COMMERCIO E INTEGRAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE Lezione 1
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- Luigi Milano
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1 COMMERCIO E INTEGRAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE Lezione 1 Nicola Coniglio Università di Bari e Norwegian School of Economics and Business Administration (Bergen, Norway) Nicola.Coniglio@snf.no Ricevimento: martedì pomeriggio Nicola Coniglio
2 Letture suggerite Sintesi del Rapporto ICE , L Italia nell economia internazionale Per approfondimenti: Statistiche del commercio internazionale: Rapporto sul commercio globale: World Trade Report Nicola Coniglio
3 Menu Le teorie del commercio internazionale: alcuni cenni; Gli effetti di breve periodo del commercio internazionale: il modello a fattori specifici; Digressione 1: Protezionismo o libero scambio? Integrazione economica internazionale: l effetto locomotiva; Nicola Coniglio
4 Le condizioni che giustificano l assenza di commercio tecnologie produttive identiche tra paesi; identica dotazione di fattori produttivi (lavoro, capitale, conoscenze ecc.); produzioni con tecnologie a rendimenti di scala costanti; preferenze dei consumatori identiche ed omogenee tra paesi; assenza di altre `distorsioni` nei mercati (costi di trasporto, inteventi dei governi, tassazione ecc.) Nicola Coniglio
5 LE TEORIE DEL COMMERCIO (IPOTESI DI MERCATI PERFETTAMENTE CONCORRENZIALI) Il buono: modello di Ricardo (i vantaggi del commercio) Il brutto: modello di Heckscher-Ohlin (vincitori e vinti del commercio internazionale) Il cattivo: modello a Fattori specifici (le conseguenze di breve perido del commercio internazionale) Nicola Coniglio
6 Commercio e tecnologia David Ricardo Vantaggio assoluto (v.a.): un paese ha un v.a. quando possiede una tecnologia superiore nella produzione di tutti i beni Vantaggio comparato (v.c.): un paese ha un v.c. nella produzione di un bene quando la produttività relativa di quel bene è maggiore nel paese considerato Nicola Coniglio
7 Le ipotesi 1 fattore produttivo (L) Funzioni di produzione: A coefficienti fissi Diverse tra beni e tra paesi Concorrenza perfetta Ragione di scambio internazionale data 2 beni (microchip e t-shirt) 2 paesi (UE e India) Nicola Coniglio
8 Costi di produzione unitari (del lavoro) Caso A UE India Microchip 2 10 T-shirt 8 5 Nicola Coniglio
9 Caso A: vantaggi relativi Costo di produzione UE più basso nella produzione di microchip Costo di produzione India più basso nella produzione di t-shirt Banale soluzione per i modelli di specializzazione: UE esporta microchip, importa t-shirt India esporta t-shirt, importa microchip Nicola Coniglio
10 Costi di produzione unitari (del lavoro) Caso B Nicola Coniglio
11 Costi comparati Caso B UE India Microchip 2/4=0,5 10/5=2 T-shirt 4/2=2 5/10=0,5 Esempio: nell UE 0,5 è il costo comparato dei microchip in termini di t-shirt ovvero, il costo di produzione dei microchip è la metà di quello delle t-shirt Nicola Coniglio
12 Domanda: Quali saranno presumibilmente i prezzi relativi dei 2 beni in autarchia? Nicola Coniglio
13 Caso B: vantaggi assoluti Costi di produzione UE più bassi sia nella produzione di microchip (2 vs. 10), che nella produzione di t-shirt (4 vs. 5) L UE ha una tecnologia superiore in tutti i settori Conviene all UE scambiare, se la RdS int.le è 1 microchip=1 t-shirt? Nicola Coniglio
14 Caso B: vantaggi assoluti In UE per procurarsi 1 T-SHIRT Produzione interna Scambio intern.le 4 h di Lavoro 1 Microchip ovvero 2 h di L. All UE conviene lo scambio internazionale Vale per tutte le t-shirt da comprare Specializzazione completa Nicola Coniglio
15 L importanza della RdS int.le Se sul mercato int.le: 2 microchip=1 t-shirt Le due alternative nell UE per procurarsi 1 t-shirt: Produzione interna 4 h di L. Scambio intern.le 2 microchip 4 h di L. L UE è indifferente Se il prezzo di 1 t-shirt superasse 2 microchip, non sarebbe più conveniente scambiare Nota: in autarchia nell UE la RdS è 2 microchip=1 t-shirt Nicola Coniglio
16 Il commercio internazionale Condizione affinché lo scambio internazionale sia conveniente e si realizzi: divergenza nei costi comparati RdS int.le deve essere compresa tra i costi comparati I paesi si specializzano completamente nella produzione del bene il cui costo comparato è più basso Per consumare il bene non prodotto si rivolgono al mercato internazionale e lo importano Nicola Coniglio
17 Salari e commercio int.le Esempio: ogni lavoratore in India e UE lavora 40 h Nel caso B (vantaggi assoluti) con scambio commerciale: il lavoratore europeo ottiene 20 microchip (40/2), con cui può comprare 20 t-shirt Il lavoratore indiano ottiene 8 t-shirt (40/5), con cui può comprare 8 microchip Il commercio internazionale non annulla il divario salariale tra UE e India Nicola Coniglio
18 Misurare il vantaggio comparato: l indice di Balassa L indice di Balassa è costruito come: BI A j quota dell' industria j nelle esportazioni del paese A = quota dell' industria j nelle esportazioni del paese normalizer BI j > 1 A Se, il paese A ha un vantaggio comparato nell industria j Nicola Coniglio
19 Commercio int.le e dotazione fattoriale: il modello Heckscher-Ohlin Consideriamo due fattori: lavoro (L) capitale (K) Microchip: occorre relativamente più K di L (K-intensive) T-shirt: occorre relativamente più L di K (L-intensive) UE: relativamente più abbondante di K che di L (K-abundant) India: relativamente più abbondante di L che di K (Labundant) Nicola Coniglio
20 Teorema di Heckscher-Ohlin (intuizione) L UE esporta microchip poiché è relativamente più abbondante di K, che è il fattore produttivo relativamente più utilizzato nella produzione di microchip Al contrario per l India Sempre teoria di vantaggi comparati, ma ora definiti in un modo nuovo dipende dall abbondanza relativa dei fattori produttivi e non dalla tecnologia Nicola Coniglio
21 Il modello di HO Teorema di HO (spiegazione del commercio int.le) Teorema del pareggiamento dei prezzi dei fattori produttivi Teorema di Stolper-Samuelson (relazione tra ragione di scambio e prezzi dei fattori produttivi) Teorema di Rybczynski (relazione tra quantità di fattori produttivi e produzione) Nicola Coniglio
22 Le funzioni di produzione Y=F(K,L) Rendimenti di scala (ReSCo, ReSCr) Produttività marginali In equilibrio: Rapporto tra i prezzi dei fattori=rapporto tra le produttività marginali Definito un rapporto K/L (intensità fattoriale) di equilibrio in relazione al rapporto tra i prezzi dei fattori Nicola Coniglio
23 Ipotesi Modello 2 beni (X,Y) 2 paesi (1,2) 2 fattori produttivi (K,L) Concorrenza perfetta e omogeneità del prodotto Dotazioni fattoriali (relative) diverse tra paesi, ma tecnologie e preferenze identiche Funzioni di produzione ReSCo e assenza di inversione delle intensità fattoriali Mobilità perfetta dei fattori tra settori, ma non tra paesi Nicola Coniglio
24 Ipotesi di lavoro Il paese 1 (2) è quello relativamente più abbondante di K (L): K1 K2 > L L 1 2 Il bene Y (X) è relativamente più intensivo di capitale: KY K X > L L Y X Nicola Coniglio
25 Teorema PPFP Ipotesi aggiuntiva: assenza di specializzazione completa Enunciato: il libero commercio comporta un uguagliamento dei prezzi dei fattori produttivi tra i due paesi, sia in termini relativi che in termini assoluti. Nicola Coniglio
26 Intuizione del teorema PPFP I fattori produttivi (i.e. i loro servizi) si spostano tra paesi attraverso i beni finali La libera circolazione dei beni porta a uguagliare i prezzi dei beni Allora anche i prezzi dei fattori devono uguagliarsi poiché i prezzi dei veicoli dei loro servizi (i.e. i beni) si sono uguagliati Nicola Coniglio
27 Teorema di Stolper-Samuelson Ipotesi aggiuntiva: assenza di specializzazione completa Enunciato: se il prezzo del bene Y (K-int) aumenta, allora il prezzo di K aumenta rispetto al prezzo di L, sia in termini relativi che in termini assoluti, e il prezzo di L diminuisce Nicola Coniglio
28 Intuizione Teorema SS Se il prezzo di Y (K-int) aumenta, diviene più conveniente produrre Y piuttosto che X (L-int) Quando la prod. X, si libera molto L e poco K Affinché prod. Y, occorre molto K e poco L Sul mercato di K si ha un eccesso di domanda Sul mercato di L si ha un eccesso di offerta il prezzo relativo K/L, il prezzo di K, il prezzo di L Nicola Coniglio
29 Il modello a fattori specifici Considerazione di partenza: una delle ipotesi cruciali del modello di Heckscher-Ohlin è la perfetta mobilità dei fattori produttivi Questa è chiaramente un ipotesi di lungo periodo Nel breve periodo lo stock di capitale usato nella produzione di mobili è probabilmente inutile nella produzione di ipod. Valgono considerazioni simili sulla forza lavoro impiegata in entrambi i settori Nel breve perido la specificità di un fattore produttivo al settore nel quale è impiegato è la regola e non l eccezione Le conseguenze di breve termine del commercio internazionale sono importanti e meglio atte a spiegare le decisioni prese dai governi (libero scambio o freetrade?) Nicola Coniglio
30 Assunzioni del modello Due beni: X e Y Rendimenti di scala costanti (ReSCo) Preferenze dei consumatori identiche ed omogenee Funzioni di produzione: X = F (L, R) Y = F (L, S) Dotazioni fattoriali (pienamente occupate): R = R X S = SY L = L X + LY Nicola Coniglio
31 Remunerazioni reali dei fattori produttivi La libera mobilità del fattore lavoro tra settori implica l uguaglianza dei salari in equilibrio. Inoltre, i mercati sono concorrenziali: w = p X MPL X w = p Y MPL Le remunerazioni dei fattori specifici possono essere diverse tra le due industrie nel breve termine: r s = MP RX = MP SX X px p Y Nicola Coniglio
32 Prodotto totale e marginale X ' F( R, L) F( R 0, L) L X MP LX w / w/ p ' X p X L 0 L 1 MP ' LX MP LX Pendenza della curva del prodotto totale 0 L 0 L 1 L X Prodotto marginale del lavoro Nicola Coniglio
33 -Il prodotto marginale del lavoro in entrambi i settori è una funzione crescente del rapporto capitale-lavoro. -Il prodotto marginale del capitale in entrambi i settori è una funzione decrescente del rapporto capitale-lavoro -I prodotti marginali dei 3 fattori (L,R and S) dipendono esclusivamente dal rapporto capitale lavoro e non dalla scala produttiva (perchè??) In altri termini, la produttività di un lavoratore in un settore dipende dal capitale pro capite a disposizione e non dalla scala complessiva dell impianto produttivo nel quale lavora. Nicola Coniglio
34 Rendimenti dei fattori produttivi Mercati perfettamente competitivi: la remunerazione di un fattore produttivo è uguale al valore del suo prodotto marginale I salari sono egualizzati dalla libera mobilità di lavoro Dalla microeconomia sappiamo che: (1) il prodotto marginale dipende dal rapporto K/L; (2) i fattori sono remunerati sulla base del valore del prodotto marginale;...ciò implica che un cambiamento del rapporto K/L ha un effetto diretto sulla remunerazio reale dei fattori produttivi Nicola Coniglio
35 Possono essere interpretate come domande di lavoro in entrambi i settori p, R, p S Variabili X Y, esogene Nicola Coniglio
36 Distribuzione del reddito in un economia Remunerazione di R Remunerazione di S Salari nel settore X Salari nel settore Y Nicola Coniglio
37 Effetto di una variazione del prezzo internazionale di un bene (1) Es p e p = 0 x Δ Y Rispetto all equilibrio iniziale (L) il VMPs differiscono: è conveniente spostare lavoratori da Y a X Nuovo equilibrio: L Nicola Coniglio
38 Effetto di una variazione del prezzo internazionale di un bene (2) La riallocazione del fattore lavoro ha conseguenze sul rapporto capitale lavoro in entrambi i settori: Nota: una variazione del prezzo di un bene ha un impatto sulle produttività marginali (e pertanto sulle remunerazioni) di tutti i fattori produttivi dell economia. Nicola Coniglio
39 Es. Prezzi dei beni e prezzi dei fattori produttivi (1) p e p = 0 x Δ Y A = autarchia FT= free trade A FT I possessori dello stock di capitale specifico del settore Y ricevono remunerazioni reali inferiori rispetto all equilibrio di autarchia (riscono a consumare ai nuovi prezzi una quantità inferiore sia di beni X che di beni Y Risultano svantaggiati dal commercio internazionale Nicola Coniglio
40 Prezzi dei beni e prezzi dei fattori produttivi (2) Cosa avviene ai possessori dello stock di capitale specifico la settore X? - prezzi + elevati aumentano il valore del prodotto marginale del lavoro nel settore; - i lavoratori migrano verso questo settore; - il rapporto capitale lavoro diminuisce, pertanto si ha una produttività marginale del capitale specifico in questo settore; - i rendimenti in termini reali aumentano. Che succede al benessere dei lavoratori?? Δr / p >Δr / p > 0 Aumenta la loro capacità di consumare il bene Y ma diminuisce la lora capacità di consumare il bene X. Effetto ambiguo (dipende dalle preferenze) Nicola Coniglio Y X
41 Importanti implicazioni di questo risultato: Effetti di riforme commerciali es. un passaggio da autarchia o elevato protezionismo ad un regime di scambio + libero (& viceversa) implica: Vincitori e vinti Questo risultato spiega l elevata conflittualità che si osserva nelle fasi (come quella attuale) di negoziazione degli accordi commerciali internazionali (conflitti tra lobbies opposte) Importante I fattori + mobili tra settori sono meno affetti dai cambiamenti di regime di scambi commerciali Nel modello H-O il potenziale conflitto è tra i proprietari di fattori relativamente abbondanti e fattori relativamente scarsi Nicola Coniglio
42 Limiti delle teorie del commercio internazionale (I) - In molti casi l assunzione di concorrenza perfetta rappresenta una ragionevole approssimazione -...ma in numerosi mercati le imprese interagiscono in modo strategico tra loro (non sono price-takers) - energia, telecom, settore aeronautico etc.. - elevati costi fissi/rendimenti di scala crescenti a livello di impresa...incompatibili con l ipotesi di concorrenza perfetta Nicola Coniglio
43 Limiti delle teorie del commercio internazionale (II) Gran parte del commercio avviene tra paesi ad uno stesso stadio di sviluppo con simili dotazioni fattoriali relative...i modelli tradizionali non spiegano bene questi flussi commerciali Nicola Coniglio
44 Commercio e forme di mercato non concorrenziali L esistenza di economie di scala (interne o esterne all impresa) non è compatibile con forme di mercato in concorrenza perfetta. Concorrenza monopolistica: Molte imprese Assenza di barriere all entrata Beni differenziati Oligopolio: Poche imprese che interagiscono direttamente tra loro Presenza di barriere all entrata Beni non necessariamente differenziati Nicola Coniglio
45 Differenziazione del prodotto Differenziazione verticale: prodotti con diversa qualità Differenziazione orizzontale: i prodotti contengono diverse caratteristiche Preferenze: Panieri eterogenei di caratteristiche sono preferiti a panieri omogenei (love for variety) Scelta del bene che si avvicina di più alla combinazione ottimale delle caratteristiche (es. acquisto di un automobile) Nicola Coniglio
46 Ec. interne e commercio int.le Equilibrio in un economia autarchica: poche varietà prodotte perché le imprese vogliono sfruttare le economie di scala (tensione tra produzione e consumo) Nuovo equilibrio conseguente all apertura al comm. int.le: Le imprese si specializzano nella produzione di alcune varietà I consumatori comprano dagli importatori nuove varietà Nicola Coniglio
47 Effetti dell apertura commerciale: sintesi 1. Effetto di scala: le imprese producono anche per il mercato estero 2. Effetto procompetitivo: a causa della concorrenza estera 3. Effetto uscita delle imprese : aumento dimensione mercato diminuzione costi medi e aumento della dimensione media di impresa servono meno imprese per la produzione totale Nicola Coniglio
48 Effetti dell apertura commerciale 4. Effetto aumento varietà disponibili : le varietà importate 5. Effetto mercato domestico: paesi con un mercato domestico più ampio hanno già costi più bassi con ReSCr e quindi vantaggi comparati (Ipotesi di Linder) 6. Commercio intra-industriale Nicola Coniglio
49 Concorrenza monopolistica: eq. di autarchia Costo totale: Salario = 1: Nicola Coniglio
50 Effetti dell apertura agli scambi possibilità di esportare (aumenta la scala ottimale di produzione) possibilità di sfruttare economia di scala diminuisce il Costo Medio libero ingresso nel mercato prezzi + bassi maggiore concorrenza internazionale minore potere di mercato per le imprese esistenti domanda + elastica per ciascun produttore Nicola Coniglio
51 Graficamente: Effetto scala Effetto procompetitivo export Nicola Coniglio
52 Protezionismo o libero scambio? Se gli effetti del commercio internazionale sono (complessivamente) positivi come sembrano dirci le teorie economiche perchè nel mondo reale osserviamo barriere agli scambi artificialmente imposte dai governi? (es. tariffe, quote e altre barriere non tariffarie...in generale le politiche commerciali) Nicola Coniglio
53 La politica commerciale Una forma di politica economica, come la politica monetaria o fiscale Strumenti: tariffari e non tariffari, quantitativi Obiettivi finali: Miglioramento della ragione di scambio (RdS) int.le (paese grande) Protezione dell industria nazionale nascente Correzione di distorsioni già presenti nei mercati nazionali Motivazioni di political economy (lobby, gruppi di pressione) Nicola Coniglio
54 Strumenti della politica commerciale Strumenti tariffari: dazi sulle importazioni (e sulle esportazioni) e sussidi alle esportazioni. Influenzano direttamente il prezzo. Strumenti quantitativi: contingentamenti (quotas), restrizioni volontarie sulle esportazioni (RVE). Agiscono direttamente sulle quantità importate o esportate Barriere non tariffarie: standard produttivi, standard sanitari, etc. Dumping: vendita sottocosto sui mercati esteri Misure ritorsive: countervailing duties, misure anti-sussidio Nicola Coniglio
55 Effetti dell introduzione di un dazio Ipotesi: paese piccolo o grande, concorrenza perfetta, equilibrio parziale Dazio: tassa sui consumatori che acquistano beni importati dall estero Dazio specifico: x euro per ogni unità importata Dazio ad valorem: x% sul prezzo Nicola Coniglio
56 Ripasso: surplus del P consumatore P 1 P 2 P* Domanda O 1 2 Q* Q Nicola Coniglio
57 Ripasso: surplus del P produttore P* Offerta P 2 P 3 O 1 2 Q* Q Nicola Coniglio
58 Effetti sul benessere di un dazio (paese piccolo) P Offerta P 0 P* + D P* Domanda O H L M K Q Nicola Coniglio
59 Effetti sul benessere di P un dazio (paese grande) Offerta P 0 P*+D P + D P* P Domanda O H L M K Q Nicola Coniglio
60 Effetti dell introduzione di un dazio Stimolo alla produzione nazionale Tassa sui consumatori Due conclusioni: Paese piccolo perdita di benessere collettivo Paese grande la RdS int.le si muove a favore e il benessere può aumentare (teoria del dazio ottimo) Nicola Coniglio
61 Quali sono gli obiettivi finali delle politiche commerciali? Influire sulla RdS a proprio favore: Teoria del dazio ottimo I limiti Protezione dell industria nascente o di settori strategici Influire sulle distorsioni nei mercati interni Ragioni di political economy (l azione collettiva di Olson) Nicola Coniglio
62 Quali sono i costi delle politiche commerciali protezionistiche? Lettura suggerita: Jagdish N. Bhagwati, "Elogio della globalizzazione", Laterza Editore, 2005 (sito web dell autore: Nicola Coniglio
63 Una lista...(non completa) dei vantaggi dello scambio... - Maggiore efficienza produttiva (vantaggi comparati nella produzione e scambio); -Prezzi più bassi (effetto pro-competitivo); - Aumento delle varietà a disposizione dei consumatori; - Possibilità di sfruttare maggiormente le economie di scala nella produzione; - Ridotte inefficienze X (la maggiore concorrenza internazionale spinge le imprese ad una maggiore efficienza produttiva); - Trasferimenti di tecnologie e conoscenze attraverso il commercio; - Minori ricerche di rendite (protezionismo = rendite nei settori protetti forte incentivo a impiegare risorse produttive nel catturare tali Nicola Coniglio rendite)
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