Roma. La nuova autoemoteca dell AVIS Roma. annoxnumero2/3(31/32)giugno2013

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1 Roma a 1 comma 2 DCB - ROMA - Aut. Trib. n. 430/2003 del 03/10/2003. La rivista contiene inserto redazionale. Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. Cristiana Capotondi Foto di Gianluca Saragò La nuova autoemoteca dell AVIS Roma

2 All interno il resoconto sulla 77 a Assemblea Generale dell AVIS a Rimini Contatta la redazione del sito, informati sui nostri servizi, segnalaci le tue impressioni: redazione.avisroma@yahoo.com

3 editoriale Ingratitudine Maurizio ASCI In prima di copertina la socia dell AVIS Roma, Cristiana CAPOTONDI, che promuove la campagna estiva delle donazioni di sangue. Fà del bene e scordalo. Ci fu un periodo della mia vita in cui sentii spesso ripetere queste parole da mio padre, ma ero troppo piccolo allora per capire pienamente il senso di quel rammarico. In seguito compresi che si riferiva all aiuto concreto dato a degli zii che una volta superato il momento contingente non si fecero più né vedere, né sentire, o meglio lo fecero solo per dire che il loro debito l avevano saldato. Ma cosa significa saldare un debito, forse estinguerlo materialmente dimenticando disponibilità, sacrificio, attenzione, cura, generosità da parte del soccorritore? Ci sono debiti di gratitudine che dovrebbero durare per sempre ma la gratitudine è un concetto astratto che vive o no dentro di noi e che dà l impronta ai nostri comportamenti. Parlo della gratitudine del figlio verso il genitore, dell allievo verso il maestro, del dipendente verso il superiore. Non è cosa rara vedere figli ribellarsi, allievi, dipendenti che una volta cresciuti o arrivati al successo, per uno strano meccanismo, si trovano a disconoscere il merito di chi aveva creduto in loro spianandogli magari la strada. E non è neppure raro che i migliori amici diven- _Editoriale - Ingratitudine_3 _Lettera del Presidente - Il nuovo che avanza_4 _La nuova autoemoteca dell AVIS Roma_5 _Il percorso del sangue donato_6 _Assemblea Generale AVIS 2013 Generazioni in solidarietà _8 _Rinnovamento e continuità_9 _Di goccia in goccia, di vita in vita._10 _Quattro chiacchiere con il Presidente dell AVIS Provinciale di Roma_12 _Quattro chiacchiere con il Presidente dell AVIS Regionale Lazio_13 _L AVIS racconta - Gennaro Valente, il Presidente che salvò l AVIS Comunale di Roma_14 tino poi, una volta ricevuti benefici e favori, gli acerrimi nemici dei benefattori magari invidiando loro quelle capacità che a loro mancano e che li porta a svalutare e ridimensionare l aiuto, negando qualsiasi debito di riconoscenza. A volte si tratta di ingratitudini di lieve entità perché il figlio ritiene che ricevere sia un diritto non un dono, l allievo pure, ma anche in questi casi dove in effetti la disponibilità a dare nasce da un impulso naturale e genuino, senza nessun tipo di tornaconto personale, la riconoscenza verso chi ti ama e si prende cura di te dovrebbe essere ricompensata da uno slancio di gratitudine che non va confuso con debito di riconoscenza. Ma anche il donare con la pretesa di essere ricambiati è altrettanto condannabile come la mancanza della gratitudine stessa, in quanto l atto di generosità che scaturisce dalla volontà di legare qualcuno a sé in questo modo, nasconde una grande forma di egoismo che viene vissuto come affronto al proprio ego quando non viene assecondato. È quanto avviene nei rapporti d amore disarmonici in cui la gratitudine non dovrebbe entrare in quanto è il dono della reciprocità del dare e avere che dovrebbe essere alla base della relazione creandone i presupposti. SOMMARIO _Grande impegno di generosità della Ericsson Telecomunicazioni S.p.A._15 _Donare emozioni - intervista a Paola Protopapa, paralimpica donatrice di sangue AVIS_16 _Un cerotto tossico su una ferita spalancata_20 _Rosso. Il colore del dono_23 _Uomini d altri tempi (Il generale Belisario)_24 _L'affascinante storia del gelato_26 _AVIS Tempo libero_28 _AVIS Notizie_30 _Centri trasfusionali_35 TRIMESTRALE Periodico di informazione e cultura edito dall A.V.I.S. Comunale di Roma Onlus Anno X - n.2/3 (31/32) - Giugno 2013 Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 430/2003 del 03/10/2003 Via Imperia, Roma Tel Fax DIRETTORE EDITORIALE Biagio BOSCO DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio ASCI CONDIRETTORE Riccardo MAURI CAPOREDATTORE Roberto FANTAUZZI COMITATO DI REDAZIONE Biagio BOSCO Riccardo MAURI Carlo STACCHINI Roberto FANTAUZZI Donato QUARTA Maurizio ASCI Hanno collaborato a questo numero: Biagio BOSCO Maurizio ASCI Ernesto DI NARDO Claudio MENICHETTI Raniero RANIERI Gruppo AVIS Giovani Anna RUSSO Eugenio FRATTURATO Fulvio VICERÈ Alessia DE STEFANO Roberto FANTAUZZI Monica DE ANGELIS Gabriele PEPE Giuseppe PENSIERI Stefania FELLINE Jessica D EUSEBIO Pierluigi MANOCCHIO Tutte le persone sopraelencate hanno collaborato a titolo gratuito Associato STAMPA Eurolit - Roma Chiuso in tipografia il 4 giugno 2013 Questo numero ha tirato copie Stampa associativa a copia gratuita

4 Il neo Presidente Biagio Bosco. 4 di Biagio BOSCO Il nuovo che avanza la lettera del Presidente Salve popolo AVISino, eccomi a fare il vostro Presidente, per me un onore ma al contempo un onere che mi stimolano ad impegnarmi con tutte le mie capacità al raggiungimento dell obiettivo comune: la diffusione della cultura del dono del sangue. Pochi di voi mi conoscono ma il mio impegno in AVIS è cominciato circa cinque anni fa dopo una vicenda famigliare drammatica, come peraltro è successo a molti dei volontari che collaborano. Ho iniziato con il compito di supportare alcune parrocchie ed ho proseguito con l attività di fidelizzazione dei neo maggiorenni nelle scuole. L esperienza nelle scuole, che amo definire entusiasmante, mi ha portato a contatto con un mondo giovanile a volte disorientato, ma spesso bisognoso di un contatto umano che a volte non trovano e non cercano nelle mura di casa. Mi viene naturale raccomandare ai genitori che avranno occasione di leggermi: scrutate i vostri figli, sforzatevi di cogliere nei loro sguardi e nei loro atteggiamenti la richiesta di vicinanza che non chiederanno mai, ma di cui hanno molto bisogno. Ad un certo punto qualcuno ha ritenuto che la mia esperienza lavorativa nell ambito delle Forze armate poteva essere utile alla causa della cultura della donazione del sangue, pur non avendo io pregressa esperienza dirigenziale in AVIS. Insieme a me, nel Consiglio direttivo sono entrate forze nuove con cui è stato avviato un rinnovamento che si sta riverberando sugli organismi AVIS sovraordinati. Dall AVIS provinciale all AVIS regionale ci sono segnali confortanti sul coinvolgimento dei giovani attraverso il bacino del servizio civile, delle sezioni di AVIS giovani, oltre alla collaterale attività del gruppo Giovane volo di speranza dell AII. Il coinvolgimento dei giovani nella diffusione della cultura del dono del sangue facilita il dialogo con i giovani che si affacciano al mondo cosiddetto civile con la maggiore età. Ora però parliamo di quello che penso di realizzare. Innanzitutto è mia intenzione mettere il DONATORE al centro delle attività dell AVIS avvicinandolo alle attività associative e avvicinando la dirigenza al DONATO- RE ; mi ha molto colpito, nella mia pur breve esperienza, la scarsa partecipazione alle iniziative dell associazione ed alle assemblee generali annuali. Vorrei che i donatori realizzassero che l AVIS esiste perché ci sono loro, che l AVIS è una loro creatura e come tale va curata, alimentata e assistita con la partecipazione. La dirigenza non deve essere una torre d avorio che tiene distanti. Altro obiettivo che vorrei realizzare è l alleggerimento della struttura dell associazione a tutti i livelli. È anche vero che per me, nuovo arrivato, la scommessa è pesante oltre che ancora da comprendere pienamente, ma mi impegnerò quanto più mi sarà consentito. Per il momento sono nella fase di apprendistato per meglio comprendere i meccanismi di governo di una ONLUS; spero di essere al più presto nelle migliori condizioni di conoscenza e competenza per operare nell interesse del dovere civico e morale della donazione del sangue. Per questo confido nella collaborazione, già manifestatasi ampia e senza remore, di coloro che hanno fatto la storia dell AVIS comunale e che con l occasione ringrazio sentitamente. Senza il passato non si gestisce il presente e non si prepara il futuro. Ringrazio tutti per il sostegno che mi danno e spero continuino a darmi ed auguro BUON SANGUE a tutti!

5 La nuova autoemoteca dell AVIS Roma redazione AVISROMA Bello e significativo, oltre ovviamente utile e prezioso, il dono dell autoemoteca che la Fondazione Roma, nella persona del suo poliedrico Presidente il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, ha voluto destinare alla nostra Avis per venire incontro all esigenza di nuovi automezzi a norma. La cerimonia, dall alto valore di ricordo a tutti, dell importanza del dono del sangue che, purtroppo, a Roma e nel Lazio, come ben sappiamo, ci vede ancora carenti di molte unità, ha registrato significative presenze, oltre a quelle della Fondazione, anche di varie autorità della politica e, in primis, del Cardinale S. E. Giovan Battista Re che ha benedetto l automezzo e, stante la scelta non casuale di Piazza della Pilotta, rappresentanze anche della prestigiosa Pontificia Università Gregoriana, a sottolineare lo stretto e importantissimo rapporto tra Avis e giovani. La Fondazione Roma con questo gesto ha voluto confermare ancora una volta la sua attenzione verso il sociale e soprattutto i più deboli e sofferenti, di cui è fulgido esempio l Ospice del Sacro Cuore a Monteverde, dove sono accolti, con elevato calore umano, i malati terminali, quelli di SLA e di Alzheimer e dove opera anche un Centro di cure palliative all avanguardia. Di alcune delle altre iniziative, in questo caso culturali, portate avanti da questo Ente, importante ma anche unico nel panorama non solo romano ma nazionale, beneficiano pure i nostri donatori, al pari della cittadinanza, e sono le mostre allestite al Museo del Corso e a Palazzo Sciarra, sempre curatissime e originali, e l orchestra Sinfonica di Roma che, da oltre dieci anni in forma totalmente privata, è stata dalla Fondazione promossa e sostenuta e si esibisce, sotto la guida del Maestro Francesco La Vecchia, all Auditorium di Via della Conciliazione. Ci piacerebbe da avisini che in un momento quale quello attuale di crisi, non solo economica ma anche di valori, si prendesse spunto da questo evento per rilanciare l importanza di sinergia tra il volontariato e chi, da privato, può dargli significativo sostegno, ovviamente ognuno secondo le proprie disponibilità. Grandi ma anche piccoli gesti di generosa solidarietà ci aiutano a sperare in un futuro migliore per tutti. Il dono del sangue è significativo al riguardo: questo prezioso liquido non si può fabbricare ma solo donare ed in tutti gli ambiti della medicina è assolutamente insostituibile per cui avanti così con un sentito e sincero grazie alla Fondazione Roma, grazie al Presidente Emanuele. Il nostro impegno è seguitare in maniera costante e che quanto avvenuto sia di esempio per tutti! 5

6 di Monica DE ANGELIS Il percorso del sangue donato La redazione di questo periodico porge un caloroso benvenuto alla Dr.ssa De Angelis neo Responsabile delle unità di raccolta dell AVIS Comunale di Roma Fino a una ventina di anni fa circa, il sangue veniva trasfuso "intero" cioè così come prelevato, qualunque fosse la patologia da trattare. Questo ne determinava un cattivo uso e uno spreco poiché venivano trasfusi anche emocomponenti non necessari. Attualmente, la trasfusione è mirata ossia ad ogni paziente è trasfuso solo l emocomponente di cui necessita. L'unità di sangue intero non viene, quindi, utilizzata direttamente, ma sarà inviata al Servizio Trasfusionale dove verrà lavorata. vari emocomponenti vengono trasferiti nelle sacche satelliti, in maniera sterile e mediante un circuito chiuso (Fig. 4). Si ottengono così tre emocomponenti detti emocomponenti di I livello rappresentati da eritrociti (globuli rossi), plasma e buffy-coat (leucociti e piastrine), che avranno un destino diverso. Fig. 1 Fig. 2 Il sangue è composto di una parte liquida (plasma) e di una parte corpuscolata costituita da eritrociti, leucociti, piastrine. Trattandosi di elementi di peso diverso è possibile procedere alla loro separazione mediante centrifugazione. Lavorazione La lavorazione del sangue intero inizia, infatti, con un processo di centrifugazione mediante l utilizzo di centrifughe di grosse dimensioni (Fig. 1). Questo procedimento permette ai vari emocomponenti di sedimentarsi in tre strati sovrapposti rappresentati dal basso verso l alto da globuli rossi, leucociti con piastrine (buffy-coat) e plasma (Fig. 2). A questo punto mediante una macchina spremisacca (Fig. 3) i Conservazione dei singoli emocomponenti I globuli rossi hanno una durata di 42 giorni e la loro conservazione deve avvenire a 4 ± 2 gradi in apposite frigoemoteche termocontrollate automaticamente. Il plasma dovrà essere rapidamente congelato, per mantenere efficaci i fattori labili della coagulazione in esso presenti. Va separato di preferenza entro 6 ore, e comunque non oltre 18 ore dal prelievo. Le procedure di congelamento devono essere tali da portare l emocomponente a -30 C in 1 ora. Il plasma fresco congelato, se destinato all uso clinico, può essere conservato 2 anni a temperatura di - 25 C o inferiore, 3 mesi a temperatura compresa tra -18 e -25 C: al termine di tali periodi va avviato all industria per la produzione di plasmaderivati (albumina, fattori della coagulazione, immunoglobulina). Prima dell utilizzo il plasma dovrà essere scongelato con idonea apparecchiatura. Le piastrine vengono 6

7 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE ottenute mediante un ulteriore frazionamento dei buffy-coat. Generalmente quelle ricavate da un singolo buffy-coat (e quindi da un'unica donazione) non sono sufficienti per ottenere un risultato terapeutico. È necessario, infatti, riunire almeno cinqueotto unità singole da buffy-coat per avere una efficacia terapeutica. L insieme di tali unità viene definito pool di piastrine. Le piastrine si conservano a gradi per 5 giorni, in agitazione continua. Le emazie e le piastrine spesso necessitano di una ulteriore lavorazione (filtrazione, irradiazione, lavaggio, inattivazione microbiologica) prima di poter essere utilizzate. Si ottengono così emocomponenti di II livello che verranno utilizzati nei pazienti in cui si sono verificati effetti indesiderati durante la trasfusione (reazioni trasfusionali, febbrili, allergiche, ecc.) o per prevenire alcune complicanze della trasfusione (infezioni da citomegalovirus, immunizzazione leucocitaria, ecc.). Fig.5 Insieme alla sacca vengono riempite alcune provette per l esecuzione degli esami di laboratorio necessari per la validazione della sacca stessa. Per validazione si intende la valutazione di una serie di parametri, stabiliti per legge e costituiti da esame emocromocitometrico e transaminasi che devono rientrare nel range di normalità, e da esami sierologici (ricerca di virus e batteri) che dovranno dare esito negativo. Nell'attesa di questi risultati le unità ricavate vengono tenute in quarantena. Solo dopo l esito della validazione verranno messe a disposizione per essere trasfuse o eliminate, se risultate non idonee alla validazione. Per qualsiasi ulteriore chiarimento prego contattarmi presso la sede dell AVIS Comunale di Roma (tel ) oppure a mezzo mail (responsabile udr@avisroma.it) Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5. Emocomponenti: prodotti ricavati dal frazionamento del sangue con mezzi fisici semplici o mediante aferesi; Emoderivati/Plasmaderivati: specialità medicinali estratte dall emocomponente plasma mediante processo di lavorazione industriale. 7

8 di Stefania FELLINE e Jessica D EUSEBIO Assemblea Generale AVIS 2013 Generazioni in solidarietà 8 sono il presente, non sono il futuro, perché nel futuro saranno vecchi». Così il «Igiovani Presidente dell AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, accompagna la relazione di fine mandato della Consulta Nazionale Giovani esposta durante la 77 Assemblea Generale AVIS 2013 presso il Palacongressi di Rimini dal 17 al 19 maggio. Un augurio che ha un significato profondo, ad inizio mandato, affinché i giovani non rimangano pura manovalanza, ma acquisiscano un sempre maggiore peso all interno delle politiche associative, a tutti i livelli. Il sogno è quello di «una Avis senza più senior e giovani, ma di una Avis composta da uomini e donne di ogni età, di ogni esperienza e di ogni provenienza geografica, religiosa, culturale, una Avis bella e viva, caleidoscopica e plurale.» Ricchissimo il programma scelto per questi tre giorni che si è aperto come sempre con i saluti del Presidente e delle autorità presenti, per poi passare alla presentazione del lavoro svolto dal Consiglio nazionale, dal Collegio Sindacale, dalla Commissione sanitaria e dalla Consulta dei Giovani. Più di ospiti, fra delegati e osservatori. Siamo giunti in Romagna per parlare di rinnovamento e di programmazione a lungo termine della nostra Avis Nazionale, ma anche di riconoscimento di quanto svolto nel mandato appena concluso. Un incontro che ha dato vita a parecchi momenti di confronto fra i delegati, durante i quali è venuta alla luce la volontà di collaborare, di far fronte al bene comune. Un incontro che ha visto sicuramente il Lazio come parte attiva dell assemblea. Due sono state le importanti novità presentate nel corso dell assemblea: il Libro bianco del Sistema trasfusionale, a cura del Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e sociale) dell Università Bocconi di Milano, e la Carta Etica di Avis, già preannunciata durante l Assemblea Generale del 2012 a Montecatini Terme, realizzata con il contributo del Prof. Giuseppe Scaratti. Non sono mancati certo i momenti di svago e di divertimento che hanno allietato questi tre intensi giorni di lavori assembleari. Il via è stato dato dal calcio di inizio battuto dal Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, e dal Presidente di Avis Emilia-Romagna, Andrea Tieghi, in occasione della partita di calcio tra il Charity Team di Zelig&Colorado Café e la squadra di AVIS Nazionale presso lo stadio di Rimini. Questo incontro, come anche il Concerto della Fisorchestra Italiana promosso da Avis Regionale Puglia, sono state fortemente voluti per l importante obiettivo di raccolta fondi a sostegno delle sedi Avis delle province di Bologna, Ferrara, Mantova e Modena colpite dal terremoto dello scorso anno. Ma l evento che ci ha visto maggiormente coinvolti è stato il Flash Mob dal titolo Give blood, durante il quale, oltre a distribuire gadgets e materiale informativo nel centro storico e sul lungomare di Rimini, abbiamo dimostrato che ci si può divertire in modo semplice, mettendo in atto corretti stili di vita con un genuino sorriso sulle labbra! Un bilancio positivo è emerso al termine dei lavori. Speranze per i prossimi quattro anni e un augurio di buon inizio di mandato all esecutivo che verrà, in attesa del rinnovo delle cariche nella Consulta Nazionale Giovani a settembre.

9 di Raniero RANIERI Rinnovamento e continuità Carissime donatrici, carissimi donatori, è iniziato un nuovo quadriennio, è stato nominato un nuovo consiglio Direttivo ed un nuovo Presidente a cui faccio i miei personali auguri di buon lavoro. Il sottoscritto continuerà a far parte della nuova squadra di volontari che, con spirito di servizio, cercheranno di aiutare gli altri con l obiettivo del raggiungimento della tanta agognata autosufficienza ematica cittadina e regionale. Mi è stato fatto l onore di propormi a ricoprire, oltre a quello comunale, nuovi incarichi a livello associativo provinciale e regionale, avrò nuovi compiti, che cercherò di assolvere sempre nel rispetto del nostro ruolo di dirigenti avisini che hanno come unica mission quella di mettersi a disposizione degli altri definiti meno fortunati. Le buone intenzioni sono tante e la volontà di proseguire nel percorso da me iniziato come semplice donatore molti anni fa non si è ancora esaurita, anzi con il tempo ho compreso ancora con maggiore cognizione, che c è bisogno di dare senza soluzione di continuità tutto noi stessi. Recentemente è stato eletto un nuovo Papa: Francesco, che si è presentato come servo del Signore e che incarna nella sua pienezza la ratio che guida da sempre anche noi volontari. Cosa intendo dire con questa citazione? Desidero affermare il concetto che non è fondamentale la carica che ricopriamo ma cosa realmente facciamo nella vita per aiutare gli altri: tutti siamo egualmente importanti! Noi donatori ricopriamo in questo contesto un ruolo preminente: quello di DARE il (nostro) sangue che è sinonimo di vita! Speriamo solo che i nuovi politici contiene altruismo non continuino ad applicare nel futuro, in nome della spending review, ancora tagli orizzontali al 3 settore. Non mi stancherò mai di ripeterlo: oggi la società moderna, attraverso i mass media, ci invita a privilegiare esigenze personalistiche che purtroppo molte volte vanno a discapito di quelle socialmente più utili. Professare l indifferenza, l egoismo verso le esigenze degli altri certo ci fa crescere personalmente nella società civile, ma l abito che ci siamo così costruiti è un involucro vuoto che tentiamo continuamente di riempire con soddisfazioni effimere che sono tutte di breve durata. Vedere gli altri godere della normalità della vita, invece, dà una gratificazione duratura che non è monetizzabile. Non dobbiamo mai dimenticare gli obiettivi primari che rispondono ai sani principi di generosità ed altruismo che sono propri del convivere sociale. Guardando la storia e analizzando superficialmente i fatti accaduti nel passato siamo tentati di dire: tutto cambia - niente cambia è vero, ogni epoca ha avuto i suoi periodi bui ma il mondo si è sempre risollevato grazie ad alcune persone che hanno sacrificato la loro vita agli ideali: oggi noi possiamo affermare che la loro abnegazione e il loro sacrificio ci permettono di credere in un futuro più roseo. Tutto ciò ci induce a ritenere che sia possibile ancora continuare a combattere tutti insieme per il raggiungimento degli stessi obiettivi dei nostri progenitori: diventiamo noi gli eroi del presente! Concludo invitandovi a continuare a donare il sangue ed ad essere protagonisti della Vostra vita, e, volendo, a far parte del gruppo dirigente dell associazione: Vi aspettiamo, più saremo e più cose realizzeremo! Un saluto cordiale a tutti. 9

10 Gruppo Giovani Avis Roma Di goccia in goccia, di vita in vita I percorsi post donazione di emocomponenti e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà 10 Erano più di 200 i volontari provenienti da tutta Italia che si sono dati appuntamento a Firenze sabato 23 e domenica 24 marzo scorsi per il tradizionale Forum Nazionale AVIS Giovani, dal titolo "Di goccia in goccia. Di vita in vita - i percorsi post donazione di emocomponenti e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà. Questo evento ha dimostrato e confermato come nel nostro Paese ci sia un cuore, chiamato AVIS, che batte forte, fatto di tanti volti che con costanza e passione compiono un gesto semplice come quello del dono. Ai saluti iniziali delle autorità, Luciano Franchi, Presidente di Avis Regionale Toscana e Simona Carli, responsabile del Centro Regionale Sangue, seguono gli interventi dei relatori che hanno sviluppato il tema dell uso appropriato del sangue donato. Il dott. Vincenzo Saturni, Presidente di Avis Nazionale, ha tenuto una semplice quanto esplicativa lezione sugli emocomponenti soffermandosi in particolare sul ruolo del plasma e dei fattori di cui è composto. In seguito Giuliano Grazzini, Direttore del Centro Nazionale Sangue, ha posto l accento sulla promozione del razionale ed appropriato utilizzo dei farmaci plasmaderivati. Infine, toccante è stata la testimonianza del prof. Maurizio Aricò, Primario del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell'ospedale Meyer di Firenze. Il forum è stata inoltre un occasione per i giovani avisini per avvicinarsi all altro lato della donazione: capire il punto di vista dei malati, la testimonianza di chi riceve il nostro dono. Suddivisi in gruppi di lavoro, i ragazzi hanno potuto confrontarsi dando vita a riflessioni, idee e progetti comunicativi di grande efficacia. Questi documenti sono stati il frutto di dibattiti e conversazioni con trapiantati di midollo osseo, fegato, nonché emofilici come Beppe Castellano, Direttore del giornale di Avis Veneto Dono&Vita, il quale ha sottolineato come la vita di un emofilico possa migliorare soltanto con l assunzione di farmaci plasmaderivati o ricombinati. Non esiste infatti una cura, l emofilia è una compagna per la vita. Un piccolo taglietto impiega ore a rimarginarsi, un urto insignificante provoca un ematoma su tutto il braccio. Il 17 aprile, ricorda Castellano, ricorre la giornata mondiale dell emofilia, perché è importante conoscere e far conoscere sia la malattia che l importanza del dono etico dei volontari, donatori di sangue, non remunerati. A raccontare il suo percorso di cura c'era anche la Dott.ssa Roberta Ricciardi, colpita all'età di 14 anni

11 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE dalla miastenia gravis, una malattia autoimmune causata da un malfunzionamento del sistema immunitario che colpisce le cellule sane dell'organismo, provocando debolezza, affaticamento, perdita di espressività facciale, difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e nell'espressione verbale. Attualmente le terapie tradizionali prevedono l'uso di cortisonici, immunosoppressori ed in alcuni casi interventi chirurgici. Ma nelle terapie d'emergenza e nelle fasi più critiche, fondamentale è l'uso dell'immunoglobulina, un farmaco plasmaderivato in grado di arrestare immediatamente il progredire della malattia e di permettere il pieno recupero delle funzionalità muscolari in brevissimo tempo. Passata da malata a dottoressa, proprio nella cura di questa patologia all'epoca ancora in parte sconosciuta, questa esperienza ha fatto nascere nella Dott.ssa Ricciardi il desiderio di trovare una cura con cui poter sconfiggere la malattia. Ospite del Forum era anche Caterina Bellandi, vincitrice del Premio Nazionale Samaritano 2012 organizzato dall Avis di Dolo, Riviera del Brenta, con lo scopo di segnalare storie di persone semplici che svolgono opere di aiuto ai più bisognosi, un po come il Samaritano della Bibbia. Nel corso del suo intervento, la signora Bellandi ha presentato il suo taxi "Milano25" che offre corse gratuite da e per l Azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze, a favore dei familiari dei bambini ammalati di tumore. La sua missione infatti è quella di trasmettere vita, speranza e fiducia ai ragazzi del reparto di oncologia mettendoli in contatto fra loro e fra le diverse regioni. Il personaggio bizzarro di Zia Caterina, in cui lei stessa si identifica, La delegazione romana di AVIS giovani. simboleggia un po l animo della sacca di sangue ovvero l incoraggiamento alla speranza di vita che vi è dietro l atto di ogni donatore. Toccante è stata anche la testimonianza di Federico Finozzi, Presidente Provinciale dell AIDO di Pisa e giovane trapiantato di fegato a causa di una rara malattia che colpisce le vie biliari e il colon, che ha ricevuto numerose sacche di sangue durante il trapianto. Mi piace pensare che il mio donatore era contrario alla donazione e quel giorno è passato proprio vicino al banchetto dell Avis in cui c era uno di voi a convincerlo, anche al freddo e al gelo, da solo. Tanti si di persone aperte alla donazione hanno fatto tornare alla vita Federico e ne hanno fatta nascere un altra, la figlia, e chissà quante altre ne nasceranno. Federico, Beppe, Roberta, sono purtroppo solo alcuni dei nomi dei tanti malati che chiedono il nostro aiuto e che ci fanno capire che il gesto del dono non è solo un gesto d amore, ma anche di civiltà, di umanità, di appartenenza ad una cittadinanza. Se preserviamo la nostra salute, preserviamo anche quella dei malati. Tutti noi siamo liberi di scegliere quando donare, siamo liberi di scegliere se stare bene o se farci del male. Chi è malato non può scegliere. E questa è stata sicuramente un esperienza unica che tutti i giovani partecipanti porteranno nel loro cuore, con la convinzione che il semplice gesto della donazione rappresenti la speranza di una nuova vita per molti malati. Chi dona, regala la vita. 11

12 Le AVIS Il Presidente Eugenio Fratturato. Quattro chiacchiere con il Presidente dell AVIS Provinciale di Roma (Chi è e quali compiti svolge l AVIS nell ambito della provincia di Roma) Nome: EUGENIO FRATTURATO. Incarico ricoperto: Presidente dell AVIS Provinciale di Roma - Età: 60 AVIS di appartenenza: Comunale di Santa Marinella Bene, Presidente Fratturato spieghi ai lettori di questo periodico come è composta l AVIS da Lei presieduta: L Avis Provinciale di Roma, che ho il piacere e l onore di presiedere dal 2009 e come struttura sovraordinata gestisce 39 Avis Comunali insediate nel suo territorio. Ha un suo Consiglio Direttivo composto da n. 15 Consiglieri che rappresentano Soci Avis. Cosa ne pensa del nuovo Direttivo? Il nuovo Direttivo vede l ingresso di ben 8 nuove presenze che già nella prima riunione hanno dimostrato voglia di fare e di collaborare alla crescita della struttura, apportando nuove idee ed energie. Sono importanti le forze giovani quando operano in sinergia con l esperienza. Dove è ubicata la vostra Segreteria? La Sede provinciale è a Roma, in Via Imperia, 2. Prevede per il futuro l individuazione di una sede diversa? Valuteremo nel corso del mandato dell attuale Organo di Governo, la necessità o meno di un trasferimento di Sede. Essendo Lei, oggi, al secondo mandato, quali sono gli obiettivi che prevede possano essere raggiunti nel suo nuovo quadriennio come Presidente e quali invece ritiene ancora purtroppo utopistici? La sottoscrizione delle nuove convenzioni con tutte le AZIEN- DE Sanitarie della Provincia di Roma è un obiettivo primario da perseguire. Entro la fine del 2014 dovranno obbligatoriamente essere regolarizzati tutti i punti di raccolta fissi e mobili delle Avis Comunali, come da dettato normativo europeo in materia di requisiti minimi e strutturali. In questo delicato compito siamo supportati dalla stretta e favorevole collaborazione con i presidi del CRS. Inoltre necessita l ammodernamento informatico della Segreteria, la creazione di un sito Internet e la dotazione a tutte le Avis comunali di un programma informatico per la gestione associativa/sanitaria. C è ancora molto altro da realizzare ma sarà la nuova compagine a selezionare i vari interventi e azioni. Bene Presidente tutto il c.d.r. di AVIS a Roma Le riserverà, se Lei è d accordo, uno spazio per tenere al corrente i lettori di Roma e provincia sugli obiettivi raggiunti dal direttivo da lei presieduto. Sarà un vero piacere collaborare con la Vostra Redazione. Faciliterà, anche e soprattutto, la visibilità della struttura Provinciale. È mio intendimento rafforzarne il prestigio associativo utilizzando tutti i mezzi a disposizione. Grazie per la Vostra fiducia. Prego e in bocca al lupo. 12

13 sovraordinate Quattro chiacchiere con il Presidente dell AVIS Regionale Lazio (Chi è e quali compiti svolge l AVIS nell ambito della regione Lazio) Nome: FULVIO VICERÉ. Incarico ricoperto: Presidente dell AVIS Regionale Lazio - Età: 63 anni AVIS di appartenenza: Campagnano, Intercomunale San Pietro Bene, Presidente Viceré spieghi ai lettori di questo periodico come è composta l AVIS da Lei presieduta: L AVIS Regionale è composta da 19 consiglieri che rappresentano, secondo la forza associativa, le Province laziali avisine. Cosa ne pensa del rinnovamento apportato nel nuovo Direttivo? La riduzione a 19 Consiglieri è giusta se si guarda alle presenze per il numero legale nelle riunioni (cosa che non si riusciva ultimamente ad ottenere), non è però adeguata per i compiti richiesti in questo mandato. Dove è ubicata la vostra Segreteria? AVIS Regionale attualmente è sprovvista di una propria sede e questa è una lacuna da risolvere immediatamente perché ritengo che la logistica sia uno dei primi componenti per un buon lavoro. La sede rappresenta una casa comune dove tutti si possono identificare. Prevede quindi per il futuro l individuazione di una vostra sede? È un esigenza prioritaria. Dove opera allora l AVIS Lazio provvisoriamente? Attualmente, per gentile concessione associativa, è stata utilizzata la sede di AVIS Roma. Fino a che le Istituzioni già contattate non assegneranno una idonea sede potranno essere utilizzate quelle di AVIS Roma, Intercomunale San Pietro e le altre sedi Provinciali di volta in volta disponibili secondo opportunità. Detta così sembrerebbe che AVIS Lazio debba vivere da nomade ; io interpreto invece questa situazione momentanea come una grande disponibilità associativa perché questa AVIS Regionale possa, nel tempo, essere sentita e vissuta come una struttura di forte coordinamento a sostegno del lavoro delle strutture periferiche. Ricomincio da tre no, da uno recitava un famoso film di Troisi. Ricominciamo da tre perché, guardando al futuro che ci aspetta, non vanno buttate le cose buone che sono state fatte finora. E di cose buone in AVIS ce ne sono tante. Essendo Lei oggi al primo mandato, quali sono gli obiettivi che prevede possano essere raggiunti nel suo quadriennio come Presidente e quali invece ritiene ancora purtroppo utopistici? Spero che questo sia il primo ed ultimo mandato (avevo accennato ai miei 63 anni) e sarebbe giusto che a 67 io riprenda il personale diritto di gestirmi gli ultimi anni. Penso che se i punti in programma sono pochi, tante sono le possibilità di realizzarli. Mi sono dato un solo obiettivo: quello di impostare il lavoro della regionale in un modo pragmatico, armonico e semplice. La composizione di un Esecutivo suddiviso per Aree di competenza consentirà, e me lo auguro, il coinvolgimento dell intero Consiglio. Gli obiettivi attuali saranno all interno di un programma scritto e condiviso dopo la composizione dell Esecutivo. Per il futuro non voglio né posso sbilanciarmi il tempo ne scriverà le pagine. Bene Presidente, tutto il c.d.r. di AVIS a Roma Le riserverà, se Lei è d accordo, uno spazio per tenere al corrente i lettori di Roma e provincia sugli obiettivi raggiunti dal Direttivo da Lei presieduto. Ringrazio per questo perché a volte si fanno discrete cose che però non vengono conosciute dalla base. A nome di Avis Lazio ringrazio per questa opportunità come ringrazio Avis Roma per l impegno che continua a dimostrare a totale beneficio degli ammalati della nostra città. Prego e in bocca al lupo. Il 12 dicembre del 2010 Il Presidente Fulvio Vicerè ha ricevuto il Diploma con Distintivo d Oro con Smeraldo per numero di donazioni di sangue e plasma effettuate. 13

14 di Gabriele PEPE Gennaro Valente, il Presidente che salvò l AVIS Comunale di Roma l AVIS racconta Sopra: Il Presidente Valente in rappresentanza dell'avis Roma davanti al monumento del milite ignoto (archivio storico dell'avis). A fianco: Il Presidente Valente presso il Comune di Roma (archivio storico dell'avis). 14 Nel 1985 venne eletto presidente il dott. Gennaro Valente che, con la riforma sanitaria, dovette rimodulare l operatività dell Associazione, adeguandola ad una normativa ancora bisognosa di regolamenti applicativi certi. Per effetto della citata normativa l AVIS Comunale di Roma dovette cedere il proprio centro trasfusionale del Policlinico Umberto I con le attrezzature, gli arredi e le suppellettili alla Usl RM 1 di competenza, rimanendo così senza punti di riferimento cui indirizzare i donatori e consegnare le sacche raccolte presso i nostri gruppi organizzati, stante ancora l assenza di normative regionali che permettessero di stipulare convenzioni tra le associazioni e gli ospedali. L attività di donazione fu lasciata, all epoca, alle iniziative personali dei direttori dei singoli ospedali. Il Policlinico Umberto I non accettò più il sangue dell AVIS Roma, mettendo così in grave crisi l esistenza stessa dell Associazione. Per pagare le spese correnti, purtroppo si dovettero licenziare medici e infermieri che costituivano il personale dipendente. Non solo, la nostra Sede subì anche il sequestro delle attrezzature d ufficio e dei mobili (per l occasione alcuni Consiglieri si autotassarono per poter disporre di un minimo di suppellettili). Per cercare di superare questa grave crisi che minava la stessa esistenza dell Associazione, il dott. Valente, persona capace e di profonda fede avisina, riuscì a sottoscrivere un accordo con il centro trasfusionale della C.R.I. che portò alla Comunale i primi introiti, quale rimborso per le sacche allo stesso consegnate. Sempre il dr. Valente, attraverso un ulteriore accordo con L AVIS di Aprilia alla quale pure venivano inviate sacche raccolte presso alcuni nostri gruppi, riuscì a garantire anche le assistenze ai nostri donatori. Con queste due semplici ma vitali iniziative, l AVIS Comunale riuscì a riconquistare il suo glorioso posto nel mondo del volontariato. Purtroppo il dott. Valente, per essersi opposto a un gruppo di persone che volevano servirsi della nostra AVIS anche per finalità politiche, dovette subire infamanti accuse. Dopo un lungo travaglio giudiziario, la triste vicenda si concluse con la piena assoluzione del dott. Valente per non aver commesso il fatto. Anche alcuni Consiglieri, sostenitori del Presidente, subirono una denuncia per appropriazione indebita di denaro dell Associazione, accusa che le indagini della Guardia di finanza dimostrarono del tutto falsa. Questa è una pagina buia di vita dell Associazione, la quale però sopravvisse alla crisi del momento grazie alle persone di allora che credevano fermamente e seriamente nelle finalità civiche e sociali dell AVIS.

15 di Claudio MENICHETTI Grande impegno di generosità della Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. Il gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma contribuisce in maniera significativa alla raccolta di sangue nel capoluogo. In passato abbiamo evidenziato come il gruppo aziendale riesca a fornire all AVIS un considerevole supporto in termini di donazioni effettuate. Quest anno il gruppo dei donatori dell azienda può vantare, tra i suoi protagonisti, anche Nunzio Mirtillo, Country Manager di Ericsson in Italia. In occasione dello scorso Natale, durante il tradizionale scambio di auguri tra l azienda ed il gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma, Nunzio Mirtillo, responsabile anche di tutta l area del Mediterraneo per la multinazionale, aveva espresso il desiderio di effettuare la donazione durante uno dei primi appuntamenti del Tenendo fede al suo impegno, lo scorso 22 febbraio Nunzio Mirtillo si è presentato nei pressi dell autoemoteca all interno del campus Ericsson mostrando grandissimo entusiasmo e spirito di generosità. Al termine della donazione ha espresso grande soddisfazione per l atto di solidarietà compiuto. Ancora una volta l azienda ha dato ampia dimostrazione di forte sensibilità verso le finalità del gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma, questa volta con l intervento diretto di uno dei top executives di Ericsson a livello mondiale. L AVIS Comunale di Roma, rappresentata dal Consigliere Paolo Ghirga, ha voluto essere presente all evento per consegnare una targa al Country Manager di Ericsson come riconoscimento per la sua attività donazionale e per il proficuo contributo offerto negli anni all Associazione, volto alla diffusione della cultura del dono del sangue. La stessa giornata si è arricchita di altri due episodi degni di nota: il primo riguarda l ultima donazione di un nostro donatore storico ex-dipendente della Ericsson, Salvatore Ciano, che deve abbandonare, suo malgrado, l attività di donazione per raggiunti limiti di età (65 anni); l altro episodio riguarda la presenza di una donatrice che, pur non essendo dipendente Ericsson ma di un suo cliente (Wind), effettua le proprie donazioni a favore del gruppo donatori AVIS Ericsson. Lei è Francesca Romana Priori. AVIS sostiene e sviluppa attività per la diffusione dei valori della solidarietà e per un impegno del volontariato; AVIS è quindi orgogliosa che la Ericsson rappresenti un esempio di solidarietà nel territorio comunale. Il gruppo donatori AVIS Ericsson rimane uno dei migliori gruppi aziendali di Roma che si distingue sempre per la sua generosità in merito alla richiesta di donazione di sangue. Attualmente il gruppo vanta circa 300 donatori effettivi che tendono a crescere di anno in anno, anche per merito dell attenzione che l azienda dedica al gruppo stesso. Consegna della targa a Nunzio Mirtillo da parte del Consigliere Ghirga. Sotto a sx: Salvatore Ciano. Sotto a dx: Francesca Romana Priori. 15

16 Ernesto - Qual è la medicina migliore? Paola - Il gioco di squadra, è difficile fare squadra, ma è ancor più difficile scalare le montagne in inverno con il brutto tempo da soli e se la devi scalare per forza, è meglio non essere da sola! Per me chiedere aiuto non è stato un automatismo; chiudermi in me stessa era ciò che desideravo, vivere al massimo era un sogno. Attraverso la motivazione ho realizzato i miei sogni. Ernesto - Sei una donatrice, il tuo incidente ha determinato questa tua scelta? Paola - Non posso sapere se lo sarei diventata comunque, probabilmente sì, ma sicuramente la prima volta che ho fatto gioco di squadra risale a quando mi è stato donato il sangue per le trasfusioni durante i primi interventi chirurgici. Ho un gruppo sanguineo raro e mi hanno raccontato che per queste mie trasfusioni dodi Ernesto DI NARDO Donare emozioni Intervista a Paola Protopapa, paralimpica donatrice di sangue AVIS prese ancora con un debutto, questa volta come velista. Più che atleta le piace definirsi sportiva, perché indipendentemente dai risultati ama praticare, anche a livello amatoriale, qualsiasi tipo di Sport. Ernesto - È difficile raccontare la tua storia in due parole? Paola - No, è molto semplice: ero un atleta nazionale normodotato e sono diventata un atleta nazionale paralimpico nel giro di circa un secondo, il tempo di fare l incidente Ernesto - Dietro questa risposta c è la tua vita, immagino che dal quel giorno qualcosa è cambiato Paola - È vero, ma è anche vero che i cambiamenti più o meno traumatici fanno parte della vita di ognuno di noi. Forse la chiave di lettura di una vita che cambia sta nella capacità di farla cambiare in meglio anche quando è evidente che il danno è invasivo. Un sorriso puro e genuino, una bontà d'animo traspare dal suo sguardo limpido: questi sono i miei ricordi appena conosciuta l amica e collega Paola che nel 1987, a causa di un incidente d auto, ha perso l uso del braccio sinistro. Paola è stata medaglia d oro a Pechino 2008, nel canottaggio; nel 2010 si è qualificata per l'edizione invernale dei Giochi di Vancouver nello sci di fondo; Londra 2012 la vede alle 16

17 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE vettero donare il sangue tutti i miei familiari e molti atleti della mia squadra: è stato un momento determinante, un gol, un canestro fatto grazie a un buon passaggio! Oro italiano alle Paralimpiadi Pechino Ernesto - Quando hai iniziato a donare? Paola - A volte quando si ha una disabilità si pensa che molte cose non si possano fare, che non sono accessibili o, semplicemente, che noi non siamo perfettamente sani. Io avevo qualche remora a presentarmi, dettata da ignoranza e retaggi del mio incidente, ma mi è bastato chiedere se potevo e la risposta è stata SI!!! Ora per me donare è bellissimo, è un qualcosa che mi riempie il cuore di gioia, ma è anche semplicemente un gesto civile in una società che troppo spesso fa fatica a capirlo! Ernesto - Cosa è per te la donazione? Paola - Con il sangue spero di donare sollievo, gioia e vita al prossimo. Penso di donare persino la gioia a me stessa. Ernesto - Credi che si possa fare qualcosa per avvicinare maggiormente le persone disabili alla donazione? Paola - Le vostre campagne informative mi piacciono molto, siete presenti a 360 gradi, sicuramente mettere un accento sull accessibilità dei luoghi potrà incoraggiare a venirvi a trovare. Ernesto - Il tuo miglior risultato agonistico? Paola - Ho vinto le paralimpiadi di Pechino 2008, medaglia d oro nel canottaggio con il 4 con. Ernesto - Il tuo miglior risultato nella vita? Paola - Mia figlia Giulia. Ernesto - Altri buoni risultati? Paola - Sicuramente, donare il sangue. Ernesto - Paola, voglio ringraziarti per la fattiva testimonianza che dai con la tua immagine alla diffusione della donazione, alla solidarietà e all amore per il prossimo che non si conosce ma che semplicemente si vuole aiutare. Tutto il comitato di redazione di questo periodico si unisce al pensiero del Consigliere Di Nardo nei confronti della campionessa olimpica Protopapa. Paola con il Consigliere dell AVIS Di Nardo. 17

18 Chi è AVIS ROMA Sin dalla nascita AVIS ROMA è attiva in molteplici iniziative al fine di promuovere, coordinare e disciplinare il volontariato del sangue, ed in particolare Avis: Alimenta la cultura della solidarietà e del dono del sangue; Cura la chiamata dei donatori; Attua e ricerca ogni azione per la diffusione di una medicina preventiva verso i propri associati; Partecipa alla programmazione e alla gestione dell intero servizio trasfusionale, in conformità al disposto della Legge n. 219/05 e sue applicazioni; Contribuisce all approfondimento tecnico, scientifico ed organizzativo dei problemi promozionali, organizzativi, trasfusionali ed immunoematologici; Promuove l informazione sulla donazione del midollo osseo, su ogni altra terapia alternativa e integrativa della emotrasfusione e sulle novità scientifiche immunotrasfusionali tra i propri associati; Vigila per il migliore utilizzo e la distribuzione ottimale del sangue raccolto, degli emocomponenti e dei loro derivati nonchè per un pronto utilizzo delle eccedenze; Sostiene e sviluppa attività per una maggiore diffusione dei valori della solidarietà e per un migliore impegno del volontariato, nell ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legge.

19 Perché condividere gli obiettivi di AVIS ROMA Le Aziende che intendono condividere gli obiettivi di AVIS ROMA possono raggiungere diversi obiettivi: Rafforzare la fiducia e la relazione con tutti i loro interlocutori; Dare maggior valore al brand o all immagine dell azienda incrementando il fatturato e l awareness (il 66% degli italiani giudica più favorevolmente un azienda collegata ad una causa di solidarietà - fonte: Doxa Solidarietà 2007); Avere al proprio fianco una Associazione riconosciuta, efficiente ed efficace; Implementare azioni mirate (coinvolgimento dei dipendenti, sponsorizzazioni, ecc...); Le donazioni effettuate a favore della AVIS ROMA, sono deducibili per un importo non superiore al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100 c. 2 lettera a del DPR 917/86 e D.Lgs. 344/2003). Perché aderire alla giornata GLI ALTRI SIAMO NOI AVIS ROMA vuole organizzare insieme con le aziende, almeno una giornata evento con cadenza annuale dal nome GLI ALTRI SIAMO NOI, dove attraverso la raccolta del sangue e alla sensibilizzazione sulle tematiche sociali connesse, da vita a un momento in cui tutta la azienda potrà vivere un atmosfera di gioia, permettendo a tutti di condividere uno spazio comune fatto di sorprese (distribuzioni di gadget della giornata con il logo della azienda accanto a quello di AVIS ROMA) e grandi ricordi (fotografie dell evento che vengono pubblicate sul sito dell azienda e su quello di AVIS ROMA nonché sul periodico dell associazione). Una giornata in cui tutti si possano sentire parte di una grande famiglia, che condivide gli stessi ideali di concretezza e solidarietà.

20 *M.R.O. (I) Membro del Registro degli Osteopati d Italia. M.F.E.O Membro della Federazione Europea degli Osteopati. Laureato in Scienze Motorie e Sportive. Specialista in Prevenzione e Rieducazione dell Università di Roma (I.U.S.M. - Italian University for Sports and Motion). di Giuseppe PENSIERI* Un cerotto tossico su una ferita spalancata! 20 Anche il dolore è una medicina William Cowper a un caro amico, Roberto Fantauzzi che ha camminato sul fuoco per ritrovarsi condottiero! Benritrovati, il tempo passa, dopo quasi un anno di assenza ricomincio da dove ci avevano fatto smarrire : dagli effetti collaterali!!!! Da tempo sostengo calorosamente che il paradigma della medicina non è orientato verso la salute, bensi contro la malattia!!! Perché i problemi di salute che i medici devono affrontare sono nella maggior parte dei casi direttamente collegati allo stile di vita e al modo di pensare di ciascuno di noi! Questo pensiero è il frutto delle mie esperienze personali fatte a studio con i pazienti che giornalmente si susseguono e che puntualmente non nascondono i loro disagi! Essere degli specialisti della malattia, per dirla tutta, non significa essere specialisti in salute. Questa informazione non viene mai resa nota e questo alimenta la concezione distorta che le persone sanno su come vanno gestiti i problemi di salute. La salute dipende dal mantenimento di un equilibrio fisico, nutrizionale ed emotivo ; la vita e la salute sono il risultato di una condizione di stabilità dinamica, che si mantiene grazie alla capacità di adattarsi costantemente agli stimoli ambientali interni ed esterni (omeostasi) e che genera una individualità biologica mentale, ed emotiva nel tempo e nello spazio. I piani di studi delle facoltà universitarie di Medicina e Chirurgia degli anni 3000 (siamo nel 2013 quindi anni 3000!!!) propongono trattati di anatomia che descrivono le ossa, gli organi, le arterie, le vene i nervi ecc. del corpo e le loro alterazioni come realtà separate. È come se pretendessimo di guidare una macchina senza il volante! Sono invece proprio gli Atenei che dovrebbero far ricerca e clinica per comprendere quanto il corpo sia un insieme e coinvolgere le case editrici a pubblicare testi di medicina che si occupino di globalità, del tutt uno, così da formare professionisti medici all avanguardia che, nell esaminare e curare un organismo malato, agiscano sulle cause e conseguenze venutesi a creare, ad es. per uno squilibrio psico-neuro-immunoendocrino verificatosi mesi od anni prima e che, non essendo stato riconosciuto per tempo, ha prodotto l'alterazione dell organo stesso e della sua funzionalità (fattori questi spesso ignorati dai medici). I sistemi nervoso, endocrino, immunitario hanno sviluppato nel corso dell evoluzione un alfabeto comune basato su centinaia di proteine diverse in grado di mantenere un dialogo continuo. È questa l integrazione che manca nei libri! La formazione di un medico chirurgo di 50 anni fa, forse si avvicinava più ai concetti che ho espresso sin d ora! Quella di oggi è fuorviante, si ricerca il particolare senza fare una diagnosi logica demonizzando spesso la malattia malattia autoimmune o malattia impossibile da curare sconosciuta, e ci si accanisce farmacologicamente, radiologicamente, e chemioterapicamente! I malati di cancro ne sanno qualcosa!!! L organo del corpo che prendo in considerazione in questo articolo come esempio è l organo che a studio trovo al 90% in disordine, l intestino! È il nostro cervello più arcaico, rappresenta il linguaggio dell istinto e delle emozioni profonde, mentre il sistema nervoso centrale la nostra consapevolezza. Ciò che accade nella testa (stress, emozioni) influenza la salute dell addome e viceversa la salute della pancia influenza profondamente il benessere mentale e fisico. Infatti elementi tossici presenti negli alimenti, cattive abitudini alimentari, farmaci, traumi psichici o meccanici sono in grado di produrre rapidamente squilibri metabolici, stress, sovrappeso, perdita di energia, infiammazioni croniche ed invecchiamento precoce. Quando prendo coscienza di questa situazione, cosa consiglio ai miei pazienti? 1. Strategie di ripristino del guardiano della pancia il microbiota umano, le cui molteplici attività metaboliche influenzano lo stato di salute. Nel corso dell'evoluzione della specie umana si è instaurato un impor

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