Verso un manifesto per le aree protette come Centri di Ricerca in Ecologia applicata alla Pianificazione, Gestione, Conservazione

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1 Verso un manifesto per le aree protette come Centri di Ricerca in Ecologia applicata alla Pianificazione, Gestione, Conservazione Corrado Battisti Provincia di Roma (Servizio Ambiente) Gianluca Forti Museo del fiore (Acquapendente, VT)

2 In Enti parco (e altri Enti territoriali) Naturalisti, Biologi, Agronomi, Forestali, Funzioni nel settore della ricerca di base: 1. Pianificazione (P)( territoriale ambientale (environmental/landscapelandscape planning) 2. Gestione (M)) di siti/specie (wildlife( wildlife/site management; Morrison, 2002) 3. Conservazione (C)) della biodiversità (tutti i livelli; Conservation) Tre mega-discipline con una specifica letteratura di riferimento e un arsenale concettuale (J. Wildl. Manag., J. Appl. Ecol., Conserv. Biol., Landsc. Urb. Plann.)

3 Specificità della ricerca applicata (P,M,C): problemi (pressioni), strategie (risposte), soluzioni operative (sito-specificit specificità; approccio site-based based) rispetto alla ricerca di base: domande/ipotesi, risposte, modelli esportabili (approccio model-based based, target-oriented oriented) (Lowe et al., 2009, J.Appl.Ecol.; Kroll,, 2007, J.Wildl. Manag.)

4 La scienza definisce le leggi del mondo fenomenologico Il management ambientale e la biologia della conservazione (discipline di crisi) lavorano alla definizione di specifici obiettivi raggiungibili attraverso opportune azioni (piani, progetti, misure) nel «mondo reale» (Kroll,, 2007). Wildlife managers e landscape planners hanno la possibilità di analizzare i problemi secondo un ampia varietà di prospettive (scientifiche, sociali, politiche, economiche). Essi operano all interno di una disciplina trasversale (una «trans-scienza»;; Miller, 1993) che analizza problemi complessi in merito ai quali la conoscenza è ancora scarsa. Kroll A.J., Integrating professional skills in wildlife student education. Journal of Wildlife Management, 71: Miller A., The role of analytical science in natural resource rce decision making. Journal of Environmental Management, 17:

5 Tre principali aspetti critici Consapevolezza. Tecnici e professionisti nell Ente Parco sono consapevoli del loro ruolo nel definire strategie locali di PMC? Formazione. Essere bravi naturalisti, biologi non significa automaticamente essere PMC managers: : corsi, master, studio!

6 Problema. Difficoltà degli enti parco a identificarsi in una struttura tecnico-scientifica forte 1. Personale formato su materie scientifiche di base, non applicative 2. Scarsa consapevolezza del ruolo attivo nel PMC (enfasi su amministrazione, controllo ordinario) Ruolo passivo verso ricercatori di base e professionisti esterni Errori nelle strategie di PMC (sottovalutazione del ruolo di storia, relazioni, eventi locali)

7 Esempi: specificità contesti (es., aree protette) Disturbi: evento discreto nel tempo e nello spazio che altera: : 1) struttura e funzione di componenti ecosistemiche in modo reversibile o irreversibile e, 2) la disponibilità di risorse, substrato e ambiente fisico (White e Picketts,, 1985). Threat analysis (Analisi delle minacce) Approccio con cui è possibile classificare, mappare, quantificare, ranking le minacce antropiche, definendo ordini di priorità finalizzati alla definizione di strategie per siti specifici, specie, comunità (IUCN, 2006; TNC, 2006; WWF, in progress)

8

9 CARATTERIZZAZIONE DELL EVENTO EVENTO REGIME (Sousa,, 1984) Ecologia del disturbo Disturbi naturali Regimi Componenti spaziali: Estensione areale (the( size of disturbed area), Pattern: : shape, connectivity, spatial distribution, closeness to undisturbed sites Componenti temporali: Frequenza Durata Predittività: : misura della varianza nei tempi medi di disturbo Turnover Componenti di magnitude: Intensità: misura della intensità assoluta dell evento evento di disturbo indipendentemente dall oggetto disturbato, Severità: misura del danno causato dall evento di disturbo

10 Ogni area protetta può fornire esempi di eventi, minacce, relazioni che possono essere inserite nelle strategie di PMC e divenire MODELLI Molte attività considerate ordinarie: schematizzabili e formalizzabili in forme tali da rientrare nei protocolli PMC

11 Perseguimento abusi - riconoscimento di questi come eventi - possibilità di analisi del fenomeno (non solo in senso amministrativo-procedurale procedurale-normativo) ) ma anche quantitativo e statistico Framework concettuali causa-effetto tra driving forces (agricoltura, attività venatoria, turismo), minacce, target (Stress idrico da piscicoltura; conflitti allevamento-carnivori) Strategie di controllo/eradicazione specie aliene (Salvinia( molesta al sink-hole Pozzo del Merro; ; monitoraggio della eventuale ricolonizzazione; ) Catene trofiche aliene a più livelli Percezione degli eventi di minaccia da parte di gruppi sociali differenti (Battisti et al., 2009; Biodiv. Conserv.) Definizione di indicatori di RE attraverso approccio expert- based (Amici & Battisti, 2009; Landsc.. Res.) Formalizzazione di Laboratori per la Biodiversità (MN Torre Flavia, Lago di Bolsena; ricerca/laboratorio_biodivers_html) Promozione progetti di rete (protocolli di Genetica della conservazione: Orchis palustris; ; Arduino et al. 1996; Pl. Syst. Evol.. 202: )

12 Il manifesto può essere visionato su e migliorato inviando commenti e suggerimenti a c.battisti@provincia.roma.it museo.fiore@tin.it

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