REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI PAVIA Comune di Badia Pavese. Presentazione proposta di P.g.t.

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1 REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI PAVIA Comune di Badia Pavese V.a.s. Conferenza Conclusiva - 01 Dicembre 2010 Presentazione proposta di P.g.t. Relatori: Arch. Franco Gorrini Arch. Agostino Marinoni

2 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO QUADRO CONOSCITIVO APPORTI DEL PROCESSI DI V.A.S. SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E STRATEGIE DI SVILUPPO: DdP PdR PdS LA RETE ECOLOGICA COMUNALE PROPOSTA DI P.G.T.: GLI ELABORATI

3 ELEMENTI PROPEDEUTICI ALLA FORMAZIONE DEL PIANO SINTESI DEGLI APPORTI E CONTRIBUTI AL RAPPORTO AMBIENTALE ED AL DOCUMENTO DI PIANO, DERIVANTI DAL PERCORSO DI VAS Modifiche ed integrazioni al quadro conoscitivo del rapporto ambientale (analisi demografica, dati ambientali, modifiche alle proposte di indicatori, zonizzazione acustica, piano di illuminazione comunale, considerazioni sulle aree di trasformazione, etc. Modifiche alle funzioni ed alle dimensioni delle aree di trasformazione proposte. Obbligatorietà di un percorso di V.a.s. Specifico per le singole aree di trasformazione con destinazione non residenziale. Consecutività temporale dei vari comparti delle aree di trasformazione. Valutazione delle alternative progettuali e loro analisi. Studio ed analisi del territorio per la definizione della rete ecologica comunale. Integrazioni al quadro conoscitivo del Documento di Piano. Apporti informativi generali con miglioramento del rapporto fra quadro conoscitivo dell'ambiente e definizione degli obbiettivi comunali.

4 ELEMENTI PROPEDEUTICI ALLA FORMAZIONE DEL PIANO QUADRO CONOSCITIVO SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ (Circuiti viabilistici esistenti, Sistema dei percorsi ciclo-pedonali ed il Servizio idrico integrato) SISTEMA URBANO (Dati storico urbanistici, Demografia e popolazione, Situazione del patrimonio edilizio, Situazione edilizia e funzionale dei centri abitati ed i Beni ambientali, paesaggistici e storico-artistico -monumentali) PREVISIONI DI SVILUPPO DEMOGRAFICO (Aspetti generali, Proiezioni e Considerazioni) IL SISTEMA DEL COMMERCIO (Aspetti generali, -Lavoro e attività produttive e Considerazioni) SISTEMA DEI SERVIZI (Servizi per aree residenziali, Aree verdi per il gioco e lo sport, Aree per parcheggio, Aree per attrezzature collettive: istruzione, Aree per attrezzature collettive di carattere religioso, Aree per attrezzature collettive di carattere sanitario assistenziale, Aree per attrezzature collettive varie ed Aree per servizi alle zone produttive) LA COMPONENTE GEOLOGICA (Assetto idraulico, Geologia dell'area, Attitudine allo spandimento dei liquami zootecnici, Attitudine allo spandimento dei fanghi di depurazione urbana, Caratterizzazione geotecnica dei terreni, Le acque sotterranee, La falda freatica, -Gli acquiferi profondi, Primo orizzonte (livello A)., -Secondo orizzonte (livello B) ed Assetto sismico) INDICAZIONE DEGLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE DI ENTI SOVRA LOCALI (Ptcp, Ptr, etc...) QUADRO GENERALE SULLO STATO DELL'AMBIENTE (Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica)

5 APPORTI DEL PROCESSO DI V.A.S. CONSIDERAZIONI GENERALI SUL PGT DERIVANTI DAL RAPPORTO AMBIENTALE Dai dati e considerazioni fatte sullo stato dell'ambiente si evince che il territorio comunale ha notevoli potenzialità inespresse che si traducono in criticità e lacune. In particolare sono rilevabili le seguenti macro-tematiche su cui intervenire tramite il Piano: Mancanza di un sistema ambientale interconnesso, anche da integrare e ripristinare in elementi carenti, che valorizzi le potenzialità presenti che in alcuni casi (zona della Mortizza) meritano anche strumenti di tutela. Scarsa valorizzazione del patrimonio edilizio esistente sia sotto l'aspetto Architettonico/Funzionale sia sotto l'aspetto energetico. Scarsa offerta di lavoro interna alla realtà comunale con conseguente aumento degli agenti inquinanti. A fronte di queste considerazioni risulta evidente che il Piano non può che cercare di porsi obbiettivi che integrino azioni atte a rispondere a tutte le Criticità/Potenzialità derivanti dal Rapporto ambientale.

6 APPORTI DEL PROCESSO DI V.A.S. PRESCRIZIONI ALLE N.T.A DEL PGT (DdP, PdR e PdR) DERIVANTI DAL PROCESSO DI V.A.S. L impermeabilizzazione andrà limitata al massimo, perciò le pavimentazioni esterne dovranno essere filtranti oppure, ove no possibile, si dovranno prevedere sistemi di reinfiltrazione in loco delle acque meteoriche potenzialmente non inquinate. I nuovi impianti di illuminazione esterna, pubblici e privati, dovranno essere realizzati in conformità ai criteri antinquin luminoso ed a ridotto consumo energetico, secondo le LR 17/2000 e LR 38/2004. Per gli interventi subordinati alla realizzazione di compensazioni o mitigazioni tramite fasce verdi, tali fasce dovranno essere formate con elevata densità di alberi e arbusti autoctoni, ricorrendo al preverdissement (messa a dimora delle essenze eseguita dalla prime fasi di realizzazione dell intervento), e andrà prevista adeguata manutenzione delle essenze messe a dimora. Gli insediamenti previsti dovranno essere caratterizzati da un elevata qualità formale (morfologica ed estetica) finale degli edifici per contribuire alla riduzione dell impatto paesistico. Le nuove realizzazioni dovranno rispettare tutte le indicazioni fornite all interno dello studio geologico per le varie classi di fattibilità. In fase di cantiere per la realizzazione dei nuovi ambiti, sarà opportuno tener conto di alcuni aspetti in particolare: adottare tecniche specifiche di contenimento delle polveri; adottare buone pratiche per la gestione delle acque meteoriche; adottare tutti i provvedimenti per ridurre al massimo le potenziali interferenze dirette col corpo idrico sotterraneo data la bassa soggiacenza della falda Badia Pavese / Piano di Governo del Territorio /Conferenza conclusiva di V.a.s. / Proposta di Pgt

7 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO GLI OBBIETTIVI DI SVILUPPO STRATEGICO Da tutte le considerazione fatte sullo stato di fatto, dal Rapporto ambientale dal processo di V.a.s., tramite le varie conferenze e consultazioni eseguite, gli obbiettivi si sono tradotti in quelli di seguito sinteticamente riportati: Tutela e promozione dell uso razionale delle risorse idriche; Miglioramento della qualità dell aria e riduzionedelle emissioni clima-alteranti ed inquinanti; Mitigazione del rischio di esondazione; Perseguimento della riqualificazione ambientale dei corsi d acqua; Tutela e aumento della biodiversità, con particolare attenzione per la flora e la fauna minacciate; Prevenzione, contenimento e abbattimento dell inquinamento elettromagnetico e luminoso; Prevenzione, contenimento e abbattimento dell inquinamento acustico; Aumento della popolazione; Miglioramento dei servizi di gestione e di recupero dei rifiuti, senza pregiudicare la qualità dell ambiente; Perseguimento della riqualificazione e dello sviluppo urbano; Garanzia della qualità progettuale e della sostenibilità ambientale degli insediamenti Misure di contenimento del consumo del suolo Promozione, anche a livello prototipale, di esperienze per lo sfruttamento di energie rinnovabili

8 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL DOCUMENTO DI PIANO MACRO OBBIETTIVI All'interno delle aree di competenza del DdP, per lo sviluppo degli obbiettivi precedentemente descritti, si è agito con una serie di accorgimenti ed azioni atte a riqualificare e valorizzare l'intero territorio comunale nella certezza che gli strumenti creati debbano necessariamente essere flessibili. In quest'ottica il Piano intende indirizzare, incentivare determinate politiche od azioni ma senza obbligare; Ovvero il PGT guida ma non impone. I punti di riferimento sono essenzialmente, come sintesi degli obbiettivi generali del Piano, i seguenti: Formazione, integrazione e ripristino di un sistema ambientale interconnesso; Valorizzazione del sistema ambientale; Promozione della Qualità progettuale, energetica ed ambientale; Aumento dell'offerta di lavoro interna come strumento che segua ed incrementi il trend di aumento della popolazione; Libertà e flessibilità d'azione.

9 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL DOCUMENTO DI PIANO GLI STRUMENTI Sinteticamente si riportano i meccanismi creati per i vari macro-ambiti interessati dal DdP: AREE DI TRASFORMAZIONE Formazione di un mercato dei diritti edificatori tramite attribuzione di indici edificatori ridotti; Contenimento del consumo di suolo tramite attribuzione di limiti non superabili di copertura portati dal 40%,previsto secondo il Prg vigente, al 25%; Incentivazione all'utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico; Utilizzo dello strumento piano attuativo inteso come vero strumento progettuale anche architettonico, e non puramente numerico, per il raggiungimento di qualità del costruito e degli spazi aperti; Integrazione ed approfondimento del Rapporto ambientale fin qui eseguito al momento di reale richiesta da parte di un operatore privato che intenda eseguire interventi di valenza sovracomunale; Formazione della Rete Ecologica Comunale tramite meccanismi insiti nei Piani Attuativi ( standard qualitativi esterni ed interni, opere di mitigazione e compensazione, etc ); Instaurazione di attività e loro localizzazione, compatibilmente con la realtà comunale, che portino ad un aumento della domanda di lavoro interna; Recepimento delle indicazioni derivanti dal Rapporto Ambientale a compensazione delle eventuali criticità.

10 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DELLE REGOLE MACRO OBBIETTIVI All'interno delle aree di competenza del Piano delle Regole, l'obbiettivo principale del piano è quello della qualità urbana intesa anche e soprattutto come bellezza nella sua accezione rinascimentale. Infatti ciò che ha reso l'italia uno dei paesi più belli al mondo è, insieme alla presenza di artisti, la libertà d'azione. In quest'ottica il Piano intende indirizzare, incentivare determinate politiche od azioni ma senza obbligare; Ovvero il PGT guida ma non impone. I punti di riferimento sono essenzialmente i seguenti: Azioni che puntino a favorire interventi di recupero dell'esistente. Azioni che portino all'utilizzo del Piano Attuativo quale strumento privilegiato di lavoro. Libertà d'azione.

11 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DELLE REGOLE GLI STRUMENTI EDIFICI DI INTERESSE STORICO, ARTISTICO E MONUMENTALE Tutela ed incentivo al recupero; Messa in rete tramite formazione della Rete Ecologica Comunale e riqualificazione dei percorsi interpoderali esistenti; Valorizzazione. AMBITI DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO libertà di intervento (Intervento diretto o tramite Piano Attuativo) ma con incentivazioni all'utilizzo del piano attuativo; Libertà funzionale con possibilità di formazione di mix funzionale, anche se limitato; Attribuzione di indici leggermente più alti dell'esistente in alcuni suoi ambiti per innescare meccanismi di vendita del volume principalmente alle aree di trasformazione ed in ogni caso solo a chi utilizzo lo strumento del Piano Attuativo; Collegamenti con le aree naturalistiche e paesistiche tramite riqualificazione dei percorsi interpoderali esistenti, delle nuove piste ciclabili e della realizzazione della Rete Ecologica Comunale;

12 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DELLE REGOLE GLI STRUMENTI NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE Tutela ed incentivo al recupero; Libertà di intervento (Intervento diretto o tramite Piano Attuativo) ma con incentivazioni all'utilizzo del Piano Attuativo; Riduzione degli indici di edificabilità attualmente previsti dallo strumento urbanistico per innescare meccanismi di ricerca ed acquisto del volume principalmente da parte delle aree di trasformazione ma anche da comparti del tessuto urbano consolidato ed in ogni caso solo da chi utilizzo lo strumento del Piano Attuativo; Collegamenti con le aree naturalistiche e paesistiche tramite riqualificazione dei percorsi interpoderali esistenti, delle nuove piste ciclabili e della realizzazione della Rete Ecologica Comunale; Valorizzazione AMBITI PAESISTICI Tutela e valorizzazione; Incentivi all'utilizzo di strutture esistenti con funzioni compatibili (Agriturismi, Bed&Breakfast,etc.); Messa in rete tramite formazione della Rete Ecologica Comunale e riqualificazione dei percorsi interpoderali esistenti.

13 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DELLE REGOLE GLI STRUMENTI AMBITI AGRICOLI Valorizzazione delle aree e dei tratti con rilevanza ambientale; Mantenimento delle caratteristiche del paesaggio agricolo; Possibilità di vendita dei propri diritti edificatori che, tramite meccanismi legati all'utilizzo dei Piani Attuativi, portino alla riqualificazione delle rete dei percorsi interpoderali; Messa in rete tramite formazione della Rete Ecologica Comunale e riqualificazione dei percorsi interpoderali esistenti. INCENTIVAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO Lo strumento del Piano Attuativo non dovrà essere utilizzato come un mero schema di calcolo ai soli fini dell'incremento volumetrico. Chi deciderà di utilizzarlo dovrà intenderlo come un vero e proprio studio d'insieme producendo prescrizioni, impostazioni planivolumetriche, tipologie edilizie che, anche se a livello schematico, siano prescrittive e dettagli tali da guidare fin da subito il processo trasformandolo da urbanistico-edilizio in architettonico. In sostanza le prescrizioni che sono state inserite all'interno delle N.T.A. intendono trasformare il normale utilizzo schematico, ad un vero atto progettuale che assuma i contorni e i dettagli perlomeno di un progetto preliminare.

14 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DELLE REGOLE GLI STRUMENTI IL PIANO ATTUATIVO ED I SUOI MECCANISMI Esclusivamente chi opera attraverso lo strumento del piano attuativo può acquisire diritti edificatori da altre aree. Questo sia per i nuovi interventi che per il recupero dell'esistente. In tal modo, nelle intenzioni del Piano, si dovrebbero creare le seguenti condizioni: libertà di scelta: un operatore è libero di operare in due modi: Intervento Diretto: utilizzando le volumetrie indicate nelle N.T.A; Piano Attuativo: utilizzando la volumetrie indicate nelle N.T.A. a cui può sommare quelle derivanti dalle incentivazioni ed acquisizioni per un massimo del 15% in più. Incentivo al recupero dell'esistente Intervento per isolato più che per edificio. Recupero di risorse economiche

15 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DEI SERVIZI MACRO OBBIETTIVI A Badia Pavese si rileva una sufficiente dotazione qualitativa di standard che non implica carenze fondamentali di genere. Tra gli Obiettivi generali vengono ribaditi : La fruibilità comunale dei servizi esistenti ed il loro potenziamento. Messa in rete dei Servizi esistenti. E rivolto a potenziare la rete dei servizi e messa a sistema per valorizzare le zone più marginali Sostenibilità ambientale e funzionalità urbanistica.

16 SINTESI DEI MACRO OBBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI SVILUPPO IL PIANO DEI SERVIZI GLI STRUMENTI Fruibilità comunale : Messa in rete : Ri-localizzazione della zona sportiva in area centrale direttamente connessa ad un'altra area pubblica; Formazione di un percorso ciclo-pedonale che si ricolleghi al centro cittadino; Formazione di nuove rotatorie nella viabilità. Formazione della R.E.C. come elemento di connessione di alcune aree a servizi, anche quelli potenzialmente realizzabili all'interno delle nuove aree di trasformazione, e degli elementi del Paesaggio; Sostenibilità ambientale : Il recupero di caratteri ambientali nell edificato. Si pensi ad esempio all opportunità di rifunzionalizzazione delle corti rurali, scelta per altro coerente con l obiettivo prioritario di tutelare le aree libere e agricole, la cui conservazione è ritenuta determinante per la sostenibilità dello sviluppo ed il risanamento paesistico del Comune e del territorio. Badia Pavese / Piano di Governo del Territorio /Conferenza conclusiva di V.a.s. / Proposta di Pgt

17 LA RETE ECOLOGICA COMUNALE OBBIETTIVI E FUNZIONE La strategia primaria della rete comunale diventa quella di offrire un substrato polivalente alla tutela dell ambiente e ad uno sviluppo sostenibile del territorio, mettendo a sistema gli elementi che concorrono alla funzionalità dell'ecosistema complessiva, locale e di area vasta. Rispetto al processo di pianificazione, la definizione della rete ecologica si e posta i seguenti obiettivi: Fornire un quadro integrato delle sensibilità naturalistiche esistenti ed uno scenario eco-sistemico di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio governato; Fornire indicazioni per la localizzazione delle trasformazioni insediative e infrastrutturali in aree poco impattanti con gli ecosistemi deputati agli equilibri ambientali, in modo tale che il Piano nasca già il più possibile compatibile con le sensibilità ecosistemiche presenti; Definire uno strumento di raccordo con le politiche paesistico-territoriali di livello locale (PGT) e sovralocale (PTR, PTPR e PTCP), per la tutela degli elementi strutturanti il paesaggio percepito degli spazi aperti, nonché per il contenimento dei fattori di criticità riconosciuti (ad es. conurbazioni lineari e relativi varchi residuali potenzialmente oggetto di occlusione); Fornire alla futura pianificazione e programmazione locale e sovra-locale un quadro organico dei condizionamenti di tipo naturalistico ed ecosistemico, necessariamente da assumere per l individuazione di azioni ambientalmente compatibili; Identificare le aree privilegiate su cui realizzare compensazioni di valenza ambientale, anche in riferimento all art. 43, comma 2bis della LR 4/2008.

18 LA RETE ECOLOGICA COMUNALE ELEMENTI ESISTENTI Sono considerati di particolare interesse paesistico-ambientale, per le loro caratteristiche intrinseche, la complessità degli ecosistemi, la rilevanza ed integrità delle loro componenti, ecc., i seguenti elementi/sistemi: L'area della Mortizza; I corsi d acqua minori con funzione di connessione ecologica; Gli stagni e le altre emergenze naturalistiche; L area agricola di pianura (paesaggio tipico nello scenario provinciale e regionale); I Nuclei rurali di antica formazione; Il sistema delle cascine e degli edifici storici di particolare valenza tipologica e simbolica; La via storica di Badia: la via Roma che attraversa i nuclei di antica formazione La valenza archeologica che parte del territorio riveste, con alcune particolari sensibilità di aree di ritrovamento; I seguenti percorsi ritenuti di significativa valenza paesistica: strade interpoderali limitrofe alla Cascina Pezzanchera ed il Cavo refugo Roggione; Le visuali sensibili evidenziate in cartografia e riguardanti: i nuclei di Cascina Pezzanchera e di Cascina Magrese; alcuni ambiti particolarmente integri e di suggestiva percezione nella parte più a nord del territorio lungo il Cavo Roggione.

19 LA RETE ECOLOGICA COMUNALE ATTUAZIONE DELLA R.E.C. In sintesi, le azioni necessarie per l'attuazione della REC, si possono riassumere in tre macro-voci fondamentali per la cui attuazione sarà fondamentale l'azione dei privati soprattutto tramite gli ambiti delle nuove trasformazioni di PGT sia attraverso le opere interne agli ambiti che tramite standard qualitativi esterni agli ambiti stessi. Di seguito le macro-voci ed il metodo di attuazione delle stesse. Riqualificazione e valorizzazione ambientale di aree funzionali alla rete ecologica ( L'area della Mortizza, gli stagni e le altre emergenze naturalistiche) Il mantenimento e la valorizzazione ambientale dell'area della Mortizza, degli stagni e delle altre emergenze naturalistiche è ottenuto tramite strumenti normativi di tutela previsti nel PdR per gli ambiti specifici ed attraverso la messa in rete del sistema della REC. Badia Pavese / Piano di Governo del Territorio /Conferenza conclusiva di V.a.s. / Proposta di Pgt

20 LA RETE ECOLOGICA COMUNALE ATTUAZIONE DELLA R.E.C. Integrazione/formazione della rete di connessione ecologica (i corsi d acqua, siepi e filari, nuovi tratti di rete connettiva) Le aree di trasformazione individuate dal PGT, attraverso opere interne agli ambiti ed a standard qualitativi esterni agli stessi, permetteranno la formazione della rete ecologica comunale tramite integrazione/formazione nella rete stessa dei seguenti elementi: Interventi di mitigazione; Ricomposizione della trama naturalistica; Promozione di un sistema di percorsi di fruizione paesistica (segnaletica, aree di sosta attrezzate ecc.).

21 LA RETE ECOLOGICA COMUNALE ATTUAZIONE DELLA R.E.C. Valorizzazione ambientale diffusa del Territorio e delle sue valenze (L area agricola di pianura, le visuali sensibili, i Nuclei rurali di antica formazione, il sistema delle cascine e degli edifici storici) Il PdR prevede, attraverso la sua normativa specifica, una serie di accorgimenti e meccanismi atti alla valorizzazione ambientale di tutti quegli elementi e valenze che caratterizzano il Territorio.

22 ILLUSTRAZIONE DELLE TAVOLE ED ELABORATI PROPOSTA DI PGT Documento di piano Piano delle Regole Piano dei Servizi Rapporto Ambientale Documentazione, comprensiva del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica, disponibile e consultabile anche sul sito internet

23 PROPOSTA DI PGT Illustrazione degli indicatori definiti per il monitoraggio del Piano Dibattito sui seguenti argomenti riguardanti gli indicatori: Finalità degli indicatori; Periodicità dei rilevamenti; Modalità di attuazione sia economiche che organizzative.

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