PIANO PLURIENNALE DI SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELLA COMUNITA MONTANA SIRENTINA ZONA C PIANO PLURIENNALE DI SVILUPPO SOCIO - ECONOMICO

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1 PIANO PLURIENNALE DI SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELLA COMUNITA MONTANA SIRENTINA ZONA C PIANO PLURIENNALE DI SVILUPPO SOCIO - ECONOMICO q q Piani di settore Schede Progetto q Progetti preliminari D.M. 28 gennaio 2000 LINEE GENERALI PER I PIANI DI SETTORE L obiettivo generale che si vuole raggiungere ha bisogno di molti e svariati interventi specifici, tutti da collocare all interno dei piani di settore. Così come già scritto, la logica da seguire è sempre quella del riferimento ad un quadro generale attento alle sinergie tra i diversi settori e tra i diversi progetti. Basti pensare che tra le singole proposte, anche se appartenenti a settori differenziati, esiste una sottile relazione che, se non considerata, renderebbe vano ed inutile la loro attuazione. Il potenziamento della rete stradale e ferroviaria migliora la mobilità delle persone e delle cose, favorendo e giustificando la realizzazione di strutture turistiche, di aree artigianali e rende piu agevole e facile la vita dei residenti. La presenza del Parco Regionale, di recente costituzione, con il quale bisogna consolidare i rapporti, favorisce la diversificazione dell offerta turistica e culturale, nonché la riqualificazione dell ambiente naturale e costruito. La creazione di aree produttive sostenibili, l attuazione di interventi redditizi nei diversi settori economici, insieme all integrazione territoriale con le aree limitrofe, generano nuova occupazione e portano ad una maggiore mobilità interna a vantaggio dei centri piu deboli. Il nuovo concetto di offerta turistica, non piu legato a singoli punti ma diffuso su tutto il territorio, coinvolge i centri della Comunità Montana, e se sarà capito, produrrà nuova ricchezza i special modo per le nuove generazioni, favorendo il loro attecchimento all area montana. Agli oneri finanziari derivanti dall attuazione delle azioni previste nel Piano Socio Economico della Comunità Montana Sirentina si provvede con fondi regionali specifici della L.R. 95/2000 e con i fondi strutturali individuati nel Documento Unico di Programmazione della Regione Abruzzo, nonché da risorse nazionali con specifiche leggi di spesa, con la redazione di Programmi Integrati Territoriali e Patto Territoriale. Altra strada da seguire potrà essere quella di cercare assieme alle altre Comunità Montane del territorio aquilano, la C.C.I.A.A., il Parco, le associazioni di categoria, culturali e finanziarie, di mettere in piedi un Gruppo di Azione Locale LEADER +, ed accedere direttamente alle risorse comunitarie. Così come già scritto, si dovrà ricorrere il piu possibile a delle forme innovative messe a disposizione dalle leggi nazionali (Merloni Ter 109/94, Project Financing ecc.). Ed in ultimo non trascurare le risorse che il Governo Centrale vorrà ancora mettere a disposizione degli Enti Locali. Nello specifico si può ipotizzare di programmare incontri per la divulgazione e la relativa consulenza, facendo riferimento al personale in forza presso gli uffici dell Ente, per l attuazione elle misure inerenti il piano di sviluppo rurale riferite al periodo , nonché le misure relative alla L. R. del 18 maggio 2000 n. 95 ( Nuove Norme Per lo Sviluppo della Montagna ) oltre alle probabili nuove iniziative legislative riguardanti il settore agricolo. COSTITUZIONE DI UNO SPORTELLO PER IL SETTORE RURALE A tale fine si rende indispensabile attivare presso gli uffici della Comunità Montana uno sportello in grado di fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie all ottenimento delle provvidenze in essere sul territorio, nonché tutte le iniziative in corso e quelle che eventualmente possono essere attivate. C1. PIANO DI SETTORE RURALE Dalla lettura dei dati forniti dall ultimo censimento I.S.T.A.T., nonché di quelli forniti dalla C.C.I.A.A. della provincia de L Aquila e quelli dell Ufficio Statistico della Regione Abruzzo, emerge un quadro desolante dell intero settore ormai completamente obsoleto, con una dimensione aziendale che non consente ricorsi a tecniche di produzione avanzate e, quindi, al di fuori di qualsiasi logica di mercato; basti pensare che oltre il 50% delle aziende ha una dimensione inferiore all ettaro di terreno e, solo il 10% di esse supera i cinque ettari. La situazione è in netto contrasto sia con le leggi ferree del mercato, sia con i regolamenti degli incentivi previsti dalla Comunità Europea. Alla luce di quanto esposto, nell ottica

2 di incentivare l agricoltura, oltre che come fattore di mantenimento della popolazione, anche come difesa e salvaguardia dell ambiente naturale e costruito, con l occhio puntato alle naturali relazioni con il turismo, (non bisogna dimenticare i nuovi campi quali l agricoltura biologica, i prodotti D.O.C. ecc., in linea con quanto proposto dal Piano di Sviluppo Rurale regionale e la nuova legge regionale sullo sviluppo delle zone mo 95/2000), si evidenziano alcune priorità di intervento: - salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali e naturali, con lo sviluppo e la crescita di attività produttive legate alla conservazione e gestione delle risorse naturali; - ammodernamento del sistema produttivo e di commercializzazione dei prodotti delle aree rurali; - mantenimento e rafforzamento del tessuto socio economico e vitale delle aree rurali. In riferimento alle priorità di intervento si è pensato di programmare il settore come segue: C1.1 RICOMPOSIZIONE FONDIARA C1.2 FORMAZIONE AGRICOLA C1.3 VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI C1.3.1 TARTUFICOLTURA C1.3.2 FRUTTI DI BOSCO C1.3.3 PASCOLI C1.3.4 ALLEVAMENTI BOVINI C1.3.5 ALLEVAMENTI OVINI C1.3.6 ALLEVAMENTI EQUINI C1.3.7 ALLEVAMENTI DI SELVATICI C1.3.8 FORESTAZIONE PRODUTTIVA C1.3.9 VITICOLTURA C AGRICOLTURA BIOLOGICA C1.1 RICOMPOSIZIONE FONDIARA Non è pensabile di affrontare le tematiche relative all agricoltura della Comunità Montana Sirentina se non si è presa coscienza della eccessiva frantumazione della proprietà fondiaria e quindi della sua gestione a fini agricoli. In quest ultimo decennio si è assistito ad un fenomeno di occupazione di fondi agricoli da parte di coltivatori, in qualità di affittuari, che in alcuni casi pur non avendo alcun titolo si sono impossessati dei terreni a fini agricoli. Tale situazione, di incertezza nella piena disponibilità dei terreni,, non favorisce minimamente, se non nell immediato, lo sfruttamento razionale dei terreni agricoli in quanto l operatore si trova ad agire in una situazione di precarietà che non giustifica alcun tipo di investimento né a breve né a lungo termine. Alla luce di quanto esposto, appare chiaro ed evidente che solo un serio intervento di ricomposizione fondiaria, che miri a rid frammentazione e polverizzazione delle aziende agricole locali, rimuovendo così uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo ed alla costituzione di unità produttive che possano esprimere delle produzioni in grado di reggere l urto del mercato, possa risolvere il problema rendendo l investimento e l interesse nell agricoltura locale. Con questo scenario risulta quanto mai necessario superare le logiche di arroccamento e di chiusura riguardo questo tema, che vede interessati nella maggior parte dei casi una generazione di agricoltori che hanno superato la soglia degli anni sessanta. Bisognerà attivarsi, magari assieme alle altre Comunità Montane della Regione Abruzzo, per studiare in modo concreto il problema e riuscire a dare risposte certe e razionali con l utilizzo dei sostegni finanziari derivanti dall utilizzo della legislazione regionale, art. 19 della L.R. 95/2000, che consente il finanziamento per l acquisto dei terreni finalizzati alla ricomposizione aziendale e quanto previsto dagli interventi comunitari inseriti nel P. S. R. della regione Abruzzo. Inoltre può essere attivata la procedura di acquisizione diretta dei terreni agricoli per favorire la creazione di aziende agricole di sufficiente dimensione mediante la concessione in affitto o in appalto ad imprenditori agricoli. Tali misure di razionalizzazione fondiaria dovranno tener presente nello stesso tempo sia le aspettative dei proprietari dei fondi agricoli, sia le aspettative degli addetti ai lavori. Bisognerà fare molta attenzione a tutte quelle proprietà gravate da Uso Civico, fino ad oggi mai considerate in quanto interessate nella maggiore parte dei casi da boschi cedui, perché essendosi allargato lo scenario agricolo, diverse colture possono essere praticate proprio in questi fondi, (tartufaie, frutti di bosco, ecc.).

3 Quindi di concerto con quest ultimo istituto, potrà essere attivata una prima fase di assegnazione di terreni di dimensioni adeguate ad un uso razionale dal punto di vista agricolo. Gli interventi di ricomposizione fondiaria saranno attuati in sinergia con il regime di aiuti agli investimenti nelle aziende agricole, nonché per la concessione dell aiuto per il primo insediamento di giovani in agricoltura. SCHEDA N 1 C1.1 Settore Rurale Intervento: Ricomposizione fondiaria di aziende private Concessione di contributi a copertura totale del costo degli atti notarili di compravendita o di permuta e delle spese legali per l ottenimento del riconoscimento della proprietà di terreni agricoli localizzati all interno del territorio della Comunità Montana. Per la concessone di tali contributi viene data priorità a giovani agricoltori in forma singola od associata, ed in ogni caso si terrà conto della data della richiesta. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L.R. n. 95/2000 art. 19 comma 2 Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L.R. n. 95/2000 art. 19 comma 2 Modalità amministrative Tale iniziativa non comporta per l Ente nessuno aggravio di oneri dovuti all attivazione delle provvidenze se non quello legato alla promozione e diffusione dell iniziativa. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi dell Art. 19 comma 2 della L.R. 95/2000,un finanziamento, per fare fronte alle probabili richieste degli operatori agricoli, di (cinquanta milioni). Iter amministrativo Richiesta pareri di congruità all U.T.E. SCHEDA N 2 C1. Settore Rurale Intervento: Ricomposizione fondiaria diretta da parte dell Ente L Ente attiverà una procedura d acquisizione di terreni agricoli per favorire la costituzione di aziende agricole di sufficiente dimensione, per concederli in fitto o in gestione ad aziende agricole dirette in forma singola od associata. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L.R. n. 95/2000 art. 19 comma 4. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L.R. n. 95/2000 art. 19 comma 4. Modalità amministrative Tale iniziativa non comporta per l Ente nessuno aggravio di oneri dovuti all attivazione delle provvidenze se non quello legato alla promozione e diffusione dell iniziativa ed all acquisizione vera e propria dei terreni da reperire con la pubblicazione di un bando pubblico.

4 Attuazione Iter amministrativo Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi dell Art. 19 comma 4 della L.R. 95/2000,un finanziamento, per fare fronte alle probabili richieste degli operatori agricoli, di (cento milioni). Richiesta pareri di congruità all U.T.E. C1.2 FORMAZIONE AGRICOLA Il mondo agricolo dal dopoguerra ad oggi ha subito una radicale rivoluzione, che ha determinato la fine della redditività delle attività agricole all interno del territorio della Comunità Montana Sirentina. Diverse sono le cause, ma la principale è da ricercare nella globalizzazione dei mercati, che ha tolto ogni tipo di redditività alla coltivazione piu tradizionale quale è quella del grano. Questi motivi, ed altri ancora, hanno fatto sì che alcuni agricoltori illuminati cominciassero a sperimentare altri tipi di colture, meno interessate alla concorrenza e piu consone ai terreni a disposizione. Nuovi scenari e mercati di nicchia inducono i redattori del presente Piano Socio Economico a formulare la proposta di istituire una ver propria scuola di formazione professionale, di tipo superiore, (Istituto Professionale per l Agricoltura Agro - Biologica) in modo da preparare le nuove generazioni di agricoltori alle nuove tecniche di produzione, trasformazione, conservazione ed infine di commercializzazione dei prodotti locali. L idea sopra esposta nasce anche dalla considerazione che la domanda dei consumatori dei prodotti agricoli si indirizza sempre di più verso prodotti così detti naturali o biologici, ottenuti con una coltivazione scevra da sostanze chimiche e non sottoposta a metodi forzati di coltivazione. Operando in questo modo ci si prepara ad affrontare le nuove sfide del mercato agricolo, già molto attento alla presenza di nuove nicchie di mercato che, in un futuro ormai vicino acquisteranno sempre piu peso. Inoltre bisognerà prevedere una forma specifica di sostegno, della domanda di formazione, diretta alle aziende e mirata alla preparazione di addetti nella gestione aziendale in modo economicamente redditizio ed in particolare riferimento a tutte le azioni riguardanti l introduzio innovazione di processo e di prodotto. SCHEDA N 3 C1. 2 Settore Rurale Intervento: Formazione agricola L Ente attiverà, in collaborazione con Istituti abilitati alla formazione professionale, dei corsi di avvicinamento, preparazione e specializzazione per l esercizio dell attività agricola con un occhio rivolto alla coltivazione dei prodotti tipici e biologici, attivando delle sinergie di formazione con l A.R.S.A. nonché con le iniziative realizzate con il progetto A.P.E. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L.R. n. 95/2000 Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L.R. n. 95/2000 Modalità amministrative Tale iniziativa non comporta per l Ente nessuno aggravio di oneri dovuti all attivazione delle provvidenze se non quello legato alla promozione e diffusione dell iniziativa. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi dell Art. 19 comma 4 della L.R. 95/2000,un finanziamento, per fare fronte alle probabili richieste degli operatori agricoli, di (cinquanta milioni)

5 C1.3 VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI Per meglio sostenere e valorizzare il mercato dei prodotti agricoli locali, la Comunità Montana Sirentina dovrà attivarsi e rendersi disponibile per sostenere l istituzione di un Marchio di Qualità delle produzioni tipiche locali. Tale scelta promuove delle sinergie fra le varie produzioni locali, creando i presupposti a realizzare un associazionismo che, una superate le barriere psicologiche ataviche, possa finalmente formulare dei progetti e degli interventi di dimensione ampia, di livello regionale, modo da poter competere nel mercato con un maggior forza e riconoscibilità dei prodotti, oltre che riuscire ad accedere al sistema degli incentivi delle Comunità Europea con maggior determinazione e capacità progettuale. Così come già si è verificato in altre realtà territoriali, la istituzione di un marchio di qualità (D.O.C.,D.O.C.G., D.O.P., I.G.P.) comporta a breve termine i sotto elencati effetti: - rafforzamento della immagine di qualità necessaria alla acquisizione delle necessarie quote di mercato, facendo riferimento ad un unico soggetto che promuove e commercializza, (Società di capitali, Società di tipo Cooperativo o Consorzi di produttori) ; - miglioramento dei processi di lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; - certezza nella vendita della merce prodotta, ed una politica dei prezzi sostenuta grazie alla maggiore qualità; - i nuovi agricoltori, specialisti in agro - biologica, potranno imporre uno standard qualitativo in grado di caratterizzare il prodotto, con una produzione piu razionale ed adeguata alla crescente domanda di mercato. Per ottenere questi risultati, la Comunità Montana Sirentina dovrà promuovere una riflessione per la individuazione dei prodotti sui quali puntare per l ottenimento del Marchio di Qualità che, di conseguenza, comporterà tutta una serie di adempimenti, ai quali nessuno s sottrarre, pena la decadenza del marchio stesso. SCHEDA N 4 C1. 3 Settore Rurale Intervento: Valorizzazione dei prodotti tipici Istituzione di un marchio di qualità. L Ente attiverà una iniziativa per favorire l organizzazione dei produttori e o dei trasformatori locali, in regola con le vigenti norme, in campo agro alimentare, per l ottenimento del riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.), e di Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.), oltre ad altri marchi di qualità D.O.C.G. e D.O.P.. Inoltre si prevedono contributi, ad aziende agricole in forma singola od associata, anche per la realizzazione di un itinerario eno gastronomico dei prodotti tipici, (tartufo, zafferano, frutti di bosco ecc.) da parte dell Ente per la copertura delle spese per l ottenimento di marchi e certificazioni di qualità (biologica) a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della C.M.S. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L.R. n. 95/2000 art. 20 comma 1 e 2. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L.R. n. 95/2000 art. 20 comma 1 e 2. Modalità amministrative Tale iniziativa non comporta per l Ente nessuno aggravio di oneri dovuti all attivazione dell iniziativa se non quello legato alla promozione e diffusione. Attuazione L Ente richiederà, ai sensi dell Art. 20 comma 1 e 2 della L.R. 95/2000,il relativo finanziamento, per fare fronte alle spese relative all ottenimento dei marchi e certificazioni ed alla diffusione e promozione, di (cento milioni), per il primo anno e, per i successivi anni, per sostenere le necessarie campagne pubblicitarie a sostegno dei prodotti locali, (cinquanta milioni). Iter amministrativo Nulla osta da parte degli uffici competenti della Regione relativo decreto ministeriale C1.3.1 TARTUFICOLTURA Tipo di intervento L intervento consiste nella individuazione di terreni di proprietà comunali, di terreni gravati da vincoli di uso civico, attualmente improduttivi ma, con spiccata vocazione tartufigena, o anche di terreni privati, i cui proprietari siano direttamente interessati al loro miglioramento. La tavola tematica dei Pascoli incolti costituisce un valido aiuto alla individuazione e quindi alla localizzazione dei siti dove collocare tale tipo

6 di attività, cercando di distribuirli in modo piu o meno omogeneo all interno di quei comuni a piu spiccata vocazione tartufigena. Una volta determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria lottizzazione dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti di superficie adeguata a garantire al conduttore del fondo, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la ded completa allo specifico lavoro. Alla Comunità Montana Sirentina, una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Considerando i costi attuali del prodotto raccolto, nonché la redditività per ettaro, si cercherà di avere delle unità produttive non inferiori ai cinque ettari. Così facendo si cerca di passare da un economia del sommerso basata su comportamenti e mentalità superate dei raccoglitori di tartufi, abituati a vivere alla giornata e non in grado d programmare imprenditorialmente il proprio futuro con un impostazione di lavoro non completamente autonoma, che non riesce ad innescare altre economie perché visto qua sempre come elemento di integrazione di un reddito da lavoro dipendente o da pensione. Essendo la maggior parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere concordato con quest ultimo Ente anche per concordare azioni integrate e verificare i possibili suggerimenti. Contenuto tecnico e benefici L intervento proposto una volta realizzato potrà apportare al territorio tutta una serie di vantaggi sia tecnici, che economici, quali: - utilizzo sistematico di una vocazione naturale intrinseca ad una parte, non trascurabile del territorio della Comunità Montana Sirentina, con carattere di singolarità e rarità, a livello extra regionale; - creazione di nuova ricchezza in zone interne e pedemontane con scarse alternative occupazionali; - trasformare l attività del cavatore da stagionale a stabile, promuovendo così, nelle stagioni non adatte alla raccolta, la manutenzione delle aree che ospitano la tartufaia, nonché la nascita di attività collegate alla raccolta; - eliminare l uso indiscriminato esercitato sulle tartufaie libere da parte di soggetti non meglio identificati, abituati a vivere alla giornata e non curanti del rischio del rapido decadimento sia in termini di qualità, sia in termini di quantità, di un prodotto così raro; - mantenimento e consolidamento dei versanti collinari con presenza di tartufaie nell ottica, sempre presente, di operare localmente azioni di difesa idrogeologica per la difesa del suolo; - mantenimento, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze immobiliari ed infrastrutturali quali vecchi complessi immobiliari, stradine muri in pietra di contenimento del terreno, ecc. - promuovere una prima raccolta e trasformazione del prodotto in adeguati opifici localizzati nel territorio di origine del tartufo. SCHEDA N 5 C Settore Rurale Intervento: Tartuficoltura L Ente attiverà una procedura d acquisizione di terreni agricoli per favorire la costituzione di

7 aziende agricole di sufficiente dimensione, per concederli in fitto o in gestione ad aziende agricole dirette in forma singola od associata. ( copertura finanziaria con Scheda n. 2 accorpamento fondiario). Quindi procederà alla messa a dimora, su parte delle aree acquisite, delle essenze micorizzate delle sotto elencate specie botaniche: Corylus avellana, Quercus sp. p., Pinus sp. p., Carpinus betulus, ecc. Inoltre si prevedono contributi, ad aziende agricole in forma singola od associata da parte dell Ente, per la realizzazione di nuovi impianti di tartufaie e per l attivazione di processi di trasformazione e commercializzazione dei tartufi, a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L. R. Del 12 aprile 1994 n. 28 e successive modifiche ed integrazioni. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L. R. Del 12 aprile 1994 n. 28 e successive modifiche ed integrazioni. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la realizzazione degli impianti delle aziende vere e proprie, sia per la promozione e diffusione dell iniziativa ed alla pubblicazione di un bando pubblico. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi del Piano Triennale Interventi di Forestazione e Valorizzazione Ambientale in attuazione della L. R. di cui sopra, ( B1.1 attività previste all art. 2 ) un finanziamento, di (cento cinquanta milioni) C1.3.2 FRUTTI DI BOSCO Tipo di intervento L intervento consiste nella individuazione di terreni di proprietà comunali, di terreni gravati da vincoli di uso civico, attualmente improduttivi ma, con spiccata vocazio frutticola, o anche di terreni privati, i cui proprietari siano direttamente interessati al loro miglioramento. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività saranno indubbiamente quelli con piu spiccata vocazione all uso frutticolo, cercando, nello stesso tempo, di distribuirli in modo piu o meno omogeneo all interno dei singoli comuni della Comunità Montana Sirentina. Una volta determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria lottizzazione dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti di superficie adeguata a garantire al conduttore del fondo, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la ded completa allo specifico lavoro. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà di assegnare, in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Considerando i costi attuali del prodotto raccolto, nonché la redditività per ettaro, si cercherà di avere delle unità produttive non inferiori ai cinquanta ettari. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente anche per avere dei suggerimenti e degli arricchimenti di natura ambientale. Contenuto tecnico e benefici L intervento proposto, una volta realizzato potrà apportare al territorio tutta una serie di vantaggi sia tecnici, che economici, quali: - utilizzo sistematico di una vocazione naturale intrinseca a buona parte del territorio della Comunità Montana Sirentina, con carattere di singolarità e rarità, a livello extra regionale, oggi lasciata in balia del raccoglitore occasionale; - creazione di nuova ricchezza in zone interne e pedemontane con scarse alternative occupazionali; - trasformare l attività del raccoglitore da stagionale a stabile, promuovendo così, nelle stagioni non consone alla raccolta, la manutenzione delle aree che ospitano gli impianti, nonché la nascita di attività collegate alla raccolta; - mantenimento e consolidamento dei versanti collinari coltivati nell ottica, sempre presente, di operare localmente azioni di difesa idrogeologica per la difesa del suolo; - mantenimento, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze immobiliari ed infrastrutturali quali vecchi complessi immobiliari, stradine muri in pietra di contenimento del terreno, ecc. - riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, che per l uso spe particolarmente adatti alla realizzazione degli impianti in questione; - eliminazione della dipendenza da mercati esteri dei prodotti del sottobosco, che oggi supportano il turismo montano molto attento, forse legate più che in passato alle particolarità culinarie basate sulle produzioni locali.

8 - Promuovere la trasformazione in loco dei frutti di bosco in appositi locali. SCHEDA N 6 C Settore Rurale Intervento: Frutti di bosco L Ente attiverà una procedura d acquisizione di terreni agricoli per favorire la costituzione di aziende agricole di sufficiente dimensione, per concederli in fitto o in gestione ad aziende agricole dirette in forma singola od associata. ( copertura finanziaria con Scheda n. 2 accorpamento fondiario); quindi procederà alla messa a dimora, su parte delle aree acquisite, di piccole piante quali il lampone, il rovo, il ribes, la fragola, ecc. Inoltre si prevedono contributi, ad aziende agricole in forma singola od associata da parte dell Ente, per la realizzazione di nuovi impianti di frutti di bosco e per l attivazione di processi di trasformazione e commercializzazione dei frutti, a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L. R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 16 comma 2. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L. R. del 18 maggio 2000 art. 16 comma 2. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la realizzazione degli impianti delle aziende vere e proprie, sia per la promozione e diffusione dell iniziativa ed alla pubblicazione di un bando pubblico. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi della richiamata L.R. cui sopra, un finanziamento, di (cento milioni) C1.3.3 PASCOLI Tipo di intervento L intervento consiste nella individuazione di terreni di proprietà comunali, di terreni gravati da vincoli di uso civico, attualmente improduttivi ma, con spiccata vocazione prato - pascolativa, o anche di terreni privati, i cui proprietari siano direttamente interessati al loro miglioramento. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività saranno indubbiamente quelli con piu spiccata vocazione all uso in questione, cercando, nello stesso tempo, di distribuirli in modo piu o meno omogeneo all interno dei singoli comuni della Comunità Montana Sirentina. Una volta determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria lottizzazione dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti di superficie adeguata a garantire al conduttore del fondo, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la ded completa allo specifico lavoro. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente anche per avere dei suggerimenti e degli arricchimenti di natura ambientale. Contenuto tecnico e benefici - L utilizzo razionale di aree con vocazione prato - pascolativa è nei sogni e nelle aspirazioni di quei pochi allevatori che ancora frequentano i territori della Comunità Montana Sirentina, e pertanto ci si dovrà fare carico di rispondere, in maniera esaustiva, cercando di evadere la richiesta di infrastrutture necessaria al mantenimento ed al miglioramento di tale attività produttiva. - Uso di tecniche intelligenti nello sfruttamento dei pascoli, con l eliminazione del super sfruttamento di alcuni e il non utilizzo di altri, con l introduzione di opportuni turnaggi, in grado di garantire la conservazione dei pascoli; - mantenimento e consolidamento dei versanti montani e collinari, destinati al pascolo, nell ottica, sempre piu presente, di operare localmente azioni di difesa idrogeologica a difesa del suolo, ottenendo così un netto miglioramento del cotico erboso; - conservazione, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze immobiliari ed infrastrutturali quali vecchi complessi immobiliari, stradine, muri in pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.

9 - riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, che per l uso spe particolarmente adatti alla realizzazione di nuovi pascoli; riduzione della dipendenza da mercati esteri dei prodotti alimentari, con particolare riferimento alle carni bovine, ovine e selvatiche non allevate in batteria, che oggi sopportano il turismo montano, molto attento, forse piu che in passato alle particolarità culinarie basate sulle produzioni locali. SCHEDA N 7 C Settore Rurale Intervento: Miglioramento Pascoli L Ente, al fine di mantenere diffusa la pratica dell utilizzo dei pascoli montani esistenti, beneficiando delle provvidenze messe a disposizione dalla Regione, potrà concedere ai conduttori dei pascoli, contributi, a fondo perduto, per la permanenza estiva, in rapporto al numero dei capi monticati. Potrà inoltre provvedere al recupero, alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti e delle strutture funzionali all attività in questione, purché di sua proprietà. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L. R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 18 comma 4, 5 e 6. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L. R. del 18 maggio 2000 art. 18 comma 4,5 e 6. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la monitorizzazione dei pascoli per l alpeggio, sia per la redazione di progetti di cui al comma 5 della richiamata L.R., sia per la costituzione del fondo, sia per la promozione e diffusione dell iniziativa ed alla pubblicazione del relativo bando pubblico. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi della richiamata L.R. cui sopra, un finanziamento, di (novanta milioni) Iter amministrativo Richiesta di Concessione Edilizie, Nulla Osta ai Beni Ambientali, all Ente Parco ed al Genio Civile C1.3.4 ALLEVAMENTI BOVINI Tipo di intervento L intervento consiste nella incentivazione di allevamenti bovini in maniera tradizionale seguendo la linea che va dalla monta o inseminazione delle fattrici, alla crescita d vitelli da tenere in stalla durante la stagione invernale e, da inviare all alpeggio, durante la stagione estiva, da fare su superfici prato pascolive già attrezzate e migliorate nella preparazione del manto cotico erboso, di proprietà comunale, o di uso civico, o anche di privati, direttamente interessati all argomento. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività, faranno parte di quelli già individuati nell attuazione del Piano di settore C1.3.3 pascoli. Una volta determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria lottizzazione dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti di superficie adeguata a garantire al conduttore del fondo, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la ded completa allo specifico lavoro. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente anche per avere dei suggerimenti e degli arricchimenti di natura ambientale. Contenuto tecnico e benefici - L utilizzo razionale di aree con vocazione prato - pascolativa è nei sogni e nelle aspirazioni di quei pochi allevatori che ancora

10 sono restati e che frequentano i territori della Comunità Montana Sirentina, e pertanto ci si dovrà fare carico di rispondere, in maniera esaustiva, per evadere la richiesta di infrastrutture necessaria al mantenimento ed il miglioramento di tale attività produttiva. - Uso di tecniche intelligenti nello sfruttamento dei pascoli, con l eliminazione del super sfruttamento di alcuni e il non utilizzo di altri, con l introduzione di opportuni turnaggi, in grado di garantirne la conservazione; - mantenimento e consolidamento dei versanti montani e collinari, destinati al pascolo, nell ottica, sempre piu presente e necessaria, di difendere il territorio dal punto di vista idrogeologico, anche a difesa e miglioramento del cotico erboso ; - conservazione, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze architettoniche ed infrastrutturali quali: vecchi complessi immobiliari, stradine, muri in pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.; - riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, che per l uso spe particolarmente adatti alla realizzazione di nuovi pascoli; - riduzione della dipendenza da mercati esteri dei prodotti alimentari, con particolare riferimento alle carni bovine, non allevate in batteria, che oggi supportano il turismo montano molto attento, forse piu che in passato, alle particolarità culinarie basate sulle produzioni locali. - incrementare la produzione locale di carne bovina di elevata qualità, scevra da sostanze estrogene, curando l alimentazione dell animale. SCHEDA N 8 C Settore Rurale Intervento: Allevamento Bovini L Ente, al fine di agevolare il processo di ristrutturazione del settore della produzione lattiera e di consentire alle aziende, in forma singola od associata, l ottenimento di redditi adeguati, concede contributi per l acquisizione della proprietà di quote latte di cui alla L. del 26 novembre 1992 n. 468 Misure Urgenti nel settore Lattiero Caseario nel rispetto dei vincoli e delle condizioni di cui all Art. 10 della stessa Legge, nonché premi per l acquisizione di vacche nutrici di cui ai regolamenti ( C.E.E. ) nn. 2066/92 e 2069/92. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L. R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 18 comma 3. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L. R. del 18 maggio 2000 art. 18 comma 3. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la monitorizzazione di tale tipo di attività, sia per la costituzione del fondo, sia per la promozione e diffusione dell iniziativa ed alla pubblicazione del relativo bando pubblico. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi della richiamata L.R. cui sopra, un finanziamento, di (centoventi milioni) C1.3.5 ALLEVAMENTI OVINI Tipo di intervento L intervento consiste nella progettazione e realizzazione di allevamenti ovini in maniera tradizionale seguendo la linea classica che va dalla monta delle fattrici, alla crescita degli agnelli da tenere in stalla e nutrire con prodotti agricoli locali, le greggi possono essere invia all alpeggio, durante la stagione estiva, da fare su superfici prato pascolive già attrezzate e migliorate nella preparazione del manto del cotico erboso, di proprietà comunale, o di uso civico, o anche di privati, direttamente interessati all argomento. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività, faranno parte di quelli già individuati nell attuazione del Piano di settore C1.3.3 pascoli. Una volta determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria turnazione dei pascoli di superficie adeguata a garantire all allevatore, previa un razionale uso del territorio, un reddito capace di permettere la dedizione completa al lavoro specifico. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Con questi tipi di operazione si cerca di costituire un ossatura capace di sostenere dei reddito capace di un buon tenore di vita che

11 ripaghi i sacrifici derivanti da tale attività. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente anche per avere dei suggerimenti e degli arricchimenti di natura ambientale. Contenuto tecnico e benefici - L utilizzo razionale di aree con vocazione prato - pascolativa è nei sogni e nelle aspirazioni di quei pochi allevatori che ancora sono restati e che frequentano i territori della Comunità Montana Sirentina, e pertanto ci si dovrà fare carico di rispondere, in maniera esaustiva, per evadere la richiesta di infrastrutture necessaria al mantenimento ed il miglioramento di tale attività produttiva. - Uso di tecniche intelligenti nello sfruttamento dei pascoli, con l eliminazione del super sfruttamento di alcuni e il non utilizzo di altri, con l introduzione di opportuni turnaggi, in grado di garantirne la conservazione; - mantenimento e consolidamento dei versanti montani e collinari, destinati al pascolo, nell ottica, sempre piu presente e necessaria, di difendere il territorio dal punto di vista idrogeologico, anche a difesa e miglioramento del cotico erboso ; - conservazione, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze architettoniche ed infrastrutturali quali: vecchi complessi immobiliari, stradine, muri in pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.; - riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, che per l uso spe particolarmente adatti alla realizzazione di nuovi pascoli; - riduzione della dipendenza da mercati esteri dei prodotti alimentari, con particolare riferimento alle, ovine non allevate in batteria, che oggi supportano il turismo montano molto attento, forse piu che in passato alle particolarità culinarie basate sulle produzioni locali. - incrementare la produzione locale di carne ovina di elevata qualità, scevra da sostanze estrogene, curando l alimentazione dell animale. SCHEDA N 9 C1. 3.5Settore Rurale Intervento: Allevamento Ovini L Ente, al fine di mantenere vivo il settore dell allevamento ovo caprino e di consentire alle aziende, in forma singola od associata, l ottenimento di redditi adeguati, concede premi per l acquisizione di allevamenti di cui ai regolamenti (C.E.E. ) nn. 2066/92 e 2069/92. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione della L. R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 18 comma 3. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legata alla L. R. del 18 maggio 2000 art. 18 comma 3. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la monitorizzazione di tale tipo di attività, sia per la costituzione del fondo, sia per la promozione e diffusione dell iniziativa ed alla pubblicazione del relativo bando pubblico. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi della richiamata L.R. cui sopra, un finanziamento, di (ottanta milioni) C1.3.6 ALLEVAMENTI EQUINI Tipo di intervento L intervento consiste nella incentivazione di allevamenti equini in maniera tradizionale, seguendo la linea produttiva che va dalla monta o inseminazione delle fattrici, crescita dei puledri, da tenere in stalla durante la stagione invernale ed in quella estiva, da inviare all alpeggio, da praticare su superfici prato pascolive già attrezzate e migliorate nella preparazione del manto cotico erboso, di proprietà comunale, o di uso civico, o anche di privati, direttamente interessati all argomento. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività, faranno parte di quelli già individuati nell attuazione del Piano di settore C1.3.3 pascoli.

12 Una volta determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria turnazione dei pascoli di superficie adeguata a garantire all allevatore, previa un razionale uso del territorio, un reddito capace di permettere la dedizione completa al lavoro specifico. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Con questi tipi di operazione si cerca di costituire un ossatura capace di sostenere dei reddito capace di un buon tenore di vita che ripaghi i sacrifici derivanti da tale attività. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente anche per avere dei suggerimenti e degli arricchimenti di natura ambientale. Contenuto tecnico e benefici - L utilizzo razionale di aree con vocazione prato - pascolativa è nei sogni e nelle aspirazioni di quei pochi allevatori che ancora sono restati e che frequentano i territori della Comunità Montana Sirentina, e pertanto ci si dovrà fare carico di rispondere, in maniera esaustiva, per evadere la richiesta di infrastrutture necessaria al mantenimento ed il miglioramento di tale attività produttiva. - Uso di tecniche intelligenti nello sfruttamento dei pascoli, con l eliminazione del super sfruttamento di alcuni e il non utilizzo di altri, con l introduzione di opportuni turnaggi, in grado di garantirne la conservazione; - mantenimento e consolidamento dei versanti montani e collinari, destinati al pascolo, nell ottica, sempre piu presente e necessaria, di difendere il territorio dal punto di vista idrogeologico, anche a difesa e miglioramento del cotico erboso ; - conservazione, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze architettoniche ed infrastrutturali quali: vecchi complessi immobiliari, stradine, muri in pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.; - riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, che per l uso spe particolarmente adatti alla realizzazione di nuovi pascoli; - riduzione della dipendenza da mercati esteri dei prodotti alimentari, che oggi supportano il turismo montano molto attento, forse piu che in passato alle particolarità culinarie basate sulle produzioni locali; - incrementare la produzione locale di carne equina di elevata qualità, scevra da sostanze estrogene, curando l alimentazione dell animale. SCHEDA N 10 C Settore Rurale Intervento: Allevamento Equino Modalità d attuazione L Ente, al fine di agevolare l alpeggio e di consentire alle aziende, in forma singola od associata, l ottenimento di redditi adeguati, concede a condizioni agevolate parte dei pascoli a sua disposizione per l allevamento dei cavalli. Inoltre si prevedono contributi ad aziende agricole in forma singola od associata da parte dell Ente a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione per la promozione e diffusione dell iniziativa ed alla pubblicazione del relativo bando pubblico. C1.3.7 ALLEVAMENTI DI SELVATICI Tipo di intervento L intervento consiste nella individuazione di aree proprietà comunale, o di uso civico, o anche di privati, direttamente interessati

13 all argomento e che intendono gestire l attività di allevamento dei selvatici. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività, faranno parte di quelli già individuati nell attuazione del Piano di settore C1.3.3 pascoli. Determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria lottizzazione dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti di superficie adeguata a garantire all allevatore, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la dedizione completa allo specifico lavoro. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. Sarà cura dell allevatore curare, sia il prato dove fare pascolare le mandrie, sia la macchia dove fare riparare il bestiame, sia l eventuale integrazione alimentare nella stagione invernale. Sarà carico della Comunità Montana infrastrutturare i pascoli con attrezzature fisse necessarie alla conduzione dei gruppi di animali selvatici. L iniziativa è rivolta essenzialmente alla produzione di carne selvatica, sulla base di specie definite dalla regione in base alla propria normativa di settore, da smerciare in primo luogo in zona, preferibilmente nei ristoranti turistici ed in seconda battuta su altri mercati. Con questi tipi di operazione si cerca di costituire un ossatura capace di sostenere dei reddito capace di un buon tenore di vita che ripaghi i sacrifici derivanti da tale attività. Tali interventi verranno realizzati in territori posti all esterno del perimetro del Parco. Contenuto tecnico e benefici - riduzione della dipendenza da mercati esteri dei prodotti alimentari, con particolare riferimento alle carni, selvatiche, non allevate in batteria, che oggi potrebbero sopportare un turismo montano molto attento, forse più che in passato alle particolarità culinarie; - incrementare la produzione locale di carne selvatica di elevata qualità. - mantenimento e consolidamento dei versanti montani e collinari, destinati al pascolo, nell ottica, sempre più presente e necessaria, di difendere il territorio dal punto di vista idrogeologico, anche a difesa e miglioramento del cotico erboso ; - conservazione, tramite opere di ristrutturazione, delle preesistenze architettoniche ed infrastrutturali quali: vecchi complessi immobiliari, stradine, muri in pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.; - riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, con particolare riferimento a quei terreni cespugliati, che per l uso specifico sono particolarmente adatti alla realizzazione di tali attività. SCHEDA N 11 C Settore Rurale Intervento: Allevamento di Selvatici L Ente, al fine di agevolare le aziende di tipo rurale montano indirizzate nel settore della ristorazione specializzata nel campo degli animali selvatici, quali il cinghiale, il daino e la selvaggina in genere, promuove l attività di allevamento delle su dette specie, promovendo per le aziende, in forma singola od associata, una campagna pubblicitaria. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento Legato alla attuazione della scheda progetto n 4 (Valorizzazione dei Prodotti Tipici ) Copertura finanziaria Legato alla attuazione della scheda progetto n 4 (Valorizzazione dei Prodotti Tipici ) Modalità amministrative Legato alla attuazione della scheda progetto n 4 (Valorizzazione dei Prodotti Tipici ) Attuazione Legato alla attuazione della scheda progetto n 4 (Valorizzazione dei Prodotti Tipici ) C1.3.8 FORESTAZIONE Tipo di intervento PRODUTTIVA

14 L intervento consiste nella individuazione di aree di proprietà comunale, o di uso civico, o anche di privati, direttamente interessati all argomento e che intendono gestire l attività di forestazione. I terreni dove potere praticare tali tipi di attività, faranno parte di quelli già scelti, dalla Regione Abruzzo nella sua carta tematica sulla situazione boschiva, nella cui redazione si è fatto un abbondante uso di dati provenienti da ricognizioni di tipo digitale effettuate direttamente dai satelliti aderenti al Consorzio facente capo a Telespazio. Determinate le aree di intervento si procederà ad una vera e propria lottizzazione dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti di superficie adeguata a garantire al boscaiolo, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la dedizione completa allo specifico lavoro. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di terreno sui quali praticare l attività in questione. L iniziativa è rivolta essenzialmente alla produzione di legno industriale e in seconda battuta di legna da ardere, settori entrambi interessati da una forte richiesta, al quale, sia mercato nazionale, sia il nostro riesce minimamente a dare una risposta valida. Si tratta in breve di programmare degli interventi mirati, tesi a riportare verso la normalità i boschi esistenti, abbandonati a se stessi da almeno cinquanta anni, al fine di esaltarne la produttività e la qualità. Le azioni vanno rivolte al bosco ceduo ed al bosco ad alto fusto. Si prevedono interventi di conservazione e miglioramento forestale dei boschi esistenti, finalizzati ad accrescerne sensibilmente il valore economico, ecologico e sociale. Interventi di ricostituzione del potenziale produttivo silvicolo danneggiato da calamità naturali e di riequilibrio con interventi di silvicoltura naturalistica; interventi con messa a dimora di nuove essenze più redditizie come il castagno, il noce, il ciliegio, il pioppo, il larice, il cedro, l abete bianco e rosso ed infine l acero montano. Per quanto riguarda il bosco ceduo si prevedono, ove compatibili, interventi di miglioramenti forestale con conversione ad alto fusto, infittimento, sostituzioni specifiche e arricchimenti. Si prevedono interventi di pulitura del sottobosco con l eliminazione delle matrici secche e deperite e la messa a dimora di nuove essenze che abbiano una spiccata vocazione a sostenere le micosi che determinano la presenza del tartufo e di altri funghi. Con questi tipi di operazione si cerca di costituire un ossatura capace di sostenere un reddito capace di un buon tenore di vita che ripaghi i sacrifici derivanti da tale attività, classificata fra quelle più dure in assoluto. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente anche per avere dei suggerimenti e degli arricchimenti di natura ambientale. Contenuto tecnico e benefici Riduzione della dipendenza da mercati nazionali ed esteri dei prodotti legnosi, con particolare riferimento a quelle tipologie, quali il noce, il ciliegio ed il castagno, che oggi potrebbero sopportare un turismo montano molto attento, forse più che in passato alla falegnameria di arte povera basate su tali essenze; - incrementare la produzione locale di legno tondo da destinare ad uso artigianale ed industriale, di elevata qualità, poiché coltivato in terreni con spiccata tendenza a tali tipi di essenze; - trasformare l attività del boscaiolo da stagionale a stabile, promuovendo così, nelle stagioni non consone al taglio, la nascita di attività collegate alla cultura del legno, creando nuova ricchezza in zone interne e pedemontane e montane con scarse alternative occupazionali ; - mantenimento e consolidamento dei versanti montani e collinari, destinati al bosco, nell ottica, sempre più presente e necessaria, di difendere il territorio dal punto di vista idrogeologico, al fine di dare all ambiente montano una stabilità ed una sicurezza in grado di favorire il mantenimento dell ambiente e la su fruizione collettiva. Conservazione ed ampliamento e miglioramento del bosco tramite opere di forestazione con annesse opere culturali e di risarcimento, ristrutturazione delle preesistenze architettoniche ed infrastrutturali quali: vecchi complessi immobiliari, stradine di penetrazione, atte a sopportare il passaggio dei mezzi dei boscaioli, anche quelli dei Vigili del Fuoco e di altri corpi destinati alla salvaguardia del patrimonio boschivo, muri in pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.; riutilizzo razionale di terreni agricoli, oggi abbandonati a causa dell altitudine e per l esposizione particolare, con particolare riferimento a quei terreni cespugliati, che per l uso specifico sono particolarmente adatti alla realizzazione di tali attività; bisogna promuovere, inoltre, la conoscenza e la diffusione di queste piante, quali il noce, il castagno, il ciliegio, il rovere, ecc., essenze sempre presenti nel territorio appenninico.

15 SCHEDA N 12 C Settore Rurale Intervento: Forestazione L Ente attiverà un programma per lo svolgimento delle attività di gestione delle risorse naturali delle aree protette, con interventi di forestazione ed agricoltura eco compatibile, la manutenzione del territorio, la ricostituzione ambientale, la prevenzione egli incendi boschivi, la sistemazione idraulico forestale. Si terrà in particolare conto degli interventi tesi alla manutenzione delle opere già realizzate di rimboschimento ed il recupero dei boschi fortemente degradati. Si precisa che tali programmi verranno sviluppati e attuati, parte in via diretta dall Ente e parte in collaborazione con i soggetti attuatori pubblici o privati. Inoltre si prevedono contributi ad aziende forestali in forma singola od associata da parte dell Ente a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata ed all attuazione delle LL. RR. Del 12 aprile 1994 n. 28 e 31 dicembre 1994 n. 106 Interventi di Forestazione e Valorizzazione Ambientale, e L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 14, 15, e 16. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legato alla durata ed all attuazione delle LL. RR. Del 12 aprile 1994 n. 28 e 31 dicembre 1994 n. 106 Interventi di Forestazione e Valorizzazione Ambientale, e L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 14, 15, e 16. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la realizzazione dei programmi, sia per la promozione e diffusione delle iniziative ed alla pubblicazione dei relativi bandi pubblici. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi delle Leggi richiamate, un finanziamento, di (cinquecento milioni) Iter amministrativo Richiesta pareri per Nulla Osta di tipo ambientale all Ente Parco, all Ispettorato ripartimentale delle Foreste competente, ai comuni su cui ricadono gli interventi C1.3.9 VITICOLTURA Tipo di intervento L intervento consiste nella individuazione di aree proprietà comunale, di uso civico, o anche di privati, direttamente interessati all argomento e che intendono gestire l attività di coltura della vite. I terreni dove potere praticare tali tipi di iniziative, sono da individuare lungo la valle dell Aterno a partire dal comune di Fagnano per arrivare a quello di Molina, e di alcune aree della valle Subequana siti interessati sin dai tempi antichi a tali tipi di coltura. Determinate le aree di intervento si procederà ad una riorganizzazione fondiaria dei terreni, cercando di costituire degli appezzamenti, di proprietà privata o pubblica, di superficie adeguata a garantire all agricoltore, previa un razionale uso, un reddito capace di permettere la dedizione completa allo specifico lavoro. All Ente locale una volta individuate le zone e le unità di intervento, spetterà assegnare in fitto, tramite un regolare bando, i lotti di

16 terreno sui quali praticare l attività in questione per un periodo non inferiore a trenta anni rinnovabili, da annullare subito se il conduttore non dovesse più esercitare l attività in oggetto. Oltre a ciò, all Ente spetterà il compito di promuovere il prodotto cercando di riscoprire le tradizioni, non proprio tante remote, legate alla coltivazione della vite nella Valle dell Aterno e Subequana venuta meno negli anni cinquanta e sessanta a causa dell abbandono delle colture. L iniziativa è rivolta essenzialmente alla coltivazione del classico vitigno abruzzese, quale il Montepulciano D Abruzzo, che in una rincorsa senza pari, in questi ultimi anni, sta collezionando successi e riconoscimenti internazionali. Con questi tipi di operazione si cerca di costituire un ossatura capace di sostenere dei reddito capace di un buon tenore di vita che ripaghi i sacrifici derivanti da tale attività, anche alla luce di iniziative analoghe, in territori vicini, aventi le stesse caratteristiche se non inferiori, quali quelli della piana di Ofena, che già annovera tre aziende vinicole di grande rinomanza, venute alla luce della ribalta in quest ultimo decennio. Essendo la maggiore parte dei terreni della Comunità Montana Sirentina ricadenti nel Parco Regionale Sirente Velino, il presente intervento potrà essere anche concordato con quest ultimo Ente nell ottica di collaborazione, al fine di avere suggerimenti ed arricchimenti di natura culturale ed ambientale. Contenuto tecnico e benefici - Riduzione della dipendenza da mercati principalmente nazionali ed, in secondo luogo esteri, dei vini, con particolare riferimento a quei tipi, derivanti dallo stesso vitigno, quali il rosso Montepulciano D Abruzzo ed il Cerasuolo, prodotti che oggi, assieme alle altre specialità culinarie, d cui si è scritto nelle pagine precedenti, potrebbero supportare un turismo montano molto attento, forse più che in passato al richiamo sempre più presente della buona tavola basata essenzialmente sulla qualità; - incrementare la produzione locale di uva da destinare eventualmente ad una cantina sociale da promuovere fa i vari viticoltori, di elevata qualità, poiché coltivata su terreni con spiccata tendenza a tali tipi di vitigni; - trasformare l attività del viticoltore da stagionale a stabile, promovendo così, nei periodi morti, la nascita di attività collegate alla cultura del vino, creando nuova ricchezza in zone interne e pedemontane e montane con scarse alternative occupazionali ; - mantenimento e consolidamento dei versanti collinari e pedemontani, ora nella maggiore parte dei casi abbandonati, dal punto di vista idrogeologico, al fine di dare all ambiente pedemontano e collinare una stabilità ed una sicurezza in grado di favorire il mantenimento dell ambiente e la sua fruizione collettiva; - conservazione ed ampliamento e miglioramento delle vigne, oggi esistenti, tramite opere di scasso del terreno, ristrutturazione delle preesistenze architettoniche ed infrastrutturali quali: vecchi complessi immobiliari, stradine di penetrazione, atte a sopportare il passaggio dei mezzi dei viticoltori, consolidamento dei muri pietra di contenimento del terreno, drenaggi, ecc.; - riutilizzo razionale di terreni agricoli, collinari e pedemontani, oggi abbandonati, che per l uso specifico sono particolarmente adatti alla realizzazione di tali attività; - promuovere la conoscenza e la diffusione dei vini locali, quali il Montepulciano ed il Cerasuolo. SCHEDA N 13 C Settore Rurale Intervento: Viticoltura Modalità d attuazione L Ente favorirà la ripresa di questo settore facendo riferimento a quanto già evidenziato nelle schede n. 1, 2 e 4, che prevedono sia la ricomposizione fondiaria, sia la costituzione di aziende di adeguata dimensione produttiva, sia la costituzione di un marchio così detto D.O.C. e I.G.P. Per tale programma si prevede di destinare parte dei territori ricompresi lungo il versante esposto a sud -est del fiume Aterno. Inoltre si prevedono contributi, ad aziende agricole in forma singola od associata da parte dell Ente, per la realizzazione di nuovi impianti e per l attivazione di processi di trasformazione e commercializzazione dei vini, a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana.

17 Durata dell intervento L intervento è legato alla durata della L.R. del 18 maggio 2000 n. 95. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legato all attuazione della L.R. del 18 maggio 2000 n. 95. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la realizzazione dei programmi, sia per la promozione e diffusione delle iniziative ed alla pubblicazione dei relativi bandi pubblici. Attuazione Per ogni anno l Ente richiederà, ai sensi della richiamata L.R. cui sopra, un finanziamento, di (cinquanta milioni) C AGRICOLTURA BIOLOGICA Tipo di intervento La sostenibilità dello sviluppo e della crescita delle attività produttive passa attraverso la conservazione delle risorse naturali. Le azioni di sostegno devono indirizzare le aziende verso l applicazione di metodi di produzioni agricola compatibili con la protezione dell ambiente e la conservazione dello spazio naturale. Di fondamentale importanza pertanto è la incentivazione all introduzione di produzioni agricole con metodo biologico, tra cui alberi da frutta in forma specializzata ed estensiva, ortagg legumi e cereali. Ne consegue la immissione sul mercato di prodotti di qualità e tipici dei luoghi che oltre a valorizzarne la commercializzazione assumono un ruolo strate nonostante il fatturato ad esso collegato risulti modesto essi contribuiscono a promuovere alcune tradizioni gastronomiche alimentando altresì i più redditizio settore agrituristico e culinario. Il comparto zootecnico, direttamente correlato alla produzione agricola con metodo biologico può caratterizzarsi per la presenza di razze dall elevato valore genetico e dall elevato valore qualitativo della produzione. Inoltre la crescente richiesta di cibi sani e riconoscibili spinge ad incrementare la produzione agricola di qualità ed a creare Consorzi di tutela ed altri organismi associativi il cui scopo sia la valorizzazione nella fase della commercializzazione e trasformazione. SCHEDA N 14 C Settore Rurale Intervento: Agricoltura Biologica L Ente favorirà la ripresa di questo settore facendo riferimento a quanto già evidenziato nelle schede n. 1, 2 e 4, che prevedono sia la ricomposizione fondiaria, sia la costituzione di aziende di adeguata dimensione produttiva, sia la costituzione di un marchio così detto D.O.C. e I.G.P. e delle certificazione relative alle produzioni biologiche. Per tale programma si prevede di destinare fondi per parte dei territori ricompresi lungo la valle del fiume Aterno, della Valle Subequana e dei pascoli d altura dei Piani delle Rocche. Si precisa che l Ente potrà concedere contributi agli imprenditori singoli od associati, sino ad un massimo del 60% della spesa ammissibile per lavori tesi alla tutela delle tradizionali tecniche agricole, per la valorizzazione delle produzioni tipiche ottenute con processi biologici, oltre ad iniziative di manutenzione di tipo ambientale da realizzare direttamente dall Ente all interno delle aree acquisite. Inoltre si prevedono contributi, ad aziende agricole in forma singola od associata da parte dell Ente, per la riconversione delle aziende alle tecniche biologiche e per l attivazione di processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli biologici, a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato alla durata della L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art.13 comma 3. Copertura finanziaria La copertura economica dell intervento è legato all attuazione della L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 13 comma 3.

18 Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto all attivazione, sia per la costituzione del fondo per la concessione dei contributi, sia per la promozione e diffusione delle iniziative ed alla pubblicazione dei relativi bandi pubblici. Attuazione L intervento è legato all attuazione della L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art. 13 comma 3 e pertanto l Ente richiederà alla Regione Abruzzo per ogni anno la somma di (duecento cinquanta milioni) Iter amministrativo Richiesta di certificazioni per i prodotti biologici alle agenzie nazionali di riferimento C2 PIANO DI SETTORE TURISTICO Criteri guida L obiettivo generale che si vuole raggiungere, ha bisogno di molti e svariati interventi specifici, tutti da collocare all interno del piano di settore. Così come già accennato, la logica da seguire è sempre quella del riferimento ad un quadro generale attento alle sinergie tra i dive settori ed i progetti stessi. Basti pensare che tra le singole proposte, anche se appartenenti a settori diversi, esiste una sottile relazione che, se non considerata, renderebbe vano ed inutile la loro attuazione. Il potenziamento della rete stradale, ferroviaria e delle infrastrutture in genere, migliora la mobilità delle persone e delle cose, favorendo e giustificando la realizzazione e la diffusione di strutture turistiche, e di altre attività produttive, rendendo, allo stesso tempo, più agevole e confortevole la vita dei residenti e non. La presenza del Parco Regionale, di recente costituzione, e con il quale bisogna consolidare i rapporti, nell ottica di una fattiva collaborazione, favorisce la diversificazione dell offerta turistica ambientale-culturale, nonché la tutela e valorizzazione dell ambiente naturale e costruito. Lo sviluppo e l ampliamento delle aree interessate ai flussi turistici risulta essere uno degli obiettivi principali per ridefinire e permettere una piena integrazione delle diverse aree che compongono la Comunità Montana. Restando in linea con la legislazione e programmazione regionale il sistema turismo si può organizzare in: - turismo invernale legato agli sport invernali; - turismo naturalistico e culturale legato ai valori naturalistici delle aree parco e dei beni culturali (archeologia, architettura, arte, tradizioni popolari); - turismo rurale montano legato alle attività agrituristiche e dei prodotti tipici dell agricoltura di valle e di monte. La creazione e l ampliamento di nuovi bacini turistici, gli interventi di recupero, con standard qualitativo medio - alto, di parte di borghi antichi, l attuazione di interventi redditizi nei diversi settori economici, insieme all integrazione territoriale con le aree limitrofe, genera nuova occupazione e spinge ad una maggiore mobilità interna a vantaggio dei centri più deboli. Il nuovo concetto di offerta turistica, non più legato a dei singoli punti ma diffuso su tutto il territorio, può coinvolge i centri della Comunità Montana, creando non più un offerta turistica localizzata, ma un Sistema Turistico Territoriale che con diverse connotazioni coinvolge l intero territorio, producendo, cos nuove possibilità di lavoro in special modo nelle nuove generazioni, favorendo il loro stabilizzarsi nell area montana e rivitalizzando tutto il settore delle produzioni locali legate all allevamento ed all agricoltura e frutticoltura. Anche e sopra tutto una diversificazione nell offerta turistica, tesa ad incentivare la fruizione delle risorse ambientali, potrà essere di stimolo alla creazione di nuovi pacchetti di offerte turistiche che, necessariamente dovranno fare ricorso ad attrezzature di tipo innovativo. Bisognerà impostare il turismo escursionistico, con una offerta la più variegata possibile che faccia riferimento a dotazioni di servizi in modo particolare nell ambito del ricreativo e sportivo, la maggiore parte da realizzare, nell ottica di rendere appetibile il territorio anche a quelle persone che non amano solo sciare. Così facendo si potrà dilatare la permanenza media dei flussi turistici, che dovranno avere a disposizione delle strutture ricettive p ampie e di qualità media superiore a quella attuale. Si potrà fare ricorso alla realizzazione di nuovi insediamenti di natura alberghiera introducendo, ove possibile e compatibile, anche la formula del villaggio turistico applicabile a diverse realtà, anche inseriti in parte di n residenziali oggi non più usati ed in larga parte abbandonati e degradati (la maggior parte dei centri storici delle valli dell Aterno e Subequana risulta essere in questo stato). Dalla lettura dei dati forniti dall Assessorato al Turismo (Tab. N 15-16) per il biennio , la presenza turistica della C.M.S., localizzata esclusivamente nel Piano delle Rocche con l eccezione di Acciano, risulta avere un moderato incremento della presenza turistica annua, circa il 4.3%, pur tuttavia l insieme del sistema ricettivo, che salvo qualche rara eccezione, è ormai quasi completamente obsoleto, con una dimensione aziendale che non consente di presentarsi nel mercato delle offerte turistiche con dei prodotti validi e concorrenziali con altre aree simili e, quindi, al di fuori di qualsiasi logica di incremento della redditività del sistema. La situazione è in netto contrasto sia con le leggi ferree del mercato, sia con i regolamenti degli incentivi previsti dalla Comunità Europea, che fissa delle soglie qualitative e dimensionali al sistema dei finanziamenti, tali da fare escludere la quasi totalità delle piccole aziende del territorio della Comunità Montana Sirentina. Alla luce di quanto esposto, nell ottica di incentivare il turismo, oltre che come fattore di mantenimento della popolazione, anche come difesa e salvaguardia dell ambiente naturale e costruito, co l occhio puntato alle naturali relazioni con gli altri settori, si è pensato di programmare il settore così come segue: - TURISMO INVERNALE - RIQUALIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI - TURISMO NATURALISTICO

19 - TURISMO CULTURALE C2.1 TURISMO INVERNALE Tipo di intervento L area sciistica delle Rocche, che si è sviluppata in questi ultimi tre decenni, è ormai una realtà consolidata. Ciò nonostante per migliorare e sviluppare la propria attività, deve estrinsecare tutte le sue potenzialità puntando ad una vera integrazione delle tre aree presenti, quella di Campo Felice, dei Piani di Pezza e della Magnola. Per ottenere questi risultati si dovrà arrivare alla creazione di una unica stazione invernale delle Rocche, che preveda la realizzazione di attrezzature per lo sci da fondo in località Piano di Pezza, ed il collegamento con gli altri due bacini sciistici già esistenti, cercando di dare una adeguata specializzazione ad ognuno di essi. Si dovrà operare nei bacini di Campo Felice e Monte Magnola con interventi più che altro tesi a razionalizzare e ad ammodernare gli impianti già esistenti, in modo da innescare quel processo di integrazione e di adeguamento funzionale e gestionale con gli altri bacini sciistici. Nel comprensorio dei Piani di Pezza si auspica la realizzazione un circuito di fondo, con sistemi eco sostenibili con un centro di servizio in località Vado di Pezza, che possa supportare ed assistere adeguatamente nel periodo invernale i tanti appassionati e sportivi praticano lo sci da fondo. Questo bacino sciistico potrebbe giocare un ruolo molto importante all interno del comprensorio delle Rocche, in quanto costituisce la vera cerniera per la formazione di un importante stazione di sports invernali da paragonare e, nei limiti del possibile, fare concorrenza ad altri più blasonati centri alpini. Il tutto dovrà avvenire con l apporto costruttivo dell Ente Parco, nell ottica sempre più attuale di fare convivere le esigenze dell economia turistica con quelle di tutela ambientale. Al riguardo sono da tenere presente anche i numerosi sforzi fatti dai vari Enti succedutesi dagli anni sessanta ad oggi, (Carte di utilizzazione Turistica del Comprensorio n. 19 delle Rocche CASMEZ , Studio sui bacini sciistici dell Appennino Abruzzese e Molisano IASM 1975/76, Piano di Sviluppo Socio Economico delle Comunità Montane Sirentina Amiternina e Marsica I 1978/79, Piani Neve delle Comunità Montane Sirentina Amiternina e Marsica I 1982/87, Piani dei Bacini Sciistici della Regione Abruzzo 1987/88,). E interessante e doveroso ricordare come la Regione Abruzzo nella sua Legge n. 61 del 9/9/83 (Piano dei Bacini Sciistici), ha voluto non solo inserire il comprensorio delle Rocche, ma addirittura segnalarlo (l Altopiano delle Rocche, per estensione, caratteristiche morfologiche, di fondo e di esposizione del territorio, costituisce il più interessante comprensorio sciistico del centro sud). Per supportare tali tipi di interventi sarà opportuno creare un unica struttura di servizio in grado di potere dialogare con i tre bacini sciistici, promuoverli in senso turistico e dare loro la necessaria copertura logistica. Contenuto tecnico e benefici La Regione Abruzzo con la Legge n. 61 del 9/9/83 e successive modifiche (Piano dei Bacini Sciistici), ha voluto individuare i comprensori con più spiccata vocazion agli sports invernali, per potere razionalizzare e indirizzare su di essi tutte le dovute attenzioni, considerando nell area delle Rocche ben cinque zone, quali: a) Campo Felice Rocca di Cambio; b) Monte Puzzilo Monte Orsello, zona facente parte della comunità Montana Amiternina ; c) Monte Cagno; d) Piano di Pezza; e) Ovindoli La Magnola. Lo stesso strumento programmatico della Regione Abruzzo individua come attrezzabili i due bacini sciistici di Campo Felice, sia p quanto riguarda il Comune di Rocca di Cambio, sia il Comune di Lucoli, e quello della Magnola, sia per quanto riguarda il Comune di Rocca di Mezzo frazione Rovere -, sia il Comune di Ovindoli. Mentre per gli altri due bacini sciistici si pensa ad una eventuale futura espansione, per quanto riguarda Monte Cagno e a delle attrezzature per lo sci da fondo nei Piani di Pezza. Il Bacino sciistico di Campo Felice, realizzato a cavallo degli anni sessanta e settanta, dalla omonima s.p.a., può contare, ad oggi, su circa 35 Km. di piste con circa 10 km con innevamento programmto, dotate di 12 impianti di risalita, di cui 6 seggiovie ed 6 sciovie con una capacità complessiva di servire oltre persone /ora. Il Bacino sciistico della Magnola, realizzato sul territorio del Comune di Ovindoli, a cavallo degli anni sessanta e settanta, dalla Valturvema s.p.a., può contare, ad oggi, su circa 8 Km. di piste, dotate di 7 impianti di risalita, di cui 2 seggiovie ed 5 sciovie con una capacità complessiva di servire circa 5000 persone /ora. Visto l andamento climatico instabile, si dovrà intervenire per dotare tutte le piste di sci, di opportuni impianti di innevamento artificiale che, a sua volta avranno bisogno di un invaso artificiale di adeguate dimensioni, alimentato dalle acque meteoriche e di quelle proveni scioglimento delle nevi, al fine di garantire il necessario approvvigionamento idrico degli impianti di produzione di neve artificiale e di tutti i relativi servizi. Per portare gli attuali impianti sportivi invernali a standards e livelli qualitativi competitivi con le altre stazioni sciistiche, è necessaria l attuazione di programmi di adeguamento delle piste e degli impianti, nonché il relativo ampliamento. Il Bacino sciistico di Piano di Pezza, ha in se tutte le potenzialità giuste, atte a sviluppare l attività di sportivi nel periodo invernale ed estivo, ad oggi si presenta, in tutto il suo splendore di conca naturale. La sua posizione a cavallo degli altri due bacini sciistici, la rende molto ambita, sia per le sue caratteristiche espositive che garantiscono, salve rare eccezioni, un innevamento medio e costante da novembre a maggio. Così come detto, la vera vocazione di questa valle, per quanto riguarda lo sport invernale, è senza dubbio lo sci di fondo, disciplina

20 sportiva che non ha bisogno di grandi infrastrutture e quindi di notevoli impatti di natura ambientale. Si può pensare, ad esempio, alla realizzazione di un circuito di fondo e di uno stadio del fondo, dove potere ospitare manifestazioni agonistiche a livello nazionale ed internazionale, nell ottica di promozione e sviluppo dell intero territorio della Comunità Montana Sirentina. Anche il piano del Sirente nel versante di Secinaro può essere interessato alle attività sportive dello sci da fondo. SCHEDA N 15 C2. 1 Settore Turistico Intervento: Turismo invernale L azione è rivolta al sostegno dell attività turistica, nello specifico del sistema neve e degli sports invernali in genere, favorendo degli interventi di qualificazione dell offerta turistica attraverso l adeguamento, l ampliamento e la realizzazione di infrastrutture di servizio tese all aumento delle presenze turistiche su tutto il territorio. E auspicabile da parte dell Ente la realizzazione di studi di fattibilità che tengano conto dei principi di eco - sostenibilità, relativi all ampliamento di piste da sci, al collegamento dei bacini sciistici e quindi se del caso alla loro realizzazione. Inoltre si dovrà programmare la realizzazione di uno stadio per sport invernali (fondo, pattinaggio su ghiaccio, arrampicate, salti ecc.) nei Piani di Pezza, con tutti i relativi accessori in grado di rendere appetibile ad un gran numero di fruitori l impianto. Si cercherà di localizzare tali infrastrutture all interno di vecchie cave, ormai in disuso e necessarie di un adeguato recupero, in modo da consentire l inserimento dolce di nuovi volumi, su cui ospitare tutti i servizi necessari agli impianti, in modo da non impattare con l ambiente circostante. E previsto il miglioramento dell accessibilità e degli spazi di sosta per le zone interessate agli sports invernali. Si dovrà inoltre dar vita ad una campagna pubblicitaria che nello stesso tempo pubblicizzi oltre i bacini sciistici anche il sistema legato a tutto il turismo eco gastronomico montano, ambientale e culturale al fine di articolare e variegare l offerta turistica di un sistema territorio della Comunità Montana. Inoltre si prevedono contributi ad aziende ed operatori turistici da parte dell Ente a secondo dei finanziamenti che riuscirà ad ottenere. Modalità d attuazione Apertura di uno sportello d informazione presso gli uffici della Comunità Montana. Durata dell intervento L intervento è legato, oltre che alla durata della L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art.22 e 23, anche alla attuazione del D.O.C.U.P. Asse 1 misura 1.1., Asse 3 Copertura finanziaria L intervento avrà copertura finanziaria, facendo riferimento alla L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art.22 e 23, ed all attuazione del D.O.C.U.P. Asse 1 misura 1.1., Asse 3 con relativa quota di auto finanziamento, nonché a risorse finanziarie dirette della Comunità Europea e per la parte necessaria al completamento delle opere si potrà fare riferimento alle procedure di cui all Art. 37 bis della L.109/94. Modalità amministrative Tale attività comporta per l Ente l onere dovuto alla organizzazione dei progetti, nonché alla relativa gestione in fase di attuazione. Attuazione L intervento avrà copertura finanziaria, facendo riferimento alla L.R. del 18 maggio 2000 n. 95 art.22 e 23, ed all attuazione del D.O.C.U.P. Asse 1 misura 1.1., Asse 3 con relativa quota di auto finanziamento, a carico degli eventuali partner privati, ai sensi dell Art. 37 bis della L. 109/94. Si prevede per ogni anno di attuazione del Piano di Sviluppo una spesa di (un miliardo cinquecento milioni). Iter amministrativo Richiesta pareri per Nulla Osta di tipo ambientale, all Ispettorato ripartimentale delle Foreste, alla Regione Abruzzo settore beni ambientali, ai comuni su cui ricadono gli interventi, agli uffici del Genio Civile, ai Vigili del fuoco.

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