REGOLAMENTO DELL AREA DIDATTICA IN INGEGNERIA MECCANICA

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1 FACOLTA DI INGEGNERIA REGOLAMENTO DELL AREA DIDATTICA IN INGEGNERIA MECCANICA TITOLO I Art. 1 Art. 2 TITOLO II Art. 3. Principi generali Articolazione del Regolamento Articolazione dell Area Didattica Struttura Organizzativa Organi dell Area Didattica TITOLO III Regolamento del Consiglio di Area Didattica Art. 4. Attribuzioni del Consiglio Art. 5. Composizione del Consiglio Art. 6. Attribuzioni del Presidente del Consiglio di Area Didattica Art. 7. Incompatibilità e durata della carica di Presidente del Consiglio di Area Didattica Art. 8. Elezione del Presidente del Consiglio di Area Didattica Art. 9. Attribuzioni della Commissione Didattica di Area Art. 10. Composizione ed elezione della Commissione Didattica di Area Art. 11. Sedute del Consiglio di Area Didattica Art. 12. Convocazione del Consiglio di Area Didattica Art. 13. Ordine del giorno Art. 14. Aggiornamento e calendario delle sedute Art. 15. Validità della seduta Art. 16. Registrazione delle presenze Art. 17. Assenze giustificate, decadenza e rinunce, sostituzione Art. 18. Discussione Art. 19. Votazioni Art. 20. Verbali TITOLO IV Politiche dell Area Didattica Art. 21. Durata dei CdS, insegnamenti e crediti formativi Art. 22. Ordinamento didattico dei CdS Art. 23. Orientamento e informazione Art. 24. Frequenza dei corsi di insegnamento Art. 25. Iscrizioni ai Corsi di Laurea Art. 26. Iscrizioni ai Corsi di Laurea Specialistica Art. 27. Iscrizioni ad anni di corso successivi al primo Art. 28. Passaggi e trasferimenti TITOLO V Pianificazione e controllo dell attività didattica Art. 29. Piani ufficiali degli studi Art. 30. Decadenza. Interruzione degli studi Art. 31. Calendario didattico Art. 32. Esami di profitto e verifica Art. 33. Assistenza e tutorato Art. 34. Tirocinio Art. 35. Esami di Laurea Art. 36. Attività di studio all estero TITOLO VI Valutazione e miglioramento dell attività didattica Art. 37. Attività di valutazione 1

2 TITOLO I Principi generali Art. 1 Articolazione del Regolamento Il presente regolamento disciplina le modalità di funzionamento dei Corsi di Studio (CdS) che afferiscono all Area Didattica in Ingegneria Meccanica. In particolare, con riferimento all art.33 del Regolamento di Facoltà esso fissa: la struttura organizzativa dell Area Didattica il Regolamento del Consiglio di Area Didattica le politiche dell Area Didattica la pianificazione e controllo dell attività didattica le modalità di valutazione e miglioramento dell attività didattica. Art. 2 Articolazione dell Area Didattica L Area Didattica in Ingegneria Meccanica si articola nei seguenti CdS: Corsi di Laurea di I livello (3 anni, nuovo ordinamento): Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di laurea in Ingegneria Energetica Corso di laurea in Ingegneria Gestionale Corsi di laurea (5 anni, vecchio ordinamento): Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Indirizzo Costruzioni Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Indirizzo Energia Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Indirizzo Materiali Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Indirizzo Produzione Faranno altresì parte dell Area Didattica in Ingegneria Meccanica gli eventuali Corsi di Laurea Specialistica a cui daranno accesso diretto i suddetti Corso di laurea di I livello, e gli eventuali corsi di Master a cui daranno accesso diretto i CdS dell Area. Sono organi dell Area Didattica: a) il Consiglio di Area Didattica b) il Presidente TITOLO II Struttura Organizzativa Art. 3 Organi dell Area Didattica 2

3 c) la Commissione Didattica di Area Sono organi ausiliari del Consiglio di Area Didattica: 1. la Commissione di Autovalutazione dei CdS afferenti all Area Didattica; 2. il Responsabile dei rapporti esterni; 3. le Commissioni temporanee istituite con compiti e su temi specifici, qualora il Presidente o il Consiglio di Area Didattica ne ravvisino la necessità. TITOLO III Regolamento del Consiglio di Area Didattica Art.4 Attribuzioni del Consiglio Al Consiglio di Area Didattica competono la programmazione, l organizzazione, la valutazione e il miglioramento delle iniziative didattiche dell Area. In particolare il Consiglio di Area Didattica ha il compito di: a) coordinare, sentiti i Dipartimenti e gli Istituti interessati, le attività di insegnamento e di studio per il conseguimento della laurea; b) esaminare ed approvare i piani di studio degli studenti; c) disciplinare la costituzione delle commissioni di verifica del profitto degli studenti e dell esame di laurea; d) formulare proposte e pareri, in ordine al Regolamento Didattico di Ateneo, attinenti al Corso; e) proporre al Consiglio di Facoltà l attivazione, la disattivazione, la mutazione o lo sdoppiamento di insegnamenti; f) formulare al Consiglio di Facoltà, sentiti i Dipartimenti e gli Istituti interessati, proposte in ordine ai piani di sviluppo dell Ateneo, anche con riguardo alle richieste di personale docente e tecnico-amministrativo; g) approvare la relazione sull andamento delle attività didattiche, predisposta annualmente dal Presidente. Art. 5 Composizione del Consiglio Il Consiglio di Area Didattica è presieduto dal Presidente in accordo all art. 36 del Regolamento di Facoltà e la sua composizione è definita dall art. 35 del Regolamento di Facoltà. Art.6 Attribuzioni del Presidente del Consiglio di Area Didattica 1. Il Presidente presiede e convoca il Consiglio di Area Didattica secondo le modalità previste nel Regolamento. 2. Spetta in particolare al Presidente del Consiglio di Area Didattica: a) sovrintendere alle attività del Corso di Laurea; 3

4 b) predisporre annualmente la relazione sull andamento delle attività didattiche dei CdS afferenti all area, e sottoporre la suddetta relazione al Consiglio per l approvazione prima dell inizio di ciascun anno accademico; c) vistare i registri dei corsi e avere cura di verificare che le ore di attività didattica complessiva di ciascun corso siano state almeno pari al numero minimo di ore previsto dall ordinamento. Egli provvede a fare pervenire i registri dei corsi al Preside, che ne cura la conservazione nell archivio di Facoltà. Art. 7 Incompatibilità e durata della carica di Presidente del Consiglio di Area Didattica 1. Il Presidente del Consiglio di Area Didattica deve essere un professore di ruolo a tempo pieno. 2. La carica di Presidente del Consiglio di Area Didattica ha durata triennale e non è immediatamente rinnovabile per più di una volta. 3. Il Presidente del Consiglio di Area Didattica assume la carica alla scadenza naturale del precedente mandato. Nel caso di elezione conseguente ad anticipata cessazione, il nuovo Presidente assume la carica immediatamente. Art.8 Elezione del Presidente del Consiglio di Area Didattica 1. Il Presidente è eletto dal Consiglio tra i propri professori di ruolo a tempo pieno. 2. Le elezioni sono indette, su invito del Preside, dal Decano dei professori di ruolo del Consiglio o, in caso di impedimento, da chi lo segue in ordine di anzianità. La data delle elezioni deve essere fissata nell intervallo di tempo compreso fra due mesi ed un mese prima della scadenza del mandato. 3. In caso di anticipata interruzione del mandato le elezioni debbono essere indette entro 15 giorni. 4. Il Decano dispone la convocazione del Consiglio di Area Didattica, indicando le norme che disciplinano le operazioni di voto e di scrutinio. 5. Il Decano provvede ad assicurare che la votazione sia preceduta da un dibattito e che i candidati possano esporre il proprio programma. 6. Nel caso di candidatura del Decano, le sue funzioni sono svolte da chi lo segue in ordine di anzianità. Il Decano designa due scrutatori che lo affiancano nello svolgimento delle operazioni elettorali, scegliendoli tra gli elettori attivi purché non candidati. 7. L elezione avviene a maggioranza assoluta in prima votazione ed a maggioranza relativa nelle votazioni successive. 8. Il Decano proclama l avvenuta elezione con provvedimento reso immediatamente pubblico mediante affissione all albo della Facoltà. 4

5 Art. 9 Attribuzioni della Commissione Didattica di Area 1. La Commissione Didattica di Area vigila sull efficace svolgimento delle attività didattiche di competenza. 2. Annualmente la Commissione Didattica di Area predispone il piano ufficiale degli studi dei CdS afferenti all area, per l approvazione del Consiglio di Area Didattica, entro il 30 aprile. Art. 10 Composizione ed elezione della Commissione Didattica di Area 1. La Commissione Didattica di Area è una commissione paritetica tra docenti e studenti. 2. La Commissione Didattica di Area è presieduta dal Presidente del Consiglio di Area. 3. La Commissione Didattica di Area è costituita da docenti rappresentanti di ciascuna tipologia di attività formativa (base, caratterizzante, affine). Il numero di docenti per ciascuna attività formativa è: uno qualora la classe di laurea preveda un numero di ambiti minore o uguale a due, due qualora la classe di laurea preveda un numero di ambiti compresi tra 3 e 5, tre qualora la classe di laurea preveda un numero di ambiti maggiore di I rappresentanti di cui al comma precedente vengono eletti tra i responsabili per titolarità, compito didattico, affidamento, supplenza o mutuazione, degli insegnamenti presenti nel piano ufficiale degli studi dei Corsi di Studio dell Area. La Commissione viene eletta dal Consiglio di Area Didattica e dura in carica tre anni. Ciascun partecipante al Consiglio vota per tutti i rappresentanti. Per ciascuna attività formativa vengono eletti coloro che ricevono più voti. Un componente della Commissione decade prima del suddetto termine qualora non sia più responsabile di un insegnamento presente nel piano ufficiale degli studi dei Corsi di Studio dell Area. In questo caso il Presidente nomina un nuovo componente tra quei docenti responsabili di corsi appartenenti all attività formativa non più rappresentata. 5. I rappresentanti degli studenti sono designati, al loro interno, dai rappresentanti eletti in seno all Area Didattica. Ai fini di garantire la pariteticità tra docenti e studenti, il Consiglio di Facoltà designa, ove necessario, ulteriori rappresentanti degli studenti. Art. 11 Sedute del Consiglio di Area Didattica 1. Tutti i componenti del Consiglio di Area Didattica partecipano alle sedute e possono partecipare al dibattito in tutte le sue fasi. 2. Su questioni all ordine del giorno possono essere sentite, su invito del Presidente o del Consiglio, persone esterne al Consiglio. 5

6 Art. 12 Convocazione del Consiglio di Area Didattica 1. Il Consiglio di Area Didattica è convocato dal Presidente ordinariamente almeno ogni tre mesi e straordinariamente quando occorra o quando ne faccia richiesta almeno un terzo dei suoi componenti. 2. La convocazione in via ordinaria deve essere fatta con avviso scritto inviato a ciascun avente diritto, presso la struttura cui afferisce, con anticipo di almeno quattro giorni lavorativi escluso il sabato e i giorni festivi. 3. In caso di urgenza la convocazione deve essere fatta con preavviso di almeno 24 ore. 4. Le convocazioni dei rappresentanti degli studenti devono essere messe a disposizione presso la Presidenza o presso altra struttura della Facoltà appositamente indicata dagli interessati. 5. La convocazione deve essere resa pubblica mediante affissione dell avviso all albo della Facoltà. 6. Nell'avviso di convocazione deve essere indicata la durata prevista per la seduta. Art. 13 Ordine del giorno 1. La convocazione deve contenere l elenco degli argomenti da trattare. 2. La determinazione dell ordine del giorno è di competenza del Presidente. 3. Il Presidente può decidere l inserimento di punti aggiuntivi all ordine del giorno, dandone comunicazione con le stesse modalità e tempi previsti per la convocazione d urgenza. 4. L inserimento di argomenti nell ordine del giorno può essere richiesto, prima della convocazione della seduta, da almeno un terzo dei componenti del Consiglio. 5. L inserimento di argomenti nell ordine del giorno può, altresì, essere richiesto, prima della convocazione della seduta, dai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo o dai due terzi dei rappresentanti degli studenti. 6. Tutti gli atti ed i documenti relativi agli argomenti all'ordine del giorno devono essere disponibili presso la Presidenza, per l eventuale consultazione da parte dei componenti del Consiglio, dalla data della convocazione della seduta. 7. In apertura di seduta o durante la stessa, il Presidente o un consigliere può proporre al Consiglio l inversione dell'ordine di trattazione degli argomenti. Art. 14 Aggiornamento e calendario delle sedute 6

7 1. Qualora non sia possibile esaurire la trattazione degli argomenti all ordine del giorno nel tempo indicato nell avviso di convocazione, il Presidente può aggiornare la seduta comunicando, contestualmente, giorno ed ora di aggiornamento. L aggiornamento, in ogni caso, non può andare oltre le 48 ore. 2. Nei limiti del possibile, prima del termine di una seduta il Presidente indica il calendario di massima delle sedute successive. Art. 15 Validità della seduta 1. In prima convocazione, per la validità della seduta è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti con diritto di voto. 2. In seconda convocazione, per la validità della seduta è necessaria la presenza di almeno il 40% dei componenti con diritto di voto. 3. Nel computo per determinare la validità della seduta non si tiene conto di coloro che hanno giustificato l assenza. 4. La seduta non è valida qualora non sia presente il Presidente. Art. 16 Registrazione delle presenze 1. Per consentire la registrazione delle presenze alla seduta, ciascun Consigliere è tenuto ad apporre la propria firma in un apposito elenco. 2. Qualora un Consigliere, a seduta in corso, si assenti dall aula è tenuto a comunicarlo al Segretario che ne prende nota. Art. 17 Assenze giustificate, decadenza e rinunce, sostituzione 1. La partecipazione al Consiglio di Area Didattica fa parte dei doveri dei singoli componenti. Le assenze alle sedute vanno giustificate in forma scritta. 2. Sono motivi validi a giustificare l assenza alla seduta: a) le condizioni di salute; b) la partecipazione a commissioni giudicatrici a livello nazionale o locale; c) la partecipazione a concorsi o esami quali candidati; d) gli impegni di carattere scientifico, didattico e organizzativo connessi all attività di docente universitario; e) le gravi ragioni familiari; f) i congedi previsti dalle norme vigenti; 3. Qualora un componente elettivo rinunci o cessi per qualunque motivo dalla carica è sostituito da colui che lo segue nella lista degli eletti. Qualora la lista degli eletti sia esaurita sono indette 7

8 elezioni suppletive entro trenta giorni dalla vacanza. Nel caso che la vacanza sia prevedibile, la sostituzione o l indizione delle elezioni suppletive può essere fatta anche prima della vacanza prevista. Art. 18 Discussione 1. Il Presidente apre la discussione illustrando l'argomento in oggetto oppure invitando un relatore a farlo in sua vece. Dopo l illustrazione dell'argomento e/o durante la discussione successiva, il segretario prende nota di coloro che intendono intervenire sull'argomento compilando una lista, sulla base della quale il Presidente dà la parola. 2. Durante la discussione il Presidente, tenuto conto dell'andamento della stessa, può proporre la chiusura delle iscrizioni a parlare oppure un limite al tempo concesso per ogni intervento o anche al numero degli interventi sullo stesso argomento. 3. Al termine degli interventi, il Presidente può interpellare il Consiglio sull'opportunità di ammettere altri a parlare sull'argomento. In caso di approvazione, la discussione prosegue con le medesime modalità. 4. Il Presidente, dopo aver richiamato due volte un Consigliere ad attenersi all'argomento all'ordine del giorno può togliergli la parola qualora questi seguiti a divagare o a dilungarsi. 5. La questione pregiudiziale, cioè la richiesta che un dato argomento non debba discutersi in Consiglio, e/o la questione sospensiva, cioè la richiesta che un dato argomento non debba discutersi nel corso di quella seduta, possono venire poste da un Consigliere prima che inizi la discussione sull argomento. A discussione iniziata, la questione non può essere posta se non da parte di almeno dieci Consiglieri. 6. Qualora sia posta una questione pregiudiziale o sospensiva nei termini di cui al comma precedente, il Presidente sospende la discussione e concede la parola per due interventi, uno in favore ed uno contro, quindi pone la questione in votazione. 7. Una mozione d'ordine, cioè il richiamo al Regolamento, al modo di condurre il dibattito o all'ordine del giorno, ha la precedenza sulla discussione in corso. 8. Può chiedere la parola per fatto personale, indicando in che cosa esso consista, un Consigliere che ritenga che, nel corso della discussione, gli siano state attribuite opinioni contrarie a quelle espresse o che sia stata lesa la propria immagine. Il Presidente, qualora accerti la sussistenza del fatto personale, concede la parola. 9. I Consiglieri possono presentare, per iscritto, proposte di delibera e/o di emendamento e chiedere la parola per illustrarli. 10. Non possono essere esaminate e discusse, sotto qualsiasi forma, proposte di delibera e/o di emendamento contrastanti con deliberazioni già prese nella stessa seduta sull'argomento in discussione. 8

9 11. Una proposta di delibera e/o di emendamento può essere ritirata dal proponente, che ha diritto di esporre i motivi del ritiro. La stessa proposta può essere nuovamente presentata da altri Consiglieri. 12. Quando tutti gli iscritti a parlare abbiano terminato, possono prendere la parola il Presidente, solo per eventuali chiarimenti, ed uno dei presentatori della proposta, per l eventuale replica. 13. Esaurita la fase di cui al comma precedente, il Presidente dichiara chiusa la discussione e dopo averne eventualmente riassunto i punti principali, accetta le iscrizioni a parlare per dichiarazione di voto. Dichiara, infine, il passaggio alla votazione, durante la quale vige il divieto di parola. 14. Nessuno può prendere parte a sedute o a parti di sedute in cui si trattino argomenti che riguardano direttamente la propria persona o propri parenti e affini entro il 4 grado. Art. 19 Votazioni 1. Le proposte sono messe in votazione nel seguente ordine: a) emendamenti soppressivi; b) emendamenti modificativi; c) emendamenti aggiuntivi; d) testo risultante. 2. Prima della votazione del testo possono essere proposte modifiche di forma. Il Consiglio decide per alzata di mano. 3. La votazione del testo risultante è effettuata sull intero testo, salvo il caso in cui il Consiglio, su proposta del Presidente o di cinque Consiglieri, ritenga necessario procedere alla votazione per parti separate. 4. Le delibere vanno poste in votazione in modo che i voti favorevoli siano a sostegno della variazione della situazione preesistente. Il Presidente prima della votazione precisa, comunque, il significato del "sì" o del "no". 5. Il voto è palese e si effettua, di regola, per alzata di mano; qualora il Presidente reputi dubbio il risultato, dispone la votazione per divisione o per appello nominale. 6. Nel caso di votazione per appello nominale, il segretario procede all'appello dei Consiglieri prendendo nota dei voti favorevoli, di quelli contrari e degli astenuti. 7. Tranne diverse disposizioni di legge, le votazioni riguardanti persone sono adottate a scrutinio segreto qualora anche un solo Consigliere ne faccia richiesta. 8. Lo scrutinio segreto viene effettuato a mezzo di schede e per appello nominale. Ciascun consigliere riceve dal Presidente una scheda sulla quale esprime il voto in luogo appartato; quindi la ripiega nel modo indicato e la riconsegna al Presidente che la depone nell'urna. Terminata la votazione, il Presidente, con l'assistenza di due Consiglieri in funzione di scrutatori, procede allo spoglio. 9

10 9. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti aventi diritto al voto, salvo che per argomenti per i quali sia diversamente disposto da norme legislative o statutarie. Art. 20 Verbali 1. Di ogni seduta va redatto apposito verbale a cura del Segretario. 2. Le funzioni di Segretario sono esercitate dal docente che fra i presenti ha la minore anzianità nel ruolo e, a parità di anzianità nel ruolo, dal più giovane di età. 3. Il verbale deve contenere l elenco dei presenti, l ordine del giorno, i termini essenziali della discussione sui singoli punti ed il testo della relativa delibera. 4. Il Consigliere che intenda fare riportare a verbale una propria dichiarazione deve consegnarne il testo al Segretario nel corso della seduta, il quale ne dà lettura immediata. 5. Le delibere sono riportate a verbale per esteso con i risultati delle relative votazioni. 6. Nei casi in cui il Consiglio sia tenuto a sentire il parere dei Consigli di Dipartimento o di Istituto, la verbalizzazione deve far constare i risultati della consultazione. Nel caso in cui tali pareri non pervengano entro i termini fissati all atto della richiesta, il Consiglio procede facendone specifica menzione nella verbalizzazione. 7. Le delibere adottate dal Consiglio hanno effetto immediato. 8. Il verbale deve essere depositato presso la Presidenza, per la libera visione dei Consiglieri, a partire dal quindicesimo giorno successivo alla seduta e comunque almeno otto giorni prima della seduta successiva. 9. Le eventuali proposte di correzione del verbale devono essere presentate per iscritto al Presidente almeno 24 ore prima della seduta successiva e comunque prima dell inizio della votazione di approvazione. Le correzioni approvate debbono essere richiamate con note nel testo originario e nelle relative copie a cura dei rispettivi depositari, ai quali le correzioni debbono essere inviate. 10. I verbali sono approvati all inizio della seduta successiva, sempre che i membri del consesso abbiano avuto il tempo ragionevole per prenderne visione. Solo in casi motivati i verbali possono essere approvati dopo due sedute. 11. Per esigenze amministrative, stralci del verbale possono essere letti ed approvati seduta stante. 12. I verbali, ciascuno dei quali composto da fogli numerati e firmati dal Presidente e dal Segretario, debbono essere raccolti in appositi registri. TITOLO IV Politiche dell Area Didattica 10

11 Art. 21 Durata dei CdS, insegnamenti e crediti formativi 1. La durata dei Corsi di Laurea e di tre anni, la durata dei Corsi di Laurea Specialistica è di ulteriori due anni. La durata dei CdS afferenti al vecchio ordinamento e di cinque anni per i corsi di Laurea. 2. I CdS sono articolati in insegnamenti costituiti da uno o più moduli il cui carico didattico è definito in termini di crediti in accordo agli ordinamenti didattici che li sovrintendono. 3. Gli insegnamenti costituiti da più di un modulo possono essere monodisciplinari o integrati e possono essere affidati dalla Facoltà alla collaborazione di un numero di docenti pari, al massimo, al numero di moduli. L esame dell insegnamento e comunque unico. 4. La seguente tabella indica la corrispondenza tra 1 credito (25 ore di lavoro dello studente) e le ore spese dallo studente, in attività assistita (es. lezione in aula, esercitazioni in aula, attività di laboratorio assistita, verifica progetti, seminari, visite ad impianti esterni, tirocinio, revisione tesi) e attività di studio personale, per ciascun tipo di attività didattica. Attivita didattica Ore attivita assistita Ore attivita di studio personale Lezioni ex cathedra 8 17 Esercitazioni Laboratorio 20 5 Progetto 2 23 Seminari 25 0 Visite 25 0 Tirocinio 25 0 Tesi Qualora ricorrano condizioni di sovraffollamento che, in relazione alla tipologia del Corso o alla indisponibilità di strutture idonee, lo rendano opportuno, il Consiglio di Area Didattica, previo parere favorevole della Commissione Didattica di Area, propone al Consiglio di Facoltà lo sdoppiamento di un insegnamento, e le modalità di suddivisione degli studenti. Il Consiglio di Area Didattica verifica annualmente la permanenza dei presupposti per lo sdoppiamento entro il 1 marzo. 6. Il Consiglio di Area Didattica verifica che programmi didattici e prove d esame dei Corsi sdoppiati siano equivalenti ai fini didattici e non creino disparità. Gli studenti tramite apposita richiesta scritta al Presidente possono chiedere, motivandolo, il trasferimento ad un Corso sdoppiato diverso da quello al quale sono assegnati. La domanda di trasferimento viene sottoposta al Consiglio per l eventuale approvazione. 7. Il Consiglio di Area Didattica può proporre al Consiglio di Facoltà, nell ambito di criteri fissati dal Senato accademico e dalla Facoltà stessa, l affidamento ai dottorandi di ricerca e agli assegnisti di ricerca di una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa che non deve in ogni caso compromettere l attività di formazione e di ricerca. Art. 22 Ordinamento didattico dei CdS 11

12 Gli ordinamenti didattici dei CdS in Ingegneria afferenti all Area Didattica in Ingegneria Meccanica sono disciplinati da: D.M.4 agosto 2000, Pubblicato in S.O. n.170 G.U. del 19/10/2000 n.245, recante determinazione delle classi delle lauree universitarie e dal D.M. 28 novembre 2000, Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 18 del , recante determinazione delle classi delle lauree specialistiche, per i Corsi di Laurea in Ingegneria Meccanica, Gestionale ed Energetica; D.M , pubblicato sulla GURI n. 166 del , per i corsi del vecchio ordinamento. Ordinamenti dei Corsi di Laurea di primo livello afferenti all Area L'ordinamento didattico è formulato con riferimento ai crediti obbligatoriamente presenti per ambito disciplinare Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica DENOMINAZIONE DEL CDS Ingegneria Meccanica CLASSE DELLE LAUREE IN INGEGNERIA INDUSTRIALE (Classe n. 10) DURATA DEL CORSO: 3 ANNI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL CORSO DI STUDI Il Corso di Studi prevede al suo interno un sistema di valutazione costante della qualità, sia dell'organizzazione che dei risultati della didattica, rispondente a criteri nazionali ed internazionali OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI Proc Profilo culturale e professionale della figura in uscita Il CdS in Ingegneria Meccanica è la più ovvia e logica riconversione degli attuali, omonimi, corso di laurea, suddiviso in 4 indirizzi, e corso di diploma. Il CdS in Ingegneria Meccanica ha lo scopo di preparare tecnici in grado di affrontare una vasta gamma di problematiche connesse con la progettazione, produzione, manutenzione di sistemi, macchine ed impianti afferenti ai settori più diversificati delle industrie manifatturiere. La preparazione da fornire allo studente deve, pertanto, essere a largo spettro disciplinare, in modo da potervi ancorare successivamente le più diverse conoscenze specifiche che saranno richieste in ambito aziendale. Il CdS, pertanto, sarà programmato in modo da rispettare i tradizionali canoni culturali sui quali questo titolo continua a basare il proprio successo ed apprezzamento in ambito nazionale ed internazionale. Non vengono, ovviamente, trascurate le più avanzate conoscenze nei settori 12

13 culturali più innovativi. Il corso presenta una strutturazione che favorisce una prosecuzione degli studi verso il titolo di secondo livello che appare, ancor oggi, quello maggiormente apprezzato, anche se si prevede che una buona percentuale di allievi preferirà concludere la propria esperienza culturale, universitaria col titolo di primo livello, che presenta una significativa spendibilità anche nella nostra area di influenza. Le materie caratterizzanti vengono scelte negli ambiti disciplinari di: ingegneria meccanica, ingegneria dell automazione e ingegneria dei materiali. Insieme di conoscenze e abilità che caratterizzano il profilo I laureati del Corso di Studi in Ingegneria Meccanica avranno: conoscenze degli aspetti metodologici-operativi della matematica, della fisica, della chimica e dell informatica che sapranno utilizzare per interpretare e descrivere i problemi propri dell ingegneria; conoscenze degli aspetti metodologici-operativi delle scienze di ingegneria industriale con particolare approfondimento nel settore della meccanica e riferimenti ai settori di automazione e dei materiali; capacità di identificare, formulare e risolvere problemi di tecnica ingegneristica utilizzando metodi, tecniche e strumenti di calcolo e di misura dei più aggiornati; capacità di progettazione di componenti meccanici, impianti termotecnici e impianti meccanici; capacità di condurre esperimenti e di analizzarne ed interpretarne i dati; conoscenza delle proprie responsabilità professionali ed etiche con particolare riferimento alla comprensione dell impatto dell opera ingegneristica sul contesto sociale e fisico-ambientale; conoscenza del contesto aziendale e della cultura di impresa; capacità di comunicare, in forma scritta e orale, in lingua inglese oltre che in italiano. Prospettive occupazionali Gli sbocchi occupazionali sono ampi e diversificati, sicché, attualmente, i nostri laureati vengono assorbiti da un mercato del lavoro dove la richiesta è nettamente più forte dell offerta. Si determina, pertanto, una pluralità di occasioni di lavoro sulle quali il neo-laureato può consentirsi di scegliere. Le opportunità elitarie sono da prevedersi nelle industrie meccaniche ed elettromeccaniche; aziende ed enti per la conversione dell energia; imprese impiantistiche; industrie per l'automazione e la robotica; imprese manifatturiere in generale per la produzione, l'installazione ed il collaudo, la manutenzione e la gestione di macchine, linee e reparti di produzione. Non sono da trascurare significative percentuali di laureati che si indirizzeranno verso la libera attività professionale ed imprenditoriale. POSSIBILITA DI PROPORRE CURRICULA INDIVIDUALI DI STUDI: NO PROVA FINALE 13

14 La prova finale consiste nella discussione di un progetto o tesina redatti anche nell ambito dell esperienza di tirocinio.. 14

15 QUADRO GENERALE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE Attività formative: tipologia: corsi di insegnamento, esercitazioni pratiche e laboratori didattici Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari Crediti nell ordinam. didattico Matematica, informatica e statistica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/02 - Algebra MAT/03 - Geometria MAT/05 - Analisi matematica MAT/06 - Probabilità e statistica matematica MAT/07 - Fisica matematica MAT/08 - Analisi numerica MAT/09 - Ricerca operativa a) Di base Fisica e chimica CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/07 - Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/03 - Fisica della materia 18 b) Caratterizzanti Ingegneria dell'automazione ING-IND/32 - Convertitori, macchine e azionamenti elettrici ING-INF/04 - Automatica Ingegneria dei materiali Ingegneria meccanica c) Affini o integrative Cultura scientifica, umanistica, giuridica, economica, sociopolitica ICAR/08 - Scienza delle costruzioni ING-IND/21 - Metallurgia ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali ING-IND/08 - Macchine a fluido ING-IND/09 - Sistemi per l'energia e l'ambiente ING-IND/10 - Fisica tecnica industriale ING-IND/12 - Misure meccaniche e termiche ING-IND/13 - Meccanica applicata alle macchine ING-IND/14 - Progettazione meccanica e costruzione di macchine ING-IND/15 - Disegno e metodi dell'ingegneria industriale ING-IND/16 - Tecnologie e sistemi di lavorazione ING-IND/17 - Impianti industriali meccanici ICAR/01 - Idraulica ING-IND/31 - Elettrotecnica ING-IND/35 - Ingegneria economico-gestionale ING-INF/01 - Elettronica IUS/04 - Diritto commerciale IUS/07 - Diritto del Lavoro IUS/13 - Diritto internazionale IUS/14 - Diritto dell'unione europea M-GGR/02 - Geografia economico-politica M-PSI/06 - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche MAT/08 Analisi Numerica

16 SECS-P/01 -Economia Politica SECS-P/02 -Politica Economica SECS-P/05 -Econometria SECS-P/07 - Economia aziendale SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio d) A scelta dello studente Tutte le discipline attivate in Facoltà e tutte le 9 discipline attivate in Ateneo Altre att. formative Tipologie Crediti e) Per la prova finale e per la conoscenza della lingua straniera Prova finale Lingua straniera 3 6 f) Altre (art. 10, Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, 9 comma 1, lettera f ) tirocini, etc. TOTALE 180 I CREDITI ACQUISITI SARANNO TUTTI RICONOSCIUTI PER L ACCESSO ALLA LAUREA SPECIALISTICA APPARTENENTE ALLA CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA MECCANICA N. 36/S. Corso di Laurea in Ingegneria Energetica DENOMINAZIONE DEL CDS Ingegneria Energetica CLASSE DELLE LAUREE IN INGEGNERIA INDUSTRIALE (Classe n. 10) DURATA DEL CORSO: 3 ANNI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL CORSO DI STUDI Il Corso di Studi prevede al suo interno un sistema di valutazione costante della qualità, sia dell'organizzazione che dei risultati della didattica, rispondente a criteri nazionali ed internazionali 16

17 OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI Profilo culturale e professionale della figura in uscita L Ingegneria Energetica si occupa della gestione e della progettazione degli impianti energetici e dei loro componenti, in modo da garantire il migliore impiego delle risorse disponibili combinato col minimo impatto sull ambiente. E quindi obiettivo del corso di studi la formazione di un tecnico che abbia le competenze per agire nell ambito multidisciplinare che caratterizza le moderne applicazioni energetiche, con conoscenze mirate nei vari rami dell ingegneria meccanica, assieme ad un approfondimento delle tematiche più specifiche richieste dall industria energetica. Insieme di conoscenze e abilità che caratterizzano il profilo La base della preparazione prevede una buona conoscenza delle discipline matematiche, fisiche, chimiche, informatiche. Su questa base vengono costruite le competenze proprie dell'ingegneria energetica, incentrate sulle modalità di conversione termodinamica delle varie forme di energia ed al loro impatto ambientale, alla conversione ed all'utilizzo dell'energia, alle fonti energetiche rinnovabili e non, alla termoeconomia, agli impianti termotecnici, strettamente collegate alle altre discipline dell'ingegneria industriale, che permettano una conoscenza approfondita di tecnologie, impianti e sistemi delle trasformazioni energetiche e una valutazione qualitativa e quantitativa dei fabbisogni insieme alla gestione e alla pianificazione degli usi finali; questi ultimi, peraltro, sono strettamente connessi agli aspetti tecnologici, con particolare riguardo all innovazione e alle strategie del futuro. Prospettive occupazionali Agli Ingegneri energetici il mercato del lavoro offre un gran numero di opportunità: la produzione, la distribuzione e l'utilizzo corretto dell'energia sono realtà irrinunciabili, seppure intensamente problematiche, della nostra epoca. L industria energetica sta peraltro vivendo grandi trasformazioni (liberalizzazione dei mercati, incremento della competitività, decentralizzazione, maggiore attenzione ai problemi di impatto ambientale, riduzione delle emissioni di gas serra), che richiedono sempre più tecnici preparati e con le necessarie competenze. I possibili sbocchi professionali per l Ingegnere di 1 livello sono: nel settore della gestione dell energia nell industria e in aziende ed enti pubblici territoriali fornitori del "servizio energia"; si osservi in proposito che la Legislazione italiana (Legge 10/91) ha previsto l obbligo della figura del "tecnico responsabile per la conservazione e l uso razionale dell energia (energy manager)" per le aziende con consumi energetici superiori ad una certa soglia; nell attività di progettazione e collaudo di impianti energetici come, per esempio, impianti di riscaldamento e di climatizzazione, impianti per la conservazione degli alimenti, piccoli e medi impianti per la produzione, la distribuzione e l utilizzo dell energia; nella progettazione termotecnica degli edifici; nelle industrie energetiche operanti nei settori petrolifero e del gas naturale. POSSIBILITA DI PROPORRE CURRICULA INDIVIDUALI DI STUDI: NO 17

18 PROVA FINALE La prova finale consiste nella discussione di un progetto o di una tesina redatti durante l esperienza del tirocinio o che approfondisca un argomento trattato durante il percorso curriculare, oppure un argomento di ricerca 18

19 QUADRO GENERALE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE Attività formative: Tipologie: corsi di insegnamento, esercitazioni pratiche e laboratori didattici a) Di base Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari Crediti nell ordinam. didattico Matematica, informatica e statistica Fisica e chimica b) Caratterizzanti Ingegneria elettrica Ingegneria energetica Ingegneria meccanica c) Affini o integrative Cultura scientifica, umanistica, giuridica, economica, socio-politica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/02 - Algebra MAT/03 - Geometria MAT/05 - Analisi matematica MAT/06 - Probabilità e statistica matematica MAT/07 - Fisica matematica MAT/08 - Analisi numerica MAT/09 - Ricerca operativa SECS-S/02 - Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/07 - Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/03 - Fisica della materia ING-IND/31 - Elettrotecnica ING-IND/32 - Convertitori, macchine e azionamenti elettrici ING-IND/33 - Sistemi elettrici per l'energia ING-INF/07 - Misure elettriche ed elettroniche ING-IND/08 - Macchine a fluido ING-IND/09 - Sistemi per l'energia e l'ambiente ING-IND/10 - Fisica tecnica industriale ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale ING-IND/19 - Impianti nucleari ING-IND/25 - Impianti chimici ING-IND/32 - Convertitori, macchine e azionamenti elettrici ING-IND/33 - Sistemi elettrici per l'energia ING-IND/08 - Macchine a fluido ING-IND/09 - Sistemi per l'energia e l'ambiente ING-IND/10 - Fisica tecnica industriale ING-IND/12 - Misure meccaniche e termiche ING-IND/13 - Meccanica applicata alle macchine ING-IND/14 - Progettazione meccanica e costruzione di macchine ING-IND/15 - Disegno e metodi dell'ingegneria industriale ING-IND/16 - Tecnologie e sistemi di lavorazione ING-IND/17 - Impianti industriali meccanici ING-IND/22 - Scienza e Tecnologia dei Materiali ING-IND/35 - Ingegneria Economico- Gestionale ICAR/01 - Idraulica

20 ING-INF/01 - Elettronica IUS/04 - Diritto commerciale IUS/07 - Diritto del Lavoro IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico IUS/13 - Diritto internazionale IUS/14 - Diritto dell'unione europea M-GGR/02 - Geografia economico-politica M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche MAT/08 - Analisi Numerica SECS-P/01 - Economia Politica SECS-P/02 - Politica Economica SECS-P/05 - Econometria SECS-P/07 - Economia aziendale SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio d) A scelta dello Tutte le discipline attivate in Facoltà e tutte le 12 studente discipline attivate in Ateneo Altre att. formative Tipologie Crediti e) Per la prova finale e per la conoscenza della lingua straniera Prova finale Lingua straniera 3 6 f) Altre (art. 10, Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, 9 comma 1, lettera f ) tirocini, etc. TOTALE 180 I CREDITI ACQUISITI SARANNO VALIDI PER L ACCESSO ALLA LAUREA SPECIALISTICA APPARTENENTE ALLA CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA ENERGETICA E NUCLEARE N.33/S. Corso di laurea in Ingegneria Gestionale DENOMINAZIONE DEL CDS Ingegneria Gestionale CLASSE DELLE LAUREE IN INGEGNERIA INDUSTRIALE (Classe n. 10) DURATA DEL CORSO: 3 ANNI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL CORSO DI STUDI Il Corso di Studi prevede al suo interno un sistema di valutazione costante della qualità, sia dell'organizzazione che dei risultati della didattica, rispondente a criteri nazionali ed internazionali 20

21 OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI Profilo culturale e professionale della figura in uscita Il Corso di laurea in Ingegneria Gestionale ha come finalità quella di fornire tecniche e strumenti di base per svolgere compiti di progettazione, gestione e controllo dei sistemi e dei processi. L obiettivo del corso è la formazione un ingegnere che abbia la capacità di affrontare ed organizzare nelle aziende di produzione e di servizi tutte quelle problematiche in cui l innovazione tecnologica, informativa e gestionale gioca un ruolo trainante. Il profilo formativo dell ingegnere gestionale richiede, a questo livello di formazione, conoscenze di tipo metodologico quantitativo ed una specifica conoscenza dei principali processi produttivi, gestionali ed economici delle aziende tale da consentire di operare con un approccio multidisciplinare capace di far colloquiare ed integrare i diversi apporti di natura specialistica necessari alla soluzione dei problemi aziendali. In relazione a queste finalità obiettivi primari del percorso formativo sono l acquisizione delle conoscenze di base teoriche e delle immediate applicazioni relative alla gestione degli impianti e dei sistemi aziendali (Sicurezza e Qualità), alla gestione della logistica e della pianificazione della produzione, ai fondamenti delle costruzione delle macchine ed al funzionamento delle diverse tecnologie e tipologie dei sistemi produttivi, al controllo e l automazione dei sistemi produttivi, ai supporti informativi ed informatici per la gestione dei sistemi produttivi e delle aziende servizi ed alle problematiche di gestione economica e legislativa aziendale. Insieme di conoscenze e abilità che caratterizzano il profilo Il Corso di primo livello in Ingegneria Gestionale intende formare un tecnico in grado di progettare e gestire i sistemi produttivi, logistici e di servizio, modellizzarne i processi e le interazioni con gli altri sottosistemi aziendali, identificarne le prestazioni, suggerire e implementare miglioramenti. Il ruolo dell Ingegnere Gestionale richiede la presenza congiunta di: capacità di modellizzazione; conoscenza approfondita dei fenomeni e delle dinamiche aziendali; conoscenze essenziali sulle tecnologie industriali; capacità di integrare equilibratamente aspetti tecnici e aspetti economici; conoscenza approfondita delle diverse tipologie di sistemi produttivi, logistici e di servizio; conoscenza dei sistemi informatici; capacità di analisi dei processi aziendali; capacità di gestione del cambiamento; capacità di comunicare, in forma scritta ed orale, in lingua inglese oltre che in italiano. Prospettive occupazionali La figura professionale che si vuole creare corrisponde ad un bisogno rilevante già oggi presente nel sistema industriale e nelle aziende di servizio, essa è destinata a diventare ancora più rilevante per l azione concomitante di tre fenomeni: - la crescente diffusione di una logica di gestione per processi all interno delle imprese, non solo industriali, che richiede la presenza di tecnici in grado di analizzare e ripensare flussi di attività prima gestiti in modo indipendente da funzioni differenti; 21

22 - la rapida diffusione di sistemi di gestione integrata dei processi aziendali, produttivi e non, i quali costituiscono una innovazione con cui oggi quasi tutte le imprese si stanno confrontando; da ciò la necessità sia di analisti organizzativi sia di implementatori, sia di gestori "sul campo"; - l'evoluzione, ormai avviata, dei processi di scambio commerciale verso modelli strettamente integrati con gli strumenti informatici e telematici e, quindi, le conseguenti ricadute sui sistemi produttivi e logistici che dovranno adeguarsi in termini di servizio ai clienti. Il futuro laureato in Ingegneria Gestionale rappresenta certamente una figura particolarmente richiesta dalle aziende, dove è sempre più sentita l esigenza di lavorare in team interfunzionali. L attenzione alle caratteristiche di trasversalità funzionale del processo produttivo e logistico, data nel curriculum formativo, fornisce infatti al laureato le competenze e la cultura per lavorare al meglio in ruoli di integrazione fra diverse funzioni. Questo tipo di formazione sul processo produttivo e logistico permette alle Aziende di utilizzare flessibilmente tale figura in varie aree (ad esempio programmazione della produzione, approvvigionamenti, distribuzione, manutenzione, qualità, ecc.); nondimeno costituisce la base per il proseguimento nel successivo Corso di secondo livello in Ingegneria Gestionale. La richiesta delle aziende di giovani in possesso del titolo di primo livello in Ingegneria Gestionale è destinata a crescere ulteriormente per l azione dei seguenti elementi: - l area di realizzazione e distribuzione dei prodotti (ingegnerizzazione del processo, approvvigionamenti, produzione, e distribuzione) è sempre più un elemento critico per il successo delle aziende, in particolare di quelle siciliane le quali, pesantemente condizionate da fattori strutturali e geografici, vedono in questo cambiamento una opportunità di sviluppo; - la grande diffusione degli strumenti di gestione dei sistemi produttivi la cui implementazione e conduzione è un progetto molto complesso che richiede una figura con conoscenze approfondite di tutti i processi aziendali. POSSIBILITA DI PROPORRE CURRICULA INDIVIDUALI DI STUDI: NO PROVA FINALE La prova finale può essere la discussione di un progetto o di una tesi che approfondisca o l esperienza di tirocinio o l argomento trattato durante il percorso curriculare oppure un argomento di ricerca. 22

23 QUADRO GENERALE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE Attività formative: tipologia: corsi di insegnamento, esercitazioni pratiche e laboratori didattici a) Di base Matematica, informatica e statistica b) Caratterizzanti Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari Crediti nell ordinam. didattico Fisica e chimica Ingegneria dell automazione Ingegneria energetica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/02 - Algebra MAT/03 - Geometria MAT/05 - Analisi matematica MAT/06 - Probabilità e statistica matematica MAT/07 - Fisica matematica MAT/08 - Analisi numerica MAT/09 - Ricerca operativa SECS-S/02 - Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/07 - Fondamenti chimici delle tecnologie FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/03 - Fisica della materia ING-IND/13 - Meccanica applicata alle macchine ING-IND/10 - Fisica tecnica industriale Ingegneria elettrica Ingegneria gestionale ING-IND/31 - Elettrotecnica ING-IND/32 - Convertitori, macchine e azionamenti elettrici ING-IND/33 - Sistemi elettrici per l'energia ING-IND/16 - Tecnologie e sistemi di lavorazione ING-IND/17 - Impianti industriali meccanici ING-IND/35 - Ingegneria economicogestionale ING-INF/04 - Automatica

24 c) Affini o integrative Cultura scientifica, umanistica, giuridica, economica, socio-politica d) A scelta dello studente ICAR/01 - Idraulica ING-INF/01 - Elettronica ING-IND/12 - Misure meccaniche e termiche ING-IND/14 - Progettazione meccanica e costruzione di macchine ING-IND/15 - Disegno e metodi dell'ingegneria industriale IUS/04 - Diritto commerciale IUS/07 - Diritto del Lavoro IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico IUS/13 - Diritto internazionale IUS/14 - Diritto dell'unione europea M-FIL/02 - Logica e filosofia della scienza M-GGR/02 - Geografia economico-politica M-PSI/06 - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche MAT/08 - Analisi Numerica SECS-P/01- Economia Politica SECS-P/02 - Politica Economica SECS-P/05 - Econometria SECS-P/07 - Economia aziendale SECS-P/12 - Storia economica SPS/07 - Sociologia generale SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro Tutte le discipline attivate in Facoltà e tutte le discipline attivate in Ateneo Altre att. formative Tipologie Crediti e) Per la prova finale e per la conoscenza della lingua straniera Prova finale Lingua straniera 3 6 f) Altre (art. 10, Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, 9 comma 1, lettera f ) tirocini, laboratori didattici TOTALE 180 I CREDITI ACQUISITI SARANNO TUTTI RICONOSCIUTI PER L ACCESSO ALLA LAUREA SPECIALISTICA APPARTENENTE ALLA CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE N.34/S Ordinamento del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica (Vecchio Ordinamento) L'attività didattico-formativa è organizzata sulla base della annualità intesa come corso di insegnamento monodisciplinare o integrato, comprendente in ogni caso non meno di 80 ore di attività didattica assistita. 24

25 Per il conseguimento della laurea in ingegneria meccanica, tra le annualità previste devono essere obbligatoriamente comprese le seguenti, indicate per settore scientifico-disciplinare o per insieme di settori scientifico-disciplinari: annualità A02A - Analisi matematica A01C - Geometria A03X - Fisica matematica A04A - Analisi numerica A01A Logica Matematica A01B - Algebra A02B - Probabilità e statistica matematica S01A - Statistica 5 1 annualità B01A - Fisica generale 6 1 annualità B01A - Fisica generale B03X - Struttura della materia 7 1 annualità C06X - Chimica 8 1 annualità K05A - Sistemi di elaborazione delle informazioni K05B - Informatica 9 1 annualità H15X - Estimo I27X - Ingegneria economico-gestionale P01A Economia politica 10 1 annualità H07A Scienza dlle costruzioni H07B Tecnica delle costruzioni 11 1 annualità I05A Fisica tecnica industriale I05B Fisica tecnica ambientale I15B Principi di ingegneria chimica 12 1 annualità I07X Meccanica applicata alle macchine I09X Disegno e metodi dell ingegneria industriale 13 1 annualità I04A Propulsione aerospaziale I04B Macchine a fluido I04C Sistemi e tecnologie energetici 14 1 annualità I10X Tecnologie e sistemi di lavorazione I14A - Scienza e tecnologia dei materiali I14B Materiali macromolecolari 15 1 annualità I17X Elettrotecnica I18X Convertitori, macchine ed azionamenti elettrici 16 1 annualità K01X - Elettronica K04X - Automatica 25

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