LINGUA ITALIANA - LA VENDEMMIA IN POESIA

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1 LINGUA ITALIANA - LA VENDEMMIA IN POESIA Obiettivo: analizzare come i poeti parlano della vendemmia nella poesia. METODOLOGIA: analisi collettiva di una poesia, parafrasi e rappresentazione grafica. Suddivisione del gruppo-classe in due sottogruppi per effettuare l analisi di sei diverse poesie (tre per ogni gruppo) che parlano della vendemmia, affrontando l argomento da diversi punti di vista. I bambini scrivono sotto dettatura la poesia, poi esprimono le loro opinioni rispondendo a queste domande-traccia: quale aspetto della vendemmia colpisce di più il poeta? Ci sono degli elementi visivi, olfattivi, uditivi particolari? Quale messaggio secondo te ha voluto lasciarci il poeta scrivendo questa poesia? Si esegue una conversazione oralmente, poi l insegnante sintetizza le impressioni e le osservazioni dei bambini e si procede alla stesura della parafrasi. Successivamente, laddove è possibile, le poesie vengono rappresentate graficamente. Poesia esaminata collettivamente: Vendemmia in rima Mangia l uva caro bambino, ma, dammi retta, non bere il vino! Solo gli adulti ne posson bere e, se han giudizio, solo un bicchiere. - Sai?- dice l uva L uomo mi calpesta ma gli faccio girar la testa. Questa è la tiritera dell uva bianca e nera dell uva sopraffina che fa venire l acquolina. Questa è la filastrocca dell uva prelibata che si scioglie in bocca come una marmellata. Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

2 Questa è la cantilena dell uva saporita che fa la pancia piena e più dolce la vita. G.Terenzi Parafrasi collettiva In questa poesia il poeta dice ai bambini di mangiare l uva ma di non bere il vino, perché potrebbero ubriacarsi. Gli adulti possono bere il vino, ma non troppo. Il poeta personifica l uva, che parla e si lamenta perché l uomo la schiaccia con i piedi, allora lei si vendica e gli fa venire il mal di testa. Per il poeta l uva è un cibo buonissimo, dolce come la marmellata e che ti sazia, cioè ti fa passare la fame. Rappresentazione grafica individuale della poesia sul quaderno di italiano (si fornisce un esempio): Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

3 Laboratorio durante le due ore di compresenza: La vendemmia nella poesia Primo gruppo di alunni: Vendemmia F. Socciarelli Con un secchio ed un cestello, con le forbici e il coltello, donne e uomini da ieri colgon l'uva volentieri. La vendemmia è un gran lavoro! Nella vigna c'e un tesoro, di bei grappoli dorati; or li han colti e li han pigiati, ed il mosto in un gran tino, già fermenta e si fa vino. Parafrasi dei bambini: questa poesia è come una guida che ci spiega i vari momenti della vendemmia: prima ci dice con quali attrezzi si taglia l uva, e ci spiega che è un lavoro molto faticoso. Poi paragona la vigna ad un tesoro pieno di grappoli d oro. Infine ci racconta che per ottenere il vino bisogna pigiare l uva, mettere il mosto nel tino e lasciarlo fermentare. Vendemmia Ha atteso un'estate al sole della vigna dopo la prima pioggia è già ora di vendemmia. Grappoli maturi, gonfi e succosi, ricchi di allegre promesse. Profuma del borgo la via di mosto che fermenta con impazienza, nella botte impara l'arte dell'attesa per trasformarsi in vino di colore acceso. Parafrasi dei bambini: Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

4 Il poeta personifica il grappolo d uva, che parla e racconta che è diventato maturo sotto il sole estivo e le prime piogge autunnali. I grappoli diventeranno buon vino che metterà allegria. Per le strade si sente profumo di mosto che fermenta, ma il poeta ci dice che dobbiamo avere pazienza prima che il mosto diventi vino e cambi colore. Vendemmia in rima E una festa nella vigna quanto arriva la vendemmia. Schiaccia l uva il contadino mette il mosto nel suo tino. Dopo aver per ben pressato nella botte è trasferito. Dopo dorme mesi e mesi senti solo il brontolio, un leggero ribollire, quasi un timido brusio. Per la festa tutti all erta ora avviene la scoperta. Sarà vino o sarà aceto? Ma che dico è uno scherzetto! Parafrasi dei bambini: Per il poeta la vendemmia è un momento di festa, poi elenca i diversi momenti della vendemmia : la pigiatura nel tino, il travaso del mosto nella botte, la fermentazione. Il poeta ci spiega che dal mosto si possono ottenere sia il vino che l aceto: il contadino lo scopre solo alla festa di San Martino, quando si assaggia il vino novello con le castagne. Tutti sperano che il mosto sia diventato un buon vinello. Secondo gruppo di alunni : Vendemmia L'uva è matura la schiaccio con bravura Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

5 schiacciando si fa il vino lo metto dentro al tino ne bevo un bicchierino. Facciamo un giro tondo giriamo intorno al mondo mi gira già la testa di vino non ne resta tutto l'ho bevuto per terra son caduto non riesco più ad alzarmi comincio ad addormentarmi! Parafrasi dei bambini: In questa poesia il poeta ci racconta della vendemmia che lui ha fatto, alla fine della quale ha bevuto tanto di quel vino che è caduto per terra, non riusciva più ad alzarsi e cominciava ad addormentarsi. Il poeta ci dice che bere un bicchierino di vino rende allegri, invece se si esagera ci si ubriaca, quindi bisogna bere con attenzione! La filastrocca del vino (A.Fasser) Dalla pergola nasce l uva: prima è acerba, poi matura. La raccoglie il contadino e la schiaccia dentro il tino. Bolle il mosto giorno e notte poi finisce nella botte. Nella botte si riposa finché è un vino color rosa. Dopo tante settimane va a riempir le damigiane, ma lì dentro non vuol stare: ora è pronto da infiascare. Per la festa di famiglia passa poi nella bottiglia: nei bicchieri viene versato e da tutti ben gustato. Parafrasi dei bambini: Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

6 In questa filastrocca il poeta racconta la storia del vino: inizia dalla nascita dell uva, ci dice che il contadino la raccoglie e la schiaccia nel tino, dove diventa mosto. Poi viene messo nella botte e, dopo alcune settimane, si mette nelle damigiane, pronto da infiascare. Durante le feste in famiglia viene versato nella bottiglia e infine nei bicchieri dove tutti lo possono gustare. Vendemmia I grappoli d uva con gli acini lustri e maturi occhieggiano tra i pampini della vigna. Sull aia cesti e tinozze sono già pronti per la vendemmia. I bambini più piccini corrono da un capo all altro dell aia trascinando le ceste vuote. Tutti ora sono tra i filari. Si odono i colpi delle forbici che recidono i grappoli maturi. Le vendemmiatrici intonano lieti stornelli. Parafrasi dei bambini Il poeta immagina che gli acini lucidi e maturi siano come gli occhi dei grappoli che guardano tra le foglie delle viti. I bambini corrono felici e trascinano le ceste vuote che sono già pronte sull aia per la vendemmia. Si sentono i rumori delle forbici che tagliano i grappoli, perché ora tutti sono tra i filari, ed i canti allegri delle vendemmiatrici. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE POESIE ESAMINATE DA OGNI GRUPPO: Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

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16 LINGUA ITALIANA: ATTIVITA : PREPARAZIONE DEL VINO IN CLASSE Abbiamo travasato dalla tanica che ci avevano dato in gita il succo d uva, dopo averne assaggiato un pochino, e ci è proprio piaciuto. Lo abbiamo messo in una damigiana e lo abbiamo lasciato fermentare. Abbiamo periodicamente sentito con l orecchio appoggiato al collo della damigiana che il vino friggeva, cioè fermentava. Quando abbiamo sentito che non fermentava più lo abbiamo travasato in un'altra damigiana, facendo attenzione a non mescolare il vino con il deposito denso e violaceo che c era sul fondo. A questo punto abbiamo studiato a memoria la poesia di Giosuè Carducci, San Martino: abbiamo fatto la parafrasi e in particolare abbiamo riflettuto sulla strofa che dice: ma per le vie del borgo dal ribollir de tini va l aspro odor dei vini l anime a rallegrar. Giosuè Carducci vuol dirci che nel paesino di cui parla nella poesia si diffonde per le strade il profumo aspro dei vini chiusi nei tini, che fa diventare un po più felici le persone. Dopo qualche settimana era l 11 novembre, la festa di san Martino, e la maestra ci ha dato un po di vino da portare a casa: il suo sapore non era amaro, quindi non era diventato aceto!!!! Classe 3 B scuola primaria Giorgio Morandi

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