ANED Trentino. Centro dialisi di Rovereto, via all iter L ACCESSO VASCOLARE IN QUESTO NUMERO

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1 ANED Trentino ASSOCIAZIONE NAZIONALE EMODIALIZZATI - DIALISI E TRAPIANTO - Onlus COMITATO TRENTINO TRENTO Via V. Veneto, 24 - Tel e Fax Apertura il giovedì dalle ore 10 alle 11,30 anedtrentino@virgilio.it web: Lettera informativa Gennaio 2011 Centro dialisi di Rovereto, via all iter L ANED, associazione storica ma ancora molto attiva e dinamica, opera da quasi quarant anni su scala nazionale e locale per l affermazione dei diritti e la tutela dei nefropatici e per assicurare loro uno stabile punto di riferimento, con l obiettivo della totale garanzia del diritto alla salute. Purtroppo in questi ultimi anni, poiché la logica di riduzione della spesa sanitaria e sociale si è fatta preponderante, si è cercato di prestare ancora maggior attenzione alla tutela delle attuali condizioni sanitarie e socio-assistenziali dei nefropatici. Dobbiamo constatare purtroppo che permangono ancora, anche se limitate, delle situazioni di disagio, dolore, bisogno e sofferenza alle quali va data una risposta e per questo ci sentiamo in dovere di auspicare fortemente che i responsabili del settore sanitario, ognuno per la parte di propria competenza, si prendano cura dei problemi e continuino ad assicurare la loro attenzione ai nefropatici. Nel corso del 2010, proprio per rispondere a queste esigenze, ci siamo incontrati in più occasioni con i responsabili della sanità trentina, sia dell Azienda provinciale per i Servizi Sanitari che dell Assessorato alla Salute. Con questi abbiamo affrontato i problemi dei lavori di ristrutturazione dei Centri dialisi periferici e del Centro di Trento, dell organizzazione dei trasporti per dializzati, dell occupazione, del trapianto e della qualità delle prestazioni dialitiche. In particolare per il nuovo Centro dialisi di Rovereto è già iniziato l iter burocratico per l ottenimento delle autorizzazioni e la Giunta provinciale, su proposta dell Assessore alla Salute dott. Ugo Rossi, ha, con apposita deliberazione, finanziato l intervento stabilendolo come prioritario. segue a pag. 2 IL PAZIENTE DIALIZZATO L ACCESSO VASCOLARE IN QUESTO NUMERO - Centro dialisi di Rovereto - L accesso vascolare - La gestione del catetere peritoneale - Trapianto di rene, nuovi orizzonti - Contributi, opportunità da non perdere - Il tesseramento cambia - Assemblea L introduzione dell emodialisi come trattamento per i pazienti cronici iniziato negli anni 60 permise ai pazienti con perdita totale della funzionalità renale di prolungare la propria vita per anni, consentendo quindi un trattamento sostitutivo ad una grande popolazione di nefropatici. Fin dall inizio si presentò il grande problema di avere un accesso venoso riutilizzabile e comodo; dopo varie sperimentazioni venne costruita la prima fistola artero-venosa interna, soddisfacendo in tal modo le caratteristiche ideali richieste ad un accesso vascolare definitivo, che rimane a tutt oggi l intervento di prima scelta. La tecnica chirurgica per la formazione delle fistola consiste nel collegamento (anastomosi) di un arteria e di una vena adiacenti. segue a pag. 2

2 Una buona fistola è la condizione indispensabile per un ottima conduzione del trattamento dialitico principalmente perché conserva una buona pervietà a lungo terda pag. 1 Abbiamo sempre garantito la nostra presenza nelle sedi istituzionali, però occorre migliorare la comunicazione all interno dei centri dialisi e per questo chiediamo la collaborazione di nuove persone che mettano a disposizione un minimo del loro tempo. La vita dell ANED si basa esclusivamente sul volontariato dei singoli pazienti e conseguentemente risulta evidente che il Segretario e anche il Comitato necessitino della partecipazione di tutti Voi, allo scopo di ottenere i migliori risultati possibili. Il sostegno che possiamo dare alla nostra Associazione con la nostra partecipazione rappresenta un utile risorsa, non solo per la nostra vita ma anche un riferimento attendibile, perché vissuto direttamente, per tutti gli operatori del comparto sanitario. L aiuto che chiediamo è utile anche per poter intensificare l attività di informazione e quindi di prevenzione delle malattie renali e di sensibilizzazione sul tema della donazione di organi e del trapianto. Grazie alle nostre esperienze possiamo trasmettere un importante messaggio di vita e di solidarietà. Vi chiediamo pertanto, se siete in grado di organizzare, magari in collaborazione con altre associazioni o gruppi esistenti sul territorio, dei momenti di aggregazione per parlare di questi temi e in tal caso contattarci per organizzare assieme l evento con la partecipazione anche di persone esperte sui temi da trattare. Nella speranza che, con il contributo di tutti, possiamo continuare proficuamente a lavorare in difesa della nostra categoria, porgo a tutti Voi e alle Vostre Famiglie i miei più cari Auguri di un Sereno Con amicizia Dario Alessandrini da pag. 1 L ACCESSO VASCOLARE Durante la seduta dialitica, infatti, il flusso di sangue che viene prelevato dal paziente e fatto passare attraverso il filtro dializzante è molto elevato, da 70 a 90 litri di sangue per ciascuna seduta; l accesso vascolare quindi deve avere particolari caratteristiche di flusso e portata. mine e per una bassa incidenza di complicanze infettive o trombotiche; inoltre la sua localizzazione immediatamente sotto la cute ne permette una facile e ripetuta puntura. Le sedi più frequenti dove possono essere create le fistole artero-venose sono a livello del polso (fistola distale) o a livello della piega del gomito (fistola prossimale). Per confezionare una fistola artero-venosa (FAV) è indispensabile che il paziente abbia un buon patrimonio vascolare; quando invece non ci sono le condizioni per la costruzione di tale accesso vascolare specie quando le vene superficiali sono molto sottili, una valida alternativa consiste nell utilizzo di una protesi vascolare che potrà essere di materiale biologico o sintetico. Altra modalità di acceso vascolare che viene trattata è quella del Catetere Venoso Centrale. (CVC), inserito solitamente nella vena giugulare o succlavia, in casi estremi anche nella vena femorale. Essi vengono distinti in due grosse categorie: - CVC temporanei, utilizzati quando il paziente deve iniziare la dialisi in urgenza, o per improvviso non funzionamento della fistola. E come dice il nome rimangono in sede temporaneamente. - CVC a permanenza, e questi vengono utilizzati quando il patrimonio venoso del paziente non è più adeguato per poter realizzare una fistola o una protesi; vengono lasciati in sede a tempo indeterminato. Le complicanze della fistola artero venosa. Sono dovute alla formazione di un trombo piastrinico che occlude il vaso. Le cause più frequenti sono un ematocrito troppo elevato, una brusca ipotensione o una stenosi nel settore venoso. Si manifesta con l assenza del thrill, cioè il tipico fremito o fruscio che si sente alla palpazione o all auscultazione. Infezioni. Sono complicanze abbastanza rare nelle FAV, più frequenti nelle protesi. Si manifestano con ipertermia, tensione, tumefazione e dolore locale, febbre, raccolta di materiale purulento che a volte esce all esterno. Solitamente il germe maggiormente responsabile è lo stafilococco aureus che si insinua durante la puntura del vaso per una scarsa igiene della cute. La presenza di ematoma o trombo aumenta il rischio di infezioni. Il trattamento è in relazione alla gravità dell infezione e può variare da una terapia antibiotica locale a sistemica, fino alla chiusura della FAV o rimozione della protesi. Ischemia alla mano. L ischemia si manifesta con la comparsa di dolore a riposo e mano fredda; tali disturbi sono più evidenti nei pazienti diabetici. I disturbi spesso si attenuano nelle settimane successive alla costruzione della fistola, per lo sviluppo di circoli collaterali. Ematoma. E un travaso e deposito di sangue nei tessuti in seguito - 2 -

3 alla rottura di un vaso. La comparsa dell ematoma può essere legata a una generale fragilità vasale dovuta a determinate patologie o terapie come diabete, vasculopatie, rene policistico, terapia cortisonica od anticoagulante. Altra eventualità è il movimento del paziente durante la seduta dialitica, come nel caso di persone confuse o nel sonno. Insufficienza cardiaca Nei pazienti in cui esistono già delle cardiopatie (scompenso cardiaco di qualsiasi natura, coronaropatia, cardiopatia ipertensiva) la costruzione di una fistola può favorire l insorgenza di complicanze cardiache che vanno dall ipotensione ad uno scompenso cardiaco. Aneurisma e pseudoaneurisma. L aneurisma è una dilatazione della parte venosa della FAV. Sostanzialmente è dovuto alla tendenza costituzionale di un individuo allo sfiancamento delle pareti venose, ma può essere favorito dalla concentrazione delle venipunture nello stesso punto.. La presenza di una fistola aneurismatica non provoca necessariamente problemi al paziente, ma in alcuni casi può causare un alterazione del flusso ematico e formazione di trombi, creando così una situazione favorente ad infezioni e flebiti ricorrenti. Il trattamento è esclusivamente chirurgico. Stenosi. Consiste nel restringimento della vena a monte dell anastomosi. Si manifesta con un buon sviluppo della fistola, ma con una riduzione del flusso e del trill. Può essere corretto attraverso una dilatazione, oppure con il confezionamento di una nuova anastomosi a monte della stenosi. GESTIONE DELLA FAV. CONSIGLI AL PAZIENTE Si possono svolgere le normali attività giornaliere evitando le situazioni che comportano pericolo lesioni della cute o di ferite emorragiche della fistola. Evitare di portare abiti stretti o l orologio da polso sul braccio dove si trova l accesso. Evitare di farsi misurare la pressione del sangue sul braccio dove si ha l accesso. Imparare ad ascoltare il sibilo o fruscio detto Thrill della fistola, e segnalare tempestivamente all infermiere e al medico se si attenua o scompare, come pure qualsiasi altra anomalia tipo dolore, tumefazione, rossore presenza di ematoma. Eseguire una accurata igiene del braccio soprattutto prima della seduta dialitica lavando il braccio con acqua e detergente. Non dormire con la testa appoggiata sul braccio della fistola. Durante la seduta dialitica assumere una posizione comoda prima della puntura; su richiesta farsi immobilizzare il braccio dall operatore. Rivolgersi tempestivamente al personale del centro dialisi di riferimento qualora vi fossero segni e sintomi che possano far pensare ad un problema per una tempestiva diagnosi e trattamento di qualsiasi complicanza possa insorgere. GESTIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE E CONSIGLI AL PAZIENTE. La presenza di CVC può essere la via di accesso a microrganismi esterni all organismo, con conseguente infezione locale, oppure, più raramente, sistemica. Eventuali infezioni locali possono manifestarsi dolore, rossore o presenza di materiale purulento in sede d inserzione del catetere. In caso di setticemia compare febbre alta.. Per prevenire tali infezioni è necessario procedere con manovre sterili e secondo protocolli validati e condivisi per l uso del CVC durante la seduta dialitica e a fine seduta con la medicazione sterile del punto di uscita detto exit-site che si trova in prossimità del collo del paziente. La rimozione accidentale del CVC è un eventualità rara e riguarda pazienti confusi o quando la medicazione si bagna e si stacca e non si ha cura di ripristinarla tempestivamente. L ostruzione del CVC può verificarsi in presenza di un coagulo o tappo di fibrina ma si evidenzierà durante la seduta dialitica e sarà cura del personale del centro dialisi mettere in atto le manovre più appropriate per la disostruzione. Per il paziente a domicilio il consiglio principale è di avere cura dell integrità della medicazione che deve essere pulita e asciutta. Comunicare tempestivamente al personale del centro segni e sintomi come prurito, rossore della cute, febbre, dolore, nella sede del CVC. Se si esegue la doccia coprire la medicazione con una pellicola trasparente. Se la medicazione si stacca o si bagna sostituirla con garze sterili cercando di manipolarla il meno possibile e solo dopo aver lavato accuratamente le mani e non esitare a contattare il centro dialisi di riferimento per indicazione sul da farsi. A cura degli infermieri di emodialisi dell ospedale di Trento.

4 La gestione del catetere peritoneale La dialisi peritoneale La dialisi peritoneale è una terapia sostitutiva che si attua nelle persone affette da insufficienza renale cronica avanzata, per essere svolta necessita di un catetere a permanenza inserito nella cavità peritoneale, attraverso il quale viene introdotto, con tecniche rigorosamente sterili, il liquido di dialisi. Tale liquido, a contatto con il peritoneo (membrana semipermeabile), attraverso leggi fisiche quali la diffusione e l osmosi, determina la depurazione delle sostanze tossiche prodotte dall organismo e la rimozione del liquido in eccesso. Viene eseguita al domicilio dal paziente o da un caregiver opportunamente addestrati. Può essere eseguita tutte le notti, con un apparecchio automatico con sedute di circa 9 ore (NPD), oppure di giorno con degli scambi manuali della durata di circa 30 minuti, 4 volte al giorno (CAPD) senza uso di apparecchio. Il catetere peritoneale Il catetere peritoneale è un piccolo tubo flessibile, di materiale plastico (Silastic) che viene inserito nell addome. L inserzione del catetere avviene generalmente in anestesia locale, 2,3 centimetri sotto l ombelico, sulla linea alba o nel muscolo retto addominale con direzione del tunnel sottocutaneo diretto verso l alto o il basso. La porzione di catetere posizionato all interno della cavità peritoneale è dotato di un foro terminale e di numerosi fori laterali che permettono l entrata e l uscita del liquido dalla cavità peritoneale. La parte del catetere che rimane esterna al peritoneo viene fatta passare sotto gli strati sottocutanei per uscire poi a destra o a sinistra dell ombelico ed è chiamata tunnel. La parte del catetere che emerge dalla cute è collegata poi ad un set di trasferimento e detta emergenza cutanea o exit-site. Gestione del catetere ο Dopo l inserzione del catetere e fino all inizio della dialisi peritoneale, circa 3 4 settimane (periodo di brack-in), vengono eseguiti in ospedale dei lavaggi della cavità peritoneale per mantenere pervio il catetere, con frequenza di 2 volte in settimana. ο Con l inizio della terapia dialitica la medicazione dell emergenza cutanea del catetere viene solitamente eseguita a giorni alterni. ο Scopo della medicazione è di valutare l eventuale presenza di secrezione o arrossamento peri-catetere, e di disinfettare la parte per prevenire le infezioni seguendo una determinata procedura. ο L emergenza cutanea del catetere viene sempre coperta con 2 garze sterili e fissata con del cerotto. ο Evitare il bagno nella vasca ma utilizzare la doccia. ο Per evitare infezioni, in caso di doccia si posiziona una pellicola trasparente sopra alla medicazione, in modo che il catetere non venga a contatto con l acqua. ο Per motivi igienici la parte più esterna del catetere va tenuta in una tasca porta-catetere in cotone, confezionata di solito dal paziente o dal caregiver secondo le indicazioni del Centro di Dialisi Peritoneale. ο È importante contattare il Centro di Dialisi Peritoneale non appena si nota la presenza di arrossamento o secrezione, solitamente segni di infezione, in modo da poter repentinamente attuare le cure necessarie ο Evitare di sollevare pesi ed appoggiarli all addome, non usare pancere per non andare incontro a dislocazione del catetere. ο Tutto il materiale necessario per l esecuzione della medicazione è fornito dal Centro di Dialisi Peritoneale. Norme comportamentali da adottare durante la medicazione per evitare le infezioni: ο Curare l igiene personale in particolare mani ed unghie. ο Indossare la mascherina. ο Per il lavaggi delle mani usare un apposito disinfettante. ο Contattare tempestivamente il Centro di Dialisi Peritoneale in caso di usura, malfunzionamento del catetere o problematiche legate all emergenza cutanea. A cura degli infermieri del Centro di Dialisi Peritoneale di Trento

5 IN TRENTINO LA RIUNIONE ANNUALE DEL NITp Trapianto di rene, nuovi orizzonti A Rovereto nei giorni 15 e 16 novembre scorso è stata organizzata la Riunione Tecnico Scientifica annuale del Nord Italia Transplant ( NITp). Il progetto NITp ha iniziato ufficialmente la sua attività nel 1976: in Italia è stato il primo programma di coordinamento delle attività di prelievo, di assegnazione e di trapianto di organi solidi. La rete del NITp comprende i Centri di Prelievo e di Trapianto di Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli, Liguria e Marche. La riunione si è svolta presso l auditorium del Museo di Arte Moderna di Rovereto che insieme con la piazza antistante al MART ha offerto una ambientazione non solo molto bella ma anche molto funzionale in due giornate contraddistinte da pioggia continua. Il dott. Cristiano Martini, già Direttore della Neuro- Rianimazione dell Ospedale di Lecco, in qualità di Presidente del NITp ha aperto i lavori, cogliendo anche l occasione per annunciare la conclusione del suo mandato. Dopo la presentazione dei dati di attività del Centro Nazionale Trapianti, presentati dal Direttore dott. Alessandro Nanni Costa, ho introdotto il prof. Raimund Margreiter, precedente Direttore nonchè fondatore del Dipartimento dei trapianti dell Università di Innsbruck e il prof. Johann Pratschke che è a capo del Dipartimento dei trapianti dall ottobre scorso. Il prof. Pratschke ha ribadito che la possibilità di proseguire con i trapianti a favore di pazienti della Provincia Autonoma di Trento è subordinata alla assegnazione di qualche donazione al Centro di Innsbruck. Egli ha detto che questo vincolo è stato recentemente ribadito dall Eurotransplant, l organizzazione europea di coordinamento delle donazioni e trapianti di cui il Centro di Innsbruck fa parte. Il prof. Pratschke ha ribadito che era necessario che il Direttivo del NITp desse in maniera ufficiale il suo assenso all assegnazione ad Innsbruck di un numero di donazioni proporzionale all attività che il Centro austriaco svolge per i pazienti della Provincia di Trento. Alla fine della sua presentazione il Direttore del Centro Nazionale Trapianti è intervenuto dicendo che l assegnazione di organi all estero è prevista e non vi è opposizione dal parte del Centro Nazionale Trapianti. In effetti anche la risoluzione del Parlamento Europeo dell aprile 2008 sulle donazioni e il trapianto di organi, invita a promuovere alleanze tra le Organizzazioni nazionali dei trapianti. A seguire il dott. Mario Scalamogna, Direttore del Centro Interregionale di riferimento, ha assunto a nome del NITp l impegno di assegnare le donazioni ad Innsbruck secondo un algoritmo che è poi stato presentato all Eurotransplant. Anche l Assessore alla salute dott. Ugo Rossi, nel suo intervento iniziale, aveva chiaramente espresso la volontà della Pro vincia Autonoma di Trento di mantenere la cooperazione con il Centro trapianti austriaco. Infatti la cooperazione è sempre stata oltrechè garanzia di un maggiore numero di trapianti per i nostri pazienti, anche garanzia di aggiornamento medico e sanitario di alto livello. Sempre nell ambito della riunione del NITp la presentazione dei dati del Registro del nostro Ambulatorio di Trapianto Renale riguardante in particolare le complicazioni post trapianto, è stata molto apprezzata e al lavoro è stato assegnato il secondo premio tra i lavori presentati. Il 15 dicembre il dott. Lugino Boschiero, Responsabile del Centro Trapianti Renali della Azienda Ospedaliera di Verona, ha organizzato una riunione di aggiornamento sull attività di trapianto L attività di trapianto di rene è iniziata a Verona nel 1968 ad opera del prof. Confortini, che è stato un pioniere della trapiantologia. Il Centro Trapianti di Verona dal 1968 ha fatto 1531 trapianti, di cui 184 da donatore vivente. Nel corso del 2010, fino alla data del 30 novembre, il Centro di Verona con 63 trapianti renali si è collocato al primo posto per attività tra i Centri di Veneto e Lombardia. Nel corso dei 3 anni 2008, 2009 e 2010, dopo i pazienti di Verona, sono quelli della Nefrologia di Trento che hanno ricevuto il maggior numero di trapianti. Il Centro di Verona effettua un notevole numero di trapianti anche di doppio rene da donatori marginali e questo pur rappresentando per il Centro un maggiore impegno chirurgico e un maggiore rischio, ha aumentato il numero di trapianti fatti. L anno si chiude con 22 nostri pazienti trapiantati: 16 a Verona, di cui 1 da vivente; una moglie che ha donato al marito, 5 hanno ricevuto un trapianto di doppio rene; 1 trapianto di doppio rene e stato fatto a Padova; 1 trapianto pediatrico a Milano; 4 trapianti a Innsbruck di cui uno era un terzo trapianto. I cerchi che hanno connesso donatori e riceventi quest anno si sono chiusi tutti positivamente, tutti i trapianti sono funzionanti. Dott.ssa Cristina Andreotti Ambulatorio Trapianto Renale - SC Nefrologia e Dialisi Azienda Prov.le Servizi Sanitari - Trento L ANED si congratula vivamente con la dottoressa Andreotti per il prestigioso riconoscimento ottenuto dal Direttivo del NITp, a seguito del lavoro scientifico la lei presentato durante il convegno di Rovereto.

6 Criteri e modalità per accedere alle prestazioni previste dalla delibera 2422 del 2009 Contributi, un occasione da non perdere A seguito dei cambiamenti di competenze che interverranno anche in materia di prestazioni socio assistenziali con la costituzione delle Comunità di Valle, la scrivente Associazione ha chiesto chiarimenti al Servizio Politiche sociali della Provincia Autonoma di Trento al fine di ottenere informazioni corrette sull applicazione della normativa che regolamenta la materia di compartecipazione della spesa da parte degli utenti, nonché l entità dei contributi e rimborsi concessi a favore dei dializzati e dei trapiantati. L Assessorato alla Salute definirà con apposito atto di indirizzo e coordinamento tutti gli interventi, ma fino alla data di adozione del nuovo provvedimento si potrà proseguire applicando le modalità attualmente vigenti. Gli interventi riguardano i trasporti, il riscaldamento ed il rimborso per la dialisi domiciliare. Il contributo viene erogato per viaggi effettuati con mezzi privati, pubblici di noleggio o altro mezzo autorizzato al trasporto di persone, con mezzi ordinari di linea: per recarsi al Centro dialisi di riferimento per le normali sedute dialitiche; per il ritiro di materiale e per effettuare visite di controllo, per i dializzati domiciliari; per effettuare indagini cliniche e visite di controllo all interno del territorio provinciale, per i trapiantati. Le misure del rimborso chilometrico sono le seguenti: Euro 0,285 al Km. con mezzo privato; Euro 0,605 massimi al Km. con mezzo di servizio pubblico di noleggio o altro mezzo autorizzato al trasporto di persone; rimborso totale con mezzi ordinari di linea (andata e ritorno). Il rimborso viene rapportato all entità delle entrate di ciascun componente il nucleo familiare, a qualsiasi titolo percepite Per quanto riguarda le entrate di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, di impresa, di capitale, si considera, quale entrata di ciascun componente il nucleo familiare, il reddito imponibile, al lordo della no tax area, meno l imposta dovuta. Sono inoltre dedotti i contributi eventualmente percepiti dall Ente pubblico per le soddisfazioni dei bisogni atipici, nonchè le spese relative all abitazione. Queste ultime riguardano l affitto, i mutui edilizi, le spese di condominio comprensive di riscaldamento e quelle generali obbligatorie documentabili dal richiedente. In mancanza di queste verrà effettuata una detrazione forfettaria di 73,00 Euro mensili. Per la determinazione del reddito non vanno considerate: le indennità di accompagnamento a favore degli invalidi civili, dei ciechi, degli invalidi di guerra e dei superstiti; nonchè le prestazioni economiche al solo titolo della minorazione o a titolo di risarcimento; le rendite per gli invalidi del lavoro e di infermità per causa di servizio; gli assegni per il nucleo familiare. Le entrate del soggetto beneficiario vengono valutate al 100 %, mentre quelle degli altri componenti il nucleo familiare al 50 %. Per ogni componente che non ha avuto entrate viene effettuata una detrazione di Euro 642,00. L Ente gestore effettua annualmente verifiche, in modo casuale, delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell atto di notorietà presentate dal richiedente, ai sensi della normativa vigente. Al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni, l Ente gestore può, indipendentemente dall attività di cui sopra, comunque attivarsi nei confronti di specifiche situazioni. Ricordiamo che qualsiasi richiesta di contributo in ordine agli argomenti sopra trattati, deve essere inoltrata alla Segreteria del Servizio Assistenza Sociale della Comunità di valle di appartenenza. Solo i residenti nei comuni di Trento e Rovereto dovranno presentare la domanda al Servizio Assistenza del rispettivo Comune.

7 RIMBORSO TRASPORTI L erogazione del rimborso per i dializzati è subordinata alla presentazione all Ente gestore, di apposita certificazione rilasciata dalle competenti strutture sanitarie, attestante i viaggi effettuati dai richiedenti il rimborso stesso. Per i pazienti trapiantati è stato fissato un massimo di 20 accessi trimestrali; a tale limite si potrà comunque derogare in caso di comprovata e documentata necessità. I trapiantati ed i dializzati peritoneali devono annotare i viaggi sul libretto fornito direttamente dall U.O. di Nefrologia e Dialisi; l erogazione del rimborso è subordinata alla presentazione di apposita certificazione (esibizione libretto viaggi) da inoltrare ai Comprensori ed ai Comuni di Trento e Rovereto. Solo le prestazioni controfirmate dal Responsabile del Reparto che le ha erogate saranno ritenute valide ai fini del rimborso. Il rimborso spettante viene determinato applicando la percentuale di intervento corrispondente alla relativa fascia di appartenenza Da euro 0.00 a euro , % Da ,01 a ,00 90 % Da ,01 a ,00 80 % Da ,01 a ,00 60 % Da ,01 e oltre 0 TRASPORTO ORGANIZZATO DAGLI ENTI GESTORI Nel caso che il dializzato si avvalga del servizio, è richiesto un concorso di spesa mensile in relazione al reddito dell intero nucleo familiare, determinato come precedentemente specificato. Tale concorso viene fissato in relazione alle fasce di reddito di appartenenza, a fianco indicate. Da euro 0.00 a euro ,00 euro 0,00 Da ,01 a ,00 15,20 Da ,01 a ,00 25,40 Da ,01 a ,00 35,50 Da ,01 e oltre 45,70 RIMBORSO SPESE FORFETTARIO PER LA DIALISI DOMICILIARE Per i soggetti che effettuano la dialisi a domicilio è ammesso un rimborso spese forfettario per consumi di acqua ed energia elettrica, sulla base di una certificazione sanitaria attestante il trattamento a domicilio, nella misura di Euro 590,00 annui. Per i viaggi relativi a forniture di materiali, esami e visite di controllo, le misure del rimborso chilometrico sono quelle precedentemente descritte. Il rimborso per questa categoria viene liquidato a prescindere dalle entrate del nucleo familiare. CONCORSO SPESE RISCALDAMENTO Ai soggetti affetti da nefropatia cronica, in considerazione della specifica malattia, può essere concesso un contributo per spese di riscaldamento, stabilito in Euro 263,00 annui, in base al reddito del nucleo familiare

8 RIMBORSI A FAVORE DEI TRAPIANTATI La L.P n 33 e s.m. prevede: il rimborso delle spese sostenute per il soggiorno nel luogo dove è stato effettuato l intervento (richiesto dai sanitari del Centro) nel periodo post trapianto, per il monitoraggio della funzionalità renale (massimo 70,00 euro giornalieri per i trapianti effettuati in Italia e 100,00 euro per quelli effettuati all estero. il rimborso viaggi per i controlli periodici da effettuarsi nel Centro che ha eseguito l intervento di trapianto (1/5 del costo della benzina). Per accedere ai benefici sopraccitati, la domanda deve essere inoltrata all Ufficio Alta Specializzazione del Centro per i Servizi Sanitari di Trento (Corpo B) Viale Verona - tel ). Nell ambito delle prestazioni sanitarie aggiuntive erogate dalla Provincia Autonoma di Trento, è prevista la possibilità di fornire ai trapiantati farmaci il cui costo sarebbe a totale carico dell interessato. Per ottenere l autorizzazione è indispensabile inoltrare richiesta all Ufficio del Distretto Sanitario di appartenenza, alla quale dovrà essere allegato un certificato attestante la necessità di assumere i farmaci, predisposto dalla dott.ssa Andreotti. Ovviamente sulla ricetta dovrà essere indicato il numero dell autorizzazione rilasciata dall Azienda provinciale per i Servizi Sanitari. IL TESSERAMENTO CAMBIA QUEST ANNO CAMBIERANNO LE MODALITA DI VERSAMENTO DELLA QUOTA ASSOCIATI- VA. AI SOCI (al 31/12/2010) SARANNO RECAPITATI A CASA, A MEZZO POSTA, I BOLLETTINI DI VERSAMENTO GIA PRECOMPILATI. I NUOVI SOCI DOVRANNO PRIMA COMUNICARE I PROPRI DATI, COMPLILANDO LA SCHEDA DI ADESIONE (che si può trovare presso i Centri dialisi o collegandosi al sito alla pagina Diventa socio e comunque contattando il nostro ufficio) E SUCCESSIVAMENTE RICEVERANNO A CASA IL BOLLETTINO DI VERSAMENTO DELLA QUOTA ASSOCIATIVA CHE ANCHE PER QUEST ANNO E DI 18,00 EURO. ASSEMBLEA NAZIONALE Domenica 17 aprile 2011 si svolgerà a Milano presso l Aula Magna dell Università Cattolica, l Assemblea Nazionale dell ANED. Il Comitato Trentino organizza come sempre il viaggio in pullman. Chi fosse interessato a partecipare è pregato di comunicalo entro fine marzo. UN SENTITO RINGRAZIAMENTO AL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO E A TUTTE LE PERSONE CHE COLLABORANO CON IL COMITATO TRENTINO PER LA REALIZZAZIONE E LA DISTRIBUZIONE DI QUESTO FOGLIO INFORMA- TIVO. CHIUNQUE VOLESSE COLLABORARE CON SUGGERIMENTI E CONTRIBU- TI SCRITTI SU ARGOMENTI DI INTERESSE COMUNE, E PREGATO DI CONTAT- TARCI Stampato in proprio

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