Dipartimenti Aziendali e Interaziendali AUsl 11 Empoli

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Dipartimenti Aziendali e Interaziendali AUsl 11 Empoli"

Transcript

1 Dipartimenti Aziendali e Interaziendali AUsl 11 Empoli Pagina 1 di 55

2 1. Premessa ed introduzione I Dipartimenti Aziendali Dipartimento Territorio - Fragilità Dipartimento Salute Mentale Dipartimento Specialistica Dipartimento Chirurgico Dipartimento Diagnostica Dipartimento Emergenza Urgenza Dipartimento Materno Infantile Dipartimento Medico Dipartimento Professioni sanitarie Dipartimento Amministrativo Dipartimento Tecnico Dipartimento Prevenzione Lo Staff I Dipartimenti Interaziendali Dipartimento Interaziendale per la continuità nell assistenza Dipartimento Interaziendale per l Ortopedia protesica in Area Vasta Centro Pagina 2 di 55

3 1. Premessa ed introduzione L Azienda Usl 11 Empoli pone al centro della sua missione l erogazione delle prestazioni per pazienti affetti da problemi di salute acuti e/o patologie croniche che necessitano di essere affrontati con interventi rivolti alla diagnosi e cura sia in emergenza urgenza che in elezione, di recupero psico-fisico e funzionale del paziente, di prevenzione-educazione per impedire l insorgere della malattia e di interventi rivolti alle problematiche sociali. E stato quindi ritenuto prioritario predisporre percorsi organizzativi, che si pongono quale principale obiettivo quello di partecipare alla realizzazione di un sistema complesso di attività clinico- assistenziali definite da aree di intensità di cure integrate con modelli di gestione della cronicità-fragilità. Tale principio viene applicato a tutti gli ambiti aziendali, in modo da ottenere un progressivo e continuo processo di cambiamento del modello organizzativo gestionale. Allo scopo di realizzare questi principi, l Azienda Usl 11 Empoli adotta il Dipartimento quale modello organizzativo ordinario così come previsto dal D.Lgs. 229/99 e dalla L.R. 40/05 e ss. mm. e ii. Nella realtà della Ausl 11 Empoli la scelta del modello dipartimentale tiene conto in particolare: degli assetti organizzativi in essere con riferimento alla implementazione di un modello organizzativo per aree omogenee costituite in modo da favorire la necessaria multidisciplinarietà e la presa in carico multiprofessionale; delle possibili evoluzioni delle singole Unità Operative in relazione alla riorganizzazione della rete di offerta specialistica e della riconversione dei presidi periferici; delle riorganizzazioni delle attività di supporto in corso con particolare riferimento al trasferimento di alcune funzioni ad ESTAV e con il nuovo assetto delle Società della Salute; dello sviluppo del sistema di Qualità. Le variazioni introdotte, oltre a tenere presenti i criteri richiamati, intendono assolvere ad una necessaria tensione di innovazione e riorganizzazione interna fondate in particolare sulla semplificazione dei processi. Gli elementi della riorganizzazione aziendale tengono conto dei seguenti principali riferimenti: omogeneità delle prestazioni erogate; sinergie interne per la costruzione di specifici percorsi clinico-diagnostico-assistenziali; partecipazione a progetti integrati interaziendali; partecipazione a reti organizzative di area vasta o di altri ambiti territoriali; specifiche esigenze logistiche e/o di risorse utilizzate; processi di rinnovamento e semplificazione dell attività socio-sanitaria ed amministrativa; definizione di riferimenti certi ai clienti interni ed esterni dei servizi, anche attraverso l unificazione di funzioni; trasparenza dei compiti, ruoli e livelli di responsabilità; realizzazione concreta di economie di scala. Pagina 3 di 55

4 L insieme di questi elementi e l esigenza di evitare sovrapposizioni ed omissioni di intervento impone un cambiamento dell assetto organizzativo finalizzato al miglioramento dell efficienza, dell efficacia, dell economicità e della qualità del sistema. Il modello organizzativo adottato dall Azienda è quello dipartimentale. Sono istituiti dodici dipartimenti aziendali e due dipartimenti interaziendali che si articolano in Unità Operative Complesse e Unità Operative Semplici Dipartimentali. Dipartimento Territorio - Fragilità Dipartimento Salute Mentale Dipartimento Specialistica Dipartimento Chirurgico Dipartimento Diagnostica Dipartimento Emergenza Urgenza Dipartimento Materno Infantile Dipartimento Medico Dipartimento Professioni Sanitarie Dipartimento Amministrativo Dipartimento Tecnico Dipartimento Prevenzione Dipartimento interaziendale per la continuità nell assistenza Dipartimento interaziendale per l Ortopedia protesica Il Sistema dipartimentale aziendale e i cinque Asset dell organizzazione. La configurazione individuata dalla Azienda Usl 11 Empoli desidera promuovere ed attuare un modello organizzativo flessibile, dinamico ed intersettoriale con un approccio che riduce la frammentazione e la dispersione di risorse attraverso la ricomposizione delle UU.OO.CC in dipartimenti. Questi rappresentano il momento di sintesi e il luogo per il confronto tra le professioni e per lo sviluppo di un approccio globale a problematiche complesse. E un modello che promuove un approccio olistico ai bisogni attraverso un organizzazione adattabile ai problemi del cittadino in relazione all intensità e complessità della domanda, in grado di accoglierlo in reti di sostegno coordinate, efficienti ed efficaci. Per raggiungere questi importanti risultati è necessario intervenire e presidiare le aree di confine dell organizzazione favorendo la definizione di standard e procedure che permettano il recupero di efficienza /efficacia ed il coordinamento delle diverse componenti aziendali. All interno dell organizzazione sono individuati cinque Asset di riferimento che si connotano per avere una valenza trasversale a tutte le principali componenti dell assistenza e rappresentano i nodi essenziali per il corretto supporto ed indirizzo al funzionamento delle reti: Pagina 4 di 55

5 Dipartimento Territorio - Fragilità Dipartimento Specialistica Dipartimento Professioni Sanitarie Dipartimento Amministrativo Dipartimento Prevenzione Direttore rete specialistica Prevenzione Materno Infantile Chirurgico Prof. sanitarie Utente P/T Amm.vo Salute Mentale Prevenzione Medico Medicina Specialistica Territorio-fragilità DEU Generale Diagnostica Prevenzione Prevenzione Tecnico A tal fine, per attuare ad un modello organizzativo che mira a ridurre la frammentazione attraverso meccanismi di cooperazione e competizione professionale favorendo lo scambio di Know-how tra le strutture è necessario individuare figure che favoriscano il processo di creazione e governo della rete territoriale e della specialistica. Il Direttore della rete Territoriale Il Direttore della rete territoriale coordina e sovrintende ai percorsi assistenziali del territorio, alla organizzazione di nuovi modelli organizzativi territoriali, al funzionamento delle Unità di Valutazione Multiprofessionali necessarie per rispondere a bisogni di natura complessa nonché, vigila sulla appropriatezza delle prestazioni di salute. Il Direttore della rete territoriale progetta con il Direttore della rete specialistica l offerta di servizi necessari per rispondere agli indirizzi di programmazione aziendale e dei Piani Integrati di Salute, concorda i percorsi di integrazione ospedale territorio e contribuisce alla costruzione del budget della rete territoriale. Il Direttore della Rete Territoriale partecipa alla Unità Sanitaria di Crisi. Pagina 5 di 55

6 La Direzione della rete territoriale è affidata ad un dirigente medico individuato e nominato dal Direttore Generale con incarico a tempo determinato e rinnovabile secondo quanto previsto dalla vigente normativa nazionale e regionale e dalla vigente normativa contrattuale in materia, nonché da quanto previsto da eventuali contratti di diritto privato. Il Direttore della rete specialistica Il Direttore della rete specialistica coordina e sovrintende ai percorsi assistenziali della specialistica, alla organizzazione di nuovi modelli organizzativi della specialistica, valuta l appropriatezza delle prestazioni di salute, valuta gli standard dei servizi erogati, attua un controllo dell'ottimizzazione nell'impiego delle risorse e contribuisce alla costruzione del budget delle rete specialistica. Il Direttore della specialistica progetta con il Direttore della rete territoriale l offerta di servizi necessari per rispondere agli indirizzi di programmazione espressi nei Piani Integrati di Salute, concorda i percorsi di integrazione ospedale territorio Il Direttore della Rete Specialistica partecipa alla Unità Sanitaria di Crisi. La Direzione della rete specialistica è affidata ad un dirigente individuato e nominato dal Direttore Generale con incarico a tempo determinato e rinnovabile secondo quanto previsto dalla vigente normativa nazionale e regionale e dalla vigente normativa contrattuale in materia, nonché da quanto previsto da eventuali contratti di diritto privato. 2. I Dipartimenti Aziendali Rete territoriale In un modello organizzativo che ruota attorno ai bisogni del cittadino il territorio rappresenta il primo terminale di intercettazione dei bisogni e di erogazione dell offerta preventiva, clinica, terapeutica, assistenziale e riabilitativa. L Azienda USL 11 opera sul territorio attraverso dipartimenti ed unità operative specifiche, attraverso medici con rapporto di convenzione (Medicina Generale convenzionata), attraverso proiezioni di servizi specialistici, attraverso altri attori territoriali (farmacie, volontariato, strutture convenzionate). La rete territoriale è costituita da: Dipartimento Territorio - Fragilità Dipartimento Salute Mentale 2.1 Dipartimento Territorio - Fragilità Il Dipartimento Territorio Fragilità è un asset dell organizzazione aziendale e coordina i percorsi assistenziali territoriali e, in collaborazione con il Dipartimento Specialistica, elabora ed attua percorsi integrati di continuità ospedale/territorio, territorio/ospedale. In tale contesto il Dipartimento in argomento agisce altresì Pagina 6 di 55

7 per prevenire la disabilità e permettere il recupero o il miglioramento della funzione e della indipendenza dei cittadini con disabilità acute e croniche attraverso interventi adeguati e proporzionati ai bisogni per il miglioramento della qualità della vita loro e / o delle persone che li assistono. Il dipartimento orienta la Medicina Generale convenzionata (MMG, PdF e CA) al governo della domanda organizzando i servizi per la collettività, attivando modelli organizzativi innovativi. Fornisce alla Medicina Generale convenzionata strumenti e servizi per monitorare i risultati e valutare le priorità. Sviluppa progetti e servizi innovativi tesi migliorare la qualità dei servizi territoriali. Il Dipartimento Territorio - Fragilità costituisce struttura di supporto tecnico alla Direzione Aziendale negli aspetti programmatori ed indirizza la implementazione e lo sviluppo della rete territoriale con riferimento agli indirizzi strategici aziendali. Il Dipartimento Territorio - Fragilità è composto dalle seguenti unità operative: Unità operativa Complessa Organizzazione dei servizi Sanitari territoriali Unità operativa Complessa Innovazione e sistema qualità territoriale Unità operativa Complessa Servizi Sociali Unità operativa Complessa Cura e Riabilitazione delle fragilità Unità operativa Complessa Farmacotossicodipendenze La Unità operativa Complessa Farmaceutica partecipa all attività del dipartimento, ma afferisce in forma strutturata al Dipartimento Specialistica. Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Sviluppare modelli innovativi di erogazione dei servizi territoriali attraverso l integrazione della rete dei servizi distrettuali con gli ambulatori della Medicina Generale convenzionata. Promuovere, nelle funzioni erogate dalle unità operative, l applicazione dei principi della qualità e l approccio per processi. Sviluppare modelli innovativi di gestione delle malattie croniche, finalizzati alla prevenzione della disabilità, promuovendo la sanità di iniziativa (Chronic Care Model) e sperimentando moduli territoriali multiprofessionali. Assicurare tutti gli interventi necessari finalizzati alla continuità assistenziale tra ricovero, specialistica e territorio; Favorire la gestione integrata delle funzioni socio-sanitarie di rilievo sanitario e socio-assistenziali delegate dagli Enti Locali, nella logica del lavoro per progetti; Svolgere attività di referenza alla Direzione Aziendale per le strutture territoriali afferenti al DIpartimento, con responsabilità complessiva di tali Presidi. Garantire le funzioni igienico sanitarie ed organizzative complessive delle strutture afferenti al Dipartimento. Favorire le risposte di primo livello riducendo l accesso improprio al pronto soccorso. Sviluppare la capacità di intercettare i bisogni di salute da parte della Medicina generale. Pagina 7 di 55

8 Garantire lo sviluppo del sistema qualità nella rete territoriale. Sviluppare progetti tesi a favorire la continuità dei percorsi assistenziali. Promuovere la salute della collettività ed i livelli di adesione agli screening. Governare e valutare i soggetti gestori che concorrono a realizzare la rete dei servizi socioassistenziali e socio-sanitari. Favorire ed orientare lo sviluppo del sistema informativo territoriale. Sostenere e coordinare lo sviluppo di del progetto Ospedale di continuità. Favorire una valutazione e una presa in carico integrata dei soggetti non autosufficienti e dei disabili. Gestire le problematiche in dimissione dei cittadini con fragilità sociale. Potenziare l assistenza ai malati terminali. Implementare i servizi di collegamento telematico tra la rete dei Medici Generali e la rete dei servizi aziendali. Promuovere e coordinare la ricerca e l innovazione gestionale. Monitorare ed implementare il flusso integrato dei dati sanitari e sociali di supporto ai processi decisionali. Sviluppare modelli di cura intermedia finalizzati alla dimissione precoce da ospedale dei cittadini con disabilità e/o instabilità clinica residua post-evento acuto attraverso la rete integrata dei servizi per il reinserimento nella comunità. Favorire il massimo recupero di autonomia paziente non autosufficiente e/o disabile con interventi abilitativi/riabilitativi basati sull evidenza per il miglioramento della qualità della vita loro e/o delle persone che li assistono. Garantire percorsi di cura per pazienti con disabilità cognitive assicurando risposte sollecite alla comparsa di disturbi del comportamento per il miglioramento della qualità della vita loro e/o delle persone che li assistono. Garantire i percorsi di assistenza ai soggetti diabetici con particolare riferimento agli interventi educativo-formativi in integrazione con la rete dei medici di medicina generale e le strutture di ricovero. Assicurare le attività di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale relative alle dipendenza, nelle diverse manifestazioni con strumenti professionali adeguati dell abuso e della tossicodipendenza. 2.2 Dipartimento Salute Mentale Il Dipartimento di Salute Mentale finalizza la propria attività alla promozione della salute mentale, alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei disturbi psichici e neuropsichici. Il Dipartimento concorre alla programmazione delle azioni riguardanti la salute mentale nella realizzazione del Patto con gli utenti e le famiglie per il miglioramento continuo delle prestazioni erogate. Pagina 8 di 55

9 Il Dipartimento opera attraverso una rete di servizi che assicurano livelli di assistenza settimanale nell arco delle 24 ore, per una risposta completa e articolata alla domanda urgente alle persone portatrici di disagio e disturbo mentale. Il Dipartimento Salute Mentale è composto dalle seguenti strutture operative: Unità operativa Complessa Neuropsichiatria Infantile Unità operativa Complessa Psichiatria Unità operativa Complessa Salute in carcere Unità operativa Complessa Psicologia La Unità operativa Complessa Servizi Sociali partecipa all attività del dipartimento, ma afferisce in forma strutturata al Dipartimento Territorio. Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: La promozione della salute mentale. La collaborazione con i servizi per l'educazione e promozione della salute, la comunicazione istituzionale, le attività consultoriali e le dipendenze, attraverso la diffusione di contenuti culturali e informativi e di specifiche azioni. La prevenzione attraverso l'intervento precoce sui gruppi a più alto rischio. La diagnosi, cura e riabilitazione dei soggetti con disturbi psichici e neuropsicologici, con l obiettivo di assicurare la loro migliore qualità di salute e di vita e l integrazione sociale, scolastica e lavorativa. L accessibilità dei servizi e dei percorsi assistenziali su tutto il territorio aziendale e secondo le modalità e i livelli uniformi di assistenza, garantendone l omogenea applicazione a livello aziendale; La continuità delle cure. La risposta all urgenza - emergenza per i disturbi mentali. Lo sviluppo della attività di psicologia clinica e di gruppo rivolta ai pazienti in corso di prestazioni specialistico-ospedaliera, ai loro familiari ed agli operatori. Lo sviluppo di azioni, con la partecipazione di altri soggetti, volte a rafforzare le relazioni solidali verso i soggetti con disturbi psichici e neuropsichici contrastando in tal modo la stigmatizzazione e l emarginazione sociale. La promozione di opportunità di sviluppo per i gruppi e associazioni di auto-mutuo aiuto. La documentazione e il monitoraggio delle attività e delle prestazioni. L attivazione di programmi nell ambito del sistema qualità aziendale per il miglioramento continuo della qualità assistenziale e l adozione sistematica di strumenti e azioni per la verifica dell efficacia e dell appropriatezza delle cure e per la valutazione della soddisfazione degli utenti e dei loro familiari. L attuazione dei programmi relativi alla salute in carcere con particolare riferimento alla realizzazione del superamento delle strutture psichiatriche giudiziarie e l inserimento delle attività di prevenzione e cura rivolte al mondo carcerario nell ambito dei servizi socio-sanitari di competenza aziendale. Pagina 9 di 55

10 Rete della Specialistica I dipartimenti della rete specialistica forniscono prestazioni qualificate nell ambito di un organizzazione che consente a servizi affini e complementari, sia di operare in forma coordinata ed integrata utilizzando al meglio le risorse che di ottimizzare il livello di efficienza ed efficacia dei servizi. A tale scopo perseguono modelli di organizzazione e gestione dei processi diagnostici ed assistenziali orientati ai bisogni di salute. Essi rappresentano i nodi di erogazione delle prestazioni sanitarie, fondamentali per il controllo e la gestione dei processi di cura. Nel contesto assistenziale complesso e in presenza di diversi operatori con competenze e compiti distinti anche se complementari, i dipartimenti della rete specialistica promuovono la determinazione delle migliori strategie di diagnosi, prevenzione e cura, nella continuità assistenziale e sociale, prefigurando un percorso in cui devono ridursi gli incroci di competenze e le induzioni di prestazioni. La rete della specialistica è costituita da: Dipartimento Specialistica Dipartimento Chirurgico Dipartimento Diagnostica Dipartimento Emergenza Urgenza Dipartimento Materno Infantile Dipartimento Medico 2.3 Dipartimento Specialistica Il Dipartimento è un asset dell organizzazione aziendale e persegue la globalità dell approccio clinicoassistenziale nel rispetto del principio dell unità della persona, attraverso il coordinamento e l integrazione con i servizi territoriali o con altre istituzioni sanitarie e/o sociali di natura pubblica o privata, in un sistema che inserisce l intera assistenza specialistica, erogata in regime di ricovero e ambulatoriale, all interno di una attività coordinata e coerente. Il Dipartimento Specialistica costituisce struttura di supporto tecnico alla Direzione Aziendale negli aspetti programmatori ed indirizza la implementazione e lo sviluppo della rete specialistica con riferimento agli indirizzi strategici aziendali. Il Dipartimento Specialistica è composto dalle seguenti strutture operative: Unità operativa Complessa Farmaceutica Unità operativa Complessa Direzione ospedaliera Unità operativa Complessa Innovazione e sistema qualità specialistica Unità operativa Complessa Programmazione specialistica Unità operativa Semplice Dipartimentale Integrazione Ospedale Territorio Unità operativa Semplice Dipartimentale Medicina Legale Pagina 10 di 55

11 Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Svolgere attività di referenza alla Direzione Aziendale per le strutture ospedaliere afferenti al DIpartimento, con responsabilità complessiva di tali Presidi. Garantire le funzioni igienico sanitarie ed organizzative complessive delle strutture afferenti al Dipartimento. Garantire la standardizzazione e l organicità delle funzioni erogate dalle strutture organizzative mediante l analisi dei processi organizzativi interessati. Promuovere, nelle funzioni erogate dalle unità operative, l applicazione dei principi della qualità e l approccio per processi. Sviluppare le interconnessioni organizzative e professionali per garantire la continuità assistenziale ai cittadini. Assicurare il coordinamento delle attività specialistica al fine di conseguire un livello di efficienza, efficacia e di gradimento dell utenza conforme agli standard stabiliti. Vigilare sulla continuità dell assistenza sanitaria ed adottare i provvedimenti necessari a garantirla. Definire le strategie e i protocolli relativi al rischio in ambito specialistico. Definire le strategie e i protocolli relativi all igiene e alla sicurezza degli ambienti specialistici. Promuovere e coordinare la ricerca e l innovazione gestionale. Rendere disponibili alle attività cliniche,diagnostiche ed assistenziali tutti gli strumenti operativi e scientifici per la gestione della casistica. Contribuire alla definizione di protocolli di appropriatezza delle prestazioni ambulatoriali, coordinando attività gruppi di lavoro per la progettazione e realizzazione dei profili assistenziali. Promozione e partecipazione ad attività di audit clinico. Implementare i flussi e la reportistica direzionale, coordinando i centri produttori di informazioni della specialistica, verificando la qualità dei dati e coordinando il processo di invio dei flussi sia regionali che ministeriali. Rendere disponibili alle attività cliniche, diagnostiche ed assistenziali tutti gli strumenti operativi e scientifici per la gestione della casistica per quanto riguarda la terapia farmacologica. Promuovere l appropriatezza clinica nell utilizzo dei farmaci e dei presidi anche attraverso una costante azione di informazione e di monitoraggio dei consumi. Perseguire interventi mirati alla sicurezza nell uso dei farmaci e dei presidi. Farmacovigilanza e corretta tenuta dei farmaci e degli stupefacenti. Svolgere un ruolo di promozione e tutela dell integrazione tra i diversi servizi finalizzato al migliore risultato di salute per il singolo e la collettività, sovrintendendo e verificando l adeguatezza delle procedure inerenti agli aspetti tecnico sanitari. Sostenere e coordinare lo sviluppo del progetto Ortopedia protesica in Area Vasta centro. Gestisce i processi di valutazione globale e multidisciplinare della Technology Assessment in raccordo con Area Vasta. Pagina 11 di 55

12 Garantire la programmazione di tutte le prestazioni specialistiche ambulatoriali tramite la costruzione di agende, la gestione in stretto collegamento con il CUP, la verifica di appropriatezza e l attuazione degli indirizzi regionali. Favorire ed orientare lo sviluppo del sistema informativo specialistico. Contribuire, in ambito ospedaliero, al raggiungimento dei 5 golden standard (Ospedale senza dolore, Ospedale senza sangue, Ospedale attento alle allergie e alle infezioni, Ospedale senza rischi, Ospedale a tutela delle fragilità). Svolgere per l Azienda la funzione di Medico Competente e Autorizzato attraverso il Responsabile della UOS Sorveglianza Sanitaria Aziendale come previsto da specifico Regolamento che assicura la gestione delle attività del personale assegnato. Assicurare, in ambito medico legale, attività di consulenza per varie tipologie di contenzioso aziendale, attività diverse di informazione, valutazione e certificazione per invalidità, contributo al risk management e comitato etico, medicina necroscopica. Inoltre il Direttore della Unità operativa Complessa Farmaceutica può essere chiamato, in caso di necessità, quale componente aggiuntivo, a partecipare alla Unità Sanitaria di Crisi 2.4 Dipartimento Chirurgico Il Dipartimento Chirurgico rappresenta per il territorio una risorsa di specializzazione chirurgica in tutti i settori in cui l integrazione delle competenze presenti nelle Unità Organizzative del Dipartimento consentono di ottimizzare il percorso del paziente chirurgico al fine di soddisfarne le esigenze richieste da ciascun quadro nosologico. Il Dipartimento Chirurgico è composto dalle seguenti unità operative: Unità operativa Complessa di Chirurgia Generale Unità operativa Complessa di Oculistica Unità operativa Complessa di Ortopedia e traumatologia Unità operativa Complessa di Otorinolaringoiatria Unità operativa Complessa di Urologia La Unità operativa Complessa di Anestesia - Rianimazione partecipa all attività del dipartimento, ma afferisce in forma strutturata al Dipartimento Emergenza Urgenza. La Unità operativa complessa Ostetricia e ginecologia partecipa all attività del dipartimento per l attività chirurgica, ma afferisce in forma strutturata al Dipartimento Materno Infantile. Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Pagina 12 di 55

13 Perseguire l applicazione di strumenti di miglioramento qualitativo per ottenere l adeguamento delle capacità dei singoli e dei gruppi di lavoro e per sviluppare campi innovativi di intervento nelle discipline chirurgiche. Garantire l ottimizzazione nell uso delle risorse con particolare riferimento alla gestione dei posti letto oltre a quelle comuni presenti all interno del Dipartimento, sviluppando così una concreta ottica interdipartimentale. Potenziare il modello delle aree di degenza con posti letto ad intensità di cura crescente secondo il principio generale a cui si ispira l intero sviluppo aziendale. Assicurare una costante azione di monitoraggio della tipologia, qualità e quantità delle prestazioni svolte con l obiettivo prioritario di limitare il ricorso a prestazioni svolte al di fuori dell azienda e di garantire il rispetto degli obiettivi relativi alle liste di attesa. Potenziare l attività di chirurgia breve. Migliorare l attività diagnostica terapeutica attraverso la riduzione dei trasferimenti intra e interdipartimentali. Assicurare il percorso di preospedalizzazione negli interventi di elezione. Applicare i criteri di priorità clinica nella programmazione operatoria. Programmare l attività in funzione della domanda del territorio. Assicurare la disponibilità di posti letto per assolvere alle esigenze del pronto soccorso. Attuare tutte le azioni necessarie affinché sia garantita la continuità delle cure al momento della dimissione, anche trasmettendo, tempestivamente, la necessaria comunicazione a punto unico di accesso (PUA). Concorrere al miglior utilizzo del Blocco Operatorio. Garantire che le competenze professionali siano costantemente adeguate alla domanda e ai necessari elementi di innovazione. Garantire la sicurezza del paziente durante tutto il percorso chirurgico. 2.5 Dipartimento Diagnostica Il Dipartimento di Diagnostica rappresenta il riferimento per la produzione di prestazioni diagnostiche, orientato alla standardizzazione dei processi ed alla appropriatezza degli interventi, garantendo un autonomo contributo alla gestione delle casistiche gestite in ambito clinico, in armonia con le strategie aziendali ed alle politiche di salute seguite dal SSN. Il Dipartimento Diagnostica è composto dalle seguenti strutture operative: Unità operativa Complessa Analisi cliniche Unità operativa Complessa Anatomia Patologica Unità operativa Complessa Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Unità operativa Complessa Radiodiagnostica Unità operativa Semplice dipartimentale Biochimica clinica Unità operativa Semplice dipartimentale Microbiologia Pagina 13 di 55

14 Unità operativa Semplice dipartimentale Radiodiagnostica ambulatoriale Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Assicurare ai professionisti il pieno contributo nella soluzione dei problemi, diagnostici/terapeutici mediante professionalità specifiche, risorse tecnologiche e strutturali secondo criteri di appropriatezza e necessità. Sviluppare la standardizzazione dei processi contestualizzandoli alle condizioni cliniche del paziente. Promuovere lo sviluppo della telemedicina ed il ricorso della firma elettronica. Definire standard condivisi di esecuzione e refertazione dell esame per patologia e tipologia di utenza. Intervenire sulle politiche di buon uso del sangue e favorire la donazione; Favorire lo sviluppo delle competenze ecografiche di base presso le unità operative di diagnosi e cura. Programmare l attività diagnostica sul territorio in funzione della domanda. Garantire l eccellenza tecnologica attraverso una intensiva gestione della strumentazione e le potenzialità offerte dall innovazione. Assicurare pieno contributo alla gestione del sistema di offerta delle prestazioni specialistiche garantendo un costante monitoraggio sul rispetto degli obiettivi relativi alle liste di attesa. Partecipare attivamente alla costruzione del CUP di Area Vasta. 2.6 Dipartimento Emergenza - Urgenza Il Dipartimento DEU risponde all Emergenza-Urgenza in maniera coordinata e integrata, proponendosi di garantire le migliori e tempestive prestazioni sanitarie anche in linea con le indicazioni strategiche aziendali a loro volta inserite nel quadro del sistema regionale e di Area vasta. L attività del dipartimento si esplica attraverso un insieme di interventi assistenziali integrati a diversi livelli diagnosi e cura del paziente acuto e grave, valutazioni anestesiologiche in regime ambulatoriale e di degenza, assistenza operatoria, gestione del dolore acuto e cronico. Il Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza fa parte della Unità Sanitaria di Crisi. Il Dipartimento Emergenza Urgenza (DEU) è composto dalle seguenti unità operative: Unità operativa Complessa Anestesia - Rianimazione Unità operativa Complessa Pronto Soccorso Unità operativa semplice dipartimentale Emergenza Territoriale e Centrale Operativa 118. La Unità operativa Complessa Cardiologia partecipa all attività del dipartimento con particolare riferimento all UTIC ed emodinamica, ma afferisce in forma strutturata al Dipartimento Medico Pagina 14 di 55

15 Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Garantire il sistema di emergenza-urgenza in ambito territoriale comprensivo dei Punti di primo soccorso, utilizzando in maniera integrata risorse umane, strumentali, informative e metodologiche al fine di fornire una risposta appropriata, tempestiva, efficace, efficiente ed economica. Governare la disponibilità di posti letto in relazione alle necessità di ricovero. Definire profili anestesiologici per limitare al massimo i rischi derivanti dalle pratiche anestesiologiche, stabilendo la tecnica anestesiologica più opportuna in base al tipo d'intervento, alle condizioni di base e alle preferenze del paziente. Assicurare il proficuo e sicuro utilizzo delle sale operatorie. Favorire il contatto tra i degenti ricoverati in rianimazione ed i familiari. Assicurare la piena integrazione tra i diversi attori per ottimizzare la funzionalità del pronto soccorso. Potenziare il modello dell ospedale per intensità di cure secondo il principio generale a cui si ispira l intero sviluppo aziendale. Garantire l ottimizzazione nell uso delle risorse con particolare riferimento alla gestione dei posti letto oltre a quelle comuni presenti all interno del Dipartimento, sviluppando così una concreta ottica interdipartimentale. Attivare la partecipazione di tutti coloro che potranno contribuire a diffondere una migliore conoscenza circa il funzionamento delle risorse dedicate all emergenza ed all urgenza affinché queste possano essere meglio fruite da tutta la popolazione. Assicurare che i servizi forniti siano strettamente integrati con i Medici di Medicina Generale e con le strutture territoriali operanti nell Emergenza-Urgenza secondo criteri di appropriatezza clinica definita da linee guida concordate. Sviluppare ogni impegno utile alla crescita numerica delle donazioni d organo in sinergia con le UO interne al Dipartimento ed a tutte le risorse intra ed extra aziendali che possono a ciò concorrere. Alla Unità operativa semplice dipartimentale Emergenza Territoriale e Centrale Operativa 118 sono altresì specificamente affidate le seguenti funzioni: Effettuazione della stesura dei Piani d emergenza dei singoli Presidi, gestione prove di emergenza e coordinamento. Effettuazione della stesura dei piani coordinati di Maxi-Emergenza e coordinamento delle attività relative (Disaster Management). Elaborazione dei programmi di formazione ed addestramento dei lavoratori per la gestione dell emergenza. inoltre il Responsabile della Unità operativa semplice dipartimentale Emergenza Territoriale e Centrale Operativa 118 coordina, sotto la direzione del Direttore Sanitario Aziendale, la Unità Sanitaria di Crisi. 2.7 Dipartimento Materno - Infantile Pagina 15 di 55

16 Il Dipartimento Materno Infantile rappresenta il riferimento per il percorso nascita (prenatale, natale e postnatale) e il riferimento specialistico nell ambito ginecologico e pediatrico. Esso è impegnato a fornire servizi di qualità per la salute della donna e del bambino, garantendo una risposta sempre adeguata alla domanda dell utenza, tenendo conto delle istanze culturali, etniche e sociali emergenti nel contesto urbano e regionale di riferimento attraverso la disponibilità dei migliori strumenti tecnico-professionali, ma anche nella dimensione di accoglienza e sostegno umano. Inoltre il dipartimento sviluppa gli aspetti di umanizzazione della degenza e dei percorsi, per favorire le varie fasi della relazione tra il bambino, fisiologico o patologico e la sua famiglia. Il Dipartimento Materno Infantile è composto dalle seguenti strutture operative: Unità operativa Complessa di Pediatria Unità operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Contribuire direttamente alla organizzazione e al funzionamento adeguato e continuo dei consultori materno infantili,con particolare riferimento agli aspetti educativo-informativi e garantendo una presenza costante nella tutela delle aree di fragilità femminile (adolescenti, giovani e migranti). Promuovere l integrazione con le strutture territoriali per offrire servizi specialistici integrati in stretta relazione. Garantire una costante azione di prevenzione delle patologie ginecologiche ed in particolare tumorali,in stretta integrazione con le altre strutture aziendali dedicate. Offrire percorsi assistenziali in gravidanza nel pieno rispetto dei protocolli regionali. Partecipare, assieme alle altre risorse dedicate presenti alla realizzazione del Percorso Nascita. Umanizzare il parto per adempiere nel miglior modo possibile ai requisiti della riservatezza e della serenità del travaglio. Realizzare modalità di assistenza neonatale coerenti con i programmi regionali e di area vasta. Favorire l utilizzo dell allattamento naturale. Assicurare il rooming-in ed i percorsi di dimissioni precoce. Garantire il ricovero in pediatria per tutti i pazienti inferiori ai 12 anni con la presenza partecipe dei genitori e il coordinamento della attività plurispecialistica. Garantire la continuità assistenziale mediante l integrazione fra la pediatria di base e la pediatria ospedaliera. Garantire nell ambito della rete dell emergenza-urgenza l attività diagnostico-terapeutica pediatrica sviluppando percorsi specifici in armonia con le strutture di area vasta. Assicurare gli interventi specialistici nell ambito del Pronto Soccorso. Promuovere e sviluppare le attività di chirurgia oncologica, riabilitativa ed endoscopica in ambito ginecologico. Pagina 16 di 55

17 Garantire i percorsi relativi alla procreazione responsabile. 2.8 Dipartimento Medico Il Dipartimento Medico integra l'offerta di servizi di medicina generale e specialistica di elevata complessità secondo criteri di appropriatezza e qualità, garantendo una pronta ed efficace risposta alla domanda sanitaria proveniente dal sistema dell'emergenza-urgenza e territoriale, anche alla luce delle sempre più frequenti situazioni legate alla stagionalità, alle epidemie ed all'invecchiamento della popolazione. Rappresenta per questo un riferimento per i cittadini del territorio in tutti i settori in cui l integrazione delle competenze presenti nelle Unità operative del Dipartimento consentono di ottimizzare il percorso del paziente al fine di soddisfarne le esigenze richieste da ciascun quadro nosologico. Inoltre il Dipartimento assicura il ricovero del paziente chirurgico che per anzianità e per polipatologia, necessita di un inquadramento generale di tipo internistico, come funzione integrativa nella gestione del percorso operatorio. Il Dipartimento Medico è composto dalle seguenti strutture operative: Unità operativa Complessa Cardiologia Unità operativa Complessa Gastroenterologia Unità operativa Complessa Medicina Generale Unità operativa Complessa Nefrologia Unità operativa Complessa Neurologia Unità operativa Complessa Oncologia UOC Medicina Interna Intersistemica orientata alla Continuità Unità operativa Semplice Dipartimentale Dermatologia Unità operativa Semplice dipartimentale Diabetologia - Endocrinologia Unità operativa Semplice Dipartimentale Pneumologia Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Rivestire un ruolo di riferimento nella rete degli ospedali specialistici, relativamente alle discipline ed alle professionalità mediche. Perseguire l applicazione di strumenti di miglioramento qualitativo per ottenere la valorizzazione delle capacità dei singoli e dei gruppi di lavoro e per sviluppare campi innovativi di intervento nelle discipline mediche. Potenziare il modello delle aree di degenza con posti letto ad intensità di cura crescente secondo il principio generale a cui si ispira l intero sviluppo aziendale. Pagina 17 di 55

18 Assicurare una costante azione di monitoraggio della tipologia, qualità e quantità delle prestazioni svolte con l obiettivo prioritario di limitare il ricorso a prestazioni svolte al di fuori dell azienda. Assicurare pieno contributo alla gestione del sistema di offerta delle prestazioni specialistiche garantendo un costante monitoraggio sul rispetto degli obiettivi relativi alle liste di attesa e alla riduzione della mobilità passiva. Dare spazio a tutti i processi interni ed esterni all AUsl che possano favorire una reale umanizzazione del rapporto con l utenza. Assicurare la migliore continuità di cura attraverso l integrazione con i Medici di Medicina Generale. Costituire il riferimento essenziale, dal punto di vista culturale e professionale, di tutte le attività assistenziali integrandosi con il territorio nell assicurare la dimissione precoce ed adeguata. Garantire che le competenze professionali siano costantemente adeguate alla domanda e ai necessari elementi di innovazione. Garantire la piena attuazione degli indirizzi dell ITT. 2.9 Dipartimento Professioni Sanitarie Il Dipartimento delle Professioni Sanitarie è un asset dell organizzazione aziendale e assicura le attività svolte dal personale delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, delle professioni tecnico sanitarie dell area tecnico-diagnostica e tecnico-assistenziale e delle professioni tecniche della prevenzione nonché del personale di supporto in ambito sanitario. Il Dipartimento delle Professioni Sanitarie ha la responsabilità della programmazione, organizzazione e gestione delle attività del personale afferente, nonché della verifica e valutazione dei risultati ottenuti, al fine di garantire la qualità delle prestazioni assistenziali e tecniche e l utilizzo più razionale possibile delle risorse disponibili. Nel Dipartimento delle Professioni Sanitarie, tutti i professionisti della salute operano efficacemente in team, nel rispetto e comprensione delle reciproche responsabilità e autonomie di intervento, con particolare attenzione al coinvolgimento attivo del cliente/utente/collettività ed alla sua/loro progressiva responsabilizzazione, garantendo una collaborazione ottimale con i membri delle altre professioni del ruolo sanitario, tecnico e amministrativo. Il Direttore del Dipartimento delle Professioni Sanitarie partecipa alla Unità Sanitaria di Crisi. Il Dipartimento Professioni Sanitarie costituisce struttura di supporto professionale alla Direzione Aziendale negli aspetti programmatori ed indirizza la implementazione e lo sviluppo delle aree di competenza. Il Dipartimento delle Professioni Sanitarie è composto dalle seguenti strutture organizzative: Unità Operativa Complessa Direzione Professioni Sanitarie Specialistica Unità Operativa Complessa Direzione Professioni Sanitarie Territoriali Unità Operativa Complessa Programmazione e Organizzazione Professioni Sanitarie Unità Operativa Complessa Formazione Continua Unità Operativa Complessa Formazione Universitaria e a valenza extra aziendale Pagina 18 di 55

19 Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Garantire una assistenza infermieristica, ostetrica e tecnico sanitaria, sicura, in risposta ai bisogni dell utenza/collettività di riferimento, attraverso prestazioni basate su evidenze scientifiche, nel pieno rispetto dei criteri e nell utilizzo degli strumenti del miglioramento della qualità, promuovendo soluzioni assistenziali innovative e idonei modelli organizzativi, rafforzando le capacità di risposta all innovazione verso la complessità assistenziale, la medicina d iniziativa e la continuità delle cure. Migliorare il livello delle attività con utilizzo integrato ed interscambio delle risorse esistenti nelle diverse strutture, con garanzia dei collegamenti operativi, anche attraverso meccanismi di mobilità programmata. Governare il processo di sviluppo di carriera del personale sviluppando modelli di competenza per ogni famiglia professionale e incrementando il valore individuale. Assicurare attività di promozione della salute e di assistenza nell ambito dei servizi consultoriali. Contribuire all identificazione dei bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali. Rendere coerenti le politiche di addestramento e formazione con le altre politiche di sviluppo e di apprendimento organizzativo e apprendimento individuale. Monitorare indicatori e standard professionali e di attività che permettano la valutazione dell efficacia e del rendimento delle attività tecniche ed assistenziali erogate. Sviluppare modelli di competenza per ogni famiglia professionale, con individuazione di sistemi di valutazione dello sviluppo del capitale professionale e sociale. Favorire lo sviluppo del sistema informativo. Contribuire, a livello ospedaliero, a realizzare i 5 golden standard (Ospedale senza dolore, Ospedale senza sangue, Ospedale attento alle allergie e alle infezioni, Ospedale senza rischi, Ospedale a tutela delle fragilità). Gestire le attività di controllo della qualità dei servizi in appalto e service relativi alle attività sanitarie e di supporto sia a livello ospedaliero che territoriale. Partecipare ai processi di valutazione globale e multidisciplinare della Technology Assessment. Assicurare il processo di programmazione e valutazione del fabbisogno di materiali, dispositivi ed attrezzature necessarie per l assistenza, il comfort alberghiero e la logistica del paziente. Svolgere per l Azienda le funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale ai sensi dell art. 31 e ss. del D.Lgs 81/08 attraverso il Responsabile della UOS Servizio Prevenzione Protezione Aziendale come previsto da specifico Regolamento che assicura la gestione della attività del personale assegnato. Inoltre il Responsabile della Unità operativa Semplice Servizio Prevenzione Protezione Aziendale fa parte della Unità Sanitaria di Crisi. Con riferimento all area della formazione il Dipartimento svolge la propria attività, attraverso l Agenzia della Formazione, in coerenza agli indirizzi e ai piani dell Azienda USL 11 e ai programmi del Comitato Tecnico- Scientifico, (composto dal Direttore Sanitario, presidente, dal Direttore Dipartimento Professioni Sanitarie, da un membro individuato dal Consiglio dei Sanitari e da 2 membri individuati tra i componenti del Collegio di Pagina 19 di 55

20 Direzione), con la realizzazione di corsi di formazione continua e aggiornamento professionale, qualificazione professionale, alta formazione, specializzazione, lauree, lauree magistrali e master. Il Dipartimento Professioni Sanitarie contribuisce alla costruzione e sviluppo delle competenze professionali assicurando gli interventi formativi necessari per l allineamento con le nuove esigenza poste dalla innovazione scientifico-tecnologica e organizzativa e dal modificarsi della domanda. Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Raccogliere le esigenze dei Dipartimenti per la formazione e l aggiornamento dei professionisti (lifelong learning), promuovendo l innovazione metodologica e organizzativa, in modo tale da favorire il coinvolgimento dei professionisti e una loro maggiore partecipazione nella fase operativa dei progetti di innovazione e cambiamento, con particolare riferimento agli obiettivi strategici Supportare la formazione universitaria di base e specialistica per valorizzare le diverse professionalità, promuovendo la ricerca e lo sviluppo di competenze eccellenti Sviluppare l offerta formativa dei Corsi di Alta Formazione Promuovere contesti formativi/apprendimento di eccellenza, a livello dei laboratori e dei tirocini in ambito clinico, diagnostico, riabilitativo e di comunità Favorire lo sviluppo del sistema della formazione professionale in stretto collegamento con le richieste che pervengono dai vari contesti professionali Creare sinergie e sviluppare rapporti con le strutture formative delle aziende di Area Vasta Centro in aderenza agli indirizzi regionali Nel predetto ambito il Dipartimento Professioni Sanitarie opera con le seguenti Unità Operative Complesse nel rispetto dello specifico budget assegnato: UOC Formazione Continua Le funzioni della UOC Formazione Continua sono le seguenti: predisposizione dei piani formativi pluriennali di supporto allo sviluppo e innovazione dei processi aziendali approvati dal Collegio di Direzione predisposizione programma annuale delle attività formative stesura della relazione annuale attività di formazione permanente definizione di percorsi per l acquisizione dei crediti formativi gestione anagrafe formativa accreditamento professionale e certificazioni aggiornamento tecnico scientifico del personale dipendente, convenzionato od esterno organizzazione eventi e congressistica di carattere istituzionale e scientifica UOC Formazione Universitaria e a valenza extra aziendale Le funzioni della UOC Formazione Universitaria sono le seguenti: Pagina 20 di 55

21 lauree per l accesso ai profili Alta formazione specialistica e Formazione manageriale (corsi regionali, perfezionamenti, master e lauree magistrali) gestione delle borse di studio gestione tirocini intra e post lauream e tirocini di adeguamento ministeriali gestione e sviluppo attività tutoriale Qualificazione professionale Progetti formativi con fondi da privato e Enti non del Servizio Sanitario Dipartimenti Tecnico - amministrativi I Dipartimenti Tecnico-amministrativi, anche alla luce delle recenti innovazioni istituzionali e organizzative (SdS, Ospedale per intensità di cure, ESTAV), assicurano le funzioni tecnico-amministrative con l obiettivo di incrementare e qualificare l efficacia delle singole strutture nelle varie articolazioni centrali e territoriali, garantendo omogeneità di azione e tempestivo assolvimento delle funzioni di supporto amministrativo a tutta l attività di produzione aziendale. I Dipartimenti Tecnico-amministrativi, svolgono un ruolo di supporto ai diversi livelli dell Azienda, assicurando il buon andamento e l imparzialità dell azione amministrativa e collaborano al perseguimento dell efficiente gestione economica finanziaria dell intera organizzazione. Il modello organizzativo è fondato sulla gestione per processi, finalizzata ad interpretare le funzioni tecnicoamministrative come sequenza organica, coordinata ed integrata di attività omogenee volte a garantire il continuo allineamento ai bisogni degli utenti ed a monitorare costantemente i livelli prestazionali, le modalità di svolgimento e i costi di sistema. I Dipartimenti Tecnico-amministrativi sono: Dipartimento Amministrativo Dipartimento Tecnico Le seguenti indicazioni esprimono gli indirizzi operativo-gestionali che consentiranno il raggiungimento dei principali obiettivi strategici aziendali: Contribuire, attraverso un monitoraggio costante delle risorse impiegate, al perseguimento dell equilibrio di bilancio aziendale. Semplificare le procedure attraverso la reingegnerizzazione dei processi, la circolazione delle informazioni, la sostituzione/eliminazione delle procedure divenute obsolete. Avvicinare le attività e le competenze ai centri erogatori dei servizi. Strutturare un assetto organizzativo incentrato sulla mobilità programmata ed una forte integrazione fra il processo di erogazione delle prestazioni sanitarie ed i processi di supporto. Favorire la coerenza dei processi tecnico-amministrativi con i processi di erogazione delle prestazioni sanitarie. Pagina 21 di 55

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

ALLEGATO N. 2. L'organizzazione aziendale

ALLEGATO N. 2. L'organizzazione aziendale Azienda ULSS n. 8 - Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014-2016 ALLEGATO N. 2 L'organizzazione aziendale Organigrammi: - struttura organizzativa dell'azienda - unità operative in staff alla

Dettagli

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE INDICE PREMESSA ANALISI DELLE CRITICITA' TERRITORIALI AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO NEL RISPETTO DEGLI INDIRIZZI

Dettagli

Udine, 30 ottobre 2015

Udine, 30 ottobre 2015 Udine, 30 ottobre 2015 2 CONVEGNO INTERREGIONALE CARD La Prevenzione nel distretto DIREZIONI TECNICHE REGIONALI: Stato dell arte nelle Regioni del Triveneto, della realizzazione delle leggi di riforma

Dettagli

L'organizzazione aziendale

L'organizzazione aziendale L'organizzazione aziendale Organigrammi: - struttura organizzativa dell'azienda - unità operative in staff alla direzione generale - dipartimento di prevenzione - distretto socio-sanitario unico - ospedale

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia

Dettagli

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011

BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011 AZIENDA USL DI RAVENNA BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011 Gruppo di lavoro Coordinamento Milva Fanti Redazione dei capitoli Presentazione e conclusioni: Capitolo 1: Giuliano Silvi Capitolo 2: Gianni

Dettagli

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica Anno accademico 2005-2006 Master per Infermiere di sanità pubblica e di comunità (ISPeC) Master Universitari in Assistenza Infermieristica autonomia didattica LAUREA RIFORMA UNIVERSITARIA crediti formativi

Dettagli

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

PIANO DEI CENTRI DI COSTO

PIANO DEI CENTRI DI COSTO REGIONE CALABRIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA Via Dante Alighieri 89900 Vibo Valentia Partita IVA n 02866420793 Allegato A alla delibera n. 109/CS del 8.2.2012 PIANO DEI CENTRI DI COSTO

Dettagli

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito

Dettagli

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

L ESPERIENZA DI ASL BERGAMO

L ESPERIENZA DI ASL BERGAMO BUONGIORNO CReG: UN PROGETTO INNOVATIVO PER MIGLIORARE LA GESTIONE TERRITORIALE DELLA CRONICITÀ L ESPERIENZA DI ASL BERGAMO Mara Azzi, Direttore Generale ASL BERGAMO ASL BERGAMO POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA

Dettagli

Esperienza del network JCI

Esperienza del network JCI Esperienza del network JCI Dr. Massimiliano Raponi 19 novembre 2011 2 IL SECOLO XIX 1! 3 L Attività dell OPBG 4 Sedi 11 Dipartimenti 607 posti letto 30.344 Ricoveri Ordinari/anno 101.980 Accessi DH/anno

Dettagli

LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO

LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE

ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE INDICE Direttore di Filiale... 3 Modulo Famiglie... 4 Coordinatore Famiglie... 4 Assistente alla Clientela... 5 Gestore Famiglie... 6 Ausiliario... 7 Modulo Personal

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO.

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO. Protocollo di intesa L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) tra e REGIONE LAZIO per l erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell istituto

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

ATTIVITA SPECIALISTICA

ATTIVITA SPECIALISTICA Allegato A) Profilo di Ruolo del Direttore di Struttura complessa ATTIVITA SPECIALISTICA DISTRETTO SOCIO-SANITARIO SUD Titolo dell incarico Direttore di struttura complessa di Attività Specialistica Luogo

Dettagli

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza

Dettagli

Diabete e confini. Valerio Miselli, Reggio Emilia

Diabete e confini. Valerio Miselli, Reggio Emilia Diabete e confini Valerio Miselli, Reggio Emilia I mutamenti demografici e sociali in corso, la necessità di presa in carico del cittadino durante l intero arco della vita, pongono il tema dell integrazione

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Regione Marche. Linee di intervento PSR: 7.1 Rete ospedaliera

Regione Marche. Linee di intervento PSR: 7.1 Rete ospedaliera Regione Marche Linee di intervento PSR: 7.1 Rete ospedaliera 1 Analisi della realtà regionale, per sistemi e processi Differenziali nel consumo di giornate di degenza tra le diverse aree vaste Scambi interni

Dettagli

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE - 1 - Il SSN è un valore per tutti gli italiani. Concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: Medici, Pazienti,

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2.

Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2. Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2. Alcuni dati di contesto 2 La S.O.C. Psicologia dell A.S.L. CN2 ha valenza territoriale ed ospedaliera; articola gli interventi sanitari su due Presidi Ospedalieri

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

OSPEDALE e TERRITORIO

OSPEDALE e TERRITORIO OSPEDALE e TERRITORIO La valutazione sociale nel percorso di continuità assistenziale. L intervento di una rete integrata multiprofessionale per la predisposizione del percorso più idoneo per il paziente

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 60/2 DEL 2.12.2015. Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie.

DELIBERAZIONE N. 60/2 DEL 2.12.2015. Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie. Oggetto: Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale ricorda che nel Patto della

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

DIGNITA DELLA PERSONA evitare il dolore inutile nelle strutture socio-sanitarie accreditate per anziani e disabili

DIGNITA DELLA PERSONA evitare il dolore inutile nelle strutture socio-sanitarie accreditate per anziani e disabili DIGNITA DELLA PERSONA evitare il dolore inutile nelle strutture socio-sanitarie accreditate per anziani e disabili primo incontro formativo team interni seconda parte Servizio per l integrazione socio-sanitaria

Dettagli

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6

Dettagli

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute IPOTESI A Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute Art. 1. Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative

Terapia del dolore e cure palliative Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori

Dettagli

INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1

INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1 INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1 A seguito del confronto con le Direzioni delle Aziende del Sistema Sanitario Regionale e con alcune Conferenze o Rappresentanze dei Sindaci

Dettagli

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino

Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Anno 2014-2015 Un Sistema qualità per l eccellenza socio-sanitaria I piani ed i documenti di governo del sistema

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità

Dettagli

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Conferenza Stampa Cure intermedie: attivi 6 posti all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Mercoledì 17 settembre 2014 - ore 11.30 Sala riunioni Servizio Attività Tecniche AUSL di Parma Via Spalato

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Il Corso di Laurea in Infermieristica

Il Corso di Laurea in Infermieristica Sessione V: Il ruolo della formazione nella costruzione di una cultura geriatrica e multiprofessionale Il Corso di Laurea in Infermieristica Dott.ssa Paola Ferri Corso di Laurea in Infermieristica Università

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

organizzazione della prevenzione e dell assistenza in oncologia.

organizzazione della prevenzione e dell assistenza in oncologia. Testo aggiornato al 15 dicembre 2005 Linee guida del Ministero della sanità 1 febbraio 1996 Gazzetta Ufficiale 20 febbraio 1996, n. 42 Linee guida in applicazione di quanto previsto nel Piano sanitario

Dettagli

Protocollo di intesa. tra

Protocollo di intesa. tra Protocollo di intesa tra L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) con Sede in Roma, Via IV Novembre, 144 (CF 01165400589), rappresentato dal Presidente Massimo De

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

LINEE GUIDA BUDGET. Premessa. 1) I Soggetti

LINEE GUIDA BUDGET. Premessa. 1) I Soggetti Pagina 1 di 7 LINEE GUIDA BUDGET Premessa Per processo di Budget o Budgeting si intende un sistema di controllo direzionale basato sulla negoziazione tra i Centri di Responsabilità aziendali ed i livelli

Dettagli

4. GESTIONE DELLE RISORSE

4. GESTIONE DELLE RISORSE Pagina 1 di 6 Manuale Qualità Gestione delle Risorse INDICE DELLE EDIZIONI.REVISIONI N DATA DESCRIZIONE Paragraf i variati Pagine variate 1.0 Prima emissione Tutti Tutte ELABORAZIONE VERIFICA E APPROVAZIONE

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SANITARIO ISTITUITO DALL ART. 5 della LEGGE PROVINCIALE

Dettagli

Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna

Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Normativa di riferimento Art. 43 della legge n. 833 del 23.12.78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale; D. Lgs 502/92 e successive

Dettagli

Conferenza Stampa. Nasce il Polo Neurologico. interaziendale. diretto da Enrico Montanari

Conferenza Stampa. Nasce il Polo Neurologico. interaziendale. diretto da Enrico Montanari Conferenza Stampa Nasce il Polo Neurologico interaziendale diretto da Enrico Montanari Martedì 15 dicembre 2015 ore 11.00 Sala Riunioni Direzione Generale AUSL di Parma Alla Conferenza Stampa sono presenti:

Dettagli

Oggetto: Individuazione delle Unità Operative di Nutrizione Artificiale Domiciliare nella Regione Lazio LA GIUNTA REGIONALE

Oggetto: Individuazione delle Unità Operative di Nutrizione Artificiale Domiciliare nella Regione Lazio LA GIUNTA REGIONALE Oggetto: Individuazione delle Unità Operative di Nutrizione Artificiale Domiciliare nella Regione Lazio LA GIUNTA REGIONALE Su proposta del Presidente della Regione Lazio, lo Statuto della Regione Lazio;

Dettagli

REGOLAMENTO DEI DISTRETTI SANITARI DELLA ASL ROMA H

REGOLAMENTO DEI DISTRETTI SANITARI DELLA ASL ROMA H REGOLAMENTO DEI DISTRETTI SANITARI DELLA ASL ROMA H INDICE Articolo 1- Ambito di applicazione... 3 Articolo 2- Fonti normative... 3 Articolo 3- Definizione... 3 Articolo 4- Obiettivi e finalità del Distretto...

Dettagli

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche

Dettagli

Approfondimento. Controllo Interno

Approfondimento. Controllo Interno Consegnato OO.SS. 20 maggio 2013 Approfondimento Controllo Interno Maggio 2013 Assetto Organizzativo Controllo Interno CONTROLLO INTERNO ASSICURAZIONE QUALITA DI AUDIT E SISTEMI ETICA DEL GOVERNO AZIENDALE

Dettagli

meditel Centro Medico Polispecialistico

meditel Centro Medico Polispecialistico meditel Centro Medico Polispecialistico ILProgetto Un vantaggio per LaDonna che accede a percorsi a lei dedicati, nella sicurezza di una struttura qualificata e supportata a livello ospedaliero. IlTerritorio

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE PER LA IMPLEMENTAZIONE DELL ATTIVITA DI DIDATTICA E DI RICERCA ALL INTERNO DELLE

Dettagli

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa

Dettagli

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Analisi del contesto. Il DIPINT: Esempio toscano di integrazione tra Università e Regione

Analisi del contesto. Il DIPINT: Esempio toscano di integrazione tra Università e Regione Analisi del contesto Legge 517/99 costituisce le Aziende Ospedaliero- Universitarie. integrazione delle funzioni proprie dell Università (Didattica e Ricerca) con quelle assistenziali, tipiche del Servizio

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 18 novembre 2005 - Deliberazione N. 1584 - Area Generale di Coordinamento N.

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

Accreditamento: I requisiti La qualificazione del personale La qualificazione dei soggetti

Accreditamento: I requisiti La qualificazione del personale La qualificazione dei soggetti Accreditamento: I requisiti La qualificazione del personale La qualificazione dei soggetti Raffaele Fabrizio Direzione Sanità e politiche sociali Regione Emilia-Romagna a. REQUISITI vigenti (DGR 1378/1999):

Dettagli