BILANCIO SOCIALE ANNO 2013 EDIZIONE 2014

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1 BILANCIO SOCIALE ANNO 2013 EDIZIONE 2014

2 BILANCIO SOCIALE DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEI COMUNI CILENTANI Edizione

3 2014 Banca di Credito Cooperativo dei Comuni Cilentani - Società Cooperativa Sede legale in Moio della Civitella (SA), Via Municipio Sede amministrativa in Agropoli (SA) Via S. Pio X, n.30/32 Registro imprese di Salerno - Codice Fiscale - Partita I.V.A. N Iscritta all Albo delle Società Cooperative al N. A Iscritta all Albo delle Banche al N Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti e al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo 2

4 INDICE Presentazione p La BCC dei Comuni Cilentani: Il credito che unisce 1.1 Perché la BCC è una banca differente p Identità. Banca di Credito Cooperativo: impresa multidimensionale p Una storia Controcorrente : il Credito Cooperativo p. 14 La storia della nostra BCC-CR p La strategia p I valori p La missione p L assetto istituzionale I numeri del credito cooperativo p I risultati economici della BCC dei Comuni Cilentani 2.1 Indici significativi p. 32 Scheda dei dati di sintesi 3. La contabilità sociale e la comunicazione: le principali attività del 2013 AIL Salerno p. 36 Amici di Nelson p. 36 Basket Agropoli p. 37 Compagnia Teatrale Aristofane p. 38 Dragut p. 39 Agropoli Half Marathon p. 39 Finestra Jazz Vallo p. 40 Granfondo p. 41 Marcialonga Castellabate 2013 p. 42 Mojoca Festival p. 43 Porto Salvo Pisciotta p. 44 Premio Ripa 2013 p. 45 Proloco Castelcivita p. 45 Proloco San Martino p. 46 Rewine 2013 p. 46 Tennis p. 47 Duo Tortorelli Meluso p. 47 Tavole Federiciane p. 48 Stage Formativo ITC G.B. Vico Agropoli p. 48 3

5 Un Albero per ogni nato p. 49 Elenco complessivo attività sociali anno 2013 p. 50 La comunicazione della Comuni Cilentani: risultati, messaggi, mezzi e partner p. 53 Progetto digitale: disegna il tuo futuro p. 54 Il Credito che Unisce p. 56 Vedi lontano: allunga la vita al tuo risparmio p. 57 Sappiamo che è un impresa: sostegno alle PMI del territorio con i fondi Trem Bond p. 58 Pronto Studio. Un iniziativa educational a sostegno dei giovani e delle famiglie p. 59 Cresciamo insieme al nostro territorio. Apertura nuova filiale ad Albanella terra degli ulivi p. 60 Arcobaleno: il mutuo per i danni alluvionali p. 61 Cresciamo insieme: credito al consumo per i dipendenti pubblici e pensionati p. 61 TalkSet TV p. 62 Borse di studio per i soci e figli di soci p. 63 Evento artistico di fine anno p Le relazioni con i portatori di interesse Il valore per i portatori di interesse interni 4.1 Soci p Amministratori p Collaboratori p. 72 Il valore per i portatori di interesse esterni 4.4 Clienti p Fornitori p Ambiente p Il valore economico creato e la sua ripartizione tra i portatori di interesse 5.1 Valore aggiunto generato p. 79 4

6 Non alla grandezza finanziaria ma all influenza etica tendono le Casse di prestiti; si gloriano della progrediente intensità del loro ufficio morale, non dello sviluppo degli affari e dell aumentata circolazione. Leone Wollemborg, 1883 Il Bene comune accanto alla proprietà individuale ne tempera le asprezze e ne corregge le esorbitanze. Leone Wollemborg, 1883 Così come il comandamento «non uccidere»pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire «no a un economia dell esclusione e della iniquità». Questa economia uccide. Vi esorto alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno dell economia e della finanza ad un etica in favore dell essere umano. Esortazione apostolica Evangelii Gaudium del Santo Padre Francesco,

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8 IL BILANCIO SOCIALE, UN BILANCIO DI COERENZA Da molto tempo la BCC dei Comuni Cilentani accompagna la rendicontazione civilistica del suo operato annuale con la redazione del Bilancio Sociale. Non è un gesto simbolico o un omaggio formale ai principi generali che ispirano l azione del mondo del Credito Cooperativo. E piuttosto una rappresentazione diversa di quei numeri che sono la sintesi dei comportamenti, è la conferma che l operato di una buona banca è veramente indirizzato al Bene Comune, alla soddisfazione dei bisogni di una Comunità allargata. Mai, come in questi momenti di profonda preoccupazione, il ruolo delle BCC è stato fondamentale per sostenere i giovani, le famiglie, le imprese, per impedire che i sogni di quanti aspirano a una vita migliore possano naufragare sotto i colpi di una crisi devastante. Giorno dopo giorno, abbiamo voluto ripetere a quanti hanno avuto fiducia in noi: Ci siamo! Dire Ci siamo! non è retorica. E prontezza di risposta, è efficacia dell azione concreta. Per questo la nostra banca può continuare ad affermare di essere stata e di voler essere ancora vicina ai problemi della Gente. Efficacia significa consolidare carattere e competenze per fronteggiare un periodo di cambiamenti difficili e imprevedibili. Vuol dire produrre dei risultati in linea con il patto sociale stretto tra l Istituzione creditizia e i Concittadini che in essa si riconoscono, al fine di accrescere la capacità di raggiungere, assieme, gli obiettivi nel futuro. Di questo vogliamo parlare quindi ai nostri stakeholder con il Bilancio di Coerenza Vogliamo parlare di una cultura d impresa imperniata non sul principio dell egoismo particolare che informa il sistema speculativo, ma piuttosto su quello dell interesse solidale poiché deriva dalla considerazione di un bisogno comune e giunge al provvedimento in comune di esso. Così scriveva 131 anni fa Leone Wollemborg, fondatore nel 1883 della prima Cassa Rurale di Loreggia, in provincia di Padova. Queste le nostre radici. E nel tempo, infatti, che il legame tra la concezione di sviluppo espressa da Wollemborg, oltre un secolo fa, e quella attuata dalla BCC in chiave contemporanea come vicinanza all economia reale, si è consolidata. Per la nostra banca, il concetto di sviluppo non è una nozione meramente economicistica, incentrata sull'aumento del Pil, ma piuttosto è la capacità di continuare ad affermare la nostra presenza, silenziosa e operosa. Di questo desideriamo dare conto ai nostri portatori d interesse. Il Bilancio Sociale non è però solo l enunciazione dei principi generali ai quali ispiriamo la nostra azione quotidiana. Non si può sottacere che il 2013 è stato, sotto tutti i punti di vista, un momento irripetibile per la Comuni Cilentani. Nel marzo dell anno scorso si è proceduto all acquisizione delle attività e passività della BCC di Altavilla Silentina e Calabritto, posta in liquidazione coatta amministrativa. Quando una banca locale evidenzia insanabili criticità, occorrono risorse patrimoniali notevoli, capacità organizzative adeguate e un impegno strenuo da parte di un nuovo soggetto che deve sforzarsi di scongiurare sia l allarme mediatico che il pericolo della scomparsa di un partner finanziario in un comprensorio già fiaccato dalla negativa congiuntura. La Comuni Cilentani presentava le caratteristiche di virtuosità che potevano assicurare la continuità del Credito Cooperativo su un vasto e laborioso territorio. Occorreva garantire la tranquillità del risparmio; bisognava salvaguardare quarantuno posti di lavoro; serviva rimettere in moto la macchina del sostegno ai bisogni delle famiglie e delle piccole e medie imprese interessate. Occorreva perciò rispondere all appello, mettendoci il cuore e la faccia. 7

9 In un momento storico nel quale i grandi Istituti stanno disimpegnandosi dalle aree ritenute erroneamente marginali, le Casse Rurali continuano a svolgere la loro funzione anticiclica, sostenendo una domanda che resterebbe altrimenti inevasa. Questa indispensabile funzione non può tuttavia essere assolta da un isolato operatore: l azione di ogni BCC s inserisce ovviamente all interno di un sistema strutturato, quello delle Federazioni Regionali e Nazionale, un network capace di essere al fianco delle Associate nell elaborazione di idonee strategie, per contribuire alla stabilità del sistema e per fornire le giuste risposte alle emergenze. A un anno di distanza dall acquisizione, la Comuni Cilentani può tracciare un positivo consuntivo dell esperienza effettuata. Il parallelo Bilancio civilistico, che affianca questo documento di natura sociale, testimonia che oggi, più che mai, la Comuni Cilentani si candida a svolgere un ruolo trainante nel processo di rilancio dell'economia locale. Il 2013 è stato un anno faticoso, complesso, nel quale il livello di applicazione per fronteggiare la straordinarietà degli eventi non si è mai abbassato. Il 2014 non sarà diverso: l impegno della Banca sarà di mettere a disposizione di un territorio allargato un organizzazione di lavoro ancora migliorata e sempre più motivata e un aggiuntivo quantitativo di risorse, per sostenere la pressante domanda di credito e di servizi che promana dalle più ampie zone presidiate. Le dimensioni raggiunte non snatureranno la vocazione della Comuni Cilentani che continuerà nella sua politica d interventi frazionati, diffusi verso tutte le categorie di prenditori e con risposte celeri e trasparenti. Tutto ciò, a tassi calmierati e senza eccessivi oneri aggiuntivi. Non è inopportuno ricordare che la nostra Banca ha proseguito nel concedere volontariamente respiro a quanti non potevano provvisoriamente pagare le rate dei mutui, permettendo comode moratorie; non è mai stata applicata ai clienti, sin dall entrata in vigore e per sei trimestri consecutivi, la cosiddetta commissione d istruttoria veloce che, pur normativamente legittima, rappresenta un ulteriore balzello commissionale che il sistema sta applicando invece con estrema puntualità. Rinunciare spontaneamente a una parte dei margini quando la Comunità soffre, è un atteggiamento di coerenza. Questo semplice concetto va riproposto con orgoglio, per un onesta lettura dei dati del bilancio Va ricordato inoltre che la Banca ha fatto pervenire il suo sostegno a molteplici iniziative sociali, promosse da istituzioni e associazioni diverse; in particolare, ha inteso privilegiare la collaborazione con le scuole contribuendo fattivamente con interventi non soltanto economici, ma anche di proprio personale sul campo, per favorire le occasioni di crescita culturale e formativa degli studenti. La Comuni Cilentani può contare oggi su soci, un numero che la pone tra i primi posti per adesioni in Campania. Piace rilevare che l incremento di oltre 700 unità, verificatosi nei dodici mesi dello scorso esercizio, è costituito in gran parte dalle richieste avanzate da nominativi dell area di Altavilla e Calabritto che, dopo le vicissitudini attraversate, hanno espresso la volontà di rientrare nuovamente nella compagine, riconfermando il loro antico e immutato affetto per il Movimento Cooperativo. Il credito ci unisce è stato il leit motif della campagna comunicazionale del Non è stato solo uno spot pubblicitario; le persone alle quali offriamo con umiltà il nostro servizio quotidiano, l hanno ben compreso e hanno voluto premiare il nostro lavoro. Il Presidente Lucio Alfieri 8

10 1_ LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 9

11 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 1.1. PERCHE LA BCC E UNA BANCA DIFFERENTE 1) La nostra banca è differente perché ci appartiene: è una banca mutualistica di comunità. Raccoglie il risparmio del nostro territorio e qui lo reinveste. Almeno il 95% del totale dei crediti deve erogarlo obbligatoriamente nell area geografica di competenza. Le nostre risorse vengono così impiegate per lo sviluppo dell economia reale delle comunità dove noi viviamo e lavoriamo. 2) Perché noi soci dobbiamo risiedere, avere sede od operare con carattere di continuità nell ambito di competenza territoriale della nostra banca. 3) Perché nessuno di noi soci può possedere quote del capitale della nostra cooperativa bancaria per un valore nominale complessivo superiore a 50 mila euro. 4) Perché la BCC è una banca cooperativa mutualistica. Almeno il 50,1% dell'attività di impiego della nostra banca per legge deve andare a crediti ai soci (o ad attività prive di rischio). 5) Perché la nostra è una cooperativa bancaria a utilità comunitaria e sociale: almeno il 70% degli utili di esercizio deve essere destinato a patrimonio indivisibile. A dire il vero, la nostra BCC e quelle italiane destinano a riserva oltre il 90% dei propri utili. Il valore economico generato non finisce dunque nelle tasche di pochi. In tal modo la nostra banca si consolida, può investire in sviluppo e in economia reale. 6) Perché la nostra BCC è ben patrimonializzata e tutte le BCC italiane nel loro complesso hanno un elevata patrimonializzazione: oltre 20 miliardi di euro. 7) Perché è una banca democratica. Noi soci contiamo in quanto persone: vige il principio "una testa-un voto". E inoltre indipendente: siamo noi soci che scegliamo direttamente gli amministratori e i sindaci. 8) Perché costituisce l unico tipo di banca che è sottoposta oltre alla vigilanza sulla stabilità (Banca d'italia), alla vigilanza sulla trasparenza (Antitrust), alla vigilanza sulla concorrenza (Antitrust) e anche alla vigilanza sulla effettività dello scambio mutualistico (ministero dello Sviluppo economico). 9) Perché è una banca sicura: l'unico tipo di banca che aderisce ad una doppia rete di protezione. Il Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD, obbligatorio) e il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO, volontario). E ne sta costruendo una terza ancora più originale. 10) Perché lo statuto della nostra BCC, approvato dalla Banca d Italia, dal 2011 è all avanguardia nella prevenzione dei conflitti di interesse e nel diritto societario. 11) Perché la nostra cooperativa bancaria finanzia gran parte dell economia reale del nostro territorio. E l'insieme delle BCC di tutta Italia finanziano gran parte dell'economia reale del Paese (quella che crea reddito e difende l occupazione). 10

12 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 12) Perché la nostra cooperativa bancaria (o quella di altre centinaia di migliaia di soci) ha sede e/o opera anche nelle aree interne del Nord, del Centro e del Sud Italia. In poco meno di 600 Comuni le BCC rappresentano l'unica azienda bancaria. 13) Perché la nostra banca e nessun altra banca della rete del Credito Cooperativo ha sedi in paradisi fiscali europei o extraeuropei. Paghiamo tutte le tasse in Italia. 14) Perché non investe (per scelta e per norma) in derivati speculativi se non quelli di copertura. E invece investe molti miliardi di euro in titoli di stato italiani. Un altro modo per dare una mano al nostro Paese. 15) Perché la nostra banca aderisce al sistema del Credito Cooperativo che è leader nel microcredito e nella microfinanza. La nostra (e molte delle BCC italiane) ha stretto accordi con il Comune, la Diocesi, la Caritas, un operatore specializzato per erogare micro-prestiti imprenditoriali o di necessità. 16) Perché negli anni della crisi la nostra banca ha voluto e potuto dire Ci siamo!. E loha dimostrato con i fatti. Non è fuggita, non si è ripiegata, ha continuato a erogare credito, ha penalizzato il proprio bilancio per non penalizzare il nostro: quello delle nostre famiglie delle nostre imprese, delle nostre associazioni, dei nostri enti locali. E così anche noi, soci della nostra banca siamo cresciuti del % negli ultimi 5 anni (del 14% a livello nazionale). Un segno prezioso di fiducia. Da Credito Cooperativo, Le banche del noi. L orgoglio in 16 perché, editoriale Bisbetica a firma di Sergio Gatti, gennaio/febbraio marzo

13 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 1.2. IDENTITÀ. BANCA DI CREDITO COOPERATIVO: IMPRESA MULTIDIMENSIONALE L identità della Banca di Credito Cooperativo si fonda dunque su sei punti centrali: 1. Vision della BCC-CR 2. Mission (Art. 2 dello Statuto tipo delle BCC-CR) 3. Impresa cooperativa; 4. Impresa a mutualità prevalente; 5. Impresa bancaria; 6. Impresa territoriale; Impresa cooperativa Il processo decisionale e la partecipazione democratica, che denotano la peculiare governance della BCC-CR, sottolineando nel contempo, il carattere cooperativo della Banca. In particolare: Compagine sociale: i soci devono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale della banca. Partecipazione al capitale sociale: un singolo socio non può possedere quote per un valore nominale superiore a 50 mila euro. Diritto di voto democratico: è assegnato secondo la formula una testa un voto, ciò vuol dire che ciascun socio può esprimere un solo voto indipendentemente dall entità della partecipazione al capitale sociale. Impresa a mutualità prevalente Le BCC-CR devono esercitare l attività bancaria e finanziaria prevalentemente con i soci. Il principio di prevalenza è rispettato quando più del 50 per cento delle attività di rischio è destinato ai soci. La disciplina che regola le BCC-CR le contraddistingue con riferimento ad alcuni principali aspetti societari e operativi ed è assai stringente: Impossibilità, per disposizioni di vigilanza, di sottoscrivere derivati speculativi (ammessi solo quelli di copertura). Obbligo di destinazione degli utili e limiti alla distribuzione degli stessi: almeno il 70 per cento degli utili d esercizio deve essere destinato a riserva legale. In realtà le BCC destinano a riserva quasi il 98 per cento dei propri utili a vantaggio della possibilità di continuare a sostenere le PMI e per le future generazioni. Le BCC-CR devono rispettare (sulla base della normativa vigente) i seguenti vincoli: divieto di distribuire i dividendi in misura superiore all interesse dei buoni postali fruttiferi aumentato di due punti e mezzo; divieto di remunerare gli strumenti finanziari offerti in sottoscrizione ai soci cooperatori in misura superiore a due punti, rispetto al limite massimo previsto per i dividendi; 12

14 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE obbligo di devoluzione, in caso di scioglimento della società, dell intero patrimonio sociale a scopi di pubblica utilità conformi allo scopo mutualistico; obbligo di versare il 3 per cento degli utili netti annuali ai fondi per la promozione e lo sviluppo della cooperazione ovvero a Fondo sviluppo. Impresa bancaria La Banca di Credito Cooperativo, Cassa Rurale, Cassa Raiffeisen (BCC-CR) è una banca focalizzata sull intermediazione con e per l economia reale. E una banca cooperativa mutualistica del territorio. Il Testo Unico Bancario definisce la Banca di Credito Cooperativo quale unica banca a mutualità prevalente del mercato. Distinzione tra politica e governo della banca: lo statuto tipo voluto dalle BCC nel 2011 come esempio di auto-normazione e approvato dal direttorio della Banca d Italia prevede una impossibilità per soggetti aventi incarichi politici, anche limitati, di assumere il ruolo di amministratore di BCC-CR (art. 32 statuto tipo). Lo statuto, in anticipo rispetto alle normative europee, ha ridotto sensibilmente anche la possibilità di conflitti di interesse e dell agire di parti correlate, introducendo norme di contrasto decisamente severe. Impresa territoriale Il 95 per cento del totale del credito deve essere obbligatoriamente erogato nel territorio. 13

15 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 1.3. UNA STORIA CONTROCORRENTE : IL CREDITO COOPERATIVO Cronologia: 1849 Nasce in Renania (Germania) la prima Cassa Sociale dei Prestiti ad opera di Friedrich Wilhelm Raiffeinsen. Raiffeisen è considerato l iniziatore della cooperazione di credito in Europa. Soprattutto è necessario di tener fermo questo, che i denari prestati siano adoprati, conforme alla destinazione loro, a scopi produttivi economici soltanto, non per inutili spese. Per tal modo solamente si può conseguire l intento, ch è lo scopo principale delle nostre unioni: l elevamento morale. (F.W.Raiffeisen. Le Casse Sociali di Credito, Roma, Ecra, 1975) Anno di fondazione della prima Cassa Rurale di Loreggia, Padova,per iniziativa di Leone Wollemborg. E nel criterio di tal ripartizione soltanto si può trovare il principio che regoli il processo di distribuzione delle prestazioni economiche prodotte dall associazione cooperativa, le controprestazioni alle quali appunto consistono nel prendere che i consociati fanno sopra di sé l onere inerente alla compartecipazione, la responsabilità sociale e il carico delle contribuzioni necessarie a sostenere il costo di produzione delle prestazioni economiche poste in essere dall impresa comune. Il sentimento del bene comune. Scritti e discorsi scelti del fondatore della prima Cassa Rurale italiana ( ), Ecra Viene fondata la prima Cassa Rurale Cattolica, in provincia di Venezia, ad opera di don Luigi Cerutti. Redimere l agricoltore dall usura e nel medesimo tempo toglierlo all isolamento, avvicinarlo ai proprietari e spingerlo al miglioramento morale: ecco il compito della Cassa Rurale Cattolica. (L. Cerutti, Manuale pratico per le Casse Rurali di Prestiti, Luigi Buffetti Editore, Treviso, 1901) 1891 Dall Enciclica di Papa Leone XIII, Rerum Novarum, arrivano le sollecitazioni dei primi pionieri della cooperazione di credito. L Enciclica non parla espressamente di cooperazione, ma indica l associazionismo come il giusto rimedio di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie della società di allora Nasce a Brescia la Federazione Italiana delle Casse Rurali con funzione di 14

16 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE rappresentanza e tutela delle banche associate Viene rifondata la Federazione Italiana delle Casse Rurali e Artigiane 1961 Anno in cui nascono e si rafforzano le Federazioni locali Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane (Iccrea Banca) viene fondato con l obiettivo di svolgere funzioni creditizie, di intermediazione tecnica ed assistenza finanziaria. E la banca (di secondo livello) delle BCC-CR Viene avviata l attività di Iccrea BancaImpresa-IBI (già Banca Agrileasing). IBI è la banca per le imprese clienti del Credito Cooperativo, che offre consulenza, servizi e soluzioni finanziarie Anno di creazione del Fondo Centrale di Garanzia. Nasce, dapprima, come iniziativa volontaria Nasce la Scuola Centrale del Credito Cooperativo Accademia BCC (già SEF Consulting) Inizia l attività di coordinamento e controllo delle società partecipate. Nasce Iccrea Holding, la capogruppo imprenditoriale che ha funzioni di indirizzo, appunto, imprenditoriale, della rete del Credito Cooperativo Sostituzione del Fondo Centrale di Garanzia con il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD). Quest ultimo diviene strumento obbligatorio di tutela in linea con le posizioni dell Unione Europea Nasce il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO). La finalità è quella di tutelare i portatori di obbligazioni clienti delle BCC-CR Viene costituito il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo con l obiettivo di monitorare e di prevenire crisi legati a problemi di liquidità e solvibilità delle BCC-CR Il Credito Cooperativo viene citato nell enciclica Caritas in Veritate di papa Benedetto XVI. L identità riconosciuta: Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito (n.65, p. 107). 15

17 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE anniversario della fondazione della prima Cassa Rurale di Loreggia ( ) ad opera di Leone Wollemborg La Legge di stabilità (27 dicembre 2013) introduce l obbligo per tutte le Banche di Credito Cooperativo (BCC-CR) di aderire al Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD) del Credito Cooperativo. LA STORIA DELLA NOSTRA BCC-CR La BCC dei Comuni Cilentani nasce nel luglio 2000, in conseguenza di un Progetto Industriale di fusione di quattro banche, approvato dalla Banca d Italia, con l intervento - in qualità di Tutor - della BCC di Treviglio. A seguito di ciò le preesistenti Casse dell Alento, di Castellabate, Copersito e Moio della Civitella confluirono nella nuova istituzione, operativa attraverso dieci sportelli su un territorio molto ampio, che partendo da Capaccio sino a Palinuro, sulla costa, si estende verso la parte interna del Cilento. L operazione, fortemente voluta dalla Federazione Nazionale della Casse Rurali e dalla Federazione Campana, intendeva assicurare a detto vasto comprensorio una più forte e qualificata presenza bancaria. Nel 2013 si sono perseguite, tra le altre, le seguenti finalità: q stimolare l ampliamento della base sociale, promuovendo politiche mirate verso i Soci e la collettività. Il numero dei Soci ammontava, al , a unità. Al 31 dicembre 2013 il numero degli Associati è pari a n q allargare, non appena ottemperato agli obblighi di risanamento imposti dall Organo di Vigilanza, la rete di vendita per far sì che la BCC dei Comuni Cilentani s imponesse come banca locale di riferimento di tutto il Cilento ed Alto Sele. q migliorare il livello di soddisfazione, avviare una fase di fidelizzazione ed ampliare la gamma degli affari in modo strutturato ed efficace: la realizzazione di linee di prodotti e servizi specifici dedicate ai Soci prosegue ed è stata formalizzata all interno del Catalogo Prodotti, A partire dal 2006 si è offerta poi alla clientela imprese una struttura dedicata, in possesso dei requisiti tecnici per affrontare le problematiche del comparto. Tale misura ha consentito alla Banca di incrementare notevolmente, in tempi anche brevi, il proprio peso specifico all interno del settore; q rinnovare il rapporto preferenziale con gli enti territoriali. La BCC si è dedicata con impegno su questo versante, proponendosi quale affidabile partner per i servizi di tesoreria. 16

18 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 1.4 LA STRATEGIA La strategia aziendale perseguita della nostra Banca in quest anno si è sviluppata attorno all obiettivo di qualificare ulteriormente il nostro essere banca cooperativa mutualistica, rafforzando la nostra capacità di servizio del territorio. Particolare attenzione è stata rivolta al miglioramento dei processi di comunicazione verso tutti gli stakeholder, soprattutto verso i soci, i clienti e la comunità locale. Abbiamo messo in campo diverse campagne di comunicazione istituzionale rivolta al territorio per rappresentare più incisivamente il nostro impegno di banca del territorio con il messaggio Il credito che unisce a seguito dello straordinario evento che ha coinvolto la nostra Banca con l unione alla consorella BCC di Altavilla e Calabritto. Un territorio nuovo per la nostra banca, da conoscere, assistere, sostenere, ricostruire. In questa direzione sono state realizzate diverse iniziative per il nuovo territorio di competenza e tra queste vale la pena di ricordare l apertura di una nuova filiale ad Albanella, ponte tra le due aree e anche simbolicamente di congiunzione per un territorio che continua a crescere insieme al credito cooperativo. Importante è stato anche l impegno riservato alle scuole, interlocutore chiave per la crescita delle nostre aree con progetti di educazione al risparmio e di conoscenza del ruolo svolto dalla cooperazione in materia finanziaria, oltre a diversi programmi di formazione sul sistema bancario e cooperativo rivolti agli istituti di istruzione superiore, borse di studio e iniziative a sostegno dei giovani e delle famiglie per le spese scolastiche ed universitarie. Molta attenzione è stata poi riservata alle imprese, artigiani, professionisti ed associazioni per sostenere gli specifici percorsi di crescita e riqualificazione. 1.5 I VALORI I valori nei quali il Credito Cooperativo si riconosce sono delineati: - nell articolo 2 dello Statuto; - nella Carta dei Valori; - nella Carta della Coesione. L articolo 2 del nuovo Statuto tipo (2011) della BCC-CR afferma: Nell esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E altresì impegnata ad agire in coerenza con 17

19 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci, nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale. La Carta dei Valori del Credito Cooperativo La Carta dei Valori è il patto che lega il Credito Cooperativo alle comunità locali. Definisce le regole di comportamento, i principi cardine e gli impegni della banca nei confronti del suo pubblico: soci, clienti, collaboratori. 1. Primato e centralità della persona Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente. 2. L impegno L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. Autonomia L autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel sistema del Credito Cooperativo. 4. Promozione della partecipazione Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. Cooperazione 18

20 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. 6. Utilità, servizio e benefici Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve in misura almeno pari a quella indicata dalla legge e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatori e nell interesse delle generazioni future. I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa. 7. Promozione dello sviluppo locale Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell economia civile. 8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. 9. Soci I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. 19

21 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l altruismo. 10. Amministratori Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente. 11. Dipendenti I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. Riva del Garda, dicembre Giovani Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazione attiva nel suo percorso di innovazione. Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborare con loro, sostenendoli nella diffusione e nella concretizzazione dei principi della cooperazione di credito. Roma, dicembre 2011 La Carta della Coesione del Credito Cooperativo La Carta della Coesione inserisce la BCC nel sistema del Credito Cooperativo, traducendo i principi della Carta dei Valori in un contesto di rete. 1. Principio di autonomia L autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell ambito del sistema del Credito Cooperativo. 1 Tutti i soggetti del sistema propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell autonomia della singola cooperativa. L autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e con l interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente con la propria missione. Esse 1 Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo 20

22 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il sistema considera un valore prezioso l esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività. 2. Principio di cooperazione La cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio ai soci e ai clienti. Il sistema del Credito Cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili. 3. Principio di mutualità La mutualità di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e non-bancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio*. (* Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo). 4. Principio di solidarietà La solidarietà all interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l operatività e lo sviluppo durevole delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR e dell intero sistema del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l aiuto vicendevole nei casi di necessità. 5. Principio di legame col territorio La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio) Principio di unità L unità del sistema rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte. 7. Principio di democrazia 2 Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto tipo delle BCC-CR del

23 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC-CR all interno delle strutture di natura associativa consortile che nel tempo esse si sono date e si danno. 8. Principio di sussidiarietà Il sistema del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari Principio di efficienza Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. 10. Principio di trasparenza e reciprocità Le iniziative e le relazioni all interno del sistema del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre, a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio. Parma, dicembre Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12 Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda

24 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Carta della Finanza Libera, Forte e Democratica 1. Responsabile Lavoriamo per una finanza responsabile, gestita e orientata al bene comune. Attenta a dove investe il risparmio. Governata da persone in grado di interpretare i valori nelle decisioni ed essere di esempio. 2. Sociale Lavoriamo per una finanza attenta ai bisogni delle famiglie, delle imprese, degli enti nonprofit, delle Amministrazioni locali. Capace di guardare oltre se stessa e di dare un senso alle proprie scelte. La finanza che vogliamo è una finanza di comunità, personalizzata e personalizzante. Se fa crescere le comunità, i territori e le economie locali, la finanza diventa essa stessa attrice di sviluppo. 3. Educante Lavoriamo per una finanza che renda capaci di gestire il denaro con discernimento e consapevolezza, nelle diverse fasi della vita. Che accompagni con giusti consigli i processi di risparmio, indebitamento, investimento, spesa, protezione dai rischi, previdenza. Che educhi a guadagnare e a gestire il denaro nel rispetto della legalità e del bene comune. 4. Plurale Lavoriamo per una finanza plurale, nella quale abbiano cittadinanza e uguali opportunità soggetti diversi per dimensione, forma giuridica, obiettivi d impresa. La diversità è ricchezza, consente di essere complemento rispetto alle esigenze delle persone. Garantisce migliore stabilità e una maggiore, effettiva concorrenza a beneficio del mercato stesso e dei clienti. 5. Inclusiva Lavoriamo per una finanza inclusiva, capace di promuovere e abilitare, di integrare persone, famiglie e imprese nei circuiti economici, civili e partecipativi. 6. Comprensibile Lavoriamo per una finanza che non abiti i templi, ma le piazze. Che parli il linguaggio comune delle persone. Che sia trasparente e comprensibile, ponendo la propria competenza al servizio delle esigenze di chi ha di fronte, sinteticamente e con chiarezza. 7. Utile Lavoriamo per una finanza non autoreferenziale, ma al servizio. Non padrona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per consentire alle persone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva di affrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comune le proprie capacità di esperienze. 23

25 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 8. Incentivante Lavoriamo per una finanza capace di riconoscere il merito, di valutarlo e di dargli fiducia. Anche oltre i numeri, le procedure standard, gli automatismi. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emulazione positiva. 9. Efficiente Lavoriamo per una finanza che si impegni a migliorare la propria offerta ed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre maggiore convenienza ai propri clienti. Che sia in grado di accompagnare e sostenere progetti di vita, sfide imprenditoriali e processi di crescita complessi. 10. Partecipata Lavoriamo per una finanza nella quale un numero diffuso di persone abbia potere di parola, di intervento, di decisione. Che sia espressione di democrazia economica. Nel rispetto della più elementare esigenza degli individui: quella di immaginare il futuro e di contribuire fattivamente a realizzarlo. Roma, 10 dicembre

26 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 1.6 LA MISSIONE Nel nostro statuto è esplicitata la nostra mission: Nell esercizio della sua attività la Società si ispira ai princìpi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza La nostra missione è dunque quella di: - favorire (i soci e le comunità locali); - perseguire il miglioramento complessivo degli stessi, ovvero il ben-essere (che riguarda non soltanto aspetti economici); - promuovere lo sviluppo della cooperazione, ovvero della partecipazione. In altre parole: essere intermediari della fiducia dei nostri soci e delle nostre comunità locali, lavorare per la promozione del benessere e dello sviluppo complessivo, assicurando un servizio finanziario eccellente ed innovativo e favorendo la partecipazione e la coesione 25

27 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE 1.7 ASSETTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZATIVO DELLA BCC-CR La BCC-CR è inserita in un sistema a rete, in un network nazionale: il sistema del CREDITO COOPERATIVO RETE NAZIONALE 26

28 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE La struttura del Credito Cooperativo I NUMERI DEL CREDITO COOPERATIVO I numeri delle BCC-CR Dati al Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali sportelli +0,1%, pari al 14% degli sportelli bancari italiani Presenza diretta in Comuni ed in 101 Province, in pratica in tutta Italia soci (+ 3,4% nell ultimo anno) dipendenti(compresi quelli delle Società del sistema) Raccolta da clientela (comprensiva di obbligazioni): 159,5 miliardi di euro (+3,8% contro -1,3% registrato nella media di sistema). La quota di mercato della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è del 7,8%. Impieghi economici:136 miliardi (-2,1%, a fronte del -4,2% registrato nel resto del sistema bancario). La quota di mercato degli impieghi BCC-CR è del 7,2%. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello gli impieghi ammontano complessivamente a 148,9 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,9%. 27

29 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Attraverso la Convenzione con Cassa Depositi e Prestiti per prestiti alle PMI, le BCC hanno erogato 1,36 miliardi di euro a favore di imprese. (30 giugno 2013) Patrimonio (capitale e riserve): 20 miliardi di (+2,2%). Il Tier 1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC sono pari, rispettivamente, al 14,3% ed al 15,2% (a settembre 2013-ultima data disponibile). Le BCC sono le banche dei territori, sono l espressione del bank in Italy (possedute e governate da chi abita e opera nelle comunità locali). Hanno creato occupazione diretta. Negli ultimi dieci anni ( ) i dipendenti sono passati da a , con un incremento del + 101%. Finanziano l economia reale e soprattutto i piccoli operatori economici. Le BCC erogano: ü il 22,8% del totale dei crediti alle imprese artigiane, ü l 8,7% alle famiglie consumatrici, ü il 17,7% alle famiglie produttrici, ü l 8,9 alle società non finanziarie ü il 12,8% di quelli al Terzo settore e al non profit (soprattutto cooperative sociali). Hanno mediamente una elevata patrimonializzazione (il Tier 1 ratio medio nazionale è pari al 14,3%). Non hanno derivati in portafoglio (peraltro non ammessi dalla normativa speciale per le BCC) se non quelli di copertura. COOPERAZIONE: RETE NAZIONALE Il Credito Cooperativo fa parte e si riconosce nella Confcooperative e nel più generale movimento della cooperazione italiana. Nel gennaio 2011 è nata Alleanza delle Cooperative italiane, che riunisce le tre principali centrali cooperative italiane (Confcooperative, Legacoop, Agci), con la finalità di: Costituire un unico organismo che ha la funzione di coordinare l azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali: sindacati dei lavoratori e associazioni datoriali. 28

30 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Nel secondo Rapporto di Euricse ( ) sulla cooperazione italiana emerge che le imprese cooperative italiane negli anni della crisi sono cresciute a tassi superiori a quelli sia delle imprese di altro tipo che delle istituzioni pubbliche. In particolare, il rapporto documenta che l ampliamento dell analisi agli anni 2011 e 2012, non solo conferma la maggior tenuta delle cooperative rispetto sia alle spa che alle srl, ma aumenta ulteriormente il differenziale di crescita tra le prime e le seconde: in termini di ricchezza creata, +28,8% contro +5,2% dal 2006 al Passando al confronto con le srl, il risultato, seppur leggermente ridimensionato, non cambia: +28,8% contro +10,5%. I redditi da lavoro dipendente delle cooperative hanno registrato un incremento simile a quello dell anno precedente (+1,3% nel 2011/12; +1,2% nel 2010/11). Al contrario, nelle spa e nelle srl, si rilevano due variazioni negative. La prima, più rilevante, nel 2008/09 con un -2,8% nelle spa e un -1,6% nelle srl; la seconda, meno significativa, nell ultimo anno con un -0,4% nelle spa e un -0,1% nelle srl rispetto al Nel complesso, dunque, pure sul fronte dei redditi da lavoro dipendente, il differenziale tra i tassi di crescita di coop e società di capitali, soprattutto se spa, risulta di tutta evidenza: dal 2006 al 2012, +35,5% per le coop; +17,5% per le spa e +26,9% per le srl. Figura 1 Numeri indici a base mobile del valore aggiunto del totale di coop, spa e srl. %; valori a prezzi correnti. Anni

31 1. LA BCC DEI COMUNI CILENTANI IL CREDITO CHE UNISCE Figura 2 Numeri indici a base mobile dei redditi da lavoro dipendente del totale di coop, spa e srl. %; valori a prezzi correnti. Anni RETE INTERNAZIONALE Il Credito Cooperativo in Europa conta quasi 4 mila banche, con 71 mila sportelli, ed ha una funzione rilevante nell ambito del sistema economico e finanziario continentale. La loro resilienza durante la crisi economica ha consentito di giocare un ruolo centrale nella ripresa economica. Le banche cooperative servono circa 217 milioni di clienti, quasi ovunque piccole e medie imprese, comunità e famiglie. Rappresentano quasi 56 milioni di soci. Le banche cooperative, in Europa, hanno una quota di mercato del 30% dei crediti verso le piccole e medie imprese (PMI), sono, dunque, tra i principali partner finanziari delle piccole imprese del vecchio continente. La quota media di mercato a livello europeo è del 20% (Annual Report EACB-Associazione delle banche cooperative europee, 2013). Federcasse è socia fondatrice di EACB dal Il modello cooperativo di banca terzo studio di Oliver Wyman può avere un ruolo guida nella realizzazione di una società e di un economia più sostenibili, se continua a puntare su tre fattori: 1) gestire i vincoli finanziari e continuare a sostenere le economie locali; 2) valorizzare la differenza cooperativa ; 3) promuovere il valore sociale delle banche cooperative. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto l'importante ruolo svolto dalle cooperative di tutto il mondo allo sviluppo economico e sociale dei paesi e delle comunità nelle quali operano. Per tale ragione hanno proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative, con lo slogan: Le cooperative costruiscono un mondo migliore. Le cooperative nel mondo Sono oltre 1 miliardo i cooperatori nel mondo, tre volte gli azionisti delle società di capitali. 100 milioni le persone occupate, 5,4 milioni gli occupati in Europa. Di questi, come detto, oltre 1,4milioni in Italia. (Fonte: ICA, 2013) 30

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