PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015 2017"

Transcript

1 AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE ROMA A PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (ai sensi della Legge n. 190 del 6/11/2012) (Approvato con Deliberazione numero 388 del 27/05/2015) 1 di 59

2 INDICE PREMESSA OBIETTIVI E AZIONI DEL PIANO SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE LA METODOLOGIA UTILIZZATA PER L ANALISI E LA GESTIONE DEL RISCHIO CORRUTTIVO ED IMPLEMENTAZIONE DEL PTPC Individuazione delle aree di rischio, dei processi e degli eventi rischiosi La valutazione del rischio Le risultanze dell analisi del rischio Il trattamento del rischio Formazione Trasparenza Codice di Comportamento Inconferibilità ed incompatibilità incarichi (D.lgs. 8 Aprile 2013 N.39) Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse Rotazione del Personale Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage revolving doors) Conferimento e autorizzazione di incarichi Formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione Tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito (whistleblower) Patti di Integrità negli affidamenti Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile Le misure ulteriori COMPITI E RESPONSABILITÀ IN CAPO AI SOGGETTI INTERNI DELLA ASL ROMA A I Dirigenti Organismo Indipendente di Valutazione Altri soggetti interni IL COORDINAMENTO TRA IL PTPC E PIANO SULLA PERFORMANCE (ART. 10 DEL D.LGS. N. 150 DEL 2009) RELAZIONE ANNUALE AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO RECEPIMENTO DINAMICO DELLA L. 190/ ENTRATA IN VIGORE ALLEGATI di 59

3 PREMESSA Il presente documento costituisce il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) dell'azienda U.S.L. ROMA A, in della Legge n.190 del 6 novembre 2012 (di seguito L. 190/2012) avente ad oggetto "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", e della Deliberazione ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), ex CIVIT, n. 72 dell 11 settembre 2013 relativa all approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione. Il Piano, pur rappresentando un documento di programmazione di medio periodo ( ), effettua un focus ed un approfondimento per l annualità 2015, per due motivi: 1. In primo luogo, esso costituisce un aggiornamento del PTPC , approvato ad ottobre La tardiva adozione, conseguenza di un ritardo nella nomina del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e nella correlata messa in atto del processo di gestione del rischio, ha condotto alla necessità di una revisione in tempi brevi, al fine di consentire la realizzazione di un programma di miglioramento nelle azioni di prevenzione del rischio con attenzione in special modo all adozione delle misure preventive per l anno in corso. 2. In secondo luogo, l Azienda si trova a dover fronteggiare una contingente situazione organizzativa, dovuta al Commissariamento finalizzato alla cessazione delle attività dell ente per consentirne la fusione con l Azienda USL ROMA E. Poiché la cessazione dell attività è prevista entro la fine dell anno, si è deciso di incentrare l attenzione sulle misure preventive adottabili e potenzialmente efficaci nella loro azione per l anno in corso. La A.S.L. ROMA A riconosce e fa proprie le finalità di prevenzione della corruzione, nel perseguimento della mission aziendale e delle funzioni istituzionali; inoltre sviluppa un sistema di prevenzione e monitoraggio dei comportamenti e degli illeciti basato sul rispetto del "Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ai sensi dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 nonché sul Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33: Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché della sopra citata Deliberazione n. 72 dell ANAC dell 11settembre La legge n. 190/2012 non contiene una definizione della corruzione che, invece, viene esposta nella circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del 25 gennaio 2013: il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, come comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell attività amministrativa si riscontri l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono quindi evidentemente più ampie della fattispecie penalistica che è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319 ter, C.P., e sono tali da comprendere non solo l intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui a prescindere dalla rilevanza penale venga in evidenza un malfunzionamento dell amministrazione a causa dell uso a fini privati delle funzioni attribuite. Ciò premesso, il presente Piano ha lo scopo di individuare le misure atte a prevenire ogni possibile episodio corruttivo all interno dell Azienda U.S.L., così come identificati dai soggetti deputati all attività di prevenzione (Referenti del Responsabile della Prevenzione della corruzione), a cui 3 di 59

4 spetta il compito di monitorare i processi più delicati e a rischio di eventuali comportamenti illeciti, mediante il coinvolgimento di tutto il personale assegnato. L Amministrazione intende quindi prevenire il fenomeno dell'illegalità e con l'adozione del presente Piano e fornire ai Dirigenti un adeguato strumento di strategia e programmazione da condividere e veicolare necessariamente a tutti i dipendenti per prevenire e contrastare all'interno dell ASL ROMA A ogni tipo di corruzione. Il presente documento intende, inoltre, garantire il raccordo tra le finalità della L. 190/2012 e del D.lgs. 33/2013 sulla trasparenza. 4 di 59

5 1. OBIETTIVI E AZIONI DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE La prima del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, sconta una pluralità di criticità dovute, in primo luogo, alla tardiva nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, avvenuta con deliberazione n. 96 del 17/02/2014, nonché alle difficoltà nell avvio del processo di gestione del rischio, di cui il PTPC costituisce la sintesi. L implementazione del PTPC, inoltre, deve ispirarsi ad una logica continuo miglioramento, al fine di consentire il superamento di dette criticità, consentendo all amministrazione di assimilare e far propri, con una certa gradualità, principi e nuovi strumenti. Con questa logica, il presente Piano, che contiene una importante innovazione rispetto all edizione passata (ossia la programmazione delle misure), intende fornire puntuali indicazioni rispetto a: 1. La valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione, partendo dalle aree definite nel comma 16 della legge 190/2012: autorizzazione o concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all'articolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009; ulteriori aree di rischio individuate in base alle peculiarità sia del settore sanitario in generale, che sulla base delle peculiarità organizzative della ASL ROMA A. 2. Definizione delle misure a presidio del rischio (con riferimento alle misure obbligatorie e quelle ulteriori ), organizzate secondo una logica programmatoria, attraverso una chiara indicazione di tempi, modalità e responsabilità connesse alla loro ; 3. Definizione delle procedure per l effettuazione di analisi, di valutazioni, di proposte, con i dirigenti e il personale addetto alle aree a più elevato rischio. Monitoraggio, per ciascuna attività, del rispetto dei termini di conclusione del procedimento. 4. Obblighi di informazione nei confronti del responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano. 5. Il monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. 6. La realizzazione, di specifiche attività di formazione del personale, con attenzione prioritaria al responsabile anticorruzione dell amministrazione, ai dirigenti amministrativi competenti e ai dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti al rischio di corruzione. 7. L individuazione di forme di integrazione e di coordinamento con il Piano della performance. 8. Definizione delle modalità delle forme di presa d atto, da parte dei dipendenti, del Piano Triennale della Prevenzione al momento dell assunzione e per quelli in servizio. 5 di 59

6 2. SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE La Circolare n.1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica (D.F.P.) sottolinea il delicato compito organizzativo e di raccordo che svolge il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione; a tal proposito sollecita le Amministrazioni ad assicurare adeguato supporto attraverso assegnazione di risorse umane, strumentali e finanziarie nei limiti della disponibilità di bilancio. Considerata, inoltre, la rilevanza delle funzioni e delle responsabilità attribuite dal ruolo, potrà essere prevista una remunerazione a seguito di positiva valutazione dell attività mediante la retribuzione del risultato, nell ambito delle norme legislative e contrattuali vigenti. Il Direttore Generale concorre alla realizzazione degli obiettivi della prevenzione dei fenomeni della corruzione e di illegalità e partecipa al processo di gestione del relativo rischio A tale fine ha svolto le seguenti attività: - ha designato il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ed il responsabile della Trasparenza dandone comunicazione all ANAC; - ha assicurato al Responsabile della prevenzione della Corruzione e al Responsabile della Trasparenza lo svolgimento di adeguati percorsi formativi e di aggiornamento annuale ed un adeguato supporto, mediante assegnazione di risorse umane, strumentali e finanziarie, nei limiti della disponibilità di Bilancio; - ha adottato, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e del Responsabile della Trasparenza, il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione ed il Programma Triennale per la Trasparenza e per l Integrità, i loro aggiornamenti annuali e li trasmette al Dipartimento della Funzione Pubblica e alla Regione; - ha adottato il Codice di Comportamento Aziendale e tutti i provvedimenti e gli atti di indirizzo di carattere generale che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione, nonché gli atti volti a garantire il necessario coordinamento e collegamento tra il Piano e gli altri atti di programmazione aziendale; - ha assicurato al Responsabile della Prevenzione della Corruzione anche l apporto di un gruppo di Referenti che dovranno operare in stretto collegamento con lo stesso. In tal senso l adozione delle deliberazioni n. 284 del e n. 407 del con cui, rispettivamente, sono stati individuati i Referenti Aziendali a supporto del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e del Responsabile della Trasparenza; I referenti, svolgono compiti di coordinamento e raccordo al fine di facilitare il meccanismo di comunicazione-informazione, tra il Responsabile della prevenzione e le varie strutture aziendali interessate all applicazione delle misure di prevenzione del rischio corruttivo. L azione dei Referenti è subordinata alle indicazioni del Responsabile che resta il riferimento aziendale; i referenti sono tenuti a relazionare al Responsabile e segnalare tempestivamente fatti corruttivi tentati o realizzati all interno dell amministrazione e del contesto in cui la vicenda si è sviluppata ovvero di contestazioni ricevute circa il mancato adempimento agli obblighi di trasparenza. I referenti individuati a supporto del Responsabile Prevenzione della Corruzione (RPC) sono i Direttori e i Dirigenti Responsabili delle seguenti Strutture: Direzioni Sanitarie di Presidio 6 di 59

7 Direzioni Sanitarie di Distretto Direttori dei: Dipartimento Salute Mentale Dipartimento di Prevenzione Dipartimento Servizi Diagnostici Coordinatori di Aree e di Reti Sanitarie: Assistenza Farmaceutica Assistenza Odontoiatrica Cure Primarie Disabilità, Riabilitazione e Medicina Legale Materno Infantile Direttori delle sotto indicate UU.OO.CC.: Acquisizione Beni e Servizi ed Economato Assistenza Farmaceutica Territoriale Assistenza Infantile Assistenza Patologie da Dipendenza Area Tecnologie Sanitarie, Patrimonio e Servizi Informatici - UOSA Tecn. e Sistemi Informatici Az.li Avvocatura e Affari Legali Comunicazione e Rapporti con i Cittadini Controllo di Gestione e Programmazione Coordinamento Amministrativo Territoriale Cure Primarie Farmacia Ospedaliera Farmacoepidemiologia e Farmacovigilanza Formazione e Aggiornamento Gestione Economica e Finanziaria Medicina Legale e Protesica Medicina Penitenziaria Promozione della Qualità e Accreditamento Qualità e Sicurezza Risorse Umane Sviluppo del Piano e flussi Produttivi Ufficio Libera Professione UU.OO.CC. del Dipartimento di Prevenzione UU.OO.CC. del Dipartimento di Salute Mentale UU.OO.CC. del Dipartimento dei Servizi Diagnostici Responsabili dei Servizi di: Assistenza Infermieristica, Ostetrica e Tecnico Ass.le Assistenza Riabilitativa Assistenza Sociale Odontotecnici Tecnici di Laboratorio Tecnici di Radiologia Clinica 7 di 59

8 In particolare ai Referenti compete: - verificare l efficacia e l idoneità del Piano e proporre eventuali modifiche o integrazioni; - cooperare alla gestione del rischio; - assicurare il flusso informativo tra il Responsabile della prevenzione della Corruzione ed i Responsabili delle articolazioni aziendali; - formulare proposte in merito alla adozione di procedure, di soluzioni organizzative e ogni altra idonea misura finalizzate a contrastare e a prevenire il rischio di illegalità; - vigilare, anche mediante verifiche a campione, sulla del Piano nell ambito delle macro aree di propria competenza e segnalare tempestivamente al RPC ogni fatto di natura corruttiva o situazione che possa rappresentare un potenziale rischio di commissione di fatti illeciti; - cooperare col RPC per la formulazione e l individuazione di percorsi formativi per il personale operante nelle Aree maggiormente esposte al rischio corruttivo; - collaborare con il RPC per la selezione del personale da inserire nei suddetti percorsi; - svolgere un continuo monitoraggio e controllo sulla attività svolta dai Responsabili e dai Dirigenti delle Strutture della propria macro area con riferimento a tutti gli obblighi previsti dalla normativa in materia di corruzione con la segnalazione tempestiva al RPC di ogni criticità o irregolarità riscontrata. In considerazione delle specifiche professionalità, sono individuate le seguenti strutture di supporto operativo al responsabile della Prevenzione della Corruzione: - Tecnologia e Sistemi informatici Aziendali - Comunicazione e Rapporti con i Cittadini - Formazione e Aggiornamento - Controllo di Gestione e Programmazione Al Responsabile della Prevenzione della Corruzione sono attribuiti, tra gli altri, i seguenti compiti: elaborazione del Piano della prevenzione della corruzione e relativa trasmissione agli organi di controllo (A.N.A.C.) nonché pubblicazione nella sezione dell Amministrazione Trasparente del sito internet della ASL ROMA A ( collaborazione con i Responsabili delle Strutture a più elevato rischio di corruzione, all individuazione del personale da inserire nei programmi di formazione, in percorsi di formazione sui temi della legalità e dell etica e temi dell'anticorruzione (comma 9 dell'art. l dello L. 190/2012); verifica dell'efficace del piano e sua idoneità; proposte di modifiche in caso di mutamenti dell'organizzazione e in caso di accertate violazioni. I compiti identificati di fatto si inseriscono nella più specifica attività di gestione del rischio di corruzione. Tutti i Responsabili delle Strutture Operative aziendali sono tenuti a fornire il necessario apporto al Responsabile Anticorruzione e ai Referenti delle aree definite, infatti nell esplicazione delle attività il Responsabile dell Anticorruzione dovrà essere affiancato sia dai Referenti che dai Dirigenti ai quali sono affidati poteri di controllo e attribuiti obblighi di collaborazione e monitoraggio in materia di prevenzione della corruzione. Tutti i Dirigenti hanno la responsabilità di effettuare la valutazione del rischio di corruzione dei processi gestiti, di definire, in accordo col Responsabile della Prevenzione della Corruzione, le azioni di miglioramento da intraprendere per la prevenzione della corruzione. Hanno inoltre la responsabilità di vigilare sui comportamenti degli addetti del Servizio di competenza. 8 di 59

9 3. LA METODOLOGIA UTILIZZATA PER L ANALISI E LA GESTIONE DEL RISCHIO CORRUTTIVO ED IMPLEMENTAZIONE DEL PTPC Il presente Piano, è stato sviluppato in coerenza con la metodologia utilizzata per la prima implementazione del PTPC. In tal senso, coerentemente con le indicazioni della L. 190/2012, il PTPC consegue dalla messa in atto di un processo, definito di gestione del rischio, attraverso il quale l Azienda Sanitaria USL ROMA A ha la possibilità di individuare, mappare e valutare il rischio corruttivo cui è potenzialmente, o concretamente, esposta. A tal fine, la metodologia che l Azienda Sanitaria USL ROMA A ha adottato, rispecchia i principi della norma ISO 31000:2009, che lo stesso Piano Nazionale Anticorruzione suggerisce, giacché capace di fornire un approccio rigoroso all'identificazione, valutazione e gestione dei rischi. Le principali fasi del processo di gestione del rischio, così come delineato dalla norma ISO possono essere sintetizzate nell analisi del contesto esterno ed interno (al fine di delineare i confini entro cui l organizzazione svolge la propria attività e le caratteristiche specifiche dell ambiente in cui essa opera), fase propedeutica a quella di identificazione degli eventi rischiosi che possono verificarsi durante lo svolgimento delle attività poste in essere dall organizzazione. Una volta individuati gli eventi rischiosi, è opportuno procedere all analisi e valutazione del suddetto rischio, prendendo in considerazione una pluralità di variabili connesse alla probabilità ed all impatto di tali eventi. Ciò consente di valutare se il rischio cui è esposta l organizzazione è accettabile o inaccettabile e, quindi, di identificare le modalità più opportune di trattamento dello stesso. A tali fasi consequenziali, si aggiungono due fasi trasversali, quella della comunicazione e monitoraggio, essenziali al fine di prendere corrette e tempestive decisioni sulla gestione del rischio all interno dell organizzazione. Coerentemente con tale impostazione, il processo posto in atto all interno dell Azienda Sanitaria USL ROMA A, consta di una pluralità di fasi, dettagliate nei successivi paragrafi. 3.1 Individuazione delle aree di rischio, dei processi e degli eventi rischiosi La prima fase del processo di gestione del rischio seguita dalla USL ROMA A fa riferimento alla definizione del contesto di riferimento dell amministrazione e, conseguentemente, all identificazione delle aree di rischio dell organizzazione, identificazione dei principali processi organizzativi che ricadono nelle summenzionate aree e, quindi, all identificazione degli eventi rischiosi associati a ciascun processo. Con particolare riferimento al contesto interno, la sua analisi risulta un fattore decisivo per una corretta valutazione del rischio. Infatti, solo la comprensione degli obiettivi organizzativi, dei processi e delle attività dell amministrazione, consente di porre in essere un processo di gestione del rischio coerente con le specificità dell organizzazione e metodologicamente affidabile. In tal senso, lo strumento chiave è la mappatura dei processi, richiamata dall allegato 1 del PNA, attività che consiste nell individuazione del processo, delle sue fasi e delle responsabilità per ciascuna fase. 9 di 59

10 Tuttavia l amministrazione, vista la delicata fase transitoria in cui si trova, ha optato per una soluzione che, pur essendo compatibile con le indicazioni del PNA, risulta di più facile applicazione. In tal senso, così come affermato nell allegato 1 del PNA, La mappatura dei processi deve essere effettuata da parte di tutte le pubbliche amministrazioni per le aree di rischio individuate dalla normativa e per le sottoaree in cui queste si articolano (si veda l Allegato 2: Le aree di rischio). E inoltre raccomandato che la mappatura, anche in questa prima fase di della normativa, riguardi anche altre aree di attività, che possono essere diversificate a seconda della finalità istituzionale di ciascuna amministrazione (pag. 25). Compatibilmente con quanto indicato nell allegato 1 del PNA, quindi, l Azienda Sanitaria USL ROMA A ha identificato i processi ricompresi nelle aree e sotto-aree di rischio individuate dal Piano Nazionale Anticorruzione, aggiungendo alcune aree ritenute comunque particolarmente rilevanti per la fase di analisi e valutazione del rischio corruttivo. L Azienda ha, altresì, identificato, per ogni processo e corrispettiva fase dello stesso, gli eventi rischiosi ad essi associati. Il Catalogo dei processi così costruito, contiene un totale di 66 processi suddivisi in 14 aree di rischio, cui si rinvia, per i dettagli, all allegato 1 del presente Piano. Il catalogo dei processi è soggetto a revisione continua, secondo specifica verifica effettuata a cura della Direzione e dei Dirigenti aziendali considerando le specificità della materia, le esigenze organizzative, il verificarsi di eventi significativi, l'evoluzione normativa di settore. 3.2 La valutazione del rischio La valutazione del rischio segue i criteri stabiliti nell allegato 5 al Piano Nazionale Anticorruzione di cui alla Delibera ANAC, ex CIVIT, n. 72 dell 11 settembre Per rischio si intende l effetto dell incertezza sul corretto perseguimento dell interesse pubblico e, quindi, sull obiettivo istituzionale dell Azienda, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato evento. L analisi del rischio consiste nella valutazione della probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che il rischio produce (probabilità e impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio, rappresentato da un valore numerico. La stima della probabilità tiene conto, tra gli altri fattori, dei controlli vigenti. Per controllo si intende qualunque strumento utilizzato nella P.A. che sia utile per ridurre la probabilità del rischio (e, quindi, sia il sistema dei controlli legali, come il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzati nella p.a., es. i controlli a campione in casi non previsti dalle norme). Per la stima della probabilità, quindi, non rileva la previsione dell esistenza in astratto del controllo, ma la sua efficacia in relazione al rischio considerato. L impatto si misura in termini di: impatto economico, impatto organizzativo e impatto reputazionale. Con riferimento all analisi e valutazione del rischio nel complesso della struttura dell Azienda Sanitaria USL Roma A si è, quindi, proceduto nel seguente modo. Per ogni processo e per ciascuna fase del processo, sono stati individuati gli uffici deputati allo svolgimento dello stesso, i quali rappresentano i soggetti in possesso della conoscenza necessaria alla valutazione dell esposizione al rischio di ciascuno di essi. 10 di 59

11 Per ogni processo, quindi, gli uffici hanno fornito la propria valutazione utilizzando i criteri previsti dall Allegato 5 del Piano Nazionale Anticorruzione. Dato il coinvolgimento della struttura organizzativa, per ogni processo: 1. è stato necessario addivenire ad una sintesi delle valutazioni, attraverso la media delle risposte di tutti gli uffici, per ciascuna variabile analizzata; 2. il valore delle singole variabili, ha concorso a determinare il Valore finale dell Impatto e quello della Probabilità (indicato separatamente) per ciascun Processo; 3. il Valore finale delle due dimensioni (impatto e probabilità) è stato assegnato secondo il criterio del valore massimo. Ciò significa che, secondo un principio di tipo prudenziale, il Valore finale della Probabilità e quello dell Impatto assumono il valore della variabile che ha ricevuto il punteggio più elevato. A seconda del punteggio ottenuto, ad ogni singolo processo è stato assegnato un rating di esposizione al rischio, secondo la tabella che segue: LIVELLO DI ESPOSIZIONE AL RISCHIO Rating Trascurabile Punteggio (All. 5 PNA) 0-6,25 6,26-12,5 12,51-18,75 18,76 25 Ciò ha consentito la creazione di una graduatoria di rischiosità dei processi, oggetto del successivo paragrafo. 3.3 Le risultanze dell analisi del rischio L analisi effettuata secondo la metodologia descritta nel precedente paragrafo ha consentito una precisa e puntuale individuazione del livello di esposizione al rischio di ogni processo organizzativo individuato, riportato nella tabella che segue (per i dettagli si rinvia all allegato 2): AREE RISCHIO PROCESSI RATING ACQUISIZIONE E PROGRESSIONE DEL PERSONALE Reclutamento per: concorso pubblico, mobilità (avviso pubblico o domanda diretta), avviso pubblico (tempi determinati), collocamento Borse di Studio Progressioni di carriera: fasce retributive 11 di 59

12 AREE RISCHIO PROCESSI RATING AFFIDAMENTO DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE E AFFIDAMENTO DI OGNI ALTRO TIPO DI COMMESSA DISCIPLINATO DAL D.LGS. 163/2006 PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI PRIVI DI EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI CON EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO Selezioni interne/ incarichi sanitari di coordinamento/posizioni organizzative/ conferimento incarichi dirigenziali Conferimento di incarichi di collaborazione: prestazione d opera, consulenze convenzioni attive Conferimento incarichi professionali: progettazione, collaudo, direzione sicurezza cantiere, direzione lavori Conferimento incarichi professionali: perizie Conferimento di incarichi di docenza Manutenzione e ristrutturazione di strutture sanitarie Acquisizione di tecnologie sanitarie ed informatiche, arredi, beni sanitari e servizi in generale Esecuzione dei contratti per lavori Servizi e Forniture Gestione delle liste di attesa per prestazioni sanitarie territoriali Erogazione delle prestazioni sanitarie ospedaliere compresi i ricoveri Erogazione delle prestazioni sanitarie di base Autorizzazioni per il personale dipendente svolgimento incarichi extraistituzionali in genere art. 53 D.lgs. 165/2001 Autorizzazioni per il personale dipendente: svolgimento attività libero professionale intramoenia Autorizzazioni per il personale dipendente: svolgimento attività libero professionale intramoenia partecipazione a convegni ed eventi esterni con oneri aziendali Autorizzazione per il personale dipendente a corsi di formazione aziendali Autorizzazione patenti di guida Legge 104/92, disabilità collocabile ex legge 68/99 Rilascio di autorizzazioni, nulla osta, pareri finalizzati ad ottenere autorizzazioni in materia di igiene e sanità pubblica igiene degli alimenti sanità animale sicurezza e igiene sul lavoro Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone giuridiche, stipula contratti con le strutture socio sanitarie (es. RSA) comunità psichiatriche e per tossicodipendenti accreditate presenti sul territorio della ASL Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone giuridiche: stipula di accordi con Farmacie aperte al pubblico (o loro associazioni, es Federfarma) e altri erogatori di farmaci e ausili a carico del servizio sanitario Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: elaborazioni stipendi Trascurabile 12 di 59

13 AREE RISCHIO PROCESSI RATING Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: rimborsi spese a persone fisiche (dipendenti, componenti commissioni consulenti ecc.) Trascurabile Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche. Riconoscimento esenzione ticket sanitari GESTIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE FARMACI ED ALTRI BENI SANITARI GESTIONE CONTABILE PATRIMONIALE Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: procedura per il rilascio di protesi e ausili (scarpe ortopediche, busti, carrozzine, letti speciali ecc.) Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: liquidazione prestazioni sanitarie di alta specializzazione fruite all'estero Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: inserimento di residenziali e semiresidenziali Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: erogazione di contributi economici alle famiglie che assistono in casa persone anziane non autosufficienti / persone disabili Applicazione degli istituti contrattuali relativi alla gestione del rapporto di lavoro (attestazione presenze, permessi, ferie, lavoro straordinario, part time, pratiche previdenziali, ecc. Valutazione individuale del personale Procedimenti disciplinari Progettazione e realizzazione di attività formative Controllo su prescrizione farmaci Utilizzo beni sanitari: dispositivi, strumenti (compreso strumentario chirurgico) software Sperimentazione clinica Predisposizione degli atti di bilancio Gestione della liquidazione antecedente i pagamenti Pagamento fornitori Recupero crediti da prestazioni soggette al pagamento di diritti veterinari Inventario beni mobili Gestione Cassa Economale Gestione magazzini Definizione transattiva di controversie aventi contenuto economico Procedure di codificazione e pagamento delle prestazioni sanitarie Verifica della corrispondenza trai dati economici relativi alla attività validata attraversi i SIAS - SIO - SIES - RAD- R e i dati relativi alla fatturazione 13 di 59

14 AREE RISCHIO PROCESSI RATING ATTIVITA LIBERO- PROFESSIONALE DEI PROFESSIONISTI SANITARI RELAZIONI CON IL PUBBLICO ATTIVITA' CORRELATE AL DECESSO IN OSPEDALE GESTIONE RISCHI DEI LAVORATORI DIPENDENTI ATTIVITA' DI VIGILANZA E CONTROLLO ATTIVITA SANZIONATORIA CERTIFICAZIONI, ATTESTAZIONI, VIDIMAZIONI, EMISSIONE DI DOCUMENTI Autorizzazioni del personale dipendente allo svolgimento di attività libero professionale intramoenia Svolgimento dell'attività libero professionale intramoenia in generale Svolgimento dell'attività libero professionale intramoenia allargata Gestione delle procedure di reclamo degli utenti Contratti di sponsorizzazione Gestione pazienti deceduti e Camere Mortuarie Sorveglianza sanitaria Valutazione dei rischi per la sicurezza sul lavoro Ispezioni e controlli negli ambienti di lavoro (inchieste infortunio, inchieste malattia professionale, vigilanza ordinaria Ispezioni e controlli animali vivi (allevamenti e mercati) Ispezioni e controlli mangimi e farmaci veterinari Ispezioni e controlli igiene alimenti Azioni in caso di non conformità alla normativa in materia di igiene alimenti (art. 54 reg. CE n.882/04) Vigilanza sulle farmacie aperte al pubblico. Accreditamento e vigilanza sulle strutture sanitarie e socio sanitarie private: - centri diagnostici, poliambulatori, case di cura ecc. - RSA, comunità terapeutiche ecc. Ammissione al pagamento rateale della sanzione pecuniaria secondo criteri della Legge 689/1981 Contestazione violazioni penali e amministrative ex d.lgs. 758/1994 e procedimenti amministrativi correlati Sanzioni disciplinari Attestazione qualifica sanitaria degli allevamenti ai fini della movimentazione di animali vivi (Mod. 4, certificazioni avicunicoli Attestazioni per automezzo trasporto animali vivi Certificato per movimentazione intracomunitaria (TRACES) ed esportazione di animali vivi Attestazioni e certificazioni per l'esportazione Certificazione di incompatibilità regime carcerario Certificazione tossicodipendenza Trascurabile In particolare, dall analisi effettuata, 19 processi risultano a rischiosità elevata (Critica) e 19 a rischiosità Medio-alta (), 25 processi a criticità medio-bassa () e 3 a rischiosità bassa (Trascurabile). 14 di 59

15 3.4 Il trattamento del rischio Secondo quanto definito nel PNA, le amministrazioni pubbliche sono chiamate a introdurre ed implementare delle misure di trattamento del rischio definite come obbligatorie, in quanto disciplinate direttamente dalla legge e sviluppare misure cosiddette ulteriori anche in riferimento al particolare contesto di riferimento, in funzione dell esposizione al rischio dei processi. Questa fase ha visto il pieno coinvolgimento della struttura organizzativa, chiamata a supportare il RPC nell individuazione delle misure di prevenzione del rischio a seguito della valutazione effettuata, nonché a identificarne le modalità di implementazione. Di seguito, un prospetto sintetico delle misure obbligatorie e trasversali individuate per ogni singolo processo. Ogni misura sarà analizzata, nel dettaglio, nel paragrafo successivo. AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE ACQUISIZIONE E PROGRESSIONE DEL PERSONALE AFFIDAMENTO DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE E AFFIDAMENTO DI OGNI ALTRO TIPO DI COMMESSA DISCIPLINATO DAL D.LGS. 163/2006 Reclutamento per: concorso pubblico, mobilità (avviso pubblico o domanda diretta), avviso pubblico (tempi determinati), collocamento Borse di Studio Progressioni di carriera: fasce retributive Selezioni interne/ incarichi sanitari di coordinamento/posizioni organizzative/ conferimento incarichi dirigenziali Conferimento di incarichi di collaborazione: prestazione d opera, consulenze convenzioni attive Conferimento incarichi professionali: progettazione, collaudo, direzione sicurezza cantiere, direzione lavori 1. Trasparenza 2. Formazione 3. Addestramento / affiancamento Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Verifica e valutazione delle competenze possedute nel rispetto dei requisiti previsti dalla norma 1. Formazione 2. Controllo sulla congruità e correttezza della fatturazione 1. Patti di integrità 2. Programmazione acquisti 3. Pubblicazione sito aziendale indizione gare 4. Nomina per ogni contratto del direttore dell'esecuzione ai sensi del decreto ad acta n. U00427 del 04/10/ Segregazione delle funzioni 6. Elusione della regole minime di concorrenza quali richieste di acquisti in regime di esclusiva 7. Sottoscrizione patti di integrità e codice di comportamento dell'asl da parte delle imprese affidatarie di contratti Conferimento incarichi professionali: perizie 1. Patti di integrità Conferimento di incarichi di docenza 1. Patti di integrità 15 di 59

16 AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI PRIVI DI EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO Manutenzione e ristrutturazione di strutture sanitarie Acquisizione di tecnologie sanitarie ed informatiche, arredi, beni sanitari e servizi in generale Esecuzione dei contratti per lavori Servizi e Forniture Gestione delle liste di attesa per prestazioni sanitarie territoriali Erogazione delle prestazioni sanitarie ospedaliere compresi i ricoveri Erogazione delle prestazioni sanitarie di base Autorizzazioni per il personale dipendente svolgimento incarichi extraistituzionali in genere art. 53 D.lgs. 165/2001 Autorizzazioni per il personale dipendente: svolgimento attività libero professionale intramoenia Trascurabile 1. Patti di integrità 2. Trasparenza 3. Programmazione acquisti 4. Pubblicazione sito aziendale indizione gare 5. Nomina per ogni contratto del direttore dell'esecuzione ai sensi del decreto ad acta n. U00427 del 04/10/ Segregazione delle funzioni 7. Elusione della regole minime di concorrenza quali richieste di acquisti in regime di esclusiva 8. Sottoscrizione patti d'integrità e codice di comportamento dell'asl da parte delle imprese affidatarie di contratti 1. Trasparenza 2. Programmazione acquisti 3. Pubblicazione sito aziendale indizione gare 4. Nomina per ogni contratto del direttore dell'esecuzione ai sensi del decreto ad acta n. U00427 del 04/10/ Segregazione delle funzioni 6. Elusione della regole minime di concorrenza quali richieste di acquisti in regime di esclusiva 7. Sottoscrizione patti d integrità e codice di comportamento dell'asl da parte delle imprese affidatarie di contratti 1. Codice di comportamento 2. Formazione del personale 3. Trasparenza 4. Delega al Referente CUP II Distretto per il controllo delle Liste 5. Lavoro in equipe 1. Codice di comportamento 1. Formazione 2. Codice di comportamento 3. Lavoro in equipe Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag di 59

17 AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI DESTINATARI CON EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO Autorizzazioni per il personale dipendente: svolgimento attività libero professionale intramoenia partecipazione a convegni ed eventi esterni con oneri aziendali Autorizzazione per il personale dipendente a corsi di formazione aziendali Autorizzazione patenti di guida Legge 104/92, disabilità collocabile ex legge 68/99 Rilascio di autorizzazioni, nulla osta, pareri finalizzati ad ottenere autorizzazioni in materia di igiene e sanità pubblica igiene degli alimenti sanità animale sicurezza e igiene sul lavoro Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone giuridiche, stipula contratti con le strutture socio sanitarie (es. RSA) comunità psichiatriche e per tossicodipendenti accreditate presenti sul territorio della ASL Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone giuridiche: stipula di accordi con Farmacie aperte al pubblico (o loro associazioni, es Federfarma) e altri erogatori di farmaci e ausili a carico del servizio sanitario Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: elaborazioni stipendi Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: rimborsi spese a persone fisiche (dipendenti, componenti commissioni consulenti ecc.) Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche. Riconoscimento esenzione ticket sanitari Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: procedura per il rilascio di protesi e ausili (scarpe ortopediche, busti, carrozzine, letti speciali ecc.) Trascurabile Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Lavoro in equipe 2. Intercambiabilità delle attività svolte; 3. Monitoraggio delle attività svolte 1. Monitoraggio periodico 2. Formazione di equipe multi professionali 1. Ampliamento dei controlli Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Formazione del personale 1. Codice di comportamento 2. Verifiche e controlli sui rimborsi spese 1. Intercambiabilità nello svolgimento delle attività 2. Lavoro in equipe 3. Monitoraggio periodico delle attività 1. Controlli a campione 2. Intercambiabilità nello svolgimento delle attività 3. Lavoro in equipe 4. Monitoraggio periodico delle 17 di 59

18 AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE attività GESTIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE FARMACI ED ALTRI BENI SANITARI Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: liquidazione prestazioni sanitarie di alta specializzazione fruite all'estero Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: inserimento di residenziali e semiresidenziali Concessione ed erogazione di vantaggi economici a persone fisiche: erogazione di contributi economici alle famiglie che assistono in casa persone anziane non autosufficienti / persone disabili Applicazione degli istituti contrattuali relativi alla gestione del rapporto di lavoro (attestazione presenze, permessi, ferie, lavoro straordinario, part time, pratiche previdenziali, ecc. Valutazione individuale del personale Procedimenti disciplinari Progettazione e realizzazione di attività formative Controllo su prescrizione farmaci Miglioramento dei controlli in atto: 1. Delega al controllo al responsabile UOS Assistenza Estero 2. Monitoraggio delle attività attraverso report periodici 3. Lavoro in equipe 4. Supervisione conteggi e fatture 5. Monitoraggio periodico delle attività 6. Controllo documentazione in originale 7. Codice di comportamento Miglioramento dei controlli in atto: 1. Delega al controllo al responsabile UOS Assistenza Estero 2. Monitoraggio delle attività attraverso report periodici 3. Lavoro in equipe 4. Codice di comportamento Miglioramento delle procedure e dei controlli in atto: 1. Controllo autorizzazioni effettuato da figure diverse 2. Lavoro in equipe 3. Intercambiabilità e rotazione del personale 4. Trasparenza 1. Monitoraggio mensile sulle timbrature e/o omesse timbrature 2. Controllo riepilogo mensile presenze 3. Codice di comportamento 1. Trasparenza 2. Codice di comportamento Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Monitoraggio e controllo da parte della Commissione Appropriatezza Prescrittiva 2. Relazione periodica delle attività della commissione per il monitoraggio costante dei processi prescrittivi 3. Turnazione congressi 18 di 59

19 AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE Utilizzo beni sanitari: dispositivi, strumenti (compreso strumentario chirurgico) software 1 Autorizzazione accesso e uso solo a personale autorizzato 2 Rotazione ed intercambiabilità del personale 3 Lavoro in equipe 4 Coordinamento e controllo attività da parte del coordinamento assistenza infermieristica 5. Trasparenza Sperimentazione clinica Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 GESTIONE CONTABILE PATRIMONIALE ATTIVITA LIBERO- PROFESSIONALE DEI PROFESSIONISTI SANITARI Predisposizione degli atti di bilancio 1. Formazione del personale 1. Trasparenza Gestione della liquidazione 2. Codice di comportamento antecedente i pagamenti 3. Whistleblowing 4 Formazione Pagamento fornitori 1. Formazione del personale Recupero crediti da prestazioni soggette al pagamento di diritti veterinari Inventario beni mobili Gestione Cassa Economale Gestione magazzini Definizione transattiva di controversie aventi contenuto economico Procedure di codificazione e pagamento delle prestazioni sanitarie Verifica della corrispondenza trai dati economici relativi alla attività validata attraversi i SIAS - SIO - SIES - RAD-R e i dati relativi alla fatturazione Autorizzazioni del personale dipendente allo svolgimento di attività libero professionale intramoenia Svolgimento dell'attività libero professionale intramoenia in generale Svolgimento dell'attività libero professionale intramoenia allargata 1. Controlli periodici Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Trasparenza 2. Codice di comportamento 1. Trasparenza 2. Controllo periodico sulle cartelle cliniche 1. Trasparenza Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie 19 di 59

20 AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE trasversali elencate a pag. 21 RELAZIONI CON IL PUBBLICO ATTIVITA' CORRELATE AL DECESSO IN OSPEDALE GESTIONE RISCHI DEI LAVORATORI DIPENDENTI ATTIVITA' DI VIGILANZA E CONTROLLO ATTIVITA SANZIONATORIA CERTIFICAZIONI, ATTESTAZIONI, VIDIMAZIONI, EMISSIONE DI DOCUMENTI Gestione delle procedure di reclamo degli utenti Gestione pazienti deceduti e Camere Mortuarie Sorveglianza sanitaria Valutazione dei rischi per la sicurezza sul lavoro Ispezioni e controlli negli ambienti di lavoro (inchieste infortunio, inchieste malattia professionale, vigilanza ordinaria Ispezioni e controlli animali vivi (allevamenti e mercati) Ispezioni e controlli mangimi e farmaci veterinari Ispezioni e controlli igiene alimenti di origine animale Azioni in caso di non conformità alla normativa in materia di igiene alimenti (art. 54 reg. CE n.882/04) Vigilanza sulle farmacie aperte al pubblico. Accreditamento e vigilanza sulle strutture sanitarie e socio sanitarie private: - centri diagnostici, poliambulatori, case di cura ecc. - RSA, comunità terapeutiche ecc. Ammissione al pagamento rateale della sanzione pecuniaria secondo criteri della Legge 689/1981 Contestazione violazioni penali e amministrative ex d.lgs. 758/1994 e procedimenti amministrativi correlati Sanzioni disciplinari Attestazione qualifica sanitaria degli allevamenti ai fini della movimentazione di animali vivi (Mod. 4, certificazioni avicunicoli Attestazioni per automezzo trasporto animali vivi Certificato per movimentazione intracomunitaria (TRACES) ed esportazione di animali vivi Attestazioni e certificazioni per l'esportazione Certificazione di incompatibilità regime carcerario Trascurabile Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Codice di comportamento 2. Stesura di una procedura scritta per la gestione delle attività correlate al decesso in ospedale 1. Sopralluoghi periodici 2. Controlli periodici Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Controllo / supervisione a campione 1. Attuazione di procedure di controllo 1. Attuazione di procedure di controllo/supervisione 1. Attuazione di procedure di controllo / supervisione 1. Diversificazione commissioni ispettive 1 Attuazione di procedure di controllo / supervisione Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag. 21 Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Controllo / supervisione a campione 1. Controllo / supervisione a campione Per il processo in esame si applicano le misure obbligatorie trasversali elencate a pag Controllo / supervisione a campione 1. Rotazione del personale e verifica da parte della 20 di 59

21 AREE RISCHIO PROCESSI RATING MISURE SPECIFICHE commissione medica interna Certificazione tossicodipendenza 1. Rotazione del personale e verifica da parte della commissione medica interna Inoltre, oltre alle misure obbligatorie specificate nella tabella di cui sopra, trasversalmente a tutti i processi si applicano le seguenti: 1. Trasparenza; 2. Formazione del personale; 3. Codice di Comportamento; 4. Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse; 5. Conferimento e autorizzazione incarichi; 6. Inconferibilità per gli incarichi Dirigenziali; 7. Incompatibilità per particolari posizioni dirigenziali; 8. Attività successive alla cessazione dal servizio; 9. Formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la PA; 10. Tutela del dipendente pubblico che segnala gli illeciti; 11. Azione di sensibilizzazione e rapporto con la società civile. L Azienda Sanitaria USL Roma A, quindi, ha individuato i processi per i quali si applicano le misure obbligatorie, prevedendo l adozione di tutte le misure previste dal PNA ed individuando una pluralità di misure ulteriori. Di seguito una breve sintesi delle misure proposte e, per ciascuna di esse, un approfondimento relativo alle modalità di adozione, compresi fasi, tempi e responsabilità in capo al personale dell Azienda. 21 di 59

22 3.4.1 Formazione Nell'ambito del piano annuale di formazione dei dipendenti, è stata individuata, a decorrere dal 2014, la formazione per le attività a rischio di corruzione. I Responsabili delle Strutture, entro il 31 gennaio di ogni anno, propongono il piano annuale di formazione della propria Struttura, con esclusivo riferimento alle materie inerenti le attività a rischio di corruzione individuate nel presente piano; la proposta deve contenere: le materie oggetto di formazione; i dipendenti, i funzionari, i dirigenti che svolgono attività nell'ambito delle materie sopra citate; il grado di informazione e di conoscenza dei dipendenti nelle materie/attività a rischio di corruzione; Il riconoscimento e l' delle finalità in materia di formazione sono assicurati attraverso la struttura preposta alla formazione. La procedure e i criteri per la selezione del personale saranno predisposte in accordo con i Dirigenti dei Servizi interessati. La formazione prevede l approfondimento delle discipline in materia di responsabilità dei procedimenti amministrativi, delle norme penali relative ai reati contro la pubblica amministrazione, agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte dell amministrazione ed in particolare sulle seguenti materie: trasparenza, integrità, anti corruzione e normative codice penale (reati contro la pubblica amministrazione) codici disciplinare e di comportamento dei pubblici dipendenti normativa e regolamento per la disciplina dell attività in libera professione intramuraria codice degli appalti normativa sui concorsi, sul conferimento incarichi e relative norme sulla incompatibilità e inconferibilità degli stessi. MISURA Formazione sui temi della prevenzione della corruzione RPC Responsabile Formazione PROCESSO E/O RISCHIO DI Tutti (misura trasversale) 1. Analisi dei fabbisogni formativi specifici e redazione del piano della formazione 2. Erogazione della formazione 1. Al 30/12/ Al 31/12/ Al 31/12/ Annuale 2. Annuale 3. Annuale ATTUAZIONE 1. Attuata Piano della formazione 2. Nr. di iniziative realizzate / nr. di persone 22 di 59

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 22 dicembre 2014 INDICE PREMESSA Oggetto del piano Il Responsabile della prevenzione

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL IPAB ISTITUTI DI SANTA MARIA IN AQUIRO (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012).

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL IPAB ISTITUTI DI SANTA MARIA IN AQUIRO (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012). PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL IPAB ISTITUTI DI SANTA MARIA IN AQUIRO (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012). ART. 1 OGGETTO E FINALITA' Ai sensi della Legge 190/2012 "Disposizioni per

Dettagli

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE Premessa Lo scorso 28 novembre è entrata in vigore la legge 6 novembre 2012 n. 190 contenente le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione

Dettagli

INFORMATIVA SULL ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

INFORMATIVA SULL ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE INFORMATIVA SULL ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Gennaio 2014 Il 28 novembre 2012, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrata in vigore la L. 6 novembre 2012 n.

Dettagli

Trasparenza ed Anticorruzione

Trasparenza ed Anticorruzione Trasparenza ed Anticorruzione Prof. Giuseppe D Onza Professore Associato Direttore Master Auditing e Controllo Interno Università di Pisa Esperto Autorità Nazionale Anticorruzione Lucca, 12/01/2014 gdonza@ec.unipi.it

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 DELLA FONDAZIONE MUSEO DELLA SHOAH ONLUS

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 DELLA FONDAZIONE MUSEO DELLA SHOAH ONLUS 1 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 DELLA FONDAZIONE MUSEO DELLA SHOAH ONLUS (ai sensi dell art. 1, comma 5, lett. a) Legge 6 novembre 2012, n. 190) Approvato dal Consiglio di Amministrazione

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione Afol Est Milano

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione Afol Est Milano Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione Afol Est Milano PIANO DELLE AZIONI 2015 Gennaio 2015 Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 ( di seguito anche PTPC o Piano) dell'agenzia

Dettagli

ORDINE INTERPROVINCIALE DEI CHIMICI DELLA LOMBARDIA

ORDINE INTERPROVINCIALE DEI CHIMICI DELLA LOMBARDIA ORDINE INTERPROVINCIALE DEI CHIMICI DELLA LOMBARDIA Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015 2017 Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione è il documento previsto dall'art. 1 della

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 DELLA FONDAZIONE CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EBRAICA CONTEMPORANEA CDEC onlus

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 DELLA FONDAZIONE CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EBRAICA CONTEMPORANEA CDEC onlus PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 DELLA FONDAZIONE CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EBRAICA CONTEMPORANEA CDEC onlus (ai sensi dell art. 1, comma 5, lett. a) Legge 6 novembre 2012, n. 190)

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2016 2017 2018 EMISSIONE Dicembre 2015 DECORRENZA Gennaio 2016 Redazione a cura di: Responsabile Prevenzione della corruzione Approvato da: Consiglio di

Dettagli

Piano triennale di avvio per la prevenzione della corruzione

Piano triennale di avvio per la prevenzione della corruzione AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI Piano triennale di avvio per la prevenzione della corruzione Anni 2014-2016 INDICE TITOLO I - DISPOSIZIONI PRELIMINARI Paragrafo

Dettagli

Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.)

Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) 2015 2017 Predisposto dal responsabile per la prevenzione della corruzione

Dettagli

Piano. Anticorruzione. Pianoro Centro SpA

Piano. Anticorruzione. Pianoro Centro SpA Piano Anticorruzione Pianoro Centro SpA 2015-2017 Indice Premessa..... 2 Attività ed Organizzazione Aziendale 4 Referenti.. 5 Compiti operativi del Responsabile 5 Aree di rischio. 5 I Controlli 6 La Trasparenza...

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Fondazione Provinciale Bresciana per L Assistenza Minorile onlus PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Triennio 2014 2016 Indice Articolo 1. Articolo 2. Articolo 3. Articolo 4. Articolo 5. Articolo

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI BASSANO DEL GRAPPA

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI BASSANO DEL GRAPPA ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI BASSANO DEL GRAPPA Allegato C) alla delibera dell 1/02/2016 PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE

Dettagli

PIANO DI PREVENZIONE ANTICORRUZIONE DELLA FONDAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO 2014/2016

PIANO DI PREVENZIONE ANTICORRUZIONE DELLA FONDAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO 2014/2016 PIANO DI PREVENZIONE ANTICORRUZIONE DELLA FONDAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO 2014/2016 INTRODUZIONE Con la legge n. 190 del 6 novembre 2012, entrata in vigore il 28 novembre 2012, sono state dettate

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

Data di nascita RPC. Maria Domenica Giaccari 10 agosto 1054 DG

Data di nascita RPC. Maria Domenica Giaccari 10 agosto 1054 DG C.F. Denominazione Amministrazione Nome RPC Cognome RPC Data di nascita RPC Qualifica RPC Data inizio incarico di RPC Il RPC svolge anche le funzioni di Responsabile della trasparenza: (Si/No) 80045210582

Dettagli

Società Gestione Farmacie s.r.l.

Società Gestione Farmacie s.r.l. Società Gestione Farmacie s.r.l. Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2015-2017 Sommario 1. Il concetto di corruzione e il Piano Triennale di prevenzione della corruzione... 3 2. Il Responsabile

Dettagli

Allegato 1 al Piano Triennale per la prevenzione della corruzione

Allegato 1 al Piano Triennale per la prevenzione della corruzione Allegato 1 al Piano Triennale per la prevenzione della corruzione Analisi dei Rischi in accordo con Tabella 5 PNA ODCEC Roma Valori di R: : Fino a 5 Rischio Basso / da 5 a 12 Rischio Medio / da 13 a 20

Dettagli

SOCIETA PARMAZEROSEI S.P.A. PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANNO 2014-2016

SOCIETA PARMAZEROSEI S.P.A. PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANNO 2014-2016 SOCIETA PARMAZEROSEI S.P.A. PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANNO 2014-2016 PREMESSA A seguito dell entrata in vigore della Legge Anticorruzione n. 190/2012 recante Disposizioni per la prevenzione

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE N. 17 DI DATA 27 MARZO 2015

DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE N. 17 DI DATA 27 MARZO 2015 DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE N. 17 DI DATA 27 MARZO 2015 OGGETTO: Approvazione del Piano per la prevenzione della corruzione e del Programma per la Trasparenza e l Integrità 2015-2017 dell Autorità

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) 2014 2016 Predisposto dal Responsabile per la trasparenza e l integrità Adottato in data 28 gennaio 2014 con deliberazione n. 4 del Consiglio

Dettagli

Oggetto: Adozione documento di politica in materia di informazione tecnico scientifica. Immediatamente eseguibile

Oggetto: Adozione documento di politica in materia di informazione tecnico scientifica. Immediatamente eseguibile DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 42 Del 27/02/2015 Oggetto: Adozione documento di politica in materia di informazione tecnico scientifica. Immediatamente eseguibile NO Struttura proponente: Direzione

Dettagli

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA ANNI 2015 2017

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA ANNI 2015 2017 ORDINE INTERPROVINCIALE DEI FARMACISTI DI NUORO E OGLIASTRA VIA FOSCOLO 29 08100 NUORO TEL. 0784 34624 FAX 0784 231335 COD. FISC.:80000810913 e-mail: postmaster@ordinefarmacistinuoro.it - sito web: http://www.ordinefarmacistinuoro.it

Dettagli

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 dicembre 2012 In vigore dal 22 dicembre 2012

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 14 MAGGIO 2015 213/2015/A MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO SUGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL

Dettagli

COMUNE di VERZUOLO Provincia di CUNEO

COMUNE di VERZUOLO Provincia di CUNEO SCHEDA N 1 Art. 53 comma 16 ter D.Lgs. 165/2001 Nei mesi di marzo, giugno, ottobre i responsabili di posizione organizzativa inviano al Responsabile Anticorruzione apposita comunicazione con la quale danno

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n.

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n. PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 1. PREMESSA In attuazione della Legge n. 190/2012 Disposizioni

Dettagli

Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co.

Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co. 2014 Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co. 8, della L. n. 190/2012 ed approvato dal C.d.A. nella seduta

Dettagli

PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE (2014-2016)

PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE (2014-2016) PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE (2014-2016) SOMMARIO PRESENTAZIONE 1. CONTESTO INTERNO 2. IL PERSONALE 3. GLI ORGANI 4. OGGETTO E FINALITA 5. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 6. INDIVIDUAZIONE

Dettagli

Protocollo di intesa. tra

Protocollo di intesa. tra Protocollo di intesa tra L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) con Sede in Roma, Via IV Novembre, 144 (CF 01165400589), rappresentato dal Presidente Massimo De

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n.41/2014 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI

Dettagli

IL DIRETTORE GENERALE

IL DIRETTORE GENERALE DELIBERA N. 39 DEL 30.1.2014-OGGETTO: UOC GESTIONE DEL PERSONALE APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA DELL AZIENDA OSPEDALIERA

Dettagli

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LʼINTEGRITAʼ (P.T.T.I.)

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LʼINTEGRITAʼ (P.T.T.I.) PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LʼINTEGRITAʼ (P.T.T.I.) Triennio: 2015-2017 Responsabile: Dott. Pasquali Francesco Nomina del responsabile

Dettagli

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO.

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO. Protocollo di intesa L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) tra e REGIONE LAZIO per l erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell istituto

Dettagli

PROPOSTA FORMATIVA 2015

PROPOSTA FORMATIVA 2015 PROPOSTA FORMATIVA 2015 IL NUOVO APPROCCIO DELL AZIONE AMMINISTRATIVA: LA REVISIONE DEL PIANO ANTICORRUZIONE COME STRUMENTO PER MIGLIORARE PERFORMANCE E TRASPARENZA (L.n. 190/2012) La gestione del rischio

Dettagli

CITTÁ DI ALGHERO PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA ILLEGALITÀ 2014-2015 - 2016

CITTÁ DI ALGHERO PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA ILLEGALITÀ 2014-2015 - 2016 CITTÁ DI ALGHERO PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA ILLEGALITÀ 2014-2015 - 2016 Approvato con deliberazione commissariale, adottata con i poteri della Giunta Comunale n. 28 del 04.03.2014

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA. ULSS n. 3 DI BASSANO DEL GRAPPA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA. ULSS n. 3 DI BASSANO DEL GRAPPA RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA ULSS n. 3 DI BASSANO DEL GRAPPA APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 55 DEL

Dettagli

Parte III Analisi del rischio

Parte III Analisi del rischio Parte III Analisi del rischio 51 52 1. Analisi del rischio A norma della Parte II, Capitolo 3 - Gestione del rischio, si procede all analisi ed alla valutazione del rischio del concreto verificarsi di

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) 2015 2017 TITOLO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Paragrafo 1 (Premessa) 1. La legge 6 novembre 2012, n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PRIME MISURE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PRIME MISURE C I TT A D i G E R A C E 1. Oggetto del Piano PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PRIME MISURE 1. Il piano di prevenzione della corruzione: a) fornisce il diverso livello di esposizione degli

Dettagli

COMUNE DI MINEO PROVINCIA DI CATANIA

COMUNE DI MINEO PROVINCIA DI CATANIA COMUNE DI MINEO PROVINCIA DI CATANIA AVVISO AL PERSONALE DIPENDENTE Procedura di consultazione interna: ai fini dell aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (P.T.P.C.)

Dettagli

Parte III Analisi del rischio

Parte III Analisi del rischio Parte III Analisi del rischio 1. Analisi del rischio A norma della Parte II, Capitolo 3 - Gestione del rischio, si procede all analisi ed alla valutazione del rischio del concreto verificarsi di fenomeni

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF...

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF... AGENZIA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE FERROVIE CAPITOLATO SPECIALE Procedura aperta per l affidamento del servizio di brokeraggio assicurativo per le esigenze dell Agenzia Nazionale per la Sicurezza

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

PIANO DI DETTAGLIO DEGLI OBIETTIVI

PIANO DI DETTAGLIO DEGLI OBIETTIVI PIANO DI DETTAGLIO DEGLI OBIETTIVI ANNO 2014 Area Funzionale 2^ Codifica 02 PROGRAMMI Servizi 1) Adeguamento alle norme del D.L. 33/2013 e predisposizione materiale previsto dal D.L. per la pubblicazione

Dettagli

Piano triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) 2015-2017

Piano triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) 2015-2017 G.A.L. Mongioie società consortile a r.l. Piazza Vittorio Veneto n. 1 12070 Mombasiglio C.F. e P.I. 02581140049 Piano triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) 2015-2017 Approvato dal Consiglio

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI

AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI Sede: 26900 Lodi Via Fissiraga, 15 C.F. - P.I. n. 03426440966 PROPOSTA DI DELIBERAZIONE Servizio/U.O. proponente A.O. Dipartimento Tecnico Amministrativo Numero

Dettagli

Parte III Analisi del rischio

Parte III Analisi del rischio Parte III Analisi del rischio 42 1. Analisi del rischio A norma della Parte II - capitolo 2 gestione del rischio, si procede all analisi ed alla valutazione del rischio del concreto verificarsi di fenomeni

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE (EX D. LGS. 231/2001) MISURE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI ANTICORRUZIONE (EX L. 190/2012)

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE (EX D. LGS. 231/2001) MISURE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI ANTICORRUZIONE (EX L. 190/2012) MODELLO ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE (EX D. LGS. 231/2001) MISURE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI ANTICORRUZIONE (EX L. 190/2012) PARTE SPECIALE 24 Settembre 2014 LIGURCAPITAL Spa Società soggetta alla direzione

Dettagli

TPER SPA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2014-2016

TPER SPA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2014-2016 TPER SPA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2014-2016 Direzione Generale Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 12.12.2014 1 Sommario Fonti di riferimento pag. 3 I contenuti del

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

Misure organizzative e gestionali per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza

Misure organizzative e gestionali per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza Z.I.T.A.C. S.p.A. Zona Industriale Tecnologica Artigianale del Cittadellese Misure organizzative e gestionali per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza Prima applicazione 2014-2016 Proposto

Dettagli

Ordine degli Psicologi della Campania PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Ordine degli Psicologi della Campania PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Ordine degli Psicologi della Campania PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (2015-2017) Componenti: a) N. 15 Consiglieri componenti

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con Decreto dell Amministratore Unico n. 7 del 26/01/2015 INDICE INTRODUZIONE: 1. LO STATO DI ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI RECATE DAL D.LGS.

Dettagli

ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO

ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO REGOLAMENTO PER CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI, SPESE DI SPONSORIZZAZIONE, SPESE PER RELAZIONI PUBBLICHE, CONVEGNI, MOSTRE, PUBBLICITÀ E RAPPRESENTANZA. ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Marzo - Maggio 2014 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 77/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Milano

Marzo - Maggio 2014 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 77/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Milano Marzo - Maggio 2014 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 77/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Milano 1 Introduzione Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche

Dettagli

Codice di Comportamento

Codice di Comportamento Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare

Dettagli

DOCCIA SERVICE SRL REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE ED IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI

DOCCIA SERVICE SRL REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE ED IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI DOCCIA SERVICE SRL REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE ED IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI Art. 1 Oggetto e norme di riferimento 1. Il presente regolamento disciplina le procedure per

Dettagli

Azienda Ulss 12 Veneziana RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA

Azienda Ulss 12 Veneziana RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA Azienda Ulss 12 Veneziana RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA ULSS 12 VENEZIANA APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

Dettagli

SETA SPA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2015-2017. Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16.02.2015

SETA SPA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2015-2017. Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16.02.2015 SETA SPA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2015-2017 Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16.02.2015 1 Sommario Fonti di riferimento pag. 3 I contenuti del Programma pag. 3

Dettagli

L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI

L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI Workshop Gli organismi di vigilanza ex D.Lgs 231/2001 in ambito cooperativo: esperienze a confronto Paolo Maestri Unilab

Dettagli

Azienda per l Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale

Azienda per l Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale Azienda per l Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE N. 50 DEL 30/01/2015 OGGETTO Adozione del Codice di Comportamento dei dipendenti dell'azienda per l'assistenza

Dettagli

Allegato alla delibera n. 3 del Cda del 27/01/2015 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Allegato alla delibera n. 3 del Cda del 27/01/2015 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Ufficio d Ambito Provincia di Bergamo Via Ermete Novelli, 11 24122 Bergamo Tel. 035-211419 Fax 0354179613 C.F. 95190900167 e-mail: info@atobergamo.it info@pec.atobergamo.it http://www.atobergamo.it/ Allegato

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Comune di Neive Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Premessa La trasparenza è intesa come accessibilità totale, delle informazioni concernenti ogni aspetto

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Roma, ENTE APPALTANTE Sogesid S.p.A. via Calabria 35 00187 (Roma) tel. 06 420821 sito istituzionale www.sogesid.it.

Roma, ENTE APPALTANTE Sogesid S.p.A. via Calabria 35 00187 (Roma) tel. 06 420821 sito istituzionale www.sogesid.it. Roma, Oggetto: Avviso informativo finalizzato a un indagine di mercato per selezionare soggetti interessati a partecipare alla procedura per l affidamento del servizio di formazione periodica del personale

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI

REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI REGOLAMENTO SULLA FACOLTA DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI Sommario Art. 1 - Principi, finalità, e oggetto...3 Art. 2 -

Dettagli

COMUNE DI GRADO AREA SERVIZI AFFARI GENERALI SERVIZIO AMMINISTRATIVO

COMUNE DI GRADO AREA SERVIZI AFFARI GENERALI SERVIZIO AMMINISTRATIVO COMUNE DI GRADO PROVINCIA DI GORIZIA Piazza Biagio Marin, 4 - cap 34073 Codice Fiscale e Partita IVA 00064240310 tel. 0431 898248 - fax 0431 85212 E-MAIL: servizi.amministrativi@comunegrado.it AREA SERVIZI

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009)

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009) DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA DECRETO n. 13 15 02 2010 OGGETTO: ASL RM/A - parere positivo ai sensi l art. 3 Decreto Commissariale n. U0016 27 febbraio 2009. IL COMMISSARIO AD ACTA VISTA la Legge costituzionale

Dettagli

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001. Parte 01 PRESENTAZIONE DEL MODELLO

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001. Parte 01 PRESENTAZIONE DEL MODELLO Parte 01 PRESENTAZIONE DEL MODELLO 1 01.00 PREMESSA Recordati è un gruppo farmaceutico europeo fondato nel 1926, quotato alla Borsa Italiana, che si dedica alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione

Dettagli

Introduzione: scopo del documento, organizzazione e funzioni dell amministrazione

Introduzione: scopo del documento, organizzazione e funzioni dell amministrazione PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L'INTEGRITA' art. 10 d. lgs. 33/2013 Sommario Introduzione: scopo del documento, organizzazione e funzioni dell amministrazione... 1 1. Procedimento di elaborazione

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Azienda di Servizi alla Persona

Azienda di Servizi alla Persona CHARITAS - ASP: Servizi assistenziali per disabili Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Strada Panni, 199 41125 Modena Tel : 059/ 399 911 Fax : 059/39 99 25 e-mail : amministrazione@pec.charitasasp.it

Dettagli

QUADRO SINOTTICO DEGLI ADEMPIMENTI

QUADRO SINOTTICO DEGLI ADEMPIMENTI ALLEGATO A) QUADRO SINOTTICO DEGLI ADEMPIMENTI Data Attività Soggetto competente 30 marzo di ogni anno Comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione e al nucleo di valutazione, della

Dettagli

LEGGE N. 190/2012 DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

LEGGE N. 190/2012 DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LEGGE N. 190/2012 DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Torino, 10 Aprile 2013 La legge 190/2012 introduce degli strumenti per

Dettagli

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ. Anni 2014-2016

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ. Anni 2014-2016 PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Anni 2014-2016 1 TITOLO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Paragrafo 1 (Premessa) 1. La legge 6 novembre

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1

COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1 REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO TITOLO I - PRINCIPI GENERALI Finalità e Ambito di applicazione Art. 1 Il presente Regolamento disciplina - in coordinamento con

Dettagli

S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A.

S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. Capitolato tecnico per Affidamento del servizio di consulenza per la progettazione, implementazione e certificazione di un Sistema di Gestione Integrato per la Qualità

Dettagli