Aeroporti di Milano MALPENSA. Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Aeroporti di Milano MALPENSA. Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05"

Transcript

1 Aeroporti di Milano MALPENSA Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05 18 luglio 2013

2 INDICE 1. Introduzione 3 2. Descrizione dell Aeroporto di Malpensa 4 3. Autorità competente 9 4. Contesto giuridico Valori Limite Sintesi dei risultati della mappatura acustica e stima della popolazione esposta Valutazioni delle criticità Consultazioni pubbliche Misure antirumore in atto e progetti in preparazione Strategia di Lungo Termine Interventi pianificati, informazioni di carattere finanziario e tempistiche Valutazione dell attuazione e dei risultati Conclusioni 32 2

3 1. INTRODUZIONE Nel presente documento è riportata la relazione del Piano d Azione dell Aeroporto di Milano Malpensa, elaborato secondo quanto previsto dal Dlgs. n 194 del 19 Agosto Il piano d azione, tenuto conto dei risultati della mappatura acustica dell aeroporto di Malpensa inviata alla Regione Lombardia ed al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel giugno 2012, è destinato a gestire i problemi di inquinamento acustico ed i relativi effetti. In accordo con quanto scritto nell art. 4 del Dlgs. 194/05 deve essere elaborato il piano d azione relativo agli aeroporti principali, così come definiti all art. 2 comma 1 lettera b del Dlgs 194/2005, tra cui rientra l aeroporto di Milano Malpensa. Il fine di tale studio è delineare le strategie per l individuazione di interventi atti a migliorare l impatto acustico in essere, senza sostituire quanto dovrà essere previsto dalla normativa nazionale in vigore. Nel contesto aeroportuale, in continua evoluzione, la redazione dei Piani d Azione ex. D.Lgs. 194/05 rappresenta un utile documento strategico, nel quale si andranno ad inserire armonicamente le scelte inerenti gli interventi propri dei piani di abbattimento e contenimento del rumore, finalizzati al contenimento e abbattimento del rumore sul territorio. 3

4 2. DESCRIZIONE DELL AEROPORTO DI MILANO MALPENSA Contesto territoriale L aeroporto di Malpensa si colloca nell alta pianura lombarda, nel settore Sud-Ovest della provincia di Varese, al confine con la provincia di Novara e quindi con la Regione Piemonte. Il sedime insiste sul territorio di sette comuni: Somma Lombardo, Casorate Sempione, Cardano al Campo, Samarate, Ferno, Lonate Pozzolo e Vizzola Ticino. L edificazione ha interessato Nord, Est e Sud raggiungendo il suo apice nel comune di Gallarate. Una fascia fortemente urbanizzata si è sviluppata intorno a piccoli centri di antica formazione che si sono espansi più o meno intensamente in funzione della presenza di vie di comunicazione. Tutto il sedime e il territorio sul quale insiste l aeroporto sono parte del Parco Lombardo della Valle del Ticino, primo parco regionale d Italia, nato nel 1974 per difendere il fiume e i numerosi ambienti naturali della Valle del Ticino dagli attacchi dell'industrializzazione e di un'urbanizzazione sempre più invasiva, e per salvaguardare il ricco patrimonio di biodiversità che lo rende unico in Italia. Figura 1. L aeroporto di Malpensa nel suo contesto territoriale 4

5 Dati geografici relativi all aeroporto di Malpensa: PARAMETRO LATITUDINE AEROPORTO LONGITUDINE AEROPORTO ELEVAZIONE AEROPORTO VALORE deg deg 768 ft Il sistema delle infrastrutture è caratterizzato da due piste parallele che presentano un interasse di 808 m e sono entrambe lunghe m e larghe 60 m. Una rete particolarmente estesa di vie di rullaggio collega le due piste con le diverse aree terminali e garantisce la movimentazione al suolo dei velivoli. Un ulteriore estensione della rete di vie di rullaggio è stata eseguita allo scopo di diminuire le necessità di attraversamento delle piste e, quindi, incrementare i livelli di sicurezza operativa garantiti dal sistema. Le aree terminali destinate al traffico passeggeri sono poste, rispettivamente, ad ovest (Terminal 1) ed a nord (Terminal 2) del sistema di piste; nell area sud-ovest del sedime è invece ubicata la principale area destinata al servizio del traffico merci ( Cargo city ). Un area limitata posta nella zona nord-ovest del sedime è invece destinata ad accogliere l attività di aviazione generale che fa capo all aeroporto. Il codice di riferimento ICAO dell aeroporto di Malpensa è 4F, lo scalo è pertanto in grado di accogliere senza alcuna restrizione velivoli con apertura alare fino a 80 m. L aeroporto di Malpensa è stato certificato da ENAC il , con certificazione n. 002/APT che è stata successivamente confermata ogni triennio, l ultima certificazione risale a novembre

6 Figura 2. Ortofoto dell Aeroporto di Malpensa 6

7 Traffico aereo e tipologie di aeromobili operativi su Malpensa Nel corso del 2011, anno di riferimento per l elaborazione della mappatura acustica, gli aeromobili maggiormente rappresentativi (percentuale sul totale del traffico) sono risultati essere quelli appartenenti alla famiglia degli A320. Le tabelle sotto riportate mostrano nel dettaglio: - Tabella 1: il traffico dell aeroporto di Malpensa nel corso del 2011, suddiviso per periodo diurno (06:00-20:00) serale (20:00-22:00) e notturno (22:00-06:00). - Tabella 2: principali tipologie di aeromobili, nell anno 2011, individuate come medie giornaliere. Operazione Diurno Serale Notturno Totale Atterraggi Decolli Totale Percentuale 78% 12% 10% Media giornaliera Tabella 1. Movimenti giornalieri, Malpensa

8 Tipologia Diurno Serale Notturno Totale A GV BAE EMB F MD Altri Totale Tabella 2. Principali tipologie di aeromobili, Malpensa 2011 Negli ultimi anni la riduzione del traffico e la trasformazione del mix di aeromobili hanno profondamente modificato lo scenario di traffico sullo scalo di Milano Malpensa. 8

9 3. AUTORITÀ COMPETENTE Piano d Azione Aeroporto di Milano Malpensa L autorità competente è SEA S.p.A., con sede legale presso l Aeroporto Forlanini Milano Linate, Segrate (MI). I riferimenti per i Piani d Azione sono: - Responsabile Environment and Airport Safety tel: fax: eas@pec.seamilano.eu SEA S.p.A. ha come oggetto sociale l esercizio di qualsiasi attività connessa e complementare al traffico aereo o di qualunque tipo o specialità, ed il compimento di tutte le operazioni commerciali, industriali e finanziarie necessarie ed utili al conseguimento dello scopo sociale. Le quote societarie sono così suddivise: Comune di Milano: 54,81% F2i SGR Spa: 44,31% Provincia di Varese, Comune di Busto Arsizio, 0,88% altri azionisti pubblici e privati: Gli Aeroporti di Milano, realizzati e gestiti da SEA, hanno origine dall istituzione nel 1948 dell aeroporto di Malpensa, ad iniziativa della Società Aeroporto di Busto 1 alla quale, con convenzione n. 651 del , era stata affidata la costruzione, l'allestimento e la gestione di un aeroporto civile sul sedime dell'aeroporto di Milano Malpensa. La Società ha successivamente modificato la denominazione nell attuale SEA nel 1955, a seguito dell acquisizione da parte del Comune di Milano (che poi cedette parte delle azioni possedute alla Provincia di Milano) della quasi totalità delle azioni. Linate è stato istituito nel 1956 quando SEA ottenne dallo Stato l autorizzazione a realizzare e gestire l aeroporto di Linate. 2. L evoluzione della tecnica dei trasporti aerei rese di lì a poco opportuna la realizzazione, per la città di Milano, di un sistema aeroportuale privato, articolato su due aeroporti distinti, ma interdipendenti, di cui uno (Malpensa) destinato prevalentemente al traffico intercontinentale e internazionale su 1 Costituita tra privati il Che entrò in esercizio nel

10 lunghe distanze e l'altro (Linate) adibito al traffico nazionale e comunitario su brevi distanze. Detto sistema venne formalmente istituito con la L , n. 194 che, nel confermare espressamente la natura privata - a norma degli artt cod. nav.- del suddetto sistema, riconosceva a S.E.A., che ne aveva assunto a proprie spese la realizzazione, la "abilitazione" a svolgerne l'esercizio, con conseguente diritto a far propri tutti i diritti da esso derivanti, ivi compresi quelli (cd. diritti di approdo e partenza) di cui alla L , n L esplicito riferimento nella legge istitutiva agli artt. 704 ss. cod. nav. (ora 694 e ss) - che, come noto, disciplinano, in un titolo autonomo rispetto a quello relativo agli aeroporti statali in concessione, gli aeroporti privati "autorizzati" al pubblico transito - confermava in termini incontrovertibili, oltre alla natura privata degli aeroporti del sistema aeroportuale milanese (del resto anche in prosieguo costantemente ribadita dalla giurisprudenza), il titolo abilitativo e non concessorio che legittimava la S.E.A. all'esercizio degli aeroporti medesimi. I rapporti Stato-S.E.A., fermi i principi generali dettati dai suddetti articoli, sono stati specificamente regolati da un'apposita convenzione (n. 191/62), - rinnovata dalla Convenzione ENAC/SEA del correlata alla legge istitutiva, che vi faceva del resto espresso rinvio. Un esame della situazione giuridica complessiva della Società, sotto il profilo del regime - pubblico o privato - alla quale essa è sottoposta, non può prescindere dalla chiara espressione dei suoi tratti caratterizzanti: a) SEA è una società di diritto privato (ancorché a prevalente partecipazione pubblica locale), che gestisce un sistema aeroportuale privato aperto al pubblico transito; b) la legittimazione a gestire tale sistema non nasce da una concessione, ma da un'apposita legge che le riconosce l'abilitazione all'esercizio degli aeroporti, facendo per di più espresso rinvio al regime degli aeroporti privati autorizzati all'apertura al pubblico transito. La natura privata degli aeroporti milanesi e il riferimento legislativo agli artt. 704 ss. c. nav. escludono per altro verso che la previsione legislativa della gestione S.E.A. sia configurabile come "alternativa alla forma ordinaria della concessione statale" in analogia al modello delle s.p.a. ex art /90; c) accanto ad un'attività necessaria - limitata alla gestione dell'aeroporto in senso stretto (aerodromo) -, la S.E.A. svolge direttamente, o comunque assicura, una serie di attività accessorie ed "eventuali", inerenti ad 10

11 un più ampio concetto di "impresa aeroportuale", nelle quali agisce in piena libertà come un qualsiasi altro imprenditore privato. Si precisa nuovamente che dal 2003 SEA ha conseguito la certificazione d aeroporto di Malpensa prevista dal Regolamento ENAC per la costruzione ed esercizio degli aeroporti. ENAC infatti ha imposto l obbligo di certificazione per le Società di Gestione Aeroportuale sotto duplice profilo: - conformità delle infrastrutture ai requisiti tecnici previsti dal Regolamento sopra citato; - verifica in merito al possesso di capacità organizzative e procedurali per quanto concerne le attività operative svolte in area air side. 11

12 4. CONTESTO GIURIDICO I principali riferimenti normativi relativi all impatto acustico generato dall attività degli aeroporti sono i seguenti: - Legge 447 del 26/10/1995, Legge Quadro sull inquinamento acustico che definisce tra l altro: o le sorgenti sonore, indicandone la tipologia, o una serie di valori, (art.2) o la natura dei provvedimenti per la limitazione delle emissioni sonore e l ambito in cui questi rientrano o la figura del tecnico competente in acustica ambientale o le competenze dei soggetti istituzionali e/o territoriali o i piani di risanamento acustico o le sanzioni amministrative (art. 10) o l adozione di Regolamenti di esecuzione - D.M. 31/10/97: Metodologia di misura del rumore aeroportuale. Il Decreto si propone di contenere l inquinamento acustico negli aeroporti civili e in quelli militari aperti al traffico civile e disciplina: i criteri di misura del rumore emesso dagli aeromobili. Definisce le procedure per: o l adozione di misure di riduzione del rumore aeroportuale o la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico o la definizione delle caratteristiche dei sistemi di monitoraggio Attraverso gli allegati definisce la procedura per la determinazione del valore del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale (LVA) e le procedure per l esecuzione delle misure. Inoltre affida ad una Commissione presieduta dal Direttore di ciascuna circoscrizione aeroportuale ENAC il compito di definire le procedure antirumore che sono poi adottate con provvedimento dello stesso Direttore della circoscrizione aeroportuale. - D.P.R. 11/12/97 n. 496: Regolamento recante norme per la riduzione dell inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili - D.M. 20/05/1999: Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico - D.P.R. 09/11/99 n. 476: Regolamento recante modificazioni al D.P.R. 11/12/97 n. 496, concernente il divieto dei voli notturni 12

13 - D.M. 3/12/1999: Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti - D.M. 29/11/2000: Criteri per la predisposizione, da parte delle societa' e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore. Stabilisce i criteri tecnici per la predisposizione, da parte delle societa' dei piani degli interventi di contenimento ed abbattimento del rumore prodotto nell'esercizio delle infrastrutture stesse. Il decreto interviene normando in particolare gli obblighi in carico al gestore dell infrastruttura, i criteri di priorità e gli obiettivi dell attività di risanamento, oneri, modalità e priorità degli interventi. - D.Lgs. 17/01/05 n. 13. Recepimento Direttiva 2002/30/CE. Il decreto legislativo definisce condizioni e modalità di adozione delle misure utili a favorire il raggiungimento di obiettivi finalizzati alla riduzione dell inquinamento acustico generato dalle attività aeroportuali, con particolare attenzione alla popolazione esposta. Viene adottato il principio dell approccio equilibrato, che si basa sul principio di contemperare le esigenze di tutela della popolazione dall inquinamento acustico con le esigenze di salvaguardia delle esigenze di mercato attraverso scelte che comportino un equilibrato rapporto costo-benefici. - D.Lgs. 19/08/05 n Attuazione Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. Il decreto stabilisce i criteri di definizione del rumore prodotto dalle infrastrutture principali di trasporto, inclusi gli aeroporti, secondo l indicatore acustico Lden, nonché le azioni programmate dai gestori delle infrastrutture, volte alla riduzione e gestione del rumore prodotto. - Delibera di Giunta Regionale N. 8/808 11/10/05: Linee guida per il conseguimento del massimo grado di efficienza dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale in Lombardia. E un importante riferimento tecnico per le società di gestione aeroportuale della Lombardia, specifica e chiarisce metodologie e modalità operative di gestione dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale. La società SEA condivide l opportunità di tracciare riferimenti che si collochino ben oltre quanto oggi è previsto dalla normativa nazionale stessa, ad ulteriore tutela della popolazione esposta e a garanzia della qualità dei dati rilevati dalla propria rete di monitoraggio, e assicura ai 13

14 criteri ed alle metodologie contenute in detto documento di best practice tutta l attenzione del caso, insieme alle informazioni ed agli indicatori che derivano dai contatti in sede internazionale con gli altri aeroporti dotati di altrettante reti di rilevazione. Va inoltre sottolineato che ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), con lo scopo di uniformare la gestione delle reti di monitoraggio del rumore aeroportuale a livello nazionale, ha rivisitato le Linee Guida della Regione Lombardia. Queste ultime sono state pubblicate sul sito internet di ISPRA come riferimento per tutte le società di gestione aeroportuali nazionali, per la corretta installazione e la buona gestione delle reti di monitoraggio del rumore aeroportuale. 14

15 5. VALORI LIMITE Con l entrata in vigore del D.Lgs. 194/05 era prevista l adozione tramite decreto di criteri e modalità per la conversione degli indici acustici della normativa in vigore con quelli definiti nel D.Lgs. 194/05. Non risultando detti decreti ancora emanati, si fa riferimento ai descrittori attualmente utilizzati nelle valutazioni inerenti l impatto acustico nell intorno aeroportuale e quindi all LVA (Livello di Valutazione Aeroportuale), come definito dal D.M. del 31 ottobre L art. 5 del DM del 31 ottobre 1997 istituisce, demandando il compito all ENAC, una commissione aeroportuale per ogni aeroporto con il compito di approvare la zonizzazione acustica aeroportuale definendo così le zone A, B, C ed i conseguenti limiti acustici. In particolare l art. 6 comma 2 afferma che: All'interno di tali zone valgono i seguenti limiti per la rumorosità prodotta dalle attività aeroportuali come definite all'art. 3, comma 1, lettera m), punto 2), della legge 26 ottobre 1995, n. 447: zona A: l'indice LVA non può superare il valore di 65 db(a); zona B: l'indice LVA non può superare il valore di 75 db(a); zona C. l'indice LVA può superare il valore di 75 db(a). Al di fuori delle zone A, B e C l'indice LVA non può superare il valore di 60 db(a). I lavori della Commissione Aeroportuale di Malpensa, nonostante gli sforzi profusi e la complessa e copiosa mole di valutazioni e di simulazioni effettuate, non sono ancora pervenuti alla definizione dei limiti dell intorno aeroportuale, così come previsto dal decreto citato. SEA, come richiesto dal D.Lgs. n. 194 del 2005 ha elaborato la mappatura acustica strategica dell Aeroporto di Malpensa, con riferimento al traffico reale che ha operato sull aeroporto nel corso dell intero 2011, avvalendosi dei descrittori acustici definiti nello stesso decreto: - Lden: Livello giorno-sera-notte (Day-Evening-Night Level), continuo equivalente a lungo termine ponderato A, espresso in decibel (db), determinato sull insieme dei periodi giornalieri di un anno solare - Lnight: Livello notturno (Night Level) continuo equivalente a lungo termine ponderato A, espresso in decibel (db), definito alla norma 15

16 ISO :1987, relativo a un anno solare, dove la notte è di 8 ore (dalle alle 06.00). Le valutazioni effettuate non possono essere in ogni caso utilizzate quale riferimento ai fini della individuazione di un eventuale superamenti di limiti, in quanto, come sopra accennato, il descrittore da utilizzare nelle valutazioni dell impatto acustico degli aeroporti rimane l LVA, ai sensi del D.M. 31 Ottobre

17 6. SINTESI DEI RISULTATI DELLA MAPPATURA ACUSTICA E STIMA DELLA POPOLAZIONE ESPOSTA Nel giugno 2012 è stata trasmessa alla Regione Lombardia e al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la mappatura acustica, elaborata come previsto dal D.Lgs. 194/2005, relativa all aeroporto di Malpensa. Per l elaborazione è stato considerato come riferimento l anno Il risultato della mappatura acustica consiste nelle mappe di rumore, rappresentanti la situazione di rumore esistente, prodotta dal traffico aeroportuale, in funzione dei descrittori acustici così come definiti dal citato D.Lgs. e cioè: - Lden (livello giorno-sera-notte): il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato A relativo relativo all intera giornata; - Lnight (livello notte): il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato A relativo al periodo dalle alle Lo studio dell impatto acustico generato dallo scalo di Milano Malpensa è stato realizzato avvalendosi del modello previsionale INM versione 7.0b, strumento predisposto dalla FAA americana e di ampio utilizzo in ambito delle Commissioni Aeroportuali, secondo la raccomandazione dell ISPRA, per ottenere le mappe dei descrittori acustici Lden e Lnight. I parametri meteorologici utilizzati, riportati in tabella 3 rappresentano la media annuale calcolata sui dati rilevati nel corso del 2011 forniti da ARPA. PARAMETRO VALORE TEMPERATURA 55.8 F PRESSIONE in-hg VENTO MEDIO 2.4 kt UMIDITÀ RELATIVA 73.8 Tabella 3. Parametri meteorologici. I dati di traffico sorgente sono costituiti dai tracciati radar reali forniti da E.N.A.V., riferiti ai movimenti che hanno operato sull aeroporto di Milano Malpensa nell anno Le informazioni grezze fornite da E.N.A.V. sono successivamente processate dal software del sistema di monitoraggio SEA che procede ad 17

18 eliminare gli errori, a identificare il tipo di operazione sulla base dell aeroporto di arrivo e di destinazione e ad assegnare automaticamente la pista utilizzata. Il totale dei movimenti di decollo e atterraggio ottenuti dopo tali elaborazioni, ripartiti sulla base dei periodi diurno, serale e notturno previsti dal D.Lgs. 194 del 2005 sono illustrati in tabella sotto riportata; nell ultima riga sono riportati i corrispondenti valori medi giornalieri. La previsione di impatto della mappatura acustica elaborata corrisponde quindi ad una movimentazione di 501 aeromobili al giorno. Operazione Diurno Serale Notturno Totale Atterraggi Decolli Totale Percentuale 78% 12% 10% Media giornaliera Tabella 4. Anno 2011: movimentazione aeromobili. Nelle successive figure 3a, b, c e 4a, b, c sono riportati i risultati della mappatura acustica suddivisi per quadranti territoriali per una visione più chiara. Le figure 3a, b,c riportano le curve di isolivello per il descrittore acustico Lden in db(a), mentre le figure 4a, b, c riportano le curve di isolivello per il descrittore acustico Lnight in db(a). 18

19 Figura 3a. Mappa Lden Curve di isolivello da 55 a 75 db(a). Figura 3b. Mappa Lden Curve di isolivello da 55 a 75 db(a). 19

20 Figura 3c. Mappa Lden Curve di isolivello da 55 a 75 db(a). 20

21 Figura 4a. Mappa Lnight Curve di isolivello da 50 a 70 db(a). Figura 4b. Mappa Lnight Curve di isolivello da 50 a 70 db(a). 21

22 Figura 4c. Mappa Lnight Curve di isolivello da 50 a 70 db(a). Nella tabella 5 sono riportati i valori stimati degli edifici e persone esposte alle rispettive fasce di rumore L DEN all interno delle curve di isolivello, mentre nella tabella 6 sono riportati i valori stimati degli edifici e persone esposte alle rispettive fasce di rumore L NIGHT all interno delle curve di isolivello. POPOLAZIONE EDIFICI LDEN db LDEN db LDEN db LDEN db 0 0 LDEN >75 db 0 0 Tabella 5. Lden risultati popolazione ed edifici esposti 22

23 POPOLAZIONE EDIFICI LNIGHT db LNIGHT db LNIGHT db 0 0 LNIGHT db 0 0 LNIGHT > 70 db 0 0 Tabella 6. Lnight risultati popolazione ed edifici esposti. Il calcolo della popolazione residente compresa nelle diverse fasce acustiche è stato effettuato prendendo come riferimento il censimento ISTAT L impiego di un Sistema Informativo Territoriale ha permesso di determinare le informazioni richieste. La redazione delle mappatura acustica ha fornito ulteriori elementi descrittivi a completamento di un quadro già ampiamente esplorato attraverso la quotidianità del monitoraggio acustico e l assiduità nell elaborazione dei dati. 7. VALUTAZIONI DELLE CRITICITA I lavori della Commissione Aeroportuale di Malpensa, nonostante gli sforzi profusi e la complessa e copiosa mole di valutazioni e di simulazioni effettuate, non sono ancora pervenuti alla definizione dei limiti dell intorno aeroportuale, così come previsto dal DM del 31 ottobre Per tale motivo non si possono effettuare delle valutazioni riguardanti possibili situazioni di superamenti dei limiti di legge. SEA ha posizionato alcune centraline di rilevamento del rumore aeroportuale su alcuni recettori sensibili per garantirne il monitoraggio. 23

24 8. CONSULTAZIONI PUBBLICHE SEA ritiene fondamentale il rapporto con il Territorio, sia attraverso i rappresentanti eletti, sia con tutti i soggetti in qualche modo interessati e/o coinvolti a diverso titolo. Mensilmente sul sito internet aziendale vengono aggiornati i dati acustici delle centraline gestite da SEA ed i dati di operatività dello scalo. SEA, inoltre, nell ottica della condivisione delle conoscenze, ha rivisitato la parte ambientale del proprio sito web aziendale inserendo notizie e informazioni anche su altri aspetti ambientali. Al fine di consentire la partecipazione del pubblico e degli enti interessati alla preparazione dei piani d'azione, in base a quanto previsto nel D.Lgs. n.194/2005, SEA ha pubblicato sul sito internet aziendale (dandone evidenza nella homepage) un elenco degli interventi già effettuati e degli interventi pianificati o in fase di studio segnalando la possibilità di inviare osservazioni e commenti. Durante la fase di consultazione pubblica propedeutica alla stesura del piano d azione non è pervenuta nessuna osservazione / commento. A partire dal giorno 19 luglio 2013 la documentazione inerente il piano d azione sarà disponibile sul sito internet della Società di gestione aeroportuale a disposizione del pubblico per la libera consultazione e la possibilità di presentare delle osservazioni (entro 45 giorni ai sensi dell art.8 del D.Lgs. 194/2005). 24

25 9. MISURE ANTIRUMORE IN ATTO E PROGETTI IN PREPARAZIONE A. Tipologia di aeromobili Presso l aeroporto di Malpensa è consentito l acceso di aeromobili Capitolo 3 o superiori, secondo classificazione Annesso 16 ICAO. Gli aeromobili certificati capitolo 2 non possono utilizzare l aeroporto di Malpensa, salvo che per voli di emergenza. In tal caso è previsto il decollo obbligatorio da pista 17R; l utilizzo di altra pista sarà autorizzato soltanto in caso di avverse condizioni meteo o ragioni di sicurezza. B. Procedure Antirumore. Procedure di salita iniziale. La procedura (Disposizione DGAC 42/674/A3/4.2 del 21 marzo 1996) prescrive, che durante la fase di salita iniziale i piloti dovranno mantenere i seguenti parametri: a) fino a 1500 FT QFE: - potenza di decollo; - flap di decollo; - salita alla V2 + 10/20 KT IAS nel rispetto dell assetto massimo; b) a 1500 FT QFE: ridurre la spinta e salire alla V2 + 10/20 KT IAS fino a 3000 FT QFE ; c) a 3000 FT QFE: - accelerare gradualmente fino alla velocità di salita in rotta retraendo i flap. Tale procedura non si applica in presenza di avverse condizioni atmosferiche o per ragioni di sicurezza. Procedure di avvicinamento e atterraggio. I piloti devono condurre il loro volo ad una velocità che permetta la manovra dell aeromobile in configurazione pulita fino ad una distanza di circa 12 NM dal punto di contatto. La velocità raccomandata è di 210 KT ± 10 KT o minima di manovra se più alta. La successiva parte dell avvicinamento, sia strumentale che a vista, deve essere condotta con una pendenza opportunamente regolata per ottenere, se possibile una discesa continua, l intercettazione del sentiero di avvicinamento non al di sotto di 3000 FT QFE e la stabilizzazione dell A/M non oltre l OM o posizione equivalente. La tecnica di esecuzione deve prevedere un processo di decelerazione dell A/M e di variazione della configurazione aerodinamica tale da ottenere velocità e configurazione finali all OM, FAF o posizione equivalente. 25

26 L applicazione di tale procedura è raccomandata purché essa sia compatibile con le istruzioni ATC e le condizioni meteorologiche siano favorevoli. Sono consentite deroghe per avvicinamenti di precisione, CAT II e III. L avvicinamento, sia strumentale che a vista, dovrà essere effettuato con un angolo di discesa non inferiore all angolo del sentiero di discesa ILS o inferiore a 3 se non è previsto un ILS. Comunque gli aeromobili che effettuano l avvicinamento a vista dovranno intercettare il sentiero di discesa ad una quota non inferiore a 1000 FT QFE. C. Distribuzione del traffico Uso alternato delle piste per le partenze L evolversi della situazione operativa di Malpensa a seguito del dehubbing e della crisi globale ha determinato una fase di studio da parte dei membri della Commissione Aeroportuale. Quest ultima ha ripreso i lavori nel 2009 dopo una valutazione delle problematiche che rendevano instabile l assetto dello scenario operativo: a) la distribuzione dei voli sulle differenti direttrici di decollo era stata realizzata con una forte connessione con le necessità del vettore di bandiera (Alitalia), lo scenario era quindi progettato per ottimizzare le operazioni Hub Alitalia b) il mix delle tipologie di aeromobili si era fortemente modificato: una drastica diminuzione di MD80 (de-hubbing verso FCO) c) era fortemente mutato anche il cosiddetto fideraggio cioè la quantità e la tipologia dei voli light/regional che concentravano i passeggeri nell aeroporto hub di Malpensa per poter rendere più efficace ed efficiente i successivi collegamenti verso altri aeroporti d) incremento da parte di molte compagnie (in particolare Easyjet e di Lufthansa Italia) dell utilizzo di velivoli tecnicamente più evoluti quindi con minore impatto ambientale e) significativo cambio complessivo di destinazioni offerte sull aeroporto di Malpensa. In sede della Commissione aeroportuale è stata effettuata una proposta focalizzata da SEA, ENAC ed ENAV, che evidenziava molti elementi di miglioramento: 1) Ridistribuire il traffico sulle rotte di uscita esistenti e, come conseguenza, determinare una più equa distribuzione del rumore 2) Garantire momenti di silenzio assoluto ad intervalli regolari; 3) Accorciare alcune rotte di volo per ridurre le emissioni di CO 2 ; 26

27 4) Rendere lo scenario più aderente all attuale situazione operativa; 5) Ridurre il numero di cambi pista e di SIDs convergenti tra loro (con un significativo incremento del livello di safety dell operatività) La soluzione è stata sperimentata a settembre 2010 e dopo essere stati illustrati i dati di operatività ed acustici è stato confermato il raggiungimento degli obiettivi dell intervento. Significativa è stata l introduzione: - dell uso alternato delle piste che si basa sulla rotazione di due giornate tipo: primo giorno: dalle h alle h 13.30, RWY 35L dalle h alle h 22.30, RWY 35R secondo giorno: dalle h alle h 13.30, RWY 35R dalle h alle h 22.30, RWY 35L - dell instradamento dei velivoli in base alle loro caratteristiche e destinazioni sulle differenti rotte/radiali di salita iniziale. Nel marzo 2011 si è introdotto il criterio di compensazione per riequilibrare delle situazioni di disallineamento rispetto alle % di distribuzione del traffico (riequilibratura delle variazioni conseguenti a condizioni meteo particolari o altre casistiche che possano modificare la normale operatività dello scalo). Continua da parte del gestore Aeroportuale, di ENAC e di ENAV l azione di analisi dinamica della situazione per minimizzare gli impatti; vedasi la recente ipotesi di definizione di una ulteriore SID di uscita dalla pista 35R/17L (070 al vaglio della Commissione Aeroportuale) e l istituzione della specifica SID 17L di minimo impatto acustico. Restrizioni notturne Dalle alle (orario locale) dovranno essere usate: pista 35L per gli atterraggi. pista 17R usata per i decolli. Quando la pista 17R non è utilizzabile per: motivi di sicurezza (safety, security) motivi meteorologici; ritardi superiori ai 20 minuti al punto di attesa; la pista 35L sarà utilizzata per i decolli. 27

28 Se le pista 35L/17R non è disponibile, per i decolli verrà utilizzata la pista 35R. Inoltre in questo ambito riveste particolare significato la limitazione dei voli notturni, in merito ai quali SEA da tempo ha in corso una serie di verifiche nel tentativo di ridurli, cercando di collocarli nelle fasce estreme del periodo notturno, così da estendere quanto più possibile la fascia oraria di quiete notturna. D. Attività a terra Tali attività sono relative alla regolamentazione dell uso di: - Reverse (inversori di spinta: ausilio per la frenata durante l atterraggio) La Disposizione DGAC n. 42/255/R2/1-9 datata 17 Marzo 1997 prevede infatti che l uso del reverse ad una potenza superiore al minimo è permesso solo per comprovate ragioni di sicurezza o ragioni operative. Il mancato rispetto di questa prescrizione può provocare un inquinamento acustico significativo sul territorio circostante l aeroporto. - Auxiliary Power Units (APU) L uso degli impianti di bordo Auxiliary Power Units (APU): è consentito solo per avviare i motori ma solo 5 prima del STD. Per comprovati straordinari motivi di manutenzione l APU può essere mantenuto acceso; detta operazione dovrà essere contenuta nel minor lasso di tempo possibile. Qualora non siano disponibili generatori fissi della dotazione aeroportuale, l APU potrà essere acceso 60 prima del STD e spento 20 dopo l arrivo. - Prove motori Le prove motori non sono consentite se non quelle pre-volo. Altre richieste di effettuazione delle prove motori sono valutate ed eventualmente autorizzate nel periodo alba/tramonto e per non più di

29 10. STRATEGIE DI LUNGO TERMINE L approccio strategico di SEA sarà sempre improntato al continuo riferimento ai principi di approccio bilanciato propri del D.Lgs. 13 del 17 gennaio 2005 con il quale l Italia ha recepito la Direttiva 2002/30/CE. SEA è anche impegnata ad attivare forme specifiche di intervento nei confronti dei rappresentanti dell Amministrazione Pubblica e dei cittadini residenti nei comuni limitrofi all aeroporto al fine di continuare l opera di sensibilizzazione mirata ad evitare il proliferare di nuove costruzioni a ridosso dell aeroporto. E confermato inoltre il ruolo propositivo presso le compagnie aeree per la sensibilizzazione all impiego di aeromobili di nuova generazione e comunque a impatto contenuto, sia in merito alle problematiche di tipo acustico, sia con riferimento alle emissioni in atmosfera. Ulteriore dimensione è quella rappresentata dall utilizzo di modalità PRNAV per la definizione (e il controllo) delle direttrici di decollo, fattore importante per la riduzione dell inevitabile dispersione del traffico dovuta sia a problematiche di sicurezza sia a condizioni meteo climatiche rapportate al carico effettivo di ogni aeromobile. Sea continua a garantire l attività di analisi puntuale dei dati acustici rilevati dalle centraline facenti parte della rete di monitoraggio del rumore aeroportuale. Inoltre SEA si impegna a migliorare ed implementare la stessa rete di monitoraggio per mantenere e ottenere livelli ottimali di gestione, secondo quanto definito dalla Linee Guida Regionali. Per quanto concerne le procedure di volo e la distribuzione dei voli sulle singole SID SEA rinnova il proprio impegno a continuare le analisi, le simulazioni richieste e lo studio di eventuali proposte nell ambito della Commissione Aeroportuale, con il prezioso supporto di ENAV, di ENAC ed ARPA, con l obiettivo di trovare modalità operative condivise. 29

30 11. INTERVENTI PIANIFICATI, INFORMAZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO E TEMPISTICHE Di seguito, sono riportati in modo schematico i dati disponibili inerenti gli interventi di rilievo già effettuati e quelli in via di realizzazione o di studio, dai quali è possibile desumere alcuni significativi elementi relativi al rapporto costo-benefici degli interventi stessi. Interventi già effettuati o in atto Limitazioni nell utilizzo degli inversori di spinta(reverse thrust) Rete di monitoraggio del rumore aeroportuale costituita da 8 centraline fisse Limitazione all esecuzione di prove motori Limitazioni nell utilizzo degli impianti di bordo Auxiliary Power Units (APU) Uso alternato delle piste per le partenze e restrizioni notturne nell utilizzo delle piste Predisposizione di un unità operativa monitoraggio rumore aeroportuale: - gestione del sistema di acquisizione del rumore aeroportuale; - manutenzione rete monitoraggio; - effettuazione di campagne di misura specifiche; - valutazioni revisionali tramite software di simulazione modellistica; - interventi di up grading. Insonorizzazioni edifici pubblici ricadenti nell intorno di Malpensa Sviluppo della rete di monitoraggio del rumore aeroportuale per un totale di 17 centraline fisse Divieto di accesso per gli aeromobili certificati capitolo 2 Annesso 16 ICAO Delocalizzazione delle residenze classificate incompatibili con le attività aeroportuali Sensibilizzazione nei confronti delle compagnie Costo Tempistica Popolazione interessata Non quantificabile Dal 1997 Tutta la popolazione a ridosso della pista 35R Acquisita in uso dalla Provincia di Varese Rete attiva dal 1994 e gestita da SEA dal 2001 Tutta la popolazione vicina Non quantificabile Dal 2000 Tutta la popolazione a ridosso dello scalo Non quantificabile Dal 2000 Tutta la popolazione a ridosso dello scalo Non quantificabile Dal 2000 Tutta la popolazione vicina e di area vasta Dal 2000 Tutta la popolazione vicina e di area vasta miliardi di lire Edifici/popolazione interessata Tutta la popolazione vicina e di area vasta Non quantificabile Dal 2002 Tutta la popolazione vicina e di area vasta mln di circa Edifici/popolazione interessata 800 Non quantificabile Dal 2009 Tutta la popolazione vicina e di area vasta 30

31 aeree per utilizzo di aerei più performanti Sensibilizzazione nei confronti degli amministratori pubblici sulla necessità di non costruire nelle vicinanze dello scalo Equa ridistribuazione del traffico ed uso alternato piste Introduzione del criterio delle compensazioni Implementazione ed ammodernamento della rete di monitoraggio del rumore con l introduzione di centraline più performanti ed in grado di acquisire maggiori informazioni Non quantificabile Dal 2009 Comuni di sedime e limitrofi Non quantificabile Dal 2010 Tutta la popolazione vicina e di area vasta Non quantificabile Dal 2011 Tutta la popolazione vicina e di area vasta Tutta la popolazione vicina e di area vasta Interventi in fase di realizzazione e/o di studio Implementazione e ammodernamento della rete di monitoraggio del rumore con l introduzione di centraline più performanti ed in grado di acquisire maggiori informazioni Specializzazione dell unità operativa del monitoraggio del rumore e migliorie del sistema di acquisizione del rumore aeroportuale Proseguimento dell azione di sensibilizzazione nei confronti delle compagnie aeree per l utilizzo di aerei più performanti Sensibilizzazione nei confronti degli amministratori pubblici sulla necessità di non costruire nelle vicinanze dello scalo Sperimentazione di nuove rotte di decollo (SID) Costo Tempistica Popolazione interessata Tutta la popolazione vicina e di area vasta Tutta la popolazione vicina e di area vasta Non quantificabile Tutta la popolazione vicina e di area vasta Non quantificabile Comuni di sedime e limitrofi Non quantificabile 2013 Comuni di sedime e limitrofi

32 12. VALUTAZIONE DELL ATTUAZIONE E DEI RISULTATI Sea intende monitorare periodicamente e con estrema attenzione l andamento dell attuazione del piano d azione e della situazione acustica del territorio circostante l aeroporto, come peraltro sta facendo da tempo con risultati apprezzabili. L evolversi della situazione operativa di Malpensa a seguito del dehubbing e della crisi globale ha determinato una fase di studio da parte dei membri della Commissione Aeroportuale. Quest ultima ha ripreso i lavori nel 2009 dopo una valutazione delle problematiche che rendevano instabile l assetto dello scenario operativo. SEA continua con ENAC ed ENAV nella sua azione di analisi dinamica della situazione per minimizzare gli impatti acustici sul territorio circostante (vedasi la recente ipotesi di definizione di una ulteriore SID di uscita dalla pista 35R/17L e l istituzione della specifica SID 17L di minimo impatto acustico). 13. CONCLUSIONI SEA, con l intento di controllare le azioni programmate nel presente Piano di Azione, si impegna a: - proseguire il monitoraggio dell andamento della situazione acustica del territorio circostante l aeroporto, come sta effettuando da tempo con risultati apprezzabili, sia mediante le centraline appartenenti alla rete di monitoraggio del rumore aeroportuale, sia con specifiche campagne di misura; - elaborare e simulare scenari, nelle opportune sedi in proprio e in collaborazione con altri soggetti, per valutare la corrispondenza tra le ipotesi fatte e i risultati ottenuti, al fine di contribuire a formulare nuove ipotesi di soluzione dei problemi di volta in volta rilevati. - continuare il confronto con gli enti locali e con i rappresentanti territoriali, valorizzando i contributi utili a contenere e limitare l impatto acustico complessivo generato dalla presenza dell aeroporto, consapevole che le diverse realtà devono trovare un punto d incontro che renda la convivenza accettabile a tutti; Nel momento in cui la Commissione Aeroportuale di Malpensa perverrà alla definizione dell intorno aeroportuale potranno essere redatti opportuni Piani di Azione concreti e realmente finalizzati a conseguire un vantaggio per le popolazioni coinvolte. Inoltre l attività di SEA volta alla richiesta di chiarimenti normativi da parte delle istituzioni in merito agli interventi da effettuare in caso di situazioni di incompatibilità o di eventuali superamenti, che si potrebbero verificare dopo l approvazione della zonizzazione aeroportuale, attuerà i presupposti per interventi mirati e validi a livello normativo. 32

Aeroporti di Milano MALPENSA. Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05 - sintesi non tecnica-

Aeroporti di Milano MALPENSA. Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05 - sintesi non tecnica- Aeroporti di Milano MALPENSA Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05 - sintesi non tecnica- 18 luglio 2013 INDICE 1. Introduzione 2 2. Descrizione dell Aeroporto di Malpensa 2 3. Autorità competente

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n.9175.arpl

UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n.9175.arpl L aeroporto di Bergamo Orio al Serio insiste sul territorio dei comuni di Orio al Serio, di Grassobbio e di Seriate, e si trova a pochi chilometri dal centro di Bergamo. Lo sviluppo programmato a partire

Dettagli

AEROPORTO DI MALPENSA. D. Lgs. 194/05

AEROPORTO DI MALPENSA. D. Lgs. 194/05 AEROPORTO DI MALPENSA Mappatura acustica dell infrastruttura aeroportuale D. Lgs. 194/05 Mappatura acustica ex D.Lgs 194/05 a cura di SEA Aeroporti di Milano Data: 29 giugno 2012 1 INTRODUZIONE La presente

Dettagli

AEROPORTO DI LINATE. D. Lgs. 194/05

AEROPORTO DI LINATE. D. Lgs. 194/05 AEROPORTO DI LINATE Mappatura acustica dell infrastruttura aeroportuale D. Lgs. 194/05 Mappatura acustica ex D.Lgs 194/05 a cura di SEA Aeroporti di Milano Data: 29 giugno 2012 1 INTRODUZIONE La presente

Dettagli

Aeroporti di Milano LINATE. Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05

Aeroporti di Milano LINATE. Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05 Aeroporti di Milano LINATE Piano d Azione ai sensi del D.Lgs. 194/05 18 luglio 2013 INDICE 1. Introduzione 3 2. Descrizione dell Aeroporto di Linate 4 3. Autorità competente 8 4. Contesto giuridico 11

Dettagli

Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione. Ing. Galileo Tamasi Program Manager

Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione. Ing. Galileo Tamasi Program Manager Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione Ing. Galileo Tamasi Program Manager Contents - Introduzione - Lo schema logico della procedura di mitigazione - La costruzione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Zonizzazione Acustica

Zonizzazione Acustica Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Via Po, n. 5 40139 - BOLOGNA tel 051/6223811 - fax 051/543255 P.IVA e C.F. 04290860370 Sezione Provinciale di Forlì-Cesena C.P. 345

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico 1 VISTO il decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, recante il Codice delle assicurazioni private ed in particolare l articolo 132, recante Obbligo a contrarre;

Dettagli

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento

Dettagli

COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE

COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE Attività rumorose temporanee nelle manifestazioni ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 950/45 DEL 23/07/2009 1. Descrizione del procedimento

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI

PROTOCOLLO D INTESA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI PROTOCOLLO D INTESA TRA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI Per l installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti di stazioni radio base Vista la legge del 22 febbraio

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 Approvazione criteri per l assegnazione contributi ai Soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali per le attività delle Equipe Adozioni e per la promozione dell affidamento

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione.

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione. Le schede Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione Eleonora Morfuni L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) S 10/2012 gennaio 2012 Le schede ** Indice 1. L influsso

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04.

COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04. Allegato A COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE REVISIONE E AGGIORNAMENTO 2013 Piano di Classificazione Acustica adottato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO SETTORE SVILUPPO DEL TERRITORIO SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA 1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

RISOLUZIONE N. 71/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 71/E QUESITO RISOLUZIONE N. 71/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 20 marzo 2009 ot. 2005/ OGGETTO: Istanza di Interpello - Imposta sul valore aggiunto - Requisiti di territorialità delle cessioni relative

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it redatto ai sensi del decreto legislativo n 196/2003 2 GENNAIO 2014 documento pubblico 1 PREMESSA 3 SEZIONE

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGETTO COORDINAMENTO ATTIVITA'FERROVIA DEL BRENNERO E INTERMODALITA' Prot. n. 19 P306 08 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 36 DI DATA 11 Dicembre 2008 O G G E T T O: Legge

Dettagli

(iii) per adempiere alle obbligazioni di consegna delle azioni derivanti da programmi di distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, di opzioni su

(iii) per adempiere alle obbligazioni di consegna delle azioni derivanti da programmi di distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, di opzioni su MONCLER S.p.A. Sede sociale in Milano, Via Stendhal, n. 47 - capitale sociale euro 50.000.000,00 i.v. Registro delle Imprese di Milano, codice fiscale e partita IVA 04642290961 - REA n 1763158 Relazione

Dettagli

REGOLAMENTO DISCIPLINA GENERALE DELLA PROTEZIONE ANTINCENDIO PER GLI AEROPORTI DI AVIAZIONE GENERALE E LE AVIOSUPERFICI

REGOLAMENTO DISCIPLINA GENERALE DELLA PROTEZIONE ANTINCENDIO PER GLI AEROPORTI DI AVIAZIONE GENERALE E LE AVIOSUPERFICI REGOLAMENTO DISCIPLINA GENERALE DELLA PROTEZIONE ANTINCENDIO PER GLI AEROPORTI DI AVIAZIONE GENERALE E LE AVIOSUPERFICI Edizione n 1 approvata con disposizione d urgenza del Direttore Generale n. 9/DG

Dettagli

Ritenuto necessario provvedere in merito;

Ritenuto necessario provvedere in merito; PROGRAMMA TRIENNALE LL.PP. 2010/2012. AGGIORNAMENTO SCHEMA. APPROVAZIONE PROGETTO PRELIMINARE PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO.- LA GIUNTA COMUNALE Premesso: 1. che la direttiva dell Unione Europea

Dettagli

Controlli pubblici e certificazioni ambientali. Rapporti tra due istituti distinti.

Controlli pubblici e certificazioni ambientali. Rapporti tra due istituti distinti. ARPA EMILIA-ROMAGNA Controlli pubblici e certificazioni ambientali. Rapporti tra due istituti distinti. Sicurezza sul lavoro e certificazioni ambientali: lo scenario delle responsabilità Bologna 16 ottobre

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 22 MARZO 2012 102/2012/R/EEL DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DELLO SCHEMA DI PIANO DECENNALE DI SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE, PREDISPOSTO DAL GESTORE DEL SISTEMA ENERGETICO

Dettagli

Regolamento Approvato con delibera C.C. n. 35/91/190 del 29/03/2004

Regolamento Approvato con delibera C.C. n. 35/91/190 del 29/03/2004 Regolamento Comunale per l installazione e l esercizio degli impianti radiobase per telefonia mobile e per teleradiocomunicazioni per la diffusione di segnali radio e televisivi. Regolamento Approvato

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA DCO 2/08 AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (Articolo 2, comma 3, dei decreti ministeriali 20 luglio 2004) Documento per

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale Comune di Monterotondo (RM) Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per la forma di affidamento

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ENERGIA, ARIA E RUMORE

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ENERGIA, ARIA E RUMORE PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ENERGIA, ARIA E RUMORE Prot. Generale N. 0024235 / 2014 Atto N. 1175 OGGETTO: Adempimenti connessi

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA DEFINIZIONE DEI CRITERI E DEI PARAMETRI PER LA DETERMINAZIONE DEGLI ORGANICI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO TECNICO ED AUSILIARIO (ATA) DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E EDUCATIVE

Dettagli

R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE. Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale. Servizio Segreteria della Giunta

R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE. Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale. Servizio Segreteria della Giunta R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale Servizio Segreteria della Giunta Disciplinare sull utilizzo della posta elettronica certificata

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Riferimenti legislativi: D.Lgs 152/2006 e sue integrazioni con il D.Lgs 4/2008 art.242-245-248-249-304-allegato 4, parte IV Realizzazione di un

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE Circolare n. 5 del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE 1 Premessa... 2 2 Detassazione dei premi di produttività... 2 2.1 Regime

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

CITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9)

CITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9) REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI PORDENONE CITTA DI SACILE Piano comunale di settore per la localizzazione degli Impianti fissi di telefonia mobile (L.R. n. 028 del 06 dicembre 2004,

Dettagli

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli