La legge antiriciclaggio per collaboratori ed i dipendenti dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili CASI PRATICI E SOLUZIONI PROBLEMATICHE

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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE La legge antiriciclaggio per collaboratori ed i dipendenti dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili CASI PRATICI E SOLUZIONI PROBLEMATICHE Relatore: Antonio Fortarezza Dottore Commercialista Commissione Antiriciclaggio ODCEC Milano Convegno 04 Febbraio Milano - Sala convegni Corso Europa, 11 Milano

2 INTRODUZIONE La legge antiriciclaggio impone particolari obblighi o specifiche responsabilità ai collaboratori e dipendenti degli studi professionali? Quali sono gli obblighi dei professionisti con riferimento alla normativa antiriciclaggio? Perché i collaboratori e i dipendenti degli studi professionali sono coinvolti nella disciplina antiriciclaggio? 2

3 Questi sono gli obblighi dei professionisti Le disposizioni relative alla normativa antiriciclaggio di cui al D.Lgs. 231/2007 definiscono diversi obblighi in capo ai destinatari di tale norma. In particolare si evidenziano i seguenti obblighi: Formazione del personale Art. 54 Adeguata verifica Art. 16 Art. 18 Registrazione Art. 36 Segnalazione Art. 41 3

4 COLLABORAZIONE ATTIVA DEL PROFESSIONISTA DESTINATARIO DEGLI OBBLIGHI IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO La collaborazione attiva richiesta dalla norma al professionista e quindi la corretta applicazione della normativa antiriciclaggio è evidentemente una funzione pubblica complessa, articolata ed estremamente delicata, funzione che necessariamente richiede una adeguata condivisione delle varie problematiche all interno degli studi professionali e che presuppone il necessario formarsi di una cultura sull argomento che deve essere sviluppata e trasfusa ai collaboratori e ai dipendenti. Primo aspetto pratico CONDIVISIONE DELLE PROBLEMATICHE CON I DIPENDENTI E COLLABORATORI 4

5 L adeguata verifica del cliente: Le disposizioni di cui al D.Lgs. 231/2007 segnano una svolta comportamentale nei confronti dei clienti, introducendo il concetto conosci il tuo cliente. Si passa dall obbligo di identificazione (know your customer) che si realizzava attraverso la semplice acquisizione di dati anagrafici, all obbligo di ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA (customer due diligence) I professionisti nello svolgimento della propria attività professionale sono tenuti (obbligati) a conoscere compiutamente il proprio cliente ed il contesto in cui il rapporto, l operazione o la prestazione si inserisce e viene richiesta 5

6 L adeguata verifica del cliente: Gli obblighi di adeguata verifica della clientela imposti dalla normativa antiriciclaggio consistono nello svolgimento delle seguenti attività: a) identificare il cliente e verificarne l'identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente; b) identificare l'eventuale titolare effettivo e verificarne l'identità; c) ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista del rapporto continuativo o della prestazione professionale; d) svolgere un controllo costante nel corso del rapporto continuativo o della prestazione professionale. 6

7 L adeguata verifica del cliente: Nello studio professionale chi deve fare l adeguata verifica? Sicuramente il professionista che eroga la prestazione al cliente, come definito nell Art. 12, ma anche i collaboratori ed i dipendenti dello stesso. L Art. 19, infatti, prevedere la possibilità al professionista di delegare esplicitamente in forma scritta anche un collaboratore ovvero un dipendente a svolgere tali mansioni. In merito, si precisa come il professionista possa delegare ad un collaboratore o un dipendente l attività di adeguata verifica della clientela, ma come tale delega non comporti alcuna responsabilità in capo al collaboratore o dipendente per lo svolgimento di tale adempimento che deve essere svolto con la massima diligenza al pari di tutte le altre attività eseguite per il professionista. 7

8 Formazione del personale Il professionista ha una serie di obblighi previsti dalla legge finalizzati a dare applicazione alla normativa e a rendere riconoscibile da parte dei collaboratori e dipendenti degli studi professionali attività potenzialmente connesse con il riciclaggio e con il finanziamento del terrorismo Secondo aspetto pratico LE ATTIVITA POTENZIALMENTE CONNESSE CON IL RICICLAGGIO E IL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO DEVONO ESSERE RICONOSCIUTE 8

9 Cosa dice la legge sull obbligo formativo del professionista? III DIRETTIVA DIRETTIVA 2005/60/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 ottobre 2005 Articolo Gli Stati membri impongono agli enti e alle persone soggetti alla presente direttiva di adottare misure adeguate affinché il personale interessato sia a conoscenza delle disposizioni adottate sulla base della presente direttiva. Dette misure comprendono la partecipazione del personale addetto a specifici programmi di formazione per aiutarli a riconoscere le attività che potrebbero essere connesse al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo e per istruirli sul modo di procedere in tali casi. Quando una delle persone fisiche di cui all'articolo 2, paragrafo 1, punto 3), svolge la propria attività professionale quale dipendente di una persona giuridica, gli obblighi previsti nella presente sezione si applicano a detta persona giuridica anziché alla persona fisica. 2. Gli Stati membri assicurano che gli enti e le persone soggetti alla presente direttiva possano accedere a informazioni aggiornate sulle prassi seguite dai riciclatori e dai finanziatori del terrorismo e sugli indizi che consentono di riconoscere operazioni sospette. 3. Gli Stati membri assicurano che, ogni qualvolta ciò sia praticabile, venga garantito un riscontro tempestivo sull'efficacia delle segnalazioni di casi sospetti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo e sul seguito dato a tali segnalazioni. 9

10 Cosa dice la legge sull obbligo formativo del professionista? Art. 54 del D.Lgs. 231/2007 Formazione del personale 1. I destinatari degli obblighi e gli ordini professionali adottano misure di adeguata formazione del personale e dei collaboratori al fine della corretta applicazione delle disposizioni del presente decreto. Le modalità attuative delle suddette misure sono individuate dagli ordini professionali. 2. Le misure di cui al comma 1 comprendono programmi di formazione finalizzati a riconoscere attività potenzialmente connesse al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo. 3. Le autorità competenti, in particolare la UIF, la Guardia di finanza e la DIA, forniscono indicazioni aggiornate circa le prassi seguite dai riciclatori e dai finanziatori del terrorismo. 10

11 Cosa vuol dire segnalazione di operazione sospetta? I professionisti e gli altri destinatari della norma devono inviare alla UIF, una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, entità, natura dell operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell attività svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei segnalanti, acquisiti nell ambito dell attività svolta ovvero a seguito del conferimento di un incarico. Al fine di agevolare l individuazione delle operazioni sospette, su proposta della UIF sono emanati e periodicamente aggiornati indicatori di anomalia: 11

12 Cosa vuol dire segnalazione di operazione sospetta? In quale circostanza il professionista deve segnalare? Quando sappiamo, sospettiamo o abbiamo motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Entro quanto tempo deve essere effettuata la segnalazione? Le segnalazioni devono essere effettuate senza ritardo, ove possibile prima di eseguire l operazione, appena il soggetto tenuto alla segnalazione viene a conoscenza degli elementi di sospetto. 12

13 .quindi in presenza di comportamenti ritenuti anomali del cliente durante lo svolgimento del vostro lavoro, è necessario che informiate immediatamente il titolare dello studio, affinchè lo stesso possa effettuare le sue valutazioni, e se necessario procedere alla segnalazione.. Terzo aspetto pratico INFORMAZIONE DEL PROFESSIONISTA DI COMPORTAMENTI ANOMALI DEL CLIENTE 13

14 Una definizione di riciclaggio Il fenomeno del riciclaggio può essere definito come quell insieme di attività dirette a: Rimettere in circolazione denaro o beni di provenienza illecita, mediante operazioni finanziarie, commerciali o investimenti consentiti dalla legge; Sostituire il denaro o valori sporchi con altro denaro, ovvero a trasformare valori numerari di provenienza illecita in beni leciti o denaro; Quarto aspetto pratico COMPRENDERE IL FENOMENO DEL RICICLAGGIO E DELLE SUE SFUMATURE OPERATIVE 14

15 Una definizione di riciclaggio.parliamo di riciclaggio quando successivamente al compimento di un attività illecita (reato presupposto compimento di un delitto non colposo) si cerca attraverso artifizi di occultare i proventi dell attività criminale. Questa situazione presuppone sempre: - il preliminare compimento di un delitto non colposo - l occultamento dei proventi illeciti Questo è il riciclaggio! 15

16 Una definizione di finanziamento del terrorismo.parliamo di finanziamento del terrorismo quando, proventi leciti o anche illeciti vengono destinati a finalità terroristiche ATTENZIONE: Molto spesso i finanziamenti del terrorismo provengono da attività assolutamente lecite, quindi a differenza del riciclaggio, in cui i proventi derivano da attività illecite, nel finanziamento del terrorismo il problema è successivo. Quinto aspetto pratico COMPRENDERE IL FENOMENO DEL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO 16

17 Una definizione di finanziamento del terrorismo ATTENZIONE:..ricordiamoci che tutti i presidi e gli obblighi a carico dei professionisti di cui alla legge antiriciclaggio, riguardano anche la prevenzione e il presidio del finanziamento del terrorismo. Quest ultima circostanza, per le caratteristiche tipiche delle modalità con cui normalmente il terrorismo viene finanziato, ha degli aspetti molto delicati e che talvolta necessitano di un diverso livello di attenzione nello svolgimento del nostro lavoro 17

18 Una definizione di finanziamento del terrorismo Non viene contrastato solo il riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose ma anche quelle azioni di raccolta di beni o di denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo. Pertanto il soggetto che investe denaro per finanziare il terrorismo può portare a compimento operazioni finanziarie pienamente lecite limitandosi a nascondere soltanto il fine ultimo che intende perseguire. Dai giornali secondo gli elementi acquisiti dagli investigatori, il soggetto arrestato, gestiva una pizzeria-kebab dai cui introiti riusciva ad inviare nel suo paese circa euro al mese per il sostegno dell organizzazione. 18

19 Una definizione di finanziamento del terrorismo Nelle informative delle Autorità Investigative, vengono segnalate diverse attività commerciali lecite i cui proventi vengono in tutto o in parte utilizzati per finanziare il terrorismo, in genere attraverso le seguenti attività. - la raccolte di denaro di alcune organizzazioni istituzionalmente dichiarate senza scopi di lucro e con finalità caritatevoli (no profit e charities); - la movimentazioni dei fondi attraverso sovrafatturazioni all'importazione e/o all'esportazione, corrieri di valuta, money transfer e i moderni strumenti telematici (cyberlaundering); - lo sviluppo dei circuiti finanziari informali, noti come "sistema Hawala" 19

20 Una definizione di finanziamento del terrorismo Ad esempio, la legge islamica indica precise percentuali dei proventi da destinare a determinati fini: 1) i poveri (faqir/fuqara); 2) i bisognosi (miskeen) che hanno comunque redditi inferiori ad un minimo; 3) i debitori (gharimin); 4) i simpatizzanti convertiti o inclini alla conversione (muallaf); 5) i viaggiatori (ibnus salib); 6) le cause della liberazione dalla schiavitù (riqab) e di Allah (fisabillilah) in cui ricade, ad esempio, la costruzione delle moschee; 7) i c.d. amministratori della zakat (amil), cioè coloro cui è attribuita la funzione di individuare i beneficiari, raccogliere, contabilizzare, gestire e controllare tutte le risorse della zakat; 8) su base volontaria è invece un altro tipo di donazione, la Sadaqah. 20

21 .molto spesso nel linguaggio comune il termine riciclaggio viene associato solo ai fenomeni della criminalità organizzata nelle sue diverse forme.in realtà, come abbiamo visto, il fenomeno del riciclaggio si verifica tutte le volte che si occultano i proventi di un delitto non colposo che abbiamo chiamato reato presupposto...quindi, tutte le volte che a monte viene commesso un illecito che genera proventi e gli stessi vengono occultati parliamo di riciclaggio 21

22 Il riciclaggio nei titoli dei giornali: E accusato di riciclaggio dalla guardia di finanza di Genova Riciclaggio denaro: Sequestrate dalla Guardia di Finanza quote societarie per oltre 500 mila euro XXX finito di nuovo sotto torchio: Figura centrale nel riciclaggio di capitali. «Mazzette, feste, cene. Così pagavamo tutti per evadere il Fisco» Riciclaggio. Conto corrente «ripulito» in Internet Trovati i panettoni del Comune di Padova. Due arresti per riciclaggio a Vicenza Riciclaggio: Conti all'estero, spunta una lista veneta Truffa da 23 milioni, manette al bancario 22

23 Nelle informative delle Autorità Investigative, i proventi della criminalità organizzata vengono impiegati in genere secondo le seguenti modalità: I Dimensioni modeste usate nel circuito illegale II Dimensioni consistenti immesse nel circuito legale nel paese di origine III Dimensioni importanti investite attraverso specialisti di finanza internazionale in paesi esteri questo vuol dire che la maggior parte dei proventi illeciti transitano normalmente in canali ordinari, bancari e non e vengono impiegati in attività lecite.. 23

24 COLLABORAZIONE ATTIVA DEL PROFESSIONISTA DESTINATARIO DEGLI OBBLIGHI IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO ecco perché la legge richiede ai destinatari della norma la propria collaborazione attiva, finalizzata a prevenire le attività di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo..ed ecco perché i collaboratori e i dipendenti degli studi professionali sono coinvolti in questo delicatissimo processo di prevenzione questa collaborazione attiva inizia a dare dei risultati, così come si rileva nei rapporti annuali delle autorità competenti. 24

25 Rapporto annuale per il 2008 del MEF al Parlamento: 25

26 Rapporto annuale per il 2008 del MEF al Parlamento: Le segnalazioni dei professionisti nell anno 2008: Notai Commercialisti Avvocati Revisori e Società revisione Agenzie di affari e mediazioni immobiliari Altri soggetti non finanziari % 21% 3% 3% 5% 5% 100% 26

27 Rapporto annuale per il 2008 del MEF al Parlamento: altre violazioni penali e non violazioni normativa antiriciclaggio % 38% 27

28 Rapporto UIF bollettino semestrale I semestre

29 Rapporto UIF bollettino semestrale I semestre

30 Il riciclatore NON persegue soltanto lo scopo di nascondere i proventi illeciti, affinché non possano venire individuati. Vuole anche riservarsi la possibilità di metter mano in ogni momento ai valori patrimoniali e di investirli in maniera vantaggiosa. A questo scopo il provento dell attività illecita deve assumere una forma adatta al trasferimento insospettabile e all investimento professionale. Il riciclatore di denaro, di solito, preferisce muoversi in un mercato dove segretezza e libertà di disposizione possano essere massimizzati. 30

31 La definizione di riciclaggio ai fini della normativa antiriciclaggio la definizione di riciclaggio, ricomprende delle attività, che in realtà non lo sono, ma che per i nostri obblighi devono essere assimilate al riciclaggio. - Autoriciclaggio - Favoreggiamento - Ricettazione - Concorso - Associazione per delinquere. Sesto aspetto pratico SI DEVE SEGNALARE NON SOLO CHI RICICLA MA ANCHE L AUTORE DI ALTRE CONDOTTE 31

32 Sono molti i soggetti che per la legge vengono chiamati in causa: chi partecipa all attività criminosa di occultamento chi aiuta chiunque sia coinvolto a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni (favoreggiamento personale) chi acquista, detiene o utilizza beni essendo a conoscenza che provengono da un attività criminosa (ricettazione) chi istiga o consiglia qualcuno ad aiutare, acquistare, detenere o utilizzare o agevolarne l esecuzione 32

33 La definizione di riciclaggio ai fini della normativa antiriciclaggio Ricapitolando per i nostri obblighi la platea delle azioni che se commesse intenzionalmente costituiscono il riciclaggio è molto ampia, comprendendo una varietà di soggetti molto diversificata, ad esempio Possono essere riciclatori la moglie (marito), l amante, un genitore, un figlio o qualcuno con un vincolo di parentela con l autore del reato presupposto. Possono essere riciclatori anche i dipendenti che aiutano l imprenditore o l amministratore ad occultare il denaro di provenienza illecita. Può essere riciclatore (per autoriciclaggio) anche colui che ha materialmente commesso il reato presupposto (esempio imprenditore che fa frode/evasione fiscale) 33

34 Alcuni esempi Caso 1: Un soggetto per evadere le imposte utilizza fatture false. I proventi di tale comportamento illecito (delitto non colposo) possono: 1) Essere versati direttamente sul conto corrente extracontabile del soggetto; 2) Essere accantonati su un conto intestato ad altri soggetti (moglie, suocera, figlio, segretaria, amante etc).. In entrambi i casi noi dobbiamo segnalare l operazione sospetta, anche se per il codice penale risponderanno del riciclaggio da evasione fiscale solo i soggetti di cui al punto 2). 34

35 Alcuni esempi Caso 2: Il presidente del cda di una società effettua prelevamenti o bonifici in proprio favore ovvero utilizza la carta di credito della società senza nessuna giustificazione o autorizzazione. ATTENZIONE: prelievi senza giustificazione. Reato presupposto: appropriazione indebita art 646 c.p. ATTENZIONE: Nell illecito potrebbero partecipare più soggetti.. 35

36 Alcuni esempi Caso 3: Un soggetto avendo omesso nel corso dell anno di dichiarare i corrispettivi della propria attività commerciale, alla fine dell anno, al fine di evitare di chiudere in perdita e di consentire l evasione a terzi, emette fatture per operazioni inesistenti. ATTENZIONE: non esiste una soglia minima, anche una fattura di 100 euro!!!!!!!!!!!!! Reato presupposto emissione di fatture false Art. 8 D.Lgs. 74/

37 Alcuni esempi Caso 4: Il liquidatore di una società di capitali, pur non avendo ancora pagato i creditori sociali, ripartisce in tutto o in parte ai soci beni sociali. Reato presupposto Indebita ripartizione del liquidatore Art c.c. 37

38 Alcuni esempi Caso 5: Roberto, dipendente di una società, preleva dalle casse sociali la somma di euro ,00, senza autorizzazione e senza giustificazione. Il denaro distratto da Roberto viene consegnato a Maria (casalinga e moglie di Roberto) che acquista dei titoli. Detti titoli vengono dati a garanzia per l erogazione di un finanziamento finalizzato all acquisto di un immobile. Il reato presupposto (al successivo riciclaggio) è l appropriazione indebita di somme dalle casse della società di cui Roberto è dipendente. Nel nostro caso noi potremmo trovarci di fronte sia Roberto, nella qualità di autore materiale dell appropriazione indebita, sia Maria nella sua qualità di ripulitrice del denaro sottratto. 38

39 Alcuni esempi Caso 6: Francesco, amministratore della società, distrae beni o altre utilità dalla cassa (al di fuori dei casi di fallimento). Il denaro distratto dall amministratore rimane nella sua disponibilità e viene utilizzato per l acquisto di una macchina a titolo personale. In questo caso, ci troviamo di fronte all ipotesi di autoriciclaggio, in quanto Francesco, che è l autore materiale del reato presupposto di appropriazione indebita, è lo stesso autore della condotta finalizzata a far disperdere le tracce del denaro. 39

40 Alcuni esempi Caso 7: Truffa ai danni dello Stato nell ottenimento di erogazioni pubbliche Giovanni, giovane informatico, mediante una associazione no profit, ha ricevuto dallo Stato la somma di euro ,00 per eventi di carattere culturale e formativo che in realtà non sono mai stati realizzati. Giovanni, l ideatore del raggiro ai danni dello Stato (reato presupposto), consegnava i denari a Camilla (giovanissima impiegata) che sottoscriveva l aumento per ,00 euro del capitale di una società immobiliare la X Srl in cui Giovanni era amministratore. Successivamente la X Srl mediante le somme incamerate provvedeva a versare l acconto per l acquisto di una unità immobiliare. 40

41 Alcuni esempi Caso 8: Riciclaggio di denaro illecito con il concorso materiale di un funzionario di banca Un soggetto presentava assegni post-datati alla banca, per i quali il funzionario emetteva ricevute bancarie di pari importo (il più delle volte con nominativi di fantasia), che venivano poste all incasso alla scadenza degli assegni post-datati, mentre il denaro veniva erogato contestualmente alla consegna degli assegni. Gli ordini di pagamento delle ricevute bancarie venivano inviati al domicilio del presentatore degli assegni non a quello degli emittenti, in quanto nominativi di fantasia. 41

42 Alcuni esempi Caso 9: Riciclaggio da truffa informatica Un giovane cliente informatico, per errore consegna al centro elaborazione dati contabili, un estratto conto on-line di un conto corrente intestato ad un altro soggetto, di nazionalità extracomunitaria. Su questo estratto conto si evidenziano centinaia di movimenti in entrata da soggetti con diversi nominativi per importi significativi e disposizioni di bonifico verso un conto di una banca di un paese offshore. Alla richiesta di chiarimenti il cliente è stato reticente nel fornirli.. 42

43 Alcuni esempi Caso 10: Omesso versamento iva Siamo nell anno 2008, le disponibilità in banca di un cliente sono alte. Il cliente è tenuto nel mese di settembre a versare l iva mensile periodica per euro Dopo la comunicazione dell importo dell iva a debito, ci riferisce che non ci ha consegnato una fattura che annullerebbe il debito iva!!!!!!!!. Nel mese di ottobre acquista da una società localizzata in un paese non collaborativo un progetto tecnico per euro Dal mese di novembre inizia ad effettuare dei pagamenti a saldo del progetto tecnico di importi frazionati ed al di sotto dei limiti di vigilanza!!!!! Che si fa??????????????? 43

44 Alcuni esempi Caso 11: Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte Un cliente, con una notevole esposizione debitoria nei confronti dell erario, nel mese di gennaio ci comunica la sua intenzione di vendere il proprio immobile ad una società intenzionata ad acquistarlo. All appuntamento con l acquirente, per i dettagli fiscali della vendita si presenta una giovanissima ragazza, che non parla, e invece parla per suo conto il venditore!!!!!. Alla richiesta di chiarimenti fiscali, per il perfezionamento dell operazione di vendita, questa giovane ragazza chiarisce che in realtà lei è solo una procuratrice di una società estera.!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Chiarisce altresì che il regolamento del prezzo di vendita, sarà effettuato mediante la compensazione con un debito di questa società estera con il venditore!!!!!!! Che si fa??????????????? 44

45 Alcuni esempi Caso 12: Loan back Un cliente, con una piccola attività commerciale e redditi modesti, ci riferisce che ha intenzione di procedere all acquisto di una azienda in un settore diverso dal suo per un importo notevole, o comunque sproporzionato rispetto alle proprie disponibilità. Durante il colloquio con lo stesso ci riferisce che per il pagamento una banca italiana procederà ad erogargli un finanziamento.!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Alla nostra richiesta di spiegazioni dell erogazione di tale finanziamento, non risponde. 45

46 I reati tributari Tra i delitti non colposi, che possono costituire i reati presupposto ai fini della disciplina antiriciclaggio, ci sono anche gli illeciti tributari quindi anche le condotte illecite richiamate dalla legge che disciplina i reati tributari (D.Lgs 74/2000) possono essere reati presupposto ai fini della disciplina antiriciclaggio. 46

47 I reati tributari Attenzione: Cassazione n del 26/11/09 47

48 I reati tributari 48

49 Gli indicatori di anomalia 49

50 Gli indicatori di anomalia 50

51 Gli indicatori di anomalia 51

52 Gli indicatori di anomalia 52

53 Gli indicatori di anomalia 53

54 Gli indicatori di anomalia 54

55 Gli indicatori di anomalia 55

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