INNOVAZIONE TECNOLOGICA ORGANIZZAZIONE

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1 INNOVAZIONE TECNOLOGICA ORGANIZZAZIONE

2 La migliore forma organizzativa il test delle 7S della McKinsey Struttura Strategia Sistemi Sistema di valori Stile prevalente Skills Staff

3 PROGETTO ORGANIZZATO

4 PROGETTO DISORGANIZZATO?

5 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Si è molto discusso della relazione intercorrente tra organizzazione del lavoro e cambiamenti tecnologici che venivano di volta in volta introdotti nelle aziende. Ossia se l organizzazione del lavoro dovesse essere: dipendente; indipendente; interdipendente dal cambiamento tecnologico.

6 Si può affermare che l organizzazione del lavoro è un fenomeno evolutivo determinato da: 1) Fattori oggettivi quali la diffusione di nuovi principi innovatori (siano essi la macchina a vapore del o le attuali intelligenze artificiali delle macchine, dal controllo numerico al robot)

7 2) Da scelte discrezionali del management (che possono essere influenzate da fattori diversi quali: conoscenza delle potenzialità offerte dalla tecnologia, capacità del management per l ottimizzazione del ciclo produttivo, vincoli finanziari o sindacali). Esistono esigenze di modifiche organizzative e di modifiche tecnologiche. Le soluzioni più efficaci sono sempre opportunità difficili e molto dipendono dalla capacità di leggere l evoluzione.

8 CONCEZIONE SISTEMICA Attualmente, nella descrizione della realtà, prevale la concezione sistemica in base alla quale il mondo è concepito come un insieme di sistemi, ovvero di parti strutturate ed interconnesse che interagiscono fra loro e con l ambiente esterno. In quest ambito si definisce come organizzazione un sistema particolare caratterizzato dalla presenza di un obiettivo specifico e di risorse idonee al suo conseguimento.

9 Attualmente l organizzazione del lavoro e della produzione si pone come fattore strategico per il governo delle aziende per raggiungere le nuove frontiere della produttività o della nuova economia della produzione. Occorre tener conto che l organizzazione del lavoro, come altri sistemi, è un fenomeno dinamico ed evolutivo.

10 DINAMICA TECNOLOGICA Il grado di innovatività dell organizzazione del lavoro è influenzato in maniera diretta: dal grado di innovatività dei macchinari per la trasformazione fisica; dalle logiche di flusso dei materiali nel processo produttivo; dal flusso delle conoscenze e dell informazione.

11 Ogni principio innovatore determina una nuova organizzazione del lavoro che cambierà a sua volta con la scoperta di un ulteriore principio innovatore. Ogni scoperta comporta nuovi assetti organizzativi, fa scomparire alcuni mestieri e ne crea altri nuovi; maggiore è la velocità del cambiamento, più grande sarà lo sforzo di adattamento dei lavoratori.

12 E chiaro che la dinamica tecnologica ha comportato modelli organizzativi diversi: un primo modello organizzativo detto modello meccanico o modello orologio, adottato dal 1900 al 1970; un successivo modello organizzativo detto modello organico, adottato dal 1970 ai giorni d oggi.

13 MODELLO MECCANICO BUROCRAZIA GERARCHICA DIVISIONE DEL LAVORO SPINTA UOMINI COME PARTE DI RICAMBIO DELL ORGANIZZAZIONE CULTURA DELLA DIPENDENZA E DELL ESECUZIONE

14 Secondo il modello meccanico una buona organizzazione è quella nella quale funzioni, compiti, strutture organizzative, mansioni, procedure e processi sono massimamente specificati e razionalmente interconnessi attraverso un piano preordinato, allo scopo di assicurare la massima efficienza globale e la massima prevedibilità e governabilità delle singole parti.

15 I punti fondamentali del modello meccanico sono: burocrazia gerarchica; divisione del lavoro spinta; gli uomini ritenuti parti di ricambio dell organizzazione; cultura della dipendenza e dell esecuzione. Tale modello è stato un paradigma normativo e progettuale a diffusione planetaria sul quale sono state modellate quasi tutte le organizzazioni delle grandi imprese.

16 PRESUPPOSTI FONDAMENTALI DEL MODELLO ORGANICO NETWORK DI SISTEMI AUTOREGOLATI RUOLI PROFESSIONALI BASATI SULLA MINIMA SPECIFICAZIONE CRITICA RISORSE UMANE COMPONENTI DEL SISTEMA CULTURA DELL ITERAZIONE E DELLA SOLUZIONE

17 Il modello organico venne introdotto agli inizi degli anni settanta favorito: dal cambiamento dei criteri economici di condotta dell impresa dovuto all accresciuta turbolenza dei mercati; dal processo di terziarizzazione all interno delle imprese industriali e nel sistema economico; dall avvento delle nuove tecnologie.

18 Il modello organico è basato su un organizzazione che assomiglia ad un organismo ad alto livello di complessità in cui le singole parti sono sistemi aperti che, pur svolgendo funzioni specializzate, operano in base ad ambiti di autonomia e non per delega, si modificano sia per processi di adattamento all ambiente esterno, sia per input interni.

19 Nel modello organico gli uomini sono componenti del sistema, non solo risorse da utilizzare. Il rapporto tra attore e sistema viene definito da una continua dialettica fra cooperazione e conflitto, fra partecipazione e distanza. Competenza e managerialità sono interne al sistema, insieme a cultura, informazione e cibernetica, cultura imprenditoriale e scienza sociale.

20 PRINCIPALI SCUOLE ORGANIZZATIVE IL MANAGEMENT SCIENTIFICO (TAYLOR) LA SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE (MAYO; Mc GREGOR etc.) LA SCUOLA DEI SISTEMI O DEL MANAGEMENT BY OBJECTIVES (M.B.O.)

21 PRODUZIONE DI MASSA ELEVATA STANDARDIZZAZIONE DEL PRODOTTO QUALITA COME CONFORMITA ALLE SPECIFICHE TECNOLOGIE DI PROCESSO RIGIDE CICLI DI PRODUZIONE LUNGHI DIVISIONE DEL LAVORO CONOSCENZA CONCENTRATA GERARCHIA FORMALIZZATA MARGINI DI CREATIVITA LIMITATI ECONOMIE DI SCALA PROFITTO A BREVE TERMINE

22 MODIFICHE ANNI 70 ACCRESCIUTA TUBOLENZA DEI MERCATI PROCESSO DI TERZIARIZZAZIONE NUOVE TECNOLOGIE

23 PRODUZIONE FLESSIBILE ELEVATA DIVERSIFICAZIONE QUALITA COME SODDISFAZIONE DEL CLIENTE TECNOLOGIE FLESSIBILI CICLI DI PRODUZIONE BREVI LAVORO PER GRUPPI DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA GERARCHIE INFORMALI ECONOMIE DI SCOPO PROFITTO A MEDIO TERMINE E SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

24 MODELLO PRODUTTIVO ATTUALE PERSONALIZZAZIONE DI MASSA QUALITA DELLA VITA RETI TECNOLOGICHE FLESSIBILI CICLI DI PRODUZIONE BREVISSIMI AUTOFORMAZIONE GRUPPI DI LAVORO CONOSCENZA DIFFUSA GERARCHIA AUTONOMA DISTRIBUITA IMPRENDITORIALITA DIFFUSA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE PROFITTO A MEDIO TERMINE

25 FORME DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E DELLA PRODUZIONE O.D.L. BASATA SULL ESPERIENZA PRATICA (LEARNING BY DOING) O.D.L. TRADIZIONALE O.D.L. ALLARGATA O.D.L. SISTEMICA O.D.L. INTEGRATA

26 ADAM SMITH (1776) ESPOSE PER PRIMO I BENEFICI DERIVANTI DALLA DIVISIONE DEL LAVORO, SUDDIVIDENDO OGNI ATTIVITA DI MANIFATTURA IN PICCOLE FASI DISTINTE CHARLES BABBAGE ESTESE LE IDEE DI SMITH ATTRAVERSO LA RACCOLTA DI INFORMAZIONI SULLA NATURA E L ESECUZIONE DEL LAVORO (ORDINAMENTO INTERNO DELLE FABBRICHE)

27 DISTRIBUZIONE DEL LAVORO SULLE MACCHINE: UTILIZZO DI MACCHINE UNIVERSALI UTILIZZO DI MACCHINE SPECIALIZZATE FASE DELLA MANIFATTURA: GIGANTISMO DEGLI INSEDIAMENTI SPECIALIZZAZIONE DELLE MACCHINE STANDARDIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DI TRASFORMAZIONE DIVISIONE MOLECOLARE E ORIZZONTALE DEL LAVORO

28 TAYLORISMO (FORDISMO) I LAVORATORI PRODUCONO MOLTO MENO DI QUANTO POSSONO. I REQUISITI DI OGNI MESTIERE DEVONO ESSERE DETERMINATI SCIENTIFICAMENTE E I LAVORATORI DEVONO RICEVERE OPPORTUNI INCENTIVI SALARIALI

29 Il fondamento del taylorismo diventa la divisione del lavoro orizzontale e verticale studiata nei dettagli e nei suoi tre livelli di divisione del uomini macchine lavoro tra: uomo e macchina.

30 IL PRINCIPIO INNOVATORE DI TAYLOR E AMMINISTRATIVO- ORGANIZZATIVO VIENE ANNULLATA LA DISCREZIONALITA DEL LAVORATORE VIENE INTRODOTTA LA CATENA DI MONTAGGIO (PERFEZIONATA DA FORD)

31 Il principio innovatore di Taylor non è di tipo tecnologico, ma amministrativo-organizzativo e basato su una concezione ingegneristica della gestione aziendale, trasferendo al lavoro umano i concetti di specializzazione e standardizzazione già applicati alle macchine ed alle fasi del ciclo produttivo.

32 PUNTI CARATTERISTICI DEL MODELLO DI TAYLOR DIVISIONE VERTICALE DEL LAVORO (LAVORO INDUSTRIALE) DIVISIONE ORIZZONTALE DEL LAVORO (LAVORO ARTIGIANALE) O PARCELLIZZAZIONE PROGETTAZIONE DELLE POSIZIONI E DEI MOVIMENTI DEI LAVORATORI, ossia divisione del lavoro su tre livelli: TRA UOMINI; TRA MACCHINE; TRA UOMINI E MACCHINE STRUTTURA DEL COMPENSO (ECONOMICO) CONTROLLO GERARCHICO SELEZIONE DELLA MANODOPERA CON METODI SCIENTIFICI RAPPORTO TRA DIREZIONE E MANODOPERA BASATO SULLA RIPARTIZIONE DEL LAVORO

33 Con Taylor fanno la loro comparsa gli strumenti organizzativi, come incorporazione da parte delle macchine di quanto deciso a livello organizzativo. La catena di montaggio diventa uno degli strumenti meccanici sulla cui base si afferma il lavoro di produzione e di montaggio.

34 Si sviluppa la convinzione che un attività sia tanto più efficiente e controllabile quanto più è programmabile. Attraverso rigide prescrizioni si fissa: come fare il prodotto migliore, quando, quante volte, in quale tempo, in che modo. Annullando la discrezionalità, vista come valore negativo.

35 I punti caratteristici del modello organizzativo di Taylor erano: La marcata divisione verticale del lavoro eseguito mediante la netta separazione delle fasi di progettazione, esecuzione e controllo; La divisione orizzontale del lavoro, più tardi chiamata parcellizzazione del lavoro, cioè l ulteriore frammentazione delle fasi di progettazione, esecuzione e controllo;

36 Paradigma del processo di trasformazione Lavoro Industriale Progettazione Divisione verticale Esecuzione Controllo Lavoro Artigianale Divisione orizzontale Progettazione Esecuzione Controllo

37 La progettazione accurata delle posizioni di lavoro e dei movimenti degli operatori impegnati nel processo produttivo, in modo da renderli il più possibile armonici e funzionali all avvio ed alla conduzione delle macchine operatrici. Ossia la divisione del lavoro in tre livelli: tra uomini; tra macchine; tra uomini e macchine. La concezione di questa particolare simbiosi uomo-macchina nel processo produttivo determinò la qualifica di ingegneri umani agli esponenti dello scientific management;

38 Il controllo gerarchico e centralizzato di apposite divisioni della maggior parte delle decisioni; La selezione con metodi scientifici della manodopera che veniva preparata ed istruita fino alla perfezione nell ottica della fede ingegneristica della one best way ; La ripartizione precisa del lavoro e delle responsabilità tra direzione e manodopera; L instaurarsi di rapporti di stima e collaborazione fra direzione e manodopera;

39 La struttura del compenso (esclusivamente economico) essenzialmente correlato alle quantità prodotte. Nel successivo sviluppo delle attività produttive connesse con la crescita della società industriale, questo paradigma sarà alla base dei vari sistemi di cottimo.

40 Nel taylorismo, l annullamento della discrezionalità del lavoratore, conseguente alla separazione del lavoro manuale da quello intellettuale (appannaggio esclusivo del manager), rappresenta nel mondo capitalista il filo conduttore che guida l evoluzione delle tecnologie di processo.

41 Gli strumenti di lavoro aumentano il grado di automatismo incorporato rispondendo in maniera prefissata meccanicamente alle varianze richieste dal processo produttivo. In tal modo tali automatismi, rigidi e dedicati a lavorazioni specifiche, rispondono pienamente alla standardizzazione e parcellizzazione operata dal taylorismo nei processi produttivi.

42 FORD RIPENSA IL PROCESSO MANIFATTURIERO COME UN FLUSSO UNITARIO STRUMENTI ORGANIZZATIVI E AUTOMATISMI ASSUMONO BUONA PARTE DELLA CONDUZIONE E DEL CONTROLLO DEL PROCESSO

43 LA SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE ELTON MAYO poi MASLOW e MC GREGOR DINAMICA DI GRUPPO E BENESSERE PSICOLOGICO SONO MOLTO IMPORTANTI PER LA PRODUTTIVITA. IL LAVORATORE HA UN INSIEME DI BISOGNI E DESIDERI MOLTO COMPLESSI CHE VANNO AL DI LA DELLA SUA REMUNERAZIONE

44 MACCHINISMO E MECCANIZZAZIONE SPINTA RIGIDA (AUTOMAZIONE RIGIDA) NELLE MACCHINE SPECIALIZZATE ENTRAVA SEMPRE LO STESSO INPUT E USCIVA SEMPRE LO STESSO OUTPUT (PRODUZIONE IN SERIE) SI INIZIA A COLLEGARE MACCHINE SINGOLE SECONDO RAPPORTI DI INTERDIPENDENZA RECIPROCA IN SISTEMI MECCANICI RIGIDI, PASSANDO ALL AUTOMAZIONE RIGIDA

45 AUTOMAZIONE RIGIDA AUTOMAZIONE LIMITATA A POCHE AREE TECNOLOGICHE L INDUSTRIA GOVERNA IL MERCATO INVESTIMENTI PER POTENZIARE LA MECCANIZZAZIONE QUALITA DEI PRODOTTI SCARSA TEMPI MORTI LUNGHI PER LE OPERAZIONI DI ATTREZZAGGIO E MANUTENZIONE PREVALENZA DEI LAVORATORI DIRETTI, MA I MANUTENTORI HANNO RELATIVA DISCREZIONALITA LAVORATORI DIRETTI ADDETTI PREVALENTEMENTE AD OPERAZIONI MANUALI

46 ANNI SETTANTA ESTREMA RIGIDITA NELL UTILIZZO DELLA MANODOPERA PER PRESSIONI DEI SINDACATI RINCARO DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME, INSTABILITA FINANZIARIA INTERNAZIONALE, SATURAZIONE DEI MERCATI

47 O.D.L. DI TIPO ALLARGATA : MECCANIZZAZIONE FLESSIBILE ED AUTOMAZIONE INDUSTRIALE (anni 70) SI INTRODUCONO PROGRESSIVAMENTE MACCHINE A LOGICA ELETTRONICA IN SOSTITUZIONE DI QUELLE A TECNOLOGIA MECCANICA O ELETTROMECCANICA IL MODELLO ORGANIZZATIVO NON MUTA (TAYLORISMO) MA VIENE INFLUENZATO DALLE VARIABILI TECNOLOGICHE I MACCHINARI POSSONO AUTOREGOLARSI MECCANICAMENTE, MA NON SONO IN RETE

48 RUOLO E PRESTAZIONI DEI LAVORATORI LE PRESTAZIONI SI INSERISCONO IN UN FLUSSO PRODUTTIVO MENO RIGIDO E PARCELLIZZATO ROTAZIONI SU PIU POSIZIONI DI LAVORO, ARRICCHIMENTO DELLE MANSIONI (Job enrichment) ED ALLARGAMENTO DELLE ATTIVITA (Job enlargement) FIGURA DELMECCATRONICO (ATTIVITA POLIVALENTE CON RESPONSABILITA MONOFUNZIONALE)

49 O.D.L. DI TIPO SISTEMICA (AUTOMAZIONE FLESSIBILE E INTELLIGENZE ARTIFICIALI) (anni 80) FASE CARATTERIZZATA DA INTERRELAZIONI DI TUTTO IL SISTEMA INTRODUZIONE DELLE INTELLIGENZE ARTIFICIALI, ROBOT E SISTEMI FLESSIBILI FLESSIBILITA SUI VOLUMI E FLESSIBILITA SUL MIX PRODUTTIVO SISTEMI DI MACCHINE CARATTERIZZATE DA COMPLESSITA E VELOCITA

50 FLESSIBILITA SUI VOLUMI E SUL MIX PRODUTTIVO SONO LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELL AUTOMAZIONE L ATTIVITA PREMINENTE, IN UNA FABBRICA AUTOMATIZZATA, DIVIENE LA CONDUZIONE DELLE MACCHINE

51 Organizzazione del lavoro e della produzione sistemica (automazione flessibile ed intelligenze artificiali) (4a fase) In questa fase, a noi più vicina, entrano a far parte tra le variabili interrelate con le nuove tecnologie (oltre agli aspetti professionali, occupazionali, l organizzazione e la produttività ed i rapporti sindacali) anche i processi decisionali, gli aspetti cognitivi e linguistici, i rapporti di scambio e le strutture manageriali e formative.

52 Nell organizzazione del lavoro sistemica, caratterizzata da interrelazioni di tutto il sistema (sistemiche), si sono avuti cambiamenti radicali a livello di modello organizzativo, strumenti organizzativi e strumenti di lavoro.

53 In effetti, l introduzione delle intelligenze artificiali applicate alle macchine utensili è stato il vero principio innovatore della fine degli anni 70. Si è trattato dell introduzione delle intelligenze artificiali computerizzate in sistemi meccanici altamente sofisticati, con l ottenimento di attrezzature flessibili multiscopo, siano essi robots o altro.

54 L automazione industriale degli anni 80 in fabbrica è stata un innovazione che ha avuto un effetto dirompente di cambiamento delle imprese simile a quello determinato due secoli prima dalla scoperta della macchina a vapore. In effetti, nel corso degli anni 80, la rivoluzione tecnologica ha modificato radicalmente l organizzazione del lavoro attraverso il pieno utilizzo dei processi di automazione.

55 I processi di automazione, nel corso degli anni 80 hanno determinato, rispetto al periodo precedente, conseguenze imponenti su: produttività; affidabilità dei mezzi di trasformazione e controllo; sofisticazione degli apparati produttivi e di controllo; programmazione e controllo dei flussi produttivi; organizzazione della produzione e del lavoro.

56 Le caratteristiche essenziali dell automazione sono la flessibilità sui volumi e sul mix produttivo. Esse consentono all azienda di adattarsi alle mutevoli richieste del cliente, attraverso la correzione dei piani di produzione e consegna. In effetti la tecnologia elettronica incorporata nelle macchine (hardware e software) consente sistemi di allerta e correzione immediata da valle a monte per mezzo di videoterminali e sistemi di monitoraggio.

57 Nei confronti dell organizzazione del lavoro, la diffusione dell automazione genera nuove opportunità per le aziende, cosicchè il superamento delle organizzazioni tradizionali avviene in tempi brevi, data la stretta interdipendenza tra organizzazione del lavoro e tecnologia: in ogni nuovo progetto produttivo le diverse funzioni aziendali dovranno pronunciarsi su: tecnologia di produzione; organizzazione del lavoro; formazione della forza lavoro; controllo dei flussi dei volumi;

58 Preso atto che le attuali macchine operatrici in fabbrica non sono macchine isolate, ma sistemi di macchine caratterizzati da: complessità di funzioni elevate; velocità di lavorazione elevata (con la conseguenza che ogni devianza comporta scarti rilevanti nella produzione e notevoli danni economici); emerge che l attività preminente in una fabbrica automatizzata deve essere quella della conduzione delle macchine.

59 Nasce la figura del conduttore di macchine che assume in sé più funzioni: di trasformazione (ossia di governo del processo produttivo); di programmazione di primo livello (effettuata mediante programmi informatici); di manutenzione (richiami alle macchine per interventi autocorrettivi); di attrezzaggio (avvio della macchina, sostituzione di parti); di controllo di qualità (della lavorazione); di movimentazione; di inventario.

60 La figura del conduttore è quella di un operaio diretto al quale sono state trasferite molte delle attività ausiliarie svolte in precedenza da operai indiretti. Il conduttore assume così un ruolo interfunzionale, non più monofunzionale come quello del lavoratore di Taylor o dello stesso meccatronico.

61 Si delinea, quindi, in fabbrica una polarizzazione tra: un polo ampio di professionalità di grado medio-elevato rappresentato dal conduttore; un polo ristretto di professionalità elevata rappresentato da manutentori e meccatronici.

62 IL CONDUTTORE PERCEPISCE, CONTROLLA E INTERPRETA I FATTI REALI SI CREANO: UN POLO AMPIO DI PROFESSIONALITA MEDIO-ELEVATE UN POLO RISTRETTO DI PROFESSIONALITA ELEVATA E SPECIFICA

63 O.D.L. DI TIPO INTEGRATA FORMA AVANZATA DI ORGANIZZAZIONE SISTEMICA RUOLO GESTIONALE DEL LAVORATORE DISCREZIONALITA MASSIMA

64 CARATTERISTICHE DEL GESTORE ELEVATA SPECIALIZZAZIONE TECNICO- SCIENTIFICA GESTIONE DISCREZIONALE E CREATIVA COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE CAPACITA DI INTERFACCIATURA CON SPECIALIZZAZIONI DIVERSE

65 Al lavoratore viene affidato un ruolo gestionale con facoltà di accelerare o ritardare il flusso dei materiali nel processo produttivo anche variando, in parte, le disposizioni dei piani di produzione. Il lavoratore ha la massima discrezionalità e deve essere motivato al conseguimento degli obiettivi produttivi.

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