LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO E GLI INCENTIVI PER LA RICOLLOCAZIONE 1 Febbraio 2015

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1 LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO E GLI INCENTIVI PER LA RICOLLOCAZIONE 1 Febbraio 2015 Lo sviluppo delle politiche attive nel governo delle crisi aziendali. Solo recentemente le politiche attive per il lavoro orientate all occupabilità e alla ricollocazione, hanno assunto l interesse meritato nella prassi delle relazioni industriali italiane e nella produzione legislativa del nostro paese. Storicamente si preferiva privilegiare interventi sporadici, per lo più interni alle singole imprese, guardando fondamentalmente alla grande industria manifatturiera e relegandone gli esiti all interno dei rispettivi settori. Forse per questo il governo dei processi di crisi e stato, consegnato, anche formalmente, al confronto interno all azienda, assistito dagli organi pubblici, allo scopo, sicuramente meritorio, di tutelare gli interessi dei lavoratori in relazione alla crisi dell azienda 2 Pure l istituto della Cassa Integrazione Guadagni, nasce in un contesto storico 3 più orientato all interesse della grande industria manifatturiera, anziché quello del singolo lavoratore, mettendo al centro un sistema, indirizzato a preservare soprattutto le diverse competenze accumulate all interno dell azienda, ancorché messe in discussione dai processi di ristrutturazione. Da allora, successive modifiche e approssimazioni hanno sicuramente perfezionato gli strumenti di governo delle crisi, intensificando i momenti di confronto e condividendo esiti e responsabilità, ma sempre con la medesima impronta originaria. Parallelamente, le azioni orientate alla formazione e all arricchimento professionale hanno assunto via via un carattere incrementale, partendo dal principio secondo il quale i singoli lavoratori 4 esprimevano volontariamente la propria adesione all azione prevista dai contratti collettivi, fino ad arrivare all esercizio della bilateralità, spesso diseguale, talvolta squilibrato, raramente orientato alle effettive esigenze innovative manifestate dalle specifiche attività. Occorre sottolineare che le due azioni: sostegno al reddito in caso di crisi e arricchimento delle competenze mediante la formazione, scorrono per lo più in modo disgiunto e, sebbene solo recentemente siano stati introdotti elementi di convergenza tra le politiche passive e le politiche attive, è ancora prematuro tracciare un bilancio attendibile circa gli esiti e le problematicità emerse. Questi elementi, per lo più inseriti nella recente legislazione anticrisi, possono essere sintetizzati nei seguenti provvedimenti: 1 I commenti e le norme riportate su questo documenti si rifanno alle condizioni legislative vigenti al momento in cui si scrive: febbraio Dall art. 5 della Legge 164 del 20 maggio Le prime Leggi che regolano l istituto risalgono al periodo bellico, a sostegno della ristrutturazione nella grande industria che doveva adattarsi alle nuove esigenze militari 4 Il riferimento è alle disposizioni contrattuali orientate a disciplinare il diritto allo studio, a cominciare dalle 150 ore. 1

2 La certificazione dello stato di disoccupazione e la conseguente attivazione individuale da parte dei lavoratori interessati, i cui obblighi sono diversamente modulati in relazione alle diverse normative regionali e ai livelli essenziali delle prestazioni originariamente previsti dalla Legge Fornero, e successivamente consolidati dalla normativa più recente; le politiche attive predisposte dalle singole regioni. Regione Lombardia, si è trovata in buona compagnia nella necessità di poter attingere alle risorse del FSE per finanziare la CIG in deroga e, in seguito, ma con esiti ancora da verificare, per sostenere l occupabilità dei lavoratori disoccupati e in cassa integrazione. Queste azioni vengono riprese e puntualizzate nella più recente disciplina della Dote Unica Lavoro, erogata alle agenzie pubbliche o private accreditate, su impulso dei singoli lavoratori coinvolti nella crisi. Successivamente e per favorire la gestione sinergica delle doti, è stato emanato l avviso per la realizzazione di azioni in partenariato rivolto a enti, associazioni, anche sindacali, allo scopo di favorire il reimpiego dei lavoratori cessati mediante apposite azioni di rete. Attualmente, il complesso delle disposizione ha la presunzione di accompagnare ogni persona lungo tutto l arco della vita, in relazione alla condizione in cui si trova e in coerenza con le esigenze che si evidenziano nei diversi momenti. Trattasi di azioni legate allo stato occupazione, modulate con l età, il titolo di studio e il genere. Il mix di queste condizioni genera un profilo, al quale viene fatto corrispondere un paniere di atti finalizzati all occupabilità. Queste azioni comprendono il bilancio delle competenze, la formazione orientata alla ricollocazione, il tirocinio, la certificazione delle competenze realizzate, il coaching ecc. ; - vedi, in proposito, l allegato a fine documento- azioni coordinate dalle singole istituzioni, come la provincia di Milano con il progetto ricollocami, o l azione di singole amministrazioni comunali, associate tra loro e, talvolta, armonizzate con le rappresentanze locali allo scopo di favorire l integrazione e l impulso delle politiche attive. Va segnalato, tuttavia, l importante scarto temporale tra i diversi provvedimenti che si sono succeduti in questi anni: i primi a sostegno delle politiche passive, che prendono forma a partire dal 1944 e si sviluppano lungo un percorso di oltre 70 anni, attraversando momenti di maggior impegno tra gli anni 80 e gli anni 90, in corrispondenza con la necessità di sostenere le ristrutturazioni industriali; e, successivamente, le politiche attive che si propongono, per lo più in via emergenziale, a partire dal Questa separazione è alla base della disarticolazione che i lavoratori stanno sperimentando sulla propria pelle, percependo la debolezza dell azione di reimpiego, che, oltretutto, sconta le seguenti criticità: i centri per l impiego, quale trasformazione degli uffici di collocamento, perseguono ancora, salvo qualche lodevole ma rara eccezione, un approccio di tipo burocratico, ereditato dalla gestione ministeriale e scarsamente orientato alla presa in carico. La recente costituzione dell Agenzia per la Formazione e l Orientamento al Lavoro (AFOL) Metropolitana, superando incertezze istituzionali e ostracismo politico, intende collocarsi lungo una tradizione, tutta milanese, che intende coniugare azioni formative, adempimenti burocratici e sostegno all occupabilità, in una relazione virtuosa con le istituzioni, le rappresentanze sociali e i soggetti economici operanti nel territorio metropolitano. Tornando ai Centri per l Impiego è senz altro utile ricordare l esiguità delle risorse disponibili: in Italia sono gli operatori addetti alle attività di accompagnamento alla ricollocazione, contro i delle Germania, della Gran Bretagna, francesi. Tanto per avere una proporzione, in Germania un operatore si occupa di 23 utenti, contro i 670 affidati al collega italiano; le agenzie private, mantengono un approccio di tipo commerciale, con un forte atteggiamento competitivo, incompatibile con la messa in rete delle competenze, delle 2

3 effettive disponibilità e delle rispettive vocazioni, soprattutto in assenza di poteri pubblici autorevoli ed orientati a favorire la cooperazione tra soggetti differenti; il sistema dotale, ancorché rivisitato nella recente versione della dote unica lavoro, continua a favorire un ideologico approccio individuale, depotenziando ogni possibile intervento collettivo. Se si esclude il recente avviso per l avvio di azioni sinergiche di reimpiego in partenariato, i cui risultati sono ancora tutti da verificare, rimane la testimonianza del modesto esito registrato nei mesi passati, a fronte delle significative risorse messe a disposizione, con conseguente dispersione di energie scarsamente orientate all arricchimento delle competenze; il modello organizzativo del sindacato che scaturisce dall organizzazione industriale, da cui trae origine, seguendone l evoluzione, la segmentazione e l articolazione. Conseguentemente i lavoratori, anche se iscritti, sono articolati in ordine alle rispettive aziende che li occupano che, in caso di crisi, mettono in fibrillazione la stessa collocazione organizzativa dei dipendenti, proprio nel momento in cui si fanno più intense le domande di tutela e di accompagnamento, in ordine al sostegno al proprio reddito e alla ricollocazione. Infine, a fronte di dinamica di un mercato del lavoro sempre più segmentato e frazionato tra diverse collocazioni e forme contrattuali, l assetto organizzativo storico del sindacato rischia di manifestare tutta la sua fragilità. Gli incentivi al reimpiego 5 Un discorso a parte meritano i provvedimenti finalizzati al reimpiego, che rappresentano la terza gamba del complesso di norme a tutela dei lavoratori coinvolti in percorsi di crisi aziendale. Anche qui vale la medesima valutazione: trattasi di un complesso di disposizioni disarticolate, spesso sovrapposte e affastellate, al punto che l INPS e il Ministero del Lavoro si sono trovati più volte nelle condizioni di dover intervenire per evitare distorsioni e contraddizioni. Nonostante questo, può essere senz altro utile conoscerle, a supporto dei percorsi contrattuali necessari e per diffondere le buone pratiche. Di seguito si riporta la sintesi degli incentivi alle assunzioni: Economico: veri sostegni economici a fronte dell assunzione e/o riduzioni di costi rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi per il medesimo livello; Fiscale: deduzioni IRAP e/o credito d imposta; Contributivo: riduzioni delle quote INPS ( talvolta INAIL) a carico del datore di lavoro; Normativo: esclusioni dal computo o esonero da particolari adempimenti. In ogni caso, per poter fruire di qualsiasi tipologia di incentivo, è necessario che l azienda: Siano rispettati i contratti collettivi e la situazione contributiva sia regolare, nonché certificabile mediante il DURC; L assunzione incentivata non debba essere obbligata da norme di legge o disposizioni contrattuali; 5 Le note riassunte in questo paragrafo rappresentano la sintesi delle disposizioni ad oggi vigenti. Alcune sono transitorie e vengono prorogate di anno in anno, altre sono strutturali, sebbene parte del confronto in atto sugli ammortizzatori sociali e, pertanto, modificabili. Qualora l uso di questo documento si protragga oltre il mese di febbraio 2015, si consiglia una verifica ulteriore delle condizioni al momento previste, prima di ipotizzarne l utilizzo. 3

4 Sia esclusa ogni coincidenza proprietaria, anche per interposta persona, con l azienda cessata, provocando la messa in mobilità dei lavoratori. Incentivi di tipo economico: Apprendisti 6 : 1 o 2 livelli inferiori ( o, alternativa riduzione %) rispetto a quanto contrattualmente previsto. La riduzione deve essere prevista dai Contratti Collettivi; Da liste di mobilità: 50% dell indennità residua fino a 12 mesi ( 24 se ultra 50enne) e comunque non oltre la durata residua; solo se l assunzione tempo pieno e indeterminato. A seguito dell abrogazione degli inserimenti nelle liste di mobilità, a partire dal 1 gennaio 2017, questo incentivo ultimerà i propri esiti con il progressivo esaurimento degli aventi diritto; Lavoratori percettori di ASPI o MINIASPI: al datore di lavoro che assume lavoratori esclusi dalle liste di mobilità ma percettori di ASPI o MINIASPI, spetta, quale incentivo all assunzione, una quota pari al 50% dell indennità residua; Da lavoratori sospesi in CIGS da almeno 3 mesi da aziende che lo siano almeno da 6, spetta all azienda che li assume a tempo pieno e indeterminato: 50% dell indennità residua; tale incentivo spetta fino ad un massimo di 9 mesi se il lavoratore < 50 anni, elevati a 21 mesi per tutti gli altri; 7 Per i lavoratori assunti a seguito di Contratto di Solidarietà di tipo espansivo: spetta un contributo pari al 15% della retribuzione per i primi 12 mesi, il 10% per il secondo anno e il 5% per il terzo anno; Lavori socialmente utili: per chi assume lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria o in mobilità e impegnati da almeno 12 mesi in lavori socialmente utili presso imprese, cooperative o comuni inferiori ai abitanti e individuati da apposito decreto ministeriale: contributo di euro per ogni lavoratore assunto a tempo pieno e indeterminato; Giovani genitori fino a 35 anni di età: per chi assume con contratto a tempo indeterminato, anche part time, spetta un contributo pari a euro fino a cinque assunzioni; Assunzioni nella green economy: sono previsti contributi a supporto della assunzioni presso imprese impegnate nella green economy (protezione del territorio e prevenzione dei rischi idrogeologico e sismico; ricerca e sviluppo di biocarburanti di seconda e terza generazione, nonché mediante raffinazione di prodotti intermedi chimici, biomasse e scarti vegetali, ricerca; ricerca, sviluppo, produzione e istallazione di tecnologie nel solare termico, termodinamico e fotovoltaico; intervento dell efficienza degli usi finali dell energia nel settore civile; processi che comportino una riduzione dell inquinamento e dell uso delle risorse ecc.) contributo fino al 75% dei costi, compreso quello del personale di nuova assunzione; 6 L apprendistato è definito quale rapporto di lavoro a tempo indeterminato a causa mista. Le forme sono tre: apprendistato per il diritto dovere di istruzione e formazione; apprendistato professionalizzante; apprendistato di alta formazione e ricerca. La prima forma può essere stipulata nei confronti giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, gli altri casi tra i 17 e i 29 anni. Possono essere assunti con contratto di apprendistato anche lavoratori di qualsiasi età purché iscritti nelle liste di mobilità. Benché al termine del periodo di apprendistato il datore di lavoro non sia obbligato alla trasformazione, vige in incentivo per i 12 mesi successivi la trasformazione, durante i quali continua ad esercitare lo stesso sgravio contributivo. Quest ultimo incentivo non si applica ai contratti di apprendistato stipulati con lavoratori provenienti dalle liste di mobilità. 7 L INPS, con circolare 122 del 1999, ha stabilito, in via del tutto eccezionale, che tale incentivo sia mantenuto anche nel caso di trasformazione o derivazione dell azienda, purché previsto da accordi sindacali mirati al mantenimento dell occupazione a fronte della garanzia di mantenere l attività per i 12 mesi successivi la scadenza dell incentivo. 4

5 Assunzione di profili altamente qualificati: è previsto un contributo pari al 35% sotto forma di credito di imposta fino al limite massimo di euro annuo per ciascun impresa che assuma stabilmente lavoratori in possesso di dottorato di ricerca o laurea magistrale in discipline tecnico scientifiche allo scopo di favorire l innovazione e l innalzamento degli investimenti di ricerca e sviluppo da parte del sistema produttivo; Assunzione di manager di età superiore ai 45 anni con esperienza professionale di almeno 8 anni nella direzione manageriale di attività complesse nel campo della ricerca, sviluppo e organizzazione aziendale non ordinaria. L assunzione a tempo determinato per un minimo di 5 mesi, deve avvenire presso aziende costituite a Milano da non più di 48 mesi e, almeno per i 2/3 dei detentori del capitale sociale, da persone con età inferiore ai 40 anni. L incentivo è costituito da un voucher di euro; Stabilizzazione dei tirocinanti tra i 18 e i 29 anni, residenti o domiciliati in Lombardia che, al termine del periodo di tirocinio, o entro i tre mesi successivi, vengano assunti dalla stessa azienda, che abbia sede legale e/o operativa in Lombardia con un contratto subordinato della durata di almeno 12 mesi, spetta un contributo massimo di euro per la copertura delle spese sostenute a fronte dell assunzione; Assunzione di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, purché privi di impiego retribuito da almeno sei mesi, oppure privi di diploma di scuola media superiore o professionale. L assunzione deve essere a tempo indeterminato, anche parziale o con contratto si somministrazione o di apprendistato (in quanto definita a tempo indeterminato), effettuata dal 7 agosto 2013 fino 30 giugno 2015 e deve rappresentare un saldo occupazionale positivo (anche nel caso di trasformazione dal tempo determinato). L incentivo a favore dei datori di lavoro che assumono è pari al 33% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, fino ad un massimo di 650 euro mensili, per un periodo massimo di 18 mesi, ridotti a 12 nel caso di trasformazione di un tempo determinato, per ciascun lavoratore assunto. Per poter essere ammessi all incentivo, occorre aver prenotato la relativa ammissione nei termini stabiliti. Incentivi di tipo fiscale: Deduzione delle spese di formazione: che non entrano nella base imponibile IRAP; Credito d imposta per l assunzione di detenuti : pari a 516,46 euro per ogni detenuto assunto a condizione che la sede di lavoro sia all interno del carcere (le cooperative sociali sono escluse da questo obbligo). Incentivi di tipo contributivo: Assunzione a tempo indeterminato dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015, presso datori di lavoro, anche non imprenditori, escluso il lavoro domestico e i contratti di apprendistato, indipendentemente dall età, dal genere e dal luogo: sgravio totale dei contributo previdenziale fino ad un massimo di /anno e per tre anni, a condizione che il lavoratore assunto non sia stato titolare di rapporto di lavoro a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro nei sei mesi precedenti l assunzione. E il caso di ricordare che, in caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato presso la medesima azienda che lo occupava con rapporti a termine, ancorché cessato nel semestre precedente, oltre allo sgravio qui descritto, spetta al datore di lavoro la restituzione del contributo aggiuntivo del 1,4% versato nei sei mesi precedenti la trasformazione; 5

6 Apprendistato: se assunto da azienda < 9 dipendenti: sgravio totale, per tutta la durata (3 anni) e fino al dei contributi a carico del datore di lavoro, le altre aziende versano il contributo del 10%; tale sgravio viene mantenuto nei 12 mesi successivi l eventuale trasformazione del rapporto di lavoro in tempo indeterminato; Lavoratori sospesi in CIGS da almeno 3 mesi da azienda che lo è da 6: se l assunzione è a t. indeterminato e pieno, contribuzione del 10% (come gli apprendisti) x 12 mesi; Lavoratori iscritti alle liste di mobilità: abbattimento della quota a carico del datore di lavoro (10%) per 18 mesi se assunto a tempo indeterminato (anche part time); fino al massimo di 12 mesi se a tempo determinato, prorogabili per altri 12 se trasformato in tempo indeterminato. E bene ricordare che in caso di trasformazione a tempo indeterminato, il datore di lavoro può recuperare la quota aggiuntiva ASPI (1,4%) versata negli ultimi sei mesi. A seguito dell abrogazione degli inserimenti nelle liste di mobilità, a partire dal 1 gennaio 2017, questo incentivo ultimerà i propri esiti con il progressivo esaurimento degli aventi diritto; Assunzione a tempo determinato, presso datori di lavoro, anche non imprenditori, che occupano meno di 20 dipendenti, in sostituzione di lavoratrice assente per maternità: abbattimento del 50% del contributo a carico del datore di lavoro di aziende che occupano meno di 20 dipendenti (anche INAIL) per max. 12 mesi; Assunzioni in reinserimento: assunti dalle liste di mobilità in agenzie interinali da 6 a 18 mesi, sconto della contribuzione figurativa e contributo pari all indennità (art.13 d. leg. 276 /2003); Assunzione, anche a tempo determinato, di lavoratori ultracinquantenni, disoccupati da almeno 12 mesi, oppure donne di qualsiasi età, disoccupate da almeno 24 mesi, oppure da sei mesi nelle aree previste dal regolamento CE n. 800/ : sgravio del 50% dell ammontare dei contributi (totali, non solo INPS) per 12 mesi, prorogato fino a 18 mesi se trasformato in contratto di lavoro a tempo indeterminato, a condizione che tali assunzioni determino un saldo occupazionale positivo rispetto alla media dei 12 mesi precedenti l assunzione; Assunzione di dirigente disoccupato (iscritto presso la banca dati ARIFL) a tempo determinato o indeterminato anche part time, spetta la riduzione contributiva del 50% fino al massimo di 12 mesi, se assunto da azienda che occupa fino a 249 dipendenti. Tale riduzione opera nei confronti dell intera contribuzione (INPS e INAIL) anche a carico del lavoratore. incentivi di tipo normativo Non rientrano nel computo numerico previsto dalle leggi: - gli apprendisti - i contratti di inserimento e reinserimento 9 - lavoratori provenienti da LSU - lavoratori somministrati inviati dalle Agenzie per il lavoro 8 Trattasi di professioni o settori provenienti da determinate aree geografiche indicate dal Decreto del Ministero per lo Sviluppo economico del 27 marzo 2008 e caratterizzati da un tasso di disparita uomo / donna superiore al 25% in tutti i settori economici di ogni stato membro. A questo proposito, lo scorso 2 settembre 2013, sono intervenuti due distinti decreti del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell economia, che hanno individuato settore e professioni indicati dalla normativa europea. I risultati della rilevazione riferita ai settori, sono riportati nell apposita tabella illustrata al termine del capitolo, lo stesso decreto riassume altresì la sintesi delle professioni, che, per brevità, si rinvia alla norma di legge. 9 Un particolare tipo di contratto previsto dalla Legge 223 /91, assai poco usato e che prevede una serie di incentivi a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori in trattamento speciale di disoccupazione da almeno 12 mesi. Non va confuso con i contratti di inserimento o reinserimento professionale previsto dall art. 54 del d.leg. 276 /

7 Non rientrano tra i contratti per i quali si prevede la sommatoria dei mesi (fino a 36) che, qualora trascorsi, danno luogo alla trasformazione a tempo indeterminato: - i contratti di inserimento di cui all art. 54 del d. leg.vo 276 /2003. Il complesso degli incentivi descritti si riferisce alle condizioni maggiormente diffuse, altre facilitazioni sono previste per i lavoratori disabili o per particolari patologie, ma sono parte di specifici provvedimenti a loro favore. Settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo donna superiore al 25% nell anno 2012 Attività economica Agricoltura 36,8% Industria 54,4% Costruzioni 83,4% Industria estrattiva 74,8% Acqua e gestione rifiuti 66,6% Industria energetica 54,5% Industria manifatturiera 54% Trasporto e magazzinaggio 58,4% Servizi generali nella pubblica amministrazione 32,2% Informazione e comunicazione 29,9% Tasso di disparità Per sostenere l occupabilità La definizione dei diversi provvedimenti finalizzati al reimpiego, nonché l emanazione delle politiche passive e attive del lavoro, ha consentito il susseguirsi di norme discontinue, nebulose, spesso contraddittorie e scarsamente coordinate fra di loro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: mediamente solo il 4 5 % degli iscritti alle liste di mobilità trova una nuova occupazione durante la permanenza in lista, mentre, fatta salva una quota irrisoria che transita verso la pensione, la parte residua, e cioè la stragrande maggioranza, non trova occupazione alcuna, uscendo dal sistema senza aver avuto alcun beneficio, né dagli sgravi previsti dalla legge, né dalle azioni contrattuali e nemmeno dai percorsi formativi e orientati alla ricollocazione. Relazione tra chi ha perso il lavoro e chi lo ha ritrovato in Lombardia -relazione che ha indotto il processo di revisione del modello dotale - 30,3 2,7 5,8 61, entro 3 mesi da 3 a sei mesi oltre sei mesi non hanno trovato lavoro 3 7

8 Il dato si riferisce al 2011, anno in cui ha trovato impiego il 38% delle persone che hanno perso il lavoro: la parte più consistente ha potuto farlo entro tre mesi, una quota residuale tra i tre mesi e oltre, mentre la cifra più consistente non ha trovato occupazione. E evidente la condizione di assoluta incompatibilità con un mercato del lavoro strutturalmente sempre più segmentato; ne consegue la necessità di cambiare passo, introducendo nuove prassi che, se per loro natura non possono essere generiche o sommarie, devono tuttavia ispirarsi ad alcuni principi fondamentali. Proviamo ad elencarne alcuni. Sequenzialità dell intervento: il governo dei processi di crisi presuppone l utilizzo virtuoso di tutti gli strumenti disponibili e non di una parte di essi. Per fare questo occorre che accanto al necessario intervento assistenziale (cassa integrazione, mobilità o disoccupazione) insista un piano completo dei provvedimenti di politica attiva, il progetto di ricollocazione e l utilizzo adeguato degli sgravi e degli incentivi. Le tre gambe: politica attiva, politica passiva e utilizzo degli strumenti incentivanti, devono poter comparire contemporaneamente nel medesimo atto negoziale, con la stessa priorità e con il medesimo impegno. Anzi, sarebbe provocatoriamente utile invertire i fattori presenti nell esame congiunto con l azienda in crisi, partendo dall individuazione delle politiche attive e dalle iniziative orientate al reimpiego, e, solo in un secondo momento e allo scopo di sostenere il percorso di ricollocazione, alla predisposizione dei provvedimenti di sostegno al reddito; ampliamento delle competenze presenti al tavolo: a processi complessi devono poter corrispondere competenze altrettanto articolate che non possono essere ricondotte alle consuete parti in causa, sindacato e impresa, ma devono poter coinvolgere i centri per l impiego, le AFOL, le istituzioni e le amministrazioni locali in uno sforzo congiunto e coerente con l obiettivo di accompagnare i lavoratori verso nuove, e, magari, migliori, opportunità occupazionali; prevenzione delle situazioni di crisi, la formazione continua dei lavoratori e l ininterrotto ricorso ai processi cognitivi devono poter accompagnare la vita dei lavoratori e delle imprese in un incessante incremento delle competenze individuali e dei processi innovativi necessari alla crescita delle imprese. Per favorire questo percorso può essere utile una ricognizione di tutti gli strumenti formativi previsti dai contratti e dalle leggi, ( 150 ore, permessi di studio, bilateralità e fondi interprofessionali ), coordinati con la nuova dote unica lavoro che non si rivolge solo ai disoccupati o inoccupati, ma comprende anche i lavoratori occupati che intendono sviluppare le proprie conoscenze in modo da incrementare l occupabilità e prevenire l obsolescenza professionale. Accordo politico del piano formativo come documento che riassume l insieme delle azioni formative in un determinato periodo di tempo Il piano formativo deve comprendere: Descrizione dell attività e delle prestazioni Criticità riscontrate nel processo e nelle singole competenze Obiettivi di apprendimento Numero dei partecipanti (suddiviso per genere e inquadramento professionale) Contenuti e durata Costo della formazione e chi la sostiene Responsabile della formazione (in azienda) Criteri di valutazione in itinere ed ex-post Certificazione delle competenze acquisite 8

9 Oltretutto, la periodica analisi dei fabbisogni formativi favorisce la conoscenza dei modelli organizzativi, i progetti e i programmi di investimento dell impresa, l arricchimento delle competenze di ciascuno, e rappresenta, un ultima analisi, la miglior assicurazione contro la precarietà, la disoccupazione e il decadimento delle condizioni di lavoro. In conclusione, serve soprattutto ricondurre ad unità tutti gli strumenti che la legislazione e l azione contrattuale hanno previsto in modo disgiunto, in momenti diversi e per obiettivi differenti. A questa interezza, occorre ricomporre i soggetti che possono contribuire al raggiungimento dell obiettivo comune, così da mirare le risorse utilizzabili verso sbocchi efficaci e che siano percepiti tali dai soggetti interessati. LA DOTE UNICA LAVORO DI REGIONE LOMBARDIA A partire dal mese di ottobre 2013, anche per corrispondere agli impegni previsti dall accordo stipulato il 28 gennaio 2013, Regione Lombardia ha predisposto una serie di azioni e si servizi, raccolti in un paniere da cui attingere in relazione al tempo trascorso dalla cessazione dell ultimo impiego, coordinato con l età, il genere e il titolo di studio del singolo richiedente. La nuova platea interessata al provvedimento, più ampia rispetto a quella abitualmente coinvolta nelle tradizionali politiche attive, può essere così riassunta: Percettori di mobilità in deroga Iscritti nelle liste di mobilità ordinaria ex.elle 223 /91 Iscritti nelle liste di mobilità ordinaria ex legge 236 /93 fino al Percettori di mobilità ordinaria Percettori di ASPI e MINIASPI Giovani inoccupati fino a 29 anni Lavoratori in CIGS per cessazione attività, procedure concorsuali o in esubero Lavoratori in CIGD per cessazione attività, procedure concorsuali o in esubero Persone ad alto rischio di esclusione sociale. Ciascuna persona, in relazione alla propria condizione, viene presa in carico dai servizi pubblici o privati accreditati, i quali, previo colloquio, definizione del percorso e redazione del PIP (Piano di Intervento Personalizzato), vengono inseriti in un determinato profilo sulla base del seguente schema: 9

10 STATO OCCUPAZIONALE MAX = 70 PUNTI Occupato 0 Disoccupato < 3mesi = 30 Disoccupato da 3 a 12 mesi 57 Disoccupato > 12 mesi 70 ETA MAX 15 PUNTI >55 14 TITOLO DI STUDIO MAX 10 PUNTI Pre- Elem 10 elem. 10 media inf. 8 scuola sup. 5 Laurea 1 post laurea 1 Genere: femmina 5 PUNTI (solo se over35 anni) La combinazionetra le diverse situazioni individuali offre 240 differenti condizioni (i tasti della tastiera) al posto delle 2 precedenti possibilità12 Il punteggio totalizzato a seguito della condizione individuale, consente di attingere al paniere dei servizi in modo differente e coerente con lo standard di supporto necessario ad ottenere il risultato della ricollocazione. Qui di seguito se ne offre un quadro di sintesi: Fino a 49 punti: bassa intensità di aiuto Servizi di base: Accoglienza e accesso ai servizi, Colloquio specialistico Definizione del percorso redazione del PIP Da 50 a 74 punti: media intensità di aiuto Servizi di base: Accoglienza e accesso ai servizi, Colloquio specialistico Definizione del percorso redazione del PIP Oltre 75 punti: alta intensità di aiuto Servizi di base: Accoglienza e accesso ai servizi, Colloquio specialistico Definizione del percorso redazione del PIP 0 punti: altro aiuto Accoglienza e orientamento: Bilancio delle competenze Formazione ma solo se finalizzataall occupazione anche mediante il tirocinio Accoglienza,orientamento e consolidamento: Bilancio delle competenze Formazione ma solo se finalizzataall occupazione anche mediante il tirocinio Accompagnamento continuo; Creazione reti di sostegno Accoglienza,orientamento e consolidamento: Bilancio delle competenze Formazione ma solo se finalizzataall occupazione anche mediante il tirocinio Accompagnamento continuo; Creazione reti di sostegno; Coaching; Attività di formazione Per attività svolte Risultato Occupazionale 740 (almeno 180 gg. oppure 90 se a giovani fino a di 29) Autoimprenditorialità Per attività svolte Risultato occupazionale Autoimprenditorialità Per attività svolte Risultato occupazionale Autoimprenditori alità

11 Tenendo conto che i servizi di base, quali l accoglienza, il colloquio e la redazione del PIP sono realizzati a titolo gratuito da chi si prende in carico la persona, è a tutti evidente la progressione delle attività offerte in relazione allo stato di necessità presentato dal singolo e sintetizzato dal punteggio totalizzato. Anche gli incentivi all assunzione predisposti dal regolamento dell Unione Europea n. 800 del 2008, vengono messi nella filiera degli interventi proposti a supporto delle situazioni di maggior svantaggio, come segue 10 : Incentivi erogatialle imprese ammissibile dal reg. 800 /08, per l assunzione di: Disoccupati da oltre 12 mesi Disoccupati da oltre 6 mesiover50 oppure over45 in possesso di un titolo di studio inferiore al diploma di istruzione di secondo ciclo o alla qualifica professionale Lavoratori in CIGD / CIGS con causali di cessazione d attività, procedura concorsuale o in presenza di accordi che prevedano esuberi, over50 oppure over45 in possesso di un titolo di studio inferiore al diploma di istruzione di secondo ciclo o alla qualifica professionale Giovani fino a 29 anni, che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi Contratto di lavorodi almeno 6 mesi Fino a euro Contratto a tempo indeterminato Fino a euro Ex dirigenti over50 ovvero che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, assunti come dirigenti Per l assunzione di lavoratori in CIGS CIGD, alle imprese sociali costituite da imprenditore/i che ha concluso un percorso di autoimprenditorialità Fino a euro euro Per contratto di almeno 12 mesi Fino a euro euro Se contrattoa tempo indeterminato 16 In conclusione, si può affermare, senza ombra essere smentiti, che un sistema così articolato avrebbe sicuramente bisogno di una rete di operatori molto più ricca di quanto oggi disponibile, e poiché non è al momento immaginabile quella robusta iniezione di risorse che la situazione richiederebbe, non rimane che l indispensabile sinergia tra pubblico, privato, rappresentanze sociali, soggetti economici, in uno sforzo solidale e orientato all accompagnamento verso una nuova occupazione. Per finire, è utile sottolineare che le politiche attive, ancorché efficaci e articolate, non creano occupazione se non si determinano ben altre condizioni come gli investimenti, l innovazione, le politiche industriali, l accesso al credito e un concreto cambio di marcia nel processo di cambiamento delle istituzioni e del tessuto economico del Paese. GARANZIA GIOVANI Un capitolo a parte merita il programma relativo alla Garanzia Giovani, che riassume una serie di provvedimenti, ispirati dall Unione Europea, che ha provveduto a finanziarli con risorse importanti 10 Gli incentivi riassunti nella figura che segue sono previsti dalle norme vigenti ma non ancora finanziati; per cui non possono essere erogati fino a nuove disposizioni finanziarie. 11

12 assegnate ai singoli stati membri e distribuiti alle rispettive regioni, che hanno competenza in materia di lavoro, formazione e orientamento professionale. Nonostante l attribuzione regionale delle risorse e delle competenze, ogni cittadino italiano, aderendo alle rispettive disposizioni regionali, ha diritto di partecipare alle disponibilità manifestate anche da regioni diverse da quella di residenza. Fatta questa doverosa premessa, occorre ricordare che il programma Garanzia Giovani, declinato alle disposizioni stabilite da Regione Lombardia, è rivolto a: tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni; essere disoccupati o inoccupati ai sensi del d.lgs. n. 181/2000; aver completato, da non più di 4 mesi, percorsi di istruzione, formazione professionale, ovvero percorsi universitari; non essere iscritti a percorsi di istruzione o formazione professionale, ovvero accademici e terziari; non aver in corso lo svolgimento di servizio civile o un tirocinio extra curriculare; essere in condizione di regolarità sul territorio italiano; non aver già avuto un accesso a Garanzia Giovani, anche nella sua prima applicazione attraverso la dote unica lavoro; non avere una Dote Unica Lavoro in corso. I giovani, in possesso dei requisiti elencati, previa iscrizione al portale di Regione Lombardia, hanno diritto, in conformità con le norme descritte negli atti formali, ad uno dei seguenti provvedimenti: descrizione dei provvedimenti Strumenti attuativi Formazione Formazione mirata all inserimento lavorativo; reinserimenti dei più giovani (15-18enni) in percorsi formativi; accompagnamento al lavoro Servizi di accompagnamento all inserimento lavorativo del giovane, anche mediante appositi incentivi all occupazione e bonus occupazionali Sostegno all autoimpiego e Accesso al credito all autoimprenditorialità Servizi di accompagnamento Tirocini Servizi di accompagnamento Indennità al soggetto destinatario Servizio civile Indennità al destinatario Mobilità professionale Indennità al destinatario transazionale Rimborso in caso di mobilità geografica apprendistato Incentivi per le aziende che assumono Azioni formative ai destinatari Indennità per i giovani impegnati Per la realizzazione della Garanzia Giovani sono previste importanti risorse finanziarie, allo scopo di soddisfare le richieste provenienti dagli interessati entro pochi mesi dall iscrizione. Per Regione Lombardia, la suddivisione dei giovani interessati tra stock e flusso, mette in relazione, rispettivamente, i giovani in possesso dei requisiti sopra elencati e già inseriti negli elenchi dei disoccupati o inoccupati, mentre il flusso attiene a coloro che escono dal percorso formativo. 12

13 I primi aderiranno ai percorsi già descritti nella dote unica lavoro, resi compatibili da Garanzia Giovani, i secondi saranno gestiti dalle istituzioni scolastiche, allo scopo di favorire la continuità scolastica o l inserimento al lavoro. Resta inteso che i provvedimenti relativi a Garanzia Giovani, diventano efficaci previa iscrizione degli interessati, che, in possesso dei requisiti richiesti, aderiscono al programma inserendo i propri dati all apposito portale messo a disposizione da Regione Lombardia, oppure dal Ministero del Lavoro o altre regioni, qualora gli interessati intendano aderire a proposte provenienti da altri territori. Formalmente Garanzia Giovani è vigente dallo scorso 1 maggio 2014 e scadrà, salvo proroghe o rinvii, il 31 dicembre A cura del Dipartimento Mercato del Lavoro Formazione Ricerca Scuola della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano 13

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