La ricezione culturale I Le differenze sociali nei consumi culturali

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1 La ricezione culturale I Le differenze sociali nei consumi culturali Con un approfondimento su Pierre Bourdieu e la distinzione culturale Marina Micheli m.micheli6@campus.unimib.it Scuola di Dottorato in Scienze Sociali / Università Milano-Bicocca

2 La ricezione degli oggetti culturali Imprevedibilità del successo dei prodotti culturali Il successo finale di un prodotto culturale dipende anche dai consumatori.

3 La libertà d interpretazione degli oggetti culturali La mente sociale (Zurubavel) Le nostre menti sociali condizionano ciò a cui diamo attenzione, ciò che ci emoziona e i significati che traiamo. Per esempio, pensiamo a come viene vista la popstar Madonna da: Comunità gay Punks Gruppi cattolici Musicisti classici Lady Gaga e altre pop star Il pubblico di MTV

4 La ricerca sociale sui consumi culturali Stratificazione culturale Ricerche di mercato e indagini sociologiche sul tempo libero e i consumi mostrano che le caratteristiche culturali e socio-demografiche degli individui sono correlate, anche se non sempre linearmente, con il gusto e i consumi. Per esempio: chi beve Champagne è più probabile che abbia un reddito alto, gli amanti del rugby tendono ad essere maschi, chi frequenta assiduamente l Opera spesso proviene da famiglie colte e così via. Cosa rappresenta la stratificazione culturale? Quali conseguenze ha? La distribuzione dei consumi e del gusto nei diversi gruppi sociali ci permette di comprendere alcuni meccanismi della nostra società come la differenze di potere e il mantenimento delle dinamiche di dominio. Perchè studiarla?

5 Bourdieu La distinzione (1979) La distinzione è un'indagine sociologica sui consumi e sul gusto nella Francia del dopoguerra che riflette sul rapporto della cultura con il potere. La ricerca si basa su una enorme mole di dati empirici quantitativi e qualitativi. Con questa minuziosa ricerca sui consumi Bourdieu studia come la cultura e il consumo contribuiscono a riprodurre il sistema di classe e quindi il dominio delle classi superiori su quelle inferiori. Le differenze nel gusto, si realizzano in specifici stili di consumo riconducibili alle posizioni sociali degli individui, e sono funzionali alla riproduzione delle distinzioni gerarchiche.

6 Pierre Bourdieu ( ) Qualche informazione Nasce nel 1930 in un piccolo comune francese sui Pirenei, la sua famiglia non fa parte della borghesia colta parigina. A 17 anni viene accettato nella scuola più prestigiosa di Francia École Normale Supérieure dove hanno studiato Durkheim, Sarte e Foucault. Per quattro anni lavora in Algeria durante la guerra, dove svolge la sua ricerca antropologica sulla società Cabila. A differenza di molti intellettuali francesi dell epoca, non è marxista. Anche se è ispirato da alcuni temi del marxismo, come la lotta fra le classi, e sarà una figura importante nel Maggio francese.

7 Bourdieu Il compito della sociologia L immagine della società di Bourdieu è quella di una guerra in cui i rapporti fra le classi sono di tipo strategico e conflittuale. La sociologia deve fornire una teoria generale della società. Il compito della sociologia è rendere visibili i rapporti di dominazione fra diversi segmenti, classi, della società. La sociologia deve portare alla luce le strutture nascoste del mondo sociale ed evidenziare i meccanismi di riproduzione.

8 Bourdieu Perchè studia la cultura? La cultura non è l unico fattore che determina la società, tuttavia il suo ruolo è stato spesso trascurato e merita di essere affrontato. La cultura è implicata, nella forma di schemi per l agire pratico, alla costruzione della struttura sociale e alla riproduzione dei rapporti di dominazione. La cultura è una categoria analitica, ha il potere di spiegare la società.

9 Bourdieu Come lavorava Nelle sue ricerche non discrimina fra temi nobili e questioni futili perchè l obiettivo è la comprensione della società nel suo complesso La teoria è un programma di ricerca : sempre legata alla ricerca empirica Lavoro di squadra: molte indagini empiriche in diversi ambiti Sociologia disposizionale : studiare sia le pratiche che gli orientamenti

10 Pierre Bourdieu Il gusto Non esiste un buongusto universale, ma un gusto legittimo definito in tal modo in base ai valori della classe dominante come contrapposizione a quelli delle classi popolari. Il gusto è coltivato fa parte del capitale culturale trasmesso dalla famiglia. I membri delle classi privilegiate apprezzano le idee astratte e le qualità formali, dato che hanno meno costrizioni materiali e vivono sin dalla nascita circondati da oggetti, pratiche e persone di gusto I membri delle classi popolari preferiscono ciò che è pratico e funzionale, dato che sono quotidianamente a confronto con problemi materiali

11 Bourdieu Capitale culturale Preferenze, attitudini, comportamenti e conoscenze acquisiti con l educazione (dipende dal livello di istruzione propria e dei famigliari). Si lega alla cultura legittima e segnala alto status. Il capitale culturale è un indicatore della posizione di classe ed è una risorsa che facilita l accesso a posizioni sociali per chi lo possiede. Insieme alle altre forme di capitale, in particolare quello economico, ha un ruolo importante nella riproduzione delle disuguaglianze. Anche il linguaggio parlato in casa fra genitori e figli è parte del capitale culturale

12 Bourdieu Habitus E il principio che spiega come ci si comporta e si vede il mondo. (1) E sia un principio generatore di pratiche e stili di vita (2) che un sistema di classificazione e di giudizio delle pratiche. Il corpo stesso viene plasmato dall habitus, dato che influisce su alimentazione, stile di vita, cura del corpo. Dipende dalle traiettorie individuali e collettive: la storia dell individuo, della famiglia e della classe sociale. E amor fati, l habitus è ciò che fa diventare la necessità preferenza. I limiti materiali influiscono sui limiti del pensiero e fanno in modo che si giudichi appropriato ciò che fa parte dei propri orizzonti di vita. Pratiche e giudizio delle pratiche si allineano.

13 Bourdieu Mappa dei gusti Bourdieu, 1983, p. 196

14 Bourdieu Le strategie di riproduzione sociale Affinità elettive Il capitale culturale ed economico di una persona, incorporati attraverso l habitus, sono immediatamente visibili per gli altri individui (dagli abiti, al modo di guardare, dalla forma fisica al linguaggio). Le amicizie e le relazioni spesso si basano sulla decifrazione inconscia di questi segnali espressivi che indicano l appartenenza di classe. Il gusto che unisce persone e cose che apparentemente stanno bene insieme, non sono l espressione di affinità elettive, bensì forme di riproduzione sociale. Riproduzione per traslazione Quando una pratica o un oggetto culturale proprio di una classe o frazione di classe si diffonde anche in gruppi di individui collocati pià in basso nella gerarchi sociale non funziona più come meccanismo di distinzione. Le classi che perdono il simbolo di status cercano quindi una nuova forma di distinzione (es: se era il teatro si cominciano ad interessare al teatro sperimentale oppure se era l istruzione universitaria si orientano verso la frequentazione di università d'élite). Si crea così una logica di continuo aggiustamento fra pratiche o oggetti culturali e i gusti. Simile al meccanismo di una gara di corsa, tutto si sposta in avanti e i gruppi dominanti mantengono il loro privilegio, perchè conservano la stessa distanza dalla pratica della classe o frazione di classe loro inferiore. Riproduzione protezionismo I gruppi dominanti tendono ad inflazionare il valore di ciò che possiedono e a impedire ad altri gruppi di possederlo. Per esempio, come racconta anche lo storico Levine nel passato gli americani bianchi di classe elevata per proteggere il loro status in un momento di elevata immigrazione e mobilità sociale hanno reso più difficile la frequentazione di musei e altri luoghi culturali che venivano chiusi la sera e la domenica. Oppure, come racconta Bourdieu, i nobili inglesi nel XVI secolo, per impedire che i titoli nobiliari venissero acquistati da nuovi arricchiti di origini non nobili hanno protetto alcuni titoli rendendoli a numero chiuso.

15 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Bourdieu, Boltanki e Castel, 1965 Una ricerca condotta attraverso interviste e questionari sulla pratica della fotografia e le attitudini estetica fra i francesi.

16 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Caratteristiche della fotografia negli anni 60 Non è un arte riconosciuta e legittima (come la pittura) E accessibile: sia dal punto di vista tecnico che economico (più del turismo, più delle visite ai musei) La sua pratica sottostà a diverse norme nelle diverse classi sociali (il valore attribuito alla pratica viene spesso definito in negativo)

17 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Il gusto estetico per le fotografie

18 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA La pratica fotografica Focus della ricerca: il meccanismo di differenziazione della pratica fotografica nelle diverse classi sociali nella Francia degli anni 60. La fotografia come occasione privilegiata per osservare la logica della ricerca della diversità per la diversità o lo snobismo per le pratiche, non in sè stesse ma per il modo in cui certi gruppi vi si dedicano.

19 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA La pratica fotografica Un gruppo sociale conferisce forma e significato alla pratica fotografica In rapporto ai valori del gruppo a cui appartiene In rapporto al valore e al posto che gli altri gruppi conferiscono alla fotografia

20 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA La società contadina Fortemente integrata e sicura dei suoi valori, impone ai suoi membri la conformità. La pratica della fotografia è considerata un tentativo di differenziazione e viene criticata. Lusso inutile Innovazione è ostentazione E una pratica cittadina Un contadino fare fotografie? Ma siamo seri! Lasciamo queste cose alla gente di città

21 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Le classi popolari urbane A differenza che nella società contadina, nei centri urbani la pratica della fotografia viene praticata. Le classi popolari costituiscono il modello fisso da respingere nella pratica fotografica.

22 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Le classi popolari urbane : discorsi Come definiscono le fotografie i membri della classi popolari urbane? Gli operai non attribuiscono qualità estetiche alla fotografia, non si pongono il problema dell appartenenza della fotografia al mondo dell arte. La fotografia deve essere funzionale ad uno scopo. Fra gli impiegati il riferimento, nelle interviste, ai valori estetici nella fotografia crea disagio, incertezze e ambiguità. Provano inquietudine per doversi confrontare con arti legittime.

23 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Le classi popolari urbane : pratiche Come praticano la fotografia operai? Escludono ambizioni: no foto a colori, no attrezzatura E funzionale alla celebrazione della famiglia, ricorrenze o momenti importanti Conformismo

24 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Le classi popolari urbane : pratiche Fra gli impiegati la pratica della fotografia è leggermente meno diffusa che fra gli operai, però ci sono più appassionati. Come praticano la fotografia impiegati? Rifiutano lo stile funzionale della fotografia popolare Riconoscono valore alla fotografia, ma la definiscono un arte minore Chi vi si dedica lo fa con ardore tormentato, sentimento di illegittimità, adesione vergognosa, relativismo prudente Io non ho nessuno stile nel prendere le fotografie, assolutamente nessuno...

25 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Quadri intermedi Nei discorsi di questo gruppo sociale ci sono le stesse ambiguità emersi nelle risposte degli impiegati: Rifiutano lo stile funzionale della fotografia popolare Attribuiscono valore estetico alla fotografia: la definiscono un arte Disprezzano l uso barbaro delle classi popolari Non mi interessa la foto tradizionale con individui che posano ai piedi del Partenone. L estate scorsa ho aspettato 20 minuti per fotografare un insieme di colonne ed evitare la presenza di turisti nel mio campo visivo

26 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Quadri superiori e dirigenti Nonostante possiedano macchine di elevata qualità, la percentuale di appassionati di fotografia è molto limitata. I membri di questo gruppo sociale: Rifiutano lo stile funzionale della fotografia popolare Prendono le distanze dalla pratica fotografica perché diffusa e quindi contaminata da volgarità Praticano poco la fotografia (e in modo tradizionale) Preferiscono partecipare alle pratiche culturali riconosciute (es: musei, teatro)

27 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Comprendere le ambiguità La fotografia è legata all immagine sociale della sua pratica. Ad esempio la satira della mania fotografica dei turisti. Le classi superiori esprimono la loro esigenza di differenziarsi: rifiutando una pratica che considerano volgare, opposta alla loro disposizione colta verso la cultura negando le norme dei gruppi da cui si vogliono distinguere

28 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Distinzioni e differenze di classe La continua ricerca di differenze di status nelle pratiche culturali non fa altro che rafforzare le differenze di classe Nella fotografia la distinzione si manifesta solo attraverso rifiuti, mai attraverso modalità estetiche data l assenza di norme e modelli.

29 LA FOTOGRAFIA UN ARTE MEDIA Risultati dell analisi Due diverse strategie che rappresentano due meccanismi di distinzione e lotta per lo status: Gli SNOB: per i membri delle classi dominanti è più facile manifestare esigenze estetiche attraverso l astensione o l adesione disincantata. La fotografia, dato che si trova in basso nella gerarchia delle arti e per l assenza di norme e modelli, sembra non meritare sforzi eccessivi. Correrebbero il rischio di essere associati ad una pratica volgare di status basso, quindi tutelano il loro prestigio. DEVIANTI: alcuni membri delle classi medie appassionati si distinguono per le loro pratiche fotografiche (negli oggetti ritratti, nell estetica, nelle occasioni in cui viene usata). Cercano nella fotografia un surrogato, che sia alla loro portata, delle pratiche culturali riconosciute (come andare a teatro). In questo modo si distinguono dai membri della loro classe, che aderiscono alla pratica fotografica nella modalità funzionale che è malvista dalle classi superiori. classi dominanti classi medie e popolari appassionati di fotografia (della classe media) classe media

30 Bourdieu Le critiche (1) Bourdieu viene criticato perchè ritiene che ogni comportamento di consumo sia dipendente dalla classe sociale. Alcuni studiosi nell ambito dei cultural studies criticano Bourdieu perchè mette in secondo piano altri fattori importanti, come il genere, l etnia, l età.

31 Bourdieu Le critiche (2) Il lavoro di Bourdieu viene criticato perchè strettamente legato alle caratteristiche della società francese, e in particolare alla borghesia parigina, degli anni 60 o 70. Sociologi americani che hanno comparato le analisi di Bourdieu con gli orientamenti verso il consumo della classe media americana sostengono che il sociologo francese non abbia tenuto in considerazione la rilevanza degli specifici contesti e tradizioni nazionali. Negli Stati Uniti la distinzione culturale è meno rilevante perchè: Gli oggetti culturali definiti di buongusto sono in continua trasformazione. Il confine fra cultura alta e cultura bassa non è ben definito. La cultura alta è sottoposta al fenomeno della commercializzazione. Il consumo di cultura alta si accompagna al consumo di cultura di massa.

32 Le culture del gusto Herbert Gans (1974) Propone di superare la distinzione fra cultura alta e bassa. Sostiene che alcuni generi culturali sono consumati in modo indipendente da classe sociale, etnia, genere e religione. Sostiene l esistenza di diverse culture del gusto : ovvero gruppi di forme culturali che hanno simili valori e standard estetici.

33 Gli onnivori culturali Richard Peterson (1992) Nella società americana c è una nuova tendenza nei consumi: Le persone di status elevato non hanno un atteggiamento di consumo snobistico ed elitario, ma si aprono verso oggetti e pratiche che non sono di tipo alto (es: guardano il Grande Fratello, ma anche il cinema d autore) Gli stessi prodotti culturali mescolano diversi registri (es: Sanremo) Si diffonde lo stile di consumi dell onnivoro culturale.

34 Gli onnivori culturali Richard Peterson (1992) I membri delle classi elevate tendono ad adottare uno stile di consumo onnivoro, che include prodotti e pratiche sia della cultura alta e legittima che della cultura di massa o popolare. I vantaggi dell onnivoro culturale : Può scegliere ciò che gli piace e interessa fra molte alternative Può tenersi al passo con un numero ampio di gruppi sociali: aumentando le sue chances di essere riconosciuto come persona competente e di buon gusto. Può agire in diverse situazioni sociali ed in ogni occasione decidere consapevolmente quale conoscenza mettere in evidenza (distinzione riflessiva).

35 Gli onnivori culturali Richard Peterson (1992) L'onnivorismo anche se differente dall atteggiamento di chiusura snob si lega a delle distinzioni sociali: Le classi popolari di solito sono svantaggiate non perchè escluse dalla cultura alta, ma perchè le loro pratiche di consumo sono molto più ristrette e si concentrano su pochi generi. Chi vive in una situazione sociale svantaggiata raramente sa padroneggiare stili e linguaggi culturali diverso da quello della propria vita quotidiana. Gli abitanti dei ghetti negli Stati Uniti, malgrado posseggano una cultura propria e originale (come l Hip Hop) raramente sono in grado di adottare un registro culturale diverso da quello della loro vita quotidiana. Ciò contribuisce a limitare le loro opportunità e a riprodurre la situazione di svantaggio in cui si trovano.

36 Riferimenti Le citazioni e alcuni testi contenuti nella presentazione provengono dai seguenti volumi Bourdieu, P., Boltanki, L., Castel, R. (2004), La fotografia. Usi e funzioni sociali di un arte media, Guaraldi (ed. originale 1965). Bourdieu, P. (1983) La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna (ed. originale 1979). Griswold, W. (2004), Sociologia della cultura, Il Mulino, Bologna. Santoro, R. e Sassatelli M., (a cura di) (2009), Studiare la cultura. Nuove prospettive sociologiche, Il Mulino, Bologna (l introduzione e il capitolo VIII).

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