Applicazione pratica dei Sistemi di Gestione Ambientale secondo il Reg. EMAS. Asti e Acqui Terme 6/7 novembre 2012 Susanna Sieff

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1 Applicazione pratica dei Sistemi di Gestione Ambientale secondo il Reg. EMAS Asti e Acqui Terme 6/7 novembre 2012 Susanna Sieff

2 SOMMARIO 1. Il Regolamento EMAS 2. Applicazione pratica di una Registrazione EMAS ad un ente pubblico: * Esempi di politica ambientale. * Il programma ambientale differenza obiettivo/azione/indicatori * Le procedure esempi procedura di AUDIT e documenti associati * La dichiarazione ambientale lavoro sui documenti

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4 IL REGOLAMENTO EMAS (Environmental Management and Audit Scheme) èuno Standard europeo introdotto con il Regolamento (CEE) n. 1836/93 e successivamente modificato con il Regolamento (CE) n. 1221/2009 IL REGOLAMENTO IMPONE DI IMPLEMENTARE UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (SGA) in coerenza con la NORMA internazionale UNI EN ISO Che cos è un SGA? * E uno strumento che permette di gestire in modo coordinato e sistematico tutte le attività e i processi di un organizzazione che, direttamente o indirettamente, possono avere ripercussioni sull ambiente.

5 LO SCHEMA ISO 14001/EMAS Analisi ambientale Politica ambientale Pianificazione Organizzazione Attuazione e funzionamento Controlli e azioni correttive Riesame della direzione Dichiarazione ambientale Verifica e convalida della Dichiarazione Registrazione EMAS ORGANISMO ACCREDITATO Verifica SGA ISO Rilascio Certificato di conformità ISO ORGANISMO ACCREDITATO COMITATO ECOLABEL ECOAUDIT

6 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE FOTOGRAFIA dell Organizzazione rispetto al suo impatto sull ambiente ATTIVITÀ IDENTIFICAZIONE ASPETTI AMBIENTALI ESAME PRASSI di di GESTIONE ESISTENTI Criteri di di valutazione PRESCRIZIONI LEGALI VALUTAZIONE IMPATTI SIGNIFICATIVI DETERMINARE DETERMINARE LE LE PRIORITA PRIORITA

7 LA POLITICA AMBIENTALE DEFINIZIONE DAL REGOLAMENTO «politica ambientale», le intenzioni e l orientamento l generali di un organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale,, così come espressa formalmente dall alta alta direzione,, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l impegno l a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.. Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali; E il riferimento primario per il SGA E emanazione della Direzione Deve essere personalizzata e riferirsi direttamente all organizzazione Va diffusa al personale E la prima interfaccia con il pubblico

8 LA POLITICA AMBIENTALE A.2. POLITICA AMBIENTALE -Contenuti L alta direzione deve definire la politica ambientale dell organizzazione e assicurare che, all interno del campo di applicazione definito per il proprio sistema di gestione ambientale, essa: a) sia appropriata alla natura, alla dimensione e agli impatti ambientali delle proprie attività,, prodotti e servizi; b) includa un impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione dell inquinamento; c) includa un impegno al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni che l organizzazione l sottoscrive, che riguardano i propri aspetti ambientali; d) fornisca il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi e i traguardi ambientali; e) sia documentata, attuata e mantenuta attiva; f) sia comunicata a tutte le persone che lavorano per l organizzazione o per conto di essa; g) sia disponibile al pubblico.

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10 LA POLITICA AMBIENTALE ALTRI ESEMPI DI POLITICHE AMBIENTALI

11 IL PROGRAMMA AMBIENTALE DEFINIZIONI DAL REGOLAMENTO «programma ambientale»,, una descrizione delle misure,, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi; «obiettivo ambientale»,, un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale,, che l organizzazione l decide di perseguire; «traguardo ambientale»,, un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un organizzazione o ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi;

12 IL PROGRAMMA AMBIENTALE A.3.3. Obiettivi, traguardi e programma/i L organizzazione deve, per ogni funzione e livello pertinente, stabilire, attuare e mantenere attivi obiettivi e traguardi ambientali documentati. Gli obiettivi e i traguardi devono essere misurabili,, ove possibile, e devono essere coerenti con la politica ambientale,... Deve anche considerare le proprie opzioni tecnologiche, le proprie esigenze finanziarie, operative e commerciali, e i punti di vista delle parti interessate. Per raggiungere i propri obiettivi e traguardi, l organizzazione l deve stabilire, attuare e mantenere attivi uno o più programmi. Il/I programma/i deve/devono contenere: a) l indicazione l delle responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi per ogni funzione e livello pertinente dell organizzazione; b) i mezzi ed i tempi attraverso i quali essi devono essere raggiunti.

13 IL PROGRAMMA AMBIENTALE B.3. Prestazioni ambientali 1) Le organizzazioni devono poter dimostrare che il sistema di gestione e le procedure di audit siano rivolti alle effettive prestazioni ambientali dell organizzazione con riferimento agli aspetti diretti e indiretti rilevati nell analisi ambientale. 2) Le prestazioni ambientali dell organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi devono essere valutate all interno del processo di riesame della direzione.. L organizzazione L deve inoltre impegnarsi a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali. 3) I mezzi con cui conseguire gli obiettivi e i traguardi non possono essere considerati obiettivi ambientali....

14 IL PROGRAMMA AMBIENTALE Contenuti del Programma Ambientale: 1. Obiettivi specifici e target corrispondenti QUANTIFICAZIONE 2. Azioni e mezzi da utilizzare 3. Responsabilità e poteri decisionali 4. Stima delle risorse economiche 5. Scadenze temporali 6. Modalità di monitoraggio

15 IL PROGRAMMA AMBIENTALE ESEMPI DI PROGRAMMI AMBIENTALI PROVIAMO A SCRIVERE UN OBIETTIVO

16 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ÈCOSTITUITO da un insieme di persone, risorse e procedure scritte,, al fine di pianificare le azioni, realizzarle, verificarne i risultati e decidere se mantenere o modificare le decisioni adottate in fase di pianificazione. PERSONALE + RISORSE + PROCEDURE L efficacia del Sistema, il suo corretto funzionamento e la sua adeguatezza si fondano sulla corretta individuazione degli aspetti ambientali in fase di Analisi e il mantenimento della conformità alla normativa ambientale, attraverso un attivit attività di verifica periodica.

17 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Le procedure previste dal Regolamento EMAS: 1. Proc. individuazione degli aspetti ambientali delle proprie attivit vità 2. Proc. definizione obiettivi e programmi 3. Proc. identificazione delle prescrizioni legali 4. Proc. sensibilizzazione/formazione personale 5. Proc. gestione comunicazioni interne e richieste soggetti esterni 6. Proc. controllo dei documenti 7. Proc. controllo conformità delle attività rispetto a politica, obiettivi e programmi ambientali e rispetto alle procedure del SGA 8. Proc. gestione delle situazioni di emergenza 9. Proc. controllo operativo/sorveglianza degli effetti ambientali 10. Proc. verifica della conformità normativa 11. Proc. gestione delle non conformità e definizione/attuazione delle misure correttive 12. Proc. audit ambientale 13. Proc.. gestione delle registrazioni ambientali

18 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PROCEDURE Esempio /1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. RIFERIMENTI ALLA NORMA 3. ABBREVIAZIONI E DEFINIZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 6. DOCUMENTI ASSOCIATI Esempio/2 1. COSA 2. PERCHÉ 3. CHI 4. COME 5. GESTIONE DOCUMENTI

19 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ESEMPI DI PROCEDURE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PROVIAMO A SCRIVERE UNA PROCEDURA SULLE PRESCRIZIONI LEGALI

20 PG PRESCRIZIONI LEGALI A.3.2. Prescrizioni legali e altre prescrizioni L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per: a) identificare e avere accesso alle prescrizioni legali applicabili e alle altre prescrizioni che l organizzazione l sottoscrive che riguardano i propri aspetti ambientali; b) determinare come tali prescrizioni si applicano ai propri aspetti ambientali. L organizzazione deve assicurare che tali prescrizioni legali applicabili e altre prescrizioni che l organizzazione l sottoscrive siano tenute in considerazione nello stabilire, attuare e mantenere attivo il proprio sistema di gestione ambientale.

21 PG PRESCRIZIONI LEGALI B.2. Rispetto degli obblighi normativi Le organizzazioni che intendono registrarsi al sistema EMAS devono poter dimostrare di: 1) aver identificato e conoscere le implicazioni per l organizzazione di tutti gli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente emerse nel corso dell analisi ambientale di cui all allegato allegato I; 2) provvedere al rispetto della normativa ambientale, comprese le autorizzazioni e i relativi limiti; 3) aver predisposto procedure che consentano all organizzazione di rispettare nel tempo tali obblighi.

22 PG PRESCRIZIONI LEGALI A.5.2. Valutazione del rispetto delle prescrizioni A Coerentemente con il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni, l organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per la valutazione periodica del rispetto delle prescrizioni legali applicabili. L organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle valutazioni periodiche. A L organizzazione deve valutare il rispetto delle altre prescrizioni che essa sottoscrive. L organizzazione, L se lo desidera, può combinare tale valutazione con la valutazione del rispetto delle prescrizioni legali di cui al punto A.5.2.1A.5.2.1o stabilire una o più procedure separate. L organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle valutazioni periodiche.

23 PG AUDIT INTERNO A.5.5. Audit interno L organizzazione deve assicurare che siano condotti audit interni del sistema di gestione ambientale a intervalli pianificati, al fine di: a) determinare se il sistema di gestione ambientale: * èconforme a quanto èstato pianificato per la gestione ambientale, compresi i requisiti della presente norma internazionale, * è stato correttamente attuato ed è mantenuto attivo; b) fornire alla direzione informazioni sui risultati degli audit. Uno o più programmi di audit devono essere pianificati, stabiliti, attuati e mantenuti attivi dall organizzazione, tenendo in considerazione l importanza l ambientale della/e operazione/i esaminata/e e i risultati degli audit precedenti.

24 PG AUDIT INTERNO A.5.5. Audit interno Devono essere stabilite, attuate e mantenute attive una o più procedure di audit che indichino: * le responsabilità e i requisiti per pianificare e condurre gli audit,, per riportarne i risultati e per conservarne le relative registrazioni, * la determinazione dei criteri, del campo di applicazione, della frequenza e della metodologia degli audit. La selezione degli auditor e la conduzione degli audit deve assicurare l obiettivitl obiettività e l imparzialitl imparzialità del processo di audit. Vedi ALLEGATO III DEL REGOLAMENTO

25 AUDIT INTERNO VERIFICA se il Sistema èconforme a quanto previsto dal Regolamento EMAS, valuta le prestazioni ambientali dell organizzazione su tutte le aree aziendali e verifica se il Sistema è efficace rispetto alle esigenze dell azienda ed alla politica ambientale. Fasi: 1) Definizione di obiettivi e campo di applicazione 2) Individuazione del responsabile 3) Costituzione del Gruppo di audit (se necessario) 4) Preparazione e comunicazione del piano di audit 5) Predisposizione dei documenti di lavoro 6) Raccolta delle evidenze oggettive 7) Determinazione delle risultanze di audit 8) Preparazione del rapporto 9) Rilascio delle eventuali Non Conformità 10) CONTROLLO follow up

26 ESEMPIO 1. PIANO DI AUDIT Piano di audit Istituto d Istruzione Superiore La rosa bianca - sedi di Cavalese e Predazzo VENERDì 21 maggio 2010 SITO DA ORARIO A Riunione di apertura PROCESSO O ATTIVITA REQUISITO NORMA FUNZIONI COINVOLTE DS RGA Predazzo Monitoraggio delle prestazioni ambientali - Controllo dei documenti - Preparazione e risposta alle emergenze - Valutazione del rispetto delle prescrizioni - Struttura organizzativa e risorse RGA + RSPP + RF + Staff Cavalese Controllo operativo - Sorveglianza e misurazione - Verifica procedure, istruzioni operative e registrazioni relative a: 1. approvigionamento + acquisti verdi 2. gestione fornitori e appaltatori 3. gestione sostanze pericolose e schede di sicurezza 4. gestione rifiuti - Obiettivi, traguardi e programma/i - Monitoraggio delle prestazioni ambientali - Controllo dei documenti - Preparazione e risposta alle emergenze - Valutazione del rispetto delle prescrizioni - Struttura organizzativa e risorse - Controllo operativo - Sorveglianza e misurazione - NC e AC - Comunicazione - Formazione RGA + RSPP + Staff RGA + RSPP + Staff Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale ALL. IV RGA Tempo a disposizione del Team di Audit Riunione di chiusura gruppo Ambiente DS RGA Gruppo Ambiente NB: Modifiche al piano di audit potranno verificarsi in funzione dello svolgimento delle attività in campo e dei soggetti coinvolti Auditor interni: dott.ssa AnnaRita DelleVergini dott.ssa Susanna Sieff

27 ESEMPIO 2 -PIANO DI AUDIT Società : ENERGIE ALTERNATIVE Indirizzo/ località : Via Alessandro Volta, 1 Edisonlandia Ns. rif.: Sig. Guglielmo Marconi Rif. 2004R00001 Gruppo di Verifica : L. D Auditor (LDA) XYZ Valutatore Resp. Data di verifica: 24 25/12/2004 T. Member (TME) XYZ Valutatore Orario Attività ISO ref. Auditor 1 A GIORNATA (24/12/2004) Riunione di apertura: presentazione del team, conferma dello scopo dell audit e modalità di raccolta evidenze, conferma del programma. Aspetti Ambientali, identificazione e valutazione, documentazione del SGA, planimetrie: valutazione procedure e documentazione, valutazioni e determinazioni in merito all Oss. 5 di Initial Audit del 12/10 u.s.. Sorveglianza e misurazione, parametri alla base delle autorizzazioni, aspetti operativi/analitici: identificazione parametri autorizzativi e modalità di controllo delle emissioni atmosferiche e degli scarichi idrici, valutazioni e determinazioni in merito all Oss. 2 e 3 di Initial Audit del 12/10 u.s Identificazione prescrizioni legali, valutazione periodica della conformità legale: determinazioni in merito alle Oss. 1 e 2 di Initial Audit del 12/10 u.s.. Personale e comunicazioni: ruoli e responsabilità, gestione turni, formazione sensibilizzazione e competenze, piano di formazione, comunicazioni esterne con le parti interessate, registrazioni. Circolazione acque scarico (approvvigionamento turbine vapore, condensatore, reintegri e demineralizzazione, canalizzazioni, dilavamento piazzali convogliato e non convogliato, scarichi): controllo operativo, gestione rifiuti e reflui, sorveglianza e misurazioni, gestione emergenze, formazione e sensibilizzazione, comunicazione, gestione documentazione e registrazioni GP-01 BVQ , 4.4.2, 4.4.3, 4.2, , 4.5.1, 4.4.7, 4.4.2, 4.4.3, 4.4.4, 4.4.5, PAUSA PRANZO LDA TME LDA TME Orario Attività ISO ref. Auditor Produzione termoelettrica (caldaia): controllo operativo, emissioni in atmosfera, efficienza energetica, sorveglianza e misurazioni, gestione emergenze, formazione e sensibilizzazione, comunicazione, gestione documentazione e registrazioni. Strumentazione e regolazione: procedure, tarature e manutenzioni delle apparecchiature e dei sistemi automatici, e gestione documentazione e registrazioni, valutazioni e determinazioni in merito all Oss. 4 di Initial Audit del 12/10 u.s.. Gestione rifiuti: controllo operativo, sorveglianza e misurazioni, registrazioni, valutazione della conformità dei trasportatori e dei destinatari. Emergenze e risposta: depositi sostanze pericolose, presidi antincendio, controllo quantitativi stoccati, sversamenti e gestione sostanze pericolose, emergenze esogene, gestione documentazione, azioni correttive in merito alla NC 1/1 di Initial Audit del 12/10 u.s , 4.5.1, 4.4.7, 4.4.2, 4.4.3, 4.4.4, 4.4.5, , 4.4.4, 4.4.5, , 4.5.1, 4.5.3, , 4.4.7, 4.5.1, 4.4.2, 4.4.4, Conclusioni 1 a giornata e coordinamento auditor A GIORNATA (15/12/2004) 9.00 Riesame della direzione, politica ambientale, obiettivi traguardi e programmi Audit interni e non-conformità: procedure, registrazioni, efficacia. 4.6, 4.2, 4.3.3, , Analisi risultanze e compilazione rapporto Riunione di chiusura: presentazione risultati e attività del comitato di certificazione -- LDA TME LDA TME LDA Le tempistiche delle attività possono subire delle modifiche anche in funzione delle esigenze dei Responsabili Aziendali. Si comunica preliminarmente l obiettivo dell audit (scopo della certificazione), basato sui risultati dell Initial Audit: Termovalorizzazione di biomasse solide tramite produzione di energia elettrica. La formulazione dello scopo verrà esaminata in sede di riunione iniziale, per poter confermare o emendare il programma di cui sopra (rif. ISO 19011:2003, 6.2.2). Si prega di predisporre tutte le autorizzazioni necessarie per l'accesso alla Vostra sede e reparti operativi e la disponibilità di un ufficio per le riunioni interne al gruppo di verifica BVQI. Si prega di predisporre, su supporto cartaceo: Copia dell elenco delle leggi vigenti applicabili; Due copie dell organigramma nominativo; Due copie dell elenco dei documenti del SGA con stato di revisione; Due copie in formato A3 o A4 della planimetria dello stabilimento comprensiva degli impianti/attrezzature di rilievo ambientale (es.: rete fognaria, emissioni in atmosfera, depositi temporanei rifiuti).

28 COMUNICAZIONE AMBIENTALE A.4.3. Comunicazione L organizzazione deve, in relazione ai propri aspetti ambientali ed al proprio sistema di gestione ambientale, stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per: a) assicurare la comunicazione interna fra i differenti livelli e le diverse funzioni dell organizzazione; b) ricevere, documentare e rispondere alle richieste pertinenti provenienti dalle parti interessate esterne. L organizzazione deve decidere se comunicare all esterno riguardo ai propri aspetti ambientali significativi e deve documentare la propria decisione. Se l organizzazione l decide di comunicare all esterno, essa deve stabilire ed attuare uno o più metodi di comunicazione esterna.

29 COMUNICAZIONE AMBIENTALE B.5. Comunicazione 1) Le organizzazioni devono poter dimostrare di avere un dialogo aperto con il pubblico e le altre parti interessate, comprese le comunità locali e i clienti, circa l impatto l ambientale delle loro attività e dei loro prodotti e servizi per individuare le questioni che preoccupano il pubblico e le altre parti interessate. 2) L apertura, L la trasparenza e la comunicazione periodica di informazioni ambientali sono elementi determinanti al fine di differenziare EMAS da altri sistemi analoghi. Questi fattori sono inoltre importanti per l organizzazionel perché creano un rapporto di fiducia con le parti interessate. 3) EMAS èsufficientemente flessibile da consentire alle organizzazioni di predisporre informazioni mirate per un determinato pubblico, garantendo allo stesso tempo che siano disponibili tutte le informazioni necessarie a coloro che le richiedono.

30 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE _E il documento tramite il quale la collettività interpreta e giudica il ruolo e le azioni dell organizzazione _Richiede uno sforzo di riorganizzazione e di sintesi delle proprie informazioni _Richiede uno sforzo di comunicazione finalizzata alla trasparenza _Necessita di risorse umane e finanziarie _Non va vista come aggravio di lavoro ma come strumento di immagine e trasparenza _Nonè destinata nén al Verificatore nén al Comitato EMAS

31 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE: 1. SCARSA FRUIBILITÀ ESTERNA: un linguaggio spesso troppo tecnico e poco comunicativo; 2. DOCUMENTO TROPPO COMPLESSO: la presenza di approfondimenti non richiesti dal Reg. EMAS e tendenza a rivolgersi a più soggetti diversi volendo raggiungere più obiettivi; 3. INFORMAZIONI SUPERFLE: la presenza di informazioni e dati non essenziali che moltiplicano le difficoltà nel verificare informazioni e dati stessi 4. GLI IMPEGNI POLITICI: l impegno l politico dell Organizzazione per la tutela del territorio (e non solo del sito in cui opera) non èsempre esplicitato concretamente nelle azioni del programma ambientale;

32 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE: 5. RISPONDERE ESAUSTIVAMENTE A TUTTI I REQUISITI DEL REGOLAMENTO EMAS: si assume come priorità e come linea di indirizzo per elaborare il documento; 6. AGGIORNAMENTO DATI: spesso manca la disponibilità di dati aggiornati (in particolare per aspetti indiretti). ESEMPI DI DICHIARAZIONI AMBIENTALI

33 IL PROGETTO VAL DI NON *Il territorio interessato dal progetto ha un'estensione di 597 Kmq, ed ospita una popolazione complessiva di abitanti. Gli Enti sono stati suddivisi in 6 raggruppamenti,, definiti "aree omogenee", di cui una è rappresentata dal Comunità di Valle Val di Non. * La Comunità di Valle ha assunto la responsabilità della conduzione dei processi condivisi e il coordinamento generale del Sistema di Gestione Ambientale Integrato della Val di Non.

34 IL PROGETTO VAL DI NON DIVISIONE della VAL DI NON in AREE OMOGENEE distretto gruppo di organizzazioni indipendenti collegate tra loro per vicinanza geografica o attività imprenditoriale, che applicano congiuntamente un SGA. (art. 2, capo 1 del Regolamento CE n. 1221/2009) BASSA ANAUNIA: CAMPODENNO CUNEVO DENNO FLAVON TERRES SPORMINORE ALTA ANAUNIA: AMBLAR CAVARENO DON FONDO MALOSCO ROMENO RONZONE RUFFRE - MENDOLA SANZENO SARNONICO MADDALENE: RUMO BRESIMO CIS LIVO COMUNITA della VAL DI NON CENTRO VALLE: CLES NANNO TASSULLO TUENNO PREDAIA: COREDO SFRUZ SMARANO TAIO TON TRES VERVO DESTRA NOVELLA: CAGNO REVO ROMALLO BREZ CLOZ CASTELFONDO DAMBEL

35 OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il progetto si intende sgravare la burocrazia della documentazione di sistema e porre l attenzione l sulle azioni concrete che i Comuni, a livello di aree omogenee e singolarmente, possono attuare per perseguire il miglioramento continuo. Obiettivi : 1. CONFRONTO E DIALOGO TRA LE AMMINISTRAZIONI DELLA STESSA AREA OMOGENEA; 2. RISOLUZIONE DI PROBLEMATICHE COMUNI CON POSSIBILI VANTAGGI IN TERMINI AMBIENTALI, ECONOMICI, GESTIONALI; 3. DICHIARAZIONE AMBIENTALE PIU FRUIBILE ED INVITANTE PER IL PUBBLICO - CONFRONTO DIRETTO DEL LAVORO SVOLTO DALLE AMMINISTRAZIONI LIMITROFE; 4. POSSIBILE REALIZZAZIONE DI PROGETTI SOVRACOMUNALI CON CONSEGUENTI VANTAGGI IN TERMINI DI RISORSE ECONOMICHE E DI PERSONALE COINVOLTO.

36 I GRUPPI DI LAVORO La registrazione EMAS rimarrà al singolo Comune, ma verrà attuato un lavoro di gruppo per ogni area omogenea che dovrà prevedere per l area l stessa: a) definizione degli aspetti ambientali impattanti, b) politica ambientale di area omogenea, c) definizione di un programma ambientale che coinvolga l intera l area, lasciando la possibilità al singolo Comune di perseguire anche obiettivi propri. d) redazione di un unica unica dichiarazione ambientale comprensiva delle schede relative ai singoli Comuni.

37 ATTORI DEL PROGETTO Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RGA), nominato dalla Giunta Comunale: partecipa attivamente alle riunioni degli RGA, Collabora con gli Amministratori comunali per la stesura del programma ambientale di area omogenea e del programma ambientale del singolo comune; cura l aggiornamento l della documentazione di sistema; assicura un efficace gestione della comunicazione da e con le parti interessate relativamente all attivit attività del Comune; coordina le attività di Riesame del Sistema di Gestione Ambientale svolto a cura del Comitato Ambiente.

38 ATTORI DEL PROGETTO Il Rappresentante della Direzione (RD): Sindaco o Assessore all ambiente ambiente con il compito di: assicurare che il SGA sia stabilito, attuato e mantenuto attivo; partecipare attivamente alla definizione di eventuali obiettivi del proprio Comune; assegnare, di concerto con il Sindaco, le risorse umane e finanziarie, le competenze specialistiche, le infrastrutture organizzative. Il Comitato Ambiente del singolo Ente è composto almeno dal RGA, dal RD, dal Sindaco e dal Segretario e ha il compito di: riesaminare gli obiettivi, i traguardi e i programmi ambientali dell area omogenea e del singolo Comune; partecipare alla definizione degli obiettivi del singolo Comune; riesaminare il Sistema di Gestione Ambientale per verificare che sia correttamente implementato ed efficace.

39 ATTORI DEL PROGETTO Il Tavolo dei Sindaci di Area omogenea è composto dai Sindaci dei Comuni appartenenti a ciascuna Area omogenea ed è coordinato dal RD della Comunità.. Ha il compito di: predisporre la Politica Ambientale per area omogenea ed aggiornarla quando ritenuto necessario; definire obiettivi di area e quindi condivisi con i Comuni appartenenti all area area stessa e stabilire il programma ambientale sulla base della bozza di programma ambientale predisposta dalla Riunione degli RGA; discutere in merito alle risorse necessarie per stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare il programma ambientale di Area omogenea. L approvazione L del programma ambientale è di competenza dei Sindaci dei singoli Comuni appartenenti all area area omogenea. L assegnazione L delle risorse sopra menzionate è di competenza dei singoli Sindaci, coadiuvati dagli RD comunali; verificare lo stato di avanzamento degli obiettivi e del programma ma ambientale d area d omogenea; partecipare al riesame annuale di area omogenea.

40 ATTORI DEL PROGETTO Riunione degli RGA: è composta dai RGA dei Comuni che appartengono alla medesima area omogenea ed è coordinata dal RGA della Comunità.. Ha il compito di: Valutare la significatività degli aspetti ambientali dell area omogenea; definire l AAI l di area omogenea in collaborazione con l RGA l della Comunità; predisporre una bozza di programma ambientale di area omogenea; predisporre la DA in collaborazione con l RGA l della Comunità.

41 1. ANALISI AMBIENTALE Restituisce una fotografia dello stato attuale dell area omogenea e permette di individuare e quantificare gli aspetti ambientali significativi connessi direttamente ed indirettamente alle attivit ità dei Comuni. Ogni ambito avrà una sola AAI, elaborata dalla riunione dei RGA, con la collaborazione del RGA della Comunità. 2. POLITICA AMBIENTALE TAPPE DEL PROGETTO Intenzioni ed orientamento generali, ivi compreso il rispetto degli obblighi normativi e l impegno l ad un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Ogni ambito avrà un unica unica Politica Ambientale definita dal Tavolo dei Sindaci di area omogenea. Dovrà essere approvata dai singoli Consigli comunali. E resa disponibile al pubblico attraverso sito Internet, affissione all Albo e divulgazione su periodici locali.

42 PROGRAMMA AMBIENTALE Gli obiettivi dell area omogenea vengono stabiliti dal Tavolo de Sindaci ed approvati dal Sindaco di ogni Comune appartenente all area area stessa. Il programma ambientale specifica per ogni obiettivo fasi, tempi, risorse umane, risorse finanziarie, stato di avanzamento, opportuni indicatori, responsabilità. In aggiunta agli obiettivi di area omogenea, il singolo Comune, stabilisce propri obiettivi ed un relativo programma ambientale. Per perseguire gli obiettivi ed attuare il programma ambientale, ogni Comune appartenente all area area omogenea deve mettere a disposizione risorse economiche e di personale. Nel Caso in cui un Comune intenda abbandonare il progetto di registrazione EMAS, le risorse finanziarie ed umane di propria competenza saranno ridistribuite fra i rimanenti Comuni dell area omogenea stessa, considerando il ridimensionamento degli impegni conseguenti.

43 LA DICHARAZIONE AMBIENTALE LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE UNICA PER AREA OMOGENEA CONTENENTE: descrizione dei Comuni relativamente alle attività svolte, agli impatti ad esse associati ed alla conformità legislativa in materia ambientale, descrizione del territorio e delle attività di terzi sul territorio, aspetti ambientali significativi di area omogenea, Politica Ambientale di area omogenea, Programma ambientale di area omogenea, consumi energetici, rifiuti, produzione di energia da fonti rinnovabili, novabili, produzione di CO2 ecc.. di area omogenea, formazione e nuovi progetti di area omogenea, nome e il numero di accreditamento del verificatore ambientale e della convalida, schede specifiche di ogni comune relative a consumi, edifici, ciclo c idrico ecc.. corredate da opportuni indicatori. obiettivi del aspetti singolo comune ambientali significativi del singolo comune

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