REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO ALIMENTAZIONE VEGETALE. revisione data verifica approvazione Pagina 0 20/10/05 RQ LTM 1 di 9
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1 PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER LA PRODOTTO 0 20/10/05 RQ LTM 1 di 9
2 1.INTRODUZIONE 3 2.TERMINOLOGIA PRODUTTORE FAMIGLIA DI PRODOTTO CAMPIONATURA PIANO PER LA QUALITÀ DI PRODOTTO CONTAMINAZIONE CROCIATA CREAZIONE PIANO QUALITA SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE GLOSSARIO E RIFERIMENTI Glossario Riferimenti RESPONSABILITÀ CARATTERISTICHE CERTIFICATE VALUTAZIONE DEI FORNITORI GESTIONE DEL PROCESSO Descrizione grafica delle fasi coinvolte (flow-chart) Spiegazione del processo Controlli e collaudi Registrazioni IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA AZIONI CORRETTIVE E GESTIONE PRODOTTI NON CONFORMI FORMAZIONE DEL PERSONALE AUDIT PIANO DEI CONTROLLI E DEI CAMPIONAMENTI 7 4.VALUTAZIONE PRESSO IL PRODUTTORE OTTENIMENTO E MANTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE (AD INTEGRAZIONE DELLA SEZ. 6, 7 E 8 DELLA GP01P) 8 5.UTILIZZO DEL LOGO E DICITURE (AD INTEGRAZIONE DELLA GP05P) 9 PREMESSA Il presente documento viene emesso con revisione 0. Le modifiche apportate sono solo dovute al cambio di denominazione e al cambio di logo della società. 0 20/09/2006 RQ LTM 2 di 9
3 1. INTRODUZIONE La procedura di seguito descritta mira ad illustrare le metodiche e requisiti aggiuntivi per la certificazione di prodotto alimentazione vegetale nell alimentazione zootecnica senza utilizzo di proteine animali trasformate, grassi di origine animale. Le presenti regole particolari sono integrative rispetto a quanto previsto dal Regolamento Generale per la certificazione di conformità di prodotto (GP01P) e forniscono una specifica regolamentazione relativa alla procedura ed ai requisiti di un prodotto e/o famiglia di prodotti. Esse pertanto devono essere applicate unitamente al documento GP01P, le cui disposizioni sono in ogni caso da considerarsi prevalenti su quelle riportate in queste regole, qualora insorgano interpretazioni discordanti in ordine alle stesse. 2. TERMINOLOGIA 2.1 PRODUTTORE Per produttore si intende l azienda che produce e/o pone sul mercato, sotto suo nome il prodotto oggetto delle presenti regole, assumendo la completa responsabilità sullo stesso. Il produttore che ha ottenuto la concessione del diritto d uso del Marchio Bureau Veritas assume la denominazione di licenziatario. 2.2 FAMIGLIA DI PRODOTTO Si intende l insieme dei prodotti previsti nell ambito di una determinata norma di riferimento o aventi, materie prime similari. 2.3 CAMPIONATURA Lotto di prodotti da sottoporre a verifiche e prove di conformità, definito in base alle seguenti variabili: Numero di famiglie di prodotto oggetto di certificazione Tipo di materie prime impiegate Stabilimenti di produzione Altre informazioni rilevanti contenute nel piano della qualità del produttore 2.4 PIANO PER LA QUALITÀ DI PRODOTTO Insieme delle particolari modalità operative, delle risorse e delle sequenze delle attività relative attuate dal produttore per garantire la qualità di un determinato prodotto o famiglia di prodotti in relazione alle caratteristiche certificate. 2.5 CONTAMINAZIONE CROCIATA Evento imprevisto la cui analisi delle cause dimostri la fortuita e non intenzionale presenza di materia prima non prevista nella fabbricazione del prodotto. 0 20/09/2006 RQ LTM 3 di 9
4 2.6 Tipologia di alimentazione zootecnica che escluda: - grassi animali - proteine animali trasformate CREAZIONE PIANO QUALITA Deve essere stilato un disciplinare/piano di prodotto che soddisfi almeno i requisiti di seguito descritti. 3.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Deve essere definito chiaramente lo scopo della certificazione in funzione della scelta aziendale: - Caratteristiche oggetto di certificazione - applicabilità a tutti gli anelli della filiera di produzione - Dagli allevamenti ai Centri di distribuzione Deve essere compreso anche il Mangimificio che produce gli alimenti. Lo scopo della certificazione non può coincidere con indicazioni contenute in normative cogenti, deve quindi focalizzarsi su limiti più restrittivi. Specificare inoltre chiaramente il campo di applicazione, precisando i prodotti interessati alla certificazione ed i siti coinvolti. 3.2 GLOSSARIO E RIFERIMENTI Glossario Specificare e chiarire i termini contenuti nel piano della qualità Riferimenti UNI EN ISO 9001:2000 Inoltre è necessario indicare tutta la normativa nazionale/europea applicabile tra cui: UNI Sistema di rintracciabilità nelle filiere agro-alimentari UNI 10939:2001 UNI Sistema di rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari UNI 11020: per proteine animali trasformate: la farina di carne e ossa, la farina di carne, la farina di ossa, la farina di sangue, il plasma essiccato e altri emoderivati, le proteine idrolizzate, la farina di zoccoli, la farina di corna, la farina di frattaglie di pollame, la farina di penne, i ciccioli essiccati, la farina di pesce, il fosfato dicalcico non ottenuto chimicamente da materie prime inorganiche, la gelatina e i prodotti analoghi, compresi i miscugli, i mangimi, gli additivi di mangimi e i miscugli che contengono tali prodotti (Decisione CEE/CEEA/CECA n 766 del 04/12/2000Si escludono anche farine di pesce. Si sottolinea che, nel caso in cui l azienda non riesca ad eliminare dalla ricetta il latte e prodotti lattieri, tale presenza in ricetta dovrà essere specificata nel disciplinare aziendale e nella scheda tecnica del certificato. 0 20/09/2006 RQ LTM 4 di 9
5 3.3 RESPONSABILITÀ Le responsabilità di gestione del piano qualità e di ogni fase del prodotto devono essere riepilogate/definite. 3.4 CARATTERISTICHE CERTIFICATE Deve essere chiaramente indicata la caratteristiche certificata per ogni tipologia di prodotto. Alimentazione vegetale: Non utilizzo di proteine e grassi animali nel mangime 3.5 VALUTAZIONE DEI FORNITORI La valutazione dei fornitori deve essere documentata e deve comprendere, in funzione della criticità, almeno i seguenti punti: - Indagine sulle materie prime in relazione al requisito vegetale - Rapporto contrattuale definito fra le parti che specifichi il requisiti relativi al vegetale - Piano dei controlli e audit sul fornitore - Presenza di procedure documentate in grado di dimostrare: chiara definizione di lotto, elementi di rintracciabilità e procedure di richiamo, gestione della contaminazione crociata 3.6 GESTIONE DEL PROCESSO Deve esistere chiara descrizione delle fasi di processo dall arrivo merci fino alla consegna. Tale descrizione del processo deve includere: Descrizione grafica delle fasi coinvolte (flow-chart) Devono essere riepilogati uno o più diagrammi le fasi per ottenere circa la caratteristica vegetale. Es: 1 allevamenti allevamenti Macelli/ Centri di raccolta 0 20/09/2006 RQ LTM 5 di 9
6 Es. 2 mangimificio 1 Ricezione MP confezionate 2 Stoccaggio 3 Registro materie prime Scelta ricetta 4 5 Dosaggio MP liquide Dosaggio minicomp. solidi Dosaggio macro e medio comp. solidi Spiegazione del processo Per ogni diagramma e per ognuna delle fasi descritte devono essere riepilogate le azioni e le procedure per la gestione del processo. Devono essere previste specifiche procedure per il controllo della contaminazione crociata Controlli e collaudi Per ogni diagramma e per ognuna delle fasi descritte devono essere riepilogati i controlli ed i collaudi previsti dall azienda per tenere sotto controllo il processo Registrazioni Devono essere riepilogati tutti i documenti operativi e di registrazione che dimostrano quanto previsto. 3.7 IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA Deve essere chiaramente procedurizzata una metodica che permetta rintracciare le differenti materie prime utilizzate. 0 20/09/2006 RQ LTM 6 di 9
7 Deve essere presente specifica procedura documentata (o altra forma equivalente) che definisca le metodiche di identificazione per le differenti fasi di processo. Nella definizione delle procedure di tracciabilità bisogna tenere conto della normativa cogente/volontaria in tema di rintracciabilità. Deve essere presente una procedura scritta di richiamo del prodotto. 3.8 AZIONI CORRETTIVE E GESTIONE PRODOTTI NON CONFORMI Devono essere applicate delle procedure documentate che descrivono: La gestione delle non conformità La gestione delle azioni correttive Tutte le non conformità e le azioni correttive relative alle caratteristiche certificate, di qualsiasi entità, devono essere documentate e sono fatte oggetto di una ricerca di cause documentata. Le azioni correttive e le non conformità devono sempre messe a disposizione di Bureau Veritas. 3.9 FORMAZIONE DEL PERSONALE Il personale deve essere formato circa le prescrizioni previste da disciplinare AUDIT Devono essere previste procedure di audit: - presso i fornitori critici ( da effettuare direttamente o tramite ausilio di ente terzo) 2 - presso le funzioni aziendali coinvolte 3.11 PIANO DEI CONTROLLI E DEI CAMPIONAMENTI Deve esistere un piano di controlli e di campionamenti delle materie prime. I relativi aggiornamenti sono immediatamente sottoposti alla verifica del valutatore Bureau Veritas in fase di sorveglianza. Il piano dei controlli /campionamenti deve indicare almeno: fase di processo modalità di azione controlli limiti azioni da intraprendere in caso di non conformità responsabilità 2 Laddove applicabile 0 20/09/2006 RQ LTM 7 di 9
8 Per le seguenti caratteristiche debbono essere previste le seguenti analisi: caratteristica Analisi limiti 3 Note No proteine animali trasformate, grassi animali ricerca farine animali nei mangimi Assenza ricerca colesterolo nei mangimi (% colesterolo su in saponificabile e colesterolo/fase < 1.5% e/o < 100 ppm (mg/kg) grassa) < 1.5% e/o < 200 ppm (mg/kg) per avicoli e altre specie Per bovini 4 Deve essere dimostrata la significatività del campionamento. Nota : Il laboratorio deve essere inserito nella lista dei fornitori qualificati e deve essere verificato periodicamente a fronte di parametri predefiniti (es. accreditamenti, partecipazione a circuiti di ring test, n analisi fatte/anno). Il laboratorio utilizzato deve dare evidenza di conformità alla UNI CEI EN 45001/17025 (vedi GP01P). 4. VALUTAZIONE PRESSO IL PRODUTTORE - OTTENIMENTO E MANTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE (AD INTEGRAZIONE DELLA GP01P) Il diritto d uso del marchio, che si acquisisce dopo aver superato i controlli, le prove iniziali e le valutazioni in campo. L uso del marchio è regolamentato dalla procedura GP05P. Le valutazioni consistono in: Visita in campo effettuata presso la/e unità produttiva/e e, ove opportuno, un campione dei fornitori critici visita di sorveglianza sul sistema produttivo a cadenza prestabilita effettuata presso la/e unità produttiva/e e, ove opportuno, un campione dei fornitori critici prove di laboratorio sui prodotti certificati (prova di tipo + prove di sorveglianza), secondo il programma definito da Bureau Veritas (SF12p); Le analisi effettuate vengono di seguito riepilogate: Costituenti di origine animale negli alimenti per animali "ricerca di farine animali" DM 30/09/1999 suppl. 14 GU n /05/ Nel caso dei bovini si deve far riferimento a quanto previsto dal Reg. 1760/200 e relative circolari 0 20/09/2006 RQ LTM 8 di 9
9 Ricerca di grassi animali nei mangimi NGD B4-76 o UNI "sostanza grassa" (espressa in %) NGD C71-89 "analisi GLC su colonna capillare della frazione sterolica" (esprime dati per ogni sterolo in %; il totale fa 100) NGD C72-89 "colesterolo" (espresso in mg/kg = ppm) eventuali visite non pianificate presso i rivenditori autorizzati dal produttore e lungo la filiera. Nella sua qualità di proprietario del marchio Bureau Veritas può eseguire senza preavviso prelievi casuali sui prodotti certificati, sia presso i consumatori, nonché presso clienti, rivenditori, per effettuare test di rintracciabilità a ritroso e controlli analitici. Le prove iniziali consistono nell esecuzione, presso il/i laboratori di prova qualificati secondo i criteri stabiliti nella GP01P (sez. 7.2) e presso laboratori aziendali, delle prove precedentemente programmate dai valutari/ispettori Bureau Veritas, sulla campionatura prelevata nel corso della visita iniziale. A seguito della prova di tipo su prodotto finito devono essere stabilite prove di sorveglianza. I criteri per la campionatura dei prodotti oggetto di prova dipendono dai fattori di seguito esposti: Numero di famiglie di prodotto; Numero di stabilimenti produttivi; Numero di linee di produzione; Tipo di materia prima impiegata. Tra i campioni prelevati, almeno 1 (uno) per stabilimento deve essere inviato ad un laboratorio esterno qualificato Bureau Veritas. 5. UTILIZZO DEL LOGO E DICITURE (AD INTEGRAZIONE DELLA GP05P) L uso del marchio è regolamentato dalla procedura GP05P. Qualsiasi dicitura e/o uso del marchio relativo alla certificazione deve essere approvata preventivamente da Bureau Veritas. 0 20/09/2006 RQ LTM 9 di 9
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