Nel corso della storia l uomo ha ricercato da sempre dei materiali modellabili identificandoli inizialmente nelle resine naturali come l ambra.

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1 La plastica La plastica: storia del materiale intelligente John Hyatt, colui che scoprì la plastica Perché il polistirolo si decomponga occorrono 1000 anni Questo materiale largamente diffuso nella vita quotidiana viene definito intelligente grazie alle sue qualità di leggerezza, resistenza e adattabilità Nel corso della storia l uomo ha ricercato da sempre dei materiali modellabili identificandoli inizialmente nelle resine naturali come l ambra La scoperta della plastica risale alla metà del 19 secolo, più precisamente in occasione di una fiera tenutasi a Londra nell anno 1862, dove l inglese Alexander Parker espose oggetti di parkesine, una sostanza a base di nitrato di cellulosa Nel 1869 negli Stati Uniti due industriali americani misero in palio la somma di 1000 dollari per chi avesse trovato un materiale alternativo all avorio per produrre le palle da biliardo, la cui produzione all epoca risultava molto costosa e le rendeva spesso irregolari Vincitore del concorso fu il tipografo John Hyatt che scoprì nel 1869 la celluloide Questo materiale, prodotto di mescolanze da laboratorio, dominerà il mercato per 50 anni Nel 1907 sempre negli Stati Uniti il dottor Baekeland scoprì la bakelite, un composto duro come la pietra e modellabile se I vari tipi di plastica e i loro simboli scaldato Con la fondazione della General Bakelite Company nel 1910 inizia la grande era della plastica Negli anni venti nasce la fòrmica un laminato plastico utilizzato negli arredamenti degli anni 30 Nel 1948 Wallace Carothersviene scoprì il nylon, la più importante fibra artificiale tutt oggi in commercio Successivamente fu la volta del plexiglass e nel 1954 l italiano Giulio Natta ricevette il Premio Nobel per la scoperta del propilene isotattico Con la scoperta della plastica si aprono nell industria nuove frontiere Perché una bottiglia di plastica si decomponga occorrono da 100 a 1000 anni Non l abbandoniamo! Cosa posso mettere nel cassonetto e cosa no? Pagina 1 Abbiamo accennato a montagne di immondizia di cui la maggior parte è rappresentata da imballaggi che comportano problemi di smaltimento molto complessi e costosi l cittadino che viene debitamente informato si trasforma camaleonticamente da indifferente produttore in consapevole riduttore di rifiuti, risolvendo il problema all origine L osservanza dei comandamenti dell ambientalista deve quindi diventare una sana abitudine quotidiana che ci trasforma in cittadini modello Alcune informazioni dettagliate ci possono motivare ulteriormente dando una risposta concreta ai nostri perché Iniziamo con la plastica di cui sono fatte la tradizionale borsa della spesa, gli involucri di cibi e gli imballaggi Per produrre la plastica si parte dal petrolio, dal carbone e da gas In base alle diverse caratteristiche chimiche la plastica si differenzia in PET, PVC, PP, PE Ogni tipologia implica usi differenti Il PET, polietilene tereftalato, è impiegato per produrre bottiglie di acque minerali, bottiglie per bevande e liquidi alimentari Lo troviamo quotidianamente sulle nostre tavole Il PVC, polivinilcloruro, è il materiale che compone le bottiglie, il nastro isolante, i fili elettrici e i tubi Con il PP, polipropilene, si producono siringhe e pennarelli, mentre con il PE, polietilene, si producono sacchetti per l immondizia, per la spesa e per surgelare i cibi Il recupero del materiale plastico dà vita ad una serie di prodotti che vengono suddivisi in due principali categorie: le plastiche omogenee e le plastiche eterogenee Delle prime fanno parte tutti quei prodotti in PET riciclato impiegati nella produzione di fibre a fiocco a filo e di contenitori; prodotti in PVC per battiscopa, tubi e profilati; prodotti in polietilene riciclato per produrre flaconi per prodotti chimici Nella seconda classe relativa alle plastiche eterogenee rientrano i pavimenti, le staccionate, i giochi all aperto per bambini, lampade ed elementi di arredo urbano Facendo una breve considerazione, nelle nostre case esistono tutti questi tipi di plastica che, una volta caduti in disuso, dobbiamo smaltire con la dovuta consapevolezza

2 Numero 1 La plastica: da casa nostra ai centri di sele zione Nelle nostre abitazioni inizia la differenziazione della plastica Cosa possiamo conferire nel cassonetto? Le bottiglie delle bibite, i flaconi di detersivo o oggetti in plastica in genere che abbiano i simboli PET, PVC e PE E vietato gettare nel cassonetto tubetti di dentifricio, giocattoli, vasetti dello yogurt, bottiglie dell olio, sacchetti, piatti e bicchieri La motivazione principale di una tale attenzione è da ricondurre alla presenza di additivi coloranti che rendono spesso sacchetti, giocattoli multicolore e la presenza di residui alimentari, tutti elementi che possono interferire con le macchine impiegate nel riciclo del materiale plastico La plastica conferita nel cassonetto viene poi trasportata alle discariche dove viene selezionata ulteriormente sulla base delle tipologie precedentemente indicate attraverso un processo che implica l utilizzo dei raggi X per una maggiore precisione Successivamente la plastica viene macinata, lavata e indirizzata ad una nuova fase: la lavorazione Esistono due processi: con il primo si ricavano granuli e scaglie utilizzate nella produzione di nuovi oggetti La qualità di questa plastica di derivazione omogenea è la migliore Il secondo processo parte dal riciclo di plastica eterogenea meno pregiata ma resistente come la precedente, tuttavia non lavorabile come all origine Da questa si ricavano filati per abbigliamento e materiale per imbottiture e nuove mescolanze che in industria vengono addirittura brevettate Questi passaggi richiedono costi di produzione e costi ambientali sia per l emissione d i s o s t a n z e d a n n o s e nell atmosfera, sia per il rilascio di liquidi nel sottosuolo Cos è la biotecnologia? E una tecnologia che utilizza sistemi biologici, organismi viventi e loro derivati in processi produttivi collegati con l agricoltura, l industria alimentare e altri settori Le nuove frontiere: le biotecnologie L a c o s t a n t e c r e s c i t a dell imballaggio di plastica è dovuto in parte alle strategie di marketing che puntano sulle confezioni per favorire le vendite Il settore agroalimentare è il principale settore d impiego dell imballaggio plastico I cambiamenti a livello sociale incidono anch essi in parte in questo incremento, basti pensare ai mutati stili di vita rappresentati dai sempre più numerosi singles o dalle famiglie sempre meno numerose che prediligo- Il Bio shopper no al momento dell acquisto formati ridotti Conseguentemente le materie plastiche sintetiche derivate dal petrolio tendono ad aumentare Esistono tuttavia attualmente materiali alternativi che possono essere utilizzati quotidianamente perché mantengono la leggerezza e resistenza della plastica tradizionale Questi prodotti sono il risultato di ricerche nel settore delle avanguardistiche biotecnologie Il nuovo materiale biodegradabile è noto sul mercato con il nome di Mater-Bi ed il cui impiego mira ad un maggiore risparmio energetico, nonché una riduzione dell effetto serra Il componente principale delle innovative bioplastiche è l amido che si degrada nell ambiente come la cellulosa, risulta morbido e setoso al tatto, è permeabile al vapore ed è in grado di conservare prodotti anche per un anno, compatibile con varie condizioni di compostaggio Cos è il Mater Bi? E un materiale innovativo che compare sul mercato dopo dieci anni di ricerche scientifiche effettuate della ditta Novamont Spa Il Mater Bi deriva dall amido di mais Si riduce in polvere il chicco di mais e la farina ricavata viene riscaldata ad alte temperature e lavorata con una piccola aggiunta di sostanze vegetali che la rendono duttile Il Mater Bi è un m a t e r i a l e r i c i c l a b i l e, biodegradabile, compostabile, colorabile, può essere sterilizzato, se scaldato può essere accoppiato con carta, cartone, fibre e può essere sterilizzato Sostituire completamente la plastica? Si, oggi è possibile con l impiego con i prodotti Mater-Bi attualmente impiegati in una vasta gamma di articoli per la ristorazione (posate, bicchieri, tazze, piatti, cannucce, sacchetti per la spesa e per la raccolta differenziata), per l igiene e la cura personale ( bastoncini cotonati, fazzoletti, pannolini, involucro esterno per carta igienica e carta da casa), per l imballaggio (fogli e blocchi espansi e pellicole, vasi per fiori, film per la pacciamatura agricola, fili e corde) Il Mater Bi lo troviamo anche nei sacchetti per la frutta e la verdura, in giocattoli, penne, temperamatite, righelli e pettini A livello governativo a partire dal 1 gennaio 2010 in Italia sarà imposta la sostituzione dei sacchetti di plastica tradizionalmente prodotti con il petrolio con sacchetti biodegradabili che prediligono l impiego di materie di origine agricola A livello domestico ogni singolo cittadino può intervenire preferendo già dal momento della spesa ed in modo continuativo anche l utilizzo di borse di tela Vogliamo quindi agire in modo propositivo per prevenire la produzione di rifiuti! Il bio shopper di Mater Bi Pagina 2

3 C O M U N E D I L A Z I S E ANGOLO DELLE CURIOSITA LO SAI CHE UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Piazza Vittorio Emanuele II I Tel: 045/ Fax: 045/ dfontanini@comunelazisevrit Schema di termoval orizzatore La termovalorizzazione Il rifiuto da imballaggio plastico può essere riciclato o sottoposto a termovalorizzazione con recupero energetico Le plastiche sono un ottimo combustibile, e possono essere bruciate mescolate ai rifiuti solidi urbani (RSU) Gli impianti moderni di combustione dei rifiuti garantiscono il contenimento delle emissioni in atmosfera e In molti casi la termovalorizzazione è più conveniente rispetto ad altre modalità di smaltimento, sia economicamente, sia in termini di ecobilancio Le materie plastiche, essendo ottimi combustibili consentono un risparmio di petrolio Ogni impianto di combustione dei rifiuti è costituito da cinque sezioni principali che consentono, rispettivamente: la preparazione,l alimentazione del rifiuto, la combustione del rifiuto, il recupero di calore, il controllo delle emissioni in atmosfera, la stabilizzazione lo smaltimento delle ceneri e dei residui solidi Dalla combustione dei rifiuti alla fine restano -come residui - scorie che rappresentano il il 15-20% in peso dei rifiuti stessi e ceneri pari al 5% Le scorie vengono avviate in discarica oppure (se opportunamente rese inerti) utilizzate in alcuni Paesi come materiale per fondi stradali ed altri usi civili I termovalorizzatori possono essere considerati un alternativa alle discariche In provincia di Verona esiste un grande impianto di termovalorizzazione a Cà del Bue dove vengono conferiti rifiuti da Verona e dalla provincia Un software di gestione tiene monitorati costantemente i valori delle immissioni dei fumi che vengono inviati all ARPAV (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto) e tre centraline di monitoraggio costruite nelle vicinanze dell impianto registrano la qualità dell aria prima, durante e dopo il funzionamento dell impianto Il termovalorizzatore produce annualmente energia pari a 50 milioni di kwh Le opinioni a riguardo della tutela ambientale si dividono fra coloro che puntano il dito sul problema dello smaltimento dei fanghi residui e delle ceneri che derivano dalla combustione e coloro che sostengono che non vi sia nessuna correlazione fra la termovalorizzazione e l incidenza tumorale, come il Prof Umberto Veronesi, direttore scientifico dell IEO di Milano ed il dottor Francesco Cognetti, responsabile del reparto di oncologia dell Ospedale Regina Elena di Roma Misure gover native per un consumo responsabile Un intervento chiave di carattere ambientalista è avvenuto in Cina nel 2008: il governo cinese ha bandito la distribuzione gratuita delle buste in plastica nei negozi Sulla base di dati statistici, prima dell entrata in vigore di suddetto provvedimento, la Repubblica popolare ne utilizzava circa tre miliardi al giorno In India i sacchetti di plastica sono stati vietati dal 2000 ll Sud Africa ne ha vietato l impiego nel 2003 e stati come l Eritrea, il Ruanda e la Somalia si sono successivamente adeguati Negli Stati Uniti la prima città che ha vietato i sacchetti di plastica è stata San Francisco nel 2007, bandendone l utilizzo in supermercati e farmacie In California si approvano leggi che obbligano i grandi supermercati a riciclare anche le buste di plastica In Australia e a Taiwan gli shopper sono stati completamente aboliti In Irlanda i consumatori nel 2002 sono stati tassati per l acquisto di ogni sacchetto di plastica registrando un calo nel consumo In Francia le buste di plastica sono già vietate dal 2007 Si assiste quindi ad un progressivo divieto nei vari stati del mondo che prevede per l Italia entro il 2010 un divieto totale delle sporte in polietilene da sostituire con quelle biodegradabili A partire dal 19 ottobre 2009 nei 112 punti vendita di Unicoop Tirreno in Toscana, Lazio, Campania e Umbria verrà definitivamente interrotta la vendita degli shoppers in plastica Le alternative per i soci e i clienti Coop saranno i sacchetti biodegradabili al 100% di Mater- Bi (amido di mais) e un vasto assortimento di borse colorate, resistenti e riutilizzabili nel tempo Con questa drastica decisione Unicoop Tirreno anticipa di un anno la normativa che metterà al bando i sacchetti di plastica In Europa del nord e negli Usa tendenzialmente la popolazione utilizza sacchetti di carta simili a quelli che in Italia vengono utilizzati per il pane La carta è comunque da preferire alla plastica per la facilità di riutilizzo e per il minore impatto ambientale In Europa del nord frutta e verdura è venduta in sacchetti di biopolimeri riutilizzabili per l umido Utilizzando una borsa di tela evitiamo lo spreco di circa 6 sacchetti alla settimana, 24 al mese e 300 l anno I tempi di degrado di una busta in plastica vanno da 10 a 20 anni e se gettate sulle spiagge o in mare causano la morte di tartarughe, delfini e balene E solo questione di abitudine una sana e corretta abitudine!

4 C O M U N E D I L A Z I S E Numero 1 Ottobre 2009 La plastica U f f i c i o R e l a z i o n i c o n i l P u b b l i c o Quando faccio la spesa, compro anche i rifiuti? Sommario: Quando faccio la spesa compero rifiuti? I comandamenti dell ambientalista La plastica: storia del materiale intelligente I vari tipi di plastica e i loro simboli La plastica : da casa nostra ai centri di selezione I bio shoppers 5 Misure governative per un consumo responsabile 6 Un suggerimento che possiamo fare nostro se vogliamo vivere in un ambiente pulito e sano è quello di non acquistare rifiuti A questa affermazione alquanto sibillina la vostra reazione sarà sicuramente quella di controbattere allibiti: Io non compro rifiuti! Soffermatevi un istante e pensate se quando andate a fare acquisti non comperate anche le confezioni o gli imballaggi Nel nostro carrello allora, dovete sapere, che finisce anche quello che poi rappresenterà il 70% della nostra spazzatura e che per essere smaltita necessita di tempi lunghissimi Nel prezzo d acquisto del prodotto allora una piccola parte è relativa all imballaggio: la confezione di plastica, le vaschette di polistirolo, le pellicole trasparenti, le buste di plastica quindi implicano un costo iniziale al momento dell acquisto e un costo finale al momento dello smaltimento L associazione Federconsumatori stima che ogni anno in Italia vengano prodotte 300 mila tonnellate di sacchetti di plastic che, smaltiti in impianti appositi, rilasciano nell atmosfera 200 mila tonnellate di sostanze nocive i CO2, i principali indiziati per l effetto serra I rifiuti prodotti in Italia nel corso di un anno sono circa di 32 milioni di tonnellate, di cui solo 12 milioni sono imballaggi, entrando nel dettaglio, ogni cittadino ne produce all anno circa 550 Kg Purtroppo, queste cifre diffuse dalla Coldiretti in seguito ad un Forum tenutosi a Roma nel marzo del 2008, annoverano l Italia al primo posto come produttore di rifiuti fra i paesi dell Unione Europea L informazione e la formazione dei cittadini quindi deve rientrare fra le priorità dei governi, affinché ognuno possa contribuire positivamente alla salvaguardia dell ambiente Informazione significa quindi salvaguardia ambientale e risparmio economico, dato che gli imballaggi oltre ad avere un impatto ambientale notevole, incidono anche sul costo del prodotto Possiamo quindi anche ridurre i I comandamenti dell ambientalista: 1) Prediligi alimenti freschi (frutta, verdura, carne, formaggi) a quelli confezionati Se possibile acquistarli direttamente dal produttore 2) Utilizza borse di spesa fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale, i bioshopers o borse di tela invece di quelle di plastica 3) Acquista prodotti in confezioni riciclabili o riciclate 4) Scegli confezioni famiglia invece di quelle monodose 5) Bevi acqua del rubinetto invece di acquistare costi della nostra spesa? Certamente e la Coldiretti ci suggerisce alcuni accorgimenti che possiamo adottare quotidianamente e che dovremmo considerare i nostri comandamenti dell ambientalista Innanzitutto prima di ogni acquisto dovremmo ricordare di portare con noi una borsa preferibilmente di stoffa da poter riutilizzare, oppure se non ne abbiamo una al momento dell acquisto richiediamo una borsa biodegradabile, che si possa quindi decomporre facilmente I tradizionali sacchetti di plastica sono prodotti con il petrolio e d in Italia verranno sostituiti a partire dal gennaio 2010 da sacchetti in bioplastica, ovvero prodotti con mais, frumento o barbabietola con il vantaggio di essere facilmente degradabili e di non inquinar e assolutam ente l ambiente Un consapevole utilizzo di borse ecocompatibili ci rende già ambientalisti, poiché contribuiamo direttamente anche noi alla riduzione dei rifiuti che distruggono il nostro meraviglioso pianeta: la terra acqua minerale, evitando di dover buttare via le bottiglie di plastica 6) Non utilizzare prodotti usa e getta come bicchieri e piatti se non biodegradabili 7) Acquista latte dai distributori alla spina e vino e olio direttamente dal produttore per riutilizzare le bottiglie

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