DELL ARCHITETTURA LA STORIA

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1 LA STORIA DELL ARCHITETTURA 2012 Rusconi Libri srl 2012 CREABOOKS packagers snc Ideazione e impaginazione: Donatella Bergamino, Cristina Bacigalupo Testi: Marco Scuderi, Samantha Cenere Consulenza redazionale: Donatella Bergamino, Silvia Canevaro Ricerca iconografica: Cristina Bacigalupo TUTTI I DIRITTI RISERVATI Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in copia o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo elettronico, fotocopia, disco o altro modo, senza autorizzazione scritta dell editore.

2 Sommario 1 IL MONDO ANTICO Architettura preistorica Grotte, bivacchi e capanne Palafitte e prime costruzioni in pietra Dolmen e menhir Dal villaggio alla città antica Mesopotamia: i primi villaggi La civiltà dell Indo Centri urbani hittiti: Hattusa Ziggurat e templi assiri Mura e fortificazioni antiche Babilonia e il palazzo di Sargon Torre di Babele e giardini pensili La città siro-palestinese Architettura persiana Architettura indiana La Cina e la Grande Muraglia Civiltà della Mesoamerica L antico Egitto Le piramidi egizie Architettura templare e palazzi dei faraoni Le tombe della Valle dei Re

3 6 S O M M A R I O 7 Architettura minoica e micenea Creta e il palazzo di Cnosso Micene e Tirinto GRECIA, ROMA E ALTRI MONDI L architettura greca Età arcaica Ordini e canoni Età classica e Magna Grecia Il tempio greco L acropoli di Atene e il Partenone Il teatro greco L età ellenistica Acropoli e altare di Pergamo Alessandria d Egitto Etruria e Lazio La città etrusca Il tempio etrusco L architettura romana Strade, ponti e acquedotti Il tempio romano: il Pantheon Teatro, anfiteatro e circo romano Il Colosseo Basiliche romane Terme e ville romane Foro romano, rostri e colonne L insula romana La città di Pompei Dal Medio all Estremo Oriente La cupola della Roccia Cina Giappone Architettura bizantina Costantinopoli e Santa Sofia Edifici sacri a Ravenna La basilica paleocristiana L eredità bizantina Architettura islamica Archi e cupole islamiche Dalla Persia all India Russia e mondo slavo IL MEDIOEVO Il mondo medievale La città medievale Castelli e fortificazioni Gli edifici pubblici Architettura merovingia, longobarda e preromanica Architettura romanica Il monastero: Cluny Il romanico in Francia Il romanico in Italia

4 8 S O M M A R I O 9 Il romanico inglese e tedesco Architettura civile e militare Architettura gotica La cattedrale gotica: Chartres Il gotico nell Europa del Nord Il gotico nel Sud dell Europa Il tardo gotico L ETÀ MODERNA Il Rinascimento Leon Battista Alberti Il palazzo e la villa La chiesa rinascimentale Brunelleschi e il duomo di Firenze La prospettiva Bramante Michelangelo e la basilica di San Pietro Il Rinascimento in Europa Il Barocco Gian Lorenzo Bernini Francesco Borromini Urbanistica e palazzi barocchi Barocco italiano e europeo Il Settecento Architettura rococò Neoclassicismo Architettura palladiana e georgiana Il neogotico L Ottocento Influenze neoclassiche e neogotiche negli Stati Uniti Il modernismo L ETÀ CONTEMPORANEA Il Novecento Liberty, Jugendstil e Modern Style Architettura in Francia: Gustave Eiffel Antoni Gaudì Il Bauhaus e Walter Gropius Grandi metropoli, grattacieli e ponti Costruttivismo russo Il futurismo Architettura fascista Architettura organica: Frank Lloyd Wright Le Corbusier Architettura oggi A cavallo del Le ultime tendenze Glossario essenziale Indice analitico Bibliografia

5 IL MONDO ANTICO

6 Architettura preistorica a.c. Si fa risalire all età del bronzo l epoca in cui l uomo iniziò ad erigere le prime opere architettoniche, alcune delle quali, grazie anche alla loro imponenza, sono sopravvissute fino ai giorni nostri. Tali monumenti, definiti megaliti (dal greco megas, grande, e lithos, pietra ), sono costituiti da pietre di enormi dimensioni. A seconda della disposizione dei blocchi di pietra, infissi nel terreno o sovrapposti e accostati tra loro, queste opere vengono distinte in dolmen, menhir, nuraghi e cromlech. La maestosità di queste I megaliti presentano varie forme: quella più semplice e diffusa è il menhir, una pietra grezza infissa nel terreno. Forme più complesse prendono il nome di dolmen e cromlech. opere hanno da sempre attratto la curiosità degli studiosi che hanno elaborato le ipotesi più varie circa la funzione cui erano destinate e i sistemi utilizzati per erigerle. Il ritrovamento di simboli magici simili nei vari complessi megalitici ha fatto pensare a una loro destinazione funebre o rituale, mentre altri studiosi hanno avanzato l ipotesi che venissero utilizzati per marcare il territorio. Monumenti preistorici sono stati ritrovati soprattutto in Inghilterra, sulle coste del Mediterraneo, sulle Alpi e in Francia. Il cromlech di Stonehenge si trova nella pianura di Salisbury (Gran Bretagna) ed è stato eretto intorno al 3200 a.c., l epoca in cui in Egitto si costruivano le piramidi.

7 14 A R C H I T E T T U R A P R E I S T O R I C A G R O T T E, B I V A C C H I E C A P A N N E 15 1 Oldowan, tipico utensile utilizzato nell età della pietra. Le prime capanne venivano costruite intrecciando tra loro rami e canne, resistenti ma anche molto flessibili. La rappresentazione di animali, eseguita sui muri delle grotte con colori naturali, aveva lo scopo di propiziare la caccia. GROTTE, BIVACCHI E CAPANNE PARLANDO DEI NOSTRI ANTENATI PREISTORICI NON SI PUÒ PARLARE DI UNA VERA E PROPRIA ARCHITETTURA, INTESA COME DISCIPLINA CHE SI OCCUPA DELLA PROGETTAZIONE E DELLA COSTRUZIONE DI UN EDIFICIO. GLI UOMINI DEL PALEOLITICO UTILIZZAVANO COME ABITAZIONI DEI SEMPLICI RIPARI OFFERTI DALLA NATURA, QUALI GROTTE E CAVERNE. SOLO SUCCESSIVAMENTE ESSI INIZIARONO AD APPLICARSI ALL ALLESTIMENTO DI BIVACCHI E ALLA COSTRUZIONE DI VILLAGGI DI CAPANNE. Grotte e caverne: primi luoghi dell arte Vengono definite grotte tutte quelle cavità che si sono prodotte naturalmente in una roccia a seguito dell erosione causata dagli agenti atmosferici o chimici. Generalmente si suole distinguerle in grotte verticali e grotte orizzontali; all interno di queste ultime è particolarmente evidente la caverna, una cavità piuttosto ampia, cui è possibile accedere dall esterno. Grotte e caverne furono usate dai primi uomini non solo a scopo abitativo, ma anche come luoghi destinati alla celebrazione di rituali, come dimostrano le numeroso pitture ru pestri rinvenute. Famose sono le grotte di Lascaux e Altamira le cui decorazioni sono un documento importante della pittura murale del paleolitico superiore. Il masso di Borno, rinvenuto nel 1953 in Valcamonica, risale, insieme ad altre rocce e steli ricche di incisioni rupestri, all età del rame. Il masso si può ammirare oggi nelle sale del Museo Archeologico di Milano. Grotte preistoriche scavate nella roccia: rappresentano le prime antiche tracce della presenza dell uomo. Sito preistorico di Cucuruzzu nella Corsica del sud. Si tratta di un vero e proprio borgo-fortezza risalente all età del bronzo. Venne edificato con grandi blocchi di roccia granitica impilati uno sull altro. Venere di Laussel, bassorilievo su pietra rinvenuto in una grotta nei pressi dell omonima città (in Dordogna). La capanna, prima architettura dell uomo Le prime semplici costruzioni a cui l uomo del paleolitico si dedicò furono capanne, fatte di foglie, rami, ossa o pelli animali. Oltre a distinguersi per il materiale con cui erano fabbricate, si differenziavano anche a seconda della pianta, che poteva essere quadrata, ovale o tonda; erano costruite o conficcando alti pali nel terreno, su cui veniva poi disposto il materiale scelto per la copertura, o disponendo pietre sovrapposte. Lo spazio all interno era spesso organizzato in zone, la più importante delle quali era il focolare. La capanna era il ricovero tipico delle popolazioni nomadi, che, durante gli spostamenti, allestivano anche accampamenti notturni all aperto detti bivacchi. Ricostruzione della tipica grotta verticale, i cui ambienti sono usati come rifugio e come deposito-magazzino per custodire armi e viveri. Tetti paleolitici Il ricorso alla paglia come materiale di rivestimento dei tetti è una tecnica nata nel paleolitico, ma sfruttata ancora oggi: la paglia, infatti, è un ottimo materiale isolante. capanna preistorica con tetto in paglia Villaggi preistorici I villaggi paleolitici, costruiti nei pressi di zone di caccia, erano composti da numerose capanne, di solito disposte in cerchio. Le capanne dei villaggi preistorici presentavano per lo più una pianta ovale o circolare. I L M O N D O A N T I C O

8 16 A R C H I T E T T U R A P R E I S T O R I C A P A L A F I T T E E P R I M E C O S T R U Z I O N I I N P I E T R A 17 1 PALAFITTE E PRIME COSTRUZIONI IN PIETRA NEL CORSO DELLE LORO RICERCHE, GLI ARCHEOLOGI HANNO SCOPERTO I RESTI DI COSTRUZIONI LA CUI STRUTTURA ERA MAGGIORMENTE ELABORATA: ESSE ERANO COSTITUITE DA PIETRE SOVRAPPOSTE E DISPOSTE IN VARIO MODO OPPURE DA PALI, INFISSI SUL FONDO DI BACINI LACUSTRI O LUNGO CORSI D ACQUA, SU CUI L utilizzo della pietra: sistemi costruttivi Le prime costruzioni in pietra si distinguono per la particolare tecnica con cui i vari blocchi venivano tenuti insieme: non era utilizzato, infatti, alcun tipo di collante e per garantirne la stabilità si sfruttava il peso stesso dei blocchi. I resti di queste imponenti costruzioni, come dimostra il ben conservato complesso nuragico di Barumini (Sardegna), testimoniano come esse siano state più volte riutilizzate e ampliate nel corso dei secoli. La panca di Barumini Nel complesso c è una panca circolare in pietra con al centro un bacino lustrale per i riti. POI ERANO POSATE PIATTAFORME DI LEGNO. QUESTO TIPOLOGIA ABITATIVA VIENE Dalla disposizione delle capanne all interno del villaggio palafittico è possibile ricostruire una sorta di gerarchia sociale vigente tra gli abitanti, stabilita in base al ruolo ricoperto da ciascuno. Il nuraghe La Prisciona (Arzachena, Sardegna) si compone di una torre principale e di due secondarie racchiuse da un bastione e da un ulteriore cinta muraria. FATTA RISALIRE ALL ETÀ DEL BRONZO, COMPRESA TRA IL 3500 E IL 1200 A.C. CIRCA. L evoluzione della palafitta nel neolitico Le palafitte erano abitazioni edificate nei pressi di laghi o grandi fiumi o sui loro fondali: erano costruzioni sopraelevate dal terreno, sostenute da pali, tutte realizzate in legno, canne, fango e argilla. In genere di forma rettangolare erano talvolta suddivise in più ambienti interni. Erano riunite in villaggi abitati da più famiglie, spesso difesi da fossati e recinti. Questo tipo di casa aveva lo scopo di proteggere i suoi abitanti dagli animali feroci e dai nemici. Il nuraghe Asoru, presso Cagliari, presenta un alta torre centrale a base tronco-conica, i resti di due torri esterne e un cortile interno. Il complesso nuragico di Barumini (Medio Campidano, Sardegna). Il nuraghe Losa, presso Abbasanta (Oristano, Sardegna), ha una struttura complessa, di tipo trilobato, ma è privo di cortile interno. I nuraghi in Sardegna I nuraghi, grandi torri in pietra di forma tronco-conica, sono costruzioni preistoriche caratteristiche della Sardegna e risalenti al II millennio a.c. circa. La loro funzione è a tutt oggi incerta: alcuni studiosi sostengono fossero prevalentemente utilizzati a scopo militare e difensivo, mentre altri credono che ve nissero adibiti a luoghi di culto come i templi. statuetta in bronzo di un guerriero nuragico Tipologie di nuraghi Diffusi sia lungo la costa sia sugli altipiani interni della Sardegna, i nuraghi sono di due tipi: semplici, con una torre isolata e piccoli vani adiacenti ad essa, e complessi, con tanti vani sovrapposti su due o più livelli raccordati da scale a spirale e da gallerie. A volte sono inseriti entro sistemi fortificati più complessi e turriti. La Stonehenge sarda Pranu Mutteddu è una necropoli neolitica prenuragica il cui impianto ricorda Stonehenge. Bronzetti nuragici Queste statuette raffigurano capi tribù, dèi, guerrieri, pastori e armi della civiltà nuragica.

9 18 il sito megalitico di Stonehenge A R C H I T E T T U R A P R E I S T O R I C A D O L M E N E M E N H I R 19 1 DOLMEN E MENHIR LE STRUTTURE MEGALITICHE LASCIATECI IN EREDITÀ DAI NOSTRI ANTENATI DEL NEOLITICO HANNO DA SEMPRE AFFASCINATO GLI STUDIOSI E LA GENTE PER LE LORO ENORMI DIMENSIONI E PER LA PARTICOLARE TECNICA UTILIZZATA PER LA LORO COSTRUZIONE. Gerald Hawkins, fu costruito per prevedere eclissi solari e lunari; per alcuni archeologi fu un luogo di riunione e di scambio; altri sostengono si trattasse di un luogo sacro, destinato al culto del Sole e usato per favorire le guarigioni. Nel 1986 è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell Unesco. Pietra del tallone Detta anche tallone del frate, questa pietra di Stonehenge lega il nome a una leggenda: il diavolo, trasportando dei massi a Salisbury, incontrò un frate che lo minacciò di rivelare come le pietre fossero giunte fin lì; così il diavolo gli scagliò sul tallone una pietra, che poi si conficcò nel suolo. A Drizzlecombe, in Gran Bretagna, sono state rinvenute varie costruzioni in pietra, tra cui un enorme menhir che raggiunge un altezza di 4,3 m. Vista del complesso megalitico di Stonehenge, attorno al quale sono fioriti miti e leggende. Giganteschi monoliti: i menhir I menhir, termine che in bretone significa pietra lunga, sono monumenti costituiti da un unica pietra di notevole grandezza, infissa nel terreno e a volte decorata con tratti antropomorfi o raffigurazioni di armi. Essi erano presumibilmente dei monumenti di carattere religioso, eretti singolarmente, a file o a cerchio. Particolarmente noti sono quelli ritrovati in Sardegna, Gran Bretagna e Francia. Nei pressi di Salisbury, in Gran Bretagna, è stato ritrovato il complesso megalitico più famoso del mondo: Stonehenge, il cui nome letteralmente significa recinto di pietra. Esso, infatti, è costituito da una serie di monoliti disposti in più anelli attorno a 5 triliti centrali e a un ipotetico altare. Questi enormi massi furono ricavati da montagne distanti anche 200 km, trasportati in loco con slitte o imbarcazioni e fatti scivolare in buche scavate nel terreno. Diverse sono state le ipotesi formulate circa la funzione del complesso megalitico: per l astronomo La costruzione di Stonehenge, a forma circolare e del diametro di qualche decina di metri, per alcuni racchiude riferimenti astronomici. La disposizione circolare delle pietre di Stonehenge ha fatto supporre che il sito avesse funzione sacra e fosse sede di riti religiosi. Dolmen rinvenuto nel nord della Germania. Questa tipologia di struttura è diffusa anche in Francia, Inghilterra, Irlanda e Spagna. I dolmen, tombe preistoriche Il termine dolmen, anch esso di origine bretone, significa tavola di pietra; esso indica la pesante lastra di pietra che veniva posta orizzontalmente, senza l ausilio di alcun legante, su altri massi infissi nel terreno. La loro funzione era quella di tombe, individuali o collettive. Sono diffusi in modo particolare in Francia, Gran Bretagna, Sardegna e Puglia con caratteristiche simili. Le pietre di Stonehenge hanno una disposizione esatta che segnala equinozi e solstizi, fatto che ha indotto alcuni studiosi a credere che questo complesso fosse un osservatorio astronomico. L anello di Brodgar Simile a Stonehenge, è un complesso di megaliti del diametro di 104 m nella più grande delle isole Orcadi (Scozia). Anche di questo sito non si sa con certezza che funzione avesse. Il centro del cerchio non è mai stato scavato dagli archeologi né è stato scientificamente datato, ma si crede che sia stato costruito intorno al 2500 a.c. I L M O N D O A N T I C O

10 Dal villaggio alla città antica a.c. La nascita delle prime città si può far risalire alla fine del IV millennio a.c. e ha riguardato una parte specifica e limitata del mondo antico: in particolare l Egitto lungo il fiume Nilo, la Mesopotamia tra il Tigri e l Eufrate, la Cina lungo il Fiume Giallo e l India lungo il corso dell Indo. L origine delle città antiche va collegata allo sviluppo dell agricoltura irrigua, il cui sistema richiedeva un coordinamento dei lavoratori su territori piuttosto vasti; questa esigenza indusse a instaurare forme di organizzazione sociale complesse, estese e ramificate sul territorio, che trovarono il loro effettivo compimento nella nascita delle prime città. I caratteri distintivi delle prime forme urbane sono essenzialmente due: la concentrazione spaziale e la complessità dell organizzazione sociale. Nelle prime città, sorte in Mesopotamia e nell antico Egitto, possiamo già ritrovare in nuce uno degli elementi costitutivi di ogni civiltà urbana: il valore polifunzionale delle opere architettoniche, ossia la distinzione degli edifici in base alla loro destinazione d uso. Manca invece ancora del tutto una concezione dello spazio urbano. Durante gli scavi attorno all imponente nuraghe La Prisciona di Arzachena (Gallura, Sardegna), è stato riportato alla luce un enorme villaggio costituito da semplici capanne. Bassorilievo del dio della guerra sulla Porta del Re di Hattusa. L originale si trova al Museo delle Civiltà Anatoliche di Ankara.

11 22 D A L V I L L A G G I O A L L A C I T T À A N T I C A M E S O P O T A M I A : I P R I M I V I L L A G G I 23 1 MESOPOTAMIA: I PRIMI VILLAGGI LA FERTILE TERRA TRA I DUE FIUMI HA VISTO IL SUCCEDERSI DI VARIE POPOLAZIONI CHE HANNO DATO VITA A FORME DI CIVILTÀ URBANA EVOLUTE. I PRIMI, NEL CORSO Stendardo di DEL IV MILLENNIO A.C, FURONO I SUMERI E GLI ACCADI. DELLE ARCHITETTURE Ur: pannello ligneo intarsiato ritrovato IN MATTONI D ARGILLA RESTA TUTTAVIA BEN POCO. QUESTO NON IMPEDÌ in una tomba sumera PERÒ LA COSTRUZIONE DI STRUTTURE MONUMENTALI COMPLESSE. risalente al 2500 a.c. Ricostruzione della pianta di Ur, in cui è visibile, a destra, il monumentale palazzo-tempio, la ziggurat, con struttura a terrazzi. sopotamiche è Ur, l antica capitale: essa rappresenta un classico esempio di città sumera a griglia quadrata, circondata da due cerchia di mura concentriche, all interno delle quali si sviluppavano strade e piazze. Strutture abitative Stando alle ricostruzioni fatte dagli archeologi, le abitazioni delle prime cittàstato erano a due piani, in mattoni di argilla dipinta, con tetti piani e finestre piccole. Rappresentazione di un re dei Caldei, popolo che penetrò nel sud della Mesopotamia a partire dal XIV secolo a.c. antica tavoletta sumera Busto maschile, oggi conservato al Museo del Louvre di Parigi, raffigurante un antico sovrano di Ur. Le città-stato sumere I Sumeri sono i fondatori delle prime grandi città mediterranee, citate persino nelle Sacre Scritture. Lo sviluppo urbano di questa civiltà, caratterizzato, a partire dal 2900 a.c. circa, dalla nascita delle prime città-stato, è affiancato e sostenuto da uno straordinario fermento culturale e artistico testimoniato da vari reperti e statue rinvenuti durante gli scavi. La scrittura più antica La scrittura cuneiforme, di cui abbiamo testimonanza nelle numerose tavolette di terracotta rinvenute, pare aver preceduto ogni altra forma scritta ed era insegnata ai figli dei nobili, mediante un educazione molto rigida, allo scopo di formare i futuri scribi del Tempio. La capitale Ur Le dimensioni imponenti delle città hanno fatto guadagnare alla civiltà sumera l epiteto di monumentale. Le tracce più consistenti di questa civiltà e la maggior concentrazione di reperti, quali tavolette, statue o vasi finemente lavorati sono stati ritrovati dagli archeologi nella bassa Mesopotamia, a Uruk e Ur. Una delle principali testimonianze dell antico splendore delle città me- vaso di Warka Lotte tra città-stato L insieme delle varie città-stato sumere non arrivò mai a costituire un unica entità: gli scontri tra città-stato per il controllo delle acque, di terreni fertili e delle materie prime furono una costante per buona parte del III millennio a.c. L arte della guerra era ben nota a questo popolo: ai Sumeri si deve, infatti, la più antica rappresentazione di uno schieramento a falange su una stele, detta degli avvoltoi, risalente al 2500 a.c. circa e oggi conservata al Museo del Louvre a Parigi. Il monolite fu eretto come monumento celebrativo in occasione di una vittoria del re di Lagash. Un ulteriore testimonianza dell arte bellica è l elmo cerimoniale d oro del principe Meskalamduk, rinvenuto negli scavi a Ur. Il cosiddetto vaso di Uruk o vaso di Warka, scolpito in alabastro, rappresenta una delle più antiche opere superstiti della scultura narrativa in rilievo. la stele degli avvoltoi raffigura la falange sumera Le divinità Le divinità erano connesse alle forze della natura e ai suoi elementi: di Dumuzi, il dio della vegetazione, ci sono giunte alcune rappresentazioni nelle quali è raffigurato mentre sfama due pecore. elmo d oro di Ur I L M O N D O A N T I C O

12 24 D A L V I L L A G G I O A L L A C I T T À A N T I C A L A C I V I L T À D E L L I N D O 25 1 Rappresentazione di un antico carretto, uno dei numerosi reperti rinvenuti negli scavi tra Harappa e Mohenjo-Daro. LA CIVILTÀ DELL INDO NEL 1992 UN ARCHEOLOGO INDIANO INDIVIDUÒ IN PAKISTAN I RESTI DI UN ANTICA CITTÀ IN MATTONI: FU QUESTO L INIZIO DI UNA SERIE DI RITROVAMENTI CHE HANNO PORTATO ALLA LUCE UNA STRAORDINARIA CIVILTÀ, PROSPERATA LUNGO LA VALLE DELL INDO TRA IL IV E IL II MILLENNIO A.C. Stele con una rappresentazione di Shiva, divinità popolare della trinità induista. un idea di una società per l epoca molto evoluta. Dalle rovine di entrambi i siti appare chiaro un rigoroso impianto urbanistico, caso ec cezionale per un periodo così antico. Le due città erano probabilmente ciascuna la capitale di un regno, con case disposte a scacchiera, strade a incrocio ortogonale e un sistema avanzato di fognature. Gli scavi hanno portato alla luce vari resti e hanno consentito di ricostruire lo schema di Mohenjo-Daro: la città Statuetta in bronzo di danzatrice (Mohenjo-Daro) munita di bracciali. era suddivisa in due aree, la cittadella e la città bassa, quest ultima, molto estesa, aveva uno schema a griglia ed edifici con tetto a terrazza, un tipo di copertura molto diffuso nel subcontinente indiano. Civiltà agricola e tranquilla Gli scavi non hanno individuato alcuna struttura palaziale o templare; questo fatto, unito al ritrova- Harappa e Mohenjo-Daro Assieme a quella mesopotamica e dell antico Egitto, la civiltà della valle dell Indo è una tra le più antiche del mondo. Grazie agli scavi che hanno riportato alla luce i resti di due imponenti aree urbane, Harappa e Mohenjo-Daro, sappiamo però che essa conobbe uno sviluppo urbano molto più precoce rispetto alle altre. Queste città avevano tracciato regolare, un acropoli e una città bassa, e spesso erano dotate di articolati si- Gli scavi di Mohenjo-Daro consentono di individuare due settori distinti, la cittadella e una città bassa. Nella prima si trovava una struttura a forma di vasca in mattoni e uno stupa. L antica Lothal Lothal è un sito della civiltà della valle dell Indo, che si trova sulla costa del golfo di Cambay, nello stato indiano di Gujarat. Il porto di Lothal connetteva la città all antico corso del Sabarmati, lungo le vie commerciali tra i vari centri harappani. Lothal fu scoperta nel da S.R. Rao, ed è il sito harappano che ha il maggior numero di sigillature e sigilli. giocattolo con ruote e testa di capra Ricostruzione della pianta di Mohenjo-Daro, il cui nome significa collina dei morti. Durante gli scavi sono stati portati alla luce case, granai e un bagno pubblico oltre a svariati reperti in metallo e ceramica, soprattutto sigilli. I resti di Mohenjo-Daro, città che era dotata di infrastrutture, servizi e di una rete fognaria paragonabili a quelli di una città moderna. I resti, portati alla luce dagli scavi, dell antica Harappa: si calcola che contasse almeno abitanti, numero incredibilmente elevato per l epoca. La città era cinta da mura spesse 12 m alla base. stemi idrici. Numerosi sono i manufatti rinvenuti, come le statuette in terracotta, o i modellini di giocattoli e le statuette votive; alcuni tra questi sono più elaborati e di maggiori dimensioni, quali la statua del re-sacerdote. Questi elementi hanno consentito agli archeologi di farsi La cosiddetta statua del re-sacerdote testimonia l elevato livello artistico della cultura sviluppatasi in Harappa e Mohenjo-Daro. mento di sepolture molto semplici, prive di oggetti funebri di particolare pregio, ha indotto a pensare che questa civiltà non conoscesse una netta divisione di classi. Anche se le città erano munite di fortificazioni, questi popoli erano probabilmente pacifici e dediti all agricoltura, fatto confermato dall assenza di tracce di attività militare. Giochi di terracotta Dagli scavi sono emersi diversi manufatti in terracotta. Tra questi, anche oggetti che si possono considerare tra i primi giocattoli della storia: dotati di ruote, riproducono con grande realismo diversi animali. I L M O N D O A N T I C O

13 26 D A L V I L L A G G I O A L L A C I T T À A N T I C A C E N T R I U R B A N I H I T T I T I : H A T T U S A 27 1 Rilievo risalente al periodo neohittita in cui è raffigurato un principe bambino affidato alle cure della sua nutrice (Museo del Louvre, Parigi). CENTRI URBANI HITTITI: HATTUSA L IMPERO HITTITA, SVILUPPATOSI DAL NORD DELLA MESOPOTAMIA, AI CONFINI DELL ODIERNA TURCHIA, FECE SENTIRE IL SUO PESO POLITICO E MILITARE FINO IN EGITTO. LA STORIA TUTTAVIA, ALMENO FINO ALL INIZIO DEL NOVECENTO, AVEVA PERSO QUASI TOTALMENTE LE TRACCE DI QUESTO ANTICO POPOLO GUERRIERO. Un popolo misterioso Le tracce del popolo hittita si erano quasi totalmente perse nella storia, almeno fino al 1880, anno in cui un archeologo britannico, Archibald Henry Sayce, avviò le sue ricerche. Gli Hittiti fecero la loro comparsa in Anatolia agli inizi del III millennio a.c., scontrandosi con le popolazioni autoctone. Poco si sa della loro provenienza, l unica cosa certa è che si insediarono inizialmente nella zona nord-orientale della penisola per poi Ricostruzione della pianta dell antica Hattusa, circondata da possenti mura. espandersi e dominare tutta la fascia che separa l Anatolia dalle pianure della Mesopotamia. Il fondatore dell Impero fu Hattusilis I, da cui prese il nome la capitale da lui edificata, Hattusa, che fortificò, facendone il centro del suo potente regno. Il carro da guerra hittita Proprio nel periodo espansivo iniziò a diffondersi tra le popolazioni di quest area l allevamento del cavallo e un tipo speciale di carro a due ruote: questo mezzo raggiunse un tale grado di perfezione che si trasformò in carro da guerra e si diffuse presto in tutto il mondo antico. Aveva infatti il vantaggio di poter trasportare tre persone, caratteristica che lo rendeva una macchina da guerra micidiale: ne fecero le spese anche le truppe egiziane di Ramesse II, costrette a un armistizio. Hattusa Il sito di Hattusa è un esempio notevole di organizzazione urbana. L impianto della città sorgeva a ridosso L antica capitale hittita si estendeva in un ampia gola rocciosa guardando verso nord su un ampia valle coltivata. La sede, assieme alle imponenti fortificazioni, aiutava la difesa dai nemici. della montagna ed era circondato da grandi mura, lungo le quali si aprivano cinque porte. Poco distante da Hattusa sono stati ritrovati i resti del santuario rupestre di Yazilikaya (in turco, roccia scritta ), decorato con spettacolari bassorilievi, quali la processione dei dodici dèi. Gli scavi hanno portato alla luce interessanti manifestazioni delle arti minori, quali amuleti o stendardi votivi realizzati in oro o argento. Eflatun-Pinar Un ulteriore testimonianza dell imponente architettura hittita è il santuario di Eflatun- Pinar, in Turchia. Il sito è una combinazione di una sorgente e un monumento che ha il suo fulcro nel bassorilievo con le divinità della Terra e del Cielo. stendardo votivo Peculiarità dell architettura hittita L architettura hittita si avvaleva perlopiù della pietra e, nello specifico, di basalto, un materiale durissimo e diffuso in Turchia. I palazzi hittiti mostrano come caratteristica peculiare una pianta asimmetrica, mentre gli edifici sacri presentano un caratteristico vestibolo colonnato (che verrà poi ripreso dall architettura assira) ed erano dotati di finestre basse. I siti hittiti (circa 70) sono tutti concentrati nell attuale Turchia, nella zona ad est di Ankara. La ricostruzione della città di Hattusa A partire da sinistra: la Porta del Guerriero della citta di Hattusa; la Porta dei Leoni, sempre ad Hattusa; i bassorilievi del santuario rupestre di Yazilikaya; infine, un particolare del santuario hittita presso la sorgente di Eflatun-Pinar (Turchia). Gli scavi archeologici avviati a inizio Novecento, e che sono tutt ora in corso, hanno consentito di elaborare un attendibile ricostruzione della città di Hattusa. Le poderose mura cittadine erano interrotte da 5 porte con torri (tre delle quali decorate con sculture: quelle dei Leoni, del Guerriero re e delle Sfingi). Al centro della città si ergeva la cittadella dalla quale sono emersi anche i resti di un antico palazzo reale. I L M O N D O A N T I C O

14 28 D A L V I L L A G G I O A L L A C I T T À A N T I C A Z I G G U R A T E T E M P L I A S S I R I 29 1 Assiri che portano tributi agli Egizi. Si tratta di un immagine tratta dall Enciclopaedya biblica di fine 800 e testimonia i contatti tra queste due antiche civiltà. Bassorilievo del re Sargon II mentre riceve a udienza un suo dignitario. L opera è databile intorno al 713 a.c. e si trova nell immenso palazzo reale ( 200 stanze e 30 cortili interni) del re a Dur-Sharrukin, oggi Khorsabad in Iran. ZIGGURAT E TEMPLI ASSIRI LA MESOPOTAMIA HA VISTO AVVICENDARSI, NEL CORSO DI DUE SECOLI, VARIE CIVILTÀ TRA CUI QUELLA ASSIRA. GLI ASSIRI ERANO UN POPOLO DI PASTORI E GUERRIERI E LE LORO CITTÀ FORTIFICATE NE RISPECCHIAVANO LA NATURA DI FEROCI COMBATTENTI. ENTRO LA CERCHIA DELLE MURA SI ERGEVA UN ELEMENTO COMUNE A TUTTE LE CIVILTÀ MESOPOTAMICHE: LA ZIGGURAT. Scontri tra civiltà La Mesopotamia ha visto nel corso dei secoli succedersi e scontrarsi tra loro varie popolazioni: gli Assiri, che presero il nome dalla loro città-stato Assur, si stanziarono inizialmente nell area settentrionale; famosi come ziggurat di Ur spietati guerrieri, battaglia dopo battaglia si imposero su tutta la regione, sconfiggendo Babilonesi e Aramei, dei quali assorbirono però la cultura: in diverse manifestazioni artistiche e architettoniche di questi popoli si possono, infatti, individuare svariati tratti comuni. Le ziggurat assire Alcuni resti templari rinvenuti nell odierno Iraq attestano che la struttura della ziggurat assira non differisce da quelle presenti nelle altre civiltà mesopotamiche: a pianta quadrangolare, costituite da più piattaforme sovrapposte, ciascuna raggiungibile mediante scalinate o rampe che partivano da quella sottostante. Era invece diversa la finalità: gli Assiri costruivano le ziggurat non per elevarsi il più possibile verso il cielo, ma per consentire ai loro dèi di scendere verso il mondo degli uomini. Gli dèi della mitologia assira sono in genere esseri dall aspetto spaventoso, metà uomini e metà animali. Il tempio a gradoni è un elemento architettonico comune a tutte le civiltà della Mesopotamia, come si può vedere da un veloce raffronto tra la ricostruzione di un tempio caldeo (sotto a destra) e la ziggurat di Ur, capitale sumera (a sinistra). l odierno Iraq. La tecnica prevedeva l uso dello scalpello in ferro che garantiva maggior precisione rispetto a quello in bronzo, usato fino ad allora, La tecnica del bassorilievo Oltre a essere famosi come feroci combattenti, gli Assiri mostrarono una grande perizia dal punto di vista artistico. Erano apprezzati in particolare i loro bassorilievi, che adornavano le mura dei palazzi reali, come quello di Sargon II rinvenuto nele consentiva di ottenere vivide e dettagliate rappresentazioni. Un esempio è il bassorilievo con scribi che annotano il numero di prigionieri, risalente all VIII secolo e proveniente dal palazzo di Tiglatpileser III a Nimrud. Egli è considerato uno dei comandanti di maggiore successo della storia di questo popolo e conquistò prima della sua morte la maggior parte del mondo fino ad allora conosciuto dagli Assiri. Gli scavi della città di Nimrud hanno portato alla luce anche magnifiche opere di oreficeria che testimoniano l elevata capacità artistica raggiunta. Nel palazzo di Ninive si possono ammirare enormi lastre di alabastro sulle quali abili scalpellini assiri riprodussero scene guerresche e altre figure tipiche dell iconografia assira. Bassorilievo raffigurante due scribi che annotano il numero di prigionieri sconfitti dai soldati del potente esercito assiro durante una campagna militare. una ziggurat dell Elam esempi di mastaba Ziggurat e mastaba La mastaba (in arabo panca ) è un particolare tipo di tomba egizia, a tronco di piramide, usata nelle prime fasi di questa civiltà. Trae le sue origini dalle ziggurat, strutture templari a gradoni diffuse in Mesopotamia. Ciò che le differenzia è la presenza, sotto il corpo centrale della mastaba, di una cripta sotterranea: nelle ziggurat, invece, la cella templare si trovava alla sommità dell edificio. Per gli archeologi le piramidi sono l evoluzione delle più antiche mastabe.

15 30 D A L V I L L A G G I O A L L A C I T T À A N T I C A M U R A E F O R T I F I C A Z I O N I A N T I C H E 31 1 MURA E FORTIFICAZIONI ANTICHE L EDILIZIA A SCOPO MILITARE SI SVILUPPA DI PARI PASSO CON LA STORIA DELL UOMO E SI CONFIGURA IN GENERE COME UN INSIEME DI SISTEMI FORTIFICATI, A DIFESA DI VASTI TERRITORI, La cittadella di Erbil (Iraq) è una delle più antiche città abitate del mondo. Fondata dagli Hurriti, è passata poi sotto il dominio di svariate potenze regionali. Cadde anche in mano di Assiri e Persiani. Ricostruzione del tempio mesopotamico di Khafagia (III millennio a.c.), circondato da possenti mura difensive di forma ovale. DI CITTÀ, O ANCHE DI AGGLOMERATI DI MINORI DIMENSIONI. I TESTI ANTICHI HANNO TRAMANDATO L ESISTENZA DI LEGGENDARIE FORTIFICAZIONI: LE MURA DI GERICO, APPARENTEMENTE INVIOLABILI, E QUELLE DI TROIA CHE FURONO ESPUGNATE SOLO GRAZIE A UNO STRATAGEMMA. La cittadella di Erbil Erbil (o Arbil) è la quinta città più grande dell Iraq, nel cuore della quale è tutt ora visibile l antica cittadella fortificata, le cui mura dominano il centro cittadino. Le origini dell insediamento sono antichissime (6000 a.c.), e si ha per la prima volta notizia della città in alcuni testi sumeri del 2000 a.c. La città di Bam (sud-est dell Iran) prima del sisma che la distrusse nel Dalla cittadella era possibile ammirare la cinta muraria. La città-fortezza di Bam Resti di antichi centri fortificati sono presenti anche nell odierno Iran meridionale. La città di Bam, quasi totalmente distrutta da un violento terremoto nel 2003, venne costruita con mattoni di fango e argilla, tronchi di palma e paglia lungo la Via della Seta prima del 500 a.c. Tra il XVI e XVII secolo a.c., al massimo del suo splendore, contava abitanti e si estendeva su 6 km 2 di superficie. Era fortificata da possenti mura, spesse 6-7 m, intervallate da 38 torri. L egiziana Semna Semna, nell area dell antica Nubia, era una città fortificata fondata nel corso della XII dinastia ( a.c), probabilmente dal faraone Sesostri III. La città si ergeva sulla sponda occidentale del Nilo, Ricostruzione della pianta della fortezza di Semna, con il suo impianto a L. I resti sono stati sommersi dopo la costruzione della diga di Assuan (Egitto). fronteggiata, sulla sponda opposta, da un altra fortezza egiziana: Kumna. La posizione, al confine tra Nubia ed Egitto, era ideale per arrestare i tentativi delle popolazioni nubiane di spostarsi a sud. Quila Mubarak Nel cuore della città di Bathinda, uno dei più antichi insediamenti del Punjab, in India, si erge la fortezza di Quila Mubarak: alcune fonti ne hanno descritto l impianto originario, risalente con buona probabilità al periodo di Harappa. I mattoni della struttura risalgono a un periodo antecedente l Impero kushan, quando l imperatore Kanishka governava sul Nord dell India e la Battriana. Il forte con ogni probabilità fu fatto costruire dal raja Dab e dal sovrano Kanishka. L aspetto attuale risale invece a una ristrutturazione di 1900 anni fa circa. Le imponenti mura della fortezza di Bam, con le possenti torri di guardia, prima del terribile terremoto del L Unesco l ha inclusa tra i patrimoni dell umanità. Difese naturali Per rendere inaccessibili i propri insediamenti, gli antichi sfruttavano la particolare conformazione di alcuni siti: Naqsh-e Rostam (Iran), per esempio, dove Dario I e i suoi successori hanno voluto le loro tombe costruite all interno di pareti rocciose scolpite con bassorilievi e iscrizioni celebrative. Lo Yerkapi La costruzione più alta di Hattusa (Turchia), città hittita protetta da mura di pietra, è lo Yerkapi, la cui vetta si può raggiungere salendo ripidi gradini di pietra. Nel centro della città di Erbil sono ancora oggi visibili le ciclopiche mura, che circondano l antica cittadella. Vista esterna delle fortificazioni di Quila Mubarak, considerata monumento storico nazionale dell India. I L M O N D O A N T I C O

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