ASSESSORATO AGRICOLTURA, TUTELA FLORA E FAUNA AREA FUNZIONALE DELL AGRICOLTURA

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1 ASSESSORATO AGRICOLTURA, TUTELA FLORA E FAUNA AREA FUNZIONALE DELL AGRICOLTURA

2 Le informazioni raccolte nella presente pubblicazione vogliono rappresentare un contributo alla conoscenza di un settore fondamentale dell economia provinciale e regionale, un utile strumento per gli operatori ed una guida per le politiche degli enti locali. In un epoca di profondi e continui cambiamenti è comunque sempre importante, prima di affrontare qualsivoglia azione, conoscere la realtà in cui si è inseriti. Il quadro dell annata agraria appena terminata si sviluppa a partire dalla stima di superfici e rese medie delle principali produzioni agricole del territorio provinciale che il Settore Agricoltura prepara come impegno istituzionale per ISTAT, e si completa con valutazioni relative al settore zootecnico e approfondimenti sull andamento meteorologico e delle principali variabili congiunturali che hanno caratterizzato la campagna agraria, con accenni alle dinamiche occupazionali, economiche, commerciali. Questa pubblicazione, giunta alla 5 edizione, pur ben lungi da ritenersi esaustiva, ha comunque l ambizione di poter fornire utili elementi nonché svariati spunti per una possibile puntuale analisi dell agricoltura provinciale. Assessore all Agricoltura Prof. Sebastiano Massa Il Dirigente dell Area Dr. Paolo Balocco ASSESSORATO AGRICOLTURA, TUTELA FLORA E FAUNA AREA FUNZIONALE DELL AGRICOLTURA SETTORE PROVINCIALE AGRICOLTURA Ufficio Calamità Naturali, Interventi di mercato e Statistiche agrarie C.so Dante Cuneo tel. 171/ fax. 171/ agricoltura@provincia.cuneo.it Pubblicazione realizzata da: VIALE Gianpaolo CAVIGLIA Gabriella DIALE Gianmario LAVINA Cristina Finito di stampare nel mese di aprile 28 presso Tipolitoeuropa snc Cuneo! - 2 -

3 " # Notevole incremento delle superfici a cereali autunnovernini a scapito di mais e colture oleaginose. Aumentano in modo considerevole tutti i listini, in particolare quelli delle colture cerealicole. Annata positiva per le coltivazioni frutticole in termini di quantità, qualità e dal punto di vista commerciale. Continuano ad aumentare le superfici investite a melo, actinidia e susino. coinvolta. Continua, anche per il 27, la drastica riduzione degli investimenti destinati alle colture industriali. Dopo l azzeramento delle superfici a barbabietola da zucchero, diretta conseguenza della riforma OCM zucchero, nel corso del 27 si registra un forte ridimensionamento della soia e del girasole a favore dei cereali autunno-vernini. Aumenta la superficie destinata a pomodoro da industria, interessata a partire dal 27 dalla nuova riforma che la vede $ Situazione deficitaria dal punto di vista quantitativo ma ottima annata dal punto di vista qualitativo e di mercato. Annata a cinque stelle per barbera, freisa e nebbioli, ma in generale ottima per quasi tutti i vini

4 Nel corso dell ultimo anno si è evidenziato un aumento consistente della superficie destinata ai cereali autunno-vernini (frumento ed orzo) a scapito delle colture primaverili-estive (mais, soia, girasole). Tale incremento è stato favorito dall impennata dei prezzi che hanno raggiunto livelli alti oltre ogni previsione, dalle ottime condizioni durante la semina e dalle problematiche riscontrate per la coltura del mais a seguito della carenza idrica che ha interessato l intero territorio provinciale nel corso del 26. ANNO 27 ANNO 26 VAR 26/27 Produzione q.li Resa Produzione q.li Resa Ettari Produzione Resa Frumento tenero Segale Orzo Avena Mais granella Riso Sorgo Altri cereali TOTALE Dati Settore Provinciale Agricoltura di Cuneo In corsivo: prima stima Settore Provinciale Agricoltura di Cuneo Sorgo,27% Riso,26% Altri cereali,64% Frumento tenero 29,51% Mais granella 57,83% Segale,14% Avena,21% Orzo 11,14% % - 4 -

5 & Aumentano in misura consistente le superfici (+18,6%) di frumento tenero del cuneese nel corso del 27. Tale aumento è stato determinato dalle ottime condizioni climatiche dell autunno 26 che hanno favorito le semine dei cereali autunno-vernini e dalle favorevoli quotazioni di mercato, già evidenti nello stesso periodo. A partire dal 25 a seguito del disaccoppiamento e del conseguente orientamento al mercato, i cereali autunno-vernini (orzo e grano) hanno visto aumentare la propria importanza nelle scelte aziendali. Si è determinato, infatti, uno spostamento colturale dalle colture primaverili-estive (soia, girasole e mais) a quelle autunnovernine. Tale passaggio è stato anche favorito dalla penalizzazione produttiva che hanno subito le colture primaverili-estive nel corso della precedente campagna in alcuni territori provinciali a seguito delle limitazioni di carattere irriguo conseguenti alla persistente siccità dell estate 26. L aumento di superficie e di produzione complessiva (+9,3%) è stato annullato dalla riduzione delle rese, risultate divergenti a seconda delle realtà territoriali in conseguenza delle particolari condizioni climatiche registrate durante il periodo vegetativo e delle differenti tecniche agronomiche adottate dagli agricoltori soprattutto in termini di trattamenti anticrittogamici. La flessione produttiva, in provincia, è stata in media del 7,8% rispetto al 26 (nelle zone collinari ha toccato anche il 4% di produzione in meno), ma è risultata inferiore del 16% rispetto al 25. Il pessimo andamento stagionale ha penalizzato la qualità (riduzione delle dimensioni, del peso specifico con evidenti conseguenze sul fronte della qualità molitoria). L azzeramento del set aside, l interessante prezzo di mercato, i vantaggi impliciti nella coltivazione del grano, le difficoltà delle colture alternative fanno prevedere per la prossima campagna un ulteriore aumento degli investimenti. Le condizioni ottimali in cui si sono svolte le semine non sono state accompagnate da una buona stagione dal punto di vista climatico. Nel periodo invernale, le temperature straordinariamente miti e le scarse precipitazioni hanno comportato uno sviluppo atipico della maggior parte dei cereali autunno-vernini che, in modo differente in funzione della specie e della cultivar, hanno manifestato alla fine dell inverno aspetti diversi da quelli espressi durante lo stesso periodo negli anni precedenti (anticipo dell accestimento, suscettibilità alle malattie funginee e all allettamento). Nello specifico, la siccità primaverile ha reso inefficaci le concimazioni azotate mentre le temperature invernali elevate, registrate durante la fioritura, hanno comportato evidenti segni di aborto fiorale e conseguente incompletezza della spiga. La carenza idrica, le elevate temperature tra la fine di aprile ed i primi di maggio e il seguente eccesso di umidità dovuto alle abbondanti piogge di maggio e giugno hanno poi favorito l insorgenza di malattie funginee (septoriosi fogliare sin dalla primavera e successivamente fusariosi sulla spiga), parassitarie (attacchi precoci di afidi con conseguenti virosi) e in molte situazioni esteso allettamento sia precoce sia a maturazione. Le piogge di maggio hanno determinato solo un lieve incremento di peso sulle varietà più tardive, ma non in modo sufficiente a recuperare una piena produttività ed una sufficiente redditività

6 L esordio della campagna commerciale è stata caratterizzata dall aumento dei prezzi all origine: +8% rispetto a luglio 25 e +69% rispetto al luglio 26. Se nel 24 si era determinato un crollo dei prezzi in conseguenza dell abbondante raccolto mondiale i cui effetti si sono protratti nei due anni successivi, dal settembre 26, gli scarsi raccolti a livello mondiale hanno determinato una continua ed inarrestabile ascesa dei prezzi, confermata anche nel 27 con quotazioni che hanno toccato i 27,1 euro/q.le nel mese di settembre. /tonn 28, 26, 24, 22, 2, 18, 16, 14, 12, 1, GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO Quotazioni medie mensili Frumento tenero GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE Fonte: Ismea Elaborazione Provincia di Cuneo L ascesa dei prezzi è da ricondurre quasi esclusivamente alle dinamiche del mercato internazionale: la scarsità delle produzioni nel 26 e nel 27 in conseguenza di anomali andamenti climatici (siccità in Australia e nei paesi dell Est Europa, piogge in Nord Europa), l aumento dei consumi, l offerta insufficiente a soddisfare la domanda e la drastica riduzione delle scorte mondiali di cereali al livello più basso degli ultimi vent anni. A tal proposito è evidente come le quotazioni del prodotto estero hanno trainato quelle del grano tenero nazionale nonostante le caratteristiche qualitative del prodotto interno inferiori rispetto alla campagna 26. L aumento dei prezzi ha generato come conseguenza la riduzione nell utilizzo di frumento a livello mangimistico, un notevole aumento delle importazioni da Paesi Terzi ed in particolare l aumento generalizzato del prezzo al consumo dei prodotti da forno. Considerato che la materia prima agricola incide dal 5,5 al 7% sul prezzo finale dei prodotti alimentari e che il prezzo dei frumento negli ultimi 15 anni non ha recuperato l inflazione generatasi dall aumento dei costi di produzione, gli aumenti sui generi alimentari sono ingiustificati ed imputabili al settore commerciale piuttosto che a quello agricolo Azzerato il set aside per il 28 La commissione europea dell agricoltura, presieduta da Marianna Fischer Boel, ha decretato l azzeramento del set aside nel corso della campagna come conseguenza della riduzione delle scorte dei cereali al termine della campagna di commercializzazione e dell aumento dei prezzi dei cereali. Dal punto di vista aziendale, l azzeramento del set aside comporta l abbinamento dei titoli di ritiro a ettari ammissibili senza l obbligo della non coltivazione : l agricoltore potrà effettuare tutte le coltivazioni tranne le ortofrutticole e percepire il relativo importo dei pagamenti diretti. La decisione di azzerare il set aside porterà ad un ulteriore crescita della superficie a grano tenero, anche se in Italia non c è da attendersi una particolare impennata degli investimenti dal momento che le superfici a riposo ammontano a poco di più di 19. ettari e che sono prevalentemente zone marginali, spesso non convenienti da coltivare. Oltre ai titoli, l agricoltore potrà richiedere il pagamento supplementare dell articolo 69, con gli stessi criteri di ammissibilità della precedente campagna. Il requisito per l accesso del grano tenero è l utilizzo di sementi certificate (di qualsiasi varietà) esenti da contaminazioni ogm

7 ' Nella campagna anche per l orzo si è registrato un aumento delle superfici investite del 8,1%, passate da 8.5 ettari del 26 a 8.7 del 27. La produzione complessiva, anch essa aumentata, è passata da 42. q.li a qli con un aumento del 3,9%. La generale contrazione delle rese (-3,8%) è da riferire a condizioni climatiche anomale caratterizzate da un periodo di siccità nella fase di pre-raccolta, eccessiva umidità in quella di mietitura e problematiche fitosanitarie (in particolare virosi) come già riscontrato per il frumento tenero. () Gli scambi sono stati condizionati dalla generale tendenza al rialzo dei cereali nonché dai cali produttivi registrati in questa annata a livello nazionale e comunitario, portando il prezzo dell orzo nazionale, come prodotto base per l alimentazione animale, ai valori massimi degli ultimi 15 anni e ben superiori al picco del 1995, quando raggiunse i 18,1 al quintale. Dopo un andamento nuovamente variabile durato 7 anni e caratterizzato, nel 25, dal prezzo più basso del periodo (11,9 /q.le), nel 26 /tonn. 24, 22, 2, 18, 16, 14, 12, 1, Quotazioni medie mensili Orzo nazionale GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE Fonte: Ismea Elaborazione Provincia di Cuneo i prezzi hanno fatto registrare un aumento continuo e inarrestabile fino ai 23,85 /q.le raggiunti nel settembre del 27. La riduzione delle scorte a livello mondiale e comunitario, l utilizzo del mais per scopi agroenergetici e la sostituzione dell orzo al mais nel settore mangimistico sono alcuni dei fattori che fanno supporre il mantenimento a livello sostenuto dei prezzi anche per le prossime campagne

8 * A fronte di una riduzione della superficie investita a mais da granella del 3,4% (dai 5.5 ettari agli attuali 48.8) aumenta la produzione complessiva del 1,8% e delle relative rese del 5,5% come conseguenza delle migliori condizioni climatiche registrate quest anno rispetto al 26. La perdita in superficie del mais è la conseguenza degli spostamenti colturali avvenuti a favore dei cereali autunno-vernini e delle particolari condizioni climatiche createsi nel corso del 26 (siccità), che avevano condizionato in modo negativo il livello produttivo della coltura. Anche nel corso del 27, l attenzione è stata rivolta alla scarsa disponibilità di acqua, conseguente alle scarse precipitazioni nevose del periodo invernale e al relativo aumento dei costi di approvvigionamento. Nel complesso, considerato il livello del prezzi, l annata è stata considerata ottima da parte di tutti gli operatori della filiera. * La campagna di commercializzazione è contraddistinta dalla presenza di sostenute quotazioni all origine per il mais da granella ibrido nazionale che nel mese di settembre ha raggiunto il valore massimo di 23,25 /qle, ovvero il 57% in più rispetto allo stesso periodo dell anno scorso. La straordinaria progressione ha avuto origine già all inizio della campagna 26/27, quando a seguito dei deficit produttivi riscontrati a livello nazionale e internazionale, i prezzi sono aumentati del 24% in più rispetto al 25 (vedi grafico) La crescita dei prezzi all origine è da ricondurre prevalentemente alle dinamiche congiunturali rilevate a livello internazionale e nazionale. In particolare hanno favorito questa crescita la diminuzione di produzione a livello internazionale, la crescita dei consumi sia diretti che indiretti (aumentano i consumi dei Paesi emergenti e soprattutto quelli del settore no food per la produzione di bioetanolo) e la diminuzione delle scorte mondiali. A livello nazionale l aumento dei consumi del settore zootecnico, la riduzione delle produzioni del 26 e la sostanziale stabilità produttiva del 27 hanno contribuito a determinare l alto livello delle quotazioni che superano di gran lunga quelle registrate nello stesso periodo del precedente anno /tonn. 24, 22, 2, 18, 16, 14, 12, 1, Quotazioni medie mensili Granoturco, nazionale, comune, ibrido ( /ton.) GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE Fonte: Ismea Elaborazione Provincia di Cuneo

9 # La superficie investita a riso nel 27 risulta essere aumentata rispetto a quella dell anno precedente con un maggior investimento di 23 ettari, equivalenti ad una crescita del 11,5%. La produzione è stata stimata in 14.4 quintali in aumento del 14,6% rispetto al 26. Dal punto di vista dell assetto varietale si è verificato un incremento delle aree destinate alla coltivazione di riso tondo e di riso lungo tipo japonica, in calo, invece, quelle destinate a riso tipo indica nonostante le richieste dell industria di trasformazione. La ripartizione tre i due grandi comparti (riso tipo japonica e tipo indica) tende ad essere, come era nel passato, costituita dal 7% di riso tipo japonica e 3% di tipo indica. La tipologia indica, che risponderebbe a una maggior domanda europea, tende ad essere sacrificata poiché subisce più dell altra la concorrenza del mercato mondiale e non ha, al contempo, possibilità di differenziazioni del prodotto. Il periodo vegetativo della coltura è stato caratterizzato da una primavera insolitamente calda e siccitosa, che ha creato problemi di approvvigionamento idrico. Le piogge di maggio e giugno hanno però compensato le carenze di acqua, tanto che il clima secco dei mesi successivi non ha avuto particolari riflessi negativi sul volume raccolto. Le basse temperature dei primi giorni di settembre hanno influenzato negativamente la maturazione del riso in particolare per le coltivazioni in semina tardiva. La costanza delle temperature miti nella seconda metà di settembre e per tutto ottobre ha permesso un recupero importante, cosicché la qualità non è stata penalizzata. Le rese alla lavorazione sono state di buon livello e i difetti merceologici sono risultati contenuti. * La campagna risicola si è aperta con uno scenario commerciale favorevole all affermazione del riso italiano in Europa. I produttori, premiati dalle quotazioni della scorsa annata, hanno investito in varietà adatte al mercato interno. Lo scenario di breve periodo sembra rassicurante per gli operatori, non si può dire lo stesso per le prospettive di lungo periodo, alla luce del rapporto appena pubblicato dalla Commissione europea sullo stato di salute della pac. Il riso è uno dei prodotti che, attualmente, gode di un aiuto accoppiato fondamentale per la sopravvivenza della filiera ma che potrebbe essere messo in discussione. Le previsioni non sono confortanti per la risicoltura europea e la sua industria di trasformazione. +, Sulla base dei dati relativi all anagrafe unica delle aziende agricole relative al 27 e al 26, vengono riportati i dati relativi agli investimenti degli altri cereali minori presenti in Provincia di Cuneo. Nel corso dell anno si è assistito, anche se a titolo sperimentale, ad un aumento consistente degli investimenti a grano duro a causa della forte richiesta di prodotto da parte dell industria di trasformazione conseguente alle contrazioni produttive delle aree tradizionalmente vocate del Sud Italia. Cuneo Superfici investite per varietà Varietà Superficie Loto 95,92 Nembo (Ariete Drago) 61,7 Varie lungo A 28, Thaibonnet (Indica) 19,78 Gladio (Indica) 16,53 Baldo,38 TOTALE 221,68 Fonte: Ente Risi- Elaborazione Provincia di Cuneo Cuneo Superfici investite a cereali minori Specie Frumento duro 195,64 29,73 Triticale 137,22 71,89 Segale 99,73 95,44 Farro 62,24 55,89 Miglio 13,81 8,92 Altri cereali 35,31 47,41 Totale 543,95 39,28 Fonte: Regione Piemonte Anagrafe aziende agricole - 9 -

10 Diminuiscono, nel 27, le superfici destinate alle coltivazioni industriali in particolare quelle di soia e di girasole, drasticamente compromesse dal punto di vista produttivo nel corso dell estate siccitosa del 26. I minor investimenti (circa 1.4 ettari) sono stati destinati alla coltivazione di cereali autunno-vernini, meno esigenti dal punto di vista idrico e piu remunerativi sul piano economico. Soia Girasole ANNO 27 ANNO 26 VAR 26/27 Produz. q.li Resa Produz. q.li Resa Ettari Produz. Resa Barbabietola Colza Canapa Pomodoro industria TOTALE Dati Settore Provinciale Agricoltura di Cuneo In corsivo: prima stima Settore Provinciale Agricoltura di Cuneo Pomodoro industria 22% Canapa % Colza 1% Soia 51% Girasole 26% % - 1 -

11 La produzione di soia nel corso del 27 è diminuita del 39,1% nei confronti dell anno precedente, passando dai 25.3 q.li 37, del 26 agli attuali 15.4 q.li del 27. Nonostante il 32, miglioramento delle rese unitarie, la drastica 27, riduzione è da attribuire al ridimensionamento degli 22, investimenti, diminuiti di ben il 68,7% rispetto al 17, 26. Le scelte aziendali, considerato l esito produttivo della precedente campagna compromesso dal caldo torrido e dalla carenza idrica, sono state rivolte ai cerali autunno-vernini al fine di non pregiudicare ulteriormente la redditività aziendale. Cali consistenti di superfici si sono verificati là dove la carenza idrica si è fatta maggiormente sentire, ovvero nelle zone collinari della provincia per il 22% del totale (in particolare nelle zone collinari del braidese si è registrata un riduzione del 12%) e nelle zone di pianura, particolarmente sull altipiano tra lo Stura e il Tanaro (le superfici si sono ridotte di circa l 8% nella zona e di circa il 28% sul complessivo provinciale)., /tonn. GENNAIO FEBBRAIO MARZO Quotazioni medie mensili Soia nazionale ( /ton.) Anche il girasole ha visto diminuire i propri investimenti (-24,4%) se pur in maniera ridotta rispetto a quanto registrato per la soia. La superficie investita è stata pari a 31 ettari, con una produzione complessiva di 5.75 q.li in diminuzione del 39,1%. In particolare, gli investimenti sono diminuiti nella misura di circa il 14% nella zona dell altipiano tra lo Stura e il Tanaro, del 6% nelle zone collinari e del 4% nelle rimanenti zone di pianura per le stesse cause descritte per la soia. Il comparto dei semi oleosi, a differenza di quanto avviene per gli altri settori agricoli, non può contare su un adeguato grado di approvvigionamento nell ambito nazionale e pertanto risulta maggiormente esposto ai riflessi negativi che si riscontrano nell ambito internazionale. La drastica riduzione delle produzioni a livello mondiale (minor raccolto negli stati Uniti, compensato solo parzialmente dai positivi risultati del continente Sudamericano) e a livello europeo (riduzioni della produzione nei paesi dell Est Europa che hanno scontato pesantemente gli effetti di una prolungata siccità) sta determinando una spinta rialzista dei listini dei semi oleosi che in un anno hanno registrato aumenti del 63,5% per i semi di soia nazionale, del 58,5% per i semi di soia estera e del 78,5% per i semi di girasole. Le inarrestabili progressive rivalutazioni dei prezzi, a cui si assiste da qualche tempo, stanno producendo effetti anomali sul mercato: diventa sempre più difficile per gli utilizzatori individuare quale sia il momento migliore per entrare sul mercato ad approvvigionarsi di merce. APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE Fonte: Ismea Elaborazione Provincia di Cuneo

12 Aumenta del 14,2% la superficie destinata a pomodoro da industria da 225 del 26 a 257 ettari nel corso del 27. La zona d elezione della coltivazione è la pianura saviglianese in particolare i comuni di Cavallermaggiore che detiene il 45% della superficie (117 ettari) seguito dai comuni di Monasterolo (3 ettari), Ruffia e Savigliano (25 ettari ciascuno), Racconigi (23 ettari) e Saluzzo (21 ettari). La produzione è aumentata come conseguenza dell aumento della superficie ma sono diminuite le rese unitarie del 7%. Le avverse condizioni climatiche (temperature medie del primo periodo estivo inferiori alla norma e l elevata umidità) hanno infatti inciso negativamente sulle diverse fasi fenologiche delle varietà precoci, determinando una percentuale di allegagione inferiore agli standard degli ultimi anni, penalizzando il regolare accrescimento delle bacche oltre a generare fisiopatie (marciumi apicali ed attacchi di peronospora) che hanno richiesto opportuni trattamenti fitosanitari. Successivamente il caldo eccessivo, pur costringendo gli agricoltori ad intensificare le operazioni di irrigazione, con un inevitabile aggravio dei costi, ha favorito la raccolta di un prodotto dalle elevate caratteristiche organolettiche. Ottimi sono risultati i parametri qualitativi dei prodotti a maturazione media e tardiva che, a differenza di quanto successo per le varietà precoci, hanno avuto un allegagione regolare così come regolare è stata la conformazione delle bacche. La riduzione di produzione generale, l aumento probabile dei prezzi della materia prima di origine nazionale a partire dal 28, l etichettatura obbligatoria con l indicazione di origine del pomodoro, sono tutti fattori che hanno generato una forte richiesta da parte del comparto industriale comportando conseguentemente prezzi superiori a quelli contrattati (l accordo prevedeva 49 euro alla tonnellata, franco partenza, a cui si aggiunge il premio comunitario di 27,76 euro/ton.) Sul versante opposto si registra un nuovo primato per le importazioni di concentrato di pomodoro cinese (la quota attualmente si aggira tra il 2 al 3% a seconda del livello produttivo nazionale) che, spacciato o non spacciato per made in Italy, genera elementi distorsivi nel mercato del pomodoro da industria. Risulta evidente la necessità di accordi, di intese che definiscano precisi impegni per i diversi soggetti della filiera in vista della nuova riforma del Ocm. + Riforma Pac Pomodoro da industria Il disaccoppiamento parziale La riforma della pac del 27 è stata applicata in Italia al pomodoro da industria con la soluzione del disaccoppiamento parziale temporaneo. Gli anni di riferimento coincidono con tre campagne di commercializzazione: 24-25, e Tutti gli agricoltori che hanno coltivato il pomodoro in tale periodo, ricevendo i previsti aiuti comunitari, hanno diritto all assegnazione dei titoli disaccoppiati, il cui valore sarà abbattuto al 5% nel corso del primo triennio di applicazione della riforma, per poi tornare al valore originario dal 211. Il valore dei titoli è individuato tenendo conto della produzione ammessa a premio nelle campagne di riferimento, mentre il numero dei titoli è determinato sulla base della superficie utilizzata per la produzione. Nell eventualità che nel corso del triennio storico si siano verificate delle circostanze eccezionali che hanno influito sull entità della produzione e sull importo degli aiuti percepiti, l agricoltore ha la possibilità di chiedere il calcolo dei titoli sulla base di dati relativi a un periodo di riferimento diverso, oppure utilizzando solo una parte degli anni di riferimento. La stessa cosa è possibile qualora l agricoltore abbia avuto una minore produzione per effetto della partecipazione a impegni di natura agroambientale previsti nel piano di sviluppo rurale regionale

13 ANNO 27 ANNO 26 VAR 26/27 Sup. produtt. Produz. q.li Resa Sup. produtt. Produz. q.li Resa Sup. totale Sup. produtt. Produz. Melo , +5,63% +1,78% -4,95% -8,5% Pero ,% -5,2% +1,9% +7,4% Albicocca ,27% +,% -38,6% -22,36% Ciliegio ,65% +3,75% +15,28% +11,11% Pesco , ,6-4,% -4,59% -3,37% +1,28% Nettarine , ,2-3,8% -3,58% -,3 +6,3% Susino ,4 +23,5% +17,62% +21,5% +2,89% Nocciole , ,12 +15,6% +15,53% -6,68% -19,2% Actinidia (kiwi) Uva da tavola Uva da Vino , ,9 +9,58% +6,1% +2,7% -3,13% , ,2 = = -12,7% -12,7% , ,7 -,1% -,1% -15,9% -15,2% TOTALE ,99% +2,94% -1,9% Dati Settore Provinciale Agricoltura di Cuneo Resa Melo 9,5% Pero 1,8% Albicocca 1,8% Ciliegio,2% Uva da Vino 4,5% Pesco e Nettarine 12,% Susino 1,9% Nocciole 21,9% Actinidia (kiwi) 1,5% %

14 Continuano a perdere investimenti le pesche comuni e le nettarine, scese rispettivamente nel biennio del 6,4% le prime e del 5% le seconde come conseguenza delle difficoltà riscontrate dal punto di vista commerciale nella campagna Tutti i raggruppamenti varietali hanno subito perdite nette di investimenti: le precoci di circa il 2% e le varietà a media maturazione intorno al 1%. Attualmente si stimano investimenti per le pesche comuni di 1.92 ettari complessivi e di 3.4 per le nettarine. La produzione per l anno 27 è stata stimata in 427. q.li per le prime (in diminuzione del 3,4%) e sostanzialmente stabile rispetto al 26 per le nettarine (75. q.li in diminuzione dello,3%). Euro/Kg Euro/Kg,65,6,55,5,45,4,35,3,25,2,15,75,65,55,45,35,25,15 Prezzi medi alla produzione Confronto 27 e 26 Nettarine gialle e bianche s e t t i ma n e 26 Nettarine 27 Nettarine Pesche bianche e gialle settimane 26 Pesche 27 Pesche Fonte: CCIAA Forlì-Cesena- Elaborazione Settore Provinciale Agricoltura -Cuneo - L andamento meteorologico del 27 ha influenzato notevolmente gli aspetti quantitativi e qualitativi di pesche e nettarine. L inverno, risultato particolarmente mite con temperature decisamente superiori alla media, ha determinato un anticipo vegetativo di oltre due settimane rispetto alla media rendendo la coltura, soprattutto le varietà precoci, maggiormente sensibile ai rischi di gelate primaverili. Il maggior pericolo si è verificato verso la terza decade del mese di marzo, quando le temperature hanno toccato i -4 C in più parti della pianura frutticola. L evento, fortunatamente senza grosse conseguenze, ha avuto ripercussioni in quelle aziende in cui è venuta a meno la disponibilità idrica per l attivazione degli impianti antibrina e pertanto la sua funzione di protezione, generando la bruciatura da gelo dei fiori. Le inaspettate grandinate del mese di maggio, di giugno e di luglio (2 maggio e 5 giugno in Valle Po e nel saluzzese, 21 luglio in Val Varaita) oltre ad aver colpito in modo più o meno grave gli impianti più vecchi, senza reti antigrandine, hanno contribuito a peggiorare il quadro produttivo di queste zone. Il notevole anticipo produttivo rispetto al 26, registrato inizialmente e stimato superiore ai 1 giorni, ha impedito alle diverse varietà, prevalentemente quelle precoci, di sviluppare normalmente le pezzature e ha determinato, sulle stesse, rese unitarie inferiori alla media. Solo quelle a maturazione più tardiva, a partire dalla Big Top, hanno beneficiato di migliori condizioni climatiche e registrato una buona carica produttiva, assenza di difetti, colorazione ottimale e buona pezzatura

15 Dopo le disastrose campagne del biennio ed il parziale recupero in termini di redditività della coltura nel 26, l annata 27 può essere considerata nel complesso positiva per un settore, come quello peschicolo, particolarmente sensibile in questi anni ai problemi di eccedenza produttiva in un quadro di elevata competizione internazionale. Nel 26 la commercializzazione si era mantenuta soddisfacente fino a campagna inoltrata e solo a metà agosto sono sorti gravi problemi a causa di un peggioramento delle condizioni climatiche con conseguente caduta verticale dei consumi e delle quotazioni. Quest anno, al contrario, la campagna commerciale ha mostrato le maggiori difficoltà nella prima parte del calendario, in corrispondenza dei picchi produttivi delle pesche nella prima metà di giugno e delle nettarine nella seconda metà dello stesso mese. Ai problemi dovuti al livello di offerta di questi periodi, determinato anche da una sovrapposizione delle produzioni del Nord e del Sud Italia, si sono aggiunte anche le difficoltà di collocamento di un prodotto poco consistente e scarsamente conservabile per effetto delle piogge di maggio e giugno. Con l arrivo di varietà migliori dal punto di vista qualitativo, a partire dalla metà di luglio hanno ripreso a salire gradualmente anche le quotazioni che si sono mantenute su livelli più elevati. La campagna 27 sarebbe potuta essere decisamente buona se le esportazioni italiane non fossero state ostacolate da negative situazioni climatiche in tutto il Nord Europeo che hanno generato un calo di consumi, di domanda e di prezzi corrisposti. In modo altalenante la situazione climatica è migliorata nei primi giorni di agosto, per poi nuovamente peggiorare, e solo in settembre, nelle stesse zone, sono aumentati richieste, consumi e quotazioni con il miglioramento del clima. Il mercato interno al contrario ha avuto sempre un decorso più favorevole. La carenza di pezzature elevate fino a campagna avanzata e un eccesso di pezzature piccole si sono riflessi sui livelli dei prezzi: molto elevati e superiori al 26 per le prime e modeste per le altre al di sotto dei livelli dell anno scorso. + %+! Pesco comune: Nel confronto con il 25 la coltura accusa una flessione del 7,6%. Tengono le varietà a maturazione precoce, mentre diminuiscono quelle a maturazione media (-3,8%) e tardiva (-2,9%). Nettarine: nell ultimo biennio si è verificato un netto ridimensionamento degli impianti con una perdita di oltre il 9%. Le varietà a maturazione media rappresentano circa il 65% del totale e una percentuale circa uguale nella composizione degli impianti giovani (67%). Il calo degli investimenti è da attribuire ai forti abbattimenti che finiscono con il prevalere sui nuovi impianti. NETTARINE Cuneo-Incidenza varietale di Nettarine e Pesche anno 27 ETA'1-5 (% su tot) ETA'6 e oltre (% su tot) Var 25/27 Precoci,67% 4,97% -1,3% di cui: Caldesi 2,34% 1,61% -,51% Firebrite,% 2,1% -,27% Media Maturazione 67,5% 65,77% -7,46% di cui: Big Top 28,64% 11,56% -1,92% Maria Laura 1,68% 9,65% +2,84% Maria Carla 6,3% 4,5% -2,6% Stark Red Gold 1,1% 6,53% -1,78% Nectaross 2,68% 19,5% -2,91% Maria Aurelia Tardive 31,83% 29,25% -,62% di cui: Venus 14,24% 18,4% -3,59% Orion 7,71% 2,54% +1,6% Sweet red 3,18% 5,85% +1,85% Sweet Lady 3,85% 2,15%,% Totale nettarine 1,% 1,% -9,38% PESCHE ETA'1-5 (% su tot) ETA'6 e oltre (% su tot) Var 25/27 Gialle Precoci 12,8% 1,5%,8% di cui: Royal Glory 1,5% 7,8%,4% Flavorcrest 9,6% 1,8% 1,% Bianche precoci,%,%,% Totale precoci 12,8% 1,5%,7% Gialle maturazione media 77,9% 7,5% -3,2% di cui: Glohaven 2,% 4,8% -,7% Eleganth Lady 13,% 3,8% -,1% Rome Star 15,2% 3,1% Bianche maturazione media 2,7% 2,7% -1,5% Totale maturazione media 8,3% 73,2% -3,8% Gialle Tardive 6,9% 1,6% -1,5% di cui: Cresthaven,8% 1,1% -1,2% Roberta,% 4,6% -,8% Bianche tardive,% 3,3% -1,4% di cui: Michelini,% 2,8% -1,3% Totale maturazione tardiva 6,9% 13,8% -2,9% Totale pesche comuni 1,% 1,% -7,6% Fonte: Banca dati CSO Centro servizi ortofrutticoli - Elaborazione Settore Provinciale Agricoltura -Cuneo

16 * La superficie investita a mele nel 27 è pari a ettari (+5,6% rispetto al 26), di cui ettari in produzione (+1,8%). La produzione complessiva provinciale del 27 è stata di quintali, in riduzione del 5% rispetto al 26. Sul piano dell offerta varietale provinciale sono aumentate le Renette (+3%), mentre sono arretrate le Fuji (-11%), le Red Delicious (-8%) e le Gala (-11%). Le Golden Delicious si sono mantenute sui livelli produttivi dell anno scorso: -1%. La percentuale di prima categoria sul totale raccolto è stata del 9%. $+ Dall analisi condotta dal Cso (Centro servizi ortofrutticoli) gli investimenti a melo nell ultimo biennio in Provincia di Cuneo sono aumentati di circa 25 ettari (+6,9%). Gli impianti giovani (compresi tra 1 e 5 anni) sono il 32% del totale e sono per oltre il 65% costituiti da varietà del gruppo Gala. Per quanto riguarda gli impianti oltre i 6 anni il 36,5% sono costituiti da varietà del gruppo Red Delicious, il 3,1% da Golden Delicious e il 24,3% da varietà del gruppo Gala (vedi tabella). Nel confronto con il 25 in termini di rappresentatività sul totale aumentano in modo più o meno costante tutti i gruppi varietali in particolare il gruppo Gala (+5,4%), Red Delicious (+,8%), Golden Delicious (+,4%), Renette (+,3%), Breaburn (+,1%). Unica eccezione il gruppo Fuji che è passato dai 248 ettari del 25 agli attuali 221 ettari. Nel corso del 27 sono stati stimati circa 24 ettari di nuovi impianti le cui preferenze sono state dirottate in parte dal gruppo Gala alle tradizionali Red Delicious e Golden Delicious. % La campagna commerciale 26/27 si è conclusa con un sostanziale equilibrio tra produzione e domanda. Tale situazione ha consentito alle quotazioni del prodotto, pur rimaste inferiori rispetto a quelle di 2 anni fa, un recupero parziale almeno rispetto a quelle realizzate nella campagna Questi dati sono confermati anche dall andamento delle nostre esportazioni che pur essendo diminuite in termini quantitativi del 3% rispetto alla precedente campagna, in linea con la variazione registrata sul piano produttivo dell anno precedente (-4%), sono aumentate del 23% in termini di valore raggiungendo il livello massimo degli ultimi anni. Il prezzo medio si è attestato su,71 euro/kg in aumento del 18% rispetto alla media del quinquennio 21/2-25/6 e superiore del 27% a quello della precedente stagione. Aumenta anche la quota di mele esportate passate dal 28% delle mele prodotte al 35-36% del totale. L 89-9% delle mele è destinato ai paesi della UE (25) ma nelle ultime due campagne commerciale però questa percentuale si è ridotta all 83%. Risultano infatti in crescita le quote di mercato destinate ai paesi dell Europa Extra Ue, salite dall 11%, media del quinquennio 21/25, al 14% del 26/27. Analizzando i singoli paesi si denota un indebolimento dell export verso il principale mercato quello tedesco (passato dal 49% al 42%), seguono la Spagna (7%), il Regno Unito (6%) e la Francia (4%). Aumentano i flussi verso i neo-membri dell Unione europea (Lituania, Slovenia e Polonia) e verso la Russia dove si colloca la principale destinazione nell ambito dei paesi Extra Ue, con un quota passata dal 2 al 6%. La campagna commerciale 27/28 Con il previsto anticipo, legato alle condizioni atmosferiche e con una produzione cuneese quantitativamente e qualitativamente buona, ad eccezione degli areali grandinati, è partita la nuova campagna commerciale Il calo produttivo del 46% rispetto al 26 nei Paesi dell Est europeo ed in particolare in Polonia, l aumento dell offerta nell Europa occidentale di circa il +2% (+3% in Italia) hanno generato tra gli operatori Cuneo Melo- Incidenza varietale anno 27 VARIETA' Eta'1-5 anni Età- 6 anni e oltre Totale Var % 25/27 Gala 65,7% 24,3% 37,5% +5,4% Renette 2,8% 2,3% 2,4% +,3% Red Delicious 12,% 36,9% 29,% +,8% Golden Delicious 4,% 3,1% 21,8% +,4% Breaburn 2,2%,9% 1,3% +,1% Fuji 9,8% 3,6% 5,6% -,7% Altre autunnoinvernali 3,4% 1,9% 2,4% +,7% Totale 31,9% 68,1% 1,% +6,9% Fonte: Centro Servizi Ortofrutticoli Elaborazione Settore Provinciale Agricoltura -Cuneo

17 commerciali sensazioni contrastanti variabili tra l entusiasmo ed il cauto ottimismo. Tra le due correnti ha prevalso il cauto ottimismo, infatti l inizio campagna, per il prodotto di qualità, è stato caratterizzato da una certa stabilità delle contrattazioni e delle quotazioni, quest ultimi sui livelli leggermente superiori a quelli registrati nel corso del 26 (+5%), con l unica eccezione dei prezzi del prodotto destinato all industria di trasformazione che sono aumentati considerevolmente come conseguenza del calo produttivo dell Est Europa. Sul fronte del collocamento delle produzioni piemontesi discreta si sta dimostrando la richiesta di mele del gruppo Gala di calibro medio-grande e quelle di Stark Delicious i cui volumi ed i risultati economici sono stati ritenuti dagli operatori più che soddisfacenti. Alcune difficoltà si stanno riscontrando nella commercializzazione delle mele gialle di Golden Delicious sul mercato nazionale presso il circuito della grande distribuzione, in quanto alle produzioni piemontesi viene preferito il prodotto proveniente dal Trentino Alto Adige. Sul fronte delle esportazioni, buone sono state le possibilità di collocamento delle varietà Red Delicious piemontesi verso i paesi extracomunitari, paesi asiatici ed arabi che hanno permesso di realizzare quotazioni di tutto rilievo. Dato significativo del livello di scambi finora attuato è dato dalle giacenze di mele nei magazzini (stock al 1 gennaio 28) che vede il Trentino e Piemonte favoriti in quanto detengono rispettivamente il -1 e -2% in meno di prodotto rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, contro il +3% del Veneto e il +14% dell Emilia Romagna segno evidente delle difficoltà che stanno riscontrando le produzioni di pianura. -Prezzi alla produzione di mele per varietà- Confronto 27, 26 e 25 Mele Gruppo Gala 65+ alla rinfusa in casse Mele Red Chief 7+ alla rinfusa in casse Euro/Kg,4,35,3,25 Euro/Kg,35,33,31,29,27,25,23,21,2,19,17, , settimane settimane 26 Gruppo Gala Gruppo Gala Gruppo Gala Red Chief Red Chief Red Chief 7+ Mele Golden Delicious 7+ alla rinfusa in casse Mele Stayman 7+ alla rinfusa in casse,4,4,35,35 Euro/Kg,3,25 Euro/Kg,3,25,2,2, , settimane settimane 26 Golden Delicious Golden Delicious Golden Delicious Stayman Stayman Stayman 7+ Mele Fuji 7+ alla rinfusa in casse Mele Granny Smith 7+ alla rinfusa in casse,5,4,45,35,4 Euro/Kg,35,3 Euro/Kg,3,25,25,2,2, , settimane 26 Fuji Fuji Fuji 7+ settimane 26 Granny Smith Granny Smith Granny Smith 7+ Fonte: CCIAA Bologna- Elaborazione Settore Provinciale Agricoltura -Cuneo + Revoca alla protezione transitoria per la Mela Rossa Cuneo A seguito della revisione del regolamento per la concessione della tutela operata nell autunno 26 da parte della Commissione Europea e di quella effettuata a livello nazionale ad inizio del 27, che ha recepito tale cambiamento ed ha imposto di revisionare tutte le pratiche in corso, in data 13 settembre 27 il Ministero con proprio decreto ha revocato la protezione transitoria per la Mela Rossa Cuneo, la Fragola Cuneo ed i Piccoli frutti. La notizia ha provocato tra i molti operatori coinvolti molta delusione ed in particolare, considerato il potenziale produttivo in gioco pari a 7 mila q.li e 6-7 milioni in valore, tra quelli interessati al riconoscimento delle Mela Rossa. In attesa delle motivazioni che hanno condotto al blocco dell iter, ormai considerato da tutti in dirittura d arrivo, si stanno attivando i vari Consorzi di tutela uniti dalla volontà di raggiunger il traguardo dell identificazione geografica protetta

18 Continua a decrescere l importanze di questa coltura nel panorama frutticolo cuneese. Infatti, nel 27, la superficie complessiva è diminuita del 6% con perdite più o meno marcate per tutte le varietà (754 ettari di cui 735 in produzione). Dal punto di vista produttivo la produzione è stata stimata in 15. q.li in aumento del 1,9% rispetto allo scorso anno (valore poco al di sopra della media degli ultimi anni). Si sono avuti aumenti nelle produzioni di Decana del Comizio (+27%), di Conference (+4%), di Abate Fetel (+1%) mentre sono risultate in flessione le William B.C. (-3%). $+ Dal punto di vista varietale nel 27 circa il 7% degli impianti provinciali (fonte Cso.) sono costituiti da William B.C (35,1%) e Abate Fetel (33,7%), mentre la locale Madernassa rappresenta il 15,3%. Seguono con il 1,4% le pere Conference e con il 5,6% le altre varietà tra Kaiser e Decana del Comizio. Rispetto al 25 diminuiscono le superfici ti tutte le varietà in particolare di Abate Fetel (-5,3%), di William (-5,1%), di Madernassa (-2,6%) e di Conference (-,7%). Le difficoltà che sta riscontrando la coltura sono evidenti sia nella valutazione degli investimenti giovani (inferiori ai 6 anni) la cui incidenza sul totale è diminuita dal 2,5% del 25 al 11,6% del 27 e dagli impianti effettuati nell ultimo anno risultati praticamente nulli. Secondo alcune proiezione al 21 viene stimata un ulteriore riduzione del potenziale produttivo provinciale ad eccezione dell Abate Fetel che vedrà salire i propri impianti produttivi anche grazie alle migliori condizioni commerciali riscontrate negli ultimi anni rispetto a tutte le altre varietà. Prezzi alla produzione delle pere per varietà- Confronto 27 e 26 Pere William 6+ consumo fresco alla rinfusa in casse Pere Conference 6+ alla rinfusa in casse,5,39,48,37,46,35,44,33,42 Euro/Kg,31 Euro/Kg,4,38,29,36,27,34,25,32, , settimane settimane 26 William 6+ consumo fresco 27 William 6+ consumo fresco 26 Conference Conference 6+ Pere Decana 7+ Pere Abate Fetel 6+ alla rinfusa in casse alla rinfusa in casse,48,52,47,5,46,48 Euro/Kg,45,44 Euro/Kg,46,43,44,42,42,41, settimane settimane 26 Decana Decana Abate Fetel Abate Fetel 6+ Pere Passacrassana 65+ Pere Kaiser 6+ alla rinfusa in casse alla rinfusa in casse,26,46,24,44,42,22,4 Euro/Kg,2,18 Euro/Kg,38,36,16,34,14,32,12, settimane settimane 26 Passacrassana Passacrassana 65+ Fonte: CCIAA Bologna- Elaborazione Settore Provinciale Agricoltura -Cuneo 26 Kaiser Kaiser

19 * La nuova campagna commerciale per le pere è partita con un dato quantitativo a livello europeo inferiore di circa l 8% rispetto al 26. Forti riduzioni si sono registrate nei paesi maggiormente concorrenti dell Italia, ovvero la Spagna (-15%) e la Francia (-11%). Il livello produttivo nazionale, secondo in assoluto a livello mondiale e primo a livello europeo, è risultato in diminuzione di circa il 5%, con riduzioni dell 8% in Emilia Romagna (detiene il 65% della produzione nazionale) a fronte di un incremento compreso tra l 1-2% in Veneto e Piemonte (rispettivamente detengono il 12% e 4% della produzione nazionale). L ottima qualità del prodotto, la buona conservabilità delle pere di questa campagna, la minor disponibilità stanno determinando una situazione positiva sul fronte delle richieste e su quello delle quotazioni, quest ultime in aumento rispetto alla precedente campagna commerciale del 2-3%. Sul fronte delle esportazioni e interessante sottolineare le differenze nel calendario di commercializzazione tra i maggiori paesi produttori europei che è determinato soprattutto dalla diversa gamma varietale dell offerta. In Spagna dove prevalgono le varietà estive, oltre il 5% del prodotto viene avviato al mercato nei mesi da luglio a settembre. In Francia per lo stesso motivo, si commercializzano negli stessi mesi quote ancora più elevate di prodotto oltre il 6% del totale. In Italia la netta dominanza delle varietà autunnali comporta un calendario di commercializzazione maggiormente concentrato, per circa il 5%, nel periodo ottobre-dicembre, con una discreta distribuzione anche nei rimanenti mesi dell anno. Circa il 15% della produzione nazionale viene esportata e di questa il 93% viene avviato in Unione Europea (25), con la Germania quale principale mercato di riferimento (il 49% del totale), seguita da Francia (18%) e a distanza da Regno Unito (8%), Austria (5%) e Grecia (3%). Piccole quote vengono destinate verso i paesi extre Ue, in particolare verso Russia, Svizzera e paesi dell est come Croazia e Albania. Sostanzialmente stabile la superficie coltivata ad albicocche che nel 27 è di 74 ettari di cui l 86,7% a media maturazione e il 12,7% a maturazione precoce. L annata delle albicocche nel cuneese non è stata certamente favorita dalle condizioni ambientali. Al grande caldo del mese di marzo e d aprile, che hanno provocato una stretta allo sviluppo vegetativo, sono seguite piogge persistenti e freddo da maggio a metà giugno che hanno determinando sulle albicocche precoci una qualità al di sotto delle aspettative A questo si sono aggiunte anche le forti grandinate inaspettate e precoci del mese di maggio che hanno colpito le zone tipiche di questa coltura (Busca, Costigliole di Saluzzo, Verzuolo, Piasco, Lagnasco, Revello ed Envie) determinando danni, per la coltura non protetta dalle reti, del 5% della produzione. Opportunità certamente mancata anche in considerazione delle buona campagna di mercato che si è registrata quest anno per le albicocche di qualità. Aumenta la consistenza complessiva della specie nell ultima anno di circa il 23%, da 629 agli attuali 774 ettari. Sono sempre le varietà tardive a concentrare l interesse dei produttori per questa coltura: quasi la totalità dei nuovi impianti giovani, ovvero il 99% è stata assegnata a questo raggruppamento. Di questi l 86% è costituito da Angeleno, il 7,8% da TC Sun e l 1,8% da Stanley. Sul fronte degli impianti oltre i 6 anni il 71% è costituito da Angeleno, il 7,2% rispettivamente per T.C. Sun e Stanley e l 11% per altre varietà. Si fermano al 2,6% e 1,6% le varietà rispettivamente a maturazione media e precoce. Anche nei prossimi anni è previsto un robusto incremento del potenziale produttivo che nel 27 si è attestato sui 115. q.li (+21% rispetto al 26). La coltura come per l albicocco risulta essere stata interessata da grandinate. Sulla base dei dati delle assicurazioni agevolate su 5,5 milioni di euro di valore assicurato per le susine sono stati risarciti dalle compagnie assicurative circa 1,4 milioni ovvero il 25%

20 Nel corso del 27 la superficie complessiva della coltura raggiunge i ettari, con un aumento rispetto al 26 del 9,5%, di cui 4.37 ettari sono in produzione, con un aumento di questi del 6% rispetto all anno precedente. Gli impianti giovani, di età inferiore ai 6 anni, rappresentano il 25% del totale: negli ultimi anni mediamente sono stati impiantati circa 18 ettari per anno. La produzione di kiwi nel cuneese, per il 27, è stata valutata in 95. q.li in aumento del 2,7% rispetto al 26 nonostante una riduzione delle rese del 3%. Tale riduzione è la conseguenza dell inverno eccessivamente mite che ha allungato il periodo della fioritura non consentendo una buona impollinazione e riducendo la numerosità dei frutti oltre a penalizzarne anche lo sviluppo. ( Ad eccezione del Piemonte e del Veneto le rese unitarie sono state decisamente inferiori rispetto allo scorso anno, in particolare nel Lazio (-34%). La flessione dell offerta in Italia poteva risultare molto pesante se non fosse stata parzialmente limitata dall entrata in produzione dei nuovi impianti. Le superfici ad actinidia con età superiore ai 4 anni sono state stimate in incremento nel 27, rispetto al 26, del 7% in Piemonte (+6% nel cuneese), del 4% in Veneto, del 2% in Emilia Romagna e dell 1% in Lazio. Nel corso del 27 la produzione commercializzabile (65 grammi e oltre) complessiva a livello nazionale, valutata in 415 mila tonnellate, è risultata inferiore del 19% rispetto al 26, così come la percentuale sul totale è stata pari al 92% contro il 96% dello scorso anno. Ad influenzare tali livelli è stata l elevata incidenza delle pezzature piccole, risultata più limitata in Piemonte (96% della produzione è commercializzabile) e in Veneto (95%). Il Piemonte, quest anno, con 121 mila tonnellate si colloca al primo posto in termini di produzione di prima qualità (7 grammi e oltre), seguita dal Lazio con 97 mila tonnellate e dal Veneto con 56 mila.. La nuova campagna commerciale, caratterizzata come abbiamo visto da una minor disponibilità di produzione nazionale (45 mila tonnellate contro le oltre 5 mila dello scorso anno), si sta svolgendo senza particolari problemi beneficiando, così come negli anni passati, del consolidamento delle esportazioni e di un mercato interno sempre più interessante anche sul piano quantitativo. Secondi i dati raccolti, sul fronte dell esportazione si conferma una situazione positiva sia per quanto riguarda le vendite, risultate molto toniche, sia per il livello dei prezzi ritenuto dagli operatori soddisfacente. I prezzi franco magazzino partenza con destinazione estero rilevati nel mese di febbraio 28 sono compresi tra,85-,92 euro/kg per i cestini con 15 frutti e 1,1-1,15 euro/kg per quelli con 12 frutti. Al contrario il prodotto alla rinfusa (in casse da 1 Kg) con medesima destinazione viene quotato tra 1,25-1,45 euro/kg per i calibri 25 e 1,1-1,15 euro/kg per quelli di calibro 33. Altro segnale positivo è quello delle giacenze di magazzino, che al 31 gennaio 28 sono inferiori del 21% rispetto a quelle rilevate nella precedente campagna commerciale, segno evidente che il destoccaggio sta avvenendo regolarmente e senza rallentamenti di nessuna natura. ()/1 Sulla base dei dati relativi al commercio nazionale, le esportazioni di kiwi italiano nella campagna 26/27 si sono posizionate, sia in termini quantitativi che in termini di valore, sui livelli più alti degli ultimi anni. L elevata disponibilità di produzione nazionale (466 mila tonnellate) ha determinato un notevole incremento delle esportazioni, che sono state pari a 337 mila tonnellate (il 72% della produzione complessiva). I volumi esportati sono aumentati del 36% - 2 -

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