Welfare e Sanita' Relatore: On. Ferdinando Aiello. Il diritto all'esistenza ( con tutte le tutele socio - economiche )
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- Bartolomeo Borghi
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1 Sessione pomeridiana tavolo n.1 Welfare e Sanita' Relatore: On. Ferdinando Aiello Discussant: Dott. Massimo Misiti Aspetto dicotomico che possiamo assumere a sintesi e obiettivo del tavolo e' la declinizione di due diritti, oggi ritornati maggiormente richiesti/pretesi: Il diritto all'esistenza ( con tutte le tutele socio - economiche ) Il diritto all'assistenza ( parità di cure e di offerta medico scientifica). L intoduzione parte dall illustrazione del patto della salute, del luglio 2014 in cui si illustra come lo stato corrisponde una cifra di circa 110 milardi di euro per 2014; 112 miliardi per il 2015 e 115,5 per il Si è detto come la spesa sanitaria corrisponda a circa il 7,1%
2 Si è illustrato come la stima del consumo sanitario sia effettuato per età, sesso e tipologia di prestazione ed è stata rivista sulla base dei dati aggiornati e delle nuove fonti informative che si sono rese disponibili. In particolare riguardo alla spesa ospedaliera : sono state recepite le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) all anno Relativamente all assistenza specialistica e farmaceutica, la stima dei differenziali di spesa per età e sesso e dei dati relativi all anno 2011 sono stati desunti dall archivio del Sistema Tessera Sanitaria. La spesa sanitaria pubblica corrisponde, sostanzialmente, prestazioni sanitarie erogate dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL), dalle Aziende Ospedaliere (AO), dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e dai Policlinici universitari. A queste, si aggiungono altre componenti di spesa erogate da enti minori, come la Croce Rossa Italiana e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, o da altri enti che erogano, marginalmente, prestazioni che possono avere un contenuto sanitario, come nel caso dei comuni, delle province e delle regioni. La spesa sanitaria annua per ogni cittadino è stata, in Italia, pari nel 2009 a circa $2400 contro i $2900 dell Inghilterra, i $3100 della Francia i 3200 della Germania e i $3800 del Lussemburgo ( istat 2012) Tra il 2007 e il 2013 si legge in un rapporto del Censis - la spesa sanitaria pubblica è rimasta invariata (+0,6% in termini reali) a causa della stretta sui conti pubblici. È aumentata, al contrario, la spesa di tasca propria delle famiglie (out of pocket): +9,2% tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi però del 5,7% nel 2013 a 26,9 miliardi di euro. E anche il numero dei collaboratori domestici per attività di cura e assistenza (963mila persone) ha registrato una flessione nell ultimo anno (-0,4% nel 2013), dopo un periodo di crescita costante (+4,2% tra il 2012 e il 2013).
3 L allungamento dell aspettativa di vita, il marcato invecchiamento della popolazione, le previsioni di incremento delle disabilità e del numero delle persone non autosufficienti prefigurano bisogni crescenti di protezione sociale. Nel futuro la domanda crescente di sanità e di assistenza proseguirà a ritmi serrati. Una domanda che l offerta pubblica però non potrà soddisfare. Più del 30 % delle famiglie ha dovuto rinunciare almeno una volta negli ultimi due anni a visite specialistiche, a esami diagnostici o a cicli di riabilitazione. Il 72% delle famiglie dichiara che oggi avrebbe difficoltà ad affrontare spese mediche particolarmente costose. Risalta come la spesa sanitaria pro-capite in Italia corrisponda a 485 euro che sono poi meglio definiti sul territorio con una media di 599 euro al Nord, 520 al centro e 313 al Sud. Ciò impone delle riflessioni su quelli che possiamo definire i Costi e come per abbatterli siano necessari degli INVESTIMENTI. Il sistema sanità deve rispondere a dei requisiti che sono qualità, quantità, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. Per arrivare a questi risultati è necessario percorre due strade la prima correggere il nomenclatore attuale che vede: - utenti, destinatari delle prestazioni, in clienti - gli erogatori privati delle prestazioni in sostenitori - le strutture pubbliche in serbatoi di voti - medici di famiglia in grandi elettori la seconda strada dovrebbe prevederla ristrutturazione dell odierno aziendalismo. Per arrivare a questo si dovrebbe creare: - un agenzia sanitaria nazionale con 20 agenzie regionali/provinciali con dirigenti selezionati in concorsi pubblici nazionali con
4 obblighi definiti nell attuare una programmazione socio sanitaria territoriale che abbia il compito di - ridefinire il problema delle assicurazioni delle professioni sanitarie - rivedere il turnover del personale (sanitario/ammistrativo) - gestire gli ammodernamenti tecnico/strutturale/strumentale - rivedere e controllare gli acquisti di devices e materiali impiantabili sono necessarie delle norme ben precise - nel definire le linee guida nazionali - nel definire i centri di eccellenza - nel organizzare una rete di assistenza per tutti i tipi di handicaps - nella definizione di albi professionali di tutte le figure del profilo sanitario riconosciute Dall illustrazione dei dati ed alle premesse si è aperta una discussione sulla necessità di un competenza diretta da parte dello Stato in materia di salute ed assistenza sanitaria ovvero rimanere con le competenze in capo a alle Regioni che concludono con venti modelli di erogazioni sanitaria differenti e che creano un diritto almeno alla prima assistenza non del tutto pari in tutto il Paese. Tutto il tavolo si è dichiarato convinto della necessità della riforma del titolo V in tema di attribuzioni di competenze. Riguardo al welfare si è illustrato come vi sia stato un passaggio da welfare state ( lo Stato garantisce i diritti sociali e garantisce a tutti i cittadini) a Welfare di community ( in cui la comunità dei cittadini consapevoli) prende in carico e sostiene le nuove povertà o le esigenze legate alla mancata erogazione di alcuni servizi pubblici in maniera sussidiaria nel tentavo di ridurre ogni forma di disparità, con l obiettivo di condividere il disagio e fare emergere il concetto di etica del dono.
5 Gli interventi che si sono succeduti hanno evidenziato la necessità di unificare le competenze sanitarie con quelle sociali per giungere ad una visione socio sanitaria univoca che tuteli nello stesso istante il diritto all esistenza (reddito minimo garantito uniformandoci al modello di alcuni Paesi UE, ed all assistenza personale che non naufraghi in conflitti di competenze o risorse non meglio allocate, o a volte, paradossalmente concorrenziali tra loro invece che complementari. Ulteriore punto messo in discussione è stato quello del volontariato che con oltre 11mila associazioni e cooperative sociali garantiscono cure, assistenza e solidarietà ad una platea di soggetti economicamente deboli o resi tali da patologie che portano ad un dispendio economico non supportato dallo SSN
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