REGIONE LIGURIA ASSESSORATO AGRICOLTURA E TURISMO PROGETTI DIMOSTRATIVI SCHEDA PROGETTUALE ANNO 2001

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REGIONE LIGURIA ASSESSORATO AGRICOLTURA E TURISMO PROGETTI DIMOSTRATIVI SCHEDA PROGETTUALE ANNO 2001"

Transcript

1 REGIONE LIGURIA ASSESSORATO AGRICOLTURA E TURISMO PROGETTI DIMOSTRATIVI SCHEDA PROGETTUALE ANNO 2001 DENOMINAZIONE PROGETTO: INTRODUZIONE DEI METODI DELL AGRICOLTURA BIOLOGICA IN VITICOLTURA NEL PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE Regolamento CE n. 1257/1999 Misura c (3) Formazione Professionale - sottomisura 3.3 Progetti dimostrativi X PREVENTIVO CONSUNTIVO X DOMANDA di CONFERMA annualità 2 NUOVA DOMANDA

2 1. CARATTERISTICHE DEL RICHIEDENTE informazioni generali 1.1. Struttura responsabile del progetto ENTE PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE 1.2. Natura giuridica ENTE PUBBLICO 1.3. Indirizzo Via TELEMACO SIGNORINI 118 CAP Città RIOMAGGIORE Cod. Fiscale Partita IVA Telefono e FAX ( 187 / FAX 187 / Rappresentante legale Nominativo FRANCO BONANINI ( 187 / FAX 187 / Responsabile Tecnico della gestione Nominativo Dott Agr Alessandro Triantafyllidis 1.7.Telefono e FAX ( 187 / FAX 187 / a.trianta@tin.it

3 1. INTRODUZIONE AL PROGETTO informazioni progettuali generali Descrizione della situazione attuale della zona oggetto di intervento ed esigenze/problematiche riscontrate. I comuni delle Cinque Terre stanno consolidando in questi ultimi anni un interesse turistico e culturale quasi esplosivo come dimostrano l istituzione prima del Parco Regionale e poi di quello Nazionale e il riconoscimento ottenuto dall UNESCO di patrimonio mondiale per l umanità. A fianco di questo crescente interesse nazionale ed internazionale, si contrappone però l abbandono dell attività agricola con il conseguente dissesto idrogeologico che potrebbe alla lunga compromettere il fondamento stesso del successo delle Cinque Terre: il paesaggio a terrazzamenti a vigneti e il lavoro dell uomo per mantenerli. Nel contesto del Parco Nazionale l agricoltura biologica trova una collocazione naturale al fine di far produrre e di mantenere il territorio venendo incontro alle esigenze sia di conservare l agroecosistema, sia di conferire un maggior valore aggiunto alle produzioni locali garantendo nel contempo i consumatori. Attualmente, la quasi totalità delle aziende agricole del comprensorio (la maggiorparte associate alla Coop 5 Terre) adotta la lotta guidata in rispetto del Reg CEE 2078/92, in alcuni casi e areali circoscritti alcuni soci conducono ancora i vigneti con i trattamenti classici a base di rame e zolfo. In queste situazioni circoscritte si intende iniziare il progetto di fattibilità dell introduzione dei metodi dell agricoltura biologica. 2. SETTORE INTERESSATO o Floricoltura: o Orticoltura: X Viticoltura: o Olivicoltura: o Zootecnia: o Frutticoltura: o Piccoli frutti: o Forestazione: o Altro agricoltura biologica 3. FINALITÀ E OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI - introdurre i metodi dell agricoltura biologica in viticoltura nel contesto del Parco Nazionale delle Cinque Terre; - ottenere una produzione secondo i metodi dell agricoltura biologica per diversificare la produzione viti-vinicola della zona; - contribuire al recupero del paesaggio vitivinicolo delle Cinque terre e nel contempo salvaguardare il territorio; - ridurre l impatto delle attività agricole all interno del Parco Nazionale. 4. VANTAGGI, RISCHI E NOVITÀ X innovazione o consolidato

4 descrivere e giustificare quali sono i novità, i vantaggi e i rischi del progetto, e l eventuale grado di innovazione Gli aspetti aventi maggior carattere innovativo del progetto sono rappresentate da: introduzione di tecniche della vite con il metodo di produzione biologico ai sensi del Reg CEE 2092/91 promozione di un mercato di nicchia, ma di alta qualità; incentivo alle produzioni biologiche. VANTAGGI SVANTAGGI recupero di aziende agricole marginali o di anti-economicità nel breve periodo della conduzione attività collaterali all'agricoltura; biologica per maggiori costi di manodoper (maggiori trattamenti ed interventi in genere) introduzione dei metodi di agricoltura il controllo dell oidio, la malattia fungina più pericolosa in biologica per il rilancio dell'economia locale; questo contesto stimolo dell'indotto legato all'attività agricola di qualità (doc Colli di Luni); integrazione del reddito derivante dalla viticoltura biologica ; creazione di una linea di vino biologico presso la cooperativa; comprovato interesse da parte dei coltivatori della zona; il controllo biologico della cicalina vettore della fitoplasmosi che sta provocando notevoli danni nella zona di ponente delle 5 Terre; 5. COMPATIBILITÀ CON LE MISURE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE E CON I REGOLAMENTI COMUNITARI, NAZIONALI E REGIONALI Il progetto risponde interamente alle linee guida principali del Reg. U.E. 1257/99 per le misure dell'agricoltura eco-compatibile, infatti riguarda l applicazione dei metodi dell agricoltura biologica in viticoltura e il recupero del paesaggio tipico delle Cinque Terre Alta. Il progetto si colloca e si completa in modo sinergico con l iniziativa del Parco Nazionale di conferire i vigneti abbandonati in comodato a persone in grado di assicurare la coltivazione e il mantenimento dei lotti di terreno conferiti. Il progetto si inserisce anche nel programma di riduzione dell impatto ambientale dell attività agricola messo in atto dalla Cooperativa 5 Terre. Modalità operative 6. AREA DI REALIZZAZIONE DELL INTERVENTO Descrizione dettagliata della sede ed eventualmente la/e aziende pilota dove viene svolta l attività dimostrativa (eventuale cartografia allegata 1:10.000) Comuni Riomaggiore, Vernazza, Monterosso Località Vedi punto DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PROGETTO DIMOSTRATIVO l progetto, di durata triennale, intende dimostrare la fattibilità dell introduzione dei metodi dell agricoltura biologica in viticoltura nella realtà complessa e difficile del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il progetto sarà realizzato dall Ente Parco Nazionale in collaborazione con AIAB- Liguria e la Cooperativa Cinque Terre. Il primo anno si intende porre le fondamenta per introdurre con successo le tecniche di coltivazione biologica nei vigneti delle Cinque Terre, caratterizzati attualmente da una tecnica colturale ad altissima intensità di lavoro e orientata all uso, seppur limitato a pochi trattamenti, di prodotti chimici di sintesi per la protezione contro alcune malattie

5 funginee. In sintesi il progetto consiste in: divulgare la filosofia e le tecniche dell agricoltura biologica attraverso seminari e una visita dimostrativa; introdurre con la partecipazione di cinque aziende, ubicate in una zona omogenea, le tecniche di conduzione ed i trattamenti anticrittogamici propri dell agricoltura biologica; dimostrare ad un pubblico più ampio la tecnica e l uso dei prodotti organici per il controllo delle patologie della vite. Le aziende saranno seguite e si avvarranno di consulenti universitari e di esperti di AIAB (Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica) per risolvere le problematiche più difficili di applicazione dell agricoltura biologica in un area così particolare come questa. Il progetto dimostrativo si inserisce anche nel contesto dell iniziativa messa in atto dal Parco di concedere in comodato ventennale i vigneti abbandonati e incolti a imprenditori agricoli e non disponibili a coltivare le vigne e mantenere funzionali i muretti a secco e tutti i presidi costruiti nel tempo dalla comunità delle Cinque Terre per mantenere l assetto idrogeologico. A questi nuovi agricoltori si intende divulgare i metodi dell agricoltura biologica, la più rispondente al bisogno di migliorare e salvaguardare l agro-ecosistema e la popolazione che vive e lavora la terra delle Cinque Terre. Le tecniche biologiche suggellano la garanzia di qualità della produzione da un punto di vista globale, fornendo le massime garanzie di sicurezza e salubrità al consumatore, oltre a guardare ad uno sviluppo protratto nel tempo, in quanto rispettoso delle risorse finite, quali, innanzitutto, l'ambiente. Si tratta quindi di fare un'azione formativa generale agli agricoltori che partecipano alla sperimentazione, al fine anche di rendere omogenee le procedure di coltivazione. A questa azione formativa, specifica sulle colture oggetto della dimostrazione, se ne affianca un'altra, di tipo più generale, sui principi e sulle tecniche dell'agricoltura biologica. La sperimentazione va poi seguita osservando i dati colturali agronomici: caratteri pedoclimatici delle stazioni operative, condizioni meteorologiche, lavorazioni, lotta ai parassiti, impiego dei fattori produttivi, costi del materiale. Le iniziative dimostrative sono previste sia in fase intermedia del ciclo (a ridosso della raccolta), per far vedere il risultato colturale in campo, sia in post raccolta per dimostrare l'interesse del prodotto anche trasformato o semplicemente all'atto del consumo. Un seminario riepilogativo invece consentirà di raccogliere i dati della sperimentazione e di presentarli agli operatori ed al pubblico in una pubblicazione conclusiva. Successivamente, nel terzo anno, il progetto si focalizzerà ancora sull aspetto gestionale del vigneto, allo scopo di ottenere una produzione certificata biologica. La fase di dimostrazione quindi sarà più ampia e completa e darà seguito alle esperienze del primo e secondo anno. In questo frangente sarà importante l assistenza tecnica alla fase di conversione delle aziende agricole intenzionate a seguire i metodi dell agricoltura biologica. In questo anno si dovranno vedere i risultati delle attività dimostrative dei due anni precedenti. In questa fase con l aiuto della Cooperativa 5 Terre si intenderà creare una linea di produzione di vino biologico grazie alle aziende che avranno adottato i principi della viticoltura biologica nel corso del biennio precedente. 7.1 moduli operativi modulo 1: impostazione metodologica Seminario introduttivo sulla normativa e gli adempimenti riguardanti l agricoltura biologica nel contesto di piccole aziende agricole ad indirizzo misto e sul Piano di Sviluppo Rurale in cui si inserisce il progetto. Illustrazione alle aziende pilota delle direttive specifiche da seguire. modulo 2: pubblicità Realizzazione di poster illustrativi dell attività e ristampa del vademecum sull introduzione alla viticoltura biologica prodotto il primo anno. Trasmissione di comunicazione e programma dell iniziativa alle associazioni di categoria, alle associazioni territoriali interessate, agli enti locali, agli agricoltori ed agli organi di stampa e agli agricoltori interessati.

6 modulo 3: rilievi e monitoraggio Controlli periodici delle fasi fenologiche principali dei cicli colturali, rilievo delle avversità ambientali (climatiche, pedologiche) e biotiche (soprattutto la cicalina, infestanti). Raccolta dei dati colturali (operazioni colturali, lavorazioni, concimazioni, trattamenti con presidi ammessi in agricoltura biologica). modulo 4: gestione parcelle Individuazione dei parametri di raffronto e della periodicità dei rilievi. Correzione specifica in relazione al microclima locale delle stazioni ove si localizzano le singole parcelle. Collaborazione con il CAAR di Sarzana per i dati climatici utili all esecuzione dei trattamenti. modulo 5: elaborazioni dati Raccolta, organizzazione ed omogeneizzazione dei dati. Riordino per tipologia di coltura consociata e per azienda. Analisi dei dati e sintesi conclusiva dei risultati agronomici. modulo 6: redazione documenti divulgativi Riorganizzazione dei dati scientifici su supporto informatico. modulo 7: attività formative Mentre il primo anno le attività formative sono state svolte con l intento di divulgare in maniera generalizzata le fondamenta della viticoltura biologica, nei comuni delle Cinque Terre, in questo secondo anno durante le attività dimostrative verranno affrontate tematiche più specialistiche. Si affronteranno quindi i temi della flavescenza dorata e delle cicaline, la gestione della fertilità del suolo e l inerbimento, la difesa del vigneto in pratica, le forme d allevamento ed infine un cenno al mercato. Al termine della sperimentazione e della rielaborazione dei dati, anche economici, si prevede un seminario conclusivo in cui viene presentata la pubblicazione finale e illustrati gli aspetti collaterali alla produzione agricola: trasformazione, vendita, promozione e valorizzazione dei prodotti secondari alla produzione principale (vino). modulo 8: materiali di divulgazione più appropriati Il materiale divulgativo consiste principalmente nella ristampa del vademecum prodotto nel primo anno e la pubblicazione di una dispensina finale. Nello svolgimento dei seminari sono invece previste proiezioni guida di diapositive o filmati esplicativi dei contenuti didattici presentati. 7.2 calendario previsto dei lavori ATTIVITA CRONO-PROGRAMMA (MESI) fase MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB 1 impostazione met. 2 pubblicità 3 indagine in campo 4 gestione parcelle 5 elaborazione dati 6 redazione doc div. 7 attività formative 8 supporti divulgat.

7 7.3 Attività e materiale formativo a supporto del progetto dimostrativo Attività formative Luogo/sede Argomento Periodo Docente/i Seminario Riomaggiore La flavescenza dorata in Giugno Rossana Pontiroli agricoltura biologica Seminario Monterosso Tecniche di agricoltura Maggio P Baiardi biologica e tecniche agronomiche nella coltivazione della vite Seminario Riomaggiore L agrometeorologia a Dicembre R Barrichello servizio della viticoltura di qualità Attività dimostrativa in campo Il controllo dei parassiti e Giugno Gianni Forte delle malattie fungine in viticoltura Attività dimostrativa in campo La fertilità del terreno e la Ottobre S Tronfi (sagra del raccolto) pratica dell inerbimento Visita dimostrativa Tenuta Malpaga, Azienda viti-vinicola Agosto Rossana Pontiroli Oltrepò pavese biologica con cantina annessa Materiale Formativo Pubblicazione divulgativa sulle opportunità legate alla coltivazione biologica di antiche varietà orticole numero descrizione copie 1500 Libretto di 24 pagine comprese le 4 di copertina, formato quaderno (A5), in bicromia su carta bianca o carta riciclata. Cancelleria 60 Materiale di supporto didattico (quaderni, lucidi, diapositive, pennarelli specifici, ecc.) 7.4 Forme di pubblicizzazione delle attività formative previste FORME DI PUBBLICIZZAZIONE Manifesti e poster Opuscolo illustrativo Conferenze stampa DESCRIZIONE Poster formato A1 (50x70 cm circa) in tre colori su carta sbiancata senza cloro in tiratura limitata (100 pezzi) Opuscolo in cartoncino a tre falde A4 ripiegato in due colori, su carta sbiancata senza cloro in tiratura limitata (1500 pezzi) Comunicato stampa e cartelletta stampa (sintesi del progetto, miniatura del poster e copia dell opuscolo illustrativo) in presunte 6 copie fotostatiche 7.5 Programma quadro e attività prevista per gli anni successivi Nel terzo anno il progetto si articola essenzialmente sulla verifica dell esperienza dell anno precedente, al fine di controllare che non ci siano forti influenze determinate da fattori fortuiti e di rilevare massimamente gli aspetti di diffusione e trasformazione dei prodotti, guardando alla potenzialità di nicchia di questo mercato specifico. Il programma delle attività prevede il percorso del primo anno con alcune lievi modifiche: Non viene ripetuto il seminario introduttivo, sostituito da un seminario conclusivo specifico sulle attività indotte e sulle potenzialità del mercato. Non viene ripetuta la fase di impostazione metodologica. Si conclude il progetto con una conferenza di pubblicizzazione dei risultati raggiunti nei tre anni del progetto, attraverso una pubblicazione riepilogativa e di indirizzo all adozione dei metodi dell agricoltura biologica per la coltivazione della vite nel Parco Nazionale. 8. STRUTTURE E PERSONALE COINVOLTO 8.1. Personale dipendente (responsabile tecnico, tecnico rilevatore, tutor, docente, operai salariati e/o avventizi, etc.)

8 n. Nominativo Qualifica Ruolo Durata dell'incarico 1 Alessandro Triantafyllidis Dott agronomo Responsabile del progetto 9 mesi 2 Pasquale Baiardi Dott agronomo Tecnico di campo 9 mesi 3 Gianni Forte Dott agronomo consulente 3 giorni 8.2 Strutture/Collaborazioni esterne n. Nome Ente Indirizzo Responsabile Ruolo 1 AIAB-Liguria P.za Cinque Lampadi 17-GE A Triantafyllidis Responsabile prog. 2 Centro Agrometeo Reg Liguria Pallodola Sarzana R Barrichello docente 3 Sagea C.so Canale 10, Asti G Forte Consulente 8.3. Elenco aziende pilota coinvolte nel progetto Descrizione e ruolo delle aziende agricole coinvolte allegare cartografia 1:10.000) n. Nominativo Indirizzo SAU coinvolta Ruolo 1 Az. Agricola Bonfiglio Via De Gasperi 260, mq Az Dimostrativa e sede di Roberto Riomaggiore attività dimostrative. 2 Az Kurt Wackter Monterosso (SP) 1000 mq Az Dimostrativa biologica certificata 3 Az. Agricola Bonanini Via Colombo 148, mq Az Dimostrativa e sede di Idilio Riomaggiore attività dimostrative. 4 Az. Agricola Gasparini Via Colombo 112, mq Az Dimostrativa Lorenzo Riomaggiore 9. RICADUTE PREVISTE - RISULTATI PRATICI ATTESI Mediante il progetto si vogliono dimostrare i seguenti aspetti: seguire la conversione di alcune aziende all agricoltura biologica. La fattibilità tecnica del metodo biologico per la coltivazione della vite nell entroterra ligure; La possibilità di conferire un maggior valore aggiunto alle produzioni locali grazie alla certificazione; L interesse per l indotto dovuto anche alla diversificazione delle produzioni e alle attività collaterali; Il recupero del paesaggio rurale della vallata e nel contempo il contenimento del degrado del territorio, attraverso il programma del recupero delle terre incolte. 10. METODO DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI PREVISTI Indicatori descrizione valore previsto fisici N di partecipanti alle attività formative 80 economici impatto N di ettari recuperati alla coltura della vite secondo il metodo biologico, nell ambito del programma di rzecupero delle terre incolte. N di aziende certificate per la produzione biologica di uve biologiche N di copie del vademecum richiesti da Enti, imprenditori agricoli e Associazioni territoriali. Grado di diffusione da parte della stampa (uscite nell attualità) passaggi 11. DURATA DEL PROGETTO annuale X triennale

9 11.1 Data di inizio del progetto: 10/05/ Data di conclusione prevista del progetto: 31/01/ Durata della realizzazione in mesi: NOVE MESI (II anno) 12. COLLEGAMENTI CON ALTRE ATTIVITÀ DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE Il progetto trova un proficuo collegamento e completamento con le attività di ricerca condotte localmente sulla vite dal Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale (dott Barrichello), e dal Laboratorio Regionale Analisi Terreni (dott Pini), nonché da parte dell Ispettorato Funzioni Agricole nell ambito del censimento viti-vinicolo e della viticoltura di qualità. Altri collegamenti utili saranno attivati con le attività di sperimentazione e ricerca portate avanti dai progetti dimostrativi coordinati da AIAB-Liguria, tra cui quello della viticoltura biologica in fase di lancio nella Comunità Montana Media e Bassa Val di Vara. 13. BIBLIOGRAFIA TECNICA E SCIENTIFICA A SUPPORTO DELL INIZIATIVA 1. Harmut Vogtmann (1993). L orto biologico, esperienze di bio-orticoltura. Edagricole, Bologna. 2. Gabriel Guet, (1997). Agricoltura biologica mediterranea. Edagricole, Bologna. 3. A Triantafyllidis, G Forte (2001). Introduzione alla viticoltura biologica nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, Riomaggiore (SP). 4. F Lalatta (1980). La fertilizzazione nell arboricoltura da frutto. Edagricole, Bologna. 14. CURRICULUM TECNICO-SCIENTIFICO DEI SOGGETTI ATTIVI NEL PROGETTO (VEDI CURRICULUM ALLEGATO) Data e Luogo: Riomaggiore, 16/04/2001 il Legale Rappresentante il Responsabile tecnico

10 ENTE PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE Via Telemaco Signorini Riomaggiore (SP) Riomaggiore 11/05/2001 Spettabile Ispettorato per le Funzioni Agricole Via XXIV Maggio La Spezia Oggetto: Progetto dimostrativo Introduzione alla viticoltura biologica nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, finanziato ai sensi del Reg CE 1257/99, Misura 3.3. Si comunica che in data 10/05/2001 si è conclusa regolarmente la prima annualità del Progetto dimostrativo di cui all oggetto. Si allega la scheda finanziaria consultiva delle spese sostenute nell implementazione del progetto, comprensivo dei documenti comprovanti le spese sostenute. Si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti. Distinti saluti IL RESPONSABILE

SCHEDA TECNICA. ALLEGATO n. 2

SCHEDA TECNICA. ALLEGATO n. 2 ALLEGATO n. 2 REGIONE LIGURIA REPUBBLICA ITALIANA COMMISSIONE EUROPEA Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Liguria Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi

Dettagli

COMPETENZE ED AMBITI PROFESSIONALI DELLA FIGURA DEL PERITO AGRARIO

COMPETENZE ED AMBITI PROFESSIONALI DELLA FIGURA DEL PERITO AGRARIO ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE "A. ZANELLI" COMPETENZE ED AMBITI PROFESSIONALI DELLA FIGURA DEL PERITO AGRARIO Il perito agrario è un tecnico con competenze sulla gestione del territorio, sulla gestione

Dettagli

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Bioeccellenze dei Parchi Italiani LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Il Progetto Le Filiere Biologiche Virtuose dei Parchi Italiani /1 Le aree protette

Dettagli

LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO

LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO Integrazione al progetto. Il progetto presentato prima dell estate prevedeva la realizzazione della prima fase di un percorso più articolato che vede

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio REGIONANDO 2001 REGIONE LIGURIA Settore Assetto del territorio e Controllo Tecnico ATTIVITÀ REGIONALI PER LA QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ENTI LOCALI LIGURI NELLA DIFESA DEL SUOLO E NELLA TUTELA DELLA

Dettagli

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 1. Denominazione della Misura: Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

SCHEDA TECNICA - PREVENTIVO. (ALLEGATO n.2)

SCHEDA TECNICA - PREVENTIVO. (ALLEGATO n.2) SCHEDA TECNICA PREVENTIVO (ALLEGATO n.2) Titolo Progetto: Tecniche di allevamento e trasfprmazione delle produzioni derivanti dalle razze ovine autoctone Delle Langhe e Brigasca Acronimo: 1. RIFERIMENTI

Dettagli

FOCUS GROUP: LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI ATTRAVERSO LE FILIERE CORTE E MODALITA DI COMMERCIALIZZAZIONE

FOCUS GROUP: LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI ATTRAVERSO LE FILIERE CORTE E MODALITA DI COMMERCIALIZZAZIONE FOCUS GROUP: LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI ATTRAVERSO LE FILIERE CORTE E MODALITA DI COMMERCIALIZZAZIONE Progettiamo insieme il piano di azione locale leader verso il 2020: partecipa anche tu!

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1

6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1 ALLEGATO A - MODULO DI DOMANDA PER I PROGETTI DI PROMOZIONE DEL VINO SUI MERCATI DEI PAESI TERZI FINANZIATI AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE N. 1308/13 E N. 555/08 1 TITOLO DEL PROGETTO 2 ORGANIZZAZIONE(I)

Dettagli

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna INTRODUZIONE Il percorso partecipativo ha avuto l obiettivo di sviluppare un confronto fra i diversi stakeholder sulle proposte

Dettagli

Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg.

Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. CE1698/05) Riconoscimento degli organismi abilitati all erogazione di

Dettagli

Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE

Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE Ministero per la pubblica amministrazione e l innovazione Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE - 1 - -3 - 't! PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Denominazione del Piano VOIP COMUNICAZIONE TURISMO

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

GAL PROVINCIA DELLA SPEZIA SCHEDA TECNICA

GAL PROVINCIA DELLA SPEZIA SCHEDA TECNICA REGIONE LIGURIA REPUBBLICA ITALIANA COMMISSIONE EUROPEA ALLEGATO n. 1 Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Liguria Misura 411-133 ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE GAL PROVINCIA

Dettagli

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. ANTONELLA

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo

Dettagli

Provincia di Pordenone

Provincia di Pordenone REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE POLITICHE DEL LAVORO E POLITICHE SOCIALI Regolamento Forum delle Fattorie Sociali della Provincia di Pordenone Art. 1 1. Con la finalità di sviluppare

Dettagli

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA Sul filo del lavoro Nuove trame per lo sviluppo della filiera tessile e

Dettagli

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza

5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza 5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di Riferimenti normativi Codice di Misura Articoli 20 (a) (iv) e 24 del Reg. (CE) N 1698/2005 Articolo 15 e punto 5.3.1.1.4. dell Allegato II del Reg. (CE) 1974/06 1.1.4.

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITÀ E DELL ASSISTENZA SOCIALE

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITÀ E DELL ASSISTENZA SOCIALE ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITÀ E DELL ASSISTENZA SOCIALE Servizio della Programmazione Sociale e dei Supporti alla Direzione Generale Verbale di seduta riservata per la valutazione dell offerta tecnica

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: gna 4 CARATTERISTICHE

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia e

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTO. Regione..

SCHEDA DI PROGETTO. Regione.. Ministero Pubblica Istruzione Titolo sintetico del progetto: I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCHEDA DI PROGETTO Regione.. Scuola Capofila

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Dettagli

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. SIMONETTA

Dettagli

Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento

Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento Si ricorda che il Programma Housing della Compagnia di San Paolo finanzierà il progetto di accompagnamento per un massimo di 12 mesi 1. Denominazione

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Allegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità

Allegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità Criteri per la selezione e il finanziamento di progetti da realizzare nell ambito del Protocollo di intesa tra l Autorità per l energia elettrica e il gas e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli

Dettagli

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale. Università degli Studi di Bergamo Centro Servizi del Volontariato Anno Accademico 2005/2006 3 Corso di perfezionamento Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale Presentazione Giunto

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

PRESENTAZIONE AZIENDALE

PRESENTAZIONE AZIENDALE PRESENTAZIONE AZIENDALE La Cooperativa Sociale Agricola TERRAVIVA è nata ufficialmente il 15 settembre 2011 attraverso il Progetto Per.So.N.A. presentato dalla Cooperativa Sociale Al Plurale e finanziato

Dettagli

Uso sostenibile dei fumiganti per il contenimento dei patogeni terricoli in orticoltura

Uso sostenibile dei fumiganti per il contenimento dei patogeni terricoli in orticoltura Uso sostenibile dei fumiganti per il contenimento dei patogeni terricoli in orticoltura LIFE08 ENV/IT/00432 Paola Colla, M. Lodovica Gullino Centro di Competenza per l innovazione in campo agro-ambientale

Dettagli

ALLEGATO A1 - Caratteristiche dell impresa e dell intervento. PSR 2007-2013 Regione Piemonte

ALLEGATO A1 - Caratteristiche dell impresa e dell intervento. PSR 2007-2013 Regione Piemonte FEASR ALLEGATO A1 - Caratteristiche dell impresa e dell intervento PSR 2007-2013 Regione Piemonte GAL Escartons e Valli Valdesi Programma di Sviluppo locale Fare impresa, fare sistema nel territorio delle

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Padova, 13 gennaio 2011. Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Marisa Sartori e Mauro Zaniboni

Padova, 13 gennaio 2011. Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Marisa Sartori e Mauro Zaniboni Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Fase sperimentale ECM 2002 Fase a regime ECM Accordo Stato-Regioni Novembre 2009 LA NOVITA PIU RILEVANTE: Non si accreditano più gli EVENTI MA si accreditano

Dettagli

Comune di Vinchio. Provincia di Asti - Italia. www.comune.vinchio.at.it

Comune di Vinchio. Provincia di Asti - Italia. www.comune.vinchio.at.it Comune di Vinchio Provincia di Asti - Italia www.comune.vinchio.at.it La certificazione ambientale come opportunità di sviluppo: l esempio del Comune di Vinchio Vinchio, 1 dicembre 07 - Andrea Laiolo,

Dettagli

Descrizione sintetica delle attività da svolgere

Descrizione sintetica delle attività da svolgere Regione Puglia Ufficio Parchi e Tutela Biodiversità Avviso pubblico di manifestazione di interesse per le associazioni di volontariato in campo ambientale. Nell ambito del progetto BIG - Migliorare governance

Dettagli

Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale Scuola n. 1999 IT 05 1 PO 013 FORMULARIO DI PRESENTAZIONE MISURA 1 AZIONE 1.

Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale Scuola n. 1999 IT 05 1 PO 013 FORMULARIO DI PRESENTAZIONE MISURA 1 AZIONE 1. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, Dipartimento per lo Sviluppo dell Istruzione Direzione Generale Relazioni Internazionali Uff. V Commissione Europea Autorità di Gestione del

Dettagli

Progetto Formativo MACROAREA AGROAMBIENTALE

Progetto Formativo MACROAREA AGROAMBIENTALE Progetto: MISURA 111 Azione 1 Formazione- Pacchetto Formativo Misto Ambito: Programma di Sviluppo Rurale Regione Sicilia 2007-2013 Sede: GANGI Corso di formazione per ESPERTO AGROAMBIENTALE Progetto Formativo

Dettagli

1. Trasferimento di conoscenze e azioni d informazione

1. Trasferimento di conoscenze e azioni d informazione 1. Trasferimento di conoscenze e azioni d informazione La misura concorre a promuovere l acquisizione di competenze e conoscenze tecniche e manageriali, la diffusione di innovazioni nei vari ambiti aziendali

Dettagli

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche

Dettagli

(D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali

(D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali Agraria Laurea in Scienze agrarie 9 Corso di laurea in Scienze agrarie DURATA NORMALE 3 anni CREDITI 180 SEDE Udine ACCESSO Libero (D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

SCHEDA PROGETTO DI SINTESI/PIANIFICAZIONE

SCHEDA PROGETTO DI SINTESI/PIANIFICAZIONE Ministero dell Istruzione,Università e Ricerca Istituto Comprensivo Sancia D Angiò Via vesuvio Scuola dell Infanzia Primaria Sec. 1 grado Via Cattaneo,35-80040 - Trecase (Na) C.M. NAIC8GF006 C.F: 90087910635

Dettagli

GAS GASIA gruppo di lavoro GAST PROGETTO RIO MEOLETTO

GAS GASIA gruppo di lavoro GAST PROGETTO RIO MEOLETTO GAS GASIA gruppo di lavoro GAST PROGETTO RIO MEOLETTO La nostra idea Partendo da un nucleo ridotto di aderenti al Gas, abbiamo pensato di cambiare ruolo: da semplici consumatori solidali a imprenditori

Dettagli

AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata

AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata REGIONE BASILICATA AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata Cagliari, 7-11 maggio 2007 Gianluca Cadeddu Regione Autonoma della Sardegna Presidenza del Consiglio

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA L Università degli Studi di Ferrara (di seguito denominata brevemente Università ) Codice Fiscale

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali VERBALE DELL ISPEZIONE ALL ENTE/ORGANISMO Situato in Via Con sede legale in Via ISPEZIONE disposta con ministeriale n... per la verifica della conformità dell ente/organismo ad effettuare prove di campo

Dettagli

Finanza di progetto e partenariato pubblico privato

Finanza di progetto e partenariato pubblico privato All. A Presidenza del Consiglio dei Ministri SCUOLA SUPERIORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Programma di Empowerment delle amministrazioni pubbliche del Mezzogiorno Corso Finanza di progetto e partenariato

Dettagli

FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI PER LA PARTECIPAZIONE AL GRAN PRIX DELLA FORMAZIONE EDIZIONE N 5 ANNO 2015

FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI PER LA PARTECIPAZIONE AL GRAN PRIX DELLA FORMAZIONE EDIZIONE N 5 ANNO 2015 FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI PER LA PARTECIPAZIONE AL GRAN PRIX DELLA FORMAZIONE EDIZIONE N 5 ANNO 2015 TITOLO DEL PROGETTO: ENTE/IMPRESA PROPONENTE 1 Alla GIURIA DEL GRAN PRIX

Dettagli

Consulta tecnica degli ordini e collegi della Provincia di Mantova

Consulta tecnica degli ordini e collegi della Provincia di Mantova Consulta tecnica degli ordini e collegi della Provincia di Mantova Sostenibilità del Sistema Agroalimentare Mantovano Problema nitrati e gestione ambientale e ruolo dell ente Locale 2 dicembre 2011 FIGURA

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Prot. N. 7103 del 31 marzo 2015 Avviso pubblico Presentazione di manifestazioni di interesse per l accesso ai benefici del Programma nazionale di sviluppo rurale 2014-2020, Misura 17 - Gestione dei Rischi,

Dettagli

Regione Liguria RELAZIONE TECNICA. (allegata alla domanda di riconoscimento dei prestatori di servizi agroforestali)

Regione Liguria RELAZIONE TECNICA. (allegata alla domanda di riconoscimento dei prestatori di servizi agroforestali) MODELLO 5 Regione Liguria RELAZIONE TECNICA (allegata alla domanda di riconoscimento dei prestatori di servizi agroforestali) IDENTIFICATIVI DELL ORGANISMO RICHIEDENTE: Denominazione Forma giuridica Codice

Dettagli

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Servizio Agricoltura

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Servizio Agricoltura REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Servizio Agricoltura Deliberazione della Giunta Regionale n. 903 del 15/05/2012 Linee guida per la ricerca e sperimentazione in agricoltura 2012 2014

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte PROTOCOLLO D INTESA TRA LA DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE E LA REGIONE PIEMONTE PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI CATALOGAZIONE DEI BENI CULTURALI DEL TERRITORIO

Dettagli

Roma 30 novembre 2015. Giorgio Trentin Sezione Agroambiente, Settore Ricerca Innovazione e Diversificazione agricola Regione del Veneto

Roma 30 novembre 2015. Giorgio Trentin Sezione Agroambiente, Settore Ricerca Innovazione e Diversificazione agricola Regione del Veneto Tavola rotonda EIP AGRI Il Partenariato Europeo dell Innovazione: Agricoltura sostenibile e produttività L esperienza delle Regioni italiane nei network tematici e nei gruppi operativi Roma 30 novembre

Dettagli

AGEA AGEA. Dr.ssa Concetta Lo Conte Perugia, 26 gennaio 2010. Misure di sostegno all assicurazione sul raccolto

AGEA AGEA. Dr.ssa Concetta Lo Conte Perugia, 26 gennaio 2010. Misure di sostegno all assicurazione sul raccolto AGEA AGEA Dr.ssa Concetta Lo Conte Perugia, 26 gennaio 2010 Misure di sostegno all assicurazione sul raccolto 2 OPPORTUNITA ASSICURATIVE DAL 2010 assicurazione dei raccolti, degli animali e delle piante,

Dettagli

Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014. Asse 1 - Ricerca ed innovazione OBIETTIVI E FINALITÀ

Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014. Asse 1 - Ricerca ed innovazione OBIETTIVI E FINALITÀ Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014 Asse 1 - Ricerca ed innovazione Le azioni previste in questo asse riguardano lo sviluppo di temi di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo,

Dettagli

Master in Europrogettazione

Master in Europrogettazione Master in Europrogettazione Marzo Aprile 2013 4 Edizione Milano Bruxelles Due moduli in Italia* e uno a Bruxelles con consegna dell attestato finale di partecipazione Basato sulle linee guida di Europa

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

SPECIFICHE TECNICHE DELL INTERVENTO FORMATIVO

SPECIFICHE TECNICHE DELL INTERVENTO FORMATIVO SPECIFICHE TECNICHE DELL INTERVENTO FORMATIVO (art. 68 D. Lgs. 163/2006) ALLEGATO A FINALITÀ L intervento formativo richiesto deve essere finalizzato a formare il giovane imprenditore agricolo in maniera

Dettagli

ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO CNA ROMA

ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO CNA ROMA ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO e CNA ROMA L'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro - Direzione Regionale Lazio (di seguito denominato INAIL Lazio), nella persona

Dettagli

Opportunità e problematiche dei siti Natura 2000 in aree agricole Barbara Calaciura

Opportunità e problematiche dei siti Natura 2000 in aree agricole Barbara Calaciura Opportunità e problematiche dei siti Natura 2000 in aree agricole Barbara Calaciura Seminario Agenzie Regionali di Protezione dell Ambiente (ARPA-APPA) 3-5 ottobre 2012 Sala Conferenze ISPRA - Roma Agricoltura

Dettagli

Associazioni dei consumatori iscritte al Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU);

Associazioni dei consumatori iscritte al Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU); Allegato A Indirizzi alla Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico per la definizione del bando inerente il Progetto per la qualificazione degli sportelli delle Associazioni dei consumatori (PQS) come

Dettagli

Progetto per la definizione di linee guida per l utilizzo dell ICD-10 nell ambito dei servizi per le dipendenze

Progetto per la definizione di linee guida per l utilizzo dell ICD-10 nell ambito dei servizi per le dipendenze Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Salute nelle Carceri Area Dipendenze Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Progetto per la definizione di linee guida per l utilizzo dell

Dettagli

Master in Europrogettazione

Master in Europrogettazione Master in Europrogettazione DICEMBRE 2012 FEBBRAIO 2013 Milano Lecce Bruxelles Vuoi capire cosa significa Europrogettista? Vuoi essere in grado di presentare un progetto alla Commissione Europea? Due moduli

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza

5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza 5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza Riferimenti normativi Articolo 20 lettera a) punto iv) ed articolo 24 Regolamento (CE) n. 1698/05. Articolo 15 del Regolamento (CE) n. 1974/2006

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

SERVIZIO AMMINISTRATIVO OBIETTIVI GESTIONALI ANNO 2014

SERVIZIO AMMINISTRATIVO OBIETTIVI GESTIONALI ANNO 2014 SERVIZIO AMMINISTRATIVO OBIETTIVI GESTIONALI ANNO 2014 OBIETTIVO 1 Gestione ed aggiornamento del sito della Comunità Montana, sia per quanto riguarda la parte istituzionale sia per quanto riguarda quella

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Le reti di imprese e. della Regione Liguria VIVAIO FORESTALE PIAN DEI CORSI

Le reti di imprese e. della Regione Liguria VIVAIO FORESTALE PIAN DEI CORSI Le reti di imprese e Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Liguria VIVAIO FORESTALE PIAN DEI CORSI Rialto, 21 aprile 2016 ELEMENTI COSTITUTIVI DEL CONTRATTO DI RETE: NECESSARI Presenza di più imprenditori

Dettagli

S I C U R E Z Z A I C U R E Z Z A C U R E Z Z A U R E Z Z A R E Z Z A E Z Z A Z Z A Z A A

S I C U R E Z Z A I C U R E Z Z A C U R E Z Z A U R E Z Z A R E Z Z A E Z Z A Z Z A Z A A L.R.T. 34/01 - Provincia di Grosseto - Progetto Maremma IN Sicurezza CIPA-AT Grosseto : Agenzia Formativa e Servizi in Agricoltura - www.qmtt.net/sicurezza D.Lgs. 81/08 S I C U R E Z Z A I C U R E Z Z

Dettagli

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia Sala Manzoni Palazzo delle Stelline Milano aprile ore 14.30.30 ATTI DEL SEMINARIO Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia L Ufficio Servizio

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. MISURA 6 Operazione 6.1.1 INSEDIAMENTO GIOVANI AGRICOLTORI. PIANO AZIENDALE di

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. MISURA 6 Operazione 6.1.1 INSEDIAMENTO GIOVANI AGRICOLTORI. PIANO AZIENDALE di Allegato parte integrante Piano Aziendale Operazione 6.1.1 "Insediamento Giovani Agricoltori" PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 MISURA 6 Operazione 6.1.1 INSEDIAMENTO

Dettagli

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO ALLEGATO B Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO 1- Dati identificativi del Programma di investimento Titolo del Programma Acronimo Denominazione Beneficiario (in caso di aggregazione

Dettagli