derivazioni ventricolo-peritoneali. Paracetamolo da 1 g al bisogno, fino a 1 g ogni 8 ore - in alternativa Ketoralac 30 mg al bisogno, fino a 30 mg ogni 8 ore Chirurgia a media intensità di dolore:, chirurgia tumorale e vascolare endocranica Preempitive analgesia: Paracetamolo 1 g durante la chiusura della dura associata a morfina 0,03-01 mg/kg In sala risveglio: eventuali boli di morfina da 1 mg sulla base del VAS In reparto: paracetamolo 1 g ogni 8 ore se non sufficiente ketoprofene 100 mg ev se non sufficiente morfina 5 mg sc Elastomeri: 33

34 Peridurali: ropivacaina 300 mg + morfina 2-4 mg Levibupivacaina 200 mg sufentanil 160 mcg Perineurali: ropivacaina 300 mg Levobupivacaina 200 mg Sottofasciali: ropivacaina 1200 mg (=120 ml Naropina 1%)+ Sol. Fis. 120 ml (volume totale 240 ml diffusore con velocità 2 4 ml/ora) PROTEZIONE GASTRICA Interventi di chirurgia maggiore : omeprazolo 40 mg/die paziente non a rischio di sanguinamento gastrico Omeprazolo 40 mg x 2 se paziente a rischio di sanguinamento gastrico Interventi di chirurgia media : ranidil 50 mg se paziente non a rischio di sanguinamento gastrico Omeprazolo 40 mg/die paziente a rischio di sanguinamento gastrico Interventi di piccola chirurgia: ranidil 50 mg se paziente a rischio di sanguinamento gastrico PROFILASSI NAUSEA E VOMITO PERIOPERATORI - PONV 34

35 La nausea ed il vomito postoperatori sono un evento che, in assenza di trattamento, si verifica nel 20-30% della popolazione chirurgica generale e nel 70-80% della popolazione chirurgica ad alto rischio. Gli eventi avversi associati con questa patologia vanno dal disagio del paziente alla mancata dimissione nel caso della chirurgia ambulatoriale. Quattro fattori di rischio indipendenti e legati al paziente consentono la stratificazione preoperatoria dei pazienti adulti in merito al rischio di PONV, secondo Apfel, e ciascuno di essi vale un punto: sesso femminile, non fumatore, anamnesi positiva di PONV, oppioidi postoperatori, (totale 1 punto, 1 punto; 1 punto; 1 punto; 4 punti). I pazienti adulti si dividono quindi in tre categorie: classe di rischio punteggio Atteggiamento consigliato a basso rischio (0-20%) di PONV 0-1 attesa e osservazione a rischio moderato (30-40%) di PONV 2 1 o 2 interventi nell'adulto; a rischio elevato (50-80%) di PONV 3-4 almeno 2 interventi nell'adulto. I fattori di rischio anestesiologici sono: l'uso di alogenati, l'uso di N2O, l'uso di oppioidi intra- e postoperatori. I fattori di rischio chirurgici sono: durata dell'intervento, per cui ogni 30 m' incrementano del 60% il rischio di base; tipologia di intervento (laparoscopia, laparotomia, chirurgia mammaria e dello strabismo, plastica, maxillo-faciale, ginecologica, addominale, neurologica, oftalmologica, urologica). Le strategie di riduzione del rischio sono: preferenza di tecniche di ALR vs. narcosi; uso del propofol per induzione e mantenimento dell'anestesia; abolizione di N2O e alogenati; riduzione dell'uso di oppiacei intra- e postoperatori; riduzione della neostigmina; idratazione adeguata. I principali farmaci che si possono usare per la prevenzione del PONV, con dosi e tempi di somministrazione sono: Aloperidolo (Haldol, Serenase), butirrofenone, mg iv/im; Desametasone (Soldesam), cortisonico, 4 mg iv (150 mcg/kg nei bb) all'induzione; Dimenidrinato, anti-istaminico, 1 mg/kg iv (0.5 mg/kg =< 25 mg nei bb); Droperidolo (Droleptan), butirrofenone, 1.25 mg iv (15 mcg/kg nei bb) al termine dell'intervento (uso strettamente ospedaliero); Granisetron (Kytril), anti 5HT-3, mg iv (40 mcg/kg =< 0.6 mg nei bb) a fine intervento; Perfenazina (Trilafon), fenotiazina, 70 mcg/kg =< 5 mg per os nei bb; Proclorperazina, fenotiazina, 5-10 mg im/iv a fine intervento; Prometazina (Farganesse), fenotiazina, mg iv all'induzione; 35

36 Ondansetron (Zofran), anti 5HT-3, 4 mg iv ( mcg/kg nei bb di ogni età) a fine intervento; Scopolamina (Transcop), anticolinergico, cerotto transdermico, la sera precedente o 4h prima dell'intervento; Tropisetron (Navoban), anti 5HT-3, 2 mg iv (0.1 mg/kg nei bb) a fine intervento. L'associazione di 2 o più farmaci, dotati di meccanismo d'azione differente, è assai più efficace del singolo medicamento. Se necessario, il farmaco può essere risomministrato dopo 6h dalla prima erogazione, mentre entro le 6h si ricorre a un principio attivo con meccanismo d'azione differente. Desametasone e scopolamina non vanno risomministrati. Esempi di combinazioni farmacologiche negli adulti: droperidolo + desametasone; anti 5-HT3 + desametasone; anti 5-HT3 + droperidolo; anti 5-HT3 + desametasone + droperidolo. Delirio post-operatorio Il delirio post-operatorio,definito dal DSM IV, soprattutto nel paziente anziano sottoposto ad interventi di chirurgia maggiore, e' una patologia frequente (32-65%, specie in seconda/terza giornata post-operatoria) ma ancora poco riconosciuta e diagnosticata. I fattori di rischio sono sia correlati al paziente stesso e le sue patologie di base (per es. la valutazione preoperatoria mediante Minimal Mental State Exam), sia al tipo, alla sede e alla durata dell'intervento chirurgico. Anche la condotta anestesiologica in sala operatoria, le eventuali complicanze intraoperatorie (sanguinamento, ipossiemia, disturbi idroelettrolitici) e il decorso post-operatorio (dolore non controllato, ipossiemia, disturbi del sonno, infezioni) possono influire sulla comparsa del delirio. Il % dei pazienti che presentano delirio post-operatorio non vengono diagnosticati, e quindi vengono considerati solo pazienti agitati da sedare. Il delirio invece puo' portare a esiti sfavorevoli, come un allungamento dei tempi di ospedalizzazione, e un aumento di mortalita'. Quando ci troviamo, il piu' delle volte durante le ore notturne, di fronte ad un paziente chirurgico agitato, o in uno stato simil catalettico, dobbiamo prima di tutto escludere che il suo stato non sia dovuto a cause reversibili. E' opportuno quindi informarsi su quali farmaci assume il paziente (ricordiamo che tutti i farmaci possono scatenare delirio), fare un veloce esame obiettivo al letto, compreso l'esame neurologico, controllare drenaggi e parametri vitali. Nell'immediato, e' mandatorio eseguire un'emogasanalisi arteriosa (EGA), prelievo veloce e immediato. Con le informazioni fornite dall'ega possiamo valutare: presenza di ipossiemia o ipercapnia, disidratazione, alterazioni elettrolitiche (in particolare Na, K, Ca), alterazioni metaboliche (in particolare glicemia), e possiamo gia' avere un valore di Hb (emoglobina). Se necessario richiedere un radiogramma del 36

37 torace e una TAC encefalo, ed eventualmente gli esami ematochimici Ovviamente dovremo a questo punto procedere alla correzione dei parametri alterati. Se persiste l'agitazione nonostante la correzione dei parametri sopra descritti, allora si procedera' a cercare di calmare il paziente e a parlargli, dopodiche' si procedera' alla somministrazione di farmaci antipsicotici. Occorre evitare la somministrazione di benzodiazepine, il cui uso e' raccomandato solo per il delirium tremens da astinenza alcolica (lorazepam 0,5-1 mg ev). Si possono utilizzare: aloperidolo (Serenase), 0,5-1 mg diluito in 100 ml Sol.Fisio ev, fino a 0,5 mg ogni 30' se il delirio persiste. Attenzione agli effetti collaterali: ipotensione e sedazione; clorpromaziona (Talofen, Largactil), mg im o ev, diluiti in 100 ml Sol.Fisio, con dosiflow in 1 h; viene anche segnalato l'uso di antistaminici, si sfrutta l'effetto sedativo di questi farmaci, in particolate idrossizina (Atarax), 100 mg diluiti in 100 ml Sol.Fisio. Sottolineiamo comunque la difficolta' di trattare il delirio, che andrebbe prevenuto adottando, nei pazienti a rischio, tutte le dovute precauzioni. 37

38 38

Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10

Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 Sede legale e amministrativa: Via Salvatore Maugeri 4, 27100 Pavia Italy Tel. 0382 592504 Fax 0382 592576 www.fsm.it C.F. e P. IVA 00305700189 Registro Persone Giuridiche Private della Regione Lombardia

Dettagli

Clinica universitaria di anestesiologia e terapia del dolore. Informazioni per i pazienti

Clinica universitaria di anestesiologia e terapia del dolore. Informazioni per i pazienti Clinica universitaria di anestesiologia e terapia del dolore Informazioni per i pazienti Breve introduzione generale Sala di risveglio centrale Nel laboratorio di ricerca La clinica universitaria di anestesiologia

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P.

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P. CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I Responsabile Dott.ssa P. Viola Edvard Munch - The Silk Child -!907 Tate Gallery London 1

Dettagli

TRATTAMENTO DEL DOLORE POSTOPERATORIO

TRATTAMENTO DEL DOLORE POSTOPERATORIO TRATTAMENTO DEL DOLORE POSTOPERATORIO SITUAZIONE ALGICA MAGGIORE PERIDURALE CONTINUA Analgesia OPPURE PERINERVOSO CONTINUO + AD ORARI FISSI OPPURE ENDOVENOSO CONTINUO * + AD ORARI FISSI * in mancanza di

Dettagli

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo

Dettagli

La spasticità: nuove possibilità di trattamento

La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: Cos è? Si definisce spasticità un alterazione dei movimenti data da un aumento del tono muscolare involontario, con contratture muscolari

Dettagli

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra

Dettagli

La TC. e il mezzo di. contrasto

La TC. e il mezzo di. contrasto Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 La TC e il mezzo di contrasto INFORMATIVA PER PAZIENTI IS PV AL6-0 03/10/2011 INDICE Che cosa è la TAC o meglio la TC? 4 Tutti possono essere

Dettagli

Controllo del dolore postoperatorio attraverso tecniche PCA e PNCA

Controllo del dolore postoperatorio attraverso tecniche PCA e PNCA Controllo del dolore postoperatorio attraverso tecniche PCA e PNCA Questa pagina vuole essere un informativa circa il sollievo dal dolore postoperatorio per il vostro bambino attraverso l utilizzo di un

Dettagli

La Regione Toscana contro il dolore. Il controllo e la cura del dolore sono diritti del cittadino

La Regione Toscana contro il dolore. Il controllo e la cura del dolore sono diritti del cittadino La Regione Toscana contro il dolore Il controllo e la cura del dolore sono diritti del cittadino Indice Insieme per curare il dolore inutile Misurare il dolore Controllare il dolore La morfina non è una

Dettagli

STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI

STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI Questo strumento è stato creato per facilitare gli operatori sanitari nella valutazione e nell educazione dei pazienti trattati

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it CARTA DEI SERVIZI Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA Telefono 06 47825272 Fax 06 23328733 E-mail intesaecm@siared.it Sito Internet www.aaroiemac.it www.siared.it Orario di assistenza Lunedi

Dettagli

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni Il bambino non èun piccolo adulto Il diritto del bambino ad essere riconosciuto come persona permane anche nello stato di malattia. Questo si

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella Opuscolo informativo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PDTA Mammella 1 Gentilissima Signora, lei è stata invitata ad eseguire esami di accertamento perché dopo aver visto l ultima mammografia

Dettagli

Presentazione di Nicola Torina Infermiere di Sala Operatoria IL Dolore e le Scale di misurazione

Presentazione di Nicola Torina Infermiere di Sala Operatoria IL Dolore e le Scale di misurazione Presentazione di Nicola Torina Infermiere di Sala Operatoria IL Dolore e le Scale di misurazione Nulla e e cosi facilmente sopportabile come il dolore degli altri Rochefoucauld Concetto di dolore L International

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA PROCEDURE ORGANIZZATIVE PER IL PRIMO SOCCORSO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del

Dettagli

REGINA CETTOLIN INFERMIERA COMITATO OSPEDALE SENZA DOLORE U.O.S TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE

REGINA CETTOLIN INFERMIERA COMITATO OSPEDALE SENZA DOLORE U.O.S TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE REGINA CETTOLIN INFERMIERA COMITATO OSPEDALE SENZA DOLORE U.O.S TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE OSPEDALE CIVILE DI CONEGLIANO AZIENDA U.L.S.S N.7 REGIONE DEL VENETO IL DOLORE

Dettagli

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione

Dettagli

PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8. Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio

PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8. Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8 Stato delle Modifiche Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

MOCA. Modulo Candidatura. http://www.federscacchi.it/moca. moca@federscacchi.it. [Manuale versione 1.0 marzo 2013]

MOCA. Modulo Candidatura. http://www.federscacchi.it/moca. moca@federscacchi.it. [Manuale versione 1.0 marzo 2013] MOCA Modulo Candidatura http://www.federscacchi.it/moca moca@federscacchi.it [Manuale versione 1.0 marzo 2013] 1/12 MOCA in breve MOCA è una funzionalità del sito web della FSI che permette di inserire

Dettagli

ESSERE OPERATI DI CATARATTA

ESSERE OPERATI DI CATARATTA DIPARTIMENTO CHIRURGICO SPECIALISTICO Unità Operativa di Oculistica Direttore: Prof. Paolo Perri ESSERE OPERATI DI CATARATTA OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI Gentile Signora/e, questo opuscolo ha lo

Dettagli

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE Sig/Sig.ra data di nascita Motivo della terapia anticoagulante: PERCHÈ IL MEDICO LE HA PRESCRITTO GLI ANTICOAGULANTI ORALI (Coumadin o Sintrom).

Dettagli

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014

CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014 Università Politecnica delle Marche Corso di Laurea in Infermieristica Ancona CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014 U.O. : BLOCCO OPERATORIO I.N.R.C.A. Studente Guida di Tirocinio:

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Preparazione pre operatoria del paziente. Dott. Garofoli Rosamaria

Preparazione pre operatoria del paziente. Dott. Garofoli Rosamaria Preparazione pre operatoria del paziente Dott. Garofoli Rosamaria Per fase pre operatoria si intende quel periodo che va dal momento in cui si stabilisce che è necessario procedere con un intervento chirurgico

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

INFORMAZIONI SULL ASSISTENZA POST-IMPIANTO

INFORMAZIONI SULL ASSISTENZA POST-IMPIANTO INFORMAZIONI SULL ASSISTENZA POST-IMPIANTO IN COSA CONSISTE L ASSISTENZA POST-CHIRURGICA? Gli impianti Straumann rappresentano una soluzione moderna per la ricostruzione dentale, quando mancano uno o più

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP.

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP. COME CONSEGNARE LA DIAGNOSI A SCUOLA E RICHIEDERE IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Di seguito, in sintesi i passaggi : 1. Emissione della certificazione diagnostica da parte della sanità e consegna della

Dettagli

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre

Dettagli

IL DOLORE CRONICO IN MEDICINA GENERALE

IL DOLORE CRONICO IN MEDICINA GENERALE APPROCCIO AL DOLORE CRONICO BENIGNO IL DOLORE CRONICO IN MEDICINA GENERALE Luciano Bertolusso MMG - ASL CN2 Alba - Bra CHE COS E IL DOLORE (IASP) una sgradevole esperienza sensoriale ed emotiva associata

Dettagli

DOLORE CRONICO E PERCORSI ASSISTENZIALI QUESTIONARIO RIVOLTO AI PAZIENTI CON PATOLOGIA CRONICA

DOLORE CRONICO E PERCORSI ASSISTENZIALI QUESTIONARIO RIVOLTO AI PAZIENTI CON PATOLOGIA CRONICA DOLORE CRONICO E PERCORSI ASSISTENZIALI QUESTIONARIO RIVOLTO AI PAZIENTI CON PATOLOGIA CRONICA Gentilissimo/a, Cittadinanzattiva, e in particolare il Tribunale per i diritti del malato e il Coordinamento

Dettagli

Il dolore nel trattamento delle lesioni cutanee

Il dolore nel trattamento delle lesioni cutanee Il dolore nel trattamento delle lesioni cutanee Pavia 18 giugno 2008 Docente Dott. Dario Paladino inf. esperto in wound care Vice-Presidente AISLeC Che cosa è il dolore? 1 Dolore Il dolore è una sgradevole

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

- Apparato Cardiovascolare: cateteri venosi centrali / accessi vascolari a medio e a lungo termine, terapia anticoagulante;

- Apparato Cardiovascolare: cateteri venosi centrali / accessi vascolari a medio e a lungo termine, terapia anticoagulante; Allegato B Progetto formativo di educazione ai pazienti portatori di malattie croniche, rare o con percorsi di particolare complessità e ai rispettivi assistenti relativo alle eseguite a domicilio Il razionale

Dettagli

OSPEDALE SENZA DOLORE Coordinatori: A. Annesanti F. Tani

OSPEDALE SENZA DOLORE Coordinatori: A. Annesanti F. Tani OSPEDALE SENZA DOLORE Coordinatori: A. Annesanti F. Tani UOC CLINICA CHRURGICA PEDIATRICA Direttore: Prof. M. Messina Imposta la terapia antalgica: anestesista di sala operatoria Gestione terapia antalgica:

Dettagli

Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS

Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Università degli Studi di Roma Foro Italico Presidio di Qualità 13 febbraio 2013 Le novità delle ultime settimane

Dettagli

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il progetto regionale di ricerca MACONDO Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la

Dettagli

GINECOLOGIA. Guida al DAY SURGERY

GINECOLOGIA. Guida al DAY SURGERY GINECOLOGIA Guida al DAY SURGERY Gentile utente, questa guida contiene le informazioni utili per accedere al Day Surgery. Le indicazioni che troverà nella guida la faciliteranno nel percorso pre e post

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

MANAGEMENT DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE

MANAGEMENT DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE MANAGEMENT DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE La gestione infermieristica del paziente in terapia anticoagulante orale IP Roveda Tiziana LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE IN TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

Dettagli

Automedicarsi vuol dire curare da sé lievi disturbi o sintomi passeggeri,

Automedicarsi vuol dire curare da sé lievi disturbi o sintomi passeggeri, 1. RESPONSABILE 1. CHE COSA È L AUTOMEDICAZIONE RESPONSABILE Automedicarsi vuol dire curare da sé lievi disturbi o sintomi passeggeri, come tosse, raffreddore, stitichezza: disturbi che conosciamo bene,

Dettagli

LITOTRISSIA EXTRACORPOREA ESWL

LITOTRISSIA EXTRACORPOREA ESWL Dipartimento Chirurgia Generale e Specialistiche Dott. V. Barbieri - Direttore LITOTRISSIA EXTRACORPOREA ESWL Day Surgery Dott. Verter Barbieri - Responsabile Medico Fiorenza Costi - Coordinatore Infermieristico

Dettagli

Informazione e consenso all anestesia

Informazione e consenso all anestesia Procedure invasive: dalla comunicazione medico-paziente al consenso informato Informazione e consenso all anestesia Roberto Zoppellari Direttore UO Anestesia e Rianimazione Ospedaliera roberto.zoppellari@unife.it

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Il Triage : novità e responsabilità

Il Triage : novità e responsabilità Il Triage : novità e responsabilità Luciano Pinto Direttivo Nazionale Simeup Il triage nel PS in Italia incompleta diffusione nel territorio nazionale scarsa diffusione di un modello uniforme e condiviso

Dettagli

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Tariffari e politiche di rimborsi regionali L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche

Dettagli

DIABETE E AUTOCONTROLLO

DIABETE E AUTOCONTROLLO DIABETE E AUTOCONTROLLO Sì, gestire il diabete è possibile. Il monitoraggio della glicemia fa parte della terapia generale del diabete. Grazie all autocontrollo, potete misurare il livello di glicemia

Dettagli

NOTA INFORMATIVA PER IL PAZIENTE

NOTA INFORMATIVA PER IL PAZIENTE Pag. 1 di 5 NORMA UNI EN ISO 9001:2008 REG.N.3000/GA1-A GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA NOTA INFORMATIVA PER IL PAZIENTE Gentile Signora/e,come le è stato detto dal medico, Dott., per proseguire

Dettagli

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni

Dettagli

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo.

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Cos è un aneurisma L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Il tratto di arteria che dal cuore attraversa il torace è chiamata aorta toracica e mentre quella

Dettagli

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo.

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo. Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo. A822523 Lo studio SOLSTICE verrà condotto in circa 200 centri di ricerca

Dettagli

36100 Vicenza Via Capparozzo, 10 Tel. 0444 219200 Fax 0444 506301 www.villaberica.it

36100 Vicenza Via Capparozzo, 10 Tel. 0444 219200 Fax 0444 506301 www.villaberica.it IL RICOVERO IN CASA DI CURA DIECI SUGGERIMENTI PER UNA MAGGIOR SICUREZZA DELLA CURA tratte ed adattate da: Guida per i cittadini è la mia salute e io ci sono e Guida per i familiari prendersi cura insieme

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale

Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale ATAF avvierà la gara on-line secondo le modalità di seguito descritte, in particolare utilizzando lo strumento RDO on-line disponibile

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL TIROCINIO 2 ANNO

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL TIROCINIO 2 ANNO UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Sede di Ascoli Piceno SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL TIROCINIO 2 ANNO a.a. 2011 2012 COORDINATORE AFPTC Dott.Silvano Troiani 1 SCHEDA DI VALUTAZIONE

Dettagli

LA COSTRUZIONE DELLA RETE CON I MMG

LA COSTRUZIONE DELLA RETE CON I MMG LA COSTRUZIONE DELLA RETE CON I MMG Esperienze di collaborazione fra operatori negli interventi di prevenzione e cura del tabagismo Dr. Pedroni Massimo MMG Scandiano IL PROBLEMA DI SALUTE AFFRONTARE il

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata

Dettagli

COMMISSIONE GRANDI RISCHI. Programma Operativo

COMMISSIONE GRANDI RISCHI. Programma Operativo COMMISSIONE GRANDI RISCHI Programma Operativo Nel primo incontro della Commissione Grandi Rischi, tenutosi a Celano il 15 luglio, è stato discusso il documento preliminare e sono state individuati i primi

Dettagli

Riconoscere e gestire le urgenze in R.S.A.: adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso

Riconoscere e gestire le urgenze in R.S.A.: adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso Riconoscere e gestire le urgenze in R.S.A.: adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso Dott. Francesco Russi Assistente D.E.A. Humanitas gavazzeni Bergamo Cominciamo bene dalla parte del P.S Non e possibile!!!

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative: il progetto sperimentale per la creazione di reti assistenziali

Terapia del dolore e cure palliative: il progetto sperimentale per la creazione di reti assistenziali Terapia del dolore e cure palliative: il progetto sperimentale per la creazione di reti assistenziali 2/5 La Conferenza Stato Regioni il 25 marzo scorso ha approvato la proposta per la realizzazione degli

Dettagli

dott. Sergio Losa, dott. Stefano Senatore UO Chirurgia Vascolare IRCCS Policlinico Multimedica

dott. Sergio Losa, dott. Stefano Senatore UO Chirurgia Vascolare IRCCS Policlinico Multimedica IL DOLORE ISCHEMICO dott. Sergio Losa, dott. Stefano Senatore UO Chirurgia Vascolare IRCCS Policlinico Multimedica IL DOLORE Secondo la definizione i i della IASP (International ti Association for the

Dettagli

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: che cosa e? Il tuo medico ti ha detto che sei ammalato di scompenso cardiaco.... Ma che

Dettagli

IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA

IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA Dott.ssa Laura Traverso UO Anziani Savona Dip. Cure primarie IL PAZIENTE AD ALTA INTENSITA E

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 Progetto ICoNLingua Scienza senza Frontiere CsF- Italia Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 1. Introduzione La valutazione sia in itinere

Dettagli

Questo studio utilizza impianti Sweden & Martina....ed è per questo che vogliamo rispondere a tutte le vostre curiosità sugli impianti dentali.

Questo studio utilizza impianti Sweden & Martina....ed è per questo che vogliamo rispondere a tutte le vostre curiosità sugli impianti dentali. L implantologia Questo studio utilizza impianti Sweden & Martina...ed è per questo che vogliamo rispondere a tutte le vostre curiosità sugli impianti dentali. Che cos è un impianto? È un alternativa

Dettagli

L infermiere case manager e l accoglienza del paziente in sala

L infermiere case manager e l accoglienza del paziente in sala L infermiere case manager e l accoglienza del paziente in sala Obbiettivo della mia relazione Dimostrare che tra infermiere di accoglienza e case manager ci sono delle similitudini L infermiere in sala

Dettagli