mediante evaporatore sottovuoto. Così ho contattato le due ditte telefonicamente e ho chiesto loro di analizzare anche questa soluzione, ma ci è

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1 La costruzione di un depuratore a Faenza Aspetti economici, impatti ambientali e ricerca di informazioni necessarie alla sua realizzazione di Francesca Farinelli L IDEA Nel mese di luglio 2009 ho lavorato nell azienda Faenza Spurghi S.r.l. per collaborare alla progettazione di un impianto di depurazione delle acque biologiche ed industriali con produzione di energia elettrica. Il progetto è nato da un esigenza concreta dell azienda: Faenza Spurghi S.r.l. è, infatti, specializzata nella raccolta e trasporto di bottini, ossia fosse biologiche, per un quantitativo annuo di metri cubi. Tuttavia, se nel 2006 rivolgersi ad Hera per depurare i bottini poteva risultare conveniente, in quanto il costo di depurazione per metro cubo ammontava a 13.5, ora è diventato piuttosto svantaggioso. Infatti, considerando che il costo era già aumentato nel 2008 a 21 e nel 2009 a 25, per il 2010 sembra che questo possa sfiorare 35 per metro cubo, arrivando in un prossimo futuro anche a 50, visto che nella vicina Toscana siamo già ad 70. Osservati, quindi, tali risultati e constatata la posizione monopolistica che detiene Hera nella zona, Faenza Spurghi S.r.l. ha ipotizzato la creazione di un depuratore privato, ipotesi che si è trasformata in progetto, al quale io ho dato il mio contributo. 1

2 Ci si potrebbe domandare perché nessuno prima di Faenza Spurghi S.r.l. abbia mai pensato di creare un depuratore proprio. Molto probabilmente la risposta risiede nel fatto che tale costruzione comporta un ingente investimento di capitali, tempo e risorse e che la tentazione di alcuni concorrenti (senza scrupoli) ad effettuare smaltimenti abusivi a costi zero, è elevata. L AVVIO DEL PROGETTO Il progetto ha avuto inizio da una mia ricerca in Internet delle aziende di depurazione delle acque. Sotto questa voce sono apparsi numerosi nomi di ditte, ma solo alcuni hanno fatto al caso nostro. Scartate quindi le aziende che operano depurazioni di acque non destinate a fognature o bottini e quelle produttrici di macchinari per la costruzione di depuratori, abbiamo contattato telefonicamente un gruppo di ditte più ristretto: Airone Ambiente, Depurpadana Acque, Tecam, Durner. In seguito ad un analisi più approfondita abbiamo scartato anche Airone Ambiente, mentre la Durner non ha partecipato per sua iniziativa. Quindi, ci siamo concentrati su Tecam e Depurpadana Acque. Entrambe le aziende ci hanno chiesto un analisi chimico-fisica del prodotto da depurare per poter dimensionare l impianto e ci hanno proposto un piano, non solo di costruzione, ma anche di costi di gestione. Nelle mie ricerche ho visto che si potevano ridurre spazi e costi di istallazione perseguendo la strada del pretrattamento dei bottini 2

3 mediante evaporatore sottovuoto. Così ho contattato le due ditte telefonicamente e ho chiesto loro di analizzare anche questa soluzione, ma ci è stato spiegato che l utilizzo dell evaporatore sottovuoto è valido solo per grandi quantità, a causa dell elevato costo di utilizzo. Nel frattempo, abbiamo richiesto i preventivi per la pratica autorizzativa a più studi di consulenza. Tra le varie offerte, abbiamo scelto Servizi Ecologici di Faenza che ci ha presentato un preventivo più vantaggioso sembrandoci anche più affidabile dal punto di vista professionale. Inoltre, ci ha consentito di ridurre i costi relativi agli innumerevoli e necessari incontri tra la Ditta, il consulente urbanistico e il Dott. Costa dei Servizi Ecologici. Così abbiamo fissato i principi cardine su cui basare il progetto: qualità delle acque, sicurezza nella depurazione e aspetti economici più vantaggiosi (come la scelta dei Servizi Ecologici). Successivamente, abbiamo contattato Energycasa, una ditta locale, per verificare se fosse possibile abbinare alla depurazione anche la produzione di biogas per generare energia elettrica e se la quantità di calore generato per produrre tale energia potesse essere utilizzato come riscaldamento per gli uffici, con un conseguente risparmio di gas. A questo punto mi è sembrato opportuno, considerato l ammontare di dati ed informazioni raccolti, proporre un piano di costi di gestione del depuratore. Sulla base dei costi sostenuti negli anni per la depurazione presso Hera, sono riuscita a fare una stima di costi che Faenza Spurghi S.r.l. sosterrebbe nel 2010 e ho messo a 3

4 confronto tale dato con la stima di costi che nello stesso anno l azienda dovrebbe sostenere con il nuovo depuratore. I primi ammonterebbero a , i secondi, con il nuovo depuratore, a Si può dedurre che vi è un risparmio di circa annui. Inoltre, con un depuratore proprio, Faenza Spurghi S.r.l riuscirebbe ad impegnare un solo dipendente nell attività di scarico mentre l altro, che è necessario per lo scarico presso Hera, si occuperebbe del lavoro negli uffici. Infine, un depuratore proprio permette di risparmiare una grande quantità di tempo: quando un camion di Faenza Spurghi scarica presso Hera, non solo impiega dai 30 ai 40 minuti, ma deve spesso attendere in coda che i camion di altre ditte locali abbiano scaricato, finendo per perdere ore al depuratore pubblico. Con un depuratore privato, invece, Faenza Spurghi impiegherebbe soltanto dai 15 ai 20 minuti per camion e ciò rappresenta un enorme vantaggio per l azienda che, con il tempo guadagnato, può effettuare altri interventi. Appurata la convenienza di gestire un depuratore proprio e di non dipendere più da Hera, ho partecipato con i Servizi Ecologici alla valutazione dei pro e dei contro delle due aziende interpellate: Depurpadana Acque e Tecam. Depurpadana Acque è in grado di offrire un impianto che ha una capacità di trattamento superiore al minimo richiesto: la modalità di trattamento in continuo con lo stoccaggio preliminare, consente di avere un polmone in ingresso che garantisce l alimentazione per circa 24/30 ore senza avere il 4

5 carico. Inoltre, la parte iniziale di trattamento sarebbe già inserita architettonicamente e quindi rispetterebbe i requisiti relativi alla riduzione delle emissioni odorifere. Tuttavia, in caso di festività o assenza di conferimento per due giorni pieni, il reattore biologico può cominciare, in particolare durante il periodo estivo, a perdere biomassa depurativa e, durante il periodo invernale, a raffreddarsi perdendo capacità depurativa. Per di più, l impianto necessita di un controllo giornaliero interno e può richiedere interventi per il ripristino della biomassa depurativa. Dall altra parte, Tecam offre anch essa un impianto dalle capacità di trattamento superiore al minimo richiesto ma, tramite modalità a batch con lo stoccaggio preliminare e la vasca terminale di recupero, consente di avere un polmone in ingresso che garantisce l alimentazione fino a circa una settimana senza operazioni di carico. Inoltre, sono stati effettuati test con polielettroliti specifici, atti a verificare la capacità di rimozione di solidi e metalli, risultata effettivamente elevata. LA SCELTA I Servizi Ecologici hanno valutato tali vantaggi e svantaggi e hanno assegnato un punteggio ad entrambe le ditte. Tecam ha ottenuto la valutazione migliore e quindi Faenza Spurghi ha scelto di procedere con questa azienda. Tecam, in definitiva, ci ha avanzato questa proposta che Faenza 5

6 Spurhi ha accettato: un impianto di depurazione dalla capacità di 60 mc al giorno con un sistema di separazione solido/liquido mediante decanter centrifugo con opportuno dosaggio di chimica in alimentazione per la rimozione selettiva dei metalli. In tale modo si minimizza la necessità di contatto da parte degli operatori sull impianto con sottoprodotti di trattamento critici dal punto di vista di igiene del lavoro (es. metalli pesanti). Inoltre, ci sarebbe una sezione di trattamento chimico-fisico selettivo dei metalli pesanti per assicurare il finissaggio dei metalli. L impianto prevede poi una prima sezione di pre-trattamento del refluo in scarico costituita da una grigliatura (con lavaggio del grigliato) e disabbiatura. Il materiale grigliato separato viene lavato e compattato in modo da ottenere un rifiuto con minor quantità di acqua possibile. Il refluo viene poi accumulato in una vasca di accumulo iniziale da mc di capacità dotata di misura di ph e da qui alimentata in continuo per 10 ore al giorno ad impianto flocculazione e centrifugazione mediante decanter centrifugo per la rimozione di oli, grassi, solidi sospesi residui e metalli pesanti come sospesi ed in soluzione. Il refluo, dopo la flocculazione e centrifugazione, viene accumulato in una vasca polmone e da qui alimentato, previo trattamento chimico-fisico di coagulazione/neutralizzazione/flocculazione/sedimentazione ad un impianto biologico sequenziale SBR a singolo stadio, in una vasca biologica da 210 mc di capacità utile. L impianto biologico 6

7 SBR prevede di effettuare sequenzialmente ogni giorno le fasi critiche del processo biologico: carico del refluo, ossidazione biologica, sedimentazione del fango biologico, scarico del refluo liquido depurato e scarico del fango biologico di supero prodotto. Quest ultimo viene inviato ad una sezione di inspessimento e riciclato alla sezione di flocculazione e separazione primaria mediante decanter centrifugo. L acqua chiarificata dalla vasca biologica SBR viene accumulata in una vasca di accumulo finale da mc prima dello scarico finale in fognatura. La macchina sarà costruita interamente in acciaio inossidabile e il costo complessivo dei materiali, della posa in opera e del montaggio ammonterà a ,00 a cui vanno aggiunte le opere edili di ,00 circa. UN IMPATTO AMBIENTALE POSITIVO Faenza Spurghi S.r.l si è preoccupata di concretizzare un progetto nel rispetto dell ambiente naturale e sociale. Innanzitutto, per quanto concerne l emissione di eventuali odori emessi in fase di scarico e trattamento primario e secondario (grigliatura, dissabbiatura, chimico fisico) e di rumori fastidiosi per le abitazioni e le aziende presenti nei dintorni, si realizzerà un sistema di captazione, depurazione ed emissione dell aria captata, atto a non permettere la fuoriuscita di odori e quindi anche di rumori sin dalle fasi 7

8 iniziali di trattamento. Per gli impatti sull atmosfera possiamo considerare anche la dispersione di inquinanti imputabili ai gas di scarico prodotti dai mezzi di trasporto. Abbiamo valutato che l impianto di Via San Giovanni da Formellino, dove attualmente i mezzi di Faenza Spurghi svuotano i loro bottini, dista circa quanto il nuovo sito dal centro città, mentre dista sicuramente di più dalle aree industriali di Faenza. Quindi possiamo considerare equivalente, sia per numero di transiti che per chilometri percorsi, la fase di progetto alla fase attuale (simulando il percorso da Piazza del Popolo a Via San Giovanni da Formellino, 2, si percorrono 4,7 km, mentre da piazza del Popolo a Via Ramazzini al sito dell impianto, si percorrono 3,7 km). Inoltre si può considerare, come miglioramento per la qualità dell aria nel territorio comunale, il fatto che i veicoli dell attività non dovranno più sostare a motore acceso per il percorso interno al depuratore comunale dalla pesa alle vasche di scarico, dato che il nuovo impianto prevede un limitatissimo tragitto tra la pesa e lo scarico e l assenza di attese dovute alla compresenza con altri mezzi. Infatti, nel corso degli ultimi anni l attività di Faenza Spurghi s.r.l. ha prodotto un volume di rifiuti liquidi di circa tonnellate / anno, e l impianto che si intende realizzare e la sua autorizzazione, sono funzionali alla copertura del fabbisogno 8

9 consolidato dell attività. Il nuovo impianto consentirà di trattare, secondo i quantitativi che si intende richiedere in autorizzazione, 48 (mc/g) x 300 giornate di ricezione = mc (o tonnellate) / anno. Con la potenzialità dell impianto che si vuole realizzare, quindi, si ha intenzione di coprire il fabbisogno dell attività e di potenziali sviluppi della stessa, senza dover ricorrere alla depurazione conto terzi per la frazione dei rifiuti speciali non pericolosi. Dato che mediamente un veicolo della Faenza Spurghi trasporta fino a 10 tonnellate di liquami, si può stimare, per il volume dell attività previsto su base annuale, un traffico di 1400 veicoli annui, già presenti nell apparato viario di Faenza. In termini di traffico non vi sarà un aggravio di veicoli pesanti, ma si otterrà un miglioramento per quanto concerne la viabilità, dal momento che i mezzi pesanti non saranno obbligati a transitare sul cavalcavia da piazzale Sercognani al Naviglio, oltre che percorrere mediamente su base annuale circa km in meno nel territorio comunale. Tale riduzione di percorrenza consentirà una riduzione delle emissioni da traffico su base comunale di PM10 ed nox così stimabile. Inoltre, poiché il 90% di ciò che viene depurato è costituito da acqua, Faenza Spurghi si è impegnata a non disperdere l intera quantità nell ambiente, depurandone una parte consistente e 9

10 riutilizzandola per il lavaggio di camion ed attrezzature, per innaffiare la superficie verde del sito (circa 1000 metri quadrati), per le disotturazioni e per il lavaggio delle condutture e fognature. In questo modo si evita lo spreco, non solo recuperando una parte del 90% dell acqua derivante dalla depurazione, ma anche perché non si ricorre ad altra acqua proveniente dall acquedotto di Ridracoli, che rappresenta un patrimonio prezioso a tutti. Vi è poi da aggiungere una considerazione: un impianto di depurazione può scaricare in superficie o in fognatura e la scelta di una modalità o dell altra rende diversi i valori dell acqua depurata. In superficie l acqua depurata deve rispettare la tabella A della legge sugli scarichi, mentre in fognatura l acqua deve rispettare la tabella C che rappresenta un livello inferiore di depurazione. Una volta che l impianto sarà in funzione, Faenza Spurghi chiederà il Certificato Qualità EMAS depurando le acque in classe A, pur scaricando in fognatura. Così facendo aderirà alla Green Economy. Infine l azienda agisce in un ottica di lungo periodo: inizialmente, per far fronte ai costi elevati, provvederà ad impiegare il personale già presente per gestire il nuovo depuratore. Tuttavia, in un secondo momento, quando l azienda si aprirà a nuovi clienti e prodotti da depurare, vi saranno nuove assunzioni e ciò rappresenta un elemento positivo per il mondo del lavoro locale. 10

11 SCHEMA DELL IMPIANTO Di seguito è riportato lo schema dell impianto che sarà realizzato in Via Ramazzini a Faenza. 11