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2 Sommario 1. Premessa Sintesi dello stato di consistenza Intervento di salvaguardia della conca di navigazione... 8 Pagina 1 di 10

3 1. Premessa Il presente elaborato intende fornire un quadro generale degli interventi che, a fianco degli interventi specialistici di ammodernamento del sistema idraulico, è opportuno prevedere ai fini della salvaguardia del manufatto costituente la conca di navigazione. Il recupero funzionale della conca implica necessariamente di agire sinergicamente su due fronti di intervento: sostituzione delle porte vinciane esistenti e del complessivo sistema di regolazione manuale delle acque della conca, con un sistema elettromeccanico di nuova realizzazione costituito da porte vinciane e panconature movimentate in modo automatizzato mediante attuatori elettrici. ripristino degli elementi strutturali di contenimento della conca, mediante interventi locali di consolidamento e risanamento dei materiali. La conca, assieme a quella posta sull edificio regolatore del CanaleVilloresi, rappresenta un esempio significativo di opera idraulica, la cui costruzione risale alla fine del XIX secolo; come tale, richiede una particolare attenzione nell approccio progettuale di recupero. Pagina 2 di 10

4 1. Sintesi dello stato di consistenza 2.1 Il nodo di Panperduto Il nodo idraulico di Panperduto ha lo scopo di derivare le acque dal Fiume Ticino verso il Canale Adduttore Principale Villoresi ed il Canale industriale ENEL. Il nodo è costituito da diversi manufatti principali: la traversa di sbarramento sul Fiume Ticino, l'edificio regolatore, l'opera di presa del canale Villoresi e del canale industriale e lo sfioratore di restituzione delle acque nel Fiume Ticino. La derivazione delle acque viene effettuata tramite la traversa sul Fiume Ticino a lato della quale, attraverso l'edificio regolatore, le acque vengono convogliate nel bacino di distribuzione: lungo circa 700 m e con larghezza variabile dai 65 m iniziali (immediatamente a valle dell'edificio regolatore) a 50 m dopo circa 450 m, fino a misurare 90 m allargandosi ad imbuto all'estremo di valle del bacino, in corrispondenza dell'incile del canale Villoresi e del canale industriale Enel. Il bacino distributore è confinato lateralmente: -in sponda sinistra, dalla strada che corre a mezza costa sul versante e che conduce alle opere di presa situate all'estremo di valle del bacino distributore; -in sponda destra, da un elemento in muratura che corre longitudinalmente dalla spalla destra dell'edificio regolatore fino alla bocca delle sabbie per una lunghezza di ca. 90 m. Da questo punto inizia l'''isolotto'' che, nel primo tratto, è confinato lateralmente da due muri (almeno fino al cancello di accesso); oltre, l'elemento di confinamento del bacino distributore è costituito da un'arginatura in terra, rivestita lato canale da intonaco di calcestruzzo. AI termine del bacino distributore le acque vengono derivate, tramite un'altra opera di presa, nel Canale Adduttore Principale Villoresi e nel Canale industriale ENEL, oppure possono essere restituite al Ticino tramite lo sfioratore "da 120 mc", adiacente al quale si trova anche uno scaricatore di fondo (presso il manufatto della conca di navigazione per il ritorno in Ticino). In sponda sinistra del Fiume Ticino, appena a valle dell'edificio regolatore, si trova la costruzione adibita a Casello idraulico e centro di telecontrollo, al quale vengono trasmessi i principali dati Pagina 3 di 10

5 relativi al sistema e dal quale è possibile effettuare alcune delle manovre e dei comandi necessari. Planimetria storica delle opere di presa e derivazione realizzate al Panperduto Il sistema è completato da uno scaricatore per le sabbie (dal bacino di distribuzione verso il Ticino), da uno sfioratore a raso che, quando il livello idrico nel bacino di distribuzione supera una quota fissata, scarica parte delle acque nel Fiume Ticino e da una vecchia "scala di risalita dei pesci" situata in fregio alla spalla destra dello sfioratore "da 120 mc". Tale struttura di risalita per la fauna ittica risulta, però, da tempo abbandonata attraverso la tamponatura della presa nel bacino di distribuzione. 2.2 L edificio di presa L'edificio di presa permette di derivare le acque dal Ticino verso il bacino distributore, per poi essere inviate ai diversi canali, oppure restituite al fiume Ticino. L'opera è adiacente alla spalla sinistra della traversa presente in alveo sul Ticino, e si sviluppa in direzione perpendicolare al deflusso delle acque. Pagina 4 di 10

6 L'edificio ha una lunghezza complessiva (al netto delle due spalle) di 65,60 m, un'altezza di 12,80 m sulla fondazione ed una larghezza compresa tra 4 m e 7 m: è formato da tre corpi avanzati (uno centrale, formato da tre archi, e due laterali, formati da un arco ciascuno) e da due corpi rientranti composti da una serie di archi minori. La struttura dell edificio è costituita da un ordine principale di 15 archi, separati da altrettante pile (realizzate in muratura costituita da grossi blocchi di granito), ognuno dei quali è a sua volta suddiviso in due da una pila di dimensioni minori dando luogo ad un ordine di 30 arcate secondarie in muratura, poggiate da un lato su una pila grande e da un lato su una pila piccola. Si vengono così a formare 30 luci, regolate tramite paratoie in legno, aventi dimensione netta di 1,5 m per 3,0 m. Le pile grandi sorreggono il pavimento di una loggia di manovra che occupa il corpo superiore dell'edificio. Tale loggia, coperta da una struttura in muratura a pilastri con copertura a volta, contiene i quadri elettrici e gli organi di manovra delle paratoie (un attuatore motorizzato per ciascuna paratoia). Edificio di presa delle acque sul Ticino 2.2 La conca di navigazione Pagina 5 di 10

7 La conca di navigazione presso l edificio di presa della Diga del Panperduto è fornita di due coppie di porte vinciane in acciaio, incardinate ed imbasate su strutture murarie realizzate con le tecniche in uso nel periodo di costruzione. Il bacino di manovra presenta una lunghezza totale di 33.5 metri, con una lunghezza utile intorno ai 25 m. La sezione traversale corrente è pari a 8 metri; il tirante idrico medio è generalmente superiore ai 2 m, anche se attualmente la conca ed il canale di accesso risultano interessati da un cospicuo interrimento. La porta vinciana di monte è costituita da un doppio ordine verticale: il primo ordine di porte vinciane ha un altezza di 4.10 m ed arriva alla quota di msm; il livello superiore, che parte da tale quota, giunge sino a msm, quota coincidente con quella del camminamento, ha un altezza di 2.40 m. La porta vinciana di valle, invece, è costituita da un solo ordine di paratoie, avente un altezza di 4.10 m. Porta vinciana di monte Porta vinciana di valle La conca è rivestita con lastre di pietra naturale d epoca, sulle pareti laterali, ed è fornita di cremagliere per le manovre di apertura/chiusura delle porte, organi di manovra manuali, canali di alimentazione e scarico dell acqua, scalette, gargami, ed altre opere accessorie. Il riempimento e lo svuotamento della conca è ottenuto tramite due condotti di alimentazione, uno per ogni lato della conca, dotati di paratoie di intercettazione alle estremità, che sboccano nei mandracchi di monte e di valle. Le luci hanno una sezione pari a 0,50 0,50 m e una distanza da imbocco a sbocco di circa 15 m. Sono collegati alla vasca tramite 4 luci che funzionano alternativamente nei due sensi durante le manovre di riempimento e di svuotamento. Pagina 6 di 10

8 Muro in pietra del bacino della conca Muro in mattoni intonacato presso i locali di manovra Durante il periodo di attività della conca, il sistema di regolazione era controllato manualmente attraverso una serie di ingranaggi che permettevano di effettuare le manovre direttamente sul posto da un operatore addetto a tale funzione. Ancora oggi sono visibili i sistemi di movimentazione a cremagliera delle ante ed il sistema di apertura e chiusura della paratoie. Dall esame delle opere esistenti, è emerso che lo stato di conservazione delle porte vinciane (metalliche, non risalenti all epoca di costruzione) è certamente compromesso, al punto da necessitare della completa sostituzione, con i relativi battenti. Anche le sponde, a causa dei cicli di gelo e sgelo nonché dell'azione dell'acqua, sono piuttosto degradate, in particolare nella zona di bagnasciuga dove si rilevano distacchi di porzioni di calcestruzzo. Per effetto del trasporto solido operato dalla corrente del Ticino, si è deposto del limo sul fondo del canale di ingresso della conca e della conca stessa. Il fondo del canale di accesso alla conca dal fiume, nel tratto finale, è rivestito con pietrame: lo stato di questo rivestimento risulta abbastanza alterato; tuttavia, la mancanza di un rilievo diretto Pagina 7 di 10

9 non consente una diagnosi precisa delle sue effettive condizioni, per cui dovrà essere necessario un intervento di ripristino. Anche le condizioni del camminamento soprastante la conca (per l accesso al loggiato dell edificio di presa), realizzato in muratura a vista e calcestruzzo, sono piuttosto degradate; il recupero del manufatto prevede anche di mascherare la presenza dei cavidotti per l alimentazione elettrica delle paratoie dell edificio di presa. Ponticello in mattoni e calcestruzzo (con cavidotto) Particolare dei gradini di accesso al ponticello 2. Intervento di salvaguardia della conca di navigazione L intervento di ripristino della conca verrà avviato al termine delle operazioni per la messa completamente in asciutta e per la rimozione di tutto il materiale attualmente depositato sul fondo. L intervento di sistemazione della platea e delle sponde, prevede le seguenti fasi: - preparazione della superficie ammalorata della soletta in conglomerato cementizio delle sponde e del fondo, mediante scarificatura e idrolavaggio; - zavorramento della platea di fondazione mediante un intervento di consolidamento del terreno sottostante con ancoraggio dei jet-grouting alla platea; - ripristino della superficie dei muri spondali e del fondo in calcestruzzo ammalorato, mediante l'utilizzo di apposite malte tixotropiche, per la riparazione delle zone degradate; - ripristino delle lastre di pietra lungo i muri, mediante fissaggio degli elementi con utilizzo di malte idonee. Pagina 8 di 10

10 Il consolidamento della massa muraria avverrà tramite l'iniezione di miscela legante al fine di restituire il corretto grado di consolidazione estendendo tale intervento all'intero spessore. In particolare sono previste iniezioni di miscela di boiacca cementizia con additivo antiritiro armate con barre di acciaio in corrispondenza delle zone di battuta delle porte e sulla parte superiore per permettere una resistenza a trazione della zona interessata dalle sollecitazioni prodotte dai supporti metallici di testa; tale opera di cucitura consentirà di ancorare efficacemente i perni delle nuove porte. Inoltre, nelle zone di ancoraggio delle porte, verranno rimosse eventuali parti disconnesse, verra realizzato un nuovo getto di calcestruzzo per il ripristino della monoliticità del blocco di fondazione e sarà realizzato un intervento di ancoraggio mediante inghisaggio con malte espansive. Per le parti rimanenti della struttura, è previsto invece il consolidamento mediante iniezioni non armate, essendo prevalenti gli sforzi di compressione; sarà quindi sufficiente a ripristinare ed assicurare la monoliticità del corpo murario. Analogamente alle pareti della conca, si dovrà procederà alla pulizia dell arcata soprastante la conca, in muratura, mediante idropulitura e sabbiatura, secondo la necessità. Dovrà poi essere attuato un generale intervento di conservazione degli elementi in muratura, mediante una revisione di tutte le superfici, comprendente la scarnitura delle vecchie malte ammalorate, e la successiva ristilatura dei giunti mediante l utilizzo di malta cementizia addittivata con antiritiro. A corredo di questi interventi dovranno essere verificati ed eventualmente ripristinati tutti gli elementi metallici di finitura ed arredo, quali ad esempio i parapetti metallici ed i ganci di ormeggio, mediante pulitura con sabbiatura, riverniciatura e trattamento finale antiossidante. Per quanto riguarda infine le porte vinciane, non essendo possibile il recupero delle esistenti, si procederà alla loro rimozione, ed alla sostituzione con altre di nuova realizzazione. Queste dovranno risultare analoghe, per tipologia di insieme e disegno, alle porte originarie, seppur costruite secondo le tecniche più recenti e dotate di sistemi automatizzati per la movimentazione. Pagina 9 di 10

11 Nonostante la rimozione delle porte esistenti, si ipotizza di sistemare e mantenere in loco i sistemi a cremagliera presenti, come elementi di memoria del sistema di movimentazione originario. La volontà alla base del progetto ha infatti come fine ultimo di intervenire nel massimo rispetto delle valenze architettonico del manufatto, pur mirando al raggiungimento della piena funzionalità dello stesso. Per la movimentazione delle paratoie a battente, è, pertanto, previsto l utilizzo di motori elettrici asincroni trifase, accoppiate ad un sistema a cremagliera saldato alla porta: questo sistema è identico a quello esistente (ad azionamento manuale), per il quale, per motivi di tutela ambientale, è stata prevista la semplice sostituzione. Ovviamente, il meccanismo di movimentazione manuale esistente, sarà sostituito da un sistema azionato da motori elettrici. Sarà inoltre inserita una idonea copertura mediante profilati in acciaio per la protezione della ghiera, attualmente sprovvista di un sistema che eviti il contatto accidentale con organi in movimento. Pagina 10 di 10

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