Guida all'uso. Software Applicativo e Strumenti di Monitoraggio

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1 Software Applicativo e Strumenti di Monitoraggio CLU_STAR Stabilità in Roccia Guida all'uso GeoSoft di ing. Giorgio Scioldo Corso G. Matteotti n Torino (TO) tel fax info@geoandsoft.com

2 CLU_STAR - Guida all'uso Sommario i Sommario 1. Introduzione al programma 1 Introduzione al programma... 1 Metodi di calcolo: il clustering gerarchico e non gerarchico Installazione ed avvio 8 Requisiti necessari per l'esecuzione del programma Installazione del programma Attivazione del programma in modalità dimostrativa 14 Come utilizzare la modalità dimostrativa Protezione del programma 16 Protezione del programma Chiave di protezione su porta USB...16 Chiave di protezione su porta parallela Uso del programma in rete 19 Uso del programma in rete Aggiornamento del programma 20 Aggiornamento del programma mediante procedura automatica Frequenza degli aggiornamenti Come utilizzare l'aggiornamento automatico Interfaccia utente 23 Interfaccia utente ed introduzione dati Interfaccia utente: la barra dei menu ed i menu...23 Gestione delle finestre per l'introduzione dati...24 Gestione dell'introduzione dei dati mediante tabelle...25 Le Finestre di Messaggio...26 Help on Line Comandi 28 Menu Archivi Comando Apri...28 Comando Configura Stampante...29 Menu Edizione...30 Comando Edizione Scheda...30 La finestra di dialogo "Titolo scheda"...31 La finestra di dialogo "Scheda del rilievo geostrutturale"...31 Comando Selezione Schede...32 La finestra di dialogo "Selezione schede da utilizzare"...32 Comando Selezione Discontinuità...33 La finestra di dialogo "Selezione parametri"...33 Comando Descrizione Fronte...34

3 CLU_STAR - Guida all'uso Sommario ii La finestra di dialogo "Descrizione del fronte"...34 Comando Parametri Famiglie...36 La finestra di dialogo "Parametri famiglie di discontinuità"...36 Comando Titoli...37 Menu Calcoli Comando Cluster Analysis...38 Comando Stabilità Cunei...39 Menu Stampa Comando Elaborati grafici...40 La finestra di anteprima di stampa...40 Comando Proiezione stereografica dati iniziali...41 La finestra di dialogo "Selezione dei parametri grafici" - Dati iniziali...41 Comando Proiezione stereografica cluster...41 La finestra di dialogo "Selezione dei parametri grafici" - Cluster...41 Comando Diagramma Stellare...42 Comando Schede rilievo strutturale...42 Comando Visualizza anteprima scheda...42 Comando Stampa rapida scheda...42 Comando Esporta scheda in formato DOC...42 Comando Esporta scheda in formato TXT...43 Comando Esporta scheda in formato SLK...43 Comando Tabulati...43 Comando Visualizza anteprima tabulati...43 Comando Stampa rapida tabulati...43 Comando Esporta tabulati in formato DOC...43 Comando Esporta tabulati in formato TXT...44 Comando Esporta tabulati in formato SLK...44 Comando Configura...44 Menu Uscita Contatti 47 Contatti... 47

4 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 1 1. Introduzione al programma Introduzione al programma CLU_STAR è un programma per l'archiviazione, l'elaborazione e la rappresentazione grafica dei dati acquisiti con rilievi geostrutturali. Dotato di una procedura di inserimento dati particolarmente facile e di immediato apprendimento, il programma elabora i parametri di immersione, inclinazione, apertura, estensione, rugosità e riempimento delle discontinuità, permettendo di definire i principali cluster e di valutare quindi i parametri caratteristici delle diverse famiglie. Il trattamento avviene tramite un procedimento altamente interattivo basato su quattro fasi ben distinte. La prima consiste nella selezione dei singoli rilievi geostrutturali che si prestano ad essere aggregati in un'unica entità, dalla quale possono quindi essere eliminate le discontinuità con caratteristiche non congruenti alle finalità che si perseguono con l'elaborazione; ad esempio nel caso in cui lo scopo sia il calcolo dell'ellissoide di permeabilità possono essere scartate a priori le discontinuità chiuse, il cui apporto alla permeabilità totale dell'unità in esame è ovviamente nullo. La seconda fase è incentrata sull'utilizzo di procedure interattive di clustering gerarchico, in cui è possibile selezionare sia le modalità di aggregazione sia il livello stesso di aggregazione da raggiungere. La terza fase si può considerare di "rifinitura": in essa infatti vengono ricalcolati, con procedure iterative e fino alla convergenza, i centri dei cluster precedentemente riconosciuti, tenendo conto della quantità e della posizione degli "outsiders" correnti e della loro potenziale aggregabilità ai cluster scelti. La conoscenza dei dati strutturali permette nella quarta fase sia la valutazione delle componenti principali della conducibilità idraulica che dei fattori di sicurezza dei cunei disposti a franapoggio. Dei risultati ottenuti da tali elaborazioni vengono quindi prodotti diversi tipi di rappresentazioni sia sotto forma di tabulati sia in forme grafiche, come stereogrammi, archi ciclografici, diagrammi stellari. Metodi di calcolo: il clustering gerarchico e non gerarchico Il clustering è una tecnica di analisi multidimensionale che permette lo studio di un insieme di campioni ed in particolare il riconoscimento all'interno di esso dei "cluster", cioè di gruppi di campioni con caratteristiche omogenee. Esistono fondamentalmente due tecniche di clustering: il clustering gerarchico ed il clustering non gerarchico. Clustering Gerarchico Il clustering gerarchico consiste nella costruzione di un "albero" attraverso un processo di aggregazione di cluster; nell'analisi di un insieme di "n" campioni si assume come condizione iniziale la presenza di "n" cluster contenenti ciascuno un singolo campione. Ogni passo di elaborazione permette di aggregare i due cluster correntemente più vicini in un unico cluster; iterando "n" volte questa operazione si giunge ad ottenere un unico grande cluster contenente "n" campioni. Il passo successivo consiste nell'analisi dell'albero e nella scelta di un livello di aggregazione soddisfacente.

5 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 2 Questo risultato può essere ottenuto normalmente in due modi: selezionando un numero minimo di cluster oppure scegliendo una distanza massima accettabile. Si osservi infatti che per il principio stesso di aggregazione impiegato ogni nuovo passo associa due cluster più distanti di quanto lo fossero i due aggregati immediatamente prima. N W E S Figura 1 Le figure 1 e 2 sono state ricavate selezionando i 10 cluster più significativi su un totale di cluster riconosciuti rispettivamente di 15 e 23. N W E S Figura 2

6 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 3 Si osservi che i cluster più isolati rimangono immutati, mentre avviene una forte frammentazione dei cluster meno chiaramente definiti con l'aumentare del livello di aggregazione. Uno dei problemi fondamentali consiste nella scelta di un algoritmo per i calcolo della distanza tra i cluster; infatti, mentre la distanza tra due campioni può essere definita in modo univoco (cartesiana o angolare nel caso specifico di questo programma), la distanza tra gruppi di campioni è un concetto soggetto ad interpretazione. In questo programma sono stati utilizzati tre metodi diversi: Media Di Gruppo: consiste nel calcolare la distanza tra le coppie di campioni che costituiscono il prodotto cartesiano dei due cluster, e quindi calcolarne il valore medio; è una metodologia che restituisce cluster piuttosto equilibrati spazialmente, e dà buoni risultati per applicazioni di tipo generico. Vicino Prossimo: tra tutte le coppie di campioni viene scelta quella la cui distanza è minima, e questa distanza viene utilizzata come distanza tra i cluster; questa metodologia permette di riconoscere cluster anche molto allungati, in quanto l'aspetto determinante per l'aggregazione è la regolarità della distribuzione lungo l'asse del cluster. Vicino Lontano: tra tutte le coppie di campioni viene scelta quella la cui distanza è massima, e questa distanza viene utilizzata come distanza tra i cluster; questa metodologia permette di riconoscere cluster piuttosto tozzi, in quanto l'elemento determinante nell'aggregazione non è tanto la regolarità della distribuzione, quanto il diametro della circonferenza che racchiude i cluster da aggregare. Gli ultimi due metodi sono piuttosto "estremi" e devono essere utilizzati con attenzione. Come idea il metodo del Vicino Prossimo potrebbe essere impiegato proficuamente nel riconoscimento di particolari strutture geologiche, in quanto ha la capacità di trattare cluster allungati come si possono ottenere dalla deformazione continua e graduale di strutture originariamente interessate da sistemi di discontinuità molto regolari. Il metodo del Vicino Lontano, invece, potrebbe essere adatto al trattamento di sistemi di discontinuità ai fini del calcolo geomeccanico, nel qual caso non è tanto la congruenza geologica dei cluster ad essere importante quanto piuttosto la loro compattezza geometrica: il calcolo dei fattori di sicurezza dei cunei diventa tanto meno efficace, infatti, quanto maggiore è l'ampiezza dei cluster e di conseguenza la deviazione delle discontinuità reali dal centroide utilizzato nel calcolo. N W E S Figura 3

7 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 4 N W E S Figura 4 N W E S Figura 5

8 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 5 Osservando le figure 3, 4 e 5 si notano gli effetti dell'applicazione dei tre metodi (rispettivamente Media di Gruppo, Vicino Prossimo e Vicino Lontano) senza aver effettuato il clustering non gerarchico, per la cui illustrazione si rimanda alle pagine seguenti. Per non far eseguire la fase di clustering non gerarchico è sufficiente indicare un angolo limite pari a 0 [zero]. In tutti e tre i casi sono stati accettati 10 cluster su una configurazione iniziale di 15. Clustering Non Gerarchico L'approccio del clustering non gerarchico è basato sulla iterazione di procedure volte ad "ottimizzare" la distribuzione di cluster noti in modo approssimativo. La metodologia utilizzata è basata sui seguenti passi: 1. definizione di un angolo limite: rappresenta un limite di "accettabilità" dei singoli campioni all'interno dei cluster; 2. calcolo del centroide del cluster; 3. verifica degli elementi: si controlla, in base alla distanza angolare limite dal centroide calcolato, quali poli appartengano al cluster. Si ripetono i passi (2) e (3) fino a quando nessuno dei cluster viene più modificato, cioè si è giunti alla convergenza. Nelle figure 6, 7 e 8 sono riportati gli effetti del clustering non gerarchico con angoli limite di gradi. Si nota che al diminuire dell'ampiezza di tale angolo aumenta il numero di outsider, mentre non è detto che un angolo piccolo riduca la migrazione del centro: è forse talora vero il contrario. N W E S Figura 6 Questo calcolo viene naturalmente eseguito in parallelo su tutti i cluster, in quanto un campione appartiene potenzialmente al cluster il cui centroide è più vicino, e vi appartiene effettivamente se la distanza angolare da esso è inferiore a quella limite; è quindi possibile che durante l'iterazione della procedura alcuni campioni vengano esclusi da qualunque cluster mentre altri semplicemente migrino dall'uno all'altro.

9 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 6 N W E S Figura 7 L'importanza di questo approccio, in particolare nelle applicazioni geomeccaniche dove un polo può rappresentare un gruppo talora numeroso di discontinuità isoorientate, consiste nel fatto che mentre il clustering gerarchico è una procedura puramente geometrica quello non gerarchico tiene conto anche della densità dei poli e quindi permette la migrazione del centroide verso le zone più dense. N W E S Figura 8

10 CLU_STAR - Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 7 Per contro lo svantaggio del clustering non gerarchico è l'approccio "isotropo" al problema, in quanto non tenendo conto di sviluppi approssimativi lineari tende a ridurre gli effetti dell'aggregazione gerarchica, in particolare qualora sia stato usato il metodo del Vicino Prossimo. Outsider Un problema generale assai importante nel clustering è quello dei cosiddetti "outsider"; si tratta di campioni che di fatto non appartengono a nessun cluster o a cluster molto piccoli rispetto a quelli principali; questi campioni dovrebbero essere sottoposti ad accurate analisi per valutarne la provenienza e l'importanza: oltre che da eventuali errori di lettura e trascrizione possono infatti costituire una sorta di "rumore di fondo", ad esempio nel caso geomeccanico potrebbero essere costituiti da discontinuità disposte in modo casuale che, in quanto tali non essendo ripetitive, sono insignificanti ai fini di eventuali successive elaborazioni. Essi però possono anche essere un indicatore di fenomeni importanti e significativi quantunque singolari, un classico esempio nei rilievi geostrutturali essendo costituito dalle faglie.

11 CLU_STAR - Guida all'uso 1B2. Installazione ed avvio 8 2. Installazione ed avvio Requisiti necessari per l'esecuzione del programma. Processore classe Pentium Microsoft Windows 95 OSR 2.0, Windows 98, Windows Millennium, Windows NT * 4.0 con Service Pack 5 o 6, Windows 2000, Windows XP 64 MB di RAM (128 MB raccomandati) 100 MB di spazio disponibile su hard-disk Lettore CD-ROM Stampante: per il corretto funzionamento del programma è indispensabile che sia installata una stampante, anche se non deve necessariamente essere connessa al PC. Installazione del programma Per eseguire l'installazione occorre avviare il programma di installazione CLUSTAR32SETUP.EXE dal CD-ROM o dalla cartella in cui esso è stato scaricato. Premere il pulsante AVANTI per iniziare l'installazione.

12 CLU_STAR - Guida all'uso 1B2. Installazione ed avvio 9 Premere il pulsante AVANTI dopo aver letto il contratto di licenza. Premere il pulsante AVANTI dopo aver letto le istruzioni riportate

13 CLU_STAR - Guida all'uso 1B2. Installazione ed avvio 10 Selezionare la cartella in cui deve essere creata la directory CLU_STAR32 e fate click su AVANTI. Premere il pulsante AVANTI per far creare il gruppo "CLU_STAR32" nel menu Start.

14 CLU_STAR - Guida all'uso 1B2. Installazione ed avvio 11 Scegliere se far creare l'icona del programma su Desktop. Premere il pulsante INSTALLA per proseguire l'installazione

15 CLU_STAR - Guida all'uso 1B2. Installazione ed avvio 12 Terminata l'installazione dei files, premere il pulsante FINE per uscire dall'installazione ed avviare il programma. Successivamente, per avviare Clu_Star32 fate clic sul pulsante Start quindi scegliete dal menu Programmi il gruppo CLU_STAR32 e fate clic su Clu_Star32. Il programma è automaticamente avviato in italiano.

16 CLU_STAR - Guida all'uso 1B2. Installazione ed avvio 13 La lingua utilizzata sarà salvata all'interno del file "LANGUAGE.CFG" presente nella cartella del programma. Per selezionare una diversa lingua è sufficiente cancellare questo file prima di avviare il programma; così facendo verrà nuovamente proposta la finestra di selezione della lingua.

17 CLU_STAR - Guida all'uso 2B3. Attivazione del programma in modalità dimostrativa Attivazione del programma in modalità dimostrativa Come utilizzare la modalità dimostrativa Se non avete ancora acquistato il programma ma desiderate valutarne le caratteristiche potete installarne la versione dimostrativa. Il setup di installazione è il medesimo della versione completa: all avvio però il programma, non rilevando la presenza della chiave di protezione, si predisporrà in modalità dimostrativa. Le versioni dimostrative non attivate si differenziano dai programmi completi per l'assenza delle funzioni di salvataggio; esse possono pertanto essere usate esclusivamente con i files di esempio presenti del programma che vi permetteranno comunque di approfondirne la conoscenza consultando il manuale in linea. Il programma dimostrativo può essere attivato gratuitamente per 15 giorni. Prima di procedere all'attivazione dei programmi vi consigliamo caldamente di visionare le presentazioni Toru Giudatao che abbiamo preparato allo scopo di illustrare sinteticamente le principali caratteristiche del software ed introdurre l'utilizzo dei pacchetti nel modo più semplice e veloce.

18 CLU_STAR - Guida all'uso 2B3. Attivazione del programma in modalità dimostrativa 15 Per usufruire della attivazione gratuita dei programmi è necessario che la connessione Internet sia attiva non solo durante la procedura di attivazione ma anche nelle successive sessioni di uso del programma. La versione dimostrativa attivata si differenzia dal programma completo per l'assenza delle funzioni di esportazione e stampa dei risultati.

19 CLU_STAR - Guida all'uso 3B4. Protezione del programma Protezione del programma Protezione del programma Il programma funzionerà solamente se la chiave è collegata alla porta, e se le procedure di installazione sono state eseguite correttamente. Nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine potete provare ad eseguire manualmente l installazione dei driver, secondo le procedure descritte in seguito. Chiave di protezione su porta USB Avvertenze per l'installazione: poiché la gestione della chiave di protezione richiede l'installazione di un driver che viene copiato in una sotto cartella del programma durante l'installazione, E' NECESSARIO INSTALLARE IL PROGRAMMA PRIMA DI COLLEGARE LA CHIAVE DI PROTEZIONE ALLA PORTA USB. L installazione di SmartKey USB nei sistemi Windows XP e Windows 2003 è integrata con la procedura di Installazione Guidata Nuovo Hardware di Windows XP. La procedura per l installazione è quindi la seguente: Installare il programma, il quale provvederà all'installazione dei driver. Inserire SmartKey USB nella porta USB del PC. Selezionare Avanti della prima finestra di Installazione Guidata Nuovo Hardware. Selezionare Fine della seconda finestra di Installazione Guidata Nuovo Hardware. Nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine (ad esempio perché la chiave hardware è stata collegata prima di aver terminato l'installazione del programma) potete eseguire manualmente l'installazione, utilizzando la seguente procedura: 1. avviate Windows ed effettuate un LOGIN come AMMINISTRATORE 2. selezionate la cartella EUTRON presente nella cartella del programma installato ed avviate il programma SDI.EXE (SmartKey Driver Installer). SDI mette a disposizione tre opzioni per i tre tipi d installazione e disinstallazione, SmartKey Parallela, SmartKey USB e Global Security System. L interfaccia grafica di SDI mette a disposizione tre opzioni: Installa: installa i driver del tipo selezionato Disinstalla: disinstalla i driver del tipo selezionato Elimina: disinstalla i driver senza controllare eventuali dipendenze. 3. selezionate la scheda "USB" e fate clic sul pulsante <Installa>

20 CLU_STAR - Guida all'uso 3B4. Protezione del programma L'avvenuta installazione del driver è segnalata da una finestra: fate clic sul pulsante <OK> per uscire. Se l installazione non andasse a buon fine, SDI apre un pannello pop-up in cui mostra dettagliatamente le operazioni che sono fallite e il numero dell errore del sistema operativo. Nel caso in cui, collegando la chiave di protezione, il sistema operativo avvii ugualmente la procedura di installazione di un nuovo hardware si dovrà indicare la cartella EUTRON come percorso in cui trovare i driver necessari. Per ulteriori informazioni sulle chiavi di protezione hardware potete visitare il sito Web Chiave di protezione su porta parallela Avvertenze per l'installazione: SmartKey Parallela deve essere inserita prima di accendere il computer e la stampante collegata in cascata. In caso contrario, sia SmartKey Parallela sia la stampante potrebbero non funzionare correttamente. Il processo di installazione dei driver è normalmente silente, e non richiede nessuna interazione con l utente. Su sistemi Windows 95, Windows 98 e Windows Me, la presenza della chiave di protezione su porta parallela è automaticamente determinata dal sistema, e non richiede pertanto informazioni aggiuntive. Su sistemi Windows NT, Windows 2000 e Windows XP, nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine potete eseguire manualmente l'installazione, utilizzando la seguente procedura: 1. avviate Windows ed effettuate un LOGIN come AMMINISTRATORE 2. selezionate la cartella EUTRON presente nella cartella del programma installato ed avviate il programma SDI.EXE (SmartKey Driver Installer). SDI mette a disposizione tre opzioni per

21 CLU_STAR - Guida all'uso 3B4. Protezione del programma 18 i tre tipi d installazione e disinstallazione, SmartKey Parallela, SmartKey USB e Global Security System. L interfaccia grafica di SDI mette a disposizione tre opzioni: Installa: installa i driver del tipo selezionato Disinstalla: disinstalla i driver del tipo selezionato Elimina: disinstalla i driver senza controllare eventuali dipendenze. 3. selezionate la scheda "Parallela" e fate clic sul pulsante <Installa> 4. l'avvenuta installazione del driver è segnalata da una finestra: fate clic sul pulsante <OK> per uscire. Se l installazione non andasse a buon fine, SDI apre un pannello pop-up in cui mostra dettagliatamente le operazioni che sono fallite e il numero dell errore del sistema operativo. Per ulteriori informazioni sulle chiavi di protezione hardware potete visitare il sito Web

22 CLU_STAR - Guida all'uso 4B5. Uso del programma in rete Uso del programma in rete Uso del programma in rete I programmi possono essere usati in rete locale senza dover necessariamente spostare la chiave hardware da un PC all altro. È inoltre possibile acquistare licenze multiple per l utilizzo dei programmi su più postazioni contemporaneamente. Vengono rispettivamente definiti Server l elaboratore al quale è fisicamente connessa la chiave hardware, e Client gli elaboratori che remotamente richiedono al server l autorizzazione a funzionare in modalità non dimostrativa. Il programma deve innanzi tutto essere installato sul Server (compresi i driver della chiave hardware) e su ciascun Client (in modalità dimostrativa). Sul server deve quindi essere installato il programma di gestione della chiave hardware KEYSERVER.EXE, utilizzando il programma di installazione reperibile sul CD-ROM o sul nostro sito Web all indirizzo: Avviato KEYSERVER.EXE comparirà la finestra del programma di gestione della chiave hardware. Occorre fare clic sul pulsante Create Program Configuration File, e sfogliare la rete cercando il programma per il quale si vuole abilitare l utilizzo in rete (a titolo di esempio il percorso potrebbe essere \\COMPUTER03\C\PROGRAMMI\CLU_STAR32\CLU_STAR32.EXE). Da questo momento, e a condizione che il programma KEYSERVER.EXE sia avviato, il programma CLU_STAR32.EXE installato sul PC computer03 sarà pienamente operativo. NOTA: l utilizzo contemporaneo dei programmi su più postazioni è subordinato all acquisto di licenze multiple. Diversamente i programmi potranno essere eseguiti in modalità non dimostrativa su di un solo elaboratore alla volta.

23 CLU_STAR - Guida all'uso 5B6. Aggiornamento del programma Aggiornamento del programma Aggiornamento del programma mediante procedura automatica Seguendo una politica commerciale immutata fin dalla fondazione della nostra azienda, gli aggiornamenti dei programmi sono forniti gratuitamente. Poiché spesso non vengono rilasciati aggiornamenti completi del prodotto, cioè delle nuove versioni, ma vengono apportate continue modifiche, migliorie ed aggiunte, non è sempre indispensabile una reinstallazione del programma. Nell'ottica di fornire un servizio di supporto puntuale, che permetta ai nostri clienti di mantenere sempre aggiornato il programma acquistato senza costi od aggravi particolari, la GeoSoft ha deciso di automatizzare il download e l'installazione degli aggiornamenti dei programmi, implementando AutoUpdater, un servizio che, accedendo al sito Internet geoandsoft.com individua e scarica i file aggiornati, li installa e sposta i file ormai inutili in una cartella di backup, per consentire eventualmente all'utente di ripristinare la versione precedente. AutoUpdater può essere eseguito in modalità Interattiva o Automatica. In modalità Interattiva (predefinita) AutoUpdater verifica l'elenco degli aggiornamenti disponibili esclusivamente dietro espressa richiesta dell'utente, che fa clic sul pulsante "Aggiorna". Per ricevere gli aggiornamenti utilizzando AutoUpdater in modalità Interattiva: 1. Avviate il programma

24 CLU_STAR - Guida all'uso 5B6. Aggiornamento del programma Fate clic sul pulsante "Aggiorna" nella parte inferiore della finestra. 3. Attendete che il programma verifichi quali dei file sono da aggiornare: se sono presenti file più recenti di quelli presenti sul computer locale ne viene visualizzato l'elenco, con la possibilità di scegliere, per ciascun file, se debba essere scaricato o tralasciato. In particolare tutti i file saranno predisposti per essere scaricati, ad eccezione di quelli personalizzabili dall'utente (ad esempio i file di configurazione dei colori) per i quali AutoUpdater, pur rilevando la differenza di data fra il file presente nel sito di aggiornamento ed il file presente sul disco, richiede l'esplicita autorizzazione allo scaricamento. 4. Scegliete i file da scaricare e fate clic sul pulsante " Aggiorna" per scaricarli e installarli. 5. Al termine dell'installazione viene avviato automaticamente il programma. In modalità Automatica, AutoUpdater verifica la presenza di nuovi aggiornamenti ad ogni avvio del programma. Per impostare la modalità automatica selezionate la casella "Aggiorna ad ogni avvio". Frequenza degli aggiornamenti E' preferibile eseguire una verifica della disponibilità di aggiornamenti subito dopo l'installazione del prodotto, soprattutto se si utilizza per l'installazione un CD DEMO. Una volta che i file sono aggiornati, è consigliabile eseguire regolarmente la verifica degli aggiornamenti del programma, che vengono rilasciati quando necessario. Come utilizzare l'aggiornamento automatico Per le procedure di aggiornamento automatico e di attivazione della modalità demo estesa i nostri programmi utilizzano il protocollo HTTP. Nel caso in cui l'elaboratore sia connesso direttamente e permanentemente ad Internet esso si può collegare direttamente al nostro server tramite la porta 80. Qualora la procedura non abbia successo, occorre probabilmente l'intervento dell'amministratore del sistema, a cui sono dedicate le seguenti note. DIALUP (rete fissa, ISDN, BlueTooth ecc.) La connessione a Internet deve essere stabilita prima di avviare il programma. FIREWALL

25 CLU_STAR - Guida all'uso 5B6. Aggiornamento del programma 22 Sia il programma che si desidera aggiornare, sia il modulo autoupdater3.exe, devono avere il permesso di accedere a Internet. E' possibile che, in presenza di firewall, al primo tentativo di accesso la procedura non venga completata in modo efficace a causa di interferenze e/o timeout dovuti al firewall stesso, si consiglia perciò di abilitare i permessi di accesso in modo permanente ed eventualmente ripetere l'avvio del programma. PROXY Il programma autoupdater3.exe accede al server proxy qualora questo sia stato abilitato per condividere la connettività su una rete locale; ciò può essere controllato verificando da Internet Explorer che in "strumenti>opzioni internet>connessioni>impostazioni LAN" sia abilitata la voce "utilizza un server proxy...". In alternativa è possibile verificare la configurazione della connettività utilizzando Regedit.exe: HKEY_CURRENT_USER Software Microsoft Windows CurrentVersion Internet Settings ProxyEnable: 1 ProxyServer: ftp=xxx.xxx.xxx.xxx:21;gopher=...;http=xxx.xxx.xxx.xxx:80

26 CLU_STAR - Guida all'uso 6B7. Interfaccia utente Interfaccia utente Interfaccia utente ed introduzione dati L'interfaccia utente è stata pensata per essere facile e potente con una guida costante, pratica e teorica, che aiuti e guidi l'utilizzatore nella gestione dei programmi senza obbligarlo ad una frequente consultazione dei manuali. Tutti i comandi sono contenuti all'interno dei menu a tendina presenti nella barra dei menu, selezionabili sia con il mouse sia da tastiera. La disposizione dei menu, studiata secondo criteri ergonomici, rispetta l'ordine logico delle operazioni inibendo l'accesso alle operazioni successive fino a che non siano stati forniti tutti i dati richiesti nella sezione precedente. Lo schema dell'interfaccia è conservato per quanto possibile in tutti i programmi di nostra produzione per rendere più semplice il passaggio da un programma all'altro, senza dover imparare comandi e procedure diverse per funzioni simili (come l'inserimento dei dati o la gestione dei files) o dover, all'opposto, utilizzare comandi simili per funzioni diverse. Esaminiamo ora i componenti generali utilizzati nell'interfaccia utente dei programmi della Geo Soft. Interfaccia utente: la barra dei menu ed i menu La barra dei menu gestisce l'accesso a tutti i comandi del programma. La filosofia generale che regola l'uso dei menu ne prevede una disposizione quanto più possibile ergonomica, semplice ed intuitiva. Per effettuare elaborazioni complete i menu devono (generalmente) essere utilizzati da sinistra a destra, ed in ciascuno di essi i singoli comandi dall'alto in basso seguendo uno schema quanto possibile fisso: definizione del nome del lavoro, introduzione dei dati richiesti ed esecuzione dei calcoli, restituzione grafica in forma di anteprima o di stampa definitiva. Si noti che i programmi possono disabilitare automaticamente alcuni menu od alcune voci all'interno di questi ultimi allorché l'operazione in oggetto non sia correntemente possibile; esempi tipici sono la disattivazione del menu di calcolo finché non sia stato completato

27 CLU_STAR - Guida all'uso 6B7. Interfaccia utente 24 l'inserimento dei dati e la disattivazione del menu di stampa fino a che non siano stati eseguiti i calcoli. Per scegliere un comando da un menu: puntare sul menu da attivare e fare clic, quindi puntare sul comando da aprire e fare clic. Qualora non voleste selezionare un comando presente in questo menu, uscite dall'area del menu prima di rilasciare il pulsante del mouse. Gestione delle finestre per l'introduzione dati I comandi contenuti all'interno dei menu possono dar luogo ad una azione immediata oppure visualizzare una finestra di dialogo per l'introduzione o la modifica dei diversi set di dati. Quando una finestra è visibile vengono ignorate tutte le azioni che non si riferiscono alla gestione della finestra stessa; pertanto è necessario chiuderla per riprendere il normale utilizzo del programma. Nel bordo in alto della finestra è presente la barra del titolo, la quale ricorda sinteticamente la funzione della finestra attiva. Le finestre possono essere riposizionate in una diversa area dello schermo semplicemente trascinando la barra del titolo. All'interno delle finestre di dialogo vengono impiegati alcuni tipi fondamentali di strumenti d'uso: campi per l'inserimento di dati, liste di selezione e pulsanti di controllo. I campi per l'inserimento di dati gestiscono l'immissione dei valori e dei testi. Al loro interno sono utilizzabili la maggior parte dei tasti di editing (HOME, END, INS, CANC, ecc.). Se il campo presenta sul lato destro una freccia rivolta verso il basso significa che possiede un elenco di scelta. Per visualizzare il contenuto dell'elenco e selezionarne un elemento: fare clic sull'icona quindi fare clic sull'elemento da selezionare I pulsanti di controllo presenti nelle finestre sono tre: <Conferma> - salva i dati inseriti e passa alla fase successiva. <Annulla> - chiude la finestra senza salvare i dati introdotti od eseguire il comando. <Help> - produce una finestra contenente alcune informazioni generali sulla finestra selezionata. Per utilizzare i pulsanti di controllo: fare clic sul pulsante Per l'editing dei dati all'interno delle finestre si utilizzano i seguenti tasti: TAB - sposta il cursore nel campo successivo; qualora il cursore fosse posizionato all'interno dell'ultimo campo visibile porta il cursore sul primo pulsante di controllo della finestra. Premendo maiusc+tab il cursore torna nel campo precedente. INVIO - sposta il cursore nel campo successivo. Se il cursore è posizionato su uno dei pulsanti presenti nella finestra viene eseguito il comando corrispondente. BACKSPACE - cancella l'ultimo carattere inserito. DEL - cancella il carattere a destra del cursore.

28 CLU_STAR - Guida all'uso 6B7. Interfaccia utente 25 ESC - chiude la finestra senza salvare i valori introdotti od eseguire il comando. È equivalente all'uso del pulsante <Annulla>. FRECCIA SU / FRECCIA GIÙ - sono utilizzabili nei soli campi multipli, cioè in quei campi in cui è presente un elenco di scelta. FRECCIA SINISTRA / FRECCIA DESTRA - spostano il cursore all'interno del campo. HOME - porta il cursore in testa al campo. END - porta il cursore sull'ultima posizione del campo. Spostando il cursore all'interno dei diversi campi viene proposto nell'apposito spazio, presente nella parte bassa della finestra, un breve testo di spiegazione del dato richiesto. Qualora il testo esplicativo non sia completamente visibile, può essere visualizzato facendo doppio clic all'interno della zona dedicata all'help. Gestione dell'introduzione dei dati mediante tabelle Sono utilizzate per l'introduzione di lunghe sequenze di numeri e/o di testo. I tasti da utilizzare sono i seguenti: TAB - sposta il cursore sul primo pulsante della finestra; premendo nuovamente il tasto tab il cursore si sposta sui pulsanti successivi. MAIUSC+TAB - porta il cursore sul pulsante precedente. INVIO - sposta il cursore nel campo successivo. Se il cursore è posizionato su uno dei pulsanti presenti nella finestra viene eseguito il comando corrispondente. PAGE UP - riporta indietro di 15 righe PAGE DOWN - porta avanti di 15 righe. FRECCIA SU - sposta il cursore nel campo soprastante. FRECCIA GIÙ - sposta il cursore nel campo sottostante. FRECCIA SINISTRA / FRECCIA DESTRA - spostano il cursore rispettivamente nel campo a sinistra ed a destra di quello in cui è posizionato il cursore. BACKSPACE - cancella l'ultimo carattere presente nel campo. HOME - porta il cursore all'inizio della riga. END - porta il cursore alla fine della riga. F2 - permette rimodificare il contenuto della cella attiva, portandolo nella cella presente sotto la barra del titolo della finestra. In alternativa potete fare doppio clic sul contenuto della cella. Quando lavorate all'interno di questo campo ricordate di premere INVIO per confermare le modifiche effettuate prima di chiudere la finestra con il pulsante <Conferma> o di spostare il cursore del mouse in un'altra cella.

29 CLU_STAR - Guida all'uso 6B7. Interfaccia utente 26 Le tabelle dispongono inoltre di due pulsanti aggiuntivi: <Inserisci> - crea una riga vuota prima di quella in cui è posizionato il cursore. <Elimina> - cancella la riga in cui è posizionato il cursore. Spostando il cursore all'interno dei diversi campi viene proposto nell'apposito spazio, presente nella parte bassa della finestra, un breve testo di spiegazione del dato richiesto. Qualora il testo esplicativo non sia completamente visibile, può essere visualizzato facendo doppio clic all'interno della zona dedicata all'help. Suggerimento importante Il contenuto delle tabelle può essere importato od esportato da / verso altre applicazioni, quali Microsoft Excel. Per copiare il contenuto della tabella: - premere la combinazione di tasti CTRL+C. Tutte le informazioni presenti vengono temporaneamente salvate negli Appunti di Windows. Per incollare il contenuto degli Appunti in una nuova tabella: - premere la combinazione di tasti SHIFT+INS oppure la combinazione di tasti CTRL+V. Le Finestre di Messaggio Sono finestre non destinate all'inserimento dei dati ma esclusivamente alla comunicazione di particolari messaggi sullo stato del sistema, quali ad esempio il verificarsi di un errore dovuto ad un uso improprio del programma.

30 CLU_STAR - Guida all'uso 6B7. Interfaccia utente 27 Help on Line I programmi sono dotati di un potente dispositivo di aiuto costantemente disponibile alla consultazione (Help on Line). È possibile richiedere informazioni e suggerimenti sui comandi o sull'uso del programma utilizzando le seguenti procedure: premendo il tasto funzione F1 dopo aver posizionato il cursore sull elemento di cui si desidera avere maggiori informazioni. scegliendo Sommario dal menu Help. facendo clic sul pulsante Help presente in ogni finestra.

31 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi Comandi Menu Archivi Questo menu contiene i comandi per l'apertura dei files all'interno dei quali vengono archiviate tutte le informazioni relative al progetto in corso. Fintantoché non sia stato definito il nome del lavoro il programma non permette l'utilizzazione degli altri menu. Comando Apri Per lavorare con il programma occorre innanzi tutto aprire un archivio, che potrà essere nuovo o già esistente. Per aprire un archivio: scegliete Apri dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Apri. Digitate nel campo Nome File il nome del file da aprire oppure, qualora l'archivio sia già esistente, fate doppio clic sul nome del documento che desiderate aprire scegliendo fra quelli presenti nell'elenco posto sotto il campo Nome File.

32 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 29 Il nome del file utilizzato è ricordato all'interno della barra del titolo della finestra principale ed all'interno della finestra Info del menu Help. Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione ".SES": ad esempio assegnando il nome "PROVA1" si ottiene un file chiamato "PROVA1.SES". All'interno del programma non esiste uno specifico comando per il salvataggio dei dati in quanto essi vengono salvati automaticamente ogni qualvolta vengono effettuate delle modifiche. Comando Configura Stampante Selezionando questo comando si accede alla finestra di dialogo "Stampa" tramite la quale è possibile verificare e modificare la configurazione della stampante predefinita oppure selezionare una diversa stampante, scegliendo tra quelle installate nel vostro sistema.

33 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 30 Menu Edizione È il menu per la creazione, la modifica e la selezione delle schede contenenti i dati; permette inoltre la definizione dei parametri di cui il programma deve tener conto nella cluster analysis, la descrizione del fronte e dei parametri geomeccanici delle famiglie identificate. Comando Edizione Scheda Permette l'archiviazione dei dati acquisiti con il rilievo geostrutturale. Occorre innanzi tutto aprire un archivio, che può essere nuovo o già esistente. Viene proposta la finestra di dialogo "Apri" tramite la quale può essere aperto un nuovo file o essere selezionato il nome di una scheda già esistente. Per aprire una scheda: scegliete Edizione scheda dal menu Edizione facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Edizione scheda. Digitate nel campo Nome File il nome del file da aprire oppure, qualora l'archivio sia già esistente, fate doppio clic sul nome del documento che desiderate aprire scegliendo fra quelli presenti nell'elenco posto sotto il campo Nome File.

34 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 31 Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione ".SCH": ad esempio assegnando il nome "PROVA1" si ottiene un file chiamato "PROVA1.SCH". La finestra di dialogo "Titolo scheda" Nella finestra di dialogo "Titolo scheda" devono essere inserite alcune informazioni generali di intestazione della scheda (titolo principale e sottotitoli) ed alcun informazioni necessarie al programma per il calcolo delle componenti principali della permeabilità. Terminata l'introduzione di questi primi dati fate clic sul pulsante <Conferma> per chiudere la finestra e passare alla compilazione, od alla modifica, della scheda selezionata. La finestra di dialogo "Scheda del rilievo geostrutturale" Nella finestra di dialogo "Scheda del rilievo geostrutturale" devono essere inseriti: Numero: è il numero di discontinuità identiche. Lasciando il campo vuoto si sottintende che vi sia una unica discontinuità con le caratteristiche date. L'introduzione di questo dato è facoltativa.

35 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 32 Distanza: distanza della discontinuità dall'origine della bindella metrica. L'introduzione di questo dato è facoltativa. Tipo: tipologia della discontinuità. Sono ammesse le seguenti tipologie: GN (giunto), ST (stratificazione), CT (contatto), FA (faglia), SC (scistosità), SH (shear), VN (vena). L'introduzione di questo dato è facoltativa. Immersione: immersione, in gradi, della discontinuità. L'introduzione di questo dato è obbligatoria. Inclinazione: inclinazione in gradi della discontinuità. L'introduzione di questo dato è obbligatoria. Lunghezza: classe di lunghezza della discontinuità. Sono ammessi i seguenti codici: A (<2 cm), B (2 10 cm), C (10 50 cm), D ( cm), E ( cm), F(>500 cm). L'introduzione di questo dato è facoltativa. Spaziatura: classe di spaziatura media dei gruppi di discontinuità uguali. Sono ammessi i seguenti codici: A (<2 cm), B (2 10cm), C (10 50cm), D ( cm), E ( cm), F (>500 cm). La compilazione di questo campo è ovviamente sensata nel solo caso in cui il numero di discontinuità uguali sia maggiore di 1. L'introduzione di questo dato è facoltativa. Riempimento: tipo di riempimento riscontrato all'interno della discontinuità. Sono ammessi i seguenti codici: A = argillite, B = breccia, C = calcite, D = ossidi, E = sabbia, F = detrito. L'introduzione di questo dato è facoltativa. Acqua: classe di presenza d'acqua. I codici ammessi sono i seguenti: 2 = asciutto, 4 = umido, 5 = stilllicidi, 6 = venute. L'introduzione di questo dato è facoltativa. Forma: forma della discontinuità. I codici ammessi sono i seguenti: PIA=piana, SEG=segmentata, OND=ondulata. L'introduzione di questo dato è facoltativa. Apertura: apertura della discontinuità definita in millimetri. Questo valore viene utilizzato nel calcolo dell'ellissoide di permeabilità. Scabrezza: scabrezza delle superfici della discontinuità. I codici ammessi sono i seguenti: LEV (levigata), LIS (liscia), RUG (rugosa), SEG (segmentata), OND (ondulata). L'introduzione di questo dato è facoltativa. Litologia: sono ammessi i seguenti codici: SHL = Argilla - SLN = Siltite - LMS = Calcare - SND = Arenaria - CGM = Conglomerato - DLM = Dolomia - TFF = Tufo - GBR = Gabbro - GRN = Granito - BSL = Basalto - GSS = Gneiss - AMI = Anfiboliti - CSS = Calcescisti - QRZ = Quarziti - PRA = Prasiniti - SRP = Serpentiniti - SCS = Scisti gen. - SCA = Argilloscisti - MLN = Miloniti - PHL = Filladi - MBL = Marmi - CTI = Cataclasiti Durezza: sono ammessi i seguenti codici: AL (alta), MD (media), BS (bassa). L'introduzione di questo dato è facoltativa. Nei campi in cui è prevista l'introduzione di codici predefiniti il programma ricorda i codici ammessi nella barra del titolo della finestra, senza permettere l'inserimento di altri dati. Comando Selezione Schede Permette la selezione delle schede da utilizzare per la cluster analysis. La finestra di dialogo "Selezione schede da utilizzare" Nella finestra di dialogo "Selezione schede da utilizzare" vengono riportate tutte le schede precedentemente compilate e salvate nell'area in cui si sta lavorando. Per selezionare una scheda fate clic nel quadratino posto a fianco del nome. Qualora il numero di schede sia maggiore di 30 esse saranno visualizzate su più pagine, richiamabili facendo clic sul pulsante <Conferma>.

36 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 33 Si osservi che il numero massimo di piani che possono essere considerati è 300, quindi le schede selezionate non dovranno contenere più di tale quantità di dati. È comunque preferibile mantenere il numero di piani decisamente al di sotto della quantità massima, poiché il tempo di elaborazione cresce con il quadrato del numero di piani considerati. Comando Selezione Discontinuità Permette la definizione dei range di parametri validi per la cluster analysis. La finestra di dialogo "Selezione parametri" La finestra di dialogo "Selezione parametri" contiene l'elenco di tutti i parametri configurabili; essi sono, se si sta effettuando un nuovo lavoro, tutti attivi. Selezionando i parametri dall'elenco proposto si accede ad una finestra nella quale è possibile modificare l'impostazione predefinita. Se non si sono modificate le impostazioni standard dei parametri, il programma utilizza tutti i dati presenti nelle schede, eseguendo la cluster analysis contemporaneamente su tutti i tipi di discontinuità.

37 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 34 Comando Descrizione Fronte Permette l'introduzione dei parametri caratteristici del fronte, dei dati relativi ai carichi esterni ed alle eventuali opere di sostegno e l'indicazione del coefficiente sismico. Nella figura sottostante sono riportati i parametri di descrizione del fronte richiesti da progamma: N = Nord α = inclinazione ψ = immersione 1, 2 = piani di discontinuità 3 = piano superiore 4 = fronte 5 = tension crack L = distanza tension crack fronte H 1 = altezza del cuneo La finestra di dialogo "Descrizione del fronte" Nella finestra di dialogo "Descrizione del fronte" devono essere inseriti:

38 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 35 inclinazione del fronte (gradi). L'orizzontale corrisponde a zero, il verso è positivo verso il basso. immersione del fronte (gradi). Il Nord corrisponde a zero, il verso orario è il verso positivo. inclinazione del piano superiore (gradi). Inclinazione del piano di monte (piano di calpestio superiore del gradone). L'orizzontale corrisponde a zero, il verso è positivo verso il basso. immersione del piano superiore (gradi). Direzione di immersione del piano di monte (piano di calpestio superiore del gradone). Il Nord corrisponde a zero, il verso orario è il verso positivo. coesione ed angolo d'attrito della roccia (kn/m 2, gradi). È il valore medio che viene assegnato a tutte le discontinuità durante la fase di clustering. Per assegnare parametri geomeccanici differenti alle diverse famiglie occorre selezionare il comando Parametri Famiglie presente nel menu Edizione dopo aver terminato il raggruppamento. Ne consegue che per poter ripetere la sola procedura di calcolo della stabilità dei cunei, mantenendo le famiglie di discontinuità scelte in fase di clustering ma variandone i parametri geomeccanici, occorre utilizzare il comando "Parametri Famiglie" anziché questa finestra. peso di volume naturale della roccia (kn/m 3 ) peso di volume naturale dell'acqua (kn/m 3 ). Assegnando al peso di volume dell'acqua un valore pari a zero il pendio risulta completamente drenato, mentre assegnando il valore 10 il pendio risulta completamente saturo. altezza del ciglio espressa come differenza di quota tra il piede del fronte ed il piano superiore. entità del carico esterno (kn). Risultante degli eventuali carichi esterni applicati al cuneo di roccia. inclinazione del carico esterno (gradi). Inclinazione della risultante dei carichi esterni applicati al cuneo di roccia. L'orizzontale corrisponde a zero, il verso è positivo verso il basso. direzione del carico esterno (gradi). Direzione di immersione della risultante dei carichi esterni applicati al cuneo di roccia, espressa in gradi. Il Nord corrisponde a zero, il verso orario è il verso positivo. resistenza del tirante (kn). Resistenza a rottura dell'eventuale tirante utilizzato per la stabilizzazione del cuneo di roccia. inclinazione del tirante (gradi). Inclinazione dell'eventuale tirante utilizzato per la stabilizzazione del cuneo di roccia, espressa in gradi. L'orizzontale corrisponde a zero, il verso è positivo verso il basso.

39 CLU_STAR - Guida all'uso 7B8. Comandi 36 direzione del tirante (gradi). Direzione di immersione dell'eventuale tirante utilizzato per la stabilizzazione del cuneo di roccia, espressa in gradi. Il Nord corrisponde a zero, il verso orario è il verso positivo. distanza del tension crack dal fronte (metri). Distanza minima di un eventuale tension crack dal fronte. Attribuendo un valore pari a zero si indica l'assenza di tension crack. Nel caso in cui il cuneo non intersechi il tension crack i calcoli vengono eseguiti come se il tension crack stesso non esistesse. inclinazione del tension crack (gradi). Inclinazione dell'eventuale tension crack. L'orizzontale corrisponde a zero, il verso è positivo verso il basso. immersione del tension crack (gradi). Direzione di immersione dell'eventuale tension crack, espressa in gradi. Il Nord corrisponde a zero, il verso orario è il verso positivo. coefficiente sismico. Il valore è adimensionato e deve essere compreso fra 0 ed 1. La forza sismica viene applicata nella direzione dello scivolamento. Utilizzando i dati di descrizione del fronte il programma calcola il fattore di sicurezza dei cunei a franapoggio removibili in condizioni naturali o, qualora siano stati introdotti, in presenza di una forza esterna applicata e di un'opera di sostegno. Comando Parametri Famiglie Permette la modifica dei parametri caratteristici delle famiglie riconosciute in fase di cluster analysis, pertanto questo comando può essere utilizzato solo dopo aver eseguito il raggruppamento delle discontinuità in famiglie. La finestra di dialogo "Parametri famiglie di discontinuità" Nella finestra di dialogo "Parametri famiglie di discontinuità" viene proposto l'elenco delle famiglie, ciascuna delle quali è individuata da un numero progressivo (è pertanto necessario aver stampato precedentemente il tabulato relativo alle famiglie tramite il menu Stampa). A fianco del numero di riferimento di ciascuna famiglia sono riportati i parametri geomeccanici medi dell'ammasso roccioso, introdotti tramite il comando "Descrizione Fronte" di questo stesso menu. Utilizzando la finestra di dialogo "Parametri famiglie di discontinuità" possono essere attribuiti a ciascuna famiglia parametri geomeccanici diversi, che verranno utilizzati durante la verifica della stabilità dei cunei ed il calcolo del fattore di sicurezza. Per ripetere la sola procedura di calcolo della stabilità dei cunei, mantenendo le famiglie di discontinuità scelte in fase di clustering ma

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