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1 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel La pianificazione strategica delle forme di previdenza complementare Nel corso del tempo la gestione delle forme di previdenza complementare si è trasformata in un esercizio piuttosto complesso, da una parte a causa dell inevitabile ricerca d innovazione correlata alla gestione di attività complesse, dall altra in virtù dei rinnovati impulsi dell Authority di controllo, sempre più attenta a verificarne la correttezza procedurale. A ciò si aggiungano le crescenti responsabilità a livello sociale nei confronti degli aderenti, i quali vedono progressivamente assottigliate dai provvedimenti normativi le garanzie di primo pilastro. Come se non bastasse, il tutto è accompagnato, o meglio originato, da tendenze demografiche senza precedenti, che hanno messo in crisi i vecchi paradigmi. Questo insieme di considerazioni ha determinato negli ultimi anni una notevole complessità nella gestione delle forme di previdenza complementare, che i responsabili hanno tentato di affrontare, nel rispetto delle indicazioni normative, delegando specifici servizi a soggetti terzi appositamente preposti, in grado di garantire attraverso le proprie competenze, elevati standard qualitativi. È questo il caso della gestione finanziaria dei contributi o dell erogazione delle rendite. In tutto ciò va però riconosciuto un limite di fondo, legato al fatto che nella maggior parte dei casi manca una visione strategica complessiva della gestione della forma pensionistica. Lo dimostra il fatto che le scelte relative alle fasi dell adesione, della contribuzione, della gestione dei contributi e dell erogazione della rendita sono troppo spesso assunte attraverso provvedimenti non coordinati, che trascurano le strette correlazioni fra le fasi stesse. Si pensi, ad esempio, all abitudine di limitarsi ad analizzare normativamente la componente demografica degli aderenti esclusivamente per fini finanziari, trascurandone l utilizzo strategico per la gestione di eventuali squilibri strutturali e per la predisposizione di strategie in grado di alimentarne la sostenibilità nel lungo periodo. Detti squilibri possono non rappresentare una criticità per il Fondo nell immediato, ma potrebbero diventarlo in un futuro più o meno ravvicinato a seguito delle tendenze demografiche in atto. Immaginiamo una situazione caratterizzata da una distribuzione degli aderenti molto concentrata nelle età più avanzate, con un elevata quota prossima alla fase di erogazione e che non possa essere compensata nel breve periodo da un sufficiente livello di nuovi aderenti. Riuscire a stimare con sufficiente tempestività le conseguenze negative sull ANDP, significa anche valutare l eventuale sottodimensionamento dei comparti finanziari e gli impatti sulle condizioni di negoziazione, soprattutto se prossime al rinnovo delle convenzioni, come pure gli impatti in fase di erogazione, in particolar modo per le forme di previdenza che erogano direttamente le prestazioni e che in ultima analisi devono gestire problematiche relative alla sostenibilità. Quest ultimo ambito è di grande attualità anche per tutte quelle forme che delegano la fase di erogazione attraverso la stipula di una convenzione assicurativa, soprattutto quando si tratta di negoziare con una Compagnia di Assicurazione le basi tecniche per l erogazione della rendita. In un futuro prossimo tali basi potrebbero rappresentare un fattore critico di successo per orientare il trasferimento della posizione dell Aderente una volta che abbia raggiunto i requisiti per l accesso alla prestazione. Naturalmente valutazioni strategiche di questo tipo necessitano di strumenti complessi di simulazione e di interpretazione della realtà; simulatori che consentano di stimare e rappresentare numericamente nel corso del tempo gli impatti di scelte legate all adesione, alla contribuzione, alla gestione finanziaria dei contributi, all erogazione delle prestazioni. Ad esempio, quali valutazioni quantitative dovrebbero essere considerate per determinare consapevolmente il livello contributivo di una forma di previdenza complementare? Secondo la logica sopra descritta, tale valutazione potrebbe considerare: la stima degli impatti di differenti livelli contributivi sull attivo netto destinato alle prestazioni, in termini complessivi e per singolo comparto. Ciò significa utilizzare la variabile contributiva per gestire la sostenibilità delle prestazioni in termini complessivi e per creare economie di scala sui singoli comparti; la stima degli impatti di differenti livelli contributivi sulla posizione previdenziale degli aderenti, in modo da verificarne la coerenza rispetto all obiettivo previdenziale. L individuazione del giusto equilibrio fra contributo del datore e del lavoratore deve consentire agli aderenti una scelta contributiva che sia in linea con le proprie necessità previdenziali; la stima degli impatti di differenti livelli contributivi per fasce di età sulla struttura demografica. Ciò significa utilizzare la variabile contributiva per influenzare la struttura demografica del Fondo e gestirne eventuali squilibri; la stima degli impatti di differenti livelli contributivi sul livello di fidelizzazione degli aderenti alla forma pensionistica. Ciò significa utilizzare la variabile contributiva come fattore critico di successo nei confronti di potenziali competitors. Tale approccio consentirebbe ai responsabili delle forme di previdenza complementare di garantire una sana e proficua gestione, orientata non solo agli obiettivi di breve periodo, ma che sia anche coerente con la necessità degli aderenti di poter disporre nel lungo periodo di prestazioni in linea con le proprie necessità previdenziali. Attualmente, circa il 2% degli aderenti alle forme di previdenza complementare hanno sospeso la loro contribuzione, mettendo così a rischio il raggiungimento dell obiettivo previdenziale; ciò per altro, senza che il fenomeno sia stato valutato nella sua portata, affrontato e gestito in maniera proattiva dai Fondi. In ultima analisi il Management del Fondo dovrebbe rifocalizzarsi non solo sulle finalità, segue a pag 2 Intervista al Dott. Maurizio Sarti Direttore del Fondo Pensione Perseo segue a pag 7 Osservatorio Giuridico PUBBLICI DIPENDENTI: LA CONCESSIONE DEL T.F.S. DOPO LA SENTENZA N. 223/212 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La sentenza della Corte costituzionale dell 811 ottobre 212, n. 223 ha dichiarato, tra l altro, l illegittimità costituzionale... segue a pag 2 Il ruolo e l indipendenza dell advisor La deliberazione COVIP del 12 marzo 212 fornisce numerose indicazioni sull attuazione della politica di investimento nei Fondi Pensione rientranti nell ambito di applicazione del decreto 252 del 25. Particolare rilevanza è assunta dal documento sulla... segue a pag 2 I NUMERI DEL MERCATO Geomarketing A fine giugno si contano 39 Fondi Pensione Negoziali presenti sul mercato, dei quali 26 contrattuali o di categoria, 9 aziendali o di gruppo, 3 territoriali ed un solo fondo dedicato ai lavoratori autonomi.dopo Fontemp, Perseo e Sirio, nello scorso mese... segue a pag 3 Gestione delle prestazioni Con riferimento al campione analizzato, le prestazioni erogate nel primo semestre del 212 sono aumentate del 35% rispetto allo stesso periodo del 211, per un importo complessivo di 354 mln circa (+21,2% annuo). In crescita rispetto allo scorso... Banche Depositarie segue a pag 5 L Attivo Netto Destinato alle Prestazioni dei Fondi Negoziali a fine giugno sfiora 27,5 mld circa, registrando un aumento dell 8,7% rispetto al dicembre 211. L ANDP è così ripartito fra le differenti tipologie di fondi: 19,9 mld circa sono gestiti dai fondi... segue a pag 6 Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 1

2 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel ma anche sulle modalità con le quali raggiungere gli obiettivi preposti. A sostegno di ciò, nell ultima relazione della Covip si è affrontato l argomento richiamando le motivazioni delle nuove disposizioni sul processo di attuazione della politica di investimento: in particolare emergeva una duration degli investimenti obbligazionari contenuta in rapporto all orizzonte temporale della gestione e un elevato turnover del portafoglio in gestione finanziaria sui quali non è sembrato esservi consapevolezza da parte degli organi di amministrazione delle forme pensionistiche. La prassi osservata, più che il frutto di una scelta consapevole di politica di investimento, appare spiegabile con la replica di approcci gestionali tipici di altri settori del risparmio gestito. In conclusione, è auspicabile che le forme di previdenza complementare gestiscano con la stessa attenzione ciascuna delle fasi che ne caratterizzano l operato, mantenendo un approccio strategico coerente con il fine ultimo legato al sostenimento del tenore di vita dei propri aderenti e individuando quelle scelte tattiche compatibili con una visione integrata del processo. Per realizzare ciò è indispensabile dotarsi, oltre che di una visione di più ampio respiro, anche di strumenti per l analisi, la simulazione, il monitoraggio e il controllo in grado di supportare le scelte quotidiane del Management. Osservatorio Giuridico PUBBLICI DIPENDENTI: LA CONCESSIONE DEL T.F.S. DOPO LA SENTENZA N. 223/212 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La sentenza della Corte costituzionale dell 811 ottobre 212, n. 223 ha dichiarato, tra l altro, l illegittimità costituzionale dell art. 12, comma 1, del decreto legge 31 maggio 21, n. 78 nella parte in cui non esclude l applicazione della rivalsa pari al 2,5% della base contributiva prevista dall art. 37, comma 1, del DPR 29 dicembre 1973 (di approvazione del testo unico delle norme sull indennità di buonuscita a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato). ( )fino al 31 dicembre 21 la normativa imponeva al datore di lavoro pubblico un accantonamento complessivo del 9,6% sull 8% della retribuzione lorda, con una trattenuta a carico del dipendente pari al 2,5%, calcolato sempre sull 8% della retribuzione. La differente normativa pregressa prevedeva dunque un accantonamento determinato su una base di computo inferiore e, a fronte di un miglior trattamento di fine rapporto, esigeva la rivalsa sul dipendente di cui si discute. Nel nuovo assetto dell istituto determinato dalla norma impugnata, invece, la percentuale di accantonamento opera sull intera retribuzione, con la conseguenza che il mantenimento della rivalsa sul dipendente, in assenza peraltro della fascia esente, determina una diminuzione della retribuzione e, nel contempo, la diminuzione della quantità del maturata nel tempo. L estensione del regime di calcolo di cui all articolo 212 del Codice Civile ha determinato il venir meno delle differenze fino a quel momento esistenti circa la base di computo del stesso tra privati e pubblici dipendenti, con la conseguenza che il mantenimento del prelievo del 2,5% a carico del dipendente costituisce di fatto sia una diminuzione della retribuzione che dell accantonamento di. Si tratta di una sentenza che vuole rimuovere una situazione di iniquità che penalizzava milioni di pubblici dipendenti, ristabilendo un principio di eguaglianza. A seguito di tale pronuncia l art. 1 del decreto legge n. 185/212 ha disposto l abrogazione dell art. 12, comma 1, del D.L. 78/21 a decorrere dal 1 gennaio 211 e, nel contempo, la riliquidazione d ufficio entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto stesso (31 ottobre 212) di tutti i trattamenti di fine servizio liquidati in base all art. 12, comma 1 del D.L. 78/21 (abrogato) senza recupero delle eventuali somme erogate in eccedenza al dipendente. La norma dispone anche l estinzione di diritto di tutti i processi pendenti nonché l inefficacia di tutte le sentenze emesse (tranne quelle passate in giudicato) in materia di restituzione del contributo previdenziale obbligatorio nella misura del 2,5% della retribuzione contributiva utile prevista dall art. 11 della legge 8 marzo 1968, n. 152 e dall art. 37 e 38 del DPR 23 dicembre 1973, n Il ruolo e l indipendenza dell advisor La deliberazione COVIP del 12 marzo 212 fornisce numerose indicazioni sull attuazione della politica di investimento nei Fondi Pensione rientranti nell ambito di applicazione del decreto 252 del 25. Particolare rilevanza è assunta dal documento sulla politica d investimento che deve mostrare gli obiettivi della politica d investimento, definire i criteri per l attuazione della stessa e disciplinare le attività dei soggetti coinvolti nella gestione amministrativa e finanziaria dei Fondi Pensione e definire i meccanismi di controllo e valutazione dei risultati conseguiti dai Fondi Pensione. Nella deliberazione COVIP è disciplinata la Funzione Finanza dei Fondi Pensione la quale si occupa di un insieme di attività di controllo e di valutazione dei risultati raggiunti, eventualmente con il supporto di un soggetto esterno, l advisor, che fornisce indicazioni indipendenti sull evoluzione dei mercati e raccomandazioni inerenti all attuazione della politica d investimento, il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Fondo Pensione ed eventualmente riguardanti la modifica della stessa politica d investimento. L advisor inoltre collabora con la funzione finanza nella valutazione dei risultati raggiunti dai Fondi Pensione. La COVIP permette un esternalizzazione della Funzione Finanza, affidando la stessa a un advisor che segue in primis tutti gli aspetti riguardanti il controllo e la valutazione del comportamento dei gestori finanziari, e al contempo deve fornire indicazioni riguardo al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla politica d investimento, alla cui definizione ha generalmente contribuito. Gli advisor di Fondi Pensione hanno spesso inoltre un ruolo nella selezione dei gestori finanziari in sede di bando per l affidamento di risorse in gestione e supportano i Fondi Pensione nella predisposizione di numerosi documenti inerenti aspetti rientranti nella sfera della gestione finanziaria. In una situazione limite uno stesso soggetto potrebbe trovarsi a dover definire una politica di investimento per un Fondo Pensione e disciplinarla in un apposito documento, selezionare i gestori a cui affidare le risorse del Fondo: valutare l operato dei gestori rispetto ad un insieme di criteri di valutazione definiti dallo stesso advisor; verificare il raggiungimento degli obiettivi di investimenti alla cui definizione l advisor ha contribuito. In tale caso limite i potenziali conflitti d interesse sono evidenti. Questi inoltre si aggiungono all ovvia richiesta d indipendenza degli advisor da gestori finanziari, dove tale indipendenza non va limitata ai soli gestori coinvolti nelle attività del Fondo presso il quale l advisor presta servizi, ma va intesa a nostro parere in senso lato, escludendo qualsiasi legame tra l advisor e soggetti operanti nell ambito della gestione finanziaria professionale. Ne consegue che la situazione ideale rispetto all indipendenza ed al possibile ruolo svolto dall advisor preveda come prerequisito fondamentale l indipendenza rispetto a gestori finanziari. In secondo luogo, le attività che un Fondo Pensione può demandare ad un soggetto esterno non dovrebbero creare potenziali conflitti di interesse. In tale ottica, l eventuale consulente esterno che supporta un Fondo Pensione nella predisposizione del documento sulla politica di investimento non dovrebbe essere lo stesso advisor che ha contribuito a definire quella stessa politica di investimento e che poi collaborerà con il Fondo Pensione per valutarne il raggiungimento degli obiettivi. Infatti, tale soggetto e la sua attività saranno disciplinati dal documento sulla politica d investimento. Un altra separazione dovrebbe avvenire tra il soggetto che valuta i risultati della gestione finanziaria e il consulente esterno (l advisor) incaricato di selezionare i gestori a cui affidare le risorse del Fondo Pensione. Infatti, in tale caso il soggetto che seleziona coincide con quello che poi valuterà i gestori alla cui individuazione ha contribuito. Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 2

3 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel I NUMERI DEL MERCATO Geomarketing A fine giugno si contano 39 Fondi Pensione Negoziali presenti sul mercato, dei quali 26 contrattuali o di categoria, 9 aziendali o di gruppo, 3 territoriali ed un solo fondo dedicato ai lavoratori autonomi. Dopo Fontemp, Perseo e Sirio, nello scorso mese di luglio la COVIP ha autorizzato l iscrizione all Albo dei Fondi Pensione Negoziali del Fondo Futura riservato ai Geometri Liberi Professionisti. La Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti CIPAG ha infatti ultimato le procedure che hanno portato alla costituzione di un fondo di previdenza integrativa riferito alla propria categoria di lavoratori. Il patrimonio del Fondo Pensione Futura sarà separato e autonomo da quello della CIPAG. La base associativa minima che si prevede di realizzare, nei primi 18/24 mesi, è di circa 4. adesioni con una quota media procapite di contribuzione di 1.5 l'anno e una massa gestita di circa 6 milioni. In fase iniziale il fondo sarà strutturato con un solo comparto d investimento di tipo bilanciato e le risorse saranno affidate a un gestore che investe in fondi indicizzati. Nello scorso mese di ottobre è divenuta inoltre effettiva la fusione dei due Fondi Pensione Fondav e Previvolo il cui obiettivo era di Graf. 1 Evoluzione dell'offerta dei FPN Fonte: Elaborazioni Consulting riunire in un unica forma pensionistica complementare il personale dell aviazione commerciale e dei servizi aerei di pubblica utilità che operano in Italia. Le procedure di definizione dei comparti e di selezione dei gestori finanziari del nuovo Fondo Pensione Complementare Personale Navigante del Trasporto Aereo, Fondaereo, dovranno concludersi entro la fine del dic '7 dic '8 dic '9 dic '1 dic '11 giu Il totale degli iscritti ai Fondi Pensione Negoziali al termine di giugno è in diminuzione dello,4% rispetto a fine 211, scendendo sotto le unità. Con i lavoratori iscritti a Fondinps che ammontano a oltre 36.36, il settore dei Fondi Negoziali raggiunge un totale di oltre teste. L adesione ai fondi pensione negoziali riguarda ancora una minoranza: su un bacino di potenziali aderenti che è pari a lavoratori circa, il tasso di penetrazione si attesta intorno al 15,4%. Graf. 2 Evoluzione aderenti FPN ( ) 2.5 Graf. 3 Iscritti su potenziale aderenti (3/6/212) 15,4% giu 7 giu 8 giu 9 giu 1 giu 11 giu 12 84,6% Iscritti Potenziali aderenti Fonte: Elaborazioni Consulting Fonte: Elaborazioni Consulting A giugno sono circa i lavoratori che hanno compiuto una scelta consapevole circa la destinazione del proprio, mentre 18. circa sono i lavoratori che hanno aderito al proprio fondo di categoria tramite il meccanismo del silenzioassenso. Graf. 4 Evoluzione aderenti per tipologia di adesione (%) Graf. 5 Aderenti per sesso (3/6/212) 1% 4,5% 6.8% 8,3% 8,8% 8,7% 8% 61,8% 6% 4% 38,2% 2% giu 8 giu 9 giu 1 giu 11 giu 12 Donne Uomini Silenti Votanti Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 3

4 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel Il 96,8% circa dei lavoratori facenti parte del campione è iscritto a una forma di previdenza complementare in data successiva al 29/4/1993. A distanza di cinque anni dall introduzione del Dlgs. 252/5 del 27 il 43,7% del campione analizzato presenta un anzianità partecipativa compresa tra i 5 e i 1 anni, mentre il 36,7% dei lavoratori risulta iscritto alla previdenza complementare da meno di 5 anni. Graf. 6 Anzianità lavorativa e contributiva (3/6/212) Prima Occupazione Adesione alla Prev. Compl. Anni di partecipazione al fondo 35,3% 6,5%,7% 2,5% 19,1,5% 36,7% Prima del 29/4/93 Successiva al 28/4/93 Non noto Prima del 29/4/93 Successiva al 28/4/93 Non noto < 5 anni > 15 anni 58,2% 96,8% 43,7% La distribuzione degli iscritti per caratteristiche sociodemografiche non registra rilevanti variazioni rispetto ai mesi scorsi. L età media degli aderenti, che conferma ancora una volta la scarsa partecipazione dei giovani, si attesta intorno ai 44 anni per gli uomini e ai 43 per le donne che continuano a registrare un minore livello di partecipazione alla previdenza complementare (circa il 38,2% degli iscritti). Con riferimento al campione in analisi, il 36,3% degli iscritti a un fondo negoziale presenta un età compresa tra i 45 ed i 54 anni; scarsa invece la partecipazione da parte dei giovani lavoratori (fino ai 24 anni di età) che infatti rappresentano una quota pari all 1,7% circa. Il 36,9% degli uomini iscritti alla previdenza complementare rientra nella classe di età compresa tra i 45 ai 54 anni, percentuale che scende al 35,5% per il sesso femminile. Tab 1 Percentuale aderenti per classe d'età ed area geografica (3/6/212) Classi d'eta Nord Centro Sud e Isole Totale Graf. 7 Aderenti per classe d'età (3/6/212) minori di 15 anni,3%,1%,%,5% 5% tra 15 e 24 anni 1,11%,33%,23% 1,66% 4% tra 25 e 34 anni tra 35 e 44 anni tra 45 e 54 anni 9,42% 18,87% 2,51% 3,47% 6,94% 7,76% 3,12% 5,81% 8,7% 16,% 31,62% 36,3% 3% 2% tra 55 e 64 anni 6,56% 3,8% 4,36% 14,% 1% 65 anni ed oltre Totale,13% 56,63%,8% 21,66%,12% 21,71%,33% 1,% % < Uomini Donne Fonte: Elaborazioni su un campione rappresentativo del mercato Fonte: Elaborazioni su un campione rappresentativo del mercato Con riferimento alla distribuzione degli iscritti per aree geografiche, nelle regioni del nord si concentra circa il 56,6% delle adesioni, di cui il 33,5% nel Nord Ovest; nel centro Italia si colloca il 21,7% degli iscritti, mentre resta più limitata la partecipazione ai fondi negoziali nelle regioni meridionali e insulari (circa il 21,7%). In diminuzione il numero di nuove adesioni raccolte nel secondo trimestre dell anno, anche a causa di un tasso di disoccupazione in continua crescita. Con circa 8.2 nuove adesioni raccolte, è più che dimezzato il volume raggiunto rispetto al valore del secondo trimestre del 211. Graf. 8 Evoluzione aderenti per area geografica Graf. 9 Evoluzione nuove adesioni 1% 8% 7,5% 12,8% 7,5% 13,1% 7,6% 13,3% 7,9% 13,8% ,8% 48,4% 1% 8% 6% 6% 4% 2% 2,4% 27,6% 2,7% 27,% 2,6% 26,8% 21,7% 23,1% ,% 22,1% 14,5% 45,5% 24,5% 2,7% 14,5% 4% 2% % 2% 4% % 4q 28 4q 29 4q 21 4q 211 Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole 2q 21 3q 21 4q 21 1q 211 2q 211 3q 211 4q 211 1q 211 2q 211 6% Fonte: Elaborazioni Consulting Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 4

5 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel Le nuove adesioni raccolte nel primo semestre 212 ammontano complessivamente a 17.8 circa e il 34% fa capo a individui di età compresa fra i 25 ed i 34 anni d età. Con riferimento invece alla dislocazione territoriale, oltre il 6% delle nuove sottoscrizioni sono state raccolte al Nord. Graf. 1 Nuove adesioni per classe d'età (1 semestre 212) 8. Graf. 11 Nuove adesioni per area geografica (1 semestre 212) 6,7% 2,3% % < e + Tacite Esplicite 34,8% 12,2% 28,6% 25,4% Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Residenza non nota Estero I NUMERI DEL MERCATO Gestione delle prestazioni Tab 2 Classificazione prestazioni erogate (1 semestre 212) Anticipazioni Riscatti Parziali Riscatti Totali Trasferimenti Prestazioni pensionistiche in capitale Con riferimento al campione analizzato, le prestazioni erogate nel primo semestre del 212 sono aumentate del 35% rispetto allo stesso periodo del 211, per un importo complessivo di 354 mln circa (+21,2% annuo). In crescita rispetto allo scorso anno l incidenza dell importo complessivo delle prestazioni pensionistiche sull ANDP che raggiunge quota 3%. Num Numerosità Importo ( Mln) Prestazione Media Prestazioni su ANDP ,% 2,86% 43,51% 8,67% 16,% 9,77 6,29 125,6 37,64 94, ,78%,5% 1,8%,32%,81% Rispetto al primo semestre 211 le richieste di anticipazione hanno fatto registrare una crescita del 7% circa. Si riscontrano evidenti differenze tra gli importi medi liquidati secondo la tipologia d anticipazione richiesta. Le anticipazioni richieste in caso di acquisto della prima casa hanno un importo medio pari a 18.94, sfiora l importo medio erogato per le anticipazioni per ristrutturazione e 6.8 quelle invece per spese sanitarie. Grafico 12 Anticipazioni (1 semestre 212) Numero di pratiche 19,% Importo tot. lordo (quota %) 16,3% 2. Importo medio ( ) 5,5% 15. 9,3% 9,6% 1. Spese Sanitarie 66,2% Ristrutturazione casa 51,9% Acquisto 1 casa Altre esigenze 22,3% Spese Sanitarie Ristrutturazione casa Acquisto 1 casa Altre esigenze 5. Spese mediche Ristrutturazione casa 1 casa Altro Rispetto al primo semestre 211 il numero dei riscatti parziali richiesti è aumentato del 56%, per un importo liquidato complessivo di circa 6,3 mln. Circa il 6% di tali riscatti risultano imputabili al verificarsi di procedure di cassa integrazione, con un importo medio che supera 5.15; diminuiscono del 17% circa invece le richieste d anticipazione per procedure di mobilità per le quali è previsto un importo medio pari a poco più di A fine giugno le richieste di riscatto totale sono in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo del 211. Grafico 13 Riscatti parziali (1 semestre 212) Numero di pratiche Importo tot. lordo (quota %) Importo medio ( ) 23,6% 59,6% 48,9% 37,2% ,5% Cassa Integrazione Mobilità 12 mesi < inoccupazione < 48 mesi 13,9% Cassa Integrazione Mobilità 12 mesi < inoccupazione < 48 mesi Cassa Integrazione 12 mesi < inoccupazione < 48 mesi Mobilità Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 5

6 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel L importo totale lordo liquidato per le suddette richieste ammonta a oltre 125,6 mln. La stragrande maggioranza delle richieste, circa il 78,7%, sono riconducibili a un periodo d inoccupazione superiore ai 48 mesi, seguite con una quota pari all 8,8% dalle pratiche di riscatto totale per mobilità che crescono del 25% e che presentano un importo medio superiore a Grafico 14 Riscatti totali (1 semestre 212) Numero di pratiche Importo tot. lordo (quota %),6%,7% 4,5% 1,8% 16,2 6,7%,8% 4,8% 1,5% Importo medio ( ) 8,8% 8. 78,7% 66,% 4. Pensionamento Decesso Invalidità Permanente Inoccupazione > 48 mesi Mobilità Post riscatto parziale (ex Risoluzione 399 AE) Pensionamento Decesso Invalidità Permanente Inoccupazione > 48 mesi Mobilità Post riscatto parziale (ex Risoluzione 399 AE) Pensionamento Decesso Invalidità permanente Inoccupazione > 48 mesi Mobilità Post riscatto parziale (ex Risoluzione 399 AE) I NUMERI DEL MERCATO Banche depositarie L Attivo Netto Destinato alle Prestazioni dei Fondi Negoziali a fine giugno sfiora 27,5 mld circa, registrando un aumento dell 8,7% rispetto al dicembre 211. L ANDP è così ripartito fra le differenti tipologie di fondi: 19,9 mld circa sono sono gestiti dai fondi di categoria con una quota di mercato pari al 72,3%; supera 5,5 mld il patrimonio dai fondi di gruppo e di quelli aziendali con una quota pari al 2,2%. L ANDP dei fondi territoriali ammonta a quasi 2 mld, mentre il fondo dedicato ai lavoratori autonomi, Fondo Sanità gestisce masse per un totale di 9,4 mln. Sono cinque le banche depositarie che operano in questo segmento di mercato. Il primato in termini di ANDP e di numerosità d incarichi spetta all Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane con oltre 8,9 mld circa di patrimonio e 13 incarichi. BNP Paribas S.S., secondo operatore per dimensione patrimoniale, è la banca depositaria con la fee media applicata più bassa rispetto al resto del mercato. A seguire, con un patrimonio in gestione di 5,9 mld, troviamo Société Génerale S.S. che svolge il ruolo di banca depositaria per ben 1 fondi con una fee media di poco inferiore a 2,1 basis point e State Street Bank con un patrimonio di 5,3 mld circa e fee media pari a 2,7 bp. Invariato il range di applicazione delle fee, che varia da un minimo di 1,2 basis point a un massimo di 5,9. Invariato rispetto allo scorso trimestre la commissione media complessiva pari a 2,65 basis point. Tab 3 Banche depositarie (3/6/212) N Fondi ANDP ( Mln) Fee media ANDP BNP Paribas S.S ,213 ICBPI ,294 ICCREA Banca 1 6,5 Société Génerale S.S ,267 State Street Bank ,2691 Fonte: Elaborazioni Consulting Graf. 15 ANDP per Banca Depositaria (%) Graf. 16 Fee applicate (basis point) 19,2%,2% 32,3% Fee Max 21,6% ICBPI. BNP Paribas S.S. State Street Bank Société Génerale S.S. ICCREA Banca Fee Med Fee Min Fonte: Elaborazioni Consulting 26,7% Fonte: Elaborazioni Consulting Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 6

7 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel Tab 4 Classificazione dei comparti garantiti (dati al 3/6/212) Rendimento Minimo Garantito Rendimento Ytd (%) Rendimento medio annuo composto a 3 anni (%) AGRIFONDO (Garantito GC) 1,6 1,99 ALIFOND (Garantito GC) 1,17 1,6 ARCO (Garantito GC) 1,5 1,61 ASTRI (Garantito MG) 1,82 1,99 BYBLOS (Garantito MG) 2,% 1,34 1,87 COMETA (Sicurezza MG) TMG (ISVAP)(1) 6,11,16 CONCRETO (Garantito GC) 2, 1,8 COOPERLAVORO (Sicurezza MG) 1,78 1,34 ESPERO (Garanzia MG) 2,5% 3,49 2,51 EUROFER (Garantito GC) 1,7 1,66 FILCOOP (Garantito GC) 1,77 1,42 FONCER (Garantito GC) 1,69 1,74 FONCHIM (Garanzia GC) 1,43 1,24 FONDAPI (Garanzia GC) 1,44 2,2 FONDAV (Garanzia GC) 2,3 1,75 FONDENERGIA (Garantito GC) 1,5 1,9 FONDINPS (Garanzia MG) 5,27 1,46 FONDO SANITA' (Garantito GC) 1,27 n.a. FONDOPOSTE (Garantito GC) 1,51 2, FONTE (Garantito MG) "Tasso d'inflazione europea" 2,21 2,1 FOPADIVA (Garanzia MG) 1,77 1,87 FOPEN (Monetario Classe Garanzia GC) 1,8 1,8 GOMMAPLASTICA (Conservativo con Garanzia GC) 1,73 2,2 LABORFONDS (Garantito MG) 2,% (3) 2,29 2,16 MEDIAFOND (Garantito GC) 1, 1,46 PEGASO (Garantito MG) 1,49 1,24 PREV.I.LOG (Garantito MG) 1,31 1,48 PREVAER (Garantita MG) 2,72 1,47 PREVEDI (Sicurezza MG) 1,29 1,27 PREVIAMBIENTE (Garantito GC) 2,47 1,78 PREVICOOPER (Sicuro MG) 2,% 3,9 2,65 PREVIMODA (Garantito GC) 1,98 1,74 PREVIVOLO (Garantita GC) 1,1 1,25 PRIAMO (Garantito Protezione MG) 1,9 1,88 QUADRI E CAPI FIAT (Garantito GC),63 1,58 SOLIDARIETA' VENETO (Garantito MG) 2,94 1,52 TELEMACO (Garantito White MG) 1,% 2,38 2, GC=Garanzia di capitale MG=Rendimento minimo garantito (1) Tasso massimo garantibile stabilito dall'isvap. Per il periodo dal 1/5/21 3/4/211 sarà pari al 2,5% (2) E' previsto il consolidamento dei rendimenti positivi conseguiti. (3) Il comparto garantisce la restituzione del capitale versato e il maggior valore tra il rendimento annuo composto del 2% sui versamenti effettuati da ogni singolo aderente e il controvalore dato dalla somma di tutte le quote relative ad ogni aderente valorizzate al maggior valore unitario della quota registrato nell ultimo giorno di ogni anno. Fonte: Elaborazioni Consulting Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 7

8 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel Intervista Iama Dott. Maurizio Sarti Direttore del Fondo Pensione Perseo Iama: Il Fondo Pensione Perseo rappresenta assieme Fondo Pensione Sirio una delle più recenti novità nell offerta dei Fondi Pensione negoziali. Quali sono i soggetti promotori del Fondo? Qual è la platea di lavoratori interessati? Maurizio Sarti Perseo nasce dalla volontà delle parti negoziali ARAN, in rappresentanza delle Amministrazioni pubbliche e organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative di dar vita ad una forma pensionistica complementare per i lavoratori delle Regioni, delle Autonomie Locali e perciò, comuni, province, comunità montane, e della Sanità. Rispetto ai fondi pensioni del settore privato, nei fondi del settore pubblico, e perciò anche in Perseo, trovano accoglienza non solo i lavoratori subordinati ma anche il personale dirigente, i professionisti e il personale sanitario, medico e veterinario. In tal modo tutti i lavoratori che operano nelle strutture pubbliche sul territorio sono interessati in ugual misura a Perseo. Iama: Alla nascita di un nuovo Fondo Pensione si crea ovviamente la necessità di renderne note esistenza e finalità. Avete pianificato particolari campagne promozionali per sensibilizzare i lavoratori in questo senso? Se sì, tramite quali canali e strumenti (internet, direct marketing, brochure cartacee o interattive, promozione diretta sul territorio)? La campagna promozionale organizzata da Perseo, con finalità prioritariamente informative, si articola in una serie di iniziative sia di promozione mediata, attraverso l utilizzo delle moderne tecnologie informatiche, sia di comunicazione interpersonale, attraverso l uso dell intervento diretto di un rappresentante del Fondo pensione in specifici momenti seminariali appositamente organizzati a livello sia regionale sia territoriale. Inoltre, non si sono certo dimenticati i più tradizionali supporti di comunicazione come le locandine, brochures, depliants sia cartacee sia interattive. Per fare solamente alcuni esempi si è fatto un buon uso dei social network, a cominciare da Facebook per passare Twitter a You Tube. Quest ultimo insieme a Facebook ha permesso una buona diffusione del video di presentazione di Perseo, appositamente girato. L accoglienza di consenso riservata al video ci suggerisce di proseguire su questa strada perfezionando i messaggi riguardo alle risposte che stiamo registrando. Inoltre abbiamo richiesto a tutte le Amministrazioni pubbliche interessate dall iniziativa di pubblicare nelle pagine intranet un banner del Fondo da scegliere tra quelle che il Fondo stesso ha messo a disposizione, appositamente linkato sul sito del Fondo ( Iama: Nella vostra realtà avete compiuto analisi e valutazioni in termini di geomarketing con l intento di meglio identificare i vostri potenziali aderenti in funzione delle diverse aree in cui siete presenti, con l obbiettivo di ottenere un livello di penetrazione sul potenziale elevato? Gli interessati a Perseo sono complessivamente circa un milione e trecentomila distribuiti in oltre novemilacinquecento unità istituzionali, di cui oltre il 68% è concentrato nei 337 enti con più di mille addetti pari ad appena il 3,5% del totale delle unità istituzionali. In particolare nelle aziende sanitarie Locali, con oltre 43. lavoratori e nelle Aziende ospedaliere con oltre Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale, l addensamento più elevato si ritrova in Lombardia circa 18. addetti seguita da Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Campania con poco più di 1. addetti ciascuna. Questo ci suggerisce di avere particolare attenzione a quelle realtà sia territoriali di tipologia d ente di maggiori dimensioni. Ma, comunque, non intendiamo trascurare nessuno, tanto che abbiamo dato, anche in questi giorni, la nostra piena disponibilità ad intervenire ovunque i territori richiedano la nostra presenza. Iama: Dopo l ottenimento dell autorizzazione, il prossimo passo consisterà nel rendere attivo il Fondo. Entro quando prevede che saranno selezionati i provider necessari al funzionamento del fondo? Perseo è già attivo dal 15 di settembre, data in cui ha iniziato a raccogliere le adesioni. Abbiamo dunque provveduto a selezionare il service amministrativo, individuato in Previnet S.p.A., e la Banca depositaria per la quale è stato selezionato l Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI). Nei prossimi giorni avvieremo la selezione di un Advisor finanziario, con l obbiettivo di entrare in gestione finanziaria entro il prossimo anno. Iama: In questo momento il Fondo prevede solamente un comparto d investimento, ci descrive brevemente le caratteristiche del comparto? Come ho appena detto il Fondo si avvierà alla gestione finanziaria il prossimo anno entro il quale le risorse saranno investite in pronti contro termine. Il CdA di Perseo ha, sin d ora, comunque, individuato in una gestione in garanzia il monocomparto con il quale inizierà la propria attività finanziaria. E obiettivo di Perseo ottenere da questa gestione la garanzia di restituzione del capitale e l individuazione, nei termini che saranno concordati con i gestori selezionati, di un rendimento minimo per evento. Saranno poi le condizioni di mercato e le potenzialità allora presenti a suggerire alle parti le migliori condizioni contrattuali. Iama: Quasi tutti i Fondi Pensione prevedono più di un comparto d investimento, state pensando anche voi di ampliare l offerta d investimento? Sicuramente sì. La partenza con il comparto in garanzia è suggerita oltre che dalla cautela anche dall esigenza imposta dalla normativa vigente per l accettazione del inoptato per i lavoratori del settore privato. Infatti, a Perseo potranno aderire anche i dipendenti del settore Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 8

9 N.8 NOVEMBRE 212 A cura di Matteo Feroldi matteo_feroldi@iama.it tel della Sanità privata per i quali le parti sottoscriveranno appositi accordi di adesione. In seguito, dopo almeno un anno di gestione in monocomparto, il Consiglio di Amministrazione potrà proporre all Assemblea dei Soci l adozione di almeno un altro comparto d investimento. In prospettiva penso che Perseo, se otterrà dai lavoratori interessati l accoglienza che ci attendiamo, potrà avere tre comparti d investimento, oltre alla garanzia anche un comparto bilanciato e uno obbligazionario. Iama: Si parla sempre dei Fondi Pensione come d investimenti di lungo periodo. Crede che offrire la possibilità di aderire a un percorso d investimento programmato di tipo Life Cycle sia una buona soluzione? Senza appassionarsi più di tanto al Life Cycle, rispetto al quale le mie preferenze vanno verso il Data Target, l idea di un percorso programmato, che comunque non estranei l investitore previdenziale dalla responsabilità del proprio futuro pensionistico, è sicuramente una strada da prendere in seria considerazione. Iama: Solo quattro Fondi Pensione Negoziali presentano delle garanzie assicurative accessorie. Ritiene possibile in un prossimo futuro l introduzione di tali coperture anche per il Fondo Perseo? Se si, pensa che l obbligatorietà dell adesione sia una scelta migliore? Guardando al futuro del mercato dei Fondi pensione non è sicuramente da escludere, anzi, da prendere in seria considerazione, la possibilità di adottare garanzie assicurative accessorie, ampliando l offerta dei Fondi pensione con, per esempio, l LTC. Ciò detto la questione concernente l obbligatorietà non si pone come alternativa all adozione di garanzia assicurativa accessoria, anzi ha una sua ragione d essere che trae origine da due caratteristiche di fondo: la prima dalla natura negoziale dei Fondi pensione di categoria che sono esplicitamente nei CCNL e che, quindi, si configurano più come benefit contrattuali che come una mera opportunità di risparmio previdenziale; la seconda nell onere che l adesione al Fondo pensione di categoria comporta per il datore di lavoro, il quale, si trova nelle condizioni di far fronte a una contraddizione implicita tra la volontà di agevolare la libera scelta del lavoratore e l avere coscienza che la diffusione dell adesione al Fondo pensione comporterebbe una lievitazione del costo del lavoro. Iama: La diffidenza dei lavoratori verso gli strumenti d investimento, fondi pensione compresi, ha frenato lo sviluppo della previdenza complementare. Come valuterebbe l introduzione di un fondo di garanzia che assicuri la restituzione dei versamenti al Fondo Pensione? Crede sia una svolta decisiva per lo sviluppo della previdenza complementare? La diffidenza verso gli strumenti d investimento, nell attuale congettura di mercato, è sicuramente una delle componenti di freno allo sviluppo dei Fondi pensione. A mio modo di vedere, però, non è la più rilevante. Al primo posto, infatti, metterei un problema, non ancora sufficientemente esplicitato, di cultura previdenziale e di cultura finanziaria. Su questo terreno dobbiamo registrare un grave ritardo anche da parte della comunicazione istituzionale che dovrebbe essere il vero motore di diffusione della cultura previdenziale e finanziaria del nostro Paese. Fatta questa premessa, non credo che il fondo di garanzia potrebbe essere la soluzione per un rilancio della previdenza complementare. Sarebbe, infatti, un messaggio contraddittorio che risponde con l adozione di uno strumento finanziario particolare alla supposta diffidenza verso la finanza. Iama: Qual è il suo punto di vista sulla revisione in atto del D.M. 73/96 sui limiti agli investimenti dei Fondi Pensione? Quali particolari modifiche ritiene possano essere introdotte? Lo stato attuale della revisione del D.M. 73/96 presenta aspetti sicuramente importanti in particolare per quanto riguarda le tipologie di attività ammesse che superano i limiti della precedente normativa, anche se nel caso degli strumenti derivati ancora insiste la richiesta che siano contestualmente presenti sia le finalità di copertura sia la gestione efficiente, che potrebbero essere posti tranquillamente in alternativa, e l adozione di parametri oggettivi diversi dal benchmark. Inoltre, ritengo che sia di particolare rilievo il perseguimento dell ottimizzazione del rapporto reddittivitàrischio e la conoscenza e gestione dei rischi. Sotto questo punto di vista lo schema di revisione del D.M. 73/96 deve, inevitabilmente, essere letto alla luce della deliberazione COVIP del 16 marzo 212, in particolare nella parte in cui individua in strutture interne ai Fondi il controllo e la gestione dei rischi connessi agli investimenti. Copyright by Consulting Srl, Milano (212) Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento sono riservati per tutti i paesi del mondo. 9

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