QUELLO CHE SOGNIAMO È UNA CASA COMUNE DI TUTTI I COOPERATORI ITALIANI CHE SIA RISPETTOSA

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1 Periodico on line in rete all indirizzo Mensile di informazione dell AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane Ottobre 2015 QUELLO CHE SOGNIAMO È UNA CASA COMUNE DI TUTTI I COOPERATORI ITALIANI CHE SIA RISPETTOSA DELLE DIVERSITÀ DI CUI CIASCUNA SUA COMPONENTE RISULTA PORTATRICE Michele Spera

2 Capitale e Lavoro nelle stesse mani Giuseppe Mazzini A.G.C.I. ASSOCIAZIONE GENERALE DELLE COOPERATIVE ITALIANE L AGCI, Associazione Generale delle Cooperative Italiane, nasce a Roma nell ottobre 1952 ed ottiene, ai sensi e per gli effetti del D.L.C.P.S. n del 14/12/1947, ufficiale riconoscimento giuridico con Decreto del Ministro per il Lavoro e la Previdenza sociale del 14/12/1961, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 febbraio 1962, n. 48. L AGCI è frutto dell iniziativa di un gruppo di sodalizi di ispirazione repubblicana, liberale e socialdemocratica, che si distacca dalla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, per dar vita, così come era precedentemente avvenuto per i cooperatori cattolici, ad una nuova Centrale cooperativa. A riprova degli ideali che sono alla base delle sue origini, l AGCI può vantare, quale suo primo Presidente, una delle espressioni più alte dei valori laici e libertari: Meuccio Ruini. L AGCI è, quindi, per storia, ma anche per consistenza, una delle tre maggiori Associazioni Nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento cooperativo: si tratta di un Organizzazione senza fini di lucro, libera ed indipendente che, fedele agli ideali mazziniani ed in armonia con i valori fondanti individuati dall International Co-operative Alliance (ICA), promuove la diffusione, il consolidamento, l integrazione e lo sviluppo del Movimento stesso, nel rispetto dei princìpi di democrazia e di mutualità, nonché nell interesse generale dell economia del Paese. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA L AGCI ha la propria sede centrale in Roma ed una organizzazione articolata, sull intero territorio nazionale, in 19 rappresentanze regionali, 8 provinciali, 5 interprovinciali ed in 35 delegazioni territoriali. Vi sono, inoltre, 8 Associazioni settoriali di categoria, di cui fanno parte tutti gli enti che, indipendentemente dall area geografica di appartenenza, esercitano la medesima attività economica o attività connesse ed affini: AGCI Abitazione è l organismo di settore al quale aderiscono tutte le cooperative di abitazione e/o loro Consorzi iscritti all Associazione. AGCI Agr.It.Al. opera su tutto il territorio nazionale attraverso due Dipartimenti - specializzati nel comparto della pesca e dell agricoltura e riunisce anche le cooperative aderenti attive nel settore del consumo. AGCI Credito e Finanza raggruppa Banca AGCI S.p.A., le Banche di Credito Cooperativo, le Banche Popolari, General Fond SpA, le cooperative ed i Consorzi Garanzia fidi, G.F.C. Gruppo Finanza Cooperativa, Cifap ed altre imprese che esercitano attività finanziaria, come le Società di Mutuo Soccorso. AGCI Culturalia è l organizzazione di rappresentanza delle cooperative aderenti all Associazione operanti nei settori della cultura e dello spettacolo, del turismo e dei beni culturali ed ambientali, dello sport e del tempo libero. AGCI Editoria è l associazione nazionale delle cooperative editoriali, giornalistiche e della comunicazione. AGCI Produzione e Lavoro è l organismo di settore che riunisce le cooperative dei settori manifatturiero, costruzioni (edilizia abitativa, industriale e stradale), impiantistica, opifici metalmeccanici e tutto quanto sia riconducibile alla produzione di beni. AGCI Servizi di Lavoro è l associazione di settore cui fanno capo le cooperative di movimentazione merci, logistica e facchinaggio; autotrasporto di cose e persone, taxi ed autonoleggio; globalservice, manutenzione, pulizia, igiene e sanificazione; servizi socio-sanitari; servizi di consulenza e progettazione per imprese; vigilanza e portierato; turismo e ristorazione. AGCI Solidarietà è l associazione di settore che si occupa della promozione, della rappresentanza e dell assistenza nei confronti delle cooperative sociali aderenti. Nel 2010, l AGCI ha ottenuto l iscrizione alla prima classe dell Albo nazionale degli enti di Servizio civile, con la conseguente abilitazione a presentare, in corrispondenza della pubblicazione degli appositi bandi da parte dell UNSC, progetti da realizzare presso le proprie sedi di attuazione accreditate, distribuite sull intero territorio del Paese. L Associazione aderisce inoltre ad importanti Organismi europei ed internazionali di rappresentanza della Cooperazione (Cecop, Cogeca, Cecodhas, Cicopa, Cooperatives Europe, ICA), nei quali contribuisce, con propri esponenti, alla tutela ed alla promozione delle società cooperative nei diversi ambiti territoriali e settoriali, attraverso programmi e progetti di sviluppo, iniziative di studio e di approfondimento, di assistenza e consultazione, di concorso all elaborazione degli indirizzi legislativi, economici e sociali che interessano il Movimento cooperativo. In particolare, nel Board dell International Co-operative Alliance, è stato eletto un dirigente AGCI, che vi rappresenta la Cooperazione italiana. Attualmente sono associate ad AGCI oltre cooperative, con circa soci, occupati ed un fatturato pari a più di 8 miliardi di euro. COMPITI E FINALITÀ Nell ambito delle sue finalità generali e dei suoi compiti istituzionali, l Associazione svincolata da condizionamenti partitici ed animata dall intento di valorizzare il lavoro e l impegno civile dei cooperatori si occupa, per conto delle cooperative aderenti, della gestione di attività di informazione, di consulenza sulle problematiche fiscali, legislative e del lavoro, di tutela e di scambio, di collegamento strategico tra le imprese, di servizio, di coordinamento politico/organizzativo, di diffusione della coscienza e della conoscenza cooperativa, di formazione tecnica e professionale dei cooperatori: tutto ciò, anche attraverso la costruzione di proficui rapporti con gli omologhi settori delle altre Organizzazioni, con le rappresentanze sindacali, con le Istituzioni e con le strutture amministrative pubbliche. L AGCI è firmataria di 14 CCNL, di 1 Accordo per la gestione dei servizi ai beni culturali e di 1 Protocollo sul facchinaggio. L Associazione segue costantemente gli sviluppi delle normative italiane, europee ed internazionali di interesse per le imprese in generale e per le società cooperative in particolare; svolge un azione di informazione e di aggiornamento nei confronti dei soci, prevalentemente tramite gli strumenti della rassegna stampa quotidiana e delle circolari elaborate dall Ufficio studi/legislativo e relazioni industriali; fornisce consulenze sulle problematiche afferenti alla vita societaria degli iscritti; assume funzioni di interlocuzione e stimolo nei confronti delle competenti Autorità, specie con riferimento alla Direzione generale per le Piccole e Medie Imprese e gli Enti cooperativi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. L AGCI è inoltre competente ad espletare la vigilanza sulle cooperative aderenti, finalizzata a verificare, in particolare, attraverso la revisione, annuale o biennale, il possesso dei requisiti mutualistici. L Associazione assiste altresì le proprie associate anche negli ambiti delle relazioni industriali, della promozione di nuove cooperative, della tutela della privacy, della sicurezza sul lavoro e della formazione. L AGCI è cofondatore e gestore di strumenti di bilateralità attraverso i quali, nel rispetto delle norme contrattuali stipulate con i rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, eroga servizi alle imprese aderenti ad essa ed ai richiamati enti bilaterali. Infine, l Associazione fornisce alle imprese iscritte servizi nell ambito del credito, della formazione e della progettazione. Nel 2011, l AGCI ha dato vita, insieme a Confcooperative e Legacoop, all Alleanza delle Cooperative Italiane, coordinamento stabile tra le tre maggiori Organizzazioni cooperative del Paese. STRUTTURE COLLEGATE L AGCI Nazionale dispone di specifiche strutture collegate, costituite al fine di fornire alle imprese associate un supporto qualificato e professionalmente valido negli ambiti di particolare rilevanza per lo sviluppo di una sana ed efficiente imprenditorialità cooperativa. Tra queste ricordiamo: BANCA AGCI S.p.A. Autorizzata all esercizio dell attività creditizia con provvedimento dell Autorità di vigilanza del 28 marzo 2007, Banca AGCI SpA è un Istituto di credito che opera prevalentemente con le piccole e medie imprese, quale strumento per il supporto, il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative aderenti all Associazione, nonché dei soci e dipendenti delle stesse. CONSEF Costituito nel 2009, il Consorzio Nazionale Servizi Finanziari si propone di mettere in rete e far funzionare in modo sinergico le strutture, operanti nel settore del credito, di cui AGCI dispone, al fine di: offrire servizi finanziari efficienti, efficaci e di qualità alle cooperative aderenti all Associazione; indirizzare le stesse verso la capitalizzazione e la costruzione di idonei strumenti di finanza di sistema; consentire il superamento delle difficoltà di accesso al mercato del credito, l accelerazione dei processi di concentrazione ed integrazione, il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e manageriali. GENERAL FOND S.p.A. Costituita nel 1993, la società gestisce, senza scopo di lucro, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti all Associazione e dai patrimoni residui di quelle poste in liquidazione. La Società opera nella promozione e nel finanziamento di nuove imprese ed iniziative di sviluppo della cooperazione, con preferenza per i programmi diretti all innovazione tecnologica, all incremento dell occupazione ed allo sviluppo del Mezzogiorno. GFC GRUPPO FINANZA COOPERATIVA Costituito nel 2012 per l erogazione del credito alle cooperative dell AGCI, GFC opera a livello nazionale e svolge attività finanziaria sia nei confronti della cooperazione, sia delle Piccole e Medie Imprese (PMI). CONSORZIO NAZIONALE MEUCCIO RUINI Costituito in forma di società cooperativa consortile nel 2009, quale Ente di emanazione dell AG- CI, doverosamente intitolato al primo Presidente dell Associazione, vero e proprio Padre della Patria, il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini per la formazione, i servizi al lavoro e l innovazione tecnologica si propone, in via prioritaria, di: partecipare, direttamente o attraverso le imprese associate, alle opportunità di finanziamento, in tema di formazione, provenienti da risorse pubbliche regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere forme innovative di progettazione della formazione e dei servizi al lavoro; favorire la crescita qualitativa, professionale e delle competenze, per l adeguamento strutturale e la modernizzazione del tessuto di imprese associate aderenti all AGCI. Via Angelo Bargoni, Roma Tel. 06/ Fax 06/ info@agci.it -

3 Mensile di informazione dell AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane Ottobre 2015 Libera Cooperazione Anno XVII - Nuova serie N. 142 Settembre 2015 Registrazione n. 227/1997 del Pubblicazione mensile Periodico on line in rete all indirizzo Editore Associazione Generale Cooperative Italiane Via Angelo Bargoni, Roma Direttore Rosario Altieri Direttore responsabile Raffaella De Rosa Concept grafico Michele Spera Collaboratori Raffaella De Rosa, Filippo Turi Hanno collaborato a questo numero Alexandra Bobic, Raffaella de Rosa, Lilli Genco, Antonella Greco, Francesca Puliti, Silvia Rimondi, Marieli Ruini Segreteria di redazione Stefano Pasqualini Tel Redazione e Amministrazione Via Angelo Bargoni Roma Tel Fax info@agci.it Chiuso in redazione 14 Ottobre 2015 In copertina: Quello che sogniamo è una casa comune di tutti i cooperatori italiani che sia rispettosa delle diversità di cui ciascuna sua componente risulta portatrice Editoriale Valorizziamo la vera Cooperazione e costruiamo la Casa dei cooperatori italiani di Rosario Altieri Alleanza Il documento AGCI sul percorso futuro dell Alleanza Economia cooperativa. Rilevanza, evoluzione e nuove frontiere della Cooperazione italiana. Il Terzo Rapporto Italia sulla Cooperazione Euricse presentato in collaborazione con l Alleanza A cura di Alexandra Bobic Anche 300 Comuni italiani contro le false cooperative: sottoscritto a Roma il protocollo d intesa tra Avviso Pubblico e Alleanza Di Raffaella de Rosa Legge Stabilità: l Alleanza delle cooperative propone una staffetta intergenerazionale In centinaia per la Festa della Cooperazione a Livorno di Francesca Puliti Attualità MUEC XIV Edizione del Master Universitario di I livello in Economia della Cooperazione a Bologna Come avviare un attività imprenditoriale: un seminario gratuito di AGCI Lazio il 28 ottobre a Roma Incentivi all autoimprenditorialità: approvato il regolamento attuativo di Silvia Rimondi Associazione L accoglienza non si può improvvisare: la visita del cardinale Montenegro al centro di Pian del Lago (CL) gestito da due anni dalla Cooperativa Auxilium In Bulgaria la Quinta Fiera Europea delle imprese e delle cooperative nell economia sociale A cura di Antonella Greco Credito Bankitalia promuove Cooperfidi Italia Concesse garanzie per un valore complessivo di oltre 182 milioni di euro Formazione Edilizia: AGCI e il Progetto Bricks di Marieli Ruini

4 VALORIZZIAMO LA VERA COOPERAZIONE E COSTRUIAMO LA CASA DEI COOPERATORI ITALIANI Rosario Altieri Editoriale DOBBIAMO ESSERE COSCIENTI CHE LE ISTITUZIONI, LE FORZE POLITICHE, LE DIVERSE RAPPRESENTANZE ECONOMICHE E SOCIALI, LA STESSA OPINIONE PUBBLICA SI ASPETTA DA NOI COOPERATORI MOLTO PIÙ DI QUANTO NON In questo numero della nostra rivista avverto doveroso soffermarmi su un argomento che riveste una importanza notevole per il futuro delle tante cooperative, degli innumerevoli soci che attraverso lo strumento straordinario della Cooperazione realizzano i loro sogni, ricavano la giusta remunerazione per il loro lavoro; esprimono le loro competenze, le loro potenzialità, le loro professionalità; realizzano il sogno di una casa a costi accessibili, acquistano beni di consumo in forma collettiva ed a prezzi ridotti, trovano evidenti soddisfazioni economiche e sociali conferendo ad un soggetto in comune il frutto della loro attività agricola. Insomma, credo di non correre il rischio di essere smentito se affermo che i valori, i principi e la pratica etica della Cooperazione possa definirsi la forma più avanzata, evoluta e compiuta di democrazia economica. Tutto ciò non deve rappresentare per chiunque operi nel settore un elemento di vanto e nemmeno deve suggerire comportamenti improntati a snobismo; queste caratteristiche e queste specificità devono rappresentare per ciascuno di noi un impegno ancora più forte e devono suggerire un rigore ed una coerenza ancora maggiori nella nostra azione quotidiana. Dobbiamo essere coscienti che le Istituzioni, le forze politiche, le diverse rappresentanze economiche e sociali, la stessa opinione pubblica si aspetta da noi molto più di quanto non venga richiesto ad altri. Se la Cooperazione si vanta di essere una forma di impresa particolarmente attenta ai valori sociali, se la Cooperazione si vanta di possedere i geni della inclusione, se la Cooperazione si vanta di essere una realtà radicata sul territorio, se la Cooperazione si vanta di rappresentare per le comunità locali lo strumento di maggiore efficacia per esaltarne le peculiarità e le potenzialità, se la Cooperazione si vanta di essere, ed è nei fatti, tutto questo, chi la rappresenta, chi la promuove e chi la tutela non può fare altro che assumere comportamenti improntati al massimo rispetto di quanto Essa esprime İn un passato recente e meno recente la Cooperazione ha ispira- AGCI / Ottobre 2015 / 4

5 VENGA RICHIESTO AD ALTRI. SE LA COOPERAZIONE SI VANTA DI ESSERE UNA FORMA DI IMPRESA PARTICOLARMENTE ATTENTA AI VALORI SOCIALI, SE SI VANTA DI POSSEDERE I GENI DELLA INCLUSIONE, SE SI VANTA DI ESSERE UNA REALTÀ RADICATA SUL TERRITORIO, SE SI VANTA DI RAPPRESENTARE PER LE COMUNITÀ LOCALI LO STRUMENTO DI MAGGIORE EFFICACIA PER ESALTARNE LE PECULIARITÀ E LE POTENZIALITÀ, SE SI VANTA DI ESSERE, ED È NEI FATTI, TUTTO QUESTO, CHI LA RAPPRESENTA, CHI LA PROMUOVE E CHI LA TUTELA NON PUÒ FARE ALTRO CHE ASSUMERE COMPORTAMENTI IMPRONTATI AL MASSIMO RISPETTO DI QUANTO ESSA ESPRIME. L ALLEANZA, PER NOI DI AGCI, È UNA SCELTA STRATEGICA, SIAMO CERTI CHE LO SIA ANCHE PER CONFCOOPERATIVE E LEGA DELLE COOPERATIVE; È UNA STRADA OBBLIGATA SE VOGLIAMO to dispute non da poco tra chi ne esaltava i principi ed i meriti e chi la riteneva una espressione di concorrenza sleale e distorsiva della sana competizione sui mercati in ragione delle agevolazioni ad Essa riconosciute, a dire il vero nel tempo sempre meno significative ed in molti casi assolutamente inesistenti. A questo proposito basta ricordare alcuni dati contenuti nel terzo rapporto sulla cooperazione redatto da Euricse e presentato in una iniziativa organizzata dall Alleanza delle Cooperative lo scorso 30 settembre a Roma, tra i quali vanno ricordati quelli riferiti al gettito garantito all erario che, per quanto riguarda le imprese cooperative, fa segnare un +5,5% mentre per le imprese costituite in altre forme societarie registra un decremento di oltre il 15%; ma soprattutto quelli riferiti al livello della pressione fiscale che, per quanto concerne le cooperative, si attesta ad un valore assolutamente superiore a quello sopportato dalle altre imprese. Ma tornando al dibattito che ha per oggetto la Cooperazione, ricordo le discussioni parlamentari del periodo pre-fascista di cui ci racconta il primo Presidente di AGCI, Meuccio Ruini, in un suo volume dal titolo Il Fatto Cooperativo ; ricordo anche le discussioni che hanno visto tra i principali protagonisti proprio lo stesso Riuni in qualità di presidente della Commissione dei Settantacinque, in sede di Assemblea Costituente, sulla opportunità di prevedere nella Carta Costituzionale della neonata Repubblica Italiana forme di tutela e promozione della Cooperazione con il vincolo degli opportuni controlli. Le argomentazioni a favore e contro si confrontavano e spesso si scontravano a ritmi elevati ed altrettanto spesso in un clima arroventato oltre ogni immaginabile livello; sempre però le ragioni di attenzione positiva verso questa particolare forma di impresa riuscivano ad avere il sopravvento su quelle avverse, tanto che, nelle diverse epoche ed in costanza di Governi di diverse caratterizzazioni politiche, la Cooperazione ha visto riconosciute le proprie apprezzabili qualità fino ad ottenere, come detto, il privilegio di vedersi tutelata e promossa addirittura con un articolo della Costituzione della Repubblica. Oggi Essa si trova a vivere uno dei momenti più difficili, si trova a dover fare i conti con due concomitanti e convergenti circostanze: gli attacchi sempre più violenti e sfrenati, condotti, non di rado, con apprezzabile sgradevolezza, ed alcuni episodi, nemmeno troppo circoscritti, nei quali alcune cooperative danno di sé esempi tutt altro che esaltanti. Per quanto riguarda la prima, il nostro impegno non può non essere quello di difendere con ogni mezzo messo a disposizione dall ordinamento democratico i valori, i principi e le più peculiari specificità della Cooperazione; ma prima ancora abbiamo il sacrosanto dovere di combattere ogni forma di cooperativa falsa, ogni comportamento non improntato all assoluto rispetto delle più genuine pratiche di democrazia, legalità, correttezza e trasparenza in ogni ambito dell attività dell impresa cooperativa. Dico questo non perché ritenga che le vicende che hanno coinvolto il mondo della cooperazione in questi ultimi tempi rappresen- Editoriale AGCI / Ottobre 2015 / 5

6 Editoriale RAPPRESENTARE AL MEGLIO LE RAGIONI DELLA COOPERAZIONE, SE VOGLIAMO SALVAGUARDARNE I VALORI ED I PRINCIPI, SE VOGLIAMO DIFENDERLA DAGLI ATTACCHI SCONSIDERATI. COSTRUIRE L ALLEANZA DEVE DIVENTARE LA PREOCCUPAZIONE PRIORITARIA DELL INTERO GRUPPO DIRIGENTE DELLE TRE CENTRALI STORICHE; CIASCUNO DI NOI DEVE ESSERE PRONTO A SACRIFICARE, PER QUESTO IMPORTANTE OBIETTIVO, INTERESSI DI PARTE, ANCHE LEGITTIMI; NON VI È ALCUNA ALTERNATIVA A COMPORTAMENTI IMPRONTATI AD UNA LEALTÀ ASSOLUTA NEI RAPPORTI INTERNI ED ESTERNI, AL CENTRO COSÌ COME IN OGNI SETTORE ED IN OGNI TERRITORIO. QUELLO CHE SOGNIAMO È UNA CASA COMUNE DI TUTTI I COOPERATORI ITALIANI CHE SIA RISPETTOSA DELLE DIVERSITÀ DI CUI CIASCUNA SUA COMPONENTE RISULTA tino una pratica limitata all interno dei suoi confini e nemmeno perché esse si manifestino nelle cooperative in misura più rilevante che nelle altre forme di impresa (la casistica ci dice che episodi ben più numerosi, comportamenti altrettanto e, in certi casi, ancora più gravi interessano il resto del mondo imprenditoriale senza che essi suscitino scalpore così come avviene per la cooperazione). Lo dico per il semplice fatto che noi non possiamo e non dobbiamo indulgere nella cultura del mal comune mezzo gaudio, noi non possiamo e nemmeno dobbiamo adagiarci nella constatazione che le vicende interne al nostro mondo possano assumere connotazioni meno gravi. Lo dico perché il nostro dovere primario deve essere quello di liberare la Cooperazione, quella con la C maiuscola, da qualsiasi tentazione di tradire, anche minimamente, i principi ed i valori di cui Essa è portatrice. L Alleanza in questo può dire di avere le carte in regola, avendo attivato una serie di iniziative tese a combattere le false cooperative ed a recuperare comportamenti virtuosi da parte delle cooperative e dei consorzi aderenti. Probabilmente tutto ciò potrebbe non bastare, probabilmente potrebbe essere necessario andare oltre, probabilmente potrebbe essere indispensabile introdurre strumenti di monitoraggio di maggiore rigore ed efficacia, definire regole più stringenti e prevedere sanzioni improntate ad una maggiore severità per quei cooperatori che dovessero segnalarsi per comportamenti men che irreprensibili e non soltanto per quei veri e propri delinquenti, che, con colpevole spregiudicatezza, dovessero risultare autori di veri e propri atti di illegalità, di delinquenza comune o di contiguità con ambienti malavitosi. Sarà necessario che si possa distinguere, senza alcun dubbio, tra le responsabilità dei singoli e quelli dell impresa cooperativa per impedire che, per colpe di pochi sciagurati delinquenti, sia costretta a pagare conseguenze pesanti la moltitudine di cooperatori intenti a dare il loro contributo al buon andamento del lavoro, con competenza, professionalità e sacrificio. È un impegno d onore al quale nessuno può e deve sottrarsi, è l impegno prioritario dell Alleanza che, anche e soprattutto su queste questioni, si gioca la sua credibilità ed il suo futuro. L Alleanza, per noi di AGCI, è una scelta strategica, siamo certi che lo sia anche per Confcooperative e Lega delle Cooperative; è una strada obbligata se vogliamo rappresentare al meglio le ragioni della Cooperazione, se vogliamo salvaguardarne i valori ed i principi, se vogliamo difenderla dagli attacchi sconsiderati. Costruire l Alleanza deve diventare la preoccupazione prioritaria dell intero gruppo dirigente delle tre centrali storiche; ciascuno di noi deve essere pronto a sacrificare, per questo importante obiettivo, interessi di parte, anche legittimi; non vi è alcuna alternativa a comportamenti improntati ad una lealtà assoluta nei rapporti interni ed esterni, al centro così come in ogni settore ed in ogni territorio İl percorso fin qui compiuto non è stato certo semplice e nemme- AGCI / Ottobre 2015 / 6

7 PORTATRICE E CHE SAPPIA COGLIERLE E VALORIZZARLE COME ARRICCHIMENTO ED ASSOLUTO VALORE AGGIUNTO; UNA CASA DEI COOPERATORI ITALIANI CHE NESSUNO PRETENDA DEBBA SOMIGLIARE ESCLUSIVAMENTE O PREVALENTEMENTE A QUELLA DI PROVENIENZA DI OGNUNO DI NOI; UNA CASA COMUNE CHE SAPPIA COGLIERE I CONTRIBUTI MIGLIORI DI CIASCUNO E SAPPIA LASCIARE FUORI LE CRITICITÀ E GLI INEVITABILI DIFETTI. MOLTO È STATO FATTO MA ANCORA DI PIÙ DEVE ANCORA ESSERE FATTO PER COMPLETARE IL NOSTRO PERCORSO E RAGGIUNGERE LA MÈTA AGOGNATA no privo di insidie, molti momenti critici si sono presentati nel corso di questi quasi cinque anni di cammino comune, non sempre è stato agevole affrontarli e superarli e la cosa ha richiesto un forte senso di responsabilità ed altrettanto spirito di servizio nei confronti dell obiettivo che insieme ed autonomamente ci siamo dati. Quello che tutti sognano è la casa comune di tutti i cooperatori italiani, una casa che sia in grado di accogliere non solo quelli che operano nelle cooperative aderenti alle tre centrali che hanno dato vita all Alleanza ma anche quanti, pur animati dagli stessi sentimenti, pur spinti dagli stessi principi si trovano a condividere scelte fino ad ora diverse. Quello che sogniamo è una casa comune di tutti i cooperatori italiani che sia rispettosa delle diversità di cui ciascuna sua componente risulta portatrice e che sappia coglierle e valorizzarle come arricchimento ed assoluto valore aggiunto; una casa dei cooperatori italiani che nessuno pretenda debba somigliare esclusivamente o prevalentemente a quella di provenienza di ognuno di noi; una casa comune che sappia cogliere i contributi migliori di ciascuno e sappia lasciare fuori le criticità e gli inevitabili difetti. Molto è stato fatto ma ancora di più deve ancora essere fatto per completare il nostro percorso e raggiungere la mèta agognata; tanti ostacoli, come detto, sono stati affrontati e superati grazie all impegno di tutti, molti altri ed anche più spinosi dovranno essere affrontati e, mi auguro, altrettanto brillantemente superati. Si impone, con molta probabilità, una serena e comune riflessione, che faccia avanzare il processo, che ci indichi, oltre all obiettivo finale, quelli intermedi nel caso non fosse possibile pervenire con immediatezza al primo. AGCI ha dibattuto la questione all interno dei suoi organismi direttivi ed esecutivi, ha formulato una proposta che non deve essere letta come una volontà di ridimensionare il progetto, come da qualche parte si tende ad interpretare, ma di garantire che la mèta venga raggiunta, ed è pronta ad ogni confronto improntato alla più assoluta buona fede per accelerare i tempi necessari al completamento del percorso. Editoriale AGCI / Ottobre 2015 / 7

8 ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE IL DOCUMENTO AGCI SUL PERCORSO FUTURO Alleanza L e vicende che si vanno susseguendo lungo il percorso dell Alleanza delle Cooperative Italiane e la sempre più manifesta contraddittorietà che contraddistingue alcuni comportamenti che ne stanno caratterizzando l andamento impongono una attenta riflessione nel tentativo di verificare il proficuo proseguimento verso la meta finale e di individuare le opportune e necessarie correzioni nel caso dovessero emergere elementi in grado di comprometterne l esito. Per fare ciò è forse utile ricordare innanzitutto le tappe che furono immaginate e condivise nel momento in cui il cammino unitario è stato intrapreso. Si pensò, allora, di partire da un Coordinamento organico tra AGCI, Confcooperative e Legacoop, che avesse il compito di trattare tutte le questioni inerenti la rappresentanza, la promozione e lo sviluppo del Movimento cooperativo, con l impegno dei tre soggetti a costituire una interlocuzione unica con le Istituzioni, con le forze politiche, con le Parti economiche e sociali ad ogni livello, nonché con gli organismi cooperativi europei ed internazionali. Tale Coordinamento non avrebbe avuto, nella fase di avviamento dell Alleanza, alcuna ripercussione sulla governance di ciascuna delle Associazioni protagoniste del processo in atto ed anche i rapporti tra queste stesse e le imprese aderenti sarebbero stati lasciati al momento alla piena sovranità di ogni singola struttura. Successivamente sarebbero state concordate forme di relazioni che avrebbero riguardato graduali e sempre maggiori integrazioni tra i tre soggetti. Le ragioni che hanno suggerito e reso possibile la sperimentazione di un percorso unitario vanno ricercate nella necessità, avvertita sempre più pressantemente nel Paese, di una semplificazione della rappresentanza economica e sociale e nell esigenza di arrestare quel processo di polverizzazione della rappresentanza stessa che rischia di mettere ulteriormente in crisi il ruolo dei corpi intermedi dello Stato. D altro canto, una Cooperazione unita, in grado di interloquire con la forza che le deriva dal rappresentare la quasi totalità del Movimento può, senza alcun dubbio, giustificare il sacrificio di una parte della sovranità di ciascuna Organizzazione, in favore di un ben più consistente e valido servizio da garantire agli associati. Al momento dell avvio di questa sperimentazione, sono state altresì previste le tappe successive, rappresentate da uno stadio di avanzamento intermedio, costituito dalla realizzazione di una Federazione tra le tre Centrali cooperative, ponendo come obiettivo finale la nascita dell Associazione unica con il conseguente e contestuale scioglimento di AGCI, Confcooperative e Legacoop. Non sono stati pochi gli ostacoli che, da gennaio 2011 ad oggi, è stato necessario affrontare e non sempre è risultato semplice pervenire ad una soluzione condivisa. C è, però, da dire che in ogni circostanza e su tutte le questioni sorte, anche di fronte a quelle che hanno rischiato di compromettere maggiormente la continuazione del cammino intrapreso, è prevalso il senso di responsabilità e la determinazione di ciascun soggetto ad anteporre il richiamato obiettivo finale a qualche interesse di parte. Successivamente, si è aperta una riflessione sulla opportunità di proseguire con le modalità concordate lungo la strada dell unificazione, pervenendo ad una soluzione sulla quale credo sia opportuno procedere ad approfondimenti, anche autocritici, per verificarne la validità e la coerenza. In particolare, ci si è interrogati sull utilità di trasformare il Coordinamento stabile in un soggetto diverso da quello della Federazione e si è unitariamente deciso di dare vita, in luogo di quest ulti- AGCI / Ottobre 2015 / 8

9 ma, all Associazione Verso l Alleanza delle Cooperative Italiane, alla quale, comunque, non è stata assegnata una missione così puntuale come pure sarebbe stato necessario fare e che può darsi la Federazione avrebbe potuto meglio interpretare. Ci si è così dotati di uno strumento di rappresentanza costituito con atto notarile, ma i cui compiti, ruoli e modalità di azione non sono ben definiti. Il cammino prosegue, infatti, quasi a prescindere dall esistenza della predetta Associazione, che anzi, credo, per la sua estraneità ad ogni livello operativo, rischia di apparire e di finire per esserlo davvero una struttura assolutamente slegata dal processo e senza alcuna funzione, né operativa appunto, né di rappresentanza. Prova ne sia che l unico atto compiuto in nome e per conto della stessa è quello dell accensione di un conto corrente che provvede, attraverso risorse messe a disposizione da ciascuna delle tre Centrali cooperative, al pagamento delle spese unitarie. A fronte di tutto ciò, si è proseguito sulla strada dell avanzamento verso l obiettivo concordato e, anche nell ottica di accelerare i tempi di realizzazione dell intero progetto, ci si è dati una scadenza temporale per il superamento delle attuali tre Associazioni e per la costituzione della Casa unica dei cooperatori italiani. Fin qui la fotografia. Resta adesso da valutare la coerenza dei comportamenti di ciascuno. Gennaio 2017 è la data deliberata dall Assemblea dell Alleanza per la costituzione della Centrale cooperativa unitaria ed il conseguente scioglimento delle attuali tre Associazioni. Nel frattempo, è stato avviato il lavoro dei gruppi tematici che stanno approfondendo questioni di rilevante importanza circa l identità, il ruolo, i compiti, l organizzazione ed i rapporti con gli enti associati. Proseguono, peraltro con apprezzabili risultati, sempre più numerose forme di collaborazione fra i diversi dipartimenti ed uffici di AGCI, Confcooperative e Legacoop, per cui anche su questo versante la proficuità di tali attività è da considerarsi assolutamente significativa. Verrebbe da dire che, quanto all operatività, la consuetudine al lavoro congiunto, così come la condivisione dei criteri e delle modalità di azione, siano ormai una realtà. Sono in via di sperimentazione le Alleanze nei settori e nei territori, avviate per i primi a partire dal gennaio 2012 e nel corso dell anno successivo per quanto riguarda i secondi. Anche queste esperienze sono connotate da caratteri positivi, soprattutto per quel che concerne la collaborazione subito registrata nei diversi settori di attività in cui l ACI è stata suddivisa, mentre la sperimentazione sul territorio ha fatto segnare punti di criticità di maggiore rilevanza, tanto che ancora non è stato possibile costituire le Alleanze in tutte le Regioni. Risulta indispensabile assumere con forza, a livello nazionale, ogni opportuno impegno per rimuovere le cause che ostacolano il completamento delle Alleanze stesse, inducendo i vertici locali a comportamenti di reciproco rispetto; così come occorre monitorare con maggiore attenzione le azioni di ciascuno nei diversi territori anche per prevenire forme di proselitismo improprio che rischiano di rendere ancor meno praticabile la ricerca dell unità. Rimangono poi altre questioni che ancora risultano avulse dal processo in corso ed esse possono rappresentare, per la loro rilevanza, per la loro delicatezza, per la loro incidenza sulla vita di ciascuna delle Associazioni, se non trattate con la dovuta attenzione, elementi di criticità nel processo stesso. Nello specifico, si fa riferimento alla definizione e gestione delle quote associative; si fa riferimento all organizzazione dei servizi e degli uffici; ancor prima, si fa riferimento all organico, alle professionalità ed alle competenze che devono necessariamente essere presenti nella futura Associazione unitaria. Sarebbe stato opportuno, a partire dal momento in cui questo processo di unificazione ha preso avvio, che ciascuna delle tre Centrali cooperative avesse autonomamente deciso di arrestare il turnover, salvo i casi in cui questioni di forza maggiore avessero richiesto nuove assunzioni. È però assolutamente indispensabile che ciò avvenga per evitare di appesantire ulteriormente l organico consolidato e rendere ancor più problematico l intervento di razionalizzazione e di semplificazione della dotazione di risorse umane necessaria alla nascente Associazione. Vi sono ancora altri aspetti, altrettanto delicati ed importanti, che dovranno essere affrontati con senso di responsabilità e spirito unitario. Essi riguardano la tutela delle identità, che dovranno, come è stato spesso ripetuto in molte occasioni, rappresentare la vera ricchezza ed il valore aggiunto dell Alleanza delle Cooperative Italiane: il pluralismo delle idee ed il rispetto per le diverse culture. Tutto ciò impone la necessità, così come più volte affermato, di evitare la costituzione di qualcosa che rappresenti una realtà più ampia di uno dei soggetti protagonisti. Sono concetti dalla cui condivisione scaturisce la possibilità di proseguire lungo il percorso intrapreso e che potrebbero richiedere tempi di realizzazione meno prossimi rispetto a quelli predefiniti. Occorrerà, quindi, se queste riflessioni dovessero risultare oggettive, trovare una soluzione che, da un lato, non comprometta l immagine dell Alleanza e soprattutto il raggiungimento dello scopo finale e, dall altro, consenta un proseguimento sereno e proficuo del lavoro, pervenendo ad una forma più avanzata di unità quale tappa ulteriore verso la Centrale unica. Si tratta di ritornare alla costituzione di quella forma federativa troppo in fretta accantonata, che può invece consentire il proseguimento del cammino nel rispetto degli stessi principi previsti dal Protocollo costitutivo del 2011 e da quelli successivamente sottoscritti, senza compromettere in alcun modo l obiettivo prefisso. Alleanza AGCI / Ottobre 2015 / 9

10 ECONOMIA COOPERATIVA RILEVANZA, EVOLUZIONE E NUOVE FRONTIERE DELLA COOPERAZIONE ITALIANA Il Terzo Rapporto Italia sulla Cooperazione Euricse presentato in collaborazione con Alleanza delle Cooperative Italiane A cura di Alexandra Bobic Alleanza Le cooperative italiane hanno generato, nell anno 2013, un valore della produzione pari a 90,7 miliardi di euro, cui si aggiungono i 17,6 miliardi dei consorzi garantendo un contributo all economia italiana pari all 8.5% del pil. Dall analisi delle cooperative di cui sono disponibili i bilanci per tutto il periodo 2008 al 2013, emerge inoltre un accrescimento del valore della produzione del 14% nonostante la crisi, in valori assoluti un incremento di circa dieci miliardi. Nel medesimo periodo, i consorzi hanno registrato un aumento del valore della produzione del 16,9%, pari a un incremento di 2,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda l occupazione, contrariamente a quanto generalmente creduto, le cooperative italiane risultano fornire soprattutto posti di lavoro stabili: il 68,1% delle posizioni attivate in corso d anno 2013 e il 61,4% di quelle attivate dai consorzi erano infatti di tipo dipendente a tempo indeterminato. Le percentuali salgono rispettivamente al 76,8% e al 72,2% se si considerano le posizioni attive nel mese di dicembre Un altro mito da sfatare riguarda la pressione fiscale: dall analisi complessiva sulle diverse forme di impresa, calcolata in rapporto al valore della produzione, emerge che nel 2013 la pressione fiscale è stata superiore per le cooperative rispetto alle società per azioni (7,7% per le prime contro il 6,8% per le seconde) soprattutto a seguito del maggior peso degli oneri sociali e delle imposte sui redditi da lavoro. Queste sono solo alcune rilevazioni contenute nel Terzo Rapporto Italia sulla Cooperazione, realizzato da Euricse e presentato il 30 settembre scorso in collaborazione con Alleanza delle Cooperative Italiane. L indagine restituisce una stima della rilevanza economica e occupazionale del sistema cooperativo nell anno 2013 l ultimo per il quale si dispone di una base dati sufficientemente completa - e analizza la dinamica sperimentata dalle cooperative italiane nel corso degli anni e negli anni della crisi ( ), anche in rapporto ad altre forme di impresa. Il rapporto, pur interessando anni di profonda crisi, ci dà delle cifre assolutamente significative - ha spiegato Rosario Altieri, presidente dell ALLEANZA, chiamato a presentare i dati più rilevanti insieme a Carlo Borzaga, docente dell Università di Trento e presidente di Euricse, e Gianluca Salvatori, AD Euricse. Ancora più significativi - ha continuato Altieri - sono i dati che riguardano l occupazione, soprattutto l occupazione stabile. Sulla stessa linea Maurizio Gardini, copresidente dell Alleanza, che - dati alla mano - ha sottolineato come il carattere anticiclico dell economia cooperativa non è una leggenda degli economisti e importanti sono anche i dati che riguardano il contributo fiscale. Vale la pena compiere uno sforzo profondo e chiedere che anche le istituzioni e la politica si impegnino per comprendere meglio questo Rapporto, AGCI / Ottobre 2015 / 10

11 fatto dal centro studi sulle cooperative oggi maggiormente accreditato, forse più all estero che in Italia. Comprendere al meglio le potenzialità della cooperazione nell economia italiana è il giusto modo per valorizzare il movimento cooperativo e non farne un anomalia da correggere, come invece pensano la BCE o le istituzioni comunitarie. Un intervento attento al ruolo dell Alleanza anche quello di Mauro Lusetti, copresidente dell Alleanza, che ha aggiunto una riflessione sullo scottante tema della crisi della legalità nell ambito cooperativo, dichiarando che sul tema della legalità credo che le risposte che abbiamo messo assieme come Alleanza siano di una fermezza e di una chiarezza assolutamente non discutibile: tolleranza zero. Abbiamo introdotto modalità e modi che ci consentono di affrontare con l adeguata coerenza e fermezza tutto ciò che potrà anche succedere in futuro. E ha concluso con uno sguardo più ampio verso il futuro e verso i nuovi orizzonti della cooperazione, trattati anche nel Rapporto. Pier Paolo Baretta, sottosegretario del Ministero dell Economia e delle Finanze, è intervenuto sottolineando quanto sia importante per la politica italiana riflettere sul ruolo della cooperazione in questo momento, innanzitutto perché siamo di fronte a una ripresa, i segnali li abbiamo tutti. E guardare a un movimento cooperativo che si è dimostrato in grado di arginare gli effetti peggiori della crisi, in alcuni casi anticipare la possibilità di ripresa, oltre che rivelarsi un buon contributore della finanza pubblica significa guardare a tre elementi di solidità sui quali è opportuno non solo essere orgogliosi, ma costruire anche una base di riflessione nel rapporto con la politica. Le analisi contenute nel rapporto dimostrano che in Italia le cooperative nel loro insieme hanno contribuito in modo molto significativo alla formazione del prodotto interno lordo e all occupazione, e hanno reagito alla crisi in modo diverso dalle altre forme di impresa, presentando una dinamica anticongiunturale. Il Rapporto tuttavia evidenza anche i punti di debolezza del sistema cooperativo italiano. Emerge così che la reazione alla crisi non è stata la stessa in tutti i settori cooperativi ed alcuni di essi mostrano segnali di difficoltà (per esempio il settore delle costruzioni). Inoltre, la crisi ha determinato un netta e generalizzata contrazione del risultato di esercizio - superiore a quella delle altre forme di impresa - e inciso negativamente su patrimonializzazione e propensione all investimento. Il Rapporto contiene inoltre alcuni capitoli tematici basati sull analisi dell andamento di settori specifici, quali le cooperative industriali, il credito cooperativo e il mondo della cooperazione sociale. Sono presenti infine delle pagine di approfondimento su alcune forme che possono essere considerate, per lo sviluppo registrato negli ultimi anni o per le potenzialità che si possono intravvedere, come possibili nuove frontiere della cooperazione italiana: tra queste le cooperative recuperate di lavoratori, le cooperative di comunità e le cooperative impegnate nella gestione di beni confiscati alla criminalità organizzata. PANORAMICA DEI DATI PIÙ RILEVANTI VALORE DELLA PRODUZIONE DATI 2013 Nel 2013 le cooperative attive in Italia erano circa , di cui 376 banche di credito cooperativo e consorzi. Le cooperative hanno generato, nell anno, un valore della produzione pari a 90,7 miliardi di euro, mentre i consorzi 17,6 miliardi. Si tratta di una stima per difetto della reale rilevanza del fenomeno cooperativo, sia perché i dati non includono il valore economico creato dalle banche di credito cooperativo, sia perché al momento dell estrazione dei dati non per tutte le cooperative era disponibile il bilancio. Anche con queste mancanze, comunque, il valore della produzione stimato è pari al 8,5% del PIL italiano. ANDAMENTO Decisa e continua, anche se con tassi decrescenti nel corso degli anni, è stata la crescita del valore della produzione. Dall analisi delle cooperative di cui sono disponibili i bilanci per tutto il periodo 2008 al 2013, emerge un accrescimento del valore della produzione del 14%, in valori assoluti un incremento di circa dieci miliardi. Nel medesimo periodo, i consorzi hanno registrato un aumento del valore della produzione del 16,9%, pari a un incremento di 2,4 miliardi di euro. CONTRIBUTO ALL OCCUPAZIONE DATI 2013 I dati INPS mostrano un totale di posizioni lavorative attivate nel 2013 e occupati a fine Inoltre, le cooperative italiane risultano fornire soprattutto posti di lavoro stabili: il 68,1% delle posizioni attivate in corso d anno 2013 e il 61,4% di quelle attivate dai consorzi erano infatti di tipo dipendente a tempo indeterminato. Le percentuali salgono rispettivamente al 76,8% e al 72,2% se si considerano le posizioni attive nel mese di dicembre ANDAMENTO Secondo i dati INPS il numero di posizioni lavorative nelle cooperative alla fine di dicembre di ogni anno è aumentato, tra il 2008 e il 2013, di unità, pari al 6,8%. Se si escludono le imprese agricole e i lavoratori con contratti di lavoro parasubordinati (in modo da poter utilizzare anche le informazioni relative al totale delle imprese), l aumento degli occupati dipendenti in cooperativa ha superato le centomila unità (quasi ) con un aumento tra il 2009 e il 2013 del 10%. Nello stesso periodo gli occupati Alleanza AGCI / Ottobre 2015 / 11

12 nelle imprese private diverse dalle cooperative sono diminuiti di poco meno di unità (- 5%). L andamento delle cooperative è stato migliore in tutti i settori, anche in quelli con calo dell occupazione, ed è possibile stimare un contributo complessivo della cooperazione all occupazione nel corso della crisi superiore a posti di lavoro. Alleanza CONTRIBUTO ALLA FINANZA PUBBLICA DATI 2013 Dall analisi della pressione fiscale complessiva sulle diverse forme di impresa, calcolata in rapporto al valore della produzione, emerge che nel 2013 la pressione fiscale è superiore per le cooperative rispetto alle società per azioni (7,7% per le prime contro il 6,8% per le seconde) soprattutto a seguito del maggior peso degli oneri sociali e delle imposte sui redditi da lavoro. ANDAMENTO Nel periodo le cooperative hanno incrementato costantemente il loro apporto alla finanza pubblica, mentre le spa lo hanno diminuito. Sommando i differenziali annuali registrati tra il 2007 e il 2013 si rileva che le cooperative hanno versato alle casse dello Stato 5 miliardi 475 milioni 974 mila euro in più di quelli che avrebbero versato se avessero mantenuto la produzione al livello del Nello stesso periodo le spa hanno invece ridotto il loro contributo all Erario di ben 15 miliardi 735 milioni 559 mila euro. LE NUOVE FRONTIERE DELLA COOPERAZIONE WORKERS BUYOUT. Il fenomeno delle imprese recuperate in forma cooperativa dai lavoratori dagli anni 80 in poi conta in Italia 252 casi, di cui gran parte concentrate nel settore manifatturiero (60%). Dopo l avvio diverse di queste hanno potenziato l attività e aumentato l occupazione, motivo per cui lo studio del fenomeno risulta particolarmente interessante. COOPERATIVE DI COMU- NITÀ. Nel Rapporto non vengono presentati dati sul fenomeno, ma le loro potenzialità risultano interessanti come contributo alla riflessione in corso nel movimento cooperativo. COOPERATIVE CHE GESTISCONO BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA In totale sono 448 le organizzazioni che in Italia hanno in gestione beni confiscati, per un valore dei beni immobili stimato in 362 milioni di euro. Di queste organizzazioni, 123 sono cooperative sociali e hanno registrato nel 2013 un valore della produzione complessivo (incluse anche altre attività) superiore ai 130 milioni di euro e più di occupati totali. Questo ambito cooperativo è interessante soprattutto per il suo ruolo di contrasto alla criminalità attraverso la creazione sia di ricchezza e di occupazione in territori ad elevata presenza criminale, che di capitale sociale. FONTI Questa Terza edizione del Rapporto, realizzata da Euricse, ha utilizzato i dati di Aida Bureau Van Dijk, Archivi INPS, Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA) Istat, 9 Censimento dell Industria e dei Servizi Istat, Archivi Banca d Italia e indagini campionarie. Il rapporto completo così come i singoli approfondimenti sono disponibili sul sito in modo da poter utilizzare anche le informazioni relative al totale delle imprese AGCI / Ottobre 2015 / 12

13 MUEC XIV EDIZIONE DEL MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN ECONOMIA DELLA COOPERAZIONE A BOLOGNA Sono aperte le iscrizioni alla XIV edizione del Master Universitario di I livello in Economia della Cooperazione, promosso dalla Scuola di Economia Management e Statistica dell Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, realizzato con il supporto organizzativo di AICCON e sostenuto dall Alleanza delle Cooperative Italiane. La scadenza per la presenta- zione delle candidature è fissata al 9 dicembre 2015.; i colloqui di ammissione sono in programma il successivo 12 dicembre; le lezioni (che si terranno, per l intera annualità, nella giornata di venerdì ed il sabato mattina) prenderanno avvio il 22 gennaio Il progetto didattico prevede una articolazione dell iniziativa post-lauream in tre fasi temporalmente distinte:attività in aula (gennaio maggio 2016), tirocinio curriculare presso imprese o strutture del Movimento Cooperativo (giugno luglio 2016), ritorno in aula (settembre 2016). Ogni altra informazione utile in proposito e, nello specifico, il bando di concorso, i dettagli relativi all iscrizione ed alle materie oggetto dei corsi, potrà essere reperita al seguente link Attualità AGCI Lazio Come avviare un attività imprenditoriale: il 28 ottobre, a Roma, un seminario gratuito fornisce strumenti e conoscenze Nel quadro delle attività promosse dalla Camera di Commercio di Roma a sostegno della cultura d impresa, l AGCI Lazio ha predisposto l iniziativa Cooperazione: una risposta per immigrati, donne, giovani disoccupati, disabili e detenuti dedicata alla diffusione dell autoimprenditorialità e allo sviluppo di attitudini manageriali. Nell ambito di tale progetto l AGCI Lazio organizza un seminario gratuito sul tema FARE IMPRESA: OPPORTUNITÀ E STRU- MENTI, che si svolgerà Mercoledì 28 ottobre 2015 alle ore 14,30 presso l aula formativa di AGCI Lazio sita in Via Benedetto Croce n. 68, Scala C, 4 Piano, Roma. La domanda di partecipazione ed ulteriori informazioni possono essere richieste ad AGCI Lazio ( sportelloimpresa@agcilazio.it). La domanda deve essere fatta pervenire compilata via Fax ( ) o per sportelloimpresa@agcilazio.it Le tematiche trattate all interno del seminario saranno le seguenti: L attività in proprio: idee giuste e motivazioni di base; L autodiagnosi di noi stessi: valutiamo le nostre competenze e capacità; La scelta delle agevolazioni più idonee alla nostra attività; Imprese giovanili e femminili: opportunità e richiesta contributi; Imprese costituite e costituende: opportunità e richiesta contributi; Facilitazioni per l accesso al credito; Mezzi e strumenti territoriali per lo sviluppo dell imprenditoria locale e dell imprenditoria innovativa; Gli strumenti cooperativi, non speculativi, a sostegno dello sviluppo dell impresa cooperativa. AGCI / Ottobre 2015 / 13

14 ANCHE 300 COMUNI ITALIANI CONTRO LE FALSE COOPERATIVE Sottoscritto a Roma il protocollo d intesa tra Avviso Pubblico e l Alleanza Raffaella De Rosa Alleanza Sottoscritto a Roma il protocollo d intesa tra Avviso Pubblico e l Alleanza, che sta raccogliendo le firme per la proposta di legge d iniziativa popolare Stop alle False Cooperative Al via la raccolta firme contro le false cooperative nei Consigli degli oltre 300 Enti locali aderenti ad Avviso Pubblico. L associazione ha sottoscritto infatti il 6 ottobre scorso a Roma un protocollo d intesa con l Alleanza delle Cooperative Italiane per la legge di iniziativa popolare per mettere fuori gioco le false cooperative che inquinano il mercato e sfruttano i lavoratori. «Siamo vicini alle firme e puntiamo alle Per chi cerca scorciatoie alla legalità non c è spazio nell Alleanza delle Cooperative. Con le istituzioni e con gli enti locali siamo in prima linea per contrastare la criminalità diffusa in troppi settori dell economia e presente su tutto il territorio nazionale». Così Rosario Altieri, presidente dell Alleanza delle Cooperative e i copresidenti Maurizio Gardini e Mauro Lusetti commentano la sigla del protocollo di collaborazione con Avviso Pubblico che raccoglie oltre 350 tra Enti locali e Regioni. «Un danno economico, di immagine e di mortificazione del lavoratore a cui mettere fine» dicono i vertici dell Alleanza. «La cooperazione annovera moltissime esperienze positive. I fatti di cronaca rischiano di gettare via l acqua sporca con tutto il bambino. Questo protocollo di collaborazione con l Alleanza rientra pienamente nel filo conduttore delle nostre azioni: formazione civile contro la criminalità». Questo il commento di Paolo Masini, vicepresidente di Avviso Pubblico alla sigla dell accordo avvenuta alla Sala Stampa di Montecitorio. La raccolta delle firme, iniziata il 7 maggio, si concluderà tra un mese esatto. Obiettivo: raccogliere almeno firme a sostegno delle proposta di legge da consegnare al Parlamento. Un traguardo già superato dall Alleanza, che ha toccato quota firme ed ora, grazie anche al sostegno di Avviso Pubblico, punta a un balzo ulteriore, per dare ancora più forza alla proposta. Le false cooperative sono imprese che, utilizzando in modo improprio la forma cooperativa, inquinano il mercato offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente rispettando i diritti di chi lavora: pagano meno i lavoratori, non adottano le misure di sicurezza nei posti di lavoro, spesso eludono il fisco chiudendo e riaprendo le attività sotto un nuovo nome. La proposta di legge d iniziativa popolare era stata depositata il 15 aprile in Corte Suprema di Cassazione. Attraverso di essa l Alleanza chiede al Parlamento di approvare una legge con misure più severe e più incisive per contrastare il fenomeno delle false cooperative, imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche. In questi mesi la raccolta di firme è avvenuta innanzitutto all interno di numerose cooperative in tutto il Paese, utilizzando spesso le assemblee di bilancio, ma anche nelle piazze e attraverso iniziative particolari. In Umbria è stato organizzato un Viaggio della buona cooperazione che ha portato la raccolta nei principali centri della regione, a Venezia una barca adibita al trasporto dei disabili ha aperto un banchetto a bordo, nelle gallerie di molti supermercati AGCI / Ottobre 2015 / 14

15 sono state raccolte firme. Avviso Pubblico associa più di 300 Enti locali impegnati nell applicazione di buone prassi amministrative destinate alla formazione civile contro le mafie. Grazie all intesa gli aderenti si impegnano a predisporre, durante ogni adunanza dei Consigli Comunali, uno spazio fisico ad uso dei delegati dall Alleanza delle Cooperative Italiane finalizzato alla raccolta delle firme del pubblico presente, disponibile a sostenere l iniziativa. In questi mesi hanno aderito Cosa prevede la proposta di legge Alleanza La proposta di legge prevede: la cancellazione dall Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all Agen politici di ogni provenienza. Tra i firmatari figurano i presidenti delle Regioni Liguria Giovanni Toti (Forza Italia), Emilia-Romagna Stefano Bonacini (PD) e Lombardia Roberto Maroni (Lega Nord), ma hanno firmato anche esponenti del Movimento 5 Stelle e numerosissimi sindaci in tutto il Paese. La campagna è stata appoggiata tra gli altri dai segretari confederali di CGIL, CISL e UIL e da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. AGCI / Ottobre 2015 / 15

16 Alleanza LEGGE STABILITÀ L ALLEANZA DELLE COOPERATIVE PROPONE UNA STAFFETTA INTERGENERAZIONALE Per ogni prepensionamento un nuovo assunto. Sostenere la ripresa riducendo il carico fiscale su imprese e lavoro Un patto a tre tra impresa, lavoratore e Stato, per favorire una staffetta intergenerazionale, riduzione del carico fiscale su imprese e lavoro, sì a un Piano per il Sud che rilanci le aree economicamente più arretrate del Paese. Sono queste, in sintesi, le proposte che l Alleanza delle Cooperative ha presentato la governo nel corso di un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Accanto alla necessaria azione dello Stato e al buon funzionamento dei mercati ha sottolineato il presidente dell Alleanza, Rosario Altieri - oggi è indispensabile una forte mobilitazione e protagonismo della società, alla quale va assegnato un ruolo centrale per lo sviluppo futuro: questo è il filo che lega le proposte che la cooperazione avanza al Governo in vista della Legge di Stabilità. Sul fronte fiscale servono scelte per evitare di pregiudicare alcuni settori. In particolare ha aggiunto il co-presidente dell Alleanza, Maurizio Gardini - è quanto mai necessario disciplinare l Iva delle cooperative sociali, in misura tale da rispondere alle obiezioni della Commissione Europea senza, tuttavia, che si penalizzi la capacità di sviluppo e investimento. Abbiamo inoltre chiesto all esecutivo di sopprimere la indeducibilità degli interessi corrisposti ai soci prestatori delle cooperative e introdurre regole certe sul piano fiscale e previdenziale in merito al reddito dei soci delle cooperative artigiane. Il nostro piano punta a sostenere l occupazione giovanile ha aggiunto il co-presidente Mauro Lusetti - favorendo la staffetta generazionale: per ogni prepensionamento un giovane al lavoro. Devono inoltre essere sostenute con risorse adeguate le operazioni avviate dalle imprese per aumentare le loro dimensioni, sia con riferimento alle fusioni e agli accordi, sia all ulteriore sviluppo dei contratti di rete. Per la successione d impresa può essere sperimentato l utilizzo di strumenti quali i workers buyout, che hanno dimostrato efficacia nel risolvere crisi aziendali. La competitività delle imprese passa anche per un loro rafforzamento patrimoniale per sostenere la capitalizzazione vanno ulteriormente valorizzati strumenti quali l ACE (Aiuto alla Crescita Economia) e, per la cooperazione, l istituto del ristorno che l attuale normativa di carattere fiscale hanno reso sostanzialmente inappetibile. Per l Alleanza delle cooperative occorre varare, come annunciato dal Governo, un Piano per il Sud che preveda l anticipo della riduzione delle imposte sul reddito delle imprese al 2016 e che sia finalizzato a sostenere la crescita attraverso varie misure: dall intervento nelle infrastrutture al sostegno delle imprese che creano nuova occupazione e vogliono crescere nel mercato (credito d imposta per gli investimenti e decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato). Va resa strutturale l attuale esenzione, in scadenza a fine anno, della cosiddetta tassa sui licenziamenti relativamente ai casi di cambi di appalto, con riassorbimento dei lavoratori per clausola sociale, e di fine cantiere: sono casi nei quali non si concretizza un vero licenziamento e non ci saranno veri disoccupati, ma senza questo correttivo si metterà a repentaglio il futuro di imprese che hanno già sofferto perdita di appalti o chiusure di cantieri. La riforma Fornero sta causando un blocco dei normali flussi entrata-uscita nelle imprese. Per introdurre forme di flessibilità sostenibile sin dalla prossima Legge di Stabilità la cooperazione propone uno specifico patto a tre tra impresa, lavoratore e Stato, per favorire una forma di staffetta intergenerazionale. La riforma del Codice dei Contratti Pubblici ed il recepimento delle direttive comunitarie rappresentano un importante passo di modernizzazione dell apparato pubblico e della disciplina degli investimenti nel nostro Paese. La cooperazione esprime invece perplessità per la modestia delle innovazioni previste dalla legge sulla concorrenza all esame del Parlamento. La cooperazione auspica che in vista dell apertura prevista per il mercato elettrico con il superamento del mercato tutelato nei processi di liberalizzazione sia valorizzato, in particolare, l apporto che potrà venire dalla cooperazione di utenza. La cooperazione, diffusa in tutte le aree del Paese ed in tutti i settori di attività, conta oggi oltre 13 milioni di soci, più di occupati e realizza un giro d affari aggregato pari a quasi 161 miliardi di euro. Pur soffrendo la congiuntura negativa, ha confermato il carattere di resilienza e la funzione anticiclica, continuando a rappresentare l ambito operativo più dinamico del sistema produttivo italiano. Tra il 2008 e il 2014 il tasso di crescita delle cooperative è rimasto positivo (media: /anno) e l occupazione è aumentata, così come la contribuzione al fisco (+ 8% nel periodo considerato) e la AGCI / Ottobre 2015 / 16

17 capitalizzazione, che peraltro va ulteriormente sviluppata grazie al contributo dei soci (+26%). In questi anni la cooperazione ha aiutato il Paese a riposizionarsi nelle politiche di welfare e assistenza alle persone, offrendo alla società spazi di maggior protagonismo. Ha aiutato il Paese a liberalizzare aree dell economia a favore dei cittadini consumatori e utenti (telefonia, farmaci, carburanti). Ha calmierato i prezzi della grande distribuzione e promosso una agricoltura sostenibile. Accanto alla necessaria azione dello Stato e al buon funzionamento dei mercati, oggi è indispensabile una forte mobilitazione e protagonismo della società, alla quale va assegnato un ruolo centrale per lo sviluppo futuro: questo è il filo che lega le proposte che la cooperazione avanza al Governo in vista della Legge di Stabilità. Le proposte La cooperazione esprime apprezzamento per la politica fiscale del Governo, pur auspicando una maggiore concentrazione delle diminuzioni d imposta sulle imprese e sul lavoro. Sul fronte fiscale servono scelte per evitare di pregiudicare alcuni comparti: disciplinare l IVA delle cooperative sociali, in misura tale da rispondere alle obiezioni della Commissione Europea senza, tuttavia, che si penalizzi la capacità di sviluppo ed investimento; sopprimere la indeducibilità degli interessi corrisposti ai soci prestatori delle cooperative; introdurre regole certe sul piano fiscale e previdenziale in merito al reddito dei soci delle cooperative artigiane. Per sostenere la capitalizzazione vanno ulteriormente valorizzati strumenti quali l ACE (Aiuto alla Crescita Economia) e, per la cooperazione, l istituto del ristorno che l attuale normativa di carattere fiscale hanno reso sostanzialmente inappetibile. È interesse di tutto il sistema produttivo che gli istituti di credito aumentino l attività di sostegno finanziario alle imprese e, nel contempo, che avanzino processi di disintermediazione, per contenere la dipendenza in particolare delle piccole e medie imprese. Nel contempo vediamo con favore le misure volte a consentire alle imprese di arricchire le loro possibilità di finanziamento attraverso l emissione di minibond su cui prevedere incentivi. Devono essere sostenute con risorse adeguate le operazioni avviate dalle imprese per aumentare le loro dimensioni, sia con riferimento alle fusioni e agli accordi, sia all ulteriore sviluppo dei contratti di rete. Per la successione d impresa può essere sperimentato l utilizzo di strumenti quali i workers buyout, che hanno dimostrato efficacia nel risolvere crisi aziendali. Occorre varare, come annunciato dal Governo, un Piano per il Sud che preveda l anticipo della riduzione delle imposte sul reddito delle imprese al 2016 e che sia finalizzato a sostenere la crescita attraverso varie misure: dall intervento nelle infrastrutture al sostegno delle imprese che creano nuova occupazione e vogliono crescere nel mercato (credito d imposta per gli investimenti e decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato). Elemento decisivo sarà il virtuoso e tempestivo uso delle risorse previste dal Programma Comunitario per il periodo per cui si auspica un ruolo decisivo delle Regioni e la disponibilità di un Coordinamento del Dipartimento Politiche di Coesione e dell Agenzia per la coesione territoriale ad assumere anche poteri sostitutivi laddove si verificassero ritardi ed inadempienze. In attesa di auspicati interventi strutturali a favore della buona occupazione, quale una riduzione generalizzata del cuneo fiscale/contributivo per i contratti a tempo indeterminato, il percorso promozionale intrapreso nel 2015 va confermato, privilegiando l assunzione a tempo indeterminato ex novo per evitare pratiche distorsive. Gli attuali assetti contrattuali necessitano di un significativo aggiornamento. Molte competenze del contratto nazionale devono essere riallocate al secondo livello contrattuale. Questo sviluppo va sostenuto anche con adeguate incentivazioni fiscali e contributive. Va resa strutturale l attuale esenzione, in scadenza a fine anno, della cosiddetta tassa sui licenziamenti relativamente ai casi di cambi di appalto, con riassorbimento dei lavoratori per clausola sociale, e di fine cantiere: sono casi nei quali non si concretizza un vero licenziamento e non ci saranno veri disoccupati, ma senza questo correttivo si metterà a repentaglio il futuro di imprese che hanno già sofferto perdita di appalti o chiusure di cantieri. La riforma Fornero sta causando un blocco dei normali flussi entrata-uscita nelle imprese. Per introdurre forme di flessibilità sostenibile sin dalla prossima Legge di Stabilità la cooperazione propone uno specifico patto a tre tra impresa, lavoratore e Stato, per favorire una forma di staffetta intergenerazionale. La riforma del Codice dei Contratti Pubblici ed il recepimento delle direttive comunitarie rappresentano un importante passo di modernizzazione dell apparato pubblico e della disciplina degli investimenti nel nostro Paese. La cooperazione esprime invece perplessità per la modestia delle innovazioni previste dalla legge sulla concorrenza all esame del Parlamento. La cooperazione auspica che in vista dell apertura prevista per il mercato elettrico con il superamento del mercato tutelato nei processi di liberalizzazione sia valorizzato, in particolare, l apporto che potrà venire dalla cooperazione di utenza. In particolare la cooperazione chiede l approvazione di una legge nazionale per le cooperative di comunità, iniziative che sollecitano il protagonismo dei cittadini, in partenariato con il pubblico, per soddisfare bisogni comuni, creare occasioni di lavoro per i giovani e cogliere potenzialità di sviluppo locale. La cooperazione sollecita infine l approvazione della legge di riforma dell editoria, che ha tra i suoi obiettivi principali garantire il pluralismo e la democrazia, e le necessarie coperture. Alleanza AGCI / Ottobre 2015 / 17

18 INCENTIVI ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ APPROVATO IL REGOLAMENTO ATTUATIVO Silvia Rimondi Attualità stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 dello scorso 5 settembre il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (emanato di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze) n. 140 dell 8 luglio 2015, con cui vengono definiti i criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni di cui al Titolo I, Capo I, del D.L. n. 185/2000. La misura è diretta a sostenere, sull intero territorio nazionale, la nascita e lo sviluppo di imprese competitive a prevalente partecipazione giovanile o femminile. Si tratta, nello specifico, di un finanziamento a tasso zero, della durata massima di 8 anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile, di cui possono beneficiare, fino ad esaurimento dei fondi disponibili, le imprese: costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative; la cui compagine societaria è composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni ovvero da donne; costituite da non più di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione; di micro e piccola dimensione. Sono agevolabili le iniziative che prevedono programmi di investimento non superiori a euro relativi: alla produzione di beni nei settori dell industria, dell artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli; alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore; al commercio e al turismo; alle attività riconducibili anche a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell imprenditorialità giovanile, riguardanti la filiera turistico-culturale, ovvero l innovazione sociale. Le spese ammissibili sono quelle relative all acquisto di beni materiali/immateriali e servizi rientranti nelle seguenti categorie: suolo aziendale; fabbricati, opere edili/murarie, comprese le ristrutturazioni; macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica; programmi informatici e servizi per le tecnologie dell informazione e della comunicazione (TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell impresa; brevetti, licenze e marchi; formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla realizzazione del progetto; consulenze specialistiche. L apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero con provvedimento del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese, che verrà pubblicato sul sito internet del Soggetto gestore ( ed in quello del Ministero dello Sviluppo Economico ( oltre che sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Le domande saranno valutate da Invitalia in base ad un procedimento a sportello, quindi seguendo l ordine di arrivo e senza la predisposizione di una graduatoria, secondo i criteri di valutazione sotto riportati: adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dai soci, per grado di istruzione ovvero pregressa esperienza lavorativa, rispetto alla specifica attività prevista dal piano d impresa; capacità dell iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo; introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo, produttivo o commerciale; potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell iniziativa proponente e relative strategie di marketing; sostenibilità economica e finanziaria dell iniziativa, con particolare riferimento all equilibrio e alla coerenza nella composizione interna delle spese ammissibili. AGCI / Ottobre 2015 / 18

19 L ACCOGLIENZA NON SI PUÒ IMPROVVISARE La visita del cardinale Montenegro al centro di Pian del Lago (CL) gestito da due anni dalla Cooperativa Auxilium: un riconoscimento anche al contributo delle buone pratiche di accoglienza al bene comune Lilli Genco Icanti vibrano di armonie di festa ma anche di struggenti preghiere di tradizioni antichissime. Poi è il momento delle danze con le sciarpe e i copricapi tipici simbolo di un identità che si vuole condividere più che rivendicare. Arrivano da diciassette paesi diversi, migranti in cammino dall Asia e dell Africa nera, parlano lingue e dialetti assai differenti. Ma le parole che usano più spesso, mentre si presentano, sono casa e grazie seguite da pace e speranza. Con il cardinale Francesco Montenegro, il vescovo dei migranti che il papa ha voluto cardinale, il rapporto è immediato, diretto, potente. Si ferma per più di tre ore in un clima di serenità e gioia palpabile: s invoca l unico Dio misericordioso con i due imam presenti, uno afgano e l altro pakistano, poi si fa festa. Vi porto il saluto di Papa Francesco saluta, mentre esplode la commozione - dì a tutti coloro che arrivano da terre lontane che li porto nel cuore. Lo scenario è Pian del Lago: una cittadella alla porte di Caltanissetta, al centro della Sicilia, dove vivono più di 500 non comunitari : la maggior parte nei due CARA in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato politico; altri 70 circa nel Centro d identificazione ed espulsione. Altri 600 sono in attesa di entrare: arrivano alla spicciolata nella piana attorno al centro, montano piccole tende, spesso vengono costretti a sgomberare dalle forze dell ordine ma ritornano: questo è uno dei centri individuati quali best practices dal Ministero dell interno e il passaparola corre veloce. La visita del cardinale Montenegro al centro gestito da due anni dalla Cooperativa Auxilium, è stata anche un riconoscimento al contributo che le buone pratiche di accoglienza rendono al bene comune. Già, perché l accoglienza non si può improvvisare, comporta un lavoro duro, competenza e soprattutto umanità. La visita del papa a Lampedusa ha fatto da spartiacque nel nostro paese verso una nuova sensibilità e ci ha ridato carica. Tante volte viene voglia di gettare la spugna spiega Angelo Chiorazzo fondatore di Auxilium che delle buone pratiche in tema di sistemi di accoglienza ha fatto una mission condivisa. Nessuno oggi si ferma a guardare negli occhi chi opera nel terzo settore eppure qui c è l Italia migliore, quella fatta di persone che lavorano con sacrificio e competenza e non solo per lo stipendio, animate non soltanto da carità ma da anelito di giustizia. Se il ritratto del sistema dell accoglienza è ingiallito o peggio offuscato da qualche scandalo bisogna però non cedere alle facili generalizzazioni. Dice un proverbio africano che fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce e c è una foresta di solidarietà che sta crescendo nel nostro paese ha commentato il presidente di Alleanza per le Cooperative Rosario Altieri anche lui con il cardinale Montenegro a Pian del Lago Bisogna adottare contro misure e attrezzarsi perché non cada più nessun albero. Nei prossimi giorni proprio Alleanza per le Cooperative, centrale unica di rappresentanza del mondo cooperativo italiano, presenterà una legge d iniziativa popolare contro le false cooperative: una campagna che chiede norme e misure più severe per contrastare chi opera al di fuori degli standard di qualità mortificando l impegno di chi quotidianamente genera nel paese integrazione sociale e culturale. Proprio su questo il fondatore di Auxilium ha le idee chiare: Oggi i CARA, se ben gestiti, sono i primi presidi per l integrazione continua Chiorazzo snocciolando i dati. A Pian del Lago per esempio, ci sono quasi 600 ospiti e 104 dipendenti: personale specializzato per la tutela legale, psicologica e sanitaria tra cui 13 medici e 15 interpreti che parlano anche numerosi dialetti africani. Chi arriva da noi è spaesato, non parla una parola d italiano, arriva di situazioni disperate. L accoglienza diffusa non può sostituire i servizi offerti da grandi centri. Le piccola realtà improvvisate in maniera occasionale taglia corto non garantiscono né un accoglienza adeguata né opportunità di lavoro veramente dignitose. Poi ci sono altri punti fermi legati alle strutture e alla loro col- Associazione AGCI / Ottobre 2015 / 19

20 Associazione locazione: I centri non devono essere troppo piccoli ma nemmeno enormi, possibilmente uno in ogni regione aggiunge sempre Chiorazzo limitrofi ai grandi centri urbani per dare delle vere opportunità d integrazione e soprattutto aperti: un centro che non è aperto alle associazioni e al territorio non ha motivo di esistere. Proprio i centri gestiti da Auxilium hanno promosso la campagna porte aperte con una miriade d iniziative: dai tornei ai talent, dal teatro agli incontri nelle scuole. A Fernandina, vicino Matera, gli ospiti del Cara tengono pulita e ordinata in maniera gratuita la stazione del paese. E se il nodo centrale rimane la semplificazione dell iter per il riconoscimento dello status di rifugiato (un iter che oggi dura anche 18 mesi), la proposta di Auxilium al Ministero dell Interno e a quello del Lavoro è di trovare gli strumenti legislativi per formare e dare piccole occasioni di lavoro retribuito ai migranti in attesa. Su questi principi cardine e proposte concrete il mondo della cooperazione è in prima linea. Dobbiamo tornare ad essere quelli che siamo conclude il presidente Altieri ancorati ai principi fondanti della cooperazione, a quel dna solidaristico che è la nostra radice, a quel concetto di progresso che non si misura in termini economici ma che produce equità sociale e, con le azioni quotidiane, bene comune. Ora un passo ulteriore per uno scatto che sgombri il campo sulla missione civile ed etica di cooperative e cooperatori, sottolinea Chiorazzo: la sottoscrizione di un giuramento ispirato al pensiero del celebre economista italiano del settecento Antonio Genovesi (primo cattedratico di Economia al mondo) che affermava il reciproco diritto di esser soccorsi : «È legge dell universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri». Un patto che può apparire solo un rito simbolico ma forse proprio per questo dirompente. Per scegliere ancora da che parte stare. AGCI / Ottobre 2015 / 20

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