LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

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1 LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

2 SICUREZZA SUL LAVORO IL DEUTERONOMIO libro dell Antico Testamento nel secondo discorso relativo ai doveri di umanità e prescrizioni varie recita : Quando tu costruirai una casa, fa un parapetto intorno alla terrazza che la copre, così non incorrerai nella vendetta del sangue, qualora uno cadesse di sotto

3 SICUREZZA SUL LAVORO Nel 1700, il medico Bernardino Ramazzini, considerato l iniziatore degli studi sulla medicina del lavoro, introdusse i primi concetti di malattie professionali causate da : esalazioni nocive e particelle ostili all organismo umano posizioni improprie del corpo, a causa delle quali si guasta la struttura naturale dell organismo vitale

4 SICUREZZA SUL LAVORO Nel 1802, con le proposte degli inglesi Owen e Peel volte ad un miglioramento delle condizioni di lavoro, iniziò a svilupparsi un idea sommaria d assistenza ai lavoratori Nel 1841 il francese Le Grand portava avanti l idea di una legge internazionale sul lavoro industriale, per tutelare i lavoratori operanti in tale settore

5 SICUREZZA SUL LAVORO Nello stesso periodo vengono emanate nel Regno Unito e in Prussia le prime norme a protezione dei lavoratori Il concetto moderno di Sicurezza sul Lavoro nasce con la Rivoluzione Industriale e con i primi fermenti sociali che ne derivarono

6 SICUREZZA SUL LAVORO In Italia nel 1865, la legge fondamentale sui lavori pubblici, all art. 357, detta le prime norme di tutela dei lavoratori Il primo regolamento generale in materia di prevenzione degli infortuni fu emanato nel 1899 a beneficio di: coloro che a macchine mosse da agenti inanimati prestano la loro opera

7 SICUREZZA SUL LAVORO Si era infatti dovuto constatare che l utilizzo di macchine ed attrezzature meccaniche aveva provocato, insieme a notevoli benefici, un pesante aggravamento delle condizioni di pericolo per i lavoratori

8 SICUREZZA SUL LAVORO In questa prima fase la normativa regolamenta solo il lavoro industriale, per il quale sussiste l obbligo dell assicurazione, gli altri settori rimanevano esclusi Solo nel 1927 fu emanato il primo Regolamento generale di igiene del lavoro

9 COSTITUZIONE Nel 1948 viene promulgata la Costituzione Repubblicana; in essa vengono riconosciuti i principi base in materia di sicurezza sociale Gli articoli 1, 3, 4, 35 e 38 fanno emergere la centralità del lavoro nel nostro ordinamento Art. 1 L Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.. Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale.

10 COSTITUZIONE Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino.. Art. 38 Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all assistenza sociale. I lavoratori..

11 COSTITUZIONE Particolare rilevanza assumono gli artt. 32 e 41 art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti Il diritto alla salute è un diritto indisponibile in quanto interesse della collettività

12 COSTITUZIONE Art. 41 L iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. La legge determina. L Italia, tra i vari sistemi, ha scelto il liberismo economico ma nella gerarchia dei valori il diritto alla sicurezza prevale sul diritto all iniziativa economica

13 NORME DEGLI ANNI 50 L attuazione pratica di questi principi comincia a realizzarsi con la legge 12 febbraio 1955, n. 51 che delega il potere esecutivo ad emanare norme generali e speciali in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro

14 NORME DEGLI ANNI 50 DPR , n. 547 Norme generali per la prevenzione degli infortuni sul lavoro DPR , n. 164 Norme generali per la prevenzione degli infortuni nelle costruzioni DPR , n. 302 Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle emanate con il DPR , n. 547 (esplosivi) DPR , n. 303 Norme generali per l igiene del lavoro

15 NORME DEGLI ANNI 50 Venne stabilito un complesso normativo che dettava obblighi di carattere generale e particolare Il datore di lavoro era perseguibile per violazioni a precise disposizioni che potevano creare uno stato di pericolo,, indipendentemente dal verificarsi di un infortunio Il lavoratore non partecipava alla gestione della sicurezza

16 STATUTO DEI LAVORATORI Con l emanazione della legge , n. 300 Statuto dei lavoratori viene riconosciuta l importanza della partecipazione dei lavoratori alla prevenzione degli infortuni viene affermato (art. 9) che i lavoratori, mediante i loro rappresentanti, hanno il diritto di controllare l applicazione delle norme in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro e di promuovere la ricerca, l elaborazione e l attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute ed integrità fisica

17 STATUTO DEI LAVORATORI Il lavoratore, per la prima volta, viene chiamato a collaborare direttamente nella tutela della sua salute che non è solo patrimonio suo, ma dell intera collettività

18 NORME ANNI 90 Con le norme di recepimento delle direttive UE ( direttive sociali) in particolare con il D.Lgs. 626/94 - cambia la filosofia della sicurezza sul lavoro: - i dipendenti vengono chiamati a partecipare alla gestione della sicurezza, direttamente e/o attraverso gli RLS - viene stabilito il diritto/dovere di formazione - informazione

19 NORME ANNI 90 - viene introdotto per il datore di lavoro l obbligo di procedere alla valutazione dei rischi e alla stesura del relativo documento - è previsto non solo l obbligo di applicare le misure di sicurezza ma anche quello di procedere nel tempo al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro

20 NORME ANNI 90 - il problema sicurezza è istituzionalizzato, a livello aziendale, attraverso il Servizio di Prevenzione e Protezione SPP - vengono introdotte nuove figure di riferimento: RSPP ASPP RLS addetti alla gestione delle emergenze (pronto soccorso e antincendio) medico competente

21 NORME ANNI 90 - individuati nuovi rischi professionali (VDT, chimico, biologico, agenti cancerogeni, movimentazione manuale dei carichi, ecc.) - vengono riconosciuti nuovi diritti e obblighi ai lavoratori, al fine di responsabilizzarli ma anche di consentire loro di essere protagonisti del modello partecipativo della sicurezza sul luogo di lavoro

22 SICUREZZA SUL LAVORO Anni precedenti il 1955 cosiddetta legislazione di emergenza un infortunio era visto come una emergenza, cui bisognava porre rimedio in maniera economicamente indolore per il datore di lavoro

23 SICUREZZA SUL LAVORO Con la normativa degli anni si introdusse il concetto di tutela oggettiva del posto di lavoro, per la quale il rischio infortunistico, nell ottica della prevenzione, doveva essere rimosso alla fonte, eliminando o riducendo i fattori di esposizione mediante l adozione di misure e dispositivi antinfortunistici

24 SICUREZZA SUL LAVORO Con la normativa degli anni 90 si passa dal rischio specifico e puntuale al rischio di sistema collegato all attività e ai fattori generali, a volte solo presunti (sostanze chimiche non ancora testate) Sicurezza partecipata

25 NORME ANNI 90 SICUREZZA PREVENZIONE PREVENZIONE TOP = Totale, Organizzata, Preventiva SICUREZZA VIP = Valutata, Informata, Periodica

26 SICUREZZA SUL LAVORO Il sistema normativo costituito dai DPR degli anni e dalle altre disposizioni emanate fino al 2007 risultava farraginoso, di difficile coordinamento, complicato nell applicazione Necessità di un Testo Unico Previsto anche dalla legge 833/78 Riforma del SSN

27 DIRETTIVE SOCIALI D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo Unico in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro - TULS

28 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 Complesso normativo di 306 articoli e n. 51 allegati Suddiviso in 13 titoli Vengono abrogate quasi tutte le norme degli anni 55-56, il D.Lgs. 626/94, il D.Lgs. 494 /96 DPR 222/03 l art. 36 bis, c. 1 e 2, del decreto Bersani e l art. 5 della legge 123/07

29 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 Modifiche ed integrazioni - D. Lgs , n. 106 Profondamente innovato il testo originario del D.Lgs. 81/08 in termini di campo di applicazione, DVR (semplicità, comprensibilità), valutazione rischio stress lavoro correlato

30 D. LGS. 9 aprile 2008, n Riduzione sanzioni - Sub - delega - Profondamente innovato il Titolo IV (cantieri temporanei o mobili) MODIFICHE IN VIGORE DAL

31 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 Nella sicurezza siamo tutti protagonisti a tutti i livelli con diversi compiti e responsabilità

32 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 CAMPO DI APPLICAZIONE Si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio

33 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 CAMPO DI APPLICAZIONE Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia del Dipartimento dei vigili del fuoco si applica tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative, individuate entro e non oltre 12 mesi dalla data di entrata in vigore con appositi decreti

34 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 CAMPO DI APPLICAZIONE Si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto per alcune tipologie di rapporto di lavoro

35 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 Obblighi del datore di lavoro, con dipendenti: 1) Valutazione di tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro e stesura del relativo documento (DVR). Nelle piccole aziende dal non è più possibile l autocertificazione della valutazione dei rischi ma, redazione DVR standard

36 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 VALUTAZIONE DEI RISCHI: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza

37 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 Obblighi del datore di lavoro, con lavoratori dipendenti: 2) Creazione del Servizio di Prevenzione di Prevenzione e Protezione (SPP) 3) Nomina del RSPP 4) Nomina del Medico Competente

38 D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 Obblighi del datore di lavoro, con lavoratori dipendenti: 5) Formazione ed informazione dei dipendenti e del RLS 6) Sorveglianza sanitaria 7) Eliminazione dei rischi presenti sul luogo di lavoro

39 RISCHI E PERICOLI Pericolo: : fonte di possibili lesioni o di danni alla salute La presenza nelle nostre case di gas da cucina è un pericolo, dovuto alla sua infiammabilità o esplosività Pericolo: la guida di una automobile (8.000 morti l anno)

40 RISCHI E PERICOLI RISCHIO probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione

41 RISCHI E PERICOLI Rischio: indica, in sostanza, la probabilità che un determinato evento venga a determinarsi Il rischio dipende non solo dal pericolo ma anche da tutte le specifiche condizioni di lavoro (o di vita) in cui quel fattore è presente, nonché dalle caratteristiche dei soggetti coinvolti (esperienza, formazione, ecc.)

42 RISCHI E PERICOLI Ad uno stesso pericolo possono essere associati rischi diversi in situazioni diverse Nel caso del gas i rischi sono diversi se: se il fuoco è acceso da un adulto o un bambino in presenza o assenza di materiali infiammabili (fattore aggravante) in presenza o assenza di sistemi di allarmi automatici (fattore riducente)

43 Associazioni volontari Art. 3, comma 1, del D.Lgs.81/08 Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio

44 Associazioni volontari Art. 3, comma 2 e 3 bis, del D.Lgs.81/08 indicano le attività per le quali del disposizioni del TU devono essere applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative da individuarsi con specifici DM

45 Associazioni volontari Art. 3, comma 3 bis, del D.Lgs.81/08 - Coop. Sociali (legge 381/91) - Volontari della protezione civile - Volontari della CRI - Volontari dei VV.F - Volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico

46 Associazioni volontari Art. 3, comma 12 bis, del D.Lgs.81/08 Nei confronti dei volontari di cui alla Legge 266/91 e di quelli che effettuano servizio civile si applicano le disposizioni relative ai lavoratori autonomi di cui all art. 21

47 Associazioni volontari Art. 21 del D.Lgs.81/08 - Utilizzano le attrezzature in conformità alle disposizioni di cui al titolo III - Devono munirsi dei DPI e utilizzarli - Munirsi di tessera di riconoscimento se operano in appalto o subappalto

48 Associazioni volontari Art. 21 del D.Lgs.81/08 Possono, con oneri a proprio carico - Sottoporsi a sorveglianza sanitaria relativa a rischi cui sono esposti - Frequentare corsi di formazione, incentrati sui rischi cui sono esposti

49 Associazioni volontari Art. 3, comma 12 bis, del D.Lgs.81/08 Con accordi tra il volontario e associazione di volontariato possono essere stabilite modalità di attuazione dell art. 21 (fornitura DPI, formazione, ecc.)

50 Associazioni volontari Art. 3,comma 12 bis, del D.Lgs.81/08 Se il volontario svolge la propria prestazione nell ambito della organizzazione di un datore di lavoro, pubblico o privato, deve ricevere dallo stesso datore di lavoro: 1) informazioni dettagliate sui rischi cui è esposto

51 Associazioni volontari Art. 3, comma 12 bis, del D.Lgs.81/08 2) Sulle misure di sicurezza adottate per la riduzione dei rischi 3) Sulle misure da adottare in emergenza 4) Tenuto ad adottare tutte le misure utili a ridurre l interferenza tra l attività del volontario e quella di altri operatori

52 Associazioni volontari Associazione di Volontariato : senza dipendenti SPP : non applicabile RSPP : non applicabile Medico Competente : non applicabile Valutazione dei rischi: non obbligatoria, ma finalizzata all informazione dei volontari e alla definizione delle misure di tutela Documento valutazione rischi (DVR) : non applicabile

53 Associazioni volontari Associazione di Volontariato : senza dipendenti Idoneità sede, impianti, DPI e attrezzature: applicabile RLS : non applicabile

54 Associazioni volontari Associazione di Volontariato : con dipendenti, qualsiasi tipo di contratto SPP : obbligatorio RSPP : obbligatorio Medico Competente : obbligatorio Sorveglianza sanitaria: applicabile Formazione - informazione: obbligatoria Valutazione dei rischi: obbligatoria

55 Associazioni volontari Associazione di Volontariato : con dipendenti - Documento valutazione rischi (DVR) : obbligatorio - DVR -Designazione addetti emergenza (PS antincendio ) : obbligatoria

56 Associazioni volontari Associazione di Volontariato : con dipendenti RLS : eletto o designato dai dipendenti Idoneità sede, impianti, DPI e attrezzature: obbligatorio

57 Associazioni volontari Art. 3, comma 3 bis, del D.Lgs.81/08 - Coop. Sociali (legge 381/91) - Volontari della protezione civile - Volontari della CRI - Volontari dei VV.F - Volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico

58 Associazioni volontari Decreto 13 aprile 2011 del MLPS Disposizioni in attuazione dell art.3, comma 3 bis, del D.Lgs. 812/08

59 Associazioni volontari Org. di volontariato della protezione civile - Il volontario è equiparato al lavoratore subordinato durante le fasi di intervento - Volontario deve ricevere: * Formazione * Informazione * Addestramento, sull uso delle attrezzature e DPI in conformità alle indicazioni del fabb.

60 Associazioni volontari Org. di volontariato della protezione civile * Sottoposto a controllo sanitario Le sedi dell organizzazione sono considerate luoghi di lavoro se si svolge: - Attività lavorativa o formativa - Esercitazioni - Intervento dei volontari

61 Associazioni volontari Cooperative sociali Per i volontari, le cooperative assicurano che ricevano formazione, informazione e addestramento in relazione all attività svolta

62 Cooperative sociali Associazioni volontari Per i lavoratori o soci-lavoratori le norme del D.Lgs. 81/08 sono applicate tenendo conto: - delle peculiari esigenze delle attività che si svolgono al di fuori della sede di lavoro e dell esperienza

63 Associazioni volontari Se la propria prestazione si svolge nell ambito della organizzazione di un datore di lavoro, pubblico o privato, il lavoratore deve ricevere dallo stesso datore di lavoro: 1) informazioni dettagliate sui rischi cui è esposto

64 Associazioni volontari 2) Sulle misure di sicurezza adottate per la riduzione dei rischi 3) Sulle misure da adottare in emergenza 4) Tenuto ad adottare tutte le misure utili a ridurre l interferenza tra l attività del volontario e quella di altri operatori

65 Associazioni volontari Il datore di lavoro pubblico o privato che non ottempera a tale disposizione è punito, ai sensi dell art. 55, comma 5, lettera a) del D.Lgs. 81/08: - arresto da 2 a 4 mesi o con l ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro

66 Associazioni volontari Associazioni con dipendenti, a carico del datore di lavoro, sono previste le seguenti sanzioni : - Mancata nomina del RSPP : attività non delegabile, arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.740,00 a 7.014,40 euro [Art. 55, co. 1 lett. b) del D.Lgs. 81/08]

67 Associazioni volontari Mancata la valutazione dei rischi e stesura del DVR : ammenda da 2.192,00 a 4.384,00 euro Mancata nomina del medico competente: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.644,00 a 6.576,00 euro [Art. 55, co. 5, lett. d) del D.Lgs. 81/08]

68 Associazioni volontari Mancata designazione degli addetti alla gestione delle emergenze - PS e antincendio (es. sede): - arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro [Art. 55 co. 5 lett. a) del D.Lgs. 81/08]

69 Associazioni volontari Articolo Principio di specialità Quando uno stesso fatto è punito da una disposizione prevista dal Titolo I e da una o più disposizioni previste negli altri titoli, si applica la disposizione speciale

70 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Art D.Lgs. 758/94 L organo di vigilanza, allo scopo di eliminare l infrazione accertata impartisce al contravventore una apposita prescrizione fissando per la regolarizzazione un termine, non eccedente il periodo di tempo strettamente necessario Con la prescrizione possono essere imposte specifiche misure atte a far cessare il pericolo

71 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 L organo di vigilanza, ai sensi dell art. 347 del c.p.p., riferisce al pubblico ministero la notizia di reato inerente la contravvenzione Il procedimento penale rimane sospeso in attesa delle comunicazioni dell organo di vigilanza (art. 23) Entro e non oltre 60 giorni dalla scadenza del termine fissato per la regolarizzazione l organo di vigilanza verifica se l infrazione è stata eliminata.

72 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 LE PRESCRIZIONI SONO STATE ATTUATE Il contravventore viene ammesso a pagare in sede amministrativa, entro il termine improrogabile di 30 giorni, una somma pari ad 1/4 del massimo dell ammenda stabilita per le contravvenzioni Entro 120 giorni, dal termine fissato per le prescrizioni, l organo di vigilanza comunica al PM la regolarizzazione e il pagamento della sanzione ridotta IL REATO SI ESTINGUE

73 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 PRESCRIZIONI NON ATTUATE L organo di vigilanza, entro 90 giorni dal termine fissato nella prescrizione, ne da notizia al Pubblico Ministero IL PROCESSO PENALE RIPRENDE IL SUO CORSO

74 Prescrizione con termine per adempiere Entro 60 giorni verifica adempimento Comunicazione al PM NO Verifica SI Pagamento ¼ massimo della sanzione entro 30 gg Il processo penale riprende il suo corso Trasmissione ricevuta ad organo di vigilanza Comunicazione al PM 9 ort ne n E o ort ne n E Il reato si estingue

75 Associazioni volontari Grazie per l attenzione e buon lavoro!

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