G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese

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1 G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese La visione Microsoft per l evoluzione del Sistema Pubblico di Connettività e per un nuovo Sistema Digitale Nazionale Febbraio 2013 In collaborazione con

2 INDICE Executive summary... 3 Infrastruttura digitale per la pubblica amministrazione... 6 Il Sistema Pubblico di Connettività... 6 Principali stakeholders... 8 L SPC nella legislazione italiana e il ruolo dell SPC nel quadro dell agenda digitale europea Stato di attuazione dell SPC Assessment delle applicazioni e degli utilizzi La domanda di servizi SPC Il punto di vista degli utenti e ulteriori spunti di riflessione Evoluzione dell SPC SPC on the Cloud Politiche evolutive Ripensare l SPC Le principali aree strategiche La visione Microsoft della nuova infrastruttura digitale nazionale Oltre il sistema di connettività, verso il Sistema Digitale Nazionale Le regole d oro per valorizzare le esperienze fatte Architettura concettuale Punti di attenzione Politiche tecnologiche Appendice: Una finestra sull Europa e sul mondo Interoperabilità, cooperazione applicativa e Reti della Pubblica Amministrazione in UE Il G-Cloud nel mondo Bibliografia Glossario degli acronimi G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 2

3 Executive summary L infrastruttura digitale della pubblica amministrazione è l insieme dei centri di elaborazione, dei dati, delle reti e delle applicazioni e servizi che sono usati dagli enti locali e centrali, e dai cittadini e imprese, per erogare e accedere ai servizi informatici della PA italiana. Una infrastruttura moderna deve essere in grado di abilitare servizi in maniera economica, con qualità e semplicità, mentre deve consentire di sviluppare nuovi servizi in modo efficiente e flessibile per consentire alle amministrazioni pubbliche di interoperare fra loro per scambiarsi informazioni e per espletare il proprio lavoro in modo efficiente. Il Sistema Pubblico di Connettività (SPC) è stato una infrastruttura ed sforzo collaborativo di molti anni che ha coinvolto le amministrazioni centrali e locali, numerosi esperti sia nel mondo pubblico che privato e i diversi Governi che si sono succeduti negli anni. Questo Libro Bianco desidera delineare un bilancio delle esperienze fatte, dei benefici ottenuti e delle lezioni apprese. Ma nel contempo desidera anche essere una occasione di riflessione per guardare avanti e accelerare, a livello nazionale, alcune delle iniziative che, seppur previste nel concetto originale dell SPC, non sono state ancora adeguatamente affrontate, e infine guardare alle cose che non sono state ancora pensate ma che devono essere fatte perché il contesto odierno le richiede. Negli ultimi anni sono emersi nuovi scenari che non possono essere trascurati. Il quadro tecnologico è cambiato: il paradigma del Cloud Computing è divenuto centrale, Internet si è evoluta, molti cittadini usano le tecnologie digitali e le reti sociali in maniera massiva, e sono entrati in scena nuovi dispositivi, applicazioni e servizi web, che grazie alla loro semplicità ed efficacia stanno gradualmente trasformando la stessa società. Inoltre il quadro legislativo sta mutando, per accelerare la diffusione della società dell informazione, e l Agenda Digitale è divenuta in molti paesi e in Europa uno strumento di trasformazione importante. Il documento parte con l illustrare i principi ispiratori dell SPC e la sua architettura funzionale e organizzativa, osservando gli obiettivi iniziali e il quadro normativo che l ha accompagnata. L SPC, nata come il framework nazionale di Interoperabilità, si è evoluta occupando spazi nell area della connettività e dell erogazione di servizi di utilità, tra i quali la posta elettronica, il VoIP, l hosting di siti web e una varietà di servizi differenti. L SPC ha avuto dei meriti importanti, uno fra i quali garantire la connettività fisica fra le amministrazioni e l erogazione dei servizi di posta elettronica. Uno degli obiettivi fondamentali dell SPC, la cooperazione applicativa, prerequisito per far interagire le pubbliche amministrazioni e consentire maggior qualità nei servizi ai cittadini, è stato invece raggiunto solo in parte e comunque molta strada dev essere ancora fatta in quella direzione. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 3

4 Il documento riporta opinioni di amministrazioni pubbliche che hanno messo in luce meriti e ombre del sistema attuale. Ad esempio, la semplificazione delle procedure di acquisizione è vista come uno dei punti di successo, mentre lo scarso orientamento al mercato è stato indicato come un area di necessario miglioramento. La pubblica amministrazione non dev essere un mondo a sé, ingessato in acquisizioni tecnologiche che obbligano gli enti a rimanere fermi per anni prima di potere innovare. Il sistema tradizionale è troppo spesso visto come una serie di regole per l acquisizione dei servizi, e troppo poco come un modello di riferimento architetturale, funzionale e per il raggiungimento di obiettivi che mirano alla qualità del servizio. Il ragionamento ha quindi portato a ripensare l impalcatura dell SPC cercando di identificare con chiarezza: I macro-obiettivi che devono guidare la trasformazione dell SPC Le principali aree strategiche su cui intervenire Le leve strategiche da attivare per favorirne il raggiungimento. Le conclusioni sono state riportate nella seguente tabella: Macro obiettivi Aree strategiche Leve strategiche - Maggior valore per le Amministrazioni e per i suoi clienti. - Maggior valore per gli attori di mercato e per l intero sistema economico del Paese. - Cloud - Mercato - Gestione, amministrazione e supporto - Procurement - Sviluppo applicativo - Gestione dell innovazione - Allineamento alle linee guida europee - Interazione con l ecosistema dell offerta - Tutela dei bisogni degli Enti - Supporto agli Enti - Qualità vs Quantità Ma oggi l opportunità è ancora più grande e noi crediamo che si possa essere ambiziosi a sufficienza per fare un salto di qualità e pensare di andare oltre un sistema puro di connettività e cooperazione, nella direzione di un vero e proprio Sistema Digitale Nazionale (SDN), che raccolga in sé il meglio dei concetti di SPC (connettività, cooperazione, servizi), estesi e inquadrati in una visione di Cloud, e di una nuova Infrastruttura Digitale. Esso deve anche inglobare i nuovi bisogni delle amministrazioni digitali G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 4

5 e dei cittadini: data center moderni, nuove tecnologie di comunicazione, architetture di dati aperte e scalabili, integrazione con applicazioni a larga diffusione e con le reti sociali, modelli ibridi di Cloud. Il sistema deve puntare a fornire un architettura completa per i bisogni della pubblica amministrazione e i suoi utenti interni ed esterni. Architettura che sia aperta per ospitare i contributi di tutti, ispirata al mercato per seguire le dinamiche dell innovazione, orientata all interoperabilità e al riuso, proiettata in avanti per accomodare le nuove frontiere del web e l E-Government di nuova generazione. Il nuovo Sistema Digitale Nazionale deve risultare il punto di arrivo di uno sforzo atto a modernizzare la base informatica del paese e a costruire un quadro appropriato per l erogazione dei servizi applicativi. Le componenti concettuali di tale nuova architettura tecnologica dovranno essere i seguenti (Architettura proposta per il Sistema Digitale Nazionale - Infrastrutture di elaborazione. Una rinnovata rete di data center della pubblica amministrazione con requisiti di economie di scala, sicurezza, efficienza energetica e gestionale, programmabilità ed apertura. - Rete cooperativa. La filosofia di rete cooperativa, che è il concetto originale dell SPC, deve essere rafforzata e resa operativa, affinché vi sia finalmente piena Interoperabilità. - Applicazioni. L SDN dovrà facilitare lo Architettura proposta per il Sistema Digitale Nazionale sviluppo, il dispiegamento e lo sviluppo di applicazioni che realizzeranno i servizi fondamentali per le pubbliche amministrazioni, in modalità Cloud. Il Sistema Digitale Nazionale dovrà essere completo, ben architettato, completamente gestito e aperto. Esso dovrà essere costruito con tecnologie standard di mercato ed essere aperto alle continue innovazioni, in un ottica globale. Per realizzare e gestire il nuovo Sistema Digitale, sarà necessario un nuovo sforzo normativo, atto a definire il carattere strategico e unitario della nuova infrastruttura e a stabilirne con chiarezza la governance e gli strumenti di investimento appropriati, con un apertura alle esperienze importanti a livello internazionale e alle collaborazione con le numerose e qualificate forze del mercato. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 5

6 Infrastruttura digitale per la pubblica amministrazione Il Sistema Pubblico di Connettività Il Sistema Pubblico di Connettività (SPC) istituito con il Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 42 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30 marzo 2005, successivamente confluito nel Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 è un progetto che si propone di federare tutte le infrastrutture ICT delle Pubbliche Amministrazioni italiane, al fine di consentire la realizzazione di servizi integrati e cooperanti attraverso regole e servizi condivisi. L SPC rappresenta il superamento della precedente concezione della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA), operativa da tempo e orientata prevalentemente ai servizi di connettività delle amministrazioni centrali. Il nuovo Codice dell Amministrazione Digitale (CAD) dedica l intero Capo VIII all SPC (dall art. 72 all art. 87) e lo definisce come l insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l'integrazione e la diffusione del patrimonio informativo e dei dati della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l'interoperabilità di base ed evoluta e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza, la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l'autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione (art. 73 comma 2), predisposto per assicurare il coordinamento informativo e informatico dei dati tra le amministrazioni centrali, regionali e locali e promuovere l'omogeneità nella elaborazione e trasmissione dei dati stessi, finalizzata allo scambio e diffusione delle informazioni tra le pubbliche amministrazioni e alla realizzazione di servizi integrati (art. 73 comma 1): esso si configura, quindi, come un framework nazionale di interoperabilità che definisce le modalità preferenziali che i sistemi informativi delle PA devono adottare per essere tra loro efficacemente e efficientemente interoperabili. Sempre secondo il CAD, sono tre i principi di base che regolano lo sviluppo dell SPC: Sviluppo architetturale e organizzativo atto a garantire la natura federata, policentrica e non gerarchica del sistema; Economicità nell utilizzo dei servizi di rete, d interoperabilità e di supporto alla cooperazione applicativa; Sviluppo del mercato e della concorrenza nel settore delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. L interazione tra le Amministrazioni nell SPC avviene secondo il modello di cooperazione applicativa SPCoop, che garantisce l integrazione di metadati, informazioni e procedimenti amministrativi. Le G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 6

7 relazioni tra gli Enti sono regolate da Accordi di servizio e da Accordi di cooperazione, i quali contengono la definizione e la semantica del servizio e delle informazioni trattate e regolano le modalità di interazione tra le amministrazioni cooperanti. L architettura dell SPC si sviluppa su tre livelli, o layers: Infrastruttura di comunicazione, che fornisce servizi di trasporto-dati wired e wireless, di fonia VoIP e di sicurezza e che rappresenta, quindi, lo strato di base dell architettura; Servizi d interoperabilità, comprendenti ad esempio la posta elettronica classica, la posta elettronica certificata (PEC), i servizi di housing e di hosting, la gestione di siti web, considerabili come il secondo strato dell architettura; Applicazioni cooperative, come ad esempio il portale delle imprese o il sistema informativo del lavoro, che, come terzo strato, forniscono agli utenti (cittadini e imprese) i risultati finali di procedimenti complessi e trasversali. Il sistema SPC si completa poi con la Rete Internazionale delle Pubbliche Amministrazioni (RIPA): essa è già operativa e fornisce a livello internazionale servizi di connettività IP e di interoperabilità di base e, attraverso il collegamento con l SPC, consente alle sedi estere (oltre 400 sedi dislocate in 120 Paesi in tutto il mondo, appartenenti a varie amministrazioni Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Difesa, Agenzia delle Dogane etc.) la partecipazione ad applicazioni cooperative. Figura 1 - Il collegamento tra RUPA/SPC e RIPA [fonte: sito DigitPA] A livello organizzativo, l organo deputato alla sovrintendenza dell SPC è la Commissione di Coordinamento, formata da diciassette componenti incluso il Presidente, scelti tra persone di comprovata professionalità ed esperienza nel settore, nominati con decreto del Presidente del G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 7

8 Consiglio dei Ministri ( otto componenti sono nominati in rappresentanza delle amministrazioni statali previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sette dei quali su proposta del Ministro per l'innovazione e le tecnologie ed uno su proposta del Ministro per la funzione pubblica; i restanti otto sono nominati su designazione della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, art. 80 comma 1 del CAD); essa ha il compito di assicurare il raccordo tra le amministrazioni pubbliche nel rispetto delle funzioni e dei compiti spettanti a ciascuna di esse e di promuovere la cooperazione applicativa tra le PA, nel rispetto delle regole tecniche, e il recepimento degli standard necessari. Il modello attribuisce le responsabilità relative alla realizzazione e alla gestione dell SPC ad Organismi Attuatori, che sono DigitPA (ora Agenzia per l Italia Digitale) a livello nazionale e le Regioni, secondo un modello federato e policentrico. In una più attenta analisi dell SPC, comunque, è bene sottolineare che il CAD e quindi, lo Stato intende il Sistema Pubblico di Connettività più come un apparato abilitante l interoperabilità tra i vari enti che un sistema puramente infrastrutturale. Va altresì riconosciuto che, a posteriori, l SPC è stato invece inteso soprattutto dalle PA e probabilmente a causa di una imprecisa attività di comunicazione ed informazione come una specie di catalogo servizi tecnologici di elevata qualità e a prezzi complessivamente interessanti: questo è indubbiamente vero, da un lato, ma risulta una semplificazione eccessiva, che fino a questo momento non ha sicuramente giovato ad un giusto riconoscimento del valore sistemico di SPC. Si noti come il CAD Art. 82 e 87 abbia previsto la costituzione di elenchi fornitori di servizi SPC, fattore abilitante a creare nel mercato soluzioni omogenee ed interoperabili, mentre ancora i regolamenti non sono stati varati. Principali stakeholders In quanto sistema, l SPC non è un semplice modello cliente/fornitore quanto piuttosto un ecosistema complesso che coinvolge una pluralità di attori e di portatori di interessi. Il modello di ecosistema può essere rappresentato come in Figura 2. Si tratta evidentemente di un sistema complesso di relazioni istituzionali e interdipendenze, ma anche di relazioni industriali e commerciali e di esercizio di influenza. Dove non necessariamente tutti i portatori di interessi giocano un ruolo sinergico (basti pensare ad un ipotetico fornitore diretto di un ente della PA ed al suo possibile ruolo di interdizione nei confronti di un offerta SPC). G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 8

9 Figura 2 - L'ecosistema dell'spc Nella rappresentazione grafica si è tenuto conto di uno scenario in continua evoluzione: basti pensare al ruolo chiave che giocheranno nel breve periodo le cosiddette Smart Cities & Smart Communities ed il sotto-ecosistema rappresentato dalle interazioni cliente/fornitore nell ambito degli Open Data. Da quest ultimo punto di vista, la mappa mette in evidenza l attesa configurazione di un Open Data Marketplace, destinato a raccogliere servizi e applicazioni (basati sui dati aperti messi a disposizione delle varie PA) e destinati sia a valle a cittadini e imprese sia agli stessi Enti pubblici e, quindi, all interno del contesto SPC (in linea con quanto la Commissione di Coordinamento SPC ha di recente ribadito parlando di SPC linked open data 1 ). La mappa degli stakeholder ha anche una terza dimensione qui non rappresentata ma decisamente rilevante in una evoluzione di medio periodo: è la dimensione del Cloud, portatrice di un ulteriore livello di complessità architetturale cui si contrapporrà una semplificazione/razionalizzazione del modello di business applicato dai vari fornitori (siano essi qualificati SPC o meno). Una considerazione importante da fare è quella concernente il peso degli stakeholder all interno dell ecosistema: peso destinato a ridistribuirsi nel breve e medio periodo in funzione dell evolversi del 1 Il riferimento va al documento pubblico Definizione dei requisiti tecnici per la transizione, l evoluzione e il funzionamento delle infrastrutture Condivise Commissione di Coordinamento SPC Marzo G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 9

10 quadro complessivo di realizzazione ed evoluzione dell Agenda Digitale, e in particolare grazie al ruolo della nuova Agenzia per l Italia Digitale, che presumibilmente guiderà l evoluzione dell SPC e l integrazione in un concetto più ampio di modernizzazione dell infrastruttura digitale del Paese. In chiave evolutiva, l SPC rappresenta il fulcro intorno al quale tutta la PA (centrale, regionale e locale) può ridisegnare i suoi processi di servizio on-line e di interoperabilità. Per arrivare a ciò, l SPC dovrebbe considerare la necessità di mantenere sempre aperta la porta nei confronti dei produttori/vendor di tecnologie, trasformando a tendere l attuale Catalogo in una sorta di Marketplace dinamico concepito sulla falsariga di alcune best practices internazionali. Su questo tema si tornerà più avanti nel presente documento, con l obiettivo di presentare un modello possibile e sostenibile. L SPC nella legislazione italiana e il ruolo dell SPC nel quadro dell agenda digitale europea Il quadro normativo italiano che regola i processi di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e che vede il suo riferimento principale nel Codice dell Amministrazione Digitale (di seguito abbreviato CAD o Codice) negli ultimi anni è andato incontro ad una inevitabile evoluzione, dettata dalla necessità di soddisfare alcune esigenze che un sistema di E-Government, intenzionato a mantenersi efficiente ed efficace nel tempo, non può assolutamente permettersi di trascurare. Le esigenze a cui si fa riferimento riguardano, ad esempio, sia i noti aspetti di trasparenza e responsabilizzazione delle PA (con la conseguente necessità di prevedere meccanismi meritocratici di premialità / sanzionabilità), sia il bisogno di seguire le mutevoli aspettative di cittadini ed imprese che richiedono un dialogo digitale multicanale con un apparato pubblico veloce e snello, sia la conseguente necessità di mantenere il costante allineamento con la rapida evoluzione delle tecnologie presenti sul mercato. Le modifiche e le integrazioni introdotte al CAD (D.Lgs. n. 82/2005) dal decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, hanno permesso proprio di delineare un quadro normativo più idoneo a rispondere all insieme di esigenze appena illustrate. All interno del nuovo CAD, l SPC mantiene la medesima definizione già riportata nella versione precedente, infatti viene delineato come l'insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l'integrazione e la diffusione del patrimonio informativo e dei dati della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l'interoperabilità di base ed evoluta e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza, la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l'autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione (art. 73, c. 2). Anche i principi alla base della realizzazione dell SPC (art. 73, c. 3) sono rimasti invariati: a) sviluppo architetturale ed organizzativo atto a garantire la natura federata, policentrica e non gerarchica del sistema; b) economicità nell'utilizzo dei servizi di rete, di interoperabilità e di supporto alla G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 10

11 cooperazione applicativa; c) sviluppo del mercato e della concorrenza nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Nonostante questi e la maggior parte degli altri articoli del CAD inerenti direttamente l SPC siano rimasti pressoché invariati, la riforma del Codice nel suo complesso imponendo alla PA di adottare soluzioni tecniche e/o organizzative che consentano di potenziare l interazione sia tra amministrazioni sia tra queste e gli operatori del sistema si è ripercossa inevitabilmente anche sull SPC. In altri termini, il nuovo CAD punta a facilitare le iniziative per la razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti della macchina pubblica, andando ad evidenziare ulteriormente le pratiche di interoperabilità e cooperazione applicativa. Dato che ora tutti gli articoli del nuovo CAD fanno proprio riferimento a SPC per la corretta attuazione degli aspetti di interoperabilità, cooperazione applicativa ed utilizzo condiviso delle infrastrutture (quali elementi di base per la costituzione di un e-government evoluto), il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione può essere a tutti gli effetti considerato il vero e proprio impianto italiano di riferimento per l interoperabilità, anche alla luce delle linee guida dell EIF (European Interoperability Framework, per un approfondimento del quale si rimanda all Appendice). Per una conferma della centralità acquisita all interno del nuovo CAD dalle tematiche di interoperabilità e cooperazione applicativa e quindi dal SPC che ne rappresenta la cornice di riferimento, si rimanda ai box seguenti. L obiettivo è presentare in forma sintetica i punti salienti del Codice (confermati o integrati rispetto alla versione precedente) che chiamano in causa proprio i suddetti temi. Figura 3 - Tematiche del nuovo CAD che coinvolgono l SPC [fonte: Opportunità e punti di attenzione nell implementazione del CAD e nel nuovo sviluppo dell SPC - DigitPA - Maggio 2011] G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 11

12 Capo I - Principi generali Vengono confermate le finalità generali del CAD, attinenti alla digitalizzazione della PA (art. 2), per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione, nonché per la garanzia dei diritti di cittadini e imprese all'uso delle tecnologie (art. 12). Sempre l'art. 12, al comma 2, individua un ambito di utilizzo delle ICT ampio: le pubbliche amministrazioni adottano le ICT nei rapporti interni, tra le diverse amministrazioni e tra queste e i privati e, con riferimento ai rapporti tra amministrazioni, al comma 5 si indica come l'utilizzo delle ICT, nel rispetto delle norme vigenti, debba garantire l'accesso alla consultazione, la circolazione e lo scambio di dati e informazioni, nonché l'interoperabilità dei sistemi e l'integrazione dei processi di servizio tra le diverse amministrazioni. Sempre in questa sezione, all'art. 14, vengono infine definiti i principi per l implementazione, da parte delle pubbliche amministrazioni (Stato, regioni e autonomie locali), di sistemi informativi coordinati ed interoperabili, attraverso forme di collaborazione tra i diversi livelli di governo. Capo IV - Trasmissione informatica dei documenti Una novità introdotta dal D.Lgs. 235/2010 è relativa alla trasmissione di documenti tra le pubbliche amministrazioni, per la quale viene esplicitamente riconosciuta la cooperazione applicativa tra le modalità valide per l'invio di documenti e quindi di comunicazione tra uffici. L'art. 47 infatti indica al comma 1 che le comunicazioni di documenti tra le pubbliche amministrazioni avvengono mediante l'utilizzo della posta elettronica o in cooperazione applicativa; esse sono valide ai fini del procedimento amministrativo una volta che ne sia verificata la provenienza. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 12

13 Capo V - Dati delle Pubbliche Amministrazioni e servizi in rete Il Capo V - Dati delle Pubbliche Amministrazioni e servizi in rete continua ad essere una delle parti più rilevanti del CAD con riferimento all'interoperabilità e cooperazione applicative. In particolare, si segnala come vengano: confermati i punti relativi ai dati delle pubbliche amministrazioni (Sezione I): i dati sono formati, raccolti, conservati, resi disponibili e accessibili con l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione che ne consentano la fruizione e riutilizzazione (art. 50 comma 1 sulla disponibilità dei dati delle pubbliche amministrazioni). Inoltre tali dati devono essere resi accessibili e fruibili alle altre amministrazioni quando l'utilizzazione del dato sia necessaria per lo svolgimento dei compiti istituzionali dell'amministrazione richiedente, senza oneri a carico di quest'ultima (art. 50. comma 2). integrati gli articoli sulla fruibilità dei dati (Sezione II) ed in particolare sulle modalità di fruizione, introducendo un sistema di convenzioni aperte per la fruibilità dei dati (art. 58 comma 2: ai sensi dell'art. 50, comma 2, nonché al fine di agevolare l'acquisizione d'ufficio e il controllo sulle dichiarazioni sostitutive riguardanti informazioni e dati relativi a stati, qualità personali e fatti di cui agli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000, le Amministrazioni titolari di banche dati accessibili per via telematica predispongono, sulla base delle linee guida redatte da DigitPA, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, apposite convenzioni aperte all'adesione di tutte le amministrazioni interessate volte a disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle stesse amministrazioni procedenti, senza oneri a loro carico [... ] ). In questo modo si conferma il principio per il quale le pubbliche amministrazioni non possono richiedere informazioni di cui già dispongono o di cui possono avere accesso mediante il dialogo con altre amministrazioni. Capo VI - Sviluppo, acquisizione e riuso di sistemi informatici nelle pubbliche amministrazioni Integrazioni sono anche state fatte al Capo VI, andando ad esplicitare la cooperazione applicativa tra i principi per lo sviluppo o l'acquisizione di sistemi informatici nelle pubbliche amministrazioni (art. 68, comma 2: Le pubbliche amministrazioni, nella predisposizione o nell'acquisizione dei programmi informatici, adottano soluzioni informatiche, quando possibile modulari, basate sui sistemi funzionali resi noti ai sensi dell'art. 70, che assicurino l'interoperabilità e la cooperazione applicativa [...] ). Capo VIII - Sistema Pubblico di Connettività e rete internazionale della Pubblica Amministrazione Vengono confermati nella nuova versione del CAD gli aspetti legati al SPC ed in particolare, all'art. 76, la validità degli scambi di documenti informatici tra le pubbliche amministrazioni, nell'ambito dell'spc, realizzati attraverso la cooperazione applicativa e nel rispetto delle relative procedure e regole tecniche di sicurezza. Estratti da: L interoperabilità e cooperazione applicativa nel nuovo CAD Centro Regionale Servizi di Cooperazione e Interoperabilità (Regione Veneto) G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 13

14 La maggiore attenzione che la nuova versione del Codice dà agli aspetti di interoperabilità e cooperazione applicativa trova piena conferma anche nelle modifiche apportate all art. 78 in base al quale, adesso, le stesse pubbliche amministrazioni, ove venga loro attribuito, per norma, il compito di gestire soluzioni infrastrutturali per l'erogazione di servizi comuni a più amministrazioni, adottano le medesime regole per garantire la compatibilità con la cooperazione applicativa potendosi avvalere di modalità atte a mantenere distinti gli ambiti di competenza. Si può quindi parlare come ribadito anche dalla stessa Commissione di Coordinamento SPC 2 di un framework SPC al quale, grazie al comma 3bis aggiunto all art 75 del nuovo CAD, possono ora prendere parte non solo enti pubblici ma anche i gestori di servizi pubblici e i soggetti privati che perseguono finalità di pubblico interesse. Alla luce dell evoluzione normativa appena riassunta e dell imminente scadenza dei contratti quadro stipulati (secondo un modello multi-fornitore di acquisizione dei servizi) da DigitPA e messi a disposizione delle amministrazioni aderenti, emerge la concreta necessità/possibilità di rielaborare il modello SPC in modo da soddisfare a pieno le novità introdotte dal nuovo CAD, le esigenze che hanno condotto alla sua riformulazione e, allo stesso tempo, facilitare il superamento dei limiti che hanno caratterizzato la prima generazione di SPC (sottolineati nel capitolo precedente). La virata verso una nuova SPC qui accennata (e che verrà disquisita dal punto di vista tecnologico nel capitolo L evoluzione di SPC: SPC on the cloud e, in un ottica più di intero ecosistema nel capitolo Aspetti chiave del nuovo SPC ) trae importanti stimoli non solo all interno del contesto normativo italiano, ma anche in sede europea. Il riferimento va, ovviamente, alle iniziative europee aventi per oggetto l'interoperabilità e la cooperazione applicativa e rientranti, più in generale, tra le azioni messe in atto per lo sviluppo della Società dell Informazione. Cambiamenti recenti sono avvenuti anche in questo ambito: la recente strategia Europa 2020 ho portato all'elaborazione della Digital Agenda (a sostituzione del precedente piano i2010 egovernment Action Plan), che attualmente rappresenta il documento di riferimento a livello europeo per la programmazione delle azioni anche in tema di interoperabilità e cooperazione applicativa, con un orizzonte decennale. All SPC, dunque, si chiede di evolvere anche per supportare l Italia nel rispetto degli obiettivi prioritari di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva fissati dalla Digital Agenda ed il cui raggiungimento non può avere luogo in assenza di un concreto ed ampio potenziamento dell interoperabilità, intesa come: 2 Si fa riferimento ai documenti pubblici Definizione degli obiettivi delle gare S2 e S3 e Contenuti delle gare S2 e S3. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 14

15 la capacità di organizzazioni differenti ed eterogenee di interagire verso obiettivi comuni, concordati e mutuamente utili, che implicano la condivisione di informazioni e di conoscenza tra le organizzazioni, attraverso i propri processi operativi e per mezzo dello scambio di dati tra i rispettivi sistemi ICT. [European Interoperability Framework for European Public Services] Alla luce del quadro di riferimento europeo fornito dallo European Interoperability Framework e della grande rilevanza data dalla Agenda Digitale Europea al tema Interoperabilità e standard, che viene segnalato come una delle otto principali sfide in ambito ICT da affrontare nei prossimi anni, l evoluzione verso un nuovo modello di SPC, non più afflitto dai limiti del prima versione e orientato verso un maggior sviluppo del mercato ICT, acquisisce ancora più rilevanza. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 15

16 Stato di attuazione dell SPC Non sarebbe errato parlare di modalità di attuazione del Sistema Pubblico di Connettività sul territorio nazionale, poiché la situazione che è venuta a configurarsi appare quanto mai variegata: questo è almeno quanto si può rilevare focalizzando l attenzione sull adesione ai servizi messi a catalogo (che rappresenta però solo una delle tre dimensioni che definiscono l SPC nel suo complesso). Per quanto riguarda i servizi infrastrutturali o di base (che corrispondono, quindi, ai servizi di trasporto, di VoIP e alla sicurezza) è possibile individuare due diversi livelli di adesione: Adesioni dirette, ossia l insieme degli Enti che hanno contrattualizzato direttamente coi fornitori accreditati l adesione ai servizi di infrastruttura SPC; Adesioni indirette, ossia l insieme dei soggetti (Enti Locali, ASL, scuole, altri soggetti pubblici) che possono usufruire dell SPC giungendo ad esso attraverso le reti regionali (ex RUPAR) e/o le Community Network 3 regionali. Figura 4 - Adesioni dirette all SPC nelle Regioni e Province Autonome (Fonte: DigitPA, "Rapporto egov 2010") 3 Le Community Network sono quei tavoli di lavoro e decisionali istituiti a livello regionale per accompagnare l evoluzione delle infrastrutture, ma anche la definizione di standard e applicativi o di un sistema informativo regionale condiviso. L esistenza di una Community Network consente a tutti gli enti del territorio (non solo Enti Locali) la partecipazione ad una progettualità comune, che può esprimersi nelle forme del riuso degli applicativi, nell avvio di nuovi progetti sperimentali, nella partecipazione a bandi, nella costruzione e realizzazione degli obiettivi dei Piani strategici. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 16

17 Assessment delle applicazioni e degli utilizzi L adesione a SPC nel suo insieme, come illustrato in Figura 5, è pari al 100% per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione Centrale, scende all 85% nelle Regioni e si assesta all 87% nella Pubblica Amministrazione Locale. Osservando le voci SPConn (la fornitura delle componenti dell SPC relative ai servizi di connettività e sicurezza e la realizzazione dell infrastruttura condivisa basata sulla rete di interconnessione) e SPCoop, è evidente una maggior adesione alla prima, soprattutto per quanto concerne gli Enti Locali. SPConn Figura 5 - Fonte dati: Netics, rielaborazione da dati DigitPA, Assinform, DDI Gli obiettivi perseguiti da SPConn sono: Scalabilità; Interazione della pubblica amministrazione centrale e locale con tutti gli altri soggetti connessi a Internet; Interoperabilità tra tutte le reti delle pubbliche amministrazioni esistenti (ad esempio servizi di posta elettronica e certificata, trasporto di protocolli proprietari, datacenter, ecc); Servizi di connettività e cooperazione alle pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta, per permettere l interconnessione delle proprie sedi e realizzare così anche l infrastruttura interna di comunicazione; Modello di fornitura dei servizi multi-fornitore; Sicurezza, riservatezza e protezione dei dati personali. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 17

18 I servizi legati a SPConn sono stati oggetto di una gara multi-fornitore (bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale CE n. S91 del 12/5/2005) aggiudicata a Fastweb, Albacom, Wind e Telecom Italia. I contratti quadro siglati dai quattro providers scadranno nel I fornitori sono stati chiamati ad erogare i seguenti servizi: Servizi di trasporto Internet, Infranet 4, Intranet Servizi di supporto Gestione IP pubblici e DNS Servizi VoIP Servizi d interoperabilità di base Posta elettronica essenziale (solo servizio invio/ricezione), Data Center (hosting [non web] e housing), protocollo SNA dentro a quello IP Servizi di manutenzione ed assistenza Tornando all analisi della percentuale di adesione ai servizi SPConn, è senza dubbio il trasporto, in particolare in modalità always-on, il servizio più erogato da parte dei providers, per la connettività intranet ed internet (limitata in termini di numerosità è la richiesta di accessi infranet per la interconnessione con le amministrazioni attestate agli altri Operatori SPC, sia a causa dell accorpamento delle esigenze a livello regionale, sia, spesso, per la concorrenza del canale internet). Minore l adesione ai servizi VoIP, soprattutto per gli Enti Locali: ciò può essere spiegato dal fatto che molte amministrazioni, benché non acquisiscano i servizi VoIP dal listino SPC, comunque richiedono servizi di trasporto SPC di tipo real time con i quali sviluppano proprie soluzioni di fonia, complete di VoIP e di traffico offnet su rete telefonica. 4 La Infranet riguarda l ambito di interconnessione, che connette tra loro le singole amministrazioni, sia assegnate allo stesso fornitore sia a fornitori diversi G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 18

19 Figura 6 - Tabella suddivisione servizi (Fonte: Quadro introduttivo gara multi-fornitore - DigitPA) La Figura 6 può in parte spiegare la maggiore o minore adesione da parte degli enti ai servizi SPConn: se è vero da un lato che i servizi Obbligatori e Indispensabili hanno ovviamente avuto adesione più alta, dall altro il servizio di interoperabilità di base, reputata Opzionale, ha registrato un adesione elevata. Questo dato è motivato dal fatto che i servizi di interoperabilità di base sono diventati indispensabili con l evolversi della tecnologia. SPCoop L adesione a SPCoop, ossia l infrastruttura abilitante per la realizzazione di una sorta di front-end unico virtuale capace di integrare il patrimonio informativo della PA, sia notevolmente inferiore a quella SPConn. Analogamente a SPConn, anche SPCoop è stata oggetto di gara d appalto nel 2006 e vede, fino al 2012, come fornitori qualificati, Telecom Italia, Elsag, Engineering e EDS Italia in raggruppamento con Almaviva. I servizi erogati da SPCoop sono: Servizi di interoperabilità evoluta PEC, Videocomunicazione collaborativa Servizi di cooperazione applicativa Servizi di sicurezza applicativa Firewall XML, identificazione, autenticazione e autorizzazione Servizi professionali a supporto Va precisato che a livello di PA locale, un ruolo fondamentale per la diffusione del modello SPCoop è stato svolto da Regioni e Province Autonome grazie al progetto ICAR (Interoperabilità e Cooperazione G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 19

20 Applicativa fra le Regioni) alla sua evoluzione ICAR Plus: ben 30 progetti (su un totale di 148 progetti regionali esaminati dall Osservatorio ICAR Plus, di cui 101 riguardanti la cooperazione applicativa) sviluppano componenti di base SPCoop. Praticamente tutti i progetti sono pienamente orientati all interoperabilità e alla cooperazione applicativa o lo saranno in conseguenza dell adeguamento delle infrastrutture regionali e del dispiegamento delle componenti ICAR sul territorio. L ultimo dato disponibile ossia quello riportato nel già citato Rapporto egov 2010 sulle porte di dominio a livello nazionale parla di 19 Regioni e Province Autonome (su 21) già in possesso di una porta di dominio in esercizio; di queste, però, solamente dieci hanno predisposto (e, in alcuni casi, già completato) piani per il dispiegamento delle porte di dominio negli Enti sui rispettivi territori. Ne si desume, quindi, che le maggiori criticità risultano essere riconducibili alla sensibilità delle amministrazioni locali verso i vantaggi derivanti dall adozione di modelli e soluzioni per la cooperazione applicativa e, in alcuni casi, ad una mera mancanza di commitment da parte di qualche Amministrazione Regionale (con particolare riferimento a quelle del Mezzogiorno). Il Livello di utilizzo dei servizi SPC Finora è stato esaminato il livello di adesione a SPC (limitatamente alla dimensione catalogo di servizi ) ma è fondamentale analizzare anche il reale utilizzo dei servizi proposti da SPConn e SPCoop, considerato che i due dati non sempre coincidono. A tal fine, guardando i servizi previsti nelle precedenti gare nazionali, abbiamo elaborato una tabella qualitativa, ottenuta grazie alla collaborazione con numerosi stakeholders rappresentanti la PAC la PAL e gli operatori di mercato, che illustra il livello reale di utilizzo dei servizi, indipendentemente dalla loro adozione. SERVIZIO UTILIZZO Internet Trasporto Infranet Intranet Gestione IP pubblici SPConn Supporto Gestione DNS VOiP Posta elettronica essenziale Interoperabilità di base Data Center Incapsulamento traffico protocollo SNA all interno del traffico IP * Manutenzione e assistenza G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 20

21 PEC SPCoop Interoperabilità evoluta Cooperazione applicativa Sicurezza applicativa Supporto Videocomunicazione collaborativa Posta elettronica esclusiva (ad. Es. progetto ICAR Plus) Firewall XML Identificazione, autenticazione e autorizzazione = Utilizzo minimo = Utlilizzo totale Tabella 1 - Livello di utilizzo dei singoli servizi SCP, PAC e PAL [elaborazione Netics 2012] La tabella mostra il grado di utilizzo effettivo dei servizi SPC nella PAC e nella PAL italiana: tra i servizi di trasporto è evidente il quasi inutilizzo della rete Infranet (rete che connette diverse amministrazioni); questo dato può essere spiegato con la preponderanza delle altre due reti, soprattutto quella Internet, che in effetti è l unico servizio SPC utilizzato al 100%. Anche i servizi di supporto, manutenzione e assistenza e il VOiP, come già visto in precedenza, non vengono impiegati in modo rilevante, stanti anche vecchi contratti in essere precedentemente siglati fuori da SPC. Tra i servizi di interoperabilità evoluta, la videocomunicazione collaborativa è ancora scarsamente adottata, seppure la domanda in tal senso sia in crescita; considerate le sempre maggiori politiche di contenimento della spesa pubblica, che portano ad una diminuzione delle trasferte a vantaggio di collaborazione in remoto, non si può che prevedere un incremento di questo servizio. I servizi di sicurezza, infine, hanno un utilizzo già ampio, dovuto anche alle norme del CAD in tale ambito. La domanda di servizi SPC I dati presentati nel paragrafo Assessment delle applicazioni e degli utilizzi mettono chiaramente in evidenza il mancato raggiungimento di un adesione totale ai servizi offerti dal SPC, con particolare riferimento all ambito SPCoop e alla PAL. L adesione solo parziale all attuale SPC potrebbe far pensare che, da parte degli enti pubblici italiani, via sia una scarsa domanda di quelle tipologie di servizi afferibili proprio al catalogo SPC. Questa ipotesi, però, non trova riscontro nella realtà dei fatti. Come è possibile comprendere esaminando il Rapporto Assinform Osservatorio ICT nella Pubblica Amministrazione, infatti, le pubbliche amministrazioni sia centrali che locali manifestano tutta una serie di bisogni ICT potenzialmente soddisfabili proprio all interno del framework SPC. Per una conferma di ciò è possibile prendere visione dello schema riportato in Figura 7, il cui scopo è fornire G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 21

22 una visione sintetica ma al contempo d insieme dei principali fabbisogni ICT della PA, focalizzando l attenzione sulla loro priorità a livello sia di PAC sia di PAL e, soprattutto, sulla loro contestualizzazione all interno del dominio SPC. A tal proposito è interessante notare come, tra i principali bisogni ICT manifestati dalle PA e indicati dagli stessi CIO pubblici come ad elevata priorità, alcuni (ad esempio la necessità di ottimizzare l infrastruttura informatica) siano riconducibili direttamente alla sfera di competenza SPConn. Altri (quali l esigenza di supportare meglio la comunicazione e la collaborazione intra ed inter-ente del personale e il bisogno di rafforzare la sicurezza informatica), invece, rientrano a pieno nella sfera di competenza SPCoop. Figura 7 I principali bisogni ICT della PA: priorità PAC e PAL a confronto e contestualizzazione rispetto al dominio SPC [elaborazione Netics a partire da rilevazioni Assinform Osservatorio ICT nella PA] La manifestazione da parte degli enti pubblici di questi bisogni ICT prioritari, taluni dei quali indotti direttamente dal quadro di riferimento normativo fornito dal nuovo CAD (si veda la necessità di predisporre soluzioni in grado di assicurare business continuity e disaster recovery e l esigenza di integrare le banche dati), permette di affermare che la domanda è tutt altro che scarsa e che, quindi, la spiegazione dell adesione solo parziale ai servizi SPC va ricercata altrove. In altri termini, appurata l esistenza di una serie di bisogni ICT delle pubbliche amministrazioni che per loro natura potrebbero potenzialmente trovare risposta all interno dell SPC, è plausibile ipotizzare che l incompleta adesione rilevata sia riconducibile a dei limiti nell attuale modello SPC. Considerazioni circa la presenza, la tipologia e la portata di questi limiti, indagabili solo a partire dalle esperienze G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 22

23 maturate direttamente dagli utenti, sono rinviate al paragrafo Il punto di vista degli utenti e ulteriori spunti di riflessione. La meta, come vedremo nei capitoli successivi, deve essere quella di modellare un nuovo SPC che, partendo dai punti di forza dell attuale e superandone i limiti, sia in grado di soddisfare meglio la mutevole domanda di servizi proveniente dalla PA. Una domanda che, inoltre, è destinata a crescere nel medio-breve periodo; grazie al riordino del sistema delle autonomie locali e alla conseguente configurazione di aggregazioni sovra-comunali 5 (probabilmente riconducibili alle attuali Province), anche i piccoli e i piccolissimi comuni potranno puntare ad una migliore soddisfazione dei propri bisogni ICT per mezzo di appositi Shared Service Center. Queste organizzazioni (ottenibili mediante un rafforzamento delle ALI/CST più solide o attraverso la creazione di nuovi centri servizi), dovendo servire molti comuni, riscontreranno a pieno i bisogni sopra citati andando ad alimentare e qualificare ulteriormente la domanda. Il punto di vista degli utenti e ulteriori spunti di riflessione Al fine di completare il quadro d insieme inerente lo stato di attuazione dell SPC, dopo aver posto l attenzione sui servizi ed il relativo livello d adozione da parte delle PA e aver mappato gli stakeholders, non è pensabile tralasciare il punto di vista diretto degli utenti. Indossare le lenti dei fruitori dei servizi è senza dubbio il miglior punto di partenza per indagare, adottando un approccio bottom-up, le luci e le ombre dell SPC. In quest ottica risulta importante comprendere da un lato il motivo per cui gli enti aderenti abbiano deciso di optare per i servizi SPC e, dall altro la ragione per cui, invece, altri enti abbiano preferito non utilizzare tali servizi. Delucidazioni in tal senso sono riscontrabili all interno del recente Rapporto Assinform Osservatorio ICT nella Pubblica Amministrazione, nel quale NetConsulting (per quanto concerne il lato PAC) e Netics (in riferimento alla PAL) indagano la questione attraverso delle interviste quantitative rivolte a key people PAC-PAL. Aggregando per maggior chiarezza espositiva sia le risposte date dai CIO delle Amministrazioni Centrali sia quelle fornite dai Responsabili dei Sistemi Informativi delle Amministrazioni Locali, il quadro che si delinea è quello riportato di seguito. 5 Si veda a tal proposito l art. 47 ter della legge di conversione del DL n. 5/2012, che vincola i piccoli e piccolissimi comuni alla gestione associata della ICT; i comuni con popolazione inferiore a abitanti dovranno cominciare a gestire le attività di ICT necessariamente in forma associata e la forma di gestione associata scelta dovrà raggiungere la soglia minima di abitanti. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 23

24 Figura 8 - Motivi di adesione ai servizi SPC [elaborazione Netics su dati Netics e NetConsulting ] Figura 9 - Motivi di non adesione ai servizi SPC [elaborazione Netics su dati Netics e NetConsulting] L indagine mette chiaramente in evidenza che, tra le motivazioni che hanno spinto un ente pubblico a optare per i servizi SPC, il principale è senza dubbio la semplificazione dei processi d acquisto (in altri termini l assenza per la singola amministrazione dell onere di istituire ogni volta apposite gare) che l adesione al Sistema è in grado di offrire, grazie agli accordi quadro multi-fornitore stipulati a monte G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 24

25 da DigitPA. Lo snellimento delle fasi d acquisto, indicato come motivo d adesione da oltre il 70% dei CIO interpellati, può essere dunque a tutti gli effetti considerato il punto di forza cardine dell SPC ma, allo stesso tempo, la sua netta prevalenza rispetto alle altre opzioni di risposta segnala che aspetti tutt altro che secondari quali la qualità dell offerta e la proattività dei fornitori qualificati non sono percepiti come un vero valore aggiunto offerto dal SPC. Tale considerazione trova conferma anche nel fatto che, sul totale degli enti che dichiarano di non usufruire dei servizi SPC, il 14% attribuisce la scelta ad una qualità del servizio non adeguata alle esigenze dell ente. Rimanendo focalizzati sui motivi di non adesione, però, ad emergere con più forza è una limitata attenzione al set di servizi già attivi all interno dell ente: il 42% dei CIO appartenenti ad enti che non usufruiscono dei servizi SPC adduce, tra le motivazioni della mancata partecipazione, il fatto che i servizi a catalogo siano già stati acquisiti da altri fornitori; il 12%, inoltre, segnala come i servizi offerti non rientrino tra quelli utilizzati dall ente. Quali sono, dunque, i principali punti di debolezza dell attuale SPC che ne hanno, ad esempio, frenato la totale diffusione all interno della Pubblica Amministrazione Italiana (si veda il paragrafo Assessment delle applicazioni e degli utilizzi)? Porsi e ragionare su una possibile risposta a questo interrogativo costituisce un primo fondamentale passo verso la costituzione di un nuova versione di SPC (la cui necessità ed un possibile quadro evolutivo verranno trattati nei capitoli successivi), in grado di mantenere i punti di forza dell attuale ma, al contempo, più idonea a perseguire un maggior valore sia per le Amministrazioni sia per gli attori di mercato. Si propone qui di seguito una risposta a tale domanda cercando di ricapitolare quanto segnalato direttamente dai CIO e ampliando l analisi con conseguenti ed ulteriori spunti di riflessione. Il filo conduttore che unisce i limiti dell attuale SPC può essere ricondotto ad uno scarso orientamento al mercato dell intero modello, che si manifesta sia sul lato della domanda (e quindi nei confronti degli enti pubblici a cui i servizi sono destinati) sia sul fronte dell offerta (ossia nei confronti degli operatori che forniscono i servizi). Sul versante della domanda, la deficitaria attenzione alle esigenze degli enti (soprattutto quelli di piccole dimensioni) G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 25

26 prende forma, ad esempio, attraverso una limitata tutela degli asset già presenti all interno dell amministrazione e degli investimenti in ICT che questa ha sostenuto di recente. La necessità di salvaguardare l esistente, confermata anche dalle risposte fornite dai CIO pubblici interpellati in relazione al già citato Rapporto Assinform 2011, non coinvolge solo le risorse strumentali ma anche il know-how del capitale umano impiegato presso le PA. Proprio in quest ottica, infatti, è possibile annoverare tra i punti di debolezza di SPC l insufficiente salvaguardia delle competenze già acquisite dagli utenti. Tale aspetto non può essere trascurato perché, all interno di un ente, può contribuire a destabilizzare bruscamente le routine organizzative (alla base delle quotidiane attività lavorative) e le meta-routine organizzative (fondamentali per l adeguamento dei processi di lavoro alle mutevoli condizioni del contesto in cui si opera), andando così a discapito dei clienti finali (ossia cittadini ed imprese). A tutto ciò, mantenendo l attenzione sui destinatari dei servizi, va aggiunta la mancanza di un ruolo centrale attribuito alla questione qualità, intesa come totale orientamento del Sistema agli utenti (enti, ma anche cittadini e imprese). Questa affermazione deriva dall individuazione di alcune anomalie di SPC tra le quali, ad esempio, alcuni analisti e operatori di settore ritengono utile sottolineare: l eccessivo focus (durante lo svolgimento delle gare necessarie per la costituzione del quadro di fornitura multi-operatore) sull aspetto economico a discapito della qualità dei servizi inseriti a catalogo. Questo tipo d approccio porta solo in apparenza al contenimento della spesa pubblica perché, in realtà, spesso conduce alla generazione di costi nascosti connessi a rifacimenti, ore di lavoro perse e come già segnalato in precedenza ad un vero e proprio spreco di risorse causato dal mancato utilizzo delle soluzioni; l assenza di una rilevazione continua della customer satisfaction degli enti aderenti al SPC; la stipula, all interno del quadro multi-fornitore di riferimento, di contratti troppo lunghi che impedendo un aggiornamento del catalogo SPC agli sviluppi di mercato, porta ad una oggettiva ingessatura della tecnologia e, quindi, ad un disallineamento tra le soluzioni offerte e le mutevoli esigenze degli utenti. A tutto ciò, inoltre, va aggiunta una considerazione di più ampio respiro le cui implicazioni, a ben pensare, sono tutto tranne che secondarie. Il riferimento va al modo con cui SPC viene percepito dagli stessi utenti e, quindi, al ruolo principale che essi gli riconoscono. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 26

27 Scorrendo la lista dei principali motivi di adesione al Sistema (riportati in Figura 10), tutti incentrati su aspetti di procurement dei servizi, si può facilmente comprendere come nel tempo sia passato in secondo piano il vero core di SPC, rappresentato dall insieme di linee guida e regole che costituiscono il framework per l interoperabilità; dovrebbe preoccupare il fatto che gli enti non segnalino di aderire ad SPC perché vedono in esso il mezzo per interoperare e, di conseguenza, migliorare la qualità dei servizi che quotidianamente erogano ai propri clienti (cittadini e imprese). Figura 10 - Le tre dimensioni dell SPC [elaborazione Netics 2012] In altri termini, gli utenti si focalizzano esclusivamente sull SPC inteso come store di servizi e applicazioni trascurando che, invece, il Sistema Pubblico di Connettività non è (e non deve essere), come mostra la Figura 10, solo questo. SPC, infatti, si presenta in realtà come una collezione di tre elementi ben distinti tra loro: (1) Infrastrutture, Architetture e Interfacce tecnologiche; (2) Linee guida e set di regole per la cooperazione e l interoperabilità; (3) Store di servizi e applicazioni. Dimenticarsi di questo equivale a non sfruttare a pieno le opportunità e gli strumenti che il Sistema mette a disposizione della PA per giungere ad un e-government finalmente immune da problemi di interoperabilità. Quindi, al di là di più puntuali indicazioni evolutive che per consentire il superamento dei limiti esposti in questa sezione dovrebbero caratterizzare il nuovo SPC, già qui è possibile convenire sul fatto che si dovranno prevedere interventi (a livello di informazione, formazione e comunicazione) atti a rimarcare la sua reale composizione (basata sui tre assi) e a far riacquisire alla dimensione guida/set di regole la giusta centralità, andata persa rispetto alle originarie intenzioni del legislatore 6. Passando infine sul fronte dell offerta, è possibile segnalare come attualmente SPC, per come è strutturato, generi delle opportunità di business limitate ai soli vincitori delle gare. Questa eccessiva chiusura frena il ritorno economico per l intero ecosistema Paese, in quanto permette di soddisfare solo parzialmente uno dei tre principi cardine alla base della realizzazione dell SPC, ossia lo sviluppo 6 Si fa riferimento, ad esempio, all art. 73 c. 2 del CAD nel quale l SPC viene definito, oltre che come un insieme di infrastrutture, anche e soprattutto come un insieme di regole. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 27

28 del mercato e della concorrenza nel settore delle tecnologie dell informazione e della comunicazione (art. 73, comma 3c, D.Lgs. n. 82/2005). E interessante notare come un passo verso l auspicata maggiore apertura al mercato, sia riscontrabile negli Artt. 82 e 87 del CAD, che prevedono la costituzione di elenchi fornitori di servizi SPC (i regolamenti non sono stati ancora varati), mediante i quali si punta ad incrementare proprio il livello di apertura al mercato e ad assicurare le condizioni economiche più vantaggiose per le PA. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 28

29 Evoluzione dell SPC SPC on the Cloud L evoluzione dell SPC, i cui input principali sono stati trattati nei capitoli precedenti, non può aver luogo senza coinvolgere la sfera più tecnologica del Sistema Pubblico di Connettività. Se, infatti, l obiettivo primario verso cui tendere deve essere quello di un E-Government caratterizzato da un dispiegamento user oriented, multicanale, flessibile, estremamente interoperabile e al contempo attento ai costi, allora diventa vincolante rimodellare l SPC sfruttando a pieno le recenti innovazioni offerte dal mercato ICT. Il riferimento va, ovviamente, alle soluzioni basate sul paradigma del Cloud Computing che è ormai diventato un paradigma di riferimento per l evoluzione dei sistemi informativi e che possono permettere all SPC di predisporre un framework interoperabile sempre più prossimo a quanto richiesto dal nuovo CAD, dalle normative dell Agenda Digitale ne e dagli obiettivi strategici comunitari. Ottenere un SPC on the Cloud, cioè mappare il Sistema sul paradigma del cloud computing, richiede necessariamente come ribadito di recente anche dalla Commissione di Coordinamento SPC un evoluzione del modello di servizio sotteso alla fornitura dei servizi 7. Figura 11 - Evoluzione del modello di servizio per i servizi SPC Il cambiamento richiesto fa perno attorno all introduzione massiva della logica *aas in tutti e tre i livelli (Infrastruttura, Piattaforma e Software), grazie alla quale tutte le tipologie di risorse possono essere distribuite (in un ambiente multi-utente e mediante la Rete) sotto forma di un servizio scalabile, flessibile e pagato in base all effettivo consumo. Tutto ciò, ovviamente, è possibile solo affiancando a tale logica un uso intensivo delle moderne tecniche di virtualizzazione, 7 Si fa riferimento al documento pubblico Contenuti delle gare S2 e S3. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 29

30 senza le quali non sarebbe possibile assicurare al Sistema tutta la flessibilità necessaria anche ad evitare un costoso sottoutilizzo delle risorse hardware (interne o esterne all ente che siano). Il particolare contesto informativo, organizzativo e soprattutto legale della pubblica amministrazione richiede, ovviamente, di prestare particolare attenzione alla modalità di attuazione di questa evoluzione verso la cloud. Il focus deve essere orientato da un lato all identificazione dei fornitori realmente in grado di garantire adeguati livelli di servizio e, dall altro, alla promozione dei modelli di deployment più idonei alla PA. Da questo punto di vista, per le Pubbliche Amministrazioni italiane sulla scorta delle principali esperienze maturate a livello internazionale e del quadro normativo di riferimento è naturale individuare i modelli di Private Cloud, Community Cloud e Hybrid Cloud (caratterizzati comunque da una netta prevalenza della componente architetturale privata) come quelli più adatti e vantaggiosi. La mancanza di un controllo diretto sulla gestione dei dati e dei servizi che caratterizza una cloud pubblica, infatti, rende l adozione esclusiva di tale modalità di dispiegamento poco appetibile per un ente pubblico. Grazie ai modelli sopra citati, una PA può invece mantenere il controllo sui dati e i servizi particolarmente sensibili, godendo però al contempo dei vantaggi di scalabilità on demand e di flessibilità tipici della nuvola. Una nuova versione di SPC, nella quale i servizi vengono distribuiti mediante soluzioni di cloud computing, abiliterebbe dunque delle Figura 12 - SPC on the Cloud: livelli di servizio e modelli di utilizzo compatibili [elaborazione Netics 2012] interazioni G2G più efficaci, dinamiche e maggiormente orientate alla federabilità, a tutto vantaggio delle transazioni tra enti e clienti finali (cittadini e imprese). Politiche evolutive La necessità di evolvere verso un SPC on the cloud, come anticipato in precedenza, è stata pienamente accolta dalla stessa Commissione di Coordinamento SPC che già a fine 2011, nel descrivere i contenuti delle gare S2 e S3 8 per i futuri servizi del nuovo Sistema Pubblico di Connettività, ha: 8 Si fa riferimento al documento Contenuti delle gare S2 e S3 Commissione di Coordinamento SPC [Novembre 2011] all interno del quale la Commissione di Coordinamento SPC, definisce i contenuti delle gare S2 e S3 per i futuri servizi G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 30

31 sottolineato l importanza che il nuovo SPC abiliti accessi facilitati multicanale e disponibili in qualunque momento a un vasto pool di risorse di computazione configurabili e condivise, che vanno dalle risorse fisiche di rete, di storage e di processamento ai servizi fino alle applicazioni finali di front-end e che tali risorse siano flessibilmente e rapidamente erogabili con minimi sforzi di gestione ; proposto un evoluzione del modello di servizio attualmente impiegato in SPC (ndr. basato su soluzioni fornite in modalità in-house/hosting) verso un modello che rispecchi pienamente le suddette caratteristiche e che possa essere preso quindi come riferimento per la fornitura dei futuri servizi E-Government per la PA ; evidenziato che il raggiungimento di tali obiettivi richiede l implementazione di un modello SPI, di fornitura di servizi Software, Piattaforma e Infrastrutturali nel quale l enfasi non è più solo sul prodotto ma quanto sul servizio e che attualmente trova applicazione grazie alle cosiddette soluzioni di cloud computing e nei suoi tre modelli di servizio (SaaS, PaaS e IaaS); ribadito, in linea con quanto sostenuto in precedenza, che alcune modalità di dispiegamento, in particolare modalità di cloud ibrido e di comunità, risultano particolarmente adatte e vantaggiose anche sotto un profilo economico per il contesto della Pubblica Amministrazione. Grazie, infatti, a tali modalità, le PA hanno diversi gradi di libertà nell usufruire dei benefici del paradigma cloud, mantenendo al contempo quel controllo sui dati e sui servizi necessario in taluni casi viste la criticità del complesso delle informazioni gestite e le vigenti normative anche in materia di privacy e sicurezza. dell SPC, in attuazione delle norme introdotte dal nuovo Codice dell Amministrazione Digitale (CAD), D.Lgs. n. 235 del dicembre Si ricorda che la Commissione di Coordinamento ha definito quatto ambiti di servizi: S0 - Servizi infrastrutturali per l interoperabilità e la cooperazione tra sistemi informativi di più PA e S1 - Servizi di connettività e di infrastruttura di base (i cui contenuti sono ancora in fase di definizione); S2-Servizi interattivi per utenti finali e S3-Servizi per sistemi informativi interni alla singola PA orientati alla federabilità delle PA. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 31

32 Oltre agli obiettivi e alle indicazioni di alto livello appena descritti, sempre all interno del documento Contenuti delle gare S2 e S3, la Commissione di Coordinamento SPC si è addentrata su aspetti un po più operativi chiarendo come il disegno del nuovo SPC preveda che siano bandite due tipologie di gara. Una (rappresentata dalle future gare S2- Servizi interattivi per utenti finali e S3-Servizi per sistemi informativi interni alla singola PA Figura 13 - Ambiti di fornitura e servizi oggetto delle future gare per il nuovo SPC orientati alla federabilità delle PA) riconducibile ai livelli di servizio SaaS e PaaS e l altra (rappresentata dalle future gare S0-Servizi infrastrutturali per l interoperabilità e la cooperazione tra sistemi informativi di più PA e S1-Servizi di connettività e di infrastruttura di base) che, invece, fa riferimento a servizi collocabili a livello IaaS. Lo schema in Figura 13 fornisce un quadro degli ambiti di fornitura che riguarderanno le suddette gare che saranno oggetto di un apposito bando la cui pubblicazione, stando al Piano di lavoro per l avvio dei nuovi bandi di gara predisposto dalla stessa Commissione di Coordinamento SPC, è attesa per l inizio di Luglio Comunque, al di là di quelli che saranno i contenuti di dettaglio delle gare appena citate, è particolarmente interessante constatare come gli ambiti di fornitura siano stati cuciti proprio sulla struttura a tre livelli del cloud computing, confermando come auspicato che questo paradigma è destinato a ricoprire un ruolo centrale nella definizione del nuovo SPC. Un orientamento di questo tipo, tra l altro, è in linea con gli obiettivi che il tavolo E-Government dell Agenda Digitale italiana si è prefissato per migliorare a tutti i livelli le performance in tema di governo digitale del nostro Paese: la definizione del quadro strategico deve necessariamente considerare le opportunità offerte dal Cloud Computing, in quanto elemento centrale dell evoluzione tecnologica in atto 9. 9 Si fa riferimento alla presentazione Agenda Digitale MISE e MIUR [Aprile 2012] G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 32

33 Ripensare l SPC Dopo aver considerato l evoluzione dell SPC soprattutto dal punto di vista della piattaforma tecnologica abilitante (ribadendo la necessità di modellare un nuovo SPC on the Cloud ), in questo capitolo si mira ad allargare la visuale, trattando l auspicabile trasformazione dell SPC con un approccio strategico orientato all intero ecosistema. Appurata nelle sezioni precedenti la necessità che il Sistema Pubblico di Connettività evolva, occorre ora ragionare sugli aspetti chiave del nuovo SPC e, dunque, sulle possibili azioni strategiche che sarebbe opportuno mettere in campo al fine di rendere effettivo il cambiamento sperato. Questo, essenzialmente, equivale da un lato ad individuare i principali assi sui quali l SPC dovrebbe evolvere e a fissare per ciascuno di essi l obiettivo che si intende raggiungere, e, dall altro, a selezionare le leve strategiche più adatte a consentirne il raggiungimento. In pratica le domande da porsi sono: Quali sono i macro-obiettivi di fondo che devono guidare la trasformazione dell SPC? Quali sono le principali aree strategiche su cui intervenire per agevolare un mutamento del Sistema in linea con i macro-obiettivi individuati? A ogni area strategica identificata, corrisponde un obiettivo (strategico) in termini di un auspicabile evoluzione dell SPC verso cui tendere. Dato una specifica area strategica, quali sono le relative leve (strategiche) da attivare per favorirne il raggiungimento? La risposta di alcuni analisti a tali quesiti è condensata all interno dello schema riportato nella pagina seguente. Al fine di dare una visione quanto più d insieme possibile, e considerate l articolazione e la complessità della questione, si è preferito optare per una rappresentazione schematica ritenuta più idonea a descrivere l intero quadro di riferimento strategico proposto. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 33

34 Figura 14 - Aspetti chiave del nuovo SPC: l'orientamento strategico in uno schema [elaborazione Netics ] G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 34

35 Lo schema in Figura 14 va letto dal basso verso l alto. Proprio in fondo sono riportati i due macroobiettivi di base che devono fungere da filo conduttore per tutta l evoluzione dell SPC. Questi, in accordo con quanto ribadito anche in altre sezioni del documento, sono i seguenti: perseguire un maggior valore per le Amministrazioni e, quindi, anche per i suoi clienti (cittadini e imprese); perseguire un maggior valore per i vari attori di mercato e, dunque, per l intero sistema economico del Paese. Per la soddisfazione di tali macro-obiettivi di fondo, si ritiene che si debba passare attraverso le seguenti sette aree strategiche (riportate per colonna nello schema ed esplose nel paragrafo successivo): AREA STRATEGICA 1 Cloud; AREA STRETEGICA 2 Mercato; AREA STRATEGICA 3 Gestione, amministrazione e supporto; AREA STRATEGICA 4 Procurement; AREA STRATEGICA 5 Sviluppo applicativo; AREA STRATEGICA 6 Gestione dell innovazione; AREA STRATEGICA 7 Allineamento alle linee guida europee. Lo schema propone, per ciascuna delle suddette aree strategiche, il corrispondente obiettivo strategico verso cui tendere. Quest ultimo, ovviamente, richiama l attenzione su un particolare mutamento migliorativo che ci si aspetta di ritrovare nel nuovo SPC. Il raggiungimento di ognuno degli obiettivi individuati richiede l applicazione di uno specifico set di leve strategiche (riportate per riga). Queste, per maggiore chiarezza espositiva, sono state raggruppate sotto i seguenti quattro diversi ambiti: Interazione con l ecosistema dell offerta; Tutela dei bisogni degli Enti; Supporto agli Enti; Qualità vs Quantità. All interno della griglia, dato un certo obiettivo, vengono mappate le leve strategiche che si ritiene debbano essere azionate per poter raggiungere lo scopo in questione. Si distingue tra leve fondamentali (identificate con due pallini) e leve non essenziali ma comunque considerabili un valido supporto al perseguimento della finalità considerata (segnalate con un solo pallino). G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 35

36 Le principali aree strategiche AREA STRATEGICA 1 - Cloud Obiettivo Progettare un SPC in grado di assicurare interazioni G2G più efficaci, dinamiche e orientate alla interoperabilità e alla federabilità delle PA. Leve Strategiche Il paradigma del Cloud Computing, grazie alla sua natura estremamente flessibile e multi-utente, è indubbiamente il miglior mezzo per assicurare delle interazioni tra uffici pubblici efficaci e dinamiche, da porre come basi per una PA finalmente federata e interoperabile a tutti i suoi livelli. La nuvola, però, è un argomento talmente nuovo da non essere stato ancora del tutto metabolizzato dalle PA. Per questo motivo, al fine di incentivare la diffusione della cloud nella PA e, dunque, agevolare il raggiungimento dell obiettivo auspicato, non si può prescindere dal prevedere all interno della nuova SPC una più intensa e continuativa interazione con tutto l ecosistema dell offerta, da implementare coinvolgendo attivamente gli operatori ICT (vincitori e non delle gare) sia a monte che a valle delle gare. Inoltre, accedendo a delle risorse di elaborazione (infrastrutturali, di piattaforma o applicative che siano) sotto forma di servizio, diventa fondamentale orientare le regole del nuovo SPC verso una maggiore attenzione alla qualità: non tutti i cloud provider sono uguali, non tutti sono in grado di garantire i medesimi livelli di servizio e le necessarie garanzie di tutela dei dati (particolarmente sentite dagli amministratori pubblici). AREA STRATEGICA 2 - Mercato Obiettivo Progettare un SPC più orientata al mercato (sia sul lato della domanda sia su quello dell'offerta). Leve Strategiche Se è vero, come indicato nel paragrafo Il punto di vista degli utenti e ulteriori spunti di riflessione, che il principale limite dell attuale SPC è riconducibile ad un generale scarso orientamento dello stesso al mercato, si può facilmente capire come quest area strategica sia quella sulla quale occorre intervenire in maniera più intensa. Questo è proprio ciò che emerge osservando lo schema; per rendere il nuovo SPC più market-oriented si suggerisce di mettere in campo praticamente tutte le leve strategiche segnalate. Parlando di offerta, infatti, si ritiene necessario prevedere, all interno del nuovo modello, dei meccanismi che permettano di spostare il focus dai soli vincitori delle gare a tutto il più ampio ecosistema degli operatori IT. Ampliando le opportunità di business anche agli G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 36

37 altri attori di mercato si farebbe dell SPC un vero e proprio volano per la crescita economica ed occupazionale dell intero settore ICT italiano. Va da sé che uno sviluppo ed una tutela del mercato ICT, richiesti direttamente dal CAD (art. 73, comma 3c), sono realmente perseguibili solo limitando adeguatamente il rischio di incorrere in lockin. Da questa prospettiva, non vi è dubbio che il nuovo SPC non dovrà incoraggiare i vendor al lockin, sia quello generato a livello contrattuale (ad esempio in seguito alla stipula di contratti di fornitura troppo lunghi) sia quello che prende forma nella sfera tecnologica. Il rischio di quest ultima e più tradizionale tipologia di lock-in, dovuta alla presenza di ostacoli nella compatibilità tra le soluzioni di fornitori diversi, può essere realmente contenuto solamente se si contrasta la costituzione di un architettura chiusa. Questo, ovviamente, è ottenibile incentivando il ricorso a vendor le cui soluzioni risultino quanto più possibile basate su un architettura open-standard, cioè in grado di accogliere e interfacciarsi con i servizi (siano essi infrastrutturali, di piattaforma o applicativi) di altri provider. Tenere in debita considerazione questi rischi permetterebbe di modellare un SPC sì più orientato al mercato, ma in modo sostenibile. Un maggiore orientamento al mercato, ovviamente, passa anche attraverso un ascolto più mirato e continuativo delle esigente degli Enti pubblici. Ciò richiede, dunque, la promozione di una rilevazione continua sia della mutevole domanda di servizi ICT da parte delle PA, sia del livello di customer satisfaction degli enti aderenti. A tutto questo, naturalmente, occorre affiancare una maggiore flessibilità in termini di Procurement e Gestione dell Innovazione, per consentire un aggiornamento continuo del catalogo di servizi offerti. Inoltre, un SPC veramente attento al lato della domanda nel suo complesso non può prescindere dal prestare maggiore attenzione alle particolari necessità dei piccoli e piccolissimi Enti. Questo vuol dire predisporre, con il supporto attivo degli operatori di mercato, un catalogo di servizi che sia quanto più possibile scalabile verso il basso e, in accordo con la tendenza alla federazione, anche idoneo a soddisfare le esigenze degli Shared Service Center, per i quali è fondamentale poter erogare e gestire con la massima efficienza delle risorse condivise all interno di un ambiente multi-ente e multi-utente. AREA STRATEGICA 3 Gestione, amministrazione e supporto Obiettivo Progettare un SPC quanto più possibile immune da problematiche/complicazioni burocratiche, organizzative e gestionali. Leve Strategiche Come ricorda nel capitolo Il punto di vista degli utenti e ulteriori spunti di riflessione, tra i principali motivi che spingono un Ente a non aderire ai servizi SPC vi sono proprio le difficoltà organizzative e G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 37

38 burocratiche riscontrate. Per attribuire realmente maggior valore alle Amministrazioni, il nuovo SPC deve essere alleggerito dal peso dei vari ostacoli organizzativo-burocratici e ciò è immaginabile soprattutto snellendo e semplificando il più possibile le procedure d adesione delle PA al Sistema e prevedendo, all interno del modello, un affiancamento degli Enti in un ottica di coaching continuativo. Oltre a ciò, al fine di evitare problemi gestionali connessi a delle indesiderate modifiche delle routine organizzative (sulle quali si basa il lavoro all interno di un ufficio pubblico), occorre prevedere un attenta tutela delle competenze già acquisite dal personale dell Amministrazione. AREA STRATEGICA 4 Procurement AREA STRATEGICA 5 Sviluppo applicativo AREA STRATEGICA 6 Gestione dell Innovazione Obiettivi Progettare un SPC in grado di garantire il continuo allineamento tra le soluzioni offerte e le mutevoli esigenze degli utenti. Progettare un SPC capace di supportare ambienti di sviluppo per applicazioni sempre in linea con le esigenze delle Amministrazioni e dei Cittadini. Progettare un SPC in grado di mantenere costantemente il passo con le tecnologie in continua evoluzione, in modo da sfruttarne sempre i relativi vantaggi. Leve Strategiche Alla base degli interventi suggeriti per le aree strategiche Procurement, Sviluppo applicativo e Gestione dell innovazione vi è un presupposto comune: le esigenze delle Amministrazioni utenti da un lato e le tecnologie dall altro evolvono in continuazione. Motivo per cui nel DNA del nuovo SPC deve essere potenziato il gene della flessibilità. Al fine di evitare una controproducente ingessatura della tecnologia ed il conseguente scollamento tra l offerta e le mutevoli necessità degli Enti, si ritiene non più procrastinabile un ripensamento del modello che preveda molta più flessibilità nella composizione e nell alimentazione del catalogo di servizi SPC. Come rendere ciò possibile? Ad esempio prevedendo, nell ambito degli accordi quadro multi-fornitore siglati a monte da DigitPA, la stipula di contratti di fornitura molto più brevi e, quindi, più idonei a seguire il continuo progresso tecnologico. Un provvedimento del genere, per ottenere una migliore adattabilità del Sistema, dovrebbe essere affiancato dalla possibilità di mettere a catalogo nuovi servizi e tecnologie anche durante la durata del contratto. Questo, ampliando al contempo le opportunità di business dalla ristretta cerchia dei soli vincitori all intero ecosistema di operatori IT, potrebbe essere ottenuto convertendo la dimensione store di G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 38

39 servizi e applicazioni di SPC in una sorta di marketplace dinamico simile a quanto fatto in USA con il noto Apps.Gov o a quanto si sta introducendo in UK con il portale CloudStore (per il momento in beta). In tal senso un approccio sensato, in accordo con il necessario rispetto di precisi livelli minimi di servizio, potrebbe essere quello di prevedere una fase di validazione prima che una soluzione possa essere inserita a listino. In pratica si potrebbe pensare di dare a qualsiasi operatore IT la possibilità di sviluppare una propria soluzione applicativa o, più in generale, un proprio servizio per la PA, da inviare per validazione all Agenzia per l Italia Digitale. Quest ultima, vagliati l allineamento con le necessità degli enti, l adeguatezza tecnologica, il rispetto delle norme e degli standard qualitativi, potrà decidere se inserire a catalogo l app, mettendola così a disposizione delle varie Amministrazioni. Parlando di alimentazione del catalogo SPC, come mette in evidenza lo schema, non ci si può concentrare solo sulla flessibilità ma occorre tenere in considerazione anche la tutela dei bisogni degli Enti. Da questa prospettiva, come segnalato dagli stessi CIO pubblici (si veda il paragrafo Il punto di vista degli utenti e ulteriori spunti di riflessione), è importante che la nuova SPC privilegi i fornitori e le soluzioni in grado di assicurare un adeguata salvaguardia degli asset già presenti all interno dell Amministrazione, dei recenti investimenti ICT sostenuti e del set di competenze già acquisite dal personale dell Ente. Infine, non si può pensare di mantenere il passo con le tecnologie in evoluzione e di assicurare la necessaria corrispondenza tra servizi offerti ed esigenze degli utenti senza evidenziare, nel nuovo SPC, il ruolo centrale della qualità nel suo complesso. Questo vuol dire accantonare logiche di fornitura eccessivamente basate sul prezzo, in favore di altre più orientate alla qualità delle soluzioni e, quindi, al rispetto (per tutte le possibili fasce di offerta) di precisi livelli minimi di servizio. Maggiore qualità, alla luce della natura sempre più dispersa del lavoro (anche nel contesto della PA) legata in parte alla crescente diffusione dei device mobili, vuole dire pure privilegiare all interno del catalogo SPC quelle soluzioni capaci di assicurare l accesso sicuro in mobilità, la piena compatibilità con il framework tecnologico esistente e, inoltre, una completa unificazione dell esperienza utente. AREA STRATEGICA 7 - Allineamento alle linee guida europee Obiettivo Progettare un SPC che diventi il principale strumento per soddisfare l'obiettivo di potenziamento dell'interoperabilità (fissato dalla Digital Agenda). Leve Strategiche Molti degli interventi suggeriti all interno delle precedenti aree strategiche, se correttamente implementati, consentiranno di potenziare a 360 gradi l interoperabilità all interno della Pubblica Amministrazione italiana, facilitando così il rispetto di quanto richiesto ai vari stati membri dalla G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 39

40 Digital Agenda for Europe. L apertura di un dialogo continuativo con l ecosistema degli attori di mercato nella sua interezza, ad esempio, rappresenta il primo fondamentale passo per assicurare il rispetto e la condivisione di standard comuni (già in vigore o nuovi), considerati a ragione dalla Digital Agenda come essenziali per garantire l interoperabilità (a livello di PA nazionali prima ed europee poi) anche in assenza di specifiche norme (spesso inadeguate a seguire il continuo avanzamento della tecnologia). Per un quadro sintetico ma quanto più completo possibile dell interoperabilità in Europa, si rimanda alla sezione Interoperabilità, cooperazione applicativa e Reti della Pubblica Amministrazione in UE riportata nell Appendice: Una finestra sull Europa e sul mondo. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 40

41 La visione Microsoft della nuova infrastruttura digitale nazionale Oltre il sistema di connettività, verso il Sistema Digitale Nazionale Con la disponibilità di un Agenda Digitale e delle sue evoluzioni in Italia, emerge l esigenza di rispondere a una domanda più ampia e complessa. La questione riguarda la messa a punto di soluzioni e politiche tecnologiche che possano rispondere alle esigenze della pubblica amministrazione nel nostro paese nei prossimi anni e verso il Le idee espresse nel disegno dell SPC già nella sua prima implementazione, sono sicuramente valide ancora oggi. Anzi, queste idee e il relativo approccio strategico, non sono ancora state completamente realizzate e sono più che urgenti ora e nei prossimi anni. Esse rispettano gli dettami della Commissione Europea ( Key Action 26, Digital Agenda for Europe 10 ), al fine di garantire un sistema pubblico realmente integrato con le nuove tecnologie digitali. Un sistema pubblico realmente interconnesso ed interoperabile, capace tra l altro di generare velocità di interazione (le amministrazioni si parlano più facilmente tra loro) ed economicità di transazione (diventano inutili le sovrastrutture di integrazione e i meccanismi più o meno asincroni e lentissimi di flussi informativi obbligatori ). L opportunità che si presenta oggi porta a essere ancora più ambiziosi e a puntare a qualcosa che vada oltre un sistema puro di connettività e cooperazione, che apra la strada a un vero e proprio Sistema Digitale Nazionale (SDN), che raccolga in sé il meglio dei concetti di SPC (connettività, cooperazione, servizi), estesi e inquadrati in una visione di cloud, e di una nuova Infrastruttura Digitale. Il sistema deve puntare a fornire un architettura completa per i bisogni della pubblica amministrazione e i suoi utenti interni ed esterni, siano essi individui/cittadini o organizzazioni/aziende. Architettura che sia aperta per ospitare i contributi di tutti, market-driven per seguire le dinamiche del mercato, orientata all interoperabilità e al riuso, proiettata in avanti per accomodare le nuove frontiere del web e l E- Government di nuova generazione. Il nuovo Sistema Digitale Nazionale deve essere costruito facendo leva e utilizzando l SPC come la conosciamo oggi, rafforzando il suo valore come infrastruttura di cooperazione e interoperabilità. Ma esso deve risultare il punto di arrivo di uno sforzo atto a modernizzare la base informatica del paese e a costruire un quadro appropriato per l erogazione dei servizi applicativi %20Interoperability%20Framework G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 41

42 Le regole d oro per valorizzare le esperienze fatte L SPC ha dato al nostro paese una opportunità importante per fare un esperienza unica, il cui valore è indubbio e da cui potere guardare e disegnare le soluzioni di prossima generazione e l evoluzione dello stesso sistema di connettività. Sulla base delle lessons learned oggi ci sentiamo sicuramente in grado di concordare su un insieme di concetti o regole auree che devono essere tenute presente nel guardare avanti: 1. Orientamento agli utenti 1.1 mappatura iniziale ( setup ) e costante ( refresh ) della domanda da parte degli enti: di cosa hanno realmente bisogno, quali sono le loro priorità, quali sono (se ve ne sono) i principali vincoli e gli eventuali fattori di inibizione all adozione dei servizi SPC; 1.2 censimento e valorizzazione degli asset esistenti: su cosa SPC va ad innestarsi, su quali piattaforme e sistemi va ad impattare; 1.3 ascolto e recepimento continuativo dell offerta: quali sono le novità, come queste novità possono essere recepite da SPC e generare ulteriore valore per gli utenti. 2. Orientamento al servizio Logica dei centri servizi : valorizzazione di approcci end-to-end per servizi ad alto livello di complicazione e/o forte specializzazione (identità digitale, pagamenti elettronici, ecc.). 3. Condivisione dei Dati e Trasparenza Nella piena osservanza delle norme sulla tutela dei dati personali e sensibili, l SPC deve agire come ulteriore stimolo nei confronti della generazione di un circuito virtuoso di dataset pubblici resi disponibili a fruitori professionali (imprese che creano servizi a valore aggiunto a partire dai dati pubblici) e ai cittadini singoli o associazioni di cittadini che accedono ai dati pubblici; i servizi SPC devono poter generare con facilità e senza ulteriori costi per l amministrazione dati esportabili in formato aperto, alimentando il repository degli Open Data pubblici. 4. Focalizzazione sul Cloud L SPC di seconda generazione non può che nascere traguardando il Cloud come modello di deployment dei servizi: un modello di G-Cloud all italiana declinato tenendo conto della peculiarità dell architettura istituzionale (riletta ed aggiornata in chiave federale) ma anche delle opportunità derivanti dall offerta. Ragionevole presupporre che si vada verso una sorta di federazione di nuvole a prevalente architettura privata e gestione pubblica, senza per questo precludere soluzioni di Public Cloud per servizi ed Apps non strettamente legate al core business delle amministrazioni. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 42

43 5. Impianto contrattuale dinamico Un impianto contrattuale che non blindi cliente e fornitori all interno di una gabbia immutabile nel tempo, ma che al contrario agevoli l estensione del catalogo SPC a nuovi servizi che nel frattempo si rendessero possibili (nuove tecnologie, nuove architetture, nuove Apps, nuovi modelli di servizio). 6. Facilità di adozione Un catalogo facile da comprendere e servizi facili da acquistare : mutuando il paradigma del marketplace tipico di apps.gov (USA) e di CloudStore (UK). I servizi devono essere certificati, acquistabili a fronte di una convenzione a monte capace di garantire prezzi competitivi ma anche condizioni contrattuali fortemente garantiste nei confronti delle amministrazioni (con particolare riferimento all eliminazione di lock-in e/o altre barriere all uscita ). 7. Supporto formativo/informativo continuo Un servizio continuo di formazione e informazione rivolto agli utenti, capace di garantire la diffusione di consapevolezza e sensibilità rispetto ai temi dell interoperabilità dei sistemi della PA a tutti i livelli. Architettura concettuale La nuova generazione del sistema pubblico di connettività dovrà innestarsi con il disegno più vasto di un insieme di servizi e infrastrutture informatiche per il paese, per delineare un percorso appropriato per il Sistema Digitale Nazionale. Le componenti concettuali di tale nuova architettura tecnologica dovranno essere i seguenti: Infrastrutture di elaborazione. La nuova rete di data center della pubblica amministrazione dovrà rispondere ai requisiti di economie di scala, sicurezza, efficienza energetica e gestionale, programmabilità ed apertura. L SDN dovrà indicare i requisiti e le caratteristiche tecniche per una rete avanzata di data center in grado di gestire la prossima generazione dei servizi telematici per le pubbliche amministrazioni. Le infrastrutture di elaborazione non dovranno essere necessariamente gestite in proprio dalla pubblica amministrazione, ma potranno tener conto ed utilizzare le strutture che il mercato di volta in volta renderà disponibili ed attrattive per la PA. Rete cooperativa. La filosofia di rete cooperativa, che è il concetto originale dell SPC, deve essere rafforzata e resa operativa, con una serie di accorgimenti tecnologici, metodologici e organizzativi, improntati alla semplicità ed economicità di realizzazione. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 43

44 Applicazioni. L SDN dovrà facilitare lo sviluppo, il dispiegamento e lo sviluppo di applicazioni che realizzeranno i servizi fondamentali per le pubbliche amministrazioni. Le applicazioni, erogate secondo modalità cloud, dovranno essere gestite da un marketplace dinamico dove troveranno posto servizi realizzati dal mercato e dalle PA e certificati secondo le regole di conformità ai criteri di sicurezza, data protection e compliance. Lo schema architetturale avrà le sembianze della figura seguente. I concetti dell attuale SPC dovranno essere gradualmente migrati dentro una delle componenti indicate, con la gran parte delle funzioni che faranno logicamente parte del livello di Cooperazione, oltre che del livello di connettività. Le funzioni di Sicurezza dovranno far riferimento a una strategia nazionale di Cyber-security, ma anche contenere i servizi di continuità e protezione per le pubbliche amministrazioni. Le funzioni di Gestione dovranno consentire alle amministrazioni di effettuare il provisioning dinamico dei servizi, ottenere appropriate funzionalità di fatturazione ed effettuare l allocazione dinamica delle risorse e il controllo delle stesse. Figura 15 - Architettura del nuovo Sistema Digitale Nazionale Punti di attenzione Giunti alla fine del percorso di approfondimento sul tema verso una nuova SPC, descritto attraverso i capitoli precedenti, si ritiene utile riproporre in forma schematica alcuni punti emersi nelle varie sezioni del presente documento che Microsoft, Netics e altri osservatori considerano delle utili raccomandazioni da seguire per andare avanti. Gli schemi che la pubblica amministrazione deciderà di adottare per realizzare le prossime sfide digitali non sono ancora note. Ma l esperienza ci suggerisce l opportunità di tenere in debita considerazione le raccomandazioni riportate nello schema allegato. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 44

45 Figura 16 - Verso una nuova SPC: sintesi delle principali raccomandazioni Politiche tecnologiche Il Sistema Digitale Nazionale avrà bisogno di appropriate politiche tecnologiche per poter essere realizzato e utilizzato. Attualmente infatti le normative sono incomplete o non aggiornate e non esiste un vero schema di governance. Tra le policy su cui crediamo che sia le istituzioni pubbliche che il mondo privato dovranno lavorare, molti osservatori hanno messo l accento sulle seguenti: Riconoscimento dell esigenza di una strategia unitaria per il disegno, la realizzazione e la governance del Sistema Digitale Nazionale, ispirata a uno sforzo nazionale per il disegno delle regole e delle architetture, ma una filosofia di mercato nella sua realizzazione e gestione. Utilizzo di cloud pubbliche in ambiente governativo: regole, criteri di sicurezza, certificazioni, livelli di servizio, allocazione e protezione dei dati. Criteri di certificazione per i provider di Cloud private che intendono candidarsi a fornire servizi di Government cloud. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 45

46 Nuove regole per l enforcement della Cooperazione Applicativa e il Riuso fra le amministrazioni. Architetture aperte per lo sviluppo di applicazioni, per promuovere la produzione di valore aggiunto da parte del mondo privato. Regole di gestione e accesso ai Marketplace delle applicazioni e dei servizi. Open Data frameworks per l utilizzo dei dati pubblici in ottica di trasparenza e valore per il cittadino. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 46

47 Appendice: Una finestra sull Europa e sul mondo Interoperabilità, cooperazione applicativa e Reti della Pubblica Amministrazione in UE European Interoperability Framework La Commissione Europea ha pubblicato il 16 dicembre 2009 la seconda versione dell'european Interoperability Framework (EIF), un set di raccomandazioni e specifiche nate per standardizzare e rendere più facili da gestire le comunicazioni tra Pubbliche Amministrazioni. L'EIF, entrato a far parte del programma ISA (Interoperability Solutions for European Public Administrations), è una delle iniziative promosse insieme all EIS (European Interoperability Strategy). Figura 17 - European Interoperability Framework for European Public Services [fonte: ISA Annex Vol. II] La figura precedente mostra le relazioni tra le iniziative menzionate: l EIS pone le basi per un frame work organizzativo, finanziario e operativo finalizzato all interoperabilità transfrontaliera e intersettoriale; l EIF invece dà le linee guida a livello di standard, rappresenta il punto di riferimento in tema di interoperabilità a livello europeo, inserendosi in un quadro in cui i diversi stati hanno o stanno adottando un proprio sistema di interoperabilità nazionale (GIF Government Interoperability Framework) ed andando ad abilitare ed integrare in una dimensione pan-europea le politiche di interoperabilità dei singoli stati membri. L'EIF enfatizza l'importanza della collaborazione tra enti, del coordinamento tra processi, formati e specifiche, così come della diffusione di infrastrutture a supporto dell interoperabilità. Tra gli obiettivi G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 47

48 principali dell'eif ci sono la promozione e l'erogazione di servizi pubblici in Europa, per cittadine e aziende; ma anche la costruzione di solide piattaforme interoperabili, che rendano la comunicazione più semplice per tutti. Nei fatti, l EIF dovrebbe essere considerato quando i governi prendono decisioni sui servizi pubblici europei, a supporto dell implementazione di policy dell Unione Europea, e dovrebbe essere allo stesso modo preso in esame nella definizione di servizi che possano essere utilizzati in futuro come parte di servizi pubblici europei. Interconnessione tra PA Progetti UE Spagna: SARA Network L'articolo 43 della legge 11/2007, sull'accesso dei cittadini ai servizi pubblici, stabilisce l'obbligo per l'amministrazione pubblica spagnola di adottare le misure necessarie per la creazione di una rete telematica di interconnessione dei sistemi informativi, consentendo lo scambio di informazioni e servizi, e diventando un gateway di interconnessione per le reti di istituzioni europee. Questo ha fornito la sostenibilità giuridica allo sviluppo di una rete di interconnessione amministrativa che già appariva come uno strumento chiave per la modernizzazione delle relazioni tra le agenzie della Pubblica Amministrazione e la crescente esigenza di digitalizzazione. Da qui è nato il progetto SARA. Dal 2005 la Direzione generale per lo sviluppo dell'e-government, afferente all Ufficio del Segretario di Stato per la funzione pubblica, è stato responsabile della diffusione e del funzionamento della rete SARA. All'interno di un modello di responsabilità multi-livello per l'interconnessione delle diverse amministrazioni, la Direzione generale per lo sviluppo dell'e-government ha fornito ai Ministeri e alle amministrazioni regionali i servizi di interconnessione di rete; questi enti, a loro volta, hanno dovuto estendere questi servizi alle organizzazioni loro afferenti/governi Locali. Dal 1 dicembre 2011, gli sforzi congiunti dell'amministrazione Generale e le Regioni ha portato connettività SARA al 45,28% dei comuni, vale a dire 90,35% della popolazione spagnola. Inoltre, in alcune comunità autonome ad esempio Catalogna, Galizia o le Isole Baleari la connettività di rete ha già raggiunto il 100% Comuni. Germania: Federal Administration Information Network (IVBV) L'infrastruttura che supporta le comunicazioni interne tra le autorità federali è il Berlin-Bonn Network Information (IVBB), fondato nel 1990 quando il Parlamento tedesco e il governo federale si trasferirono da Bonn a Berlino. L'obiettivo era quello di fornire supporto per la divisione delle funzioni operative tra Berlino e Bonn, dove una gran parte di dipendenti federali si trovano ancora, per mezzo di una rete moderna e sicura. Il IVBB fornisce alle principali autorità federali accesso ad Internet centralizzato e servizi di rete (WWW, FTP, , ecc.) G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 48

49 Fino al luglio 2006, IVBB ha anche fornito l'accesso alla Intranet IVBB, che costituisce un livello intermedio tra Intranet dipartimentali e Internet, e fornisce l'accesso alle directory (indirizzo, telefono, fax, , ), DB, motore di ricerca, biblioteche delle autorità federali, etc. Il 24 luglio 2006, l'intranet IVBB è stata sostituita dal Federal Intranet. Oltre ai servizi offerti dal suo predecessore, il nuovo portale intranet presenta nuovi contenuti, servizi e flussi di lavoro. Il IVBV è una rete di comunicazione privata IP-based, che funge da intranet tra i diversi servizi della Pubblica Amministrazione. Si presenta con l'ambizioso obiettivo di diventare una piattaforma di comunicazione sicura e completa per l'intera Pubblica Amministrazione federale. La sua infrastruttura facilita l'interconnessione del IVBB con le altre reti dell'amministrazione federale ed è dotata, tra l'altro, di un sistema firewall, crittografia completa della comunicazione di dati e l'osservazione permanente degli utenti connessi e della stabilità delle connessioni. Nel 2009, durante la sua prima presentazione alla mostra CeBit, la rete IVBV collegava più di lavoratori nella Pubblica Amministrazione federale ed è molto vicino a raggiungere il suo obiettivo iniziale. Ad oggi si sta implementando il Federal Network, una rete ad alta sicurezza basata sul protocollo IPv6, che sostituirà IVBB e IVBV. Francia: Administration en Réseau (AdER) ADER (Administration En Réseau) è una Intranet inter-ministeriale lanciata nel maggio Basata su una Virtual Private Network (VPN), fornisce l'amministrazione Centrale Francese con servizi sicuri tra cui messaging, directory, trasferimento dati ad alta velocità, gestione documentale, così come l'accesso ad una serie di applicazioni di gestione delle informazioni. La rete ADER / SETI è connessa con TESTA, la rete IP privata per lo scambio di informazioni sicure tra le pubbliche amministrazioni europee. I quattro componenti chiave di AdER sono: 1. Servizio di trasporto SETI, una VPN basata su infrastrutture fornite da operatori Telco; 2. Servizio di directory MAIA; 3. Interconnessione servizio di messaggistica SIAM; 4. Applicazioni e siti disponibili via AdER. Irlanda: Government Network (GN) Il GN è una WAN privata che connette le varie agenzie pubbliche tramite servizi voce, dati e video. È stato progettato principalmente per facilitare la comunicazione facile, efficiente, sicura e affidabile tra le agenzie governative e per supportare le applicazioni esistenti e future del Governo. GN offre una serie di potenziali vantaggi economici e operativi: 1. collaborazione inter-agenzie, fornitura di servizi pubblici collegati, 2. accesso a tutte le agenzie alla rete e ai prodotti / tecnologie offerti (indipendentemente dalle dimensioni scalabilità), G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 49

50 3. miglioramento della sicurezza dei sistemi informativi pubblici 4. incorporazione dei costi di accesso a Internet per le agenzie governative in un'unica infrastruttura altamente performante; 5. Smart procurement, con conseguente riduzione dei costi. UK: Government Secure Intranet (GSI), Public Services Network (PSN), Government Connect Secure Extranet (GCSX) GSI è l'infrastruttura di rete primaria per il collegamento e l'unione dei vari enti pubblici, centrali e locali. Fornisce una connessione sicura e affidabile a Internet, servizi di directory, web publishing, posta elettronica, sia all'interno della comunità GSI sia verso il web. GSi è un servizio gestito dal Government Procurement Service ed erogato attraverso una partnership con Cable & Wireless UK. A seguito di negoziati condotti nel 2008, l'accordo quadro GSi è stato prorogato fino all'agosto del 2011, con disposizioni per i contratti individuali di scadenza entro febbraio Nel frattempo i servizi verranno erogati anche tramite il nuovo Public Service Network (PSN) che, a tendere, diventerà l unico network pubblico. Il PSN si propone di creare una rete di reti per il settore pubblico utilizzando le reti commerciali esistenti al fine di sviluppare un mercato - fornendo opportunità per l'industria - e ottenere risparmi per il settore pubblico. Il PSN si propone come ambiente aperto e collaborativo per tutti i dipendenti del settore pubblico nel Regno Unito. Il GCSX è un programma finanziato dal governo per fornire una WAN privata per le interazioni sicure tra enti locali e organizzazioni di vario tipo già collegate tra loro tramite PSN/GSI. GCSX è anche collegato al National Health Service (NHS), al Criminal Justice Extranet (CJX) e al Police National Network (PNN). G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 50

51 Il G-Cloud nel mondo Il caso degli USA Il Governo Federale degli Stati Uniti investe circa 76 miliardi di dollari all anno nel settore IT, gestisce oltre diecimila sistemi ed eroga servizi a circa 300 milioni di clienti. Il Cloud Computing, considerato come parte fondamentale di una strategia per un uso efficiente ed efficace delle tecnologie dell'informazione, è stato efficacemente adottato dal GSA General Services Administration agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, istituita nel 1949 per aiutare a gestire e supportare il funzionamento di base delle agenzie federali. Con lo sviluppo delle tecnologie, GSA ha ricevuto anche le competenze per il settore IT che, nel 2009, ha riconosciuto il Cloud come una priorità; è stato quindi creato il Comitato Direttivo Esecutivo per il Cloud Figura 18 - I benefici del cloud: efficienza, rapidità, innovazione Computing (CCESC), che avrebbe diretto la cosiddetta Federal Cloud Computing Iniziative (FCCI), il cui obiettivo consisteva nel rendere i servizi cloud accessibili e facilmente ottenibili dalle agenzie federali. Nei documenti di presentazione della FCCI, la nuvola è stata presentata come soluzione conveniente, ecologica e sostenibile: si tratta sicuramente di tre aggettivi scelti con cura, con l intenzione di sottolineare quanto il cloud poteva (e possa tutt ora) rispondere efficacemente alle criticità che una Pubblica Amministrazione incontra, avendo a disposizione budget sempre più limitati e dovendo rispettare le direttive sull ecosostenibilità. Sul sito del GSA, il cloud è considerato un opportunità [per il Governo federale] per colmare il gap delle performance nel settore IT. Tra i punti di forza riconosciuti al cloud dal GSA figuravano la semplice e rapida acquisizione e certificazione dei processi, una distribuzione flessibile delle risorse di calcolo, la disponibilità di G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 51

52 Figura 19 - Gli obiettivi dell'iniziativa per il Cloud (Fonte: Cloud Computing Discussion: CIO Council Initiative, Primavera 2009) strumenti portabili, riutilizzabili ed interoperabili, l accesso ai servizi assicurato ovunque poiché basato su una semplice connessione internet e l utilizzabilità delle soluzioni in qualsiasi momento, in quanto, per definizione, always on. Le attività di partenza hanno previsto il trasferimento sulla nuvola di tutte quelle applicazioni non critiche, quali ad esempio i servizi di posta elettronica e le soluzioni SaaS e PaaS che consentono un rapido accesso a strumenti e servizi. Uno dei principali driver di implementazione della nuvola, in ogni caso, è la centralizzazione del processo di certificazione delle soluzioni Cloud. Appare necessario negli Stati Uniti più che altrove stabilire un meccanismo preciso attraverso il quale queste soluzioni possano essere adottate facilmente, rispettando norme comuni di sicurezza e consentendo portabilità dei dati e interoperabilità tra le centinaia di agenzie e dipartimenti presenti sul territorio federale: senza questo meccanismo, infatti, il cloud computing non potrà mai fornire i benefici attesi in termini di risparmio e di efficienza. Per questo motivo, al National Institute of Standards and Technology (NIST) è stato affidato il compito in collaborazione con agenzie governative, mondo industriale e mondo accademico di garantire che siano in atto norme adeguate; inoltre, dovrà costantemente verificare che le soluzioni cloud-based adottate rispettino le norme e i requisiti di sicurezza stabiliti. In questo modo, la certificazione a livello G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 52

53 centrale aumenterà la velocità di acquisto delle soluzioni, ma ridurrà anche il costo della certificazione: i soldi che sarebbero stati spesi per chiedere l'approvazione delle soluzioni del singolo dipartimento, potranno essere impiegati per la sicurezza. Un altro aspetto che sicuramente merita attenzione nel caso del Cloud per il GSA è il timing previsto per l inaugurazione pubblica del progetto, identificabile con la messa online di Apps.Gov, il sito Figura 20 - L'offerta per gli utenti (Fonte: Cloud Computing Discussion: CIO Council Initiative, Primavera 2009) internet creato appositamente per rendere più semplice l accesso ai servizi cloud per i clienti della Pubblica Amministrazione. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 53

54 Figura 21 - Gestione del programma per il cloud, timeline per l'anno 2009 (Fonte: Cloud Computing in the Federal Sector, Gennaio 2010) Come si evince dalla figura precedente, il lancio di Apps.Gov ha richiesto solamente nove mesi, dal gennaio al settembre In tre trimestri, infatti, sono state condotte tutte le operazioni necessarie a favorire quantomeno la migrazione di base della Pubblica Amministrazione statunitense sulla nuvola e a costruire nonché a rendere operativo il front-end per il settore pubblico. È sicuramente interessante segnalare che Apps.Gov, dal momento del suo lancio nel settembre 2009, ha Figura 22 - Screenshot di Apps.Gov ( registrato una media di 945 visite al giorno, un quarto delle quali proviene dall estero. Per ulteriori approfondimenti, sul sito internet sono disponibili una serie di casi di studio a testimonianza dell uso efficiente del Cloud sul territorio federale, divisi in diciassette Federal Cloud Computing Case Studies e quattordici State and Local Cloud Computing Case Studies. G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 54

55 Regno Unito La struttura organizzativa del sistema di governance del Regno Unito è molto centralizzata: le amministrazioni locali ricevono i fondi dalla centrale e la centrale è responsabile di buona parte dei servizi pubblici, compresa la sanità. C è un elevato decentramento nei confronti delle unità locali, ma queste ultime sono strettamente controllate dai ministeri e dai dipartimenti di ordine superiore. La strategia inglese per le ICT vede il cloud come una chance per aumentare le performance e la sicurezza, ridurre i costi e accelerare la velocità di diffusione [delle ICT]". Il Government Cloud (o G-Cloud) è considerato il fattore chiave per il conseguimento del risparmio di 3,2 miliardi di sterline (su una spesa IT totale pari a 25 MLD) previsto nel Programma di Efficienza Operativa del Regno Unito, oltre ad essere alla base di altri progetti inclusi nella strategia inglese per le ICT, tra i quali troviamo: - La Data Center Strategy, per razionalizzare i 500 data center utilizzati dal governo, dalle forze politiche e dalle autorità locali in 12 data center ad elevata sicurezza - Il Government Applications Store (G-AS), che diventerà un mercato online per la condivisione e il riutilizzo delle applicazioni business (con un sistema di pagamento basato sul pay per use), con l obiettivo di ridurre i costi dei software in tutto il settore pubblico e accelerare gli appalti - Il sistema degli Shared Services, per cui entro il 2020 il G-Cloud e G-AS insieme soddisferanno le esigenze di business interno della maggior parte delle organizzazioni del settore pubblico, mentre numerose attività di back-office saranno rese accessibili a tutte le organizzazioni del settore pubblico e ai lavoratori tramite un portale on-line. Il 20 febbraio 2012 il Governo UK ha lanciato, in versione beta, il portale CloudStore, un vero marketplace da cui la Pubblica Amministrazione potrà acquistare servizi ICT certificati; offre più di prodotti e servizi cloud-based messi a disposizione da più di 250 vendors. Gli obiettivi di CloudStore sono: Offrire un marketplace di applicazioni aperto, accessibile, trasparente e che segua gli standard applicativi; Incoraggiare l innovazione, la competizione e l ingresso di nuovi fornitori nel mercato ICT; Sfruttare i medesimi bisogni di enti diversi al fine di creare veri e propri gruppi d acquisto; Diventare un key enabler al processo di procurement collaborativo: spingendo al rialzo le performance dei fornitori, attraverso un meccanismo di feedback aperto e trasparente; agevolando il riuso di un servizio per apportare efficienza e riduzione dei costi G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 55

56 Figura 23 - CloudStore, screenshot del catalogo La Figura 23 mostra la pagina web il catalogo degli applicativi a disposizione su CloudStore, divisi per categorie: IaaS, PaaS, SaaS e Specialist Cloud Services (SCS). I vendor, per poter proporre i propri prodotti, devono seguire un processo di accreditamento che attesti la loro compliance rispetto alle linee guida (interoperabilità, standard applicativi, ecc.) Il programma G-Cloud sta mutando notevolmente l approccio del Governo UK, dato che presuppone una struttura di gestione in comune tra i vari enti; si passa quindi da un approccio centralizzato verso un approccio federato. I Government commodity services (GCS) saranno gestiti dalla struttura organizzativa più idonea che mantiene le competenze e le relazioni di mercato come un "centro di eccellenza" in ogni area di servizio erogato. I responsabili dei GCS, attraverso una governance centrale semplificata, formeranno una struttura di gestione federata dei servizi ICT per la Pubblica Amministrazione. Figura 24 - CloudStore, screenshot del catalogo G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 56

57 Figura 25- Cronoprogramma G-Cloud (Fonte: G-Cloud Strategy) Figura 26 - Risparmio previsto con adozione G-Cloud (Fonte: G-Cloud Strategy) G-Cloud: un opportunità per la Pubblica Amministrazione e per il Paese Pag. 57

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