SVILUPPO DELLE COMPETENZE EDUCATIVE NELLE FAMIGLIE: un progetto pilota
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1 SVILUPPO DELLE COMPETENZE EDUCATIVE NELLE FAMIGLIE: un progetto pilota di Gino Soldera, Susanna Mussato, Lisa Sossai e Alessia Beghi Riassunto: Il progetto prende spunto dall osservazione dei limiti presenti nei modelli educativi attualmente proposti alle famiglie, modelli che non considerano l essere umano in modo integrale, nella sua globalità e nel suo divenire in prospettiva futura. Alla luce delle osservazioni raccolte, il progetto si propone di affrontare l emergenza educativa, costruendo un esperienza pilota con i genitori, sul tema dell educazione dei figli e propria attraverso tre iniziative fra loro complementari: la scuola di educazione per i genitori, lo sportello di consulenza educativa per le famiglie e i bilanci di salute psico-educativa per i bambini. L obiettivo è quello di formare anzitutto l uomo, perché diventi un buon cittadino e metta le sue capacità al servizio della collettività (Padre Aurelio Maschio). Finalità del progetto è sostenere e promuovere la genitorialità e lo sviluppo delle competenze educative, dando modo ai genitori di scoprire il valore del bambino e la ricchezza del suo mondo interiore, l importanza dei valori, per favorirne una sana formazione e crescita. Osservazioni Il progetto prende spunto dall osservazione dei limiti presenti nei modelli educativi attualmente proposti alle famiglie. Modelli che non considerano l essere umano in modo integrale, nella sua globalità e nel suo divenire in prospettiva futura. Questo ha portato alla realizzazione di proposte educative parziali, frammentate, poco incisive, come lo sono in genere le pur lodevoli scuole per genitori, ancora molto lontane dai reali bisogni e dalle necessità educative attuali. Oggi infatti le statistiche rivelano nei giovani un aumento del disagio, caratterizzato da comportamenti passivi o aggressivi, e dello sviluppo di personalità fragili, indecise e dipendenti, spesso disorientate di fronte alle prime difficoltà della vita. Ne sono un esempio i classici bamboccioni che preferiscono continuare e vivere tranquilli in famiglia invece di misurarsi con le nuove sfide e possibilità. Alla luce delle osservazioni raccolte, il progetto si propone di affrontare l emergenza educativa, costruendo un esperienza pilota con i genitori sul tema dell educazione dei figli e propria. L approccio di riferimento: educare ad essere L approccio educativo Educare ad essere è un approccio transculturale che nasce dagli studi e dalle ricerche sulla vita prenatale, ma in particolare dall educazione, quale processo che ha inizio prima della nascita e che trova i suoi riferimenti prima del concepimento. Esso non riguarda una cultura o una società in particolare, ma prende in considerazione la persona umana nella sua interezza e senza pregiudizi, con i suoi pregi e limiti. Tale approccio educativo può essere applicato indistintamente alle diverse società e culture, poiché l uomo ha alla base una matrice genetica e psicobiologia comune che lo assimila a tutti gli altri esseri umani. L obiettivo è quello di formare, come dice padre Aurelio Maschio parlando dell educazione, anzitutto l uomo, perché diventi un buon cittadino e metta le sue capacità al servizio della collettività. 1
2 Finalità La finalità del progetto è sostenere e promuovere la genitorialità e lo sviluppo delle competenze educative, dando modo ai genitori di scoprire la ricchezza del mondo interiore, l importanza dei valori ed in particolare dell amore e delle relazioni nell educazione dei figli, per favorire una loro sana formazione e crescita. Obiettivi generali Il progetto si propone di: Far conoscere la natura autentica del bambino e il suo mondo di bisogni, soggetto a un continuo processo di trasformazione fino all autonomia. Accrescere la consapevolezza nella propria realtà interiore e con essa sviluppare la capacità di lettura del proprio progetto di vita e di quello dei figli. Aiutare a riconoscere i propri imprinting relazionali: la genitorialità come conquista che ha origine nella propria infanzia, nelle relazioni con i genitori. Rivedere le proprie conoscenze e ampliare le proprie competenze per accrescere le capacità di risposta alle esigenze educative dei figli. Cogliere le situazioni di stress e le diverse tipologie di disagio, per le implicazioni che esse possono avere nella maturazione del figlio e nelle dinamiche familiari. Sviluppare atteggiamenti educativi coerenti con i valori e insegnamenti che si ritiene opportuno infondere nei figli. Struttura del progetto Il progetto si compone di tre iniziative fra loro complementari, ovvero: 1. la scuola di educazione per genitori 2. lo sportello di consulenza educativa per le famiglie 3. i bilanci di salute psico-educativa per i bambini SCUOLA DI EDUCAZIONE PER GENITORI La scuola di educazione per genitori pone al cento del percorso formativo il bambino nella sua vera veste, con le sue risorse, limiti e possibilità. Questo nel tentativo di offrire una cornice di riferimento ai genitori nella quale articolare e iscrivere la loro azione educativa a favore dei figli. Il percorso si articola in cinque incontri: 1. Chi è il bambino? La domanda chi è il bambino? ci porta ad analizzare chi è l adulto, ma anche a considerare chi é il figlio e chi il genitore. Si tratta di scoprire chi è interiormente il bambino nelle sue diverse espressioni, per cogliere la sua funzione presso il mondo degli adulti, spesso chiusi nella loro logiche e nei loro interessi. Il bambino, quale dono della vita alla coppia, ci rimanda a quest ultima che, se bene accetta, diventa motivo di scoperta, ma anche di guida ed insegnamento per l adulto. a) Il bambino e la sua mission b) Il bambino nella società moderna c) L approccio al bambino 2
3 d) La realtà pluridimensionale del bambino e) L archetipo del bambino f) Il bambino ideale, immaginario e reale g) Il bambino come maestro di vita 2. L educazione del figlio La vita va intesa in modo integrale, nella sua globalità, secondo un processo progressivo che riguarda tutte le sue fasi: vita prenatale, neonatale, infanzia, fanciullezza, adolescenza, vita adulta, maturità e vecchiaia. Ogni fase ha le sue caratteristiche e offre l opportunità (seguendo specifici percorsi, esperienze e prove, che ogni essere deve imparare ad accettare e affrontare), di sviluppare quelle particolari abilità e competenze necessarie per andare avanti e affrontare le fasi successive. Per questo è importante imparare a vivere i momenti gioiosi ma anche dolorosi che si incontrano lungo il cammino della vita e saper cogliere i loro insegnamenti. Di per sé il percorso educativo è da considerarsi permanente, perché si conclude solo con la fine della vita. a) Educare ad essere b) Il progetto di vita del figlio c) Le ombre e le luci d) Le strategie e gli strumenti educativi e) Il Sé inferiore ed il Sé superiore f) La complementarietà adulto/bambino g) Primum non nocere h) I diritti naturali di bimbi e bimbe 3. Il sistema familiare e la relazione genitori-figlio La genesi della relazione del genitore con il figlio nasce dall idea che egli ha di se stesso e del bambino. Questo all interno della dinamica triadica madre, padre e figlio, dove il padre sta assumendo un ruolo sempre più importante fin dall inizio della vita del figlio. L amore di entrambi i genitori può essere espresso in modo naturale con l accettazione, l accoglienza e la necessaria presenza, oltre che attraverso il riconoscimento del valore del figlio quale persona, la disponibilità alla relazione intima e profonda e la pratica del dialogo creativo, orientato alla collaborazione e alla ricerca dell intesa verso il bene comune. La modalità di relazione genitorifiglio svolge un ruolo determinante nella costruzione dell imprinting di attaccamento, nella strutturazione dell architettura della mente e del comportamento futuro del figlio. a) La triade e ruoli b) Maternogenesi e paternogenesi c) Le relazioni genetiche d) Epigenetica ed attaccamento e) Il funzionamento del bambino f) La relazione quantitativa e qualitativa g) I modelli di attaccamento (sicuro, ansioso e ambivalente, disorganizzato) h) La sintonizzazione e la sincronizzazione 3
4 4. Educare ai valori Una società che vuole darsi un futuro e una prospettiva non può lasciare le giovani generazioni alla mercé di se stesse, ma deve occuparsi del loro vissuto e della loro esperienza affinché questa possa essere finalizzata all acquisizione di quelli che sono i valori fondamentali della vita e della società. Per questo i figli hanno bisogno di genitori uniti, sensibili, autorevoli e capaci di coltivare l amore per la vita, oltre che una filosofia positiva dell esistenza. Da qui l importanza di creare sane relazioni improntate al rispetto, alla gratitudine e al riconoscimento proprio e altrui. a) Crisi dell educazione, crisi di valori b) Gli errori educativi più comuni (la svalorizzazione, l intellettualismo, l iper-protezione e il permissivismo) c) Paradossi educativi d) Stile di vita in famiglia e) Genitori uniti, sensibili, biofili e autorevoli f) I figli apprendono per g) Educare ai valori, educare alla vita h) Crescere è amarsi e amare 5. Educazione e autorealizzazione I bambini vanno messi nelle condizioni, attraverso delle normali esperienze di vita o delle prove specifiche, di conoscere se stessi, le proprie possibilità e i propri limiti, per imparare a muoversi nelle diverse situazioni della vita. Il superamento dell esperienza di piacere fine a se stessa, ben presente nella prima parte della vita, mette il bambino nella condizione di cominciare a conoscere la realtà oggettiva che gli sta di fronte con la sua perfezione e imperfezione, con le sue luci e ombre e con la sua dose di male e bene. Questo gli consente di affinarsi e di percepirla nel verso giusto, oltre che imparare un po alla volta ad affrontarla e scoprirla insieme ai suoi diversi significati. Passare attraverso questo processo diventa indispensabile se si vuole che il bambino non rimanga ancorato alle sue debolezze e che possa in futuro diventare un buon cittadino e mettere le sue capacità al servizio della collettività. a) Il ciclo della vita b) Il temperamento, il carattere e la personalità c) Stati di coscienza e infanzia d) Gerarchia dei bisogni umani e) La relazione che aiuta a crescere f) L individuazione g) La relatività del bene e dal male h) Diventare alchimisti i) Le prove della vita Metodologia Ogni incontro, della durata di 3 ore, prevede una parte teorica e una parte esperenziale secondo il seguente schema: - Introduzione 4
5 - Argomento di approfondimento. - Esercizio individuale. - Esercizio per la coppia di genitori. - Esercizio per casa. SPORTELLO DI CONSULENZA EDUCATIVA PER LE FAMIGLIE La protezione del bambino e della sua famiglia - come si legge nel documento Un patto per la famiglia - sono risorse da tutelare, sostenere ed accompagnare allo scopo di aiutare i genitori a superare difficoltà e ad acquisire le competenze per esercitare una genitorialità responsabile. Lo Sportello di Consulenza Educativa per le Famiglie rivolto alle bambine/i e ragazze/i della prima e seconda infanzia, della fanciullezza e della preadolescenza, è quindi finalizzato ad accogliere (attraverso un attenta analisi della domanda), le richieste dirette e indirette che arrivano ai genitori per dare loro un valido aiuto e sostegno, anche attraverso un lavoro di rete con scuole, parrocchie, centri sportivi, culturali e gli altri operatori dei Servizi presenti nel territorio. Nello Sportello di Consulenza Educativa vengono accolte le necessità e i bisogni educativi delle famiglie presenti nel territorio, per sostenere il percorso di crescita e maturazione personale e sociale dei figli. In generale si tratta di: dare uno spazio di ascolto per permettere loro di comunicare le difficoltà personali e relazionali presenti nella realtà familiare ed extrafamiliare; esplorare e definire l entità e la tipologia del problema emerso, verificandone lo stato e valutandone l evoluzione; scoprire potenzialità, risorse e propensioni come punti di forza da valorizzare e rafforzare nel percorso evolutivo; dare un sostegno alle difficoltà di natura emotiva e relazionale o di crescita personale, individuando, combattendo gli ostacoli e favorendo la ricerca e lo sviluppo di nuove motivazioni e interessi; ricostruire quel patto di fiducia con il mondo degli adulti, nel caso in cui si sia sentito da questo tradito. L obiettivo finale è riuscire a definire l area del disagio, in modo da rendere i genitori consapevoli delle difficoltà, ma anche delle possibilità esistenti, così che essi possano essere orientati sul da farsi e procedere verso un cammino di crescita e maturazione insieme ai loro figli. Tendenzialmente vengono proposti dei progetti formativi ed educativi da realizzare in modo sinergico con le risorse presenti e disponibili in famiglia e nel territorio. Si tratta ad esempio di: migliorare le dinamiche all interno della famiglia e favorire l uso adeguato delle risorse disponibili nell educazione dei figli; sostenere il ruolo genitoriale, proponendo uno stile educativo e relazionale rispondente alle esigenze attuali, alle caratteristiche e ai cambiamenti psicologici, cognitivi ed emotivi dei propri figli, anche attraverso appropriati percorsi formativi; aiutare i genitori a migliorare la relazione di coppia e il clima di collaborazione famigliare, considerando le difficoltà e la negatività della vita come occasione di crescita e cambiamento; 5
6 instaurare un clima collaborativo con la realtà extrafamigliare al fine di creare una sinergia formativa ed educativa a vantaggio di tutti ed in particolare dei propri figli. Lo Sportello di Consulenza Educativa in genere si occupa delle problematiche educative più comuni, mentre per quelle più gravi e complesse potrà essere attivata, in concerto con le altre agenzie educative e sanitarie presenti nel territorio, una rete di collaborazioni e di supporto su progetti condivisi. Il clima di non giudizio e la rielaborazione attraverso un ascolto non giudicante, adottata come metodo di lavoro dagli operatori dello sportello, possono permettere di realizzare una reale comprensione delle problematiche emerse, promuovere l instaurarsi di una relazione privilegiata e significativa con tutta la famiglia ed eventualmente con tutti gli operatori dei servizi coinvolti nel caso. BILANCI DI SALUTE PSICO-EDUCATIVA PER I BAMBINI I Bilanci di Salute Psico-educativa vengono proposti sul modello di quelli praticati dalla pediatria di comunità in tutta la popolazione infantile, a partire dalla nascita. Lo scopo è quello di prevenire, intercettandolo anzitempo l eventuale disagio psicologico e sociale del bambino e di promuovere lo sviluppo delle competenze educative dei genitori, oltre che il grado di salute e il benessere dei figli. Gli interventi dovrebbero essere praticati nelle fasce ritenute idonee a questo scopo, ovvero quelle dei 3, dei 6 e dei 10 anni, che segnano il passaggio da un grado di scuola all altro. Il bilancio di salute è condotto con genitori e figli attraverso il colloquio, l osservazione e la somministrazione di questionari o test. Questo consente di intercettare le situazioni a rischio difficili da affrontare con l adolescenza, e di agire con appositi interventi da realizzare a vari livelli a seconda delle necessità e di monitorare successivamente l evoluzione della situazione. I contesti a rischio potranno essere segnalati ai servizi sociali o sanitari di competenza, in modo da rispondere adeguatamente ai bisogni emersi. Inoltre, con il tempo, l applicazione sistematica dei bilanci di salute su tutta la popolazione infantile presente nel territorio consentirà di realizzare una fotografia dei punti deboli e di forza emersi e di impostare, dopo un attenta analisi ed elaborazione dei dati raccolti, una politica educativa rispondente alle reali necessità e in grado di promuovere interventi utili ed efficaci. Nel nostro caso non è possibile la realizzazione integrale del progetto a causa della mole di risorse da mettere in gioco, per la mancanza di un adeguata preparazione degli operatori e forse anche per una carenza di materiali e strategie utili allo scopo. Per questo motivo proponiamo di sostituire l intervento sistematico e generalizzato con uno di natura mirata, da attuare nei singoli casi, in relazione alle richieste dei genitori e compatibile con le risorse rese disponibili dalla collettività. Per informazioni e chiarimenti: Dr. Gino Soldera: cell ; gsoldera@alice.it Dott.ssa Susanna Mussato: cell ; susanna.mussato@libero.it Dott.ssa Lisa Sossai: ; lisa.sossai@libero.it 6
7 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Aivanhov O.M. (1985). L educazione inizia prima della nascita. Prosveta, Fréjus Cedex (Francia) Andreoli V. (1998). Dalla parte dei bambini, ed. Biblioteca universale Rizzoli, Milano Bernardi M. (1998). Gli imperfetti genitori. Rizzoli, Milano Bollea G. (1999). Le madri non sbagliano mai, Feltrinelli, Milano Brigitte L., Beretta G. (1995). Il bambino realtà globale. Macro, Cesena Brunelli Silvano e Silvana (2006). L arte di educare. Podescra Edizioni, Udine Buscaglia L. (1995). Nati per amare. Mondadori, Milano Buscaglia L. (1995). Vivere, amare, capirsi. Mondadori, Milano Ceschi Barbara (1998) I figli della luce. Sonzogno, Milano Chopich E., Paul M. (1996). Cura il tuo bambino interiore. Lyra Libri, Como Courtois G. (1987) L arte di educare i fanciulli oggi. Paoline, Torino Ferrari A. (1943). L educazione dei figli. Pia Società San Paolo, Alba Glockler M. (2002). Le doti e gli impedimenti dei bambini. Arcobaleno, Venezia Gordon T. (1994). Genitori efficaci. La meridiana, Bari Lombardo P. (1996). Educare ai Valori. Vita Nuova, Verona Gottamn J., Declaire J. (1997). Intelligenza emotiva per un figlio. Rizzoli, Milano Law Nolte D. (2000).I bambini imparano quello che vivono. Fabbri, Milano Mariani U., Schiralli R. (2009). Mio figlio mi legge nel pensiero. Mondadori, Milano Mère (1994). Educazione. Hòlos, Roma Miller A. (1996). Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé. Bollati Boringhieri, Torino Paciotti I. (1983) L'amore creativo. Mediterranee, Roma Ananda Mitra (1988). Educazione neoumanista. Coop Il giardino del Sole, Verona. Roschi E. (2007). Genitori si diventa. Giunti Demetra, Firenze Rosenberg M.B. (2003). Le parole sono finestre. Esserci, Reggio Emilia Sigel D.J., Hartzell M. (2005). Errori da non ripetere. Raffaello Cortina, Milano Soldera G. et al. (2004). Genitori ed educazione. Ulss7, Pieve di Soligo Soldera G. (2000). Le emozioni della vita prenatale. Macroedizioni, Diegaro di Cesena Solter A.J. (1977). Il Bambino consapevole. La Meridiana, Bari Tobias S., Elias J. M., (2000). L arte di educare con intelligenza emotiva. Newton & Compton, Roma Tromellini P. (2001). Un corredo per la vita. Salani, Cuneo Verny T., Weintrub P. (2004). Bambini si nasce. Bonomi, Pavia 7
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