Erba medica: ritmo di taglio, qualità del foraggio e durata

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1 I RISULTATI DI 4 ANNI DI PROVE NELLA PIANURA REGGIANA Erba medica: ritmo di taglio, qualità del foraggio e durata È stata valutata la risposta quanti-qualitativa di cv rappresentanti 3 tipologie di pianta (dalla tradizionale alla multifogliolata) sottoposte a 3 regimi di taglio. La coltura in asciutto e il poco piovoso hanno ridotto le differenze tra le tesi, che comunque emergono sotto l aspetto quantitativo a favore delle varietà tradizionali e sotto l aspetto qualitativo per la cv multifogliolata Vincenzo Tabaglio, Marco Ligabue, Fabrizio Ruozzi Grafico 1 - Andamento termopluviometrico nel a Villa Gaida (RE) Precipitazioni Temperature Il precoce declino produttivo del prato di medica comporta spesso la sua sostituzione a soli 2-3 anni dall impianto, risolvendosi in una perdita economica per l agricoltore e in un rincaro dell unità foraggera, già di per sé poco competitiva rispetto ad altre opzioni foraggere. La riduzione della durata dei medicai, sempre più marcata negli attuali sistemi di coltivazione, può essere ricondotta a diverse cause, tutte interagenti: scarso adattamento varietale, bassa (o al limite eccessiva) fertilità pedologica, cattiva sistemazione del terreno, avversità climatiche e patologiche, errate modalità di utilizzazione e di raccolta, invasione di malerbe, compattamento del terreno per traffico veicolare eccessivo, ecc. Nel tentativo di prolungare la durata del prato, approfittando così dei vantaggi agronomici, economici e ambientali che ne deriverebbero, deve quindi imporsi all attenzione di tecnici e agricoltori una revisione della tecnica di coltivazione, attraverso il ripensamento dei principali capitoli operativi. Per quanto riguarda la scelta della cultivar, un valido strumento di supporto decisionale è rappresentato dalle liste varietali, basate sui risultati di una rete di confronti sperimentali fra le varietà proposte dal mercato, come ad esempio quelle appena pubblicate da L Informatore Agrario n. 2/4. Sarebbe tuttavia fuori luogo trattare in un singolo articolo tutti i capitoli menzionati, per cui si sceglie di focalizzare l attenzione su qualche aspetto relativo alla tecnica di raccolta, riportando i risultati di una sperimentazione sull effetto del ritmo di sfalcio sulle rese e sulla longevità dell erba medica. L obiettivo sostanziale della ricerca consisteva nel verificare se un calendario di raccolte ravvicinate potesse aumentare la resa qualiquantitativa del foraggio senza compromettere la durata del prato e se esistessero specifiche attitudini varietali a questi ritmi di utilizzazione frequenti. Materiali e metodi La prova si è svolta per un (1997-) nella pianura reggiana a Villa Gaida, su terreno di medio impasto tendente al limoso-argilloso, con buona dotazione di sostanza organica e di macroelementi, a esclusione del potassio, che è da considerare invece sufficiente (tabella 1). L andamento meteorologico del è presentato nel grafico 1. Un sintetico commento deve almeno mettere in evidenza la scarsa piovosità che ha caratterizzato l intero periodo sperimentale e ha penalizzato le rese soprattutto nel primo biennio, durante il quale la sommatoria annua delle precipitazioni è stata uguale o inferiore a 4 mm, rispetto a una media di 742 mm misura- Tabella 1 - Principali caratteristiche chimico-fisiche del terreno sperimentale Parametri Valori Argilla 36,9% Limo 48,7% Sabbia 14,4% ph (in CaCl 2 ) 7, CSC 38,9 meq/1 g Sostanza organica 3,82% N totale,22% P,3 mg/kg K 114,8 mg/kg L INFORMATORE A GRARIO 17/4 3

2 ta per il periodo Il campo sperimentale era organizzato secondo un disegno a split-plot, con 4 ripetizioni; il fattore principale era assegnato alle cultivar di erba medica, mentre quello secondario era rappresentato dalle frequenze di sfalcio: la prima, cadenzata su un intervallo fisso di giorni, la seconda, basata sul raggiungimento del 1% di fioritura, la terza sul % di fioritura. Nell impossibilità di testare l attitudine ai tagli frequenti di un gran numero di cultivar, ne sono state scelte cinque a rappresentare tre tipologie di pianta: quella tradizionale (La Torre e Prosementi), quella di nuova selezione (Julia e Superba) e quella multifogliolata (Legend), particolarmente predisposta alla produzione di proteine. Le loro essenziali caratteristiche, mutuate dai dati della sperimentazione varietale della Regione Emilia-Romagna, sono raccolte nella tabella 2. L elenco delle principali operazioni colturali è presentato nella tabella 3, dalla quale si evince in particolare la conduzione seccagna del prato, come è consuetudine nella zona. Vale la pena sottolineare che l adozione del prefissato calendario di raccolta ha determinato una superiorità solo a vantaggio del ritmo 1, che ha fatto totalizzare 19 sfalci nel, mentre in entrambi i ritmi più dilatati si sono potuti realizzare solo 16 sfalci. Molto probabilmente questa scarsa differenziazione fra i ritmi è da ricondurre all andamento siccitoso dell intero periodo sperimentale, che ha impedito quella intensificazione produttiva prevista dai tagli frequenti. A ogni raccolta sono state misurate le produzioni parcellari di foraggio fresco e, su base campionaria sono stati controllati il tenore in sostanza secca e i principali parametri nutritivi dell erba medica. I dati sono stati elaborati statisticamente mediante analisi della varianza e le medie di tesi separate mediante il test della minima differenza significativa. Risultati Tabella 2 - Caratteristiche delle varietà in prova (*) Varietà Anno e Paese di iscrizione Costitutore o responsabile della selezione conservatrice Produttività (1 = media campo) Julia 1994 Francia Verneuil Recherches, Francia 96 media La Torre 1994 Italia ApsovSementi, Voghera (PV) 14 buona Legend 1993 Italia Land o Lakes Inc., Usa 99 buona Prosementi 1973 Italia Società produttori sementi, Bologna 18 molto elevata Superba 1996 Italia Pioneer Hi-Bred Int. Inc., Usa 14 elevata (*) Dati desunti dalla sperimentazione varietale della Regione Emilia-Romagna. Tabella 3 - Calendario sintetico delle principali operazioni colturali Semina data marzo 1997 dose 4 kg/ha Concimazioni kg/ha P; 1 kg/ha K kg/ha P; 1 kg/ha K kg/ha P; 1 kg/ha K Diserbo 1997 Granurex (neburon) 4 kg/ha 1998 Basta (glufosinate-ammonio) L/ha 1999 Basta (glufosinate-ammonio) L/ha Sfalci effettuati Ritmo 1 Ritmo 2 Ritmo Totali Grafico 2 - Interazione cultivar ritmi di taglio sulla resa di sostanza secca Sostanza secca (t/ha) Ritmo 1 Ritmo 2 Ritmo 3 Julia La Torre Legend Prosementi Superba Resa in foraggio secco Le produzioni di foraggio secco dei singoli anni e quelle totali del sono mostrate in tabella 4. Per quanto riguarda l effetto delle cultivar, si può notare l assenza di significatività nell anno di impianto, caratterizzato come già detto da rese decisamente scarse a causa della prolungata siccità. Nel secondo anno cominciano a evi- 36 L INFORMATORE A GRARIO 17/4 denziarsi due posizioni statistiche: quella delle cultivar tradizionali (La Torre e Prosementi), più produttive, e quella della cultivar multifogliolata (Legend), che sconta il maggior tenore proteico con una minore resa di foraggio secco; le rimanenti cultivar (Julia e Superba) si posizionano invece su un livello intermedio, senza differenziarsi statisticamente da nessun altra. Il processo di screening fra le cultivar prosegue nella stessa direzione nel biennio successivo, così che al quarto anno la posizione dominante delle due cultivar tradizionali viene Longevità fortemente consolidata. Anche il totale di periodo conferma l inferiorità produttiva di Julia, Legend e Superba (P,1). Le differenze tra i ritmi di sfalcio, fattore con miglior effetto discriminante grazie alla impostazione del disegno statistico, sono risultate sempre altamente significative tranne al primo anno, quando il livello di probabilità si è ridotto al %. È interessante evidenziare il ribaltamento di effetti che è avvenuto nel corso del periodo sperimentale: il ritmo intermedio, quello considerato tecnicamente più corretto, ha determinato la resa massima solo al primo anno, ma poi nel secondo e nel terzo è stato superato dal ritmo più lento, per recuperare nuovamente nell ultimo anno. Al di là delle limitate differenze in produttività, si può quindi convenire per una maggiore sostenibilità nel tempo di questo ritmo, com era nelle premesse. Tuttavia, nel la sua resa è risultata statisticamente inferiore a quella del ritmo 3, con uno scarto del 2,7%; al confronto, il ritmo 1 è stato ancora meno produttivo, poiché ha fatto segnare un calo del 12,3%. È utile valutare questi andamenti anche sulla base delle produzioni dei primi tre anni, per scoprire che gli stessi scarti sono stati rispettivamente del,1% e del 1,%, il che dimostra che nel quarto anno si è verificato un recupero del ritmo 2 e una progressiva perdita del ritmo 1. L interazione «cultivar ritmo», che doveva più propriamente evidenziare eventuali adattamenti preferenziali delle cultivar ai diversi ritmi, mostra una certa penuria di significatività, poiché fra i singoli anni produttivi solo nel secondo si è potuto registrare una relazione positiva. Evidentemente, però, una qualche tendenza doveva progressivamente accumularsi poiché a livello di si è concretizzata una significatività dell 1%. La rappresentazione di questa interazione è nel grafico 2, dal quale possono essere tratti gli spunti seguenti. Fra le due cultivar tradizionali, La Torre si avvantaggia maggiormente del taglio dilazionato, mentre Prosementi viene particolarmente penalizzata dal ritmo più frequente. Julia e Legend hanno un andamento simile a Prosementi e vengono ugualmente penalizzate dai tagli frequentissimi, ma la loro produttività generale è decisamente inferiore. Superba è quella che meno subisce variazioni nei tre ritmi. Sembrerebbe dunque che La Torre sia più adatta ai tagli dilazionati, che

3 Tabella 4 - Produzione di foraggio di erba medica nei singoli anni e totale (t/ha s.s.) () Julia 4,89,13 bc AB 9,478 b C 1,393 b B 29,864 bc C La Torre,136 6,9 a A 1,798 a A 12,83 a A 34,611 a A Legend 4,616 4,3 c B 9,672 b BC 1,493 b B 29,334 c C Prosementi,16,669 ab A 1,618 a A 12,46 a A 33,98 a AB Superba,13,9 bc AB 1,47 a AB 1,882 b B 31,691 b BC Significatività n.s. ** ** *** *** Ritmo 1 4,8 b B 4,832 c C 9,717 b B 1,4 b B 29,423 c C Ritmo 2,26 a A,9 b B 1,22 b B 12,123 a A 32,663 b B Ritmo 3 4,882 b AB,886 a A 1,883 a A 11,97 a A 33,9 a A Significatività * *** *** *** *** Significatività n.s. *** n.s. n.s. ** Media di campo 4,987,326 1,7 11,361 31,882 All interno di ogni fattore, medie contraddistinte da lettere uguali (minuscole per P, e maiuscole per P,1) sono fra loro statisticamente non diverse. Tabella - Tenore in proteine grezze per i singoli anni e medio (% s.s.) () Media Julia 21,1 a A 22,8 b A 22, a A 21,6 a A 21,9 b A La Torre 19, b B 21,3 d C,3 b B 19, c C,2 e C Legend 21,2 a A 23,3 a A 22,6 a A 21,9 a A 22,3 a A Prosementi 19,8 b B 21,8 c BC, b B,1 b BC, d BC Superba,1 b AB 22, c B,9 b B,7 b B,9 c B Significatività ** *** *** *** *** Ritmo 1 21,8 a A 23,7 a A 22,2 a A 21,6 a A 22,2 a A Ritmo 2 19,9 b B 21, b B,9 b B,8 b B,8 b B Ritmo 3 19,3 c C 21, b B,7 b B 19,9 c C,4 c C Significatività *** *** *** *** *** Significatività n.s. *** n.s. * * Media di campo,3 22,3 21,3,8 21,1 All interno di ogni fattore, medie contraddistinte da lettere uguali (minuscole per P, e maiuscole per P,1) sono fra loro statisticamente non diverse. «Produce molto fieno per anni venti, e trenta, e fuori del primo anno si potrà segare cinque e sei volte all anno, facendo gran copia di pastura, talmenteché un campo farà le spese ogni anno a tre cavalli» (da un trattato di agricoltura del 7 citato da R. Anderlini, 1961) Grafico 3 - Interazione cultivar ritmi di taglio sul tenore proteico Proteina (% s.s.) Ritmo 1 Ritmo 2 Ritmo 3 Julia La Torre Legend Prosementi Superba Prosementi, Legend e Julia esprimano al meglio la loro potenzialità con quello intermedio e che Superba sia la cultivar più elastica nella utilizzazione. Tenore in proteina grezza Nella tabella vengono riportati i tenori in proteina grezza del foraggio mediati sui singoli anni e sul totale del. L effetto dei fattori sperimentali è risultato sempre altamente significativo, mentre quello dell interazione ha avuto un andamento meno costante. Per quanto riguarda le cultivar, il tenore medio del foraggio appartenente alle tipologie tradizionali si è dimostrato costantemente inferiore alle altre e in maniera spiccata per La Torre. All opposto, la varietà multifogliolata Legend ha spuntato i valori massimi nell intera sperimentazione, anche se statisticamente non dissimili da quelli di Julia, varietà sintetica di recente costituzione ma regolarmente trifogliolata. Il divario fra i due estremi, Legend e La Torre, è andato progressivamente crescendo nel tempo, da 1,7 punti percentuali del primo anno a 2,4 dell ultimo anno; come media di la varietà multifogliolata consente di ottenere un foraggio con 2,1 punti percentuali in più di proteine rispetto a La Torre. I ritmi di taglio hanno manifestato effetti abbastanza scontati, oltre che sempre altamente significativi. Poiché con l avanzare della maturità il foraggio acquista in fibra e perde in proteine, è del tutto ragionevole ritrovare una graduatoria che vede al primo posto il ritmo più frequente e all ultimo quello al % di fioritura. Nella media di, il distacco fra queste due cadenze di taglio è di 1,8 punti percentuali, quasi pari quindi a quello fra cultivar multifogliolata e non. L interazione ha mostrato sporadiche significatività e spesso con un livello probabilistico limitato, come nella media del riportata nel grafico 3. Da esso si può notare la scarsa differenziazione nel comportamento delle cultivar ai diversi ritmi di utilizzazione. Fatto pari a 1 il tenore in proteine del ritmo 1 per ciascuna varietà, il calo riscontrato nei foraggi del secondo ritmo è al massimo dell 8% per Julia e al minimo del 4% per La Torre, che però partiva già dal livello più basso. Le variazioni ulteriori che si verificano con le raccolte più tardive sono assai limitate per tutte le varietà, fino a essere nulle per quanto riguarda Prosementi. Produzione areica di proteine Nella tabella 6 sono riportate le proteine prodotte a ettaro per le cinque cultivar e per i tre ritmi di sfalcio. Il ruolo delle cultivar nei primi tre anni di produzione è risultato statisticamente non significativo, mentre si è concretizzato nel quarto e nel totale di periodo, rispettivamente per una probabilità dell 1 e dell 1%. A causa delle basse rese del primo biennio, la produzione complessiva di proteine non è stata particolarmente elevata, assommando a quasi 6 t/ha come me- L INFORMATORE A GRARIO 17/4 37

4 Tabella 6 - Produzione areica di proteine grezze nei singoli anni e totale (kg/ha) () Julia c D.68 b C La Torre a A a A Legend bc CD.729 b BC Prosementi a AB a AB Superba b BC.972 ab ABC Significatività n.s. n.s. n.s. *** ** Ritmo a A b B b AB 1.3 b B.864 b B Ritmo a A b B 2.9 b B 1.71 a A.981 ab AB Ritmo 3 94 b B a A 2.24 a A a AB 6.76 a A Significatività ** *** ** ** * Significatività n.s. ** n.s. n.s. * Media di campo All interno di ogni fattore, medie contraddistinte da lettere uguali (minuscole per P, e maiuscole per P,1) sono fra loro statisticamente non diverse. Tabella 7 - Tenore medio in NDF per i singoli anni e medio (% s.s.) () Media Julia 36,3 38,8 ab AB 43,3 b B 39, 4,2 La Torre 36,2 38,1 b B 43,4 b B 4,6 4,3 Legend 3,7 39,4 a A 42,9 b B 39,1 4, Prosementi 3,8 38,8 ab AB 44,1 a A 4, 4,7 Superba 36,7 39,4 a A 44,1 a A 39,8 4,8 Significatività n.s. * *** n.s. n.s. Ritmo 1 3,7 b B 38, c C 42,2 c C 38,1 b B 39,2 c C Ritmo 2 37,7 a A 4,2 a A 4, a A 4, a A 41, a A Ritmo 3 3, b B 38,6 b B 43, b B 41,2 a A 4, b B Significatività *** *** *** *** *** Significatività n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. Media di campo 36,2 38,9 43, 39,9 4,4 All interno di ogni fattore, medie contraddistinte da lettere uguali (minuscole per P, e maiuscole per P,1) sono fra loro statisticamente non diverse. dia di campo dell intero. Sempre in riferimento al totale di periodo, poche sono le differenze statistiche che si sono stabilite fra le cultivar: solo le due a maggior tenore proteico (Julia e Legend) hanno fatto segnare una produzione areica di proteine inferiore a quella di La Torre, che invece ha evidenziato il più alto potenziale produttivo di questa sperimentazione. Da ciò si dimostra ancora una volta la tipica relazione inversa fra tenore proteico del foraggio e produzione di sostanza secca, relazione che nel cumulo dei quattro anni ha consentito ancora un vantaggio alla strategia produttiva basata sulla cultivar con massima resa in sostanza secca. Il divario è misurabile in circa 64 kg/ha di proteine, pari al 9,6%. Passando a valutare l influenza dei ritmi, si evidenzia la loro significatività in tutte le ispezioni annuali e nel cumulo quadriennale, anche se in quest ultimo caso il livello probabilistico scende al %. Mentre il primo anno ha visto la superiorità delle due cadenze di taglio più frequenti, gli anni successivi sono stati caratterizzati da un inversione di comportamento, denotando il progredire di un certo decadimento prativo, scongiurato invece da raccolte più dilazionate. In realtà è particolarmente interessante mettere in luce che nel quarto anno e nel il ritmo intermedio ha riacquistato valore competitivo nei confronti del terzo, al punto da non doversi più considerare differente statisticamente. Ne risulta che la resa areica in proteine, valutata sull intero periodo sperimentale del medicaio, non è stata penalizzata da sfalci scanditi secondo lo stadio di inizio fioritura. Anche per la resa a ettaro di protei- 38 L INFORMATORE A GRARIO 17/4 ne, l interazione è risultata significativa solo in maniera sporadica e spesso con livello probabilistico limitato, come nella media del. Tenore in NDF del foraggio Per sintetizzare il valore nutritivo di un foraggio sulla base della composizione chimica risulta particolarmente adatto il tenore in fibra neutro detersa (NDF) (tabella 7). Il progressivo aumento delle frazioni fibrose con l avanzare della maturità della pianta è un processo fisiologico risaputo e sta alla base della raccomandazione di raccogliere allo stadio di inizio fioritura, ove si raggiunge il miglior compromesso fra quantità e qualità del foraggio. Nel corso della sperimentazione la comparsa di effetti significativi legati alle cultivar è stata piuttosto occasionale, così che il dato medio del non è apparso influenzato dalla varietà utilizzata. Tuttavia sembra possibile intravedere nella cultivar multifogliolata, caratterizzata da un rapporto foglie/steli più favorevole, una certa superiorità rispetto alle altre, superiorità che si è concretizzata statisticamente solo nel valore medio del Infatti, il suo posizionamento anomalo del 1998 è certamente da imputare alle inconsuete vicende stagionali piuttosto che a caratteristiche varietali. Molto più nitida la situazione vista attraverso il fattore secondario dei ritmi di sfalcio, che è riuscito a differenziare significativamente le medie per tutti e cinque i riscontri analitici tabulati (P,1). L andamento delle risposte è peraltro in qualche modo inconsueto. Se è normale che il foraggio tagliato a stadi giovanili abbia il valore di fibra più basso, non è così scontato che dopo l aumento registrato a carico del ritmo intermedio si assista a una quasi costante diminuzione nel terzo ritmo (fa eccezione il solo anno ). Probabilmente questo calo è da mettere in relazione alla presenza di materiale giovanile proveniente dai ricacci tributari del taglio successivo e che una raccolta tardiva ha potuto capitozzare. È pur vero che questo fatto non si è riverberato anche sul tenore proteico, come in genere viene riscontrato. La sperimentazione sembra comunque dire che il taglio intermedio, per altri versi quello tecnicamente valido, determina la raccolta di un foraggio un po più ricco in NDF, anche se solo per 1-2 unità percentuali. L inconsistenza delle differenze relative a questa frazione fibrosa si fa palese nell interazione, che non è mai risultata significativa. Produzione areica di UFL Infine, come parametro complessivo di giudizio, si propone la produzione di UFL (unità foraggere latte) a ettaro, che viene presentata nella tabella 8. La comparazione delle cinque cultivar studiate ha evidenziato un progressivo consolidamento delle diffe-

5 Tabella 8 - Produzione areica di unità foraggere latte nei singoli anni e totale (UFL/ha) () Julia bc BC 7.32 b C.198 c C.86 d D La Torre a A 8.34 a A 7.43 a A a A Legend c C 7. b BC.477 c C.397 d D Prosementi ab AB 8.94 a AB a AB 23.1 b B Superba bc ABC 8.43 a ABC b B c C Significatività n.s. ** ** *** *** Ritmo b B b B.73 c B c C Ritmo b B b B a A b B Ritmo a A a A b AB a A Significatività n.s. *** *** *** *** Significatività n.s. *** n.s. n.s. ** Media di campo All interno di ogni fattore, medie contraddistinte da lettere uguali (minuscole per P, e maiuscole per P,1) sono fra loro statisticamente non diverse. Panoramica della prova renze, a partire dalla non significatività del primo anno fino alla graduatoria abbastanza netta del totale del (P,1). Qui le varietà si dispongono secondo una scala decrescente di produttività che parte dalla cultivar La Torre e arriva fino alla coppia Julia e Legend. In termini percentuali il divario di resa in UFL/ha fra questi estremi è stato del 16%. Si conferma dunque il fatto che varietà caratterizzate da tenori azotati più elevati non rimontano lo svantaggio derivante da una produttività inferiore; hanno comunque il pregio di una maggiore concentrazione nutritiva, aspetto particolarmente apprezzato dai nutrizionisti zootecnici per foraggi destinati ad animali di elevate prestazioni produttive. Anche per i ritmi di taglio l analisi statistica ha documentato differenze significative solo a partire dal secondo anno, che giungono a disegnare una nitida classifica nel totale di, con produzioni disposte in maniera inversa rispetto alla frequenza di utilizzazione del prato. L incremento percentuale di UFL/ha che si è riscontrato ritardando progressivamente la cadenza di taglio rispetto al ritmo 1 è stato del 4% e dell 8% rispettivamente. È interessante evidenziare come, analogamente alla produzione areica di proteine, il ritmo intermedio, in vantaggio nel primo anno, abbia perso competitività nel biennio successivo, ma abbia infine recuperato in maniera sostanziale nel quarto anno, dimostrando ancora che tale frequenza di sfalcio conferisce maggiore longevità al prato. L interazione fra cultivar e ritmo di taglio è apparsa significativa solo al secondo anno e per il totale di periodo con livelli probabilistici differenti, ma non offre particolari spunti da commentare. Conclusioni La recente intensificazione della tecnica di coltivazione, rivolta soprattutto all aumento della frequenza di sfalcio e all ottenimento di un foraggio più nutritivo, ha provocato in generale una minore longevità del prato di erba medica, con importanti ripercussioni di natura ambientale. Occorre dunque ripensare le scelte operative alla luce di nuove indicazioni sperimentali e aggiornare la modalità di conduzione del medicaio, sia nella fase di coltivazione sia in quella di raccolta. La sperimentazione di cui si è dato conto in questo articolo era stata allestita con lo scopo di valutare l effetto di tre diversi ritmi di sfalcio del medicaio sulla produzione qualiquantitativa di foraggio e di verificare la disponibilità di cultivar particolarmente adatte ai tagli frequenti. Le principali conclusioni scaturite sono le seguenti. Limitatamente alle cinque varietà in prova, rappresentative di tre tipologie di materiali vegetali, non sembrano documentabili spiccate specificità di adattamento a raccolte ravvicinate, anche se è possibile individuare qualche differenza di comportamento. Per esempio, La Torre ha dimostrato di massimizzare le rese di sostanza secca, soprattutto con l adozione di calendari di raccolta dilazionati, ma ha prodotto un foraggio più grossolano e di minore concentrazione nutritiva. Più adatta a strategie di compromesso fra qualità e quantità è risultata Prosementi, che non è stata penalizzata da ritmi di sfalcio cadenzati a inizio fioritura. La scelta delle varietà multifogliolate o di Julia si impone invece nel caso si vogliano ottenere foraggi più ricchi in nutrienti, sacrificando tuttavia una certa quota di produzione. Infine, la cultivar Superba ha manifestato un comportamento intermedio fra spinta produttiva e tenore proteico ed è sembrata quella più elastica nell utilizzazione, in quanto meno soggetta a variazioni produttive in funzione dei ritmi adottati. La limitata manifestazione di specificità varietali è da valutare con prudenza, considerato il modesto numero di cultivar testate, anche se ben differenziate per tipologia, ma appare indicativa della necessità di intraprendere un ulteriore lavoro di miglioramento genetico. Inoltre va tenuto in debito conto sia l andamento siccitoso del biennio , sia il regime seccagno adottato per tutta la durata della prova, condizioni tutte che certamente non hanno consentito la piena espressione del potenziale produttivo del medicaio soprattutto nei ritmi più intensivi. Vincenzo Tabaglio Istituto di agronomia generale e coltivazioni erbacee Facoltà di agraria Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza vincenzo.tabaglio@unicatt.it Marco Ligabue Fabrizio Ruozzi Crpa Centro ricerche produzioni animali Reggio Emilia foraggi@crpa.it L INFORMATORE A GRARIO 17/4 39

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