UN PROGETTO EDUCATIVO PER GIOVANI, FAMIGLIE E SCUOLE

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1 UN PROGETTO EDUCATIVO PER GIOVANI, FAMIGLIE E SCUOLE

2 Intercultura: una proposta educativa per il nostro tempo INTERCULTURA nasce e si sviluppa intorno a un progetto educativo: si propone di contribuire alla crescita di studenti, famiglie e scuole attraverso scambi internazionali di giovani e il loro inserimento in famiglie e scuole di altri Paesi. Dal confronto, stimolato e guidato dai volontari di INTERCULTURA, nasce una CONSAPEVOLEZZA nuova della propria e delle altrui culture e un desiderio di contribuire pacificamente e con conoscenza di causa al dialogo tra le varie nazioni del mondo. Questo processo educativo interculturale coinvolge in ugual misura i volontari dell'associazione e i partecipanti ai suoi programmi: è una chiave di lettura e un metodo di comprensione del mondo moderno, superando i pregiudizi e rispettando le differenze. INTERCULTURA non propone una visione del mondo e un ideale definito, ma aiuta a ricercare ideali comuni per l'umanità del futuro. Dagli incontri tra persone di culture diverse nascono spesso conflitti: la comprensione reciproca non è né spontanea né automatica. Da incontri guidati possono nascere invece nuove competenze interculturali che aiutano a risolvere potenziali conflitti presenti o futuri. Il programma tipo di INTERCULTURA, sia esso di invio in un altro Paese o di accoglienza in Italia, prevede un accurata fase di selezione e di preparazione prima dell inizio, numerose attività durante lo svolgimento, che aiutano a trarre i maggiori benefici dall esperienza, possibilità di incontro, riflessione e approfondimento dopo la conclusione del programma. I volontari dell Associazione sono presenti capillarmente in tutte le località in cui si svolgono i programmi: offrono assistenza nei momenti di difficoltà e accompagnano nel percorso educativo interculturale gli studenti, i loro genitori, le famiglie ospitanti e le scuole coinvolte. 2 CHE COSA SONO AFS E INTERCULTURA AFS (American Field Service) è un Associazione che nasce tra Francia e Stati Uniti allo scoppio della prima guerra mondiale: i suoi primi volontari si organizzano in corpo di ambulanzieri per soccorrere i feriti in guerra; tra i suoi fondatori si annoverano molti intellettuali che oltre a parteciparvi direttamente, scriveranno della loro esperienza (come Malcolm Cowley e Julien Green). I reduci fondano un programma di scambi culturali tra Francia e Stati Uniti e nel 1939 riattivano il servizio di ambulanze su tutti i fronti della seconda guerra mondiale. Finita la guerra, i volontari AFS si dedicano a costruire la pace. Nel 1946 gli ex ambulanzieri iniziano un nuovo programma per accogliere negli Stati Uniti studenti stranieri delle scuole secondarie: è un idea rivoluzionaria, mai tentata prima da nessuna organizzazione governativa o privata. Dal 1950 il programma cresce rapidamente. All estero si costituiscono associazioni di volontari e di ex borsisti. Le organizzazioni affiliate all AFS diventano rapidamente la più estesa e capillare rete internazionale per gli scambi di studenti e per l educazione alla pace; questa rete ha operato in più di 90 Paesi ed è oggi presente in 56, tra cui la Cina, l India e molti altri Paesi asiatici, africani e latinoamericani. Dal 1955 AFS opera in Italia con il nome INTERCULTURA: è una ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale), eretta in ente morale con Decreto del Presidente della Repubblica. INTERCULTURA ha contribuito in modo determinante alla nascita di strutture europee per lo scambio educativo di giovani, sia come consulente della Commissione Europea e del Consiglio d Europa già negli anni Settanta, e sia gettando le basi di una federazione europea delle organizzazioni AFS: l EFIL (European Federation for Intercultural Learning, 1971). INTERCULTURA oggi conta su oltre quattromila volontari italiani suddivisi su 149 sedi locali: altri duecentomila fanno parte delle Associazioni consorelle all estero: la struttura professionale è di circa 1200 persone in tutto il mondo.

3 Il progetto educativo di Intercultura INTERCULTURA vuole contribuire alla creazione di una società mondiale pacificata, non attraverso la presenza egemone di poche culture ai danni di tutte le altre, ma attraverso il riconoscimento degli apporti che ogni cultura (non mitizzata né fossilizzata, ma nel suo divenire) può dare alla soluzione di problemi comuni. Si tratta di collaborare alla costruzione di una società a misura d'uomo in un mondo trasformato in villaggio dalla tecnologia, dove il conflitto non sia dissimulato o risolto con la violenza, ma sia fonte di soluzioni originali e di progresso e dove le soluzioni emergenti non siano sempre quelle delle nazioni più ricche, ma riflettano anche quelle emarginate, oggi spesso senza terra, nazione o parola. INTERCULTURA vuole infine dialogare con il sistema educativo del nostro Paese per sensibilizzarlo alle tematiche interculturali ed aprirlo alla conoscenza e allo studio delle relazioni con le altre culture. Il metodo utilizzato da INTERCULTURA è quello di far vivere un'esperienza personale di educazione alla mondialità, più o meno estesa nel tempo (da un mese ad un anno) e guidata dai volontari dell Associazione; essa si svolge a contatto di una cultura diversa, è preceduta da un periodo di preparazione teorica (conoscenza della propria cultura e relativi pregiudizi e dinamiche interpersonali) e seguita da un periodo di valutazione e applicazione al proprio ambiente. I partecipanti agli scambi sono soprattutto giovani tra i 15 e i 18 anni (ritenuti sufficientemente maturi per affrontare l'esperienza in modo non superficiale, ma non ancora coinvolti in scelte di vita definitive); per accoglierli in un'altra cultura è stata privilegiata la famiglia, riconoscendole il ruolo di trasmettitore primario di cultura nella società. INTERCULTURA si caratterizza pertanto come un movimento di volontariato internazionale con un programma di APPRENDIMENTO interculturale rivolto ai suoi volontari, agli studenti, alle famiglie ed alle scuole. 3

4 SCOPRIRE IL MONDO PER SCOPRIRE SE STESSI Il percorso di crescita individuale degli studenti Secondo una recente ricerca condotta da IPSOS, la maggior parte degli studenti italiani che si accostano per la prima volta ad un programma di studio all estero ha in mente un esperienza ben precisa: un viaggio, possibilmente di breve durata e da effettuarsi in gruppo, frutto di un vago bisogno di emancipazione, apprendimento linguistico e di autonomia, nell ottica del divertimento libero e condiviso con gli amici di sempre. In questo contesto le destinazioni privilegiate sono ovviamente costituite dai Paesi più conosciuti o di cui si studia la lingua a scuola. In primo luogo da quelli del mondo anglosassone. Il programma offerto da INTERCULTURA risulta essere dissonante rispetto a questo tipo di aspettative, in quanto si presenta come una vera e propria esperienza esistenziale che va ben oltre l obiettivo comunemente attribuito ai viaggi di studio per ragazzi, quali l apprendimento di una lingua straniera ed il divertimento in gruppo. Si tratta in definitiva di una vera e propria sfida che comporta la rielaborazione dei propri parametri di vita e prevede ampi margini di crescita del partecipante sul piano personale, interpersonale, interculturale e di educazione alla mondialità. La sfida di INTERCULTURA inizia proprio dal voler dimostrare come il modo migliore di proteggere i propri ragazzi non sia quello di porli sotto una campana di vetro (in questo caso proponendo loro esperienze iperprotette di breve durata, finalizzate allo studio dell inglese, che non interferiscano con il percorso scolastico, meglio se accompagnate da un docente della propria classe ed all interno di un gruppo di amici ben collaudato), quanto quello di elaborare, per ciascun ragazzo, un vero e proprio percorso di crescita individualizzato che tenga conto dei suoi ritmi di maturazione e delle sue reali capacità personali di affrontare con successo le scommesse che un esperienza di studio all estero comporta. L esperienza all estero con INTERCULTURA si configura quindi come un vero e proprio percorso educativo pianificato e condiviso con la famiglia e la scuola, il cui obiettivo ultimo è la partecipazione ad un progetto più vasto finalizzato alla realizzazione di un mondo in cui vi sia consapevolezza e comprensione delle differenze interculturali. UN PAIO DI LENTI COLORATE PER OSSERVARE IL MONDO All interno di tale percorso, che può essere considerato un laboratorio di vita, la prima tappa è costituita dalla presa di coscienza del proprio ambito culturale di appartenenza: ciò che finora è sempre stato percepito come naturale (la propria visione del mondo e degli altri) è in realtà inevitabilmente condizionato dall ambiente in cui si è nati e cresciuti, come un paio di lenti colorate le quali, pur permettendoci di guardare la realtà, ne condizionano comunque l interpretazione. 4 Attraverso l esperienza di scambio interculturale, i ragazzi maturano una maggiore consapevolezza della propria IDENTITÀ e del proprio orizzonte culturale e comprendono che il loro insieme di valori e modi di fare sono frutto di un processo storico e non possono essere considerati assoluti, pur nella loro validità nel contesto culturale di appartenenza. E proprio l esperienza disorientante iniziale, che si concretizza spesso in una crisi delle proprie certezze e della propria visione del mondo, a favorire successivamente la ricerca di una nuova chiave di lettura, all interno della quale realizzare un cambio di prospettiva e un nuovo modo di guardare alla propria ed all altrui realtà. Questo momento di passaggio da una visione a senso unico (monoculturale) ad una visione con più prospettive (multiculturale) ha come sbocco naturale la nascita di una nuova comprensione del mondo: è proprio l esperienza concreta di trovarsi minoranza all interno di un contesto straniero ospitante (famiglia, compagni di scuola, gruppo di amici, società in generale) a generare curiosità intellettuale, sospensione del giudizio, desiderio di stabilire con l altro nuove relazioni con intelligenza ed affetto. E questo, in sintesi, il valore che l esperienza all estero riserva ai suoi borsisti: un valore che risulta ben chiaro alle migliaia di ex partecipanti ai programmi dell Associazione i quali, anche a distanza di anni, continuano a definire l esperienza interculturale come l anno più importante della propria vita, non certo solo per la lingua che hanno imparato, ma per la trasformazione che hanno vissuto.

5 UN ESPERIENZA INTERCULTURALE RIMANENDO A CASA La proposta per le famiglie L apprendimento interculturale è un processo che porta a sviluppare le capacità necessarie per riconoscere le differenze culturali e ad utilizzare diverse modalità comportamentali in relazione alla situazione in cui ci si trova e agli interlocutori con cui si interagisce. Per sua natura, dunque, l apprendimento interculturale è un processo che si sviluppa lungo tutta la vita; di per sé la compresenza in uno stesso ambiente di persone appartenenti a culture diverse non è sufficiente ad innescare un percorso di apprendimento interculturale. Sono le esperienze che si effettuano, le persone che si incontrano, gli errori che si fanno, gli interessi che si sviluppano, le letture e gli studi che si compiono, gli elementi che concorrono a determinare le cosiddette competenze interculturali di una persona. Il progetto educativo di INTERCULTURA non sarebbe completo se non offrisse anche alle famiglie coinvolte l opportunità di partecipare a esperienze e momenti di formazione interculturale. Durante la permanenza dei ragazzi all estero, i volontari di INTERCULTURA organizzano nei Centri Locali degli incontri con i genitori, in cui, prendendo spunto dall andamento delle esperienze dei figli, vengono proposte delle riflessioni sugli aspetti più significativi e quelli più critici che emergono durante uno scambio interculturale. Per i genitori è un modo per seguire più da vicino l esperienza dei figli, comprenderne meglio, anche se a distanza, le eventuali difficoltà, approfondire le proprie conoscenze sul tema dell interculturalità. Alle famiglie più interessate e più aperte a vivere l esperienza di scambio, INTERCULTURA propone di coinvolgersi direttamente nell accoglienza di uno studente di un altro Paese. Si tratta di un esperienza impegnativa, non priva di difficoltà, ma capace di offrire emozioni uniche e affetti che durano per tutta una vita. Il confronto con giovani delle più diverse provenienze, rappresenta un occasione per rimettere in gioco le proprie abitudini, per riscoprirsi genitori, per sfatare pregiudizi e stereotipi sull Italia e contemporaneamente per rivalutarne le ricchezze, grazie agli occhi di un nuovo membro della famiglia. Attraverso la condivisione ione della propria quotidianità e intimità familiare, l accoglienza di uno studente straniero diventa, per ogni membro della famiglia coinvolta, un prezioso esercizio di ricerca dei punti di vista dell altro e di educazione al rispetto delle culture, delle mentalità e degli stili di vita differenti. 5

6 6 UN PROGETTO IN SINTONIA COL MONDO DELLA SCUOLA Lo scambio interculturale come strumento Un Piano di Studio Personalizzato è legato ad una visione pedagogica che, a partire dalla centralità della persona e dalla unicità dei suoi bisogni formativi, considera la diversificazione dei percorsi come condizione imprescindibile per la piena attuazione del diritto allo studio, per la rimozione dei condizionamenti e per il successo formativo (Raccomandazioni per la comprensione e l attuazione dei documenti nazionali della riforma scolastica Ministero della Pubblica Istruzione). Nell ottica delle linee guida espresse dal Ministero, il progetto educativo che INTERCULTURA costruisce attorno agli studenti che partecipano ai programmi all estero ha come obiettivo il consolidamento di competenze e capacità fondamentali per la formazione della futura personalità dell individuo. La collaborazione tra lo studente, i volontari di INTERCULTURA esperti nel settore scuola e i docenti tutor opportunamente indicati dal Consiglio di Classe può consentire di costruire un vero e proprio piano di studi personale (qualcosa di molto simile al Portfolio individuale delle competenze, del quale tanto si parla nella nuova scuola dell autonomia) che terrà conto non solo delle discipline studiate all estero o di quelle italiane ma anche delle competenze e delle capacità acquisite, indicative degli interessi e delle esigenze personali di studio come pure di quegli elementi di progettualità soggettiva finalizzata alla definizione di un percorso di studio e di vita da intraprendere. Il progetto educativo proposto da Intecultura può apparire in conflitto con le materie di studio che tradizionalmente caratterizzano il mondo della scuola: infatti il piano di studi italiano può prevedere discipline che non sono presenti all estero, quali ad esempio il latino, il greco o la letteratura italiana. La chiave di lettura proposta da INTERCULTURA sposta l attenzione dalle singole discipline e dalle relative conoscenze ad una visione d insieme delle competenze trasversali che caratterizzano il percorso formativo della scuola di un altro Paese e agli obiettivi pedagogici generali (si veda il box relativo). INTERCULTURA comunque raccomanda, nei mesi successivi al ritorno a casa e all avvio del nuovo anno scolastico, l acquisizione da parte dello studente di quelle conoscenze e competenze disciplinari mancanti. Tale momento, che ovviamente non si configura come un recupero di debiti pregressi, sarà facilitato dal positivo curriculum scolastico degli studenti i quali, è bene ricordarlo, hanno scelto di affrontare l esperienza di studi all estero già in possesso di una valida preparazione di base ed in assenza di debiti formativi, conditio sine qua non richiesta da INTERCULTURA ai suoi partecipanti prima della partenza. Ecco allora che l ottica proposta da INTERCULTURA appare coerente e compatibile se non addirittura complementare con l approccio al problema dell EDUCAZIONE INTERCULTURALE TURALE indicato dal Ministero della Pubblica Istruzione, all interno del quale storia, geografia, letteratura, matematica, arte e altri campi del sapere possono costituire un occasione ineludibile di formazione alla diversità, permettendo di accostarsi non solo a diversi contenuti ma anche a strutture e modi di pensare diversi (Comitato scientifico dell Osservatorio per l integrazione degli alunni stranieri e l educazione interculturale), in un ottica quindi trasversale ed interdisciplinare dell educazione interculturale, che corrisponde alla specificità del messaggio che INTERCULTURA lancia alla scuola italiana da oltre mezzo secolo. OBIETTIVI PEDAGOGICI E COMPETENZE Obiettivi sul piano individuale Sviluppare il pensiero creativo, inteso come capacità di vedere cose, avvenimenti e valori secondo prospettive nuove (area delle capacità) Sviluppare il pensiero critico, riconoscendo e rifiutando superficialità e stereotipi (area delle capacità) Accettare di crescere attraverso l assunzione di maggiori responsabilità personali, espressa come maggiore capacità di autocontrollo all interno di norme e comportamenti della propria e delle società differenti (area delle capacità) Acquisire la consapevolezza della propria identità culturale e di come questa e le identità differenti siano influenzate dalla cultura di appartenenza (area delle capacità) Sviluppare l apprendimento delle discipline comprese nel Piano di studi della scuola ospitante (area delle conoscenze) Potenziare le conoscenze e competenze già in possesso nell uso di una o più lingue straniere nell ottica di un loro utilizzo come lingue veicolari (area delle conoscenze e delle competenze sia disciplinari che trasversali) Sviluppare l apprendimento degli elementi culturalmente caratterizzanti il Paese ospitante quali ad es. storia, arte, tradizioni popolari, costumi, ecc... (area delle conoscenze) Sviluppare un metodo di studio autonomo in termini di decodifica dei testi, uso e produzione di mappe concettuali, ricerca bibliografica autonoma, favorito dalla lontananza dal proprio gruppo classe ed arricchito dalla frequentazione di un sistema scolastico differente (area delle competenze trasversali)

7 Obiettivi sul piano interpersonale Sviluppare l interesse e la sensibilità verso gli altri, verificabile nei termini di una maggiore empatia, intesa come mettersi nei panni dell altro (area delle capacità) Sviluppare le capacità di adattamento e flessibilità in contesti sociali differenti dal proprio (area delle capacità) Attribuire valore alla diversità umana nell ottica di un arricchimento reciproco che il contatto con le alterità può produrre (area delle capacità) Educare alla cittadinanza, al senso di appartenenza e partecipazione ad una comunità, educare alla partecipazione politica nel senso nobile del termine, in qualsiasi ambito possa poi svilupparsi: politico, dell associazionismo e del volontariato, sociale, culturale (area delle capacità) Acquisire le seguenti capacità: assunzione di responsabilità, controllo dell ansia, affrontare situazioni attivando intelligenza emotiva ed intuizione (area delle capacità) Saper attivare all occorrenza ascolto, sospensione di giudizio, negoziazione, mediazione e confronto, soprattutto in presenza di stili di vita diversi (area delle competenze sia interpersonali che interculturali) Obiettivi sul piano interculturale Sviluppare apertura e sensibilità verso le altre culture al fine di ridurre la propria visione etnocentrica della realtà (area delle capacità) Sviluppare la capacità di riflessione ed approfondimento affinchè, in modo induttivo, si possano acquisire alcuni concetti chiave dell educazione interculturale quali ad es. relativismo culturale, curva di adattamento, shock culturale... (area delle conoscenze, delle competenze disciplinari e delle capacità) Obiettivi sul piano dell educazione alla mondialità Sviluppare interesse per le problematiche mondiali, misurabile sia nei termini di un maggiore desiderio di conoscenza ed approfondimento delle problematiche, sia nella scelta concreta dell impegno e dell investimento delle proprie risorse intellettuali e materiali alla ricerca di soluzioni culturalmente e tecnologicamente praticabili (area delle capacità) Acquisire la consapevolezza che la maggior parte dei problemi attuali (risorse energetiche, ambiente, salute, crisi idrica etc ) riguardano tutti gli uomini e non soltanto una parte del pianeta e che pertanto non sono ipotizzabili soluzioni che non richiedano l interesse, l impegno e la partecipazione di tutti, senza distinzione alcuna di nazionalità, razza, credo politico o religioso, ceto sociale (area delle capacità) 7 Questi stessi obiettivi e risultati vengono perseguiti, con una ricaduta estremamente positiva sull intero GRUPPO- CLASSE, nel caso dei programmi di accoglienza di uno studente straniero. La presenza di uno compagno di un altro Paese partecipante a un programma di scambio stimola negli studenti l interesse verso stili di vita, culture e mentalità diverse. Gli insegnanti possono agevolmente prendere spunto dalla presenza del nuovo membro della classe per organizzare attività didattiche e progetti che promuovano la conoscenza del Paese di provenienza e delle materie scolastiche insegnate nella scuola di origine, con l obiettivo di sviluppare la propensione all internazionalità e all interculturalità dei propri alunni. I volontari di INTERCULTURA sostengono le scuole coinvolte nei programmi di scambio interculturale attraverso momenti di formazione per dirigenti scolastici e insegnanti (ogni anno vengono organizzati seminari di formazione gratuiti in diverse regioni italiane) e attraverso il proprio materiale di formazione (le schede ed i manuali Educare al Mondo ).

8 VOLONTARI PER LA COM- PRENSIONE DELLE CULTURE Un esperienza di formazione lunga una vita I VOLONTARI di INTERCULTURA sono i facilitatori ed il collante del progetto educativo proposto dall Associazione e contemporaneamente ne sono anche i soggetti attivi, grazie alle esperienze di scambio ed apprendimento interculturale che quotidianamente organizzano e promuovono. E difficile tracciare un profilo preciso che descriva chi sono i volontari di INTERCULTURA. Sono distribuiti in centotrenta città italiane e sono organizzati in Centri locali, come gli altri duecentomila volontari nel mondo che appartengono ad AFS Intercultural Programs, l organizzazione internazionale da cui discende INTERCULTURA. Spesso i volontari hanno partecipato in passato a un programma di INTERCULTURA, come studenti all estero, come famiglie ospitanti o come insegnanti che hanno assistito i giovani coinvolti. Altre volte si sono avvicinati all Associazione dopo averne apprezzato gli ideali e il funzionamento. A tutti loro INTERCULTURA offre dei momenti di formazione teorica che arricchiscono il loro bagaglio di competenze personali e li qualifica ad assistere i partecipanti ai programmi di scambio. L esperienza di apprendimento interculturale dei volontari di INTERCULTURA si concretizza quindi in un interrelazione continua tra prassi quotidiana legata alle singole esperienze di scambio e riflessione teorica nel campo dell educazione interculturale, nella fondata convinzione di avere per primi, ed in epoca non sospetta, rappresentato in Italia l esigenza di sviluppare, nei giovani del futuro, identità flessibili e aperte in grado di superare i confini dell individualismo proprio e del gruppo di appartenenza. Hanno età, professioni, estrazioni sociali diverse. Ciò che li accomuna, principalmente, è la convinzione del valore e dell utilità delle esperienze di scambio interculturale e la loro personale decisione di mettere a disposizione il proprio tempo libero per contribuire alla diffusione dei valori in cui INTERCULTURA si riconosce. 8 Fare qualcosa per nessun altra ragione che la convinzione, e la soddisfazione, di fare la cosa giusta, e di farla per gli altri. Sembra poco ma è moltissimo. Ed è ciò che anima i volontari di un associazione come INTERCULTURA fatta di giovani e di meno giovani.

9 LE TAPPE DELLO SCAMBIO INTERCULTURALE E possibile realizzare lo stesso progetto educativo in oltre 60 Paesi diversi, ponendosi degli obiettivi così ambiziosi come quelli descritti nelle pagine precedenti? Secondo il METODO ODO INTERCULTURA, il programma di scambio interculturale non va quindi inteso come il solo periodo di permanenza all estero. E fondamentale infatti che la fase più intensa dell esperienza sia preceduta da una accurata fase di selezione e di preparazione prima della partenza e da momenti di riflessione ed approfondimento dopo il rientro. Certamente è complesso. Inevitabilmente occorre tenere conto di differenze di ogni tipo: culturali, ambientali, organizzative, che producono modalità operative differenti a seconda del luogo in cui ci si trova. Tuttavia il progetto educativo che sta alla base degli scambi di INTERCULTURA è condiviso da tutti i partner del circuito AFS. Esso si concretizza in una serie di tappe che sono comuni a tutti i Paesi: momenti in cui si assistono i partecipanti ad approfondire i contenuti dell esperienza, per trarne il maggior beneficio possibile. SELEZIONE Nella prima fase dello scambio interculturale gli studenti e le famiglie vengono selezionati sulla base di criteri oggettivi (idoneità ad affrontare un esperienza di studio all estero o di accoglienza di breve, medio o lungo periodo, controllo dell ansia e capacità di relazionarsi positivamente in situazioni e contesti di vita differenti, come pure valutazione scolastica degli studenti o disponibilità della famiglia stessa a mettersi in gioco ospitando uno studente straniero). Obiettivo del processo di selezione di INTERCULTURA non è quello di far combaciare il numero degli studenti in concorso con quello dei posti messi a disposizione. Selezionare per INTERCULTURA vuol dire accertare se uno studente di anni possieda le risorse intellettuali, emotive e caratteriali indispensabili per affrontare con serenità e successo un esperienza di carattere interculturale e se una famiglia possiede doti di accoglienza, calore umano, armonia da poter ricevere senza traumi un figlio adottivo da far rinascere nel nostro Paese. Solo alla fine di tale fase verrà effettuato un abbinamento tra studenti e famiglie d accoglienza ove l Associazione si riserva il diritto di consigliare il programma e la destinazione (o provenienza nel caso di una famiglia ospitante) che appaiono più idonei a realizzare il progetto educativo interculturale. Si tratta di un processo molto diverso da quello che viene abitualmente seguito nei programmi nello stile vacanza fai da te, e ciò viene fatto con l obiettivo di proteggere studenti e famiglie dai rischi di un insuccesso dell esperienza stessa. 9 PREPARAZIONE La tappa successiva è costituita dalla preparazione all esperienza mediante incontri formativi guidati dai volontari dell Associazione. Le attività di orientamento per gli studenti in partenza si svolgono a livello locale da marzo a maggio ed a livello nazionale nei giorni che immediatamente precedono la partenza. Per alcuni programmi (ad esempio per l anno in Cina) sono previsti anche incontri intermedi a livello nazionale. Le attività di orientamento trattano argomenti rilevanti per la vita all estero, quali la comunicazione, l analisi di stereotipi e pregiudizi, la riflessione sui propri e sugli altrui valori, le relazioni internazionali, i comportamenti personali e le scelte da operare in situazioni differenti, in una forma coinvolgente e nello stile dell animazione di gruppo e con l ausilio di giochi, simulazioni e discussioni su casi di studio. Le attività di orientamento coinvolgono anche i genitori dei ragazzi in partenza. Alcuni incontri sono specificamente dedicati a loro per offrire la possibilità di conoscere più nel dettaglio le caratteristiche del programma a cui partecipano i ragazzi e i contenuti del progetto educativo. I genitori possono così iniziare un percorso parallelo a quello dei figli, che consentirà loro di seguirne a distanza l esperienza e di incontrare volontari o altri genitori che hanno già vissuto l esperienza di scambio interculturale. Anche alle famiglie che accolgono studenti stranieri in Italia INTERCULTURA offre incontri di preparazione, in momenti individuali a casa propria o in piccoli gruppi con altre famiglie candidate a fare la stessa esperienza, e fornisce loro manuali di consigli pratici e possibilità di confrontarsi con altre famiglie che in passato hanno accolto in casa studenti di INTERCULTURA.

10 UNA FAMIGLIA ED UNA SCUOLA NUOVE La permanenza all estero dei ragazzi viene costantemente seguita da INTERCULTURA attraverso i volontari dell Associazione AFS estera e attraverso il proprio staff. Oltre 50 anni di esperienze ed attività sul campo hanno consentito a ricercatori, psicologi e volontari che seguono i programmi di INTERCULTURA di definire alcune fasi che tipicamente contraddistinguono il periodo di permanenza all estero: l euforia iniziale, lo shock culturale, le varie fasi di adattamento, la frequenza di una scuola, l acquisizione di un senso di benessere nella situazione nuova. I momenti che caratterizzano la cosiddetta curva di adattamento alla vita in un altro Paese rappresentano il quadro di riferimento generale all interno del quale viene inserita e contestualizzata l esperienza di ogni singolo studente. L esperienza di studio all estero può essere vissuta appieno solo se opportunamente sostenuta dalla presenza di persone esperte: attraverso i suoi volontari INTERCULTURA offre un valore aggiunto all esperienza dello studente, aiutandolo negli inevitabili momenti di stanchezza e difficoltà, facilitandone l inserimento nella comunità e nella scuola locale e la creazione del gruppo con gli altri studenti partecipanti allo scambio, mettendolo in condizione di conseguire i migliori benefici, ed anche cambiandolo di famiglia se le circostanze lo rendono necessario. La stessa assistenza che i volontari delle Associazioni AFS estere offrono ai nostri ragazzi e alle famiglie che li accolgono, viene offerta in Italia alle famiglie e alle scuole che ospitano studenti stranieri: per ognuna di loro c è un volontario che si dedica principalmente a questa attività. 10 IL RITORNO A CASA Il ritorno a casa, oltre ad essere il momento in cui si riabbracciano gli affetti e gli amici di sempre, non rappresenta il termine dell esperienza, ma anzi offre l occasione per riflettere su quanto si è vissuto e capitalizzare ciò che si è imparato. Spesso il ritorno a casa presenta anche delle difficoltà per chi rientra da un lungo soggiorno all estero, soprattutto se ha acquisito uno stile di vita differente, delineato non soltanto da gesti semplici e concreti quali il modo di salutare o di stare a tavola, ma anche e soprattutto da un modo diverso di vedere il mondo. Con gli incontri di riorientamento INTERCULTURA cerca di aiutare lo studente ad essere consapevole del cambiamento vissuto, ad interiorizzare le capacità apprese di adattamento, flessibilità, riconoscimento ed apertura verso le alterità e soprattutto a trasformarle in uno stile di vita valido nel lungo periodo, con una possibile ricaduta positiva futura, non solo sul piano personale ma anche e soprattutto su quello interpersonale e delle relazioni sociali. L esperienza interculturale del singolo si può trasformare, come in un cerchio d onda, in esperienza interculturale della famiglia, del gruppo di riferimento e dell intera società di appartenenza: un esperienza di scambio che non abbia una ricaduta sulla famiglia o sul gruppo classe, al ritorno a casa dello studente, sarebbe un esperienza complessivamente valida ma comunque monca di quel contagio positivo interpersonale che resta uno degli obiettivi prioritari del progetto educativo di INTERCULTURA.

11 Programmi di studio all estero I programmi di INTERCULTURA si rivolgono agli studenti delle scuole superiori di età indicativamente compresa, al momento della partenza, tra i 15 e i 18 anni. Si basano su tre elementi fondamentali: la permanenza in famiglie che ospitano gratuitamente i partecipanti la frequenza di una scuola pubblica, insieme ai coetanei del Paese dove si svolge il programma la presenza di un gruppo di volontari locali che segue passo passo l esperienza degli studenti Il programma che raccoglie il maggior numero di partecipanti e nel quale si sviluppa in pieno il progetto educativo di INTERCULTURA prevede la frequenza dell intero anno scolastico all estero. Esistono anche programmi di durata semestrale, trimestrale, bimestrale e di poche settimane estive, per venire incontro alle esigenze dei più giovani e di chi preferisce un esperienza meno lunga e impegnativa. Programmi di accoglienza in Italia INTERCULTURA propone alle scuole ed alle famiglie italiane di partecipare a programmi di scambio culturale accogliendo in Italia giovani provenienti da oltre 40 Paesi del mondo. Dal 1955 a oggi migliaia di famiglie e di scuole italiane hanno saputo aprirsi a un ragazzo di 17 anni, scelto da INTERCULTURA tra i molti che desiderano venire a studiare in Italia, e lo hanno inserito nella propria vita di tutti i giorni accettandone l idealismo e le incertezze, l entusiasmo e gli scoraggiamenti. Molte scuole promuovono i programmi di accoglienza di INTERCULTURA tra i loro studenti e le loro famiglie perchè la presenza di studenti di altre nazionalità diventi una concreta opportunità per realizzare progetti di Educazione alla mondialità e all interculturalità. Analogamente a quanto avviene per i programmi di studio all estero anche i programmi di accoglienza sono caratterizzati da durate diverse, dall intero anno scolastico ad un semestre, fino ai più brevi programmi trimestrali e bimestrali. Programmi di scambi di classe Con il programma scambi di classe, gli studenti di una classe scolastica vanno a vivere all estero per due settimane, frequentano una scuola e sono ospiti delle famiglie degli studenti del posto che frequentano la stessa scuola. Successivamente la classe del Paese ospitante viene in Italia per due settimane, ospite della scuola e delle famiglie degli studenti italiani. Il programma viene organizzato da INTERCULTURA in collaborazione con le due scuole. 11 I Paesi che partecipano ai programmi Intercultura sono: ARGENTINA AUSTRALIA AUSTRIA BELGIO BOLIVIA BOSNIA BRASILE CANADA CILE CINA COLOMBIA COSTARICA CROAZIA DANIMARCA ECUADOR EGITTO FILIPPINE FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GIAPPONE HONDURAS HONG KONG INDIA INDONESIA IRLANDA ISLANDA LETTONIA MALESIA MESSICO MONGOLIA NORVEGIA NUOVA ZELANDA OLANDA PANAMA PARAGUAY PERÙ POLONIA PORTOGALLO REPUBBLICA CECA REPUBBLICA DEL SUDAFRICA REPUBBLICA DOMINICANA ROMANIA RUSSIA STATI UNITI D AMERICA SERBIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA SVIZZERA ROMANIA THAILANDIA TURCHIA UNGHERIA VENEZUELA

12 Intercultura Riconosciuta con DPR 578 del Iscritta all Albo del Volontariato della Regione Lazio Partner di AFS Intercultural Programs Centro di Formazione Interculturale, Direzione Programmi, Amministrativa e Risorse Umane Via Gracco del Secco, Colle di Val D Elsa (SI) Tel Fax Relazioni Istituzionali, Scuola e Sponsorizzazioni Via XX Settembre, Roma Tel Fax Comunicazione e Sviluppo Corso Magenta, Milano Tel/fax segreteria@intercultura.it I programmi di scambio interculturale e la progettazione ed erogazione dei corsi di formazione di Intercultura sono certificati da DNV secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008. Testi a cura di: Renato Di Chiara Stanca, Raffaele Pirola, Roberto Ruffino Grafica e impaginazione: Sergio Trotta Stampa: Vanzi Industria Grafica Agosto 2014 Intercultura

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