Speciale Ambiente. ULTIMA CHANCE RICICLARE di FABRIZIO GEREMICCA. Era l undici febbraio Lunedì 12 maggio 2008

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1 Speciale Ambiente STESSO MARE Spiagge inquinate e litorali salvati Lunedì 12 maggio 2008 ENERGIE UTILI Salvare l ambiente risparmiando ULTIMA CHANCE RICICLARE di FABRIZIO GEREMICCA Era l undici febbraio 1994 quando il governo, con un decreto, prese atto dell emergenza e nominò il primo commissario straordinario, che fu il prefetto Umberto Improta. Il quattordicesimo anno si è aperto con almeno tonnellate di immondizia non raccolta nelle strade campane e un ciclo di gestione dell immondizia tutt altro che compiuto. Un risultato sconfortante, 8 commissari dopo Improta, che non giustifica affatto i 2 miliardi di euro che, rilevava la relazione della Corte dei Conti già nel 2007, sono stati spesi per l emergenza. «La struttura del Commissariato, recita un passaggio della seconda relazione sulla Campania della Commissione parlamentare d inchiesta sul ciclo dei rifiuti, approvata a fine 2007, ha finito sovente con il dirottare parti consistenti delle risorse per la propria autosussistenza, assumendo sempre più l aspetto di un orpello inutile e dannoso». La raccolta differenziata: tanti studi, poche azioni concrete Solo a voler considerare gli ultimi anni, sulle strategie per incrementare la raccolta differenziata, per portare la Campania alla percentuale prevista dalla Finanziaria 2007(40%) si sono arrovellati esperti, consulenti, tecnici. Hanno prodotto piani, raccomandazioni, proposte ad oggi in gran parte inattuate. «Perché decolli finalmente la differenziata in Campania riflette Walter Ganapini, assessore all Ambiente della giunta Bassolino, ex presidente di Greenpeace e chimico è essenziale che siano realizzati nuovi impianti di compostaggio e siano ristrutturati ed adeguati quelli dei tritovagliatori, gli ex Cdr, in realtà mai entrati in funzione». La percentuale di rifiuto umido (scarti alimentari e vegetali) è quasi la metà del totale, nella nostra regione. Circa 3500 tonnellate prodotte ogni giorno; un milione all anno. «Adeguatamente trattato aggiunge Ganapini questo materiale diventa compost e fertilizzante. Occorrono però impianti di compostaggio, dove l umido è ossigenato e rivoltato». Quattordici anni di commissariamento non sono stati sufficienti neppure a dotare la Campania di queste indispensabili infrastrutture. «È tempo di voltare pagina riflette l assessore di palazzo Santa Lucia Per realizzare nuovi impianti o mettere a norma quelli che ci sono bastano pochi mesi. Abbiamo almeno aziende in Italia bravissime in questa attività. È la priorità. Oggi quel pò di umido che si differenzia in Campania è esportato in Sicilia, dove un impianto lo tratta al costo esorbitante, per le casse delle amministrazioni locali campane, di 150 euro a tonnellata». «A giugno annuncia l assessore alla Nettezza Urbana del Comune di Napoli, Gennaro Mola partirà il progetto pilota di raccolta portaa porta relativo a persone. Altre saranno coinvolte a settembre e altrettante a novembre. Entro fine anno, se almeno questa volta saranno rispettati gli impegni, il porta a porta a Napoli riguarderà persone. All inizio del 2009 dovrebbe entrare in funzione anche il primo impianto di compostaggio nella metropoli, quello di Ponticelli, area ex Icm, attualmente in fase di bonifica. Altri due - uno nel parco delle colline di Chiaiano, il terzo a Bagnoli - secondo Asia saranno pronti tra la fine del 2009 e l inizio del Ammesso che il progetto sarà davvero realizzato - si prevede anche l incremento delle campane per la plastica e per il vetro, oltre alla realizzazione di alcune isole ecologiche - Napoli entro quella data potrebbe finalmente imboccare la giusta strada per conseguire la percentuale di raccolta differenziata prevista dall attuale normativa nazionale. La riduzione della produzione dei rifiuti Riciclare va bene, ma sarebbe importante anche che si producessero meno rifiuti». CONTINUA A PAGI 2

2 2 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno A Mercato San Severino ricliclano tutto, o quasi. Un esempio da imitare Virtuosismi ambientali Riutilizzare anche i rifiuti ingombranti La raccolta differenziata, a Mercato San Severino, si fa e si vede. E, per gli abitanti più attenti, più si ricicla, più si risparmia. Prima che scoppiasse l emergenza rifiuti in tutta la Campania, l allora primo cittadino, Giovanni Romano, era il 2001, intraprese una strada coraggiosa coinvolgendo tutto il paese. «Nel ricorda Romano - abbiamo addirittura abbandonato la Tarsu, la tassa sui rifiuti, e l abbiamo sostituita con la Tia, la tariffa di igiene ambientale. Il meccanismo è semplice: per lo smaltimento dei rifiuti, tutti i cittadini devono al Comune una quota fissa annuale che è calcolata sulla superficie occupata dalla famiglia e sul numero delle persone che la compongono. Poi c è una quota variabile che si basa sulla quantità "presunta" di rifiuti prodotti all interno del nucleo familiare. Abbiamo messo in piedi - prosegue Romano - un sistema che permette di sapere esattamente quanti rifiuti produce ogni famiglia. Chi ricicla di più vince un bonus sotto forma di sconto sulla parte variabile della tariffa». Questa novità è il frutto di un lavoro iniziato ormai sette anni fa proprio da Romano, attualmente vice sindaco di Mercato San Severino, dopo due legislature che lo hanno visto primo cittadino. «Togliemmo dalla città - ricorda - tutti i cassonetti e le campane e partimmo con la raccolta differenziata a domicilio. I risultati sono stati sin da subito ottimi, tanto che, da un iniziale 35% siamo arrivati ad un 60% di differenziata. È necessario infondere il senso di responsabilità in ognuno. Tutto sta ad incominciare, poi il resto viene da sé. Basti pensare che anche la mensa scolastica della città si è adeguata a questa filosofia del riciclo, utilizzando tutte le stoviglie in materiale biodegradabile. Tra qualche giorno, inoltre, attiveremo uno sportello per i cittadini di "ecoscambio". Non è detto, infatti, che i rifiuti ingombranti siano tutti da buttare, quelli in buono stato potrebbero essere riutilizzati. Saranno "esposti" in una bacheca virtuale per sessanta giorni. Riciclo e riutilizzo, insomma, per ridurre al minimo la quantità di rifiuti». Francesca Blasi Futuro remoto Una campagna di sensibilizzazione a Napoli Se non ben stimolata, la raccolta differenziata potrebbe essere un fallimento Raccolta differenziata a Mercato San Severino Presto, a Napoli, partirà nuovamente una campagna per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata ed in provincia, dove l emergenza rifiuti dilaga, continuano proteste e roghi. La cattiva informazione e il generale disinteressamento al problema continuano a creare incertezza e scoraggiamento in quei cittadini che sognano le loro città educate alla raccolta differenziata. «Se i napoletani vedranno sempre e solo spazzatura, con i contenitori sempre stracolmi, la raccolta differenziata rischia di essere un flop». La denuncia arriva direttamente dal Comitato valori collinari di Napoli che, già diversi mesi fa, aveva denunciato il problema anche fotograficamente. «L iniziative proposte - commenta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato - rischiano di rimanere meri eventi di facciata. Anche perché é difficile spiegare ai napoletani che devono fare la raccolta di vetro, plastica, materiali ferrosi e carta ponendo tali materiali negli appositi contenitori, quando passeggiando per strada si trovano di fronte alla scena di sacchetti sparsi anche al di fuori degli appositi bidoni». O magari imbattersi in una continua confusione di informazioni, come è accaduto in diversi comuni dell hinterland, in cui si pubblicizzava la partenza del progetto di raccolta rifiuti differenziati porta a porta e dell eventuale disposizione di appositi contenitori, senza però mai vedere l effettivo funzionamento dell iniziativa. Mariella Accardo Speranze Ultima chance SEGUE DALLA PRIMA «Un utile iniziativa è ancora Ganapini che parla sarebbe quella di stipulare un accordo con i supermercati e gli ipermercati, che preveda grossi centri di raccolta imballaggi all uscita degli stessi. Il cliente spacchetta la merce fuori al centro commerciale e deposita l imballaggio già pronto per la raccolta differenziata in un isola ecologica già predisposta lì fuori». Le discariche In un sistema virtuoso, con percentuali di raccolta differenziata prossime al 70% - non è fantascienza ma la realtà di una grande città come San Francisco - il problema discariche sarebbe del tutto trascurabile. In Campania è pressante. Il piano De Gennaro ha ripescato quello Bertolaso e prevede l apertura di tre sversatoi: Savignano Irpino, S. Arcangelo Trimonti, Terzigno. All interno, quest ultimo, del parco del Vesuvio. Dovrebbe però ricevere solo frazione organica stabilizzata, peraltro in Campania oggi inesistente, perché gli impianti di Combustibile di rifiuto progettati e gestiti per anni dalla Fibe non sono in condizione di produrla. In più, il Commissario ha stabilito di realizzare un invaso a Chiaiano, in una cava, che garantirebbe, sostiene, per due anni l autosufficienza a Napoli. Savignano Irpino si stima possa ricevere circa tonnellate di rifiuti. S. Arcangelo Trimonti altrettanti. La discarica di Serre è ormai quasi esaurita; quella di Ferrandelle è stata parzialmente sequestrata dalla magistratura, che ha riscontrato gravi violazioni delle norme di tutela ambientale e di sicurezza. I termovalorizzatori Il commissario De Gennaro ne prevede tre: quello di Acerra, in fase di costruzione, quello di S. Maria la Fossa e quello di Salerno. Ad Acerra i lavori procedono a rilento ed è andata deserta la gara per l affidamento del completamento della struttura e della gestione della stessa. Il decreto Prodi che ha riesumato il contributo statale per l energia prodotta bruciando rifiuti, come se fosse energia alternativa e non inquinante (il Cip 6) anomalia italiana che ha provocato anche una procedura di infrazione dell Europa verso di noi - ha risvegliato l interesse della multinazionale Veolia e della bresciana Asm. L impianto di Acerra, in ogni caso, non inizierà a funzionare prima di un anno e mezzo almeno. Tempi più lunghi per gli altri due. Il paradosso è che, se la Campania rispettasse la normativa nazionale sulla differenziata(40%) e avviasse una politica adeguata di riduzione della produzione di rifiuti, tre termovalorizzatori finirebbero per non avere abbastanza immondizia da bruciare. I gestori guadagnerebbero soprattutto grazie al contributo statale, ovvero al prelievo sulla bolletta della luce di ogni singolo utente per il Cip 6. Fabrizio Geremicca

3 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio 2008 La concentrazione maggiore è stata rilevata nella zona degli incendi di rifiuti Diossina dove sei? Uno studio dell Arpac ha analizzato il territorio Trecentocinque Comuni della Campania (su un totale di 551) monitorati sul rischio diossina. Quarantacinque con almeno un superamento dei limiti consentiti, 135 quelli in cui non è stato riscontrato nessuno sforamento. L Arpac presenta i dati di 1268 analisi di diossine (escluso il territorio di Acerra) rilevate dal 2002 ad oggi su tutto il territorio regionale, concentrate principalmente nelle province di Napoli e Caserta, in cui erano stati rilevati i primi superamenti di diossina nella matrice biologica. I livelli di diossina rilevati su campioni di terreno prelevati dall Agenzia regionale per l ambiente in Campania risultano in linea con i valori rilevabili nei principali Paesi europei. Tranne picchi in alcune zone in cui si sono concentrati incendi di rifiuti, i dati, dunque, non sono particolarmente allarmanti e anzi rivelano, in alcuni casi, valori inferiori a quelli attesi e comunque nella norma. «Lo studio che abbiamo avviato lo scorso 7 luglio spiega Nicola Adamo, dirigente medico responsabile dell'arpac per le zone di Napoli e Provincia è il più importante al mondo per quantità di dati e di prelievi effettuati. I prelievi di terreno, da me commissionati, sono concentrati nelle zone a maggior rischio ambientale legato al ciclo di smaltimento dei rifiuti nelle province di Napoli e Caserta. I risultati devono da un lato rassicurare, in quanto in linea con i valori che si registrano nelle principali città europee. Dall altro bisogna assolutamente interrompere e contrastare in ogni modo la bruciatura incontrollata dei rifiuti vera causa dell aumento delle contaminazioni da diossine e furani». Proprio agli incendi di spazzatura al di fuori di impianti specializzati, come sarebbero i termovalorizzatori, si deve il picco di furani e diossine rilevati dallo studio dell Arpac nelle vicinanza dell impianto Cdr di Caivano. Qui, un anno fa, andò a fuoco un colonna di ecoballe. Per quanto riguarda i controlli sugli alimenti di origine animale, in base ai dati forniti dall Izsm, i comuni indagati sono 180 ed in 45 di essi è stato individuato per uno o più allevamenti almeno un superamento dei limiti. Le attività di monitoraggio ambientale ad oggi eseguite in Campania hanno evidenziato, attraverso l analisi dei campioni, la presenza di una contaminazione di diossine di tipo puntuale e la presenza di valori di fondo per zone simili a quelli delle regioni a pari condizioni di impatto industriale. Ma c è la sicurezza degli alimenti di origine animale: è confermata la sicurezza delle carni, uova e degli altri alimenti di origine animale attraverso i routinari controlli dei servizi delle Asl. I dati sottolineano l esigenza di un piano di sorveglianza sulla contaminazione di diossine in Campania. «Il territorio campano è scritto nel dossier dell Arpac pur non evidenziando una contaminazione diffusa, necessita di un costante controllo ambientale in particolare nelle aree nelle quali l insediamento di impianti industriali o di incenerimento impone un maggior livello di attenzione». Già dal 2002 la Regione ha predisposto un piano di sorveglianza del rischio diossina negli allevamenti, esteso successivamente all ambiente.tale piano, rafforzato a partire dal 2007 coinvolge sia i servizi veterinari, per la ricerca sulle matrici biologiche (latte e derivati oltre ad alimenti zootecnici), sia quelli dell ambiente con un interscambio di informazioni al fine della tutela della salute pubblica. Allo scopo di garantire la sicurezza degli alimenti, in caso di riscontro di esito positivo, le partite di latte vengono distrutte, le aziende poste sotto sequestro fino al rientro dei valori di diossina nei limiti di legge. Le positività che sono state riscontrate in questi ultimi anni sono state limitate ad aree geografiche puntiformi a nord di Napoli, già individuate e sottoposte a provvedimenti di natura sanitaria che prevedono uno specifico controllo delle stesse aziende ed un divieto di commercializzazione di latte e derivati. Alessandra Barone Terre bruciate Acerra sotto controllo Monitoraggio di campagne e pascoli Acerra è per nella percezione dei media il simbolo dell ermegenza rifiuti e del rischio diossina. In Campania è uno tra i territori comunali più indagati. Rilievi ed esami si sono susseguiti negli anni nel comune a nord di Napoli. La raccolta dei campioni è cominciata nel 1999 con le prescrizioni della commissione di valutazione di impatto ambientale del ministero dell Ambiente. Una decisione presa in merito alla compatibilità ambientale dell impianto di termovalorizzazione combustibile derivato da rifiuti previsto dal Comune. Nel 2006 fu dichiarato lo stato di emergenza per l inquinamento ambientale da diossina ad Acerra, si è avuta un ulteriore attività di monitoraggio dei suoli a cura dell Apat. La campagna ha avuto come oggetto l analisi di 67 campioni di suolo prelevati in zone di frequente pascolo ovino e in zone agricole. Si è evidenziato un solo superamento del limite in località Contrada Calabricito. 3 L Arpac ha eseguito 264 campioni suolo per determinare i livelli di concentrazione di diossine. L analisi non è ancora conclusa, secondo i il dossier dell Arpac, e sono disponibli al momento solo dati parziali (con 790 campionamenti). Per ciascun campione è stata controllata la presenza di metalli pesanti, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Diossine, Furani e «PCB dioxin like». Su 500 analisi per inquinamento da diossina effettuate sull intero territorio regionale dall Apat e dall Arpac, 320 sono state svolte ad Acerra e viene fuori che la sostanza è presente solo in zone circoscritte della zona, tra cui appunto Calabricito. Nella restante parte, i valori rientrano nella norma. «Visti i risultati conclude il dossier realizzato dall arpac È necessario intervenire e pubblicizzare questi dati in maniera più forte per evitare che il comparto dell agricoltura diventi il capro espiatorio di tutti i problemi legati all inquinamento del territorio». Al. Ba. L Assessorato all Ambiente del Comune di Napoli ha incentrato la propria attività sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini. La lotta a tutte le forme di inquinamento, la tutela e la progettazione dei Parchi urbani, la riscoperta del mare come risorsa strategica per la città, la tutela dei diritti degli animali, l igiene urbana, sono i settori attraverso i quali si sviluppa il futuro della nostra città; l obiettivo è una Napoli più sostenibile e sempre più a dimensione di cittadino. LOTTA ALL INQUIMENTO L assiduo monitoraggio dell inquinamento atmosferico, realizzato attraverso le centraline distribuite sul territorio cittadino, ci consente di intervenire tempestivamente ogni qual volta vengono superati i limiti di legge dei valori in particolare delle polveri sottili e dell ozono e, per rendere sempre più efficace l azione del Comune, le centraline sono state aumentate in numero (da 8 sono passate a 9). Una politica di prevenzione in questo settore viene portata avanti con iniziative consolidate e non, mediante incentivi all acquisto di mezzi meno inquinanti, infatti tutti i cittadini che decidono di demolire per la prima volta il loro vecchio ciclomotore EURO ZERO o comunque costruito fino a tutto il 2001, possono ottenere contributi per l'acquisto di biciclette, veicoli elettrici e motocicli di ultima generazione a basso livello di emissioni e, non solo, perché è stata prevista la copertura totale delle spese di demolizione anche senza contestuale acquisto di un nuovo mezzo, uso di impianti ecologici GPL e metano, bollino blu per auto, ciclomotori e motocicli, l utilizzo di carburanti a minore impatto ambientale per i mezzi del trasporto pubblico. Uno straordinario successo è stato riscosso dalle domeniche ecologiche; le famiglie napoletane si sono riappropriate delle strade della città godendo degli eventi realizzati grazie alla collaborazione delle tante associazioni che hanno reso vive queste iniziative. PARCHI URBANI Nel filone della riqualificazione urbana i parchi rappresentano un fondamentale punto di riferimento. Sono patrimoni che l amministrazione intende custodire e accrescere attraverso mirati interventi di ripristino e arricchimento, come nel caso della Villa Comunale e del Parco di Scampia, per i quali sono in corso le progettazioni per il recupero, ciò affinché si preservino e valorizzino quei luoghi dove sono possibili gli scambi sociali e culturali, e dove il singolo cittadino diviene comunità e trova il contatto diretto con gli altri. Su queste basi è stato aperto un nuovo parco a Via Nicolardi, è in via di apertura anche quello di S. Gennaro alla Sanità ed inoltre continuano i lavori per la realizzazione nell area del parco dei Camaldoli di impianti sportivi e di un parcheggio per poter accogliere i turisti camperisti. Di grande successo la manifestazione Domenica nei Parchi, che si pone l obiettivo di rendere gli spazi verdi luoghi di aggregazione dove realizzare specifici eventi culturali e durante la quale i cittadini hanno goduto delle bellezze dei parchi assieme ad animazioni e spettacoli per bambini. in foto l Assessore Nasti RISORSA MARE Recuperare il rapporto con il mare e la balneabilità della costa è prioritario per una città come Napoli. Dopo aver recuperato la balneabilità di gran parte del litorale, è stato indispensabile mettere in atto il monitoraggio continuo della costa, tramite videosorveglianza, che permette in tempo reale di conoscere i mutamenti delle correnti e delle maree, onde poter intervenire per rendere sempre fruibile il litorale attraverso gli spazzamare e una miniflotta di gommoni che quotidianamente provvedono alla pulizia delle acque, al controllo continuo della costa per preservarla dagli abusi, alla vigilanza sulla sicurezza dei bagnanti e dei natanti, nonché alla pulizia ed alla disinfestazione delle scogliere. ENERGIA ALTERTIVA Particolare attenzione è stata posta sull incremento delle energie alternative. Nel nuovo complesso polifunzionale della Canzanella sono stati, infatti, installati moduli fotovoltaici, integrandoli sulle pensiline di copertura del parcheggio all aperto. Il nuovo impianto fotovoltaico, di potenza pari a 191 kwp, e con una superficie complessiva di circa metri quadri, è il più grande di proprietà di una pubblica amministrazione nel sud Italia. Notevoli i vantaggi per l amministrazione comunale e l ambiente. L impianto, infatti, produrrà, senza l utilizzo di combustibili tradizionali (petrolio, metano, ecc.), energia elettrica sufficiente per i fabbisogni dell amministrazione comunale in tutta l area. Ogni anno l energia prodotta sarà all incirca pari a 260mila chilowattora (corrispondenti al consumo di energia elettrica di circa 100 famiglie) e permetterà di evitare l emissione in atmosfera di 150mila chilogrammi di anidride carbonica (CO2), pari a quanto determinato dall utilizzo di circa 80 auto. DIRITTI DEGLI ANIMALI L istituzione di un apposito Servizio presso l Assessorato all Ambiente consente di coordinare assieme ai servizi veterinari delle ASL i programmi di pronto soccorso e di sterilizzazione dei randagi, affiancandolo al controllo delle colonie canine sul territorio. Ad essi abbiamo ritenuto opportuno affiancare una forte campagna per la sensibilizzazione all uso delle palette da parte dei proprietari dei cani, nonché le adozioni a distanza degli amici a 4 zampe. IGIENE URBA Presso l Assessorato all Ambiente è costituito il coordinamento degli interventi di disinfestazione per le blatte rosse con la collaborazione delle ASL, del Servizio Fognature e della Polizia Municipale; rivolgendosi ai municipi o direttamente ai nostri uffici è possibile segnalare le situazioni di emergenza in modo da inserirle nei programmi calendarizzati. Particolare attenzione è rivolta inoltre alla difesa dei diritti dei consumatori specie per ciò che riguarda i prodotti alimentari, la loro esposizione agli agenti inquinanti, il loro confezionamento e la loro somministrazione nei locali pubblici. E in programmazione l istituzione di osservatori per l igiene alimentare che siano in grado di recepire le segnalazioni delle situazioni anomale e siano in grado di allertare i dovuti controlli. E inoltre stata avviata, in collaborazione con la LILT, una forte campagna anti-fumo nei parchi pubblici per tutelare il diritto alla salute della collettività.

4 4 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno L area protetta tutela 250 dei 400 ettari di una importante zona umida L oasi salvata dai bracconieri Gli uccelli migratori si riposano a Villa Literno Era terreno di caccia dei bracconieri nascosti dentro bunker affittati anche a euro a stagione dalla camorra dei casalesi, che controlla il territorio. È diventata una oasi naturale. Una bella storia da raccontare, quella della zona delle Soglitelle, vicino ad Ischitella, nel comune di Villa Literno. L area protetta tutela ora 250 dei 400 ettari di questa importante zona umida, frequentata da uccelli stanziali e migratori. Riferisce Giovanni Albarella, della Lega per la protezione degli uccelli: «Nel 2005 l operazione Volo Libero, che fu condotta dai carabinieri del Noe, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ed in collaborazione con le associazioni ambientaliste, ha consentito di sequestrare i bunker di appostamento e le armi, molte con matricola abrasa, utilizzate dai cacciatori, che operavano a danno di specie acquatiche rare e protette. La zona delle Soglitelle è stata poi inglobata nella riserva naturale regionale Foce Volturno - costa di Licola». Il primo passo per tutelare l area. Ne dovranno seguire altri, però, pena lasciare incompleta la riqualificazione del territorio Sottolinea infatti Albarella, il quale fa parte anche del consiglio direttivo della riserva: «Alcuni organi non sono completi e questo determina gravi problemi nella gestione del parco. È un ente monco. Per esempio, non è stato ancora nominato il revisore dei conti. Non può essere approvato il bilancio e perciò non si può spendere neanche un euro per le spese correnti. L ente parco è governato da un commissario, il dirigente regionale Lupacchini». Problemi, questi, peraltro condivisi da tutte le altre aree regionali protette. Legambiente, per valorizzare ulteriormente la zona delle Soglitelle e l oasi dei Variconi, ha installato alcuni capanni adatti all osservazione dell avifauna (birdwatching) e utilizzabili come laboratori didattici per progetti naturalistici con le scuole. L intera zona infatti è interessata da flussi di uccelli migratori che provengono dall Africa e si dirigono verso l Europa centro-orientale per nidificare: per loro questi siti rappresentano l unica area favorevole dove sostare e rifocillarsi durante il lungo viaggio. «Nel periodo di migrazione», riferiscono i volontari di Legambiente, «assistiamo ad un vero e proprio andirivieni di uccelli: sterne, rondini, balestrucci e rondoni sorvolano di continuo l area. In inverno con un po di pazienza si potrà assistere allo spirito santo del martin pescatore sugli stagni.folaghe, tuffetti, moriglioni, alzavole sono presenze costanti in inverno mentre codoni, fischioni, mestoloni, marzaiole sono più regolari durante la migrazione. Lo stesso vale per gli ardeidi: in inverno troviamo l airone cenerino, la garzetta e talvolta l airone bianco maggiore, invece nei periodi di migrazione, soprattutto in primavera, è possibile osservare l airone rosso e il tarabusino. A questi poi bisogna aggiungere la presenza, dei fenicotteri che sostano proprio davanti al capanno. Spesso sui paletti che affiorano dall acqua si soffermano beccapesci, gabbiani comuni e cormorani». In passato il fucile dei bracconieri, ha spesso fermato il loro volo. Fabrizio Geremicca Volo libero Nel 2005 l operazione Volo Libero, che fu condotta dai carabinieri del Noe, ha consentito di sequestrare i bunker di appostamento e armi, molte con matricola abrasa, utilizzate dai cacciatori di specie acquatiche rare e protette L oasi Legambiente, per valorizzare ulteriormente la zona delle Soglitelle e l oasi dei Variconi, ha installato alcuni capanni adatti all osservazione dell avifauna (birdwatching) e utilizzabili come laboratori didattici per progetti naturalistici con le scuole Migratori In inverno si possono vedere l airone cenerino (a destra), la garzetta e talvolta l airone bianco maggiore. Nei periodi di migrazione è possibile osservare l airone rosso e il tarabusino. Ci sono anche dei fenicotteri (nella foto al centro)

5 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio 2008 Ultima spiaggia è vicina. E allora ecco pronta, come ogni anno, la lista delle coste balneabili. L Arpac L estate (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania), dopo un monitoraggio delle coste campane ha pubblicato tramite il Burc, l elenco delle spiagge off limits. Purtroppo non sono confortanti i risultati delle analisi: Napoli ha circa 37 chilometri ( m) di costa non balneabile, segue Caserta con circa 30 chilometri ( m) di costa inquinata e quindi Salerno con circa 15 chilometri ( m), in totale sono ottanta i chilometri di spiaggia in cui non è possibile fare il bagno. L elenco degli specchi d acqua buoni e cattivi si basa sui campionamenti eseguiti lo scorso settembre. Anche il ministero della Salute ha pubblicato i dati su scala nazionale e purtroppo la maglia nera per i mari puliti va proprio alla Campania (il 19,9% delle coste è inquinato), insieme con il Lazio (21%) mentre la media nazionale si aggira intorno all 8,7%. Il 91,3% delle acque costiere italiane sono balneabili, mentre il restante 8,7% non soddisfa i requisiti: una percentuale alta, anche se rispetto allo scorso anno si nota un lieve aumento, dell'1,15%, della costa non balneabile. Il Friuli Venezia Giulia è l'unica regione ad avere le coste balneabili al 100%. Le altre regioni virtuose sono il Molise con il 98,1%, la Toscana (98%), la Liguria (97,6%), la Basilicata e l'emilia Romagna (97,3%): queste infatti le regioni che hanno la percentuale più elevata di chilometri controllati e balneabili rispetto alla lunghezza della costa. E tra le province con le percentuali più elevate di litorale off limits al primo posto c è Caserta (67,1%) seguono Roma (44,7), Palermo (21,6) e Bari (19,9). Complessivamente le coste italiane occupano 7375 chilometri di cui 4941,4 sono balneabili, 468,9 sono vietati per inquinamento, il resto è inaccessibile per motivi geologici o è occupato da servitù (ad esempio, aree militari). I dati presentati sono il frutto di controlli su 5150 punti di prelievo marini, lacustri e fluviali: un sistema di I mari più sporchi d Italia sono quelli campani monitoraggio, che il ministero della Salute definisce molto rigoroso, gestito dalle agenzie Arpa e dalle Aziende sanitarie. A Napoli restano vietati Vigliena per inquinamento, gli scali marittimi (porto e Mergellina) per motivi di sicurezza, Nisida e villa Rosebery per esigenze militari, Bagnoli per la bonifica dei fondali. Da via Caracciolo a Posillipo, invece, si può nuotare senza problemi, secondo gli esperti. Tante le bocciature nelle zone più belle della provincia di Napoli. A Bacoli è vietato fare il bagno nel porto di Miseno e nella spiaggia romana al lido Fusaro. Per Castellammare di Stabia divieto di balneazione nella zona tra la foce del fiume Sarno e la Villa Comunale, a Ercolano da Bagno Risorgimento a Bagno Ondine, a Giugliano al Lido Sabbia D Argento. Vietate anche la spiaggia di Torregaveta a Monte di Procida, Marina della Logra e di Puolo a Massa Lubrense, Marina di Meta e Marina di Cassano a Sorrento. Mare inquinato al Granatello di Portici e a Torre Annunziata e Torre del Greco all altezza dei porti. Sulle isole si sta meglio. A Capri, Ischia e Procida basta tenersi lontani dall imbarco di aliscafi e traghetti (Marina Grande, Casamicciola, Ischia Porto, Porto di San Francesco e Forio) per trovare mare pulito. In provincia di Caserta bollino rosso per Castelvolturno e Mondragone, nel salernitano il primato del mare cristallino spetta sempre al Cilento. Dalla nuova tornata di analisi, quasi conclusa, potrebbe però venire fuori qualche colpo di scena. Due campioni consecutivi inquinati fanno scattare lo stop alla balneazione. Poi si eseguono altri tre test: se sono tutti a norma il divieto può essere rimosso. Secondo i tecnici dell Arpac il mare della Campania è comunque in buona salute anche se la situazione va continuamente monitorata per evitare che le acque vengano contaminate da scarichi abusivi. Alessandra Barone A Salerno quella più lunga d Italia Piste ciclabili, un segno di civiltà e bonifica ambientale 5 Èuna delle piste ciclabili più lunghe d Italia eppure una delle meno sfruttate quella che si estende lungo tutto il tratto litorale a sud di Salerno fino a Paestum. Voluta fortemente dall allora presidente della Provincia, il senatore Alfonso Andria, fu realizzata non solo per scopi turistici, ma anche per motivi di sicurezza, vista l alta concentrazione nella zona di extracomunitari, spesso investiti dalle auto. «Anche se non molto amata - sostiene Andria - rimane una bella realizzazione e lo sarà ancora di più quando la strada provinciale diventerà zona a traffico limitato. Contemporaneamente alla costruzione della pista, si riqualificò tutta la zona, grazie ad una collaborazione intercomunale. Vennero abbattute le baracche abusive, fu bonificata la pineta e si innalzarono steccati protettivi, ma questo non è bastato a renderla popolare. A mio avviso il problema riguarda la pavimentazione. La Soprintendenza, infatti, ci impose di adottare, per la pista ciclabile, un materiale leggermente breccioso che non rende agile l utilizzo. Abbiamo, come Provincia, dovuto subire questa scelta che credo sia un deterrente per i ciclisti. Si potrebbe provvedere ad una nuova pavimentazione, semmai più funzionale, senza alterare l immagine del territorio». «Sicuramente - aggiunge il consigliere provinciale Gianfranco Lambiase, all epoca assessore provinciale al Territorio ed alla Mobilità - la pista è apprezzata più dai turisti che non da noi. Purtroppo non esiste ancora la cultura della ciclabilità. Dovrebbe essere normale, parallelamente a strade ad alta percorribilità, realizzare opere di questo genere per consentire a pedoni e ciclisti di transitare tranquillamente. A Salerno, invece, è stata molto spesso criticata perché considerata inutile». Francesca Blasi Certificazione Ambientale ISO 14001, EMAS, Ecolabel, Dichiarazione Ambientale di Prodotto Responsabilità Sociale e Amministrativa SA 8000, D. Lgs. 231/01 Audit e Bilanci Ambientali Sostenibilità Sociale e Ambientale Una scelta che dà i suoi frutti SONDA SISTEMI srl Via del Parco Margherita, POLI - Tel Fax info@sondasistemi.it

6 6 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno

7 7 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio 2008 Energie alternative ecologiche Mare Sole La forza che arriva dalle onde La scoperta dell acqua calda In Grecia sono pochi i tetti senza un termoconvettore solare. L acqua viene riscaldata dai raggi del sole con un risparmio notevole di energia elettrica o gas. Un sistema ideale per i paesi mediterranei Sulle coste francesi sfruttano le maree. Delle turbine subaquee vengono azionate dallo spostamento dell acqua. In Campania si potrebbero utilizzare correnti. Magari tra punta Campanella e Capri L energia può arrivare dal sole sfruttando spazi inutilizzati e rispettando l ambiente Tetti che scottano Impianti fotovoltaici sono in costruzione in Campania A nche la Campania, come le altre regioni di Italia, sta provvedendo all istallazione di impianti fotovoltaici in tutte le sue province. Nel territorio napoletano, due i percorsi seguiti. «Bisogna distinguere sottolinea l ing. Angelo Raffaele Venezia, responsabile dell Energy managment della Provincia di Napoli gli impianti finanziati e realizzati dalla Provincia stessa e quelli, invece, senza i nostri contributi. Per quanto riguarda i primi, in tutto sono ottanta: cinquanta sono stati già completati e posizionati su strutture private, imprese ed enti pubblici, nonché 17 scuole superiori, 3 case comunali, un oratorio, mentre gli altri trenta, anche se finanziati, non sono stati ancora costruiti. Il secondo gruppo, senza i finanziamenti dell Ente Provincia, ma con incen- tivo in Conto Energia, comprende 45 tetti fotovoltaici spalmati su tutto il territorio, con 43 con potenza sotto i 20 kw, mentre il restante oscilla tra i 20 ed i 50 kw». A Caserta, invece, è stata siglata una convenzione tra la Provincia ed la facoltà di Scienze Ambientale per realizzare in tutte le scuole superiori, oltre cento, tali impianti. «Già due anni fa spiega Maria Carmela Caiola, assessore provinciale all Ambiente, Ecologia, Agenda 21 Locale abbiamo posizionato quattro tetti fotovoltaici, come progetto pilota per gli istituti superiori, mentre l anno scorso, in occasione del progetto "Il sole a scuola", come Provincia, abbiamo svolto la funzione di raccordo per tutti i comuni che hanno voluto aderire all iniziativa rivolta alle scuole elementari e medie. Speriamo, in futuro, di aumentare il nostro raggio di azione, coinvolgendo i privati, non solo per l adozione di tetti fotovoltaici, ma anche per i pannelli solari termici». Anche la Provincia di Avellino si trova ad avere un ruolo importante nella pianificazione energetica territoriale. «Abbiamo svolto spiega Bruno Fierro, assessore con deleghe all Ambiente, Pianificazione territoriale, Risorse idriche, Piano Nell immagine un condominio che ha utilizzato il lastricato solare per istallare pannelli fotovoltaici territoriale di coordinamento un delicato ruolo di cerniera tra le altre Province e la Regione, fungendo da Ente capofila per coordinare le attività di formulazione dei due Bandi Regionali fino alla determinazione del testo condiviso e la successiva pubblicazione sul Burc. Le opportunità a conseguire incentivi, sia da parte di soggetti pubblici che privati, sono state accolte favorevolmente in quanto, sono pervenute solo a noi, per i due bandi, oltre 500 richieste di finanziamento. Lunga e complessa è stata la fase istruttoria delle pratiche che si sono concluse con la liquidazione ai beneficiari di risorse complessivamente ammontanti ad ,38». Il sistema, molto diffuso in altri paesi, ha costi di gestione molto bassi ma anche un «ammortamento» lento. Ma alla lunga i benefici sono innegabili e fonadmentali. Francesca Blasi Progetti pilota Mille mansarde elettriche nella provincia di Salerno M ille tetti fotovoltaici stanno per essere installati in tutta la provincia di Salerno. «A parte qualche caso sporadico di privati - sostiene l assessore provinciale alle Politiche Ambientali, Angelo Paladino - questi sono i primi ad essere costruiti nella zona. Il progetto, voluto dalla Provincia, ha riscosso così successo che siamo stati chiamati, come città pilota, da Torino, Palermo, Parma e Milano. L assegnazione dei "tetti" è stata fatta con un bando e, sulle 1400 richieste, per ora ne soddisferemo 1000, ma non escludiamo che in futuro si possa fare di più». Vengono, in pratica, regalate ai cittadini le installazioni fotovoltaiche, ricorrendo al finanziamento tramite terzi. La tariffa incentivante prevista dal Conto Energia a volte, infatti, non è sufficiente per superare l ostacolo costituito dai costi di acquisto e installazione di tali impianti. «L Agenzia energia ambiente di Salerno, grazie ad una convenzione con la Esco Energy di Potenza, - spiega Paladino - permetterà di risparmiare sulla bolletta dell elettricità. L accordo, il primo in Italia di questo tipo, prevede che, la Esco fornisca gratuitamente i tetti e tutto il necessario per installazione e manutenzione, mentre i cittadini ripagheranno la società girandole il loro conto energia». Il sistema, di impatto ambientale praticamente nullo, utilizza la luce del sole per produrre energia elettrica. Un sistema che non produce scorie, se non quelle per la realizzazione dell impianto. F.B.

8 8 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno Con il caldo tornano insetti e parassiti che complicano la vita nelle città Pene d estate Sono innocui ma trasportano pericolosi batteri Devota oppure no, a Napoli la gente non ha tanto paura dell invasione delle cavallette quanto di quella, stagionale, delle blatte. Umidità e sporcizia sono due incentivi preziosi per i fastidiosissimi insetti marroni, e nel capoluogo campano c è abbondanza dell una e dell altra. Contro il clima c è poco da fare, e a quanto pare, anche contro l immondizia nelle strade. Periodicamente, in occasione della stagione calda, l amministrazione comunale provvede a disinfestare - con risultati più o meno apprezzabili - alcune strade cittadine, ma è evidente che una pulizia come una tappeto resti un operazione utopica. Il timore dei napoletani si acuisce, così, col montare del caldo. Anche quest estate si prefigura come un periodo di lotta contro i miasmi della spazzatura, e contro le invasioni funeste che ne derivano: quella dei topi e quella, per l appunto, delle blatte. Al di là di ogni considerazione circa la repellenza degli scarafaggi, ciò che è molto importante - e che spesso viene trascurato - è il ventaglio di rischi per la salute che questi insetti portano nelle case dei napoletani. Di per sé innocui, sono però un eccellente vettore di agenti patogeni: frequentano luoghi sporchi e malsani, veicolando in questo modo malattie di ogni tipo sia al contatto con gli indumenti che con le derrate alimentari delle quali amano cibarsi. Studi effettuati nel 2005 dall Istituto nazionale americano per la salute (Niehs) e dall Istituto nazionale per lo studio delle allergie e le malattie infettive (Niaid), hanno dimostrato che gli allergeni trasportati dagli scarafaggi fanno peggiorare i sintomi dell asma nei bambini. Inoltre uno studio Gli scarafaggi sono vettori di agenti patogeni molto pericolosi soprattutto per i bambini che soffrono di allergie Record condotto dall Università della Florida ha dimostrato che le blatte lasciano tracce chimiche nei loro escrementi, e che questi guidano gli altri scarafaggi verso le fonti di cibo, di acqua, o semplicemente verso lo stesso scarafaggio a scopo riproduttivo. Nell ambito della lotta biologica alle blatte, numerosi parassiti e predatori Gli orridi scarafaggi tra i capolavori dell evoluzione Le blatte (o scarafaggi) sono tra gli animali più antichi sulla terra. Ne sono stati ritrovati reperti fossili risalenti a oltre 300 milioni di anni fa. Per il numero di specie presenti le blatte possono considerarsi fra gli animali che hanno avuto più successo durante l'evoluzione terrestre. Per queste caratteristiche sono state per molti scrittori e registi un elemento di stimolo per creare storie e vicende. possono essere utilizzati (e talvolta vengono di fatto utilizzati), ma pochi hanno dimostrato di essere sufficientemente efficaci a eliminare le presenze infauste. Alcune vespe della famiglia delle Evaniidae sono molto efficaci, perché attaccano le ooteche (gli involucri in cui sono contenute le uova), mentre alcune Ampulicidae (Ampulex compressa, per esempio) predano gli adulti e le ninfe. Il miglior predatore degli scarafaggi rimane il millepiedi, che però molti trovano ributtante quasi quanto lo scarafaggio stesso. È evidente, dunque, che l idea di mettersi insetti in casa per cacciare altri insetti non incontri molti consensi. Molto più semplice ed efficace chiamare una ditta che si occupi di disinfestazioni. Ma cosa si può fare per eliminare, o quantomeno ridurre il rischio d infestazione. Misure preventive contro gli scarafaggi comprendono la conservazione del cibo in contenitori chiusi, l utilizzo di portarifiuti a chiusura ermetica, la pulizia frequente della cucina e l uso intensivo dell aspirapolvere. Inoltre bisogna tenere sotto controllo ogni perdita dell impianto idraulico, perché gli scarafaggi prediligono gli ambienti umidi. È consigliabile anche sigillare ogni possibile via d entrata per l insetto dall esterno. Tappare, quindi, eventuali buchi e crepe nei muri di casa. Una volta che l infestazione ha avuto luogo, si può controllare con agenti chimici, trappole con esca, gel contenenti idrometilanina e polvere contenente acido borico. Quest ultimo non è repellente, a differenza dei comuni prodotti insetticida, il suo odore non allontana dunque gli scarafaggi dall esca avvelenata, ed ha un efficacia prolungata nel tempo. Stefano Piedimonte Flagelli domestici Le femmine di zanzara vengono attirate prevalentemente dagli odori e dalla anidride carbonica emessa durante la respirazione Basta un solo copertone abbandonato in un campo, anche nel raggio di due chilometri, e l allevamento di zanzare è pronto I sottovasi sono il sistema più efficace per creare un allevamento di zanzare a pochi metri dalle camere da letto Invasioni I nemici delle zanzare sono nostri amici Tra gli inconvenienti estivi più fastidiosi ci sono le zanzare. Se i maschi si cibano di succhi vegetali le femmine si dedicano a succhiare il sangue. La cosa migliore è prevenire. Quindi la lotta deve essere contro le larve delle zanzare che si riproducono in zone depresse con ristagni piccoli canali e ruscelli, depositi di auto e pneumatici, piscine con cattiva manutenzione, cavità negli alberi, sottovasi con acqua, barattoli abbandonati, grondaie ostruite. E quindi le cose da fare sono poche e semplici. In ambito condominiale verificare le grondaie, sottovasi delle piante che devono essere vuoti. Verificare che non ci siano barattoli abbandonati con l acqua a marcire, contenitori abbandonati dove potrebbe ristagnare l acqua piovana. Fondamentale coprire con teli di plastica o zanzariere gli eventuali contenitori di acqua che non si possono spostare o metterci dentro dei pesciolini rossi che mangiano soprattutto larve di zanzare. In alternativa si può spruzzare settimanalmente anche un comune insetticida domestico nell acqua dei tombini che non devono essere svuotati. I nostri principali clienti, società leaders su tutto il territorio nazionale, da anni ci manifestano la loro fiducia. PRIVATI BUTANGAS SPA SOCIETÀ ITALIA PER CONDOTTE D ACQUA SPA ITALCOST SPA KUWAIT PETROLEUM ITALIA SPA CONSORZIO OPERATORI GPL KUWAIT RAFFIZIONE E CHIMICA SPA KUWAIT QUASER DIVISIONE POLI GAROLLA SRL PETROLCHIMICA PARTENOPEA SPA ICE SNEI SPA quali il settore edile e ambientale. 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9 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio La fattoria eolica di Ciorlano ha una potenza di 24Mw e garantirà circa 60 milioni di chilovattori all anno Via col vento Ma non tutti accettano il nuovo sistema di produzione di energia Dieci torri di 80 metri ciascuna, in acciaio, poggiate su fondamenta interrate di circa 150 mq. Ogni torre è sormontata da un rotore in carbonio. Questi ultimi sono prodotti in Danimarca dalla Vestas, una delle società più importanti nel mondo, riguardo alla tecnologia eolica. Ciascun rotore ha un raggio di circa 35 metri. Attraverso un generatore di corrente le pale mosse dal vento produrranno energia che cavi interrati conducono fino alla rete del gestore nazionale. È l identikit della fattoria eolica di Ciorlano, in provincia di Caserta, una delle ultime che sono entrate in funzione. L ha costruita Dotto srl, una società legata alla Abn costruzioni che ha rubato il nome ad uno dei sette nani della favola di Biancaneve La fattoria eolica di Ciorlano ha una potenza di 24Mw e garantirà circa 60 milioni di chilovattori all anno, sufficienti a rifornire di elettricità una comunità di abitanti. La Dotto investe circa 36 milioni di euro e, nell arco della vita produttiva dell impianto - 20 anni - guadagnerà attraverso la vendita dell energia o direttamente alla rete del gestore nazionale o ai produttori di energia da combustibile fossile i quali, per legge, devono ogni anno immettere in rete anche un certo quantitativo ricavato da fonti rinnovabili. Da Ciorlano arriverà energia pulita, dunque, ma non per questo la fattoria eolica piace a tutti. Sottolinea Matteo Palmisani, il coordinatore per la Campania della Lega Nelle immagini sopra il trasporto e il montaggio delle turbine eoliche Sotto una centrale in funzione a pieno regime per la protezione degli uccelli: «Nella nostra regione è in atto una corsa folle ad impiantare centrali eoliche. Sono strutture che hanno un notevole impatto ambientale: sugli uccelli che finiscono nei rotori (uno studio spagnolo del 2001 ha rilevato per 400 torri di 5 impianti 7250 collisioni mortali in 12 mesi, n.d.r), sul paesaggio, sul terreno, perché realizzare le fattorie eoliche implica costruire strade ed infrastrutture dove prima c erano campi coltivati, pascolo o sentieri rurali. In Campania bisognerebbe puntare sull eneegia solare e da biomasse, rifiuti compresi». La Lipu chiede dunque a Bassolino una moratoria sull installazione di nuove fattorie del vento. Wwf e Legambiente hanno invece stipulato qualche anno fa due protocolli d intesa con l Associazione delle imprese che operano nel settore eolico(anev). Nei documenti si valutava favorevolmente la produzione di energia dal vento, nell ambito delle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra previste dal protocollo di Kyoto. I contraenti prevedevano però regole finalizzate a minimizzare l impatto ambientale: divieto di costruire gli impianti nelle riserve naturali, nei siti dove nidificano specie a rischio di estinzione e lungo le rotte migratorie; obbligo di restauro ambientale dopo le modifiche realizzate in fase di cantiere e di esercizio dell impianto; utilizzo di aerogeneratori a bassa velocità di rotazione delle pale e, per le torri, di vernici antiriflettenti. Il Wwf non ha peraltro rinnovato il protocollo. In Campania, intanto, la passione per Eolo non si placa. Su 260 richieste di autorizzazione inoltrate alla Regione per costruire e gestire impianti di energia alternativa (il dato è aggiornato ad ottobre 2006), oltre la metà riguardavano le fattorie eoliche. Non è tutto merito, però, delle condizioni favorevoli (venti forti e costanti) che effettivamente presentano vaste aree dell avellinese e del beneventano. È in atto una gara ad accaparrarsi le autorizzazioni, da parte di società che non sono altro che scatole vuote. Ottenuto il diritto, contano poi di venderlo a peso d oro a chi effettivamente opera sul mercato. In Campania, attualmente, sono in funzione 215 impianti eolici, per una potenza di 420 Mw, poco meno di un quarto del totale nazionale(1920 Mw). «La Regione importa l 80% dell energia che consuma», riferisce il responsabile del settore energia della Regione, Vincenzo Guerriero. «Il piano energetico prevede di incrementare la potenza installata sul territorio di 4000 Mw, entro il Almeno un quarto dovrà provenire da fonti rinnovabili». Fabrizio Geremicca ATTIVITÀ IMPIANTISTICA DEPURAZIONE ACQUE REFLUE NEUTRALIZZAZIONE CATTIVI ODORI POTABILIZZAZIONE BONIFICHE AMBIENTALI SERVIZI OFFERTI GESTIONE E MANUTENZIONE IMPIANTI DISINFESTAZIONE, DERATTIZZAZIONE, DEMUSCAZIONE TRATTAMENTI ENZIMATICIE NEUTRALIZZANTI PER RSU STABILIZZAZIONE SOSTANZA ORGANICA RIMOZIONE CHEWING-GUM E GRAFFITI COMMERCIALIZZAZIONE PRODOTTI PER L AMBIENTE PROGETTAZIONE E CONSULENZA EDILDEPUR S.r.l. Via XXV Luglio, Cava de Tirreni (SA) Tel Fax info@edildepur.it

10 10 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno Ci sono altri «rifiuti» che sporcano l ambiente: i rumori e la luce artificiale Altri inquinamenti Luce e suono ridurre è come risparmiare Il traffico stradale è la sorgente di rumore più diffusa nei paesi industrializzati: nel capoluogo campano, all abitudine di restare intrappolati nel traffico si aggiunge quella di incollare il palmo della mano al clacson, e il caos è servito. Con tutto l inquinamento «tradizionale» che c è a Napoli, sembra strano parlare di inquinamento acustico, o addirittura di inquinamento luminoso. Ma sarebbe un errore grossolano sottovalutare i due fenomeni che, oltre a produrre danni alle persone, compromettono seriamente l ecosistema. L inquinamento acustico, i riflessi negativi più immediati ce li ha sulla serenità delle persone. Automobili, treni, aerei, attività lavorative rumorose: i timpani dei napoletani sono sottoposti a ogni tipo di stress immaginabile, e così il loro cervello. L inquinamento acustico può provocare vere e proprie lesioni dell orecchio interno ed essere quindi causa di una parziale o totale perdita dell udito. La prolungata esposizione a rumori molesti può, inoltre, provocare astenia, cefalee, disturbi al sistema nervoso, stress, disturbi gastrici, depressione, alterazioni del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa. La stessa qualità del sonno può essere gravemente inficiata dalle fonti rumorose, anche seconda del posizionamento del balcone e delle finestre, che se aperte rendono i rumori molesti maggiormente avvertibili. Non esiste un livello oggettivo di rumorosità oltre il quale si avverte fastidio, ci si sveglia o ci si innervosisce. Per evidenziare la soggettività delle reazioni al rumore, che dipendono non solo dalla distanza tra il soggetto e la fonte rumorosa ma anche da innumerevoli fattori psicologici, basta fare l esempio della motocicletta: seduto su una moto di grossa cilindrata, il proprietario non avverte sicuramente grossi disturbi al rombare del tubo di scappamento. Lo stesso non si può dire dei passanti e delle persone che, pur vicini alla moto, non la guidano personalmente. Altri fattori che rendono i rumori più o meno stressanti, sono livello di pressione sonora, e la durata. Esistono rumori continui e rumori intermittenti o discontinui; il rumore prodotto da un treno o da un aereo in transito è, ad esempio, discontinuo, mentre quello prodotto dal traffico autostradale può essere considerato continuo. Nel caso in cui sia possibile distinguere i diversi rumori, acquistano importanza il livello sonoro massimo raggiunto, la durata di ogni singolo rumore e il numero di rumori sommati udibili in un dato arco di tempo. Purtroppo non è facile, né economico tutelarsi dall inquinamento acustico: anche volendo disporre un adeguata insonorizzazione all interno di casa propria Per fortuna sulle città non passano aerei che infrangono il muro del suono come quello nella foto sopra (e spendendo dunque una cifra notevole) si resta comunque «scoperti» nelle molte ore trascorse fuori dal proprio appartamento. L inquinamento luminoso, apparentemente poco importante, è anch esso fonte di disturbo per le persone (anche se a un livello meno cosciente) e per l ambiente circostante. La recenti normative impongono che, all atto di installare nuove illuminazioni pubbliche, ci si preoccupi di utilizzare dispositivi che proiettino la luce verso il basso o comunque in uno spazio limitato. Oltre a causare l estinzione di alcune specie animali - in alcune zone le lucciole non esistono praticamente più - l inquinamento luminoso peggiora enormemente la visibilità del cielo notturno (chi ha l hobby dell astronomia avverte particolarmente il problema in alcune zone della Campania), e causa un dispendio energetico del tutto inutile. Dopotutto, per inquinare meno, bisogna spendere meno energia, e quindi meno denaro. Non è proprio quel che si dice un sacrificio. S.P. Un primato planetario I led illuminano Torraca Un risparmio record per una tecnologia sostenibile Il comune cilentano prima «Led City» al mondo, con i suoi 700 punti luce a led istallati. Con un investimento di circa 280 mila euro, sostenuto in parte da fondi regionali, Torraca, ha tagliato i costi, aumentato la potenza della luce ed incrementato la durata delle fonti luminose. Mentre il resto degli italiani è attanagliato dal caro - energia, nel piccolo comune, che conta poco più di mille abitanti, è stata vinta la battaglia del risparmio energetico. Il tutto grazie al sindaco Daniele Filizola, il quale, negli ultimi anni, ha concentrato il suo operato su una serie di interventi mirati alla salvaguardia dell ambiente e all utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. «L impianto - spiga Filizola - fa risparmiare circa il 70% dei consumi energetici, riduce del 70% i costi di manutenzione, elimina l inquinamento luminoso e, funzionando a 48 Volt, risolve anche il problema della sicurezza degli impianti di pubblica illuminazione». Ma il sindaco non si ferma qui. Il 10 maggio, infatti, si assisterà all inaugurazione della prima piscina d Italia totalmente funzionante ad energia rinnovabile grazie ad un accordo siglato dal Comune di Torraca, il Coni e il Kyoto Club. Torraca ormai è un punto di riferimento per innovazione, tradizione e tecnologia tanto che Filizoola è stato scelto per essere una delle cento personalità, a livello nazionale, che redigerà, a Roma, il 13 maggio, la «Carta dei valori per le eco- città». «Torraca è, tra l altro, - conclude il primo cittadino - sede distaccata della II Università di Napoli con l attivazione del corso in Scienze politiche, indirizzo Ambiente ed Energia, oltre a vantare una società comunale, "Sviluppo Torraca srl", che ha appena avviato la realizzazione di una fabbrica che produrrà pannelli fotovoltaici, con il marchio "Made in Italy" e la presenza di quattro impianti fotovoltaici da 45,5 kw ciascuno che rendono autonome tutte le utenze pubbliche dell intero Comune. A breve, inoltre, partirà la realizzazione di un parco eolico e speriamo anche ottenere un finanziamento regionale per la messa in opera di una monorotaia che, partendo da Sapri, collegherà la costa al borgo di Torraca». Francesca Blasi LA MARINO S.R.L. una moderna struttura di servizi tecnico-analitici e consulenziali per l industria agro-alimentare e per l ambiente, in grado di effettuare una vasta gamma di determinazioni analitiche mirate in modo particolare alla ricerca di microinquinanti organici ed inorganici su matrici ambientali ed alimentari. Inoltre, al fine di soddisfare nel modo pi completo possibile le molteplici richieste delle piccole e medie aziende, il laboratorio da sempre offre servizi di assistenza mirate alla ricerca applicata per il miglioramento del processo produttivo, del controllo qualit e della sperimentazione per l innovazione tecnologica. La societ composta da personale altamente qualificato dall esperienza ventennale dotata di strumentazioni dedicate e tecnologicamente avanzate per la conduzione di analisi specialistiche e di routine mediante gascromatografia, gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC/MS), cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC), cromatografia ionica, spettrometria di assorbimento atomico e spettrometria molecolare. Il laboratorio in grado di offrire una vasta gamma di analisi nel settore ambientale ed alimentare: 1. AMBIENTALE ED IGIENE INDUSTRIALE (D. Lgs 152/06) Analisi acque reflue; Analisi acque sotterrane e suolo per la caratterizzazione di siti inquinati; Analisi di emissioni in atmosfera; Analisi e classificazione di rifiuti industriali; Analisi di sostanze tossiche volatili, non volatili in ambienti di lavoro; Rilievi fonometrici; Valutazione delle vibrazioni; Valutazione microclimatiche. Via Nazionale Appia, Santa Maria a Vico (CE) Tel Fax web: labo@marino.it 2. ALIMENTARE a. Analisi acque destinate al consumo umano b. Analisi su bevande, c. Analisi su vini, d. Analisi su olii e grassi, e. Analisi su latte e derivati, f. Analisi su prodotti ortofrutticoli, g. Analisi su cereali e derivati, h. Analisi su carni e salumi, i. Analisi su pesci e derivati, j. Analisi su uova. Laboratorio con Sistema di Gestione per la Qualit certificato UNI EN ISO 9001:00 dal CSQA Laboratorio altamente qualificato riconosciuto dal MIUR art. 14 D.M. n. 593 del 08/08/2000 per la ricerca scientifica ed innovazione tecnologica Autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ad effettuare le analisi ufficiali per il settore Oleico Autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ad effettuare le analisi ufficiali per il settore Vitivinicolo Laboratorio accreditato dal SIL n 319 ACCREDITAMENTO SIL Partecipazione ai circuiti interlaboratorio (Ring-Test) organizzati da AIA (Associazione Italiana Allevatori ) Laboratorio stadard latte Partecipazione al circuito Europeo di Qualit QM - Quality in Microbiology Scheme

11 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio Riciclare è un arte Una mostra sul tema alla libreria Guida Si è svolta negli spazi della libreria Guida di Port alba una rassegna d arte dedicata all insolito tema curatoriale della rottamazione. Comunemente associato al processo grazie al quale si può usufruire di particolari benefeci nella sostituzione di mezzi quali auto e moto, incentivando i proprietari all eco-rottamazione delle vecchie macchine inquinanti, rottamare significa per estensione, in senso letterario, disfarsi di qualcosa per sostituirlo, rinnovare assegnando una carica sostitutiva. È sulla base di queste considerazioni che otto artisti legati al territorio campano hanno presentato grazie alla collaborazione del Museo Minimo di Fuorigrotta opere «di denuncia» per una riflessione corale sul disuso e sulla dispersione in chiave artistica e non solo. Nello specifico hanno partecipato Enzo Ruju, nel duplice ruolo di artista e curatore della collettiva, il «pilastro» della pittura Nino Ruju, il ceramista e scultore Paolo May, il poliedrico Giuseppe Schiattarella, e ancora i performer pittorici Sergio e Fabio Spataro, Franco Lista, conosciuto negli anni 70 come promotore della «Prop Art» e Roberto Sanchez. Un appello al «riuso», quindi, che estende l approccio di riqualificazione non solo agli aspetti ambientali di una città «in crisi» - si pensi all emergenza rifiuti che ha investito il territorio campano - ma che comprende la necessità di riprendersi dalla debolezza e dalla dispersione di energia che sembrano ormai connaturate al nostro modo di vivere. (f.m.) Un progetto di mappatura della Napoli Est e l associazione Archintorno CreativAmbiente Giovani soluzioni per la «deriva ambientale» Di fronte alla deriva ambientale che ultimamente caratterizza il territorio campano, sono spesso gruppi e associazioni di giovani a proporre soluzioni e approfondimenti originali al problema. Si pensi al progetto di documentazione N.Est - acronimo di Napoli Est - che, dedicato ai quartieri periferici di Gianturco, Poggioreale, Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli, è stato ideato nel 2002 da Danilo Capasso. La piattaforma è oggi gestita da un equipe di giovani creativi e professionisti che credono in quei miracoli di progettazione architettonica grazie ai quali sono cambiate la sorti di alcuni quartieri di metropoli come Milano, Londra, Chicago. Un sistema di mappatura virtuale, quindi, con l obiettivo di «ridisegnare» i quasi 26 km quadrati a bassa densità della zona orientale di Napoli. Qualsiasi utente, multimedialmente alfabetizzato, potrà utilizzare proponendo sul sito internet interventi e modifiche di uno spazio urbano che sembra oggi abbandonato a se stesso. Nei mesi di gennaio e febbraio di quest anno N.Est è stato protagonista della project room del Museo Madre, con un iniziativa curata da Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo, articolata in conferenze e dibattiti sui temi di recupero architettonico e in una serie di visite guidate Il parcheggio Brin illuminato è una delle opere del progetto N.est e interventi artistici che hanno investito virtualmente e fattivamente la zona orientale della città. L ex Montedison e la spiaggia di Vigliena, solo per citarne alcune, sono diventate sede di performance di giovani artisti che hanno aderito e dato il loro contributo al progetto. Secondo un approccio multidisciplinare, si declina anche la proposta lanciata dall associazione di giovani architetti Archintorno, con l iniziativa «rifiu.ti.amo!» che punta alla sensibilizzazione della questione rifiuti. Tra il 13 maggio e il 27 giugno si svolgeranno incontri e attività finalizzate ad affrontare con un approccio «dal basso» la problematica dei rifiuti, secondo il triplice punto di vista etico, sociale e tecnico, e coinvolgendo varie realtà locali da anni impegnate nella messa a punto di strategie alternative ed efficaci al problema. Seminari, proiezioni, dibattiti, esposizioni e workshop dedicati all argomento si svolgeranno presso la Facoltà di Architettura dell Università di Napoli Federico II, partendo dal concetto del rifiuto come materiale, e secondo un approccio in cui l architettura partecipa attivamente al cambiamento di rotta proponendo un atteggiamento consapevole e soluzioni pratiche per un uso appropriato del territorio e delle sue risorse. Fuani Marino Un museo laboratorio «ecologico» Al Plart conservazione e tecnologia artistica per i materiali in plastica Poliuretano, fenoplasto, polivinile sono a Napoli i protagonisti del Plart di via Martucci, il museo laboratorio che l imprenditrice e collezionista Maria Pia Incutti ha recentemente dedicato alla sua storica collezione di design industriale composta da circa 2000 esemplari. Oltre mille metri quadrati celebrano oggetti d uso comune e pezzi firmati da importanti artisti e creativi. Fucina in cui convergono finalità espositive, di conservazione e di ricerca scientifica sotto la cura di Cecilia Cecchini e Maurizio Avella, nella neonata struttura le anime di esporre e conservare i pezzi della storica collezione si fondono con il plus dato dalla ricerca scientifica e dalla collaborazione con il Cnr e l università di Salerno, grazie ai quali si dedica grande attenzione alla formazione e alla ricerca indirizzata al recupero di oggetti in plastica. Sono queste prerogative che rendono il Plart una struttura museale per certi versi «ecologica» Arte in plastica riciclata che si configura come il primo centro d eccellenza in Italia dedicato alla ricerca scientifica e all innovazione tecnologica per il recupero, il restauro e la conservazione delle opere d arte e degli oggetti d uso comune in materiale plastico. Recentemente un gruppo di studenti del Corso di Laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli è stato in visita al Plart. L architetto Umberto Paliotto e il Prof. Marco De Lillo hanno spiegato il ciclo di vita dei prodotti in plastica, mentre Maurizio Avella dell ICTP del CNR ha illustrato loro alcuni prototipi polimerici naturali o sintetici. Attualmente il Plart collabora con la Aet - Apparati Elettromeccanici e Tecnologici, il consorzio Cobecam e la multinazionale Perkinelmer, in un progetto di sviluppo industriale di procedure semplificate per la caratterizzazione chimica non distruttiva e per il recupero di manufatti in plastica. (f.m.) INFORMAZIONE PUBBLICITARIA PROVINCIA DI SALERNO ASSESSORATO ALLE POLITICHE AMBIENTALI Campagna di comunicazione Raccogli, Riduci, Ricicla per incrementare la raccolta differenziata nei comuni della Provincia di Salerno TIDY - CICLOROBOT EDUCAZIONE AMBIENTALE: Progetto di sensibilizzazione Rifiuti: Sapere, Fare, Comunicare rivolto alle scuole medie inferiori della provincia di Salerno Giornata Educambiente Teatro Augusteo Salerno, 17 maggio 2008, ore 9,30 Proiezione del film Biutiful Cauntri con la partecipazione del regista Andrea D Ambrosio Spettacolo teatrale e performante di Capone&BungtBangt Certificazione Ambientale dei territori comunali

12 12 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno ITALIAN DESIGN BASIC 2008 NEXUS 2008 BLACK FASH-ION climaxitalia.it

13 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio Inutile riciclare se non ci sono industrie in grado di lavorare i materiali di risulta Separare è vitale Le aziende che trattano i rifiuti fino al riciclo definitivo Cisono industrie fondamentali per completare il ciclo del riclico dei rifiuti. La Di Gennaro spa rappresenta il principale riferimento in Campania per i «consorzi di filiera» Comieco, Corepla, Rilegno, Cial, Cna che si occupano della separazione ed il recupero di materiale ferroso e non dalla raccolta differenziata. Il complesso industriale dell azienda si estende su di una superficie di mq nella zona industriale Asi di Caivano ed è considerato un impianto innovativo per quanto concerne la valorizzazione di carta da macero, imballaggi in plastica, alluminio, materiali ferrosi e non ferrosi, materiali non pericolosi. La Di Gennaro spa opera da quattro generazioni nel settore del recupero dei materiali e il nuovo impianto non è che la naturale evoluzione di una passione consolidata a coniugare l attenzione per l ambiente con le più attuali tecnologie disponibili. È questa la cultura aziendale che oggi essa pone al servizio della crescita della raccolta differenziata, anche affiancando sul piano locale i consorzi nazionali nella loro funzione di sensibilizzazione dei cittadini. Come già anticipato, l azienda campana, propone Un corretto smaltimento dei rifiuti potrebbe salvare il pianeta da un futuro vicino e prevedibile un impianto innovativo per il recupero per tipologia della raccolta differenziata. I materiali provenienti dai rifiuti differenziati vengono condotti all impianto conferiti da terzi e, una volta pesati, spinti all interno di tramogge ed avviati alle diverse fasi di trattamento. Per ottimizzare la separazione delle varie frazioni, il materiale subisce un passaggio attraverso separatori balistici in modo da ottenere la frazioni desiderate. La prima sgrossatura del materiale avviene mediante alcuni rompisacco a lame rotanti, che consentono di lacerare i sacchetti e liberarne il contenuto, quindi, attraverso apparecchiature che sfruttano il peso specifico e la pezzatura del rifiuto, viene separato il materiale piatto (carta, cartone, film plastici) da quello rotante (bottiglie, lattine, taniche). Il materiale con dimensioni inferiori ai 60 millimetri, viene raccolto da un nastro trasportatore e convogliato all interno di un press-container per un eventuale trattamento successivo. La frazione di film plastico viene invece trasportata all interno della cabina di controllo qualità e successivamente immessa in un bunker motorizzato, in attesa dell imballaggio finale ottenuto con una pressa automatica. Il materiale rotolante viene convogliato attraverso nastri motorizzati ai trattamenti successivi e quindi prima privato della presenza di parti in metallo tramite separatori overbelt magnetici e successivamente depurato dall eventuale presenza d alluminio tramite separatori Foucault. A questo punto il materiale, essenzialmente composto da contenitori di plastica effettua una serie di passaggi su nastri d accelerazione, sottoposti ad apparecchiature a tecnologia Nir, che provvedono al riconoscimento della composizione e del colore del polimero e all individuazione della posizione sul nastro di ogni singolo pezzo, tramite puntamento elettronico. Dunque passaggi fondamentali per il successivo riciclo del materiale, che costituiscono di fatto l attività che trasforma un rifiuto in una risorsa per il sistema industriale oggi diventata il «must» della Di Gennaro spa in linea con una vocazione ecologica consolidata in un settore oramai in continua crescita. Mariella Accardo Acciaio, plastica, carta sono rifiuti che possono essere separati anche automaticamente da macchinari che poi li comprimono in balle che vengono inviate ad altre aziende Supplemento al Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente Direttore responsabile: Marco Demarco Vicedirettore: Maddalena Tulanti Redattore capo: Francesco Durante (capo della redazione Campana) Editoriale del Mezzogiorno s.r.l Presidente: Ernesto Cesàro Vicepresidente: Nicola Putignano Amministratore Delegato: Giorgio Fiore Sede legale: Vico II S.Nicola alla Dogana, Napoli - Tel: Fax: Reg. Trib. Napoli n del 17/6/1997 Stampa: Sedit Servizi Editoriali srl Via delle Orchidee, Z. I. Modugno - Bari - Tel Rcs Produzioni spa Via Ciamarra, Roma Tel Sped. in A.P. - 45% - Art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di Napoli Diffusione: m-dis Distribuzione Media Spa - Via Rizzoli, Milano - Tel Pubblicità: Rcs Pubblicità, Vico II S.Nicola alla Dogana, Napoli - Tel Fax Tariffe pubblicitarie (più IVA) - a modulo: Finanziaria 142; Politica colore; Legale sentenze 142; Ricerche di personale 100; Commerciale 104; Occasionale 129; Posizione prestabilita più 20%; Ultima pagina più 25% Proprietà del Marchio: RCS Quotidiani S.p.A. Distribuito con il Direttore responsabile: Paolo Mieli DOMENICA 8 GIUGNO PORTE APERTE ACQUALIFE ACQUALIFE Via Camillo De Nardis, 24/A Napoli Tel/Fax LA MIGLIORE ACQUA PER LA TUA CASA E NON SOLO... Il nostro compito è l analisi del problema, lo studio della soluzione, la realizzazine del trattamento specifico!!! Ovunque ci sia bisogno di acqua pura. Non esitate a contattarci. CULLIGAN SERVICE POLI Via Guantai ad Orsolone, Napoli Tel Fax info@acqualifesolution.it IL FUTURO È ARRIVATO IN CITTÀ

14 14 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno Raccolta differenziata sulle spiagge e bandiere blu. Ma i problemi restano Le spiagge perdute del Salernitano Il Cilento si conferma una zona incontaminata La stagione turistica è ormai alle porte e, come ogni anno, inizia l elenco di tutte le questioni irrisolte. Sotto la lente di ingrandimento, ovviamente, soprattutto lo stato di salute delle spiagge, con le annesse acque di balneazione, dato che la Campania conta circa 470 km di ambienti litoranei, di cui 203 riguardano il territorio salernitano. I problemi non mancano di certo. «A Salerno, ad esempio, spiega Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania il tratto di spiaggia che costeggia il quartiere di Pastena è ancora da risistemare, mentre, tra Pontecagnano e Battipaglia, i rifiuti solidi sulle spiagge lasciano il posto all erosione costiera». E, se nel Cilento la situazione è sostanzialmente buona su tutti i fronti, meno rosea la posizione della costiera amalfitana. Lì si sconta ancora la mancanza di depuratori e, mentre il Comune di Vietri sul Mare sta provvedendo alla sua realizzazione, Minori, invece, continua ad essere penalizzata. L acqua, infatti, risulta sporca, perché, per un gioco ci correnti, si riversano in quel tratto tutti i liquami non depurati sversati da Ravello. Per questo sostengo con forza l importanza di adeguamento del sistema depurativo in tutta la provincia. Le zone migliori per la balneazione rimangono Pisciotta, Pioppi, Scario ed Acciaroli. Anche se tutte le spiagge, fino a giugno, normalmente non vengono pulite, se non quelle degli stabilimenti stessi. «Le spiagge pubbliche conclude vengono trascurate come se si trattasse di territorio extracittadino». Nel Cilento, poi, in un alternarsi di grotte paleontologiche, torri e spiagge dalla sabbia ora finissima, ora con piccoli ciottoli, c è Marina di Camerota, con i suoi 7 chilometri di spiagge. «Ogni anno sottolinea il sindaco Antonio Troccoli monitoriamo, grazie all Associazione Balneari Marina di Camerota, le nostre acque e dai rilievi effettuati (l ultimo risale al 2 agosto 2007) si evince che la qualità dell acqua è eccellente. Basti pensare che, tenendo conto dei parametri previsti dal Dpr 470/1982 relativo all attuazione della direttiva CEE 76/160, nei tre punti dove sono stati fatti i prelievi, i valori rilevati sono sempre nettamente inferiori a quelli del limite critico, persino nella zona del porto in un momento di alta concentrazione turistica. Sulle nostre spiagge, inoltre, dallo scorso anno, tutti gli stabilimenti collegati all associazione Balneari Marina di Camerota, provvedono a fare la raccolta differenziata. Altro modo per rispettare l ambiente e mantenere intatto il nostro patrimonio». «Da un analisi dei dati relativi al monitoraggio del 2007 a inizio stagione 2008 spiega il direttore del dipartimento provinciale dell Arpac Salerno, Giuseppe Manzo si evidenzia che la situazione più sfavorevole la vive Minor, con l aggiunta rispetto allo scorso anno, nelle spiagge con divieto di balneazione a causa delle alterazioni dei parametri microbiologici, della spiaggia Reginna Minor. Tutti gli altri dati rimangono invariati, se non che si inserisce in questa lista anche la spiaggia del Dragone ad Atrani, mentre torna ad essere idonea alla balneazione quella del Torrente Santa Margherita a Salerno». Francesca Blasi Minori Non adatte alla balneazione le minuscole spiagge di Minori. L acqua, infatti, risulta sporca, perché, per un gioco ci correnti, si riversano in quel tratto tutti i liquami non depurati sversati da Ravello Camerota Sulle spiagge nell area di Marina di Camerota, tutti gli stabilimenti collegati all associazione Balneari Marina di Camerota, provvedono a fare la raccolta differenziata Un altro modo per rispettare l ambiente Pastena A Salerno il tratto di spiaggia che costeggia il quartiere di Pastena è ancora da risistemare mentre tra Pontecagnano e Battipaglia i rifiuti solidi sulle spiagge lasciano il posto all erosione costiera Sede Legale: Via Olivella, Pagani (SA) Tel Sede Operativa ed Amministrazione: Via Caiano, 44 - Nocera Inferiore (SA) Tel Fax

15 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Maggio Guerriglia Nella foto sotto i volontari di Casaluce mentre puliscono una strada. A destra un aiuola prima e dopo il «trattamento» ecologica Bonifiche «fai da te» in città per recuperare spazi abbandonati Sono «guerriglieri» molto particolari: architetti, commercialisti, insegnanti, commercianti e autisti di pullman, con un età media tra i 38 e i 45 anni, che insieme a «simpatizzanti» agiscono preferibilmente di notte e in forma quanto più possibile anonima. Sono i «Guerrilla gardening» di Casaluce, un gruppo di 12 persone, unico in Campania, che si è formato nella città casertana lo scorso novembre con lo scopo - come raccontano i guerriglieri - di contrastare il degrado urbano e migliorare la qualità della vita educando attraverso l esempio. Riuniti nell associazione «Gruppo salvaguardia casalucese», questi «guerriglieri giardinieri» compiono «assalti» a sorpresa in forma volontaria e finiscono per aiutare o, in qualche caso, sostituirsi alle istituzioni, a cui segnalano regolarmente mancanze, irregolarità e disservizi. Appassionati del verde, chiedono di risistemare buche, intensificare i controlli e le multe per i parcheggi selvaggi e di applicare il regolamento sulla pulizia dei marciapiedi. E quando le istituzioni non rispondo, entrano in azione loro. L ultimo «attacco verde» l hanno compiuto nella notte del 23 aprile, quando hanno piantato 160 piantine all ingresso della scuola materna della cittadina casertana, ingresso che era diventato un ricettacolo di erbacce e cartacce. «Vogliamo garantire un presente (e un futuro) migliore ai nostri figli commentano i guerriglieri, che amano parlare collettivamente - Abbiamo deciso di regalare ai bambini gli alberi che spettavano loro, dopo che il Comune ha dovuto restituire alla Regione i soldi ricevuti, per tre anni, in base a una legge regionale che prevedeva un albero per ogni bambino nato». Tra le loro azioni più riuscite vanno sicuramente ricordati gli «assalti» compiuti in piena emergenza rifiuti. Prima personalmente: risistemando con piante e fiori, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre scorsi, una grande fioriera degradata e pulendo (armati di palette e ramazze) le strade dalle cartacce e dai resti lasciati dall esercito passato poco prima. Poi sollecitando il Comune, da cui hanno ottenuto la pulizia delle scuole assediate da rifiuti di ogni tipo, come aratri, macchine incidentate ed estintori scaduti. Ora i guerriglieri, a cui le piante e i fiori vengono offerti gratis o a prezzo ridotto dai vivai, attendono dalla Forestale (tramite la Regione) 700 piante da utilizzare in altri punti strategici della città, piazze comprese. E mentre preparano una nuova «imboscata», ricordano il loro motto: «Inutile lamentarsi, proviamo a migliorare la nostra realtà dicendo basta alle chiacchiere e alle lamentele». Marilena Mincione Made in UK Ma in Gran Bretagna li mettono in galera L idea era venuta a un certo Nicholas, con la proposta di adottare un aiuola pubblica abbandonata. Un gesto isolato che è diventato un movimento notturno: il «Critical Garden». Il loro obiettivo: «Piantiamo semi e piante in ogni angolo abbandonato di suolo pubblico senza permessi né autorizzazioni. Unitevi a noi e riempiamo la città di natura!». Ma in Inghilterra il «Guerrilla gardening» è un reato. Già nel 1973 negli States c era chi utilizzava «bombe di semi» per seminare giardini in luoghi inaccessibili. C è un sito Dal 1936 siamo specializzati a risolvere problemi di igiene ambientale Derattizzazioni Disinfestazioni Monitoraggio degli infestanti Disinfezioni Sanificazioni Trattamento con gas tossici Fumigazioni Bonifiche ambientali Trattamento degli impianti sanitari e di climatizzazione contro legionelle Indagini analitiche agroalimentari e chimiche FUMIGAT S.r.l. Via Calabria, 3/C Napoli Tel Fax info@fumigat.it

16 16 Lunedì 12 Maggio 2008 Corriere del Mezzogiorno

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