Ministero della Giustizia
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- Adelmo Tonelli
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1 Ministero della Giustizia DIPARTIMENTO DELL AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA ISTITUTUTO SUPERIORE DI STUDI PENITENZIARI RI-CONOSCERE E VALORIZZARE LE ESPERIENZE NEL DAP MODELLO DI CANDIDATURA Istituto Superiore di Studi Penitenziari, via Giuseppe Barellai n ROMA FAX issp.dap@giustizia.it iaz-iati-az-bf- ISSP/II
2 1. CANDIDATURA Indicare rispetto all unità organizzativa centrale, regionale, locale del DAP UNITA ORGANIZZATIVA UFFICIO/ AREA DIRIGENTE UFFICIO/AREA REFERENTE PROGETTO Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Campania Ufficio Esecuzione Penale Esterna Dr. Tommaso Contestabile Dr.ssa Dolorosa Franzese Indicare rispetto al referente operativo dell iniziativa/progetto COGNOME E NOME Dr.ssa Franzese Dolorosa QUALIFICA Assistente Sociale C3 TELEFONO 081/ FAX 081/ INDIRIZZO epe.pr.napoli@giustizia.it 2 DENOMINAZIONE DELL INIZIATIVA/TITOLO DEL PROGETTO Progetto PITAGORA L esperienza è X conclusa non conclusa, ma ha prodotto risultati concreti e verificabili Indicare i tempi di attuazione Data di inizio Gennaio 2005 Data di conclusione Luglio AREA DI SELEZIONE DEL CONCORSO A CUI SI INTENDE PARTECIPARE: (barrare una sola casella; è possibile partecipare a più aree del concorso presentando schede di candidatura diverse) X AREA GESTIONALE/ ORGANIZZATIVA: migliori esperienze organizzative, gestionali e/o formative che abbiano apportato nelle strutture di riferimento un cambiamento significativo e proficuo in termini qualitativi e strategici. AREA TRATTAMENTALE E DELL INCLUSIONE SOCIALE: migliori progettualità che abbiano innescato processi trattamentali e/o di inclusione sociale particolarmente significativi e innovativi sotto il profilo della metodologia, degli strumenti utilizzati e delle collaborazioni con la comunità locale. 2
3 4. SPIEGARE IL MOTIVO PER CUI SI È SCELTO DI CONCORRERE max 15 righe Perché si ritiene che il progetto con cui si è scelto di concorrere sia innovativo, in quanto offre agli U.L.E.P.E. lo strumento per monitorare in maniera costante e capillare sul territorio di competenza l incidenza del fenomeno dell esecuzione penale esterna, facilitando così una programmazione più mirata degli interventi e dei progetti da realizzare con altre realtà locali, istituzionali e non. Inoltre, si ritiene che l iniziativa presentata concorra a migliorare la qualità degli interventi forniti dagli U.L.E.P.E. e a renderne più funzionali e omogenee le prassi operative. 5. BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO DI PARTENZA. max 15 righe Tra i compiti istituzionali dell Ufficio E.P.E. presso il P.R.A.P. vi è quello del coordinamento delle attività degli U.L.E.P.E. della circoscrizione, nonché la tenuta della mappa dei soggetti in regime di esecuzione penale esterna (Decreto Dirigente Generale P.R.A.P. Campania n. 2 del ). Tale Ufficio, attraverso il progetto Pitagora, ha inteso ampliare tale competenza elaborando ed utilizzando i dati raccolti (carichi di lavoro rapportati agli organici, tempi di archiviazione dei casi e tipologia degli interventi effettuati) per andare oltre l aspetto conoscitivo del fenomeno al fine di: - individuare le aree territoriali con maggiore presenza di soggetti in esecuzione penale esterna; - favorire la visibilità degli uffici che gestiscono le misure alternative; - incentivare l integrazione degli U.L.E.P.E. con gli organismi preposti alla prevenzione ed al controllo del territorio (forze dell ordine, ecc.); - rendere più visibili e incisivi gli aspetti recupero/controllo/prevenzione, all interno del contesto territoriale, per una presa in carico congiunta tra A.P. e Comunità; - contribuire fattivamente al ridimensionamento della recidiva; - far emergere i nodi problematici dell attività lavorativa, migliorarne la qualità ed individuare standard comuni di riferimento, rendendo così più funzionali e omogenee le prassi operative. 6. DESTINATARI DELL INIZIATIVA N dei destinatari dell iniziativa 201 (personale degli U.L.E.P.E. e della Sede di Servizio della regione Campania) N complessivo universo di Breve descrizione delle caratteristiche riferimento(personale/utenza) del gruppo dei destinatari 201 (personale) Dirigenti, assistenti sociali, contabili, collaboratori amministrativi, ausiliari e polizia penitenziaria 7. FINALITÀ DELL INIZIATIVA max 15 righe Con il progetto PITAGORA si è inteso far emergere 2 aspetti dell attività degli U.L.E.P.E.: la portata del fenomeno dell esecuzione penale esterna e la partecipazione della società civile e delle istituzioni alla promozione di attività finalizzate al reinserimento dei soggetti con problematiche di giustizia. Il primo è di carattere operativo e consiste nel monitoraggio continuo dei soggetti in esecuzione penale esterna, che consente agli U.L.E.P.E. di programmare interventi più mirati e di analizzare con più precisione i carichi di lavoro, per un organizzazione basata su criteri oggettivi e scientifici. Il secondo è di carattere politico: il monitoraggio continuo del flusso delinquenziale, facilitando 3
4 l implementazione di attività mirate, con particolare attenzione alle zone con una maggiore concentrazione di soggetti in esecuzione penale esterna, consente il riconoscimento del contributo fondamentale agito dall A.P. nel controllo e nella prevenzione del crimine, in concorso con altri organismi. Il progetto si qualifica poi come strumento da utilizzare per migliorare i processi organizzativi, in particolare degli U.L.E.P.E., e per consentire una razionalizzazione delle risorse umane, onde evitarne un utilizzo non giustificato da obiettive e necessarie esigenze di servizio, come disposto nella lettera circolare n / , della D.G. Personale e Formazione. 8. OBIETTIVI SPECIFICI E STRUMENTI DI REALIZZAZIONE Per ciascun obiettivo specifico indicare le azioni previste e gli strumenti predisposti per realizzarlo: (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI PREVISTE STRUMENTI Realizzare una mappa sistematicamente aggiornata sui soggetti in esecuzione penale esterna e su quelli in carico a diverso titolo agli U.L.E.P.E., che tenga conto anche della loro dislocazione territoriale Elaborare e divulgare le informazioni raccolte agli U.L.E.P.E. e ad altri organismi territoriali, per consentire un monitoraggio e una programmazione/implementazione di modalità operative che possano agevolare il reinserimento dei soggetti seguiti monitorare l attività lavorativa degli U.L.E.P.E., sotto il profilo quantitativo e qualitativo per fornire proposte finalizzate al riequilibrio delle difformità e all implementazione di standard omogenei di intervento (numero di casi assegnati, tempi di intervento, priorità, ecc.) realizzazione di un software ad hoc; individuazione dei codici identificativi acquisizione mensile dei dati da parte degli U.L.E.P.E.; sistematizzazione degli stessi per tipologia di incarico e residenza dei soggetti; restituzione mensile agli U.L.E.P.E. del prodotto rielaborato; realizzazione del convegno L esecuzione penale esterna in Campania. Le istituzioni si confrontano acquisizione mensile dei dati da parte degli U.L.E.P.E.; sistematizzazione degli stessi per tipologia di incarico e residenza dei soggetti; realizzazione di un archivio informatico dei dati; realizzazione di una relazione di servizio sullo stato degli U.L.E.P.E. da presentare in una plenaria e da aggiornare periodicamente programma AMICA; schede di rilevazione dei dati relativi ai carichi di lavoro degli AA.SS.; mappe territoriali programma AMICA; schede di rilevazione dei dati relativi ai carichi di lavoro degli AA.SS.; mappe territoriali; software realizzato per il progetto programma AMICA; schede di rilevazione dei dati relativi ai carichi di lavoro degli AA.SS.; mappe territoriali; software realizzato per il progetto 4
5 9. PERSONALE COINVOLTO NELLA GESTIONE Risorse umane interne: indicare il numero degli operatori coinvolti nell iniziativa, con riferimento al numero complessivo del personale con la medesima qualifica e specificando l attività svolta. (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) N N TOT nell unità organizzativa QUALIFICA ATTIVITÀ SVOLTA 3 3 Assistente Sociale Ideazione e stesura del progetto; ricerca e acquisizione del materiale necessario per la realizzazione del progetto; organizzazione e realizzazione del convegno; stesura della relazione di servizio; organizzazione e gestione della plenaria di presentazione 3 97 Polizia Penitenziaria Realizzazione del software; sistematizzazione mensile dei dati; tenuta dell archivio dati; supporto tecnico per la realizzazione del convegno e della relazione di servizio 1 1 Esperto informatico Supporto tecnico per la realizzazione del convegno e della relazione di servizio Risorse umane esterne: indicare gli operatori di altri organi dell amministrazione penitenziaria, di enti pubblici o privati operanti nella comunità locale o liberi professionisti che hanno collaborato alla realizzazione dell iniziativa. (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) N QUALIFICA ATTIVITÀ SVOLTA ENTE DI APPARTENENZA 1 Collaboratore amministrativo 1 Collaboratore amministrativo 1 Collaboratore amministrativo 1 Collaboratore amministrativo 1 Responsabile Sede di Servizio Collaborazione nella realizzazione del software; invio mensile dei dati Invio mensile dei dati Invio mensile dei dati Invio mensile dei dati Invio mensile dei dati U.E.P.E. Napoli U.E.P.E. Avellino-Benevento U.E.P.E. Caserta U.E.P.E. Salerno Sede di Servizio Benevento 10. PARTNER (compilare se presenti partner ) Indicare gli enti pubblici o privati che hanno condiviso e hanno assunto responsabilità di rilievo rispetto all iniziativa: dalla progettazione alla realizzazione. 5
6 (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) ENTE FINALITA GENERALE ENTE COLLABORAZIONE 1 GIA ATTIVA ATTIVATA AD HOC Indicare per ciascun partner : (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) ENTE RUOLO ATTIVITA SVOLTE N RISORSE IMPIEGATE UMANE ECONOMICHE STRUTTURALI 1 Barrare la casella corrispondente 6
7 11. INTEGRAZIONE Le collaborazioni hanno inciso sulla attivazione e/o sulla stabilizzazione della RETE all interno della comunità locale? Come? (max 15 righe) Indicare l eventuale stipulazione di convenzioni, protocolli d intesa, contratti, altro. (max 15 righe) Descrivere la rispondenza del progetto ai bisogni rilevati e la sua correlazione rispetto alle politiche locali, anche con eventuale riferimento ai piani di zona. (max 15 righe) 12. CAMBIAMENTO Indicare il cambiamento concreto e verificabile che l iniziativa ha generato : -nell organizzazione. (max 15 righe) Per il PRAP Campania, il progetto ha offerto la possibilità di avere con sistematicità e puntualità il quadro aggiornato e complessivo dell esecuzione penale esterna sul territorio regionale. Per gli U.L.E.P.E., invece, esso ha permesso l acquisizione di uno strumento che consente loro di avere con sistematicità e puntualità il quadro aggiornato e complessivo dell esecuzione penale esterna sul territorio di competenza e di programmare interventi in collaborazione con altri organismi presenti sul territorio, riferiti in particolare alle zone che registrano una maggiore presenza di soggetti in esecuzione penale esterna. -nelle attività trattamentali e/o negli interventi finalizzati all inclusione sociale. (max 15 righe) Anche in questo caso, per gli U.L.E.P.E., il progetto ha permesso l acquisizione di uno strumento che consente loro di programmare interventi in collaborazione con altri organismi presenti sul territorio, riferiti in particolare alle zone che registrano una maggiore presenza di soggetti in esecuzione penale esterna. 7
8 L iniziativa realizzata ha creato all interno dell ufficio nuovi canali di condivisione, partecipazione, collaborazione? Quali? (max 15 righe) Il progetto ha favorito tali nuovi canali, in particolare relativamente allo scambio di informazioni necessarie alla predisposizione e divulgazione sistematica dei dati e alla formulazione di iniziative e attività progettuali, anche di concerto con altre realtà territoriali. Indicare i risultati concretamente perseguiti, descrivendone gli effetti nel breve e nel lungo periodo. (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) RISULTATO EFFETTO NEL BREVE PERIODO Realizzazione di un archivio informatico dei dati sistematicamente aggiornato Realizzazione di una relazione di servizio sullo stato degli U.L.E.P.E. presentata in una plenaria Realizzazione del convegno L esecuzione penale esterna in Campania. Le istituzioni si confrontano Acquisizione di uno strumento facilitatore nella scelta delle attività da realizzare a favore dell utenza Possibilità di fornire a tutto il personale degli U.L.E.P.E. una conoscenza più approfondita del software approntato, in rapporto al contributo migliorativo che esso può offrire al servizio. Possibilità di facilitare la conoscenza più approfondita tra i vari organismi impegnati sul fronte dell esecuzione penale esterna EFFETTO NEL LUNGO PERIODO Utilizzo sistematico dell archivio aggiornato nella scelta delle attività da realizzare a favore dell utenza Utilizzo sistematico del software per la divulgazione dei dati aggiornati agli U.L.E.P.E. Stabilizzazione della rete nella formulazione e implementazione di attività congiunte 13. TRASFERIBILITÀ Spiegare come le prassi sperimentate possono essere ampliate e ripetute nel medesimo ambito, o possono dar luogo a nuove iniziative. (max 15 righe) Questo tipo di progetto è trasferibile a tutti i Provveditorati Regionali dell Amministrazione Penitenziaria, in quanto utilizza programmi informatici e strumenti comuni a tutti gli U.L.E.P.E. del territorio nazionale. Indicare eventuali correlazioni del progetto con azioni completate o in atto nella medesima unità organizzativa. (max 15 righe) 8
9 Il monitoraggio sistematico e puntuale del fenomeno dell esecuzione penale esterna ha consentito la stipula di accordi, convenzioni o protocolli d intesa con i piani di zona dove maggiormente è presente l utenza trattata dagli U.L.E.P.E., nonché l implementazione di attività comuni tese al reinserimento dei soggetti e alla prevenzione del crimine. I modelli operativi utilizzati potrebbero essere esportati in altri contesti dell Amministrazione Penitenziaria? X Si No Se si, come? (max 15 righe) In quanto utilizza programmi informatici e strumenti comuni a tutti gli U.L.E.P.E. del territorio nazionale. Si precisa in merito che è stata fatta richiesta dal PRAP della Lombardia di invio del progetto per la riproposizione dello stesso nel territorio di competenza. I modelli operativi utilizzati potrebbero essere esportati in altre Pubbliche Amministrazioni? X Si No Se si, come? (max 15 righe) In presenza di un ufficio almeno regionale e di uffici periferici da esso dipendenti o coordinati che condividono lo stesso programma informatico di base. 14. EFFICACIA DELL INIZIATIVA Indicare: (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) RISULTATI ATTESI RISULTATI OTTENUTI RISULTATI INATTESI Utilizzo da parte degli U.L.E.P.E. delle informazioni divulgate Utilizzo da parte degli U.L.E.P.E. delle informazioni divulgate Nel corso dell esperienza si sono verificati eventi imprevisti? Si X No Se si, quali? (max 15 righe) 9
10 Sono stati individuati indicatori specifici per valutare il progetto? X Si No Se si, quali? (max 15 righe) N di attività implementate nelle zone che registrano una maggiore presenza di soggetti in esecuzione penale esterna; N di informazioni richieste sui dati divulgati. È stata realizzata un azione di monitoraggio in itinere? X Si No Il monitoraggio ha reso necessario introdurre cambiamenti in itinere? Si X No Se si, quali? (max 15 righe) 16. SOSTENIBILITÀ Per sostenere la realizzazione delle attività sono state utilizzate, oltre a quelle già indicate al punto 9, risorse materiali ed economiche. Rispetto ad esse indicare: INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ED INFORMATICHE Programma AMICA + UTILIZZATE software approntato per il progetto DISPONIBILI NECESSARIE / REPERITE ESTERNAMENTE Programma AMICA / 10
11 Indicare UTILIZZATI DISPONIBILI / NECESSARI / REPERITI ESTERNAMENTE FONDI Progetto a costo zero, utilizzando fondi dell Amministrazione Penitenziaria / 11
12 AUTOVALUTAZIONE Per ciascun item dare un punteggio da 0 a 5 e motiva la tua scelta ITEM INNOVATIVITA Presenza di elementi nuovi ed originali. VALUTAZIONE 5, perché offre agli U.L.E.P.E. lo strumento per monitorare in maniera costante e capillare sul territorio di competenza l incidenza del fenomeno dell esecuzione penale esterna CAMBIAMENTO Produzione di cambiamento concreto, verificabile, stabile. TRASFERIBILITA Sperimentazione di prassi innovative riproducibili e trasferibili. EFFICACIA Sistematicità del processo e congruenza tra obiettivi e risultati. 5, perché a offerto, al PRAP, la possibilità di avere con sistematicità e puntualità il quadro aggiornato e complessivo dell esecuzione penale esterna sul territorio regionale e agli U.L.E.P.E., l acquisizione di uno strumento che consente loro di avere con sistematicità e puntualità il quadro aggiornato e complessivo dell esecuzione penale esterna sul territorio di competenza e di programmare interventi in collaborazione con altri organismi presenti sul territorio, riferiti in particolare alle zone che registrano una maggiore presenza di soggetti in esecuzione penale esterna. 5, perché questo tipo di progetto è trasferibile a tutti i PRAP, in quanto utilizza programmi informatici e strumenti comuni a tutti gli U.L.E.P.E. del territorio nazionale. 5, perché vi è stata congruenza tra obiettivi (vedi punto 8) e risultati (vedi punti 12 e 14) SOSTENIBILITA Congruenza tra risorse, costi e benefici. INTEGRAZIONE Strutturazione di collaborazioni con la comunità locale. 5, perché il progetto è stato realizzato a costo zero 4, perché il progetto, specie a seguito del convegno L esecuzione penale esterna in Campania. Le istituzioni si confrontano, ha fornito l occasione per l avvio o la strutturazione di collaborazioni con la comunità locale; tuttavia tali collaborazioni vanno ulteriormente consolidate. 12
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