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1 elle Tommaso Bernardi Rosanna Montano Rita Piloni emozioni libri lettori educazioni Affettività Socialità Ambiente 1B

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3 internet: Proprietà letteraria riservata 2007 De Agostini Scuola SpA Novara 1ª edizione: gennaio 2007 Printed in Italy Le fotografie di questo volume sono state fornite da: Corbis, Foto De Agostini Editore Picture Library, ICP-online. In copertina: Kelly Williams/Gettyimages/Laura Ronchi. Henri Matisse, Le tre sorelle, 1917, Parigi, Musée de l Orangerie, Lessing/Contrasto. Piter Boel, Volpe, XVII secolo, Roubaix, Musée d Art et d Industrie, Lessing/Contrasto. L Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare eventuali omissioni o errori di attribuzione. Nel rispetto del DL 74/92 sulla trasparenza nella pubblicità, le immagini escludono ogni e qualsiasi possibile intenzione o effetto promozionale verso i lettori. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del materiale protetto da questo copyright potrà essere riprodotta in alcuna forma senza l autorizzazione scritta dell Editore. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941, n Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO Via delle Erbe, Milano aidro@iol.it; Eventuali segnalazioni di errori o refusi e richieste di chiarimenti sulle scelte operate dagli autori e dalla Casa Editrice possono essere inviate all indirizzo di posta elettronica della redazione. Stampa: Luinostamp Germignaga (VA) Edizione: II III IV V VI VII VIII Anno:

4 Come è fatta la tua antologia I volumi B L accoglienza Le pagine all inizio del volume ti aiuteranno a conoscere, attraverso alcune attività individuali e di gruppo, la tua nuova scuola e i tuoi nuovi compagni e a capire quali sono le tue aspettative per il futuro, i tuoi punti di forza e di debolezza. Ogni volume comprende due sezioni. Educazioni La sezione dedicata alle Educazioni è costituita da tre progetti distinti, segnalati da colori differenti nell angolo alto delle pagine: Progetto affettività Progetto socialità Progetto ambiente In queste pagine, accanto ai brani tratti da opere letterarie e dalla letteratura per ragazzi, vengono proposti articoli di giornali e riviste, poesie e testi di canzoni; il lavoro sui brani ti aiuterà a riflettere sulle questioni e sui problemi che affronti nella tua esperienza quotidiana e ti porterà a discutere e a confrontarti con i tuoi compagni. V Linguaggi La sezione dedicata ai Linguaggi, contraddistinta dal colore arancione nell angolo alto delle pagine, ti guiderà nell analisi tecnica dei linguaggi non letterari: il fumetto, il cinema, il giornale, la televisione e la pubblicità.

5 PRIMA DELLA LETTURA Le Unità di Apprendimento (UdA) scandiscono il tuo percorso di formazione Le UdA si aprono con una doppia pagina in cui trovi l elenco delle cose che potrai imparare a fare studiando (Obiettivi formativi) e una grande immagine che ti aiuterà a entrare in sintonia con i testi che leggerai. Un breve testo, seguito da alcune domande, spiega i contenuti dell UdA (Prima di incominciare) e ti fornisce un aiuto per precisare quanto già conosci sull argomento che stai per studiare. e si chiudono con un attività che ti permetterà di applicare in concreto le conoscenze e le abilità acquisite nel corso del lavoro sull UdA (Mettiamoci al lavoro). Le Unità di Lavoro (UdL) sono l unità di misura del tuo studio Nella pagina di apertura di ogni UdL trovi un testo introduttivo e, a fondo pagina, l indice dei brani di lettura. Potrai esercitare e migliorare le tue capacità di lettura silenziosa, di ascolto e di lettura ad alta voce con la prima lettura di ogni UdL. Sono scritte con un carattere più grande, possono essere ascoltate dal DVD dell insegnante e sono scaricabili in formato MP3. Le informazioni necessarie per ben comprendere il significato del brano sono contenute nelle istruzioni che lo precedono (Prima di leggere è bene sapere che. Leggendo fai attenzione a ). VI

6 DURANTE E OLTRE LA LETTURA Nel corso della lettura le note ti spiegheranno il significato delle parole meno consuete, imparandolo potrai migliorare le tue capacità espressive e arricchire il tuo vocabolario personale. Le pagine con il bordo grigio e la scritta Dossier contengono gli strumenti tecnici per analizzare e riconoscere le caratteristiche del testo regolativo. Queste pagine ti permetteranno di approfondire e inquadrare le informazioni ricavate durante lo svolgimento degli esercizi che seguono ciascuno dei brani dell antologia. Al termine di ogni brano l insegnante ti indicherà gli esercizi che dovrai fare per dimostrare di aver compreso il significato del testo e quelli che, partendo dai contenuti del testo stesso, ti consentiranno di esercitare le tue capacità critiche, di riflettere sul tuo comportamento e raccontare le tue emozioni di lettore. Dal leggere al... RICORDARE GIOCARE RICERCARE FARE OSSERVARE SCRIVERE RIFLETTERE Le pagine azzurre sono il tuo laboratorio, l officina dove puoi applicare quanto hai appreso per svolgere ricerche, progettare iniziative, costruire oggetti che ti aiutino a riflettere, insieme ai tuoi compagni, su te stesso, sulla tua famiglia e i tuoi amici e sul mondo che ti circonda. VII

7 OLTRE LA LETTURA Dalla lettura di un brano o di un opera letteraria possono nascere suggestioni e stimoli ad approfondire un tema o un argomento anche in campi e discipline diversi dalla letteratura; potrai farlo attraverso una serie di rubriche: Approfondimenti Flash Cinema Flash Scienza I libri nel libro Le pagine SegnalaLibro sono un suggerimento per costruire e arricchire la tua biblioteca personale. Nella doppia pagina trovi: notizie sull autore notizie sull opera una pagina di assaggio un commento. VIII Buone letture! e buono stu-

8 Accoglienza L inizio di un lungo viaggio 1 Educazioni Progetto affettività INDICE UdA 1 In famiglia 16 UdL 1.1 Genitori e figli 18 Prima lettura Elena Rosci, Simona Rivolta, Uno spazio solo per me 19 Jerry Spinelli, Non voglio pulire la mia stanza! 22 Myron Levoy, Una decisione difficile 29 Astrid Lindgren, Melker e i suoi figli 34 Camillo Sbarbaro, Al padre 37 Giorgio Caproni, Per lei 39 Dal leggere al... RICORDARE Un ricordo dell infanzia 41 UdL 1.2 Fratelli e sorelle 42 Prima lettura Jerry Spinelli, Voi due andavate d accordo 43 Approfondimento Affrontare la rabbia 46 Quino, Mafalda e Nando 48 Ian McEwan, Un incarico delicato 49 Natalia Ginzburg, Basta una parola 53 Dal leggere al... FARE Il fratello o la sorella ideale 56 Mettiamoci al lavoro Album di famiglia 57 Progetto socialità UdA 2 Stare con gli altri 60 UdL 2.1 Da soli e in gruppo 62 Prima lettura Ian McEwan, Peter il sognatore 63 Videogame a rischio 66 Antonello Venditti, Buona domenica 68 Elvira Lindo, La banda dei Piedi Sporchi 70 Niccolò Ammaniti, Una gara 75 Myron Levoy, Una partita di baseball 79 Dal leggere al... RIFLETTERE Riflettere su se stessi 83 IX

9 Indice UdL 2.2 Vittime e bulli 84 Prima lettura Stefano Benni, Lo spiolo Il gorilla Vaichesei 85 Ian McEwan, Il prepotente 88 Bill Watterson, Calvin e Hobbes 97 Flash cinema Jimmy Grimble 99 Elvira Lindo, Capitan Merluzzo 100 Il silenzio dei colpevoli 104 Dal leggere allo... SCRIVERE Lettera al bullo 109 UdL 2.3 A scuola 110 Prima lettura Danilo Dolci, Ciascuno cresce solo se sognato 111 Gibran Khalil Gibran, Nessuno può insegnarvi nulla 112 Stefano Bordiglioni, Strani studenti 114 Mark Twain, Amore in classe 117 Judith Kerr, Scuola nuova, regole nuove 122 Dal leggere al... GIOCARE C è gioco e gioco 127 Mettiamoci al lavoro Il regolamento di classe 129 Progetto ambiente DOSSIER Il testo regolativo 133 UdA 3 Gli animali 138 UdL 3.1 Gli animali e noi 140 Prima lettura Antonio Gramsci, Ricordi della volpe 141 Astrid Lindgren, Pelle e il coniglio 144 Cesare Della Pietà, Ecco i pipistrelli, ombre nella notte 147 Segna la libro Gerald Durrell, La mia famiglia e altri animali 150 Isaac Bashevis Singer, Zlateh, la capra 152 Konrad Lorenz, Lo sciacallo si addomestica 159 Flash scienza L etologia 162 Dal leggere all... OSSERVARE Animali accanto a noi 163 X

10 Indice UdL 3.2 Animali a rischio 164 ANIMALI IN PERICOLO Prima lettura Patricia Highsmith, Ballerina 165 Approfondimento Polemiche sugli zoo 170 Italo Calvino, Il coniglio velenoso 171 Toni Mira, Una giornata da guardacaccia 176 Segna la libro DUE STORIE A LIETO FINE Daniel Pennac, Salvo! 179 Eugenio Montale, Il rondone 182 Jack London, Zanna bianca 184 Dal leggere al... RICERCARE Specie in via di estinzione 188 Mettiamoci al lavoro Pubblicità progresso 190 Linguaggi UdA 4 Il fumetto 192 UdL 4.1 Il linguaggio dei fumetti Parole Immagini Generi 205 Approfondimento I manga 214 Discussione e riflessione 216 UdA 5 Il cinema 218 UdL 5.1 Il linguaggio del cinema Prima delle riprese Le riprese Dopo le riprese I generi 237 Discussione e riflessione 241 XI

11 Educazioni Progetto affettività 1 UdA In famiglia In famiglia si stabiliscono le prime relazioni significative della vita, le prime emozioni e i primi affetti. La famiglia è un piccola società, e in essa si instaurano di solito anche le prime relazioni sociali. Obiettivi formativi Leggere testi narrativi, fumetti, poesie che affrontano le tematiche della conoscenza di sé e della ricerca della propria identità attraverso le relazioni con gli altri Riflettere sui cambiamenti che avvengono nel tuo modo di pensare e nei tuoi comportamenti in famiglia Riflettere sugli atteggiamenti che facilitano una corretta comunicazione con le persone a te più vicine

12 Durante l adolescenza (e spesso anche nella fase che viene chiamata preadolescenza, tra gli undici e i tredici anni), sembra che i rapporti tra genitori e figli diventino più difficili: i ragazzi e le ragazze crescono, incominciano a porsi delle domande su se stessi e a confrontarsi in maniera critica con i propri genitori e spesso anche con i fratelli e le sorelle. A loro volta, i genitori sono in difficoltà, sembrano non capire più le esigenze dei figli, sono costretti a rimettere in discussione la loro autorità e il loro ruolo. Queste difficoltà rappresentano una fase naturale nel processo di crescita: attraverso il confronto con l ambiente familiare si rafforza la propria identità di individui, si impara a diventare uomini e donne, si diventa capaci di stabilire con gli altri dei rapporti adulti, e non più infantili. L importante è che le difficoltà non si risolvano sempre e solo in uno scontro, ma diventino l occasione per un dialogo, per un confronto basato sull ascolto e sul rispetto reciproco. Pensa a quello che succede nella tua famiglia e rispondi alle seguenti domande. 1. Ti capita di discutere con mamma e papà? 2. Se sì, quali sono i motivi più ricorrenti di queste discussioni? Mi trattano come un bambino piccolo Voglio rimanere fuori casa più a lungo e loro me lo impediscono Non siamo d accordo sui vestiti da acquistare Litigo spesso con mia sorella o con mio fratello, che sono minori di me, e loro sgridano sempre me, perché dicono che sono grande Mi sgridano sempre perché non riordino la mia camera Continuano a farmi domande e io non ho voglia di confidarmi con loro, preferisco parlare con i miei amici Altro (aggiungi tu)... Altro (aggiungi tu)... Sì No 3. Quali sono i principali motivi di disaccordo con i tuoi fratelli e le tue sorelle (se ne hai)? Su che cosa siete di solito d accordo? Confronta le tue risposte con quelle dei compagni; poi riflettete insieme su ciò che rappresenta per voi la vostra famiglia e sui rapporti che avete stabilito al suo interno.

13 UdA 1 In famiglia UdL 1.1 Genitori e figli Essere figli, durante l adolescenza, può risultare davvero difficile. I ragazzi e le ragazze cambiano, sia nell aspetto fisico sia nel modo di pensare; i genitori sembrano non capire questi cambiamenti e si scontrano con le ribellioni dei figli. Eppure il rapporto sembrava così bello! Fino a qualche mese prima, i genitori rappresentavano un mito, per i figli! Poi, all improvviso, qualcosa è cambiato: i figli hanno incominciato a mettere in discussione le regole che prima avevano accettato senza problemi, a esprimere giudizi diversi rispetto ai genitori, ad avere qualche segreto da cui i genitori sono esclusi. E i genitori fanno fatica ad accettare questa nuova autonomia. Nelle pagine seguenti, proviamo a riflettere su queste difficoltà e sui nuovi rapporti che, con l arrivo dell adolescenza, si instaurano all interno della famiglia. (da B. Watterson, Calvin e Hobbes, in Linus, XXIX, agosto 1993) Nella prima parte scopriremo che le difficoltà non devono necessariamente risolversi in un conflitto, ma possono essere affrontate con spirito di collaborazione. Nella seconda parte scopriremo che dietro alle discussioni e alle incomprensioni si nasconde l amore di sempre, che sta solo assumendo un nuovo volto. Elena Rosci, Simona Rivolta, Uno spazio solo per me, p. 19 Jerry Spinelli, Non voglio pulire la mia stanza, p. 22 Myron Levoy, Una decisione difficile, p. 29 Astrid Lindgren, Melker e i suoi figli, p. 34 Camillo Sbarbaro, Al padre, p. 37 Giorgio Caproni, Per lei, p. 39

14 UdL 1.1 Genitori e figli Elena Rosci, Simona Rivolta Uno spazio solo per me PRIMA LETTURA Puoi ascoltare la lettura di questo brano Prima di leggere, è bene sapere che Per iniziare il nostro lavoro, ti proponiamo di leggere un dialogo. Gli interlocutori sono un adolescente (Luca) e una psicologa (Rita B.) che lavora nei servizi psicopedagogici presenti in alcune scuole medie; questa specialista aiuta i ragazzi ad affrontare i problemi tipici della loro età. Leggendo fai attenzione a i motivi di disaccordo tra Luca e i suoi genitori. Luca si accorge che i rapporti con i suoi familiari stanno cambiando e vuole capirne di più. LUCA «In questi ultimi tempi ho sentito alla televisione che aumenta il numero dei ragazzi che non vanno d accordo con i loro genitori. Ho paura che succeda anche a me.» RITA B. «Come mai?» LUCA «Non saprei cosa rispondere.» RITA B. «Ma l argomento l hai scelto tu.» LUCA «Da un po di tempo sono cambiato. Prima avevo sempre voglia di giocare, ero un bambino. Adesso ho compiuto quattordici anni il mese scorso e sono un ragazzo, sono diventato più complicato.» RITA B. «Cosa è cambiato?» LUCA «Tutto e niente. La mia vita è sempre quella, la casa, i miei genitori, mia sorella Sofia, la scuola, le partite a pallavolo, la mia passione per l Inter. Se uno mi vedesse direbbe Guardalo lì il Luca, fa sempre le stesse cose. E invece io sono diverso. Ai miei genitori sono affezionato, ma quello che prima facevamo insieme adesso mi annoia. A stare con loro mi stufo. Non glielo dico chiaro e tondo perché sono persone anziane. A me dispiace che le cose siano cambiate e cerco di non darlo a vedere, ma se andiamo da qualche parte insieme mi sembra di essere un povero sfortunato.» RITA B. «Quanti anni hanno i tuoi genitori?» 19

15 UdA 1 In famiglia LUCA «Quarantacinque. Mia sorella Sofia ha due anni meno di me. Fino all anno scorso mi faceva compagnia nei giochi, nelle cose, io ero contento di essere il più grande e che lei mi venisse dietro. Ma adesso non la reggo più. Lei poveretta è buona ma è una pizza, sempre fra i piedi. Io non me la voglio portare in giro e allora i miei mi dicono Perché fai così con la Sofia, che ti ammira tanto?. Appunto, dico io, preferirei che si facesse i fatti suoi. E loro mi guardano stupiti, come per dire Mah!. D altra parte la situazione è tutta assurda, ma se la porto fuori con me non mi sento libero e mi pento lo stesso. Insomma non so da che parte girarmi. Cosa mi sta succedendo?» RITA B.«Alla tua età succede di aver voglia di starsene un po per conto proprio, di fare delle nuove conoscenze, al di fuori della sfera familiare. È importante guardarsi attorno, cominciare a essere a poco a poco indipendenti. D altra parte tu sai che il tuo futuro, l amore, il lavoro si realizzeranno fuori dalla tua famiglia. Quello che tu mi hai descritto sono solo i primi passi in questa direzione, mi sembra che vada tutto bene.» LUCA «E i miei genitori e la Sofia non rimarranno troppo male se capiscono che preferisco stare un po da solo con i miei amici?» RITA B.«Credo di no, e comunque mi sembra inevitabile che tu stia un po alla larga, ogni tanto.» (E. Rosci, S. Rivolta, Io tu tutti, Archimede) 20

16 UdL 1.1 Genitori e figli 1. Luca ha chiesto un incontro con la psicologa della scuola: perché? 2. Sottolinea nel testo i motivi di disaccordo che rendono difficili i rapporti tra Luca e i suoi genitori; poi sottolinea la risposta della psicologa. Infine sintetizza i due punti di vista con parole tue, in una tabella simile a quella qui sotto. Motivi di disaccordo tra Luca e i suoi genitori Risposta della psicologa RIFLETTERE e discutere 3. Luca afferma di sentirsi diverso, di essere diventato «più complicato» rispetto a quando era un bambino: secondo te, quali sono i motivi di questo cambiamento? ADESSO tocca a te 4. Racconta un episodio della tua vita recente nel quale tu e i tuoi genitori vi siete trovati in disaccordo e uno nel quale vi siete trovati d accordo su una decisione da prendere. 21

17 UdA 1 In famiglia Jerry Spinelli Non voglio pulire la mia stanza! Prima di leggere, è bene sapere che Gregory e Megin sono fratello e sorella, molto diversi l uno dall altra e sempre in guerra fra loro: Megin (che racconta la storia in prima persona) è disordinata, mentre il fratello è un fanatico della pulizia e dell ordine. Un giorno Megin gli fa un grosso dispetto e il papà deve intervenire. Leggendo fai attenzione a perché all inizio Megin non obbedisce al papà; chi e che cosa convince Megin a pulire la sua stanza. 1 Fossetta: il soprannome con cui il papà chiama Megin. 2 chiama la disinfestazione: chiama coloro che disinfestano la casa, la liberano dagli scarafaggi. 3 Greg: abbreviazione di Gregory. «Papà, non è colpa mia.» «Non ho detto che lo fosse.» «E allora perché mi punisci?» «Non ti sto punendo.» «Però mi fai pulire la mia stanza.» «E la chiami una punizione?» «E tu che ne sai? Tu non ne pulisci mai una. La tua la pulisce mamma.» «Be, quando ti sposerai, farai fare le pulizie a tuo marito. Per ora tocca a te.» C era sotto qualcosa qualcosa che non voleva dirmi. «Papà, lo scarafaggio è in camera sua, non nella mia.» «Lo so, ma non è così semplice.» «Credi che sia stata io a mettercelo, vero? Allora gli hai creduto.» «Non ho detto questo.» «Tu non mi credi mai. Mi dai sempre contro.» Tirò il fiato. Mi mise una mano su un ginocchio e mi diede una pacca. «Fossetta 1, tesoro, io non do contro nessuno. È solo che Gregory dorme in salotto già da tre notti.» «E allora?» «Allora, mi secca. Non va bene. Ha una stanza. Dovrebbe dormire lì.» «E tu faccelo dormire.» «Non è tanto semplice. Ha il terrore degli scarafaggi.» «Chiama la disinfestazione 2.» «Anche lì, non è così semplice.» Dal suo mezzo sorriso, da come mi guardava, capii che si stava avvicinando al nocciolo del problema. «Perché non è tanto semplice?» chiesi. «Be, perché Greg 3 ritiene che una disinfestazione non basti. Va 22

18 UdL 1.1 Genitori e figli bene chiamarla, ma prima dovremmo fare in modo che tutte le stanze siano il più pulite possibile.» «Ah, perfetto. Allora adesso è lui che dà gli ordini, eh? Lui dice a te di dire a me di pulire la mia stanza. Cosa sei, il suo schiavo? Credevo che fossi tu il capofamiglia.» «Tesoro» piagnucolò «perché tante storie? Non ti chiedo mica di suicidarti. Ti chiedo soltanto di pulire la tua stanza.» «Non è questo il punto.» «E quale sarebbe?» «Il punto è che mi condanni per qualcosa che non ho fatto. Mi stai incastrando.» Scoppiò a ridere. «Prima di tutto, non ti condanno. Secondo senti, Fossetta fallo per me, va bene? Un favore al tuo vecchio papà. D accordo?» Così, giusto perché era un favore, pulii la mia stanza. Quando ebbi finito, andai da lui. «Va bene, l ho fatto.» Mi guardò come se non capisse di che parlavo. «Fatto cosa?» «La mia stanza. Mi hai detto di pulirla.» Guardò l orologio. «Te l ho detto cinque minuti fa. Hai finito?» «Vieni a vedere.» Venne, vide e rise. Gli chiesi perché ridesse. Mi diede un buffetto su una guancia. «Stai diventando proprio una piccola attrice, Fossetta. Per un momento ci sono cascato.» Si allontanò ridendo. «Adesso che cosa farai?» gli gridai dietro. «Andrai a farti due risate con Grosso?» Infilai un piede sotto il letto e tirai fuori a calci tutta la roba che ci avevo ficcato sotto. 23

19 UdA 1 In famiglia 4 Emilie: è una signora di ottantanove anni che vive in una casa di riposo e ama le ciambelle francesi. Megin quando va a trovarla gliene porta sempre una; in camera Megin ha una sua foto che la raffigura da ragazzina mentre tiene un leprotto per le orecchie. 5 lacrosse: uno sport simile all hockey su ghiaccio. 6 Toddie: il fratellino più piccolo. Quella sera cenai in due minuti e mi alzai annunciando che sarei andata in pasticceria. «Non credo» disse mio padre. «Cosa?» strillai. «Perché no?» «La tua stanza.» «E allora?» «Lo sai benissimo.» «Ma l ho pulita. L hai visto.» «Avrai anche fatto qualcosa, ma non credo si possa definirlo pulire.» Mi rivolsi a mia madre. «Mamma, posso andare?» Tagliò un broccolo a metà con la forchetta. «Hai sentito tuo padre.» «Ma devo andare in pasticceria. Devo.» (Era una settimana che non portavo una ciambella a Emilie 4.) Gli occhi cominciarono a bruciarmi. «Così. Non posso andare.» Afferrai un biscotto. «Non posso andare perché lui» puntai un dito contro Grosso «dice che devo pulire la mia stanza. Lui dice.» Gli scagliai contro il biscotto e uscii sbattendo la porta. Dietro di me sentii rumore di vetri rotti e mia madre che urlava e Toddie che rideva e sedie che cadevano e mio padre che tratteneva Grosso. Quella sera nessuno mi disturbò. [ ] Quando tornai da lacrosse 5, il giorno dopo, notai che Toddie 6 continuava a fissarmi con uno stupido sorrisetto. Ben presto scoprii perché. In camera mia trovai una scopa e un sacco di plastica. Su ciascuno c era un cartello con una scritta azzurra: SCOPA e SAC- CO DEI RIFIUTI. «Avrei pulito la mia camera stasera» urlai a tutta la casa dalla soglia della mia stanza «ma adesso non lo faccio di sicuro!». Gettai fuori scopa e sacco, sbattendo la porta. Mi chiamarono solo una volta, all ora di cena. Sapevano che non era il caso d insistere. Toddie salì con un vassoio. Bussò alla porta e lo lasciò lì fuori. Lo sentii tornare giù di corsa. Più tardi mi parve di sentire discutere Grosso e mio padre. Grosso dormì di nuovo in salotto. La sera dopo, cenai con loro. Nessuno aprì bocca. Non c erano biscotti, a tavola. Quand ebbi finito e mi alzai per andarmene, mio padre disse: «Stasera, Megin. Adesso.» «Devo fare i compiti.» «Possono aspettare.» «Vuoi farmi prendere un votaccio?» «Vai a pulire la tua stanza. Adesso.» Non sorrideva. Non so per quanto tempo rimasi in camera, seduta sul letto. La porta si aprì. Era mia madre, stranamente. «Posso entrare?» chiese. 24

20 UdL 1.1 Genitori e figli «Nessuno te lo impedisce.» Mentre veniva verso di me, qualcosa scrocchiò sotto il suo piede. Trasalì, ma senza fermarsi. Si sedette sul letto. Si mise le mani in grembo e con lo sguardo ispezionò la stanza come se fosse un luogo sconosciuto, il che era quasi vero. Vide la foto di Emilie. «Chi è quella?» «Una mia amica.» «Ah. Sembra una foto vecchia.» «E allora?» «Posso guardarla?» «Siamo in un paese libero.» La prese come se fosse una bolla di sapone. Ne sembrava affascinata. «È una ragazza, vero?» «Cosa credevi che fosse?» «Lì per lì m era sembrato un maschio.» La cosa mi diede fastidio. «Perché?» «Non saprei. I capelli corti. Il cappello.» Scosse la testa. «Che foto. È autentica?» «No, è finta. Da un momento all altro potrebbe sparire.» «Voglio dire, è stata fatta apposta? Indossa un costume? È un coniglio vero?» «Certo che è un coniglio vero. Anzi, è una lepre.» Mi guardò, sbalordita. «Davvero?» «L ha presa a mani nude. Correndo. Nel Nord Dakota.» Continuò a fissare la foto, sbigottita. La rimise a posto senza toglierle gli occhi di dosso. «Io, ehm, ho pensato che forse avresti gradito un po d aiuto» disse alla fine. «Per che cosa?» «La tua stanza. Pulirla.» Non aveva senso. «Perché vorresti farlo?» Con la punta di una scarpa sollevò un calzino sudaticcio e lo fece dondolare a mezz aria. «Oh, non saprei. Pensavo che forse stavi passando un brutto momento.» Mi guardò. Dritto negli occhi. Non riuscivo a ricordarmi l ultima volta che mia madre mi avesse guardato in quel modo. «Ti farebbe comodo una mano, vero?» Tutt a un tratto, pazzesco, stavo piangendo. E dicendo: «Ci ho provato un paio di volte ho cominciato ma non riuscivo non riuscivo» Mi mise una mano sul ginocchio. «Non riuscivi a finire.» 25

21 UdA 1 In famiglia «No.» «Avresti voluto.» «Sì.» «Ma non ci riuscivi.» «No!» Ululai ancora più forte. Mi lasciò fare per un po, sempre accarezzandomi il ginocchio. Poi disse: «Sai cosa?» «Cosa?» «Hai la puliscifobia.» «Che cos è?» «Paura di pulire la tua stanza.» Caspita, adesso stavo ridendo, anche se non avevo ancora smesso di piangere. Cosa stava succedendo? Perché mi stava facendo questo? «Ti dirò una cosa» sussurrò. «Anch io una volta avevo la puliscifobia.» «Davvero?» «Davvero. Odiavo pulire la mia stanza. Forse non era proprio odio, però non potevo. Non sapevo come fare. Avevo un blocco mentale, credo.» «Probabilmente ce l ho anch io.» «La mia povera mamma non mi diceva neanche più di pulirla. Semplicemente, teneva sempre chiusa la porta della mia stanza.» «È quello che fai tu.» Annuì, sorridendo. «Allora» dissi «posso andare in pasticceria?» Scoppiò a ridere. «Perché è tanto importante andarci adesso?» «Perché devo prendere una ciambella francese.» Indicai la foto. «Per lei.» «Lei?» «Già. Si chiama Emilie.» E poi le dissi di me e di Emilie e della storia della lepre e del lacrosse e dei ragazzini indiani e tutto il resto. Quand ebbi finito, si alzò, batté le mani e disse: «D accordo, prima puliamo la tua stanza insieme e poi andiamo in pasticceria, e poi andiamo a trovare Emilie.» So solo che lavorai come una matta e feci tutto quello che mi diceva e dopo un po lei disse: «Ecco fatto. È pulita». La guardai. «Davvero?» Fece una risata. «Adesso cerca di memorizzare: questo è l aspetto di una stanza pulita.» (J. Spinelli, Guerre in famiglia, tradotto dall inglese da F. Flore, Mondadori) 26

22 UdL 1.1 Genitori e figli 1. Possiamo dividere il brano in tre sequenze; individuale nel testo e per ognuna scrivi sul tuo quaderno una breve sintesi in una tabella simile alla seguente. Il dialogo tra Megin e il papà Durante la cena Megin e la mamma puliscono la camera 2. Verifica se hai capito bene quello che hai letto, rispondendo alle seguenti domande. Che cos ha fatto Megin a suo fratello? Che cosa le chiede di fare suo padre? Come reagisce Megin? Perché suo padre non è soddisfatto del lavoro di Megin? Che cosa interviene a sbloccare la situazione? 3. La famiglia è un sistema complesso: ogni componente ha un ruolo specifico al suo interno e quello che succede a uno influenza tutti gli altri. Analizza i rapporti che i diversi personaggi hanno con Megin e tra di loro e inserisci nello schema le lettere corrispondenti alle voci che ti proponiamo: a) la capisce e le offre il suo aiuto per pulire la camera b) concordano su quanto deve fare Megin c) gli chiede di convincere Megin a pulire la camera d) le impone di riordinare GREG papà mamma MEGIN 27

23 UdA 1 In famiglia RIFLETTERE e discutere 4. Rifletti sul comportamento di Megin seguendo la traccia fornita nelle seguenti domande. Perché, secondo te, continua a disubbidire al papà? Che cosa, alla fine, la convince a pulire la sua camera? Ti sembra che il conflitto si risolva positivamente? Perché? 5. Discuti in classe, con i tuoi compagni, dei conflitti che scoppiano con i vostri genitori; poi elenca quelli più ricorrenti e per ognuno cerca di spiegare perché scoppia, compilando sul quaderno una tabella simile a quella che ti proponiamo. Motivi di conflitto Cause ADESSO tocca a te 6. Scegli uno dei conflitti elencati e mettiti nei panni di una mamma o di un papà che per iscritto spiega al figlio le sue motivazioni: descrivi in modo preciso che cosa non condividi nel comportamento di tuo figlio ; esprimi il tuo stato d animo durante la discussione; fornisci un suggerimento positivo per risolvere il problema; spiega a tuo figlio i vantaggi di questa proposta. 7. Scrivi in un testo analogo le tue motivazioni di figlio. 28

24 UdL 1.1 Genitori e figli Myron Levoy Una decisione difficile Prima di leggere, è bene sapere che Alan è un ragazzo ebreo di dodici anni che vive alla periferia di New York durante la Seconda guerra mondiale insieme con la mamma Ruth e il papà Sol. Nel brano che ti proponiamo, Alan si trova di fronte alla necessità di prendere una decisione difficile... che vorrebbe evitare. Cenarono in cucina. La madre di Alan diceva sempre che non era il caso di apparecchiare in sala da pranzo solo per loro tre. Quando avevano ospiti era diverso. E poi, secondo lei in cucina si stava meglio, più al caldo, più vicini ai fornelli; la cucina era sempre stata il cuore della casa. La cucina era la casa. Ma stasera i pensieri di sua madre sembravano lontani. Quasi non toccò cibo. Poi, mentre sparecchiava, annunciò: «Ho qualcosa da dire.» Esordiva sempre così, con quelle precise parole, ogni volta che doveva discutere di cose serie. «Che c è, Ruth?» chiese il padre di Alan. «Di nuovo il custode? Finch?» «No. Finch non c entra Bevi il tuo caffè, Sol; c è anche la torta. È di ieri, ma è ancora buona.» Alan sospirò. Perché sua madre doveva fare un dramma d ogni cosa? Perché non si limitava a dire quello che aveva in mente? «Ascoltate. Anche tu, Alan. Però non interrompetemi, d accordo? Lasciatemi finire.» «Non hai ancora cominciato» protestò Sol. «Se ti decidessi a cominciare, potremmo anche lasciarti finire.» «Va bene. Vi è capitato di incontrare la signora Kirshenbaum e sua figlia Naomi? Le cugine dei Liebman?» Alan annuì. La matta. «Be, ne hanno passate di tutti i colori per uscire dalla Francia. Nascoste in una fogna per quattro giorni senza niente da mangiare. Sempre in fuga. Non sanno nemmeno come sono riuscite a entrare in Svizzera. E i Liebman ci hanno messo tre anni per riuscire a farle venire qui» 29 Leggendo fai attenzione a i motivi che rendono così difficile prendere la decisione giusta; le modalità con cui il papà aiuta Alan in questa decisione.

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