Documento di lavoro per il Tavolo-Tunisia
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- Gustavo Carlucci
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1 Documento di lavoro per il Tavolo-Tunisia 1. Il Tavolo-Tunisia della cooperazione decentrata, coordinato dal MAE-DGCS/Ufficio della cooperazione decentrata, si è costituito presso il MAE il 7 aprile 2009 e in questa occasione ha programmato di svolgere, a cura delle Regioni e delle Province, iniziative seminariali (workshop) finalizzate a promuovere la cooperazione con la Tunisia. Nei workshop, a cui hanno partecipato il MAE, l Ambasciatore o il Console di Tunisia, la FIPA (Agenzia tunisina di promozione degli investimenti esteri) e Assafrica (Confindustria), sono stati presentati agli imprenditori locali gli strumenti finanziari messi a disposizione dal MAE (Linea di credito per le PMI tunisine, credito agevolato agli operatori italiani per costituire società miste) e le opportunità offerte dalla Tunisia agli investitori esteri. In seguito a tali iniziative le manifestazioni di interesse degli imprenditori (profili delle imprese) sono state raccolte in un Catalogo dinamico delle imprese, messo a disposizione della controparte tunisina per facilitare la ricerca del partner. Sono stati realizzati, tra maggio 2009 e luglio 2010, 25 workshop in altrettante città italiane e sono stati raccolti in Catalogo almeno 450 profili d impresa pubblicati sul sito web di Assafrica&Mediterraneo (Confindustria), accessibili agli operatori economici tunisini che vorranno consultarli per cercare il loro partner economico e per depositarvi il profilo della propria impresa. Sullo stesso sito ( le imprese italiane potranno trovare l eventuale partner tunisino. Le imprese che hanno fornito i loro dati appartengono ai seguenti settori: aeronautica ed aerospaziale, alimentari e agroindustria, arredamento, edilizia, elettricità, energia ed energie rinnovabili, estrazione e lavori in pietra, floricoltura, componentistica, macchine utensili e impiantistica, chimica e materie plastiche, cantieristica, pesca, legno, abbigliamento e accessori, disinquinamento dei terreni e delle acque, telecomunicazioni e trasporti, servizi alle imprese, ricerca scientifica e innovazione tecnologica. Il Catalogo delle imprese, che viene aggiornato permanentemente, è uno strumento di grande trasparenza e a costo zero, messo a disposizione del partenariato italo-tunisino e giunge a coronamento di un anno di attività del Tavolo- Tunisia. A conferma dell interesse suscitato dai workshop promossi dagli Enti territoriali con l adesione delle rappresentanze diplomatiche tunisine in Italia e la partecipazione della FIPA (Agenzia governativa tunisina di promozione degli investimenti esteri), più di trecento operatori economici italiani hanno partecipato agli incontri business to business organizzati dalla FIPA nel quadro del XII Forum di Cartagine sugli investimenti, tenutosi a Tunisi il 3-4 giugno Nel primo anno di lavoro, il Tavolo-Tunisia ha quindi concentrato le proprie attività nella presentazione agli imprenditori degli strumenti finanziari del Ministero e delle opportunità offerte agli investitori dalla Tunisia, allo scopo di sensibilizzare gli operatori economici italiani, conseguendo importanti risultati grazie all impegno degli Enti territoriali e delle Associazioni imprenditoriali che condividono la prospettiva di realizzare in Tunisia un modello di cooperazione, incentrata sul partenariato territoriale, che coinvolge gli attori pubblici e privati, nazionali e locali, dei due Paesi, in accordo con le raccomandazioni dell OCSE sulla efficacia degli aiuti e con le Linee guida della cooperazione allo sviluppo del MAE. Questa prospettiva, condivisa da tutti gli attori, si materializza via via e si consolida in un progetto comune, attraverso la circolazione delle idee, la diffusione, l applicazione e il perfezionamento delle buone pratiche sperimentate localmente tra tutti i soggetti attivi del Tavolo, con il coordinamento e la supervisione del Ministero, senza formule e sovrastrutture
2 multilivello di gestione. Il Tavolo-Tunisia si configura, pertanto, come una rete che condivide gli obiettivi e la metodologia di approccio, relativamente alla quale il Ministero svolge un ruolo di coordinamento, sia per facilitare la diffusione delle informazioni e delle buone pratiche degli Enti territoriali e degli attori locali, sia per perfezionare i metodi e gli strumenti e, infine, per accompagnare le istituzioni locali italiane nei rapporti con i partner pubblici e privati tunisini. 3. Nella fase operativa appena conclusa, la Regione Sicilia ha svolto, per un certo periodo, il ruolo di capofila. Attualmente, le Regioni e le Province del Tavolo-Tunisia che hanno maggiormente contribuito al conseguimento dei suddetti risultati, intendono dare avvio ad una nuova fase operativa, proponendola agli altri Enti territoriali inclusi nella rete e dandone avviso in generale attraverso la Conferenza delle Regioni, l UPI e l Anci. Come è stato più volte sottolineato, la linea di credito per le PMI tunisine a cui si aggiunge il credito agevolato concesso agli imprenditori italiani del settore primario e dell agro-trasformazione per realizzare imprese miste all estero (rispettivamente artt. 6 e 7 della L. 49/87) rappresenta e continua a rappresentare un importante strumento per favorire la conoscenza e la collaborazione tra il tessuto produttivo dei due paesi. Il Tavolo-Tunisia continuerà, pertanto, a diffonderne la conoscenza e a promuoverne l utilizzo presso gli imprenditori tunisini ed italiani, con le opportune iniziative, perché l uso di tale strumento prelude alla costruzione di rapporti più strutturati e stabili tra le imprese ed i territori dei due paesi, a partire dalla costituzione di imprese, consorzi e filiere miste. 4. Ne consegue che, per capitalizzare e dare continuità e sviluppo a quanto finora conseguito dal Tavolo-Tunisia, sembra opportuno attivare una successiva fase operativa in cui impegnare tutta la rete, con l obiettivo di incrementare la conoscenza e l utilizzo degli strumenti finanziari offerti dal MAE (crediti d aiuto) e di promuovere contestualmente la costituzione di società miste in Tunisia. Per realizzare tale obiettivo sarà necessario offrire agli imprenditori che manifestano il loro interesse per la Tunisia e che, pertanto, si iscrivono al Catalogo dinamico delle imprese, uno specifico servizio di promozione e supporto degli investimenti in Tunisia, funzionante a livello locale e a costo zero per le Amministrazioni (perché informatizzato), da attivare presso la Camera di commercio o lo Sportello Sprint locale se operativo. Lo scopo del servizio sarà di armonizzare gli strumenti e i servizi di supporto ai processi di internazionalizzazione delle imprese, messi a disposizione da Agenzie nazionali e locali (Ministero degli Esteri, SIMEST, SACE, Enti territoriali, Camere di commercio, Istituti finanziari e di garanzia operanti sul territorio, Associazioni imprenditoriali e loro servizi, sportello SPRINT), in collegamento con le Unioni tunisine degli imprenditori (UTICA e UTAP) e le Agenzie tunisine di promozione degli investimenti (FIPA e APIA), per fornire informazioni, prestare assistenza tecnica, offrire supporto finanziario, facilitare l accesso al credito e alle garanzie creditizi, accompagnare le imprese per costituire società miste in Tunisia. 5. Il servizio di promozione e supporto degli investimenti in Tunisia agisce come strumento facilitatore di rete e pertanto potrà, nello specifico: 5.1 informare ed aggiornare gli imprenditori sulle opportunità di investimento, le facilitazioni fiscali e gli incentivi finanziari offerti dalla Tunisia (in collegamento con UTICA, UTAP, FIPA, APIA); 5.2 orientare gli imprenditori per avere accesso alle agevolazioni finanziarie alle
3 garanzie bancarie offerte in Italia dalle suddette Agenzie nazionali e locali e per usufruire delle eventuali forme di assistenza e supporto necessarie alla formulazione di studi di fattibilità (in collegamento con MAE, SIMEST, Istituzioni finanziarie e di garanzia operanti sul territorio, Associazioni imprenditoriali); 5.3 individuare utilizzando il Catalogo delle imprese e di concerto con le controparti tunisine il partner tunisino, la localizzazione più vantaggiosa dell investimento in Tunisia, le facilitazioni fiscali e gli incentivi finanziari applicabili all impresa mista in ragione del settore produttivo e della localizzazione, oltre ad una previsione di mercato relativa all impresa mista dalla quale derivi la convenienza durevole dell investimento (in collegamento con UTICA, UTAP, FIPA, APIA e sistema camerale italiano); 5.4 organizzare l accompagnamento in Tunisia dell imprenditore locale, compresi gli incontri B2B (in collegamento con l Ente territoriale, le Associazioni imprenditoriali, il sistema camerale, le controparti tunisine). Il risultato di questa attività sarà la formulazione di un Progetto personalizzato di investimento per costituire una società mista in Tunisia. 6. Il Servizio per gli investimenti in Tunisia consiste fondamentalmente in un interfaccia tra gli imprenditori e la rete delle Agenzie nazionali e locali che gestisce, elabora e diffonde con mezzi informatici, un formulario. Il formulario viene inviato all imprenditore che ne fa richiesta, il quale lo compila con il profilo della propria impresa, specificando, tra l altro, il settore, il fatturato, il numero di addetti, le eventuali relazioni economiche e commerciali all estero, che tipo di business intende realizzare in Tunisia, l entità dell investimento che si propone di realizzare, la quota di capitale che intende apportare direttamente e l eventuale segnalazione del partner tunisino se già individuato attraverso il catalogo delle imprese. Il formulario, compilato dall imprenditore, ritorna quindi al Servizio che, dopo averlo inserito nel Catalogo delle Imprese online, lo inoltra successivamente alle diverse Agenzie che hanno aderito alle rete di sostegno locale, ciascuna delle quali apporta il proprio specifico contributo alla formulazione di una o più ipotesi di investimento personalizzato in Tunisia (per es. Simest propone di partecipare al capitale sociale con una quota X, la Banca locale ritiene di poter offrire un finanziamento Y a un tasso Z, il Consorzio fidi propone un costo G per concedere la garanzia bancaria, l Ente territoriale interviene con proprie risorse R per contribuire ai costi assicurativi o dello studio di fattibilità, il MAE finanzia la fornitura di beni strumentali all impresa mista e, se si tratta di produzione agricola o agrotrasformazione concede un credito agevolato per finanziare una quota del capitale di rischio dell investitore italiano). Una volta interpellate anche le Agenzie pubbliche e private della Tunisia per ottenere il necessario supplemento di informazioni relative al partner tunisino, alla localizzazione dell investimento, alle facilitazioni fiscali, agli incentivi finanziari, il Servizio restituisce all imprenditore il formulario che contiene ora l ipotesi personalizzata di progetto d investimento in Tunisia, costituita dalle sommatoria delle proposte studiate dalle diverse Agenzie della rete e corredata dalla lista dei contatti a cui l imprenditore si rivolgerà (Simest, Banche, Confidi, ecc.) per ottenere le agevolazioni finanziarie e le garanzie necessari a supportare il proprio progetto personalizzato di investimento in Tunisia. Il profilo dell impresa interessata compare anche online, sul Catalogo delle imprese, a disposizione degli eventuali partner tunisini. Infine l Ente territoriale, che segue il monitoraggio dell intero processo, prepara gli incontri B2B mirati in Tunisia, agendo di concerto con le Associazioni degli
4 industriali e la Camera di commercio del territorio, e con UTICA, UTAP, APIA, FIPA. 6.1 Per dar vita al suddetto Servizio, l Ente territoriale convoca un primo incontro con le Agenzie nazionali e del territorio, pubbliche e private (Ministero degli Esteri, SIMEST, SACE, Enti locali, Camere di commercio, Istituti finanziari e di garanzia operanti sul territorio, Associazioni imprenditoriali e loro servizi, sportello SPRINT) per condividere il progetto di dotare gli imprenditori di un servizio di assistenza, supporto ed accompagnamento all investimento in Tunisia, finalizzato a coordinare l offerta dei prodotti e servizi offerti dalle suddette Agenzie allo scopo di rafforzare e migliorare, a livello locale, il supporto finanziario, l assistenza tecnica e l accompagnamento a favore delle imprese locali che intendono costituire società miste in Tunisia; 6.2 L Ente territoriale, per consolidare il partenariato locale pubblico-privato a sostegno del servizio che si intende offrire agli impenditori, può stipulare protocolli d intesa con la Camera di commercio e le Associazioni imprenditoriali più rappresentative. 6.3 L Ente territoriale organizza un evento pubblico per presentare agli imprenditori il servizio di supporto agli investimenti in Tunisia. 6.4 L Ente territoriale appronta materialmente il servizio di supporto agli investimenti, presso la CCIA e/o come funzione locale dello SPRINT. 7. Il Tavolo-Tunisia della cooperazione decentrata è una rete di Regioni ed Enti locali che hanno manifestato al Ministero degli esteri il loro interesse alla cooperazione con la Tunisia, chiedendo al Ministero di facilitare le azioni di sistema all estero intraprese dalle pubbliche istituzioni di concerto con il loro partenariato socio-economico locale, anche avvalendosi degli strumenti finanziari messi a disposizione dal Ministero stesso, come la Linea di credito per le PMI tunisine. L obiettivo prioritario di queste azioni consiste nel dar vita ad imprese, consorzi e filiere miste italo-tunisine, attraverso la diretta concertazione con le pubbliche amministrazioni centrali e locali della Tunisia, le Agenzie governative di promozione degli investimenti e le associazioni degli imprenditori di tutti i settori produttivi. Il Tavolo-Tunisia deve porsi anche un ulteriore obiettivo a più lungo termine, che tenga conto delle strategie di sviluppo del partner tunisino. 8. Entro il 2016 la Tunisia intende triplicare le esportazioni, moltiplicare gli investimenti nei settori tessile e dell abbigliamento, agro-alimentare, elettromeccanica e ICT, sviluppare le infrastrutture (porti, intermodalità, reti energetiche, telecomunicazioni), rafforzare i settori della formazione professionale e dell alta formazione, dar vita a nuovi poli scientifici e tecnologici, e incrementare quelli esistenti, in cui concentrare le imprese e i relativi servizi, dare grande impulso allo sviluppo urbanistico e promuovere il settore turistico. Per sostenere tale sforzo, la Tunisia offre agli investitori esteri significativi incentivi fiscali e potrà contare su risorse governative, sul supporto delle risorse europee (ENPI-Paese) e sugli investimenti diretti esteri, provenienti principalmente dall area del Golfo. Questa strategia di sviluppo porta il nome di Orizzonte 2016, ed è stata presentata dal Governo tunisino all Italia, alla Francia, alla Spagna, al Regno Unito e alla Germania, chiedendo a questi paesi di aiutare la Tunisia a realizzare i propri obiettivi di sviluppo. Tenendo conto di questo scenario, il Tavolo-Tunisia ha realizzato, nel corso del primo anno di attività ( ), come è già stato ricordato, un ciclo di iniziative di animazione territoriale (workshop), finalizzate a presentare la Linea di credito
5 messa a disposizione delle PMI tunisine dal MAE e le opportunità offerte dalla Tunisia agli investitori stranieri e a promuovere l interesse imprenditoriale per la Tunisia, raccogliendo in un Catalogo dinamico i profili delle imprese interessate a fornire beni e servizi alle PMI tunisine a valere sulla linea di credito italiana, privilegiando le imprese fornitrici e gli investitori appartenenti ai settori indicati come prioritari nella Strategia tunisina Orizzonte L obiettivo a più lungo termine che gli Enti territoriali del Tavolo-Tunisia devono porsi sin da ora è, pertanto, di mettere in rete i sistemi socio-economici locali italiani con le aree di sviluppo della Tunisia, primi tra tutti i poli di sviluppo innovativo (tecnopoli) individuati nel quadro della Strategia Orizzonte 2016, e ciò per almeno due ragioni. Innanzi tutto, l Italia ha una più lunga tradizione in materia di sviluppo locale (dai distretti industriali alle varie forme di programmazione negoziata territoriale) e quindi può contare su un vantaggio competitivo, in questo campo, rispetto ai suddetti Paesi europei. La seconda ragione è che la competitività delle imprese locali che intendono realizzare investimenti in Tunisia viene incrementata se alle spalle dell impresa giocano organicamente e costantemente tutti i fattori diversificati di competitività e di sviluppo che fanno capo al territorio. L efficacia di questi fattori per il successo dell impresa è anche il principale elemento di deterrenza verso la delocalizzazione dell impresa stessa, e, al contrario, rappresenta un incentivo a reinvestire nel territorio d origine. 9. L obiettivo di più lungo termine e la prospettiva nella quale le azioni degli Enti territoriali del Tavolo-Tunisia devono collocarsi è, quindi, la realizzazione del partenariato territoriale con la Tunisia attraverso la cooperazione tra i sistemi produttivi locali dei due Paesi ed il trasferimento di modelli produttivi, di gestione territoriale e di welfare per lo sviluppo sostenibile. Il partenariato territoriale con la Tunisia si propone di convertire in cooperazione i fattori potenziali di competizione economica e commerciale e gli altri fattori critici che riguardano i flussi migratori, le problematiche ambientali nel Mediterraneo, i temi della salvaguardia del patrimonio culturale comune e delle differenze culturali, della sicurezza e della convivenza secondo la migliore tradizione della cooperazione allo sviluppo nel quadro di una strategia win-win o, in altri termini, di co-sviluppo. Questa impostazione riprende, peraltro, le raccomandazioni dell OCSE in materia di efficacia degli aiuti e l approccio multistakeholder promosso dalla Cooperazione Italiana. 10. Per quanto precede, la rete degli Enti territoriali che costituisce il Tavolo-Tunisia coordinato dal Ministero degli Esteri, deve proporsi di rafforzare l efficienza dei sistemi territoriali di sviluppo (Enti locali, imprese, associazioni di categoria, sindacati, sistema camerale, istituti finanziari, servizi pubblici e servizi alle imprese, trasporti e logistica, reti energetiche, di informazione e di comunicazione, ricerca e sviluppo, programmazione urbana, smaltimento dei rifiuti, ecc.) e di consolidare il partenariato pubblico-privato locale. Queste politiche di sviluppo locale, di competenza degli Enti territoriali, hanno lo scopo di incrementare le economie esterne, accrescere le capacità di innovazione ed abbattere i costi in modo da sostenere l impresa che investe in Tunisia, con l apporto dei vantaggi competitivi del territorio di origine (rafforzamento delle infrastrutture di comunicazione e logistica, servizi di sostegno all innovazione ed altri servizi all impresa, servizi ambientali, servizi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e delle tradizioni produttive, formazione professionale, politiche attive del lavoro e buone relazioni industriali, cooperazione e coesione sociale).
6 Queste stesse politiche, essendo vantaggiose per l impresa che internazionalizza, sono un incentivo a reinvestire nel territorio di origine e un disincentivo alla delocalizzazione e costituiscono più in generale un fattore di attrattività degli investimenti. Il rafforzamento dei sistemi produttivi territoriali è, infine, funzionale alla costruzione del partenariato territoriale tra gli attori italiani (le istituzioni, gli agglomerati e le reti locali di imprese, i distretti industriali e le esperienze di progettazione integrata territoriale di cui l Italia, sia pure con luci ed ombre, è ricca, e tutti gli altri attori pubblici e privati che vi interagiscono) e gli attori tunisini, cioè le istituzioni e i poli tematici di innovazione tecnologica, di concentrazione dei servizi e delle infrastrutture e di attrattività degli investimenti nazionali ed internazionali (tecnopoli), promossi dalla Tunisia nel quadro della Strategia di sviluppo industriale Orizzonte 2016, che prevede l estensione ed il rafforzamento dell organizzazione per cluster della produzione nazionale. Il partenariato territoriale implica a sua volta un duplice reciproco vantaggio: per la Tunisia, che acquisisce tecnologia, modelli produttivi, funzionali e di gestione, si avvale dell Italia come piattaforma logistica per gli sbocchi commerciali verso la Mitteleuropa e l Eurasia e per l Italia che converte la competizione potenziale con la Tunisia in cooperazione e rafforza le proprie posizioni sia sui mercati europeo ed eurasiatico, sia e soprattutto sul mercato mediterraneo e mediorientale. Va considerato anche che il Nord-Africa e la Tunisia in particolare rappresentano una piattaforma privilegiata di relazioni economiche ed interscambio con i Paesi dell Africa sub-sahariana. Adottare collettivamente questa strategia win-win significa inoltre, soprattutto per le regioni del centro-sud d Italia, riconoscere che il baricentro privilegiato dell economia e degli scambi deve essere il Mediterraneo, e che è pertanto necessario, a vantaggio di tutto il sistema-italia, proiettare verso questo quadrante il sistema delle economie meridionali. Il Tavolo-Tunisia può costituire, a tal fine, un utile laboratorio di sistema. 11. Il partenariato territoriale, promosso dalle istituzioni pubbliche con il concorso degli attori privati dei due Paesi, individua nel partenariato economico una componente strategica, perché è finalizzato a promuovere la crescita ed a incrementare l occupazione sia in Italia che in Tunisia, ma integra necessariamente anche altre tematiche di natura culturale, ambientale, sociale. Pertanto, attraverso il partenariato territoriale, non soltanto vengono proposti, concertati e trasferiti modelli di organizzazione e gestione produttiva, ma anche modelli di sviluppo locale equilibrati e sostenibili, capaci di incrementare l occupazione, intensificare e diffondere saperi e buone pratiche locali, valorizzare i fattori di diversificazione storico-culturale ed ambientale e integrare modelli di welfare. Il Tavolo-Tunisia della cooperazione decentrata può operare, in prospettiva, per mettere in rete le esperienze italiane di partenariato internazionale realizzate, secondo questa strategia, dalle istituzioni e dai sistemi socio-economici locali, per condividere e generalizzare buone pratiche e coordinare le politiche locali che a questo modello si ispirano, per fare sistema, nel quadro delle politiche nazionali, e realizzare un migliore posizionamento dell Italia nel Quadrante mediterraneo, a partire dall esperienza pilota con la Tunisia. Questa prospettiva di sistema può avere il nome, per analogia con il Catalogo delle imprese, che è la realizzazione del primo anno di lavoro del Tavolo, di Catalogo dei sistemi territoriali: CAST-Tunisia, anche per evidenziarne la natura di progetto di partenariato territoriale caratterizzato dall approccio multiattori e multistakeholder e per azioni di sistema.
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