ZEN & dintorni. Che cos'è lo Zen?
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- Gustavo Cirillo
- 8 anni fa
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1 ZEN & dintorni Prima che una persona studi lo Zen, le montagne sono montagne e le acque sono acque; dopo una prima impressione nella verità dello Zen, le montagne non sono più montagne e le acque non sono più acque; dopo l'illuminazione, le montagne sono di nuovo montagne e le acque di nuovo acque. Che cos'è lo Zen? Provaci se vuoi. Ma lo Zen viene da solo. Il vero Zen si manifesta nella vita quotidiana, COSCIENZA in atto. Più di ogni consapevolezza limitata, esso apre ogni porta interiore verso la nostra natura infinita. La mente si libera istantaneamente. Come si libera! Il falso Zen rovina i cervelli come una panzana inventata dai preti e dai mercanti per smerciare i loro prodotti. Guardalo in questo modo, dall'esterno e dall'interno: COSCIENZA dovunque, inclusiva, in tutto te stesso. Allora non puoi fare a meno di vivere umilmente, con stupore. «Il Pensiero» dicono i maestri, «rende sciocchi». Com'è libero il passero che non ha cervello. Cinguettio e prima del "ciu", un miliardo di anni. Un battito, un altro miliardo. Testa a sinistra, è creato il genere umano. A destra, e l'uomo rinasce. E' così facile, non vi è termine al tempo. Shinkichi Takahashi Vi dico che lo Zen è un fenomeno raro Ora cercate di capire il racconto: questi piccoli aneddoti hanno un significato profondo, perché lo Zen dice che ciò che sorge nella profondità del tuo essere non può essere detto, ma può essere mostrato. Si possono creare situazioni in cui si può alludere. Forse le parole non sono capaci di esprimerlo, ma un aneddoto vivo sì. Per questo lo Zen è così ricco di aneddoti. Vive nelle parabole, si rivela nelle parabole, e nessun altro è stato capace di creare delle parabole così belle. Ci sono racconti Sufi, ci sono storie Hassidiche, e molte altre, ma nulla è paragonabile allo Zen. Lo Zen
2 possiede la pura arte di suggerire la cosa giusta e di indicare ciò che non può essere indicato. Ed in modo così semplice che può sfuggirvi: dovrete cercarlo, dovrete cercarlo a tentoni, perché di per sé l aneddoto è così semplice che vi può sfuggire. Non è molto complesso, di fatto la mente non serve; piuttosto un apertura del cuore, così lo potete capire. Fate attenzione... questo breve aneddoto contiene l intero significato dello Zen: Fu chiesto al Maestro Bokuju: «Ogni giorno ci dobbiamo vestire e dobbiamo mangiare, come possiamo liberarci da tutto questo?». Bokuju rispose: «Ci vestiamo, mangiamo» Colui che chiedeva disse: «Non capisco» Bokuju rispose: «Se non capisci, indossa i tuoi vestiti e mangia il tuo cibo». Detti ZEN Il salice è verde, i fiori sono rossi Il fiore non è rosso, nemmeno il salice è verde. Se trovi sulla strada un uomo che sa, non dire una parola, non stare in silenzio.
3 Se tutte le onde della corrente Zen fossero uguali, innumerevoli persone ordinarie vi sarebbero impantanate. Prendi il cavallo vigoroso della mente. Anche una buona cosa non è buona come il nulla. Dì una cosa con la bocca chiusa! Amabili fiocchi di neve che non cadono in nessun posto. Non appena hai l'impulso di fare qualcosa, fermati. Con tutta la tua consapevolezza, al primo albeggiare del desiderio, del conoscere, conosci. Chiudi le orecchie premendole, e il retto contraendolo, e penetra nel suono del suono. Quando sei vividamente consapevole mediante un particolare senso, rimani nella consapevolezza. Al prorompere di uno starnuto, durante la paura, nell'ansia, sopra un baratro, irrompendo nella battaglia, nell'estrema curiosità, al primo accenno di fame, sii ininterrottamente consapevole.
4 Quando ti senti ben disposta o mal disposta verso qualcuno, non riversare il tuo stato d'animo su quella persona, ma resta equilibrata. Dovunque si posi la tua attenzione, in quel punto preciso, sperimenta. Le civette dicono «Vieni, vieni» alle lucciole. Solo perché esisto sono qui, tra la neve che cade. Un mondo buono, gocce di rugiada cadono a una, a due. Ascolta, ogni cosa rabbrividisce la campana della caducità. Non piangete, insetti; gli amanti, persino le stelle devono separarsi. Il cuculo canta per me, per la montagna, a turno. Dal ramo che galleggia sul fiume, il canto di un insetto. Io faccio un pisolino, facendo delle montagne d acqua battendo il riso.
5 Contadino, mostrando la via con un ravanello. Dove ci sono umani, troverai mosche e Buddha. La prima cicala: la vita è crudele, crudele, crudele. Lucciole entrano nella mia casa, non le sdegnare. Sopravvivere a tutti, a tutti che freddo! In questo mondo anche le farfalle devono guadagnarsi da vivere. Più vicino, più vicino al paradiso che freddo! Dopo il sogno, com'è reale l'iris. Shushiki Vento d'autunno attraverso i campi, volti. Onitsura Fiori di susino n naso, un cuore. Onitsura
6 Buddha: fiori di ciliegio nel chiaro di luna. Hoitsu Bianca farfalla sfreccia tra i garofani: spirito di chi? Shiki Quanto silenzio: la neve disegna ali di anatre mandarine. Shiki I piaceri sono come i funghi: senza radici, senza fiori, crescono veloci dappertutto. Shinkichi Takahashi * * * * * Se non puoi trovare la verità dove sei ora, dove ti aspetti di trovarla? Dogen Per cinquantaquattro anni ho appeso stelle in cielo. Ora mi slancio: tutto si frantuma! Dogen Una rosa, è una rosa, è una rosa, è una rosa. Gertrude Stein
7 Le cose sono nel loro complesso, quello che appaiono essere e dietro... non c'è nulla. Sartre L'unico Zen che trovi in cima alle montagne è quello che tu stesso ci hai portato. Robert M. Pirsig Noi danziamo intorno a un anello e supponiamo, ma il Segreto sta nel mezzo e sa. Robert Forst Lo Zen è la Desimbolizzazione del mondo. R.H. Blyth La nostra vita è sprecata dai dettagli... semplificare, semplificare. Thoreau Un mattino di gloria alla mia finestra, mi soddisfa di più che la metafisica dei libri. Walt Whitman Ogni cosa lo stesso, ogni cosa distinta. proverbio Zen Nella mente di chi incomincia ci sono molte possibilità, nella mente esperta solo poche. Shunryu Suzuki
8 Non sono giovane abbastanza per conoscere ogni cosa. J.M. Barrie Se tu chiedi cos'è il Jazz, non lo saprai mai. Louis Amstrong Suona la campana che può ancora suonare Dimentica la tua proposta perfetta. C'è una crepa in ogni cosa Che è come la luce che entra dentro. Leonard Cohen «Sto per fare una domanda» disse il Re Melinda al venerabile Nagasuma. «Mi puoi rispondere?» Nagasuma disse: «Per favore fai la tua domanda». Il Re disse: «Ho già chiesto». Nagasuma disse: «Ho già risposto». Il Re disse: «Cosa hai risposto?» Nagasuma disse: «Cosa hai chiesto?» Il Re disse: «Non ho chiesto niente». Nagasuma disse: «Non ho risposto niente». Il tao che può essere detto, non è l'eterno tao. Il nome che può essere nominato, non è l'eterno nome. Tao Te Ching
9 La natura di Dio è un cerchio il cui centro è dappertutto e la circonferenza da nessuna parte. Empedocle Ogni giorno la gente sta lontana dalla chiesa e va dietro a Dio. Lenny Bruce Ama Dio e fai quel che desideri. L'occhio con cui vedo Dio è lo stesso occhio con cui Dio vede me. Meister Eckhart Quando sei deluso e pieno di dubbi, neanche mille libri di scritture sono sufficienti, quando hai raggiunto la comprensione, anche una parola è troppo. en-yang Un giorno un uomo avvicinò Ikkyu e chiese: «Maestro, scriveresti per me qualche massima della più alta saggezza?» Ikkyu prese il suo pennello e scrisse: «Attenzione.» «Tutto qui?» chiese l'uomo. Ikkyu allora scrisse: «Attenzione. Attenzione.» «Bene» disse l'uomo «Non vedo una grande profondità in quello che avete scritto.» Poi Ikkyu scrisse la stessa parola tre volte: «Attenzione. Attenzione. Attenzione.» Un po' irritato l'uomo chiese: «Cosa significa quella parola 'Attenzione'?» Ikkyu gentilmente rispose, «Attenzione significa attenzione.» storia Zen Come lo prenderò? Non prenderlo. Quello che rimane quando non c'è più avidità è il Sé. Panchadasi
10 Un'altra volta ho visto un bambino venire verso di me tenendo una torcia accesa in mano. «Da dove porti la luce?» gli ho chiesto. Lui la spense immediatamente e mi disse, «O Hasan, dimmi dove è andata e io ti dirò dove l'ho presa». Hasan Basri Noi pensiamo in generale, ma viviamo nei dettagli. A.N. Whitehead Per ogni cosa che vive è sacra, la vita delizia in vita. William Blake Ti Ts'ang chiese a Fa-Yen: «Dove vai?» Fa-Yen disse: «In giro in pellegrinaggio». Ti Ts'ang disse: «Qual è lo scopo del pellegrinaggio?» Fa-Yen disse: «Non lo so.» Ti Ts'ang disse: «Non sapere è più vicino.» mondo Zen Lo Zen non ha niente da raccogliere. Quando la gente che studia lo Zen non vede questo, è perché si avvicina troppo ardentemente. Ying-An L'acqua che è troppo pura non ha pesci. Ts'ai Ken T'an Quando lo studente è pronto il maestro appare. proverbio Buddhista
11 I maestri aprono la porta, ma devi entrare da solo. proverbio cinese Se incontri il Buddha, uccidilo. Lin-chi Perché insegnare a bere agli animali che vivono nell'acqua? proverbio africano L erbaccia cresce in fretta lungo il fiume. Chiun Lo Zen è pensiero di tutti i giorni. Chao-Chou Un monaco chiese a Yun-men: «Quali sono gli insegnamenti di una intera vita?» Yun-men gli rispose: «Una dichiarazione appropriata». mondo Zen Quando hai fame, mangia il tuo riso; quando sei stanco, chiudi i tuoi occhi. I pazzi potranno ridere di me, ma gli uomini saggi sanno cosa intendo. Lin-chi
12 Quelli che desiderano meno cose sono i più vicini agli Dei. Socrate Ho buttato la mia tazza quando ho visto un bambino bere alla fontana dalle sue mani. Diogene Siedi. Riposa. Lavora. Solo con te stesso, mai stanco. Al margine della foresta gioioso senza desideri. Buddha Ogni giorno è un buon giorno. Yun-Men Pensare è più interessante che sapere, ma meno interessante che guardare. Goethe Il tutto nella vita sta nel verbo vedere. Teilhard de Chardin Solo con il cuore puoi vedere giustamente quello che è essenzialmente invisibile all'occhio. Antonie De Saint-Exupery Siamo più curiosi del significato dei sogni, che delle cose che vediamo da svegli. Diogene
13 Qualsiasi interesse è interessante. William Hazlit I meloni sembrano freschi picchiettati di fango dalla rugiada del mattino. Basho La bocca di nessuno è abbastanza grande per dire l'intera cosa. Alan Watts Per essere un uomo di conoscenza bisogna essere illuminati e fluidi. Mistico Yaqui La Via non è difficile, solo, non ci deve essere volere o non volere. Chao-Chou Le comparazioni sono odiose. detto del XIII secolo Cosa succede al buco quando il formaggio è finito? Bertolt Brecht Stabilire cosa ti piace e cosa non ti piace,
14 questa è la vera malattia della mente. Seng-T'san L'unica gioia al mondo è incominciare. Cesare Pavese Ogni uscita è un'entrata da un'altra parte. Tom Stoppard Non si può entrare due volte nello stesso fiume. Eraclito Se ti vuoi affogare, non torturarti con acque poco profonde. proverbio bulgaro Da dove veniamo? Cosa siamo? Paul Gauguin Dove andiamo? Nel camminare, cammina. Nel sedere, siedi. Soprattutto non tremare. Yun-Men La mappa non è il territorio. Alfred Korzbyski
15 Vai senza sapere dove. Porta, senza sapere cosa. Il sentiero è lungo, la via sconosciuta. Qual è il colore del vento? Koan Zen Un monaco chiede al maestro Haryo, «Cos'è la via?» Haryo dice, «Un uomo a occhi aperti che cade nel pozzo.» Koan Zen Se un uomo desidera essere sicuro della strada che calpesta, deve chiudere gli occhi e camminare nel buio. S. Giovanni della Croce Se sei sulla via giusta, va avanti. Se sei sulla via sbagliata, torna indietro. Anonimo cinese Colui che rileva i tuoi errori non sempre è tuo nemico, colui che parla dei tuoi pregi non sempre è tuo amico. Anonimo cinese A settanta anni pianto ancora alberi ; Non ridere di me, caro vicino. Da sempre si sa che dobbiamo morire, Il bello è che non sappiamo quando.
16 Yuan Mei Chi sa fare le cose non trova difficile farle, chi trova difficile farle, non le sa fare. Anonimo cinese Saper ascoltare è meglio di saper parlare. Anonimo cinese Il dolore del separarsi, è come l'erba di primavera; più cammini, più ti allontani, e più cresce. Li Yu Chi si è scottato con la minestra calda, soffia anche sulla verdura fredda. Anonimo cinese Se dubiti di un uomo, non affidargli compiti, ma se una volta gli affidi un compito dagli anche fiducia. Anonimo cinese Deve esserci una causa e una ragione per la tristezza e per il sorriso; non si può essere addolorati per scherzo o sorridere per finta. Anonimo cinese Colui che cerca di diventare ricco non sarà mai umano, colui che cerca di diventare umano non diventerà ricco. Hang Hu
17 La vita è breve, l'arte è lunga, l'occasione è fugace, l'esperienza è fallace, il giudizio è difficile. Bisogna che non solo il medico sia pronto a fare da sé le cose che debbono essere fatte, ma anche il malato, gli assistenti, le cose esterne. Ippocrate La preghiera è una cosa, e la contemplazione un'altra, benché la preghiera e la contemplazione si generino a vicenda. La preghiera è il seme, la contemplazione il raccolto: il mietitore contempla ammirato l'ineffabile visione delle belle spighe cresciute dai piccoli spogli chicchi che ha seminato. Isacco di Siria Racconti chassidici L'insegnamento dell'anima. Rabbi Pinhàs citava spesso la massima: «L'anima dell'uomo gli insegnerà» e la ribadiva dicendo: «Non vi è uomo a cui l'anima non insegni continuamente». Una volta i discepoli gli chiesero: «Se è così perché l'uomo non l'ascolta?» «Continuamente l'anima insegna» rispose loro Rabbi Pinhàs «ma non ripete mai.» Wu-men disse: «La grande via non ha cancello. Ci sono migliaia di strade diverse. Una volta oltrepassata la barriera cammini solo, nell'universo». Wu-men
18 Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita. Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta. La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì coi dire che era stato Hakuin. I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta. Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo. Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce. La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino. Hakuin non fece obiezioni nel cedere il bambino, tutto quello che disse fu: «Ah sì?» Le armi sono oggetti sfortunati. Tutte le creature le detestano; perciò chi ha desideri non vi permane. Il gentiluomo in pace onora la sinistra e se usa le armi onora la destra. Perciò le armi non sono oggetti di un gentiluomo. Le armi sono oggetti sfortunati; solo se non se ne può fare a meno si usano, l'acutezza e l'attacco sono superiori, ma non sono cose belle. Se si stimassero belle, questo farebbe gioire nell'uccidere gli uomini. Gioire nell'uccidere gli uomini, non è poter ottenere di regnare sul mondo. Perciò nei fausti eventi è superiore la sinistra, negli eventi luttuosi è superiore la destra; perciò il vicecomandante sta a sinistra e il comandante sta a destra, cioè nel posto dei riti funerari. Se si uccidono molti uomini si piangano con lutto e rammarico; il vincitore in battaglia occupi il posto dei riti funerari. Lao-Tsu Chi conosce gli uomini è saggio. Chi conosce se stesso è intelligente. Chi vince gli uomini ha la forza. Chi vince se stesso è forte.
19 Chi conosce ciò che basta è ricco. Chi agisce con forza è risoluto. Chi non perde il suo posto dura a lungo. Chi muore e non scompare è longevo. Lao-Tzu In un sutra, Buddha raccontò una parabola: Un uomo che camminava per un campo si imbatte in una tigre. Si mise a correre tallonato dalla tigre. Giunto a un precipizio si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare oltre l'orlo. La tigre lo fiutava dall'alto. Tremando, l'uomo guardò giù, dove in fondo all'abisso un'altra tigre lo aspettava per divorarlo. Soltanto la vite lo reggeva. Due topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. L'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l'altra spiccò la fragola. Com'era dolce! Tra fama e persona quale è più amata? Tra persona e beni quale più conta? Tra ottenere e perdere quale è più penoso? Chi troppo ama, dovrà grandemente prodigarsi, chi molto accumula, dovrà pesantemente perdere. Perciò chi sa di aver abbastanza non è umiliato, chi sa fermarsi non incontra pericoli; può, quindi, a lungo durare. Lao-Tzu Quando la monaca Chiyono studiava lo Zen con Bukko di Engaku, per molto tempo non riuscì a raggiungere i frutti della meditazione. Finalmente, in una notte di luna, stava portando dell'acqua in un vecchio secchio tenuto insieme con una cordicella di bambù. Il bambù si ruppe e il fondo del secchio cadde, e in quel momento Chiyono fu liberata! Per commemorare l'evento, scrisse una poesia: In questo modo e in quello cercai di salvare il vecchio secchio, Poiché la corda di bambù era logora e stava per rompersi.
20 E poi tutt'a un tratto il fondo si staccò e cadde. Niente più acqua nel secchio! Niente più luna nell'acqua! Mokusen Hiki viveva in un tempio nella provincia di Tamba. Uno dei suoi seguaci si lamentò con lui dell'avarizia della propria moglie. Mokusen andò a trovare la moglie del seguace e le mise davanti al naso il pugno chiuso. «Che cosa vuoi dire con questo?» domandò stupita la donna. «Supponi che il mio pugno fosse sempre così. Come lo definiresti?» le disse Mokusen. «Deforme» rispose lei. Allora Mokusen spalancò la mano davanti al viso della donna e disse: «E ora supponi che fosse sempre così. Che cosa diresti?» «Che è un altro tipo di deformità» disse la donna. «Se capisci questo», concluse Mokusen «sei una buona moglie». E andò via. Dopo quella visita, la donna aiutò il marito non soltanto a risparmiare, ma anche a distribuire. Un soldato che si chiamava Nobushige andò da Hahlin e gli domandò: «C'è davvero un paradiso e un inferno?» «Chi sei?» volle sapere Hakuin. «Sono un samurai» rispose il guerriero. «Tu un soldato!» rispose Hakuin. «Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!» Nobushige montò così in collera che fece per snudare la spada. Ma Hakuin continuò: «Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa». Mentre Nobushige snudava la spada, Hakuin osservò: «Qui si aprono le porte dell'inferno!». A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino. «Ora si aprono le porte del paradiso» disse Hakuin.
21 Fare senza fare, agire senza agire, gustare senza gusto. Considerare grande il piccolo e molto il poco, ricambiare l'ira con la virtù. Pianificare il difficile quando è già facile, far grandi cose quando sono ancora piccole. Nel mondo il difficile si fa dal facile, nel mondo il grande si fa dal piccolo. Perciò il saggio non fa mai grandi cose, perciò può portare a compimento grandi cose. Ora chi leggermente promette, certamente ha scarsa buona fede e molte cose facili necessitano di molte difficoltà; per questo il saggio trova il facile difficile, e perciò alla fine non ha difficoltà. Lao-Tzu Il male degli uomini è che essi trascurano i propri campi e vanno a sarchiare nei campi degli altri e che ciò che essi domandano agli altri è molto mentre ciò che chiedono a se stessi è poco. Mencio Siediti su una sedia ancora calda e finirai con il litigare con quello che c'era seduto prima. Agli inizi del mondo, appena dopo che fu creata l'umanità, un uomo e un cane si trovarono insieme a passeggiare in un prato; un fulmine improvviso li colpì entrambi lasciandoli a terra morti. Un dio si trovò passare per caso e decise di riportare in vita le due creature. Il cuore dell'uomo era rovinato mentre quello del cane era ancora intatto; il dio prese il cuore del cane e lo trapiantò nel petto dell'uomo che riprese a vivere. Il dio impastò poi della creta e fece un cuore nuovo al cane che, subito tornato in vita, scodinzolò contento per ringraziare il dio. L'uomo invece non ringraziò neppure e se ne andò via. E' per questo che gli uomini sono così malvagi: hanno il cuore che era stato destinato in origine ai cani. Fa in modo che nessuno versi lacrime a causa tua; gli dei le contano tutte, una per una. Un giorno un povero chiese in prestito una pentola da un benestante del villaggio. Alcuni giorni dopo la restituì con un piccolo pentolino sistemato dentro. Il benestante era contento perché comunque ci aveva guadagnato ma, trovando il fatto assai strano, domandò al povero: «Come mai hai messo un pentolino dentro la pentola?». «Signore» rispose l'altro «la pentola che mi hai prestato era incinta e dopo un paio di giorni che era a casa mia ha partorito un pentolino; come è giusto ho restituito sia la madre, sia il bambino». «Benissimo» disse il benestante prendendosi sia la "madre" sia il "bambino",
22 «d'ora in poi vieni pure a prendere in prestito tutte le pentole che vuoi, basta che poi me le riporti in dietro». Qualche tempo dopo il povero si presentò di nuovo a chiedere una grossa pentola in prestito dicendo che aveva molti ospiti. L'altro gli diede la più grossa e la più bella pentola, che aveva sperando di farci un guadagno anche questa volta. Passò una settimana, poi una seconda; dopo un mese il povero non si faceva vedere. L'altro stava per mandarlo a chiamare quando lo vide arrivare con il viso triste e contrito. «Ah, signore, dopo due giorni che avevo portato la pentola a casa mia, quella si è ammalata ed è morta. Avevo deciso di aspettare che passasse il periodo di lutto per venire a dirvelo, ma poi ho pensato che voi potevate preoccuparvi e così sono venuto prima». «Che stupidaggine!» esclamò il benestante. «Quella pentola è di ferro, che cosa mi vieni a dire che è morta?» «Vedi, signore», rispose il povero «quando ti dissi che aveva partorito, poiché ti conveniva, non ti era sembrato poi così tanto strano. Però se una pentola può partorire, può anche morire». Tra i trenta e quaranta ci assillano i cinque appetiti, Tra i sessanta e gli ottanta siam preda di cento malanni; Ma tra i cinquanta e i sessanta siam liberi da ogni male, Calmo e quieto il cuore gode di ogni riposo. Bai Ajuyi L'uomo che cammina da solo non ha nessuno verso cui girarsi. Una donna destinata a rimanere presto vedova finirà inevitabilmente per sposare un uomo destinato a morire giovane. Un uomo destinato a morire giovane finirà inevitabilmente per sposare una donna destinata a rimanere presto vedova. Wang Chong Un alto dignitario si trovò un giorno a dover attraversare un fiume su un traghetto. Non sapeva nuotare ed era la prima volta in vita sua che saliva su una barca. Arrivati in mezzo al fiume il dignitario fu preso dal panico, pallido di terrore afferrò il braccio del barcaiolo e si mise a gridare: «Salvami! Sento che sono sul punto di morire annegato!». Il barcaiolo lo afferrò e lo gettò in acqua.
23 Tenendolo per i capelli lo immerse e lo tirò su alcune volte poi lo fece risalire sulla barca. Quando l'altro si fu ripreso gli domandò: «Va meglio adesso?». «Meglio, molto meglio!» rispose l'altro. Il barcaiolo commentò: «Chi non ha mai viaggiato a piedi non può apprezzare un cavallo, chi non è mai caduto in acqua non può apprezzare una barca, chi non ha mai patito la fame non può apprezzare la bontà del cibo». Esistono due tipi di donne quelle belle da vedere e quelle buone da godere; non è detto che una donna bella da vedere sia anche buona da godere né che una buona da godere sia anche bella da vedere. Li Yu Se il cielo vuol far piovere o tua madre vuole sposarsi di nuovo tu non puoi farci proprio nulla. Il Cielo facendo venire alla luce il genere umano dà agli uomini un corpo e una regola di vita. Gli uomini, mantenendo questa legge esterna, sono buoni, amano e apprezzano il meraviglioso coraggio dell'anima. Zi Qin chiese al suo maestro Mozi: «Maestro, nel parlare molto c'è qualcosa di buono?». «Che cosa vuoi che ci sia di buono nel parlare molto?» rispose Mozi. «Prendi ad esempio un rospo in uno stagno: gracida continuamente giorno e notte fino a farsi seccare la lingua e la gola, eppure nessuno gli presta la minima attenzione. Il gallo nel pollaio, invece, canta solo due o tre volte al mattino e tutti lo ascoltano perché vuol dire che si inizia il giorno. Bisogna parlare solo quando occorre.» Un uomo aveva piantato dei piccoli salici nel suo giardino e temendo che qualcuno andasse a rubare le piantine incaricò un ragazzetto di stare lì a fare la guardia. Dopo una decina di giorni non era stato rubato nessun salice. «Bravo!» disse il padrone al ragazzo.
24 «Devi aver fatto proprio buona guardia!» Il ragazzetto tutto contento per l'elogio decise di rivelare il suo sistema e raccontò: «Avevo paura che qualcuno di notte potesse venire a rubare le piantine così ogni sera le tiro fuori dalla terra e le metto tutte in casa, al mattino dopo le pianto di nuovo. Come vedete è un sistema che funziona!» Xiao Fu, Feng Meng Long Non bisogna aspettare di vedere per diventare cauti, né aspettare di sentire per stare in guardia. Non c'è nulla di più palese di ciò che si vuole tenere nascosto, nulla di più visibile di ciò che è minuscolo. Per questo un uomo sta attento a che cosa fa anche quando è solo. Gli uomini devono essere sicuri su ciò che non devono mai fare, solo allora saranno capaci di agire con decisione in ciò che devono fare. Mencio Nell'entrare in un regno informati su ciò che è proibito; nell'entrare in una città informati delle usanze; nell'entrare in una casa informati sui nomi di coloro che la abitano. Mencio In una sutra, il re Hashinoky chiese alla regina: «C'è qualcuno sulla terra che tu ami più di te stessa?». «Vorrei tanto rispondere che ti amo più di me stessa, ma in realtà è me stessa che amo di più di ogni cosa» rispose la donna. Il re riprese: «Anch'io amo me stesso più di ogni altro». Decisero allora di far visita a Buddha Sakyamuni, per sottoporgli quel problema. «Le vostre rispettive risposte non sono erronee» rispose il Buddha. «In definitiva, ognuno ama se stesso. Così facendo non arreca danno agli altri. E tuttavia, nell'amar se stesso, l'uomo reca danno agli altri». E', questo, un grande koan. Maestro Taìsen Dashimaru
25 In Giappone, un monaco di nome Shinyo si fece gettare sette volte in prigione. Ogni volta che lo liberavano, riprendeva a rubare perché di nuovo lo arrestassero, così da poter impartire il suo insegnamento ai prigionieri, che in effetti ricevettero tutti l'ordinazione monacale. E alla fine i guardiani, commossi e turbati, rilasciarono il maestro e i prigionieri, ora suoi discepoli. Chi vuol trasmettere un vero insegnamento deve saper comprendere l'animo altrui. Maestro Taìsen Dashimaru Un uomo audace, nobile e coraggioso, rese visita a quattro grandi maestri di tiro con l'arco, che vivevano insieme in un luogo appartato. «Voi siete quattro» disse loro. «Ciascuno di voi si incammini in una delle quattro direzioni, poi, volgendosi verso di me, scocchi la propria freccia. Le fermerò tutte prima che mi raggiungano». «Non è possibile» commentò uno dei maestri. «Quanto dev'essere veloce!» commentarono gli altri. «Certo è dotato di un magico potere». Allora il Buddha Sakyamuni, che era presente, commentò: «C'è ancora qualcosa di più veloce di quest'uomo audace e coraggioso: la corsa del sole e della luna e del lampo. E c'è qualcosa di ancor più veloce del sole, della luna e del lampo...». Maestro Taìsen Dashimaru Una leggenda indiana narra di un re vissuto all'epoca del Buddha, e che aveva un'incantevole sposa. Un giorno, mentre il re dormiva, la giovane donna fuggì, per rendere visita a un eremita che praticava la meditazione in un piccolo rifugio su un monte. Quando il re lo seppe, furente d'ira, si recò da lui. «Che stai facendo?» gli chiese. «Pratico la pazienza» rispose l'eremita. «Andrai in collera se mi adiro con te?». «No, a nessun costo». «Neppure se ti uccido, facendo a pezzi il tuo corpo?» «Neppure se mi uccidi». Allora il re lo fece prendere e mutilare pezzo a pezzo. Nel sutra che narra l'episodio, il re è designato come "il Tagliatore". Ma, cosa mirabile, l'eremita sopravvisse al supplizio e continuò a praticare la pazienza nell'atteggiamento del non-ego.
26 Maestro Taìsen Dashimaru Buddha disse: «Io considero la posizione dei re e dei governanti come quella dei granelli di polvere. Osservo tesori di oro e di gemme come se fossero mattoni e ciottoli. Guardo le più belle vesti di seta come cenci strappati. Vedo le miriadi di mondi dell'universo come i piccoli semi di un frutto, e il più grande lago dell'india come una goccia d'olio sul mio piede. Mi accorgo che gli insegnamenti del mondo sono l'illusione di maghi. Distinguo il più elevato concetto di emancipazione come un broccato d'oro di un sogno, e considero il sacro concetto degli illuminati come fiori che si schiudono ai nostri occhi. Vedo la meditazione come il pilastro di una montagna, il Nirvana come un incubo delle ore diurne. Considero il giudizio del bene e del male come la danza serpentina di un drago, e il sorgere e il tramontare delle credenze come null'altro che le tracce lasciate dalle quattro stagioni». Ikkyu, il maestro di Zen, era molto intelligente anche da bambino. Il suo insegnante aveva una preziosa tazza da tè, un oggetto antico e raro. Sfortunatamente Ikkyu ruppe questa tazza e ne fu molto imbarazzato. Sentendo i passi dell'insegnante, nascose i cocci della tazza dietro la schiena. Quando comparve il maestro, Ikkyu gli domandò: «Perché la gente deve morire?». «Questo è naturale» spiegò il vecchio. «Ogni cosa deve morire e deve vivere per il tempo che le è destinato». Ikkyu, mostrando la tazza rotta, disse: «Per la sua tazza era venuto il tempo di morire». Hogen, un insegnante cinese di Zen, viveva tutto solo in un piccolo tempio in campagna. Un giorno arrivarono quattro monaci girovaghi e gli chiesero se potevano accendere un fuoco nel suo cortile per scaldarsi. Mentre stavano preparando la legna, Hogen li sentì discutere sulla soggettività e sull'oggettività. Andò loro accanto e disse: «Ecco questa grossa pietra. Secondo voi, è dentro o fuori della vostra mente?». Uno dei monaci rispose: «Dal punto di vista del Buddhismo, tutto è un'oggettivazione della mente, perciò direi che la pietra è nella mia mente». «Devi sentirti la testa molto pesante», osservò Hogen «se te ne vai in giro portandoti nella mente una pietra come questa».
Maschere a Venezia VERO O FALSO
45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,
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