Emergenza Idrica e ruolo dei SIAN: L esperienza dell AUSL di Forlì
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1 Qualità dell acqua in periodi di siccità Analisi e gestione del rischio sanitario Ferrara 23 maggio 2008 Emergenza Idrica e ruolo dei SIAN: L esperienza dell AUSL di Forlì D.ssa Claudia Cortesi Dr Paolo Pagliai Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Dipartimento di Sanità Pubblica - AUSL Forlì Azienda Unità Sanitaria Locale di Forlì Area: km 2 Popolazione: Comuni: 15 1
2 L approvvigionamento idrico nell AUSL di Forlì Acquedotti privati Acquedotti gestiti da HERA Forlì -Cesena Acquedotto della Romagna gestito da Romagna Acque S.p.A. Società delle Fonti L Acquedotto della Romagna, gestito da Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A., è una infrastruttura di captazione, trattamento e distribuzione primaria tramite una rete di oltre 300 Km dell acqua superficiale raccolta nell invaso di Ridracoli. 2
3 La galleria di derivazione porta l acqua dal lago alla centrale idroelettrica, il potabilizzatore e la rete. Il salto medio fra la quota baricentrica del lago di Ridracoli e la quota delle vasche di Isola è di circa 250 metri. L impianto di potabilizzazione di Capaccio - Santa Sofia è in grado di garantire una portata di L/s ed una portata di punta di L/s 3
4 L acqua trattata dall impianto di Capaccio raggiunge tramite la condotta principale le vasche di accumulo di Monte Casale; da qui partono i due rami principali dell acquedotto che raggiungono tutti i 48 comuni consorziati e la Repubblica di San Marino. Consumi del 01/10/04 Le acque dell invaso di Ridracoli: caratteristiche chimico-fisiche Parametro Valori medi Unità di misura ph 8,1 Unità di ph Calcio 57,4 mg/l di Ca 2+ Magnesio 10,5 mg/l di Mg 2+ Bicarbonati 101,3 mg/l di HCO - 3 Cloruri 8,0 mg/l di Cl - Nitrati 2,2 mg/l di NO - 3 Nitriti < 0,01 mg/l di NO - 2 Solfati 29,0 mg/l di SO 2-4 Durezza 18,7 F 27 Sttembre
5 Gli acquedotti nella provincia di FO-CE Circa 30 acquedotti separati 2007: ARRIVA LA SICCITA 5
6 18/10/2007 ore 07:00 Quota invaso : m.s.l.m Volume invaso: Mc Quota Max Quota Min Volume Max Elementi caratteristici delle ultime 24 h Condizioni atmosferiche Variazione quota invaso - 22 cm Volume affluito all'invaso: mc Volume derivato dall'invaso: mc. Variazione volume invaso: mc. SICCITA : interno dell invaso di Ridracoli 6
7 SICCITA : interno dell invaso di Ridracoli Settembre - Ottobre 2006: la siccità, il problema del manganese e quello dei cloriti Problema Comparsa di colorazione giallastra dell acqua distribuita. Analisi La mancanza di precipitazioni ha impedito il rimescolamento dell acqua dell invaso con acqua nuova Negli strati profondi dell invaso il manganese è presente in quantitativi più elevati rispetto a quelli normalmente riscontrati alle quote superiori Prima del 2005 il manganese presente in soluzione nell acqua grezza era ossidato dal biossido di cloro in preclorazione, preipitava e veniva quindi eliminato in chiariflocculazione e filtrazione. Nel 2005 si è iniziato ad utilizzare il cloruro ferroso per rimuovere i cloriti prodotti dalla preclorazione Il cloruro ferroso, abbassando il potenziale redox e il ph dell acqua, fa solubilizzare nuovamente il manganese già precipitato che quindi non viene più abbattuto Il manganese, a contatto con il biossido di cloro o l ipoclorito di sodio delle riclorazioni in rete, si ossida riprecipitando e conferendo all acqua una caratteristica colorazione giallastra o bruna in relazione al ph presente. 7
8 Settembre - Ottobre 2006: la siccità, il problema del manganese e quello dei cloriti Soluzione: utilizzo dell ipoclorito di sodio La necessità di risolvere in tempi brevi il problema manganese salvaguardando l obiettivo della riduzione della concentrazione dei cloriti nell acqua potabilizzata, ha portato a considerare la possibilità di dosare ipoclorito prima dello stadio di filtrazione rapida su sabbia In questo modo infatti il manganese solubilizzato dal cloruro ferroso riprecipita e può essere trattenuto sui filtri evitandone così la ricomparsa in rete a causa delle successive riclorazioni. L introduzione dell ipoclorito si è rivelata efficace: Abbattimento pressochè completo del manganese Ridotta formazione di THM (5-10 ppb) Buona efficacia batteriostatica fra l uscita dell impianto di potabilizzazione di Capaccio e le vasche di Monte Casale, cioè fino alla prima riclorazione Significativa riduzione dello ione clorito (da 0,15 a 0,25 ppm in tutti i punti) La modesta formazione di THM in relazione al dosaggio necessario per contenere il manganese, ha rappresentato la spinta necessaria per sperimentare l utilizzo dell ipoclorito come ossidante anche nella fase di post-clorazione al posto del biossido di cloro. La situazione cloriti al momento dell emissione del D.Lgs.. 31/2001 e fino al
9 Marzo 2007: tutti i punti di consegna presentano concentrazioni di clorito compresi fra 0,25 e 0,50 mg/l 2007 Nel nostro territorio di competenza HERA gestisce circa 16 acquedotti alimentati quasi esclusivamente da acque sotterranee. Negli anni precedenti la crisi idrica nei territori raggiunti dall Acquedotto della Romagna, il prelievo di acque sotterranee era stato notevolmente ridotto e molti pozzi erano stati disattivati. La crisi idrica ha costretto HERA a riattivare molte captazioni di acque sotterranee, a migliorare il rendimento degli approvvigionamenti, a recuperare sorgenti e pozzi scarsamente utilizzati per problemi tecnici o di qualità dell acqua. 9
10 Interventi previsti dalla Regione Emilia-Romagna Dopo il DPCM del 4/5/2007 che ha dichiarato lo Stato di emergenza per la crisi idrica, il Presidente della Giunta Regionale ha emanato diversi Decreti riguardanti Piani degli interventi urgenti per fronteggiare la crisi idrica. In particolare i DPGR n 205/2007, 245/2007 e 28/2008 hanno individuato e finanziato nel territorio di nostra competenza 15 interventi prioritari per aumentare l approvvigionamento idrico e migliorarne il rendimento. Tali interventi comprendono fra l altro: La perforazione di nuovi pozzi La riattivazione di pozzi non utilizzati da anni Nuove captazioni di acque superficiali IMPIANTO DI CUSERCOLI: ATTIVAZIONE POZZO DI SUBALVEO Soggetto proponente ATO 8 Forlì Cesena Soggetto responsabile della realizzazione HERA FORLI CESENA s.r.l. Province interessate FORLI, COMUNE DI CIVITELLA Titolo dell'intervento proposto Intervento di emergenza per approvvigionamento idrico ad uso civile Importo ~ Descrizione dell'intervento Pozzo a servizio della località Cusercoli Portate recuperabili 4 l/s AVANZAMENTO LAVORI Realizzato in data 28/09/07 CUSERCOLI 10
11 POTABILIZZATORE DI PANDOLFA: NUOVA PERFORAZIONE EX POZZO 25 Soggetto proponente ATO 8 Forlì Cesena Soggetto responsabile della realizzazione HERA FORLI CESENA s.r.l. Importo ~ Titolo dell'intervento proposto Intervento di emergenza per approvvigionamento idrico ad uso civile Descrizione dell'intervento Perforazione nuovo pozzo in sostituzione e in prossimità dell ex pozzo 25, fermo e inutilizzabile causa collasso della camicia del pozzo. Assenza di utenza ENEL, presenza di recinzione e area di rispetto; necessaria installazione nuova pompa dopo verifiche e prove di portata. Portate recuperabili Ipotizzati 15 l/s RUOLO DELL AUSL E regolato da varie leggi; in particolare per quanto trattato oggi si possono richiamare: D.M. Sanità 26 marzo 1991 Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano, recepita dal D.Lgs. 31/2001 e succ. mod. Circolare R.E.R. 2/1999 Circolare R.E.R. 9/
12 Principali adempimenti AUSL Individua i punti di controllo - Programma ed effettua controlli e ispezioni Esprime il giudizio di potabilità Nel caso di superamento dei valori dei parametri comunica al gestore il superamento valuta i rischi e propone al Sindaco i necessari provvedimenti supporta l autoritl autorità d ambito nell adozione dei provvedimenti di competenza Verifica l'adozione degli interventi e comunica l esito l alle autorità competenti (gestori. Sindaco, ecc.) - Irroga le sanzioni di competenza Informa i consumatori in merito ai provvedimenti adottati ( In fase di crisi per siccità,, tale aspetto è stato centralizzato ) Comunica alla Regione e al Ministero i dati di attività RUOLO DELL AUSL (1) Nel contesto dell emergenza idrica l AUSL per tramite del SIAN: Ha intensificato ed approfondito i rapporti con i gestori al fine di poter valutare gli impatti sulla qualità delle acque distribuite ite eventualmente causati da: modifiche ai trattamenti di potabilizzazione proposti su impianti esistenti realizzazione delle opere previste dai piani di emergenza. Tale attività si è concretizzata nella richiesta di informazioni periodiche circa l andamento dei lavori e nell effettuazione di ispezioni e controlli sugli impianti 12
13 Nel contesto dell emergenza idrica l AUSL per tramite del SIAN: Ha partecipato alle Conferenze di Servizi indette per la realizzazione di alcuni interventi fornendo prescrizioni ed indicazioni. Ad esempio: RUOLO DELL AUSL (2) Conferenza indetta per concessione all utilizzo di acque pubbliche sotterranee nel Comune di Forli (29 pozzi) Conferenza indetta per concessione di derivazione dal Fiume Bidente (e sua variante sostanziale) CONFERENZA DI SERVIZI (ai sensi dell Art. 12 L.R. 9/99) Regione Emilia-Romagna Provincia di Forlì - Cesena, Comune di Forlì, Autorità Dei Bacini Romagnoli, S. Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli, ARPA Sez. di Forlì Cesena, AUSL di Forlì RAPPORTO SULL IMPATTO AMBIENTALE RELATIVO ALLE CONCESSIONI PREFERENZIALI PER L UTILIZZO DI ACQUE PUBBLICHE SOTTERRANEE NEL COMUNE DI FORLÌ IN PROVINCIA DI FORLI CESENA PRESENTATO DA A.T.O. Forlì - Cesena 29 OTTOBRE 2007 La procedura di VIA riguardava inizialmente 23 pozzi già parte integrante del sistema acquedottistico del Comune di Forlì In seguito alla siccità nella VIA sono stati poi inseriti anche 6 nuovi pozzi previsti nei Piani degli interventi urgenti per fronteggiare la crisi idrica emanati dalla Regione. Il SIAN ha fornito prescrizioni in particolare per quanto riguarda: -relazione tecnica sugli interventi previsti ed eseguiti -invio e valutazione dei dati chimicofisici e microbiologici dell acqua emunta e trattata. 13
14 RUOLO DELL AUSL (3) Nel contesto dell emergenza idrica l AUSL per tramite del SIAN: Ha modificato il proprio piano di campionamento delle acque potabili in modo da controllare la qualità delle acque distribuite su tutto to il territorio di competenza e rilevare eventuali criticità tempestivamente; in particolare: Sono state intensificate le frequenze di prelievo in punti considerati critici Sono Sono stati introdotti nuovi punti di campionamento in località non particolarmente a rischio ma rilevanti a causa del numero della popolazione servita In definitiva nei mesi di novembre e dicembre 2007 sono stati eseguiti 82 campioni, contro i 53 previsti dal piano di campionamento originario (aumento del 31%) RUOLO DELL AUSL (3) Inoltre: Sono stati modificati i protocolli analitici in modo da poter rilevare variazioni anomale della qualità dell acqua prima che si tramutassero in vere e proprie non conformità; in particolare in tutti i campioni è stata prevista la determinazione della: a) Verifica Completa microbiologica dell acqua di rete (tale protocollo in base all Allegato 4 della circolare R.E.R. 9/2004, prevede la determinazione dei Batteri colifomi a 37 C, dell Escherichia Coli, degli Enterococchi e del Conteggio Colonie a 22 C) b) Torbidità 14
15 RUOLO DELL AUSL (4) Nel contesto dell emergenza idrica l AUSL per tramite del SIAN: Ha censito le strutture sensibili (quali strutture socio-sanitarie, scuole, centri preparazione pasti ) in ipotesi di scenari di riduzione delle forniture alle utenze. Considerazioni tratte da questa esperienza L emergenza si gestisce attraverso la governance non con il solo controllo. cioè attraverso il consolidamento di rapporti approfonditi, anche a livello tecnico-impiantistico, con i gestori. e non solo incrementando le attività di campionamento.. ma ciò richiede la disponibilità di professionalità adeguate 15
16 Tutte le scoperte della medicina si possono ricondurre alla breve formula: l'acqua bevuta moderatamente, non è nociva. (Mark Twain) Il problema dei cloriti Confronto fra alcuni parametri del D.P.R. 236/88 e quelli del D.Lgs.. 31/01 Parametro CMA D.P.R. 236/88 Valore Parametrico D.Lgs.. 31/01 Note Ione Clorito µg/ g/l* *800 µg/l fino al 25/12/2006 Trialometani totali 30 µg/l cloroderivati totali 30 µg/l * * cloroformio, bromoformio, bromodiclorometano, dibromoclorometano Cloro residuo totale 0,2 mg/l* 0,20 mg/l come valore minimo del disinfettante utilizzato * Valore consigliato 16
17 Manganese precipitato, visto al microscopio MnO 4 - MnO 2 Mn(OH 2 ) 2+ Mn 2 O 3 Mn(OH) 2 Mn L impianto di potabilizzazione dell Acquedotto della Romagna è in località Capaccio di S.Sofia, a valle della centrale idroelettrica ed è alimentato a tramite due vasche di carico, della capacità complessiva di oltre mc, attraverso una tubazione in acciaio del diametro di mm, lunga 528 m, in parte interrata in parte aerea. 17
18 La Condotta principale costituisce il collegamento fra la vasca di accumulo dell impianto di potabilizzazione e le vasche di carico di Monte Casale. La Condotta, del diametro di 1400 mm, si sviluppa per 33 Km da quota 290 s.l.m fino a 190 s.l.m., che rappresenta il livello di massimo carico delle vasche di Monte Casale. I serbatoi di carico di Monte Casale sono il collegamento tra la condotta principale proveniente da Capaccio e le due reti dorsali di adduzione dell acqua ai Comuni utilizzatori. Sono costituiti da quattro vasche contigue, ma strutturalmente ed e idraulicamente indipendenti, con una capacità utile di mc. 18
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