Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico

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1 Il caso pratico 51 di Lucio Alessio e Giulia Alessio Creditalia S.p.A. Tutela ambientale Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico Il presente articolo analizza il caso di una Pmi di produzione, operante nel settore conserviero, che, dopo una lunga fase di valutazione, è giunta alla decisione di investire in un impianto fotovoltaico da realizzarsi sul tetto del proprio opificio. Una situazione di «caos calmo» ha dominato il settore degli impianti fotovoltaici (FV) negli ultimi mesi, a causa di un estesa produzione di norme e Decreti ministeriali portatrici prima di confusione e poi di blocco del settore. L incomprensibile farsa che il mercato delle rinnovabili ha subito con il IV Conto Energia (DM 5 maggio 2011), che seguiva a soli 3 mesi di distanza l attivazione di un III Conto di vita brevissima, ha raggelato il mercato, creato instabilità, annullato programmazioni e soprattutto generato incertezza negli investimenti. L atmosfera di stallo è stata talmente tangibile che, a oggi, con la norma definita e metabolizzata dagli operatori tecnici ed economici, si è stabilizzata l idea di interpretare il IV Conto cercando di portare al massimo i vantaggi, notevolmente ridotti, e facendo emergere l investimento di massimo beneficio: insomma una specie di graduatoria di merito preventiva all investimento. In questo nuovo contesto di incentivazione è da sottolineare come gli impianti di grandi dimensioni, cioè superiori a 1 mega/wh = kilo/wh, perdano completamente il loro appeal, con buona pace di quanti individuavano in questa tipologia un opportunità esclusivamente speculativa e non un volano per la nostra economia interna, sia a fronte di produzione che di specializzazione del settore indotto. Un altra sferzata è stata data ai «parchi fotovoltaici» a terra: assolutamente non conveniente realizzare grandi impianti a terra e, per le aree agricole, panacea dei campi FV fino al III Conto, l impianto non può occupare più del 10% del terreno nella disponibilità dell impresa. Emerge invece con preponderanza nel IV Conto, che il massimo vantaggio risiede nell installazione «su tetto» dei pannelli FV, producendo energia che viene incentivata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici): maggiore è la potenza installata - entro 1 mega/wh di potenza - maggiori gli incentivi che si cumulano. È quindi l impresa (industrie; centri commerciali; interporti; utility, ecc.) con superfici di copertura di ampia metratura ad avere la meglio, attraverso la realizzazione in proprio dell impianto od offrendo questa possibilità a investitori terzi (cessione del diritto di superficie). Certo, l approvazione del IV Conto Energia ha riaperto le porte al mercato dei finanziamenti per il FV; il nuovo Decreto ha inoltre determinato e per la certezza della norma e per il «decalage» progressivo e futuro degli incentivi, una contingente corsa da parte degli investitori. Su queste premesse la proposta che perseguiremo in queste pagine è dimostrare non solo e non tanto quanto per le Pmi l investimento FV «su tetto» è migliorabile per agganciare al massimo i benefici, ma anche quanto esso vada a perfezionare il rating aziendale nonostante l indebitamento. Infine alcuni dati di interesse del settore: la quota di energia elettrica prodotta in Italia con il FV è destinata a crescere: dall attuale 1% a fine anno si arriverà al 3% per raggiungere il 10% nel 2016; in questo momento l Italia risulta sul FV seconda sola alla Germania; nel 2010 nel nostro Paese sono entrati in funzione impianti FV per una potenza complessiva di 2,1 giga/wh e con un incremento del 192% rispetto al 2009; a fine 2010 erano gli impianti attivi con oltre 3,2 giga/wh di potenza complessiva. Dal nostro osservatorio la conclusione, prima di passare alle specifiche del IV Conto e al caso

2 52 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 7/ Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico pratico, è che la certezza delle programmazioni, cioè della norma, è forse più importante della stabilità degli incentivi: negare ex abrupto una normativa che governa e indirizza un settore in crescita dell economia, sulla base di non meglio specificate necessità di tutela dei consumatori, ha generato una paralisi per imprese, investitori, banche e consulenza di cui nessuno sentiva l esigenza. Ci auguriamo pertanto che il nuovo Provvedimento, nato con l intento di porre le basi per lo sviluppo di medio-lungo periodo del comparto, rispetti in pieno e stabilmente il proprio dettato. Il Decreto prevede una serie di strumenti per rafforzare e potenziare la filiera industriale europea attiva nella produzione di impianti fotovoltaici, quali: premi per le installazioni finalizzate alla sostituzione di amianto, per la realizzazione di impianti in aree da bonificare o soggette a recupero ambientale, per i moduli su barriere fonoassorbenti; promozione dell utilizzo di componentistica prodotta nell Ue con un premio tariffario aggiuntivo del 10% per le imprese che adotteranno almeno il 60% di questi beni nei propri impianti. Il IV Conto Energia Il Decreto congiunto del Ministero sviluppo economico e Ministero ambiente (DM 5 maggio 2011) prevede una nuova disciplina delle modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti FV. In particolare, vengono ridefinite le tariffe incentivanti per gli impianti che entrano in esercizio successivamente al 31 maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016, per un obiettivo indicativo di potenza installata a livello nazionale di circa MWh. Inoltre, un tetto di spesa massima e un registro tenuto dal GSE (Gestore statale degli incentivi) solo sui grandi impianti (superiori a 1 MWh su tetto e 200 kwh a terra), consentiranno di limitare i fenomeni speculativi. La tariffa percepita viene determinata dal momento dell entrata in esercizio dell impianto fotovoltaico (FV), con la garanzia del rispetto dell iter di connessione da parte del gestore di rete. La tariffa incentivante è riconosciuta per un periodo di venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell impianto ed è costante in moneta corrente per tutto il periodo di incentivazione. Il Decreto prevede inoltre una serie di strumenti per rafforzare e potenziare la filiera industriale europea attiva nella produzione di impianti fotovoltaici, quali: premi per le installazioni finalizzate alla sostituzione di amianto, per la realizzazione di impianti in aree da bonificare o soggette a recupero ambientale, per i moduli su barriere fonoassorbenti; promozione dell utilizzo di componentistica prodotta nell Ue con un premio tariffario aggiuntivo del 10% per le imprese che adotteranno almeno il 60% di questi beni nei propri impianti. Gli incentivi Le componenti incentivanti sono diverse, alcune sono specifiche della tipologia di impianto. A grandi linee l incentivazione si avvale di tre componenti: 1) l incentivo viene corrisposto sulla base della quantità totale di energia elettrica prodotta dall impianto FV. Il meccanismo incentivante avviene tramite l erogazione di un importo prefissato a fronte di ogni kilowattora (kwh) prodotto dall impianto, ad un prezzo che supera il prezzo di acquisto della stessa quantità di energia. Un contatore che misura la quantità di energia prodotta dall impianto FV e su quella base viene calcolato l incentivo; 2) l energia così prodotta, tolta la quota usata sul posto, può essere immessa e venduta in rete o utilizzata per compensare i consumi effettivi. Questo ricavo va ad aggiungersi alla tariffa incentivante GSE; 3) risparmio sulla bolletta della energia elettrica: l energia prodotta dall impianto FV e consumata direttamente costituisce un mancato prelievo dalla rete di distribuzione, e quindi non pagata dall utente. L erogazione degli incentivi è garantita costante e per un periodo di 20 anni. La potenza massima installabile da parte di persone fisiche senza partita IVA è di 20 kwh. Per impianti di taglia superiore è necessaria la parti-

3 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 7/ Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico 53 ta IVA (si veda la Risoluzione Agenzia delle Entrate 13/E del 19 gennaio 2009). Per il IV Conto Energia se il periodo fra la data di connessione alla rete dell impianto FV (data di entrata in esercizio) e la data di invio della richiesta di concessione delle tariffe al GSE è: non superiore ai 15 giorni allora il GSE riconoscerà la tariffa vigente riferita alla data di entrata in esercizio dell impianto FV per i 20 anni successivi alla data di connessione dell impianto alla rete elettrica compreso il periodo intercorso fra data di entrata in esercizio e data della richiesta di concessione delle tariffe al GSE; superiore ai 15 giorni allora il GSE riconoscerà la tariffa vigente riferita alla data di entrata in esercizio dell impianto FV per i 20 anni successivi alla data di connessione dell impianto alla rete elettrica escluso il periodo intercorso fra data di entrata in esercizio e data della richiesta di concessione delle tariffe al GSE. La maggiorazione degli incentivi La componente incentivante della tariffa individuata è incrementata: a) del 5% per gli impianti FV non su edificio, qualora i medesimi impianti siano ubicati in zone classificate alla data di entrata in vigore del Decreto dal pertinente strumento urbanistico come industriali, miniere, cave o discariche esaurite, area di pertinenza di discariche o di siti contaminati; b) del 5% per i piccoli impianti, realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti sulla base dell ultimo censimento Istat effettuato prima della data di entrata in esercizio dei medesimi impianti, dei quali i predetti Comuni siano soggetti responsabili; c) di 5 centesimi di euro/kwh per gli impianti su edificio, installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto; d) del 10% per gli impianti il cui costo di investimento (totale dei costi strettamente necessari per la realizzazione a regola d arte dell impianto FV) per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile a una produzione realizzata all interno dell Unione europea. Ogni singolo incremento è da intendersi non cumulabile con gli altri. I piccoli impianti sugli edifici possono beneficiare di un premio aggiuntivo rispetto alle tariffe previste, qualora abbinati a un uso efficiente dell energia. In tutti i casi la tariffa incentivante spettante è quella vigente alla data di entrata in esercizio dell impianto. Le tipologie di impianto Il Decreto prevede tre classi di impianto. Le diverse classi, insieme alla potenza, alla tipologia e al momento di entrata in esercizio determinano l ammontare della tariffa incentivante: a) impianto fotovoltaico normale: piccoli impianti: * impianti realizzati su edificio con potenza non superiore a un MegaWh (1000 kwh); * impianti appartenenti alla categoria «altri impianti» con potenza non superiore ai 200 kwh operanti in regime di scambio sul posto; * impianti realizzati su edifici ed aree delle Amministrazioni pubbliche, senza limiti di potenza; grandi impianti; impianti fotovoltaici che non appartengono alla definizione di piccoli impianti, quindi principalmente: * impianti fotovoltaici realizzati su edificio con potenza superiore ad un MWh (1000 kwh); * impianti a terra (o comunque appartenenti alla categoria «altri impianti», non su edificio) anche di potenza non superiore ai 200 kwh in regime di ritiro dedicato; * impianti a terra (o comunque appartenenti alla categoria «altri impianti», non su edificio) con potenza superiore ai 200 kwh; b) impianto fotovoltaico innovativo: un impianto che utilizza moduli e componenti speciali, sviluppati ad hoc per sostituire elementi architettonici; c) impianto fotovoltaico a concentrazione: un impianto che utilizza moduli fotovoltaici in cui la luce solare viene concentrata sulle celle per aumentarne la produttività. Gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline hanno diritto a una tariffa pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante per «impianti fotovoltaici realizzati su edifici» e la tariffa spettante per «altri impianti fotovoltaici».

4 54 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 7/ Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico Connessione in rete Non ci sono variazioni rispetto al III Conto Energia: le modalità di connessione sono infatti regolamentate da delibere della Autorità per l Energia Elettrica e il Gas (AEEG). Per impianti non superiori a 200 kwp, il responsabile dell impianto potrà connettersi alla rete e aderire al nuovo Conto Energia in modalità diverse: 1) cessione in rete: l utente consumerà direttamente l energia prodotta solo nel momento e nella quantità in cui è prodotta. L energia prodotta in eccesso rispetto ai consumi verrà ceduta e venduta in rete. È richiesto il possesso di partita IVA; 2) scambio sul posto: il rimborso dell energia prelevata dalla rete, per una quantità non superiore alla energia immessa in rete, avverrà a cura del GSE. Eventuali eccedenze di produzione di energia in un anno verranno remunerate a richiesta, oppure conteggiate negli anni successivi. Per impianti di potenza superiore ai 200 kwh, l unica modalità di connessione è la cessione in rete. Il caso pratico Il caso che prospettiamo è quello di una Pmi di produzione, operante nel settore conserviero, e giunta dopo una lunga fase di valutazione, alla determinazione di investire in un impianto FV da realizzarsi sul tetto del proprio opificio. L impresa si era rivolta al proprio impiantista di fiducia che le aveva prospettato, in veste di E.P.C.-Contractor (Engineering Procurement & Construction), due soluzioni alternative per la realizzazione dell impianto: soluzione A: totale rifacimento del tetto con una tecnologia di copertura idonea ad essere classificata come «integrata architettonicamente»; soluzione B: realizzazione di un impianto tradizionale su edificio con preventivo adeguamento funzionale dello stesso. Va precisato che il tetto dell edificio è costituito da materiale contenente amianto e che la soluzione A) prevede il rifacimento completo del tetto e il conferimento del materiale risulta a un impresa autorizzata per lo smaltimento. Nel caso di adozione della soluzione A) risulterebbe quindi possibile richiedere la tariffa per gli impianti integrati architettonicamente o alternativamente richiedere la tariffa per gli impianti su edificio maggiorata dell incentivo previsto per la rimozione dell amianto. Per quanto riguarda la soluzione B), l E.P.C.- Contractor prevedeva due varianti: nella prima si prospettava la realizzazione dell impianto con tecnologia policristallina sulla sola falda del tetto esposta a Sud-Ovest (più produttiva) mentre nella seconda variante si prevedeva la realizzazione dell impianto anche sulla falda Nord-Est con l innovativa tecnologia CIS (Rame Indio Selenio). I moduli CIS studiati con una tecnologia differente rispetto ai normali moduli fotovoltaici in silicio, sono composti da pellicole di una lega compatta di rame, indio e diselenide, CIS appunto, che permette loro di essere utilizzati per un applicazione con elevate prestazioni anche con scarso irraggiamento. Riepilogando le alternative possibili per l impresa risultavano quelle mostrate dalla Tavola 1. Tavola 1 - Le soluzioni possibili per l impresa Soluzione A «tariffa integrata» Soluzione A «tariffa amianto» Soluzione B «Sud -Ovest» Soluzione B «intero tetto» Tipologia Integrato Su edificio Su edificio Su edificio Moduli Silicio cristallino Silicio cristallino Silicio cristallino Silicio + C.I.S. Potenza Istallata kwp 780 KWp 780 KWp 410 KWp 710 KWp Produzione annua prevista kwh Premialità Integrazione Architettonica (Titolo III) Amianto Comp. UE Comp. UE Prezzo al kwp 2990 / KWp 2990 / KWp 2600 / KWp 2580 / KWp Data connessione Marzo 2012 Marzo 2012 Novembre 2011 Novembre 2011

5 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 7/ Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico 55 Trattandosi di un investimento di non lieve incidenza, l azienda richiedeva una consulenza non solo per la valutazione economica al fine di orientarsi nella scelta fra le diverse soluzioni, ma soprattutto per ponderare l impatto che l investimento avrebbe avuto sul proprio rating creditizio, atteso che nell esercizio 2013 era programmato un importante e irrinunciabile investimento in impianti industriali e intendeva presentarsi all appuntamento con i «conti in regola». L attività è quindi consistita innanzitutto nel confronto economico tra le alternative. Si è provveduto ad elaborare la seguente tabella di confronto a partire dagli studi di fattibilità e dai preventivi presentati dall EPC Contractor considerando inoltre che: il costo medio pesato del capitale della cliente (WACC) è stimabile nel 7,2%; la soluzione A) comporta il fermo di lavorazione di circa 15 giorni che determina una riduzione dei ricavi per l anno 2012 pari a circa il 7%; i costi annui di Gestione e Manutenzione sono stimabili in misura dello 0,80% del valore dell impianti; il costo annuo del package assicurativo è stimabile in misura pari a 0,60%. Per ciascuna soluzione sono state elaborate le previsioni economiche calcolando il VAN e il TIR dell investimento e il flusso di cassa differenziale massimo. L impianto che incrementa maggiormente il valore dell impresa risulta quello individuato come soluzione A) - «Tariffa Integrata», che tuttavia è quello che mostra un maggiore impatto finanziario negli anni di costruzione e avvio. Al contrario la soluzione B) - «solo Sud-Ovest», secondo per redditività relativa, incrementa di meno il valore dell impresa ma mostra il minor impatto finanziario. Per completare l analisi si è poi provveduto ad elaborare i bilanci prospettici relativi agli esercizi 2011 e 2012 nelle tre ipotesi: adozione della soluzione A) integrato; adozione della soluzione B) solo Sud-Ovest; nessun investimento. In entrambe le ipotesi di investimento si è prevista la copertura dell investimento con un mutuo chirografario a 10 anni, tasso fisso 6% e rata semestrale. In merito ai ricavi 2012, nel caso della soluzione A), poiché l impianto entrerà in esercizio a marzo 2012, sono valutati nel 75% del totale annuo. Per la soluzione B), poiché l impianto sarà installato nel novembre 2011, è stato ipotizzato un incasso del contributo per il 2012 in misura piena. I risultati sintetici ottenuti sono riportati dalla Tavola 3. Per valutare l impatto sul rating creditizio delle diverse opzioni è stato utilizzato un sistema predittivo della probabilità di default di alta precisione: il RISK CALCK KMW 3.1 ITALY di MOODY S. Va segnalato che questo algoritmo non considera la componente andamentale ma si concentra sulla stima dei dati di bilancio, considerando però le specificità del settore di appartenenza. Il sistema, inoltre, è corredato da un sofisticato algoritmo di valutazione forward-looking del ciclo di credito del settore operativo. L output del sistema è rappresentato della probabilità di default, ossia dalla reale probabilità di inadempienza della controparte valutata nonché dalla indicazione, più familiare alla maggior parte degli utenti, della classe di rating di appartenenza. Conclusioni Possiamo senz altro affermare che l investimento in impianto FV su tetto risulta ancora oggi un ottima opportunità per le imprese, nonostan- Tavola 2 - Il VAN e il TIR dell investimento e il flusso di cassa differenziale massimo per ciascuna soluzione Produzione annua prevista Tariffa Incentivante TIR VAN Δ CF max Soluzione A «tariffa integrata» ,458 22,92% , K Soluzione A «tariffa amianto» ,274 15,44% , K Soluzione B «solo Sud -Ovest» ,292 20,20% , K Soluzione B «intero tetto» ,271 18,16% , K

6 56 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 7/ Installazione di impianti fotovoltaici: un caso pratico te la forte diminuzione delle tariffe intervenuta col IV Conto Energia. A detta degli esperti del settore lo sarà anche in futuro, atteso l arrivo ormai imminente sul mercato di soluzioni tecnologiche più performanti, a costi più contenuti e considerato il forte recupero di efficienza che stanno realizzando gli E.P.C. Contractor. Risulta però evidente che in situazioni di forte razionamento del capitale e del credito, come nel caso delle Pmi italiane, la decisione di investimento non si può basare sulle tradizionali logiche di incremento del valore di impresa. È, oggi più che mai, necessaria una valutazione più articolata che tenga in debito conto degli impatti delle decisioni di investimento sulla capacità di credito prospettica. In tal senso il rating creditizio deve rappresentare una variabile strategica nella valutazione delle principali decisioni di impresa. Tavola 3 - I risultati ottenuti Conto Economico Senza investimento SOL. A SOL. B S-O Valore prod Costi prod Mol Ammortam Oneri finanz Imposte Utile Stato Patrimoniale Senza investimento SOL. A SOL. B S-O ATTIVO Immobilizz Magazzino Crediti Liquidità Tot. Attivo PASSIVO Patrimonio netto Deb. a medio lungo termine Debiti a breve termine Tot. Passivo Tavola 4 - Le probabilità di default e le classi di rating di appartenenza Senza investimento SOL. A SOL. B S-O Probabilità di default a 5 anni 2,59% 2,47% 2,59 5,86% 4,55% 2,39% Rating Baa3 Baa3 Baa3 Ba2 Ba1 Baa3