Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Servizio Tecnico Centrale ******

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Servizio Tecnico Centrale ******"

Transcript

1 Master in: Innovazione nella Progettazione, Riabilitazione e Controllo delle Strutture in Cemento Armato Via Vito Volterra, Roma Tel , Fax DOCUMENTO DI STUDIO Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Servizio Tecnico Centrale ****** NORME TECNICHE PER IL CALCOLO, L ESECUZIONE ED IL COLLAUDO DELLE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO ORDINARIO E PRECOMPRESSO E DELLE STRUTTURE METALLICHE Approvate dall Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei lavori pubblici nell adunanza dell 11 aprile 2003, con voto n.288/02 Revisionate dal Servizio Tecnico Centrale in data 17/6/2003 ******

2 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DECRETO Norme tecniche per la progettazione, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato ordinario e precompresso e delle strutture metalliche IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Vista la legge 5 febbraio 1971, n.1086, recante norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica; Visto il decreto ministero dei lavori pubblici 9 gennaio 1996; Visto il decreto ministero dei lavori pubblici 14 febbraio 1992; Considerato che, ai sensi dell art.21 della citata legge 5 novembre 1971 n.1086, occorre apportare modifiche alle norme tecniche alle quali devono uniformarsi le costruzioni di cui alla legge medesima; Visto il testo delle norme tecniche predisposto a cura del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei lavori pubblici; Sentito il Consiglio Nazionale delle Ricerche; Sentito il Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che si è espresso favorevolmente con il Parere n.288/02 emesso dall Assemblea generale in data 11 aprile 2003; Espletata la procedura di cui alla legge 21 giugno 1986 n.317, emanata in ottemperanza alla Direttiva CEE n.83/189; Decreta: Art.1 Sono approvate le allegate Norme tecniche per la progettazione,l esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato ordinario e precompresso e delle strutture metalliche di cui alla legge 5 novembre 1971, n.1086, ad integrale sostituzione di quelle di cui ai precedenti decreti 14 febbraio 1992 e 9 gennaio 1996; E consentita l applicazione delle norme europee sperimentali Eurocodice 2 Progettazione delle strutture in calcestruzzo, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici ed Eurocodice 3 Progettazione delle strutture in acciaio, parte 1-1, regole generale e regole per gli edifici nelle Pag. 1

3 rispettive versioni in lingua italiana, pubblicate a cura dell UNI (UNI ENV , ratificata in data gennaio 1993 ed UNI ENV , ratificata in data giugno 1994), come modificate ed integrate rispettivamente dalle prescrizioni di cui alla Parte II, Sezione III ed alla Parte III, Sezione III, delle norme tecniche di cui al comma 1. Art.2 L adozione da parte del progettista, e sotto sua responsabilità, di uno dei sistemi normativi indicati rispettivamente ai punti 1, 2 e 3 della Parte generale, paragrafo pg2, delle norme tecniche di cui all art.1, ne comporta l applicazione unitaria ed integrale all intero organismo strutturale. L inosservanza delle norme di cui all art.1 è sanzionata ai sensi della legge 5 novembre 1971, n Art.3 Le norme tecniche di cui all art.1 devono essere osservate per tutte le opere, se e per quanto, per la specifica categoria di opere, non viga diversa regolamentazione. Art.4 Le norme tecniche di cui all art.1 entreranno in vigore sei mesi dopo la pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Art.5 In via transitoria continuano ad applicarsi le norme di cui al precedente decreto 9 gennaio 1996 e, limitatamente a quanto dalle stesse norme demandato, al decreto 14 febbraio 1992, per le opere in corso e per le quali sia stata già presentata la denuncia prevista all art.4 della legge 5 novembre 1971, n.1086, nonché per le opere di cui all ultimo comma dello stesso art.4 per le quali sia stato pubblicato il bando di gara per l appalto, ovvero sia intervenuta la stipula del contratto di appalto a trattativa privata. Roma, Il Ministro: LUNARDI Pag. 2

4 PARTE GENERALE Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in SOMMARIO pg-1. Premessa pg-2. Modalità operative pg-3. Prescrizioni comuni a tutti i metodi di verifica pg-4. Norme di riferimento pg-5. Collaudo statico pg-5.1. Prescrizioni generali pg-5.2. Prove di carico pg-6. Modalità di presentazione dei progetti redatti con calcolo automatico PARTE I: MATERIALI E PRODOTTI - CARATTERISTICHE E PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE E CONTROLLO - Generalità - Simbologia per strutture in cemento armato ordinario e precompresso - Simbologia per strutture metalliche pi-1. Calcestruzzo pi-1.1. Specifiche per il calcestruzzo pi Leganti pi Inerti pi Acqua pi Aggiunte pi Additivi pi-1.2. Caratteristiche del calcestruzzo pi Resistenza a compressione pi Resistenza a trazione pi Modulo elastico pi Coefficiente di Poisson pi Coefficiente di dilatazione termica pi Ritiro pi Viscosità pi-1.3. Durabilità pi-2. Acciaio pi-2.1. Prescrizioni comuni a tutte le tipologie di acciaio pi Controlli di produzione in fabbrica e procedure di qualificazione pi Identificazione dei prodotti qualificati pi Documentazione di accompagnamento delle forniture pi Prove di qualificazione e verifiche periodiche della qualità pi Conformità statistica dei risultati pi-2.2. Acciaio per cemento armato ordinario pi Accertamento delle proprietà meccaniche pi Caratteristiche dimensionali pi Acciaio in barre e rotoli pi Reti e tralicci elettrosaldati pi Centri di trasformazione pi Saldature Pag. 3

5 pi Tolleranze dimensionali pi Acciai resistenti alla corrosione pi Acciai inossidabili pi Acciai zincati pi Acciai rivestiti pi-2.3. Acciaio per cemento armato precompresso pi Generalità pi Caratteristiche dimensionali pi Caratteristiche chimiche, meccaniche e dimensionali pi Controlli in stabilimento ed in cantiere pi Cadute di tensione per rilassamento pi-2.4. Acciai per strutture metalliche pi Generalità pi Acciaio laminato pi Caratteristiche meccaniche pi Profilati, barre, larghi, piatti, lamiere e nastri. pi Profilati cavi pi Lamiere e nastri con spessore inferiore a 3 mm. pi Controlli sui prodotti laminati pi Fornitura dei prodotti laminati pi Acciaio per getti pi Acciaio per strutture saldate pi Composizione chimica e grado di disossidazione degli acciai pi Fragilità alle basse temperature pi Saldature pi Procedimenti di saldatura pi Prove preliminari di qualifica dei procedimenti di saldatura pi Classi delle saldature pi Giunti testa a testa, a croce o a T, a completa penetrazione pi Giunti testa a testa, a croce o a T, a parziale penetrazione pi Giunti con cordone d angolo pi Bulloni e chiodi pi Bulloni pi Bulloni per giunzioni ad attrito pi Chiodi pi Acciai inossidabili pi-3. Materiali diversi dall acciaio con funzione di armatura di strutture in cemento armato pi-4. Manufatti prefabbricati prodotti in serie pi-5. Sistemi di precompressione a cavi post-tesi pi-5.1. Definizioni pi-5.2. Procedura di qualificazione Pag. 4

6 PARTE II: STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO ORDINARIO E PRECOMPRESSO - NORME DI CALCOLO E REGOLE PRATICHE DI PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE - Generalità PARTE II - SEZIONE I: METODO DI VERIFICA ALLE TENSIONI AMMISSIBILI pii-si-1. Norme di calcolo pii-si-1.1. Cemento armato ordinario pii-si Tensioni normali di compressione ammissibili nel calcestruzzo pii-si Tensioni tangenziali ammissibili nel calcestruzzo pii-si Tensioni ammissibili negli acciai pii-si Fenomeni di fatica pii-si Deformazioni pii-si Pilastri pii-si Pilastri cerchiati pii-si Instabilità flessionale dei pilastri pii-si Carico centrato pii-si Carico eccentrico pii-si-1.2. Cemento armato precompresso pii-si Generalità pii-si Effetti dell attrito pii-si Interdipendenza fra ritiro, viscosità e rilassamento pii-si Ritaratura pii-si Tensioni normali ammissibili nel calcestruzzo pii-si Tensioni di esercizio pii-si Tensioni iniziali pii-si Verifiche a taglio e tensioni ammissibili pii-si Tensioni principali pii-si Travi a conci pii-si Deformazioni lente pii-si Ritiro pii-si Viscosità pii-si Tensioni ammissibili per gli acciai da precompresso pii-si Tensioni ammissibili pii-si Tensioni nell acciaio pre-teso dovute ai sovraccarichi pii-si Calcolo delle armature a taglio pii-si Verifica della fessurazione per flessione pii-si Verifica a rottura delle sezioni per tensioni normali pii-si Acciai pii-si Calcestruzzo pii-si-1.3. Verifiche mediante prove su strutture campione e su modelli pii-si Prove su strutture o elementi campione pii-si Prove su modelli pii-si-2. Regole pratiche di progettazione pii-si-2.1. Peso proprio del calcestruzzo pii-si-2.2. Regole specifiche per strutture in cemento armato ordinario pii-si Armatura longitudinale pii-si Staffe pii-si Ancoraggio delle barre Pag. 5

7 pii-si Pilastri pii-si Setti e pareti pii-si Armature di ripartizione delle solette pii-si-2.3. Regole specifiche per strutture in cemento armato precompresso pii-si Armatura longitudinale ordinaria pii-si Staffe pii-si-2.4. Nervature con soletta collaborante pii-si-3. Regole pratiche di esecuzione pii-si-3.1. Regole specifiche per strutture in cemento armato ordinario pii-si Impasti pii-si Giunzioni pii-si Barre piegate pii-si Copriferro ed interferro pii-si Disarmo pii-si-3.2. Regole specifiche per strutture in cemento armato precompresso pii-si Spessore di ricoprimento delle armature di precompressione pii-si Testate di ancoraggio dell armatura di precompressione pii-si Posa delle barre, dei cavi e loro messa in opera pii-si Operazioni di tiro pii-si Protezioni dei cavi ed iniezioni pii-si Caratteristiche della malta pii-si Operazioni di iniezione pii-si Condotti pii-si Iniezioni pii-si-4. Norme complementari relative ai solai pii-si-4.1. Generalità e classificazione dei solai pii-si-4.2. Norme complementari relative ai solai misti di cemento armato ordinario o precompresso e blocchi forati in laterizio pii-si Classificazione pii-si Prescrizioni generali pii-si Requisiti di accettazione, prove e controlli pii-si Spessore delle pareti e dei setti pii-si Caratteristiche fisico-meccaniche pii-si Integrità dei blocchi pii-si Controlli di qualità dei blocchi in laterizio pii-si Progettazione pii-si Verifiche pii-si Spessore minimo dei solai pii-si Modulo elastico di calcolo pii-si Spessore minimo della soletta pii-si Larghezza ed interasse delle nervature pii-si Armatura trasversale pii-si Armatura longitudinale pii-si Armatura per il taglio pii-si Esecuzione pii-si Protezione delle armature pii-si Bagnatura degli elementi pii-si Caratteristiche degli impasti per elementi prefabbricati pii-si Blocchi pii-si Allineamenti e forzature pii-si Calcestruzzo per i getti in opera Pag. 6

8 pii-si Modalità di getto pii-si Solidarizzazione tra intonaci e superfici di intradosso pii-si Disposizioni aggiuntive per i travetti di solaio precompressi prefabbricati per la realizzazione di solai con blocchi in laterizio pii-si Elementi con armatura pre-tesa pii-si Getti in opera pii-si-4.3. Norme complementari relative ai solai misti di cemento armato ordinario o precompresso e blocchi diversi dal laterizio. pii-si Classificazione e prescrizioni generali pii-si Blocchi collaboranti pii-si Blocchi non collaboranti pii-si Resistenza al punzonamento pii-si Verifiche di rispondenza pii-si Spessori minimi pii-si-4.4. Norme complementari relative ai solai realizzati con l associazioni di elementi in cemento armato ordinario o precompresso prefabbricati con unioni e/o getti di completamento pii-si Solidarizzazione tra gli elementi di solaio pii-si Altezza minima del solaio pii-si Solai alveolari pii-si Solai con getti di completamento PARTE II - SEZIONE II: METODO DI VERIFICA AGLI STATI LIMITE pii-sii-1. Norme di calcolo pii-sii-1.1. Generalità pii-sii-1.2. Resistenze di calcolo pii-sii-1.3. Calcolo delle sollecitazioni pii-sii Calcolo non lineare pii-sii Calcolo elastico lineare senza ridistribuzioni pii-sii Calcolo elastico lineare con ridistribuzioni pii-sii Calcolo elasto-plastico o rigido plastico pii-sii-1.4. Verifiche allo stato limite ultimo pii-sii Verifiche allo stato limite ultimo per sollecitazioni che provocano tensioni normali (sforzo normale, flessione semplice e composta) pii-sii Inpotesi di base pii-sii Sicurezza pii-sii Diagrammi di calcolo tensioni-deformazioni del calcestruzzo pii-sii Diagrammi di calcolo tensioni-deformazioni dell acciaio pii-sii Cerchiature pii-sii Armature di precompressione non aderenti pii-sii Verifiche allo stato limite ultimo per sollecitazioni taglianti pii-sii Premessa pii-sii Elementi senza armatura a taglio pii-sii Verifica del calcestruzzo pii-sii Verifica dell armatura longitudinale pii-sii Elementi con armature trasversali resistenti al taglio pii-sii Verifica del calcestruzzo pii-sii Verifica dell armatura trasversale d anima pii-sii Verifica dell armatura longitudinale pii-sii Casi particolari Pag. 7

9 pii-sii Componenti trasversali pii-sii Carichi in prossimità degli appoggi pii-sii Carichi appesi o indiretti pii-sii Verifica al punzonamento di lastre soggette ai carichi concentrati pii-sii Verifiche allo stato limite ultimo per sollecitazioni torcenti pii-sii Premessa pii-sii Verifica della resistenza pii-sii Elementi snelli pii-sii Generalità pii-sii Limiti di snellezza pii-sii Azioni pii-sii Incertezze geometriche pii-sii Deformazioni viscose pii-sii Verifica delle strutture complesse pii-sii Telai a nodi fissi pii-sii Colonne singole pii-sii Espressione approssimata della freccia pii-sii Procedimento della colonna modello pii-sii Metodo diretto dello stato di equilibrio pii-sii-1.5. Verifiche allo stato limite di esercizio pii-sii Stato limite di fessurazione pii-sii Finalità pii-sii Definizione degli stati limite di fessurazione pii-sii Combinazione di azioni pii-sii Condizioni ambientali pii-sii Sensibilità delle armature alla corrosione pii-sii Scelta degli stati limite di fessurazione pii-sii Verifica allo stato limite di fessurazione pii-sii Verifiche allo stato limite per sollecitazioni che provocano tensioni normali II-II Stato limite di decompressione II-II Stato limite di formazione delle fessure pii-sii Stato limite delle tensioni di esercizio pii-sii Metodi per il calcolo delle tensioni pii-sii Fenomeni di fatica: verifica delle armature pii-sii Stato limite di deformazione pii-sii Generalità pii-sii Calcolo delle deformazioni pii-sii Rapporti di snellezza limite pii-sii Norme specifiche di calcolo per il cemento armato precompresso pii-sii Generalità pii-sii Effetti dell attrito pii-sii Interdipendenza fra ritiro, viscosità e rilassamento pii-sii Ritaratura pii-sii Tensioni di esercizio nel calcestruzzo pii-sii Tensioni di iniziali nel calcestruzzo pii-sii Travi a conci pii-sii Deformazioni lente pii-sii Ritiro pii-sii Viscosità pii-sii Tensioni limite per gli acciai da precompresso Pag. 8

10 pii-sii Tensioni nell acciaio pre-teso dovute ai sovraccarichi pii-sii Verifiche mediante prove su strutture campione e su modelli pii-sii-2. Regole pratiche di progettazione pii-sii-2.1. Peso proprio del calcestruzzo pii-sii-2.2. Regole specifiche per strutture in cemento armato ordinario pii-sii Armatura longitudinale pii-sii Staffe pii-sii Ancoraggio delle barre pii-sii Pilastri pii-sii Setti e pareti pii-sii Armature di ripartizione delle solette pii-sii-2.3. Regole specifiche per strutture in cemento armato precompresso pii-sii-2.4. Nervature con soletta collaborante pii-sii-3. Regole pratiche di esecuzione pii-sii-4. Norme complementari relative ai solai pii-sii-4.1. Generalità e classificazione dei solai pii-sii-4.2. Norme complementari relative ai solai misti di cemento armato ordinario o precompresso e blocchi forati in laterizio pii-sii Verifiche pii-sii Criteri di calcolo pii-sii-4.3. Norme complementari relative ai solai misti di c.a. e c.a.p. e blocchi diversi dal laterizio. pii-sii-4.4. Norme complementari relative ai solai realizzati con l associazioni di elementi in cemento armato ordinario o precompresso prefabbricati con unioni e/o getti di completamento PARTE II - SEZIONE III: METODO DI VERIFICA SECONDO GLI EUROCODICI - PRESCRIZIONI SPECIFICHE SU SINGOLI PUNTI DELLA NORMA UNI ENV PARTE III: STRUTTURE IN ACCIAIO - NORME DI CALCOLO E REGOLE PRATICHE DI PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE PARTE III - SEZIONE I: METODO DI VERIFICA ALLE TENSIONI AMMISSIBILI piii-si-1. Norme di calcolo piii-si-1.1. Generalità piii-si Azioni di calcolo piii-si Resistenza di calcolo piii-si Verifiche piii-si-1.2. Materiale base piii-si Stati monoassiali piii-si Tensioni ammissibili a trazione o compressione per acciaio laminato piii-si Tensioni ammissibili a trazione o compressione per pezzi di acciaio fuso piii-si Stati pluriassiali piii-si Costanti elastiche piii-si-1.3. Unioni con bulloni piii-si-1.4. Unioni a taglio con chiodi piii-si-1.5. Unioni ad attrito con bulloni piii-si-1.6. Unioni saldate piii-si Giunti testa a testa od a T a completa penetrazione Pag. 9

11 piii-si Giunti a cordone d angolo piii-si Giunti testa a testa od a T a parziale penetrazione piii-si-1.7. Unioni per contatto piii-si-1.8. Apparecchi di appoggio fissi o scorrevoli piii-si-1.9. Indebolimento delle sezioni piii-si Unioni a taglio con chiodi o bulloni piii-si Unioni ad attrito piii-si Verifica dei profilati particolari piii-si Norme particolari per elementi inflessi piii-si Fenomeni di fatica piii-si Verifica di stabilità piii-si Generalità piii-si Aste compresse piii-si Coefficienti di vincolo piii-si Aste di strutture reticolari piii-si Colonne piii-si Snellezza piii-si Verifica piii-si Coefficiente di maggiorazione della forza assiale piii-si Rapporti di larghezza-spessore degli elementi in parete sottile delle aste compresse piii-si Travi inflesse a parete piena piii-si Stabilità all imbozzamento delle parti compresse di travi inflesse piii-si Stabilità laterale delle travi inflesse (sicurezza allo svergolamento) piii-si Aste pressoinflesse piii-si Archi piii-si Telai piii-si Telai a nodi fissi piii-si Telai a nodi spostabili piii-si Stabilità dell anima di elementi strutturali a parete piena piii-si Verifica all imbozzamento piii-si Controllo degli irrigidimenti piii-si Verifiche mediante prove su strutture campione e su modelli piii-si Prove su strutture o elementi campione piii-si Prove su modelli piii-si-2. Regole pratiche di progettazione ed esecuzione piii-si-2.1. Composizione degli elementi strutturali piii-si Spessori limite piii-si Impiego dei ferri piatti piii-si Variazioni di sezione piii-si Giunti di tipo misto piii-si-2.2. Unioni chiodate piii-si Chiodi e fori normali piii-si Diametri normali piii-si Scelta dei chiodi in relazione agli spessori da unire piii-si Interasse dei chiodi e distanza dai margini piii-si-2.3. Unioni con bulloni normali piii-si Bulloni piii-si Diametri normali piii-si Interasse dei bulloni e distanza dai margini piii-si-2.4. Unioni ad attrito Pag. 10

12 piii-si Bulloni piii-si Diametri normali piii-si Interasse dei bulloni e distanza dai margini piii-si-2.5. Unioni saldate piii-si-2.6. Travia a parete piena e reticolari piii-si Travi chiodate piii-si Travi saldate piii-si Nervature dell anima piii-si Travi reticolari piii-si-2.7. Piastre o apparecchi di appoggio piii-si Basi di colonne piii-si Apparecchi di appoggio metallici (fissi o scorrevoli) piii-si Apparecchi di appoggio di gomma o PTF piii-si-2.8. Lavorazioni piii-si-2.9. Modalità esecutive per le unioni piii-si Unioni chiodate piii-si Unioni ad attrito piii-si Unioni saldate piii-si Unioni per contatto piii-si Prescrizioni particolari piii-si Verniciatura e zincatura piii-si Appoggio delle piastre di base PARTE III - SEZIONE II: METODO DI VERIFICA AGLI STATI LIMITE piii-sii-1. Norme di calcolo piii-sii-1.1. Generalità piii-sii Azioni di calcolo piii-sii Resistenza di calcolo piii-sii Stati limite ultimi piii-sii Stato limite elastico della sezione piii-sii Stato limite di collasso plastico della struttura piii-sii Stati limite di esercizio piii-sii-1.2. Materiale base piii-sii Stati monoassiali piii-sii Resistenza di calcolo a trazione o compressione per acciaio laminato piii-sii Resistenza di calcolo a trazione o compressione per pezzi di acciaio fuso piii-sii Stati pluriassiali piii-sii Costanti elastiche piii-sii-1.3. Unioni con bulloni piii-sii-1.4. Unioni a taglio con chiodi piii-sii-1.5. Unioni ad attrito con bulloni piii-sii-1.6. Unioni saldate piii-sii-1.7. Unioni per contatto piii-sii-1.8. Apparecchi di appoggio fissi o scorrevoli piii-sii-1.9. Indebolimento delle sezioni piii-sii Norme particolari per elementi inflessi piii-sii Fenomeni di fatica piii-sii Verifica di stabilità Pag. 11

13 piii-sii Generalità piii-sii Aste compresse piii-sii Coefficienti di vincolo piii-sii Aste di strutture reticolari piii-sii Colonne piii-sii Snellezza piii-sii Verifica piii-sii Coefficiente di maggiorazione della forza assiale piii-sii Rapporti di larghezza-spessore degli elementi in parete sottile delle aste compresse piii-sii Travi inflesse a parete piena piii-sii Stabilità all imbozzamento delle parti compresse di travi inflesse piii-sii Stabilità laterale delle travi inflesse (sicurezza allo svergolamento) piii-sii Aste pressoinflesse piii-sii Archi piii-sii Telai piii-sii Telai a nodi fissi piii-sii Telai a nodi spostabili piii-sii Stabilità dell anima di elementi strutturali a parete piena piii-sii Verifica all imbozzamento piii-sii Controllo degli irrigidimenti piii-sii Verifiche mediante prove su strutture campione e su modelli piii-sii-2. Regole pratiche di progettazione ed esecuzione PARTE III - SEZIONE III: METODO DI VERIFICA SECONDO GLI EUROCODICI - PRESCRIZIONI SPECIFICHE SU SINGOLI PUNTI DELLA NORMA UNI ENV PARTE IV: STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CALCESTRUZZO - NORME DI CALCOLO E REGOLE PRATICHE DI PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE piv-1. Introduzione piv-1.1. Oggetto piv-1.2. Definizioni piv-1.3. Scopo piv-2. Criteri generali piv-2.1. Generalità piv-2.2. Azioni di calcolo piv-2.3. Resistenze di calcolo piv-2.4. Tensioni ammissibili piv-2.5. Analisi globale piv-2.6. Criteri di verifica piv-3. Materiali piv-3.1. Acciaio piv-3.2. Calcestruzzo piv-3.3. Modulo di elasticità e legami costitutivi dei materiali piv-4. Sistemi di connessione piv-4.1. Generalità piv-4.2. Tipologie piv-4.3. Resistenza delle connessioni piv Connettori a piolo in solette piene piv Altri tipi di connettori Pag. 12

14 piv-4.4. Valutazione delle sollecitazioni piv Generalità piv Travi nelle quali si utilizza la teoria plastica per valutare la resistenza delle sezioni trasversali piv Travi nelle quali si utilizza la teoria elastica per valutare la resistenza di una o più sezioni trasversali piv-4.5. Stato limite di servizio piv-4.6. Distribuzione e capacità deformativa dei connettori piv Distribuzione piv Capacità deformativa piv-4.7. Dettagli costruttivi nelle connessioni piv-4.8. Armatura trasversale piv-5. Travi con soletta collaborante piv-5.1. Generalità piv-5.2. Definizione della sezione trasversale piv Larghezza collaborante della soletta piv Classificazione delle sezioni trasversali in acciaio piv-5.3. Calcolo delle sollecitazioni piv Analisi elastica piv Analisi elastica con ridistribuzione dei momenti flettenti piv Analisi plastica piv-5.4. Resistenza a flessione della sezione piv-5.5. Verifiche di stabilità per la sezione metallica piv-5.6. Verifiche a fatica per la sezione metallica piv-5.7. Verifiche agli stati limite di servizio piv Calcolo delle sollecitazioni piv Stato limite di fessurazione piv Verifiche tensionali piv Stato limite di deformazione piv-5.8. Modalità esecutive e loro implicazioni progettuali piv Travi composte con soletta in c.a. gettata su travi metalliche non puntellate piv Travi composte con soletta in c.a. gettata su travi metalliche puntellate piv Controllo delle distorsioni impresse piv Presollecitazione di travi composte iperstatiche piv-5.9. Regole pratiche di progettazione piv Spessori minimi piv Rapporti e limitazioni dimensionali piv Giunzioni trasversali delle travi metalliche piv Controfrecce di costruzione piv Posizionamento degli apparecchi di appoggio piv-6. Colonne composte piv-6.1. generalità e tipologie piv-6.2. Campo di applicazione piv-6.3. Verifiche dell elemento piv Instabilità locale piv Resistenza allo scorrimento fra i componenti piv Modalità di trasferimento degli sforzi tra componente di acciaio ed in calcestruzzo piv Verifica degli elementi piv Resistenza a compressione della sezione trasversale piv Resistenza a compressione dell elemento Pag. 13

15 piv Stati limite di servizio piv Copriferri e minimi di armatura piv-7. Solette composte piv-7.1. Generalità piv-7.2. Tipologie piv-7.3. Analisi delle sollecitazioni piv Metodi di analisi piv Larghezza efficace per forze concentrate o lineari piv-7.4. Verifiche di resistenza piv Meccanismi di collasso piv Verifiche a flessione piv verifiche a scorrimento piv Verifiche a taglio e punzonamento piv-7.5. Verifiche in servizio piv Verifiche a fessurazione piv Verifiche di deformazione piv-7.6. Verifiche della lamiera grecata nella fase di getto piv Verifica di resistenza piv Verifiche in servizio piv-7.7. Dettagli costruttivi piv Spessore minimo delle lamiere grecate piv Spessore della soletta piv Inerti piv Appoggi PARTE V: INDICAZIONI RELATIVE ALL IMPIEGO DI STRUTTURE IN MATERIALI METALLICI DIVERSI DALL ACCIAIO ALLEGATO 1: PROCEDURE DI CONTROLLO PER IL CALCESTRUZZO ALLEGATO 2: PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO ALLEGATO 3: PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO NORMALE - BARRE E ROTOLI ALLEGATO 4: PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO NORMALE - RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI ALLEGATO 5: PROCEDURA PER LA MISURA DELL ALLUNGAMENTO PERCENTUALE CORRISPONDENTE AL CARICO MASSIMO (Agt) PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO NORMALE IN BARRE ALLEGATO 6: PROCEDURE DI CONTROLLO DELL ADERENZA PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO NORMALE IN BARRE E ROTOLI Pag. 14

16 ALLEGATO 7: PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO ALLEGATO 8: PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CARPENTERIA ALLEGATO 9: PROCEDURE DI CONTROLLO PER SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE ALLEGATO 10: PROCEDURE DI CONTROLLO PER I LATERIZI Pag. 15

17 pg-1. PREMESSA Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in PARTE GENERALE Le presenti norme sono organizzate come segue. Nella Parte I (materiali e prodotti) sono riportate le indicazioni generali sui materiali e prodotti previsti dalle norme, con le relative prescrizioni e, ove previste, le procedure per la qualificazione con specifici rinvii agli Allegati. Nella Parte II (C.a.o./C.a.p.) sono descritti i metodi e le norme di calcolo, nonché le prescrizioni e prestazioni minime per le strutture in cemento armato ordinario e precompresso. Sono, inoltre, riportate le norme complementari relative ai solai ed agli elementi costruttivi in c.a.o. e c.a.p. prodotti con processo industrializzato (manufatti prefabbricati prodotti in serie). Nella Parte III (Acciaio) sono descritti i metodi e le norme di calcolo, nonché prescrizioni e prestazioni minime per le strutture in acciaio. Nella Parte IV (Acciaio-calcestruzzo) sono descritti i metodi e le norme di calcolo relative alle strutture miste acciaio-calcestruzzo. Nella Parte V (Altri metalli) sono fornite indicazioni relative alle strutture in materiali metallici diversi dall acciaio Completano le norme una serie di Allegati ove vengono specificate le procedure di qualificazione e controllo dei materiali e prodotti già descritti nella parte I. Si riportano qui di seguito le considerazioni generali e comuni alle diverse parti della norma e, in particolare, alla Parte II, cemento armato ordinario e precompresso e alla Parte III, acciaio. pg-2. MODALITA OPERATIVE Nell'ambito delle presenti norme tecniche, possono essere seguite, in alternativa, tre diverse modalità operative di verifica delle costruzioni: 1. metodo di verifica alle tensioni ammissibili; 2. metodo di verifica agli stati limite; 3. metodo di verifica secondo gli Eurocodici. Per quest ultimo metodo sono riportate le indicazioni per l'uso degli Eurocodici UNI ENV : Progettazione di strutture in c.a., datato gennaio 1993 (EC2) ed UNI ENV : Progettazione di strutture in acciaio, datato giugno 1994 (EC3) fornendo altresì specifiche prescrizioni integrative, sostitutive e soppressive delle indicazioni contenute negli Eurocodici stessi. La presente norma costituisce il DAN (Documento di applicazione nazionale), così richiamato nei documenti del CEN (Comitato europeo di normazione). Nella progettazione si possono adottare metodi di verifica e regole di dimensionamento diversi da quelli contenuti nelle presenti norme tecniche, purché fondati su ipotesi teoriche e risultati sperimentali scientificamente comprovati, e purché sia garantita una sicurezza non inferiore a quella qui prescritta. L adozione di tali ulteriori metodi di verifica è autorizzata, caso per caso, dal Servizio Tecnico Centrale, sentito il Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Negli elaborati di progetto previsti all'art.4 punto b della legge 1086/1971 deve essere indicato chiaramente il metodo di verifica al quale si è fatto riferimento che va applicato in maniera unitaria ed integrale all organismo strutturale. pg-3. PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTI I METODI DI VERIFICA Per tutte le costruzioni disciplinate dal presente decreto valgono le seguenti indicazioni comuni ai diversi metodi di verifica: Pag. 16

18 a) per le azioni si fa riferimento a quanto indicato nelle norme "Criteri generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi" emanate ai sensi dell'art.1 della legge 2 febbraio 1974, n. 64; b) per i materiali ed i prodotti si seguono le indicazioni contenute nella Parte I delle presenti norme e nei relativi Allegati che ne specificano le procedure di qualificazione e controllo, ove previste; c) per il collaudo statico valgono le prescrizioni riportate nel successivo punto pg-5. d) per la presentazione dei progetti redatti con calcolo automatico valgono le prescrizioni riportate nel successivo punto pg-6. pg-4. NORME DI RIFERIMENTO Le norme europee di riferimento citate negli Eurocodici UNI ENV ed UNI ENV non sono ancora tutte disponibili o lo sono solo, in alcuni casi, in forma di norme sperimentali. Fermo restando l'obbligo di seguire le prescrizioni delle norme sui materiali esplicitamente richiamate nel presente decreto, per le norme citate negli Eurocodici e non ancora disponibili possono adottarsi le norme nazionali pertinenti. pg-5. COLLAUDO STATICO. pg-5.1. Prescrizioni generali. Il collaudo di cui all'art.7 della legge 5 novembre 1971, n. 1086, oltre al controllo del corretto adempimento delle prescrizioni formali di cui agli artt. 4, 6 e 9 della legge medesima, nonché dell art.5 ove il collaudo sia in corso d opera, comprende i seguenti adempimenti tecnici: a) ispezione generale dell'opera nel suo complesso con particolare riguardo a quelle strutture o parti di strutture più significative da confrontare con i disegni esecutivi depositati in cantiere; b) esame dei certificati delle prove sui materiali, articolato: - nell'accertamento del numero dei prelievi effettuati e della sua conformità al presente decreto e a quanto fissato negli Allegati dello stesso; - nel controllo che i risultati elaborati delle prove siano compatibili con i criteri di accettazione fissati nei sopra citati Allegati; c) esame dei certificati relativi alle prove di verifica della qualità degli acciai; d) controllo dei verbali delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori; e) esame dell'impostazione generale della progettazione strutturale, degli schemi di calcolo e delle azioni considerate; Inoltre, nell'ambito della propria discrezionalità, il collaudatore può richiedere: A) di effettuare quegli accertamenti utili per formarsi il convincimento della sicurezza dell'opera, quali: - prove di carico da eseguirsi secondo le modalità previste nel successivo punto pg-5.2; - saggi diretti sui materiali con prelievi di campioni e controlli dimensionali; - controlli non distruttivi sulle strutture, con particolare riguardo agli elementi compressi, non assoggettabili a prove di carico dirette. B) documentazioni integrative di progetto. pg-5.2. Prove di carico. Le prove di carico, sia quelle di norma che quelle eventualmente ritenute necessarie dal collaudatore per identificare la corrispondenza fra il comportamento della struttura reale e quello prevedibile in base ai calcoli di progetto, devono rispettare le modalità sotto indicate. Pag. 17

19 Per le strutture in cemento armato ordinario o precompresso le prove di carico non possono avere luogo prima che sia stata raggiunta la resistenza che caratterizza la classe di calcestruzzo prevista e, in mancanza di precisi accertamenti al riguardo, non prima di 28 giorni dalla ultimazione del getto. Il programma delle prove deve essere sottoposto al direttore dei lavori ed al progettista e reso noto al costruttore. Le prove di carico si devono svolgere con le modalità indicate dal collaudatore che se ne assume la piena responsabilità, mentre, per quanto riguarda la loro materiale attuazione, in particolare per gli eventuali puntellamenti precauzionali, è responsabile il direttore dei lavori. I carichi di prova devono essere, di regola, tali da indurre le sollecitazioni massime di esercizio per combinazioni rare. In relazione al tipo della struttura ed alla natura dei carichi le prove devono essere convenientemente protratte nel tempo. L'esito della prova può essere valutato sulla base dei seguenti elementi: - le deformazioni si accrescano all'incirca proporzionalmente ai carichi; - nel corso della prova non si siano prodotte lesioni, deformazioni o dissesti che compromettono la sicurezza o la conservazione dell'opera; - la deformazione elastica risulti non maggiore di quella calcolata; - la deformazione residua dopo la prima applicazione del carico massimo non superi una quota parte di quella totale commisurata ai prevedibili assestamenti iniziali di tipo anelastico della struttura oggetto della prova. Nel caso invece che tale limite venga superato, prove di carico successive accertino che la struttura tenda ad un comportamento elastico. Per le strutture in cemento armato ordinario, si tiene conto di quanto indicato al punto pi sulla valutazione del modulo elastico, tenendo presente quanto in esso è specificato a proposito della interpretazione dei controlli sperimentali delle strutture e della eventuale presenza di microfessurazioni del calcestruzzo. È facoltà del collaudatore acquisire le eventuali prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori. pg-6. PRESENTAZIONE DI PROGETTI REDATTI CON CALCOLO AUTOMATICO I progetti predisposti in tutto o in parte con l impiego di codici di calcolo automatico devono seguire le indicazioni sotto riportate: a) devono essere chiaramente riportati tutti gli elementi necessari atti a: - permettere una agevole comprensione degli elaborati numerici proposti; - consentire una eventuale ripetizione indipendente dei calcoli da parte di terzi, sia con lo stesso codice sia con un codice diverso. b) deve essere predisposta una apposita relazione, indipendente dall output del programma utilizzato, contenente: - le informazioni necessarie per l identificazione del codice di calcolo adottato e, se del caso, i dati sulla manutenzione del programma e sulle validazioni eseguite; - l impostazione progettuale con l indicazione delle azioni, delle ipotesi di schematizzazione e di modellazione adottate (strutturali, geometriche e meccaniche), nonché l individuazione della procedura di calcolo seguita; - una presentazione sintetica dei risultati ottenuti, corredata, se del caso, da chiare elaborazioni grafiche, che affianchi l output del computer, evidenziandone i valori principali e rappresentativi. c) deve essere esplicitamente formulato e sottoscritto dal progettista un giudizio critico conclusivo del calcolo proposto, indipendente dall output del programma utilizzato, con una dichiarazione su: Pag. 18

20 - la compatibilità del codice scelto con il modello adottato per la struttura e la correttezza del suo uso; - la coerenza dei risultati del calcolo automatico con previsioni e valutazioni progettuali sintetiche espressamente eseguite dal progettista sull ordine di grandezza delle sollecitazioni e degli spostamenti; - la natura e l estensione dei controlli effettuati sui dati di input; - le modalità e le caratteristiche dei controlli eseguiti in modo indipendente sui dati di output, per quanto riguarda sia l equilibrio sia gli spostamenti più significativi, adottando sviluppi di calcolo alternativi basati su procedure non automatiche o su elaborazioni mediante codici diversi. d) i disegni di progetto, qualunque sia la modalità di ottenimento degli stessi, devono rappresentare compiutamente e con precisione le strutture, mediante viste, piante, sezioni longitudinali, sezioni trasversali, particolari, sufficienti per evidenziare graficamente tutti i parametri dimensionali che consentano il controllo della correttezza della progettazione e la definizione univoca di ciò che deve essere eseguito. Pag. 19

21 PARTE I: MATERIALI E PRODOTTI; PRESCRIZIONI, PRESTAZIONI E PROCEDURE DI CONTROLLO E QUALIFICAZIONE GENERALITÀ I materiali ed i prodotti utilizzati nelle costruzioni devono rispondere ai requisiti indicati nelle presenti norme. Possono essere impiegati materiali e prodotti conformi ad una norma armonizzata o ad un benestare tecnico europeo così come definiti nella Direttiva 89/106/CEE, ovvero conformi a specifiche nazionali dei Paesi dell Unione europea o di Paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE), qualora dette specifiche nazionali garantiscano un livello di sicurezza equivalente a quello previsto nelle presenti norme e tale da soddisfare i requisiti essenziali della Direttiva 89/106/CEE. L'equivalenza è accertata dal Servizio Tecnico Centrale - Presidenza del Consiglio superiore dei lavori pubblici, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici. I prodotti provenienti da paesi che non fanno parte dell Unione Europea ovvero non aderenti all Accordo sullo spazio economico europeo (SEE), per essere immessi sul mercato nazionale, devono essere controllati e qualificati secondo le medesime procedure adottate per i prodotti nazionali. Il produttore estero, in questo caso, deve nominare un mandatario residente nel territorio nazionale che cura i rapporti tra il produttore, l organismo di controllo ed il Servizio Tecnico Centrale. Pag. 20

22 SIMBOLOGIA PER CEMENTO ARMATO ORDINARIO E PRECOMPRESSO Simboli A area E modulo di elasticità longitudinale F azioni in generale (carichi e deformazioni imposte) G azioni permanenti; modulo di elasticità tangenziale I momento di inerzia L limite di fatica M momento flettente N forza normale; numero di piegamenti nella prova di piegamento (per armature di precompressione) P forza di precompressione Q azioni variabili S effetto delle azioni (sollecitazione agente) T momento torcente V forza di taglio b larghezza c spessore (di ricoprimento) d diametro (granulometria); altezza utile e eccentricità f resistenza di un materiale g carico permanente ripartito; accelerazione di gravità h altezza totale di una sezione i raggio di inerzia j numero di giorni l lunghezza di un elemento; allungamento a rottura per acciaio da c.a.p. m momento flettente per unità di lunghezza n Forza normale per unità di lunghezza; coefficiente di omogeneizzazione delle armature; numero q Carico variabile ripartito r Raggio; rilassamento s Scarto quadratico medio t Tempo; momento torcente per unità di lunghezza u Perimetro v Forza di taglio per unità di lunghezza o larghezza w Apertura delle fessure x Altezza dell'asse neutro y Altezza del diagramma rettangolare delle tensioni normali z Braccio delle forze interne γ Coefficiente di sicurezza (γ m per i materiali, γ f per le azioni); peso specifico δ Coefficiente di variazione ε Deformazione θ Deformazione µ Coefficiente di attrito λ Snellezza ρ Rapporto geometrico di armatura σ Tensione normale Pag. 21

23 τ ϕ ω Σ a b c d e f g i h k l m n p q s r t u w y Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in Tensione tangenziale Coefficiente di deformazione viscosa Coefficiente di amplificazione dei carichi nel carico di punta; rapporto meccanico di armatura Diametro di una barra o di un cavo Sommatoria Indici acciaio aderenza calcestruzzo valore di calcolo limite di elasticità di un materiale; effettivo; efficace forze ed altre azioni; carico permanente iniziale orizzontale valore caratteristico longitudinale valore medio; materiale; momento flettente sforzo normale precompressione carico variabile ritiro rilassamento; fessurazione trazione; torsione ultimo (stato limite) anima snervamento Simboli speciali come indice di un simbolo = valore asintotico Simboli frequenti f c R c R cm f cm R ck f ck f cd f ct f ctk f ctd Calcestruzzo resistenza cilindrica a compressione resistenza cubica resistenza media cubica resistenza media cilindrica resistenza caratteristica cubica resistenza caratteristica cilindrica resistenza di calcolo cilindrica = f ck / γ c resistenza a trazione resistenza caratteristica a trazione resistenza di calcolo a trazione = f ctk / γ c Pag. 22

24 f γ f t f yk f tk f yknom ft knom f (0,2) f (0,2)k A 5 A gt I R f py f p(1) f p(02) f pt f pyk f p(l)k f p(02)k f ptk Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in Acciaio per cemento armato ordinario tensione di snervamento tensione di rottura tensione caratteristica di snervamento tensione caratteristica di rottura tensione caratteristica di snervamento nominale (450 N/mm 2 ) tensione caratteristica di rottura nominale (540 N/mm 2 ) tensione allo 0,2% di deformazione residua tensione caratteristica allo 0,2% di deformazione residua Allungamento percentuale su 5 diametri Allungamento uniforme a rottura Indice di aderenza Acciaio per cemento armato precompresso tensione di snervamento (barre) tensione all' l% di deformazione sotto carico tensione allo 0,2% di deformazione residua tensione di rottura tensione caratteristica di snervamento (barre) tensione caratteristica all'l% di deformazione sotto carico tensione caratteristica allo 0,2% di deformazione residua tensione caratteristica di rottura Pag. 23

25 SIMBOLOGIA PER ACCIAIO DA CARPENTERIA METALLICA Simboli A area E modulo di elasticità longitudinale F azioni in generale G azioni permanenti; modulo di elasticità tangenziale I momento di inerzia M momento flettente N forza normale Q azioni variabili S effetto delle azioni (sollecitazione agente) T momento torcente; temperatura V forza di taglio W modulo di resistenza a distanza, dimensione geometrica, larghezza della sezione di gola dei cordoni di saldatura d diametro e eccentricità f resistenza di un materiale h altezza i raggio di inerzia l lunghezza di un elemento p passo; interasse dei chiodi e dei bulloni r raggio s scarto quadratico medio t spessore v spostamento verticale α coefficiente di dilatazione lineare termica β coefficiente caratteristico di vincolo γ coefficiente di sicurezza nel metodo di verifica agli stati limite (γ m per i materiali, γ f per le azioni); peso specifico δ coefficiente di variazione ε dilatazione µ coefficiente di attrito ν coefficiente di Poisson λ snellezza σ tensione normale τ tensione tangenziale ω coefficiente di amplificazione dei carichi nel carico di punta Σ sommatoria b c d f g k l Indici bullone; chiodo compressione valore di calcolo attrito carico permanente valore caratteristico longitudinale; lineare Pag. 24

26 m n p q t u w ε y Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in valore medio; materiale; momento flettente sforzo normale puntuale carico variabile trazione; torsione; rottura ultimo (stato limite) anima deformazione snervamento Indici speciali Id ideale red ridotto res resistente rif rifollamento ortogonale parallelo Simboli ricorrenti σ 1, σ 2, σ 3 componenti di tensione nel riferimento principale σ x, σ y, σ z, τ xy, τ xz componenti di tensione nel riferimento generico σ b, τ b tensione normale e tangenziale nei chiodi e nei bulloni σ id tensione ideale σ c tensione massima sopportabile da aste compresse in campo elasto-plastico σ rif tensione di rifollamento σ,σ,τ,τ componenti di tensione nel riferimento convenzionale riferito al giunto saldato ε t allungamento percentuale a rottura f d resistenza di calcolo f y tensione di snervamento f t tensione di rottura A res area resistente F f forza trasmissibile per attrito F f,rid forza trasmissibile per attrito ridotta forza normale di trazione nel gambo delle viti N b Pag. 25

27 pi-1. CALCESTRUZZO. Le prescrizioni contenute nel presente capitolo si applicano al calcestruzzo per usi strutturali, armato e non, ordinario e precompresso, con esclusione dei calcestruzzi confezionati con aggregati leggeri. Tali calcestruzzi possono essere impiegati purché, con adeguata documentazione teorica e sperimentale, venga garantita una sicurezza non inferiore a quella prevista dalle presenti norme. Le procedure di controllo sul calcestruzzo sono riportate nell Allegato 1. Le prescrizioni relative al calcestruzzo confezionato con processo industrializzato sono riportate nell Allegato 2. pi-1.1. Specifiche per il calcestruzzo Il calcestruzzo deve essere specificato in funzione della classe di resistenza a compressione, delle condizioni ambientali, della dimensione nominale massima dell'aggregato, del contenuto minimo di cemento e della classe di consistenza. Per la definizione delle condizioni ambientali e della classe di consistenza si può far riferimento alle Linee guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale della Presidenza del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Nella scelta del tipo e della classe di cemento si deve tenere conto delle condizioni di esposizione, della velocità di sviluppo della resistenza e del calore di idratazione. pi Leganti. Nelle opere oggetto delle presenti norme devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni vigenti in materia (legge n. 595 e norma armonizzata EN 197-1/2001), dotati di attestato di conformità ai sensi delle norme EN 197-1/2001 ed En 197-2/2001. E escluso l impiego di cementi alluminosi. L'impiego dei cementi di tipo C, richiamati nella legge n.595, è limitato ai calcestruzzi per sbarramenti di ritenuta. In caso di ambienti chimicamente aggressivi si deve far riferimento ai cementi previsti dalle norme UNI 9156/97 (cementi resistenti ai solfati) e Uni 9606/97 (cementi resistenti al dilavamento della calce). pi Aggregati Sono riconosciuti idonei gli aggregati normali e pesanti conformi alla norma armonizzata UNI EN 12620/2002. La scelta del sistema per l attestazione di conformità è fatta dal committente in relazione ai requisiti di sicurezza previsti per le opere. Per la definizione dei requisiti degli aggregati in relazione alla destinazione d uso dell opera, delle condizioni ambientali e della resistenza del calcestruzzo si fa riferimento alla UNI /1997. pi Acqua. L'acqua per gli impasti deve essere limpida, priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non deve essere aggressiva. L'acqua d impasto, deve avere caratteristiche costanti nel tempo. Pag. 26

PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO INTEGRATO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI: COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E ACCIAIO

PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO INTEGRATO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI: COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E ACCIAIO PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO INTEGRATO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI: COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E ACCIAIO 1 LEZIONE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO ARGOMENTI 1. Introduzione Presentazione del corso 2.

Dettagli

SOMMARIO 1. CALCESTRUZZO... 2 2. ACCIAIO DA C.A. (DEL TIPO B450C)... 3 3. ACCIAIO PER CARPENTERIA METALLICA... 4 MANDANTE:

SOMMARIO 1. CALCESTRUZZO... 2 2. ACCIAIO DA C.A. (DEL TIPO B450C)... 3 3. ACCIAIO PER CARPENTERIA METALLICA... 4 MANDANTE: SOMMARIO 1. CALCESTRUZZO... 2 2. ACCIAIO DA C.A. (DEL TIPO B450C)... 3 3. ACCIAIO PER CARPENTERIA METALLICA... 4 1 1. Calcestruzzo Classe di esposizione: XC1 (elevazione) XC2 (fondazione) Classe di consistenza:

Dettagli

SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE...

SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE... INDICE GENERALE PREMESSA... 1 OGGETTO... 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE... 2.1 PRINCIPI FONDAMENTALI... 2.2 STATI LIMITE... 2.2.1 Stati Limite Ultimi (SLU)... 2.2.2 Stati Limite di Esercizio (SLE)...

Dettagli

La normativa italiana e le condizioni di verifica della stabilità

La normativa italiana e le condizioni di verifica della stabilità La normativa italiana e le condizioni di verifica della stabilità La norma italiana che fornisce istruzioni per il calcolo, l esecuzione, il collaudo e la manutenzione delle costruzioni in acciaio è la

Dettagli

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI Il Cap.9 delle NTC detta disposizioni minime per l esecuzione del collaudo statico, atto a verificare il comportamento e le prestazioni delle parti di opera

Dettagli

Centri di Trasformazione: requisiti secondo il D.M. 14 gennaio 2008

Centri di Trasformazione: requisiti secondo il D.M. 14 gennaio 2008 75 Convegno ATE - ASSOCIAZIONE TECNOLOGI PER L EDILIZIA: Le Saldature in Cantiere Centri di Trasformazione: requisiti secondo il D.M. 14 gennaio 2008 Materiale a cura di: P.I. BENEDETTO SCOTTI (AREA CONSULTING

Dettagli

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 I SISTEMI DI CONNESSIONE Tipologie di connettori Calcolo della sollecitazione nei connettori Connettori a totale ripristino di resistenza Connettori a parziale ripristino

Dettagli

Il c.a.p. nelle nuove Norme Tecniche

Il c.a.p. nelle nuove Norme Tecniche Il c.a.p. nelle nuove Norme Tecniche plizzari@ing.unibs.it Università di Brescia Corso di Tecnica delle Costruzioni Verifica di una struttura esistente Corso Tecnica delle Costruzioni 2/71 Comportamento

Dettagli

INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8

INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8 2/6 INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8 5 CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI TRAVE... 9 6 CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI

Dettagli

Il contesto legislativo nazionale ed europeo: traguardi acquisiti e criticità del sistema a quattro anni dal DM 14 Gennaio 2008

Il contesto legislativo nazionale ed europeo: traguardi acquisiti e criticità del sistema a quattro anni dal DM 14 Gennaio 2008 Associazione Costruttori Acciaio Italiani Il contesto legislativo nazionale ed europeo: traguardi acquisiti e criticità del sistema a quattro anni dal DM 14 Gennaio 2008 8 Ottobre 2013, Milano Marco Perazzi

Dettagli

Nel cemento armato si valorizzano le qualità dei due materiali: calcestruzzo e acciaio, che presentano le seguenti caratteristiche

Nel cemento armato si valorizzano le qualità dei due materiali: calcestruzzo e acciaio, che presentano le seguenti caratteristiche CEMENTO ARMATO METODO AGLI STATI LIMITE Il calcestruzzo cementizio, o cemento armato come normalmente viene definito in modo improprio, è un materiale artificiale eterogeneo costituito da conglomerato

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI

Dettagli

Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3

Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3 1 Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3 1) CARATTERISTICHE DEL CODICE Titolo programma : CAP3 - Travi precompresse ad armatura pretesa, Metodo agli stati limite. Autore : ing.

Dettagli

Parte I: Basi del progetto

Parte I: Basi del progetto XV XVII Introduzione Prefazione Parte I: Basi del progetto 3 CAP. 1 - LA CONCEZIONE STRUTTURALE 3 1.1 Carattere di una costruzione 5 1.2 La forma tecnica della costruzione in calcestruzzo armato 11 1.3

Dettagli

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A PRIMO VANTAGGIO: MIGLIORA LA QUALITÀ DEL DETTAGLIO ESECUTIVO Il Decreto Interministeriale del 15/11/2011

Dettagli

SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI

SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI Il solaio a travetti tralicciati, noto anche come solaio bausta, è costituito da travetti tralicciati e da elementi di alleggerimento in laterizio. I travetti

Dettagli

www.lavoripubblici.it

www.lavoripubblici.it Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ****** Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 16 INTRODUZIONE Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008,

Dettagli

Relazione ed elaborati di progetto per il solaio

Relazione ed elaborati di progetto per il solaio LABORATORIO DI COSTRUZIONE DELL ARCHITETTURA 2A prof. Renato Giannini Relazione ed elaborati di progetto per il solaio (arch. Lorena Sguerri) Relazione di calcolo Predimensionamento e analisi dei carichi

Dettagli

SOLAI SOLAI RIFERIMENTO NORMATIVA D.M. 14.02.1992 CAPITOLO 7 Art.7.0 CLASSIFICAZIONE SOLAI PIENI IN C.A. o C.A.P. PER QUESTO TIPO DI STRUTTURE VALGONO TOTALMENTE LE INDICAZIONI STRUTTURALI E DI CALCOLO

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO La marcatura CE UNI EN 1090-1. Il primo passo è il conseguimento dell Attestato di Denuncia Attività da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l iscrizione

Dettagli

, ' *-- ' " $!,"""&& # " $%

, ' *-- '  $!,&& #  $% ! "#$ %"&"" $$' " (#! %")" * +'#!", ' *-- ' " $!,"""&& # " $% &' ())* %")" + +' # ++,! " %"" '+'$ " $( ++ %"&"" ' " '! $- &(.)'.())/ &/0 # $ %. " (' ' 1 + $ *2.&)/.33./ 0' 12' 3, & 4 5 3./.22, 4) 5 " &

Dettagli

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli ingegneri della Provincia Autonoma di Trento nell anno 2012, si propone quale traccia per la stesura del Certificato di

Dettagli

Le piastre Precompresse

Le piastre Precompresse Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Le piastre Precompresse Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PIASTRE

Dettagli

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014 Regolamento (UE) n.305/11 e norme del gruppo EN1090 La Marcatura CE delle strutture metalliche alla luce delle Norme tecniche per le Costruzioni Firenze, 30/10/2014 Come cambiano gli obblighi per le strutture

Dettagli

Obbligo Di marcatura CE dei componenti del calcestruzzo. Obbligo di certificazione FPC per gli impianti di betonaggio. Responsabilità del Direttore

Obbligo Di marcatura CE dei componenti del calcestruzzo. Obbligo di certificazione FPC per gli impianti di betonaggio. Responsabilità del Direttore Obbligo Di marcatura CE dei componenti del calcestruzzo. Obbligo di certificazione FPC per gli impianti di betonaggio. Responsabilità del Direttore dei Lavori e del Collaudatore secondo il D.M. 14/01/2008

Dettagli

I materiali impiegati per la costruzione sono: inserire l'elenco dei materiali. cemento armato. acciaio da carpenteria;

I materiali impiegati per la costruzione sono: inserire l'elenco dei materiali. cemento armato. acciaio da carpenteria; I materiali impiegati per la costruzione sono: inserire l'elenco dei materiali cemento armato acciaio da carpenteria; piastre in acciaio, bulloni, barre saldature CEMENTO ARMATO LEGANTI: I leganti impiegati

Dettagli

Documento #: Doc_a8_(9_b).doc

Documento #: Doc_a8_(9_b).doc 10.10.8 Esempi di progetti e verifiche di generiche sezioni inflesse o presso-tensoinflesse in conglomerato armato (rettangolari piene, circolari piene e circolari cave) Si riportano, di seguito, alcuni

Dettagli

6. Unioni bullonate. 6.1 Tecnologia delle unioni bullonate. 6.1.1 Classificazione dei bulloni. (aggiornamento 24-09-2009)

6. Unioni bullonate. 6.1 Tecnologia delle unioni bullonate. 6.1.1 Classificazione dei bulloni. (aggiornamento 24-09-2009) 6. Unioni bullonate (aggiornamento 24-09-2009) 6.1 Tecnologia delle unioni bullonate 6.1.1 Classificazione dei bulloni NTC - D.M. 14-1-2008 1 N.B. Il primo numero x 100 = f ub il secondo per il primo =f

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

La messa in opera delle strutture metalliche: dall accettazione delle opere in cantiere al montaggio delle strutture. Ing. Igor SOLUSTRI ICIC SPA

La messa in opera delle strutture metalliche: dall accettazione delle opere in cantiere al montaggio delle strutture. Ing. Igor SOLUSTRI ICIC SPA REGOLAMENTO (UE) N.305/11 E NORME DEL GRUPPO EN1090 LA MARCATURA CE DELLE STRUTTURE METALLICHE ALLA LUCE DELLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI FIRENZE, 30/10/2014 La messa in opera delle strutture metalliche:

Dettagli

PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri PRODOTTI DA COSTRUZIONE

PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri Acciai per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte (laminati, tubi senza saldatura, tubi

Dettagli

Strutture in acciaio. Unioni

Strutture in acciaio. Unioni Strutture in acciaio Unioni Tipologie di unioni Chiodi o bulloni Sono puntuali Indeboliscono le sezioni Ripristinano solo parzialmente la continuità Si eseguono in opera con relativa facilità Saldatura

Dettagli

LINEA FIRETECH SOLUZIONI PER LA PROTEZIONE PASSIVA DAL FUOCO STRUTTURE

LINEA FIRETECH SOLUZIONI PER LA PROTEZIONE PASSIVA DAL FUOCO STRUTTURE LINEA FIRETECH SOLUZIONI PER LA PROTEZIONE PASSIVA DAL FUOCO STRUTTURE PROTEZIONE STRUTTURE IN ACCIAIO Le strutture in acciaio sono un sistema costruttivo sempre più utilizzato nelle costruzioni. In particolare

Dettagli

NORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo e progettazione è la seguente:

NORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo e progettazione è la seguente: Sono illustrati con la presente i risultati dei calcoli che riguardano il progetto della scala in c.a da realizzarsi nel rifugio Cima Bossola in località Marciana NORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa

Dettagli

Allegato S-0 - Relazione di calcolo

Allegato S-0 - Relazione di calcolo Allegato S-0 - Relazione di calcolo 1. PREMESSA 1.1 Descrizione delle opere Il nuovo progetto prevede la demolizione del precedente fabbricato, la realizzazione di quattro nuovi blocchi, comprendenti ciascuno

Dettagli

1. Premessa. Procedure di accettazione

1. Premessa. Procedure di accettazione 1 INDICE 1. Premessa... 2 Procedure di accettazione... 2 2. Calcestruzzo... 3 C25/30, classe di esposizione XC1... 4 C25/30, classe di esposizione XC2... 4 C40/50, classe di esposizione XC1... 5 C45/55,

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

SCALA CON GRADINI PORTANTI E TRAVE A GINOCCHIO

SCALA CON GRADINI PORTANTI E TRAVE A GINOCCHIO prof. Gianmarco de Felice, arch. Lorena Sguerri SCALA CON GRADINI PORTANTI E TRAVE A GINOCCHIO Tipologie correnti di scale Progetto di gradini portanti Progetto della trave a ginocchio Esecutivi: piante,

Dettagli

11. Criteri di analisi e di verifica

11. Criteri di analisi e di verifica 11. Criteri di analisi e di verifica Il progetto dell edificio esistente riflette naturalmente lo stato delle conoscenze al tempo della costruzione e può contenere difetti di impostazione e di realizzazione,

Dettagli

Sistema di gestione. Criteri di acquisto e di controllo dell acciaio per opere. in carpenteria metallica pagina 1 di 7

Sistema di gestione. Criteri di acquisto e di controllo dell acciaio per opere. in carpenteria metallica pagina 1 di 7 in carpenteria metallica pagina 1 di 7 0 2014-07-07 Aggiornamenti secondo Reg. Eu. 305-2011 Servizio QSA Luca Bosi REV DATA DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE PREPARATO VERIFICATO E APPROVATO 1.0 SCOPO Si stabiliscono

Dettagli

dott. LUIGI A. CANALE I N G E G N E R E Schio (Vi) - via Veneto n. 2/c tel. 0445.500.148 fax 0445.577.628 canale@ordine.ingegneri.vi.

dott. LUIGI A. CANALE I N G E G N E R E Schio (Vi) - via Veneto n. 2/c tel. 0445.500.148 fax 0445.577.628 canale@ordine.ingegneri.vi. dott. LUIGI A. CANALE I N G E G N E R E Schio (Vi) - via Veneto n. 2/c tel. 0445.500.148 fax 0445.577.628 canale@ordine.ingegneri.vi.it Comune di xxx Provincia di xxx C O L L A U D O S T A T I C O SCUOLA

Dettagli

La nuova UNI EN 1090-1

La nuova UNI EN 1090-1 . Come identificarlo, certificarlo e controllarlo attraverso le NTC ed il nuovo CPR 305/2011 La nuova UNI EN 1090-1 Agrigento, 18 giugno 2014 Geom. Raffaello Dellamotta Tel. 0541-322.324 r.dellamotta@giordano.it

Dettagli

Modelli di dimensionamento

Modelli di dimensionamento Introduzione alla Norma SIA 266 Modelli di dimensionamento Franco Prada Studio d ing. Giani e Prada Lugano Testo di: Joseph Schwartz HTA Luzern Documentazione a pagina 19 Norma SIA 266 - Costruzioni di

Dettagli

RELAZIONE STRUTTURALE

RELAZIONE STRUTTURALE RELAZIONE STRUTTURALE DESCRIZIONE DELL OPERA. Si prevede di realizzare una passerella pedonale in acciaio per l accesso secondario alla grotta. La struttura è costituita da due travi parallele in acciaio

Dettagli

CENTRO DI TRASFORMAZIONE

CENTRO DI TRASFORMAZIONE DEFINIZIONE (NTC 11.3.1.7): Un impianto esterno alla fabbrica... che riceve dal produttore di acciaio elementi base... e confeziona elementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere I centri di

Dettagli

FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI

FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI OGGETTO LAVORI Committente: FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI Il Progettista Strutturale VERIFICA DELLE RIGIDEZZE. La rigidezza iniziale (K in ) si calcola con la formula: K = GAEl 2 h 3 G1,2hEl 2 dove: E,G

Dettagli

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 DI UN SISTEMA DI FISSAGGIO PER FACCIATE CONTINUE 2 INDICE 1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 3.1 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA...

Dettagli

Lezione. Tecnica delle Costruzioni

Lezione. Tecnica delle Costruzioni Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Materiali Caratteristiche dell acciaio Acciaio = lega ferro-carbonio Caratteristiche importanti: resistenza duttilità = capacità di deformarsi plasticamente senza rompersi

Dettagli

SCHEMA. Mandato CEN M/120 Prodotti metallici per impieghi strutturali e loro accessori.

SCHEMA. Mandato CEN M/120 Prodotti metallici per impieghi strutturali e loro accessori. SCHEMA per la certificazione del controllo di produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti di alluminio e di leghe di alluminio cui alla norma UNI EN 15088:2006 0 STORIA Edizione 0 08/06/2012

Dettagli

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la

Dettagli

Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma

Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma 1 Contenuti Metodologia di progettazione Valutazione della resistenza attuale (Capacità)

Dettagli

REQUISITI PROCESSO DI SALDATURA di cui al par. 11.3.4.5 delle NTC2008

REQUISITI PROCESSO DI SALDATURA di cui al par. 11.3.4.5 delle NTC2008 Requisito Travi PREM 2015 di cui al par. 11.3.4.5 delle NTC2008 Procedimento all arco elettrico (ammessi procedimenti diversi previa adeguata doc. tecnica e sperimentale) Qualifica (certificati) saldatori

Dettagli

RELAZIONE QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI

RELAZIONE QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI Comune di Villa Castelli Provincia di Brindisi RELAZIONE QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI (ai sensi dell art. 4 della legge n 1086 del 5/11/1971) OGGETTO: ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ED IGIENE

Dettagli

Parere d idoneità tecnica

Parere d idoneità tecnica Parere d idoneità tecnica Premessa UNICMI, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell Involucro e dei Serramenti, attraverso le sue 12 divisioni, rappresenta circa 22.000 aziende,

Dettagli

BASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE. Footer Text

BASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE. Footer Text ARGOMENTI: MATERIALI E PRODOTTI DA COSTRUZIONE TIPOLOGIE STRUTTURALI E DETTAGLI COSTRUTTIVI AZIONI SULLE COSTRUZIONI RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI PROGETTAZIONE BASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE

Dettagli

SOLETTA SU LAMIERA GRECATA

SOLETTA SU LAMIERA GRECATA SOLETTA SU LAMIERA GRECATA (Revisione 3-01-006) Fig. 1 I solai composti in acciaio-calcestruzzo sono costituiti da una lamiera grecata di acciaio su cui viene eseguito un getto di calcestruzzo normale

Dettagli

Riferimenti Lucio Amato Direzione Tecnica Alessandro Sorrentino Luciano Ardito. Clienti Ingegneri, architetti, geometri, CTU

Riferimenti Lucio Amato Direzione Tecnica Alessandro Sorrentino Luciano Ardito. Clienti Ingegneri, architetti, geometri, CTU TECNO IN GEOSOLUTIONS - CASE HISTOY TECNO IN GEOSOLUTIONS - CASE HISTOY La valutazione della resistenza a compressione del calcestruzzo in opera: dalla resistenza del campione cilindrico prelevato mediante

Dettagli

DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO.

DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO. DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO. Verifica statica della struttura esistente, al fine di determinare la portata del solaio esistente; redazione

Dettagli

Progettazione dei ferri di ripresa di getto post-installati

Progettazione dei ferri di ripresa di getto post-installati Progettazione dei ferri di ripresa di getto post-installati Ing. Stefano Eccheli Field Engineer Hilti Italia S.p.A. Agenda Applicazioni Teoria della progettazione dei ferri di ripresa post-installati Inquadramento

Dettagli

Edifici in c.a. esistenti Metodi di adeguamento tradizionali

Edifici in c.a. esistenti Metodi di adeguamento tradizionali Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2011 2012 Edifici in c.a. esistenti Metodi di adeguamento tradizionali Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/

Dettagli

CALCESTRUZZO: PRESCRIZIONI, D.L., FPC E CONTROLLO STATISTICO

CALCESTRUZZO: PRESCRIZIONI, D.L., FPC E CONTROLLO STATISTICO CALCESTRUZZO: prescrizioni, D.L., FPC e controllo statistico Soluzioni pratiche mediante il servizio Optimix 2 TORINO, 1 dicembre 2010 ing. Davide RUGGERI NORME TECNICHE IL QUADRO NORMATIVO Norme Tecniche

Dettagli

Lezione. Progetto di Strutture

Lezione. Progetto di Strutture Lezione Progetto di Strutture 1 Acciaio 2 Acciaio Controlli Tre forme di controllo sono obbligatorie : IN STABILIMENTO DI PRODUZIONE.. da eseguirsi sui lotti di produzione NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE

Dettagli

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale 1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a

Dettagli

SOMMARIO 1. VERIFICA DELLA PASSERELLA DI ACCESSO AL TEATRO - DESCRIZIONE DELL OPERA - NORMATIVA DI RIFERIMENTO - MATERIALI ADOTTATI

SOMMARIO 1. VERIFICA DELLA PASSERELLA DI ACCESSO AL TEATRO - DESCRIZIONE DELL OPERA - NORMATIVA DI RIFERIMENTO - MATERIALI ADOTTATI SOMMARIO 1. VERIFICA DELLA PASSERELLA DI ACCESSO AL TEATRO - DESCRIZIONE DELL OPERA - NORMATIVA DI RIFERIMENTO - MATERIALI ADOTTATI 1.1 DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI travi secondarie

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

GENERALITÀ La presente relazione sulle fondazioni riguarda il progetto Riqualificazione della scuola media C. Colombo in Taranto.

GENERALITÀ La presente relazione sulle fondazioni riguarda il progetto Riqualificazione della scuola media C. Colombo in Taranto. GENERALITÀ La presente relazione sulle fondazioni riguarda il progetto Riqualificazione della scuola media C. Colombo in Taranto. Il progetto prevede: la realizzazione di un nuovo intervento strutturale:

Dettagli

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART. 68050/68051

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART. 68050/68051 Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART. 68050/68051 2 EDIZIONE GIUGNO 2012 Indice SOMMARIO ELEMENTO DI ANCORAGGIO STRUTTURALE Descrizione del prodotto Modalità d uso e limite

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

Day training Prodotti siderurgici: - elenco norme armonizzate - marcatura CE - CPD e requisiti NTC - trasporto acque in collaborazione con

Day training Prodotti siderurgici: - elenco norme armonizzate - marcatura CE - CPD e requisiti NTC - trasporto acque in collaborazione con Unsider -ENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE SIDERURGICA - FEDERATO ALL UNI e-mail segreteria@unsider.it www.unsider.it Day training Prodotti siderurgici: - elenco norme armonizzate - marcatura CE - CPD e requisiti

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

Comune di BRESCIA PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN FABBRICATO ESISTENTE

Comune di BRESCIA PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN FABBRICATO ESISTENTE Comune di BRESCIA PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN FABBRICATO ESISTENTE RELAZIONE DI CALCOLO OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO NORMALE, IN MURATURA PORTANTE ED IN FERRO (ai sensi dell'art. 4 della

Dettagli

Corsi di Laurea in Ingegneria Edile ed Edile-Architettura. Costruzioni in Zona Sismica. Parte 7.

Corsi di Laurea in Ingegneria Edile ed Edile-Architettura. Costruzioni in Zona Sismica. Parte 7. Università di Pisa DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE Corsi di Laurea in Ingegneria Edile ed Edile-Architettura Costruzioni in Zona Sismica. Parte 7. Danneggiamento e riparazione di elementi strutturali

Dettagli

www.libriprofessionali.it per i tuoi acquisti di libri, banche dati, riviste e software specializzati

www.libriprofessionali.it per i tuoi acquisti di libri, banche dati, riviste e software specializzati DM 14 SETTEMBRE 2005 INTRODUZIONE DEL MINISTRO 1. PREAMBOLO 2. SICUREZZA, PRESTAZIONI ATTESE, AZIONI SULLE COSTRUZIONI PRINCIPI FONDAMENTALI STATI LIMITE Stati Limite Ultimi (SLU) Stati Limite di Esercizio

Dettagli

Prima esercitazione progettuale Progetto di un solaio laterocementizio

Prima esercitazione progettuale Progetto di un solaio laterocementizio Prima esercitazione progettuale Progetto di un solaio laterocementizio 1 Cenni introduttivi ed Analisi dei carichi.... 2 1.1 Descrizione Tipologica...2 1.2 Schematizzazione strutturale...4 1.3 Analisi

Dettagli

VERIFICA OPERE IN C.A. CORPO "A"

VERIFICA OPERE IN C.A. CORPO A VERIFICA OPERE IN C.A. CORPO "A" 1 VERIFICA PIASTRA FONDALE...3 VERIFICA RESTANTI OPERE IN C.A...9 VERIFICHE SLE...11 2 VERIFICA PIASTRA FONDALE Verifica a flessione Stati limiti La piastra fondale presenta

Dettagli

MANUALE D USO E MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE

MANUALE D USO E MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE MANUALE D USO E MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE Cap. 10.1 del D.M. 14 gennaio 2008 e cap. C10.1 par. 4.1 della Circ. n. 617/2009 1. PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE PREMESSA Ai sensi del C10.1 punto

Dettagli

- attraverso la qualificazione del Servizio Tecnico Centrale, con la procedura indicata nelle NTC stesse.

- attraverso la qualificazione del Servizio Tecnico Centrale, con la procedura indicata nelle NTC stesse. C11.3 ACCIAIO C11.3.1 PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ACCIAIO C11.3.1.1 Controlli Le NTC prevedono che il controllo sugli acciai da costruzione sia obbligatorio e si effettui, con modalità

Dettagli

ARGOMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI INDICE

ARGOMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI INDICE Giuseppe Stagnitto Erica Barzoni ARGOMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI Applicazioni ed approfondimenti del Corso di FONDAMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI Appunti a cura degli studenti INDICE I - RICHIAMI

Dettagli

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione 2.2. Il modello di denuncia e la documentazione Per tutte le opere e gli interventi sottoposti a denuncia e sull intero territorio regionale, la denuncia è redatta ai sensi dell art. 93 del D.P.R. 380/2001

Dettagli

Indice Capitolo 1 I leganti e il loro impiego nel settore delle costruzioni Capitolo 2 Il cemento Portland, le aggiunte minerali e i cementi comuni

Indice Capitolo 1 I leganti e il loro impiego nel settore delle costruzioni Capitolo 2 Il cemento Portland, le aggiunte minerali e i cementi comuni Indice Capitolo 1 I leganti e il loro impiego nel settore delle costruzioni 1.1 Introduzione 1.2 Leganti aerei e idraulici 1.3 Il gesso 1.4 La calce aerea 1.5 Le calci idrauliche 1.6 Dalle calci idrauliche

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

Qualificazione, Identificazione, Accettazione Ing. Massimo Pugliese e Ing. Fabio Pes - TUV Italia

Qualificazione, Identificazione, Accettazione Ing. Massimo Pugliese e Ing. Fabio Pes - TUV Italia Qualificazione, Identificazione, Accettazione Ing. Massimo Pugliese e Ing. Fabio Pes - TUV Italia costruire e rinnovare in modo sostenibile e sicuro 1 Obiettivi Travi PREM 2015 Evidenziare l impatto delle

Dettagli

Il fissaggio mediante ancoranti chimici o meccanici

Il fissaggio mediante ancoranti chimici o meccanici Il fissaggio mediante ancoranti chimici o meccanici Hilti. Passione. Performance. 1 Agenda 1. Campi di applicazione 2. Principi di funzionamento 3. Inquadramento normativo e metodo di calcolo 4. Fattori

Dettagli

LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI EFFICIENZA ENERGETICA PROGETTO ESECUTIVO. Sez III Art. 33 DPR 5 Ottobre 2010 N. 207 e s.m.i.

LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI EFFICIENZA ENERGETICA PROGETTO ESECUTIVO. Sez III Art. 33 DPR 5 Ottobre 2010 N. 207 e s.m.i. Ingegnere BIAGIO D AMATO E03b Via I.Lodato, 9 84025 Eboli (SA) tel 339.2183301 fax 0828.330614 biagiodamato@tiscali.it LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI EFFICIENZA ENERGETICA Liceo Scientifico Statale

Dettagli

SETTI O PARETI IN C.A.

SETTI O PARETI IN C.A. SETTI O PARETI IN C.A. Parete Pareti accoppiate SETTI O PARETI IN C.A. Na 20% Fh i i h i Na/M tot >=0.2 SETTI O PARETI IN C.A. IL FATTORE DI STRUTTURA VERIFICHE SETTI O PARETI IN C.A. SOLLECITAZIONI -FLESSIONE

Dettagli

I metodi di calcolo previsti dalle NTC 08 Parte 1

I metodi di calcolo previsti dalle NTC 08 Parte 1 I metodi di calcolo previsti dalle NTC 08 Parte 1 3 Indice Parte I Schema generale 4 1 Richiamo... normativa 8 Parte II Tipologie di analisi 10 4 1 Enter the help project title here Schema generale Premessa

Dettagli

PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO

PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO I. INTRODUZIONE Il Piano di manutenzione accompagna l opera per tutta la sua durata di vita. Trattasi di tensostruttura caratterizzata

Dettagli

TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 1/6

TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 1/6 11.2 CALCESTRUZZO PROVA A COMPRESSIONE SU CALCESTRUZZO INDURITO UNI EN 12390-3 DECRETO MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELL'INTERNO 14/01/2008 NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI. 11 MATERIALI E PRODOTTI

Dettagli

CALCOLO DELLE UNIONI BULLONATE: VERIFICHE SECONDO IL METODO DELLE TENSIONI

CALCOLO DELLE UNIONI BULLONATE: VERIFICHE SECONDO IL METODO DELLE TENSIONI UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria COSTRUZIONE DI MACCHINE Prof. Sergio Baragetti CALCOLO DELLE UNIONI BULLONATE: VERIFICHE SECONDO IL METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI (SOLO TAGLIO)

Dettagli

LEZIONI N 9, 10, 11 E 12 COSTRUZIONI DI ACCIAIO: IPOTESI DI BASE E METODI DI VERIFICA

LEZIONI N 9, 10, 11 E 12 COSTRUZIONI DI ACCIAIO: IPOTESI DI BASE E METODI DI VERIFICA LEZIONI N 9, 10, 11 E 12 COSTRUZIONI DI ACCIAIO: IPOTESI DI BASE E METODI DI VERIFICA L acciaio da carpenteria è una lega Fe-C a basso tenore di carbonio, dall 1 al 3 per mille circa. Gli acciai da costruzione

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA:

ISTRUZIONE OPERATIVA: Pagina 1 di 5 da Acciai da \INDICE: 1) Scopo 2) Campo di applicazione 3) Norma di riferimento 4) Definizioni e simboli 5) Responsabilità 6) Apparecchiature 7) Modalità esecutive 8) Esposizione dei risultati

Dettagli

CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 CONSOLIDAMENTO DI SOLAI LIGNEI

CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 CONSOLIDAMENTO DI SOLAI LIGNEI CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 CONSOLIDAMENTO DI SOLAI LIGNEI CONSOLIDAMENTO DI SOLAI IN LEGNO (1) Chiodi in numero eccessivo ed allineati: soluzione scorretta. Tavole connesse

Dettagli

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura Resistenza a compressione (1) I materiali lapidei naturali ed artificiali raggiungono

Dettagli

SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE

SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE Il solaio a lastre tralicciate predalles, rappresenta per la D.M.P. DALLA MORA PREF. S.R.L., il fiore all occhiello della propria produzione, non solo per la continua crescita

Dettagli

C10. REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO

C10. REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO C10. REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO Le norme di cui al Cap.10, disciplinando la redazione dei progetti esecutivi delle strutture, contengono anche criteri guida

Dettagli

Gli edifici in c.a. Prof. Ing. Aurelio Ghersi Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Catania

Gli edifici in c.a. Prof. Ing. Aurelio Ghersi Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Catania Gli edifici in c.a. Prof. Ing. Aurelio Ghersi Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Catania Il controllo della progettazione: i compiti del collaudatore. Forum della Tecnica delle

Dettagli

PROFESSIONAL SERVICES

PROFESSIONAL SERVICES > SGS ITALIA INDUSTRIAL D.M. 14 Gennaio 2008 PROFESSIONAL Data: 20/04/2012 Autore: F. Prosperi R. Donadel SGS NEL MONDO Leader mondiale nei servizi di: Ispezione Verifica Analisi Certificazione Nel Mondo:

Dettagli