SERIE GENERALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Roma - Giovedì, 7 marzo 2013 AVVISO ALLE AMMINISTRAZIONI

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1 SERIE GENERALE Spediz. abb. post. - art. 45% 1, - comma art. 2, 1 comma 20/b Legge , , n. n Filiale - Filiale di Roma di Roma GAZZETTA Anno Numero 56 UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SI PUBBLICA TUTTI I PARTE PRIMA Roma - Giovedì, 7 marzo 2013 GIORNI NON FESTIVI DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E DECRETI - VIA ARENULA, ROMA AMMINISTRAZIONE DIREZIONE REDAZIONE PRESSO PRESSO L ISTITUTO IL POLIGRAFICO MINISTERO E DELLA ZECCA GIUSTIZIA DELLO STATO - UFFICIO - VIA SALARIA, PUBBLICAZIONE LEGGI ROMA E - DECRETI CENTRALINO - VIA ARENULA - LIBRERIA DELLO STATO ROMA PIAZZA AMMINISTRAZIONE G. VERDI, 1 - PRESSO ROMA L'ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO LIBRERIA DELLO STATO - PIAZZA G. VERDI ROMA - CENTRALINO La Gazzetta Ufficiale, Parte Prima, oltre alla Serie Generale, pubblica cinque Serie speciali, ciascuna contraddistinta da autonoma numerazione: 1ª Serie speciale: Corte costituzionale (pubblicata il mercoledì) 2ª Serie speciale: Comunità europee (pubblicata il lunedì e il giovedì) 3ª Serie speciale: Regioni (pubblicata il sabato) 4ª Serie speciale: Concorsi ed esami (pubblicata il martedì e il venerdì) 5ª Serie speciale: Contratti pubblici (pubblicata il lunedì, il mercoledì e il venerdì) La Gazzetta Ufficiale, Parte Seconda, Foglio delle inserzioni, è pubblicata il martedì, il giovedì e il sabato AVVISO ALLE AMMINISTRAZIONI Al fi ne di ottimizzare la procedura di pubblicazione degli atti in Gazzetta Ufficiale, le Amministrazioni sono pregate di inviare, contemporaneamente e parallelamente alla trasmissione su carta, come da norma, anche copia telematica dei medesimi (in formato word) al seguente indirizzo di posta elettronica certifi cata: gazzettaufficiale@giustiziacert.it, curando che, nella nota cartacea di trasmissione, siano chiaramente riportati gli estremi dell invio telematico (mittente, oggetto e data). Nel caso non si disponga ancora di PEC, e fi no all adozione della stessa, sarà possibile trasmettere gli atti a: gazzettaufficiale@giustizia.it SOMMARIO LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI DECRETI PRESIDENZIALI Ministero delle infrastrutture e dei trasporti DECRETO 10 gennaio 2013, n. 20. Regolamento recante norme in materia di approvazione nazionale di sistemi ruota, nonché procedure idonee per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli sulle autovetture nuove o in circolazione. (13G00059) Pag. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti e nomina del commissario straordinario. (13A01953) Pag. 14 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Dipignano e nomina del commissario straordinario. (13A01954) Pag. 14 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Melito di Napoli e nomina del commissario straordinario. (13A01955) Pag. 15

2 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Alassio e nomina del commissario straordinario. (13A01956) Pag. 16 Ministero delle infrastrutture e dei trasporti DECRETO 21 dicembre Determinazione delle tariffe relative all interoperabilità del sistema ferroviario transeuropeo convenzionale ed ad alta velocità. (13A02019). Pag. 31 DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI Ministero dell economia e delle finanze DECRETO 25 febbraio Emissione dei buoni del Tesoro poliennali 4,50%, con godimento 1 marzo 2013 e scadenza 1 maggio 2023, prima e seconda tranche. (13A02047) Pag. 16 Ministero dello sviluppo economico DECRETO 25 gennaio Liquidazione coatta amministrativa della «La Città in gioco società cooperativa sociale», in Brienza e nomina del commissario liquidatore. (13A02009) Pag. 41 DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DECRETO 25 febbraio Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro poliennali 3,50%, con godimento 1 novembre 2012 e scadenza 1 novembre 2017, nona e decima tranche. (13A02048).. Pag. 20 DECRETO 15 febbraio Ministero dell interno Certificazione da presentare da parte degli enti locali per i mutui contratti nell anno (13A02008) Pag. 23 DECRETO 20 febbraio Ministero della salute Sospensione della validità del decreto di riconoscimento dell acqua minerale «Calvagna», in comune di Cagli. (13A01961) Pag. 30 DECRETO 20 febbraio Sospensione della validità del decreto di riconoscimento dell acqua minerale «Acqua Frari», in comune di Ponte nelle Alpi. (13A01962).... Pag. 30 DECRETO 20 febbraio Sospensione della validità del decreto di riconoscimento dell acqua minerale «Acqua degli Angeli», in comune di Piuro e Villa di Chiavenna. (13A01963) Pag. 31 DECRETO 28 febbraio Agenzia del demanio Individuazione dei beni immobili di proprietà dell INPS, già di proprietà dell IN- PDAP. (13A02010) Pag. 42 DECRETO 7 febbraio Istituto superiore di sanità Modifica al decreto 17 luglio 2007 recante «Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari dell Istituto superiore di sanità». (13A01971) Pag. 44 ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI Agenzia italiana del farmaco Rinnovo dell autorizzazione all immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Microser» con conseguente modifica stampati. (13A01964) Pag. 52 Rinnovo dell autorizzazione all immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Praxilene» con conseguente modifica stampati. (13A01967) Pag. 52 Rinnovo dell autorizzazione all immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Borocaina Gola» con conseguente modifica stampati. (13A01968) Pag. 53 II

3 Rinnovo dell autorizzazione all immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Acido Alendronico Sigma- Tau Generics» con conseguente modifica stampati. (13A01969) Pag. 53 Rinnovo dell autorizzazione all immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Betafloroto» con conseguente modifica stampati. (13A01970) Pag. 54 Autorizzazione all immissione in commercio del medicinale veterinario «AMFLEE» 2,5 mg/ml spray cutaneo, soluzione per gatti e cani. (13A01958).. Pag. 55 Autorizzazione all immissione in commercio del medicinale veterinario «ELIMINALL» 2,5 mg/ml spray cutaneo, soluzione per gatti e cani. (13A01959) Pag. 55 Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Oristano Provvedimento concernente i marchi di identificazione dei metalli preziosi. (13A01965) Pag. 54 Ministero della salute Revoca delle autorizzazioni all immissione in commercio di alcuni medicinali per uso veterinari. (13A01957) Pag. 54 Modificazione dell autorizzazione all immissione in commercio di alcuni medicinali per uso veterinario. (13A01960) Pag. 55 Ministero dello sviluppo economico Abilitazione alla società ICEPI S.p.A., in Piacenza all esecuzione delle verifiche periodiche decennali sui serbatoi interrati per il GPL. (13A01966). Pag. 56 III

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5 LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DECRETO 10 gennaio 2013, n. 20. Regolamento recante norme in materia di approvazione nazionale di sistemi ruota, nonché procedure idonee per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli sulle autovetture nuove o in circolazione. IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Visto il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante: «Nuovo Codice della strada», e successive modificazioni; Visto, in particolare, l articolo 75 del predetto decreto legislativo, in materia di accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione dei veicoli a motore e loro rimorchi, il cui comma 3 -bis demanda a decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti l emanazione di norme specifiche per l approvazione nazionale di sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, recante regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada, e successive modificazioni, ed in particolare l articolo 236, in materia di modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione ed aggiornamento della carta di circolazione, il cui comma 2, tra l altro, individua gli elementi del veicolo la cui modifica è subordinata al rilascio di apposito nulla osta da parte della casa costruttrice; Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 2 maggio 2001, n. 277, recante: «Disposizioni concernenti le procedure di omologazione dei veicoli a motore, dei rimorchi, delle macchine agricole, delle macchine operatrici e dei loro sistemi, componenti ed entità tecniche», e successive modificazioni; Visto il decreto del Ministro dei trasporti 3 maggio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 18 luglio 2007, recante: «Recepimento della direttiva 2005/64/ CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 ottobre 2005 sull omologazione dei veicoli a motore, per quanto riguarda la loro riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità e che modifica la direttiva 70/156/CEE del Consiglio»; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 28 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 12 luglio 2008, supplemento ordinario, recante: «Recepimento della direttiva 2007/46/CE della Commissione europea del 5 settembre 2007, relativa all omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli»; Visto il decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209, recante: «Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso», e successive modificazioni; Visto, in particolare, il regolamento n. 124 della Commissione economica per l Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) recante: «Disposizioni uniformi relative all omologazione di ruote per autovetture e loro rimorchi», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea n. L 375/588 del 27 dicembre 2006, e successiva rettifica pubblicata nella medesima Gazzetta Ufficiale n. L 70/413 del 9 marzo 2007; Visto il decreto del Capo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici 21 aprile 2009, recante: «Procedure di verifica del sistema di controllo di conformità del processo produttivo e della conformità del prodotto al tipo omologato per veicoli, sistemi, componenti ed entità tecniche», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 11 maggio 2009, n. 107; Considerata l esigenza di regolamentare, ai sensi del citato articolo 75, comma 3 -bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, le procedure di approvazione nazionale di ruote diverse da quelle originali e da quelle sostitutive del costruttore, singolarmente o in abbinamento agli pneumatici, nonché le procedure idonee per la loro istallazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli, sulle autovetture nuove o in circolazione; Espletata la procedura d informazione in materia di norme e regolamentazioni tecniche prevista dalla legge 21 giugno 1986, n. 317, modificata ed integrata dal decreto legislativo 23 novembre 2000, n. 427; Visto l articolo 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Udito il parere n del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell adunanza del 25 ottobre 2012; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell articolo 17, comma 3, della citata legge n. 400 del 1988; A DOTTA il seguente regolamento: Art. 1. D e finizioni 1. Ai fini del presente decreto sono applicabili le definizioni di cui al paragrafo 2 del regolamento n. 124 della Commissione economica per l Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) recante: «Disposizioni uniformi relative all omologazione di ruote per autovetture e loro rimorchi». Inoltre, si intende per: a) «sistema ruota»: una ruota, diversa dalle «ruote originali» e dalle «ruote sostitutive del costruttore del veicolo», quali definite, rispettivamente, dai punti 2.3 e del predetto paragrafo 2 del regolamento n. 124 UN/ECE, 1

6 singolarmente considerata ovvero unitamente ad uno o più dei seguenti elementi: pneumatico già omologato in base alle disposizioni vigenti in materia, viti o dadi di fissaggio, adattatori o distanziali ruota; b) «tipo di veicolo»: l insieme dei veicoli quali definiti dall articolo 3, comma 1, lettera s), del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 28 aprile 2008; c) «famiglia di veicoli»: sottoinsieme di varianti o versioni, quali definite dall allegato II, parte B, punto 1, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 28 aprile 2008, appartenenti allo stesso tipo di veicolo, che non differiscano per carrozzeria e caratteristiche dimensionali e prestazionali dell impianto frenante; d) «campo d impiego»: le famiglie di veicoli sulle quali il «sistema ruota» può essere installato. Art. 2. Campo di applicazione 1. Il presente decreto disciplina le procedure per l approvazione nazionale, ai fini dell omologazione, e le procedure di istallazione di sistemi ruote su veicoli delle categorie internazionali M1 ed M1G, quali elementi di sostituzione dei corrispondenti componenti originali o loro ricambi. 2. Le disposizioni del presente decreto non si applicano: a) alle «ruote originali» ed alle «ruote sostitutive del costruttore del veicolo», quali definite rispettivamente dai punti 2.3 e del paragrafo 2 del regolamento n. 124 UN/ECE; b) alle «ruote sostitutive identiche», alle «ruote sostitutive replica» ed alle «ruote sostitutive replica parziale», quali definite, rispettivamente, dai punti 2.4.2, e del paragrafo 2 del regolamento n. 124 UN/ECE ed omologate in conformità allo stesso. Art. 3. Omologazione 1. La domanda di omologazione di un sistema ruota è presentata, presso un servizio tecnico quale definito dall articolo 3, comma 1, lettera ll) del decreto 28 aprile 2008 del Ministro delle infrastrutture e trasporti, in conformità alle disposizioni di cui all articolo 4 del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 2 maggio 2001, n La domanda reca specifica del programma di prova effettuato dal costruttore del sistema per la verifica del comportamento su strada, di cui al punto dell allegato C, ed è corredata da una scheda informativa conforme al modello di cui all allegato A. 2. Ogni sistema ruota è omologato, con eventuali estensioni di omologazione di cui all articolo 7, comma 5, lettera c), del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione n. 277 del 2001, in relazione ad una o più famiglie di veicoli, all esito favorevole della verifica di idoneità dello stesso, esperita in base ai criteri e con le procedure riportate nell allegato C. 3. All esito delle procedure di cui al comma 2, a ciascun sistema ruota è assegnato un numero di omologazione. Si applicano le disposizioni di cui all articolo 6, comma 3, lettera a), del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione n. 277 del La Direzione Generale per la Motorizzazione rilascia il certificato di omologazione del sistema ruota, recante le eventuali estensioni, in conformità al modello di cui all allegato B. Art. 4. Caratteristiche generali del sistema ruota richieste per l omologazione 1. Ciascun sistema ruota è progettato, costruito e montato in modo che, in condizioni normali di impiego e malgrado le sollecitazioni cui può essere sottoposto, non siano alterate le originarie caratteristiche del veicolo in termini di prestazioni e sicurezza, nonché in modo da resistere agli agenti di corrosione e di invecchiamento cui è esposto. 2. È richiesto il preventivo nulla osta del costruttore del veicolo nei casi in cui il sistema ruota richieda sostituzione o modifiche di parti del veicolo al di fuori del sistema stesso, ovvero di software per la gestione dei sistemi anti-bloccaggio, controllo della trazione e della stabilità del veicolo con altri di caratteristiche diverse da quelli previsti dal medesimo costruttore del veicolo. 3. L istallazione del sistema ruota sul veicolo deve avvenire in modo da consentire il ripristino della configurazione originaria del veicolo stesso con la semplice rimozione del sistema ruota ed il montaggio dei corrispondenti elementi originari. 4. Non si applicano le disposizioni di cui al comma 3, qualora il costruttore del veicolo rilasci, per ogni singolo veicolo, specifico nulla osta con il quale autorizzi le modifiche necessarie all installazione del sistema ruota. Art. 5. Prescrizioni per il costruttore del sistema ruota 1. Ogni sistema ruota conforme al tipo omologato ai sensi dell articolo 3 riporta, in modo ben leggibile ed indelebile sulla ruota, il marchio dell omologazione, omettendo i caratteri relativi all eventuale estensione della omologazione di base. Si applicano le disposizioni di cui al paragrafo 4, punti 4.4.1, e 4.5 del regolamento n. 124 UN/ECE. 2. Fermo restando quanto previsto dal comma 1, la ruota elemento del sistema ruota reca apposita marcatura: a tale riguardo si applicano le disposizioni di cui al paragrafo 5 del regolamento n. 124 UN/ECE. 3. Per ogni sistema ruota, prodotto in conformità al tipo omologato, il costruttore del sistema rilascia apposito certificato di conformità, redatto secondo il modello di cui all allegato D, nonché le prescrizioni per l installazione, comprendenti le indicazioni generali e le eventuali prescrizioni specifiche. 2

7 Art. 6. Prescrizioni per l installazione del sistema ruota sui veicoli 1. L installatore del sistema ruota sul veicolo rilascia una dichiarazione, conforme al modello di cui all allegato E, con la quale certifica l osservanza delle prescrizioni per l installazione disposte dal costruttore del sistema ovvero, nei casi previsti dall articolo 4, commi 2 e 4, dal costruttore del veicolo. 2. L installazione del sistema ruota sui veicoli non deve comportare modifiche a parafanghi, passaruote, fiancate ovvero ad altri elementi della carrozzeria del veicolo, né prevedere l uso di codoli passaruota aggiuntivi, salvo che questi ultimi non siano già previsti come elementi alternativi ovvero opzionali nella documentazione di omologazione del veicolo. Art. 7. Aggiornamento della carta di circolazione 1. L installazione di un sistema ruota su di un veicolo comporta, a seguito di visita e prova, l aggiornamento della carta di circolazione, a norma dell articolo 78 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, nei casi e con le modalità stabilite con provvedimento della Direzione generale per la Motorizzazione del Dipartimento per i trasporti, la navigazione e di sistemi informativi e statistici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 2. In deroga a quanto disposto dal comma 1, non si procede all aggiornamento della carta di circolazione nel caso in cui l installazione di un sistema ruota non comporti variazione delle misure degli pneumatici già previste in sede di omologazione del veicolo dal costruttore dello stesso. In tal caso, a bordo del veicolo deve essere tenuta la dichiarazione dell installatore, rilasciata ai sensi dell articolo 6, comma 1, unitamente al certificato di conformità, di cui all articolo 5, comma Nel caso di violazione delle disposizioni di cui al comma 2, secondo periodo, si applicano le sanzioni previste dall articolo 180, comma 7, primo periodo, e comma 8 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni. Art. 8. Conformità della produzione 1. Gli impianti di produzione dei sistemi ruota sono soggetti al sistema di controllo di conformità del processo produttivo e della conformità del prodotto al tipo omologato, ai sensi del decreto del Capo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici 21 aprile Art. 9. Riconoscimento dei sistemi omologati da altri Stati dell Unione europea o dello Spazio economico europeo 1. I sistemi equivalenti al sistema ruota, omologati da Stati appartenenti all Unione Europea o allo Spazio economico europeo, sono soggetti a verifica delle condizioni di sicurezza del prodotto e di protezione degli utenti. 2. La verifica di cui al comma 1 si effettua sulla base di idonea documentazione, rilasciata dallo Stato che ha provveduto all omologazione. Quest ultima è riconosciuta in ambito nazionale solo se, dall esame documentale, si evince che le condizioni di sicurezza del sistema e di protezione degli utenti sono equivalenti o superiori a quelle richieste dal presente decreto. Art. 10. Disposizioni transitorie e finali 1. Con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono stabilite le procedure per l aggiornamento della carta di circolazione dei veicoli appartenenti ad un tipo di veicolo, per il quale il costruttore del veicolo stesso abbia rilasciato specifico nulla osta per il montaggio sulle ruote degli pneumatici con misure non previste in sede di omologazione. 2. Decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in cui possono essere commercializzati sistemi ruota prodotti in assenza delle prescrizioni di cui al presente decreto, si applicano le disposizioni di cui all articolo 77, comma 3 -bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni. Il presente decreto, unitamente agli allegati che ne costituiscono parte integrante, è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, 10 gennaio 2013 Visto, il Guardasigilli: SEVERINO Il Ministro: PASSERA Registrato alla Corte dei conti il 12 febbraio 2013 Ufficio di controllo atti Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell ambiente, della tutela del territorio e del mare, registro n. 1, foglio n

8 Art. 3, comma 1 Allegato A Modello della scheda informativa Scheda informativa relativa all omologazione di un sistema ruota 1. Descrizione del sistema ruota: 1.1 Marca (denominazione commerciale del costruttore del sistema): 1.2 Tipo (codice costruttore del sistema): 1.3 Disegni: in triplice copia, sufficientemente dettagliati per consentire l individuazione del tipo di ruota e indicanti altresì la posizione prevista per il marchio di omologazione e per la marcatura della ruota. 2. Descrizione tecnica: 2.1. Categoria delle ruote (sostitutive/speciali): 2.2. Designazione del profilo del cerchio: Offset della ruota:.. Precisazioni sul fissaggio delle ruote: 2.3. Coppia di serraggio per colonnette e dadi: 2.4. Metodo di fissaggio dei pesi di equilibratura: 2.5. Accessori necessari per il montaggio: 2.6. Riferimento a una norma internazionale (profilo cerchio): Idoneità al montaggio degli pneumatici tubeless (si/no): Tipi di valvole adatte: 2.9. Portata massima: Pressione di gonfiaggio massima: Specificazione dei materiali inclusa la composizione chimica: Designazioni dimensionali dello pneumatico (precisare se già prevista o non prevista in dotazione originale del veicolo): Documentazione e controlli relativi all equipaggiamento del veicolo al quale il sistema ruota è destinato: caratteristiche del veicolo; ulteriori caratteristiche (UNECE 124 all. 10, par. 1.3); istruzioni per il montaggio (UNECE 124 all. 10, par. 1.4); requisiti supplementari (UNECE 124 all. 10, par. 2); Verifiche supplementari come da allegato C (se ruota speciale); Ruote campione rappresentative del tipo di sistema ruota necessarie per l esecuzione delle prove di laboratorio e/o verbali di prova redatti da idonei laboratori In caso di domanda di omologazione di una ruota identica il richiedente deve comprovare alla autorità competente per l omologazione che la ruota costituisce effettivamente una ruota sostitutiva identica quale è definita dal regolamento UNECE Indicazione della o delle famiglie di veicoli alle quali il sistema ruota è destinato: Costruttore del veicolo / Marca: Tipo funzionale: Famiglia 1:.(elenco varianti/versioni) Famiglia 2:.(elenco varianti/versioni) Famiglia 3:.(elenco varianti/versioni) 4

9 Art. 3, comma 4 Allegato B Modello del certificato di omologazione / estensione Certificato riguardante IL RILASCIO DELL OMOLOGAZIONE L ESTENSIONE DELL OMOLOGAZIONE IL RIFIUTO DELL OMOLOGAZIONE LA REVOCA DELL OMOLOGAZIONE LA CESSAZIONE DEFINITIVA DELLA PRODUZIONE di un sistema ruota ai sensi del Decreto n.... Omologazione n... Estensione n. emessa da (denominazione dell amministrazione): Costruttore del sistema ruota: Designazione del tipo di ruota:... Categoria della ruota (sostitutiva/speciale):... Materiali impiegati:... Metodo di produzione:... Designazione del profilo del cerchio:... Offset della ruota:... Fissaggio della ruota:... Portata massima: Indirizzo del costruttore del sistema: Se del caso, nome e indirizzo del rappresentante del fabbricante: Data di presentazione del sistema per le prove di omologazione: Servizio tecnico incaricato dell esecuzione delle prove per l omologazione: Data del verbale di prova stilato dal servizio tecnico: Numero del verbale di prova stilato dal servizio tecnico: Osservazioni: L omologazione è rilasciata/rifiutata/estesa/revocata Se del caso, motivi dell estensione: Indicazione della o delle famiglie di veicoli alle quali il sistema ruota è destinato: 12.1 Costruttore del veicolo / Marca: Tipo funzionale: 12.3 Famiglia 1:.(elenco varianti/versioni) 12.4 Famiglia 2:.(elenco varianti/versioni) 12.5 Famiglia 3:.(elenco varianti/versioni) 13. Luogo: Data: Firma/Nome: È allegato un elenco dei documenti che costituiscono il dossier dell omologazione e che sono depositati presso l autorità che ha rilasciato l omologazione. Una copia dei documenti può essere ottenuta su richiesta. 5

10 Art. 3, comma 2 Allegato C PROCEDURA PER LA VERIFICA DI IDONEITA DI UN SISTEMA RUOTA AI FINI DELLA SUA OMOLOGAZIONE 1. Requisiti Generali I sistemi ruote devono: 1.1 essere conformi alle norme cogenti per l omologazione del veicolo (Direttive e regolamenti CE ed UNECE) e per la circolazione stradale (Codice della Strada); 1.2 soddisfare l equivalenza in termini di diametro nominale esterno (pneumatico) con le misure degli pneumatici previsti dal costruttore del veicolo in fase di omologazione del tipo. Sono ammesse misure degli pneumatici che comportino una variazione del ± 2% della circonferenza di rotolamento rispetto alle circonferenze di rotolamento delle misure degli pneumatici intermedie previste in origine (in sede di omologazione) per un determinato tipo di veicolo, a condizione che il relativo diametro nominale esterno non superi, di oltre l 1%, il massimo diametro nominale esterno previsto in omologazione dal costruttore del veicolo; 1.3 avere una larghezza degli pneumatici non superiore del 10% rispetto alla massima larghezza degli pneumatici previsti in origine; 1.4 soddisfare, in particolare, l allegato 10 del Regolamento UNECE 124; 1.5 rispettare quanto previsto dagli standard tecnici vigenti (CUNA o ETRTO) in termini di accoppiamento ruota-pneumatico. Inoltre: 1.6 se il veicolo è dotato di ruota d emergenza, il costruttore del sistema deve garantire la possibilità di montaggio di tale ruota quando sul veicolo è montato il sistema stesso ; 2. Prove La verifica di idoneità di un sistema ruota è effettuata attraverso le prove di seguito descritte. 2.1 Conformità al Regolamento UNECE Le ruote del sistema oggetto di omologazione devono soddisfare i requisiti e le prescrizioni del Regolamento UNECE 124. Le ruote speciali sono soggette alle medesime prove e prescrizioni previste per le ruote replica parziale dallo stesso Regolamento UNECE Prove supplementari Per i sistemi nei quali siano presenti ruote speciali debbono essere soddisfatte le seguenti verifiche. 6

11 2.2.1 Veicolo di prova Un veicolo, considerato rappresentativo per il tipo per il quale viene richiesta una omologazione di un sistema ruota, deve essere equipaggiato con tale sistema Verifiche statiche la variazione di carreggiata, fermo restando i vincoli di cui all art. 6, comma 2 del presente regolamento, non deve essere inferiore di 2 mm rispetto al minimo valore originario del veicolo e non deve essere superiore più del 2% rispetto al valore originario massimo del veicolo, a condizione che gli pneumatici non sporgano dal profilo originario esterno della carrozzeria fermo restano quanto prescritto all allegato 10 del Regolamento UNECE 124, Il profilo interno della ruota dovrà essere tale da mantenere, rispetto ai componenti interni freni / sospensioni / carrozzeria una distanza minima non inferiore a quella delle combinazioni ruote/pneumatici originali del veicolo Gli pneumatici facenti parte del «sistema ruota», necessariamente di tipo omologato secondo le pertinenti norme CE o UNECE, dovranno avere caratteristiche uguali o superiori a quelle minime previste in omologazione dal costruttore del veicolo, in particolare per quanto concerne: - indice di carico; - indice di velocità; - pressione di gonfiaggio (standard ETRTO) Prove dinamiche Prove per rilievo ingombri ruota Avvertenza: Le prove di ingombro non sono richieste qualora l ingombro della sezione trasversale del sistema ruota, compreso lo pneumatico proposto rientra nella sagoma degli ingombri ricavata dalle possibili combinazioni ruote-pneumatici omologati in origine dal costruttore del veicolo Preparazione del veicolo: sulle parti attigue agli pneumatici deve essere interposto uno strato di materiale plastico con spessore di almeno 15 mm nelle zone di ingombro degli pneumatici stessi. Le prove sono superate se, durante l esecuzione delle manovre in seguito descritte, lo strato di materiale plastico non viene asportato per contatto con gli pneumatici per uno spessore pari o superiore al minimo tra 5 mm e la differenza tra la sezione dello pneumatico reale utilizzato per la prova e la sezione dello pneumatico max in service tratto da ETRTO Steering Pad La prova deve essere effettuata 2 volte: prima con ruote sterzate a sinistra e poi a destra, nel seguente modo: - condurre il veicolo ad una velocità tale da raggiungere il limite dell aderenza con DVOL: 0, 45, 90 e 180 e fondo scatola guida; - fermare il veicolo agendo sul pedale del freno con le ruote completamente sterzate. L azionamento del freno deve essere un colpo di freno, senza far intervenire l ABS. 7

12 Steering Pad in retromarcia La prova deve essere effettuata 2 volte: prima con ruote sterzate a sinistra e poi a destra, nel seguente modo: - spuntare in retromarcia con DVOL: 0, 45, 90 e 180 e fondo scatola guida; - agire sul pedale del freno entro i primi due secondi, fermando il veicolo con le ruote completamente sterzate. L azionamento del freno deve essere un colpo di freno, senza far intervenire l ABS Salita sul marciapiede in marcia avanti (altezza gradino = 115 mm) La prova deve essere ripetuta sterzando prima a sinistra e poi a destra, secondo le seguenti modalità: - posizionare il veicolo parallelamente al marciapiede ad una distanza di circa 2,5 m; - portare il veicolo alla minima velocità possibile in prima marcia; - salire sul marciapiede diagonalmente con le ruote completamente sterzate e subito dopo frenare fermando la vettura Salita sul marciapiede in retromarcia (altezza gradino = 115 mm) Ripetere la prova sterzando prima a sinistra e poi a destra, operando le seguenti manovre: - posizionare il veicolo parallelamente al marciapiede ad una distanza di circa 2,5 m; - portare il veicolo alla minima velocità possibile in retromarcia; - salire sul marciapiede con le ruote completamente sterzate e subito dopo frenare fermando la vettura Discesa dal gradino (altezza gradino = 150 mm) Portare il veicolo alla velocità minima possibile in prima marcia. Scendere dal gradino, di profilo adeguato, con entrambe le sospensioni. La prova va eseguita a ruote dritte Onde lunghe: percorso sinusoidale simmetrico su specifica pista Portare il veicolo alla velocità adeguata alle caratteristiche d ingombro della vettura (velocità consigliata 50 km/h); percorrere le onde lunghe alla velocità precedentemente impostata. La velocità del veicolo deve essere tale da garantire il tamponamento in compressione della sospensione anteriore Onde lunghe: percorso sinusoidale asimmetrico su specifica pista; Il veicolo deve transitare con un lato sul percorso sinusoidale e l altra sul percorso piano; poi ripetere l azione nel senso di marcia opposto, in modo da interessare l altro lato del veicolo: - portare il veicolo alla velocità adeguata alle caratteristiche d ingombro della vettura (velocità consigliata 50 km/h); - percorrere le onde lunghe a velocità costante precedentemente impostata. La velocità della vettura deve essere tale da garantire il tamponamento in compressione della sospensione anteriore; Percorso sconnesso ed accidentato (10 KM) - Eseguire una prova su una strada caratterizzata da pavimentazione accidentata ( es. pavè, presenza di buche, rotaie ferrotranviarie, etc.) con velocità compresa tra i 30 e gli 80 km/h. La scelta della strada di prova deve essere convalidata dal servizio tecnico. Nota: nel caso in cui nell esecuzione di una o di tutte le prove, indicate dal punto al punto , parti della carrozzeria del veicolo o parti della sottoscocca urtano contro il marciapiede, le stesse prove possono essere omesse se risultano analogamente non 8

13 eseguibili con il medesimo veicolo equipaggiato con le possibili combinazioni ruotepneumatici originarie (previste in omologazione) Prova di comportamento su strada Il costruttore del sistema ruota effettua uno specifico programma di prova su strada. Il programma deve essere descritto nella domanda di omologazione, di cui all art. 3 del presente regolamento. Lo scopo precipuo delle prove previste nel programma è quello di valutare, oltre all allentamento della coppia di serraggio delle colonnette, gli effetti del sistema sul veicolo nel suo uso ordinario ed individuare eventuali anomalie di comportamento del veicolo stesso. L autorità che concede l omologazione può prescrivere variazioni o integrazioni del programma, Il programma di prova presuppone l equipaggiamento del veicolo con sensori di temperatura posti nelle zone ritenute critiche per lo smaltimento del calore e deve essere caratterizzato almeno dalle seguenti fasi: a) montaggio del sistema ruota sul veicolo e misura della coppia di serraggio delle colonnette; b) percorso di 200 km ad andatura di normale utilizzatore su strade caratterizzate da curve e saliscendi; c) rilevazione della coppia di serraggio delle colonnette; il decadimento medio deve essere inferiore al 20%; d) senza ripristinare il tiro sulle colonnette, percorso misto di 15 km con ripetute frenate in modo da mantenere la temperatura dei dischi freno anteriori con valori che vanno dai 350 ai 400 C; e) percorso di 72 km con ripetute curve a raggio molto stretto e con un tratto di circa 9 km caratterizzato da fondo sconnesso (es. buche, pavè, etc.); A fine prova il tiro delle colonnette deve presentare un decadimento medio inferiore al 30%. Il report sugli esiti della prova di comportamento è consegnato dal costruttore del sistema ruota al Servizio Tecnico Frenatura ABS su tre fondi: asciutto, bagnato e aderenza differenziata destra/sinistra, al fine di verificare l equilibrio e la stabilità a seguito della modifica dell offset Prova secondo standard ISO (prova dell Alce): il comportamento deve risultare pari oppure migliorativo rispetto a quello registrato con gli pneumatici omologati in origine dal costruttore del veicolo. 2.3 Verifiche e prove di in applicazione delle norme di omologazione del veicolo Il servizio tecnico valuta l eventuale influenza del sistema ruota sull originaria conformità alle norme in seguito elencate ed, in caso affermativo, procede alla relative verifiche in conformità alle medesime norme: Regolamento ECE 13H: verifica sistemi attivi (ESC) Direttiva 2005/11/CE: pneumatici verifica carichi/velocità Direttiva 94/78/CE: parafanghi catene Direttiva 2007/15/CE: sporgenze esterne 9

14 Allegato D MODELLO CERTIFICATO DI CONFORMITA PER SISTEMA RUOTA Art. 5, comma 3 LOGO DEL COSTRUTTORE DEL SISTEMA Il sottoscritto. in qualità di.... della ditta/società. con sede in CERTIFICA che il sistema ruota sotto indicato è conforme in tutte le sue parti al tipo omologato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici Direzione generale per la motorizzazione, con certificato n. del../ /... SISTEMA RUOTA COMPOSTO DA: - RUOTA (n. identificazione, estremi di omologazione, marcatura di cui al par. 5 del Reg. 124 UN/ECE).. (eventuali) - PNEUMATICI (designazione dimensionali) - Adattatore/distanziali (descrizione).. - Viti o dadi di fissaggio (descrizione)... Certificato n. del././.. Firma [1] (1) sottoscrizione della domanda da parte di persona autorizzata 10

15 Art. 6, comma 1 Allegato E Dichiarazione concernente l installazione sul veicolo del sistema ruota Carta intestata o timbro della Ditta Il sottoscritto nato a..il residente a.via.in qualità di della Ditta con sede in partiva IVA o C.F.. Iscritta alla. N... Consapevole delle sanzioni penali previste dall art. 76 del DPR 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci e falsità negli atti DICHIARA ai sensi e per gli effetti dell art. 47 del medesimo DPR 445/2000: - di aver installato sul veicolo targato. telaio n. il sistema ruote individuato dal numero di omologazione. e costituito dai seguenti elementi: 1) 2).. 3) che l installazione è stato effettuata a perfetta regola d arte e nel rispetto delle prescrizioni fornite dal costruttore del sistema stesso e di quelle del costruttore del veicolo (1). Si allega alla presente copia del documento di identità (se la firma non è stata depositata presso il competente Ufficio Motorizzazione Civile). Luogo e data firma (per esteso e leggibile) (1) cancellare e di quelle del costruttore del veicolo se non ricorre 11

16 AVVERTENZA: N O T E Il testo delle note qui pubblicato è stato redatto dall amministrazione competente per materia, ai sensi dell art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e l efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di pubblicazione nella Gazzetta Uffi ciale delle Comunità europee (GUCE). Note alle premesse: Il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) è pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale 18 maggio 1992, n. 114, supplemento ordinario. Si riporta il testo dell art. 75 del codice della strada: «Art. 75 (Accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione) (In vigore dal 1 marzo 2009). 1. I ciclomotori, i motoveicoli, gli autoveicoli, i filoveicoli e i rimorchi, per essere ammessi alla circolazione, sono soggetti all accertamento dei dati di identificazione e della loro corrispondenza alle prescrizioni tecniche ed alle caratteristiche costruttive e funzionali previste dalle norme del presente codice. Per i ciclomotori costituiti da un normale velocipede e da un motore ausiliario di cilindrata fino a 50 cc³, tale accertamento è limitato al solo motore. 2. L accertamento di cui al comma 1 può riguardare singoli veicoli o gruppi di esemplari dello stesso tipo di veicolo ed ha luogo mediante visita e prova da parte dei competenti uffici delle direzioni generali territoriali del Dipartimento per i trasporti terrestri e del trasporto intermodale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con le modalità stabilite con decreto dallo stesso Ministero. Con il medesimo decreto è indicata la documentazione che l interessato deve esibire a corredo della domanda di accertamento. 3. I veicoli indicati nel comma 1, i loro componenti o entità tecniche prodotti in serie, sono soggetti all omologazione del tipo; questa ha luogo a seguito dell accertamento di cui ai commi 1 e 2, effettuata su un prototipo, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con lo stesso decreto è indicata la documentazione che l interessato deve esibire a corredo della domanda di omologazione. 3-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti stabilisce con propri decreti norme specifiche per l approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione. I sistemi, componenti ed entità tecniche, per i quali siano stati emanati i suddetti decreti contenenti le norme specifiche per l approvazione nazionale degli stessi, sono esentati dalla necessità di ottenere l eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolo di cui all art. 236, secondo comma, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, salvo che sia diversamente disposto nei decreti medesimi. 3-ter. Qualora le norme di cui al comma 3 -bis si riferiscano a sistemi, componenti ed entità tecniche oggetto di direttive comunitarie, ovvero di regolamenti emanati dall Ufficio europeo per le Nazioni Unite recepite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le prescrizioni di approvazione nazionale e di installazione sono conformi a quanto previsto dalle predette direttive o regolamenti. 3-quater. Gli accertamenti relativi all approvazione nazionale di cui al comma 3 -bis sono effettuati dai competenti uffici delle direzioni generali territoriali del Dipartimento per i trasporti terrestri e per il trasporto intermodale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 4. I veicoli di tipo omologato da adibire a servizio di noleggio con conducente per trasporto di persone di cui all art. 85 o a servizio di piazza, di cui all art. 86, o a servizio di linea per trasporto di persone di cui all art. 87, sono soggetti all accertamento di cui al comma Fatti salvi gli accordi internazionali, l omologazione, totale o parziale, rilasciata da uno Stato estero, può essere riconosciuta in Italia a condizione di reciprocità. 6. L omologazione può essere rilasciata anche a veicoli privi di carrozzeria. Il successivo accertamento sul veicolo carrozzato ha luogo con le modalità previste nel comma Sono fatte salve le competenze del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio.». Il regolamento 16 dicembre 1992 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada) è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 28 dicembre 1992, n. 303, supplemento ordinario. Il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 2 maggio 2001, n. 277 (Disposizioni concernenti le procedure di omologazione dei veicoli a motore, dei rimorchi, delle macchine agricole, delle macchine operatrici e dei loro sistemi, componenti ed entità tecniche) è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 luglio 2001, n Il decreto del Ministro dei trasporti 3 maggio 2007 è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 18 luglio Il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 28 aprile 2008 è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 12 luglio 2008, supplemento ordinario. Il decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209 (Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso) è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 agosto 2003, n. 182, supplemento ordinario. Il regolamento n. 124 della Commissione economica per l Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) recante: «Disposizioni uniformi relative all omologazione di ruote per autovetture e loro rimorchi», è pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale dell Unione Europea n. L 375/588 del 27 dicembre La successiva rettifica è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. L 70/413 del 9 marzo Il decreto del Capo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici 21 aprile 2009 (Procedure di verifica del sistema di controllo di conformità del processo produttivo e della conformità del prodotto al tipo omologato per veicoli, sistemi, componenti ed entità tecniche), è pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale 11 maggio 2009, n La legge 21 giugno 1986, n. 317, è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 2 luglio 1986, n Si riporta il testo dell art. 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400: «Art. 17 (Regolamenti). 1. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla richiesta, possono essere emanati regolamenti per disciplinare: a) l esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi, nonché dei regolamenti comunitari; b) l attuazione e l integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio, esclusi quelli relativi a materie riservate alla competenza regionale; c) le materie in cui manchi la disciplina da parte di leggi o di atti aventi forza di legge, sempre che non si tratti di materie comunque riservate alla legge; d) l organizzazione ed il funzionamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge; e). 2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio di Stato e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta, sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per le quali le leggi della Repubblica, autorizzando l esercizio della potestà regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall entrata in vigore delle norme regolamentari. 3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del Ministro o di autorità sottordinate al Ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di più Ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessità di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione. 4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti ministeriali ed interministeriali, che devono recare la denominazione di regolamento, sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, sottoposti al visto 12

17 ed alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella Gazzetta Uffi ciale. 4-bis. L organizzazione e la disciplina degli uffici dei Ministeri sono determinate, con regolamenti emanati ai sensi del comma 2, su proposta del Ministro competente d intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con il Ministro del tesoro, nel rispetto dei princìpi posti dal decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, con i contenuti e con l osservanza dei criteri che seguono: a) riordino degli uffici di diretta collaborazione con i Ministri ed i Sottosegretari di Stato, stabilendo che tali uffici hanno esclusive competenze di supporto dell organo di direzione politica e di raccordo tra questo e l amministrazione; b) individuazione degli uffici di livello dirigenziale generale, centrali e periferici, mediante diversificazione tra strutture con funzioni finali e con funzioni strumentali e loro organizzazione per funzioni omogenee e secondo criteri di flessibilità eliminando le duplicazioni funzionali; c) previsione di strumenti di verifica periodica dell organizzazione e dei risultati; d) indicazione e revisione periodica della consistenza delle piante organiche; e) previsione di decreti ministeriali di natura non regolamentare per la definizione dei compiti delle unità dirigenziali nell ambito degli uffici dirigenziali generali. 4-ter. Con regolamenti da emanare ai sensi del comma 1 del presente articolo, si provvede al periodico riordino delle disposizioni regolamentari vigenti, alla ricognizione di quelle che sono state oggetto di abrogazione implicita e all espressa abrogazione di quelle che hanno esaurito la loro funzione o sono prive di effettivo contenuto normativo o sono comunque obsolete.». Note all art. 7: Si riporta il testo dell art. 78 del codice della strada: «Art. 78 (Modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione e aggiornamento della carta di circolazione) (In vigore dal 1 gennaio 1993). 1. I veicoli a motore ed i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio. Entro sessanta giorni dall approvazione delle modifiche, gli uffici competenti del Dipartimento per i trasporti terrestri ne danno comunicazione ai competenti uffici del P.R.A. solo ai fini dei conseguenti adeguamenti fiscali. 2. Nel regolamento sono stabiliti le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché i dispositivi di equipaggiamento che possono essere modificati solo previa presentazione della documentazione prescritta dal regolamento medesimo. Sono stabilite, altresì, le modalità per gli accertamenti e l aggiornamento della carta di circolazione. 3. Chiunque circola con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione, oppure con il telaio modificato e che non risulti abbia sostenuto, con esito favorevole, le prescritte visita e prova, ovvero circola con un veicolo al quale sia stato sostituito il telaio in tutto o in parte e che non risulti abbia sostenuto con esito favorevole le prescritte visita e prova, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 398 ad euro Le violazioni suddette importano la sanzione amministrativa accessoria del ritiro della carta di circolazione, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.». Si riporta il testo dell art. 180 del codice della strada: «Art. 180 (Possesso dei documenti di circolazione e di guida) (In vigore dal 2 febbraio 2013). 1. Per poter circolare con veicoli a motore il conducente deve avere con sé i seguenti documenti: a) la carta di circolazione, il certificato di idoneità tecnica alla circolazione o il certificato di circolazione, a seconda del tipo di veicolo condotto; b) la patente di guida valida per la corrispondente categoria del veicolo, nonché lo specifico attestato sui requisiti fisici e psichici, qualora ricorrano le ipotesi di cui all art. 115, comma 2; c) l autorizzazione per l esercitazione alla guida per la corrispondente categoria del veicolo in luogo della patente di guida di cui alla lettera b), nonché un documento personale di riconoscimento; d) il certificato di assicurazione obbligatoria. 2. La persona che funge da istruttore durante le esercitazioni di guida deve avere con sé la patente di guida prescritta; se trattasi di istruttore di scuola guida deve aver con sé anche l attestato di qualifica professionale di cui all art. 123, comma Il conducente deve, altresì, avere con sé l autorizzazione o la licenza quando il veicolo è impiegato in uno degli usi previsti dall art Quando l autoveicolo sia adibito ad uso diverso da quello risultante dalla carta di circolazione ovvero quando il veicolo sia in circolazione di prova, il conducente deve avere con sé la relativa autorizzazione. Per i veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto di persone e per quelli adibiti a locazione senza conducente la carta di circolazione può essere sostituita da fotocopia autenticata dallo stesso proprietario con sottoscrizione del medesimo. 5. Il conducente deve avere con sé il certificato di abilitazione professionale, la carta di qualificazione del conducente e il certificato di idoneità, quando prescritti Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 39 ad euro 159. Quando si tratta di ciclomotori la sanzione è da euro 24 ad euro Chiunque senza giustificato motivo non ottempera all invito dell autorità di presentarsi, entro il termine stabilito nell invito medesimo, ad uffici di polizia per fornire informazioni o esibire documenti ai fini dell accertamento delle violazioni amministrative previste dal presente codice, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 398 ad euro Alla violazione di cui al presente comma consegue l applicazione, da parte dell ufficio dal quale dipende l organo accertatore, della sanzione prevista per la mancanza del documento da presentare, con decorrenza dei termini per la notificazione dal giorno successivo a quello stabilito per la presentazione dei documenti.». Note all art. 10: Si riporta il testo dell art. 77 del codice della strada: «Art. 77 (Controlli di conformità al tipo omologato) (In vigore dal 13 agosto 2010). 1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha facoltà di procedere, in qualsiasi momento, all accertamento della conformità al tipo omologato dei veicoli a motore, dei rimorchi e dei dispositivi per i quali sia stata rilasciata la relativa dichiarazione di conformità. Ha facoltà, inoltre, di sospendere l efficacia della omologazione dei veicoli e dei dispositivi o di revocare l omologazione stessa qualora dai suddetti accertamenti di controllo risulti il mancato rispetto della conformità al tipo omologato. 2. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti i Ministeri interessati, sono stabiliti i criteri e le modalità per gli accertamenti e gli eventuali prelievi di veicoli e dispositivi. I relativi oneri sono a carico del titolare dell omologazione. 3. Chiunque produce o mette in commercio un veicolo non conforme al tipo omologato è soggetto, se il fatto non costituisce reato, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 798 ad euro bis. Chiunque importa, produce per la commercializzazione sul territorio nazionale ovvero commercializza sistemi, componenti ed entità tecniche senza la prescritta omologazione o approvazione ai sensi dell art. 75, comma 3 -bis, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 155 ad euro 624. È soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 779 ad euro chiunque commetta le violazioni di cui al periodo precedente relativamente a sistemi frenanti, dispositivi di ritenuta ovvero cinture di sicurezza e pneumatici. I componenti di cui al presente comma, ancorché installati sui veicoli, sono soggetti a sequestro e confisca ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI. 4. Sono fatte salve le competenze del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio. 13G

18 DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti e nomina del commissario straordinario. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Considerato che nelle consultazioni elettorali del 28 e 29 marzo 2010 sono stati rinnovati gli organi elettivi del comune di Acquaviva delle Fonti (Bari); Viste le dimissioni rassegnate da undici consiglieri su venti assegnati al comune, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi; Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza; Visto l art. 141, comma 1, lett. b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Sulla proposta del Ministro dell interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti (Bari) è sciolto. Art. 2. Il dottor Fernando Mone è nominato commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune suddetto fino all insediamento degli organi ordinari, a norma di legge. Al predetto commissario sono conferiti i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco. Dato a Roma, addì 20 febbraio 2013 NAPOLITANO C ANCELLIERI, dell interno Al Presidente della Repubblica Ministro A LLEGATO Nel consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti (Bari), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 28 e 29 marzo 2010 e composto dal sindaco e da venti consiglieri, si è venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da undici componenti del corpo consiliare, con atto unico acquisito al protocollo dell ente in data 8 gennaio Le citate dimissioni, che sono state presentate per il tramite di due consiglieri dimissionari, all uopo delegati con atto autenticato, hanno determinato l ipotesi dissolutoria dell organo elettivo disciplinata dall art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n Pertanto, il prefetto di Bari ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento dell 8 gennaio 2013, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerato che nel suddetto ente non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l integrità strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Sottopongo, pertanto, alla firma della s.v. l unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti (Bari) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune nella persona del dottor Fernando Mone. 13A01953 Roma, 14 febbraio 2013 Il Ministro dell interno: CANCELLIERI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Dipignano e nomina del commissario straordinario. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Considerato che nelle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno 2009 sono stati rinnovati gli organi elettivi del comune di Dipignano (Cosenza); Viste le dimissioni rassegnate, da nove consiglieri su sedici assegnati al comune, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi; Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza; Visto l art. 141, comma 1, lett. b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Sulla proposta del Ministro dell interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Dipignano (Cosenza) è sciolto. Art. 2. Il dottor Demetrio Martino è nominato commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune suddetto fino all insediamento degli organi ordinari, a norma di legge. 14

19 Al predetto commissario sono conferiti i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco. Dato a Roma, addì 20 febbraio 2013 NAPOLITANO C ANCELLIERI, dell interno Al Presidente della Repubblica Ministro A LLEGATO Nel consiglio comunale di Dipignano (Cosenza), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno 2009 e composto dal sindaco e da sedici consiglieri, si è venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da nove componenti del corpo consiliare, con atto unico acquisito al protocollo dell ente in data I l febbraio Le citate dimissioni, che sono state presentate per il tramite di uno dei consiglieri dimissionari, all uopo delegato con atto autenticato, hanno determinato l ipotesi dissolutoria dell organo elettivo disciplinata dall art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n Pertanto, il prefetto di Cosenza ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento del 13 febbraio 2013, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerato che nel suddetto ente non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l integrità strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Sottopongo, pertanto, alla firma della s.v. l unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Dipignano (Cosenza) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune nella persona del dottor Demetrio Martino. 13A01954 Roma, 18 febbraio 2013 Il Ministro dell interno: CANCELLIERI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Melito di Napoli e nomina del commissario straordinario. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Considerato che nelle consultazioni elettorali del 15 e 16 maggio 2011 sono stati rinnovati gli organi elettivi del comune di Melito di Napoli (Napoli); Viste le dimissioni contestuali rassegnate da tredici consiglieri su ventiquattro assegnati all ente, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi; Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza; Visto l art. 141, comma 1, lett. b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Sulla proposta del Ministro dell interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Melito di Napoli (Napoli) è sciolto. Art. 2. La dottoressa Rosanna Sergio è nominata commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune suddetto fino all insediamento degli organi ordinari, a norma di legge. Al predetto commissario sono conferiti i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco. Dato a Roma, addì 20 febbraio 2013 NAPOLITANO C ANCELLIERI, dell interno Al Presidente della Repubblica Ministro A LLEGATO Nel consiglio comunale di Melito di Napoli (Napoli), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 15 e 16 maggio 2011 e composto dal sindaco e da ventiquattro consiglieri, si è venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da tredici componenti del corpo consiliare. Le citate dimissioni, presentate personalmente dalla metà più uno dei consiglieri con atto unico acquisito al protocollo dell ente in data 4 febbraio 2013, hanno determinato l ipotesi dissolutoria dell organo elettivo disciplinata dall art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n Pertanto, il prefetto di Napoli ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento del 6 febbraio 2013, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerato che nel suddetto ente non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l integrità strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Sottopongo, pertanto, alla firma della S.V. l unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Melito di Napoli (Napoli) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune nella persona della dottoressa Rosanna Sergio. 13A01955 Roma, 18 febbraio 2013 Il Ministro dell interno: CANCELLIERI 15

20 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 febbraio Scioglimento del consiglio comunale di Alassio e nomina del commissario straordinario. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Considerato che nelle consultazioni elettorali del 15 e 16 maggio 2011 sono stati rinnovati gli organi elettivi del comune di Alassio (Savona); Viste le dimissioni rassegnate, con atti separati contemporaneamente acquisiti al protocollo dell ente, da undici consiglieri su sedici assegnati al comune, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi; Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza; Visto l art. 141, comma 1, lett. b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Sulla proposta del Ministro dell Interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Alassio (Savona) è sciolto. Art. 2. Il dottor Paolo Ceccarelli è nominato commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune suddetto fino all insediamento degli organi ordinari, a norma di legge. Al predetto commissario sono conferiti i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco. Dato a Roma, addì 20 febbraio 2013 NAPOLITANO C ANCELLIERI, dell interno Al Presidente della Repubblica Ministro A LLEGATO Nel consiglio comunale di Alassio (Savona), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 15 e 16 maggio 2011 e composto dal sindaco e da sedici consiglieri, si è venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da undici componenti del corpo consiliare. Le citate dimissioni, presentate personalmente da oltre la metà dei consig,lieri, con atti separati contemporaneamente acquisiti al protocollo dell ente in data 1 febbraio 2013, hanno determinato l ipotesi dissolutoria dell organo elettivo disciplinata dall art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n Pertanto, il prefetto di Savona ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento del 1 febbraio 2013, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerato che nel suddetto ente non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l integrità strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Sottopongo, pertanto, alla firma della S.V. l unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Alassio (Savona) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune nella persona del dottor Paolo Ceccarelli. 13A01956 Roma, 18 febbraio 2013 Il Ministro dell interno: CANCELLIERI DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DECRETO 25 febbraio Emissione dei buoni del Tesoro poliennali 4,50%, con godimento 1 marzo 2013 e scadenza 1 maggio 2023, prima e seconda tranche. IL DIRETTORE GENERALE DEL TESORO Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico, e, in particolare, l art. 3, ove si prevede che il Ministro dell economia e delle finanze è autorizzato, in ogni anno finanziario, ad emanare decreti cornice che consentano al Tesoro, fra l altro, di effettuare operazioni di indebitamento sul mercato interno od estero nelle forme di prodotti e strumenti finanziari a breve, medio e lungo termine, indicandone l ammontare nominale, il tasso di interesse o i criteri per la sua determinazione, la durata, l importo minimo sottoscrivibile, il sistema di collocamento ed ogni altra caratteristica e modalità; Visto il decreto ministeriale n del 18 dicembre 2012, emanato in attuazione dell art. 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 398 del 2003, ove si definiscono, per l anno finanziario 2013, gli obiettivi, i limiti e le modalità cui il Dipartimento del tesoro dovrà attenersi nell effettuare le operazioni finanziarie di cui al medesimo articolo prevedendo che le operazioni stesse vengano disposte dal direttore generale del tesoro o, per sua delega, dal direttore della Direzione seconda del Dipartimento medesimo; 16

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