DIREZIONE DIDATTICA DEL 7 CIRCOLO DI MODENA. OGGETTO: Regolamento del Consiglio del 7 Circolo di Modena

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DIREZIONE DIDATTICA DEL 7 CIRCOLO DI MODENA. OGGETTO: Regolamento del Consiglio del 7 Circolo di Modena"

Transcript

1 DIREZIONE DIDATTICA DEL 7 CIRCOLO DI MODENA OGGETTO: Regolamento del Consiglio del 7 Circolo di Modena APPROVATO in sede di Consiglio di Istituto Il Dirigente Scolastico Stefania Bigi 1

2 Regolamento del Consiglio del 7 Circolo di Modena TIT. I ORGANI COLLEGIALI A LIVELLO DI CIRCOLO Art.1 Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali Art.2 - Il Consiglio di Sezione / Classe Art.3 - Il Consiglio di Intersezione / Interclasse Art.4 - Il Collegio dei Docenti Art.5 - Il Comitato per la valutazione del Servizio dei Docenti Art.6 - Il Consiglio di Istituto TIT. II LE ASSEMBLEE ED IL COMITATO DEI GENITORI Art.7 Diritto di Assemblea Art.8 - L Assemblea di Sezione / Classe Art.9 - L Assemblea di Plesso Art.10- L Assemblea di Istituto TIT. III FORMAZIONE ED ASSEGNAZIONE DELLE SEZIONI E DELLE CLASSI Art.11- Criteri per l accoglimento delle domande di iscrizione alla Scuola primaria Art.12- Criteri per la formazione delle sezioni 3 anni Art.13- Criteri per la formazione delle classi 1^ Art.14- Criteri per la formazione delle sezioni e delle classi intermedie Art.15- assegnazione delle classi e delle sezioni ai docenti TIT. VI FREQUENZA DEGLI ALUNNI E VIGILANZA Art.16- La frequenza degli alunni Art.17- Disposizioni generali sulla vigilanza degli alunni Art.18- L ingresso degli alunni Art.19- L uscita degli alunni Art.20- Le uscite anticipate Art.21- L assicurazione degli alunni e del personale scolastico TIT.V VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Art.22- Regolamento visite guidate e visite di istruzione TIT.VI UTILIZZO DEI LOCALI SCOLASTICI Art.23- Diffusione di materiali all interno del Circolo Art.24- Utilizzo dei locali interni e delle aree esterne TIT. VII REGOLAMENTO DISCIPLINARE DEGLI ALUNNI 2

3 TIT. I ORGANI COLLEGIALI A LIVELLO DI CIRCOLO Art.1) DISPOSIZIONI GENERALI SUL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI a) ELEZIONI Le elezioni per le singole rappresentanza negli Organi Collegiali vengono effettuate nei tempi e nei modi previsti dagli artt. 30,31,32,33 e 34 del D.Lgsl , n 297 e dalle relative disposizioni ministeriali. b) NOMINA La nomina dei membri e la costituzione degli Organi Collegiali vengono effettuate con i provvedimenti di cui all art. 34 del D.Lgs , n 297. c) SURROGA Per la sostituzione dei membri elettivi degli Organi Collegiali a durata pluriennali, di cui al presente titolo, venuti a cessare per qualsiasi causa, o che abbiano perso i requisiti di eleggibilità, si procede alla nomina di coloro che, in possesso di detti requisiti, risultino i primi tra i non eletti delle rispettive liste. In caso di esaurimento delle liste, si procede ad elezioni suppletive. In ogni caso, i membri subentrati cessano anch essi dalla carica allo scadere del periodo di durata dell Organo. d) COMPOSIZIONE La composizione di ciascun Organo Collegiale è quella stabilita dal TIT. I, Capo 1, sezione I del D.Lgs ,n 297 e in particolare : - Consiglio di Sezione/Classe = è composto da tutti gli insegnanti e da tutti i genitori appartenenti alla sezione/classe. - Consiglio di Intersezione/Interclasse = è composto dai docenti delle sezioni dello stesso plesso nella Scuola dell Infanzia e dai docenti dei gruppi di classe parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso nella Scuola Primaria. Fa parte, altresì, del Consiglio di Intersezione/Interclasse, per ciascuna delle sezioni o delle classi interessate, un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti. - Collegio dei Docenti = è composto, sia nella Scuola dell Infanzia sia nella Scuola Primaria, da tutto il personale docente in servizio a tempo indeterminato e a tempo determinato nelle scuole del Circolo.Per questi ultimi, tuttavia, sussiste l obbligo di partecipazione solo in presenza di incarichi di durata almeno mensile. - Consiglio di Istituto = per le scuole del 7 Circolo di Modena che hanno una popolazione scolastica complessiva superiore a 500 alunni, è costituito da 19 componenti, di cui 2 rappresentanti del personale docente della Scuola d Infanzia Statale, 6 rappresentanti del personale docente della Scuola Primaria Statale, 2 rappresentanti del personale amministrativo ed ausiliario, 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, il Dirigente Scolastico. - Consiglio per la Valutazione del Servizio dei Docenti = con riferimento ai parametri di legge relativi a fino a 50 oppure più di 50 docenti nella Scuola dell Infanzia è composto da 2 docenti quali membri effettivi e da 1 docente quale membro supplente; nella Scuola Primaria è composto da 4 docenti quali membri effettivi e da 2 docenti quali membri supplenti. Di ciascun Comitato fa parte altresì il Dirigente Scolastico, che ne è il Presidente. 3

4 e) DURATA La durata in carica degli Organo Collegiali è quella prevista dal TIT. I, Capo 1, Sezione I del D.Lgs , n 297 e in particolare: - Consiglio di sezione/classe = dura in carica 1 anno scolastico; - Consiglio di Intersezione/Interclasse = dura in carica 1 anno scolastico; - Collegio dei Docenti = dura in carica 1 anno scolastico; - Consiglio di Istituto = dura in carica 3 anni scolastici; - Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti = dura in carica 1 anno scolastico. f) CONVOCAZIONE La convocazione degli organi Collegiali deve essere disposta con preavviso non inferiore a 5 giorni rispetto alla data delle riunioni. La convocazione deve essere effettuata con lettera a firma del presidente diretta ai singoli membri dell Organo Collegiale e mediante affissione all albo di apposito avviso. La lettera e l avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da trattare nella seduta dell Organo Collegiale. g) COSTITUZIONE E VALIDITA DELLE DELIBERAZIONI L Organo Collegiale è validamente costituito anche nel caso in cui non tutte le componenti abbiano espresso la propria rappresentanza. Per la validità dell adunanza del Consiglio di Intersezione/Interclasse, del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Circolo, nonché dei relativi comitati e delle rispettive giunte, è richiesta la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità prevale il voto del presidente. La votazione è segreta solo quando si faccia questione di persone. h) RIUNIONI, PROGRAMMAZIONE E SVOLGIMENTO COORDINATO DELLE ATTIVITA DEGLI ORGANI COLLEGIALI Le riunioni degli Organi Collegiali si svolgono in orario non coincidente con l orario delle lezioni e compatibile con gli impegni di lavoro dei componenti eletti o designati. Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse e di adottare nei tempi prestabiliti, ove sia possibile prevederli con certezza, decisioni, proposte e pareri di competenza. Del pari, ciascun Organo Collegiale opera in forma organica con gli altri Organi collegiali che esercitano competenze parallele, ma con rilevanza diversa, o coordinate sulle stesse materie. i) COMPITI Ciascun Organo Collegiale svolge compiti e riveste le competenze ad esso affidati dalle norme di legge. l) PUBBLICITA DEGLI ATTI E DELLE SEDUTE Di ogni seduta dell Organo Collegiale viene redatto processo verbale,firmato dal presidente e dal segretario, steso su apposito registro dei verbali e delle deliberazioni. 4

5 La pubblicità degli atti è prevista dalle norme di legge per il solo Consiglio di istituto e viene effettuata per il tramite di pubblicazione, in apposito albo e sito della scuola, della copia integrale sottoscritta ed autenticata dal Dirigente Scolastico e dal Direttore dei Servizi Generali Amministrativi ( DSGA ) del testo delle deliberazioni del Consiglio stesso. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone,salvo contraria richiesta dell interessato. Del pari, solo le sedute del consiglio di Istituto e del Consiglio di Interclasse con i genitori sono pubbliche: la pubblicità delle stesse è regolamentata nei modi e nei tempi di cui al successivo art. 5 del presente Regolamento. In ogni caso, alle sedute del Consiglio di Istituto non è ammesso il pubblico quando siano in discussione argomenti concernenti singole persone. 5

6 Art.2) IL CONSIGLIO DI SEZIONE/CLASSE a) PRESIDENZA I Consigli di Sezione /Classe sono presieduti da uno degli insegnanti in servizio nella sezione/classe. b) SEGRETARIATO Le funzioni di segretariato sono svolte da uno degli insegnanti in servizio nella sezione/classe. c) COMPETENZE Il Consiglio di Sezione/Classe illustra la programmazione didattica prevista per la sezione/classe, propone le iniziative scolastiche ed extrascolastiche volte ad arricchire l offerta formativa, valuta periodicamente l andamento educativo/didattico della sezione o della classe proponendo gli eventuali interventi correttivi che si rendessero necessari e fornisce informazioni sulla organizzazione della sezione/classe, della scuola e dell Istituto. d) PARTECIPAZIONE Al consiglio di Sezione/Classe partecipano tutti gli insegnanti e tutti i genitori della sezione/classe. Nelle classi di Scuola Primaria funzionanti a tempo normale il Consiglio di Classe può svolgersi congiuntamente o separatamente tra le due classi del modulo, in relazione alla condivisione delle tematiche da trattare e su parere degli insegnanti. Ai Consigli di Sezione/Classe possono partecipare con diritto di parola il Dirigente Scolastico e l Operatore Psicopedagogico. e) CALENDARIO E CONVOCAZIONE Il Consiglio di Sezione/Classe si riunisce, di norma, in base al calendario proposto ed approvato dal Collegio dei Docenti entro il mese di Ottobre di ciascun anno scolastico, ai sensi dell art.29 del C.C.N.L. del Comparto scuola. Per le Scuole Primarie del Circolo sono previste le seguenti 4 assemblee: - n 1,entro l inizio delle lezioni, rivolta ai genitori delle nuove classi 1^; - n 1, entro il mese di Ottobre, in data da stabilirsi in sede di Consiglio di Istituto per l elezione del Rappresentante dei genitori e per la presentazione della progettazione organizzativa; - n 1, entro il mese di Novembre, per la presentazione della programmazione didattica annuale; - n 1, entro il mese di Aprile, per la valutazione sull andamento complessivo delle attività educative e didattiche. Per le Scuole di Infanzia del Circolo sono previste le seguenti 4 assemblee: - n 1, alla fine del mese di Giugno, rivolta ai genitori delle future sezioni 3 anni; - n 1, entro il mese di Ottobre, in data da stabilirsi in sede di Consiglio di Istituto per l elezione del Rappresentante dei genitori e per la presentazione della progettazione organizzativa; - n 1, entro il mese di Novembre, per la presentazione della programmazione didattica annuale; - n 1. nel mese di Aprile, per la valutazione sull andamento complessivo delle attività educative e didattiche; 6

7 Inoltre, il Consiglio di Sezione/Classe si riunisce ogni qualvolta il rappresentante dei genitori, sentiti gli stessi, ne ravvisi la necessità. La convocazione compete, in ogni caso, ai docenti della classe, nei modi e nei tempi di cui all art. 1, lettera e) del presente regolamento. 7

8 Art. 3) IL CONSIGLIO DI INTERSEZIONE/ INTERCLASSE a) PRESIDENZA I Consigli di Intersezione/Interclasse sono presieduti dal Dirigente scolastico oppure da un docente, membro del Consiglio, da lui delegato. b) SEGRETARIATO Le funzioni di segretariato del Consiglio sono attribuite dal Presidente ad uno dei docenti membro del Consiglio stesso. c) COMPETENZE I Consigli di Intersezione/Interclasse si riuniscono con il compito di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti e genitori. In particolare: 1- formulano al Collegio dei Docenti proposte in ordine all azione educativa e didattica; 2- formulano al Collegio dei Docenti proposte in ordine ad iniziative di sperimentazione metodologico - didattica; 3- formulano proposte ed esprimono pareri al Collegio dei Docenti in ordine all adozione ed alla conferma dei libri di testo, ogni 5 anni; 4- formulano al Consiglio di Istituto proposte in ordine all organizzazione ed alla programmazione della vita e dell attività della scuola nelle materie di competenza dello stesso; 5- svolgono le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari ; 6- verificano l andamento complessivo dell attività didattica nelle classi di loro competenza e propongono gli opportuni adeguamenti del programma di lavoro didattico; 7- si pronunciano su ogni altro argomento attribuito dal D.Lgs , n 297 dalle leggi e dai regolamenti alla loro competenza; Le competenze di cui ai precedenti punti 5, 6 spettano al Consiglio di Intersezione/interclasse con la sola presenza dei docenti. d) PARTECIPAZIONE Alle sedute dei Consigli di Intersezione/Interclasse possono essere invitati, a titolo consultivo, i rappresentanti di Enti ed Associazioni che operano continuativamente nell ambito della scuola. e) CALENDARIO E CONVOCAZIONE I Consigli di Intersezione/Interclasse si riuniscono di norma: - almeno una volta ogni trimestre per le competenze di cui ai precedenti punti 1,2,3 e 4; - almeno una volta ogni trimestre per le competenze di cui al precedente punto 5; - almeno una volta ogni bimestre per le competenze di cui al precedente punto 6; Il calendario delle riunioni viene formulato ed approvato in sede di Collegio dei Docenti entro il mese di Ottobre di ciascun anno scolastico, ai sensi dell art.29 del C.C.N.L. del Comparto Scuola. In aggiunta alle riunioni programmate, il Consiglio di Intersezione/Interclasse viene convocato dal presidente su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri ed ogni qual volta il Consiglio di Istituto ritenga di doverne richiedere il parere. 8

9 Art. 4) IL COLLEGIO DEI DOCENTI a) PRESIDENZA Il Collegio dei Docenti è presieduto dal Dirigente Scolastico oppure, in caso di sua assenza o impedimento, da un docente, membro del Collegio, da lui delegato. b) SEGRETARIATO Le funzioni di segretariato del Collegio sono attribuite dal Dirigente scolastico ad uno dei docenti eletto in qualità di incaricato a collaborare con lo stesso. c) COMPETENZE Il Collegio dei Docenti definisce le linee pedagogico didattiche del Progetto di Istituto ed adotta autonomamente, o propone al Consiglio di Istituto per i provvedimenti di sua competenza, tutte le misure congruenti al raggiungimento degli obiettivi stabiliti. In particolare: 1 ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell Istituto. Cura la programmazione dell azione educativa anche al fine di adeguare, nell ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare, esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente. 2 - formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione e la composizione delle classi e l assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche,tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto. 3 - delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le classi, la suddivisione dell anno scolastico in due o tre periodi e il calendario delle operazioni di scrutino; 4 - valuta periodicamente l andamento complessivo dell azione didattica per verificarne l efficacia in rapporto agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell attività scolastica: 5 - provvede, sentiti i Consigli di Interclasse, all adozione dei libri di testo e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal Consiglio di istituto, alla scelta delle attrezzature e dei sussidi didattici; 6 - adotta e promuove nell ambito delle proprie competenze iniziative di sperimentazione in conformità degli artt. 276 e sgg. Del D.Lgs , n 297; 7 - promuova iniziative di aggiornamento dei docenti ed adotta, annualmente, il proprio piano di formazione; 8 - elegge, all interno, i docenti che fanno parte del Comitato per la valutazione del Servizio del personale docente; 9 - programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap e per il recupero degli alunni in situazione di svantaggio; 10 - adotta le iniziative previste dall art.115 del D.Lgs , n 297 per la formazione scolastica dei figli dei cittadini comunitari ed extracomunitari residenti in Italia; 11 - adotta iniziative didattiche in ordine all educazione alla salute, all educazione ambientale ed all educazione stradale; 12 - formula proposte al Dirigente Scolastico in merito al calendario ed alle modalità di svolgimento delle attività funzionali ed aggiuntive all insegnamento e ne approva i relativi piani; 13 - si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal D.L.gs , n 297 dalle leggi e dai regolamenti alle sue competenze; 9

10 Nell adottare le proprie deliberazioni il Collegio dei Docenti tiene conto degli indirizzi generali indicati dal Consiglio di Istituto per le materie di propria competenza e delle eventuali proposte e dei pareri dei Consigli di Intersezione/Interclasse. d) PARTECIPAZIONE Alle sedute del collegio dei Docenti possono essere invitati, a titolo consultivo, rappresentanti di Enti ed Associazioni che operano continuativamente nell ambito della scuola. e) CALENDARIO E CONVOCAZIONE Il Collegio dei Docenti si insedia all inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qual volta il Dirigente scolastico ne ravvisi la necessità oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta scritta e, comunque, almeno una volta ogni trimestre o quadrimestre. Il calendario di massima delle riunioni viene proposto ed approvato dal Collegio dei Docenti entro il mese di Ottobre di ciascun anno scolastico, ao sensi dell art.29 del C.C.N.L. del Comparto Scuola. f) ARTICOLAZIONI DEL COLLEGIO ED ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DEI LAVORI Al fine di organizzare e rendere più significativi i lavori del Collegio, in presenza di un alto numero di docenti membri dello stesso, il Collegio può articolarsi in Dipartimenti di Plesso disciplinari. 10

11 Art. 5) IL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DE SERVIZIO DEI DOCENTI a) PRESIDENZA Il Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti è presieduto dal Dirigente Scolastico. b) SEGRETARIATO Le funzioni di segretariato del Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti vengono affidate dal Dirigente Scolastico ad uno dei docenti membro dello stesso. c) COMPETENZE Il Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti esercita le competenze previste dagli artt. 440 e 501 del D.Lgs n 297 in materia di anno di formazione del personale docente in servizio presso le scuole dell Istituto o di riabilitazione del personale docente. Inoltre, il Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti provvede alla valutazione del servizio su richiesta del singolo interessato, ai sensi dell art. 448 del D.L.gs , n 297. Alla eventuale valutazione del servizio di un membro del Comitato provvede il Comitato stesso, ai cui lavori, in tal caso, non partecipa l interessato. d) CALENDARIO E CONVOCAZIONE Il Comitato per la Valutazione del Servizio si riunisce, di norma, al termine di ciascun anno scolastico per procedere alla valutazione del personale docente in anno di formazione ed ogni qual volta ne venga richiesto il parere dai singoli interessati. 11

12 Art. 6) IL CONSIGLIO DI ISTITUTO a) PRESIDENZA Il Consiglio di Istituto è presieduto da uno dei membri, eletto a maggioranza assoluta dei suoi componenti, tra i rappresentanti dei genitori. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti. Con le stesse modalità, il Consiglio di Istituto provvede all elezione del Vice Presidente, che sostituisce il Presidente in tutte le funzioni in caso di sua assenza o impedimento. b) SEGRETARIATO Le funzioni di segretariato del Consiglio di Istituto sono affidate dal Presidente, a rotazione, ad un docente membro del Consiglio stesso. c) COMPETENZE IL Consiglio di Istituto elabora ed adotta gli indirizzi generali della Scuola e ne determina i criteri e le forme di finanziamento. Fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti e sentite le proposte dei Consigli di Intersezione/Interclasse, ha potere deliberante per quanto concerne l organizzazione e la programmazione della vita e dell attività della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio. In particolare: 1) adotta la Carta dei Servizi dell Istituto, comprensiva del Regolamento Interno, verificandone periodicamente la realizzazione, e definisce i criteri generali per la predisposizione del Piano dell Offerta Formativa ; 2) definisce i criteri generali per la programmazione e la realizzazione delle attività parascolastiche, interscolastiche ed extrascolastiche; 3) delibera la partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo; 4) promuove contatti con altri istituti al fine di realizzare scambi di informazioni ed esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazioni; 5) definisce forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte dall Istituto; 6) provvede all adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; 7) indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all utilizzo dell Organico di istituto, alla definizione dell orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche; 8) delibera, sentito il Collegio dei Docenti per gli aspetti didattici, la partecipazione alle iniziative dirette all educazione alla salute; 9) esercita le funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento previste dagli artt. 276 e sgg. Del D.Lgs , n 297; 10) stabilisce i criteri per l espletamento del servizio amministrativo; 11) delibera il bilancio preventivo ed il conto consuntivo e dispone in ordine all impiego dei mezzi finanziari; 12) provvede all acquisto, al rinnovo ed alla conservazione delle attrezzature tecnicoscientifiche, dei sussidi didattici delle dotazioni librarie e dei libri di testo, dei materiali di consumo; 13) esercita le competenze previste dall art.94 del D.L.gs n 297 in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici; 14) provvede al coordinamento organizzativo dei Consigli di Intersezione/Interclasse; 15) si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal D.L.gs n 297, dalle leggi e dai regolamenti, alla sua competenza. 12

13 d) PARTECIPAZIONE Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del Consiglio di Istituto, a titolo consultivo, gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medici, psicopedagogici e di orientamento. e) CALENDARIO E CONVOCAZIONE Il Consiglio di Istituto si riunisce, di norma, all inizio di ciascun anno scolastico ed ogni qual volta il Presidente od il Dirigente Scolastico ne ravvisino la necessità. Inoltre, esso si riunisce quando ne venga richiesta la convocazione per iscritto, con precisazione dell argomento di cui si chiede la trattazione, - da un quarto dei propri componenti; - dal Collegio dei Docenti; - da un Consiglio di Intersezione/Interclasse. f) ARTICOLAZIONI DEL CONSIGLIO, ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DEI LAVORI Il Consiglio di Istituto elegge al suo interno una Giunta Esecutiva, composta da un docente, da un rappresentante del personale amministrativo ed ausiliario e da due genitori. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede e riveste la rappresentanza dell Istituto, ed il DSGA che svolge anche funzioni di segretario della Giunta stessa. La Giunta Esecutiva predispone i lavori del Consiglio di Istituto, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso e cura l esecuzione delle relative delibere. Il Consiglio di Istituto, inoltre, può deliberare la costituzione, al proprio interno,di gruppi di lavoro e di studio su particolari problematiche loro affidate. La composizione di tali Gruppi viene stabilita di volta in volt, in base alle esigenze e competenze. I gruppi di lavoro e di Studio riferiscono al Consiglio di Istituto i risultati della propria attività per le eventuali delibere di competenza dello stesso. 13

14 TIT. II LE ASSEMBLEE ED IL COMITATO DEI GENITORI Art.7) DIRITTO DI ASSEMBLEA I genitori degli alunni delle Scuole Infanzia e Primaria Statali del Circolo hanno il diritto/dovere di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, secondo le modalità previste dai successivi articoli, al fine di favorire i rapporti tra tutte le componenti scolastiche e di collaborare alla piena realizzazione del Piano dell Offerta Formativa. A tal fine, vengono previste le seguenti organizzazioni: 1. Assemblea di Sezione/Classe; 2. Assemblea di Plesso; 3. Assemblea di Istituto; Alle assemblee dei Genitori si applicano, ove compatibili, le Disposizioni generali sul funzionamento degli organi collegiali di cui al TIT.I, art. 1 del presente Regolamento. 14

15 Art.8) L ASSEMBLEA DI SEZIONE/CLASSE a) COMPOSIZIONE L assemblea di Sezione/Classe è formata da tutti i genitori degli alunni iscritti alla sezione/classe. b) PRESIDENZA L Assemblea di Sezione/Classe è presieduta dal genitore eletto Rappresentante dai genitori degli alunni iscritti. c) SEGRETARIATO Le funzioni di segretario dell Assemblea di Sezione/Classe vengono affidate dal Presidente ad uno dei genitori membro della stessa, il quale assume l incarico di redigere il verbale della riunione che, sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, deve essere tempestivamente inviato al Dirigente Scolastico per opportuna conoscenza e per gli eventuali provvedimenti di competenza. d) COMPETENZE L Assemblea di Sezione/Classe formula proposte in merito all organizzazione della Sezione/Classe, all andamento di ordine educativo e disciplinare, alla partecipazione dei genitori alle iniziative proposte dagli insegnanti o dai genitori stessi. e) PARTECIPAZIONE All Assemblea di Sezione/Classe possono partecipare, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i Docenti della sezione/classe. f) CALENDARIO E CONVOCAZIONE L Assemblea di Sezione/Classe si riunisce ogni qual volta i genitori della sezione o della classe ne facciano richiesta al Presidente o quando quest ultimo ne ravvisi la necessità. Poiché le Assemblee di Sezione/Classe si svolgono nei locali dell Istituto, la data e l orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordate di volta in volta con il dirigente Scolastico. A tal fine il Presidente provvede ad inviare,al Dirigente Scolastico almeno 5 giorni prima la richiesta di uso dei locali, completa di data, orario ed ordine del giorno. Il Dirigente Scolastico autorizza la convocazione dell Assemblea, compatibilmente con gli orari di servizio del personale ausiliario e di lavoro dei genitori, ed il Presidente provvede alla convocazione di tutti i genitori della Sezione/Classe. 15

16 Art. 9) L ASSEMBLEA DI PLESSO ( o COMITATO DEI GENITORI ) a) COMPOSIZIONE L Assemblea di Plesso è formata da tutti i genitori eletti Rappresentanti delle sezioni o delle classi del Plesso. b) PRESIDENZA I rappresentanti dei genitori degli alunni delle sezioni e delle classi appartenenti al plesso eleggono, al proprio interno, un Presidente ed un vice presidente con le stesse modalità previste dall art.5, lettera a) del presente Regolamento per l elezione del Presidente del Consiglio di Istituto. c) SEGRETARIATO Le funzioni di Segretario dell Assemblea di Plesso vengono affidate dal Presidente ad uno dei genitori membro della stessa, il quale assume l incarico di redigere il verbale della riunione che, sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, deve essere tempestivamente inviato al Dirigente Scolastico per opportuna conoscenza e per gli eventuali provvedimenti di competenza. d) COMPETENZE L Assemblea di Plesso formula proposte in merito all organizzazione del plesso, all andamento di ordine educativo e disciplinare, alla partecipazione dei genitori alle iniziative proposte dagli insegnanti o dai genitori che coinvolgono tutte le sezioni o le classi del Plesso. e) PARTECIPAZIONE All Assemblea di Plesso sono invitati, con diritto di parola e di voto, tutti i genitori degli alunni delle sezioni o delle classi del Plesso. Possono inoltre parteciparvi, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico, il Presidente del Consiglio di Istituto, i Docenti del Plesso. f) CALENDARIO E CONVOCAZIONE L Assemblea di Plesso si riunisce su richiesta del Presidente dell Assemblea o della maggioranza dei suoi membri o di 50 genitori delle sezioni o delle classi del Plesso. La prima convocazione all inizio dell anno scolastico viene disposta dal Dirigente Scolastico per l elezione del Presidente. Poiché le Assemblee di Plesso si svolgono nei locali dell istituto, la data e l orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere di volta in volta concordate con il Dirigente Scolastico. A tal fine, il Presidente provvede ad inviare al Dirigente Scolastico la richiesta di uso dei locali, completa di data, orario ed ordine del giorno. Il Dirigente Scolastico autorizza la convocazione dell Assemblea, compatibilmente con gli orari di servizio del personale ausiliario e di lavoro dei genitori, ed il Presidente provvede alla convocazione di tutti i genitori eletti rappresentanti delle sezioni/classi del plesso ed alla pubblicazione, all albo della scuola, di apposito avviso. 16

17 Art. 10) L ASSEMBLEA DI ISTITUTO a) COMPOSIZIONE L Assemblea di Istituto è formata da tutti i genitori degli alunni iscritti alle scuole dell Istituto, eletti annualmente nei Consigli d Intersezione e nei Consigli d Interclasse. b) PRESIDENZA L Assemblea di Istituto è presieduta dal presidente del Consiglio di Istituto. c) SEGRETARIATO Le funzioni di segretario sono attribuite dal Presidente ad uno dei genitori membro dell Assemblea stessa, il quale assume l incarico di redigere il verbale della riunione che, sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, deve essere tempestivamente inviato al Dirigente Scolastico per opportuna conoscenza per gli eventuali provvedimenti di competenza. d) COMPETENZE L Assemblea di Istituto formula proposte in merito all organizzazione dell Istituto ed alle iniziative scolastiche ed extrascolastiche che si rivolgono a tutte le scuole dell Istituto. e) PARTECIPAZIONE All Assemblea di Istituto possono partecipare, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico ed i docenti delle scuole dell Istituto. f) CALENDARIO E CONVOCAZIONE L Assemblea di Istituto è convocata su richiesta del Presidente dell Assemblea o della maggioranza del Comitato dei genitori. Poiché le Assemblee di Istituto si svolgono nei locali dell Istituto, la data e l orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordate di volta in volta con il Dirigente Scolastico. A tal fine, il Presidente provvede ad inviare al Dirigente Scolastico la richiesta di uso dei locali completa di data, orario ed ordine del giorno, il Dirigente Scolastico autorizza la convocazione dell Assemblea, compatibilmente con gli orari di servizio del personale ausiliario e di lavoro dei genitori, ed il Presidente provvede alla convocazione tramite lettera inviata a tutti i Rappresentanti dei Genitori ed avviso affisso all albo delle scuole. 17

18 Art. 11) CRITERI PER L ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA PRIMARIA Vengono rispettate le seguenti priorità per la formazione di eventuali graduatorie per l ammissione degli alunni: 1 gruppo: nati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento che richiedono la scuola di riferimento indicata dal Comune ( assegnati allo stradario ) 1 gruppo bis: nati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento che dimostrino di aver ottenuto la residenza nello stradario entro il termine delle iscrizioni unitamente ad uno dei genitori 2 gruppo: nati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento che richiedono una scuola diversa da quella indicata dal Comune ma appartenenti al 7 Circolo Didattico di Modena con priorità per chi richiede un tempo scuola diverso da quello assegnato 3 gruppo: nati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento che richiedono una scuola diversa da quella indicata dal Comune provenienti da altri Circoli Didattici o Istituti Comprensivi, con precedenza per gli alunni assegnati a plessi scolastici che presentano situazioni di esubero con riferimento alle classi prime attivabili nel 2015/2016 in funzioni delle quinte uscenti nonché della disponibilità delle aule 4 gruppo nati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento provenienti da altri Comuni 5 gruppo: nati dal 1 gennaio al 30 aprile dell anno successivo a quello di riferimento appartenenti al 7 Circolo Didattico di Modena 6 gruppo nati dal 1 gennaio al 30 aprile dell anno successivo a quello di riferimento provenienti da altri Circoli Didattici. Nell ambito dei gruppi n saranno applicati i seguenti sottocriteri: 1. alunni che hanno fratelli iscritti ad altre classi della stessa scuola (esclusa la classe 5^); 2. alunni provenienti da scuole con diverse organizzazioni appartenenti ai seguenti Circoli e nel seguente ordine: SCUOLA PRIMARIA S. GIOVANNI BOSCO da Modena 6 Circolo De Amicis da Modena 6 Circolo Pascoli 18

19 SCUOLA PRIMARIA S.AGNESE da Modena 6 Circolo De Amicis da Modena 6 Circolo Pascoli SCUOLA PRIMARIA GRAZIOSI da Modena 10 Circolo Palestrina da Modena I.C. 3 - Rodari 3. alunni dei quali almeno un genitore presta attività lavorativa nell ambito della zona di pertinenza della scuola richiesta (da documentare); 4. alunni i cui genitori prestano attività lavorativa e che vengono affidati ai nonni residenti nella zona di pertinenza della scuola richiesta (da documentare); 5. alunni provenienti dalle seguenti scuole dell infanzia (da documentare): SCUOLAPRIMARIA S.GIOVANNI BOSCO : Monte Grappa Carbonieri Boccherini Raisini Regina della Pace/S. Agnese SCUOLA PRIMARIA S.AGNESE : Andersen Carbonieri Sanremo S. Benedetto Abate Saluzzo SCUOLA PRIMARIA GRAZIOSI : Carbonieri Andersen Boccherini S. Benedetto Abate Sanremo Regina della Pace/S. Agnese Note: - Si intendono assegnati allo stradario coloro che essendo nati dal 1 gennaio al 31 dicembre risultano compresi nel tabulato inviato alle Direzioni Didattiche dal Comune di Modena. - I criteri determinano l ordine di precedenza. - Per gli alunni appartenenti ai gruppi , in caso di parità, si procederà a sorteggio. - Gli alunni appartenenti ai gruppi 5-6 saranno invece graduati per mese. In caso di parità si darà precedenza agli alunni nati prima. Eventuali gravi casi documentati saranno oggetto di specifica valutazione del Dirigente Scolastico. Si pone il limite massimo di un/a alunno/a anticipatario/a per classe. Entro un mese dalla conclusione delle iscrizioni sarà comunicato alle famiglie se la domanda non è stata accolta. 19

20 Art. 12) CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI 3 ANNI Le sezioni 3 anni delle scuole materne statali del 7 Circolo di Modena vengono formate in base ai seguenti criteri: a) raccolta delle informazioni relative alla eventuale frequenza dei nidi per l infanzia ed eventuali segnalazioni da parte dei Servizi N.P.I. e dei Servizi Sociali, anche per il tramite di appositi incontri con insegnanti ed operatori specialisti; b) formazione di una commissione composta da: - n 1 insegnante delle sezioni 3 anni - n 1 insegnante delle sezioni 5 anni - n 1 insegnante garante della continuità dei lavori della commissione e coordinatore degli stessi; c) suddivisione equilibrata degli alunni e formazione delle sezioni rispettando, nell ordine i seguenti criteri: 1. distribuzione degli alunni portatori di handicap certificati; 2. distribuzione dei casi sociali segnalati e documentati; 3. distribuzione degli alunni extracomunitari; 4. distribuzione degli alunni che hanno frequentato un nido per l infanzia; 5. formazione di piccoli gruppi ( massimo 3-4 unità) di alunni provenienti dallo stesso nido per l infanzia; 6. distribuzione per semestre di nascita; 7.distribuzione per sesso; d) in tutti i casi le sezioni così formate dovranno risultare eterogenee in sé, ma omogenee tra loro; e) le operazioni di formazione delle sezioni dovranno essere svolte e pubblicate entro il 30 giugno di ciascun anno scolastico. Art. 12/A) CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI CARBONIERI/BOCCHERINI Fatto salvo l obiettivo della formazione di sezioni eterogenee al loro interno, ma omogenee fra di loro, in modo da pervenire ad una composizione equilibrata della scolaresca, si delibera l adozione dei seguenti criteri per l assegnazione ad una delle due scuole dell infanzia Carbonieri e Boccherini. CRITERI PER L ASSEGNAZIONE AL PLESSO 1) presenza nella stessa scuola o nella scuola primaria più vicina di fratelli/sorelle; 2) residenza che consente di raggiungere la scuola a piedi; 3) esigenza di una scuola dell infanzia con prolungamento orario; 4) possibilità di avere l aiuto di nonni che abitano nei pressi della scuola; 5) posto di lavoro vicino alla scuola; 20

21 Art. 13) CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME Le classi prime delle scuole primarie del 7 Circolo di Modena vengono formate in base ai seguenti criteri: a) raccolta di informazioni relative alla eventuale frequenza di scuole dell infanzia, ai percorsi formativi seguiti ed alle potenzialità sviluppate ( Progetto Continuità) b) raccolta di eventuali segnalazioni da parte dei Servizi N.P.I. e dei Servizi Sociali, anche per il tramite di appositi incontri con gli operatori specialisti; c) formazione di una commissione composta da: - n 1 insegnante delle sezioni 5 anni; - n 1 insegnante delle classi 1^; - n 1 insegnante garante della continuità dei lavori della commissione e coordinatore degli stessi; - n 1 docente referente per la continuità Scuola Infanzia/ Scuola Primaria; suddivisione equilibrata degli alunni e formazione delle classi rispettando, nell ordine, i seguenti criteri: 1. modello organizzativo richiesto ( Tempo normale o Tempo pieno); 2. distribuzione degli alunni portatori di handicap certificati; 3. distribuzione dei casi sociali segnalati e documentati; 4. distribuzione degli alunni extracomunitari; 5. distribuzione degli alunni provenienti da scuole dell infanzia; 6. distribuzione degli alunni non scolarizzati e dei quali non si possiedono altre informazioni oltre ai dati anagrafici; 7. distribuzione per sesso; 8. divisione di fratelli, anche gemelli d) in tutti i casi, le classi così formate dovranno risultare eterogenee in sé, ma omogenee tra loro; e) le operazioni di formazione delle classi 1^ dovranno essere svolte e pubblicate entro il 3 settembre per tener conto degli arrivi che sono ormai frequenti nei mesi estivi. 21

22 Art. 14) CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI E DELLE CLASSI INTERMEDIE Per la formazione delle sezioni intermedie delle scuole dell Infanzia ( 4 e 5 anni ) e delle classi intermedie delle scuole Primarie (2^, 3^, 4^,e 5^), vengono adottati i seguenti criteri: 1) Le sezioni delle scuole dell Infanzia e le classi delle scuole primarie sono costituite,di norma, con un numero massimo di venticinque alunni. 2) Le sezioni e le classi che accolgono alunni portatori di handicap in situazioni di disagio e di difficoltà di apprendimento particolarmente gravi ( con un massimo di n 2 alunni per ciascuna sezione/classe), vengono costituite con un massimo di venti iscritti, ove tale esigenza sia adeguatamente motivata nei piani educativi individualizzati, con riguardo anche alle condizioni organizzative delle scuole ed alle risorse professionali disponibili. 3) A tale proposito, le sezioni e le classi precedentemente formate con numero maggiore di alunni verranno gradualmente ridotte, in presenza di alunni certificati in corso d anno, a seguito di eventuali trasferimenti in uscita. 4) Per quanto riguarda le sezioni intermedie delle scuole dell infanzia il Dirigente Scolastico, valutate la consistenza numerica, l eventuale presenza di alunni portatori di handicap, le condizioni organizzative e le risorse professionali disponibili, comunica annualmente il numero dei posti disponibili al Comune di Modena Ufficio iscrizioni il quale nell ambito degli accordi per le iscrizioni alle scuole dell infanzia Pubbliche e delle relative graduatorie procede all individuazione degli aventi diritto all iscrizione. 5) Per quanto riguarda le classi intermedie delle scuole primarie il Dirigente Scolastico procederà nei seguenti modi: - TRASFERIMENTI IN CORSO D ANNO: compatibilmente con le disponibilità numeriche delle classi richieste, le domande di iscrizione verranno accolte in ordine temporale di presentazione; - TRASFERIMENTI ESTIVI ( tra il termine delle lezioni e l inizio delle lezioni ): tutte le domande di trasferimento/iscrizioni verranno graduate in base ai seguenti criteri elencati in ordine di priorità e la relativa graduatoria verrà pubblicata annualmente entro il giorno precedente l inizio delle lezioni: a) alunni già frequentanti una scuola del Circolo per i quali viene richiesto il ricongiungimento a fratelli/sorelle iscritti ad altra scuola del Circolo; b) alunni provenienti da fuori Comune che acquisiscono la residenza/ il domicilio nella zona di pertinenza della scuola richiesta (da documentare ); c) alunni provenienti da altre scuole del Comune che acquisiscono la residenza/ il domicilio nella zona di pertinenza della scuola richiesta (da documentare); d) alunni provenienti da altre scuole del Circolo che richiedono il passaggio da classe a T.N. a classe a T.P. e viceversa; e) alunni provenienti da scuole del Comune con diversa organizzazione e nel seguente ordine: - San G. Bosco, classi a T.P. = Modena 6, De Amicis - G.Graziosi, classi a T.N. = Modena 10, Palestrina/ Saliceto Panaro Modena 9, Rodari/Begarelli/King - S.Agnese, classi a T.P. = Modena1, Pisano Modena 6, Pascoli; 6) Alunni dei quali almeno un genitore presta attività lavorativa nella zona di pertinenza della scuola richiesta (da documentare); 7) Alunni i cui genitori prestano entrambi attività lavorativa e che vengono affidati ai nonni residenti nella zona di pertinenza della scuola richiesta (da documentare); 22

23 8) Alunni privi dei requisiti di cui ai punti precedenti in ordine alfabetico, a partire dalla lettera sorteggiata in sede di riunione dei genitori richiedenti l iscrizione. Art. 15) ASSEGNAZIONE DELLE CLASSI E DELLE SEZIONI AI DOCENTI L articolo è regolato dalla normativa vigente. Art. 16) FREQUENZA DEGLI ALUNNI a) La frequenza degli alunni alle attività ed alle lezioni è obbligatoria per l intero orario giornaliero prescelto dalle famiglie all atto dell iscrizione: - scuola dell Infanzia: - dalle ore 8.00 ( ingresso fino alle ore 9.00) alle ore tempo normale : - dalle ore 8.30 ( ingresso alle ore ) alle ore tempo pieno : - dalle ore 8.30 ( ingresso alle ore ) alle ore b) A domanda degli interessati, il Dirigente Scolastico può concedere deroghe all obbligo di frequenza, compatibilmente con le disposizioni vigenti, nei seguenti casi: 1 frequenza del solo turno antimeridiano ( con o senza refezione scolastica) nella scuola dell Infanzia; 2 esonero dall obbligo di presenza durante la refezione scolastica per gli alunni delle classi a tempo pieno : in tal caso gli alunni escono alle e rientrano alle ore ( ingresso alle ore 14.25) ; 3 - richiesta di uscita anticipata/ingresso posticipato per gli alunni che non si avvalgono dell insegnamento della Religione Cattolica; 4 richiesta di uscita anticipata/ingresso posticipato per gli alunni che necessitano di particolari terapie riabilitative attestate da apposita certificazione; b) Tutte le assenze degli alunni devono essere giustificate per iscritto dai genitori agli insegnanti. In caso di assenza dalle attività o dalle lezioni per motivi di salute superiori ai cinque giorni lavorativi, l alunno può essere riammesso alla frequenza solo previa presentazione all insegnante di apposito certificato di riammissione rilasciato dal medico curante. 23

24 Art. 17) DISPOSIZIONI GENERALI SULLA VIGILANZA DEGLI ALUNNI La vigilanza degli alunni si effettua, da parte del personale docente, con la presenza personale e responsabile in mezzo agli stessi. Essa non può essere delegata ad altri se non per cause di forza maggiore o perché richiesta da forme di attività didattica svolte in collaborazione. In caso di assenza dell insegnante titolare e di conseguente eventuale ritardo dell insegnante supplente temporaneo, la vigilanza sugli alunni delle classi interessate verrà affidata nell ordine: - ai collaboratori scolastici non impegnati in attività di vigilanza all ingresso della scuola; - agli insegnanti in compresenza; - agli insegnanti di sostegno non impegnati con alunni dai gravi problemi relazionali e/o comportamentali Qualora il ritardo dell insegnante supplente perdurasse oltre i 20 minuti, il personale sopra elencato provvederà alla divisione degli alunni tra le classi parallele. Nel corso delle attività scolastiche gli ingressi della scuola resteranno chiusi; uno degli ingressi, fornito di campanello e di indicazione adeguata, sarà a disposizione dei genitori che, per validi motivi, dovessero entrare durante l orario delle lezioni. I collaboratori scolastici addetti alla custodia dovranno procedere al riconoscimento dei genitori che richiedono l ingresso. 24

25 Art. 18) L INGRESSO DEGLI ALUNNI I genitori sono tenuti ad accompagnare i propri figli sino all ingresso dell edificio scolastico. Gli alunni entrano nelle proprie aule, sotto la vigilanza dei collaboratori scolastici, durante i dieci minuti che precedono le lezioni. Gli insegnanti sono tenuti ad essere presenti nella propria aula, per ricevere gli alunni, durante i dieci minuti che precedono le lezioni. In caso di assenza o di impedimento dell insegnante, la sorveglianza nelle aule viene provvisoriamente demandata ai collaboratori scolastici. Solo per eventuali comunicazioni urgenti, i genitori possono recarsi a parlare con l insegnante e comunque, in tal caso, sono tenuti ad abbandonare l edificio scolastico prima dell inizio delle lezioni. L ingresso nelle aule deve essere attuato in modo da consentire un puntuale e regolare inizio delle lezioni. Possono trattenersi a scuola i genitori che abbiano programmato con gli insegnanti una determinata iniziativa: in questo caso la loro presenza è autorizzata e la scuola è grata per la collaborazione. Gli alunni in ritardo giustificato rispetto all orario delle lezioni sono ammessi in classe a decisione degli insegnanti. I singoli plessi della Primaria sono regolamentati in maniera specifica. 25

26 Art. 18/A) REGOLAMENTO SCUOLA PRIMARIA S.G. BOSCO Per consentire un regolare svolgimento delle attività didattiche, per un utilizzo funzionale dei locali scolastici e per il rispetto delle norme di sicurezza, si stabilisce il seguente regolamento: 1 ENTRATA - USCITA 1a - Entrata del mattino : ore 7.30/8.25 = ingresso servizio pre- scuola a pagamento ore 8.25/8.30 = ingresso porta principale 1b - Uscita pranzo : ore = ingresso principale - Rientro dal pranzo: ore = ingresso via Morselli ( non si rientra prima di tale orario se non per casi eccezionali preventivamente autorizzati dal Dirigente Scolastico) 1c - Uscita pomeridiana: ore = classi prime ingresso via Morselli classi a seconda dell uscita comunicata di anno in anno 1d -Comunicazioni: i genitori devono lasciare i propri figli alla porta di ingresso ( tranne per i genitori delle prime classi, i primi 10 giorni di scuola). Per brevi comunicazioni utilizzare il diario; per comunicazioni importanti fissare un colloquio. 1e - Ritiro alunni: i bambini devono essere ritirati solo dai genitori o da persone da essi delegate purché maggiorenni. 1f Ritiro in ritardo: in caso di eventuale, eccezionale, grave ritardo nel ritiro all uscita pomeridiana, i genitori sono tenuti ad avvisare telefonicamente la scuola: 059/ Dopo ripetuti e immotivati ritardi verrà data segnalazione al Dirigente Scolastico. 2 RITARDO In caso di ritardo all ingresso del mattino, il genitore deve accompagnare il proprio figlio all interno della scuola. Tutti i ritardi verranno registrati. Dopo ripetuti ritardi verrà inviata segnalazione al Dirigente Scolastico che provvederà a seconda dei casi. 3 USCITA ANTICIPATA Non è possibile concedere agli alunni di lasciare anticipatamente le lezioni se non per gravi motivi. Il genitore che in via del tutto eccezionale chiede di ritirare il proprio figlio, dovrà compilare il modello di uscita anticipata presso i collaboratori scolastici. L eventuale uscita anticipata nel pomeriggio può essere richiesta fino alle ore e non oltre. Le uscite anticipate non devono comunque superare il numero di 6 in un anno( tranne i casi certificati). 4 MATERIALE DIMENTICATO A SCUOLA Eventuale materiale dimenticato a scuola potrà essere ritirato dai genitori esclusivamente nella fascia oraria dalle alle dal lunedì al Venerdì, dopo che tutte le classi avranno lasciato i locali della scuola. 26

27 5 PERMANENZA CORTILE SCUOLA Non è ammessa la presenza dei genitori e di persone estranee al personale scolastico all interno della scuola e nei cortili, sia durante l orario scolastico sia alla fine delle lezioni quando i cancelli verranno chiusi per sicurezza. Si ricorda che i genitori che lasciano i bambini soli all interno dell area scolastica prima dell orario di entrata, agiscono sotto la loro responsabilità. 6 ASSENZE Le assenze vanno sempre giustificate sul diario e seguite da certificazione medica dopo il sesto giorno di malattia. 7 DIARIO Occorre controllare giornalmente il diario e firmare regolarmente gli avvisi e le comunicazioni. 27

28 Art. 18/B) REGOLAMENTO SCUOLA PRIMARIA S. AGNESE Per consentire un regolare svolgimento delle attività didattiche, per un utilizzo funzionale dei locali scolastici e per il rispetto delle norme di sicurezza, si stabilisce il seguente regolamento: 1 ENTRATA - USCITA 1a - Entrata del mattino : ore 7.30/8.25 = ingresso servizio pre- scuola a pagamento ore 8.25/8.30 = ingresso porta principale 1b - Uscita pranzo : ore = ingresso principale - Rientro dal pranzo: ore = ingresso principale ( al suono della campana) ( non si rientra prima di tale orario se non per casi eccezionali preventivamente autorizzati dal Dirigente Scolastico) 1c - Uscita pomeridiana: 1d Servizio post-scuola: ore = classi 1^ ingresso sx classi a seconda dell uscita comunicata di anno in anno è attivo un servizio post- scuola gestito dai genitori 1e -Comunicazioni: i genitori devono lasciare i propri figli alla porta di ingresso ( tranne per i genitori delle prime classi, i primi 10 giorni di scuola). Per brevi comunicazioni utilizzare il diario; per comunicazioni importanti fissare un colloquio. 1f - Ritiro alunni: i bambini devono essere ritirati solo dai genitori o da persone da essi delegate purché maggiorenni. 1g Ritiro in ritardo: in caso di eventuale, eccezionale, grave ritardo nel ritiro all uscita pomeridiana, i genitori sono tenuti ad avvisare telefonicamente la scuola: 059/ Dopo ripetuti e immotivati ritardi verrà data segnalazione al Dirigente Scolastico. 2 RITARDO In caso di ritardo all ingresso del mattino, il genitore deve accompagnare il proprio figlio all interno della scuola. Tutti i ritardi verranno registrati. Dopo ripetuti ritardi verrà inviata segnalazione al Dirigente Scolastico che provvederà secondo dei casi. 3 USCITA ANTICIPATA Non è possibile concedere agli alunni di lasciare anticipatamente le lezioni se non per gravi motivi. Il genitore che in via del tutto eccezionale chiede di ritirare il proprio figlio, dovrà compilare il modello di uscita anticipata presso i collaboratori scolastici. L eventuale uscita anticipata nel pomeriggio può essere richiesta fino alle ore e non oltre. Le uscite anticipate non devono comunque superare il numero di 6 in un anno tranne i casi certificati. 4 MATERIALE DIMENTICATO A SCUOLA Eventuale materiale dimenticato a scuola potrà essere ritirato dai genitori esclusivamente nella 28

Funzioni e competenze del Consiglio d Istituto e del Consiglio di classe

Funzioni e competenze del Consiglio d Istituto e del Consiglio di classe Funzioni e competenze del Consiglio d Istituto e del Consiglio di classe Che cos è il Consiglio di Istituto? Il C.d.I. è l organo di indirizzo e di gestione degli aspetti economici e organizzativi generali

Dettagli

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

R E G O L A M E N T O A S S E N Z E, R I T A R D I E U S C I T E A N T I C I P A T E D E G L I A L U N N I

R E G O L A M E N T O A S S E N Z E, R I T A R D I E U S C I T E A N T I C I P A T E D E G L I A L U N N I ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GONNESA Via Dettori, 10-09010 Gonnesa -CI Tel. e Fax 0781/45018 Codice Fiscale 90016590920- cod. meccanografico CAIC81400E e-mail caic81400e@istruzione.it CAIC81400E@Pec.istruzione.it

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME I DIVISIONE 4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. OMISSIS ESPRIME parere favorevole alla istituzione del Centro Interdipartimentale

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA APPROVATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.37 DEL 30/09/2011 ART. 1 - FINALITÀ DEL SERVIZIO Il Comune

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

1) E costituita, con sede in Trescore Balneario, via dell Albarotto. una associazione di volontariato senza scopi di lucro, per fini di

1) E costituita, con sede in Trescore Balneario, via dell Albarotto. una associazione di volontariato senza scopi di lucro, per fini di STATUTO COSTITUZIONE E SCOPI 1) E costituita, con sede in Trescore Balneario, via dell Albarotto una associazione di volontariato senza scopi di lucro, per fini di solidarietà e con durata illimitata,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI (approvato dal C.D.A. con Delibera n 139 in seduta del 25/6/1998, modificato con Delibera n 87 in

Dettagli

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19

Dettagli

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI Pag. 1 di pag. 5 NORME UNI EN ISO 9001 : 2008 MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. PROCEDURA 4.1 Obiettivi e tempi della comunicazione

Dettagli

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO 1 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Art. 1 Istituzione

Dettagli

OGGETTO : Comunicato impegni inizio settembre 2015.

OGGETTO : Comunicato impegni inizio settembre 2015. Prot. N 4024/C23 Ariano Irpino 26/08/2015 A tutti i docenti dell IISS Ruggero II Loro sedi Per quanto di competenza alla DSGA Al personale ATA Al sito internet dell Istituto OGGETTO : Comunicato impegni

Dettagli

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA 1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio

Dettagli

******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato **************************

******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** ******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** Approvato con delibera consiliare n. 180 del 18 Dicembre 2012.

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Protezione Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

PROCEDURA DEL SISTEMA QUALITA GESTIONE ISCRIZIONI, TRASFERIMENTI, CAMBI DI SEZIONE E RITIRI

PROCEDURA DEL SISTEMA QUALITA GESTIONE ISCRIZIONI, TRASFERIMENTI, CAMBI DI SEZIONE E RITIRI NORME UNI EN ISO 9001:2008 Pag. 1 di 5 GESTIONE, TRASFERIMENTI, CAMBI DI SEZIONE Indice 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA' 4 PROCEDURA 4.1 Iscrizioni 4.2 Trasferimenti 4.2.1 Trasferimenti

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,

Dettagli

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Art. 1 - Soci Ciascun membro del Coordinamento che

Dettagli

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO (Approvato con delibera C.C. n. 90 del 29.11.2003, modificato con

Dettagli

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica www.comune.bottanuco.bg.it Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 40 del 29.9.2005 e modificato con deliberazione di Consiglio

Dettagli

C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~

C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~ C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~ REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO AUSILIARIO VOLONTARIO - Approvato con deliberazione C.C. n. 7 del 01.03.2013 - Modificato con deliberazione C.C. n.

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N.

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 21 DEL 02/08/07) INDICE ARTICOLO 1 - FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FINALITA ARTICOLO

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Regolamento Approvato nell Assemblea Generale del 20 Aprile 2002 1 Consulta regionale volontariato di protezione civile REGOLAMENTO Art. 1 (Oggetto

Dettagli

È adottato e posto n vigore Il seguente

È adottato e posto n vigore Il seguente STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n.4 in data 10.03.2003 In vigore dal 01.04.2003 Il Sindaco: Alberto Bartesaghi

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA COMUNE DI FALCADE (Provincia di Belluno) REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA (TESTO DEFINITIVO APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 5 DEL 17.02.2005) ART. 1 - FINALITA... 2 ART. 2 -

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Comune di Vallesaccarda (Av) Provincia di AVELLINO. Regolamento Comunale Ludoteca Prima Infanzia Il Chicco di Grano

Comune di Vallesaccarda (Av) Provincia di AVELLINO. Regolamento Comunale Ludoteca Prima Infanzia Il Chicco di Grano Comune di Vallesaccarda (Av) Provincia di AVELLINO Regolamento Comunale Ludoteca Prima Infanzia Il Chicco di Grano 1 art. 1 - finalità La Ludoteca infantile è un servizio educativo e sociale di interesse

Dettagli

- La scuola è aperta dal mese di settembre al mese di giugno in piena sintonia con il calendario scolastico regionale;

- La scuola è aperta dal mese di settembre al mese di giugno in piena sintonia con il calendario scolastico regionale; REGOLAMENTO INTERNO DELLA SCUOLA PRIMARIA Art. 1 Funzionamento della scuola - La scuola è aperta dal mese di settembre al mese di giugno in piena sintonia con il calendario scolastico regionale; - L orario

Dettagli

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO E REFEZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio dell Unione N. 21 del 30/04/2013 CAP.

Dettagli

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ART. 1 ISTITUZIONE La Consulta Giovanile Comunale è istituita dal Comune di Torino di Sangro con deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del

Dettagli

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 13.4.2010 ART. 1 FINALITA 1. Il servizio

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del C.C. n. 25 del 29/05/2013 Foglio 2/6 L Amministrazione Comunale di Settimo Milanese, al fine di riconoscere e valorizzare

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Città di Racconigi ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI COMUNE DI RACCONIGI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 42 del 25.10.2011 1 Art. 1 - Istituzione È

Dettagli

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto iscritto nel registro delle persone giuridiche, ai sensi dell articolo 2 del D.P.R. 10 febbraio 2000 n.361 su istanza del 23 agosto 2013 della Prefettura

Dettagli

COMUNE DI CARNAGO. (Provincia di Varese) Regolamento per il servizio di refezione. scolastica Scuola Elementare E.Fermi

COMUNE DI CARNAGO. (Provincia di Varese) Regolamento per il servizio di refezione. scolastica Scuola Elementare E.Fermi COMUNE DI CARNAGO (Provincia di Varese) Regolamento per il servizio di refezione scolastica Scuola Elementare E.Fermi Approvato con deliberazione di C.C. n. 44 del 20.12.2005 e modificato con deliberazione

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Al termine del primo trimestre ( dicembre) Alla fine del mese di marzo inizio aprile ( valutazione intermedia) Alla fine dell anno scolastico.

Dettagli

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI CALVENE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 44 DEL 29.11.2012 INDICE Art. 1 FINALITA Art. 2 COMPETENZE Art.

Dettagli

5.2. DESCRIZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI

5.2. DESCRIZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI 5.2. DESCRIZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI Famiglia e scuola devono collaborare per favorire insieme il processo di educazione dei ragazzi, nel reciproco rispetto di ruoli e compiti. La scuola non può

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA COMUNE DI BASCHI PROVINCIA DI TERNI REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA (Approvato con delibera consiliare n. 50 del 30.09.2010) TITOLO I Norme Generali TITOLO II Trasporto

Dettagli

Parte I. Votazione delle delibere dell Assemblea Paritetica (Art. 15 dello Statuto)

Parte I. Votazione delle delibere dell Assemblea Paritetica (Art. 15 dello Statuto) REGOLAMENTO ELETTORALE PER LE VOTAZIONI DELLE DELIBERE DELL ASSEMBLEA PARITETICA, PER LE ELEZIONI, LA NOMINA E LA REVOCA DEI COMPONENTI L ASSEMBLEA DEI DELEGATI, IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ED IL COLLEGIO

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO Art. 1 - Istituzione della Consulta Ai sensi dell art. 80 dello Statuto Comunale e deliberazione del C.C. n 55 del 13/11/2008

Dettagli

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che: OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa

Dettagli

VIGILANZA SUGLI ALUNNI

VIGILANZA SUGLI ALUNNI ISTITUTO COMPRENSIVO COMO PRESTINO-BRECCIA Via Picchi 6-22100 COMO Tel. 031507192 Fax 031 004738 C.F. 80020220135 coic81300n@istruzione.it VIGILANZA SUGLI ALUNNI REGOLAMENTO concernente la disciplina della

Dettagli

CRITERI SCRUTINI E VALUTAZIONI FINALI

CRITERI SCRUTINI E VALUTAZIONI FINALI CRITERI SCRUTINI E VALUTAZIONI FINALI 1 Criteri specifici per lo scrutinio finale Sulla base delle deliberazioni degli anni precedenti, in base alla normativa vigente, tenuto conto che il voto di condotta

Dettagli

PROCEDURA DEL SISTEMA QUALITA. NORME UNI EN ISO 9001:2008 Data 28/01/2015 Pag. 1 di 6 CONTROLLO E SICUREZZA DEGLI ALUNNI

PROCEDURA DEL SISTEMA QUALITA. NORME UNI EN ISO 9001:2008 Data 28/01/2015 Pag. 1 di 6 CONTROLLO E SICUREZZA DEGLI ALUNNI NORME UNI EN ISO 9001:2008 Data 28/01/2015 Pag. 1 di 6 CONTROLLO E DEGLI ALUNNI Indice 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA' 4. PROCEDURA 4.1 Rilascio del diario 4.2 Assenze 4.2.1 Assenze

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A.COSTA Scuola dell infanzia G.B.Guarini Scuole primarie A.Costa G.B.Guarini A.Manzoni Scuola Secondaria di I grado M.M.Boiardo - Sezione Ospedaliera Sede: Via Previati, 31

Dettagli

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.

Dettagli

CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII. CONVENZIONE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA MENSA Presso Scuola Primaria

CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII. CONVENZIONE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA MENSA Presso Scuola Primaria CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII PROVINCIA DI BERGAMO SCRITTURA PRIVATA CONVENZIONE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA MENSA Presso Scuola Primaria ORIGINALE REG. N. (Per l attuazione delle iniziative

Dettagli

COMUNE DI ALA. Provincia di Trento REGOLAMENTO DELLE CONSULTE FRAZIONALI, RIONALI E DEI GIOVANI.

COMUNE DI ALA. Provincia di Trento REGOLAMENTO DELLE CONSULTE FRAZIONALI, RIONALI E DEI GIOVANI. COMUNE DI ALA Provincia di Trento REGOLAMENTO DELLE CONSULTE FRAZIONALI, RIONALI E DEI GIOVANI. 1 CAPO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità e contenuti 1. Questo regolamento stabilisce le modalità per l

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

S T A T U T O. Art. 1 COSTITUZIONE ASSOCIAZIONE

S T A T U T O. Art. 1 COSTITUZIONE ASSOCIAZIONE S T A T U T O Art. 1 COSTITUZIONE ASSOCIAZIONE 1) In attuazione dell articolo 46 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto degli Enti pubblici non economici stipulato il 6 luglio 1995,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SCOLASTICO

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SCOLASTICO REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SCOLASTICO Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 11 del 09.04.2013 Pagina 1 SOMMARIO ART. 1 OGGETTO 3 ART. 2 MODALITA DI ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO 3 ART. 3 UTENTI

Dettagli

STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli

STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA ART. 1 - DENOMINAZIONE È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli articoli 36, 37 e 38 del Codice Civile e alle indicazioni

Dettagli

Requisiti per la presentazione delle domande

Requisiti per la presentazione delle domande CITTA DI LEGNAGO Provincia di Verona BANDO PER L ISCRIZIONE AGLI ASILI NIDO COMUNALI Anno educativo 2016/2017 Si rende noto che dal 1 febbraio 2016 saranno aperte le iscrizioni per l ammissione all Asilo

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Afragola, 29/04/2015 prot.2185/a7 IL DIRIGENTE SCOLASTICO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, con cui è stato approvato il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione;

Dettagli

Prot.n.2170 /C27 Mesoraca 15/05/2015

Prot.n.2170 /C27 Mesoraca 15/05/2015 Prot.n.2170 /C27 Mesoraca 15/05/ Ai Docenti della Scuola Secondaria I Grado Oggetto: Adempimenti di fine anno Si comunicano ai Docenti gli adempimenti di fine anno: CONSIGLI DI CLASSE: Pag. 1 VALIDAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI)

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) Art. 1 (Costituzione) Il Centro Studi Interdipartimentale sulla Criminalità Informatica (CSICI) è costituito con Deliberazione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO di MONGRANDO Via Q. Sella 4-13888 Mongrando BI Tel. 015.666316 Fax 015.2560584 e. mail BIIC808004@istruzione.

ISTITUTO COMPRENSIVO di MONGRANDO Via Q. Sella 4-13888 Mongrando BI Tel. 015.666316 Fax 015.2560584 e. mail BIIC808004@istruzione. ISTITUTO COMPRENSIVO di MONGRANDO Via Q. Sella 4-13888 Mongrando BI Tel. 015.666316 Fax 015.2560584 e. mail BIIC808004@istruzione.it - DOMANDA DI ISCRIZIONE INFANZIA Il sottoscritto genitore dell alunno/a

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

[REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI MOBILITA ESTERNA]

[REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI MOBILITA ESTERNA] 2010 Comune di Paglieta Provincia di Chieti [REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI MOBILITA ESTERNA] Deliberazione di Giunta Comunale n. 107 del 30/12/2010 Art. 1 Principi generali 1. Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE

REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE E istituito a cura dell Amministrazione Comunale, il servizio di Asilo Nido per bambini, di età inferiore ai 3 anni, divisi in lattanti,

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

Comitato di Coordinamento

Comitato di Coordinamento Coomitaatoo t ddi i Coooorddi r i nnaamenntoo e t ddeel llee Orrggaannizzzaazioonni i z zi i ddi i Vooloonntaarri l t i aatoo t ddellaa PPrrootezioonnee Civvili ill ee Reggoolaameenntoo e l t Art. 1 Premessa

Dettagli

CITTÀ DI FOLIGNO. Consulta per lo sport e le attività ricreative e del tempo libero. Statuto

CITTÀ DI FOLIGNO. Consulta per lo sport e le attività ricreative e del tempo libero. Statuto CITTÀ DI FOLIGNO Consulta per lo sport e le attività ricreative e del tempo libero. Approvato con D.C.C. n. 150 del 30/10/2001 Modificato con D.C.C. n. 160 del 16/11/2004 con D.C.C. n. 120 del 22/12/2009

Dettagli

STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE COMUNE DI ORISTANO. Comuni de Aristanis

STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE COMUNE DI ORISTANO. Comuni de Aristanis COMUNE DI ORISTANO Comuni de Aristanis STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE (APPROVATO CON DELIBERA C.C. N. 21 DEL 06.03.2008) (MODIFICATO CON DELIBERA C.C. NR. 8 DEL 10.03.2009). I N D I C E CAPO I NORME

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Dettagli

1) Attività funzionali all insegnamento (art. 27 C.C.N.L. 2003) a) Attività individuali (comma 2) preparazione lezioni

1) Attività funzionali all insegnamento (art. 27 C.C.N.L. 2003) a) Attività individuali (comma 2) preparazione lezioni PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA E DEGLI IMPEGNI DEL PERSONALE DOCENTE A.S. 2014/2015 ART. 26 COMMA 4 C.C.N.L. 2003 Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 2.9.2014 1) Attività funzionali all insegnamento

Dettagli