Scheda economica di approfondimento
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- Elisabetta Bello
- 8 anni fa
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1 DIREZIONE GENERALE PER LA MONDIALIZZAZIONE E LE QUESTIONI GLOBALI DGMO-UFF. XII- Paesi del Sahel, dell Africa Occidentale e Centrale e della Regione dei Grandi Laghi Scheda economica di approfondimento Uganda DATI GENERALI Forma di Stato Repubblica Presidenziale Superficie Km 2 Lingua Inglese (lingua ufficiale), Ganda, Swahili, Arabo ed altre lingue locali Religione Cattolici romani 41,9%, Protestanti 42%, Musulmani 12,1%, credenze locali 3,1%, nessuno 0,9% Moneta Scellino UGX Outlook economico La crescita reale del PIL è rallentata nel 2011, rispetto all anno precedente, raggiungendo il 4,1%. Le proiezioni per il 2012 indicano che la crescita raggiungerà il 4,5% e nel 2013 essa si attesterà sul 4,9%. Le elezioni presidenziali e parlamentari si sono tenute nel mese di febbraio 2011 e il Presidente in carica, Yoweri Museveni, è stato rieletto. Durante l anno si sono verificate numerose proteste, specialmente a causa del crescente costo della vita. Gli indicatori sociali hanno continuato a migliorare e nel 2011 l indice di Sviluppo Umano dell'uganda è aumentato a 0,446 dallo 0,422 nel 2010.
2 Fonte: OCSE-African Economic Outlook Fonte: OCSE-African Economic Outlook Principali Paesi fornitori UGANDA 1) Kenya 14,9% 2) UAE 14%
3 (2011) 3) India 11,1% 4) Cina 9,3% 5) Sud Africa 5,6% Principali Paesi clienti (2011) Esportazioni (2011) Esportazioni Importazioni (2011) Importazioni 1) Kenya 11,6% 2) Ruanda 9,7% 3) UAE 9% 4) RDC 8,8% 5) P. Bassi 7% 2,519 mld US$ Caffè, pesce e prodotti ittici, tè, cotone, fiori, ortaggi, oro 5,002 mld US$ Macchinari, veicoli, petrolio, forniture mediche, cereali. Outlook politico Da lungo tempo, l Uganda è un Paese stabile dal punto di vista macro-economico, politico e legislativo. La leadership di Museveni in Uganda è stata da molti definita illuminata, per i suoi sforzi di fare dell Uganda uno Stato-Nazione coeso, respingendo qualsiasi tentativo di riprodurre divisioni etniche all interno del Paese. La composizione del conflitto fra Nord e Sud del Sudan nel 2011 ed il progressivo disimpegno di Kampala dai territori orientali della RDC hanno consentito al Governo ugandese di sviluppare un ruolo regionale più responsabile, come dimostrato dall intervento in Somalia nell ambito della Forza dell Unione Africana AMISOM e dalla posizione di leadership assunta nella Conferenza Internazionale sui Grandi Laghi (l Uganda sostiene una soluzione negoziata tra RDC e Ruanda alla crisi recentemente scoppiata nei territori del Kivu). Dove investire Settore agro-alimentare L agro-alimentare rappresenta sicuramente il settore più favorevole alle imprese italiane che volessero intraprendere attività in Uganda. Questo settore pare particolarmente propizio in quanto il favorevole clima che interessa tutto l anno gran parte del Paese permette la coltivazione di una grande varietà di colture e di avere in numerosi casi due raccolti l anno; florido è l allevamento dei bovini. Il settore agricolo risente però ancora in gran parte dell'impostazione coloniale, per cui è quasi esclusivamente volto all esportazione di prodotti non lavorati (caffè, the, pesce, cotone) ed alla produzione di sussistenza. Le Autorità ugandesi mettono da tempo l accento sulla necessità di sviluppare una filiera agroalimentare, che sia in grado di trasformare quello agricolo in un settore di eccellenza e trainante dell economia. La mancanza di centri di raccolta, lavorazione e distribuzione dei prodotti agricoli sarebbe, infatti, un disincentivo allo sviluppo di tecniche più moderne di coltivazione e ad una maggiore produzione. Infrastrutture Il settore delle infrastrutture pubbliche è senz altro un settore in cui è necessario investire. Le nuove opere infrastrutturali che il Governo intende finanziare saranno possibili grazie all'aumento degli introiti fiscali registrati nel corso dei 12 mesi passati, ai fondi del National Social Security Fund, ai finanziamenti dei partners
4 internazionali ed al ricorso al Public Private Partnerships, denotando una precisa volontà a sostituire gli aiuti dei partners internazionali con fonti proprie. Prospettive di crescita sono delineate per il settore delle costruzioni (in conseguenza del contributo dei donatori e di privati) e dei servizi (specie ferroviari ed informatici: internet si sta ancora affacciando in Uganda, sinora presente solo a Kampala). Si mira a ridurre il costo dei trasporti e la tassazione sull export. È stata inaugurata lo scorso ottobre 2012 la diga di Bujagali costruita dalla società italiana Salini. Oil & gas L Uganda dispone di riserve petrolifere accertate pari a 3,5 miliardi di barili, con solo il 40% dell area esplorata. In questi giorni (fine novembre 2012) il Parlamento ugandese sta finalizzando l approvazione della normativa che fornirà il necessario contesto giuridico per lo sfruttamento delle risorse petrolifere, aprendo prospettive sullo sviluppo di una rete di oleodotti che collegherà le aree di maggior nuovo sviluppo petrolifero del mondo, coinvolgendo quindi non solo Juba, Kampala, Eldoret e Mombasa, ma molto probabilmente anche il Sud Sudan. Il 17 febbraio 2012, la SAIPEM ha formalmente registrato a Kampala la propria sede Saipem East Africa con un partner locale (Habib Oil). L'Ufficio di Kampala coprirà l'intera Africa orientale (Uganda, Kenya, RDC, Sud Sudan, Tanzania), con obiettivo primario di concorrere per l'assegnazione delle costruzioni petrolifere nell area. Turismo Una menzione particolare merita l'attenzione dedicata dal Ministro delle Finanze allo sviluppo del settore turistico dell'uganda (proclamata da Lonely Planet la destinazione al mondo con maggiori potenzialità turistiche), con un significativo aumento delle allocazioni per la sua promozione. Tuttavia, per potersi avvantaggiare pienamente delle opportunità di tale mercato, l'uganda deve rapidamente passare dalla "cooperazione allo sviluppo" ad una fase di sostenibile crescita" imperniata su capitali (e capacità tecniche) pubblici e privati che le consentano di divenire presto una "Middle Income Country". Doing Business L Uganda si colloca al 123 posto (rispetto al 119 del 2011) nell annuale classifica della Banca Mondiale Doing Business Report, che misura il grado di ostacolo rappresentato dalle leggi e dai regolamenti amministrativi all apertura ed alla conduzione di un impresa. Il principale motore dell espansione delle attività di Informazioni generali internazionalizzazione nel Paese è stato rappresentato dal settore petrolifero, che ha attratto interessi soprattutto australiani, da quello dei servizi, in particolare finanziari, grazie all apertura di diverse banche straniere, e quello della trasformazione agro-alimentare, con investimenti da parte di imprese provenienti da Egitto, India, Sud Africa e Stati Uniti. Attualmente risultano particolarmente in crescita i settori della telecomunicazione e delle infrastrutture, grazie a importanti investimenti cinesi nel Paese. In questo contesto, il compito principale del Paese sarà quello di continuare a sostenere: - Il settore manifatturiero. - lo sviluppo delle infrastrutture - la fornitura di energia necessaria per sostenere la crescita e i vari settori economici - il consolidamento fiscale - il settore privato Con l entrata in attività dell Impianto idroelettrico di Bujagali e della raffineria di Hoima, il settore manifatturiero potrà fare affidamento su una capacità energetica maggiore. L'Unione Europea, in applicazione della "Agenda for Change" pubblicata dal Commissario Piebalgs lo scorso 14 maggio, sta ora proponendo al Governo ugandese di trasformare i propri contributi sul FES in moltiplicatori finanziari, attraverso un'operazione di "blending" che consenta di sfruttare i
5 fondi europei quale garanzia per prestiti a tassi agevolati (highly concessional loans) sui mercati finanziari, a loro volta garantiti dai futuri proventi petroliferi. Le autorità puntano al consolidamento fiscale, attraverso il contenimento della spesa e il miglioramento del sistema delle entrate fiscali. Fattori più problematici per intraprendere affari INDICE COMPETITIVITÀ GLOBALE Istituzioni Voce Valore Posizione Uganda su 144 Paesi Diritti di proprietà 4,1 80 Protezione proprietà intellettuale 3,3 84 Indipendenza della magistratura 3,5 80 Costi aziendali del terrorismo 3,7 138 Costi aziendali di crimini e violenze 3,4 126 Crimine organizzato 4,2 112 Infrastrutture Qualità delle infrastrutture generali 3,4 110 Qualità delle strade 2,9 110 Qualità delle ferrovie 1,4 111 Qualità dei porti 3,8 90 Qualità degli aeroporti 3,8 107
6 Qualità del supporto di elettricità 2,2 129 Efficienza dei beni di mercato e finanza Intensità della concorrenza locale 4,7 77 Effettività delle politiche anti-monopolio 4,6 46 Portata e effetto delle tassazioni 3,2 102 Num. procedure per aprire un impresa Num. giorni per aprire un impresa Prevalenza delle barriere commerciali 4 93 Solidità delle banche 5,2 68 Disponibilità di servizi finanziari 4,5 73 Business e tecnologia Quantità di fornitori locali 5 41 Qualità dei fornitori locali Disponibilità di ultime tecnologie 4,5 104 Overview Rapporti con l Italia In Uganda la presenza economica italiana (escludendo le attività di alcuni piccoli imprenditori del settore alberghiero ed alimentare) si limita quasi esclusivamente ad interventi episodici ed a singole commesse. Oggi gli indicatori politici ed economici dell Uganda appaiono particolarmente promettenti per le imprese italiane ai fini di acquisire nuovi sbocchi nei mercati esteri, potendosi avvantaggiare della necessità ugandese di poter accedere al know how, ancor prima che ai capitali, in una serie di settori dello sviluppo agricolo ed industriale che trovano interessanti convergenze con le capacità del sistema imprenditoriale italiano. Durante l incontro tra il Ministro del Commercio ugandese Kyambadde e il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Massimo Vari, previsto il 6 dicembre p.v., potrebbe essere firmato un Memorandum d'intesa per la collaborazione in materia di Piccole e Medie Imprese tra Italia e Uganda. Proprio al fine di strutturare in attività concrete le opportunità per avvalorare la presenza imprenditoriale italiana in un Paese che non solo ha raggiunto un'apprezzabile stabilità politica e sociale ma che si trova oggi alla vigilia della fruizione di importanti proventi provenienti dalle sue riserve petrolifere (attualmente stimate in 2,5 miliardi di barili), lo scorso maggio 2012, su iniziativa della nostra Ambasciata, è stato fondato a Kampala il primo "Business Club Italia" d'uganda, che raggruppa gli imprenditori italiani operanti nel Paese, con l'intento di riaprire il mercato ugandese alle imprese italiane. I flussi di intercambio tra Italia ed Uganda hanno mostrato un andamento piuttosto fluttuante negli ultimi anni e, dopo aver fatto registrare un crescente surplus dal 2004 al 2007, dal 2008 al 2011, il saldo commerciale è stato a sfavore del nostro Paese. L Italia, nel 2011, ha esportato per circa 34 milioni di euro (registrando una diminuzione del 15% rispetto al 2010), soprattutto macchine per usi speciali e motori elettrici, mentre ha acquistato per circa 60 milioni di Euro principalmente prodotti agricoli quali il caffè, thè, spezie, cacao e prodotti derivati. Le importazioni hanno, peraltro, fatto registrare un aumento di oltre il 45% rispetto all anno precedente, causando un saldo a nostro
7 sfavore di circa 26 milioni di Euro. Nel primo semestre del 2012, l intercambio è aumentato del 2% circa, rispetto ai primi 6 semi del 2011, registrando un incremento del 19,6% delle importazioni e del 2,87% per quanto riguarda le esportazioni. DATI STATISTICI BILATERALI INTERCAMBIO COMMERCIALE sem 2012 Esportazioni italiane 34,5 45,3 39,4 40,0 34,0 18,7 Variazione % 58,3 31,4-13,0 1,5-15 2,87* Importazioni italiane 25,0 51,7 54,9 41,0 59,8 35,3 Variazione % 99,8 106,5 6,2-25,3 45,85 19,6* Totale 59,5 97,0 94,3 81,0 93,8 54,0 Saldo 9,4-6,4-15,5-1,0-25,8-16,6 Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT - milioni di euro - * le variazioni percentuali si riferiscono al Esportazioni italiane Variazione % Importazioni italiane Variazione % Totale Saldo PRINCIPALI ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI ITALIANE (2011) PRINCIPALI ESPORTAZIONI 1. Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie 2. Macchine ed apparecchi industriali per uso generale % sul totale export PRINCIPALI IMPORTAZIONI 19,7 1. Caffè, tè, cacao, spezie e prodotti derivati 16,8 2. Zuccheri, preparazioni a base 8,4 di zucchero e miele 3. Lavori di metallo 7,2 3. Pesci, crostacei, molluschi 8,0 % sul totale import 71,8
8 4. Macchine ed apparecchi 5,8 4. Cuoio e pelli lavorati, articoli 5,7 elettrici in cuoio 5. Materie e prodotti chimici 5,4 5. Tabacchi grezzi e lavorati 1,9 Fonte: Elaborazioni dati ISTAT RISCHI PAESI SACE Descrizione Valore Credito (controparte) Sovrana 59/100 Banca 73/100 Grande impresa 88/100 PMI 91/100 Politico normativo Trasferimento 70/100 Esproprio 62/100 Breach of contract 65/100 Violenza politica 60/100 Fonte: SACE Il rating è costruito su una scala (0 rischio minimo, 100 rischio massimo). SACE IN UGANDA Condizioni di assicurabilità Garanzie al 31 marzo 2012 (mln Rischio sovrano: con condizioni di euro) Deliberate (capitale + interessi) 0,4 Rischio bancario: senza condizioni Perfezionate (capitale) 0,3 - di cui erogate 0,2 Rischio privato: senza condizioni Fonte: SACE
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