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1 Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei Via G. Galilei, 6 05 Conegliano (TV) OROLOGIO DIGITALE PROGRAMMABILE Mocchi Andrea Classe 5^Bet Anno scolastico 0-0 Tesina per gli esami di stato.

2 SOMMARIO PREFAZIONE GENERALE Pag. MICROCONTROLLORE PIC F50 Pag. MICROCONTROLORI, SPECIFICHE GENERALI Pag. 5 SCHEMA A BLOCCHI HARDWARE Pag. FUNZIONAMENTO E GESTIONE DISPLAY Pag. TECNICA DEL MULTIPLEXING Pag. ALIMENTAZIONE DEL CIRCUITO Pag. 0 FUNZIONAMENTO DEGLI INTERRUPT Pag. UTILIZZO DELL INTERRUPT SUL TIMER0 Pag. CALCOLI PER OTTENERE TEMPI PRECISI SUL TIMER0 Pag. OSCILLATORE ESTERNO SU TIMER Pag. LISTA COMPONENTI Pag. STRUMENTI UTILIZZATI MISURE Pag. 5 SPIEGAZIONE SOFTWARE Pag. DATASHEET Pag. SCHEMA COMPLETO Pag. RIFLESSIONI STORICHE Pag. RIFLESSIONI LETTERARIE Pag. 5 INGLESE Pag. CONCLUSIONI Pag. BIBLIOGRAFIA Pag.

3 PREFAZIONE GENERALE Ho realizzato un orologio digitale, con l utilizzo del microcontrollore PIC F50 programmato con linguaggio di programmazione C. Il programma è stato compilato con l utilizzo di MPLAB e utilizzato il Pikit per la scrittura fisica nel microcontrollore. L orologio permette la visione di ore, minuti e secondi, intervallati da punti di separazione, visualizzati su sei display a catodo comune sette segmenti. La visualizzazione contemporanea di tutte le cifre è possibile attraverso l utilizzo del multiplexing. È stata prevista la regolazione dei minuti e delle ore attraverso la pressione di due pulsanti dedicati. Ho scelto di realizzare questo progetto perché mi ha permesso di mettere in pratica e di approfondire le competenze tecniche acquisite con lo studio nel triennio di specializzazione. Sono state necessarie conoscenze di Sistemi per la programmazione e gestione del PIC F50; abilità di TDP per la progettazione, montaggio, collaudo e risoluzione dei problemi infine elettronica nel complesso.

4 MICROCONTROLLORE PIC F50 Per la realizzazione del mio progetto ho scelto il microcontrollore PIC F50. La serie F permette di programmare direttamente in linguaggio C, definito di alto livello, a differenza della serie meno evoluta 6F con la quale è necessaria una programmazione in linguaggio ASSEMBLER, definita di basso livello ovvero un linguaggio molto vicino alla macchina. Questo modello inoltre ha un elevato numero di pins, 0 in totale, che garantiscono un numero sufficiente d ingressi ed uscite necessarie per lavorare agevolmente. Sono presenti quattro piedini di alimentazione (due di V DD e due di V SS ), cinque registri settabili come ingressi o uscite o con svariate applicazioni (PORTA, PORTB, PORTC, PORTD, PORTE). È possibile l utilizzo di quattro Timer, oscillatori interni o esterni.

5 MICROCONTROLLORI: SPECIFICHE GENERALI Un microcontrollore è un integrato particolarmente complesso. Esso è composto da un microprocessore ovvero un' unità di elaborazione dedicata unicamente ad effettuare calcoli, più numerose altre periferiche che gli permettono d interagire con il mondo esterno: linee di comunicazione, memoria per immagazzinare dati e programmi, convertitori analogico/digitale ecc. Il microcontrollore è propriamente un computer completo racchiuso all interno di un circuito integrato. Da qui la sigla PIC che sta per: Programmable Intelligent Computer oppure Programmable Interface Controller. In particolare, i microcontrollori da noi utilizzati sono prodotti dalla Microchip e prendono il nome di PICmicro. Periferiche principali dei PIC: Memoria Interna: La memoria ha un compito importante in un microcontrollore, la sua prima funzione è quella di memorizzare il programma che deve essere eseguito, la seconda funzione è quella di memorizzare i dati ovvero le variabili provenienti come input dall esterno o provenienti dall esecuzione del programma. La memoria, normalmente di tipo Flash, permette di mantenere i dati anche in assenza di alimentazione e di essere riscritta più e più volte. Linee I/O: Tramite le linee Input/Output è possibile interagire con l esterno. Input rappresenta i segnali in ingresso come ad esempio la pressione di un pulsante o un valore di temperatura rilevato da un sensore. Output sono i segnali in uscita come scrivere su un display o accendere un led. 5

6 Convertitori analogico/digitale (A/D): Queste periferiche ci permettono di acquisire segnali analogici provenienti dall esterno (come ad esempio il segnale proveniente da un sensore di temperatura) e convertirlo in digitale per essere lavorato ed elaborato agevolmente dal programma. Moduli PWM: I moduli PWM sono in grado di generare delle onde quadre che possiamo utilizzare per svariate applicazioni, la più comune è quella della regolazione della velocità dei motori, della luminosità delle lampade ecc. Timer: I timer o temporizzatori, di cui ho fatto largamente uso per la realizzazione dell orologio digitale, hanno il compito d effettuare conteggi in maniera regolare e vengono utilizzati un po per tutto: generare onde quadre, eseguire operazioni allo scadere di un tempo prefissato, realizzare applicazioni multitasking ecc. 6

7 SCHEMA A BLOCCHI HARDWARE

8 FUNZIONAMENTO E GESTIONE DISPLAY In questo progetto sono stati utilizzati sei display sette segmenti a catodo comune per la visualizzazione dell orario. Ognuno di questi display possiede otto led, sette dedicati alla visualizzazione della cifra decimale e uno per il punto di separazione. Per pilotare un singolo display è sufficiente collegare il catodo a massa (l anodo, nel caso di display ad anodo comune) e far arrivare tensione (tramite resistenze) agli anodi per l accensione dei segmenti desiderati. I segmenti sono generalmente così disposti: Per pilotare un singolo display con microcontrollore, sono pertanto necessarie linee di comunicazione. Nel caso di più display si renderebbero necessarie: n dispaly * linee di comunicazione Questa configurazione si rende quindi improponibile per numero di componenti da utilizzare, spazio richiesto e pins d ingresso/uscita necessari sul PICmicro.

9 Q BC Q BC Q BC Q BC Q5 BC Q6 BC e d k c p b e d k c p b e d k c p b 5 6 e d k c p b e d k c p b e d k c p b 5 6 a k f g a k f g a k f g a k f g a k f g a k f g TECNICA DEL MULTIPLEXING Nella pratica, viene utilizzata una tecnica chiamata multiplexing. Questa tecnica è concettualmente semplice e si basa sulla persistenza della visione: si accende un unico display per volta, ad intervalli di tempo talmente brevi da non poter essere percepiti dall occhio umano: accendiamo prima un display, lo lasciamo acceso per pochi millisecondi, lo spegniamo e accendiamo il successivo e così via. Gli anodi inerenti agli stessi segmenti nei vari display vengono collegati assieme. Oltre alle linee di comunicazione è richiesta una linea aggiuntiva per ogni display per pilotare il catodo comune (utilizzando un transistor BC), permettendo l attivazione/disattivazione del display. Es.: Supponendo di voler visualizzare il numero sui primi due display, prima verrà data tensione agli anodi per visualizzare il numero, la tensione arriverà ad entrambi i display perché gli anodi sono collegati assieme, ma verrà attivato solo il primo visualizzando il sul primo display. Quindi, per la visualizzazione del numero sarà data tensione sugli anodi che compongono il numero, e sarà attivato solo il secondo display. Questo processo sarà ripetuto in sequenza --- ad elevata velocità (nell ordine del millisecondo) permettendo per la persistenza della visione di visualizzare contemporaneamente il numero. SEGMENTO A R 0ohm SEGMENTO B R0 0ohm SEGMENTO C R 0ohm DISP DISP DISP DISP DISP5 DISP6 SEGMENTO D R 0ohm SEGMENTO E R 0ohm SEGMENTO F R 0ohm SEGMENTO G R5 0ohm SEGMENTO DOTS R6 0ohm R K R K R K R5 K R6 K R K K K K K K5 K6

10 GND ALIMENTAZIONE DEL CIRCUITO Il circuito che ho realizzato necessita di alimentazione in corrente continua +5V e massa per alimentare il PIC F50 e i display attraverso le uscite del PIC stesso. L alimentazione è fornita da un alimentatore a V con almeno 00mA. In parallelo alla fonte primaria è posto un connettore per batteria esterna di backup che ho previsto come fonte secondaria. In serie ad ogni sorgente è inserito un diodo n che permette il funzionamento di solo una delle due sorgenti per volta, quella a potenziale maggiore. La batteria a V di backup garantisce l alimentazione in caso d interruzione della sorgente primaria, permettendo il funzionamento continuato dell orologio e il mantenimento dell orario impostato (in caso di perdita di alimentazione, l orario viene resettato). Le due sorgenti sono dunque collegate ad un regolatore di tensione, l integrato IC 05, che fornisce in uscita tensione costante a +5V diretta ad alimentare il circuito. I condensatori da 0uF garantiscono che la tensione sia il più possibile costante evitando piccole variazioni di tensione che potrebbero compromettere il funzionamento del circuito. CN V D n C 0uF U VIN VOUT IC 05 C 0uF TO VCC +5V D CN n BATTERY V 0

11 FUNZIONAMENTO DEGLI INTERRUPT Gli interrupt sono delle interruzioni del programma principale, che si verificano ad un determinato evento e permettono l esecuzione di un parte di programma in maniera parallela al programma principale. L interrupt viene tecnicamente definito come un segnale asincrono che indica il bisogno d attenzione oppure un evento sincrono che consente l interruzione di un processo qualora si verifichino determinate condizioni. Il concetto di segnale asincrono, ovvero che non segue il normale svolgimento del programma principale, ci permette di capire il concetto stesso di interrupt: una richiesta d attenzione che ci consente di interrompere momentaneamente ciò che stavamo facendo per dedicarci alla situazione che ha generato l interrupt fino a quando non decidiamo di riprendere le nostre faccende nel punto in cui le avevamo lasciate. Nel caso di segnale sincrono, l interrupt è un segnale periodico, così come quello generato dall overflow di un timer che consente di creare sistemi multitasting permettendo virtualmente di eseguire più operazioni contemporaneamente. Nel mio progetto è stato fatto largo uso di questa tipologia di interrupt scatenato dall overflow del timer0 e timer. UTILIZZO DELL INTERRUPT SUL TIMER0 Il timer0 è un contatore impostato a 6bit, il cui conteggio è incrementato automaticamente di ad ogni ciclo di istruzioni da 0 a Quando il timer0 va in overflow (ovvero il conteggio passa dal valore 6555 al valore 0), viene generato un interrupt che può essere intercettato e sfruttato per fermare momentaneamente l esecuzione del programma principale ed eseguire altre determinate operazioni. Nel mio progetto l interrupt sul timer0 è stato utilizzato per la gestione (abilitazione sequenziale) dei display, così come descritto precedentemente per l utilizzo della tecnica del multiplexing. Tramite l interrupt a tempi determinati (dati dal contatore timer0) si procede con l abilitazione del primo display e disabilitazione degli altri e così via.

12 CALCOLI PER OTTENERE TEMPI PRECISI SUL TIMER0 Per utilizzare l interrupt sul timer0 per eseguire operazioni specifiche (come la gestione dei display), è necessario eseguire alcuni calcoli finalizzati alla regolazione della durata del conteggio. Questo per poter impostare esattamente i tempi da noi desiderati. Il conteggio del timer0 è stato affidato ad un contatore interno del PICmicro impostato ad MHz di frequenza. Il periodo del clock utilizzato è pertanto il seguente: T OSC = / F OSC = / ( * 0-6 ) = 0.5 us Nei PIC, l esecuzione di un operazione avviene ogni quattro cicli di clock pertanto abbiamo: T TIMER0 = T OSC * = 0,5 * = 0.5 us Questo tempo è generalmente troppo basso e per lavorare più agevolmente viene utilizzato il prescaler. Il prescaler è un divisore di frequenza, permette cioè di ottenere tempi di esecuzione più alti e quindi più facilmente gestibili ed impostabili sui valori che desideriamo. Io ho utilizzato un prescaler di : T PRESCALER = T TIMER0 * = 0.5 * = 6 us Per poter impostare il periodo d esecuzione desiderato, bisogna calcolare il numero di conteggi eseguiti dal timer0 nel periodo che si vuole utilizzare e quindi pre caricare i rimanenti conteggi nel timer0 in maniera tale che l overflow avvenga in un periodo più breve, da noi desiderato. Conteggi = T DESIDERATO / T PRESCALER = ( * 0 - ) / (6 * 0-6 ) = 6,5 approssimo a 6 non essendo possibili mezzi conteggi

13 Quindi il pre-load del timer0 è: Timer0 pre-load = ( 6 + ) Conteggi = = 6 Questo valore deve essere caricato in binario su due registri: TMR0H=0b; TMR0L=0b00000; OSCILLATORE ESTERNO SU TIMER Il conteggio dell orario è assegnato al timer. Il timer è un contatore impostato a 6bit, il cui conteggio varia da 0 a 6555, così come il timer0. Il conteggio del timer è stato assegnato ad un oscillatore esterno che va inserito nei piedini TOSO e TOSI del PIC. L oscillatore utilizzato è un oscillatore con frequenza di 6 Hz (.6 KHz). Questo oscillatore viene utilizzato in tutti gli orologi perché le sue 6 oscillazioni sono completate esattamente in un secondo. Il che significa che con un preload del valore 6 (0x000 in esadecimale) il valore massimo 6555 è raggiunto in esattamente un secondo e all oscillazione successiva si genererà l overflow e quindi l interrupt che viene intercettato dal programma. Così come in tutti gli oscillatori, vanno inseriti due condensatori per garantirne il corretto funzionamento:

14 VSS VDD VSS VDD Q BC LISTA COMPONENTI Per questo progetto sono stati utilizzati più componenti:. Sei display a catodo comune; In questo componente, ogni segmento che lo compone, si illumina al passaggio di corrente. La corrente non deve superare i 0mA. I piedini e sono la massa.. Otto resistenze da 0 Ω e sei resistenze da,kω; Le resistenze da 0 Ω, sono state utilizzate per regolare la tensione a cui sono sottoposti i segmenti del display. R 6R,K 0ohm. Un condensatore ceramico da 00nF, due condensatori da pf, due condensatori elettrolitici da 0uF; Il condensatore da 00nF inserito tra l alimentazione del microcontrollore garantisce una tensione costante per un corretto funzionamento.. Sei transistor BC; I sei transistor sono stati utilizzati per l abilitazione dei display. 5. Microcontrollore PICF50; Il microcontrollore è un integrato molto complesso, può essere paragonato ad un computer miniaturizzato. 00nF 0uF pf 0 MCLR/Vpp/RE RB/KBI/PGD RA0/AN0 RB6/KBI/PGC RA/AN RB5/KBI/PGM 5 RA/AN/Vref -/CVref RB/KBI0/AN 6 6 RA/AN/Vref + RB/AN/CCP 5 RA/T0CKI/COUT RB/INT/AN RA5/AN/SS/HLVDIN/COUT RB/INT/AN0 RE0/RD/AN5 RB0/INT0/FLT0/AN 0 RE/WR/AN6 RE/CS/AN 0 RD/PSP/PD RD6/PSP6/PC OSC/CLKI/RA RD5/PSP5/PB 5 OSC/CLKO/RA6 RD/PSP 6 6 RC0/TOSO/TCKI RC/RX/DT 5 RC/TOSI/CCP RC6/TX/CK RC/CCP/PA RC5/SDO RC/SCK/SCL RC/SDI/SDA 0 RD0/PSP0 RD/PSP RD/PSP RD/PSP PICF50DIP_

15 GND. Oscillatore al quarzo a 6 Hz; Oscillatore è il temporizzatore dell orologio. Y K. Un IC 05; Quest integrato è un regolatore di tensione, l uscita è a 5V. U VIN VOUT IC 05. Due diodi n; Questi diodi sono stati utilizzati per la selezione della fonte d alimentazione a potenziale maggiore. D n STRUMENTI UTILIZZATI - MISURE Per l alimentazione: Alimentatore in tensione continua da V. Batteria a V come sorgente d alimentazione di backup. Per la scrittura software: PicKit ; Il PicKit è uno strumento che permette la scrittura del programma nella memoria del microcontrollore. Ho previsto l utilizzo del PicKit perché esso permette una agevole programmazione del microcontrollore e non necessita di essere rimosso dalla millefori. È sufficiente effettuare alcuni semplici collegamenti: 5

16 Per il collaudo e risoluzione problemi: Multimetro digitale; Utilizzato come voltmetro per la verifica dei segnali e ricerca di risoluzione dei problemi. Oscilloscopio digitale; Misurazione della sinusoide a KHz: Misurazione dell alimentazione fornita in uscita al regolatore di tensione: 6

17 SPIEGAZIONE SOFTWARE

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20 0

21 DATASHEET Schema interno del timer0: Schema interno del timer: Schema interno dei display:

22 VSS VSS VDD GND VDD Q BC Q BC Q BC Q BC Q5 BC Q6 BC 5 e d k c g f k a 6 p b 5 e d k c g f k a 6 p b 5 e d k c g f k a 6 p b 5 e d k c g f k a 6 p b 5 e d k c g f k a 6 p b 5 e d k c g f k a 6 p b C pf C pf Y K K K SEGMENTO A SEGMENTO B SEGMENTO A R 0ohm SEGMENTO B R 0ohm SEGMENTO C SEGMENTO D SEGMENTO E SEGMENTO F DISP R 0ohm R0 0ohm R 0ohm R 0ohm DISP SEGMENTO G R 0ohm SEGMENTO DOTS R 0ohm R,K R,K VCC 00nF C5 K K MCLR/Vpp/RE RA0/AN0 RA/AN RA/AN/Vref -/CVref RA/AN/Vref + RA/T0CKI/COUT RA5/AN/SS/HLVDIN/COUT RE0/RD/AN5 RE/WR/AN6 RE/CS/AN 0 RD/PSP/PD RD6/PSP6/PC OSC/CLKI/RA RD5/PSP5/PB 5 OSC/CLKO/RA6 RD/PSP 6 6 RC0/TOSO/TCKI RC/TOSI/CCP RC/CCP/PA RC/RX/DT RC6/TX/CK RC5/SDO 5 0 RC/SCK/SCL RD0/PSP0 RC/SDI/SDA RD/PSP RD/PSP RD/PSP PICF50DIP_ RB/KBI/PGD RB6/KBI/PGC RB5/KBI/PGM RB/KBI0/AN RB/AN/CCP RB/INT/AN RB/INT/AN0 RB0/INT0/FLT0/AN K SEGMENTO F K K5 K6 SEGMENTO G SEGMENTO E SEGMENTO DOTS SEGMENTO D SEGMENTO C CN CN V BATTERY V DISP R,K K D n D n C 0uF DISP R,K K U VIN DISP5 DISP6 R5,K R6,K K5 K6 TO VCC +5V VOUT C IC 05 0uF Title Orologio Digitale - Mocchi Andrea Size Document Number Rev B <Doc> Date: Thursday, June 06, 0 Sheet of

23 RIFLESSIONI DI TIPO STORICO Il mio progetto tecnico, un orologio digitale programmabile, mi ha dato degli spunti di riflessione di tipo storico. L orologio e quindi una particolare attenzione per il tempo mi hanno fatto pensare al notevole mutamento socio-politico mondiale avvenuto tra gli ultimi decenni del 00 e il primo decennio del 00. Questo mutamento è visibile negli Stati Uniti d America, i quali grazie alla vasta ricchezza del sottosuolo di carbone, ferro e petrolio si trovarono in possesso degli elementi fondamentali per la creazione di una potente economia industriale basata sullo sviluppo dei settori meccanico, metallurgico e tessile. Notevole fu anche l impulso all agricoltura grazie alla disponibilità di sterminate praterie e all introduzione delle macchine. Infine l'incremento demografico, dovuto anche alla forte immigrazione, unito ad una fitta rete di comunicazioni permise disponibilità di manodopera e richiesta di prodotti agricoli ed industriali, concretizzando questo forte processo di modernizzazione e industrializzazione del paese. Il passaggio ad una produzione industriale e l introduzione delle macchine comportarono un radicale mutamento del modo di produrre: dalle botteghe artigiane e dal lavoro a domicilio si passò al lavoro nelle fabbriche. Dunque si diffuse una nuova organizzazione del lavoro detta taylorismo, in onore del suo ideatore e sviluppatore Taylor, che contribuì a promuovere lo sviluppo economico. Il pensiero di Taylor, esponente della scuola classica, si basa sulla organizzazione scientifica del lavoro ovvero sulla divisione del lavoro e sulla specializzazione.

24 Taylor prevede che un lavoro complesso debba essere scomposto in tante distinte operazioni determinate scientificamente e che ad ogni lavoratore venga assegnata soltanto una mansione elementare. Taylor prevede che con questa organizzazione ogni individuo diventi espertissimo nel suo compito permettendo di produrre sempre più, in minor tempo, con costi ridotti, assegnando ad ogni operaio il lavoro adatto per l uomo adatto. Tale visione del lavoro fa particolare attenzione sul tempo di produzione e sulla velocità di esecuzione delle singole mansioni. Il nuovo metodo di lavoro venne per la prima volta utilizzato nella catena di montaggio della Ford e permise la produzione dei veicoli, ad un costo così basso da poterli rendere disponibili alle grandi masse. I punti di forza di questo metodo sono: Miglior rendimento dei lavoratori Organizzazione scientifica Riduzione della fatica dei lavoratori I punti di debolezza di questo metodo sono: Eccessiva specializzazione dei lavoratori Alienazione dei lavoratori (demotivazione, insoddisfazione, non valorizzazione delle loro capacità)

25 RIFLESSIONI LETTERARIE Questi profondi mutamenti sociali e una visione differente della realtà anche in visione dei principi di velocità propri dell industrializzazione hanno delle notevoli ripercussioni in ambito letterario. Nei primi anni del 00 si va diffondendo una nuova corrente letteraria: il futurismo. Il futurismo nasce in seguito alla crisi che vive il Positivismo basato su una visone meccanicistica della realtà. Il Positivismo perde le sue basi con la pubblicazione della teoria della relatività di Albert Einstein (nel 05), che mette in luce come anche le cosiddette scienze esatte si basino su dei presupposti convenzionali e dunque relativi, assieme alla pubblicazione della teoria dell inconscio di Freud. Si può sostenere che si passa da una visione della realtà come semplice e lineare ad una visone della realtà composta da molteplici elementi. Inoltre a partire dalle teorie di Nietzche, si va diffondendo un pensiero di negatività, che raggiunge anche l Italia ad opera di D Annunzio. Ed infine la visione che percepisce la realtà come dinamica, in continuo mutamento, tanto che solo con l intuizione può essere colta e spiegata, mentre la scienza offre solo una visione riduttiva e parziale. Fatte le premesse dalle quali il futurismo nasce, l obbiettivo del futurismo è quello di trasformare radicalmente la cultura e la letteratura italiana con l intento di migliorare e trasformare la società attraverso un azzeramento, un totale rinnovamento. Con questa visione, i futuristi si scagliano con violenza nei confronti della letteratura precedente, del romanticismo e del decadentismo, considerati frutti di una civiltà superata. I valori sono la velocità, il dinamismo, lo sfrenato attivismo, il mito della macchina. C è un rifiuto dei valori borghesi, considerati meschini e spregevoli a favore di idee antisocialiste e antidemocratiche, del culto dell eroismo, della forza e della guerra, considerata l unica igiene del mondo. 5

26 Formalmente, viene molto utilizzata l analogia, seppur non con l intento decadente di cogliere significati spirituali o oltre la realtà, ma con quello di mettere a confronto realtà diverse e lontane. C è un largo uso del sostantivo-doppio. C è una forte attenzione alla forma, all aspetto acustico e all immagine mentale che suscita la parola, che deve richiamare la dinamicità. C è un rifiuto della sintassi tradizionale che culmina con l idea di porre i sostantivi a caso. 6

27 (Inglese) Questa sezione non è disponibile, sarà presentata nella versione cartacea consegnata all esame.

28 CONCLUSIONI Il progetto è stato completato con successo. Non ho riscontrato difficoltà nella fase di progettazione e di montaggio. Ho riscontrato difficoltà nella fase di programmazione anche a causa dell inesperienza e non conoscenza dell architettura F (negli anni precedenti, il programma scolastico prevede la programmazione unicamente di microcontrollori con architettura 6F, programmati in ASSEMBLER). Le difficoltà sono state superare passo per passo, anche con il sostegno del professore Joe Rigato, che ringrazio, ma principalmente con numerose ricerche, letture e studi online, utilizzo dei datasheet. La parte con più difficoltà è stata l utilizzo, impostazione e sincronizzazione esatti degli oscillatori (quello interno per il refresh dei display, quello esterno come temporizzatore). L orologio si è dimostrato dai test preciso nel tempo grazie al quarzo a,6 KHz ideale per questa applicazione. Sono soddisfatto del lavoro svolto e del risultato ottenuto anche se ero intenzionato a realizzare delle ulteriori applicazioni per questo progetto, che non ho potuto concretizzare a causa della mancanza di tempo necessario per lo sviluppo e collaudo delle idee e a causa dell impegno scolastico. Dunque questo progetto può essere un valido punto di partenza per future modifiche e applicazioni, come cronometro, conto alla rovescia, funzione di sveglia, sensore di temperatura/umidità, realizzazione su circuito stampato.

29 BIBLIOGRAFIA - Documento digitale per imparare ad usare i PIC F: di Mauro Laurenti, C Step by Step, Seconda Edizione del G. Baccelli e C. Robecchi, diritto ed economia industriale, ed. 0 - Antonio Brancati e Trebi Pagliarani, il nuovo dialogo con la storia - G. Baldi e S. Giusso e M. Razetti e G. Zaccaria, testi e storia della letteratura vol. F SITOGRAFIA Immagine microcontrollore: ts Approfondimenti sugli Interrupt: Datasheet della Microchip: Immagini storia e italiano: Di grande utilità è stato il sito: in cui sono trattati molti argomenti di elettronica, molti dei quali anche sotto forma di lezioni.

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