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1 MODENA Sabato 7 febbraio cronaca.modena@ilcarlino.net Redazione: via Carlo Zucchi 31, Modena - Tel Fax Pubblicità: S.P.E. - Via Carlo Zucchi 31, Modena - Tel Fax Degrado, romeni accampati nell ex cimitero di Saliceta Cittadella, proteste dei commercianti Alle pagine 2 e 3 DECRETO SICUREZZA I medici insorgono «Non denunceremo i clandestini» A pagina 6 LITE IN FAMIGLIA Droga, il nonno inguaia il nipote e il suo amico A pagina 7 VILLAGGIO fantasma FRASSINORO Frana continua Case sgomberate, strade bloccate OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA Fatture false, evasi trenta milioni: 14 denunciati A pagina 7 LA SCELTA DI UNA DONNA. «ORA SONO TRANQUILLA» Replay del giudice Sì a due nuovi bio testamenti A pagina 5 FANANO A pagina 23 Cuoco arrestato Spacciava cocaina agli sciatori A pagina 23

2 2 MODENA PRIMO PIANO il Resto del Carlino SABATO 7 FEBBRAIO 2009 LE AREE DEL DEGRADO Tendopoli Tra le sterpaglie dell ex cimitero di Saliceta sono state trovate due tende e molti rifiuti Nell accampamento vivevano dieci persone, tutti rumeni, in condizioni disperate Denunce I senzatetto, otto uomini e due donne, sono noti alle forze dell ordine Tutti hanno precedenti penali per reati contro il patrimonio e furto Alcuni già multati per accattonaggio Villaggio di romeni nell ex cimitero Sgomberato un campo abusivo Saliceta San Giuliano, dieci stranieri vivevano tra i rifiuti SI ERANO accampati con due tende nell ex cimitero di Saliceta San Giuliano. Coperte, pentole, biancheria stesa e rifiuti dappertutto. Una specie di campo nomadi abusivo è stato sgomberato ieri mattina dagli agenti della polizia municipale. Dieci persone, tutti romeni, sono stati fermate e identificate. Erano circa le sette quando i vigili del comando di via Galilei hanno fatto il blitz nell accampamento, tra alberi e sterpaglie. L intervento è stato possibile grazie anche alla collaborazione di alcuni residenti che negli ultimi giorni avevano notato e segnalato alla sala operativa della Polizia municipale un continuo andirivieni di persone nell area incolta. I RESIDENTI hanno notato persone che si addentravano nella boscaglia, a tutte le ore del giorno. Il via vai andava avanti da tempo, segno che gli abusivi si erano ormai stanziati nel vecchio cimitero. Le loro capanne, che contenevano ognuna cinque persone, hanno resistito alla pioggia di questi giorni. Il gruppo viveva in condizioni di fortissimo degrado: le capanne erano state realizzate con tendoni e rami e all interno la polizia ha trovato di tutto. Nel campo nomadi improvvisato sono stati identificati dieci rumeni, otto uomini e due donne di età compresa tra i 19 e 55 anni, quasi tutti con precedenti penali per reati contro il patrimonio e furti. Molti erano già noti agli operatori perché sanzionati più volte per bivacchi ed accattonaggio nelle vie della città. BLITZ I vigili urbani chiamati dai cittadini della frazione NON È ESCLUSO, quindi, che si tratti delle stesse persone che si vedono mendicare per le strade del centro o nei parcheggi dei centri commerciali e delle case di cura. Tutti sono stati accompagnati al comando per accertamenti mentre l area è stata sgomberata. Ora sarà monitorata dalle forze dell ordine per impedire che diventi ancora un covo di senzatetto. NON È LA PRIMA volta che la polizia municipale si trova a sgomberare accampamenti di fortuna sorti in aree degradate: poco tempo fa furono allontanati alcuni abusivi da un residence abbandonato di Baggiovara, mentre in via Guarini avevano trovato rifugio, nell area dell ex cinema estivo, alcuni senzatetto. Anche in quel caso furono i cittadini a chiamare la polizia municipale. Nel 2008, sono stati 104 i nuclei nomadi abusivi allontanati dai vigili urbani solo in città, mentre 70 sono stati gli interventi per accattonaggio anche grazie all ordinanza del sindaco. val. b. POLIZIA GLI UOMINI DEL BATTAGLIONE MOBILE NELLE ZONE A RISCHIO Parchi e strade, via i clandestini COMUNE DI CARPI Provincia di Modena Il Dirigente Responsabile del Settore Pianificazione Urbanistica ed Edilizia Privata Ai sensi e per gli effetti dell art. 25, della L.R. 47/78 e ss.mm., avverte che presso la Segreteria Generale del Comune di Carpi, corso A. Pio, 91 e la Segreteria del Settore A/9 Pianificazione Urbanistica via Peruzzi, 2 è depositato in libera visione al pubblico il Piano Particolareggiato di iniziativa privata della zona di trasformazione di tipo B Ambito B 30 Gargallo Variante n* 2 nel periodo dal 7 Febbraio al 9 Marzo 2009 compreso. Che entro il termine dei trenta giorni successivi, cioè fino al 8 Aprile 2009 compreso, chiunque può presentare osservazioni. Il Dirigente Responsabile di Settore Dr. Ing. Norberto Carboni FALCHI Da qualche giorno sono tornati sulle strade gli agenti motociclisti HANNO identificato circa 150 persone, emesso fogli di via dalla città, ordini di espulsione e denunce per invasione di edificio. Gli agenti del reparto mobile di Bologna, arrivati in città per dare man forte alle forze dell ordine, stanno lavorando per restituire ai modenesi i loro spazi: parchi, strade e la stazione delle corriere. Il progetto sicurezza integrata 2009, messo in campo da questura e polizia municipale, sta dando i primi risultati. «In otto servizi spiega il neo dirigente della sezione Anticrimine, Oscar Ghetti abbiamo identificato 145 persone e messo a segno 5 arresti per violazione della legge sull immigrazione clandestina. Dodici sono gli stranieri accompagnati al centro identificazione ed espulsione, 10 i fogli di via da Modena e 18 gli avvisi orali. Stiamo cercando di rendere fruibili ai cittadini alcuni spazi. Così stiamo lavorando in via Fanti, via Attiraglio, alla stazione delle corriere, e anche in periferia, come ad Albareto e in via Cavo Argine. Abbiamo liberato alcuni stabili occupati da clandestini e controllato 21 appartamenti al Windsor park. I controlli sono finalizzati a scoraggiarejgli spacciatori, cacciare da Modena i clandestini ed evitare che gli anziani, ma non solo, finiscano nella rete dei truffatori. IL REPARTO mobile è affiancato dal reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, mentre sono entrati di nuovo in azione i falchi, ovvero gli agenti motociclisti della squadra volante. In viale Molza hanno arrestato un tunisino di 25 anni che nascondeva quattro stecche di hascisc: è stato fermato dopo un inseguimento. Un altro tunisino di 27 anni, infine, è stato ammanettato dalla polizia del posto integrato sempre nei pressi dell autostazione perché colpito da un ordine di carcerazione. Negli ultimi due mesi, infine, la squadra volante ha messo a segno oltre 40 arresti per spaccio di droga.

3 SABATO 7 FEBBRAIO 2009 il Resto del Carlino MODENA PRIMO PIANO 3 LE AREE DEL DEGRADO ZONA CITTADELLA, PROTESTA DEI COMMERCIANTI «Spaccio, risse e balordi» «Molti negozi hanno chiuso. Droga davanti alle scuole» ACCAMPAMENTO Le due tende nell ex cimitero di Saliceta San Giuliano All interno la polizia municipale ha trovato dieci rumeni Vivevano nel degrado, tra sterpaglie e rifiuti I CLIENTI cominciano a tenersi lontano da viale Cittadella mentre loro, i commercianti della zona, hanno paura e quando cala la sera si barricano nei negozi. «Alcune attività hanno chiuso racconta preoccupato Luca Vaccari, che gestisce la tabaccheria di viale Cittadella Da tre mesi a questa parte la situazione è peggiorata. Ci sono spacciatori dappertutto e verso il tardo pomeriggio questa diventa la terra di nessuno. C è spaccio in tutti gli angoli. Dalle altre parti, come alla Pomposa o al Tempio, il Comune sta facendo degli investimenti, mentre noi siamo stati abbandonati. Le mamme che portano i figli a scuola o in palestra scappano via, non si fermano più a fare acquisti. Io stesso, quando chiudo la tabaccheria, ho paura a uscire. Non ci sentiamo più sicuri». ANCHE Francesco Arena, che gestisce una cartoleria, ha notato un calo di clienti e un aumento di balordi: «Abbiamo chiesto al Comune di mettere un cartello all inizio della via per segnalare che qui ci sono delle attività commerciali, oltre alla Camera del lavoro dice ma niente, non ci Francesco Arena Luca Vaccari Marco Feltrin ascoltano. Inoltre c è poca illuminazione e gli spacciatori vendono la droga anche davanti alle scuole. La nascondono nelle siepi». In tabaccheria c è un cartello che invita a non smerciare soldi falsi: «C è anche questo problema aggiunge Vaccari come se non bastasse». La staccionata davanti alle attività è divelta mentre le siepi sono il nascondiglio delle dosi di droga che i pusher lasciano ai consumatori. «Qui vicino c è il posto integrato continua Arena ma i malviventi ci sono lo stesso. La polizia controlla, ma la situazione non cambia. Sui marciapiedi troviamo bottiglie e sporcizia, perfino materassi». A UNA signora che abita in zona hanno rubato diverse biciclette: «I balordi si intrufolano nei garage e nelle cantine», racconta. Mentre anche Marco Feltrin, del bar Gocce di caffè, ha notato un incremento di spaccio e bivacchi: «Ogni tanto ci sono degli inseguimenti e degli arresti spiega I vasi dei fiori sono pieni di droga. Da qualche mese la situazione, che per un periodo era migliorata, è tornata critica». Sebbene in via Cittadella ci siano scuole e una palestra, la zona, vicina all autostazione, continua a richiamare sbandati. E i commercianti, i pochi rimasti, pretendono un intervento del Comune per riappropriarsi del loro quartiere. Si sentono abbandonati e temono di dover chiudere: «In piazza Cittadella c era un agenzia di viaggi conclude Vaccari ha chiuso nel giro di sei mesi. Vogliamo che la zona torni vitale, che torni dei modenesi. Ci siamo anche noi e il Comune non può abbandonarci». val. b.

4 4 MODENA PRIMO PIANO il Resto del Carlino SABATO 7 FEBBRAIO 2009 FILOSOFIA NELLA BUFERA IL CASO LO STRAPPO Michelina Borsari rinuncia al rinnovo del contratto con il San Carlo che nomina un altro direttore Il comitato scientifico si dimette LA RIVOLTA Decine di celebri intellettuali, in forma di solidarietà e di protesta, annunciano che non interverranno più al festival filosofia LA PROPOSTA Il sindaco suggerisce di separare il festival dal San Carlo e offre la direzione a Michelina Borsari La trattativa ora è aperta E se ci scippassero il festival? In Comune serpeggia la paura Le alleanze e gli equilibri dietro la battaglia di questi giorni di ROBERTO GRIMALDI S ARA un weekend di attese condite da qualche timore, quello che aspetta i protagonisti della «guerra della filosofia» scoppiata nei giorni scorsi. Il sindaco Giorgio Pighi ha riofferto ATTESE Sarà un weekend fitto di contatti la direzione del Festival Filosofia a Michelina Borsari, a cui il presidente della Fondazione San Carlo, Roberto Franchini, non aveva rinnovato il contratto. Il Comune, proponendo di scorporare il Festival dalla fondazione, in pratica ha riconsegnato le chiavi alla Borsari, che a sua volta ha però chiesto l aiuto del comitato scientifico che nelle precedenti edizioni l aveva sempre coadiuvata. Su questo aspetto la trattativa si è arenata: «Il comitato scientifico faceva parte della Fondazione San Carlo le ha fatto capire il sindaco la Borsari si rivolga a loro». In attesa che la situazione si sblocchi, dai corridoi di palazzo comunale affiorano le prime paure per il futuro. Leoni (Pdl) «La Regione se ne lava le mani...» «AVEVAMO chiesto alla Regione un intervento per salvare il festival dalla condanna decretata dal presidente del San Carlo e dal sindaco Pighi, entrambi espressione del Pd. Ci è stato risposto picche», dice Andrea Leoni (Pdl). «La Regione si smarca dal pasticcio modenese dicendo, di fatto, di non volere entrare nel merito. Prendiamo atto con preoccupazione come l assessore regionale alla cultura non è interessato né al presente né al futuro di una delle poche manifestazioni culturali di rilievo» Ancora tanti commenti nel nostro forum on line NUMEROSISSIMI i commenti nel nostro forum on line. Anche nel fine settimana potete continuare a discutere sul caso della filosofia. INNANZITUTTO il tempo gioca a sfavore dell edizione 2009 del Festival. Più passano i giorni e le settimane, più la professoressa Michelina Borsari potrebbe diventare oggetto di lusinghe da parte di altre città, magari a guida politica di centrodestra. Immaginiamo lo scenario: un sindaco del Pdl vede che la direttrice del festival entra in contrasto con un amministrazione a guida Pd. Chiama la Borsari e le offre di fare il Festival della sua città. Risultato: il sindaco fa bella figura con i leader del centrodestra, fa passare la «rossa» Modena per città insensibile alla cultura e scippando il Festival ottiene una tripla vittoria: sotto il profilo politico, di immagine e di business. Del resto Roma (quando era sindaco Veltroni) aveva già provato ad organizzare un festival filosofico. Se ci provasse ancora, ora che sindaco è Alemanno, magari chiamando la Borsari? Le possibilità ci sono e in Comune le temono, perché l eventualità costituirebbe uno smacco. MA il caso festival ha aperto un altro problema: chi valutava l assessorato alla Cultura come una poltrona di scambio in vista delle alleanze si sbagliava. Non è un mistero che il Pd stia trattando con l Idv e altre forze politiche per una coalizione allargata. Il Pd poteva pensare di concedere l assessorato alla cultura in cambio delle fedeltà dei dipietristi. Ma questo assessorato, con all orizzonte una grana come il Festival della filosofia all orizzonte, non si può più concedere con leggerezza. ULTIMO capitolo, che rischia di rendere ancora più difficili le future trattative tra Comune e Michelina Borsari. Roberto Franchini, l uomo che in fin dei conti ha dimostrato di pensare di poter fare a meno della direttrice, resta al suo posto. E secondo voci di corridoio, la Borsari e buona parte dei componenti del comitato scientifico, con Franchini sono entrati in contrasto e preferirebbero non averci più a che fare. Ma Franchini per motivi politici è inamovibile. Un altra strada tortuosa da percorrere, che potrebbe portare a un vicolo cieco. LE TRATTATIVE IPOTESI Franchini chiama il comitato Ma c è un nodo di STEFANO MARCHETTI T ACCIONO i comunicati stampa, tacciono i proclami e le lettere. Sul futuro del Festival filosofia è il tempo delle diplomazie e delle tattiche. In questo senso, il fine settimana si annuncia fittissimo di telefonate ed e mail. «Il momento è delicato, ora preferisco non parlare», risponde cortese da Los Angeles il professor Remo Bodei. Anche se il docente non lo dice e non lo conferma, sappiamo che il presidente della Fondazione San Carlo Roberto Franchini si è messo in contatto con lui: da Modena è partita una e mail che ha annunciato al professore una successiva telefonata. Di sicuro, è importante che finalmente si sia riaperta una strada. L ALTRA SERA, in maniera informale, il presidente del San Carlo ha riunito il consiglio di amministrazione della Fondazione, più che altro per informare tutti sulla proposta del sindaco Giorgio Pighi fatta propria dal comitato promotore del festival di staccare la kermesse filosofica dal San Carlo. Occorre cercare di riprendere i contatti con il comitato scientifico dimissionario, e anche il sindaco avrebbe consigliato a Roberto Franchini di fare un passo. Il consiglio d amministrazione, per quanto si apprende, avrebbe fatto altrettanto. Quindi il presidente del San Carlo dovrà riallacciare le relazioni col comitato, che risultano interrotte dall inizio di gennaio, da quando cioè i professori impararono che il cda del San Carlo aveva nominato un nuovo direttore senza averli consultati. SUL TAVOLO, si sa, c è la proposta del sindaco, ma anche la richiesta di Michelina Borsari e di Remo Bodei di non separare il festival dalla Scuola di alti studi del San Carlo. E questo potrebbe appunto essere il nodo più intricato da sciogliere. Secondo una ipotesi, appresa dal Carlino, anche all interno del cda circola una proposta: il comitato scientifico (con Bodei, Gregory, Olender, e gli altri docenti) potrebbe rientrare in toto al San Carlo, e potrebbe essere gradualmente esteso da sei a nove componenti, come era alle sue origini, con l inserimento di altri docenti di prestigio. Il comitato sovrintenderebbe alla Scuola di alti studi del San Carlo, e il professor Bodei sarebbe il trait d union fra la Scuola e il festival, di cui sarebbe ancora supervisore, come è stato fino a ora. Ma alla direzione scientifica del San Carlo, sempre secondo questa ipotesi, dovrebbe restare il professor Carlo Altini (designato il 23 gennaio), mentre la guida del festival, nella nuova versione autonoma, dovrebbe essere assunta da Michelina Borsari, come proposto dal sindaco. La trattativa potrebbe incagliarsi proprio su questo punto: occorrerà vedere fino a che punto i docenti del comitato scientifico accettino che Scuola e festival abbiano due direzioni diverse. Michelina Borsari dirigeva entrambi.

5 SABATO 7 FEBBRAIO 2009 il Resto del Carlino MODENA PRIMO PIANO 5 ETICA E MAGISTRATURA LA BATTAGLIA DELL ASSOCIAZIONE LIBERA USCITA Bio testamento, due nuovi sì Nuovi ricorsi accolti dal giudice Stanzani. Il primo a novembre FIDUCIA Il Maestro Daniele Scaglioni con il suo amministratore di sostegno Maria Elinda Giusti, dell associazione Libera Uscita di DAVIDE MISERENDINO «S IAMO QUI per dirvi che il giudice Guido Stanzani ha firmato altri due decreti di nomina di amministratore di sostegno, per la signora Maria Antonietta Benelli e per il Maestro Daniele Scaglioni». E l annuncio che Maria Laura Cattinari, presidente dell associazione Libera Uscita per la legalizzazione del testamento biologico, ha fatto ieri nel corso di una conferenza stampa. Un annuncio importante, che arriva in un momento in cui il caso Eluana Englaro infiamma gli animi sulla bioetica (è di ieri, infatti, la decisione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di non firmare il decreto legge presentato dal governo Berlusconi per mantenere in vita la ragazza fino all approvazione di una legge sul testamento biologico); e che dà nuove speranze a tanti modenesi. DOPO CHE il giudice tutelare Guido Stanzani, infatti, ha emanato, a novembre, il primo decreto di nomina di amministratore di sostegno per una persona ancora in buona salute che un giorno non dovesse più essere in grado di esprimere la propria volontà in merito alle cure, l associazione Libera Uscita ha deciso di dare pieno appoggio a tutti i cittadini intenzionati «a non condannarsi a uno stato vegetativo permanente». E in soli quattro giorni sono stati quasi trecento i modenesi che hanno dato la loro adesione, sottoscrivendo i moduli predisposti dall associazione. «Abbiamo dovuto interrompere la raccolta firme spiega la Cattinari solo perché avendo pochi volontari rischiavamo di non riuscire a gestire le centinaia di domande pervenute». L ASSOCIAZIONE, dunque, si è fatta carico delle richieste di questi modenesi, preoccupati dallo spauracchio di un futuro sfortunato, ma soprattutto inevitabile, e ha cominciato a muoversi per vie legali. Ottenendo due importanti successi. In pochi giorni, infatti, la signora Benelli è riuscita a far riconoscere il marito suo amministratore di sostegno, e anche il pittore Daniele Scaglioni, una verà personalità nel mondo dell arte, ha ottenuto il suo amministratore di fiducia, Maria Elinda Giusti del direttivo nazionale di Libera Uscita. «Certo non è stato facile arrivare in fondo ha spiegato la presidente Cattinari ; dopo aver raccolto le firme, infatti, abbiamo preso contatto con il notariato provinciale, dal momento che il primo passo previsto dall iter di nomina di un amministratore E FRA LE PRIME a Modena (e in Italia) che si è vista riconoscere il diritto a un amministratore di sostegno nell infausta eventualità dovesse trovarsi incapace di intendere e di volere. Maria Antonietta Benelli è un altra figlia della sentenza senza precedenti del giudice modenese Guido Stanzani. Per lei si tratta di una vera e propria conquista. SIGNORA BENELLI, che cosa l ha spinta a lottare per ottenere il diritto all amministratore di sostegno? «Beh, la scelta è dovuta a un episodio molto spiacevole. Mio padre è morto per un cancro in metastasi ossea, più di trent anni fa. A quel tempo non veniva somministrata nemmeno la morfina ai pazienti, e l ho visto patire dolori indescrivibili». Quindi da quel momento non ha avuto più dubbi: lei voleva poter scegliere «Esatto, e infatti mi sono subito iscritta a Exit, l associazione svizzera per la legalizzazione del testamento biologico. Fino a quando non ho conosciuto Libera Uscita, che mi offriva le stesse possibilità sul territorio italiano». La sentenza emanata dal giudice Stanzani a novembre, la prima in Italia che riconoscesse a una persona sana il diritto a nominare un amministratore di sostegno, cosa ha significato per lei? «E stato un momento importante, si è aperta una nuova strada che ho subito provato a seguire. Io e OPPORTUNITA La presidente: «In quattro giorni abbiamo raccolto quasi 300 richieste» di sostegno è l autentica notarile dell atto privato. Quindi abbiamo contattato telefonicamente o via mail tutti i circa ottanta notai della provincia di Modena, per chiedere la loro disponibilità per la cifra simbolica di un euro. Solo tre di loro ci hanno detto sì. Naturalmente, non possiamo rendere pubblici i loro nomi, perché sarebbero sopraffatti dalle richieste, ma restiamo disponibili a fare da filtro». Le pratiche sono poi arrivate alla cancelleria del giudice tutelare; «ed è stato proprio lui a portare a termine questo percorso, fissando l udienza ed emanando il decreto per la nomina dell amministratore di sostegno». UN GESTO le cui conseguenze sono facili da immaginare: già a novembre, infatti, a seguito del primo caso di questo genere, il mondo politico si era scagliato contro il giudice modenese, accusandolo di «aver aggirato il parlamento», e sostenendo si stesse perpetuando una «cultura della morte, piuttosto che della vita». In ogni caso l associazione è determinata ad andare avanti, e ci sono già altre due coppie in attesa del decreto. Fra queste anche la stessa presidente dell associazione Maria Laura Cattinari, insieme al marito medico, il dottor Léon Bertrand. L INTERVISTA MARIA ANTONIETTA BENELLI «Così qualcuno deciderà per me Mi sono convinta pensando a mio padre» mio marito siamo stati fra i primi a rivolgerci all associazione; si trattava infatti di un occasione troppo grande». Diciamo che avete scelto il momento giusto «Esatto, ci è andata bene». E adesso che ha ottenuto quello che voleva è soddisfatta? «Certo che lo sono. Insomma, uno nasce anche se non vuole; almeno lasciamo alle persone il diritto di scegliere come morire». Il mondopolitico nonè d accordo. La sentenza del giudice Stanzani è stata criticata da mezzo parlamento «Le dico la verità, non mi sono interessata dei commenti dei politici. Mi disturbano. Anche perché qui nessuno obbliga nessuno. Ognuno dovrebbe avere la possibilità di decidere, consultandosi solo con il medico e con la famiglia». Torniamo alla sua vicenda personale. Quanto tempo c è voluto per arrivare in fondo all iter? «Poco, una quindicina di giorni. Libera Uscita si è attivata subito dopo il primo caso, quello di novembre, e devo dire che ha saputo gestire la vicenda con grande abilità. Oltre a me, infatti, ha ottenuto il suo testamento biologico anche il Maestro Daniele Scaglioni, e ci sono già altre pratiche in attesa». Chi è il suo amministratore? «I miei amministratori sono due. Il primo è mio marito, e se non dovesse esserci lui, toccherà a mio figlio fare da depositario delle mie volontà». Davide Miserendino

6 6 MODENA il Resto del Carlino SABATO 7 FEBBRAIO 2009 Cavicchioli: «Si criminalizza una categoria di persone» CLANDESTINO uguale criminale. La norma approvata ieri in Senato all interno del Decreto sicurezza che consente ai medici la denuncia all autorità del paziente straniero dice Gianni Cavicchioli, assessore al Lavoro e all immigrazione della Provincia di Modena non fa altro che consolidare questo assioma: assimilare lo stato di clandestinità a quelle condizioni di evidente reato, tipo ferita da arma da fuoco, NUOVO PACCHETTO SICUREZZA che sino a oggi era l unica condizione che obbligava il medico a sporgere denuncia. Il clandestino non è quindi solo potenzialmente, ma preventivamente considerato un criminale. Senza ripetere quanto da tanti osservato sulla semplice opportunità di questa scelta a cautela della salute anche dei cittadini italiani, rimarco la vigliacca arroganza di un provvedimento che evidenzia la deriva xenofoba di questo governo». «Clandestini, non sta a noi denunciarli» Daniele Giovanardi: «Non è una condizione che i medici devono segnalare» di ROBERTO GRIMALDI L O PREVEDE il testo del cosiddetto pacchetto sicurezza che ha ricevuto il via libera del Senato e ora attende l approvazione della Camera: un emendamento della Lega ha concellato l articolo di una legge del 98, che impediva ai medici di denunciare un paziente per clandestinità, a meno ché non ci fosse l obbligo di referto (che scatta in caso di prognosi superiore ai 40 giorni). Tra i camici bianchi si è scatenata la ribellione. E c è chi, come il primario del Pronto Soccorso, Daniele Giovanardi, definisce la nuova legge come la scoperta dell acqua calda: «Bisogna distinguere i vari casi. Se viene da me a farsi curare uno stupratore, che nel violentare una donna si è slogato una caviglia, io l avrei denunciato ieri e lo denuncerò anche domani, al di là di quello che dice il pacchetto sicurezza. Ma denunciare uno straniero che si presenta in ambulatorio solo perché è clandestino, mi sembra assurdo. Ci penserà la società civile a stabilire se questo persona è o non è da denunciare o punire. Non sta al medico intromettersi con il permesso di soggiorno di un paziente. E se arriverà il giorno in cui ci obbligheranno a farlo, penso che molti medici ricorreranno all obiezione di coscienza». Sulla stessa lunghezza d onda l ordine dei medici di Modena: «La legge che invita i medici a denunciare i clandestini ammalati ha dichiarato il PROTESTA L ordine dei camici bianchi: «La norma minaccia la salute pubblica» presidente Nicolino D Autilia è una grave lesione sia dei diritti fondamentali della persona, sia dei principi etici della professione medica. Avevamo già incontrato a Roma i parlamentari per segnalare un pericolo: di fatto non ci sarebbero più le condizioni per individuare subito le malattie infettive e contagiose, perché i pazienti clandestini, per paura di essere denunciati, non si presenterebbero più negli ospedali». Contrari al provvedimento anche i medici che operano all interno della struttura d accoglienza Porta Aperta: «E vero, scrivono in una nota non si tratta di un obbligo di denuncia, ma in questo modo viene leso il rapporto di fiducia che sta alla base del rapporto tra medico e paziente. Abolendo il divieto della denuncia, si vuole diffondere un senso di paura specialmente fra le persone che per condizione sociale, possibilità culturali e situazione di irregolarità, sono più deboli ed esposte». «E una legge inumana e irragionevole», hanno aggiunto i dirigenti dell associazione di solidarietà internazionale Auser. Di diverso avviso i politici del Pdl: «La norma non prevede il rifiuto alla cura, ma la possibilità di segnalare situazione di illegalità», ha detto Giovanni Bertoldi del nuovo Psi. «La clandestinità è un reato ha detto il candidato sindaco della Lega, Mauro Manfredini denunciarlo è semplicemente un dovere».

7 SABATO 7 FEBBRAIO 2009 il Resto del Carlino MODENA 7 SALICETO PANARO L ANZIANO PREOCCUPATO PER UNA LITE TRA I RAGAZZI. NASCONDEVANO EROINA Nonno chiama la polizia, nei guai il nipote e l amico SI ERA allarmato per un violento litigio tra il nipote e l amico, ospite nella loro casa. Così un nonno, che abita a Saliceto Panaro, ha chiamato la polizia pensando di proteggere il nipote. Invece ha fatto finire i due ragazzi nei guai: i giovani stavano litigando per questioni di droga e quando gli agenti della squdara volante sono piombati in casa, hanno trovato nella camera dell ospite alcune dosi di eroina. Quest ultimo nascondeva 10 grammi di droga e un bilancino di precisione: così, a 22 anni, è finito in manette per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. LA POLIZIA era intervenuta nella casa in via Saliceto Panaro ieri sera, per una lite in famiglia. Gli agenti pensavano di dover sedare un litigio animato. Invece hanno arrestato uno spacciatore. Il tutto per colpa del nonno di 71 anni che si era preoccupato a causa delle grida che arrivavano dalla camera in cui il nipote e l amico stavano litigando. Mai avrebbe pensato che nel suo appartamento ci fosse della droga, tantomeno dell eroina. Invece i poliziotti hanno trovato le dosi: i ragazzi, spiazzati dall arrivo degli agenti, non hanno potuto fare nulla per nasconderle. L ospite è stato arrestato mentre il nipote dovrà vedersela col padrone di casa. False fatture, rubati trenta milioni di euro La Finanza denuncia 14 imprenditori. Avevano ammortizzato costi mai sostenuti G LI IMPRENDITORI che emettevano fatture false erano già stati denunciati l anno scorso. Ora il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Modena ha smascherato anche i destinatari delle fatture fittizie. Così 14 persone, titolari di aziende di impiantistica, meccanica e ceramica, sono finiti nei guai per dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni inesistenti. E questa l accusa mossa dalle fiamme gialle agli imprenditori, che gravitano tra Sassuolo, Fiorano e Modena. L INDAGINE L anno scorso smascherate le società da cui era partita la frode GHOST Money II (denaro fantasma, è questo il nome dell operazione) ha permesso di individuare e denunciare i 14 imprenditori: secondo la finanza avrebbero scaricato somme relative ad acquisti o prestazioni di manodopera di fatto mai avvenuti. In questo modo avrebbero sottratto allo Stato ben 30 milioni di euro, generando anche un falso credito d Iva vantato verso l erario. I finanzieri sono risaliti ai 14 imprenditori che lavorano nei settori meccanico, impiantistico e della ceramica attraverso le società cartiere individuate nell operazione Ghost Money I l anno scorso. In quell occasione furono 11 i denunciati e due le persone arrestate: si tratta rispettivamente di coloro che emettevano le fatture false (attraverso società cartiere) e degli organizzatori frode. della IN QUESTO modo i destinatari delle false fatture dichiaravano di avere sostenuto costi per l acquisto di beni o l utilizzo di manodopera mai avvenuti: i soldi illecitamente detratti venivano poi spartiti con le società cartiere che avevano emesso le fatture fittizie. «Le numerosissime fatture false puntualizza il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Alberto Giordano sono state sequestrate dai militari come prova del reato e messe a disposizione dell autorità giudiziaria». L OPERAZIONE ha coinvolto varie aziende anche fuori provincia, come Reggio Emilia, Bologna, Brescia, Mantova e Milano, per un totale di 200 imprese coinvolte. «In totale afferma il colonnello Giordano le operazioni Ghost Money I e II hanno permesso di individuare, tra i soggetti che hanno emesso le false fatture e i destinatari, 70 milioni di euro. L evasione di imposta sul valore aggiunto è di 14 milioni di euro. Le due operazioni hanno portato all arresto dei due ideatori della frode, alla denuncia di 25 imprenditori e alla segnalazione di oltre 200 società che avrebbero usato le fatture fittizie». val. b. Incendio alla stazione del Policlinico, falso allarme «EVACUARE la zona». Ieri nel tardo pomeriggio è entrato in azione l allarme antincendio alla fermata del Policlinico del Gigetto, il treno della tratta Modena - Sassuolo. Le persone sono state allontanate dalla fermata ma alla fine si è rivelato un falso allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Modena ma tutto era sotto controllo. Non è la prima volta che la sirena si attiva per nulla. IMPEGNO Elisa Fancinelli, segretario provinciale del Sulpm PROPOSTA PER IL SULPM POTREBBERO GARANTIRE SORVEGLIANZA SUI MEZZI PUBBLICI «Sicurezza, vigili in divisa anche fuori servizio» «USARE la divisa anche fuori servizio per tranquillizzare cittadini e disincentivare i balordi. E la proposta che la segreteria generale del Sulpm, sindacato dei lavoratori di polizia municipale, ha rivolto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al ministro dell Interno, Roberto Maroni, e ai ministri della Difesa e dei Trasporti, rispettivamente Ignazio La Russa e Alteo Matteoli. L IDEA è quella di indossare la divisa durante il tragitto casa-lavoro utilizzando i mezzi pubblici. Il Sulpm chiede di incentivare l uso di autobus e treni, con viaggi gratuiti per gli agenti, che in cambio indosserebbero l uniforme. Questo porterebbe maggiore sicurezza sui mezzi pubblici. Il Sulpm suggerisce di «incentivare l utilizzo della divisa agli operatori, anche quando si spostano sia in servizio che in privato, sui mezzi pubblici e non, quindi sugli aerei, sui treni, sui metrò, sui bus ed anche a piedi. Un modo per tranquillizzare i cittadini che li vedono e disincentivare e o limitare i balordi, i vandali, i ladri e quant altri hanno intenzione di delinquere a discapito della collettivita e del singolo». L IDEA è stata accolta naturalmente anche dal Sulpm regionale e di Modena che hanno intenzione di chiedere al presidente della regione, a quello della provincia e al sindaco di Modena di poter mettere in campo l idea: «Sarebbe un modo per garantire una maggiore percezione di sicurezza e disincentivare chi delinque spiega Elisa Fancinelli del Sulpm di Modena Il 60 per cento dei nostri agenti è pendolare. Indossare l uniforme sui mezzi pubblici può essere utile e credo che tutti sarebbero disposti a farlo».

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