COMUNE DI GAMBOLO. Provincia di Pavia

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1 COMUNE DI GAMBOLO Provincia di Pavia VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) AL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT DOCUMENTO PRELIMINARE DI VAS SCOPING a cura del COMUNE DI GAMBOLO supporto tecnico Studio Ing. Augusto Allegrini Pavia Anno 2015

2 0. PREMESSA QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La valutazione strategica ambientale (VAS) Il Documento di Scoping Riferimenti normativi APPROCCIO METODOLOGICO DELLA VAS Premessa Percorso metodologico procedurale Schema generale VAS FASE DI SCOPING Definizione ambito di influenza Ambito di influenza delle aree protette Parco Lomabardo della Valle del Ticino Distribuzione delle aree forestali nella parte Est di Gambolò Portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale Verifica della presenza dei siti di Rete Natura OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO Premessa ITER SEGUITO...43 Anno 2015

3 0. PREMESSA Il comune di Gambolò è dotato di Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 27 del , pubblicato sul BURL n. 22 del e successive varianti al Piano delle Regole approvate rispettivamente con delibera di Consiglio Comunale n. 48 del , pubblicata sul BURL n. 51 del e delibera di Consiglio Comunale n. 25 del pubblicata sul BURL n. 38 del Con con Nota n del 07/11/2014 la Società SALPO S.r.l. ha richiesto la modifica del perimetro di iniziativa comunale per ampliamento insediamento produttivo, dichiarandosi disponibile a prendersi carico dei costi e degli oneri necessari per la redazione della Variante. La Giunta Comunale con D.G.C. N. 149 del 26/11/2014 ha accolto la richiesta inoltrata dalla Società SALPO S.r.l. prendendo atto che l accoglimento di tale richiesta comporta Variante dello Strumento Urbanistico i cui costi saranno a carico della Società stessa. La modifica del perimetro di iniziativa comunale per l ampliamento della zona produttiva comporta una Variante dello Strumento urbanistico, come previsto dalla L.R. n. 12/2005 e s.mi. e dalle Norme del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino; inoltre il vigente Piano di Governo del Territorio, ritenuto valido per la realtà gambolese, per criteri ispiratori, zonizzazione, scelte viabili, logiche attuative, ha messo in luce la necessità di un adeguamento relativamente ad alcuni aspetti ed in particolare: adeguamento modalità di attuazione delle Norme del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi, con particolare attenzione al tessuto consolidato al fine di ridurre i problemi interpretativi in alcuni argomenti specifici; adeguamento modalità di attuazione delle Norme del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi con particolare attenzione alle modifiche introdotte dalla Normativa del Parco Lombardo della Valle del Ticino; eventuali correzioni di errori materiali e cartografici con particolare attenzione al tessuto storico; aggiornamento della componente sismica dello studio geologico a supporto dello strumento urbanistico come previsto dalla DGR n del 11/07/2014 e dalla DGR n. 2489/2014; modifica degli ambiti con strumento operativo già approvato; modifica degli azzonamenti per trascrizione atti di asservimento uso pubblico. 1

4 Esaminato tutto quanto sopra esposto, l Amministrazione comunale, in data , con delibera di Giunta Comunale n. 7, ha dato formalmente avvio al procedimento di variante generale di PGT e con delibera di Giunta Comunale n. 8 del ha avviato anche il procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS e VIC), con le nomine di rito dell Autorità Procedente, Autorità proponente e Autorità Competente. Nella stessa delibera sono stati inoltre individuati i soggetti competenti in materia ambientale e gli Enti territorialmente interessati che, unitamente al pubblico, saranno invitati alle conferenze di valutazione. Sono inoltre stati pubblicati all albo pretorio e sul sito web istituzionale e sul quotidiano Lomellina (in data ), gli avvisi alla cittadinanza al fine di proporre istanze e suggerimenti per la variante di piano. Tali istanze potevano essere presentate dal giorno al giorno Nel periodo intercorrente fra il e lo sono state presentate n 25 istanze. Sulle complessive 25 istanze presentate, 5 riguardano richieste di modifica alle vigenti Norme Tecniche di Attuazione, 9 richiedono il passaggio da zona edificabile a zona agricola, 6 richiedono variazioni e/o modifica di perimetro del tessuto storico, 5 riguardano variazioni di destinazione d uso urbanistico nelle zone consolidate. Successivamente a tale data sono state presentate altre 3 istanze che l Amministrazione ha deciso di considerare; tali richieste riguardavano rispettivamente variazioni di destinazione d uso urbanistico nelle zone consolidate e modifica alle vigenti Norme Tecniche di Attuazione e la richiesta di riconoscere un insediamento rurale dismesso localizzato al di fuori del perimetro I.C.. Il Servizio LL.PP. e Patrimonio del Comune di Gambolò, ha presentato 4 istanze al fine di modificare la destinazione urbanistica di alcuni mappali per rendere conforme la destinazione degli stessi con la reale destinazione pubblica. E inoltre stata presentata la richiesta per la modifica del perimetro IC in frazione Belcreda al fine di completare gli impianti sportivi comunali esistenti. 2

5 1. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 1.1 La valutazione strategica ambientale (VAS) La procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obiettivi di sostenibilità del PGT e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione sovra ordinata e di settore. Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione che devono essere recepite dallo stesso strumento urbanistico. La VAS è avviata durante la fase preparatoria del Documento di Piano, costituente il PGT, ed è estesa all intero percorso decisionale, sino all adozione e alla successiva approvazione dello stesso. Essa rappresenta l occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin dall avvio delle attività, i seguenti elementi: aspetti ambientali, costituenti il riferimento di base, lo scenario di partenza rispetto cui valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano; strumenti di valutazione degli scenari evolutivi e degli obiettivi introdotti dal Documento di Piano, su cui calibrare il sistema di monitoraggio. La VAS si applica alle seguenti fattispecie: piani e programmi elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli; piani e programmi per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi della Direttiva 92/43/CEE; i siti comprendono le Zone di Protezione Speciale (ZPS) e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che costituiscono la rete ecologica europea Natura 2000 istituita dalla stessa Direttiva 92/43/CEE; con riferimento al settore della pianificazione territoriale, i piani e le loro varianti individuati dal comma 2 dell articolo 4 della L.R. 12/2005 e successive modificazioni: o piano territoriale regionale; o piani territoriali regionali d area; 3

6 o piani territoriali di coordinamento provinciali; o documento di piano del Piano di governo del territorio (PGT). I soggetti interessati al procedimento di VAS risultano essere, secondo la normativa vigente: il proponente, che per l intervento in oggetto risulta essere: Comune di Gambolò Il Sindaco: Avv. Claudio GALIMBERTI l autorità procedente, che per l intervento in oggetto risulta essere: Comune di Gambolò Il Segretario Comunale: Dott. Maurizio VISCO l autorità competente per la VAS, che per l intervento in oggetto risulta essere: Comune di Gambolò Assessore Urbanistica: Sig. Marco ACQUAOTTA i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati; il pubblico. Vengono di seguito elencati gli Enti o i soggetti coinvolti suddivisi per categoria di appartenenza. Autorità con specifiche competenze in materia ambientale: A.R.P.A. Lombardia Dipartimento provinciale di Pavia; A.S.L. della provincia di Pavia; Parco Lombardo della Valle del Ticino; Consorzio di Bonifica Est Sesia ; Regione Lombardia Direzione Generale Qualità dell Ambiente (Direzione generale Ambiente, Energia e Reti); Regione Lombardia Direzione Generale Territorio e Urbanistica Struttura VAS e Struttura progetti per il territorio; Provincia di Pavia Settore Pianificazione e Programmazione delle infrastrutture (Urbanistica Servizio per la sostenibilità territoriale); Ministero per i beni e le attività culturali Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia; Ministero per i Beni e le attività culturali Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Milano. 4

7 Enti territorialmente interessati: Regione Lombardia STER sede territoriale di Pavia; Provincia di Pavia ; Comune di Vigevano; Comune di Mortara; Comune di Tromello; Comune di Borgo San Siro. Pubblico da consultare (ai sensi dell art. 13, comma 3 della L.R. 12/05 e s.m.i.): Qualunque soggetto del pubblico interessato, così come definiti al punto 3.5. dell Allegato 1d) della Dgr 10 novembre 2010 n. 9/761; Singoli cittadini che verranno informati tramite l affissione dell avviso all Albo Comunale e luoghi pubblici,nonché sul sito internet; Associazioni o gruppi; Associazioni di categoria (agricoltori, commercianti, industriali, esercenti, costruttori ecc.); Associazioni ambientaliste; 1.2 Il Documento di Scoping Il processo di VAS deve essere documentato attraverso la redazione di un Documento Preliminare di VAS Scoping e di un Rapporto Ambientale. Quest ultimo diventa parte integrante del Documento di Piano, andando ad individuare, descrivere e valutare gli effetti sull ambiente derivanti dall attuazione del Piano stesso, nonché le alternative selezionate per tutelare il contesto territoriale. L autorità procedente in collaborazione con l autorità competente per la VAS predispone il documento di scoping, il quale deve contenere: lo schema del percorso metodologico procedurale (si veda paragrafo 2.2 di questo documento); una proposta di definizione dell ambito di influenza del piano o programma in oggetto (si veda paragrafo 3.1 di questo documento); una proposta della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale (si veda paragrafo 3.2 di questo documento); 5

8 verifica delle interferenza con i Siti di rete Natura 2000 (si veda paragrafo 3.3 di questo documento). 1.3 Riferimenti normativi Direttiva Europea 2001/42/CE e relativi allegati; D.Lgs 152/06 e correttivo D.Lgs 4/2008 Norme in materia ambientale ; L.R. 12/05 Legge di Governo del Territorio, Regione Lombardia e relativi documenti attuativi; Criteri attuativi della L.R. 12/05, atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l attuazione dell art. 7 comma 2 emessi dalla Regione Lombardia nel Maggio 2006; DCR n. VIII/351 del 13/03/07 Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (art. 4 della LR 12/05). DGR n. VIII/6420 del 27/12/07 Valutazione ambientale di Piani e Programmi VAS Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell art.4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n.12, Legge per il Governo del Territorio e degli Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi approvati con deliberazione n. VIII/351 del 13/03/07 e DGR n. IX/761 del Contenuti orientativi per la redazione dei Piani del Governo del Territorio (PGT) nelle more di adeguamento del PTCP alla LR 12/2005 promossi dalla Provincia di Pavia. 2. APPROCCIO METODOLOGICO DELLA VAS 2.1 Premessa Ai fini della definizione dell approccio metodologico della Valutazione Ambientale Strategica, è necessario fare riferimento DGR n. VIII/6420 del 27/12/07 Valutazione ambientale di Piani e Programmi VAS Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell art.4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n.12, Legge per il Governo del Territorio e degli Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi approvati con deliberazione n. VIII/351 del 13/03/07 e successivi aggiornamenti DGR n. IX/761 del Per l appunto, tale documento definisce il modello metodologico procedurale ed organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi, costituendo una specificazione 6

9 degli Indirizzi generali per la Valutazione ambientale di piani e programmi, alla luce dell entrata in vigore del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale. 2.2 Percorso metodologico procedurale La VAS è effettuata secondo le indicazioni di cui al punto 5.0 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti seguenti (ulteriormente spiegati nello Schema Generale VAS): avviso di avvio del procedimento; individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; elaborazione e redazione del piano o programma in oggetto e del Rapporto Ambientale; messa a disposizione; convocazione conferenza di valutazione; formulazione parere ambientale motivato; adozione del piano o programma; deposito e raccolta osservazioni; formulazione parere ambientale motivato finale e approvazione finale; gestione e monitoraggio. 7

10 2.3 Schema generale VAS Fase del Piano FASE 0 Preparazione FASE 1 Orientamento CONFERENZA DI VALUTAZIONE FASE 2 Elaborazione e redazione Processo di Piano P0. 1 Pubblicazione avviso di avvio del procedimento P0. 2 Incarico per la stesura del piano P0. 3 Esame proposte pervenute ed elaborazione del documento programmatico P1. 1 Orientamenti iniziali del piano P1. 2 Definizione schema operativo del piano P1. 3 Identificazione dei dati e delle informazioni a disposizione dell autorità procedente su territorio e ambiente P2. 1 Determinazione obiettivi generali P2. 2 Costruzione scenario di riferimento e di piano P2. 3 Definizione obiettivi specifici, costruzione di alternative/scenari di sviluppo e definizione delle azioni da mettere in campo per attuarli P2. 4 Proposta di piano Avvio al confronto Valutazione Ambientale Strategica (VAS) A0. 1 Incarico per la redazione del Rapporto Ambientale A0. 2 Individuazione autorità competente per la VAS A1. 1 Integrazione della dimensione ambientale nel piano A1. 2 Definizione dello schema operativo per la VAS e mappatura dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico coinvolto A1. 3 Verifica delle presenze di Siti di Rete Natura 2000 (SIC/ZPS) A2. 1 Definizione dell ambito di influenza (scoping), definizione della portata delle informazioni da includere del Rapporto Ambientale A2. 2 Analisi di coerenza esterna A2. 3 Stima degli effetti ambientali attesi, costruzione e selezione degli indicatori A2. 4 Valutazione delle alternative di piano e scelta di quella più sostenibile A2. 5 Analisi di coerenza interna A2. 6 Progettazione del sistema di monitoraggio A2. 7 Studio di Incidenza delle scelte del piano sui siti di Rete Natura 2000 A2. 8 Proposta di Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica Messa a disposizione pubblica su web (60 gg) della proposta di piano, di Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica; Dare notizia dell avvenuta messa a disposizione; Comunicare la messa a disposizione ai soggetti competenti e agli enti territorialmente interessati; Invio studio di incidenza all autorità competente in materia di SIC e ZPS. Valutazione della proposta di piano e del Rapporto Ambientale CONFERENZA DI VALUTAZIONE Valutazione di incidenza: acquisizione del parere obbligatorio e vincolante dell autorità preposta PARERE MOTIVATO Predisposto dall autorità competente per la VAS d intesa con l autorità procedente 8

11 Fase del Piano FASE 3 Adozione ed Approvazione FASE 4 Attuazione e gestione Valutazione Ambientale Strategica Processo di Piano (VAS) 3.1 ADOZIONE Piano Rapporto Ambientale Dichiarazione di Sintesi 3.2 DEPOSITO / PUBBLICAZIONE / TRASMISSIONE Deposito presso i propri uffici di: piano, Rapporto Ambientale, parere ambientale motivato, dichiarazione di sintesi e sistema di monitoraggio (almeno 60 gg). Deposito della Sintesi non tecnica presso gli uffici della Regione, delle Provincie e dei Comuni. Comunicazione dell avvenuto deposito ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati con l indicazione del luogo dove può essere presa visione della documentazione integrale. 3.3 RACCOLTA OSSERVAZIONI 3.4 CONTRODEDUZIONI alle osservazioni pervenute, a seguito di analisi di sostenibilità ed eventuale convocazione della Conferenza di Valutazione. PARERE MOTIVATO FINALE 3.5 APPROVAZIONE Piano Rapporto Ambientale Dichiarazione di Sintesi Finale Aggiornamento degli atti del piano in rapporto all eventuale accoglimento delle osservazioni 3.6 DEPOSITO degli atti del piano in rapporto all eventuale accoglimento delle osservazioni P4. 1 Monitoraggio dell attuazione del piano P4. 2 Monitoraggio dell andamento degli indicatori P4. 3 Attuazione di interventi correttivi A4. 1 Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica Notevole importanza ricopre il Rapporto Ambientale, con il quale è possibile individuare, descrivere e valutare gli effetti sull ambiente derivanti dall attuazione del Piano stesso, nonché le alternative selezionate per tutelare il contesto territoriale. La sua redazione seguirà il seguente schema procedurale: Fase I Fase di Orientamento, Predisposizione del Documento Preliminare di VAS Scoping Tale fase risulta avviata con il presente Documento Preliminare di VAS Scoping. Fase II Quadro Conoscitivo Il riferimento di base ambientale A partire dai dati forniti dall Amministrazione Comunale (riferiti anche al livello sovra comunale), viene definito il quadro conoscitivo dello stato attuale finalizzato a descrivere un quadro di riferimento delle componenti ambientali/antropiche coinvolte nelle scelte di Piano. 9

12 Si tratta di un analisi di tipo ambientale territoriale, finalizzata alla definizione delle principali criticità/opportunità che orienteranno le scelte di governo del territorio. Il Quadro Conoscitivo analizzerà gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e la sua evoluzione probabile in coerenza con la programmazione urbanistica vigente (alternativa zero ). L alternativa zero, contestualmente ad eventuali altre alternative, sarà sintetizzata all interno di una Matrice di Valutazione di cui si riporta descrizione in seguito. Le informazioni scaturite dal quadro conoscitivo saranno riportate a livello qualitativo, all interno della Analisi delle criticità. La cartografia rappresenterà schematicamente lo stato attuale del territorio; in essa saranno riportate le rilevanze, il sistema vincolistico e i limiti alle trasformazioni, che emergeranno dall analisi delle componenti ambientali. Le tematiche ambientali tra cui è possibile selezionare, sono le seguenti: Sistema Ambientale Aria Acqua e Ambiente Idrico Suolo Sottosuolo La flora e la fauna Biodiversità I fattori climatici Popolazione e salute umana Sistema Antropico Sistema Ecologico e Paesistico Ambientale Aree Dismesse Patrimonio Architettonico Qualità Edilizia Infrastrutture Sistema della Mobilità Rumore Rifiuti Emissioni elettromagnetiche (in particolare radio bassa frequenza e linee aeree di trasporto energia elettrica) 10

13 Realtà socio demografica Realtà socio demografica e Coesione Sociale Sistema di Servizi /Città Pubblica Per ogni tematica sarà elaborata una scheda contenente una rappresentazione sintetica dello stato attuale ed il trend nell alternativa zero anche tramite l utilizzo di descrittori/indicatori, ove ritenuto significativo. Fase III Individuazione degli Obiettivi Generali e Specifici di Piano e delle Alternative (Scenari). In questa fase, sulla base di quanto definito nelle prime due fasi, sarà elaborata una sintesi dei contenuti, degli obiettivi principali del Documento di Piano anche sulla base delle considerazioni emerse dalla fase di scoping. politiche specifiche. Per ogni singolo obiettivo saranno individuate Fase IV Valutazione della Congruenza Interna ed Esterna Tale fase prevederà l analisi, attraverso l utilizzo di una matrice a carattere qualitativo, della coerenza degli obiettivi di Piano con il quadro programmatico sovra ordinato e di settore (es. traffico, mobilità, etc.) e gli obiettivi di protezione ambientale e di sostenibilità stabiliti a livello superiore (internazionale, nazionale regionale e provinciale). In tale matrice saranno messe in relazione le alternative di Piano, individuate come risposta alle criticità evidenziate nel corso della fase conoscitiva, con i criteri di compatibilità ambientale sovra locale o settoriale. Fase V Effetti del Piano sull Ambiente In questa fase, attraverso l utilizzo di una Matrice di Valutazione, qualitativa/quantitativa, saranno valutati gli effetti ambientali delle scelte di Piano sul territorio. La matrice conterrà, ove ritenuto opportuno, alcuni descrittori/indicatori significativi, riferiti alle componenti selezionate nella fase di Scoping. Nella matrice saranno confrontati gli scenari di Piano che meglio rispondono alle criticità ed esigenze territoriali. La scelta dello scenario sarà effettuata in base alle considerazioni emerse in fase di Conferenza di Valutazione, alle prescrizioni legislative, agli indirizzi 11

14 di sostenibilità e agli obiettivi di Piano. Tale scelta sarà supportata anche da descrittori/indicatori individuati dall Amministrazione comunale tra quelli più significativi in relazione agli obiettivi del Documento di Piano. La sintesi di tali valutazioni sarà rappresentata dalla Carta dell idoneità alla trasformazione del territorio, in cui saranno schematizzate (attraverso simboli) le macro aree di intervento dello scenario evolutivo maggiormente compatibili in termini di sviluppo sostenibile. Fase VI Misure Previste per Impedire, Ridurre e Compensare Eventuali Effetti Negativi Significativi sull'ambiente dovuti all'attuazione del Piano In questa fase saranno individuate, all interno di Schede Sintetiche di Approfondimento le misure previste per impedire, ridurre e compensare possibili effetti negativi dovuti allo scenario selezionato a seguito dell applicazione della matrice di valutazione. In tale fase sarà data risposta agli elementi critici emersi in precedenza. L approfondimento inerente una determinata tematica trattata sarà effettuato ogni qualvolta dall'incrocio degli elementi della Matrice di Valutazione emerga un'interazione negativa. Le schede potranno contenere: suggerimenti strategici, che trovano applicazione nell'ambito del Documento di Piano in via di formazione/variante; suggerimenti di compensazione, per quelle situazioni che evidenzino ancora impatti residui nonostante l'applicazione delle misure di mitigazione; suggerimenti attuativi e gestionali, che trovano applicazione negli altri due atti del PGT, nella pianificazione attuativa e di settore, e nelle procedure urbanistiche ordinarie; suggerimenti di mitigazione, che trovano applicazione a livello progettuale delle infrastrutture o dei grandi interventi insediativi. E necessario sottolineare che nell ambito di tale fase le azioni individuate non sono sempre di competenza del Piano, poiché talvolta per l attuazione delle stesse si rimanda a programmi e politiche pubbliche di area vasta o a piani di settore. Fase VII Programma di Monitoraggio Tra i descrittori/indicatori riportati nella matrice Matrice di Valutazione i più significativi a supportare la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati andranno a costituire il Programma di Monitoraggio integrati nel tempo dall Amministrazione comunale in un ottica di Piano Processo. Per questi descrittori/indicatori, ove fossero disponibili solo 12

15 informazioni di tipo qualitativo, il Programma di Monitoraggio indicherà le modalità di definizione, organizzazione e raccolta dei dati che l Amministrazione comunale dovrà osservare per il controllo nel tempo dell attuazione del Piano e del conseguimento dei suoi obiettivi ambientali. La previsione di un monitoraggio del Piano negli anni futuri può porre le basi per un'introduzione sistematica di modalità di valutazione ambientale nel processo decisionale e nella pianificazione, con la possibilità di verificare le ricadute e l'efficacia ambientale degli obiettivi di Piano durante l'attuazione. Il monitoraggio quindi ha come finalità la misurazione dell'efficacia degli obiettivi per proporre azioni correttive a breve medio termine. II programma di monitoraggio produrrà, con cadenza periodica, un report, in cui saranno presentate informazioni e considerazioni, basate, laddove possibile, sulla quantificazione degli indicatori scelti per descrivere lo stato di una componente ambientale ed il suo trend. In base a quanto indicato nel rapporto ambientale, parte integrante del vigente PGT, si riportano i principali dati del monitoraggio effettuato sulle azioni di piano. Gli indicatori suggeriti per il monitoraggio sono i seguenti: Indicatore Definizione Unità di misura ICS: indice di consumo del suolo Sup. edificata/sup. territoriale comunale mq/mq (%) I1: riuso del territorio urbanizzato Sup. Riuso/Sup. nuovo territorio mq/mq (%) I2: permeabilità dei suoli urbani Sup. permeabile/sup. trasformazione mq/mq (%) I3: dotazione di aree verdi piantumate Sup. arborea/sup. urbanizzata comune mq/mq (%) I4: frammentazione ins. produttivi Perimetro prod./sup. prod. m/mq (%) I5: connettività ambientale L corridoi realizzati m Lo scenario 0 indicato nel rapporto ambientale confrontato con gli obiettivi attesi nei 5 anni successivi all approvazione del PGT (2011) indicava i seguenti parametri: 13

16 Valore Valore Variazione rispetto a Indicatore Valore Rif. scenario 0 atteso scenario 0 ICS 6,50% 7,66% < 25% +1,16% I1 29% > 50% +29% I2 I3 12,5% 14,% > 10% +1,50% I4 1,78% 1,63% < 2% 0,15% I5 941 m m m ,00 m Dai dati rilevati in fase di monitoraggio si riportano i seguenti risultati, tenendo in debita considerazione che non sono completamente trascorsi i 5 anni di validità del Documento di Piano: Indicatore ICS Valore scenario 0 6,50% Valore atteso Valore Rif. Valore scenario 1 da monitoraggio Variazione rispetto a scenario 0 7,66% < 25% 6,55% +0,05% Verifica OK valore mantenuto nei parametri indicati I1 29,00% > 50% 15,00% +15,00% OK gli unici interventi effettuati riguardano riusi di edifici esistenti I2 Valori mantenuti entro i parametri consigliati I3 12,50% 14,00% > 10% 13,50% +1,00% I4 1,78% 1,63% < 2% 1,78% 0,00% OK Incrementato il valore scenario 0 OK Nessuna variazione rispetto scenario 0 I5 941 m 4810 m Interventi in fase di realizzazione 14

17 Risulta evidente, dai risultati del monitoraggio, che lo scenario di crisi economica generale, abbia sicuramente influenzato anche le previsioni di trasformazione inserite nel Documento di Piano vigente. Gli altri interventi, secondo i dati riscontrati presso l Ufficio tecnico comunale, si sono concentrati prevalentemente su azioni di manutenzione ordinaria/straordinaria su edifici esistenti. Dal punto di vista produttivo, si è assistito ad una completa immobilità delle azioni imprenditoriali di trasformazione del territorio. 15

18 3. FASE DI SCOPING 3.1 Definizione ambito di influenza Inquadramento territoriale Il comune di Gambolò conta al 01/01/2015, abitanti, distribuiti su una superficie di oltre 51,53 chilometri quadrati per una densità abitativa di 196 abitanti per chilometro quadrato. Il territorio del comune sorge ad un livello medio di 106 metri sopra il livello del mare. Fig. 01 Ortofoto Gambolò capoluogo Il territorio confina a Nord ed Est con il Comune di Vigevano; a sud con il Comune di Borgo S.Siro e Tromello, ad Ovest con Mortara. Dista Km 30 da Pavia; Km 35 da Milano; Km 10 da Mortara; Km 6 da Vigevano. 16

19 Il Capoluogo è ubicato in posizione centrale al territorio; le frazioni Belcreda, Molino d'isella, Stradella, sono localizzate in prossimità della Strada Provinciale Novara Voghera n. 206, la frazione Remondò è situata invece in fregio alla provinciale Mortara Pavia. Il territorio non urbanizzato è prevalentemente coltivato, fatta eccezione per le aree boschive in fregio all'estremo Nord Est del territorio, limitrofe al Fiume Ticino. Il territorio è fertile, attraversato dal Torrente Terdoppio in prossimità del Capoluogo e dal Sub diramatore Sinistro del Canale Cavour. Il comune di Gambolò è appartenenete al Parco Lombardo della Valle del Ticino. Analisi delle criticità ambientali riscontrabili nella fase di orientamento Durante la fase di Scoping è necessario raccogliere le informazioni necessarie per rivelare le principali criticità e le sensibilità ambientali che caratterizzano il comune in esame; tra gli strumenti a disposizione in tal senso vi sono i piani sovra ordinati ed i sistemi informativi territoriali e gli azzonamenti del Parco Lomabardo della Valle del Ticino. Per quanto riguarda il sistema ecologico e paesistico ambientale occorre fare riferimento a diverse fonti, sia a livello normativo con il P.T.R. della Lombardia, il P.T.C.P. di Pavia, sia a livello naturalistico verificando la presenza di S.I.C., Z.P.S. e altri vincoli di tutela. Di seguito vengono riportati gli estratti della pianificazione sovra ordinata sopra citata. 17

20 P.T.R. (Piano Territoriale Regionale) Estratto del P.T.R. della Lombardia a livello provinciale e nell area di Gambolò Dal P.T.R. emergono le delimitazioni delle fasce fluviali definite dal Piano di Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.). In particolare il territorio comunale di Gambolò, data la vicinanza con il fiume Ticino, è toccato dalle 3 fasce PAI: A Deflusso; B Esondazione; C Inondazione. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la presenza del Parco Regionale Valle del Ticino la cui influenza interessa tutto il territorio comunale e che impone all Amministrazione un perimetro di iniziativa comunale. Il fiume Terdoppio lambisce a sud l insediamento principale del comune. Dal punto di vista viabilistico si rileva l importanza della S.P. 206, che collega Garlasco a Vigevano. Il PTR riporta quelli che sono gli orientamenti generali per la pianificazione comunale: l ordine e la compattezza dello sviluppo urbanistico l equipaggiamento con essenze verdi, a fini ecologico naturalistici e di qualità dell ambiente urbano; 18

21 l adeguato assetto delle previsioni insediative, in rapporto alla funzionalità degli assi viabilistici su cui esse si appoggiano (evitare allineamenti edilizi; salvaguardare i nuovi tracciati tangenziali da previsioni insediative, separare con adeguate barriere fisiche la viabilità esterna dal tessuto urbanizzato.); lo sviluppo delle reti locali di mobilità dolce (pedonale e ciclabile); l agevolazione al recupero e alla utilizzazione residenziale di tutto il patrimonio edilizio rurale ed agricolo, dismesso o in fase di dismissione; la valorizzazione delle risorse culturali, monumentali, storiche diffuse nel territorio. Per quanto riguarda la pianificazione paesaggistica, è stato consultato l abaco informazioni paesistiche per comune del Piano Paesaggistico Regionale: per gambolò i riferimenti pertinenti sono art.20 commi 8 e 9: 8. In coerenza con gli obiettivi generali (indicati al precedente comma) nell ambito di tutela paesaggistica del Po, come individuato ai sensi della lettera c) dell articolo 142 del D. Lgs. 42/2004, e tenendo conto del Piano di Bacino si applicano le seguenti disposizioni: a. Nelle fasce A e B come individuate dal P.A.I., si applicano le limitazioni all edificazione e le indicazioni di ricollocazione degli insediamenti contenute nella parte seconda delle Nome di attuazione per le fasce fluviali del Piano suddetto; b. Nella restante parte dell ambito di specifica tutela paesaggistica ai sensi dell articolo 142 del D. Lgs. 42/2004, vale a dire fino al limite della fascia dei 150 metri oltre il limite superiore dell argine, si applicano le limitazioni all edificazione e all urbanizzazione previste per la fascia B dalla Parte seconda delle Norme di attuazione del P.A.I. per le fasce fluviali, al fine di garantire per l argine maestro e territori contermini i necessari interventi di tutela e valorizzazione paesaggistica, nonché la corretta manutenzione per la sicurezza delle opere idrauliche esistenti; c. La valorizzazione in termini fruitivi del sistema fluviale, in coerenza con il Protocollo d intesa per la tutela e la valorizzazione del territorio e la promozione della sicurezza delle popolazioni della Valle del Po tra Province ed Autorità di Bacino, del 27 maggio 2005 e succ. mod. e integ., deve avvenire nel rispetto delle indicazioni di tutela di cui al precedente comma 7; 19

22 d. la promozione di azioni e programmi per la navigazione fluviale e la realizzazione di itinerari e percorsi di fruizione dovrà essere correlata all attenta considerazione delle misure di corretto inserimento paesaggistico di opere e infrastrutture e, ove possibile, ad azioni di riqualificazione e recupero di aree e manufatti in condizioni di degrado, privilegiando comunque forme di fruizione a basso impatto; e. gli interventi e le opere di difesa e regimazione idraulica devono essere preferibilmente inquadrati in proposte organiche di rinaturazione del fiume e delle sue sponde, tutelando e ripristinando gli andamenti naturali dello stesso entro il limite morfologico storicamente definito dall argine maestro; f. il recupero e la riqualificazione ambientale degli ambiti di cessate attività di escavazione e lavorazione inerti, tramite la rimozione di impianti e manufatti in abbandono e l individuazione di corrette misure di ricomposizione paesaggistica e ambientale delle aree, assume carattere prioritario nelle azioni di riqualificazione del fiume e delle sue sponde; g. la previsione di nuovi interventi correlati ad attività estrattive come a bonifiche o realizzazione vasche di raccolta idrica, deve essere attentamente valutata nelle possibili ricadute paesaggistiche ed essere accompagnata, qualora considerata assolutamente necessaria, da scenari ex ante di ricomposizione paesaggistica e riqualificazione ambientale a cessata attività, che evidenzino le correlazioni tra interventi di recupero e perseguimento degli obiettivi di tutela cui al precedente comma 7; h. il recupero paesaggistico e ambientale di aree, ambiti e manufatti degradati o in abbandono assume rilevanza regionale e come tale diviene elemento prioritario nella valutazione delle proposte di intervento afferenti a piani, programmi o piani di riparto regionali; i. tutti i comuni anche solo marginalmente interessati dalla specifica tutela paesaggistica del fiume Po ai sensi dell articolo 142 del D. Lgs. 42/2004, devono seguire, ai fini dell approvazione degli atti costituenti il Piano di governo del territorio (PGT), la procedura indicata al comma 8 dell art. 13 della l.r. 12/2005, per la verifica regionale sul corretto recepimento delle indicazioni e disposizioni del presente comma, con particolare riferimento alla lettera b.. 20

23 9. Fatta salva la facoltà della Giunta regionale di individuare in modo puntuale ambiti di particolare rilevanza paesaggistica, afferenti a specifiche situazioni locali da assoggettare a particolari cautele, si assume quale ambito di riferimento per la tutela paesaggistica del sistema vallivo del fiume Po quello delimitato come fascia C dal P.A.I.. 21

24 P.T.C.P. (Piano Territoriale Coordinamento Provinciale) La Provincia di Pavia è dotata di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale dall anno In data , è stata adottata una variante di piano, al fine di adeguare il vigente PTCP alle disposizioni della L.R. 12/2005 e s.m.i., che è stato definitivamente approvato nell aprile 2015 ma non ancora vigente alla data del presente documento in quanto non ancora pubblicato sul BURL. A tal proposito si riporteranno estratti del PTCP vigente con un confronto con il PTCP adottato, in modo tale da avere congruenza sulle azioni di piano sia con la vigente strumentazione provinciale che con quella adottata. P.T.C.P. vigente Stralcio tavola 3 2a, Paesaggio e ambiente, P.T.C.P. di Pavia Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, dà indicazioni più precise sulle zone a carattere naturalistico ed agricolo con la rappresentazione di aree di consolidamento dei caratteri naturalistici, di riqualificazione e ricomposizione della trama naturalistica e dei corridoi ecologici; queste indicazioni consentono alle amministrazioni comunali di coordinare la pianificazione, essendo vincoli di carattere sovracomunale. 22

25 Per quanto riguarda gli ambiti agricoli previsti dal P.T.C.P., occorre precisare che tutti i comuni della Provincia di Pavia dovranno, sulla base di questi indirizzi, definire le aree agricole come risorsa contro il consumo eccessivo di suolo. Gli obiettivi e i temi del PTCP risultano finalizzati alla costruzione di una programmazione di interventi sul territorio in grado di: sostenere la rigenerazione delle risorse fisiche e naturali; incrementare la qualità complessiva della struttura ambientale; innalzare i livelli e gli indici di biodiversità distribuiti sul territorio provinciale. Contestualmente all attuazione degli interventi sul sistema urbano insediativo, sul sistema della mobilità e sul comparto agricolo il PTCP articola una programmazione specifica finalizzata: alla definizione di interventi di carattere puntuale di recupero, manutenzione, bonifica e rinaturazione di elementi e risorse di effettivo e/o potenziale interesse rispetto alle componenti sistema ambientale (acqua, aria, suolo, vegetazione) alla definizione di una struttura reticolare di connessione quale supporto per la riqualificazione ecologica e funzionale del territorio provinciale. Gli indirizzi per il sistema urbano insediativo sono articolati mediante la definizione degli "Ambiti territoriali tematici". Nel corso dell'elaborazione del progetto di PTCP il rapporto tra assetti del sistema insediativo e problematiche di carattere ecologico ambientale è stato trattato in modo non disgiunto. Di conseguenza, all'interno degli indirizzi specifici per gli "Ambiti territoriali", si riscontrano azioni che costituiscono alcune risposte nei confronto delle problematiche e delle dinamiche in atto che caratterizzano la struttura naturalistica ed ambientale. In particolare, per quanto riguarda il rapporto tra insediamenti urbani e spazi aperti, gli indirizzi si riferiscono a: promozione e istituzione di nuovi Parchi Locali di Interesse Sovracomunale e valorizzazione di quelli esistenti (es.: Barco Visconteo, Le Folaghe); contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alla produzione agricola; progettazione di interventi per la valorizzazione ambientale dello spazio agricolo e 23

26 per la diversificazione delle colture; progettazione di interventi per il ridisegno e la riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambiti urbanizzati di interfaccia con gli spazi aperti; completamento e adeguamento del sistema di smaltimento e depurazione delle acque; inserimento e compensazione ambientale degli impatti e delle trasformazioni indotte dalla presenza di impianti per lo smaltimento di RSU. In merito alla presenza di infrastrutture di tipo lineare si prevede: inserimento, mitigazioni e compensazioni di carattere paesistico e ambientale degli interventi di riqualificazione della rete viaria. Per quanto riguarda lo spazio agricolo si prevedono interventi finalizzati a: tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti; progettazione di interventi per la valorizzazione ambientale dello spazio agricolo e per la diversificazione delle colture; difesa e tutela degli spazi residui dedicati alle attività agricole; creazione di aree di connessione ecologica tra aree agricole contigue alle principali conurbazioni e aree agricole residue espansione urbana. negli ambiti interessati da processi di Infine, il PTCP predispone indirizzi specifici relativi ai sistemi di rilevanza sovracomunale, al fine di tutelare i diversi sistemi paesistiche ed ambientali. Ai fini della tutela, tali sistemi, anche se appartenenti ad ambiti geografici e ad unità paesistiche differenti, sono raggruppati in categorie definite sulla base dei caratteri prevalenti, delle potenzialità (naturalità, funzioni, sensibilità), e delle strategie di Piano. La disciplina dei sistemi di rilevanza sovracomunale è articolata come segue: A Aree di consolidamento dei caratteri naturalistici 24

27 Riguardano i contesti a prevalente vocazione ambientale, in particolare ambiti dei principali corsi d acqua (alvei, golene, terrazzi), aree di pianura caratterizzate dalla presenza di fattori naturalistici diffusi e aree di collina e di montagna nelle quali fattori morfologici ed espositivi hanno limitato le attività trasformative. Obiettivo della tutela è la salvaguardia ed il consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici, attraverso il controllo e l orientamento delle attività e del le trasformazioni secondo criteri di compatibilità. B Corridoi ecologici Sono considerati tali gli elementi lineari naturali o naturalizzati quali: torrenti, corsi d acqua minori, canali, orli e scarpate morfologiche ecc., potenzialmente idonei per la creazione di corridoi ecologici principali, e non assoggettati ad altre forme di tutela specifica. Obiettivo è la messa in rete del sistema naturalistico Provinciale. C Aree di particolare interesse paesistico (Paesaggi tipici) L obiettivo specifico della tutela è la conservazione ed il recupero degli elementi caratterizzanti promuovendo, anche mediante incentivi economici, la produttività agricola dell area in forma tradizionale, e controllando attentamente le trasformazioni anche a scala ridotta. D Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri Connotativi Riguardano le aree nelle quali il paesaggio agrario conserva una sufficiente qualità paesistica ed ecosistemica. Obiettivi della norma: consolidamento delle attività agricole compatibili in atto; incentivi per la riconversione delle attività agricole incompatibili con i caratteri ambientali e geo pedologici dei suoli; controllo delle trasformazioni in relazione ai caratteri dominanti del paesaggio (trama interpoderale, diversificazione colturale, elementi costitutivi quali canali, cascinali, filari alberati). E Il sistema storico insediativo Riguarda gli elementi fondamentali della trama storico insediativa. Obiettivo della norma è la leggibilità dell evoluzione storica del territorio attraverso la conservazione degli elementi più 25

28 significativi. F Viabilità di interesse paesistico Riguarda la rete viaria di struttura. L importanza paesistica di questi tracciati è determinata dall elevato grado di fruizione e di comunicazione che gli stessi determinano a prescindere dalle peculiarità dei territori attraversati. I percorsi di fruizione panoramica e ambientale sono tracciati che attraversano per tratti significativi zone dotate di particolari caratteri paesistico ambientali; che appartengono ad un sistema specifico; che conducono a siti di rilievo paesistico sia a carattere naturalistico che storico culturale; che conducono a località di interesse turistico (anche minori). Obiettivo della norma è la conservazione e valorizzazione dei caratteri di panoramicità e più in generale di fruibilità del paesaggio, nonché il controllo delle trasformazioni volto a mantenere l ordine ambientale nelle aree che si affacciano sui percorsi. Nell ambito della stesura delle azioni di piano sarà interessante utilizzare il sistema naturale boschivo per infittire la rete ecologico ambientale con dei corridoi nel comune di Gambolò allo scopo di valorizzare le aree di maggior interesse paesistico; una notevole valenza strategica in questo senso potrebbe essere quella di un ulteriore collegamento della rete al sistema Ticino Terdoppio. 26

29 P.T.C.P. adottato/approvato Sono stati presi in considerazione i seguenti elaborati: Tavola 2 A Previsioni del sistema paesaggistico ambientale; Tavola 4 A Carta delle invarianti; Tavola 6 A Ambiti agricoli strategici. Stralcio tavola 2 A PTCP Dall analisi della tavola si evincono i riferimenti di rilevanza paesaggistico naturalistico e quelli a prevalente valore storico culturale. Il confronto con il PTCP vigente non evidenzia differenze sul territorio comunale. 27

30 Stralcio tavola 4 A PTCP Dall analisi della tavola e dal confronto con il PTC vigente, non si evincono differenze, in quanto la tavola individua i principali elementi di difesa del suolo (fasce PAI), i beni paesaggistici ed ambientali ricompresi nel D.Lgs 42/2004 e s.m.i. e i siti appartenenti alle Rete Natura

31 Stralcio tavola 6 A PTCP Dall analisi della tavola si rilevano gli ambiti agricoli strategici, che risultano conformi con la pianificazione del vigente PGT comunale. Trattandosi di temi di nuovo inserimento in base ai disposti della L.R. 12/2055 e s.m.i., il tematismo non trova riscontro nel vigente PTCP, in quanto redatto antecedentemente all entrata in vigore della legge regionale citata. In fase di pianificazione comunale, qualora zone di espansione dovessero interessare gli ambiti agricoli strategici, dovranno essere effettuate attente analisi al fine di giustificare la ridefinizione di tali ambiti secondo quanto previsto all Art. 3 2 del PTCP adottato/approvato. 29

32 3.3 Ambito di influenza delle aree protette Parco Lomabardo della Valle del Ticino Il Parco Lombardo della Valle del Ticino primo parco regionale d'italia nasce nel 1974 per difendere il fiume e i numerosi ambienti naturali della Valle del Ticino dagli attacchi dell'industrializzazione e di un'urbanizzazione sempre più invasiva. Il Consorzio che gestisce il Parco, di cui fanno parte 47 Comuni e 3 Province, governa un territorio di oltre 91mila ettari, applicando un sistema di protezione differenziata alle aree naturali, agricole e urbane. L'obiettivo è conciliare le esigenze della protezione ambientale con quelle sociali ed economiche delle numerose comunità presenti nell'area, una delle più densamente popolate d'italia. Una sfida difficile, ma possibile, la cui parola d'ordine è "sviluppo sì, ma sostenibile". Ciò si attua attraverso l azzonamento necessario a distinguere differenti livelli di vincolo e di peculiarità di ciascuna zona protetta. Ai comuni che fanno parte di queste aree protette vengono assegnati dei perimetri entro i quali contenere la propria espansione detti di perimetri di iniziativa comunale (I.C.). Inquadramento geografico del Parco nella Regione Lombardia 30

33 Parco Lombardo Valle del Ticino, in corrispondenza dell alveo fluviale (Est di Gambolò) La cartografia del Parco Regionale della Valle del Ticino indica: il confine regionale del parco; i perimetri delle zone di iniziativa comunale (I.C.); la distinzione dei tipi di vincolo naturalistico nell ambito di aree agricole: o G2: zone di pianura irrigua a preminente vocazione agricola; o C2: zone agricole e forestali a prevalente interesse paesaggistico. o B2: zone naturalistiche di interesse botanico forestali. 31

34 Parco Naturale Valle del Ticino, in corrispondenza dell alveo fluviale (Est di Gambolò) La cartografia del Parco Naturale della Valle del Ticino indica: il confine naturale del parco; il confine regionale del parco; la distinzione dei tipi di vincolo naturalistico. 32

35 3.4 Distribuzione delle aree forestali nella parte Est di Gambolò Sul territorio comunale si trovano delle aree boschive estese a ridosso del fiume Ticino che si estendono lungo tutta zona est del territorio in una macroarea di circa un quarto dellintero sviluppo territoriale comunale. La loro localizzazione è importante poiché tali zone, indipendentemente dai vincoli paesaggistici che insistono sull area, definiscono un proprio ambiente e di conseguenza un proprio ecosistema completamente distinto dalle aree agricole adiacenti. I boschi presenti inoltre valorizzano ulteriormente l area che può diventare partenza e destinazione per collegamenti ecologici (ad esempio corridoi di connettività ambientale) in direzione di altre aree significative dal punto di vista ambientale in adiacenza agli insediamenti principali. Distribuzione aree boschive sul territorio comunale 33

36 3.5 Portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale Considerando le sensibilità ambientali che emergono da una prima analisi dei piani sovra ordinati, sarà opportuno affrontare, nel Rapporto Ambientale, i seguenti aspetti: Quadro Conoscitivo (Fase II): verifica dello stato attuale dell ambiente. Sistema Ambientale Aria: si verificherà la qualità dell aria locale attraverso i dati della stazione di rilevamento A.R.P.A. più vicina. Acqua e Ambiente Idrico: oltre alla valutazione sullo stato attuale delle acque superficiali verrà dato un quadro più ampio dell ambiente idrico sia come suolo strettamente legato ad esso che come qualità delle acque sotterranee. Suolo: si analizzeranno diversi aspetti caratterizzanti il suolo, quali la natura geologica, la fertilità e i tipi di colture insediabili. Sottosuolo La flora e la fauna, Biodiversità: le sensibilità maggiori del territorio da esaminare sono concentrate sulla presenza e la conseguente tutela del paesaggio fluviale compreso della sua vegetazione e del suo ecosistema. Sistema Antropico Sistema Ecologico e Paesistico Ambientale: la tutela del paesaggio si attua, dopo una prima analisi descrittiva, anche verificando le regolamentazioni imposte dai piani sovra ordinati. Aree Dismesse Patrimonio Architettonico Qualità Edilizia Infrastrutture: si effettuerà un analisi della rete viabilistica e degli sviluppi produttivi logistici che quest ultima crea o è in grado di creare. Sistema della Mobilità Rifiuti Energia Realtà Socio demografica Realtà socio demografica/coesione Sociale 34

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