Parole chiave: conservazione ex situ, banche del germoplasma, semi, piante minacciate, biodiversità

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Parole chiave: conservazione ex situ, banche del germoplasma, semi, piante minacciate, biodiversità"

Transcript

1 In stampa su: Atti del Convegno della Rete Italiana Banche del Germoplasma per la Conservazione delle Piante Spontanee Minacciate, Trento 1-2 Aprile La Banca dei semi delle piante autoctone lombarde (LSB), una nuova struttura del Centro per la tutela della Flora Autoctona della Regione Lombardia (Italia settentrionale). Graziano ROSSI*, Andrea MONDONI, Gilberto PAROLO e Valeria DOMINIONE. Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, Pavia, Italia. * grossi@et.unipv.it Riassunto La LSB, un progetto che viene realizzato all interno del CFA, si occupa di attività di conservazione ex situ per le specie autoctone in Lombardia.Vengono portate avanti due distinte attività, che consistono nella raccolta e conservazione da un lato di specie vegetali rare e/o minacciate e, dall altro, di piante autoctone comuni, utili in attività di recupero ambientale. Viene riportata una breve storia della LSB, che comprende l illustrazione delle strutture e la descrizione del loro funzionamento nella conservazione dei semi. Attualmente nella LSB sono conservati più di 500 campioni di semi, appartenenti a 256 specie, che possono essere utilizzati in futuro in azioni di reintroduzione o progetti di recupero ambientale. Parole chiave: conservazione ex situ, banche del germoplasma, semi, piante minacciate, biodiversità Summary The seed bank of Lombardy native plants (LSB), a new facility of the Regional Native Flora Conservation Centre (CFA) of the Lombardy Region (N-Italy). The LSB, a project promoted by the CFA, carries out ex situ conservation activities for native plant species in Lombardy. Seed collection and storage of the locally rare and/or threatened plant species but also of common native plants for habitat restoration activities are performed. A brief history of the LSB is reported, including the design of the operative structures and a description of their functioning in seed conservation. Presently, in the LSB are stored more than 500 samples, belonging to 256 species, that may be used in the future in reintroduction actions or restoration projects. Key words: ex situ conservation, gene banks, seeds, threatened plants, biodiversity. 1.1 Premessa In tutto il mondo le comunità biologiche, che hanno impiegato milioni di anni per svilupparsi, sono fortemente minacciate dalle attività antropiche non ecologicamente sostenibili (Primack & Carotenuto, 2003), che provocano frequentemente l alterazione o la contrazione degli habitat naturali. In questo allarmante panorama mondiale è necessario attivarsi per promuovere azioni aventi il fine di salvaguardare la biodiversità del pianeta, così come è raccomandato da varie convenzioni, normative e strumenti protezionistici a livello internazionale e nazionale (CBD, GSPC, EPCS, BGCI, IUCN-Red lists, ecc.). Il concetto di biodiversità, o diversità biologica, è stato da molti autori spiegato con diversi gradi di approfondimento (Cristofolini, 1998). Tuttavia, in questa sede, riteniamo utile riportare una definizione semplice, ma efficace, fornita dal World Wildlife Found nel 1989: la biodiversità è «la ricchezza della vita sulla Terra, i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costruiscono nella biosfera 1». La biodiversità è quindi un concetto che interessa almeno tre livelli: geni, specie, comunità/ecosistemi, ognuno dei quali non può essere trascurato nelle azioni di conservazione. In questo contesto, la banca dei semi delle piante autoctone lombarde (LSB), nell ambito delle attività del Centro Flora Autoctona (CFA) della Regione Lombarda (Cerabolini et al., 2004), si occupa della conservazione delle piante selvatiche, promuovendo sia la tutela delle specie rare e/o minacciate sia l impiego di specie autoctone nei recuperi ambientali (Parker, 1995; Rossi et al., 2004). La LSB, quindi, concentrando la propria attività sulla salvaguardia della flora lombarda, rappresenta un importante strumento 1 Recentemente accanto alla conservazione della diversità biologica si inserisce anche la tutela della diversità geologica (geodiversità), volta a tutelare la singolarità di certe formazioni geologiche.

2 di conservazione del patrimonio genetico delle singole specie, volto a garantire l autoctonia della composizione floristica delle comunità vegetali spontanee e semi-naturali. 1.2 Lo stato delle conoscenze floristiche in Lombardia e le strategie di conservazione preventiva della biodiversità vegetale. Nelle azioni di conservazione, la conoscenza dell esatta ed aggiornata distribuzione delle specie floristiche, della loro rarità e vulnerabilità, è indispensabile per poter stabilire delle priorità nelle azioni di salvaguardia (Alessandrini & Bonafede, 1996; Prosser, 2001; Scoppola et al., 2003; Argenti & Lasen, 2004; Bonomi et al., 2004). La flora lombarda è molto ricca e differenziata, in relazione alla vastità del territorio regionale (circa kmq), alla sua eterogeneità ambientale (geomorfologica, edafica e climatica) e per grado di antropizzazione: l Appennino Settentrionale, la Pianura Padana, la regione prealpina caratterizzata dai grandi laghi insubrici e la catena alpina offrono un elevata diversità di habitat, distribuiti in un ampio intervallo altitudinale di circa 4000 m. Attualmente si stima la presenza di circa 3200 specie vascolari spontanee (di cui 300 esotiche stabili), la cui distribuzione sul territorio è parzialmente nota, in relazione alla letteratura scientifica floristica e vegetazionale esistente; tuttavia, le conoscenze riguardano prevalentemente le entità di rilevante interesse fitogeografico, quali gli endemiti insubrici, alpico-centrali e padani (Peccenini & Nola, 1988; Aeschimann et al., 2004; Parolo, 2004; database della bibliografia botanica lombarda, aggiornata al 2004: Un livello di conoscenza più approfondito, circa la distribuzione geografica dell intera flora, è fornito dai censimenti floristici, in particolare quelli che si svolgono mediante l uso di cartografie, quale il progetto di Cartografia Floristica Centro Europea (Ehrendorfer, 1967, 1973), applicato anche in alcuni territori dell Italia Settentrionale e Centrale (Pignatti, 1978; Credaro & Pirola, 1992; Alessandrini & Bonafede, 1996; Festi & Prosser, 1997; Argenti & Lasen, 2000; Lucchese & Lattanzi, 2000; Bonafede et al., 2001; Poldini et al., 2001; Poldini, 2002). Per la Lombardia è attualmente in corso un censimento, basato sul reticolo cartografico centroeuropeo, svolto sia a livello locale da alcuni gruppi floristici (De Carli et al., 1999; Ferlinghetti, 2001; giordana/cremona.htm), sia a livello regionale, mediante un progetto della Regione Lombardia. La realizzazione di una cartografia floristica lombarda rappresenterebbe il primo essenziale strumento di base per avviare una gestione oculata del patrimonio floristico regionale; essa, quando sarà completata, consentirà di orientare al meglio le azioni di conservazione ex situ delle specie autoctone minacciate oppure di quelle da impiegare in azioni di recupero ambientale. Tuttora, a fronte di una conoscenza insufficiente sulla distribuzione della flora regionale, i problemi di conservazione sembrano invece notevoli e le strategie di salvaguardia urgenti. Infatti, 43 sono le specie lombarde attualmente ritenute estinte (G. Galasso, Milano, in verbis) e numerose quelle inserite nelle liste rosse nazionale o regionale (Conti et al., 1992, 1997; Scoppola et al., 2003), senza però essere basate su di un approfondito controllo di campo effettuato in epoca recente. Fattori di minaccia alla flora lombarda derivano soprattutto dall antropizzazione del territorio (Filipello, 1981), con distruzione di habitat, fenomeni di inquinamento o comunque di alterazione delle condizioni di vita delle piante e, infine, di sottrazione indiretta di spazio vitale, mediante la diffusione, spesso accidentale, di specie esotiche, molto invasive (Pignatti, 1994; Assini, 1998; Parolo, 2000) e non sottoposte attualmente ad alcun controllo o azione di contenimento. La Regione Lombardia, fin dal 1977 si è dotata di una specifica legge regionale di protezione della flora spontanea (L.R. n 33/77). Inoltre molte specie lombarde sono contenute in strumenti normativi di protezione, come la Direttiva Habitat 92/43/CEE, la convenzione di Berna e quella di Washington (CITES). Durante una prima indagine, svolta nel 2003 sulla base di vincoli di legge, liste rosse, interesse fitogeografico, le specie meritevoli di azioni di conservazione ex situ in Lombardia sono risultate circa 600, il 20% circa della flora regionale, come riportato nel sito (alla voce conservazione del germoplasma). Il risultato ottenuto conferma ampiamente le tendenze già evidenziate a livello nazionale (APAT, 2003). La conservazione delle specie vegetali dovrebbe essere primariamente effettuata in situ, ossia nel loro ambiente naturale di vita, istituendo aree protette, regolando le attività antropiche, in modo che esse non danneggino in modo irreparabile la consistenza delle popolazioni locali, o, qualora strettamente necessario, intervenendo nei processi naturali (es. dinamismo della vegetazione, concorrenza tra le specie, ecc.). Tuttavia, quando le modificazioni ambientali generano forti alterazioni ai sistemi naturali, tali azioni non sono più sufficienti; in questi casi l unica alternativa possibile è quella di agire in anticipo sulla potenziale estinzione locale dei taxa, individuando le specie vegetali più a rischio e promuovendo azioni di salvaguardia ex situ, attraverso la raccolta dei semi in natura ed il loro stoccaggio in banche del germoplasma (Smith &

3 Linington, 1997; BGCI, 2001; Linington, 2001; Linington & Pritchard, 2001; Smith et al., 2004). Queste strutture devono garantire riserve vitali a lungo termine, al fine di permettere rafforzamenti o restauri delle popolazioni locali, in caso di declino o scomparsa (reintroduzioni). Ma qual è la situazione attuale in Lombardia e quali prospettive emergono per il futuro? In Lombardia il Centro per la Tutela della Flora Autoctona (CFA) è il primo ente espressamente creato dall Amministrazione Regionale per la conservazione della biodiversità floristica; recentemente (gennaio 2005) il CFA si è dotato di una banca regionale dei semi delle specie autoctone della Lombardia (LSB), il cui centro operativo, localizzato presso il Dipartimento di Ecologia del Territorio (DET) dell Università di Pavia, ha lo scopo di salvaguardare la flora regionale rara e/o minacciata e di promuovere l uso di specie autoctone di provenienza locale nelle attività di recupero ambientale (Rossi et al., 2004). 2. Il CFA e le sue strutture preposte alla conservazione della biodiversità floristica regionale. 2.1 Il Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia (CFA). In considerazione della notevole diversità floristico-vegetazionale presente nel territorio lombardo e della necessità di conciliare lo sviluppo e la diversificazione delle attività produttive con la conservazione delle ricchezze naturali, la Regione Lombardia ha istituito, con D.G.R. n 6/3604 del 26 febbraio 2000, il Centro Regionale per la Tutela della Flora Autoctona (Cerabolini et al., 2004). Con tale iniziativa, l Amministrazione Regionale ha voluto integrare la tradizionale politica di protezione del territorio basata sulla realizzazione di parchi e riserve, con uno strumento di studio, gestione e conservazione dell ambiente in grado di agire su tutto il territorio lombardo. L obiettivo fondamentale del CFA è quello di acquisire conoscenze e procedure che garantiscano la disponibilità di specie vegetali erbacee ed arbustive compatibili con le popolazioni lombarde, adatte all impiego in azioni di reintroduzione/rafforzamento di entità rare o minacciate, oppure specie comuni, di provenienza locale, da utilizzare in opere di riqualificazione o recupero ambientale. Il CFA ha sede presso il Parco Naturale Regionale del Monte Barro (Lecco), al quale competono gestione economica, coordinamento tecnico ed amministrativo di tutte le attività ed i rapporti operativi con le altre aree protette della regione. Per il conseguimento dei propri scopi, il CFA si avvale della collaborazione di diversi centri esterni: Unità di Analisi e Gestione delle Biocenosi del Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale dell Università degli Studi dell Insubria (Varese), supervisore scientifico del progetto e che si occupa della caratterizzazione biologico-ecologica delle specie; Fondazione Minoprio (Como), curante gli aspetti agronomico-vivaistici connessi alle coltivazioni estensive delle piante; Dipartimento di Ecologia del Territorio dell Università di Pavia, responsabile delle azioni di conservazione ex situ dei semi di specie rare, minacciate oppure utili per i recuperi ambientali. Gli obbiettivi del CFA si possono così riassumere: - individuazione delle situazioni critiche per le quali avviare interventi mirati alla conservazione della biodiversità; - intraprendere analisi approfondite sull ecologia e la biologia riproduttiva delle specie e/o delle popolazioni con priorità di tutela, cosi da programmare interventi di rafforzamento e di conservazione preventiva in situ ed ex situ; - avviare studi sulla variabilità genetica intra-specifica, attraverso l impiego di tecniche di genetica biomolecolare; - redigere schede descrittive delle singole specie e protocolli di coltivazione utilizzabili per avviare produzioni pilota di materiale vivo; - raccogliere in campo semi di specie rare e/o minacciate della flora lombarda e provvedere al loro stoccaggio all interno della neo-istituita banca del germoplasma della Regione Lombardia (Lombardy Seed Bank), struttura altamente specializzata per la conservazione a medio/lungo termine; - promuovere attività florovivaistiche e agricole ai fini di una produzione massiva di materiale vegetale autoctono, in ottemperanza alle leggi ed alle normative regionali (es. D.G.R /97) sull impiego di materiali vegetali vivi nelle opere di ingegneria naturalistica; - promuovere, nell ambito di progetti LIFE o regionali con le aree protette lombarde, la riproduzione controllata di specie rare e/o minacciate, con finalità di reintroduzione o rafforzamento delle popolazioni selvatiche; - programmare, supervisionare ed assistere la rete delle aree protette lombarde negli interventi di ripopolamento o reintroduzione di specie rare e/o minacciate, nonché fornire una consulenza nella progettazione e nell esecuzione degli interventi di recupero ambientale, utilizzando piante autoctone, di provenienza locale, prodotte in centri specializzati del CFA o sotto il suo controllo (etichetta di qualità.

4 2.2 La nuova Banca dei semi delle specie autoctone lombarde (LSB) Storia e finalità Fin dal 2000 la Regione Lombardia aveva previsto, nell ambito delle attività del CFA, la conservazione del germoplasma, tramite la costituzione di un apposita banca. La procedura di istituzione della LSB è stata formalmente avviata con la D.G.R. n. VII/16038 del 6 gennaio 2004 ( Conservazione del germoplasma di specie rare e/o minacciate in Lombardia ). Nel luglio 2004 il Parco del Monte Barro, attuale gestore del CFA, ha messo in pratica la direttiva regionale, deliberando la realizzazione della LSB, che è stata articolata in due sedi: la sede amministrativa, con funzioni anche didattica e di stoccaggio finale del materiale (soprattutto per recuperi ambientali) nelle vicinanze del Parco, a Villa Bertarelli (Galbiate, Lecco); la sede operativa presso il DET dell Università di Pavia, nell ambito del perimetro dell Orto Botanico. La scelta di collocare il centro operativo a Pavia nasce dalle precedenti attività svolte in questo settore dell Ateneo Pavese, in connessione con il CFA stesso. Infatti, a partire dal 2003 è in atto un progetto pilota di conservazione ex situ delle piante rare e/o minacciate lombarde, che sono state raccolte in natura e inviate alla prestigiosa banca dei semi dei Royal Botanic Gardens di Kew (Millennium Seed Bank Project), Seed Department, con sede operativa ad Ardingly nel West Sussex, a sud di Lontra. Inoltre l Università di Pavia, assieme a quella di Pisa e al Museo Tridentino di Scienze Naturali, è partner di una prestigiosa rete tematica di ricerca, denominata ENSCONET (European Native Seed COnservation NETwork), finanziato dall Unione Europea nell ambito del VI Programma Quadro ( ) ed avente come capofila del progetto l Orto Botanico di Kew (RICA-CT ). Nella fase di ideazione, progettazione e realizzazione della LSB, sede operativa di Pavia, hanno svolto un ruolo di continuo consiglio e verifica il Dr. Simon Linington (Millennium Seed Bank) e il Dr. Costantino Bonomi (Trentino Seed Bank), sia per quanto riguarda le strutture che la definizione e l acquisto delle attrezzature da utilizzare. È inoltre previsto che i rapporti con entrambe le banche permangano molto stretti anche in futuro, sia sul piano tecnico-scientifico che operativo; infatti ad entrambe le banche vengono inviati regolarmente duplicati dei campioni raccolti di semi di specie lombarde ed è permanente l azione di scambio di informazioni, formazione del personale (anche tramite un dottorato di ricerca) ed azione sul campo. In particolare, il territorio lombardo e quello trentino hanno in comune diverse specie di notevole interesse fitogeografico ed ecologico (Silene elisabethae Jan, Aquilegia einseleana F.W. Schultz, Telekia speciosissima (L.) Less., ecc.) e pertanto è importante che collaborino strettamente per attuare una coordinata strategia di conservazione preventiva Strutture e modalità di trattamento dei semi nella LSB. La banca dei semi della Lombardia (LSB) è operativamente insediata presso il DET dell Università di Pavia. I locali adibiti al progetto sorgono in un settore del Dipartimento nell ambito dei giardini dell Orto Botanico. Ulteriori laboratori si trovano nell edificio principale (laboratorio per la determinazione delle piante e di analisi dei suoli), mentre stretti rapporti sono quotidianamente mantenuti con la biblioteca di Dipartimento e l erbario (PAV); qui vengono inseriti gli essiccata richiesti come prova d identità delle piante da cui derivano i semi raccolti, soprattutto per i taxa di difficoltosa determinazione. La realizzazione dell edificio della LSB a Pavia è iniziata nell estate 2004, mediante la sistemazione di un edificio già esistente e precedentemente adibito a magazzino. Come già accennato, gli scopi della LSB sono relativi alla conservazione dei semi delle specie autoctone lombarde o eventualmente di territori limitrofi. Dato il tipo e le dimensioni dell edificio ospitante (circa 40 mq), l attenzione è rivolta principalmente alle specie ritenute rare e/o minacciate, la cui conservazione, comunque, non dovrebbe richiedere eccessivo spazio. Inoltre, viste le finalità del CFA, la LSB sarà impegnata anche nella raccolta e conservazione di altre specie autoctone, ma da utilizzare preferenzialmente in interventi di miglioramento, restauro o ricostruzione ambientale. In questo caso i quantitativi di semi previsti sono maggiori e, pertanto, la loro conservazione nella LSB è prevista soprattutto come permanenza a breve-medio termine, in camera di disidratazione, per un periodo di tempo stimato in uno o pochi anni. La maggior parte di questi semi sarà invece utilizzata direttamente in campo oppure trasferita ad altre strutture del CFA (Fondazione Minoprio) per la coltura e produzione massiva di semi oppure, ancora, congelata e conservata nel deposito di Galbiate (LC) della LSB. I finanziamenti per la realizzazione della LSB sono stati messi a disposizione dalla Regione Lombardia (Assessorato all Ambiente) e gestiti dal Parco del Monte Barro (bilancio 2004). Gli edifici operativi di Pavia sono stati messi a disposizione dall Università (DET), così come il suo personale strutturato che si dedica a questo progetto. Inoltre, seguono l attività di raccolta dei semi e la loro conservazione nella LSB due persone non strutturate, a tempo pieno (attualmente un dottorando ed un assegnista di ricerca). Infine, l azione della LSB è ampiamente supportata dall attività di studenti, specializzandi e volontari; questi ultimi operano a vario livello, dalla raccolta in campo dei semi (es. G.E.V. o F.A.B. di Bergamo), alla loro

5 pulizia e caratterizzazione in laboratorio (studenti) e, in ultimo, alla promozione dell attività, come l associazione Amici dell Orto Botanico dell Università di Pavia. Nel 2004, per adempiere alle specifiche esigenze della banca si è reso necessario avviare una serie di opere infrastrutturali di base a carico dell edificio prescelto per ospitare la parte della banca espressamente dedicata alla caratterizzazione, controllo e conservazione dei semi. La struttura, di cui si riporta la planimetria in figura 1, si compone di due stanze: la camera di essiccazione e stoccaggio (A) ed il laboratorio di pulizia ed analisi (B). La camera di essiccazione e stoccaggio (A) costituisce il cuore della banca, racchiudendo in se le strutture adottate per la conservazione. Essa è progettata per far perdere lentamente acqua al seme, senza danneggiarlo (Ellis et al., 1990; Smith et al., 2004). Il processo va effettuato a temperatura ambiente per equilibrazione con aria secca continuamente rinnovata in un luogo controllato (Cromatry, 1984). La procedura standard prevede aria con 15% UR a 15 C per almeno 30 giorni (I.S.T.A., 1985). Fig. 1 - Planimetria della banca dei semi della Lombardia (LSB), sede operativa di Pavia. Fig. 1 Lombardy Seed Bank plan, in Pavia (operative centre).

6 A tal fine sono stati installati strumenti deumidificatori e condizionatori che, monitorati da un sistema di controllo automatico, permettono di mantenere l ambiente dentro la camera, attorno ai valori sopra citati. Per una maggior sicurezza ed efficienza, si è preferito installare due di questi strumenti per ogni tipologia, sovradimensionandoli quanto a potenza rispetto al volume totale da trattare. In tal modo nella camera di essiccazione, che misura circa 60m 3, sono stati posizionati 2 deumidificatori da 450m 3 /h e due condizionatori con potenza frigorifera di 18000BTU. Tuttavia, quasi sempre, solo un apparecchio per tipo è in funzione, in quanto gli altri sono programmati per supportare l azione dei primi solo quando la temperatura oltrepassa i 20 C e l umidità il 20% UR, valori che solo in casi particolari vengono superati. Inoltre, questo locale è caratterizzato da particolari accorgimenti strutturali finalizzati a limitare al massimo l ingresso di umidità dall esterno, o far ristagnare quella liberata dai semi stessi o dalle persone che qui vi operano. Piastrellature alle pareti, vernici impermeabilizzanti, guaine bituminose sotto il pavimento e lungo le pareti per un altezza di 1,5m (sotto intonaco e piastrelle), una controsoffittatura e speciali infissi a finestre e porte a taglio termico sono tra le principali opere adottate. Un ulteriore sistema finalizzato a minimizzare le variazioni di temperatura ed umidità durante l entrata e l uscita del personale è rappresentato da un breve passaggio delimitato da due porte (air lock), interposto tra la camera di essiccazione e il resto della struttura. Infine, dei data logger collegati ad un sistema di allarme avvertono gli operatori, collegati telefonicamente, dell eventuale scostamento di temperatura ed umidità dai parametri elencati. Per ottimizzare l effetto di disidratazione, i sacchetti in stoffa (cotone grezzo) contenenti i semi sono deposti in appositi contenitori (semplici cassette di plastica per verdura), impilati l uno sull altro e disposti al centro della stanza, così da sottoporli alla miglior ventilazione possibile. Questa stanza ospita anche freezer a colonna (di tipo domestico con cassetti interni e No-Frost), adibiti allo stoccaggio definitivo a 18 C. Minori temperature non allungano significativamente la vitalità del campione conservato; i freezer domestici sono inoltre facilmente riparabili o sostituibili (IBPGR, 1985; Dickie et al., 1990). La loro collocazione in un ambiente così climatizzato è strategico per limitare la condensazione interna dell umidità, già estremamente ridotta dal sistema No-Frost e per ottimizzarne il funzionamento (Linington in litt.). Prima di disporre i semi nei congelatori, è necessario verificarne sperimentalmente l avvenuta deidratazione: attraverso l impiego di misuratori dell attività dell acqua viene estrapolato il valore % di umidità contenuta nei semi e pertanto confermata la loro reale predisposizione (senza rischio) alle basse temperature di stoccaggio. Effettuata questa verifica, si procede all impacchettamento in contenitori a tenuta stagna che assicurino un isolamento durevole nel tempo e che possano essere aperti e richiusi per periodiche ispezioni, senza per questo comprometterne la tenuta. Ottimali sono i contenitori richiudibili in vetro o alluminio con guarnizione in gomma di durata garantita (Cromatry et al., 1990). In essi, un sacchetto contenente gel di silice è un ottimo indicatore di eventuali infiltrazioni di umidità. Per quanto riguarda lo scambio di duplicati con le altre banche del germoplasma (MSB, TSB, Sede centrale LSB a Galbiate, ecc.) o giardini botanici si è invece preferito l uso di appositi sacchetti di alluminio a chiusura ermetica, decisamente più pratici per il trasporto, da realizzare al momento, attraverso uno specifico strumento saldatore. Adiacente alla camera di disidratazione si trova il laboratorio per la pulizia e l analisi dei semi (B). Qui la metodologia standard prevede l utilizzo di setacci a colonna con differenti maglie e pulisemi ad aria soffiata che permettono di separare i semi fecondi dalle impurità e dai semi non vitali, in base al loro diverso peso. Una volta puliti ed essiccati, i semi vanno caratterizzati descrivendone la tipologia, ortodossi o recalcitranti, il contenuto in olio e la manifestazione di fenomeni di dormienza. Quindi, tramite analisi di laboratorio, si svolgeranno verifiche periodiche di germinabilità, indispensabili anche per confermare che il processo di conservazione si stia svolgendo secondo i criteri stabiliti (Ellis et al., 1985a,b; Smith et al., 2004). Pertanto, sono stati predisposti 3 armadi termostatici, con luce e temperatura regolabili in modo da poterli adattare alle diverse esigenze ecologiche delle piante. In questa fase i semi sono fatti germinare su appositi substrati all interno di capsule petri (germinatoi). Inoltre, si svolgeranno ulteriori test finalizzati a diagnosticare la vitalità dei semi, qualora questi mostrino difficoltà nel germinare (in genere attraverso test del taglio, tetrazolium test, uso di raggi X). Una cappa per l aspirazione delle polveri, una bilancia analitica a 4 cifre per la valutazione quantitativa dei semi, un binoculare, uno stereomicroscopio ad alto ingrandimento ed un PC notebook per l archiviazione dei dati, completano le fondamentali attrezzature presenti. In fine, un apposito scaffale è predisposto per le attrezzature adibite al lavoro di campo: sacchetti per la raccolta dei semi (stoffa e carta), GPS, bussole professionali, macchina fotografica digitale, altimetri, binocoli ultraleggeri professionali, schede per la raccolta dei dati in campo, ecc. Alle analisi standard sopra descritte, si affiancano, per casi particolari, studi ulteriori inerenti la germinabilità, nonché studi genetici e biomolecolari o micologici, finalizzati alla caratterizzazione chimicofisica e fisiologica dei semi e all individuazione di pericolose patologie. Una parte di queste analisi

7 comprenderà anche ricerche sulla caratterizzazione dei semi delle orchidee. Infine, nei casi più interessanti, è prevista la realizzazione di analisi pedologiche per caratterizzare le componenti edafiche dell ambiente di raccolta. Tali attività avverranno nell ambito del DET dell Università di Pavia e in collaborazione con altri centri di ricerca (CFA, Università dell Insubria, TSB, MSB). 4. Primi risultati raggiunti Al momento della stesura di questo lavoro (dicembre 2004), sono stati raccolti e sono attualmente conservati nella LSB campioni di 256 specie, di cui 136 rare e/o minacciate e 120 specie comuni, da impiegare in azioni di recupero ambientale. Una lista aggiornata e completa delle specie raccolte viene presentata nel sito alla voce Banca del germoplasma della Regione Lombardia. In appendice, invece, viene riportato l elenco delle 136 specie rare e/o minacciate. Bibliografia Aeschimann D., Lauber K., Moser D.M. & Theurillat J.P., Flora Alpina. 3 Voll. Zanichelli, Bologna. Alessandrini A. & Bonafede F., Atlante della flora protetta della regione Emilia-Romagna. Regione Emilia-Romagna. APAT (Agenzia per la Protezione dell Ambiente e Servizi Tecnici), 2003 Environmental Data Yearbook. SISTAN: Argenti C. & Lasen C., La Flora. Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Studi e ricerche. Argenti C. & Lasen C., Lista rossa della flora vascolare della Provincia di Belluno. Regione Veneto, Assessorato alle Politiche per l Ambiente e per la Mobilità. Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto. Assini S., Le specie esotiche nella gestione delle aree fluviali di pianura: indagine geobotanica. Arch. Geobot. 4 (1): Bonafede F., Marchetti D., Todeschini R. & Vignodelli M., Atlante delle Pteridofite nella regione Emilia-Romagna. Regione Emilia-Romagna Bonomi C., Bonazza A. & Tisi F., 2004 Il progetto Trentino Seedbank. Aigla Notes, Notiziario dell Associazione Internazionale Giardini Botanici Alpini. Trento. Botanic Gardens Conservation International, Piano d Azione per i Giardini Botanici nell Unione Europea. Inform. Bot. Ital. 33 (2): 66 pagg. Edizione italiana a cura dell Orto Botanico dell Università di Modena e Reggio Emilia e dell Orto Botanico del Dipartimento di Scienze Ambientali dell Università di Siena. (Traduzione italiana a cura di Luigi Minuto e Manuele Bondì). Cerabolini B., Ceriani R.M., De Andreis R. & Villa M., Il Centro per la Flora Autoctona della Regione Lombardia. Inform. Bot. Ital. 36 (1): Conti F., Manzi A. & Pedrotti F., Libro Rosso delle Piante d Italia. WWF Italia, Roma. Conti F., Manzi A. & Pedrotti F., Liste Rosse Regionali delle Piante d Italia. WWF Italia. Società Botanica Italiana. Univ. Camerino. Camerino. Credaro V. & Pirola A., Revisione della flora vascolare da proteggere. Regione Lombardia. Ist. Bot. Pavia. Pavia. (dattiloscritto). Cristofolini G., Qualche nota sulla diversità floristica, sulla biodiversità in generale, e sui modi per misurarla. Inform. Bot. Ital., 30 (1-3): Cromatry A.S., Techniques for drying seeds. In DICKIE J.B., LININGTON S. & WILLIAMS J.T. - Seed management techniques for Genebanks. IBPGR, Roma. Cromatry A.S., Ellis R. H. & Roberts E. H., The design of Seed Storage facilities for Genetic Conservation. IBPGR, Roma. De Carli C., Tagliaferri F. & Bona E., Atlante Corologico degli alberi e degli arbusti del territorio bresciano (Lombardia Orientale). Museo Civico di Scienze Naturali. Monografie di Natura Bresciana n 23. Dickie J.B., Ellis R.H., Kraak H.L., Ryder K. & Tompsett P.B., 1990 Temperature and seed longevity. Ann. Bot. 65: Ehrendorfer F., Liste der Gefäßpflanzen Mitteleuropas. Graz. Ehrendorfer F., Liste der Gefäßpflanzen Mitteleuropas, 2 Aufl. Stuttgart. Ellis R.H., Hong T.D. & Roberts E. H., 1985a - Handbooks of Seed Technology for Geenebanks. I - Principles and Methodologies. IBPGR, Roma. Ellis R.H., Hong T.D. & Roberts E. H., 1985b - Handbooks of Seed Technology for Geenebanks. II - Compendium of specific germination information and test recommendations. IBPGR, Roma.

8 Ellis R.H., Hong T.D.& Roberts E. H., Low moisture content limits to relations between seed longevity and moisture. Ann. Bot. 65: Ferlinghetti R. (a cura di), Orchidee spontanee della provincia di Bergamo. F.A.B. Gruppo Flora Alpina Bergamasca, Provincia di Bergamo. Festi F. & Prosser F., La flora del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino. Atlante corologico e repertorio delle segnalazioni. Supplemento al n. 13 degli Annali dei Musei Civici di Rovereto, Sezione Archeologia, Storia e Scienze Naturali (1997). Filipello S., Specie vegetali da proteggere: analisi delle cause di pericolo e motivazione degli interventi. C.N.R Progr. Fin. Promozione della qualità dell ambiente. Pavia. AC/1/96-110: I.S.T.A., International Rules for Seed Testing. Seed science and technology 13: IBPGR, Cost effective long term seed stores. A report of the meeting of a sub-committee of the IBPGR Advisory committee on seed storage. IBPGR, Roma Linington S., The Millenium Seed Bank Project. In: (B.S. Rushton, P. Hackney and C.R. Tyrie eds) Biological Collections and Biodiversity. Linington S. & Pritchard W.H., Gene banks. Encyclopaedia of Biodiversity, 3: Academic Press. Lucchese F. & Lattanzi E., Atlante della flora dei Monti Ausoni. Regione Lazio, Assessorato Utilizzazione e Valorizzazione delle Risorse Ambientali. Università del Molise, Facoltà di Agraria, Dipartimento S.A.V.A. Parker D.M., Habitat creation a critical guide. English Nature Series No. 21, English Nature, Peterborough. Parolo G., La dinamica delle comunità a Robinia pseudoacacia L. in Valtellina. Arch. Geobot. 6 (2): Parolo G., I consorzi a Sanguisorba dodecandra Moretti della Val di Togno. Webbia, 59 (1): Peccenini G.S. & Nola P., Bibliografia botanica lombarda. Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Univ. Pavia serie 7, vol. 7: Pignatti S., Dieci anni di cartografia floristica nell Italia di Nord-Est. Inform. Bot. Ital., 10: Pignatti S., Ecologia del Paesaggio. UTET, Torino. Poldini L., Nuovo Atlante corologico delle piante vascolari nel Friuli Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Azienda Parchi e Foreste Regionali. Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Biologia. Udine. Poldini L., Oriolo G. & Vidali M., Vascular flora of Friuli-Venezia Giulia. An annotated catalogue and synonimic index. Studia Geobot., 21: Primack R.B. & Carotenuto L., Conservazione della natura. Zanichelli, Bologna. Prosser F., Lista Rossa della Flora del Trentino. Pteridofite e Fanerogame. LXXXIX pubblicazione del Museo Civico di Rovereto. Rossi G., Parolo G., Mondoni A., Dellavedova R., Dominione V. & Villa M., La banca dei semi delle piante autoctone lombarde (LSB) per i recuperi ambientali e la conservazione della biodiversità vegetale. Quaderni del Parco Monte Barro, Lecco (in stampa). Scoppola A., Caporali C., Gallozzi M.R. & Blasi C., Aggiornamento delle conoscenze floristiche a scala nazionale: commenti e primi risultati. Inform. Bot. Ital., 35 (1) Smith R.D., Dickie J., Linington S., Pritchard H. & Probert R., Seed Conservation: turning science into practice. Royal Botanic Gardens, Kew. Smith R.D. & Linington S., The management of the Kew Seed Bank for the conservation of arid land and U.K. wild species. Bocconea, 7: Siti internet consigliati Laboratorio di Ecologia Vegetale e Conservazione delle Piante, Università di Pavia: (alla voce: banca del germoplasma della Regione Lombardia); Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università di Pavia: (alla la voce: specie rare e/o minacciate); in particolare il sito per il database della bibliografia botanica lombarda, aggiornato dal prof. F. Bracco. Centro per la Tutela della Flora Autoctona della Regione Lombardia: Millennium Seed Bank Project, Wakehurst Place, Ardingly, West Sussex, United Kingdom:

9 Museo Tridentino di Scienze Naturali, Banca del Germoplasma Trentina: Parco Naturale del Monte Barro (Lecco): Sito del gruppo floristico cremonese: giordana/cremona.htm Appendice Tab. 1 Elenco delle 136 specie autoctone lombarde, rare e/o minacciate, attualmente conservate nella LSB. Tab. 1 List of the 136 Lombardy native species, rare and/or threatened, currently stored in the LSB. specie 1 Achillea clavenae L. 2 Achillea moschata Wulfen 3 Allium angulosum L. 4 Allium insubricum Boiss. et Reuter 5 Allium victorialis L. 6 Alyssum bertolonii Desv. 7 Andromeda polifolia L. 8 Androsace brevis (Hegetschw.) Cesati 9 Androsace helvetica (L.) All. 10 Androsace lactea L. 11 Androsace obtusifolia All. 12 Androsace vandellii (Turra) Chiov. 13 Aphyllanthes monspeliensis L. 14 Aquilegia atrata Koch 15 Aquilegia einseleana F. Schultz 16 Arctostaphylos uva-ursi (L.) Sprengel 17 Armeria alpina Willd. 18 Armeria plantaginea (All.) Willd. 19 Arnica montana L. 20 Artemisia genipi Weber 21 Artemisia umbelliformis Lam. 22 Aruncus dioicus (Walter) Fernald 23 Astragalus sirinicus Ten. 24 Atropa belladonna L. 25 Campanula barbata L. 26 Campanula bononiensis L. 27 Campanula cenisia L. 28 Campanula glomerata L. 29 Campanula raineri Perpenti 30 Campanula thyrsoides L. 31 Carex atrata L. 32 Carex bicolor All. 33 Clematis alpina (L.) Miller 34 Corydalis intermedia (L.) Mèrat 35 Corydalis ochroleuca Koch 36 Crepis pygmaea L. 37 Cystus salvifolius L. 38 Cytisus emeriflorus Rchb. 39 Daphne alpina L. 40 Daphne cneorum L.

10 41 Daphne mezereum L. 42 Daphne striata Tratt. 43 Dianthus carthusianorum L. 44 Dianthus glacialis Haenke 45 Dianthus superbus L. 46 Dianthus sylvestris Wulfen 47 Drosera anglica Huds. 48 Drosera rotundifolia L. 49 Dryas octopetala L. 50 Epipactis atropurpurea Rafin. 51 Eriophorum angustifolium Honckeny 52 Eriophorum scheuchzeri Hoppe 53 Erythronium dens-canis L. 54 Fritillaria orientalis Adams (= F. tenella) 55 Fritillaria tubaeformis G. et G. 56 Galium montis-arerae Merxm. et Ehrend. 57 Gentiana acaulis L. 58 Gentiana alpina Vill. 59 Gentiana bavarica L. 60 Gentiana brachyphylla Vill. 61 Gentiana clusii Perr. et Song. 62 Gentiana lutea L. 63 Gentiana punctata L. 64 Gentiana purpurea L. 65 Gentiana ramosa Hegetschw. 66 Iris pseudacorus L. 67 Iris sibirica L. 68 Lathraea squamaria L. 69 Leontopodium alpinum Cass. 70 Leucojum aestivum L. 71 Leucojum vernum L. 72 Lilium martagon L. 73 Linaria tonzigii Lona 74 Linnaea borealis L. 75 Lychnis viscaria L. 76 Minuartia laricifolia subsp. ophiolitica Pign. 77 Moehringia dielsiana Mattf. 78 Moehringia glaucovirens Bertol. 79 Papaver aurantiacum Loisel. 80 Pedicularis palustris L. 81 Pedicularis rostrato-spicata Crantz 82 Physoplexis comosa (L.) Schur 83 Phyteuma hedraianthifolium R. Schulz 84 Polemonium caeruleum L. 85 Primula albenensis E. Banfi et R. Ferlinghetti 86 Primula auricula L. 87 Primula daonensis (Leybold) Leybold 88 Primula farinosa L. 89 Primula glaucescens Moretti 90 Primula glutinosa Wulfen

11 91 Primula hirsuta All. 92 Primula integrifolia L. 93 Primula latifolia Lapeyr. 94 Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman 95 Pulsatilla montana (Hoppe) Rchb. 96 Pulsatilla vernalis (L.) Mill. 97 Ranunculus hybridus Biria 98 Ranunculus parnassifolius Küpfer 99 Ranunculus platanifolius L. 100 Rhododendron ferrugineum L. 101 Ribes alpinum L. 102 Ribes petraeum Wulfen 103 Ruscus aculeatus L. 104 Salix caesia Vill. 105 Sanguisorba dodecandra Moretti 106 Saussurea alpina (L.) DC. 107 Saussurea discolor (Willd.) DC. 108 Saxifraga aizoides L. 109 Saxifraga arachnoidea Sternb. 110 Saxifraga bryoides L. 111 Saxifraga exarata subsp. exarata Vill. 112 Saxifraga exarata subsp. moschata (Wulfen) Cavill. 113 Saxifraga hostii ssp. rhaetica (Engl.) Braun-Blanquet 114 Saxifraga oppositifolia L. 115 Saxifraga paniculata Mill. 116 Saxifraga petraea L. 117 Saxifraga seguieri Sprengel 118 Saxifraga stellaris L. 119 Saxifraga tombeanensis Boiss. 120 Saxifraga vandelli Sternb. 121 Sempervivum montanum subsp. montanum L. 122 Sempervivum tectorum L. 123 Silene elisabethae Jan 124 Silene saxifraga L. 125 Sparganium erectum subsp. erectum L. 126 Stachys recta subsp. serpentinii (Fiori) Arrigoni 127 Stemmacantha rhapontica subsp. rhapontica (L.) Dittrich 128 Telekia speciosissima (L.) Less. 129 Trientalis europea L. 130 Triglochin palustre L. 131 Trollius europaeus L. 132 Tulipa sylvestris subsp. australis (Link) Pamp. 133 Typha minima Hoppe 134 Vaccinium microcarpum (Rupr.) Schmalh. 135 Viola comollia Massara 136 Viola dubyana Burnat

2010 Anno mondiale della Biodiversità. a colloquio con. Costantino Bonomi. Per saperne di più: http://www.mtsn.tn.it/seedbank/index.

2010 Anno mondiale della Biodiversità. a colloquio con. Costantino Bonomi. Per saperne di più: http://www.mtsn.tn.it/seedbank/index. FOCUS ORIZZONTI 2010 Anno mondiale della Biodiversità La Banca dei semi presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali a colloquio con Costantino Bonomi Per saperne di più: http://www.mtsn.tn.it/seedbank/index.html

Dettagli

SINERGIE TRA ORTI BOTANICI E BANCHE DEL GERMOPLASMA PER UNA CONSERVAZIONE EFFICACE DELLA BIODIVERSITÀ: LE ESPERIENZE DI R.I.B.E.S.

SINERGIE TRA ORTI BOTANICI E BANCHE DEL GERMOPLASMA PER UNA CONSERVAZIONE EFFICACE DELLA BIODIVERSITÀ: LE ESPERIENZE DI R.I.B.E.S. SINERGIE TRA ORTI BOTANICI E BANCHE DEL GERMOPLASMA PER UNA CONSERVAZIONE EFFICACE DELLA BIODIVERSITÀ: LE ESPERIENZE DI R.I.B.E.S. IN ITALIA Mauro Mariotti Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione

Dettagli

LE BANCHE SEMI PER LA CONSERVAZIONE DELLA FLORA SPONTANEA

LE BANCHE SEMI PER LA CONSERVAZIONE DELLA FLORA SPONTANEA LE BANCHE SEMI PER LA CONSERVAZIONE DELLA FLORA SPONTANEA Graziano Rossi Università di Pavia, Dip. Ecologia del Territorio CFA-Centro regionale per la tutela della Flora Autoctona della Regione Lombardia

Dettagli

Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario e forestale

Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario e forestale LEGGE REGIONALE 22/04/2002, N. 11 Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario e forestale Art. 1 (Finalita ) 1. La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia favorisce e promuove, nell ambito

Dettagli

La Banca del germoplasma delle piante lombarde (LSB)

La Banca del germoplasma delle piante lombarde (LSB) La Banca del germoplasma delle piante lombarde (LSB) Un impegno per la salvaguardia della biodiversità Viola comollia [foto P. Arrigoni] GALBIATE LECCO VALMADRERA OGGIONO MALGRATE GARLATE PESCATE COMUNITÀ

Dettagli

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio

Dettagli

BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati

BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati Sommario 1 Finalità...1 2 Origine dei dati...1 3 Proprietà dei dati...2 4 Proprietà dei software...2

Dettagli

Art. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.

Art. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino. Legge regionale 21 aprile 2008, n. 11 Istituzione del Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini. (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione) 1.

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) TITOLO DEL PROGETTO: Storiche biblioteche crescono ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETT e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) OBIETTIVI DEL

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Note per la compilazione del modulo per la richiesta di autorizzazione all'intervento di reintroduzione di specie vegetali

Note per la compilazione del modulo per la richiesta di autorizzazione all'intervento di reintroduzione di specie vegetali Note per la compilazione del modulo per la richiesta di autorizzazione all'intervento di reintroduzione di specie vegetali Come evidenziato in testa al documento, il modulo raccoglie e schematizza le informazioni

Dettagli

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA

Dettagli

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

La Banca dei semi delle piante autoctone lombarde (Lombardy Seed Bank, LSB): una nuova struttura per la conservazione ex situ del germoplasma

La Banca dei semi delle piante autoctone lombarde (Lombardy Seed Bank, LSB): una nuova struttura per la conservazione ex situ del germoplasma RegioneLombardia D.G. Qualità Ambiente Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia Parco del Monte Barro (Lecco) La Banca dei semi delle piante autoctone lombarde (Lombardy Seed Bank, LSB): una nuova

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS

Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Università degli Studi di Roma Foro Italico Presidio di Qualità 13 febbraio 2013 Le novità delle ultime settimane

Dettagli

D I C H I A R A Z I O N E D INTENTI

D I C H I A R A Z I O N E D INTENTI D I C H I A R A Z I O N E D INTENTI E PROGRAMMA DI AZIONE P E R L A R E A L I Z Z A Z I O N E D I A T T I V I T À F I N A L I Z Z A T E A L L A C O N S E R V A Z I O N E D I O R S O L U P O L I N C E (Ursus

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013

BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013 BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015 Start Up Innovative -Le imprese fanno sistema Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013 START UP E INCUBATORI Il Decreto Sviluppo (179/2012), introducendo

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E. PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

La rete per la promozione della salute in Lombardia

La rete per la promozione della salute in Lombardia La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo

Dettagli

Art. 1 (Istituzione del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri )

Art. 1 (Istituzione del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri ) Legge regionale 21 aprile 2008, n. 9 Istituzione del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri. (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione del Parco

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

BIOBLITZ Italia 2012:

BIOBLITZ Italia 2012: . BIOBLITZ Italia 2012: L Amministrazione Provinciale di Roma e le Università, le Scuole, le Aree Protette, i Bambini, i Ragazzi e le Famiglie INSIEME per l educazione ambientale, per la conoscenza e il

Dettagli

ASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI

ASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI - ASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI - pag. 1 ASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI PARTE 1 a - ANALISI 1 FLORA E VEGETAZIONE Dati disponibili che verranno utilizzati per il presente lavoro: Documento anno Note, possibilità

Dettagli

CONTRIBUTI COMUNITARI E NAZIONALI PER IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI DEL CONSORZIO

CONTRIBUTI COMUNITARI E NAZIONALI PER IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI DEL CONSORZIO CONTRIBUTI COMUNITARI E NAZIONALI PER IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI DEL CONSORZIO Norma Operativa OP 001/Corecom Milano, Gennaio 2005 Sede Legale: CoreCom - Piazza Leonardo da Vinci, 32 20133 Milano IT

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (periodo di riferimento: 2013/2015; allegato alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 7/2013) 1. Introduzione: organizzazioni e funzioni

Dettagli

REGIONANDO 2001. Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante

REGIONANDO 2001. Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante REGIONANDO 2001 Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: Censimento Industrie

Dettagli

SCHEDA PROGETTO: Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana SIF-RS

SCHEDA PROGETTO: Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana SIF-RS SCHEDA PROGETTO: Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana SIF-RS Finalità del SIF-RS Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana è un progetto finanziato dal POR-Sicilia 2000-2006,

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio REGIONANDO 2001 REGIONE LIGURIA Settore Assetto del territorio e Controllo Tecnico ATTIVITÀ REGIONALI PER LA QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ENTI LOCALI LIGURI NELLA DIFESA DEL SUOLO E NELLA TUTELA DELLA

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Sistemi gestionali e di programmazione per la valorizzazione dei beni culturali. Il caso Aquileia.

Sistemi gestionali e di programmazione per la valorizzazione dei beni culturali. Il caso Aquileia. Sistemi gestionali e di programmazione per la valorizzazione dei beni culturali. Il caso Aquileia. Lucca, 21 ottobre 2010 Le fasi della valorizzazione STRATEGICA PROGRAMMATICA GESTIONALE La fase strategica

Dettagli

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Come archiviare i dati per le scienze sociali Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513

Dettagli

La Rete Ecologica del Veneto

La Rete Ecologica del Veneto La Rete Ecologica del Veneto Convegno Le reti ecologiche nella pianificazione territoriale: il contributo del progetto Life+TEN c/o aula grande - Fondazione Bruno Kessler (FBK) via S. Croce, 77 Trento

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Codice procedura: AC01 Revisione n 2 Data revisione: 23-07-2013 MANUALE DELLE PROCEDURE Sommario 1. Scopo della procedura 2. Glossario 3. Strutture

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

La Strategia della Regione Sicilia Sergio Marino Direttore Generale di ARPA Sicilia

La Strategia della Regione Sicilia Sergio Marino Direttore Generale di ARPA Sicilia Tavola rotonda: L ISPRA e il Sistema Paese sui temi della Biodiversità La Strategia della Regione Sicilia Sergio Marino Direttore Generale di ARPA Sicilia Obiettivo strategico: tutelare la Biodiversità

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione Piemonte.

Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE BU51 24/12/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 30 novembre 2015, n. 38-2535 Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

AOODPPR - Registro Ufficiale - Prot. n.276 del 20/01/2015

AOODPPR - Registro Ufficiale - Prot. n.276 del 20/01/2015 AOODPPR - Registro Ufficiale - Prot. n.276 del 20/01/2015 Avviso progetto Smart Future : fornitura, a partire dall anno scolastico 2014/2015, di tecnologie digitali a 54 classi di scuola primaria e di

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna S.A.R.A. SISTEMA AREE REGIONALI AMBIENTALI

Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna S.A.R.A. SISTEMA AREE REGIONALI AMBIENTALI Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna S.A.R.A. SISTEMA AREE REGIONALI AMBIENTALI Roma 27 marzo 2008 workshop Financing Natura 2000 PROGRAMMA S.A.R.A. Sistema Aree Regionali

Dettagli

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

DGR. n. 11496 del 17.3.2010

DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DEFINIZIONE DEI REQUISITI MINIMI DI ESERCIZIO DELL' UNITA' DI OFFERTA SOCIALE "CENTRO RICREATIVO DIURNO PER MINORI". ((PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO PER DECORRENZA TERMINI PER

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

PARTNER DI PROGETTO. Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Industriale

PARTNER DI PROGETTO. Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Industriale PARTNER DI PROGETTO Il raggruppamento dei soggetti attuatori è altamente qualificato. Da una parte, la presenza di quattro aziende del settore ICT garantirà, ognuna per le proprie aree di competenza, un

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

PROGETTO GOOD PRACTICE 2012

PROGETTO GOOD PRACTICE 2012 PROGETTO GOOD PRACTICE 2012 Questa breve nota illustra il progetto GoodPractice 2012 (GP2012), nona edizione del progetto GoodPractice. Il progetto, nato nel 1999, ha l obiettivo di comparare le prestazioni

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA ATTIVITÀ PROMOZIONALE

ISTRUZIONE OPERATIVA ATTIVITÀ PROMOZIONALE Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. PREMESSA... 2 2. INIZIATIVE PROMOZIONALI... 2 3. DIRETTA... 3 3.1 Incontri e tavole rotonde... 3 3.2 Attività promozionale per le matricole... 4 4. VALUTAZIONE...

Dettagli

D- Localizzazione La zona è vicina al centro storico di Schio, ed è situata tra la Fabbrica Alta e il torrente Leogra.

D- Localizzazione La zona è vicina al centro storico di Schio, ed è situata tra la Fabbrica Alta e il torrente Leogra. Il Quartiere operaio Nuova Schio di Schio ( Vicenza ) A- Indirizzo del sito Via Maraschin/ Torrente Leogra I-36015 SCHIO B- Contatto Arch. Farida Cavedon, Comune di Schio, Servizio Urbanistica Via Pasini

Dettagli

Microclimi e microrganismi: importanza del monitoraggio Mariasanta Montanari

Microclimi e microrganismi: importanza del monitoraggio Mariasanta Montanari Piacenza, 30 gennaio 2009 Prevenire per conservare Microclimi e microrganismi: importanza del monitoraggio Mariasanta Montanari Laboratorio di Biologia -Istituto Centrale per il restauro e la conservazione

Dettagli

CASO DI SUCCESSO X DATANET INSIEME A VENETO BANCA PER LA GESTIONE DELL ASSEMBLEA SOCI

CASO DI SUCCESSO X DATANET INSIEME A VENETO BANCA PER LA GESTIONE DELL ASSEMBLEA SOCI CASO DI SUCCESSO X DATANET INSIEME A VENETO BANCA PER LA GESTIONE DELL ASSEMBLEA SOCI Il Gruppo Veneto Banca è la dodicesima realtà bancaria italiana per masse amministrate. Banca popolare nata nel 1877,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

Dr. Giovanni MACORETTA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica

Dr. Giovanni MACORETTA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica Dr. Giovanni MACORETTA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica CONTROLLI INTERNI I CONTROLLI INTERNI sono un obbligo a carico del gestore e hanno

Dettagli

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260 Page 1 of 5 Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 03/10/2005. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE Via De Concilii, 13 83100 AVELLINO Tel. 0825.1643241 Fax 0825. 1643242 E-mail: AVTD03000B@istruzione.it PEC: AVTD03000B@PEC.ISTRUZIONE.IT Sito web: www.itcamabile.it

Dettagli

Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6

Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6 Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6 Il Piano di Tavagnacco ridetermina le aree del Comune relazionando la situazione locale alle dinamiche ambientali

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO DPSS Dipartimento di Psicologia dello Come accedere ai laboratori del DPSS GUIDA RAPIDA 1. Scaricare e compilare la " Scheda di accesso ai corsi per i frequentatori dei laboratori" 2. Accedere a: https://elearning.unipd.it/servizioformazione/

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE. INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE

RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE. INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI E DELLE COMPETENZE INFORMATICHE DI BASE e/o AVANZATE 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 METODOLOGIA... 3 OBIETTIVI... 4 RISULTATI... 4 AZIENDE... 4 PRIVATI... 6 CONCLUSIONI... 7 2 L Indagine,

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

1. La Direttiva «Habitat» 1

1. La Direttiva «Habitat» 1 1. La Direttiva «Habitat» 1 1.1 Introduzione Il 21 maggio 1992 la Commissione Europea ha deliberato la «Direttiva relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

VALUTAZIONE DELLA STATO DI CONSERVAZIONE DEI SIC O ZPS GESTITI DAL WWF ITALIA E DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO

VALUTAZIONE DELLA STATO DI CONSERVAZIONE DEI SIC O ZPS GESTITI DAL WWF ITALIA E DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO VALUTAZIONE DELLA STATO DI CONSERVAZIONE DEI SIC O ZPS GESTITI DAL WWF ITALIA E DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO PREMESSA Il Sistema Oasi WWF Italia è attualmente costituito da 118 oasi, di cui 77 sono

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) Comune di Calcinaia Servizio Affari Generali e Legali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) DATA: COMMITTENTE: Comune di Calcinaia IMPRESA APPALTATRICE 1 OGGETTO: AFFIDAMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE (appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi) Approvato con delibera di G.C. n. 6 del 27.01.2011

Dettagli

Nome modulo: ANALISI ED ILLUSTRAZIONE DEI RUOLI PREVISTI NELL ORGANIZZAZIONE

Nome modulo: ANALISI ED ILLUSTRAZIONE DEI RUOLI PREVISTI NELL ORGANIZZAZIONE NOME LEZIONE: INTRODUZIONE I soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali, sono espressamente indicati dal Testo Unico sulla privacy, che ha provveduto anche a descriverne profilo e funzioni.

Dettagli

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione

Dettagli

COMUNE DI VALMADRERA Provincia di Lecco

COMUNE DI VALMADRERA Provincia di Lecco COMUNE DI VALMADRERA Provincia di Lecco CRITERI E MODALITA PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI, SOVVENZIONI ED ALTRI VANTAGGI ECONOMICI A FAVORE DI GRUPPI E ASSOCIAZIONI GIOVANILI, NONCHE DI ASSOCIAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE DEL PERSONALE

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE DEL PERSONALE 6/02/20 REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 2/0/200, Mondo Acqua S.p.A. adotta il presente regolamento per il reclutamento e la selezione del personale da

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Piano di miglioramento per la sicurezza Sez.INFN e Lab. SERMS

Piano di miglioramento per la sicurezza Sez.INFN e Lab. SERMS Piano di miglioramento per la sicurezza Sez.INFN e Lab. SERMS Art. 28 D.Lgs.81/2008 Oggetto della valutazione dei rischi 2. Il documento di cui all art.17, comma 1, lettera a) redatto a conclusione della

Dettagli